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B OLLETTINO ANNO XXXV - Novembre 2004 N° 11 notiziario IN QUESTO NUMERO ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNA Direzione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 Bologna - Tel. 051.399745 - Pubblicazione mensile - Spedizione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Bologna www.odmbologna.it GUIDA ALLA PENSIONE DEI MEDICI OSPEDALERI PIANO SANITARIO REGIONALE

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BOLLETTINOANNO XXXV - Novembre 2004 N° 11 notiziario

I N Q U E S T O N U M E R O

ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI D I BOLOGNA

Direzione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 Bologna - Tel. 051.399745 - Pubblicazione mensile - Spedizione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Bologna

www.odmbologna.it

• GUIDA ALLA PENSIONE DEI MEDICI OSPEDALERI

• PIANO SANITARIO REGIONALE

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1Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

ORGANO UFFICIALEDELL’ORDINE

DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI

DI BOLOGNA

BOLLETTINONOTIZIARIO

11/04

ORGANO UFFICIALE DELL’ORDINE

DEI MEDICI CHIRURGHI

E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNA

DIRETTORE RESPONSABILE

Dott. Paolo Cernuschi

DIRETTORE DI REDAZIONE

Dott. Fabrizio Scardavi

COMITATO DI REDAZIONE

Dott. A. Stefano CrookeDptt. Carlo D’AchilleDott.ssa Mohamed-Alamin MunitaProf. Gianfranco MorroneDott. Sergio ScotoDott. Mauro VozaDott. Marcello Zanna

DIREZIONE E REDAZIONE

Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 4Telefono 051.399745Contiene I.P.

I Colleghi sono invitati a collaborarealla realizzazione del Bollettino.Gli Articoli sono pubblicati a giudiziodel Comitato di RedazionePubblicazione MensileSpedizione in A.P. - 45%art. 2 comma 20/b - legge 662/96Filiale di Bo

Autorizzazione Tribunale di Bolognan. 3194 del 21 marzo 1966

Editore: Ordine Medici Chirurghi edOdontoiatri Provincia di Bologna

Fotocomposizione e stampa:Renografica - Bologna

Il Bollettino di Ottobre 2004 è statoconsegnato in posta il giorno 18/10

I N D I C EEDITORIALEIl telefono: ...la tua voce 3

DALLA FEDERAZIONEDel Barone invita il Ministro Castelli a garantire il rispetto

dei medici sottoposti ad indagine 4

Risposta all’articolo comparso l’8 ottobre u.s. 5

Del Barone: tutti gli ambiti professionali interessati possono

contribuire a frenare l’aumento dell’assistenza farmaceutica 6

Parere del Consiglio di Stato sull’istituto dell’annotazione

di cui all’art. 13 L. 3 febbraio 2003, n. 14 7

I COLLEGHI SCRIVONOAccomodatevi 9

Pubblicati due nuovi fascicoli della rivista Alcologia 12

La medicina cinese 12

Tabella delle affinità analogiche 14

NOTIZIEComunicazioni in merito alla presentazione delle pratiche

radiologiche ai sensi dell’Allegato VII D. Lgs. n. 230/95

modificato dal 241/2000 e dal 187/2000 15

Medici disponibili per attività professionali 16

Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile e Disturbi

del Comportamento Alimentare 18

Campionati mondiali di tennis dei medici 19

Piano Sanitario Regionale 1999-2001 30

Miniguida per una rapida consultazione alle pensioni

dei Medici Ospedalieri 35

CONVEGNI CONGRESSIAcalasia esofagea, malattia da reflusso, ernia iatale:

Gold standard laparoscopici 59

Il governo clinico della sindrome metabolica 59

Seminari formativi su “La relazione psicoterapeutica” 60

Una rivoluzione in chirurgia colonproctologica 60

V Workshop - Endometriosi: malattia sociale?

La difficoltà della terapia, il bisogno della cura 61

La conoscenza della morte 62

Alma oftalmologia ecm 2005 62

PICCOLI ANNUNCI 63

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2 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

ORDINE PROVINCIALEDEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRIDI BOLOGNA

PresidenteDott.ssa NICOLETTA LONGO

Vice Presidentedott. FRANCESCO BIAVATI

SegretarioDott. SERGIO SCOTO

TesoriereDott. MICHELE UGLIOLA

ConsiglieriDott. PAOLO CERNUSCHIDott. FABRIZIO DEMARIADott. MARIO LIPPARINIDott.ssa PAOLINA MISCIONEDott.ssa MUNIRA MOHAMED-ALAMINDott. ALVISE PASCOLIDott. FABRIZIO SCARDAVIDott. GIOVANNI ATTILIO TURCIDott. MASSIMO VALENTINODott. FERNANDO VITULLODott. MAURO VOZA

Consiglieri OdontoiatriDott. FEDERICO BONIDott. MAURO VENTURI

Collegio Revisori dei ContiDott. ANTONIO CURTI (Presidente)Dott. NICOLA ANGELINO (effettivo)Dott.ssa PATRIZIA BARILE (effettivo)Dott. ANDREA BONFIGLIOLI (supplente)

Commissione OdontoiatriPresidente: Dott. ALESSANDRO NOBILISegretario: Dott. CARLO D’ACHILLEComponenti: Dott.ssa LIA RIMONDINI

Dott. FEDERICO BONIDott. MAURO VENTURI

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Il telefono: ...la tua voceUna delle più recenti iniziative istituzionali è stata la creazione di un numeroverde al quale rivolgersi per segnalare disfunzioni e carenze del Servizio Sani-tario.

Dopo la sua creazione il telefono è stato subissato da numerosissime telefona-te che hanno conseguentemente denunciato carenze e inadempienze riscon-trate nelle strutture per opera del personale medico e sanitario.

Ovviamente tutte le strutture sono fallibili e tutte le persone possono svolgerein maniera non perfetta la propria attività, sebbene non tutti i casi siano neces-sariamente di malasanità.

È più facile colpire l’atenzione con numeri e dati statistici a sfavore, tuttaviaben raramente si ricordano quelle azioni mediche, ottime nel metodo e nel me-rito, che invece circondano e permeano la società civile.

Si potrebbe proporre la creazione anche di un altro numero (quello della “Buo-na Sanità”), al quale segnalare le innumervoli azioni, quali ad esempio:– la diagnosi precoce di quadri patologici non chiari– la migliore utilizzazione delle risorse disponibili– le azioni di volontariato sanitario, strutturato o occasionale– la disponibilità dei Colleghi più esperti a spiegare un po’ di medicina– l’assistenza medica puntuale, anche e soprattutto se non clamorosa, ai

pazienti più gravi– la prevenzione delle patologie endemiche

Agire in modo costruttivo e propositivo, aiutare chi è malato, riconoscere i me-riti dovuti è sicuramente più faticoso.

Forse è più facile fare una telefonata di reclamo.

Il Direttore

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4 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

COMUNICATO STAMPA

IL PRESIDENTE DELLA FNOMCEOIN UNA NOTA AL RESPONSABILE DEL

DICASTERO DELLA GIUSTIZIA STIGMATIZZALA FUGA REITERATA DI NOTIZIE RISERVATE

Del Baroneinvitail MinistroCastellia garantire ilrispetto deimedicisottopostiad indagine➔ Il Presidente della Federazione de-gli Ordini dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri Giuseppe Del Barone, difronte alle numerose notizie apparsesulla stampa riguardanti medici coin-volti nell’inchiesta Glaxo ed altro, ha in-viato al Ministro Castelli una nota persollecitare una maggiore discrezionalitàda parte degli ambienti giudiziari.“Di recente si è verificato che la Procu-

ra di Verona – si legge nella nota – ab-bia inviato alle Procure competenti perterritorio i fascicoli dei medici coinvoltinella vicenda Glaxo. Queste notizie edaltre relative ad episodi similari, sonostate oggetto di numerosi articoli su al-cune testate giornalistiche, generando,come è facilmente immaginabile, unclima fortemente denigratorio nei con-fronti dei sanitari interessati e di tuttala categoria medica, clima che ha resopossibile casi come quello del prof.Francesco Mercuriali, morto suicidanei giorni scorsi”.“Mi permetto di chiederLe pertanto –scrive ancora Del Barone – di interveni-re affinché notizie che dovrebbero es-sere riservate, perché relative a posizio-ni di sanitari sui quali non sono statiancora accertati i fatti, non siano divul-gate e rese di dominio pubblico, quasi avoler imprimere una “visione scandali-stica dei fatti”, anticipando così un giu-dizio di colpevolezza tutt’altro chescontato. Simili atteggiamenti, del tuttocensurabili, contribuiscono a destabiliz-zare il principio di fiducia che deve es-sere alla base di qualsiasi rapporto tracittadino e medico”.“Con l’auspicio che la magistratura pro-ceda il più rapidamente possibile nelladefinizione delle esatte responsabilitàmettendo fine a illazioni e false informa-zioni che ingannano il cittadino e scre-ditano la figura del medico, colgo l’oc-casione – ha concluso il Presidentedella FNOMCeO – per ribadire che gliOrdini professionali faranno la loro partenel sanzionare, ove esistenti e provati, icomportamenti contrari alla dignità del-la professione medica”.

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5Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Rispostaall’articolocomparsol’8 ottobre u.s.

Al Direttore Responsabile de“Il Resto del Carlino”

➔ Illustre Direttore, nella mia qualità diPresidente dei Medici italiani ma anchedi sanitario che per 45 anni è stato alfianco dei suoi malati come medico di fa-miglia, non posso rimanere indifferentedinanzi alle stravaganti affermazioni di unSuo giornalista, Paolo Russo, che sullanostra professione, ha elucubrato l’8u.s., sul quotidiano che Lei autorevol-mente dirige, affermando “40 secondi apaziente per 5.000 Euro al mese”.Quello che ha scritto è mirabolante e di-mostra faciloneria, malevolenza e asso-luta impreparazione su un argomentoimportante quale quello che vede il me-dico di famiglia impegnato nella tuteladella salute dei suoi pazienti.Basterebbe una semplice moltiplicazio-ne per poter dire al Sig. Russo che se i50.000 medici di famiglia italiani avesse-ro tutti 1.500 assistiti, l’Italia, anziché gliattuali 55 milioni di abitanti, ne avrebbe75 milioni, il che vuol dire, invece, che lamedia degli assistiti per medico è inferio-re ai 1000 pro capite.Non esistono i 5000 € netti al mese, esi-stono le trattenute di legge, le spese perla locazione dello studio, le spese per lamacchina, per il telefono, per l’energiaelettrica, per l’aggiornamento professio-nale, per l’infermiera, etc. etc.

Posso tranquillamente affermare che lacifra di fatto percepita è inferiore a 2 € almese per assistito. Consideri tale cifra,per piacere, e provi a dire se sia suffi-ciente per il sostentamento della famigliaqualora il medico abbia un pacchetto di500-600 assistiti.È su questo esempio che l’operaio me-tallurgico sbandierato dal Sig. Russo do-vrebbe fare la sua battaglia.Quaranta secondi per una visita? E dovele mettiamo le telefonate a tutte le ore, lemiriadi di visite ambulatoriali, i controllirichiesti in maniera qualche volta esage-rata, le visite domiciliari, le ricerche di unposteggio, una famiglia tutta dedicata al-le risposte, ai chiarimenti, con la distru-zione di fatto di qualsiasi rapporto fami-liare nel quale non sia sempre compresol’essere a disposizione, nel nome dellasocialità e dell’amore per il prossimo, diqualche assistito?Le statistiche parlano chiaro e il medicodi famiglia è senz’altro il meno discussoe il più benvoluto e tutto ciò avviene mal-grado l’ipertrofia che i mass-media dedi-cano (e l’articolo del Sig. Russo lo provaabbondantemente) ad ogni concetto dimalasanità per il più delle volte non vieneprovata.Non mi dilungo per non dare l’impressio-ne di voler tentare una difesa di ufficioma dico solo che sono onorato di rap-presentare una classe neanche lontana-mente toccata dalla malevola e inesi-stente considerazione del suogiornalista.Se riportare cose in maniera artatamentefalsificata significa tutelare la libertà distampa, allora vuol dire che la libertà,quella vera, non esiste e, come affermaVoltaire, senza libertà è meglio morire.Grato per la pubblicazione, mi abbia cor-dialmente.

On. Dr. Giuseppe Del Barone

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6 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

COMUNICATO STAMPA

IL PRESIDENTE DELLA FNOMCEOGIUSEPPE DEL BARONE COMMENTA I DATI

PRESENTATI DA FEDERFARMA

Del Barone:tutti gli ambitiprofessionaliinteressatipossono contribuirea frenarel’aumentodell’assistenzafarmaceutica➔ Il Presidente della Federazione degli Or-dini dei Medici Chirurghi e degli OdontoiatriGiuseppe Del Barone, con l’intento di contri-buire a fare chiarezza in un settore, quellodell’assistenza, di primaria importanza per lacollettività, è intervenuto nel dibattito sortodopo la presentazione dei dati sulla spesafarmaceutica, da parte di Federfarma.Non c’è dubbio – ha dichiarato Del Barone –che esista la possibilità, attraverso la colla-borazione delle varie componenti interessa-te, di perseguire la logica del risparmio sen-za per questo penalizzare il livello delleprestazioni e la tutela del paziente. Il mio ti-more, però, è che l’alternativa ad una rigidapolitica di controllo della spesa farmaceuti-ca, soprattutto a carico dei medici, possapromuovere un incontrollabile ricorso ai rico-veri ospedalieri, soprattutto in quelle realtàregionali dove non sono in vigore i ticket.

Pertanto ben venga un più massiccio ri-corso ai farmaci generici e ad interventivolti ad eliminare quelle anomalie esisten-ti tra i prezzi di prodotti omogenei inseritinel Prontuario Terapeutico, redatto certa-mente non dai medici.Entrando nel merito delle prescrizioni e quin-di nell’attività del medico – ha continuato ilPresidente della FNOMCeO – è bene ricor-dare che quest’ultimo prescrive secondoscienza e coscienza, che il suo ambulatorioè un luogo di sofferenza e non di promozio-ne di beni di consumo e che l’ampia propa-ganda scientifica, (ad esempio sui prodottiipocolesterolenizzanti, antinfiammatori, ga-stroprotettrici, solo per citarne alcuni), spin-ge giustamente il cittadino, sempre più at-tento alla propria salute, a richiedere terapieinnovative e di ultima generazione, con con-seguente aumento dei costi per l’assistenzafarmaceutica.D’altronde, è proprio grazie all’evoluzionedella medicina nel suo insieme, che leaspettative di vita sono salite a 84 anniper le donne e a 78 per gli uomini.Tuttavia, la responsabilità del controllodella spesa – è bene ricordarlo – è de-mandata alle Regioni e, in ogni caso nonsi comprende perchè dal monitoraggiosuggerito da Federfarma (controllo medi-co per medico e paziente per paziente),vengano escluse le farmacie, alcune dellequali non sono esenti da atteggiamentivolti a consigliare e promuovere farmacipiù costosi, anticipando a volte anche leconfezioni delle specialità medicinali.Per concludere – ha detto ancora Del Baro-ne – condivido la necessità di attivare unpercorso informativo che faccia perno sututte le categorie interessate (amministrato-ri, farmacisti, medici, industria) anche peruna equa ridistribuzione delle responsabi-lità, nel rispetto delle regole vigenti sul Pron-tuario, note CUF e appropriatezza prescritti-va, norme purtroppo non seguite da tutti edevitare che esistano “angeli” (i farmacisti) e i“diavoli” (i medici). Tenendo sempre presen-te che il protagonista nella difesa della salu-te è e rimarrà sempre il malato.

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7Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Parere delConsiglio di Statosull’istitutodell’annotazionedi cui all’art. 13,L. 3 febbraio 2003,n. 14➔ Il Ministero della salute con l’allegatanota trasmessa alla Federazione in data16 settembre 2004, ha inviato copia delparere del Consiglio di Stato sull’interpre-tazione dell’art. 13, ultimo comma, L. 3febbraio 2003, n. 14.Il parere del Consiglio di Stato è stato espres-so dalla Sez. I in data 5 maggio 2004, su ap-posita richiesta del Ministero della Salute.Si ricorda a questo proposito che il Con-siglio di Stato, Organo ausiliario del Go-verno, oltre a compiti di carattere giurisdi-zionale, svolge compiti di consulenzagiuridico-amministrativa e di tutela dellagiustizia nell’amministrazione (v. art. 100,Costituzione).

I quesiti posti dal Ministero della Saluteerano i seguenti:1) se l’introduzione della professione diodontoiatra, rendendo obbligatoria l’i-scrizione al relativo albo, abbia fatto venirmeno la legittimazione ad esercitare l’o-dontoiatria per coloro che sono iscritti alsolo albo dei medici chirurghi, conse-guentemente prevedendo, anche per imedici indicati dall’art. 19 della Direttiva78/686/CEE, il requisito della doppiaiscrizione per svolgere entrambe le atti-vità di medico chirurgo e di odontoiatra;2) se (ed eventualmente in quali limiti) ilaureati in medicina e chirurgia, regolar-mente autorizzati ad esercitare la profes-sione medica, possano continuare adesercitare le attività inerenti alla preven-zione, alla diagnosi e alla cura delle ano-malie e delle malattie dei denti, dellabocca, delle mascelle e dei relativi tessu-ti senza essere iscritti nell’albo degliodontoiatri e soltanto sulla base dellaespressa previsione di cui all’art. 19 Di-rettiva 78/686/CEE;3) se dopo l’abrogazione dell’art. 5 dellaL. 409/1985 i laureati in medicina e chi-rurgia, in possesso di un diploma di spe-cializzazione in campo odontoiatrico egià iscritti nell’albo dei medici con anno-tazione ai sensi del citato art. 5, possanocontinuare ad esercitare la professione didentista senza essere iscritti anche all’al-bo degli odontoiatri.

Direttore Sanitario: Dott. Franco Neri Medico Chirurgo - Specialista in Psicologia

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8 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

In riferimento al primo quesito il Consi-glio si è pronunciato in senso favorevolealla doppia iscrizione, ritenendo che lemodifiche operate con la L. n. 13 del 2003e con il Dlgs. N. 277 del 2003 alla L. 409del 1985 abbiano reso obbligatoria, perl’esercizio dell’odontoiatria, l’iscrizione alrelativo albo professionale ed abbianofatto venir meno la possibilità di esercita-re tale professione con la sola iscrizioneall’albo dei medici chirurghi.Quanto al secondo quesito, la Sezioneha osservato che, ai sensi dell’art. 2 dellaL. n. 409 del 1985 “le attività inerenti alladiagnosi ed alla terapia delle malattie edanomalie congenite ed acquisite deidenti, della bocca, delle mascelle e deirelativi tessuti, nonché alla prescrizioneed alla riabilitazione odontoiatriche” co-stituiscono oggetto della professione diodontoiatra. Tali attività, nel sistema dellaL. 409/1985, possono essere svolte sol-tanto da soggetti iscritti all’albo degliodontoiatri. L’art. 19 della Direttiva n.78/686/CEE (citato nel quesito) riguardail riconoscimento a determinate catego-rie di soggetti del diritto di svolgere l’atti-vità di dentista, ma non si occupa del di-verso problema, di competenza degliordinamenti nazionali, relativo all’identifi-cazione dell’albo professionale al quale,a tal fine, occorre iscriversi.In relazione all’ultimo quesito, viene riba-dita l’indispensabilità per i laureati inmedicina e chirurgia, in possesso del di-ploma di specializzazione in campoodontoiatrico, di iscriversi all’albo degliodontoiatri per l’esercizio della relativaattività; i medesimi, comunque, potrannocontinuare ad esercitare la professioneper il tempo strettamente necessario alconseguimento dell’iscrizione nell’alboinnanzi citato”.Il Ministero ha sollecitato la Federazioneaffinché ne venga data notizia agli Ordiniprovinciali ricordando che lo stesso Mini-stero, ovviamente, non rinviene motiviper discostarsi dall’orientamento espres-so dal Consiglio di Stato.

Facciamo presente che il parere delConsiglio di Stato e la comunicazionedel Ministero della Salute al riguardosono pienamente in linea con gli orien-tamenti più volte espressi in passatodalla Federazione sulla materia e chenessun diritto acquisito viene leso, con-siderato che i medici specialisti legitti-mamente in possesso dell’annotazioneex art. 5, L. 409/85, possono continuaread esercitare la professione odontoiatri-ca attraverso l’iscrizione al relativo alboprofessionale.In sostanza, il parere del Consiglio diStato ha confermato che, a seguito del-l’abrogazione dell’istituto dell’annota-zione (art. 13, L. 14/03), oltre ai laureatiin Odontoiatria e Protesi dentaria, pos-sono esercitare l’Odontoiatria, iscriven-dosi all’Albo degli odontoiatri e mante-nendo l’iscrizione all’Albo dei medici, leseguenti categorie di medici:– i medici (specialisti in campo odon-

toiatrico o non) immatricolati al relati-vo corso di laurea prima del 28 gen-naio 1980;

– i medici immatricolati al relativo corsodi laurea negli anni accademici dal1980-81 al 1984-85 che hanno supe-rato le prove attitudinali per l’iscrizioneall’Albo degli odontoiatri di cui al Dlgs386/98;

– i medici specialisti in campo odontoia-trico immatricolati negli anni accade-mici dal 1980-81 al 1984-85. Si ricordache, ai sensi del DM 18/9/2000, sonoconsiderate specializzazioni in campoodontoiatrico soltanto le seguenti:

1) Odontoiatria e Protesi dentaria2) Chirurgia odontostomatologica3) Odontostomatologia4) Ortognatodonzia.Restiamo a disposizione per quant’altropossa occorrere a chiarimento di questaimportante pronuncia del Consiglio diStato.Cordiali saluti

Giuseppe Del Barone

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9Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Accomodatevi➔ L’articolo di Paolo Russo, pubblica-to su “Il Resto del Carlino QuotidianoNazionale” del 08.10 u.s., titolato “Qua-ranta secondi a paziente per 5000 euroal mese”, risulta estremamente offensi-vo ed umiliante nei confronti di una ca-tegoria, quella dei medici di famiglia,che sta lavorando con un contrattoscaduto ormai da quattro anni. I 5000euro al mese, urlati con tanta enfasi edisgusto dal giornalista, purtroppo nonrappresentano, come lui sostiene, lostipendio netto del medico di famiglia.Sono gli emolumenti lordi con i quali imedici di famiglia massimalisti si paga-no affitti, tasse rifiuti, luce, riscaldamen-to, pulizie, telefoni e attrezzature deglistudi, lo stipendio all’eventuale segreta-ria, l’auto lavorativa, il medico sostitutodurante le ferie e la prima settimana dimalattia, la liquidazione di fine rappor-to, il conguaglio IRPEF, l’iscrizione al-l’Albo, l’ENPAM, la tassa ONAOSI, l’as-sicurazione professionale e qui mifermo. I medici di famiglia, inoltre, nonhanno gli stipendi garantiti. Ogni citta-dino, infatti, è assolutamente libero diricusare in ogni momento quel medicoche non corrisponda fino in fondo alleproprie attese. Due euro scarsi al meseper assistito sembrano ancora troppi?Accomodatevi. Anche il giornalistaRusso, se vuole, può iscriversi alla fa-coltà di medicina e percorrere l’interoiter. Non vorrei però che, leggendo ilsuo articolo, qualche giovane s’iscri-vesse alla facoltà di medicina pensan-do veramente d’arricchirsi lavorandocome medico di base. Dopo sei anni dicorso e il triennio di specializzazione inmedicina generale, altri sette anni circascorrono nel precariato più assoluto inattesa della convenzione. Non è finita.Altri 10 anni sono in media necessariper arrivare ad un massimale che spes-

so però non sarà mai raggiunto. I medi-ci con 1500 scelte in carico non sonoaffatto la maggioranza. In realtà, chec-ché ne scrivano i giornalisti, gli emolu-menti dei medici di famiglia italiani sonoormai tra i più bassi d’Europa, tanto cheda qualche tempo è in atto un’emigra-zione verso l’Inghilterra. Sotto i milleassistiti, le spese professionali sono co-munque da pagare e con gli stipendi at-tuali non si arriva a fine mese. Quandopoi il giornalista Russo scrive che unmedico massimalista dedica 40 secon-di a paziente, non sa, o finge di non sa-pere, che non tutti gli assistiti in caricoad un medico devono essere visitatiogni settimana d’ogni mese. Ci man-cherebbe! La media è, per un massima-lista e in periodo di bassa morbilità co-me l’attuale, di circa 20 persone algiorno, che equivalgono circa a 100-120 assistiti ogni settimana. Ciò vuol di-re dedicare circa 10 minuti ad ogni ac-cesso, comprendendo in tale computoanche quei pazienti che, non essendovialcun limite al numero d’accessi, né al-cun ticket da pagare, a volte richiedonouna semplice misurazione di pressione,una medicazione o una ripetizione di ri-cetta. L’orario d’apertura degli studi perquindici ore settimanali, riportato contanta enfasi dal quotidiano, è poi sem-plicemente l’orario minimo d’aperturada garantire, orario che può persinoraddoppiare nei periodi d’alta morbilità.Qualora non si operi per appuntamen-to, nessun assistito che si rechi pressolo studio del proprio medico nell’arcodell’orario d’apertura può essere rifiuta-to dal medico, a costo di lavorare fino anotte inoltrata. Per altre 20-30 ore setti-manali un medico massimalista è impegnato in visite programmate ointegrate a domicilio, in corsi d’aggior-namento obbligatori, in ambulatori dedicati al diabete o in semplici visitedomiciliari, spesso richieste impropria-mente per patologie anche banali, ma-gari per non fare la fila o per non atten-

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10 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

dere la propria prenotazione in ambula-torio. Durante il periodo influenzale,spesso si eseguono dieci visite domici-liari al giorno, con il telefono che squillaincessantemente. Come chicca finale,nello stesso articolo, il giornalista Russo(sic!) tesse l’elogio delle UTAP, poliam-bulatori centralizzati gestiti dalle ASLche, nelle intenzioni del ministro Sirchia,dovrebbero in futuro sostituire gli ambu-latori dei medici di famiglia, per garantireuna presenza dei medici 24 ore al giornosette giorni su sette. Come può, un gior-nalista in buona fede, plaudire chi inten-de sostituire gli studi dei medici di fami-glia, distribuiti capillarmente su tutto ilterritorio nazionale, con un’Unità Territo-riale d’Assistenza Primaria (una specie

di pronto soccorso di serie B gestitodall’ASL), ogni 10.000 abitanti? Non sichiede il giornalista: “Come ci andrà poiil nonnino dal dottore, in bicicletta?” Nonsi chiede: “E quale medico troverebbepoi il cittadino presso l’Utap se i turni dilavoro in tale pronto soccorso di serie Bsaranno necessariamente a rotazione?”.Il medico di famiglia oggi è l’unico opera-tore della sanità che il cittadino conoscepersonalmente e sceglie liberamente.Non sarà un caso se in ogni sondaggio lafigura del medico di famiglia risulta la piùgradita del Sistema Sanitario. Nonostan-te i giornalisti.

Dr. Marcello ZannaAddetto stampa SNAMI - Bazzano (BO)

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➔ Egregio Direttore, in qualità di VicePresidente dell’Ordine dei Medici Chirur-ghi e degli Odontoiatri di Bologna, masoprattutto quale Medico di famiglia, misia consentito il diritto di replica in meritoa ciò che compare a pagina 9 del giorno8/10/04 del quotidiano da Lei diretto“Quaranta secondi a paziente per cin-quemila euro al mese”.L’estensore dell’articolo afferma che unmedico “massimalista” (chi segue 1.500pazienti) guadagna 5.000 euro netti almese; come potrà vedere dalla mia “bu-sta paga”, che Le allego e che Lei è au-torizzato a pubblicare, se lo vuole, l’ono-rario lordo mensile per un massimalista èdi circa 6.000 euro, che diventano 4.637detratte le trattenute di legge; tale cifraviene poi ridotta a 2.500-3.000 euromensili (equivalenti a circa 2 euro al me-se per paziente!) detratte le spese per lalocazione dello studio (spese che posso-no giungere, nella nostra città, anche a1.000 euro mensili), per l’acquisto di unautovettura e relativo carburante, perbollette varie (energia elettrica, acqua,telefono, riscaldamento...)per spese peraggiornamento professionale, per spese

per il sostituto (è bene rammentare che ilMedico di famiglia deve pagare di tascapropria chi lo sostituisce nei periodi diassenza per ferie e malattia, che sonoper lui non previste essendo un liberoprofessionista), per non parlare dellespese per l’infermiera, ormai sempre piùrara non rientrando nel budget alla porta-ta del “Medico di base”.Le cifre suddette si riferiscono ad un pro-fessionista che curi 1.500 pazienti; la me-dia però, è di circa 1.000 pazienti per me-dico e quindi l’onorario per lamaggioranza dei Colleghi è di circa 2.000euro mensili, cioè quanto guadagna, per13-14 mensilità un impiegato di medio li-vello, con responsabilità indubbiamenteminori e che ha iniziato a guadagnare benprima dei 35/40 anni del Medico (Medicoche deve superare sei anni di corso di lau-rea più tre di specializzazione più vari annidi saltuaria attività quale sostituto).Quanto poi ai 40 secondi dedicati alla vi-sita di ogni singolo paziente, sfido l’auto-re dell’articolo a recarsi nello studio di unqualsiasi Medico di famiglia per control-lare il tempo medio dedicato ad ogni“utente” e l’orario complessivo di attività

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ambulatoriale giornaliera (senza contare iconsigli telefonici e le visite domiciliariche ogni Medico effettua quotidiana-mente).La realtà dei fatti, incontrovertibile inquanto certificata dall’OrganizzazioneMondiale della Sanità, è che il SistemaSanitario Italiano è considerato, pur contutte le sue pecche, tra i migliori al mon-do, secondo dopo quello francese macon costi nettamente inferiori, specie perla medicina di famiglia e che il cardinedel sistema è costituito dal medico di fa-miglia.Tutti i sondaggi, fra l’altro, sono concordinell’affermare che questa figura è la piùamata dai pazienti ed è, alla pari dei Car-binieri, al primo posto, come gradimentoed affidabilità fra i cittadini tutti, nono-stante le ricorrenti campagne diffamato-rie dei mass-media!Le risibili accuse di mancanza di “dispo-nibilità” (“la reperibilità” è prevista soloper i dipendenti e viene adeguatamenteretribuita) e di “riluttanza” ad eseguire levisite domiciliari sono smentite dallarealtà dei fatti.Se l’autore dell’articolo ha le prove dicomportamenti non deontologici da par-te di uno o più medici faccia un esposto

al competente Ordine dei Medici, faccia inomi dei colpevoli e non lanci accusegeneriche che gettano fango su tutta lacategoria.Quale esponente dell’Ordine dei Medicidi Bologna chiedo alla stampa di mostra-re maggior rispetto nei confronti di unacategoria che, salvo rarissime eccezioni,opera con umanità, competenza e pro-fessionalità, con retribuzioni indegne diuna nazione civile (2 euro al mese percurare un paziente libero di recarsi dalproprio Medico curante gratis ogni voltache lo desideri!).È bene non dimenticare che i Medici so-no sempre più di frequente esposti a de-nunce per mala sanità, denunce che ilpiù delle volte si risolvono con l’assolu-zione del Medico dopo che questi è sta-to sbattuto come “mostro in prima pagi-na” (esemplare il caso del Collega dellanostra città accusato ingiustamente perla morte di una paziente, massacrato daimass-media e poi assolto perché total-mente innocente dopo essersi suicida-to per non aver retto ad una situazionedivenuta insostenibile).

Il Vice PresidenteDott. Francesco Biavati

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COMUNICATO STAMPABologna, 12 ottobre 2004

Pubblicati duenuovi fascicolidella rivistaAlcologia

➔ Dopo l’interruzione della pubblica-zione nel 2002, sono stati pubblicati inquesti giorni due nuovi fascicoli della Ri-vista quadrimestrale Alcologia.Con queste uscite viene completata l’an-nata 2002 e coperta l’intera annata 2003.La rivista è pubblicata con il patrociniodella Società Italiana di Alcologia (SIA).

Sono stati pubblicati nella prima settima-na di ottobre 2004 due nuovi fascicolidella Rivista quadrimestrale “Alcologia -European Journal of Alcohol Studies”.Si tratta del fascicolo doppio (N. 2-3/2002,maggio-dicembre 2002, Vol. 14) che com-pleta l’annata 2002 e del fascicolo triplo(N. 1-2-3/2003, gennaio-dicembre 2003,Vol. 15), che copre l’intera annata 2003.Entrambi i fascicoli contengono contribu-ti in lingua italiana e inglese; per la primavolta le due versioni (ITA/ING) sono

state rilegate assieme, in brossura, concopertina bianca (ITA) e verde (ING).La rivista aveva sospeso la pubblica-zione nel 2002, dopo l’uscita del fasci-colo N. 1/2002 (gennaio-aprile).

COS’È ALCOLOGIAAlcologia viene pubblicata quadrime-stralmente da Eurohealth Editors, con ilpatrocinio della Società Italiana di Al-cologia (SIA) e il contributo di Labora-torio Farmaceutico C.T.La rivista intende promuovere uno scam-bio di opinioni ed informazioni su patolo-gie e problemi alcol-relati, droga-relati,comportamenti e stili di vita.Particolare attenzione viene data a questiargomenti dal punto di vista medico, so-ciologico, psicologico, epidemiologico,economico, legale e di igiene pubblica.Direttori della rivista sono:Giovanni Gasbarrini (Direttore Responsa-bile), Remo Naccarato, Calogero Surrenti.

Il Consiglio Editoriale è composto da:Valentino Patussi, Mario Salvagnini, Giu-seppe Francesco Stefanini.

Il Comiato di Redazione è composto da:Valentino Patussi, Giovanni Addolorato,Giovanni Greco, Davide Mioni.

Eurohealth Editorsha sede a Bologna,in Via Santo Stefano 57, presso MCC s.r.l.

continua dal numero precedente

La medicinacineseI meridianiLe due energie yin e yang formano e fan-

no funzionare tutti gli organi del corpoumano. Questi sono in comunicazionefra loro, attraverso particolari canalienergetici chiamati “meridiani”. Questi“fiumi” hanno percorsi sia profondi chesuperficiali, cioè cutanei, ed è per questoche è possibile disegnare sulla cute unavera e propria “rete idrica” delle dueenergie e degli organi che controllano.In ogni meridiano sono individuabili deiparticolari punti (trecentosessanta in tota-

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le) su cui è possibile intervenire con la te-rapia attraverso l’agopuntura: ogni puntostimolato con gli aghi dal medico espertoin medicina cinese può accelerare, rallen-tare, tonificare, disperdere, mettere in co-municazione, bloccare l’energia del meri-diano e quindi dell’organo corrispondente,riequilibrandolo con tutti gli altri. La cono-scenza di questi punti e del percorso deivari meridiani da parte del medico è diestrema utilità per la terapia ma, prima an-cora, per effettuare una diagnosi esattadel disequilibrio energetico in atto, delquale le malattie sono una conseguenza.

Yin e yang in medicinaIl nostro organismo è strutturato in yin eyang: la zona alta del corpo è yang, quellabassa è yin; la schiena è yang, il ventre è yin;la pelle è yang, l’interno è yin. Anche all’in-terno del corpo umano possiamo classifica-re i vari organi come yin e yang. Ciò che ècavo è yang, cioè lo stomaco, l’intestino te-nue, l’intestino colon, la cistifellea e la vesci-ca. Ciò che è pieno e compatto è yin, cioè ilfegato, il cuore, il polmone, la milza e il rene.Gli organi yin sono deputati all’immagaz-zinamento, alla trasformazione; gli organiyang sono responsabili dell’assimilazio-ne, dell’assorbimento, dell’eliminazione.Tutti funzionano associati gli uni agli altrie l’insieme è un equilibrio dinamico tra leforze yin e yang che circolano nel corpo.

Salute e malattiaLa salute dipende da un corretto equili-brio tra yin e yang e la malattia deriva dauno squilibrio tra queste due forze. Yin eyang, corpo e spirito, materia e funzione,hanno bisogno l’uno dell’altro per esiste-re, crescere e prosperare, trasformando-

si continuamente l’uno nell’altro e nu-trendosi reciprocamente.Non può esistere lo yin senza lo yang,perché questo è la base dello yin e vice-versa. La vita è il reciproco controllo del-lo yin nei confronti dello yang, dello yangnei confronti dello yin, e la malattia è unadisarmonia nel loro equilibrio: uno deidue tende a essere troppo abbondante otroppo scarso. La conseguenza sarà cheavremo un eccesso di un tipo di energiae una carenza dell’altro e quindi il corpo,non più in equilibrio, sarà facilmente ag-gredito da una serie di fattori esterni.

Le cause di malattiaLe malattie sono causate da tre fattori diversi:• il fattore cielo (cause climatiche)• il fattore terra (cause alimentari)• il fattore uomo (cause ereditarie, costi-

tuzionali e psichiche).L’uomo è inserito tra il cielo e la terra, con iquali deve essere in equilibrio; se al suo in-terno vi è un buon equilibrio yin-yang la sa-lute è conservata; se, invece, vi è uno squi-librio yin-yang, nel rapporto con il cielo(fattori climatici) e nel rapporto con la terra(fattori alimentari) può insorgere la malattia.A tale proposito anche la moderna biolo-gia occidentale insegna che nemmeno ilvirus o batterio più aggressivo provocamalattia, se il corpo possiede un buonequilibrio qualitativo e quantitativo, ormo-nale, psichico e immunitario; tutto, dun-que, sembra originare, sia per la saluteche per la malattia, dentro l’uomo. Vedre-mo più avanti quanto sia importante lacostituzione personologica nella preven-zione e nella difesa delle malattie.

Dott. Mauro Voza

DAL MONTEDOTT.SSA DERNAMedico chirurgo Specialista in:STOMATOLOGIAMALATTIE DELLA BOCCAe PROTESI DENTARIE

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TABELLA DELLE AFFINITÀ ANALOGICHE

Elementi Legno Fuoco Terra Metallo Acqua

Azione Muove Fa circolare Distribuisce Raccoglie Conservasull’energia verso l’alto verso le zone sviluppa Mette in Immobilizza

esterne superiori

Conseguenze Esteriorizzazione Espansione Trasformazione Interiorizzazione Ripiegamentofisiologiche

Effetti caratteristici Contrazione Agitazione Eruttazione Tosse Tremore

Periodi della vita Nascita Crescita Maturità Declino Morte

Estrinsecazione Collera Riso-gioia Canto Lamenti Gemitopsicofisica Grido Loquacità Pianti Grugnito

Logorrea Sospiri

Modo Audace Legato alle Autocontrollato Cauto Maliziosocomportarsi convenienze Furbo

Virtù Bontà Spirito rituale Buona fede Equità SapienzaGravità-serietà Onestà Saggezza

Carattere Estroverso Espansivo Riflessivo Introverso VolitivoAggressivo Spontaneo

Peculiarità Immaginazione Capacità Riflessione Facilità Intelligenzaintellettuali di giudizio a memorizzare

Sentimenti Malcontento Dolore-Lutto Ossessione Affanno-Ansia Pauranocivi Irritazione Gioia eccessiva Timore rispettoso Rimpianto Tristezza

Conseguenze Sale troppo Si disperde Si annoda Si accumula Non sale piùpatologiche Avvolge

Proprietà Torsione Fiammeggiamento Accoglienza Malleabilità UmidificazioneCurvatura Salita del seme e DiscesaRaddrizzamento produzione dei frutti

Punto cardinale Est Sud Centro-Sud-Ovest Ovest Nord

Stagione Primavera Estate V Stagione Autunno Inverno

Organi Yin Fegato Yin Cuore Yin Milza Yin Polmone Yin Rene

Visceri Yang Cistifellea Yang Intestino Yang Stomaco Yang Intestino Yang Vescicatenue colon

Organi di senso Vista Tatto Gusto Odorato UditoOcchi Lingua Bocca-Labbra Naso Orecchie

Manifestazioni Unghie Tinta Labbra Peli Capellicutanee

Distretto Muscoli Vasi Connettivo Pelle Ossaanatomico Reticolo endotelio Epiteli Sistema nervoso

Colori Verde-Blu Rosso Giallo Bianco Nero

Clima Vento Calore Umidità Secchezza Freddo

Secrezioni Lacrime Sudore Bava Muco nasale Saliva

Sapori Agro-acido Amaro Dolce Piccante Salato

Odori Rancido Bruciato Dolciastro Acre Di muffaPuzzolente-fetido Soffocante Profumato Nauseabondo Putrido

Suoni Jao- (Do) Zhi- (La) Gong- (Mi) Shang- (Mi) Yu- (Sol)

Alimenti Frumento Grano Miglio giallo Riso Fagioli neriMontone Manzo Pollo Porco

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Comunicazioniin merito allapresentazionedelle praticheradiologiche aisensi dell’AllegatoVII D. Lgs. n. 230/95modificatodal 241/2000 edal 187/2000

➔ L’Assessorato alla Sanità della re-gione Emilia-Romagna ha richiesto aiDipartimenti di Sanità Pubblica di im-plementare l’archivio regionale dellepratiche radiologiche da Esso istituito.A tal fine si richiede cortesemente didiffondere l’informazione su come sidevono compilare le pratiche radiologi-che (comunicazione preventiva, varia-zione di pratica, cessazione di pratica)secondo quanto previsto dall’AllegatoVII ed in particolare la pratica dovràcontenere i seguenti dati:• generalità, codice fiscale e domicilio

del richiedente. In caso di Società,denominazione e ragione sociale,codice fiscale e sede legale;

• descrizione della pratica, comprenden-te anche il processo di giustificazione;

• ubicazione locali;• per ogni macchina radiogena, il tipo,

l’energia massima di accelerazione,la corrente massima, numero di ma-tricola;

• smaltimento dei rifiuti;• classificazione delle zone ai sensi

art. 82 del presente Decreto;• modalità per la disattivazione dell’in-

stallazione;• valutazione delle dosi per i lavoratori

e per i gruppi di riferimento in condi-zione di normale attività;

• documentazione tecnica firmata dal-l’Esperto Qualificato;

• Nomina dell’Esperto Qualificato;• Nomina del Medico Autorizzato (se

necessario);• Accettazione dell’incarico dell’E-

sperto Qualificato.La variazione dei dati comunicati non-ché la cessazione di pratica dovrannoessere comunicati preventivamente.Tali dati dovranno essere trasmessi ai Dipar-timenti di Sanità Pubblica delle ex AziendeUSL città di Bologna, Bologna Nord e Bolo-gna Sud, competenti per territorio.Per ulteriori informazioni è possibile fa-re riferimento a:dott.ssa Carmen VerrinaDipartimento di Sanità Pubblica - Areadi Bologna - tel. 051/6079730dott.ssa Daniela ZoniDipartimento di sanità Pubblica - AreaNord - tel. 051/6644727dott.ssa Maurizia ZaniniDipartimento di Sanità Pubblica - AreaSud - tel. 051/6224434

Dott. Fausto Francia

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• DIAGNOSTICA OCULARE COMPLETA• TEST PER CHIRURGIA REFRATTIVA• SCREENING GLAUCOMA COMPLETO• GDX - ANALISI FIBRE• MICROPERIMETRIA• LABORATORIO DI IPOVISIONE• ORTOTTICA• LASER ARGON-YAG

DOTT. LUCIA SCOROLLI

Medico chirurgo - Specialista in Oftalmologia

DOTT. SERGIO ZACCARIA SCALINCI

Medico chirurgo - Specialista in Oftalmologia

DOTT.SSA MARIACHIARA MORARA -Medico chirurgo - Specialista in Oftalmologia

POLIAMBULATORIO PRIVATO

S. LUCIA

Bologna - Via Murri 164 - Tel. 051 440822 - Fax 051 470627

Direttore. Sanitario:Dott. A. Longhi

Medico Chirurgo Specialistain Oculistica

P.G. n. 69914 del 6.4.2004

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MEDICI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ PROFESSIONALIAGGIORNATO AL 13/10/2004

Cognome - Nome Indirizzo TelefonoAIUTO MARIA ELVIRA Via Ghisiliera, 33 - Bologna 051/55.70.43 - 339/73.97.804ANDALÒ FEDERICA Via Calanco, 51 - Dozza Imolese 0542/67.90.51 - 338/90.31.414BAKALOUDIS GEORGIOS Via Luna, 2 - Monterenzio - Bologna 340/70.52.782BAIOCCHI MASSIMO Via Montelungo, 6 - Bologna 347/44.32.960BERNARDI ROBERTO Via Mezzofanti, 10 - Bologna 051/39.95.28 - 349/56.80.207BELLAN MARZIO Via Batoli, 2 - Bologna 051/58.83.243 - 339/42.66.374BIANCHINI SILVIA Via Mengoli, 20 - Bologna 051/34.12.65 - 347/74.04.654BIAZZO DANIELA Via Parisio, 6 - Bologna 349/56.64.115BLANDINO SIMONA Via G. Bentivogli, 77 - Bologna 051/63.60.983 - 333/34.40.836BONACCI NICOLA Via Massarenti, 10 - Bologna 333/65.71.081BONAVINA GIUSEPPE Via Mura di Porta Castiglione, 3 - Bologna 051/58.01.97 - 340/29.79.142BORRI FRANCESCO Via Breventani, 10 - Bologna 051/61.54.817 - 397/53.31.438BRILLANTE ROBERTO Via Santa Maria, 34 - Lovere 347/65.18.530BRUNO MARIA CARMELA Via S. Isaia, 57 - Bologna 051/64.90.888 - 328/01.99.122CALABRESE MONICA Via F. Acri, 9 - Bologna 051/22.72.08 - 340/90.99.868CARBONE CATERINA Via Massarenti, 222 - Bologna 051/34.74.66 - 348/76.33.402CARUSO LORELLA Via Berti - Bologna 051/55.40.79CASAGLIA ALESSANDRO Via Montanari, 22 - Bologna 051/34.15.72 - 348/56.32.577CASATELLO MARIAPIA Via S. Donato, 136 - Bologna 051/63.31.353 - 339/46.91.165CECILIATO ROSA Via Battistelli, 10 - Bologna 051/55.13.05 - 338/72.28.882CONCORDIA ALESSANDRA Via Vezza, 24 - Bologna 051/19.98.06.72 - 347/29.98.754CONTINI PAOLA Via Venturoli, 1 - Bologna 347/66.29.912CONTINO GIUSEPPE Via degli Orti, 20 - Bologna 051/62.34.188 - 338/24.59.454D’ECCLESIA ANNA RITA Via Orlandi, 3 - S. Lazzaro di Savena 329/71.26.175DE TORAKI MARIA Via Vizzani, 37 - Bologna 348/89.80.610DI MARCO CHRISTIAN Via Cremona, 90 - Pieve di Cento 349/84.49.981FARZAMI ABBAS Via Caduti di Cefalonia, 8 - Casalecchio di R. 348/29.48.316FILIPOVIC RICCI BENEDETTA Strada Maggiore, 40 - Bologna 051/23.99.47 - 328/44.54.744FOCARDI EMANUELA Via S. Giuliano, 3 - Bologna 051/39.82.80 - 347/52.08.162FREO ELISABETTA P.zza Martiri di Pizzocalvo, 5 - S. Lazzaro 051/46.44.88 - 328/00.60.967FUCXHI NEVILA Via Spina, 3 - Bologna 339/13.34.507GAITANI STAVROULA Via Macchiavelli, 12 c/o Brenzani 051/51.46.03 - 347/08.28.597GASPARRONI VERUSCA Via Carducci, 20 - Bologna 051/39.74.15 - 348/72.84.362GHEDINI FEDERICA Via Paolo Poggi, 62 - S. Lazzaro di Savena 051/58.71.259 - 347/88.55.709GIAMPAOLETTI CLAUDIO Via Achillini, 6 - Bologna 347/65.64.318GIANNINI ENRICO Via Murri, 80 - Bologna 335/81.02.481GIANNUZZI ANTONIA ANGELA Via S. Stefano, 46 - Bologna 347/23.34.184GIORDANO MARIA CHIARA Via Grossi - Torino 338/98.46.600GROTTI SILVIA Via M. Masia 2/3 - BolognaGUERNELLI BARBARA Via Montelungo, 6 - Bologna 347/60.32.516KURIA FREDRICK G. Via Carpaccio, 6 - Bologna 380/42.51.331LANCIANO ADALGISA Via di Corticella, 264 - Bologna 051/70.25.23 - 328/21.89.847LANZONI ELISABETTA Via Emilia, 1502/D - S. Lazzaro di Savena 051/46.73.36 - 335/14.13.638LUCANO ANGELO Via Vallescura, 21 - Bologna 051/58.54.54 - 347/41.55.274LUCCHETTA PATRIZIO Via Pizzardi, 6 - Bologna 051/34.39.36 - 349/28.93.126MAIDONI DAVARIS VERENIKI Via H. De Balzac, 7 - Bologna 051/61.95.81 - 347/87.03.191

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MASCITTI MONICA Via Pizzardi, 61 - Bologna 051/36.25.55 - 347/15.86.365MEO LUCIA Via E. Zago, 4 - Bologna 051/24.73.53 - 339/24.79.500MIRONE MARCO Via Ferri, 7 - Bologna 328/27.40.035MOSCARDELLI ELISA Via Roma - Alba Adriatica 0861/71.45.20 - 320/30.09.747MURARIU IOANA ADINA Via Rizzoli - Granarolo Emilia 051/76.04.82 - 348/91.48.155MUSCOLO PATRIZIA Via Guerrini, 7 - Bologna 051/61.52.332 - 328/45.60.622NOBILE STEFANO Via Lombardia, 31 - Bologna 051/62.40.624 - 338/87.11.502NWANGUMA VICTOR Via Zampieri, 30/2 - Bologna 051/35.96.87 - 339/30.17.246OZERI EITAN Via Zacconi, 2 335/70.71.570PALANDRI FRANCESCA Via Micheli, 34 - Parma 349/71.16.012PALMERINI EMANUELA Via S. Rocco - Bologna 348/41.48.954PARIS VIVIANA Via Ravenna, 8 - Bologna 051/58.79.489 - 347/87.83.614PEDRABISSI FABRIZIO Via Caldara, 50/c - Soresina 333/36.67.883PERRONE LILIANA GIGLIOLA Via Zaccherini Alvisi, 10 - Bologna 328/21.68.981PODETTI MARIO ANGELO Via di Barbiano, 1/10 - Bologna 051/63.66.848 - 348/47.44.823

PUGLIOLI EMILO Via B. Cellini, 11 - Bologna 333/30.75.111 - 051/53.30.09RAIMONDI MONICA Via Cartoleria, 12 - Bologna 051/58.77.351 - 347/21.14.517RAPAGNANI MARIA PAOLA Via Napoli, 3 - Bologna 051/46.25.97 - 349/126.88.54RIZZO ALESSANDRA Via F. Rocchi, 20 - Bologna 051/39.89.31 - 347/62.72.570SABETTI ANNARITA Via O. Palagi, 25 - Bologna 051/39.31.82 - 328/33.92.178SAPIGNI LICIA Via Gramsci, 26 - Gambettola 347/05.53.326SASSI CLAUDIA Via Carpaccio, 4 - Bologna 051/49.03.60 - 349/31.17.125SPIGONARDO VINCENZO Via Lame, 116 - Bologna 051/52.10.04 - 329/62.17.975STAFA ALTIN Via Barberia, 24 - Bologna 051/33.99.442 - 349/58.70.970VAGNONI SONIA Via Paradiso, 21 - Bologna 051/27.18.01 - 347/84.39.130VENTURA ELISABETTA Via Pasubio, 61 - Bologna 333/22.05.287VERONESI MARCO Via Morini, 35 - Prunaro di Budrio 051/69.20.436 - 339/32.88.927VETTORI CHIARA Via Batoli, 2 - Bologna 051/58.83.243 - 333/84.24-610VIOLA ANTONELLA Via Malvasia, 18 - Bologna 051/55.66.16 - 340/59.08.330

MEDICI SPECIALISTI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ

Cognome - Nome Specializzazione TelefonoAMABILE ANGELA Allergologia e Immunologia Clinica 338/27.89.842ANTONIONI MARCELLO Gastroenterologia 333/53.69.458CARLÀ ELIDE Dermatologia e Venerologia 051/35.39.94 - 349/43.39.539CASELLA GIORGIO Formazione Specifica in Medicina Generale 339/84.86.356 - 051/75.11.04CHESI ROBERTO Odontoiatra 051/71.54.57 - 338/60.15.965CRISCI CARMINE Patologia Clinica 051/50.27.18 - 336/35.95.86GAZZOTTI VALERIA Medicina Fisica e Riabilitazione 347/76.28.388LEONE VINCENZA Fisiatra 051/24.97.63 - 347/73.42.537LUCENTE PASQUALE Dermatologia e Venerologia 051/38.04.62MALAGUTI ANNA Endocrinologia e Malattie del Ricambio 051/64.47.361 - 339/65.92.595MALISANO MONICA Ginecologia e Ostetricia 051/65.57.388 - 335/81.39.799MATTEINI PAOLA Igiene e Med. Preventiva 051/44.32.41 - 339/48.19.676MONTALTI ROBERTO Chirurgia Generale 051/53.57.43MUSIANI MARIA Corso di Formazione in Medicina Generale 051/62.40.624 - 338/87.77.502ROMEO DOMENICO Otorinolaringoiatria 347/63.60.578SANDRI LORENZA Gastroenterologia 051/619.41.93 - 339/86.85.286VISENTIN STEFANO Pediatria Preven. e Puericoltura 051/23.13.29

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Unità Operativadi NeuropsichiatriaInfantile e Disturbidel ComportamentoAlimentare

Direttore: Prof. Emilio FranzoniVia Massarenti, 11 - 40138 Bolognatel. +390516363653 - fax 051304839e-mail: [email protected] di Scienze PediatricheMediche e Chirurgiche Azienda Ospe-daliera S. Orsola-MalpighiUniversità di Bologna

➔ Istituita al S. Orsola Malpighi diBologna l’Unità Operativa di Neuro-psichiatria Infantile e Disturbi delComportamento Alimentare (Centro diriferimento regionale per l’età evoluti-va), diretta dal Prof. Emilio Franzoni(Università di Bologna).

Dal 1° Giugno 2004 è stata riconosciutaautonomia funzionale ed organizzativaalla struttura diretta dal Prof. Emilio Fran-zoni fino ad oggi articolazione internadell’U.O. di Neonatologia che negli annisi è distinta per la competenza e l’altovalore specialistico delle prestazioni ero-gate.La struttura è articolata in più livelli assi-stenziali:• Reparto di degenza ordinaria con 10

posti letto;• Day Hospital per i Disturbi del Com-

portamento Alimentare (DCA) e Neu-rologico;

• Ambulatorio di Neurologia e DCA;• Laboratorio di Neurofisiologia (elet-

troencefalogrammi, videopoligrafie,EEG-dinamico).

L’equipe è composta, oltre dal Prof.

Franzoni, da quattro medici specialisti:Valentina Marchiani, Filomena Moscano,Elisabetta Malaspina e Vittoria Tzolas, daquattro psicologi: Paola Gualandi, Ales-sandra Dallomo, Daila Capilupi e Leonar-do Sacrato oltre a numerosi operatori(psicologi e pedagogisti) che vengonoassicurati grazie all’importante contribu-to dell’Associazione di VolontariatoFamiglie neurologia Pediatrica -Fa.Ne.P. la quale collabora con la strut-tura da oltre 20 anni. Caposala del repar-to è la sig.ra Virginia Lepore che coordi-na le attività infermieristiche anche delDH e dell’ambulatorio.Le principali patologie trattate riguarda-no le epilessie, gli stati di male epiletti-co e di coma (in collaborazione con laRianimazione Pediatrica), le cefalee, i ri-tardi psicomotori, le neurofibromatosi(e tutte le malattie neurocutanee), le ma-lattie rare neurometaboliche e neuro-degenerative, le paralisi cerebrali in-fantili e i disturbi del movimento, lemalattie acute del sistema nervosocentrale e periferico.In particolare, dal prossimo 10 gennaio2005, saranno in funzione ambulatoridedicati all’epilessia, alla cefalea, men-tre sono già in essere quelli dedicati aiDCA e alle neurofibromatosi (questo inday hospital).Inoltre l’Unità Operativa si occupa diDisturbi del Comportamento Alimen-tare negli adolescenti in età evoluti-va; per questi casi, trattati con grandeimpegno anche sotto l’aspetto psicolo-gico, vengono eseguiti trattamenti mi-rati e di tipo riabilitativo (psicofisico).Specifica attenzione è dedicata alla riali-mentazione, anche parenterale o entera-le e, quando necessario, viene instaura-ta anche una terapia farmacologicasupportata da interventi con accessovenoso.Lo staff medico e psicologico realizza, inambito dipartimentale e aziendale, unaimportante attività di consulenza neuro-logica e sui DCA per pazienti ricoverati in

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altri reparti per altra patologia con com-plicanze neuropsichiche.Durante il ricovero, i giovani pazienti so-no sottoposti ad indagini complesse,multidisciplinari, quali la diagnostica perimmagini (RMN, TC, SPECT), la diagnosineurofisiologica (EEG veglia e sonno, vi-deo-poligrafia, EEG dinamico-24 ore,potenziali evocati, EMG), e la diagnosti-ca neurometabolica e neuroenetica (in

collaborazione con Centri regionali, na-zionali e internazionali).Nel 2003 sono state eseguite oltre 4000prestazioni comprensive di laboratorioneurofisiologico e valutazioni clinicheambulatoriali, circa 3000 accessi in dayhospital e circa 300 ricoveri in regime or-dinario per pazienti provenienti dal terri-torio bolognese, regionale e da tutte leregioni italiane.

Campionatimondialidi tennisdei medici➔ Nella splendida cornice del lagoWorthersee a Portschach nella regionedella Carinzia, si è svolto il XXXIV cam-pionato dei medici, World Medical TennisSociety (WMTS) nell’ambito del Con-gresso internazionale “Anti Aging, Psy-chosomatic, Preventive and Sport Medi-cine” (ICAPPS).Hanno partecipato all’evento svoltosi tra

il 21 ed il 26 agosto, 545 medici prove-nienti da tutto il mondo.Grosse soddisfazioni per alcuni colleghidell’ordine dei medici di Bologna.Il dott. Marco Conti ed il dott. AntonioAiuti hanno vinto il TITOLO MONDIALEdi doppio: il primo nella cat. over 60 as-sieme al collega slovacco Jaroslav; il se-condo nell’over 50 in coppia con il dott.Guido Gualandi di Modena.Il dott. Giorgio Valdè con la moglie Manue-la Monetti si sono confermati per il secon-do anno consecutivo CAMPIONI DELMONDO nel doppio misto over 40/45.Tutti e tre i medici bolognesi si sono qua-lificati per le semifinali del torneo di sin-golare delle rispettive categorie.

CONGRATULAZIONI!!!... e arriverdeci ilprossimo anno in Poland.

CKF POLIAMBULATORIO PRIVATOCENTRO KINESI FISIOTERAPICO DI GIORNO s.a.s.

P.ZZA MARTIRI, 1/2 - 40121 BOLOGNA - � 051 24 91 01 - 25.42.44 r.a. - Fax 051 42 29 343e-mail: [email protected] - www.ckf-digiorno.com - Partita IVA 04141560377

Direttore Sanitario: Dott. LUCIO MARIA MANUELLI - Medico Chirurgo Special ista in FI-S IOKINESITERAPIA - ORTOPEDICA e in ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA

Autorizzazione Comune di Bologna P.G. 84545 del 21.05.2001

• ONDE D’URTO • LASER NEODIMIO: YAG • LASER CO2 • TECAR • IPERTERMIA • MAGNETO T.E.N.S. • T.E.N.S. ACUSCOPE• ELETTROSTIMOLAZIONI • ELETTROSTIMOLAZIONI COMPEX • CORRENTI DIADINAMICHE • CORRENTI INTERFERENZIALI • CORRENTI FARADICHE • CORRENTIGALVANICHE • IDROGALVANO • IONOFORESI • INFRAROSSI • ULTRAVIOLETTI • ULTRASUONI • PARAFFINA • RADAR • MASSAGGIO • MASSAGGIOLINFODRENAGGIO MANUALE • TRAZIONI VERTEBRALI • KINESI • RIABILITAZIONE FUNZIONALE • RIEDUCAZIONE NEUROMOTORIA • RIABILITAZIONE RESPI-RATORIA • MANIPOLAZIONI VERTEBRALI MANU MEDICA • R.P.G. RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE • ISOCINETICA • PALESTRA GENERALE

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continua dal numero precedente

Piano Sanitario Regionale1999-2001Le Cure palliative e l’assistenza nella fa-se terminale della vita Il principio ispiratore della riorganizzazio-ne dei servizi sanitari è basato sui livellidi intensità delle cure erogate in relazio-ne ai bisogni assistenziali, sia in ambitoospedaliero sia distrettuale.In questo contesto va realizzato il poten-ziamento degli interventi di terapia pallia-tiva e antalgica e l’organizzazione del si-stema delle cure palliative nelle suearticolazioni assistenziali quali le unità dicure palliative ospedaliere, residenziali el’ospedalizzazione a domicilio.Per quanto riguarda la terapia del doloreoccorre precisare che tale modalità tera-peutica è oggi efficacemente erogata perpatologie croniche spesso invalidanti, eper patologie neoplastiche in fase termi-nale. Queste ultime sono parte integrantedelle cure palliative mentre le prime sonoattività che si inseriscono nel complessopiù generale delle attività mediche daerogarsi in forma integrata tra ospedale eterritorio. Attività per le quali viene previ-sto un apposito progetto nell’ambito del-le Reti di tipo Hub & Spoke.Il programma di assistenza alle personenella fase terminale della vita si realizzasia con la continuità assistenziale assi-curata da tutti i servizi coinvolti sia conl’attivazione di alcune strutture dedicate.Il programma di attuazione delle curepalliative prevede:

– la formazione ed aggiornamento aglioperatori– il coinvolgimento ed il supporto ai fa-miliari– l’attuazione di strumenti di monitorag-gio e valutazione delle terapie palliative.Il programma di attuazione delle curepalliative prevede inoltre la realizzazionedi strutture di ricovero dedicate alle curepalliative che abbiano requisiti strutturalied organizzativi in grado di assicurare ilnuovo approccio di assistenza globale.È necessario quindi attuare i principalipercorsi assistenziali per rendere fruibilia questi pazienti:– le strutture di degenza ordinaria e dayhospital dedicate a pazienti acuti in am-bito ospedaliero;– l’assistenza domiciliare integrata inambito distrettuale;– attivare strutture di ricovero dedicate al-le cure palliative per potenziare gli interven-ti di terapia palliativa, terapia del dolore;– realizzare l’ospedalizzazione domici-liare per i pazienti che necessitano al do-micilio di interventi complessi di terapiadel dolore o di controllo degli altri sintomiche richiedono una assistenza direttadell’èquipe di cure palliative in regime diospedalizzazione domiciliare.Attualmente questi pazienti sono seguitinell’ambito ospedaliero presso strutture didegenza ordinaria e day hospital dedicatea pazienti acuti. In ambito distrettuale èstato realizzato il programma di assistenzadomiciliare ai pazienti oncologici in faseterminale. Tale attività ha permesso di as-sistere al proprio domicilio oltre il 39% deideceduti per patologia neoplastica, realiz-zando un’assistenza domiciliare integratanella quale sono stati coinvolti medici dimedicina generale, specialisti ospedalierie organizzazioni di volontariato.L’esperienza positiva di tale programmasperimentale ha evidenziato la necessità diverificare alcuni percorsi assistenziali ed haindividuato la necessità di potenziare gli in-terventi di terapia palliativa, terapia del do-lore e di ridisegnare l’assetto organizzativo

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delle strutture assistenziali dedicate allacure palliative così come previsto dal pianosanitario nazionale e dalla legge 39/99.La caratteristica principale di questi pa-zienti è quella di avere la necessità diun’assistenza globale basata sia su in-terventi medici specialistici quali il con-trollo del dolore e degli altri sintomi, maanche e soprattutto di un supporto psi-cosociale e di una attenzione ai familiariche si prendono cura del paziente.Questa modalità assistenziale richiede an-che strutture di ricovero dedicate alle curepalliative che abbiano requisiti strutturalied organizzativi in grado di assicurarequesto nuovo approccio assistenziale.Queste strutture di ricovero per le cure pal-liative possono essere inserite in un conte-sto ospedaliero quale struttura per posta-cuti per offrire assistenza a pazienti noncurabili in fase avanzata di malattia per iquali sia necessario un supporto da partedella struttura ospedaliera per erogare as-sistenza complessa nelle fasi ultime.Va sottolineato infatti che i due terzi dei pa-zienti necessitano di un controllo del dolorea volte ottenuto con interventi complessi.Qualora le condizioni cliniche dei pazientinon curabili in fase avanzata di malattia lopermettano ed in presenza di volontàesplicita e di validità di supporto da partedella famiglia e da privilegiare semprel’assistenza domiciliare integrata erogatadai MMG e dalle èquipe distrettuali con laconsulenza di medici specialisti. Tale mo-dalità si inserisce nell’ambito del più am-pio progetto di riorganizzazione delle cu-re domiciliari previsto dalla delibera digiunta regionale n. 124/99.Una piccola percentuale di pazienti(10%) richiede al domicilio interventicomplessi di terapia del dolore o di con-trollo degli altri sintomi tali da richiedereuna assistenza diretta dell’équipes di cu-re palliative in regime di ospedalizzazio-ne domiciliare.Qualora non sia possibile l’assistenzadomiciliare per fattori strutturali o dimancanza di un valido supporto familiare

è necessario realizzare strutture residen-ziali (Hospice) per le cure palliative cheoffrano al paziente il comfort e l’acco-glienza della propria casa.

Hospice

1.Le indicazioni nazionaliIl PSN 1998-2000 prevede, tra gli obiettiviche è essenziale realizzare, l’ottimizzazio-ne dell’assistenza erogata, nella fase ter-minale della vita, alle persone a cui, afronte della impossibilità di attuare inter-venti risolutivi e della opportunità di evita-re forme di accanimento terapeutico, re-sta comunque necessario garantire unaassistenza palliativa, ovvero l’assistenzasanitaria, infermieristica, psicologica, so-ciale e di supporto generale utile per lagestione dei problemi indotti da malattiecroniche in fase attiva, progressive, in sta-dio evolutivo avanzato, per le quali la pro-gnosi è limitata, il decesso a breve termi-ne è l’unico scenario prevedibile e il fulcrodell’assistenza è la qualità della vita. In particolare, tra i punti critici dell’assi-stenza ai pazienti in fase terminale, è par-ticolarmente rilevante la carenza di strut-ture, autorizzate e accreditate, cherispondano al modello dell’“hospice”, in-tendendosi con questo ogni struttura or-ganizzativa in grado di svolgere, a favoredi pazienti con quadri morbosi in faseterminale, attività di cure palliative fonda-te su interventi obbligatoriamente coe-renti con il principio della residenzialitàche privilegi, in tutti i casi possibili, l’ero-gazione delle cure palliative al domiciliodel paziente e nel medesimo tempo,quando ricorrano particolari condizioni,permetta di adattare i processi assisten-ziali alla severità dei bisogni in struttureappositamente create e rispondenti a cri-teri di organizzazione e operatività che nepermettano di distinguere comunque lanatura non ospedaliera.

2. ObiettiviLe finalità essenziali dell’hospice sono:

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1) la definizione e la realizzazione di unprogramma di intervento personalizzatoe appropriato, orientato al controllo deisintomi come alla salvaguardia della di-gnità personale e della capacità di auto-determinazione, come alla garanzia delcomfort e della facilitazione dell’espres-sione di collaborazione attiva da partedei famigliari; 2) la realizzazione del programma di in-tervento al domicilio del paziente e, so-lamente quando ricorrano le condizionidi seguito esplicitate, in una strutturaspecificamente attrezzata e capace dicostituire una valida alternativa al domi-cilio stesso;3) l’accompagnamento alla morte e lapreparazione e il supporto al lutto dei fa-migliari.In particolare, un programma assisten-ziale di hospice, organizzato sulla basedi fasi differenziate nel contesto dellequali sia specificato a quali, tra bisognievolventi per quantità e severità, si pro-pone di dare risposta adeguata, deve es-sere in grado di garantire l’erogazioneonnicomprensiva e integrata di assisten-za domiciliare medica, infermieristica especialistica, assistenza spirituale e psi-cologica, interventi di supporto alla fami-glia, terapie e presidi per il trattamentodel dolore e il sollievo dagli altri sintomiche comportano alterazioni decisive del-la qualità della vita, assistenza in condi-zioni di ricovero.In questa fase della evoluzione del siste-ma sanitario regionale, le attività di hospi-ce devono integrare e supportare, dalpunto di vista sia organizzativo che ope-rativo, i programmi sviluppati a livello delNODO di distretto. Pertanto, gli hospiceche sono già operativi o che verranno atti-vati dalle Aziende, rispetto a quest’ultimo,potranno svolgere tre diverse funzioni disupporto, complemento o sostituzione. La funzione di sostituzione è ammessasolamente nel caso della istituzione diteam ospedalieri per le cure palliative,fortemente integrati con le funzioni di ho-

spice svolte a livello distrettuale e costi-tuiti da medici e infermieri esperti, psico-logi e operatori sociali operanti in repartidedicati alla erogazione di assistenza inregime di ricovero basata su modelli nonospedalieri: ridotta intensità diagnostico-terapeutica tradizionale, non orientata al-la esecuzione di manovre dirette a pro-lungare la vita e caratterizzata daltrattamento del dolore e degli altri sinto-mi più importanti presentati daipazienti in fase terminale.

3. Criteri organizzativi e condizioni di eli-gibilità dei pazienti Per il triennio di validità del PSR, inconformità con la Legge 26/02/1999, n.39 “Disposizione per assicurare inter-venti urgenti di attuazione del Piano Sa-nitario Nazionale 1998-2000” e al fine diassicurare a tutte le Aziende sanitarie lapossibilità di partecipare attivamente al-l’esperienza, si ritiene di dare priorità aquei progetti che vedano coinvolte piùrealtà, in una logica di collaborazione in-teraziendale.Alle attività di hospice con residenzialitàdomiciliare sono eligibili pazienti non cura-bili in fase avanzata di malattia per i qualisia prevedibile, sul piano clinico e con unragionevole grado di certezza, una so-pravvivenza non superiore a 6 mesi e sia-no garantite volontà esplicita e validità disupporto da parte della famiglia.Sebbene appaiano prioritariamente eligi-bili per l’assistenza di hospice domicilia-re i pazienti oncologici, si ritiene di sug-gerire la realizzazione di esperienze chevedano coinvolti pazienti con altre condi-zioni o patologie in fase terminale, anzia-ni, pazienti con AIDS, nefropatici cronicinon ulteriormente dializzabili, pazienticardiopatici scompensati.Alle attività di hospice con residenzialitàospedaliera sono eligibili i pazienti noncurabili in fase avanzata di malattia per iquali sia necessario un ambiente più at-trezzato per erogare assistenza comples-sa nelle fasi ultime, oppure sia impossibi-

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le conservare il paziente al proprio domi-cilio per esplicito desiderio dei familiari dinon assistere al decesso del congiuntonel proprio domicilio, oppure per man-canza di supporto familiare.Poiché, in ogni caso, è consistente il ri-schio di un’incoerenza tra risorse dispo-nibili e domanda di hospice in condizio-ne di ricovero, si ritiene di dover limitarele esperienze di istituzione di letti dedi-cati in conformità con il disegno di leggenazionale.Per quanto concerne la collocazionestrutturale degli hospice, essi potranno: – derivare dalla trasformazione di partidi ospedali esistenti o essere contigue, acondizione che l’Unità di Cure Palliativeabbia la medesima dignità delle altre di-scipline mediche e sia assicurata l’attiva-zione del team muldisciplinare per le Cu-re Palliative;– essere sviluppate in strutture di degen-za del sistema extra-ospedaliero, di cuisia comunque accreditata la conformitàcon i requisiti essenziali definiti per leUnità di Cure Palliative ospedaliere;– essere realizzate in strutture comple-tamente svincolate da strutture ospeda-liere o di assistenza extra-ospedaliera,dovendo, in questo caso, operare comeparte integrante dei servizi sanitari terri-toriali e in stretta connessione funzionalecon i servizi di cure palliative. L’accesso ai finanziamenti previsti dalGoverno a supporto dell’obiettivo di po-

tenziamento dell’assistenza attraversol’istituzione di strutture di hospice resi-denziale avverrà in subordine all’appro-vazione dei progetti da parte dell’Asses-sorato regionale alla Sanità che negiudicherà la validità in conformità con icriteri qui espressi e al successivo even-tuale accoglimento da parte del Ministe-ro della Sanità.

Il Sistema regionale per l’assistenza aitraumi

1. Le indicazioni nazionaliIl PSN, concentrandosi sui determinantidi patologia traumatica più frequenti inItalia, fissa i seguenti obiettivi:– riduzione della mortalità derivante da-gli incidenti stradali in media del 20% ecomunque non meno del 20% nella fa-scia di età 15-24 anni (in riferimento la si-tuazione del 1993);– riduzione degli infortuni domestici,con particolare riguardo alle categoriepiù a rischio (bambini e anziani);– riduzione della frequenza di infortunisul lavoro del 10% (rispetto alla situazio-ne del 1996), con particolare attenzioneai settori produttivi a maggior rischio eper gli infortuni più gravi.Le azioni volte al raggiungimento di taliobiettivi chiamano in causa prioritaria-mente i sistemi sociali (politica dei tra-sporti, comportamenti delle comunità edei singoli individui, traffico, sicurezza

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stradale, ambienti di lavoro, ecc.).Il Piano Sanitario Regionale, a completa-mento di questa logica, entra nel meritodelle modalità di intervento rispetto al-l’assistenza ai traumi, essendo dimostra-to che la qualità dell’erogazione dei ser-vizi stessi (in termini di tempestività eappropriatezza degli interventi) influenzala mortalità e la disabilità secondaria allapatologia traumatica.

2. La situazione regionaleIn Emilia-Romagna, l’incidenza dei trau-mi (in particolare dei traumi più graviconseguenti a incidenti stradali) è in cre-scita e interessa prevalentemente le fa-sce giovanili della popolazione.I traumi maggiori, pur assorbendo lamaggiore quantità di risorse sanitarie,sono percentualmente poco frequenti: sistima che su tutto il territorio regionaleogni anno si verifichino circa 2.000-2.500 traumi gravi, pari al 5% della tota-lità dei traumi che determinano un rico-vero in ambiente ospedaliero.La distribuzione territoriale è disomoge-nea, poco influenzata dalla densità dellapopolazione residente e legata invece allecaratteristiche della rete stradale, ai flussidi traffico, allo sviluppo delle aree indu-striali, alla presenza di zone turistiche.Il trauma cranico maggiore presenta l’inci-denza più elevata (interessando più del50% dei traumi gravi), seguito dal traumatoracico, dalle lesioni addominali maggio-ri e dalle lesioni mieliche del rachide.La mortalità associata al trauma maggio-re è molto alta, stimabile in circa il 45%,e presenta un andamento tipico inrapporto all’evento. Oltre la metà dellemorti avviene “sul colpo”, prima dell’arri-vo dei soccorritori, oltre un terzo si verifi-ca in ambito ospedaliero, mentre il re-stante 10% si divide in parti uguali tradecessi prima dell’arrivo in ospedale edecessi successivi alla dimissione dallaterapia intensiva.È infine da tenere presente che esistecomunque una piccola quota di traumi

che ad una prima osservazione sembra-no di gravità moderata ma vanno poi in-contro, a breve-medio termine, ad unaevoluzione negativa.

3. Il modello di interventoIl modello di intervento sanitario com-prende due aree fondamentali:– iniziative di prevenzione primaria, at-traverso il progetto “Prevenzione degliincidenti stradali”, svolto in collaborazio-ne con gli Assessorati regionali ai Tra-sporti e alle Politiche Sociali;– lo sviluppo di un sistema integrato diassistenza ai pazienti traumatizzati(SIAT), che prevede centri ospedalieriguida (Centri Trauma - CT) di riferimentoregionale per una rete di presidi collegatie funzionalmente integrati al fine di assi-curare in rapporto ai diversi livelli di gra-vità del trauma, tempestività e continuitàdi intervento, appropriatezza del proces-so assistenziale, nelle diverse fasi diemergenza/urgenza, acuta, post-acuta edi riabilitazione intensiva ed, eventual-mente, estensiva.Al sistema concorrono tutti gli ospedaliper acuti dotati di alcuni elementari re-quisiti specifici, specificati dai criteri diaccreditamento, in grado di trasferire,quando necessario, i pazienti al CT inmodo rapido ed efficace e di accettare iltrasferimento dal CT dei pazienti in con-dizioni meno critiche. L’assistenza ai traumi gravi richiede per-sonale competente e preparato, tecnolo-gie sofisticate, prontezza di risposta a co-sti ragionevoli. I centri idonei edaccreditati per erogare una assistenza ap-propriata al paziente traumatizzato gravedevono necessariamente trattare un volu-me adeguato di casi, pari secondo glistandard correnti ad un numero di pazien-ti non inferiore a 500-1.000 casi per anno.L’integrazione tra Centri guida e struttureospedaliere e di emergenza collegatepermette a queste ultime di svolgere inmodo ottimale un ruolo di filtro fondatosulla severità dei casi.

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4. Criteri di organizzazione: il SIATIl SIAT è un sistema organizzativo e ope-rativo che assicura il collegamento del-l’insieme dei servizi e delle strutture sani-tarie operanti su un determinatoterritorio, per fornire una risposta com-plessiva e appropriata a tutti i pazientitraumatizzati, a qualsiasi livello di gra-vità.Il SIAT risponde a quattro criteri fonda-mentali:a) Il SIAT è una funzione di collegamentodi organizzazioni già esistenti, e non è unanuova struttura/organizzazione sovrappo-sta o affiancata all’offerta attuale.– Lo sviluppo di questa funzione di col-legamento presuppone:– la creazione di un sistema informativosui traumi; – la definizione dei percorsi ottimali diassistenza per ciascuna grande catego-ria di trauma;– l’identificazione del ruolo e delle fun-zioni di ciascuno dei servizi e degli ospe-dali presenti sul territorio di riferimentodel SIAT;– la messa a punto e l’applicazione, daparte delle Aziende sanitarie dell’areaterritoriale afferente al SIAT, di un pianodi cooperazione destinato a chiarire lemodalità con cui si ritiene di dare rispo-sta ai pazienti traumatizzati in modocomplessivo e appropriato.b) Il SIAT è riferito ad un preciso ambitoterritoriale, in quanto ha la responsabilitàdi servire la popolazione presente (che ri-siede o, che transita) in una determinataarea geografica.I criteri essenziali di definizione dell’areadi influenza comprendono:– il numero di abitanti/presenti su un da-to territorio, sufficientemente ampio, perprodurre un gettito annuo di traumi gravicompatibile con standard operativi delCT qualitativamente accettabili;– caratteristiche geografiche e urbani-stiche del territorio, per garantire tempidi trasporto standard.Sulla base di questi criteri, l’ambito re-

gionale può essere suddiviso in tre aree,corrispondenti ad altrettanti SIAT:1. Romagna, che comprende le Aziendesanitarie di Forlì, Cesena, Ravenna e Ri-mini;2. Emilia orientale, che comprende leAziende delle Province di Bologna e diFerrara;3. Emilia centro-occidentale, che com-prende le Aziende delle Province di Mo-dena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.c) Al SIAT concorrono tutte le Aziendesanitarie dell’area territoriale con tutti iservizi specificamente accreditati, cheintervengono sia nella fase di emergenzapre-ospedaliera, che nelle fasi di assi-stenza ospedaliera in acuzie e post-acu-zie.Poichè l’efficacia del sistema (misuratain base alla capacità di prevenire sia lemorti sia le disabilità evitabili) dipendedalla qualità delle azioni compiute damolteplici servizi, intra/extra-ospedalierie intra/extra-aziendali, la forma di accre-ditamento più rispondente è quella che:– riguarda il sistema di risposta, piutto-sto che i singoli servizi;– si basa prevalentemente su seleziona-ti e significativi requisiti di performance edi esito, oltreché su requisiti strutturali eorganizzativi.d) Dal momento che il SIAT è finalizzato afornire una risposta complessiva e ap-propriata a tutti i traumi, di diverso livellodi gravità, è necessario che:– l’organizzazione del percorso assi-stenziale è assicurata dai (è responsabi-lità dei) servizi: ogni servizio ha il dovere,dopo aver adempiuto al proprio specifi-co mandato assistenziale, di farsi caricodel passaggio in cura del paziente al ser-vizio successivo;– ogni paziente viene indirizzato, in basealla tipologia e alla gravità del traumaverso l’ospedale più appropriato. Il triagesul campo e l’assegnazione del pazientealla struttura più appropriata ricadonosotto la responsabilità e la competenzadei Servizi di emergenza territoriale

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(118), mentre la supervisione e il control-lo del funzionamento del sistema sono dicompetenza del Coordinatore del Trau-ma.Il piano interaziendale di cooperazioneper l’attivazione del SIAT definisce perciascun ospedale/servizio afferente alSIAT, in base alle caratteristiche struttu-rali ed operative possedute, il contributoche può essere fornito per la gestionedel trauma all’interno del sistema (faseassistenziale in cui interviene, tipo e livel-lo di severità dei traumi, ecc.).

5. Criteri di organizzazione: il CentroTraumi Nell’ambito dei SIAT individuati, uno de-gli ospedali della rete, dotato dei neces-sari requisiti assume il ruolo di CentroTraumi. Il Centro Traumi è la strutturaospedaliera che svolge la funzione diospedale guida per i traumi maggiori al-l’interno del SIAT e assicura assistenzaalla maggior parte dei pazienti con trau-mi maggiori provenienti dal territorio sucui insiste il SIAT stesso.Tali ospedali hanno l’obbligo di mantene-re un adeguato livello di addestramentonell’ambito della rete, di mettere inatto/organizzare l’assistenza intra e inter-ospedaliera secondo percorsi ottimali diassistenza, di "guidare" il SIAT in modoche la performance per il trauma maggio-re si mantenga sui livelli standard.

6. Criteri e standard operativi per il dise-gno del sistema e l’accreditamento delSIATI punti critici per l’operatività del sistemasono:1) la definizione dei criteri clinici in baseai quali un trauma è definito maggiore;2) la definizione delle modalità di identifi-cazione sul campo del paziente contrauma grave;3) l’individuazione dei percorsi diagno-stico-terapeutici ottimali in base alle evi-denze scientifiche;4) la definizione del sistema di monito-

raggio della qualità dell’assistenza resa;5) la definizione dei requisiti strutturali eoperativi richiesti per l’accreditamentodelle strutture e del sistema organizzati-vo, interno ed esterno.La definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici per ciascuna categoria ditrauma rappresenta uno dei punti cru-ciali del sistema, in quanto: (a) i pianicooperativi di azione delle Aziende sa-nitarie afferenti ad un SIAT devono ba-sarsi su tali percorsi ed essere coerenticon essi; (b) l’accreditamento del SIATsi fonderà, oltre che su dati di esito e sucaratteristiche strutturali, soprattuttosulla performance del sistema, ossia sulgrado di adeguamento dei comporta-menti ai percorsi in questione e sui suoirisultati.Lo sviluppo dei punti critici relativi al “di-segno del sistema” e ai requisiti richiestiper l’accreditamento e il monitoraggiodella qualità sarà oggetto di uno specifi-co Documento di indirizzo regionale.

7. Relazioni tra le Aziende sanitarie ope-ranti sul territorio afferente ad un SIAT eAziende e Regione

Le Aziende sanitarie afferenti a ciascunodei tre SIAT della Regione, al fine di ri-spondere al bisogno del territorio secon-do i criteri definiti dai percorsi assisten-ziali predisposti da una specificaCommissione regionale, definiscono ilprogramma cooperativo di interventoche intendono porre in atto, ossia dise-gnano, per l’area da loro controllata, il si-stema di risposta che ritengono di poterrealizzare con le risorse di cui dispongo-no (“Disegno del Sistema”).L’accreditamento dei SIAT si applica alprogramma cooperativo di intervento re-datto dalle Aziende e tiene conto, oltreche dei requisiti strutturali posseduti, an-che dei dati di performance e di esito.

Salute Mentale Le moderne conoscenze scientifiche

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hanno permesso alla psichiatria di com-pletare il trattamento e la riabilitazionedel disturbo mentale con la promozionedella salute mentale e la prevenzione deldisagio psichico a partire dai bambini edagli adolescenti. Questo progresso del-le teorie e delle tecniche terapeutiche èfortemente condizionato da due fenome-ni. Da una parte si registra un aumentodel carico dei disturbi mentali, in partico-lare nelle regioni ricche, e dall’altra un ri-dotto accesso delle persone ai servizispecialistici. La tendenza alla diffusionedei disturbi mentali è rilevabile dai datidell’OMS: la depressione è nel 1990 laquarta causa nel mondo di Anni VitaSoppesati per Disabilità e sarà nel 2020la seconda causa dopo la cardiopatiaischemica, con un notevole aumentodelle persone con disabilità psichica. L’accesso ai servizi viene evidenziatodagli studi epidemiologici sulla prevalen-za dei disturbi mentali nella popolazionegenerale che dimostrano che solo unaminoranza delle persone con disagiopsichico o disturbo mentale si rivolge aiServizi di salute mentale. Questi molte-plici aspetti fanno capire che occorre in-crementare la promozione della salutementale, prevenire la disabilità psichica,migliorare l’accessibilità ai Servizi, facili-tare la presa in cura globale, garantire lacura completa, permettere la riabilitazio-ne e risocializzazione della persona, tu-telandone i diritti umani fondamentali. Con la istituzione del Dipartimento di Sa-lute Mentale (DSM) aziendale, delibera diGiunta regionale del 31.3.98, si è intesodare una risposta strutturale ai fenomeniprima richiamati proponendo una confi-gurazione organizzativa dei Servizi basa-ta sulla continuità e integralità del per-corso assistenziale, e sullainterdisciplinarietà e l’intersettorialitàdella rete dei servizi. Questi indirizzi di in-novazione organizzativa scientifica e or-ganizzativa dei Servizi regionali rendonopossibile, inoltre, la realizzazione delleindicazioni innovative del Piano Sanitario

Nazionale 1998-2000, contenute nel ca-pitolo della Salute Mentale.

1. Le indicazioni nazionaliIl Piano Sanitario Nazionale rinvia al Pro-getto Obiettivo “ della Salute Mentale” ilprogramma specifico e fissa per il trien-nio 1998- 2000 due obiettivi di caratteregenerale che vengono assunti nel PianoSanitario Regionale:1) migliorare la qualità della vita e l'inte-grazione sociale dei soggetti con malat-tie mentali;2) ridurre l'incidenza dei suicidi nella po-polazione a rischio per problemi di salutementale.Il primo obiettivo sposta l’attenzione deiServizi dalla cura del disturbo mentalealla presa in cura e alla cura della perso-na, chiarendo che la efficacia del tratta-mento psichiatrico e psicologico va mi-surata non tanto sulla remissione dellasintomatologia quanto sul reale migliora-mento del funzionamento sociale dellapersona assistita.Questo obiettivo sollecita la qualificazio-ne del servizio pubblico per trattare pri-ma possibile il disagio psichico con unprogramma di prevenzione e il disturbomentale con un programma terapeuticointegrato. L’attenzione ai problemi psico-logici e mentali della persona viene ri-chiamata in relazione alla inclusione so-ciale come condizione inalienabile deicittadini. L’organizzazione multidiscipli-nare e intersettoriale dei Servizi diparti-mentali è la dimensione operativa chedeve permettere di fornire prestazionitempestive e complete in modo da ga-rantire il miglioramento continuo dell’as-sistenza dei servizi e della qualità dellavita delle persone in cura.Il secondo obiettivo di carattere genera-le, completa la promozione della salutementale con l’indicazione della preven-zione degli esiti da disturbo mentale gra-ve. L'intervento sui fattori di rischio e latutela delle persone più esposte alla sof-ferenza mentale viene considerato obiet-

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tivo prioritario con la delibera regionaleistitutiva dei DSM.Il problema delle condotte violente checoinvolge sempre più l’adolescenza el’infanzia è un indicatore significativodella estensione del malessere psicoso-ciale e della urgenza di organizzare leopportune risposte di contenimento esuperamento. Si registra in tutti i paesiindustrializzati un incremento dei tentatisuicidi, in particolare nell'età evolutiva, eun aumento significativo dei suicidi tra igiovani compresi nella fascia di età 14-24 anni. Dai dati epidemiologici si evi-denzia che tra coloro che hanno tentatoil suicidio ben l’11% morirà per suicidio.La diffusione dei comportamenti di au-toaggressività e di autolesionismo nellafascia di età giovanile porta a considerarela necessità di elaborare anche per la Re-gione Emilia-Romagna specifici program-mi di prevenzione. La definizione di questiobiettivi di salute vanno approntati a piùlivelli con la integrazione delle istituzioni(in particolare Provveditorato agli Studi)e dei servizi sanitari e sociali che hanno ache fare con in giovani, in particolare conquelli più esposti al rischio e con le fami-glie multiproblematiche. Il programma diprevenzione interistituzionale, intersetto-riale e multidisciplinare per ridurre l'inci-denza dei tentati suicidi e dei suicidi, tro-va a livello di Azienda e dei Distretti lasua naturale sede di integrazione e dioperatività.Nella definizione dei Piani per la Saluteva perseguito l'obiettivo di riduzione del-la incidenza dei suicidi nella popolazionea rischio per problemi di salute mentale,organizzando una rete integrata dei ser-vizi sanitari e sociali dipartimentali e in-terdipartimentali, e una cooperazione tral'Azienda sanitaria e le altre istituzionipubbliche e private del territorio. Il pro-gramma di prevenzione dei tentati suicidie dei suicidi va in linea generale così arti-colato:– prevenzione primaria: la finalità e quel-la dì favorire il riconoscimento dei primi

segni del disagio psichico in modo daorganizzare una prima possibile risposta.L’attenzione dei familiari, degli insegnan-ti, del medico di medicina generale e delpediatra di base va opportunamente for-mata per riuscire a cogliere i primi segnidel giovane all'isolamento e a notare leprime manifestazioni di un possibile sta-to psicopatologico. In particolare va op-portunamente attrezzata la comunità e lesue organizzazioni sociali, sollecitando lascuola ad evitare l'abbandono precoce,sostenendo la famiglia nella risoluzionedei problemi relazionali interni ed esternial suo contesto e collaborando con ilmedico e il pediatra per superare unacultura dello stigma della malattia men-tale e per favorire il trattamento precoceanche del semplice disagio psicologico.Di fondamentale importanza è la ricercabasata sulla somministrazione di self-re-port agli adolescenti per riuscire ad otte-nere informazioni sugli aspetti psicoso-ciali, di autostima, di disagio psichico odi malessere mentale;– prevenzione secondaria: la finalità èquella dì individuare e monitorare i grup-pi sociali ad alto rischio. A livello dellacomunità bisogna informare e formare igiovani a rischio e le persone in contattocon loro, che le prime manifestazioni diuna condotta autolesionistica vanno se-gnalate al medico e al pediatra di baseper studiare la possibilità di un opportu-no intervento. La scuola è la sede doverisulta più facile notare i primi segni dicrisi, che si possono manifestare con se-gnali verbali, di scrittura, di comporta-mento, che se non sono isolati o episodi-ci ma frequenti e concatenati vannosegnalati ai servizi sanitari di base e daquesti a quelli specialistici. Di fondamen-tale importanza sono la costituzione digruppi di auto aiuto, di sostegno alla fa-miglia e quando occorre di trattamentopsicoterapico.– prevenzione terziaria: la finalità è quel-la di dare un sostegno psicologico algruppo degli adolescenti che hanno già

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tentato un suicidio e al gruppo di coloroche erano in contatto con un giovaneche si è suicidato. Per il primo gruppo ilsostegno più appropriato è quello di untrattamento psicoterapico individuale odi gruppo, e quando occorre anche untrattamento psichiatrico, sapendo che laprevenzione ha buone possibilità di suc-cesso nonostante che la percentuale diripetizione del tentato suicidio sia moltoalta e la disponibilità a farsi aiutare moltoridotta. Per il secondo gruppo il soste-gno psicologico mira a favorire una ela-borazione del lutto senza una cadutanella drammaticità della morte ed a su-perare un “effetto imitativo” senza la-sciarsi suggestionare dall'atto finale.Questi tre livelli di prevenzione richiedo-no a livello del Distretto una rete integra-ta dei servizi sanitari e sociali interna edesterna alla Azienda sanitaria, sapendoche qualsiasi enfatizzazione del fenome-no suicidio è negativa e può favorire ladiffusione dei comportamenti violenti.Questi programmi di prevenzione richie-dono un alto grado dì professionalità,considerando che occorre mirare l'inter-vento ai soli fattori di reale rischio

2. Le indicazioni regionaliGli obiettivi di “migliorare la qualità dellavita” e di “ridurre l’incidenza dei suicidi”del Piano Sanitario Nazionale vengonointegrati nel Piano Sanitario Regionalecon altri due obiettivi di carattere gene-rale:1) miglioramento della qualità e della orga-nizzazione dei Servizi di Salute Mentale;2) facilitazione dell’accesso ai Servizi edadeguamento della rete di assistenza.Il primo obiettivo mette al centro della or-ganizzazione e direzione il confronto e ilconsenso degli operatori sull’attivazionee sulla qualità delle prestazioni sanitarie.Il coinvolgimento di tutti gli operatori è ilpresupposto per la costruzione del cata-logo dei servizi erogati, come rispostaappropriata alla domanda di salute men-tale dei cittadini e per la formalizzazione

di un sistema di garanzia della qualità,come continuo miglioramento dei Serviziin relazione alla valutazione degli obiettiviraggiunti. Per elevare la cultura della qua-lità e per organizzare un nucleo di opera-tori con specifiche competenze in ogniDSM viene avviato per il periodo (1999-2001) un Progetto regionale su “Lo stan-dard di prodotto nei DSM tra garanzie peri cittadini e strumenti di pianificazione”. IlProgetto vede la partecipazione di tutti iDSM della Regione e interessa tutta lapopolazione utente dei DSM.Il secondo obiettivo esige che l’organiz-zazione e il funzionamento dei servizi siaregolato sul miglioramento dei punti diaccesso e sulla facilitazione del percorsodella rete assistenziale. Questa attenzio-ne al superamento di ogni barriera (cultu-rale, logistica, organizzativa ...) che rendeproblematico al cittadino il potersi rivol-gere al Servizio Sanitario, deve compor-tare non solo una più razionale disloca-zione ed erogazione delle prestazioni mauna maggiore specializzazione dei servizidel DSM. La facilitazione dell’accesso ètale se corrisponde ad una reale capacitàdei Servizi di accogliere prima possibilela domanda e di dare una risposta pron-ta, appropriata e globale. Questo obietti-vo assume una grande rilevanza se vienefinalizzato alla prevenzione del disagiopsichico e della disabilità, e al trattamen-to precoce e completo del disturbo men-tale. In questo contesto va inserito e svi-luppato in ogni DSM il Servizio diConsultazione per la Medicina e la Pe-diatria di base, perché permette di eleva-re l’appropriatezza dell’indicazione versoi servizi sanitari e di rendere l’integrazio-ne tra i servizi uno scambio di competen-ze e di strumenti operativi. A questo fineè attivato un Progetto regionale di “Inte-grazione dei medici e dei pediatri di basenei percorsi assistenziali del DSM” per iltriennio 1999-2001 che vedrà la parteci-pazione dei 13 DSM della Regione.Al fine di creare una relazione di raziona-lità tra obiettivi di salute, modelli di orga-

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nizzazione e allocazione delle risorse siindividuano quattro aree di attività deiServizi:1) Promozione della salute mentale e pre-venzione del disagio psichico, dei disturbimentali e delle disabilità psicofisiche;2) Pronta e completa risposta alla emer-genza-urgenza;3) Presa in cura e trattamento intensivo;4) Riabilitazione e trattamento prolunga-to finalizzato al reinserimento sociale.La prima area ha come riferimento fun-zionale la comunità locale, le organizza-zioni della società civile e i servizi distret-tuali del DSM, in forte e concretacollaborazione con gli Enti locali, qualecontesto della articolazione dei servizisanitari e sociali del territorio.La seconda area ha come riferimentofunzionale la rete dei servizi di assistenzae di ricovero del DSM (SPDC e ServizioRegionale di Psichiatria e Psicoterapiadell’età evolutiva in via di attivazione) e lainterrelazione con l’Ospedale generale, ilServizio “118” e il Servizio di Guardiamedica prefestivo, festivo e notturno, lamedicina generale e la pediatria di base.La terza area ha come riferimento funzio-nale la rete dei servizi di assistenza e diricovero del DSM e la loro articolazionecon la medicina e la pediatria di base, lamedicina specialistica ambulatoriale, iservizi ospedalieri e ali altri servizi socialie sanitari pubblici e privati.La quarta area ha come riferimento fun-zionale la rete dei servizi distrettuali eaziendali del DASM in stretta integrazionecon gli altri servizi sanitari e sociali, cheportano a valorizzare il rapporto dei servi-zi dipartimentali con le comunità riabilita-tive pubbliche e private, in particolarecon le Cooperative sociali per la ricapaci-tazione, l’addestramento professionale el’inserimento lavorativo della persona condisturbo mentale grave. Pari valorizzazio-ne va assegnata alle attività per la forma-zione scolastica e professionale e perl’inserimento lavorativo dei soggetti conhandicap in età 15-18 anni, con partico-

lare riguardo anche ai ragazzi/e che pre-sentano disturbi psicopatologici.La programmazione degli obiettivi di sa-lute per le quattro aree deve avveniresulla base dei dati di evidenza clinica, dirilevanza epidemiologica, di progressoscientifico e di aspettative di salute delcittadino e della comunità. Su questa ba-se la definizione delle tipologie e deglistandard delle strutture e degli organicidel DSM può avvenire con la costituzio-ne di gruppi di lavoro a livello regionale,la cui finalità è quella di individuare gliobiettivi di salute per ogni specifica areae su questi di indicare le strategie di in-tervento per la specializzazione della retedei servizi in un quadro coerente di pro-mozione della salute mentale.

10. DISCIPLINA DEL RAPPORTO TRAPROGRAMMAZIONE REGIONALE EPROGRAMMAZIONE ATTUATIVA LO-CALE

Il Piano Sanitario Regionale rappresentail documento di riferimento programma-tico di medio periodo con cui il governoregionale enuncia, coerentemente aiprincipi e agli indirizzi generali del PSN,le scelte strategiche alle quali fare riferi-mento nella elaborazione della politicasanitaria e della politica dei servizi.Il PSR è proposto alla Giunta dall’Asses-sorato alla Sanità ed è approvato dalConsiglio come atto regolamentare dopoaverlo sottoposto alla Conferenza Regio-ne - Autonomie Locali. L’Assessorato alla Sanità elabora i con-tenuti del PSR prendendo a riferimento:1) le indicazioni del PSN;2) le scelte di politica regionale;3) l’analisi dei bisogni di salute della po-polazione regionale;4) lo stato dei servizi e le evidenze dispo-nibili sulla loro efficacia ed efficienza.Il processo di selezione delle priorità edelle strategie di intervento è realizzatoacquisendo il contributo: delle istituzioniche esercitano funzioni, o che possono

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esercitarne, sullo stato di salute della po-polazione; del volontariato, che contri-buisce alla umanizzazione del servizio ealla trasmissione delle istanze etiche e adar voce ai bisogni dei soggetti svantag-giati; delle organizzazioni sindacali; delleaziende sanitarie; del mondo professio-nale; dei produttori, che concorrono allasalute del cittadino e all’esercizio deisuoi diritti con prestazioni e servizi quali-ficati e tempestivi. Per l’implementazione dei contenutistrategici del PSR vengono seguiti duepercorsi paralleli continuamente integratitra loro: quello della politica di salute equello della politica dei servizi. Il primo, la politica di salute, definisce lescelte strategiche relative ai problemiprioritari da affrontare e le linee di inter-vento intersettoriali con cui perseguiredeterminati traguardi di salute della po-polazione regionale. Coinvolge la respon-sabilità primaria dei diversi livelli di gover-no e programmazione regionale e locale:Giunta, Conferenza Sanitaria Territoriale eEnti Locali. In tale ambito, il settore sani-tario contribuisce al pari di altri settoriche con il loro impegno concorrono a mi-gliorare la salute della popolazione e as-sicura il supporto tecnico necessitantealla selezione delle priorità.Il secondo, la politica dei servizi, defini-sce le scelte strategiche relative al mo-dello di organizzazione dei servizi e allerelazione tra i diversi livelli di program-mazione previsti nel sistema regionale elocale e i diversi livelli di governo o ge-stione del sistema dei servizi sanitari esociali al fine di orientare l’offerta e il suofunzionamento verso la configurazionemeglio capace di soddisfare le esigenzespecifiche della popolazione regionale.Esplicita le modalità con cui i servizi sa-nitari della regione danno attuazione agliimpegni per la politica di salute attraver-so la produzione di prestazioni e servizidi natura preventiva, curativa e riabilitati-va. In tale ambito programmatico è es-senzialmente e primariamente coinvolto

il governo del settore nei suoi diversi li-velli di responsabilità. La politica di salute individua come cam-po d’azione il sistema di salute intesocome insieme dei fattori che influenzanolo stato di salute e di benessere di unapopolazione, delle dinamiche con cuiquest’influenza si esercita, per definirestrategie d’intervento di tipo multi di-mensionale e intersettoriale imperniatesulla promozione della salute.Con la politica di salute si vuole inserirela politica dei servizi in un quadro di coe-renza che considera la salute e il benes-sere come risultato di un’interazione co-stante tra l’individuo e altri fattori checontraddistinguono l’ambiente in cui vivee si relaziona. Il sistema dei servizi sani-tari è uno di questi fattori e il suo contri-buto così come i suoi effetti, in termini diguadagno di salute e di benessere, sonostrettamente correlati all’azione d’altrisettori d’intervento.Con la politica di salute l’importanza delsistema dei servizi di cura e assistenzaviene relativizzata, nella consapevolezzache le caratteristiche di complessità checontraddistinguono la salute e il benes-sere della popolazione devono essereposte al centro dello sviluppo sociale edeconomico, evitando di affrontarle esclu-sivamente come ambito specialistico ri-servato ad un solo settore d’attività. Iservizi sono importanti e strategici manecessitano di affiancarsi ad interventisull’ambiente fisico e sociale.In tal senso, e in altri termini, si chiede alsistema dei servizi di contribuire a mante-nere una fiscalità capace di non compro-mettere l’evoluzione d’altri settori d’atti-vità e, conseguentemente, di impegnarsinel dare risposta a due questioni fonda-mentali: 1) quali scelte sociali offrono lemigliori possibilità agli individui, ai gruppie alle collettività nel mantenimento e nelmiglioramento della loro salute e del lorobenessere 2) come può il sistema dei ser-vizi sanitari contribuire a prevenire e ridur-re i problemi e agire efficacemente in fa-

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32 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

vore della salute e del benessere.La politica per la salute assume un ap-proccio strategico il cui fine è: la defini-zione di obiettivi di salute, intesi cometraguardi di riduzione dei problemi di sa-lute che maggiormente affliggono la po-polazione e di miglioramento del livello disalute; la selezione dei mezzi e dellestrategie d’azione più efficaci da realiz-zare in associazione con altri settori diattività della vita collettiva.La politica di salute viene programmati-camente perseguita con gli obiettivi disalute, con cui la Regione definisce i ri-sultati attesi in settori prioritari di inter-vento secondo definite strategie di azio-ne intersettoriali, e piani per la salute,con cui le Conferenze Territoriali specifi-cano localmente gli obiettivi di salute.

Gli obiettivi di salute definiscono pro-grammi di intervento mirati a specificheproblematiche di salute della popolazio-ne elaborati con il contributo di diversisettori di attività. La responsabilità di taliprogrammi coinvolge nel complesso i di-versi livelli di governo: nazionale, regio-nale e locale. Il settore sanitario, nei suoilivelli regionale e aziendale, vi si impegnacon il suo sistema di offerta e produzionedi servizi preventivi, curativi e riabilitativi.Gli obiettivi di salute definiscono i pro-blemi di salute e le aree di intervento sucui, su scala regionale, si intende agireprioritariamente, si specificano i traguar-di di salute che si intendono perseguire esi indicano le scelte strategiche relativeagli strumenti e ai percorsi di azione concui si attualizzano gli interventi. Gli obiet-tivi di salute sono elaborati in modo in-tersettoriale, interprofessionale e interdi-sciplinare con il coinvolgimento di tutti isettori di attività che contribuiscono opossono contribuire alla salute della po-polazione regionale e con le competenzedei professionisti e degli altri operatoridel servizio sanitario regionale.I Piani per la Salute rappresentano laspecificazione locale degli obiettivi di sa-

lute e si sostanziano in un piano polien-nale di azione elaborato e realizzato dauna pluralità di attori – coordinati dagliEnti Locali a livello di Conferenza Territo-riale – che impegnano risorse umane emateriali allo scopo di migliorare la salu-te e l’assistenza sanitaria dellapopolazione di riferimento. È la sede delpatto di solidarietà per la salute dove gliattori, ognuno per la propria parte, si as-sumono impegni e responsabilità nelraggiungimento degli obiettivi di saluteselezionati come prioritari per la popola-zione del territorio di riferimento dallaConferenza Territoriale, con il supportotecnico dell’Azienda Sanitaria e coeren-temente alle indicazioni regionali. I piani per la salute individuano, per ilmedio periodo:1. i più importanti bisogni di salute dellapopolazione locale e le risposte in termi-ni di promozione della salute e preven-zione della malattia che i diversi attori siimpegnano a dare;2. i principali bisogni di assistenza sani-taria della popolazione locale e le moda-lità di risposta in termini di organizzazio-ne dei servizi sanitari e sociali prodottidall’insieme dei soggetti pubblici, privatosociale e privato accreditato.Nella definizione della politica della salutesi sostanziano i processi di sussidiarietàe di negoziazione con cui realizzare 1) laselezione delle priorità di intervento chemassimizzano l’efficacia e il rendimentodelle risorse mobilitate per la salute, 2)l’alleanza strategica tra l’insieme dei sog-getti che concorrono o possono concor-rere alla salute della popolazione e concui 3) definire i ruoli da attribuire in termi-ni di sussidiarietà orizzontale con i relativistrumenti di governo. Il processo è diret-to dagli organi di governo con il supportotecnico dei diversi livelli del sistema sani-tario e implica la partecipazione degli altrisoggetti che interagiscono nel sistema,sia nella fase di selezione dei problemi edelle azioni di interesse prioritario sia nel-la fase di produzione dei servizi.

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33Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

La politica dei servizi sostanzia e realizzal’impegno del settore sanitario nei suoidiversi livelli di responsabilità per ilraggiungimento degli obiettivi di salute.Progetta, pianifica, indirizza, organizza eproduce i servizi con cui contribuire asoddisfare i bisogni e gli obiettivi di salu-te per la popolazione di riferimento, neesplicita il sistema di verifica perseguen-do il miglior equilibrio possibile tra unaadeguata qualità dei servizi e la loro so-stenibilità economica. La politica dei servizi si realizzata con iPiani Attuativi e il Piano delle Azioni.

Il Programma Attuativo Regionale rappre-senta l’insieme degli strumenti con cui laRegione da traduzione programmatica al-le scelte strategiche del piano nella parterelativa alla struttura e all’organizzazionedei servizi sanitari con cui contribuire agliobiettivi di salute, definendo:1. l’assetto organizzativo e la distribuzio-ne delle funzioni organizzate secondo ilmodello hub & spoke;2. gli indirizzi, i criteri e gli standard di ri-ferimento per la distribuzione, la configu-razione organizzativa e la dinamica difunzionamento dei servizi a larga diffu-sione contribuenti all’autosufficienzaterritoriale ai quali le Aziende Sanitariedovranno fare riferimento nella elabora-zione dei Piani Attuativi Locali.

Il programma è realizzato con atti di indi-rizzo o direttive elaborate con il contri-buto delle competenze del sistema deiservizi sanitari e quelle di altri settori diintervento con cui il sistema deve intera-gire per la realizzazione del grado di in-tersettorialità necessario a massimizza-re il rendimento e la qualità degliinterventi.Gli strumenti che compongono e realiz-zano il programma sono approvati condelibera della Giunta. Per gli atti più si-gnificativi è sentita, la CommissioneConsigliare Sicurezza Sociale e è acqui-sito, con particolare riferimento agli atti

riguardanti l’integrazione sociale e sani-taria, il parere della Conferenza Regione– Autonomie Locali.

Il Piano Attuativo Locale è la specifica-zione territoriale della configurazione or-ganizzativa dei servizi con cui il settoresanitario si impegna localmente a contri-buire al raggiungimento degli obiettivi didefiniti nel piano per la salute.È il piano con cui si adegua l’assetto or-ganizzativo generale del sistema dei ser-vizi (tipo, natura, volume, distribuzione,relazioni) e delle regole che ne reggono ilgoverno agli indirizzi definiti dal Program-ma Attuativo Regionale nell’obiettivo difacilitare il raggiungimento degli obiettiviindividuati nel Piano per la Salute. So-stanzia il contributo delle Aziende Sanita-rie alle azioni per la salute. È elaboratodall’Azienda secondo le indicazioni delProgramma Attuativo Regionale e con unprocesso che garantisca la partecipazio-ne competente dei professionisti e deglioperatori. È inviato alla Regione per la ve-rifica di coerenza con i citati documenti diprogrammazione e indirizzo, in tal sensoformula osservazioni, indicazioni e pre-scrizioni, ed è approvato dalla Conferen-za Sanitaria Territoriale sentite le parti so-ciali, le formazioni sociali private senzascopo di lucro impegnate nell’assistenzasociale e sanitaria, le organizzazioni dellestrutture private accreditate dal SSN. Havalidità triennale. In caso di inerzia o grave contrapposizio-ne fra Azienda e Conferenza SanitariaTerritoriale la Giunta regionale adotta leiniziative atte a rimuovere le difficoltàpresenti anche mediante l’esercizio deipoteri sostitutivi dei quali da tempestivacomunicazione alla competente Com-missione Consigliare.

Il Piano delle Azioni è elaborato dalleAziende Sanitarie e rappresenta lo stru-mento di programmazione operativa chesostanzia la funzione di committenza el’impegno a garantire i livelli essenziali di

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assistenza e il rispetto dei vincoli econo-mico-finanziari previsti dalla programma-zione nazionale, regionale e locale, chespecifica gli sandard di servizio (tipo, vo-lume, distribuzione, qualità) con cui con-tribuire al raggiungimento degli obiettividel Piano per la Salute, che definisce ipartner con i quali assicurare alla popo-lazione di riferimento prestazioni e servizidi qualità nell’ambito di una sussidiarietàorizzontale definita da precisi contratti difornitura. Con gli accordi e i contratti siesplicitano: gli obiettivi di salute e i pro-grammi di integrazione dei servizi; il vo-lume delle prestazioni che ci si impegnaad assicurare, distinte per tipo e moda-lità di assistenza; i requisiti dei servizi darendere in termini di accessibilità, appro-priatezza clinica ed organizzativa, ditempi di attesa e di continuità assisten-ziale; il corrispettivo economico com-plessivo per le attività concordate risul-tante dall’applicazione di specificatisistemi di remunerazione coerenti con iprincipi di appropriatezza d’uso dei ser-vizi; il debito informativo da soddisfare.– Il Piano delle Azioni costituisce altresìla base informativa per la predisposizio-ne del piano programmatico di cui al-l’art.11 della L.R. n°19/94, così come so-stituito dall’art.181 della L.R. 3/99.Il Piano delle Azioni è elaborato dall’A-zienda a partire da una descrizione dellecaratteristiche sanitarie, sociali e demo-

grafiche della popolazione di riferimento,del grado di adeguatezza dei servizi del-l’Azienda, del loro livello di qualità e dellostato di raggiungimento degli obiettivi fis-sati per il breve e medio periodo.– Il Piano delle Azioni ricomprende e in-tegra i Programmi delle Attività Territorialicon cui, per ogni Distretto dell’Azienda eprevio parere del Comitato dei Sindaci diDistretto: si assicurano i servizi di assi-stenza primaria relativi alle attività sanita-rie e sociosanitarie e li coordinano conquelli di altri livelli assistenziali; si preve-dono la localizzazione dei servizi a gestio-ne diretta; si determinano, tramite con-certazione con i Comuni, le risorse perl’integrazione socio sanitaria, la riparti-zione del loro finanziamento e la loro di-stribuzione territoriale.– Il Piano delle Azioni: è approvato dalDirettore Generale previo parere dellaConferenza sanitaria Territoriale e è tra-smesso per parere all’Assessorato allaSanità che ne verifica la coerenza con gliobiettivi di programmazione di breve emedio periodo e, in tal senso, può formu-lare osservazioni, indicazioni e prescrizio-ni; ha validità triennale con adeguamentoda realizzare per ogni anno di esercizio infunzione del grado di raggiungimento de-gli obiettivi necessari a soddisfare i biso-gni della popolazione, delle evidenze difunzionalità e di qualità dei servizi, e dellasostenibilità economica.

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AAAA iiii CCCC oooo llll llll iiiiDirettore Sanitario Responsabile: DR. RAFFAELLO BIAGI

Medico Chirurgo Specialista in Psichiatria

40136 BOLOGNAVIA SAN MAMOLO 158 - TEL. 051 581073 - FAX 051 6448061

AMBULATORI:TEL. 051 583013 - 051 580922 - 051 331998

051 6446234 - 051 6446916 P.G

. 34219 -

26/0

2/2

003

CCCC aaaa ssss aaaa dddd iiii CCCC uuuu rrrr aaaa

OSPEDALE PRIVATO ACCREDITATO PER MALATTIE NERVOSE

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35Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Miniguidaper una rapidaconsultazionealle pensionidei MediciOspedalieri

a cura di Marco Perelli Ercolini 2004

Avendo vissuto da chirurgo perpiù di 40 anni la vitaospedaliera, conoscendo leproblematiche previdenziali, daordinista sento come un doverescrivere queste sintetiche righeper far conoscere ai Colleghi lepiù importanti normative cheregolano le nostre pensioni,perché non perdano diritti oattivino procedure favorevoli,ricordando loro come lepensioni si godono da vecchi,ma si costruiscono da giovani

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36 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

L’E.N.P.A.M.

EnteNazionaledi Previdenza e Assistenzaper i Medici Chirurghi e gli Odontoiatri

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ENPAM - F. Generale

ENPAMREDDITUALE

libera professione

convenzione dipendenzaENPAM

F. specialiINPDAP

INPS

ISCRIZIONE ALL’ALBO PROF.

ABILITAZIONE CON ESAME DI STATO

LAUREA IN MEDICINA

È la Cassa previdenziale di tutti i medicichirurghi e odontoiatri (Fondo di Previ-denza Generale).Sono gestiti, inoltre, dei Fondi Specialidi Previdenza, cui sono iscritti i medicichirurghi e gli odontoiatri convenzionati eaccreditati col Servizio Sanitario Nazio-nale e, precisamente, il Fondo dei medicidi medicina generale, dei pediatri di libe-

ra scelta e dei medici di guardia medica,il Fondo Specialisti Ambulatoriali e ilFondo Specialisti Esterni. L'obbligo di iscrizione al Fondo di Previ-denza Generale cade su tutti i medicichirurghi e gli odontoiatri a partire dalmese successivo all'iscrizione al rispetti-vo Albo professionale e sino al compi-mento del 65° anno di età.

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37Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

IL FONDO GENERALE DELL' ENPAM

Obbligo di iscrizioneTutti i medici chirurghi e tutti gli odon-toiatri iscritti all'Albo professionale sonoiscritti obbligatoriamente all'ENPAM.

Modalità per l'iscrizioneL'iscrizione all'Albo comporta, senza al-cuna domanda da parte del medico, an-che la iscrizione al Fondo generale. Infattisarà l'Ordine provinciale a trasmettere agliUffici ENPAM i dati della nuova iscrizione.

Da quando decorre l'obbligo del ver-samento contributivoIl contributo è dovuto dal mese succes-sivo all'iscrizione all'Albo professionalesino al mese precedente quello di decor-renza della pensione per invalidità o almese di compimento del 65° anno di età.

ContribuzioneI medici chirurghi e gli odontoiatri iscritti al-l'Albo professionale con età inferiore ai 65anni sono tenuti a versare i contributi al Fon-do Generale e, precisamente, una contribu-zione fissa minimale (Quota A) e un contri-buto proporzionale al reddito (Quota B).

Ammontare del contributo della Quota AIl contributo è modulato secondo fasced'età ed è indicizzato.

Entro due anni dal compimento del 40°anno di età, lo specialista poteva richie-dere di essere ammesso a versare uncontributo di riscatto, per allineare lacontribuzione degli anni compresi tra il35° e il 39° a quella dovuta al 40esimoanno di età.Di recente è stata modificata la normadel regolamento che annulla il limite deidue anni dal compimento del 40°anno dietà per l'inoltro della domanda di allinea-mento dei contributi e inoltre è stata pre-vista l'estensione della possibilità di rial-lineamento contributivo alla fascia piùalta per ogni scaglione e indipendente-mente dall'età relativamente uno o piùanni a contribuzione inferiore.

Versamento dei contributi della Quota ALa riscossione del contributo fisso mini-male avviene mediante cartella esattoria-le (attualmente previo invio dell'avvisobonario da parte dell'esattore) in quattrorate (aprile, giugno, settembre e novem-bre di ciascun anno).

Modalità dei versamenti della Quota AL'importo può essere pagato o diretta-mente agli sportelli dell'ESATRI o tramiteil servizio taxtel via internet oppure in po-sta o mediante bonifici bancari.

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Poliambulatorio privatoPcon Day SurgeryDott. OppiciDirettore sanitario Dott. Lauro OppiciMedico Chirurgo - Odontoiatra

n° prot. PG66586 del 16.04.2003 Aut. San. PG.136081 del 28.07.2003

40134 Bologna - Via Andrea Costa, 160

Tel. 051 6152754 - 6154769 Fax 051 6148438

www.poliambulatoriodaysurgery.com - [email protected]

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38 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

IL CONTRIBUTO FISSO MODULATO SECONDO L'ETÀ

riscosso mediante cartella esattoriale

fasce di età 2002 2003 2004

sino a 30 anni euro 148,80 152,22 208,11 da 30 a 35 anni euro 298,13 304,99 364,39da 35 a 40 anni euro 568,10 581,17 646,93da 40 a 65 anni euro 1.057,55 1.081,87 1.159,14

contributo ridotto euro 568,10 581,17 646,93

indicizzati ogni anno(per l'indicizzazione si utilizzano come base di calcolo

gli importi in euro a partire dal 2002)

Quando il compimento dell'età fa scattare una successiva fascia contributiva,la misura del contributo annuo da pagare è determinato tenendo conto dei

mesi ricadenti in ciascuna delle due fasce contributiva

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ENPAM- FONDO GENERALE2004 - contributo fisso riscosso mediante cartella esattoriale

fasce di etàcontributo contributo contributo

totalerivalutato aggiuntivo maternità

sino al compimento del 30° anno di età 155,72 208,11

dal 30° sino al compimento del 35° anno 312,00 364,39

dal 35° sino al compimento del 40° anno 594,54 10,33 42,06 646,93

dal 40° sino al compimento del 65° anno 1.106,75 1.159,14

iscritti ammessi al contributo ridotto 594,54 646,93

Domiciliazione dei versamenti della Quota A

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39Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Per il pagamento del contributo minimoobbligatorio ci si può servire anche delnuovo servizio di domiciliazione median-te la procedura RID. Per coloro che si vo-glio servire di questa modalità di paga-mento, l'addebito delle somme dovuteverrà effettuato automaticamente l'ulti-mo giorno utile per il pagamento di cia-scuna rata (o per il pagamento in unaunica soluzione, in caso di opzione pertale forma di pagamento) evitando il ri-schio di dimenticanze e eliminando il di-sagio di doversi recare alla posta o aglisportelli bancari.La commissione a carico del medico èpari a 2,07 euro. Ricordiamo che il paga-mento in posta della cartella ordinariacomporta un onere di 1,00 euro, sino a2,58 euro per pagamenti in agenzie ban-carie e di 2,32 euro se il pagamento av-viene con carta di credito via internet otelefono.La realizzazione della procedura RID e lasua gestione operativa sono a cura di In-tesa Riscossione Tributi dell’ESATRI.Per poter usufruire del servizio bisognacompilare l’apposito modulo reperibilepresso gli Uffici Enpam o presso gli Or-dini provinciali dei medici chirurghi edegli odontoiatri oppure sul sito inter-net dell’Enpam (www.enpam.it) e invia-re la richiesta per posta o mediante fax(02 64166713) al seguente indirizzo:ESATRI S.p.A - Servizio Taxtel - Via In-novazione 7 - 20126 Milano o serven-dosi di internet presso il sito www.tax-tel.it oppure telefonando al numero191.191.191. Per le adesioni telefoni-che, l’ESATRI darà conferma scrittaagli interessati a mezzo posta ordina-ria.

Contributi della Quota BIl medico iscritto all’Albo professionaleche non ha compiuto il 65° anno d’età eche ha redditi da attività libero-profes-sionale non già soggetti ad altra contri-buzione previdenziale che nel loro am-montare netto (cioè dedotte le spese per

la produzione) sono superiori all’equiva-lente del reddito coperto dal contributofisso della Quota A

e precisamente alla data di istituzione delFondo della libera professione Quota B a:• £. 8.064.000 annue indicizzate per gliiscritti di età inferiore a 40 anni ovvero am-messi al contributo ridotto alla Quota “A”• £. 15.000.000 annue indicizzate per gliiscritti di età superiore a 40 anni.

per i redditi prodotti nel 2002 e denun-ciati nel 2003 a:� euro 4.544,80 annue indicizzate per gliiscritti di età inferiore a 40 anni ovvero am-messi al contributo ridotto alla Quota “A”� euro 8.460,40 annue indicizzate per gliiscritti di età superiore a 40 anni

per i redditi prodotti nel 2003 e denun-ciati nel 2004 a:� euro 4.649,36 annue indicizzate per gliiscritti di età inferiore a 40 anni ovvero am-messi al contributo ridotto alla Quota “A”� euro 8 .654,96 sino a € 47.028,19 an-nue indicizzate per gli iscritti di età supe-riore a 40 anni

debbono versare una contribuzione nellaQuota B del Fondo generale, il cui coeffi-ciente impositivo è pari al• 12,50% sino ad un tetto• 1% sul reddito eccedente il tetto.Gli iscritti che contribuiscono anche adaltre forme di previdenza obbligatoria(compresi i Fondi speciali ENPAM) oppu-re sono già titolari di una pensione, pos-sono essere ammessi alla contribuzioneridotta del• 2% sino al tetto• 1% sul reddito eccedente il tetto.

Come si calcola l’ammontare del con-tributo della Quota BDal 2003 i calcoli per i contributi da ver-sare vengono effettuati direttamentedagli uffici ENPAM in base alla denunciadei redditi liberoprofessionali che il me-

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40 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

dico deve inoltrare all’ENPAM-Fondodella libera professione mediante raccomandata o per via telematica en-tro il 30 luglio di ciascun anno. Gli ufficiprovvederanno, in seguito, a comuni-care all'interessato gli importi da

versare con modulistica prestampata.

Per la denuncia il medico deve far riferi-mento ai redditi professionali netti rica-vati dalla denuncia dei redditi dell’annoprecedente.

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IL CONTRIBUTO VARIABILE MODULATO SECONDO IL REDDITO LIBERO-PROFESSIONALE

pagabile presso qualsiasi sportello della Banca Popolare di Sondrio sul conto ENPAMoppure mediante bonifico bancario presso qualsiasi altro istituto di credito

• aliquota: da lire 8.064.000 a lire 60 milioni indicizzati ogni anno (*)12,50%2% - gli ultrasessantacinquenni che non abbiano chiesto l'esenzione

- a domanda, coloro che sono iscritti obbligatoriamente e in viacontinuativa ad altro ente previdenziale

1% oltre i 60 milioni indicizzati ogni anno (**)

• calcolo: sul reddito libero-professionale dell’anno precedente non già soggetto aaltra contribuzione previdenziale; ora viene effettuato dagli Uffici ENPAMin base al reddito denunciato

• denuncia: sull’apposito modulo fornito dagli Ordini entro il 31 luglio di ogni anno;il mancato invio della dichiarazione comporta delle sanzioni

• modalità della denuncia: la denuncia può essere inoltrata per via cartacea otelematica

• versamento: in una unica soluzione entro il 31 ottobre di ogni anno- mediante la Banca popolare di Sondrio sul conto bancario ENPAM- oppure presso qualsiasi istituto di credito mediante bonifico bancario(è allo studio da possibilità di pagamento mediante MAV)

• contributo ridotto del 2%: possono chiedere il contributo ridotto coloro chepossono dimostrare di essere titolari in via continua-tiva di una posizione previdenziale obbligatoria;l’opzione è vincolante

(*) per il 2003: da € 8.460,40 (infraquarantenni o ammessi al contributo ridotto dellaQuota A 4.544,80) sino a € 45.899,07 per il 2004: da € 8.654,96 (infraquarantenni o ammessi al contributo ridotto dellaQuota A 4.649,36) sino a € 47.028,19

(**) 0,50 % ai fini della pensione e 0,50% di solidarietà

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41Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Modalità di versamento dei contributidella Quota BI versamenti dei contributi riferiti allaquota B possono essere effettuati me-diante l'apposito modulo presso qualsia-si sportello della Banca Popolare di Son-drio sul conto ENPAM senza aggravi dispesa oppure tramite altri Istituti di credi-to mediante bonifico bancario (è allo stu-dio la possibilità di pagamento medianteMAV).Termine ultimo per il pagamento deicontributi della Quota BIl pagamento dei contributi della quotaB, secondo quanto calcolato dagli UfficiENPAM in base alla denuncia effettuatadal medico, fa effettuato con le modalitàsopra illustrate entro il 31 ottobre di cia-scun anno.

Ai fini fiscaliTutti i contributi, sia della Quota A chequelli della Quota B, sono interamentededucibili dall'imponibile IRPEF.

RISCATTIIl Fondo generale in passato non preve-deva la possibilità di riscattare gli annidel corso di laurea o di specializzazione,né il servizio militare.Dal 1998, però limitatamente alla Quota B,sono stati ammessi al riscatto alcuni periodi.Per la Quota A che prevede la riscossio-ne dei contributi in misura fissa e concartella esattoriale, non è invece previstaalcuna possibilità di riscatto, ma soltantola ricongiunzione di periodi assicurativi ol'allineamento dei contributi alla fascia diimporto più elevato.

Requisiti e periodi ammessi al riscattoDal 1998, relativamente alla Quota B, gliiscritti al Fondo generale (medici chirur-ghi e odontoiatri) che • non abbiano compiuto il 65° anno di

età• risultino ancora iscritti all’Albo (cioè

non risultino cancellati o radiati)

• non percepiscano dall’ENPAM tratta-menti di invalidità ovvero non abbianoinoltrato domanda di invalidità

• non siano iscritti ad altre forme di pre-videnza obbligatoria (ivi compresi iFondi speciali dell’ENPAM)

• non abbiano rinunciato da meno didue anni allo stesso riscatto

• abbiano un’anzianità contributiva dialmeno 10 anni con almeno un annodi contribuzione nel triennio prece-dente l’inoltro della domanda

– non siano in regola con i relativi paga-menti per il riscatto di allineamento

possono riscattare: • per un periodo massimo di 10 anni: l’attività libero-professionale prestata neiperiodi antecedenti l'iscrizione al Fondogenerale-Quota B reddituale• per un periodo massimo di 10 anni:gli anni relativi alla durata del corso lega-le di laurea e specializzazione (non èconsentito il riscatto per più titoli di spe-cializzazione)

• per i periodi a partire dal 1998:il riallineamento della contribuzione ri-dotta• il servizio militare.

Esclusione dal riscattoLa iscrizione ad altre forme di previdenzaobbligatoria (ivi compresi i Fondi specialidell'ENPAM) o la titolarità di una pensio-ne pubblica (INPDAP) o privata (INPS)esclude dal riscatto.

Riscatto precluso ai medici ospedalieriI medici ospedalieri in quanto iscritti ob-bligatoriamente alla Cassa pensione sa-nitari dell’INPDAP non possono usufruiredi alcuna forma di riscatto prevista nelFondo generale Quota B

Benefici derivanti dal riscattoOgni anno (o frazione di anno) riscattatocomporta una maggiorazione del tratta-mento di pensione pari ad una aliquota

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di rendimento annua dell'1,75% (o fra-zione per periodi inferiori all'anno).

ALLINEAMENTOÈ l’istituto che permette, effettuando deiversamenti suppletivi, totalmente dedu-cibili ai fini fiscali, di ottenere un migliortrattamento economico di pensione.

Allineamento dei contributi fissiÈ consentito agli iscritti di età inferiore ai40 anni di presentare domanda irrevoca-bile di ammissione alla contribuzione or-dinaria prevista per gli ultraquarantenni. Anche coloro che hanno compiuto il qua-rantesimo anno possono chiedere di effet-tuare il riscatto per allineare alla contribuzio-ne della fascia più alta, nella misura in vigorenell'anno della presentazione della doman-da, uno o più anni a contribuzione inferiore.

Allineamento dei contributi relativi allaquota B proporzionali al redditoGli iscritti alla quota B per versamento dicontributi proporzionali al reddito possonoeffettuare il riscatto di allineamento di unoo più anni di attività nei quali la contribu-zione risulti inferiore all’importo del contri-buto più elevato tra quelli versati nei treanni coperti da contribuzione antecedentila domanda. L’allineamento è consentitoanche per gli anni in cui il versamento èstato effettuato con l’aliquota ridotta. Non può essere ammesso al riscatto: • chi ha presentato domanda di pensio-

ne di invalidità permanente • chi non ha completato i relativi versa-

menti per analogo riscatto • chi ha rinunciato al riscatto di allinea-

mento da meno di due anni • chi ha una anzianità contributiva effet-

tiva al Fondo inferiore a 5 anni• chi non è in regola con i pagamenti re-

lativi ai riscatti in atto per qualsiasi pe-riodo o servizio richiesto

• chi non ha maturato almeno un annodi contribuzione nel triennio antece-dente l'anno della domanda.

Il riscatto avviene mediante versamentodi un contributo di importo pari alla ri-serva matematica. Nella determinazionedel coefficiente di capitalizzazione dautilizzare per il conteggio si tiene contoesclusivamente dei periodi di anzianitàcontributiva effettiva maturati dall'iscrit-to alla data della presentazione delladomanda (in ogni caso, l’importo dellariserva matematica non può essere infe-riore alla somma dei contributi aggiunti-vi da imputare agli anni oggetto dell'alli-neamento).

Contributi per l'allineamento ai fini fiscaliTutti i contributi per l’allineamento sianella Quota A che quelli della Quota Bsono interamente deducibili dall'imponi-bile IRPEF.

PRESTAZIONILe prestazioni erogate dal Fondo gene-rale sono• la pensione ordinaria• la pensione per invalidità assoluta e

permanente• la pensione a favore dei superstiti.Le pensioni erogate dal Fondo di previ-denza generale sono cumulabili con tut-te le prestazioni erogate dai Fondi spe-ciali, gestiti dall’ENPAM, e con le altreprestazioni previdenziali e assicurativeobbligatorie.La pensione ordinaria e la pensione perinvalidità assoluta e permanente sonoreversibili a favore dei superstiti aventidiritto.

Pensione ordinaria

RequisitiIl diritto alla pensione ordinaria matura• al compimento del 65° anno di età• in costanza di iscrizione al Fondo con

almeno cinque anni di contribuzioneeffettiva.

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43Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

DecorrenzaIl trattamento decorre dal mese succes-sivo al compimento del 65° anno di età.

Determinazione della prestazioneLa pensione è costituita dalla sommadelle competenze della Quota “A” e dellaQuota “B”.Dal 1° gennaio 1998 tutte le pensioni or-dinarie (quota A) sono calcolate in base• al reddito medio annuo (calcolato

mediante la ricostruzione attraverso icontributi versati, tenendo presenteche l’aliquota contributiva è del 12,50per cento)

• rivalutato nella misura del 75% del-l’incremento percentuale ISTAT deiprezzi al consumo per le famiglie dioperai e impiegati

• in relazione degli anni di contribuzioneapplicando l’aliquote di:• 1,10% per ogni anno (o frazione per

periodi inferiori all’anno) di contri-buzione compreso entro il 31 di-cembre 1997

• 1,75% per ogni anno (o frazioni perperiodi inferiori all’anno) di contri-buzione a partire dal 1° gennaio1998. In data 16 luglio 2004 il CDAha approvato la diminuzione delcoefficiente di rendimento all’1,50%(il provvedimento è in corso diratifica da parte dei Ministeri vigi-lanti).

La misura della quota proporzionale(quota B) legata ai versamenti del 12,50per cento (o 2 per cento nella forma ri-dotta) sul reddito libero-professionale oper i pregressi versamenti volontari sidetermina applicando al reddito medioannuo le seguenti aliquote di rendimento:• 1,75% ad anno per i redditi conse-

guenti a contribuzione del 12,50%• 0,28% ad anno per i redditi conse-

guenti a contribuzione ridotta del 2%• 0,07 ad anno per i redditi conseguenti

a contribuzione dell'1%.

Per le contribuzioni proporzionali versatedagli iscritti già pensionati del Fondo ge-nerale, il rendimento pensionistico è sta-to previsto nei seguenti valori:• per le contribuzioni versate al 2%,

0,23% ad anno• per le contribuzioni versate al 12,50%,

1,44% ad anno• per le contribuzioni versate all'1%,

0,06% ad anno. Per i redditi riferiti agli anni dal 1990 al1997 relativi alla Quota “B”, la rivaluta-zione dei redditi professionali è pari al100% dell'indice ISTAT, mentre per i pe-riodi posteriori al 1997 e ai redditi deri-vanti dalla contribuzione volontaria la ri-valutazione è del 75%.

Pensione di invalidità

RequisitiHanno diritto alla pensione di invaliditàgli iscritti che• in costanza di contribuzione al Fondo• prima del compimento del 65° anno di

età• per infortunio o malattia divengono

inabili – in modo assoluto e perma-nente – all’esercizio dell’attività pro-fessionale

• presentano la domanda prima delcompimento del 65° anno.

La pensione di invalidità non è previstaper inabilità parziale.Per la pensione di invalidità non è pre-scritto un minimo di anzianità contributi-va per la Quota A, mentre per la Quota Bè richiesto almeno 1 anno di contribuzio-ne alla gestione nel triennio antecedentela decorrenza della pensione (in mancan-za, l’iscritto ha diritto ad un trattamentocalcolato secondo i criteri della pensioneordinaria, senza alcuna maggiorazione).

DecorrenzaLa pensione decorre dal primo giorno delmese successivo alla cessazione dall'at-tività ovvero dal primo giorno del mese

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44 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

successivo alla domanda, se la doman-da è posteriore alla cessazione.

Determinazione della prestazioneIl trattamento è costituito dalla sommadella Quota “A” e della Quota “B”.La Quota “A” si calcola come per la pen-sione ordinaria, aumentando l’anzianitàcontributiva del numero di anni mancantial raggiungimento del 65° anno di età,con un massimo di 10 anni, fatto salvoun minimale indipendente dall’anzianitàcontributiva.La Quota “B” si calcola come per la pen-sione ordinaria, aumentando l’anzianitàcontributiva del numero di anni mancantial 65° anno di età, con un massimo di 10anni. In caso di anzianità contributiva in-feriore a cinque anni, l’aumento dell'an-zianità è calcolato proporzionalmenteagli anni coperti da contribuzione. Inoltrel’iscritto per la maggiorazione deve pos-sedere almeno un anno di contribuzionenella gestione nel triennio antecedente ladecorrenza della pensione.

Pensione ai superstiti aventi diritto

Aventi titoloSono considerati superstiti aventi diritto• il coniuge

• i figli sino al compimento del 21° annodi età

• i figli sino al compimento degli studi ecomunque non oltre il 26° anno di età

• ovvero in loro assenza gli ascendenti ei collaterali a carico

• i nipoti di ascendenti viventi a caricodell’iscritto al momento del decesso,equiparandoli ai figli legittimi e legitti-mati.

RequisitiIl decesso dell'iscritto in attività di eser-cizio.

Decorrenza della pensioneDal primo giorno del mese successivo aldecesso.

Determinazione della prestazioneSpetta un trattamento determinato ap-plicando l’aliquota prevista sul tratta-mento virtuale come se l’iscritto dece-duto fosse diventato totalmente epermanentemente invalido al momentodel decesso.

Percentuali di pensione in favore deisuperstitiL’aliquota per il coniuge superstite è pari al70%; quando il coniuge concorre con i figliaventi diritto l’aliquota è ridotta al 60%.

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ALIQUOTA DI PENSIONE AI FIGLI

Senza coniuge superstite Con coniuge superstite

1 figlio solo 80 % 1 figlio solo 20 %2 figli 90 % 2 o più figli 40 %3 o più figli 100 %

In assenza del coniuge o di figli, la pen-sione indiretta può competere ai genitoridell’iscritto deceduto se a carico dell’i-scritto prima del decesso.In assenza del coniuge, di figli o dei geni-

tori, la pensione indiretta può essere cor-risposta ai fratelli o alle sorelle dell’iscrit-to deceduto a condizione che siano asuo carico al momento del decesso e to-talmente inabili al lavoro proficuo.

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45Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Perdita del diritto alla pensione indi-retta o di reversibilità• I figli perdono il diritto alla pensione al

compimento del 21° anno di età op-pure se studenti al conseguimento deltitolo di studio e comunque non oltre il26° anno di età.

• Il coniuge superstite, quando passa anuove nozze, perde il diritto alla pensio-ne con decorrenza dal mese successivoa quello in cui è avvenuto il matrimonio.Al coniuge superstite che cessa dal dirit-to alla pensione per aver contratto nuo-vo matrimonio, spetta un assegno unatantum, pari a due annualità della suaquota di pensione, calcolate sulla basedell’importo lordo percepito nell’ultimomese, comprensivo dell'indicizzazioneISTAT sino al quel momento maturata.

Le nuove prestazioni di invalidità epremorienza Con l’approvazione con nota 3 marzo2003 del Ministro del lavoro e delle politi-che sociali della delibera ENPAM numero2 del 15 febbraio 2002, in caso di invali-dità o premorienza agli eredi sono garan-titi trattamenti economici minimi perrafforzare una maggior tutela previden-ziale agli iscritti che possono contare suposizioni previdenziali di ridotta entità.In caso di invalidità assoluta e permanenteo di premorienza del medico, la Cassa pre-videnziale dell’ENPAM garantisce al medi-co invalido o in caso di morte agli erediaventi titolo un trattamento pensionisticominimo indipendentemente dall’età e daicontributi versati, in presenza degli eventitutelati a partire dal 1° gennaio 1998.Il trattamento al 1° gennaio 1998 è pari a€ 10.845,59, indicizzato ogni anno al100 per cento dell’indice ISTAT

Ai fini della determinazione dell’incremen-to erogato a ciascun interessato si calcolala pensione di invalidità assoluta e perma-nente o di premorienza in base alle normepreviste dai regolamenti in vigore e se lasomma delle pensioni risulta inferiore alminimo previsto per l’anno di decorrenza,verrà corrisposta la differenza.Nel calcolo si tiene conto non solo dellepensioni ENPAM, ma anche di quelle a ca-rico di altri Enti di previdenza obbligatoria. In caso di più pensioni l’eventuale inte-grazione al minimo verrà corrisposta inproporzione agli importi di ciascuna dellepensioni erogate.

RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONILe pensioni ordinarie, di invalidità e ai su-perstiti, erogate dal Fondo, sono soggettea rivalutazione annuale nella misura del75% dell’incremento percentuale fatto re-gistrare nell'anno precedente sui prezzi alconsumo per le famiglie di operai e impie-gati elaborato dall’ISTAT. È stata anche de-liberata dal CdA l’abbassamento della ri-valutazione al 50% anziché al 75% ISTATper le somme di pensione ENPAM ecce-denti 4 volte il minimo INPS. La rivalutazione per le pensioni in godi-mento al 31 dicembre di ciascun annodecorre a partire dal 1° gennaio dell’an-no successivo.

CUMULO DI PIÙ PENSIONILa pensione non è incompatibile con al-tre prestazioni pensionistiche.In particolare, l’iscritto o il pensionato delFondo, che sia coniuge superstite di al-tro iscritto o pensionato del Fondo, puòcumulare la propria pensione ordinaria odi invalidità con quella indiretta o di re-versibilità.Le decurtazioni sulle pensioni indirette odi reversibilità del coniuge superstitesenza figli a carico, previste per le pen-sioni INPS o INPDAP, non operano sullepensioni ENPAM.

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1998 € 10.845,591999 € 11.040,822000 € 11.215,262001 € 11.502,372002 € 11.810,632003 € 12.097,632004 € 12.395,23

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46 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Gli orfani di entrambi i genitori, ambedueiscritti o pensionati del Fondo, hanno dirit-to al cumulo dei trattamenti, calcolati sullapensione di ciascun genitore deceduto.I genitori e i collaterali, se superstiti aventidiritto di più iscritti o pensionati al Fondo,hanno diritto al cumulo delle pensioni, cal-colate su quanto di spettanza di ciascuniscritto o pensionato deceduto.

CUMULO PENSIONE-ALTRI REDDITIDI LAVOROLa pensione del Fondo generale non èincompatibile con altri redditi da lavoro.

RINCONGIUNZIONE DI CONTRIBUTIPRESSO ALTRE CASSE PREVIDEN-ZIALIIn base alla legge 45/90, che opera solonei riguardi della Quota “A”, si possonoricongiungere al Fondo generale i periodidi contribuzione esistenti presso altregestioni previdenziali obbligatorie.I periodi ricongiunti antecedenti l’iscri-zione al Fondo generale sono utili sia aglieffetti dell’aumento dell’anzianità contri-butiva, sia del computo del compensomedio annuo preso a base per il calcolodella pensione.Al contrario, i periodi ricongiunti coinci-

denti con l’iscrizione e la contribuzione alFondo sono utili solo agli effetti della de-terminazione del compenso medio an-nuo preso a base per il calcolo del tratta-mento di pensione (ai fini del calcolo delcompenso annuo medio relativamente aiperiodi ricongiunti riferiti ad attività noneffettiva, con eccezione dei periodi ri-scattati per il corso di laurea o di specia-lizzazione, nonché ai periodi relativi acontribuzione in misura fissa si assumequale compenso il decuplo dei contributitrasferiti).Gli anni riscattati presso altre gestioniprevidenziali relativi al corso legale dilaurea e di specialità, se ricongiunti, so-no utili agli effetti dell’aumento dell'an-zianità contributiva e della maggior misu-ra della pensione. I medici iscritti al Fondo con un’anzia-nità contributiva continuativa di almeno10 anni, al compimento del 65° anno dietà possono chiedere la ricongiunzionedei periodi contributivi esistenti pressoaltre gestioni previdenziali obbligatorie,inefficaci per il diritto a pensione (in basealla sentenza 61/99 della Corte costitu-zionale potrebbero servire per una tota-lizzazione dei contributi inefficaci da soliper un trattamento di pensione, ma utiliper un trattamento economico in base almaturato in ciascun ente).

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Dott. Stefano Laterza - Direttore Sanitario

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47Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

La Cassa pensione sanitari è confluitanell’INPDAP, il fondo previdenziale deidipendenti pubblici.L’iscrizione all’INPDAP è obbligatoria pertutti i pubblici dipendenti laureati a qua-lunque titolo assunti, anche se adibiti aservizi di carattere eccezionale o straordi-nario ancorché l’assunzione sia a tempodeterminato o a titolo di supplenza.

Ammontare del contributoL’ammontare del contributo, con tratte-nuta alla fonte, è pari al 32,35 per centodella retribuzione contributiva di cui il23,80 per cento a carico del datore di la-voro e l’8,55 per cento (il 9,55 per lesomme oltre il tetto) a carico del medico(dal 1° dicembre 1996 va versato all’INP-DAP un ulteriore 0,35 per cento per ilFondo credito - mutui e prestiti).

RISCATTIIl riscatto è un istituto particolare del si-stema previdenziale che consente aimedici iscritti alla CPS di effettuare, aproprie spese, la copertura contributivarelativamente ad alcuni servizi e perio-di durante i quali è stato escluso dallaassicurazione. È un’operazione destinata in breve tem-po a scomparire.

Infatti, al di là della onerosità dell’opera-zione, sono sopratutto tre i motivi chespingono i giovani a non chiedere il ri-scatto:• la graduale scomparsa delle pensioni

di anzianità• l’elevazione dell’età pensionabile (de-

creto legislativo 503/1992 e legge724/1994)

• l’inutilità dei periodi riscattati ai fini delraggiungimento del massimo (40 anni)di versamenti per la pensione contri-butiva (legge 335/1995).

Requisiti e periodi ammessi al riscattoI periodi riconosciuti riscattabili, senzaalcuna limitazione, purché non coinci-denti tra loro (nel qual caso per quelperiodo è conteggiato un solo servizio)sono:• la durata legale del corso di laurea.• la durata del corso di specializzazione

in particolare per la durata legale delcorso universitario, ai fini del riscatto,si parte dalla data di inizio dell’annoaccademico di iscrizione all’Universitàe non più, come avveniva in prece-denza, calcolando a ritroso dalla datadi conferimento del titolo di laurea odi specialità.

• i servizi prestati presso lo Stato non ri-congiungibili.

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LA CASSAPENSIONESANITARI

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48 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

• i periodi trascorsi in aspettativa sen-za assegni per motivi sindacali, ovel’ente di appartenenza non sia statofatto carico di obbligo di contribuzione.

• il riscatto del congedo per motivi di fa-miglia per la cura ai disabili in misuranon inferiore all’80 per cento e i perio-di corrispondenti a quelli di assenzafacoltativa dal lavoro per gravidanza epuerperio nella misura massima dicinque anni e per periodi non copertida assicurazione (cioè quei periodiper evento intervenuto al di fuori delperiodo di lavoro), purché non cumu-lati coi periodi riscattabili del corso dilaurea.

• le interruzioni del rapporto di lavoroconsentita da specifiche disposizioniper la durata massima di tre anni.

• i periodi di formazione professionale,di studio e di ricerca.

Il periodo militare dopo l’applicazionedella legge 958/86 (cioè dal 30 gennaio1987) è computato utile (a domanda) co-me periodo figurativo.

Servizi esclusi dal riscatto Non sono ammessi al riscatto:• l’aspettativa senza assegni per motivi

di famiglia• i periodi di sospensione dall’impiego

Domanda di riscattoLa normativa prevede che le domande diriscatto, non vincolanti, possano esserepresentate, in carta semplice:• durante il servizio (per il personale non

di ruolo dopo almeno un anno di servi-zio)

• posteriormente, entro 90 giorni dalladata di cessazione dal servizio (*)

• dai superstiti, aventi diritto, entro 90giorni dal decesso dell’iscritto (*).

Può essere riscattata anche una solaparte dei periodi.La relativa domanda, corredata dalladocumentazione richiesta, va inoltrataall’INPDAP competente per territorio di-rettamente dall’interessato o mediante

plico raccomandato con ricevuta di ri-torno oppure presso l’ufficio protocollodell’INPDAP.

(*) A questo proposito va ricordato cheinvece le domande di riscatto dei periodiammessi ai fini del premio di servizioINADEL vanno inoltrate prima della ces-sazione dal servizio.

Requisiti per riscattareÈ richiesta la titolarità del rapporto di la-voro e il possesso dei requisiti richiesti.

Calcolo del contributo di riscattoIl riscatto prevede il versamento di unariserva matematica a copertura assicura-tiva del relativo periodo, oltre gli interessilegali in caso di dilazione del pagamentomediante rateazione.

Rinuncia al riscatto La rinuncia al riscatto deve essere inol-trata entro 90 giorni dalla data di ricevi-mento della comunicazione dell’accetta-zione da parte dell’INPDAP delladomanda di riscatto.

Contributi di riscatto e fiscoLe somme versate come contributo diriscatto sono totalmente deducibili.Tale deduzione comporta un risparmiosul contributo da pagare in relazione alreddito denunciato ai fini fiscali.

PRESTAZIONILe prestazioni erogate dalla CPS sono• la pensione ordinaria• la pensione per inabilità• la pensione a favore dei superstiti.

Sistema di calcolo La riforma Dini configura tre sistemi dicalcolo per le pensioni:• tutto “contributivo” nei confronti dei

neoassunti dal 1° gennaio 1996• misto “in pro rata” a favore di quei la-

voratori che, alla data del 31 dicembre

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49Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

1995, possono far valere una anzianitàcontributiva inferiore ai 18 anni: per iperiodi maturati scatta la liquidazionecon il sistema – retributivo – secondola normativa previgente (retribuzionedell’ultimo giorno di lavoro per i perio-di antecedenti il 31 dicembre 1992 e lamedia delle retribuzioni per quelli suc-cessivi), mentre per i periodi successi-vi, cioè a partire dal 1° gennaio 1996, ilcalcolo sarà “contributivo”

• tutto “retributivo” per i lavoratori conalmeno 18 anni di contribuzione (com-presi i riscatti e i periodi figurativi) alladata del 31 dicembre 1995.

Pensione diretta ordinaria di “vec-chiaia” – sistema retributivo

Natura della prestazioneLa pensione diretta ordinaria di vecchiaiaè una prestazione a natura economico-previdenziale.

Chi ha diritto alla prestazioneHa diritto alla prestazione del trattamentodi pensione l’iscritto alla CPS al raggiungi-mento dei requisiti di età e di anzianità diservizio, cessando l’attività lavorativa.

Requisiti di età e di contribuzioneI requisiti di età sono per gli uomini ilcompimento di 65 anni di età e per ledonne il compimento di 60 anni di età.

L’anzianità minima nel sistema retributi-vo è fissato in almeno 20 anni di anzia-nità contributiva, nel sistema contributi-vo sono prescritti cinque anni dicontribuzione effettiva.

Decorrenza del trattamentoDal giorno successivo a quello della ces-sazione dal servizio (per le pensioni di vec-chiaia il servizio cessa alla fine del mesedel compimento dell’età pensionabile).

Pensione diretta ordinaria di “anzia-nità” – sistema retributivo

Natura della prestazioneLa pensione diretta ordinaria di anzianitàè una prestazione a natura economico-previdenziale.

Chi ha diritto alla prestazioneI medici iscritti alla CPS collocati a ripo-so anticipato per qualunque motivo(tranne l’invalidità) rispetto ai limiti di età(60 anni per le donne e 65 per gli uomini)o di servizio (40 anni) stabiliti per la pen-sione di vecchiaia.

Requisiti per avere diritto alla prestazioneIl diritto alla pensione di anzianità si con-segue, cessando l’attività lavorativa, conalmeno 35 anni di contributi e 57 anni dietà (a regime) oppure, prescindendo dal-l’età, con almeno 40 anni i contributi.

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50 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

DecorrenzaL’accesso alle pensioni di anzianità hacadenza trimestrale:• dal 1° luglio dello stesso anno i sog-

getti in possesso dei requisiti entro il31 marzo

• dal 1° ottobre dello stesso chi matura irequisiti entro il 30 giugno

• dal 1° gennaio dell'anno successivo aprescindere dall'età maturando l’an-zianità contributiva di 35 anni entro il30 settembre

• dal 1° aprile dell’anno successivo ma-turando i 35 anni di versamenti contri-butivi entro il 31 dicembre.

Per chi ha maturato i 40 anni di contribu-ti, la pensione decorre dal giorno succes-sivo alla data di cessazione dal servizio.Ricordiamo che, con la circolare numero149 del 26 maggio 1995, numero 21258del 26 agosto 1995 e numero 30 del 5giugno 1995, l’INPS e l’INPDAP rece-

pendo i chiarimenti del Ministero del la-voro (numero 7/61073/L. 724/94 del 25maggio 1995) hanno precisato che ledate di decorrenza ai pensionamentianticipati vanno intese come “date ini-ziali e non rigidamente fisse” (la decor-renza va intesa non quale data fissa didecorrenza del trattamento pensionisti-co, bensì quale termine iniziale a par-tire dal quale i soggetti interessati pos-sono ottenere il trattamento inquestione, interpretazione poi confer-mata anche dopo la legge di riforma335/95 con i chiarimenti impartiti daparte del Ministero del lavoro e recepitisia dall'INPS (circolare numero 232 del23 agosto 1995) che dall’INPDAP (cir-colare numero 41 del 6 settembre1995); in altri termini il lavoratore puòandare in pensione anche con decor-renze successive a quelle fissate in ba-se ai diritti maturati.

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I DIVERSI REQUISITI PER L’ANZIANITÀ(Finanziaria 1998 legge 449/87 art.59)

ANNO DI MINIMO DI SERVIZIO MINIMO DI SERVIZIO PENSIONAMENTO + ETÀ

1999 35 + 53 372000 35 + 54 372001 35 + 55 372002 35 + 55 372003 35 + 56 372004 35 + 57 382005 35 + 57 382006 35 + 57 392007 35 + 57 392008 35 + 57 40

FINESTRE PER LA DECORRENZA DELLE PENSIONI ANTICIPATE

Possesso dei requisiti Accesso con Accesso con entro il più di 57 anni meno di 57 anni

31 marzo 1° luglio 1° gennaio anno successivo30 giugno 1° ottobre 1° gennaio anno successivo

30 settembre 1° gennaio anno successivo 1° gennaio anno successivo31 dicembre 1° aprile anno successivo 1° aprile anno successivo

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51Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Come si ottiene la prestazioneA domanda da presentarsi alla SedeINPDAP competente per territorio.

Determinazione delle prestazioni(pensione di vecchiaia e di anzianità)La pensione è costituita da due quote: la pri-ma (quota A) è commisurata ai servizi valuta-bili (servizio effettivo, periodi riscattati e ricon-giunti, servizio militare) al 31 dicembre 1992 ealla retribuzione percepita all'atto della cessa-zione dal servizio, la seconda relativa agli ul-teriori servizi valutabili dopo il 1° gennaio1993 e calcolata in base alla media delle retri-buzioni percepite e rivalutate ai sensi di legge.

Quota A - periodo di riferimento: dalladata di assunzione al 31 dicembre1992Il calcolo del trattamento economicodella pensione in base alla previgentenormativa della Cassa pensione sani-tari si effettua applicando l’aliquotadella tabella A allegata alla legge 26luglio 1965 numero 965 corrisponden-te alla anzianità utile, alle voci retribu-tive fisse e continuative dell’ultimogiorno di servizio, quasi sempre so-vrapponibile alla busta paga dell'ulti-mo mese precedente la cessazionedel servizio.

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Tabella A allegata alla Legge 26 luglio 1965, n. 965

Quota B - periodo di riferimento: dal 1°gennaio 1993 alla data di cessazioneQuesta quota, relativa alla anzianità matu-rata successivamente al 31 dicembre 1992,viene calcolata in base alla media delle ulti-me retribuzioni pensionabili (dal 1° gennaio1993 alla data di cessazione) moltiplicataper la differenza tra l’aliquota di rendimentoalla cessazione e l’aliquota di rendimento al31 dicembre 1992, nonchè del tetto. Infattidal 1° gennaio 1998 per articolo 59 comma1 della Finanziaria ‘98 va applicata la ridu-

zione delle aliquote di rendimento sullequote di retribuzione pensionabile oltre iltetto come per l’INPS e precisamente:

2% sino al tetto1,6% sulla fascia eccedente il 33%

del tetto 1,35% per la fascia compresa tra il

33 e il 66 % oltre il tetto 1,10% per la fascia compresa tra il

66 e il 90 % oltre il tetto0,90% per le somme eccedenti il 90 %

del tetto.

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52 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Per il calcolo delle pensioni a decorrenzadal gennaio 1995 bisogna tener contoanche che• la retribuzione da considerare è com-

prensiva dell’indennità integrativaspeciale (a partire dal 2 gennaio 1995,data di cessazione 1° gennaio 1995)

• nella valutazione dell’aliquota direndimento, i servizi maturati dal 1°gennaio 1995 valgono il 2 per centol’anno.

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RENDIMENTI PER CESSAZIONI DALL’1° GENNAIO 2003

Retribuzione Aliquota di pensione

Fino a euro 36.960,00 2,00 %da 36.960,01 fino a 49.156,80 euro 1,60 %da 49.156,81 fino a 61.353,60 euro 1,35 %da 61.353,61 fino a 70.224,00 euro 1,10 %oltre 70.224,00 euro 0,90 %

RENDIMENTI PER CESSAZIONI DALL’1° GENNAIO 2004

Retribuzione Aliquota di pensione

Fino a euro 37.884,00 2,00 %da 37.884,01 fino a 50.385,72 euro 1,60 %da 50.385,73 fino a 62.887,44 euro 1,35 %da 62.887,45 fino a 71.979,60 euro 1,10 %oltre 71.979,60 euro 0,90 %

TETTI INPS

Anno Importo

1996 lire 60.687.0001997 lire 62.993.0001998 lire 64.126.0001999 lire 65.280.0002000 lire 66.324.0002001 lire 68.048.0002002 euro 36.0932003 euro 36.9602004 euro 37.884

Età al Coefficiente dipensionamento conversione (*)

57 4,720% (**)58 4,860%59 5,006%60 5,163%61 5,334%62 5,514%63 5,706%64 5,911%65 6,136%

(*) Da applicare, cessando la attivitàlavorativa, al montante contributivo perricavare la pensione annua. (**) Lo stesso coefficiente si applica an-che nel caso di pensione ai superstiti,qualora il dante causa abbia una etàinferiore e nel caso in cui lavoratore,vantando almeno 40 anni di contribu-zione, chieda la pensione prima delcompimento del 57° anno di età.

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53Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Pensione diretta ordinaria – sistemacontributivo

Determinazione della prestazionePer ottenere l’importo annuo lordo dellapensione (per la quale non è prevista alcu-na integrazione al minimo), il sistema dicalcolo contributivo si basa sul montanteindividuale dei contributi versati e degli in-teressi maturati moltiplicato per il coeffi-ciente di trasformazione relativo all’età dellavoratore al momento del pensionamento.

Rivalutazione dei contributi versati I contributi vengono rivalutati al tasso dicapitalizzazione secondo la variazionemedia quinquennale del Pil nominale,calcolato dall’ISTAT, con riferimento alquinquennio precedente l’anno da rivalu-tare.In particolare, il capitale dei contributifrutterebbe ogni anno un interesse, parialla variazione del Pil, che va aggiunto alcapitale, dando luogo a un montante(capitale più interessi). Dal terzo anno in poi il montante verreb-be rivalutato cioè anche gli interessi ma-turati darebbero frutto.

Tetto contributivoPoiché la sicurezza sociale non avrebberagione di essere sopra un certo impor-to, per tutti gli assicurati iscritti a formepensionistiche obbligatorie a partire dal1° gennaio 1996 è stato introdotto un

tetto massimo della retribuzione contri-butiva per la pensione, stabilito per il ‘96in lire 132milioni non frazionabili e rivalu-tati annualmente sulla base dell'indicedei prezzi al consumo per le famiglie de-gli operai e impiegati calcolato dall’ISTATe al tasso di incremento della dinamicadei redditi medi di lavoro.

Requisiti per il diritto alla pensionecalcolata col metodo contributivoPer avere diritto al trattamento di pensio-ne bisogna• cessare l’attività lavorativa• aver maturato 40 anni di contribuzione

(senza limiti di età) oppure aver matu-rato 5 anni di contribuzione con alme-no 57 anni di età (a condizione chel'importo della pensione non risulti es-sere inferiore a 1,2 volte l’importo del-l’assegno sociale, con eccezione alcompimento del 65° anno (in questocaso è ininfluente l’importo di pensio-ne).

DecorrenzaLa pensione decorre dal giorno dopo lacessazione del rapporto di lavoro aven-do maturato i requisiti richiesti.

Come si ottiene Inoltrando la domanda.

Pensione ai superstiti aventi dirittoLa pensione può essere indiretta o di re-versibilità: nel primo caso se il titolaredecede in attività di servizio, nel secondose il titolare deceduto è già pensionato.

Aventi titoloSono considerati superstiti aventi diritto• il coniuge • i figli minori ed assimilati (adottivi e affiliati)• i figli se studenti sino al compimento

del 21° anno di età per gli iscritti allascuola media superiore e del 26° annoper gli universitari

• i figli maggiorenni inabili a carico delgenitore defunto

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IL MASSIMALE ANNUOin LIRE e in EURO

Anno Importo

1996 £. 132.000.0001997 £. 137.148.0001998 £. 139.480.0001999 £. 141.991.0002000 £. 144.263.0002001 £. 148.014.0002002 € 78.506,802003 € 80.390,962004 € 82.400,54

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54 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

• genitori con almeno 65 anni di età nontitolari di pensione e a carico del lavo-ratore defunto

• fratelli celibi e sorelle nubili inabili nontitolari di pensione e a carico del lavo-ratore defunto.

RequisitiIl decesso dell’iscritto.

Decorrenza della pensioneDal 1° giorno del mese successivo aquello del decesso.

Come si ottieneA domanda da inoltrarsi da parte del su-perstite avente diritto alla sede provin-ciale INPDAP competente per territorio.

Determinazione della prestazioneSpetta un trattamento determinato appli-cando l’aliquota prevista sul trattamentodell’iscritto.

Percentuali di pensione in favore deisuperstitiL’aliquota per il coniuge superstite è parial 60%; orfani soli e coniuge superstitecon uno o più orfani vedi la tabella alle-gata; genitore, fratelli, sorelle 15% cia-scuno sino ad un massimo del 100%.

Perdita del diritto alla pensione indi-retta o di reversibilità• I figli perdono il diritto alla pensione al

compimento della maggiore età oppu-re se studenti al conseguimento del ti-tolo di studio e comunque non oltre il21° anno per i corsi superiori e il 26°anno di età per gli universitari.

• Il coniuge superstite quando passa anuove nozze perde il diritto alla pen-sione con decorrenza dal mese suc-cessivo a quello in cui è avvenuto ilmatrimonio.

Cumulo tra trattamenti di pensione aisuperstiti e redditi del coniuge superstiteI trattamenti pensionistici al coniuge su-perstite sono cumulabili coi redditi delbeneficiario di pensione in base a deter-minati limiti di reddito (sono esclusi i trat-tamenti di fine rapporto comunque de-nominato e le relative anticipazioni, quellidella casa di abitazione e le competenzearretrate sottoposte a tassazione sepa-rata).L’aggancio della pensione al reddito noncolpisce i beneficiari che hanno nel nu-cleo familiare figli minori, studenti o ina-bili.La norma è stata dichiarata legittima dal-la Corte costituzionale con la pronuncia446 depositata in cancelleria il 13 no-vembre 2002.

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ALIQUOTA DI PENSIONE DEGLIORFANI O DEL CONIUGE CON FIGLI

Senza coniuge Coniugesuperstite superstite con

1 orfano 70% 1 figlio solo 80%2 orfani 80% 2 o più figli 100%3 o più orfani 100%

CUMULO DELLE PENSIONI AI SUPERSTITI CON I REDDITI DEL BENEFICIARIO

Reddito sino a tre volte il minimo INPS nessunaReddito superiore a tre volte il minimo INPS, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio 25 %Reddito superiore a quattro volte il minimo INPS, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio 40 %Reddito superiore a cinque volte il minimo INPS, calcolato in misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio 50 %

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55Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Pensione di inabilità

RequisitiPer il riconoscimento della pensione diinabilità sono richiesti:• il possesso di un’ anzianità contributi-

va di almeno cinque anni di cui tre nelquinquennio precedente la decorrenzadel trattamento di pensione (ivi com-presi i periodi riscattati o ricongiunti)

• la risoluzione del rapporto di lavoro perinfermità non dipendente da causa diservizio (in questo caso compete la pen-sione di privilegio che decorre dal giornosuccessivo al collocamento a riposo ebasta un solo giorno di contribuzione)

• il riconoscimento dello stato di “asso-luta e permanente impossibilità a svol-gere qualsiasi attività lavorativa”

• il riconoscimento dello stato di inabi-lità da parte della Commissione medi-ca degli ospedali militari.

DecorrenzaDalla data di risoluzione del rapporto dilavoro per le domande presentate in atti-vità di servizio, mentre per le istanze pre-sentate successivamente alla risoluzionedel rapporto di lavoro, ma entro due annidalla dispensa dal servizio, dal 1° giornodel mese successivo a quello dell'inoltrodella domanda.

Determinazione della prestazioneIl trattamento pensionistico per inabilitàviene calcolato in misura pari a quelloche sarebbe spettato all’atto del compi-mento dell’età pensionabile con un mas-simo di 40 anni di anzianità utile, inoltrenon può superare l’80 per cento dellabase pensionabile.

Incompatibilità La pensione di inabilità è incompatibilecon compensi per attività di lavoro auto-nomo o subordinato svolti successiva-mente alla concessione della pensione.Non esiste invece incumulabilità coneventuale rendita INAIL.

ReversibilitàLa pensione di inabilità è reversibile aisuperstiti aventi diritto.

Indennità una tantumSe il medico pubblico dipendente decedesenza aver raggiunto il diritto alla pensionecontributiva (5 anni di anzianità contributi-va di cui almeno tre nei cinque anni prece-denti la data della morte, ai familiari super-stiti che non abbiano maturato il diritto allapensione indiretta, non abbiano renditeper infortunio o malattia professionale inconseguenza della morte del loro con-giunto lavoratore e si trovino, alla data deldecesso dell’assicurato, nelle condizionireddituali per usufruire dell'assegno socia-le spetta l’indennità una tantum che è pariall'importo al valore mensile dell’assegnosociale vigente alla data del decesso rap-portato all’anzianità contributiva accredi-tata al lavoratore deceduto.Per ottenere la liquidazione dell’inden-nità una tantum i beneficiari debbonopresentare apposita domanda alla sedeINPDAP competente per territorio neltermine di prescrizione di 10 anni dalladata del decesso.

Pensione di privilegio

RequisitiServizio con iscrizione alla CPS di alme-no un giorno e inabilità assoluta a pre-stare ulteriore servizio derivante da infer-mità riconosciuta dipendente da causadi servizio da parte del Comitato tecnicoper le pensioni di privilegio previa visitamedico-collegiale presso l’Ospedale militare.

DecorrenzaDal giorno successivo a quello di collo-camento a riposo.

Come si ottieneA domanda da parte dell'interessato con

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56 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

l’indicazione delle infermità contratte percusa di servizio, da presentare entro 5anni dalla cessazione.

Ammontare della pensione di privilegioIl calcolo viene effettuato sulla pensioneordinaria commisurata ai servizi maggio-rata di un decimo e non può essere infe-riore alla metà, ai due terzi o al 90 per cen-to dell’ultimo stipendio annuo lordopercepito, rispettivamente per le infermitàascrivibili dalla sesta alla ottava categoria,

dalla seconda alla quinta e alla prima.

RIVALUTAZIONE DEI TRATTAMENTIDI PENSIONELa rivalutazione delle pensioni, che contermine tecnico è chiamata perequazio-ne, è garantita principalmente mediantel’aggancio al costo della vita. L’adeguamento dovrebbe avvenire al 1°gennaio di ciascun anno con riferimentoalla inflazione registratasi nel corso del-l'anno precedente.

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L’AUMENTO DELLE PENSIONI AL 1° GENNAIO 2004

Percentuale Scaglioni mensili di pensionedi aumento

2,50% sino a euro 1.206,36 aliquota intera2,25% oltre euro 1.206,37 sino a 2.010,60 90% dell'incremento1,875% sulla parte di pensione eccedente euro 2.010,60 75% dell'incremento

Il calcolo dell’aumento viene fatto rap-portando il valore medio dell'indiceISTAT dei prezzi al consumo per le fami-glie dell’anno precedente all’analogo va-lore medio relativo a due anni precedentiquello in cui scatta l'aumento.L’aumento non avviene in modo unifor-me, ma per fasce.Infatti, l’adeguamento viene applicatosecondo gli scaglioni del 100, 90 e 75per cento secondo queste tre fasce: finoal doppio del trattamento minimo INPS,tra il doppio e il triplo del minimo INPS,oltre il triplo del minimo INPS.Ulteriori aumenti sarebbero, invece, legatiall’andamento dell'economia nazionale.

CUMULO PENSIONE-ALTRI REDDITIDI LAVOROLa pensione di anzianità è incompatibileparzialmente con altri redditi da lavoro. Perla Finanziaria 2003 tale divieto non opera piùper i trattamenti di anzianità nei casi di an-zianità contributiva pari o superiore ai 37 an-ni, a condizione che il pensionando abbiacompiuto i 58 anni di età (i requisiti debbonosussistere all'atto del pensionamento).

L’INDENNITÀPREMIO DIFINE SERVIZIONatura della prestazioneIl premio di servizio (tfs) era una presta-zione di natura assicurativa previdenzialesu base mutualistica nell’ambito dellasolidarietà del settore: infatti, veniva ero-gata da un apposito ente e non dal dato-re di lavoro, all'accantonamento concor-reva anche l'iscritto, è regolato daun’apposita normativa. Al contrario iltrattamento di fine rapporto (tfr) è una re-tribuzione differita, pagata interamentedal datore di lavoro. Questa indennitàera sorta e trovava il suo scopo per unadignitosa sopravvivenza economica del-l’iscritto e dei suoi famigliari, quando allacessazione dall’attività lavorativa tra ulti-mo stipendio e primo rateo di pensionepotevano passare diversi mesi e talvoltaqualche anno.

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57Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Attualmente sta assumendo i connotatidel trattamento di fine rapporto di retri-buzione differita.In particolare, dal 1° gennaio 2001 il contri-buto è a totale carico del datore di lavoro.

ContribuzioneIn precedenza era in parte a carico del la-voratore (2,50 per cento sull’80 per centodella retribuzione contributiva previdenzia-le) e in parte a carico del datore di lavoro(3,60 per cento sull’80 per cento della re-tribuzione contributiva previdenziale), oraè a carico totale dell’ente datore di lavoro.

Requisiti per il dirittoRequisiti per il trattamento del premio diservizio sono:• la risoluzione del rapporto di lavoro e

del rapporto previdenziale (non hapertanto diritto alla prestazione il di-pendente che cessi dal servizio pres-so un Ente iscritto e sia riassunto sen-za soluzione di continuità presso unaltro Ente sempre iscritto all’INPDAP)

• il conseguimento di almeno un anno diiscrizione.

Come si ottieneNon va più inoltrata la domanda da partedell’interessato entro cinque anni dallacessazione del rapporto di lavoro. Infattiè una prestazione, ora, liquidata d’uffi-cio, dovendo l’amministrazione-datore dilavoro inviare all’atto della cessazionedal servizio alla sede provinciale INPDAPcompetente per territorio la documenta-zione e i dati necessari alla liquidazione.

Quando viene erogatoIl pagamento deve avvenire entro tre me-si e mezzo (105 giorni) dalla cessazionedal servizio per limiti di età o di servizio,per inabilità o decesso; negli altri casi iltermine dei tre mesi e mezzo decorre do-po sei mesi dalla cessazione dal servizio.

Diritto agli interessi legali per ritardatopagamento

Se il pagamento viene effettuato oltre itermini fissati, sulla somma debbono es-sere pagati dall’ente previdenziale gli in-teressi legali per il periodo di ritardo.

RISCATTO DELL’INDENNITÀ PREMIODI SERVIZIOLe attuali normative di legge impedisco-no il riscatto ai fini del trattamento del-l’indennità premio di servizio (Tfs-Ips)una volta passati in regime di Tfr.In particolare, col nuovo istituto del Tfrnon sarà più possibile il riscatto degli an-ni di laurea e di specialità; infatti, le nor-me che disciplinano la liquidazione delTfr non prevedono la possibilità del ri-scatto. Una eccezione a questa regola èstata prevista dal legislatore per i dipen-denti pubblici laddove all’art.1, comma 9del DPCM 20 dicembre 1999 ha dispo-sto che il personale a tempo determinatoalla data del 30 maggio 2000, assogget-tato obbligatoriamente al regime Tfr,possa riscattare eventuali servizi a tem-po determinato svolti precedentementeall’entrata in vigore del DPCM che nonabbiano fatto sorgere il diritto all’iscrizio-ne all’INPDAP né abbiano dato luogo al-la liquidazione da parte dell’Ente datoredi lavoro. Una eventuale presentazionedi domanda al Fondo pensione fa venirmeno la possibilità di riscatto dell’Ips(tfs). Infatti l’adesione alla previdenza in-tegrativa comporta l’applicazione auto-maticamente del regime del Tfr, per ilquale non è contemplata la facoltà del ri-scatto (INPDAP informativa 12/03).

Periodi riscattabiliSono validi gli stessi servizi e periodi va-lutabili ai fini del trattamento di pensionein misura non superiore ai 14 anni, chenon abbiano già dato luogo ad analogaindennità di fine servizio.

Come si calcola il contributo di riscattoIl contributo è determinato in base alla re-tribuzione annua computabile ai fini del-

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58 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

l'indennità premio di servizio, percepitadal dipendente odontoiatra al momentodella domanda, all’età dello stesso, ri-spetto a quella prevista per il collocamen-to a riposo e al periodo riscattato.

Ai fini fiscaliDal 2001 i contributi previdenziali, anchese non obbligatori, sono totalmente de-ducibili ai fini fiscali.

Calcolo dell'indennità premio di fineservizioIl calcolo della prestazione è pari a 1/15dell’80% della retribuzione contributiva(voci fisse e continuative della busta-pa-ga) relativa agli ultimi 12 mesi di servizio,per ogni anno di servizio valutabile (ser-vizio effettivo più periodi riscattati). Neicasi di reiscrizione l’indennità premio diservizio viene riliquidata limitatamente alservizio prestato, se quello precedente ègià stato oggetto di liquidazione.Per i medici i periodi prestati a rapportodi tempo definito vengono calcolati al 75per cento.

Imposizione fiscaleIl premio di servizio è soggetto a tassazioneseparata (pertanto, operata alla fonte e invia definitiva) per le somme imponibili (infat-ti, vanno detratte in pro quota le somme ri-feribili alle somme versate dall’iscritto cioè il40,98 % sugli anni di effettiva contribuzio-ne; secondo una recente interpretazionedell’INPDAP sarebbero quindi esclusi i con-tributi per gli anni riscattati - sentenza42/1993 della Corte costituzionale e sen-tenza 10584/1997 della Cassazione).L’indennità premio di servizio non è cedi-bile, è sequestrabile e pignorabile nei li-miti di 1/3 dei crediti alimentari e di 1/5negli altri casi.Per determinare l’imponibile si debbonodedurre dal trattamento globale del pre-mio di servizio le somme pertinenti aiversamenti contributivi effettuati dal me-dico e euro 309,87 pari a 600mila lire(non indicizzati) per ciascun anno di an-

zianità effettiva presa a base di calcolo.L’aliquota impositiva va riferita alle tabelleIRPEF dell’anno in cui è sorto il diritto alpagamento ed è in relazione al reddito diriferimento che si ottiene dividendo l’am-montare dell’indennità premio di servizio,al netto delle somme riferite allo scorporodel 40,98 per cento, per il numero di tuttigli anni presi a base della commisurazio-ne e moltiplicato per dodici. Di recente l’INPDAP, facendo riferimentoad una sentenza della Corte Costituzione(numero 42/1992) e della Cassazione (nu-mero 10584/1997), ha deciso di sottopor-re i servizi riscattati all’imposizione fiscalenella loro totalità, riservando la detrazionedel 40,98 per cento (percentuale di riferi-mento alla quota di contribuzione pagatadal medico dipendente del SSN) solo agliimporti relativi al servizio effettivo.

IL PREMIO DI SERVIZIO ex INADEL

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1/15 dell’80% degli ultimi 12 mesi (compresa la tredicesima) di:

– tabellare base – ind.integr.speciale – ind.inc.quinquennale– ind.specificità medica – ind.posizione:parte fissa (*) parte mobile (*)– retr.indiv.anzianità– retr.risultato (**)– ind.esclusività

(*) variabili, sono calcolate solo le cifre base (**) variabili

Moltiplicato

il numero degli anni dei servizi utili:effettivo servizio

+riscatti

Detratta IRPEFlegge 482/85: detrazione dall’imponibile di 309,87 euro per

ogni anno

legge 154/88: scorporo somme pertinenti ai versamenti con-tributivi del lavoratore: 40,983607 per cento - l’INPDAPora esclude i periodi riscattati

• I servizi a tempo definito sono compu-tati al 75 per cento

• I periodi riscattati o antecedenti al 1970 so-no calcolati come i servizi a tempo pieno

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59Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Acalasiaesofagea,malattiada reflusso,ernia iatale:Gold standardlaparoscopici

27 novembre 2004Aula Magna - Ospedale MaggioreBologna

SEDE DEL MEETINGAula Magna Ospedale MaggioreLargo Nigrisoli, 2 - 40133 Bologna

L’OSPEDALE MAGGIOREDov’è ubicato• Sul territorio di Bologna a ovest ri-spetto alle Due Torri.• In corrispondenza del Colle di S. Luca.• In vicinanza di via Emilia Ponente,Tangenziale e Autostrada (A1).Come raggiungerlo• Tangenziale: Uscita 4 (Aeroporto)• Taxi: Tel. 051.534.141 - 051.372.727

SEGRETERIA SCIENTIFICADr.ssa R. D. Berta, Dr. S. Boschi, Dr. M.Di Domenico, Dr. L. Fogli, Dr. P. Patrizi,Dr. F. Vetere.

Chirurgia Generale a Indirizzo Ga-stroenterologico e LaparoscopicoReparto: 051.31.72.832/35Centralino: 051.64.78.111Fax: 051.31.72.831E-mail: [email protected]

Il governoclinico dellasindromemetabolica

24-27 novembre 2004Aula Prodi

INFORMAZIONI GENERALISede: Aula Prodi, Complesso Monu-mentale San Giovanni in Monte - PiazzaSan Giovanni in Monte - Bologna

ISCRIZIONIL’iscrizione è gratuita.Si prega cortesemente di inviare lascheda di adesione alla Segreteria Or-ganizzativa entro il 12 novembre 2004.

La partecipazione al Convegno com-prende• Cartella congressuale • Badge• Coffee Break • Attestato di partecipazione

ECMIl Convegno è stato registrato presso lasezione E.C.M. del Ministero della Salu-te in ordine alla definizione dei creditiformativi per la categoria di Medico-Chirurgo.

Segreteria ScientificaProf. Nazario Melchiona - Unità Opera-tiva Malattie del Metabolismo AziendaOspedaliera Policlinico S. Orsola-Mal-pighi Via Massarenti, 9 - BolognaTel. 051.63.64.889 - 051 63.64.189

Segreteria OrganizzativaI&C s.r.l. - Via A. Costa, 2 - 40134 BolognaTel. 051.61.44.004 - Fax 051.61.42.772E-mail: [email protected]

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60 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

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Seminariformativi su“La relazionepsicoterapeutica”

La SIPP organizza un gruppo di discus-sione e riflessione sull’esperienza clinicarivolto a psicologi, psicoterapeuti, medi-ci, che lavorano in area privata o pubbli-ca.Il gruppo, condotto da soci SIPP, si pro-pone quale spazio di confronto ed ascol-to dell’esperienza secondo il vertice psi-coanalitico, per favorire una maggiorecomprensione delle dinamiche presentinella relazione paziente-terapeuta.

PER ISCRIZIONI ED INFORMAZIONIGli incontri a cadenza mensile si svolge-ranno da gennaio a giugno 2005.Dott.ssa Maria Annunziata Tentoni(Rimini) - Tel. 0541.73.46.70E-mail: [email protected] Marina Campanini (Bologna)Tel. 051.47.05.59E.mail: [email protected]

Una rivoluzionein chirurgiacolonproctologicaFisiopatologia Tecniche Tecnologie

Venerdì 10 dicembre 2004 h. 17.00Sala STABAT MATER Archiginnasio

Sabato 11 dicembre 2004 h. 8.30AULA MAGNA Ospedale MaggioreBologna

SEDE DEGLI INCONTRI

Venerdì 10 Dicembre 2004 h. 17Sala STABAT MATER ArchiginnasioPiazza Galvani, 1 - Bologna

Sabato 11 Dicembre 2004 h. 8.30Aula Magna Ospedale MaggioreLargo Nigrisoli, 2 - 40133 Bologna

Segreteria ScientificaR.D. Berta, S. Boschi, M. Di Domenico,L. Fogli, P. Patrizi, F. Vetere

ECMChirurgia Generale a indirizzo Gastroen-terologico e Laparoscopico OspedaleMaggiore BolognaDirezione: 051.31.72.830Reparto: 051.31.72.832/35Centralino: 051.64.78.111Fax 051.31.72.831E-mail: [email protected]

C.O.S. POLIAMBULATORIO ODONTOIATRICODirettore Sanitario Dr. Davoli Federico - Aut. San. N. 9/2003

RICERCA MEDICI DI OGNI BRANCA SPECIALISTICA AMBULATORIALE PER COLLABORAZIONI.40040 Silla - Gaggio Montano - Via Kennedy, 63 - Tel. 0534.30915 - [email protected]

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61Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

IN DIRETTA DALLA SALA OPERATORIA

V Workshop

Endometriosi:malattia sociale?La difficoltàdella terapia,il bisognodella cura

Bologna 25-26-27 Novembre 2004

Modulo di Endoscopia Pelvica e Chirur-gia Mini-Invasiva GinecologicaU.O. di Fisiopatologia della RiproduzioneUmana - Policlinico S. Orsola-MalpighiUniversità degli Studi di BolognaVia Massarenti - 40138 Bologna

Presidenti:S. Venturoli, G. Scarselli

Organizzatori:R. SeracchioliE. Mattei

Policlinico S. Orsola-MalpighiUniversità degli Studi di BolognaVia Massarenti, 9 - BolognaAula “M.T. Chiantore”Istituto Ematologia

Segreteria ScientificaDott. Renato SeracchioliModulo di Endoscopia Pelvica e Chirur-gia Mini-Invasiva GinecologicaU.O. di Fisiopatologia della RiproduzioneUmana - Policlinico S. Orsola-MalpighiVia Massarenti, 13 - 40138 BolognaTel./Fax 051.63.63.944E-mail:[email protected]

Segreteria OrganizzativaH.T. Congressi s.r.l.Via Benedetto Marcello, 1 - 40141 BolognaTel. 051.48.08.26 - Fax 051.48.05.82E-mail: [email protected]

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Per gentile concessione Aboca Museum

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La conoscenzadella morte“Psicologia del vivere e del morire”

Anno Accademico 2004-20057 Week-endDicembre 2004 - Giugno 2005Hotel Polo - Rimini

Il programma del Corso è stato trasmes-so al Ministero della Salute per l’accredi-tamento degli ECM (crediti formativi).

Per eventuali chiarimentiè attivato il numero telefonico081/25.35.637 dalle ore 10.00alle ore 14.00 dal Lunedì al Venerdì

P. Impronta, e-mail: [email protected] Maria Vitiello 339.26.81.173Dott. Salvatore Rotondi 349.10.13.821

Il testo integrale del suddetto bando èconsultabile al sito web:http://www.unina.it/didattica/corsiPerfe-zionamento

Almaoftalmologiaecm 2005L’Unità Operativa di Oftalmologia a dire-zione universitaria del Policlinico S.Orso-la-Malpighi, diretto dal Prof. Emilio C.Campos, organizza per il prossimo 2005un calendario di incontri di aggiornamen-to a cadenza mensile, accreditati con ilsistema ecm presso la regione EmiliaRomagna e denominato nel suo com-plesso Alma Oftalmologia ecm 2005In un’ottica di raccordo tra le varie figureprofessionali che, oltre ai Medici Oculisti,affrontano la patologia oftalmologica in as-setto interdisciplinare, tutti gli incontri sonoproposti ed accreditati anche per i Medicidi Base, secondo il seguente programma:

Giovedì 17 Febbraio 2005Edemi retinici

Giovedì 17 Marzo 2005Il trattamento dell’ epifora

Giovedì 14 Aprile 2005Superficie oculare e malattie reumatiche

Giovedì 16 Giugno 2005Il glaucoma: la semeiologia oggi

Giovedì 15 Settembre 2005Il paziente distiroideo

Giovedì 27 Ottobre 2005Diabete e occhio

Giovedì 17 Novembre 2005Aspetti pratici nella gestione del pazientecandidato per la chirurgia refrattiva

Sede:Aula Magna Clinica Oculistica, Pad 23Policlinico S.Orsola-Malpighi, Via Mas-sarenti, 9 BolognaOrario: 18.00 – 22.00 incluso break dinner

Partecipazione gratuitaI programmi degli incontri saranno a bre-ve resi disponibili sul sito:http://www/reparti_servizi/oftacamposPer informazioni contattare Dr.ssa PieraVersura, Università di BolognaTel. 051 6364646e-mail: [email protected]

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63Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

Medico specialista è disponibile acondividere con uno o due colleghi ilproprio studio medico a Castel S. Pie-tro Terme (BO) (2 locali, sala d’attesa,servizi, comodo parcheggio).Tel. 051 450979 - Cell. 333 7877464.

Cercasi colleghi specialisti con cuicondividere studio in ottimo stato (noodontoiatri e ginecologi). Zona Caste-naso. Telefonare allo 051 785176.

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Affittasi studio medico arredato, cli-ma, impianti a norma, doppi servizi(bagno handicap), Via Bondi (angoloVia Massarenti). Mattine e pomeriggi.Servizio reception.Tel. 338 9367856.

Affittasi ambulatori presso studio me-dico avviato Castenaso centro prezzimodici.Tel. 339 2518770.

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Centro Odontoiatrico GrimaldiVia Grimaldi 6/e -Bologna (adiacenze Paladozza)

Affitta Locale/i operativi odontoiatriciin ambulatorio odontoiarico autorizzato ai sensi della L.R. n. 34/98

e succ. modific. e norme delibere applicativerif. Dott. Antonio Madera 051 6494868 (LMMGV), 3358114518 (SD)

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64 Bollettino Notiziario n° 11 novembre 2004

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ELENCO INSERZIONISTI BOLLETTINO OTTOBRE 2004

CASA DI CURA “AI COLLI” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 34

CENTRO DERMATOLOGICO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 49

CENTRO ODONTOIATRICO GRIMALDI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 63

CENTRO SAN MICHELE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 46

C.O.S. POLIAMBULATORIO ODONTOIATRICO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 60

HESPERIA HOSPITAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IIa di cop.

DAL MONTE DERNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13

POLIAMBULATORIO CKF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 19

POLIAMBULATORIO OPPICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 37

POLIAMBULATORIO SANTA LUCIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 15

SAN PAOLO IMI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IVa di cop.

VILLA BARUZZIANA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7

VILLA BELLOMBRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 23

VILLALBA HOSPITAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11

CONCESSIONARIO PER LA PUBBLICITÀ: ASSOMNIA SAS DI DE BERNARDIS CLAUDIO E C.17 VIA RANZANI - 40127 BOLOGNA - TELEFONO E FAX 051 241379