Reclutamento aperto della docenza, doveri dei docenti, sviluppo delle carriere
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“Pari opportunità e carriere tecnico-scientifiche:
iniziative, risultati, prospettive.”
DONNE, MERCATO DEL LAVORO E PERCORSI FEMMINILI
Politecnico di Torino – Sala Cdf
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L’Associazione
Associazione non profit, fondata nel 1995 per promuovere le Pari
Opportunità di occupazione. Opera per un migliore inserimento delle donne nel
mercato del lavoro, per lo sviluppo di percorsi di carriera e per la crescita
dell’imprenditoria e del management femminile.
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Per rispondere alle esigenze delle donne nella maniera più mirata
possibile abbiamo suddiviso il nostro target in: aspiranti lavoratrici,
aspiranti imprenditrici, imprenditrici, quadri e manager.
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Per le aspiranti lavoratrici
abbiamo realizzato:
• Corsi di alta formazione nel quadro di vari programmi locali e nazionali.
• Percorsi di orientamento al lavoro
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• Progetto Napoli Stellare nel quadro dell’Iniziativa comunitaria NOW (1997 – 2000), in transnazionalità con Francia e Belgio, che ha dato luogo a 12 progetti di impresa e 3 ricerche.
• Progetto Pari Opportunità e Incentivi finanziari, -FSE - Misura per le Pari opportunità - per avvicinare le donne al linguaggio e agli strumenti di accesso al credito.
Per le aspiranti imprenditrici abbiamo realizzato fra gli altri:
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Attualmente AssoDonna sta realizzando per le donne, con
prestigiosi partners, vari progetti nell’ambito della misura 3.14 del POR
Campania 2000/2006, per la partecipazione femminile al mercato
del lavoro.
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Obiettivi: promuovere la cultura e i percorsi scientifici e tecnologici presso il target femminile, al fine di favorire le donne nelle opportunità di formazione e di carriera nel settore Scienza e Tecnologia.
Il progetto prevede:• Centro risorse,• Servizi alle imprese,• Banche dati,• Percorso per l’inserimento lavorativo,• Percorso per la creazione d’impresa.
“Donne in R.S.T”
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Il progetto ha come principali beneficiari le imprese dell’area vesuviana torrese-stabiese.
Obiettivi:• innescare meccanismi di cambiamento nelle
organizzazioni per favorire la qualità del lavoro femminile;
• facilitare l’accesso e la permanenza nel mercato del lavoro della popolazione femminile;
• agevolare la conciliabilità tra impegni di lavoro e vita privata.
“L’innovazione possibile - un modello di sviluppo per le imprese del Vesuvio”
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Servizi di accompagnamento alle imprese beneficiarie delle agevolazioni della L.215/92 – IV bando di applicazione.
Obiettivi: • Promuovere e incrementare l’innovazione;• Accelerare la conclusione degli investimenti programmati;• Portare rapidamente le iniziative alle previste condizioni
di regime.
“Campania Tutor 215”
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Donne e mercato del lavoro
Dal 1993 al 2001, in Italia come in tutta Europa, crescita costante del numero delle donne occupate (quasi un milione di unità).
Occupati per sesso
Valori assoluti Valori %
1993 2001 1993 2001
Donne 7.069.000 8.060.000 34,5 37,5
Uomini 13.415.000 13.455.000 65,5 62,5
20.484.000 21.515.000
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La parità auspicata e la parità possibile
La crescita dell’occupazione femminile ha avuto percorsi differenti sul territorio nazionale, confermando le diversità locali del mercato del lavoro presenti a livello nazionale.
% DONNE OCCUPATE sul totale dell'occupazione 1993 2001
Nord-Ovest 46,2 49,2
Nord-Est 45,4 49,7
Centro 40,8 45,7
Mezzogiorno 33,4 36,2
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Nel grafico è riportato il peso percentuale delle donne sul numero totale degli occupati.
Donne occupate (% sul totale occupazione)
49,2
49,7
45,7
46,2
45,4
40,8
36,233,4
0 20 40 60
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Mezzogiorno
1993
2001
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La parità realizzata
Paragonando i dati riguardanti la popolazione e la percentuale di persone occupate in Finlandia e Gran Bretagna, paesi in cui la composizione di genere della popolazione è sostanzialmente divisa a metà tra maschi e femmine, così come è per l’Italia, si osserva con maggior evidenza il ritardo del nostro paese.
Persone occupate
Donne Uomini
Valori percentuali
Italia 38% 62%
Finlandia 48% 52%
Gran Bretagna 45% 55%
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“Rapporto sulle pari opportunità 2001”
della Commissione Europea
I progressi in Finlandia e Gran Bretagna
• Un contratto collettivo finlandese che assicura ad ogni settore un principio di parità salariale.
• Una sentenza del tribunale del lavoro britannico che ha esteso la definizione di “comparator” in modo da permettere che un impiegato di un'autorità locale ottenga lo stesso salario di un impiegato di un'altra autorità locale anche laddove le due scale dei salari erano state stabilite in maniera indipendente.
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I PERCORSI FEMMINILICambiamenti e resistenze
Prendendo in considerazione il 1970/71 e 1997/98 per avere un’ampia visione del cambiamento, si può osservare quanto segue:
% studenti maschi e femmineScuole secondarie
superioriUniversità
1970/71 1997/98 1970/71 1997/98
Maschi 49% 81% 20,20% 38,50%
Femmine 36% 84% 12,60% 38,50%
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I PERCORSI FEMMINILICambiamenti e resistenze
Le donne scelgono sempre più spesso percorsi di studio dove era tradizionale la prevalenza degli uomini:
% donne iscritte alle scuole secondarie superiori
1970/71 1997/98
Licei scientifici 14% 19%
Istituti tecnici e professionali 40,60% 47,50%
Istituti magistrali 26% 15%
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I PERCORSI FEMMINILICambiamenti e resistenze
Nel 1996 il “World Science Report” dell’UNESCO ha evidenziato che il percorso delle donne nella ricerca è paragonabile a un “tubo forato” sottolineando che:
• dopo la laurea le donne si trovano spesso ad affrontare ostacoli nella carriera scientifica, che si traducono in un alto tasso di sottoccupazione;
• meno del 10% dei posti al vertice del sistema scientifico è detenuto dalle donne nonostante queste rappresentino il 50% dei laureati;
• un aumento delle donne diplomate in discipline scientifiche non garantisce una loro diffusione omogenea nella carriera.
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I PERCORSI FEMMINILICambiamenti e resistenze
La formazione universitaria aumenta la probabilità di trovare lavoro. Tuttavia è ancora alto il numero delle donne che seguono corsi di studio in discipline letterarie (32,5%) e giuridiche (18,7%), facoltà che offrono sbocchi più limitati nel mercato del lavoro.
Il 30% delle laureate, intervistate a tre anni dal conseguimento del titolo, ritiene la laurea non necessaria per il lavoro che svolge (rispetto al 21% dei laureati); Il 18% afferma di non utilizzare nel lavoro la formazione acquisita, rispetto al 13,2% degli uomini*.* Fonte: Intervento del presidente dell'Istat Alberto Zuliani al convegno; "Lavorare e vivere con pari opportunità"; Napoli 28-29 gennaio 2000.
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I PERCORSI FEMMINILICambiamenti e resistenze
Queste affermazioni rivelano ancora una grande confusione nelle giovani, nonostante tutte le iniziative di orientamento che pure stanno mettendo in atto varie Università, Istituti scolastici ed Enti locali.
Il passaggio dalla scuola o dall'università al lavoro, si presenta spesso agli occhi delle giovani donne come un'impresa titanica e la scelta di un percorso professionale risulta difficile.
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I PERCORSI FEMMINILIL’esperienza di AssoDonna
Nella sua esperienza AssoDonna ha potuto verificare che il disorientamento nelle scelte che fanno le giovani persiste ancora. Si riscontrano, infatti:
• percorsi post laurea incoerenti• percorsi lavorativi discontinui• difficoltà di inserimento lavorativo• demotivazione e abbassamento del livello d’autostima
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I PERCORSI FEMMINILIL’esperienza di AssoDonna
Occorre indagare:
- sulla genesi dei valori e degli atteggiamenti delle giovani verso il lavoro,
- su quando e come si formano nelle donne i valori e gli atteggiamenti verso il lavoro e la presa di coscienza delle proprie capacità e possibilità di carriera, per comprenderne l’evoluzione e creare tempi modalità e strategie di orientamento più adeguate.
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I PERCORSI FEMMINILIL’esperienza di AssoDonna
Il modello "casalinga–moglie-madre" è in declino ma la famiglia offre ancora modelli tradizionali, specialmente nel Sud.
Non è cambiata la distribuzione dei compiti familiari né l’approccio culturale ai ruoli di genere.
Il lavoro familiare rimane ancora compito delle donne, indipendentemente dagli impegni di lavoro.
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I PERCORSI FEMMINILI
Il ministro per le Pari Opportunità Prestigiacomo ha affermato, a proposito delle difficoltà di gestione della vita delle donne:
“Grande impulso va dato alle misure di conciliazione dei tempi tra famiglia e lavoro, per consentire a un numero sempre maggiore di donne di coniugare gli oneri di assistenza e cura dei figli, che vanno peraltro sempre più condivisi con gli uomini, con prospettive lavorative e di carriera”.
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I PERCORSI FEMMINILI
Livia Turco, responsabile per il Welfare dei DS ha affermato:
“…. Per la donna italiana resta il problema enorme, che si va accentuando, della conciliazione tra lavoro e famiglia”.
“Non si può pensare che una migliore conciliazione dei tempi arrivi con il trionfo del part-time, perché questo non fa che aumentare l’insicurezza. Una reale politica di conciliazione non si persegue precarizzando il lavoro e incentivando solo le forme atipiche, ma realizzando i servizi alla persona, che sono già previsti nella legge quadro sulle politiche sociali che l’attuale governo non applica.”
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I PERCORSI FEMMINILI
L’appello del nostro Presidente della Repubblica, Azeglio Ciampi, in occasione dell’8 marzo 2004, affinché politici ed amministratori si affrettino a trovare soluzioni concrete per rendere compatibili attività lavorativa e familiare nei confronti delle donne segnala senza dubbio un’emergenza assoluta sul piano economico-sociale, che deve necessariamente tradursi nella scelta di priorità nel governo della cosa pubblica, a tutti i livelli.
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I PERCORSI FEMMINILILa Proposta
AssoDonna si fa portavoce di una duplice proposta:
• realizzare in partnership con l’Università un progetto di ricerca sulla genesi degli atteggiamenti e dei valori verso
il lavoro, su un campione di giovani di Torino e Napoli, mettendo a confronto due città con diversi background culturali;
• realizzare un monitoraggio attento dei servizi alla famiglia esistenti per poter fornire una guida alla donna che lavora, con tutti gli indirizzi necessari a facilitare la conciliazione tra vita privata e vita di lavoro.