6 Mass Media e Interessi

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Stefano Balassone   I Mass Media fra società, potere e mercato 15/07/2010 book in progress - sezione I Mass Media e Società capitolo 6: Mass Media e Interessi 1 Abstract   I Mass Media non sono strumenti neutrali sul piano degli interessi economici, ma giocano anche in proprio, alternando Quarto Potere e IperPotere. Mass Media e Interessi Esiste un largo consenso circa il fatto che stampa, radio, tv e industria della comunicazione in generale, siano tutt’uno con la democrazia e lo sviluppo e che attraverso i mass media la società rappresenti i suoi interessi e dispieghi le sue finalità. Questa è, in particolare, la ideologia del Quarto Potere. Quarto Potere è il titolo italiano del film (Citizen Kane 1  2  ) che Orson Welles dedica a una figura di editore di giornale. Il titolo italiano allude, con sapore ironico, al marcio che si cela nel regno del Quarto Potere, ma comunque non vi è dubbio che il contrappeso della libertà di stampa è la miglior cura preventiva di ogni tirannia. A patto che esistano editori abbastanza forti sul piano industriale e finanziario da permettersi di essere indipendenti rispetto ad altri interessi economici e politici. Anche quando l’editore è indipendente, la libertà di stampa non ne fa un “potere innocente”, ma ha comunque l’effetto di fornire un contrappeso a partiti, imprese, sindacati, istituzioni, religion i etc. Il Quarto Potere così inteso esiste solo nei paesi anglosassoni che, rispetto al resto del mondo, incardinano la società sull’individuo mentre altrove l’elemento fondativo della società è costituito dai gruppi sociali, a partire dalla famiglia, dal sindacato, dalla corporazione etc. In queste società l’accordo fra gruppi fa premio sulla dialettica che sussiste sia fra i diversi individui sia fra gli individui e lo Stato; qui la libertà di stampa, pur apprezzata, è un qualcosa di cui si gode, non qualcosa grazie a cui si è. IperPotere è il potere che si fa moltiplicatore di altri poteri. È IperPotere, ad esempio, quello di un Governo che produce leggi a favore di una industria contro un’altra, anziché limitarsi a garantire il gioco della concorrenza. Ed è IperPotere qualsiasi arbitro, di qualsiasi gioco, che scende in campo ad aiutare un contendente contro gli altri. I media divengono IperPotere, anziché “quarto potere” (lasciando perdere la fattispecie del servilismo, tanto diffusa quanto scontata), quando si fondono con economia e/o politica divenendone, nel gioco di contrasto ed equilibrio fra gli interessi, la forza che provvede a un fiancheggiamento costante e ad “operazioni speciali”, quando i normali strumenti della concorrenza, come la pubblicità, i prezzi, la Borsa, non danno i risultati voluti e si vuole passare alle maniere forti. Le notizie, le inchieste e gli scandali divengono così non l’arma che il Quarto Potere punta contro gli altri poteri, ma la manifestazione di una guerra fra bande. Esemplare, in questo senso, la vicenda dei “furbetti del quartierino” dell’estate 2005, quando una campagna scandalistica condotta con la pubblicazione di intercettazioni non depositate in atti processuali riuscì a impedire la acquisizione di BNL da parte di un gruppo italiano e tirò la volata a un gruppo estero. In Italia i mass media sono da sempre IperPotere ed è frequente di conseguenza il “conflitto di interessi” fra il contenuto “ideale” (le cosiddette deontologie) dei mestieri del comunicare e il loro concreto definirsi e svolgersi. Il problema viene da lontano. Racconta Mucchetti, in “Licenziare I padroni? 3  1  , che Agnelli e Pirelli, quelli degli anni '30, rifiutarono fermamente l'offerta di Mussolini di prendersi la fallita telecom di http://www.youtube.com/watch?v=LZOzk7T93wE&feature=related  2  sommario di Citizen Kane  Muore Charles Foster Kane, un ricchissimo editore, pronunciando la parole Rosebud. Un giornalista ne cerca il significato indagando nel passato dell’editore. E scopre che questi da ragazzo fu strappato alla famiglia per dedicarsi al denaro. Dopo aver iniziato a fare l’editore al servizio dei suoi ideali progressiva mente li abbandona per la carriera e ila ricchezza, divennendo maestro di populismo, ma perdendo la felicità. 3 M Mucchetti, “Licenziare i padroni”, Feltrinelli 2006

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8/8/2019 6 Mass Media e Interessi

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Stefano Balassone I Mass Media fra società, potere e mercato 15/07/2010book in progress - sezione I Mass Media e Societàcapitolo 6: Mass Media e Interessi

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A b s t r a c t I Mass Media non sono strumenti neutrali sul piano degli interessi economici,ma giocano anche in proprio, alternando Quarto Potere e IperPotere.

Mass Media e Interessi

Esiste un largo consenso circa il fatto che stampa, radio, tv e industria della comunicazione ingenerale, siano tutt’uno con la democrazia e lo sviluppo e che attraverso i mass media la societàrappresenti i suoi interessi e dispieghi le sue finalità. Questa è, in particolare, la ideologia delQuarto Potere.

Quarto Potere è il titolo italiano del film(Citizen Kane1 2

) che Orson Welles dedica a una figura dieditore di giornale. Il titolo italiano allude, con sapore ironico, al marcio che si cela nel regno delQuarto Potere, ma comunque non vi è dubbio che il contrappeso della libertà di stampa è la miglior

cura preventiva di ogni tirannia. A patto che esistano editori abbastanza forti sul piano industriale efinanziario da permettersi di essere indipendenti rispetto ad altri interessi economici e politici.Anche quando l’editore è indipendente, la libertà di stampa non ne fa un “potere innocente”, ma hacomunque l’effetto di fornire un contrappeso a partiti, imprese, sindacati, istituzioni, religioni etc.Il Quarto Potere così inteso esiste solo nei paesi anglosassoni che, rispetto al resto del mondo,incardinano la società sull’individuo mentre altrove l’elemento fondativo della società è costituitodai gruppi sociali, a partire dalla famiglia, dal sindacato, dalla corporazione etc. In queste societàl’accordo fra gruppi fa premio sulla dialettica che sussiste sia fra i diversi individui sia fra gliindividui e lo Stato; qui la libertà di stampa, pur apprezzata, è un qualcosa di cui si gode, nonqualcosa grazie a cui si è.

IperPotere è il potere che si fa moltiplicatore di altri poteri. È IperPotere, ad esempio, quello di unGoverno che produce leggi a favore di una industria contro un’altra, anziché limitarsi a garantire ilgioco della concorrenza. Ed è IperPotere qualsiasi arbitro, di qualsiasi gioco, che scende in campoad aiutare un contendente contro gli altri. I media divengono IperPotere, anziché “quarto potere”(lasciando perdere la fattispecie del servilismo, tanto diffusa quanto scontata), quando si fondonocon economia e/o politica divenendone, nel gioco di contrasto ed equilibrio fra gli interessi, la forzache provvede a un fiancheggiamento costante e ad “operazioni speciali”, quando i normali strumentidella concorrenza, come la pubblicità, i prezzi, la Borsa, non danno i risultati voluti e si vuolepassare alle maniere forti. Le notizie, le inchieste e gli scandali divengono così non l’arma che ilQuarto Potere punta contro gli altri poteri, ma la manifestazione di una guerra fra bande. Esemplare,in questo senso, la vicenda dei “furbetti del quartierino” dell’estate 2005, quando una campagnascandalistica condotta con la pubblicazione di intercettazioni non depositate in atti processuali riuscìa impedire la acquisizione di BNL da parte di un gruppo italiano e tirò la volata a un gruppo estero.

In Italia i mass media sono da sempre IperPotere ed è frequente di conseguenza il “conflitto diinteressi” fra il contenuto “ideale” (le cosiddette deontologie) dei mestieri del comunicare e il loroconcreto definirsi e svolgersi.Il problema viene da lontano. Racconta Mucchetti, in “Licenziare I padroni?3

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, che Agnelli e Pirelli,quelli degli anni '30, rifiutarono fermamente l'offerta di Mussolini di prendersi la fallita telecom di

http://www.youtube.com/watch?v=LZOzk7T93wE&feature=related 2

sommario di Citizen Kane Muore Charles Foster Kane, un ricchissimo editore, pronunciando la parole Rosebud. Ungiornalista ne cerca il significato indagando nel passato dell’editore. E scopre che questi da ragazzo fu strappato allafamiglia per dedicarsi al denaro. Dopo aver iniziato a fare l’editore al servizio dei suoi ideali progressivamente li abbandonaper la carriera e ila ricchezza, divennendo maestro di populismo, ma perdendo la felicità.

3 M Mucchetti, “Licenziare i padroni”, Feltrinelli 2006

8/8/2019 6 Mass Media e Interessi

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allora, ma gli chiesero un paio di testate del nord delle quali era proprietaria. Miopi verso letelecomunicazioni, erano attentissimi ai cannoni mediatici. Quanto potessero essere liberi igiornalisti artiglieri è facile immaginare. Ed è ancor più facile immaginarlo nelle tante situazionisimili che caratterizzano oggi i mass media italiani (Il Corriere della Sera è di una cordata difinanzieri, La Repubblica della finanziaria CIR, La Stampa della FIAT, Il Messaggero di uncostruttore, Il Giornale della famiglia di un capo partito, etc etc).A parte i casi estremi come quello italiano, la indipendenza del Quarto Potere, è comunque in crisiper ragioni imprenditoriali e sociali.Sul piano imprenditoriale le grandi corporation da Time-Warner a Newscorp non sono affattoeditori “puri”. Hanno, è vero, un certo interesse a essere credibili, ma perseguono anche moltiinteressi di ogni genere, a partire dalla finanza, verso i quali piegano l’attenzione dei media chegestiscono. Il conflitto di interessi potrebbe diventare la regola anziché l’eccezione.Sul piano sociale va poi sottolineato che anche le società anglosassoni perdono forma a favore dellostato che abbiamo definito “gassoso” e che per sua natura vede ingigantire il potere dei mass mediarispetto ai tradizionali centri di influenza e di interesse. Di conseguenza anche quelle società

potrebbero conoscere l’esplosione del populismo carismatico, avente a protagonisti figure elinguaggio della tv.Il mestiere e la professionalità del giornalista stanno subendo, in questo quadro, una crisi di identità.Nonostante tutte le retoriche sulle deontologie, resta evidente che l’impresa in cui lavora èinevitabilmente anche quella per cui lavora. E non è facile per nessun giornalista sostenere tesi nonconvenienti alla proprietà e/o ai soggetti, nel caso di giornalisti pubblici, che gli hanno fatto ottenereruolo e spazio di palinsesto. La crescente taylorizzazione del lavoro giornalistico, figlia di internet edelle banche dati che hanno banalizzato l’accesso alla notizia, man mano che de-mestierizza laintermediazione dei “giornalisti”non fa che ribadire gli assetti di potere più scontati fra lavoro eproprietà dissolvendo le retoriche corporative (fondate su una presunta dialettica fra giornalisti eproprietà dei mass media) chiamate in campo per temperare la durezza delle circostanze di fatto.