5/2011 Eco della Rossa

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Anno LVIII - 2011 - N. 5 bim. - 15/12/2011 Sped. in abbonamento postale - art. 2 comma 20/C legge 662/96 filiale di Ancona PERIODICO BIMESTRALE D’INFORMAZIONE E CULTURA Contributi per sostenere il periodico CCP n. 14236608 intestato Parroco Santuario Cuore Immacolato di Maria 60048 Serra San Quirico Staz. (Ancona) Tel. (0731) 86030 Via A. Moro, 4 SANTUARIO CUORE IMMACOLATO DI MARIA L L ’ECO ’ECO DE DE LA LA ROSSA ROSSA Lettera apostolica del Papa per l’anno della fede Tornare a credere www.ecodellarossa.it La “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. E’ possi- bile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che tra- sforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Esso inizia con il Battesimo, mediante il quale possiamo chiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il pas- saggio attraverso la morte alla vita eterna, frutto della risurre- zione del Signore Gesù che, con il dono dello Spirito Santo, ha voluto coinvolgere nella sua stessa gloria quanti credono in Lui. Professare la fede nella Trinità – Padre, Figlio e Spirito Santo – equivale a credere in un solo Dio che è Amore: il Padre, che nella pienezza del tempo ha inviato suo Figlio per la nostra salvezza; Gesù Cristo, che nel mistero della sua morte e risur- rezione ha redento il mondo; lo Spirito Santo, che conduce la Chiesa attraverso i secoli nel- l’attesa del ritorno glorioso del Signore. Fin dall’inizio del mio ministero come Successore di Pietro ho ricordato l’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’in- contro con Cristo. Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, cul- turali e politiche del loro impe- gno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato. Mentre nel passato era possibile ricono- scere un tessuto culturale unita- rio, largamente accolto nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi settori della società, a motivo di una profonda crisi di fede che ha toccato molte per- sone. Alla luce di tutto questo ho deciso di indire un Anno della fede. Esso avrà inizio l’11 ottobre 2012, nel cinquantesi- mo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e ter- minerà nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, il 24 novembre 2013. Sarà quella un’occasione propizia per introdurre l’intera compagine ecclesiale ad un tempo di particolare riflessione e riscoperta della fede. In que- sta prospettiva, è un invito ad un’autentica e rinnovata conver- sione al Signore, unico Salvatore del mondo. Nel miste- ro della sua morte e risurrezio- ne, Dio ha rivelato in pienezza l’Amore che salva e chiama gli poli...Per fede uomini e donne hanno consacrato la loro vita a Cristo, lasciando ogni cosa per vivere in semplicità evangelica l’obbedienza, la povertà e la castità, segni concreti dell’atte- sa del Signore che non tarda a venire. Per fede tanti cristiani hanno promosso un’azione a favore della giustizia per rende- re concreta la parola del Signore, venuto ad annunciare la liberazione dall’oppressione e un anno di grazia per tutti. Per fede, nel corso dei secoli, uomi- ni e donne di tutte le età, il cui nome è scritto nel Libro della vita, hanno confessato la bellez- za di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del loro essere cristiani: nella famiglia, nella professione, nella vita pubblica, nell’esercizio dei carismi e mini- steri ai quali furono chiamati. Per fede viviamo anche noi: per il riconoscimento vivo del Signore Gesù, presente nella nostra esistenza e nella storia. L’Anno della fede sarà anche un’occasione propizia per inten- sificare la testimonianza della carità. Ricorda san Paolo: “Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!” (1 Cor 13,13). Con parole ancora più forti - che da sempre impegnano i cristiani - l’apostolo Giacomo affermava: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscalda- tevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: "Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede"” (Gc 2,14- 18).La fede senza la carità non porta frutto e la carità senza la fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda, così che l’una permette all’altra di attuare il suo cammino. Non pochi cristiani, infatti, dedicano la loro vita con amore a chi è solo, emarginato o escluso come a colui che è il primo verso cui andare e il più impor- tante da sostenere, perché pro- prio in lui si riflette il volto stesso di Cristo. Grazie alla fede pos- siamo riconoscere, in quanti chiedono il nostro amore, il volto del Signore risorto. “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’a- vete fatto a me” (Mt 25,40): que- ste sue parole sono un monito da non dimenticare ed un invito perenne a ridonare quell’ amore con cui Egli si prende cura di noi. E’ la fede che permette di riconoscere Cristo ed è il suo stesso amore che spinge a soc- correrlo ogni volta che si fa nostro prossimo nel cammino della vita. Sostenuti dalla fede, guardiamo con speranza al nostro impegno nel mondo, in attesa di “nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giusti- zia”. (2Pt 3,13). Benedetto XVI uomini alla conversione di vita mediante la remissione dei pec- cati . Per l’apostolo Paolo, que- sto Amore introduce l’uomo ad una nuova vita: “Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte, per- ché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi pos- siamo camminare in una nuova vita” (Rm 6,4). Grazie alla fede, questa vita nuova plasma tutta l’esistenza umana sulla radicale novità della risurrezione. Nella misura della sua libera disponi- bilità, i pensieri e gli affetti, la mentalità e il comportamento dell’uomo vengono lentamente purificati e trasformati, in un cammino mai compiutamente terminato in questa vita. La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’uomo. La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia. Essa rende fecondi, perché allarga il cuore nella speranza e consente di offrire una testimonianza capa- ce di generare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltano ad accogliere l’invito del Signore di aderire alla sua Parola per diventare suoi disce- Caritas Italiana Quarant’anni con gli ultimi Natale: Egli è con noi qui ed ora Nel 1971 la Conferenza Episcopale Italiana istituì la CARITAS: uno strumento pastorale di animazione di tutta la comunità all’esercizio della carità. Proprio l’articolo 1 del suo Statuto ne definisce la natu- ra: “Caritas Italiana è l’organi- smo pastorale al fine di promuo- vere, anche in collaborazione ad altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana in forme con- sone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia socia- le e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con pre- valente funzione pedagogica”. E’ proprio la prevalente funzione pedagogica, l’attenzione educa- tiva è stata la stella polare che ha orientato l’azione della Caritas in questi quattro decenni, artico- lata a partire da due considera- zioni. La prima è l’inscindibile legame tra fede e carità quale forza umile che ha reso e ren- derà possibile continuare in que- sta direzione. La fede in Gesù Cristo, fonte e causa esemplare della carità cristiana: “Amatevi come io vi ho amato”. “ Da que- sto tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri “: il primo bisogno dei poveri e degli ultimi è, e sarà sempre, quello di sentirsi “per- sona”, amata e accolta: figlio, fratello, cittadino, membro della famiglia umana, di una comu- nità. La seconda considerazione riguarda la necessità di un impe- gno costante nell’incarnare tutto questo nelle situazioni storiche dei vari tempi e contesti. La Caritas italiana, come molte altre realtà ecclesiali, ha cono- sciuto nel corso del tempo un’e- voluzione, passando da una fase iniziale a una fase più carismati- ca, caratterizzata da una forte spinta pionieristica, e poi a una fase più istituzionale. Il cambia- mento è inevitabile e anche doveroso perché sono cambiate le situazioni e sono aumentati i compiti: conoscere i bisogni noti e meno noti, espressi e inespres- si , analizzare le risorse disponi- bili per rispondere alle reali esi- genze evidenti e non; educare alla carità l’intera comunità; for- mare gli operatori pastorali della carità e i cristiani impegnati nei servizi sociali pubblici e privati nella promozione umana; coor- dinare le varie opere e servizi caritativi e assistenziali di ispira- zione cristiana, aiutandoli a lavorare insieme e a esprimersi come Chiesa. Occorrerà lavorare intensamente, ancora di più di quanto non si sta già facendo, per arricchire di memoria, fedeltà e futuro, l’essere e l’agi- re delle Caritas. Attraverso le Caritas diocesane, vicariali e parrocchiali sono nate moltepli- ci realtà: mense, ostelli e centri d’ascolto dove si intrecciano storie di vita: quelle di chi sta ai margini, ma anche quelle di chi ha deciso di dedicare una parte della propria vita ad ascoltare ed aiutare gli altri. Sono stati più di 100 mila gli obiettori, che a par- tire dal 1997 hanno svolto servi- zio civile in Caritas: un esercito di giovani che ha difeso la patria difendendo gli uomini. Se par- liamo poi dell’immigrazione, si è svolto un lavoro quotidiano, orientato in 40 anni al bene comune. Oltre all’ascolto e al soddisfacimento dei bisogni pri- mari si è cercato di privilegiare scelte che favoriscano l’integra- zione, offrendo opportunità di apprendimento della lingua, della cultura, della tradizione e della legislazione italiana, oltre che progetti di inclusione, lavoro e prevenzione. Gli operatori Caritas sono arrivati anche nelle emergenze internazionali; ormai diffusi in tutto il mondo creano un ponte stabile tra popoli e i continenti. Queste sono le tante sfide che si presentano oggi: ultima, ma non meno importante è la crisi economica, difficoltà ad arrivare a fine mese, indigen- ze, disoccupazione. Sulla soglia della povertà, dunque si ritrova- no non solo emarginati o stranie- ri, ma migliaia di famiglie”che non possono accedere al sogno del ”bene casa” né mandare all’università i propri figli”. Servono davvero opere che siano “segno” della Parola, dell’Eucaristia e della carità di Dio. La paura, l’insicurezza, la sfiducia, l’abbandono si vincono solo guardando a mete grandi, ardue, ma possibili. Occorrono testimoni di speranza, uomini e donne capaci di pensare in gran- de e agire nel piccolo della feria- lità, di osare per una meta bella e alta, di pagare il prezzo anche a livello personale per un fine che ne valga la pena. Come scrive Benedetto XVI nella “Spe salvi”: “Il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto e accettato se conduce verso una meta e di questa meta noi possiamo essere sicu- ri, se questa meta è così gran- de da giustificare la fatica del cammino”. (Da Jesus n. 11/2011) Carissimi, il Natale di Gesù è il coinvolgimento fisico di Dio con noi. Il Vangelo lo dice esplicita- mente riferendone il nome, Emmanuele, che significa appunto ”Dio con noi”. A causa del ritmo frenetico della vita spesso noi non ci rendiamo conto dell’enormità di questo dono non meritato. Quel Dio che si fa bimbo ha a che fare con una donna che resta incinta, con un parto. Deve fare i conti con le leggi di uno Stato a cui sottomet- tersi. Concepito in modo singola- re per la potenza dello Spirito Santo, il Bambino Gesù, vero Dio e vero uomo, viene al mondo come ognuno di noi dentro una trama di rapporti stabili con un padre e con una madre. Anche al giorno d’oggi, al di là dei grandi cambiamenti, questo fatto identi- fica la famiglia. Paolo VI, nel suo celebre viaggio in terra Santa del 1964, pronunciò a Nazareth parole molto profonde sul rap- porto tra il Natale e la santa fami- glia di Gesù, Giuseppe e Maria: “La casa di Nazareth è la scuo- la...che ci permette di conoscere chi è Cristo...tutto ciò insomma di cui si servì per manifestarsi al mondo. Ci insegnerà ad appren- dere la vera scienza della vita...cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore... la sua funzione naturale nell’ordine sociale “. La memoria viva della nascita di Gesù, che la Chiesa celebra solennemente nella santa Messa di mezzanotte, riempie di gioia i cristiani e tutti ”gli uomini che Egli ama” (Lc 2,14) Come la grande tradizione di incontrarsi tra familiari a Natale, rompendo con un momento di festa un ritmo di vita spesso troppo meccanico non è puro sentimentalismo al contra- rio è fare spazio alla risposta, al desiderio che sta nel cuore di ciascuno di noi. Questo vale per i bimbi che- con sguardo pieno di meraviglia- contemplano il pre- sepe e l’albero di Natale, per gli adolescenti che cominciano a fare i conti con il senso della vita, per i giovani occupati nell’imma- ginare il loro incerto futuro, per le generazioni di mezzo spesso provate dal “mestiere di vivere”, per gli anziani sospesi tra il rischio dell’ignavia e il dono del loro tempo libero agli altri, per i vecchi che hanno cominciato la loro battaglia con la morte nella prospettiva dell’eternità. A rispondere alla nostra domanda natalizia di pace e di felicità non è né un sentimento, né un pre- cetto, né una dottrina: è il Dio bambino. La Vergine santissima lo stringe a sé, san Giuseppe accudisce i due. Per l’avveni- mento di questa nuova famiglia che nasce si muovono gli angeli e i pastori. I Magi da lontano hanno attraversato vie impervie. Questo inerme Bambino ha suscitato l’odio dei potenti che hanno versato il sangue di tanti innocenti, figura del destino di croce che fin dall’inizio segna il cammino del Dio fatto uomo sulla nostra terra. Nascita e morte, gli ingredienti della vita di ognuno di noi. Gioie e dolori, nostra quotidiana esperienza. A nulla si è sottratto il “Dio con noi”, senza intaccare in alcun modo il cammino della libertà di ogni uomo, qualunque sia il tempo e lo spazio cui appartiene. Senza impedire il genio creativo dell’in- telligenza di cui lo ha dotato. Senza intralciare i tentativi di costruire vita buona nella fami- glia umana. Egli è con noi fragile come un bimbo, destinato alla croce. Ma la sua croce non è sconfitta: è suprema manifesta- zione d’amore. Noi adoriamo questo bambino oggi, dopo 2000 anni, perché è risorto e vivo. E’ con noi qui ed ora. Buon Natale. Cardinale Angelo Scola Arcivescovo di Milano

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Bimestrale di informazione,cultura e religione di Serra San Quirico e dintorni

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Anno LVIII - 2011 - N. 5 bim. - 15/12/2011Sped. in abbonamento postale - art. 2 comma 20/C legge 662/96 filiale di Ancona

PERIODICO BIMESTRALED’INFORMAZIONE E CULTURA

Contributi per sostenereil periodico

CCP n. 14236608intestato Parroco

Santuario Cuore Immacolatodi Maria

60048 Serra San Quirico Staz.(Ancona)

Tel. (0731) 86030Via A. Moro, 4

SANTUARIOCUOREIMMACOLATODI MARIA

LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSALettera apostolica del Papa per l’anno della fede

Tornare a credere

www.ecodel larossa. i t

La “porta della fede” (cfr At14,27) che introduce alla vita dicomunione con Dio e permettel’ingresso nella sua Chiesa èsempre aperta per noi. E’ possi-bile oltrepassare quella sogliaquando la Parola di Dio vieneannunciata e il cuore si lasciaplasmare dalla grazia che tra-sforma. Attraversare quellaporta comporta immettersi in uncammino che dura tutta la vita.Esso inizia con il Battesimo,mediante il quale possiamochiamare Dio con il nome diPadre, e si conclude con il pas-saggio attraverso la morte allavita eterna, frutto della risurre-zione del Signore Gesù che,con il dono dello Spirito Santo,ha voluto coinvolgere nella suastessa gloria quanti credono inLui. Professare la fede nellaTrinità – Padre, Figlio e SpiritoSanto – equivale a credere in unsolo Dio che è Amore: il Padre,che nella pienezza del tempo hainviato suo Figlio per la nostrasalvezza; Gesù Cristo, che nelmistero della sua morte e risur-rezione ha redento il mondo; loSpirito Santo, che conduce laChiesa attraverso i secoli nel-l’attesa del ritorno glorioso delSignore. Fin dall’inizio del mioministero come Successore diPietro ho ricordato l’esigenza diriscoprire il cammino della fedeper mettere in luce con sempremaggiore evidenza la gioia ed ilrinnovato entusiasmo dell’in-

contro con Cristo. Capita ormainon di rado che i cristiani sidiano maggior preoccupazioneper le conseguenze sociali, cul-turali e politiche del loro impe-gno, continuando a pensare allafede come un presuppostoovvio del vivere comune. Ineffetti, questo presupposto nonsolo non è più tale, ma spessoviene perfino negato. Mentre nelpassato era possibile ricono-scere un tessuto culturale unita-rio, largamente accolto nel suorichiamo ai contenuti della fedee ai valori da essa ispirati, ogginon sembra più essere così ingrandi settori della società, amotivo di una profonda crisi difede che ha toccato molte per-sone. Alla luce di tutto questoho deciso di indire un Annodella fede. Esso avrà inizio l’11ottobre 2012, nel cinquantesi-mo anniversario dell’aperturadel Concilio Vaticano II, e ter-minerà nella solennità di NostroSignore Gesù Cristo Redell’Universo, il 24 novembre2013. Sarà quella un’occasionepropizia per introdurre l’interacompagine ecclesiale ad untempo di particolare riflessionee riscoperta della fede. In que-sta prospettiva, è un invito adun’autentica e rinnovata conver-sione al Signore, unicoSalvatore del mondo. Nel miste-ro della sua morte e risurrezio-ne, Dio ha rivelato in pienezzal’Amore che salva e chiama gli

poli...Per fede uomini e donnehanno consacrato la loro vita aCristo, lasciando ogni cosa pervivere in semplicità evangelical’obbedienza, la povertà e lacastità, segni concreti dell’atte-sa del Signore che non tarda avenire. Per fede tanti cristianihanno promosso un’azione afavore della giustizia per rende-re concreta la parola delSignore, venuto ad annunciarela liberazione dall’oppressione eun anno di grazia per tutti. Perfede, nel corso dei secoli, uomi-ni e donne di tutte le età, il cuinome è scritto nel Libro dellavita, hanno confessato la bellez-za di seguire il Signore Gesù làdove venivano chiamati a daretestimonianza del loro esserecristiani: nella famiglia, nellaprofessione, nella vita pubblica,nell’esercizio dei carismi e mini-steri ai quali furono chiamati.Per fede viviamo anche noi: peril riconoscimento vivo delSignore Gesù, presente nellanostra esistenza e nella storia.L’Anno della fede sarà ancheun’occasione propizia per inten-sificare la testimonianza dellacarità. Ricorda san Paolo: “Oradunque rimangono queste trecose: la fede, la speranza e lacarità. Ma la più grande di tutteè la carità!” (1 Cor 13,13). Conparole ancora più forti - che dasempre impegnano i cristiani -l’apostolo Giacomo affermava:“A che serve, fratelli miei, seuno dice di avere fede, ma nonha le opere? Quella fede puòforse salvarlo? Se un fratello ouna sorella sono senza vestiti esprovvisti del cibo quotidiano euno di voi dice loro:"Andatevene in pace, riscalda-

tevi e saziatevi", ma non dateloro il necessario per il corpo, ache cosa serve? Così anche lafede: se non è seguita dalleopere, in se stessa è morta. Alcontrario uno potrebbe dire: "Tuhai la fede e io ho le opere;mostrami la tua fede senza leopere, ed io con le mie opere timostrerò la mia fede"” (Gc 2,14-18).La fede senza la carità nonporta frutto e la carità senza lafede sarebbe un sentimento inbalia costante del dubbio. Fedee carità si esigono a vicenda,così che l’una permette all’altradi attuare il suo cammino. Nonpochi cristiani, infatti, dedicanola loro vita con amore a chi èsolo, emarginato o esclusocome a colui che è il primoverso cui andare e il più impor-tante da sostenere, perché pro-prio in lui si riflette il volto stessodi Cristo. Grazie alla fede pos-siamo riconoscere, in quantichiedono il nostro amore, il voltodel Signore risorto. “Tutto quelloche avete fatto a uno solo diquesti miei fratelli più piccoli, l’a-vete fatto a me” (Mt 25,40): que-ste sue parole sono un monitoda non dimenticare ed un invitoperenne a ridonare quell’ amorecon cui Egli si prende cura dinoi. E’ la fede che permette diriconoscere Cristo ed è il suostesso amore che spinge a soc-correrlo ogni volta che si fanostro prossimo nel camminodella vita. Sostenuti dalla fede,guardiamo con speranza alnostro impegno nel mondo, inattesa di “nuovi cieli e una terranuova, nei quali abita la giusti-zia”. (2Pt 3,13).

Benedetto XVI

uomini alla conversione di vitamediante la remissione dei pec-cati . Per l’apostolo Paolo, que-sto Amore introduce l’uomo aduna nuova vita: “Per mezzo delbattesimo siamo stati sepoltiinsieme a lui nella morte, per-ché come Cristo fu risuscitatodai morti per mezzo della gloriadel Padre, così anche noi pos-siamo camminare in una nuovavita” (Rm 6,4). Grazie alla fede,questa vita nuova plasma tuttal’esistenza umana sulla radicalenovità della risurrezione. Nellamisura della sua libera disponi-bilità, i pensieri e gli affetti, lamentalità e il comportamentodell’uomo vengono lentamentepurificati e trasformati, in un

cammino mai compiutamenteterminato in questa vita. La“fede che si rende operosa permezzo della carità” (Gal 5,6)diventa un nuovo criterio diintelligenza e di azione checambia tutta la vita dell’uomo.La fede, infatti, cresce quando èvissuta come esperienza di unamore ricevuto e quando vienecomunicata come esperienza digrazia e di gioia. Essa rendefecondi, perché allarga il cuorenella speranza e consente dioffrire una testimonianza capa-ce di generare: apre, infatti, ilcuore e la mente di quantiascoltano ad accogliere l’invitodel Signore di aderire alla suaParola per diventare suoi disce-

Caritas Italiana

Quarant’anni con gli ultimiNatale: Egli è con noi qui ed ora

Nel 1971 la ConferenzaEpiscopale Italiana istituì laCARITAS: uno strumentopastorale di animazione di tuttala comunità all’esercizio dellacarità. Proprio l’articolo 1 delsuo Statuto ne definisce la natu-ra: “Caritas Italiana è l’organi-smo pastorale al fine di promuo-vere, anche in collaborazione adaltri organismi, la testimonianzadella carità della comunitàecclesiale italiana in forme con-sone ai tempi e ai bisogni, invista dello sviluppo integraledell’uomo, della giustizia socia-le e della pace, con particolareattenzione agli ultimi e con pre-valente funzione pedagogica”.E’ proprio la prevalente funzionepedagogica, l’attenzione educa-tiva è stata la stella polare che haorientato l’azione della Caritasin questi quattro decenni, artico-lata a partire da due considera-zioni. La prima è l’inscindibilelegame tra fede e carità qualeforza umile che ha reso e ren-derà possibile continuare in que-sta direzione. La fede in GesùCristo, fonte e causa esemplaredella carità cristiana: “Amatevicome io vi ho amato”. “ Da que-sto tutti sapranno che siete mieidiscepoli, se avete amore gli uniper gli altri “: il primo bisognodei poveri e degli ultimi è, e saràsempre, quello di sentirsi “per-sona”, amata e accolta: figlio,fratello, cittadino, membro dellafamiglia umana, di una comu-nità. La seconda considerazioneriguarda la necessità di un impe-gno costante nell’incarnare tuttoquesto nelle situazioni storichedei vari tempi e contesti. LaCaritas italiana, come moltealtre realtà ecclesiali, ha cono-

sciuto nel corso del tempo un’e-voluzione, passando da una faseiniziale a una fase più carismati-ca, caratterizzata da una fortespinta pionieristica, e poi a unafase più istituzionale. Il cambia-mento è inevitabile e anchedoveroso perché sono cambiatele situazioni e sono aumentati icompiti: conoscere i bisogni notie meno noti, espressi e inespres-si , analizzare le risorse disponi-bili per rispondere alle reali esi-genze evidenti e non; educarealla carità l’intera comunità; for-mare gli operatori pastorali dellacarità e i cristiani impegnati neiservizi sociali pubblici e privatinella promozione umana; coor-dinare le varie opere e servizicaritativi e assistenziali di ispira-zione cristiana, aiutandoli alavorare insieme e a esprimersicome Chiesa. Occorrerà lavorareintensamente, ancora di più diquanto non si sta già facendo,per arricchire di memoria,fedeltà e futuro, l’essere e l’agi-re delle Caritas. Attraverso leCaritas diocesane, vicariali eparrocchiali sono nate moltepli-ci realtà: mense, ostelli e centrid’ascolto dove si intreccianostorie di vita: quelle di chi sta aimargini, ma anche quelle di chiha deciso di dedicare una partedella propria vita ad ascoltare edaiutare gli altri. Sono stati più di100 mila gli obiettori, che a par-tire dal 1997 hanno svolto servi-zio civile in Caritas: un esercitodi giovani che ha difeso la patriadifendendo gli uomini. Se par-liamo poi dell’immigrazione, siè svolto un lavoro quotidiano,orientato in 40 anni al benecomune. Oltre all’ascolto e alsoddisfacimento dei bisogni pri-

mari si è cercato di privilegiarescelte che favoriscano l’integra-zione, offrendo opportunità diapprendimento della lingua,della cultura, della tradizione edella legislazione italiana, oltreche progetti di inclusione, lavoroe prevenzione. Gli operatoriCaritas sono arrivati anche nelleemergenze internazionali; ormaidiffusi in tutto il mondo creanoun ponte stabile tra popoli e icontinenti. Queste sono le tantesfide che si presentano oggi:ultima, ma non meno importanteè la crisi economica, difficoltàad arrivare a fine mese, indigen-ze, disoccupazione. Sulla sogliadella povertà, dunque si ritrova-no non solo emarginati o stranie-ri, ma migliaia di famiglie”chenon possono accedere al sognodel ”bene casa” né mandareall’università i propri figli”.Servono davvero opere chesiano “segno” della Parola,dell’Eucaristia e della carità diDio. La paura, l’insicurezza, lasfiducia, l’abbandono si vinconosolo guardando a mete grandi,ardue, ma possibili. Occorronotestimoni di speranza, uomini edonne capaci di pensare in gran-de e agire nel piccolo della feria-lità, di osare per una meta bella ealta, di pagare il prezzo anche alivello personale per un fine chene valga la pena. Come scriveBenedetto XVI nella “Spesalvi”: “Il presente, anche unpresente faticoso, può esserevissuto e accettato se conduceverso una meta e di questameta noi possiamo essere sicu-ri, se questa meta è così gran-de da giustificare la fatica delcammino”.

(Da Jesus n. 11/2011)

Carissimi, il Natale di Gesù èil coinvolgimento fisico di Dio connoi. Il Vangelo lo dice esplicita-mente riferendone il nome,Emmanuele, che significaappunto ”Dio con noi”. A causadel ritmo frenetico della vitaspesso noi non ci rendiamoconto dell’enormità di questodono non meritato. Quel Dio chesi fa bimbo ha a che fare con unadonna che resta incinta, con unparto. Deve fare i conti con leleggi di uno Stato a cui sottomet-tersi. Concepito in modo singola-re per la potenza dello SpiritoSanto, il Bambino Gesù, vero Dioe vero uomo, viene al mondocome ognuno di noi dentro unatrama di rapporti stabili con unpadre e con una madre. Anche algiorno d’oggi, al di là dei grandicambiamenti, questo fatto identi-fica la famiglia. Paolo VI, nel suocelebre viaggio in terra Santa del1964, pronunciò a Nazarethparole molto profonde sul rap-porto tra il Natale e la santa fami-glia di Gesù, Giuseppe e Maria:“La casa di Nazareth è la scuo-la...che ci permette di conoscerechi è Cristo...tutto ciò insomma dicui si servì per manifestarsi almondo. Ci insegnerà ad appren-dere la vera scienza dellavita...cos’è la famiglia, cos’è lacomunione di amore... la suafunzione naturale nell’ordinesociale “. La memoria viva dellanascita di Gesù, che la Chiesacelebra solennemente nellasanta Messa di mezzanotte,riempie di gioia i cristiani e tutti”gli uomini che Egli ama” (Lc2,14) Come la grande tradizionedi incontrarsi tra familiari aNatale, rompendo con unmomento di festa un ritmo di vitaspesso troppo meccanico non èpuro sentimentalismo al contra-

rio è fare spazio alla risposta, aldesiderio che sta nel cuore diciascuno di noi. Questo vale peri bimbi che- con sguardo pieno dimeraviglia- contemplano il pre-sepe e l’albero di Natale, per gliadolescenti che cominciano afare i conti con il senso della vita,per i giovani occupati nell’imma-ginare il loro incerto futuro, per legenerazioni di mezzo spessoprovate dal “mestiere di vivere”,per gli anziani sospesi tra ilrischio dell’ignavia e il dono delloro tempo libero agli altri, per ivecchi che hanno cominciato laloro battaglia con la morte nellaprospettiva dell’eternità. Arispondere alla nostra domandanatalizia di pace e di felicità non

è né un sentimento, né un pre-cetto, né una dottrina: è il Diobambino. La Vergine santissimalo stringe a sé, san Giuseppeaccudisce i due. Per l’avveni-mento di questa nuova famigliache nasce si muovono gli angelie i pastori. I Magi da lontanohanno attraversato vie impervie.Questo inerme Bambino hasuscitato l’odio dei potenti chehanno versato il sangue di tantiinnocenti, figura del destino dicroce che fin dall’inizio segna ilcammino del Dio fatto uomosulla nostra terra. Nascita emorte, gli ingredienti della vita diognuno di noi. Gioie e dolori,nostra quotidiana esperienza. Anulla si è sottratto il “Dio con noi”,senza intaccare in alcun modo ilcammino della libertà di ogniuomo, qualunque sia il tempo elo spazio cui appartiene. Senzaimpedire il genio creativo dell’in-telligenza di cui lo ha dotato.Senza intralciare i tentativi dicostruire vita buona nella fami-glia umana. Egli è con noi fragilecome un bimbo, destinato allacroce. Ma la sua croce non èsconfitta: è suprema manifesta-zione d’amore. Noi adoriamoquesto bambino oggi, dopo 2000anni, perché è risorto e vivo. E’con noi qui ed ora. Buon Natale.

Cardinale Angelo ScolaArcivescovo di Milano

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2 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 5/11

Festa di S. Barbara

VITA DEL SANTUARIO

Da Lima

“E’ NATALE: PERMETTI AL SIGNORE DI RINASCERE PER DONARLO AGLI ALTRI”(M. Teresa)

Madonnina ... abbandonata

Tornati alla Casa del Padre

FLASH DI VITA PARROCCHIALE

Bilancio Eco 2010

ORTOLANI ALVAROn. 12-8-1934 † 19-10-2011

ZAMPONI ENOGHEn. 17-11-1923 † 30-11-2011

S. Martino: la bella polenta ...

2 dicembre: celebrazione di S. Barbara presso la ditta “Impresa”

Pur con grave ritardo propo-niamo il bilancio dell’Eco relati-vo all’anno 2010: lo spazio sem-pre avaro ci aveva finora impe-dito la pubblicazione.

Le offerta globali (sia “amano” che tramite bollettinopostale) ammontano a euro7.186,23, superando di euro659,00 quelle dell’anno prece-dente e questo ci conforta.

Ma anche le uscite sonoaumentate, non di poco 8.820,13 (contro le 8.146,56 del2009) per cui il consuntivo del2010 risulta negativo di euro1.633,90 pressoché uguale aquello del 2009 (- euro1.619,56). Ancora una volta l’u-scita maggiore è costituita dallespese di stampa e incelofana-tura, pari a euro 6.838,28;seguono le spese postali (per i5 numeri dell’annata) con euro1.826,62: questa voce è aumen-tata notevolmente perché (cosìdicono le Poste italiane), a par-tire da aprile 2010 il Governo haabolito la tassa agevolata per lespedizioni in abbonamentopostale, cosicché per fare un

esempio se prima spendevamocirca euro 130,00 per la spedi-zione di un numero, oggi, con lenuove tariffe, si spendono circaeuro 520,00!!

In sostanza andiamo pianpiano erodendo il piccolo capi-tale accantonato, cosicché i2.971,27 euro del 2009 riman-gono euro 1.337, 37 che è ilresiduo attivo del 2010.

Non resta che ringraziare itanti che si ricordano di contri-buire alle spese del giornale einvitare caldamente quanti(sono molti di più dei primi...)finora non hanno offerto niente,a farlo. L’amministrazionedell’Eco de la Rossa, è distintada quella della Parrocchia diStazione, anche perché coinvol-ge altre parrocchie che vi colla-borano, perciò vanno a benefi-cio dell’Eco solo le offertedichiarate chiaramente per ilgiornale. Ripetiamo che seognuno dei circa 3000 destina-tari desse euro 5,00 all’annocopriremmo largamente lespese del periodico. Alloracoraggio!

Con orario invernale la Messa pomeridiana feriale e festiva è alle ore17.30; ma sabato e vigilia delle feste alle ore 18.00

DOMENICA 18 DICEMBRE IV di Avvento:nella Messa delle ore 10.30 benedizione dei bambinelli per i presepi difamiglia;ore 18.00 nel Teatro spettacolo natalizio per le famiglie del catechismoe dell’oratorio.

MARTEDI’ 20 DICEMBRE Ore 17.30 Celebrazione penitenziale

SABATO 24 DICEMBRE VIGILIA DI NATALETutto il pomeriggio un sacerdote sarà a disposizione per le confessioniOre 24.00 – MESSA DI MEZZANOTTECome tradizione, durante questa messa, le OFFERTE raccolte sono perfinalità caritative.

DOMENICA 25 DICEMBRE - NATALE DEL SIGNORES.S. MESSE ore 8.00 – 10.15 – 17.30

LUNEDI’ 26 DICEMBRE S. STEFANOS. Messe con orario festivo ore 10.30 – 17.30Nella Messa delle ore 10.30 ricordo degli ANNIVERSARI DI MATRI-MONIO del 2011 (1°-10°-20°-25°-30°-40°-50°-60°…)

MARTEDI’ 27 DICEMBRE in collaborazione con l’U.D.A, ore 17.30,nella Sala consiliare CONFERENZA SUI PRESEPI con il Dott. RiccardoCeccarelli

SABATO 31 DICEMBRE ore 17.30 – S. Messa e “Te Deum” di ringraziamentoore 20.30 – Cena di fine anno nel teatro parrocchiale

DOMENICA 1 GENNAIO 2012Festa di S. Maria madre di Dio e giornata mondiale della paceSS. Messe ore 10.30 – 17.30ore 16.30 - Adorazione di inizio anno

** MERCOLEDI’ 4 GENNAIO GITA AI PRESEPI a VERONA

VENERDI’ 6 GENNAIO - Festa dell’ EPIFANIA Giornata Mondiale dei ragazzi MissionariSS. Messe ore 10.30 – 17.30Alle ore 10.30 si invita particolarmente bambini, ragazzi e le loro fami-glie.• ore 17.00 FESTA DELLA BEFANA al Teatro parrocchialeper TUTTI i bambini e ragazzi della zona.

DOMENICA 8 GENNAIO Battesimo del Signore. Termina il periodonatalizio.SS. Messe ore 10.30 – 17.30 * ORE 17.00 a S. QUIRICO: CONCERTO D’ORGANO a chiusura deltempo di Natale

DOMENICA 15 GENNAIO – FESTA DI S. ANTONIO ABATEPane benedetto e benedizione degli alimenti nelle SS. Messe delle ore10.30 – 17.30

18– 25 GENNAIO Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani

DOMENICA 29 GENNAIO: ore 16.30 NEL TEATRO PARROC-CHIALE:incontro con gli amici di altre nazioni, segue merenda “multietnica”per tutti.

Operai e dirigenti del GruppoGola della Rossa con i loro fami-liari si sono ritrovati, domenicascorsa, nella chiesa di SerraStazione per celebrare la ricor-renza di Santa Barbara, patrona eprotettrice dei minatori. Ha cele-brato l’Arcivescovo di Camerinoe San Severino FrancescoGiovanni Brugnaro, assistito dalparroco don Michele Giorgi. Nelcorso della funzione è stato ricor-dato il presidente del GruppoGiuseppe Bartelucci, deceduto a76 anni il 28 febbraio scorso. Eproprio per onorare la memoriadello storico presidente e del suospessore umano, non ci sono statii tradizionali festeggiamenti.Dopo la funzione, tutti si sonorecati nella cava Fatma, dove l’ar-civescovo ha benedetto tutti, per-sonale e impianti, dopo di che ilcorteo ha attraversato il tunnel dicirca 800 metri, recentementerealizzato, che porta alla CavaGola della Rossa eliminando il

traffico dei mezzi aziendali lungola vecchia strada che costeggia ilfiume Esino. Anche qui monsi-gnor Brugnaro ha benedetto per-sone e impianti, e ha avuto paroledi sostegno e apprezzamento peril lavoro “che dà dignità e sosten-tamento”. Nell’attigua e capientesede di Murano Mineraria(società composta da Fatma Spa eGola della Rossa Spa) è statoconsumato un frugale rinfrescodurante il quale il dinamico arci-vescovo ha avuto una full immer-sion di speranza e simpatia.

Il Gruppo Gola della Rossaoccupa circa 150 operai e tecnicie crea un indotto che dà redditoad altre 200 famiglie. Una realtàche pur nelle difficoltà attuali ditutto il sistema produttivo, restaun forte punto di riferimento pro-duttivo e occupazionale con letradizionali volontà e professio-nalità unitamente a innovazionidiversificazioni.

Mauro Luminari

La veste del bambinoLe fasce sono simbolo del

nascondimento di Dio, velano lasua presenza perché la sua lucenon accechi i nostri occhi.Saranno ritrovate nel sepolcro,per terra, quando lui, il Signore,avrà sconfitto la morte e dichia-rato abolite tutte le croci. ma daquando Maria le ha utilizzateper la prima volta quella notte,suo figlio non ha mai smesso diriutilizzarle. Ancora oggi conti-nua a giacere avvolto in fasce.Qui, se per poco ci mettiamo a“sbendare”, le scoperte s’infitti-scono paurosamente: migliaia divolti spauriti a cui nessuno hamai sorriso, membra sofferenti

che nessuno ha mai accarezzato;lacrime mai asciugate; solitudi-ni mai riempite; porte a cui nes-suno ha bussato. E’ qui che Diocontinua a vivere da clandesti-no. A noi il compito di cercarlo;di cominciare a bazzicare certiambienti poco piacevoli, oltre lasacrestia, di lasciarci ferire dall’oppressione dei poveri, prima dicantare le nenie natalizie davan-ti al presepio. Guardare oltre lefasce, riconoscere un volto,ritrovare trasparenze perdute,coltivare sogni innocenti: non èandare incontro alla felicità?

(da una riflessionedi don Tonino Bello)

Carissimi amici,ci sentiamo ancora una

volta uniti e vicini, questograzie ai nostri e vostri bam-bini. L’avvicinarsi del SantoNatale, è un motivo in più perrafforzare il nostro amoreverso gli ultimi.

La nascita di GesùBambino è più autentica seLo riconosciamo in tantibambini che come Lui nasco-no in luoghi e circostanzedimenticati da molti. Lui ènato per amarci ed aiutare adamare, cosa che noi possia-mo tentare con questi nostrie vostri bambini. Loro nonhanno solo bisogno di unregalo come d’abitudine inquesta circostanza, manecessitano di affetto, di unsorriso che riempie di gioiachi lo riceve ma anche eforse di più chi lo da.

Anche quando vogliamomandarvi il grazie per il

vostro aiuto, moltissimi baci,abbracci e sorrisi, perchè ilvostro e nostro Natale, siadavvero pieno di pace e gioiache non terminino passate lefeste.

Vi ricordiamo nelle nostrepreghiere.

I bambini di Canto Grandee Claudio

Mesi fa qualcuno ha notatouna statua in gesso dellaMadonna abbandonata ai bordidella strada, vicino al passag-gio a livello della zona diGorgovivo. Chi l’avrà abbando-nata lì? Non apparteneva a nes-suna figuretta dei dintorni, nes-

suno l’ha reclamata; non sem-bra potersi trattare (come altrevolte accaduto in zona) di unatto vandalico, poiché la statuaera ancora avvolta nel celophan,come fosse uscita da un labora-torio: era caduta inavvertita-mente da un furgone che la tra-sportava, dal momento cherisultava rovinata in più parti?Un vero piccolo mistero. Adogni modo i carabinieri di Serral’ha portata in Parrocchia.Abbiamo provveduto a farlarestaurare. Ora è tornata con ilsuo volto dolce e l’abito celestee rosa: rappresental’Immacolata. Per ora...stazio-na, riparata dalle intemperie,all’esterno della casa parroc-chiale, ma se qualche quartieredella Parrocchia volesse collo-carla nella propria zona, èdisponibile.

(Don Michele)

NOZZE D’ORO

BIAGIOLI GINO e BINI BRUNA - 3-9-2011

BATTESIMI

BIANCA BORDI - 25-9-2011

SAMUEL RYAN KORIE - 16-10-2011

Page 3: 5/2011 Eco della Rossa

5/11 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 3

ATTIVITA’ PASTORALIE’ bello essere animatori “Caritas, sentinelle di Vangelo”

Una visita molto gradita Una piacevole sorpresa

PROSSIMO APPUNTAMENTO CORSO ANIMATORI

WEEK END A PIEVEBOVIGLIANA7 - 8 gennaio

E’ sempre più difficile rive-dere i giovani dopo laCresima, le proposte si trova-no, ma non sempre incontra-no il parere positivo. Per lenostre parrocchie di SerraSan Quirico, che da più di unanno vivono la bella realtàdell’oratorio, è stata l’occasio-ne per riavvicinare i ragazzi.Gli approcci sono tanti: gioca-re a pallone con i più piccoli,ballare in vista dello spettaco-lo, aiutare ad imparare un po’di lavori artistici e tant’altro.Ma a loro non bastava piùessere coinvolti, ci hannochiesto di sapere il vero signi-ficato della parola “animatore”, come esserlo davvero nel-l’ambito oratoriale. Abbiamocominciato con qualcosa disemplice, ci hanno aiutatodue ragazzi conosciuti aMadrid del gruppo ACR Fabioe Daniele di Caldarola.L’approccio è stato diverten-te, armati di carta e pennaabbiamo disegnato il prototi-po dell’animatore, ognunosfoggiano le doti artistiche,ma soprattutto cercando diindividuarne i requisiti fonda-mentali, che si traducono indoti e doni: orecchie grandiper ascoltare meglio, manigrosse per accogliere contutti, sorriso smagliante. Dellaparola animatore abbiamoimparato che significa regala-

re la propria anima, insommatutto se stessi. Fabio eDaniele non ci hanno scorag-giato, ma ci hanno fatto pren-dere coscienza della serietànella vita di un animatore, apartire proprio dallo stile divita che proponiamo ai ragaz-zi, ma che noi per primi dob-biamo rispettare. In oratorionon facciamo gli animatori,ma siamo animatori, quindidoni per gli altri. C’eranoanche alcuni educatori dell’o-ratorio che si sono messi incammino con i ragazzi, met-tendosi in gioco anche conperformance divertenti comefare la capriola sul pavimento.Davvero una bella serata ,che ci ha interrogati nelprofondo, ci ha chiesto quel-l’amore che Gesù ci regalaogni giorno. Quell’amore chenon fa differenze, anzi che sidona di più al ragazzo chesappiamo avere infinite diffi-coltà e con il suo sguardo cichiede aiuto, accoglierlo conun sorriso significherà tantoper lui, qualcuno lo ama, pro-prio per le sue debolezze.

Forti di questo primomomento abbiamo pensato dicontinuare con questo grup-petto di dodici ragazzi propo-nendo un fine settimana , lacosiddetta “full immersion” .

Donata

Sabato 19 Novembre alleore 19.00 siamo partiti perSan Severino, noi ragazziche abbiamo intrapreso ilpercorso per diventare ani-matori. Arrivati al paese, cisiamo recati al convento delleClarisse, che ci hanno affida-to la chiave della loro casa incui avremmo pernottato. Percena abbiamo saziato i nostristomaci con hot-dog, ham-burger e patatine fritte, pernoi cibi prelibatissimi. Poidopo cena, preparate lecamere siamo saliti al primopiano per cominciare unaserata di giochi. Ne abbiamofatti 4, ma quello che a me èpiaciuto di più consisteva nel-l’indovinare delle canzoni, manon era così semplice, per-ché appartenevano alla giovi-nezza dei nostri genitori; unavolta indovinato il titolo,occorreva arrivare ad un vici-no tavolo, mangiare in frettamezzo biscotto, poi fischiaree dire il titolo. Abbiamo finitotutti i giochi a mezzanottepassata, poi la preghiera etutti a nanna. In camera cisiamo divertiti tanto: ci mette-vamo nei letti e andavamo poia far paura alle ragazze checercavano di riposare, sem-pre controllati da Marco eDonata. La sveglia è suonataalle 7, in fretta in piedi e poi incucina a preparare la colazio-

ne...buonissima: pane e cioc-colata. Verso le nove è arriva-ta una grandissima donna,suor Gina, alta di spirito, mabassa d’altezza. Anche lei ciha fatto fare dei giochi: dove-vamo disegnare gli animaliche secondo noi ci rappre-sentavano: terminati e messitutti insieme i disegni ognuno,doveva indovinare a chiappartenevano. Poi siamoandati alla Messa nella par-rocchia di don Orione: è statabella perché sono stati pre-sentati i bambini che a mag-gio riceveranno la PrimaComunione. Abbiamo invitatoa rimanere con noi a pranzoSuor Gina, con una bella egustosa amatriciana. Dopopranzo ci hanno ricevuto leMonache Clarisse che cihanno raccontato un po’ dellaloro vita e il loro percorso perentrare in monastero. Ma lanostra giornata ancora nonera finita: l’oratorio di SanSeverino è venuto da noinella persona di Tarcisio checi ha insegnato alcuni giochida riproporre nel nostro ora-torio. Non avevamo nessunavoglia di rifare i nostri bagagli,non volevamo tornare a casa:questi due giorni sono stattibellissimi e non vediamo l’oradi ripeterli al più presto.

Pietro Bucciarelli

4 dicembre: oratorio day

Come abbiamo già fatto altrevolte, domenica 4 dicembre,abbiamo vissuto l’intera giornatain oratorio, aiutati anche daqualche genitore e dalle cuocheche ci hanno preparato un succu-lento pranzo e non solo. Qui aSerra si festeggiava SantaBarbara e per l’occasione èvenuto il nostro arcivescovo perla Messa del mattino. Qualemigliore e fortunata occasioneper invitarlo a visitare e benedireil nostro oratorio. Ci ha fattovisita mentre in cerchio cercava-mo di canticchiare qualcosa nel-

che ci fa ancor più capire che èdall’amore che nasce tutto, madall’amore incondizionato versochi è più debole e solo, propriocome nel caso di Bortolomeo.Una lezione per noi animatori,chiamati ad aprire le porte deinostri cuori, non solo ai braviragazzi, a quelli che ubbidisconosempre e che non ci fanno maiarrabbiare. Proprio con loro dob-biamo essere pronti ad accoglie-re invece chi ha smarrito la stra-da del Vangelo o chi ancora nonha conosciuto Gesù. L’oratorio èun luogo sano, dove si coltivano

l’attesa, anche per far star buonoqualcuno un po’ vivace. E’ statoun momento davvero gradevoleperché arrivato in mezzo a noi,tra i bisbigli dei più piccoli chenon l’avevano mai visto, ci hamesso subito a nostro agio chie-dendoci in semplicità le attivitàche svolgiamo e le nostreimpressioni, facendo scomparirequella timidezza che si leggevasui volti di molti bambini. Nonha mancato anche di raccontarcicome è nato l’oratorio nel lonta-no 8 dicembre 1841, con l’in-contro di don Bosco conBartolomeo, un giovane immi-grato. Una storia commovente

tanti interessi, dove cresce l’ami-cizia e dove tutti abbiamo unamico comune di nome Gesù. Lavisita del nostro Arcivescovo si èconclusa con la solenne benedi-zione su tutti noi, grandi e picco-li perché questa nuova realtà del-l’oratorio, aperto da quasi dueanni, si riveli luogo accoglientee terreno di crescita per la nostrafede nello splendido dono di noistessi al servizio dei fratelli.Grazie per questa visita gradita,che ci fa sentire uniti alla nostraDiocesi, che ci ha dato i mezzi eil coraggio di poter realizzare ilsogno di un oratorio, già datempo celato nei nostri cuori.

Roma: gruppo Caritas diocesano

A 40 anni dalla sua nascitaCaritas Italiana festeggia il suogrande impegno fra gli ultimi,nel disagio e ai confini. Daquel lontano 2 luglio 1271,quando grazie a Paolo VI fuistituita, la società è notevol-mente cambiata, ma la Caritasconserva la finalità prioritariaper cui è nata: educare a pre-stare attenzione ai fratelli piùpoveri e deboli, coinvolgendola comunità nei bisogni ditutti. “Amatevi come io vi hoamato”: da qui possiamo trarreil vero senso del nostro esserecristiano: il rapporto con lepersone, l’ascolto delle loronecessità e il rapporto privile-giato con i poveri, i sofferentie gli emarginati. Al terminedel convegno organizzato aFiuggi dalla Caritas italianaper ricordare il quarantesimodi fondazione, ci siamo ritro-vati giovedì 24 novembre, unacinquantina della nostraDiocesi insieme a migliaia datutta Italia a riempire laBasilica di S. Pietro per unasolenne celebrazione presiedu-ta dal Card. Angelo Bagnasco,Presidente della CEI. Nellasua omelia ha ricordato i meri-tevoli pionieri, i Direttori e imolti collaboratori che si sonoavvicendati negli anni, rinno-vando infinita gratitudine estima. Nelle sue parole è statoespresso chiaramente come ilcristiano di oggi non può sot-trarsi alla via della fedeltà edel coraggio di fronte alle

sentano con caratteristichediverse, proprio per questopossiamo chiamare oggi i col-laboratori Caritas: “Sentinelledi Vangelo”. Il disagio econo-mico in crescita, l’indeboli-mento delle famiglie e l’incer-tezza del mondo giovanile ciporta davvero a possedere unosguardo ampio, “un cuore chevede”. L’umanità ha bisognonon solo di benefattori, maanche di persone umili e con-crete che, come Gesù, sappia-no mettersi al fianco dei fratel-li condividendo un po’ dellaloro fatica. ConcludeBenedetto XVI : “Cari amici,aiutate la Chiesa tutta a ren-dere visibile l’amore di Dio.Vivete la gratuità e aiutate aviverla. Richiamate tuttiall’essenzialità dell’amoreche si fa servizio.Accompagnate i fratelli piùdeboli. Animate le comunitàcristiane. Ricercate la Caritàcome sintesi di tutti i carismidello Spirito. Che possiamodirci alla fine di parole cosìprofonde?

Continuiamo ad educarcialla solidarietà, creiamo stili divita improntati al dono di noistessi, al coinvolgimento versoil nostro vicino di casa comeverso i problemi del mondo. Anoi collaboratori di Caritas èrichiesta una testimonianza diChiesa, capace di portare laParola e l’Eucarestia nellesituazioni concrete della vita.

D. C.

prove, alle contraddizioni e adogni forma di sconvolgimento.E parliamo non solo di inter-venti in fenomeni naturaliimperiosi, come terremoti oalluvioni: la Caritas è custodee ancella attenta e solerte nelquotidiano. Il mondo delvolontariato non deve smarriremai il suo riferimento alla gra-tuità dell’amore che di fa donoguardando a Cristo Gesù,Dono del Padre. Per fondare esostenere gli sforzi umani, ènecessario educare il cuorealla speranza cristiana, non diuna speranza qualunque, maquella che viene dall ‘Alto eche è puro dono da desideraree invocare. Il cuore allora sinutre d’amore e dimora nellapace: è così che diventa capa-

ce di amare, diventando nonsolo prossimo, ma portatore dipane e messaggero di speran-za. A mezzogiorno, dopo unaserie di testimonianze, offerta-ci da operatori Caritas prove-nienti da tutta Italia, ci ha rag-giunto il Santo PadreBenedetto XVI., che ha sotto-lineato l’ importanza pedago-gica di questa attività dellaChiesa, al di sopra dell’aspettopuramente materiale. Ci hainvitato a riflettere sulle pagi-ne del Vangelo che presentanoi gesti di Gesù, gesti che tra-smettono la Grazia, educativialla fede. Proprio attraversoquesti gesti di aiuto, infatti sieduca e si evangelizza. Certo itempi sono enormemente cam-biati e anche le povertà si pre-

Prepararsi al sacerdozionon è solo vivere in seminarioe affrontare i lunghi sette annidi formazione, ma è anchesperimentare nel piccolo “lavita del prete” nell’esperienzapastorale in una parrocchia.

Già da due anni ho la for-tuna di poter essere fra voiaccanto a don Michele percarpirgli i segreti del “mestie-re” e per poter crescere invista della scelta definitiva,verso quel si che mi legheràal Signore e alla sua Chisaper sempre.

Nel cammino di seminarionon sono solo, quest’anno lacomunità del Regionale ècomposta da 31 ragazzi (piùo meno ... andiamo dai 20 ai

Quirico, una visita semplice,fraterna, gustosa e ricca egioia.

E’ stata l’occasione perconoscere Serra San Quirico,la sua lunga storia di paese edi chiesa, condividere pre-ghiera, eucaristia, pasti, sen-tirsi uniti e fratelli anche seprovenienti da realtà differen-ti.

Un momento particolar-mente bello è stato il raccon-to dell’esperienza missiona-ria di don Michele che harisvegliato in noi quello spiritomissionario che è nel dnadelal Chiesa: per essere talenon può che essere missio-naria e questo non solo inPerù, ma partendo dalla

46 anni) divisi in bienni conformazione ed educatore dif-ferenti: io faccio parte delterzo biennio, quello orientatoverso l’ordinazione, insiemead altri nove compagni.

Proprio noi con il rettore,don Luciano, sabato 10 edomenica 11 dicembreabbiamo fatto visita allacomunità di Serra San

nostra piccola realtà, da uncuore aperto alle necessità ditutti.

Da parte mia ringrazioquanti hanno permesso ecollaborato per questo finesettimane “particolare”, con ildesiderio che ci siano altre“gradite sorprese”!!!

Marco Gentilucci

Page 4: 5/2011 Eco della Rossa

4 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 5/11

IIIILLLL PPPPAAAAEEEESSSSEEEE PPPPRRRREEEESSSSEEEEPPPPIIIIOOOOPalazzo Piccioni - Palazzo Bacci

Chiesa S. Filippo - Piazza della Libertà

MOSTRA DEI 100 PRESEPI(artigianato locale e internazionale)

XXIV Edizione

NNAATTALEALE 20112011dal 25 dicembre all’8 gennaio 2012

APERTURA:Festivi/Feriali ore 15,00 - 19,00

Info: 0731 86004 - 86100

LA VOCE DI SAN QUIRICO

Famiglia gianellianadi Serra S. Quirico

NATALE: UN INCONTRO DA VIVERE S. Lucia: la luce della fede

Tornato

alla

Casa

del

Padre

“Serrainsieme” ...

ARNALDO CUICCHIn. 9-10-1921 † 26-11-2011

Il M° S. Fraboni all’organo di S. Lucia (1676)

Dopo gli ultimi incontri conSuor Raquel avevamo propriobisogno di notizie aggiornatesulle missioni gianelliane; l’in-contro di questa sera, 2 dicem-bre, ci ha fatto conoscere ilCeGiAMiS con tutti i particolariprogrammatici e organizzativi.Una novità per tanti di noi, cheabbiamo, non solo apprezzato,ma abbiamo valutato attenta-mente gli obiettivi e i progettiche il Consiglio Centrale ha stila-to per poterli attuare, quantoprima, nella nostra piccola realtà.Non sappiamo ancora come, mala “fantasia della carità” ci sug-gerirà i mezzi più idonei per tro-vare nuove persone generose per

il sostegno a distanza e perrispondere in maniera generosaall’importante progetto della“Casa per bambini di strada “a Khandwa – India -.

Altra notizia che ci ha fattomolto piacere è quella della pos-sibilità di avere voce, anche sesolo per scritto, al CapitoloProvinciale prossimo e, poianche in quello GeneraleStraordinario che si terrà nel giu-gno 2012.

Ci siamo detti: se una mancia-ta di apostoli ha sparso l’amoredi Cristo in tutto il mondo, noisiamo più del doppio…qualcosadi buono verrà fuori!

Il gruppo di Serra

A cinque anni dalla riaper-tura della chiesa dopo il lungolavoro di restauro in seguito alterremoto (era il 13 dicembre2006) si è anche quest’annocelebrata solennemente lafesta di S. Lucia, con grandeconcioerso di folla, favoritaanche dal clima piuttosto mite.

La solenne concelebrazio-ne è stata presieduta dalmonaco silvestrino DonVincenzo Fattorini, che nell’o-melia ha ricordato con com-mozione gli anni trascorsi daimonaci in questo ambienteserrano: una presenza duratafino al 1989 e nata secoliaddietro quando i Silvestrinidalla primitiva sede di S.Bartolo, si trasferirono, nel XIIIsecolo nel centro abitato diSerra S. Quirico. Ha parteci-pato anche fra Giuseppe,ultraottantenne, noto artista dipresepi, che molti partecipantialla celebrazione hanno voluto

salutare ricordando i tanti annivissuti nel monastero di S.Lucia.

Il celebrante ha invitato inol-tre a riprendere e valorizzare ilculto di un monaco serrano, ilBeato Ugo degli Atti, che haseguito le orme di S. Silvestroe che molto è venerato nellavicina città di Sassoferrato,dove è sepolto il suo corpo. Isegni di fede lasciati dai nostriantenati vanno rinnovati conuna vita degna del nome cri-stiano, affinchè la luce dellafede, non si spenga nellanostra società, tentata diescludere Dio dalle sue sceltedi vita. Ha arricchito la festa ilsuono del pregevole organo,sotto le esperte mani del M°Simonetta Fabroni, particolar-mente affezionata a questostrumento, che ha accompa-gnato la celebrazione e al ter-mine ci ha fatto ascoltare deisuggestivi brani.

BATTESIMO

MARCHI LORIS - 11-12-2011

Il “Negozietto”ci attende

per regali solidali

Dopo la festa di S. Lucia fino a Pasqua tutte le Messe ver-ranno celebrate nella chiesa parrocchiale di San Quirico

DOMENICA 18 DICEMBRE “Benedizione dei bambinelli“ dei presepi in famigliaS. Messe ore 9.00 – 11.30* ore 18.00 nel Teatro parrocchiale di Serra StazioneSPETTACOLO NATALIZIO per le famiglie del catechismoe dell’oratorio

GIOVEDI 22 DICEMBREOre 16.00 - S. Messa e festa di Natale per la comunità dellaCasa di riposo* A S. Quirico non si celebra: ci uniamo alla festa della Casadi riposo

SABATO 24 DICEMBREOre 17.00 - S. Messa vespertina nella Casa di riposoOre 24.00 - MESSA DI MEZZANOTTEApertura del “Paese Presepio” e “Mostra dei Cento Presepi”

DOMENICA 25 DICEMBRENATALE DEL SIGNORE SS. Messe ore 9.00 - 11.30 Avvento di Fraternità: durante il tempo di Natale si raccol-gono le offerte per l’aiuto ai poveri

LUNEDI’ 26 DICEMBRE FESTA DI S. STEFANOSS. Messe ore 9.00 – 11.30: durante questa seconda celebra-zione si ricordano gli ANNIVERSARI DI MATRIMONIOdel 2011 (1°-10°-20°-25°-30°-40°-50°-60°)

MARTEDI’ 27 DICEMBRE in collaborazione con l’U.D.A,ore 17.30, nella Sala consiliare CONFERENZA SUI PRE-SEPI con il Dott. Riccardo Ceccarelli

SABATO 31 DICEMBRE Casa di Riposo ore 17.00S. Messa e “Te Deum” di ringraziamento

DOMENICA 1 GENNAIO 2012Festa di S. Maria madre di DioGiornata mondiale della paceOrario festivo ore 9.00 – 11.30

** MERCOLEDI’ 4 GENNAIO GITA AI PRESEPIa VERONA

VENERDI’ 6 GENNAIO - EPIFANIA Giornata Mondiale dei ragazzi MissionariSS. Messe ore 9.00 – 11.30 A questa seconda Messa si invitano in particolare bambini,ragazzi e le loro famiglie.• ore 17.00 FESTA DELLA BEFANA nel Teatro parroc-chiale di SERRA STAZIONE per TUTTI i bambini e ragaz-zi della zona.

DOMENICA 8 GENNAIO (Battesimo del Signore): terminail Tempo natalizio SS. Messe ore 9-11.30Ore 17.00 concerto d’organo alla fine del tempo natalizio

SABATO 14 GENNAIO S. Messa ore 17.00 Casa di Riposo ore 19.00 a Madonna delle Grazie di Forchiusa nella memoriadi S.Antonio abate

DOMENICA 15 GENNAIO – SS. Messe ore 9.00 – 11.30• Festa tradizionale di S. Antonio abateDistribuzione del pane benedetto e benedizione degli alimenti• Dal 18 al 25 Gennaio – Settimana di preghiera per l’unitàdei Cristiani

DOMENICA 29 GENNAIO: ore 16.30 al teatro di SERRASTAZIONE incontro con gli amici di altre nazioni, seguemerenda “multietnica” per tutti.

Nel pomeriggio di Giovedì 8dicembre, si sono esibiti, pressola sala consiliare in un apprez-zato e partecipato intratteni-mento “Serrainsieme”: pensie-ri-musica- parole. Gli autori diquesto avvenimento serranosono precisamente “Il coro deiragazzi del Cruciani”. “Non ciconoscete? Allora prima di tuttovogliamo spiegarvi chi siamo,come siamo arrivati a questauniziativa. Il nostro gruppo ènato innanzitutto per la vogliadi stare insieme e di cantare.Dopo alcuni incontri ci siamodetti: “Proviamoci!” e abbiamoincominciato a vederci per ani-

mare la Messa domenicale. Adun certo punto abbiamo sentitoil bisogno di uscire, di incontra-re e di condividere con gli altriquella gioia che viviamo ognivolta che ci vediamo e proprioin questo momento, che stiamovivendo pieno di difficoltà e checi vorrebbe tutti nelle nostrecase...noi vogliamo incontrarvi.Allora tutti insieme abbiamodeciso che saremo stati tutti qui,non per un concerto, non perdeclamare poesie, ma... perstare semplicemente insieme! Ese al termine avremo anche soloun amico in più, sarà stata unabella conquista”.

Se si vuol salvare nelnostro mondo la gioia, occor-re ritornare e stimare trevalori, che ci sono richiamatiproprio dalla scena del pre-sepio, la famiglia, la vita, ilsenso di Dio.

Gli ospiti della stalla diBetlemme erano poveri esenza prestigio, ma avevanouna ricchezza impagabile,che troppo spesso i ricchi sinegano: erano legati tra loroda quell’ amore indissolubilee santo che da origine allarealtà familiare. Proprio per ilgrande dono di una famigliastabile e concorde, Maria eGiuseppe- deboli e senzadifesa davanti al mondo-erano più forti di ogni sventu-ra, più potenti di ogni umanaprepotenza, più capaci digustare l’esistenza di quantonon siano i cosiddetti gau-denti. Oggi questo bene èinsidiato e deteriorato, e per-ciò gli uomini e le donne delnostro tempo sono in misurasempre più larga intristiti,insicuri, infecondi. Una fami-glia senza una casa propriacome era quella diBetlemme – è innegabilmen-te nel disagio; ma riescesempre se si mantiene unita,a dare ai suoi componenti le

ragioni per vivere, per lotta-re, per rasserenarsi. Inveceuna casa – anche bella,anche comoda, anche splen-didamente arredata- doveconsapevolmente non si fasussistere una vera famiglia,è il luogo più squallido edesolato. Poi la stalla diBetlemme irradia la gioiaperché in essa è trionfata lavita: non c’è motivo piùautentico di allegrezza dellanascita di un bambino. Infineil Natale ci assicura la gioiaperché ci assicura la presen-za di Dio. Quel Dio che comi-camente si tenta di estromet-tere dal mondo che è suo,con la nascita nella naturaumana dell’Unigenito eternodel Padre si è saldamenteinsediato nel cuore della sto-ria, ed è diventatol’Emmanuele, cioè il Dio connoi. Riconoscere il Dio connoi, adorarlo, lasciarci avvol-gere dalla sua forza d’amore:ecco ciò che ci viene propo-sto dall’angelo, così come èstato proposto dall’angeloalla semplicità dei pastori.Questo è anche, a ben vede-re, il meno convenzionaledegli auguri natalizi.

(da una riflessione diGiacomo Biffi)

Il Natale di Cristo e i nostri valori

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5/11 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 5

Catechismo attivo Calendariodi Natale

LA VOCE DI CASTELLARONatale: proibito

rimanere neutrali

Auguri

Nadia geometra

Laureate di casa nostra

Tornati alla Casa del Padre

OFFERTE (dal 16-10 al 13-12-2011)

DOMENICA 18 DICEMBRE Ore 11.00 - S. Messa e Benedizione deiBambinelli per i Presepi nelle famiglie

SABATO 24 DICEMBREVIGILIA DI NATALEOre 23.00 - SANTA MESSA DELLA NATIVITA’(Avvento di fraternità: le offerte di questamessa saranno destinate alla carità)

DOMENICA 25 DICEMBRENATALE DEL SIGNORE Ore 11.00 - Solenne Santa Messa

LUNEDI’ 26 DICEMBRE festa di S. StefanoOre 11.00 - Santa Messa: si ricordanogli anniversari di matrimonio del 2011

SABATO 31 DICEMBREore 17.00 - S. Messa prefestivae di Ringraziamento di fine anno

DOMENICA 1 GENNAIO 2012Festa della Santa Madre Di DioGiornata Mondiale della Pace ore 11.00S. Messa

** MERCOLEDI’ 4 GENNAIOGITA AI PRESEPI a Verona

GIOVEDI’ 5 GENNAIO ore 17.00 - S. Messa ore 18.00 - “Venite bambini arriva la befana“

VENERDI’ 6 GENNAIO Giornata Mondialedell’infanzia Missionaria ore 11.00 - S. Messa con premiazionedella mostra dei presepiore 17.00 - spettacolo della Befana per tutti ibambini al teatro parrocchialedi Serra Stazione

DOMENICA 8 GENNAIO(Battesimo del Signore): termina il Temponatalizio ore 11.00 - S. Messa

DOMENICA 15 GENNAIOFESTA DI S. ANTONIO ABATES. Messa ore 11.00 - Distribuzione del panebenedetto e benedizione degli alimenti

Abate Renato e Agnese, Enna;Albanesi Egildo, Castelferretti;Angeloni Ennio, Mergo;Argalia Giovanni, Terontola;Baffi Enrico, Avacelli; BaglioniAlessandro, Segrate; BaglioniAlex, Serra San Quirico;Bartocci Susy, Ancona; BiagioliGino, Roma; Boccetti Gianluca,Serra Staz; Bocci Anna Maria,Serra Paese; Bonci Margherita,Ancona; Borghesi Emanuele,Mergo; Borgognoni Giovanni,Mergo; Brega Barbara, Ancona,Brega Elvira, Serra Paese;Brega Gianfranco, ascoliPiceno; Brega sergio, Mergo,Brega Vincenzina, Poggio S.Vicino; Brocanelli Giuseppa,serra S. Quirico; BruschiFabrizio, Serra S. Quirico; Casadi Riposo, Serra Paese;Castellucci Sandra, Pescara;Ceciliani Basilio, chiaravalle,Centinari Massimo, Serra Staz;Chiavelli Fabio, Serra Staz;Chiodi Maria, Serra Paese,Cariaci Tullio, Serra S. Quirico;Clementi Maria Bruna, Sasso;Corinaldesi Elisa, mergo;Costarelli Giacomo; CuicchiAngelo, Serra Paese, CurziQuarto, Sasso; Duca Anna,Serra Staz; Duca Danilo,Falconara, Federici Pierina, S.Elia; Fiorani Anna, Avacelli;Fiorani Marcello, Mergo;Francolini Iolanda, Fabriano;Francolini Mario, Mergo;Galeassi M. teresa, Roma;Giampieretti Roberto,Fabriano; Giorgi Luciano, SerraPaese; Grassi Roberto, Sasso;Lavino Paolo, Chiaravalle;Iacobelli Roberto, Roma,Impiglia Pierina, Roma; LatiniRemo, Serra Staz; LucariniBianca Maria, Ancona,Luchetta Giorgio, Serra Staz;

Maiolini Iolanda, Mergo;Mattiacci Mara, castelplanio;Mazzolani Samuele,Monteroberto; MedardoniDina, Serra Paese; MeloniDanilo, Serra Paese, MilitelloPier Giuseppe, Porto S. Elpidio;Mimotti Alfredo, Serra S.Quirico; Mimotti Luigi, SerraS. Quirico; Morettini M. Pia,Castelplanio; MoronciFrancesco, Sasso; N.N. SerraPaese; Ortolani Andrea, SerraS. Quirico; Ortolani Anita, serraStaz; Ortolani Anna, Milano;Paladini Giuliano, Fabriano;Pandolci Francesco, Serra Staz;Papalini Francesco, Serra staz;Pasquini Dario, Serra S.Quirico, Piattella M. Paola,Ancona; Piersanti Anna, SerraS. Quirico, Pietrini Settimio,Serra S. Quirico; PiersimoniArmanda, Martinsicuro(Teramo); Pieragostini Delia,Mergo; Pierantonelli Mario,Moie; Pietrini Costantino,Ancona; Pompili Antonio,Mergo; Ponzetti Emiliano,Serra S. Quirico; RomaniniMarcello; Serra Staz; RosoraniGianna, Sasso; Rosetti Elena,Cupramontana; Rossi Vilma,Serra S: Quirico; SartarelliVerdiliano, Arcevia; ScortichiniIvo, Serra Staz; Serini Antonio,S: Elia; Serini Emanuele, SerraStaz; Serini Enrica, Serra S.Quirico; Servadio Geniale(moglie), Serra Paese; Stefaninisem, Mergo; Tisba Marisa,Castelplanio; Uncini Novella,Mergo; Varani Paolo, SerraPaese; Venanzi Leondina,Mergo; Vennarucci Luigi,Alessandria; Vescovo Cesarina,Roma; Zampetti Arnaldo, PonteGaleria (RM); ZampettiGiuseppe, Serra Staz.

RIGUCCI RENATOn. 25-5-1946 † 5-11-2011

CIMARELLI MARIA ved. LOCCIONIn. 29-6-1930 † 1-12-2011

11-12-2011: musica di qualité con coro e orchestra della SantaCasa

La “Contessa” M. Cristina Stelluti festeggia tra amici 90 anni

A Sant’Elena

“Venne tra la sua gente, ma isuoi non l’hanno accolto” (Gv1,11)

Questa espressione del Vangelo diGiovanni, ci mette con le spalle almuro. Ci impone la scelta più radica-le della nostra vita: accogliere o rifiu-tare che Dio collochi la sua “tenda inmezzo a noi”: stringi, stringi, è il vero“caso serio” dell’esistenza.

Che fare di fronte a questa provo-cazione? Denunciare Gesù comeabusivo e disturbatore della quietapubblica? Rimetterlo in croce o met-

terlo in ridicolo? Far finta di niente,tanto prima o poi si stancherà e se neandrà via?

Oppure accoglierlo con i segnidella festa e sperimentare con lui ilmistero della vita?

Oggi di fronte al macigno che ciruzzola addosso con quelle paroledell’evangelista Giovanni, tutto ci èpermesso fuorché rimanere neutrali!

(da una riflessionedi mons. Tonino Bello)

Consolidamento casa parrocchialeI lavori di consolidamento

della casa parrocchiale, benchédurati più a lungo del previstosono stati condotti a termine,tanto che per la festa di agosto ilsalone e la cucina sono stati uti-lizzati. La spesa globale hasopravanzato il preventivo poi-ché sono state eseguite delleopere necessarie ma non pre-ventivate, come il totale rifaci-mento del pavimento, gli intona-ci, la porta a vetri esterna, i divi-sori interni per avere una cucinaed un bagno più spaziosi, connuovi rivestimenti in mattonelle, isanitari e aspiratore del WCnuovi, la sistemazione delle fine-stre...Per far fronte a tutte questespese abbiamo utilizzato giàcirca 15 mila euro del conto dellaparrocchia e 30 mila del prestitodella Curia. Per saldare il debito,che si aggira ancora sui 35 milaeuro è stato necessario, con il

consenso del consiglio parroc-chiale di affari economici e delconsiglio di amministrazione dio-cesano è stato acceso un mutuoda estinguere in 8 anni. Lo sfor-zo economico per la Parrocchiaè notevole: speriamo di saperonorare questo impegno, anchecon l’aiuto di coloro che usufrui-scono delle strutture dellaParrocchia. Pertanto questoampio salone, ora così benristrutturato, è a disposizionedella comunità e di quanti vor-ranno farne uso anche permomenti particolari di festa o diincontro (dietro un piccolo com-penso di 20 al dì e 30 conriscaldamento, senza uso dellacucina). Fin d’ora un grazie vivis-simo ad una famiglia che havoluto generosamente accollarsila spesa dell’idraulico e dell’elet-tricista.

(don Michele)

E’ ripreso il cammino del cate-chismo parrocchiale. Al piccologruppo dello scorso anno (4ragazzi) si sono aggiunti Ivan eClizia della Famiglia Zanni cheha aperto la nuova attività com-merciale (bar e generi alimentari)a Castellaro paese. Le giovanicatechiste Elisa e Giulia conlodevole buona volontà riunisco-no i ragazzi il sabato impegnan-doli in varie attività. Il grupponon ha in quest’anno scolastico lameta di nessun sacramento. Nel

2013 speriamo di poter giungerealla Cresima dei ragazzi e allaprima Comunione della più pic-cola (Clizia). Sono i pochi ragaz-zi che ancora il paese ha: altripochi ci sono ma ancora moltopiccoli. Accompagniamo dunquecon simpatia e con la preghieraqueste ...speranze castellaresi. Esperiamo che le famiglie sappia-no invitarli ad essere presenti nonsolo al catechismo del sabato maanche all’incontro domenicalecon la comunità riunita in chiesa.

Nuovo bar e alimentari

Il 28 Novembre, superandobrillantemente l’Esame di Stato,NADIA GIACOMONI ha otte-nuto l’abilitazione all’eserciziodella professione di Geometra.Babbo Mario, mamma Anna,tutta la tua splendida numerosafamiglia e Manolo sono orgoglio-si e fieri di te! Tutti i tuoi amici diCastellaro ti fanno un grossoaugurio per una carriera piena disuccessi……e noi amiche disempre, che ti siamo state vicinedurante tutto il percorso e abbia-mo condiviso con te ansia epaure, ora siamo felicissime difesteggiare il raggiungimento diquesto tuo traguardo! Ti facciamoun grandissimo in bocca al lupo,

ricordandoti che questo è solo l’i-nizio cara Geom. Giacomoni!!!

Lucia e Jessica

Congratulazioni alla neo dot-

toressa MARTA ORTOLANI

che lo scorso 10 novembre si è

laureata in Lettere Moderne,

presso l’Università degli Studi

di Perugia, discutendo la tesi

dal titolo L’Agnese va a morire

di Renata Viganò – Uno sguar-

do femminile sulla Resistenza.

Il 24 novembre pressol’Università Politecnica delleMarche LUCIA ORAZI si è lau-reata infermiera, discutendo la tesi“Caring for the caregivers: revi-sione sistematica sulla rilevazionedei bisogni di chi assiste familiariaffetti da patologia oncologica”.Al raggiungimento di questo miotanto ambito traguardo, che è soloil punto di partenza per l’eserciziodi un’antica ma sempre difficileprofessione, vorrei augurarmi unavita lavorativa piena di soddisfa-zioni che ripaghi a pieno i sacrifi-ci fatti in questi 3 anni diUniversità. Quella che ho scelto diintraprendere è una professione

impegnativa, che, anche se spessosottovalutata, richiede competen-za, passione, umanità ed una gran-de forza per sé e per gli altri.Sperando di esserne all’altezza,sono felicissima della scelta cheho fatto! Un ringraziamento parti-colare va a tutta la mia famigliache all’inizio mi ha incoraggiato aprendere questa strada, poi mi hasupportato nei momenti più diffi-cili e finanziato, sacrificandosi perme, sperando di averla ripagatacon la soddisfazione e la gioia divedermi raggiungere questo tra-guardo. Grazie!! Grazie aFrancesco che mi è stato semprevicino in quest’ultimo difficileperiodo, così carico di tensione,nervosismo e sacrificio e grazie atutti gli amici che con le loro sera-te, le loro feste e la loro calorosacompagnia mi hanno inconsape-volmente donato splendidimomenti di serenità, dimentican-do lo studio, gli esami e il tiroci-nio! E proprio come gli amici mihanno scritto su un biglietto:“Dopo tanti sacrifici, nelle listedegli infermieri ora ci sei anchetu, il tuo impegno è stato premia-to. Congratulazioni! Ce l’hai fattaDottoressa!!!”.

Lucia

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6 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 5/11

PARROCCHIADI S. LORENZO

Tel.0731/814866

cell. parroco 333 7206497

SERVIZI RELIGIOSI:

- Messe festiveore 10,00

- ore 11,15

- Messa prefestivaore 17,30

LA VOCE DI MERGO

Nato alla grazia

Oratorio “La Farfalla”

Tornate alla Casadel Padre

BuonNatale!

DOMENICA 18 Dicembre 2011: Benedizione deiBambinelli.Ore 10,00 S. Messa Chiesa AngeliOre 11,15 S. Messa Chiesa Parrocchiale

MERCOLEDÌ 21 Dicembre 2011: LiturgiaPenitenzialeOre 16,30 Casa di Riposo; Ore 17,30 S. MessaOre 21,00 Chiesa Angeli

GIOVEDÌ 22 Dicembre 2011:Ore 15,15 S. Messa Casa di Riposo - Salone e FESTADI BUON NATALE

SABATO 24 Dicembre 2011: Vigilia di NataleOre 17,30 S. Messa Casa di RiposoOre 24,00 S. Messa di MEZZANOTTE – CHIESAANGELI

DOMENICA 25 Dicembre 2011: NATALE DELSIGNOREOre 10,00 S. Messa Chiesa AngeliOre 11,15 S. Messa Chiesa Parrocchiale

LUNEDÌ 26 Dicembre 2011: S. StefanoOre 10,00 S. Messa Chiesa AngeliOre 11,15 S. Messa Chiesa Parrocchiale

MARTEDÌ 27 – VENERDÌ 30 Dicembre 2011Ore 17,30 S. Messa Casa di RiposoOre 18,30 S. Messa Chiesa Angeli

SABATO 31 Dicembre 2011: Ringraziamento di FINEANNOOre 17,30 S. Messa e “Te Deum” Casa di Riposo

DOMENICA 1 Gennaio 2012: Maria SantissimaMadre di Dio Giornata della PaceOre 10,00 S. Messa Chiesa AngeliOre 11,15 S. Messa Chiesa Parrocchiale

VENERDÌ 6 Gennaio 2012: Epifania del SignoreOre 10,00 S. Messa Chiesa AngeliOre 11,15 S. Messa Chiesa ParrocchialeOre 15,30 Omaggio a Gesù Bambino e premiazione“Concorso Presepi”CHIESA ANGELI

DOMENICA 15 Gennaio 2012: Festa di S. AntonioAbate – ORARIO FESTIVO

Ve lo voglio augurare conalcune belle parole prese da“Vita Pastorale”, una rivista allaquale siamo abbonati come par-rocchia.

A Natale o in un giorno diNatale “proviamo a sederci insilenzio davanti o accanto alpresepio con gli stessi occhi tra-sognati della semplicità deibambini o dei pastori e scopri-remo che la tenerezza – semed’amore – e la bellezza – acces-so al mistero – scaturiscono daesso come un fiume che inondadi letizia vera la famigliaumana”.

Sì, perché, a rifletterci bene,tenerezza e bellezza, candore estupore sono i veri colori delNatale nella intensissima espe-rienza umana e nella ricchezzadei contenuti cristiani.

Là, nel presepio, tenerezza ebellezza sembrano aver strettoun patto ed essersi date la mano.Sono esse a far salire un pensie-

ro dietro l’altro fino a farci tro-vare immersi in una folla divoci e di suoni, di sapori e diprofumi, di volti e di immagini:è il miracolo del Natale, ilNatale di un Dio bambino, dive-nuto uno di noi, uno di famiglia.

Il suo vagito, il primo di unDio fatto carne, risuonato nelsilenzio della notte tra le brac-cia di una vergine-madre harestituito dignità e gioia, ilcanto e la danza a quelli che Luiindistintamente chiama fratellie sorelle. La sua nuda, fragile etenera carne avvolta di miseria edi povertà ha suscitato stupore etenerezza nell’animo rude deipastori. Il Suo viso, splendido eluminoso più del meriggio, ilsuo sorriso, fiorito all’eternitàsulle sue labbra pure giammaivenuto meno nel tempo, ci con-giunge al cielo in sublimeabbraccio e in mirabile scambiotra la sua e la nostra natura.

Il Parroco

Il nostro oratorio “Lafarfalla”, proprio in occa-sione del suo primo com-pleanno, ha organizzato il30 ottobre la “Festa dellaLuce”, per la vigilia diOgnissanti. Tantissimibambini e ragazzi hannoanimato la festa per tutto ilpomeriggio e, dopo lacena con i genitori, abbia-mo assaggiato diversidolci fatti dai ragazzi piùgrandi, frutto degli esperi-menti di tutti i lunedì allaboratorio cucina.

La Festa della Luce èstata organizzata perfesteggiare e pregare

anche i nostri Santi chehanno offerto le loro vitein onore di Gesù, dandociun esempio da imitare.

A tutte le persone chefrequentano l’oratorioviene sempre ricordatoche la cosa più importanteè avere nel cuore la luce ela gioia di vivere per poteraccettare tutto, vittorieo…sconfitte. Volendosibene egualmente!!!

Con l’occasione voglia-mo ringraziare di cuore ilnostro parroco che ha cre-duto nell’oratorio e lo hasostenuto sin da subi-to…GRAZIE!!!

RICCARDO D’ORAZIO - 23-10-2011

Anche quest’anno

“AGGIUNGI“AGGIUNGIUNUN POSTOPOSTOAA TTAAVOLA”VOLA”

(la nostra adozione a distanza)

Il giorno 11 novembresi celebra la Festa di SanMartino cui è intitolata laChiesa della zona diAngeli; anche quest’annoinserita nell’ormai cele-bre “Festa di San Martìall’Angeli” abbiamo orga-nizzato una “pesca dibeneficenza”, anche incollaborazione con la ProLoco di Mergo che ha for-nito la casetta di legnoper allestire il tutto.

L’impegno e la genero-sità di quanti hanno colla-borato, la grande affluen-

za di pubblico favorita daserate quasi primaverili,ci hanno permesso diraccogliere una bellasomma che verrà devolu-ta ai bambini bisognosiassistiti dai nostri missio-nari.

Anche questa iniziativaè un piccolo esempio dicome si possa dare unaiuto, sull’esempio di SanMartino, che ha diviso ilsuo mantello con unpovero, a fratelli e sorellebisognosi di tutto, anchefacendo festa.

Siamo grati a Dio per ildono prezioso della tualunga vita, per quel tuosguardo tenero e serenoche ha riempito di gioiaogni nostro giorno insie-me a te.Sorridici sempre, angelocaro!

La famigliaSANTINA CORINALDESI

103 anni - † 24-11-2011

GIOVANNA PASQUINIn. 7-5-1922 † 6-12-2011

Vogliamo ricordarti com’e-ri e crederti ancora viva(nel Signore).Sappiamo che ancora ciascolti e come sempre cisorridi.

I figli

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5/11 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 7

NOTIZIARIO DI CRONACA

Direttore responsabile:Michele Giorgi

Capo Redattore: Donata CattaneoRedattori:

Laura Corinaldesi, Teresa GiorgiEva-Edvige Martorelli

Autorizzazione Tribunale di Anconan. 122 dell’8-5-1952

Stampanova - Jesi (AN)Via Abruzzetti, 12

Telefono (0731) 207556Fax (0731) 214549

Università adulti al via

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Natale per un giornocambia il mondo

Anno Nuovo

3a Edizione

Natale dei piccoli

Inaugurazione nuova sede Juve Club

Aspettando l’anno che verrà affidiamo fragili sogni di ogni età.All’anno nuovo io direi di esserepazientesenza brutte sorprese,far sparire guerre oltre il confine.La povertà, le malattie nel mondoavessero una fine.Anno nuovo che sia migliore,un futuro per chi è senza lavoro; che regali speranze nuove.La pace che ci fa sognaresi possa festeggiare.In compagnia brindare con allegria,cin cin Buon anno a tutti.

Mirella Ortolani

Natale, vorrei cambiare la gentecome fossi una persona di potere,regalando al mondo solo piacere.Natale porta la pacenei paesi dove si muore,manda via i pensieri ...la nebbia nei loro cuori in unico amore!Natale spazza le nuvole nerevalicando strade e pontiinsegnando a tutti le preghiere.Natale GESU BAMBINO,preghiere che i poveri soldatisi stringano con solo amoresenza chiodi sul cuore, sangue e dolore!Natale, una nuvola brillanteporta anche luce sul cuore più schivo...però sol per un giorno...Preghiamo che duri per sempre.

Christine Keller

B

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Domenica 11 dicembre 2011le due associazioni sportive:Juventus Club Doc “ SERRA08” e Serrana 1933 hanno orga-nizzato per il terzo anno conse-cutivo “ IL NATALE DEI PIC-COLI”. Grande partecipazionedei nostri bambini, divertimentoassicurato con canti, giochi etombola finale ricca di moltipremi. Hanno presenziato “ le

ragazze del twirling”. Ilmomento più atteso è stato l’ar-rivo di Babbo Natale che hatrainato un bellissimo slittinocarico di doni.

Grazie a tutti per la parteci-pazione ed auguri vivissimi perle Sante Feste e….. arrivedercial prossimo Natale.

Juventus club doc Serra 08& Serrana 1933

Hai mai guardato i bambini in un girotondoo ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfallao osservato il sole allo svanire della notte?Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce.Il tempo è breve. La musica non durerà.

Percorri la vita in volo?Quando dici “come stai ?” ascolti la risposta?Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo lettocon centinaia di questioni successive che ti passano per la testa?Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce.Il tempo è breve. La musica non durerà.

Hai mai detto a tuo figlio, “lo faremo domani?”senza notare, nella fretta, il suo dispiacere?Mai perso il contatto con una buona amicizia?Tu non avevi mai avuto tempo per chiamare e dire “Ciao”?Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce.Il tempo è breve. La musica non durerà.

Quando corri così veloce per giungere da qualche parteti perdi la metà del piacere di andarci.Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno,come un regalo mai aperto...gettato via. La vita non è una corsa.Prendila piano. Ascolta la musica.

(Poesia scritta da una adolescente malata terminale di cancro:meditiamo, gente, meditiamo!!)

Danza lenta

La serata inaugurale del XVI Annoaccademico dell’Università degliAdulti di Serra San Quirico, tenutasinel teatro parrocchiale della Stazione,nel pomeriggio di domenica 30Ottobre, è stata veramente ottima.Infatti, con eccellente equilibrio, sisono alternati momenti di approfondi-mento storico-sociale, relativo al temadello status economico agricolo al cam-bio del secolo 1800-1900, curato dalProf. Santilocchi, Preside della FacoltàAgraria di Ancona e momenti di piace-vole ascolto di arie della belle époque,eseguite dal gruppo “Petite Opéra”.

Il tutto è risultato altamente soddi-sfacente per i presenti che in buonnumero hanno espresso giudizi positivi.Ci auspichiamo che ciò sia di buonaugurio per il nuovo anno accademico;speriamo che gli iscritti siano piùnumerosi che nel passato e che possano

godere di momenti aggreganti e cono-scitivi come è nello spiritodell’Università degli Adulti. Ci sentia-mo di dire che quest’anno il program-ma (che ha come tema il positivismoscientifico-belle époque) è stato orga-nizzato con particolare cura: sono statidefiniti gli orari delle lezioni (sino amaggio) e le uscite (una di un’interagiornata e l’altra con l’impegno delsolo pomeriggio), per un contributocomplessivo di euro 41.00 adiscritto/partecipante. Un grazieall’Amministrazione Comunale presen-te nelle persone del Sindaco Cantiani edell’Assessore alla Cultura Simoncinied un particolare ringraziamento allaDott.ssa Vinny Cecchetelli che conl’ausilio delle nuove segretarie Gioia eMiriam seguiranno l’andamentodell’Anno Accademico 2011-2012.

Gli iscritti

Convince di nuovo il formatproposto dalla CompagniaTeatrale Totòro Teatro. Consuccesso si è conclusa la secon-da edizione di POST-IT.Un'avvincente serata dove sulpalco si sono mescolati stili earti differenti. Teatro comico edrammatico, drammaturgie ori-ginali e seducenti tanghi, si

sono snocciolati per due ore dispettacolo eterogeneo. LaCompagnia Totòro Teatro nascea Serra

San Quirico nel 2007 e daallora promuove il fare teatro,come mezzo di comunicazionee abbattimento delle barricatepopolari.

Valentina

Il 28 agosto 2011 loJuventus Club doc “ serra08” si è trasferito nella nuovasede che si trova in viaClementina n° 79 ( adiacen-te alla Banca BCC).

All’inaugurazione hannopartecipato moltissimi soci esimpatizzanti juventini.

Per l’occasione è interve-

nuta telefonicamente Mariel-la Scirea. Colgo l’occasionedatami attraverso L’eco de laRossa per augurare al diret-tivo e a tutti i soci del Club unfelice e sereno Natale ed unbuon anno 2012.

Il presidenteElda Evangelisti

La Piazza in vesti natalizie

Incontro con Renato Farina

“Cossiga mi ha detto”Sabato 22 ottobre scorso,

organizzata dal locale comita-to culturale “D. Gaspari”, con ilPatrocinio del Comune diSerra san Quirico ed in colla-borazione con la Libreria“Cattolica” di Jesi , si è tenutapresso la sala del Consiglio diPalazzo Piccioni a Serra laseconda conferenza-dibattitodedicata al ciclo di incontri conle “penne” famose del giornali-smo italiano. Ospite il famososcrittore-giornalista RenatoFarina , già vicedirettore delgiornale “Libero” di V. Feltri,attualmente On.le membrodella Camera dei Deputati,che ha presentato il suo ultimolavoro ovvero il libro “Cossigami ha detto”, edito da Marsilio,che raccoglie il testamentospirituale e politico del notoPresidente della Repubblicascomparso pochi anni fa.L’iniziativa, perfettamente riu-scita (la sala del Consiglio eragremita, molte autorità istitu-zionali erano presenti e sonostati peraltro venduti numerosilibri dell’autore con dedicapersonale dello stesso Farina)ha lasciato positivamente stu-piti tutti coloro che, senza pre-giudizi politico-ideologici di

qualsiasi origine, hanno potu-to ascoltare l’autore evidenzia-re aspetti della fede e dell’u-manità di Cossiga sconosciutiai più , aspetti che hannoacceso e favorito un interes-sante dibattito andato benoltre le solite e noiose logichedi potere . Ancora una volta siè fatta vera cultura. Arrivedercial terzo incontro.

Per il Comitato “D. Gaspari”Avv. Romeo Ferrini

Halloween serrano

Se si chiede ad un bambi-no di scuola primaria: “ Checosa vorresti fare da grande?” – “ il dottore!!!- Per unbambino che si impegnacostantemente nello studiola risposta potrebbe sembra-re un sogno realizzabile maper colui che non ha moltavoglia di studiare, selettivosulle materie a lui più inte-ressanti, la risposta è unmiraggio che non si realiz-zerà mai………

Questo è stato mio figlioDamiano che non è riuscito adiventare dottore di MedicinaGenerale ma sempre unDottorato è riuscito a impu-gnare; ”Tecnico di radiologiamedica, per immagini eradioterapia”

COMPLIMENTI DAMIA-NO HAI REALIZZATO IL

TUO SOGNO.I tuoi genitori ti fanno i

migliori auguri per un futuropieno di soddisfazioni.

All’Università Politecnicadelle Marche facoltà diMedicina e Chirurgia il gior-no 15 Novembre si èLaureato DAMIANO CIRIA-CI discutendo la tesi: “ ISoftware Open Source nelPost-Processing inTomografia Computerizzata”relatore Prof. AndreaGiovagnoni, CorrelatoreDott. Luigi La Ricci con lavotazione di 107 su 110.

Grazie Simona per la gran-de soddisfazione che ci hairegalato meritando 110 elode nella laurea in ostetriciaconseguita il 15 novembre2011 presso l'UniversitàPolitecnica di Ancona, discu-tendo la tesi: "L'ostetricia e ipercorsi assistenziali relativial pavimento pelvico". Conl'augurio che in futuro possaavere le stesse soddisfazioniche hai meritato negli studi.

Presso la scuola superio-re di lingue straniere perinterpreti e traduttori (SSL-MIT) di Forlì, GIORGIGIADA ha conseguito la lau-rea in MediazioneLinguistica Interculturale conla votazione di 106/110. Laforza e la volontà di ognunodi noi si vede solo davantialle difficoltà. Tu, una grandeguerriera, hai dimostrato disaper lottare e vincere.Congratulazioni dottoressa!Goditi questo traguardo.

La tua famigliacon amore e affetto

A Simona Bruschi

L’ANGOLO DELLA POESIA

Page 8: 5/2011 Eco della Rossa

8 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 5/11

CROCE VERDE Appuntamentocon il medico

a cura della Dottoressa EDWIGE RIPANTIUna richiesta di soccorso Pronti ... viaDurante la stagione invernale,

alcune patologie delle vie respira-torie si fanno particolarmenteimportanti per molti pazienti, bam-bini, adulti, anziani. Stiamo parlan-do dell’asma bronchiale, un pro-blema in crescente aumento nellapopolazione mondiale, una dellemalattie croniche più diffuse, unadelle maggiori cause di morbilità edi mortalità, un fenomeno ancoramolto da studiare e spesso sotto-diagnosticato. Già nell’anno 850a.C. ne parlava Omero nella suaIliade, ed altri studiosi la citano neisecoli successivi descrivendo imalati ed i loro disturbi, nelleforme acute e croniche. Le perso-ne affette da asma sono 300 milio-ni nel pianeta; 3 milioni in Italia, emolti bambini fra questi, uno sudieci, più i maschi rispetto allefemmine in età prepubere. Ed inuovi casi aumentano ogni giorno!Dare una definizione di asma nonè agevole: attualmente si individuacome “malattia infiammatoria cro-nica delle vie aeree”, in cui inter-vengono alcune varietà di cellulegeneticamente determinate in ognipersona. Nei soggetti predisposti,questa infiammazione provocaepisodi di respiro sibilante,dispnea, senso di costrizione tora-cica, soprattutto tosse, mattutina onotturna. Da parte sua l’alberorespiratorio reagisce con la cosid-detta “iperattività bronchiale”, cioèla risposta abnorme ad un varietàdi stimoli fisici, chimici, termici pre-senti ovunque. Anche uno sforzo,come la corsa libera, può scatena-re una crisi nel soggetto asmatico.Nonostante esistano meccanismicomuni, vi sono importanti diffe-renze tra adulti e bambini, essen-do l’età pediatrica più vulnerabileed a maggior rischio di emergen-za; quindi indispensabili prontediagnosi e terapie appropriate.Nell’infanzia le forme possonovariare da soggetto a soggetto,essere di lieve entità o gravi, in uncontesto di reazioni emozionaliche coinvolge enormemente igenitori e tutta la famiglia.L’insorgenza sotto il primo anno divita rende la malattia particolar-mente impegnativa per il piccolopaziente, che crescendo andràincontro ad assenze scolastiche, adisturbi del sonno per la tosse not-turna, a ripercussioni inevitabilianche sui rapporti familiari, con laserenità che può venir meno per lostato quasi costante dei problemi

respiratori. Difficilmente questobambino sarà un adulto libero dal-l’asma bronchiale. Negli anzianitrattasi di forme primitive insortetardivamente oppure forme giova-nili o adulte cronicizzate con iltempo. La situazione con l’avanza-re dell’età si aggrava per le modifi-cazioni del torace e degli scambiventilatori, dovuti alla minore ela-sticità delle strutture respiratorie,al sentimento di demotivazioneche tende a tralasciare le cure, adimenticare; determinante la con-comitanza di altre affezioni comeipertensione arteriosa, cardiopa-tie, diabete mellito; vita sedentariaed esposizione ad agenti inqui-nanti come il fumo di tabacco.Curare in modo appropriato con ifarmaci significa tenere sotto con-trollo i disturbi per lunghi periodi. Ilpaziente consapevole ed osser-vante delle regole può gestire lasua asma con le terapie abituali,anche nel caso vada incontro aduna riacutizzazione, sempre pos-sibile. Fondamentale la diagnosiprecoce, il pronto riconoscimento,il contrasto all’infiammazione cro-nica dell’apparato respiratorio,causa di ricoveri frequenti, diassenze lavorative, di costi, di sca-duta qualità di vita.L’allontanamento dei tossiciambientali, per adulti e bambini, èvitale. Va bandito il fumo di sigaret-ta che contiene più di 3.000sostanze inquinanti e radioattive,quindi cancerogene, come il polo-nio, usato nella coltivazione deltabacco. Controllare l’asma bron-chiale ora può essere così ottima-le che possiamo pensare non soloal miglioramento dei sintomi, maanche alla loro quasi scomparsa.Un obiettivo realistico che si fonda,come sempre, sul rapporto di col-laborazione del paziente asmaticocon il proprio medico curante.

I falsi volontari

Corso di primo soccorso

Tesseramentosoci 2012

Le arancedella salute

Dalla Centrale Operativa 118di Ancona è arrivata in sede unatelefonata con la richiesta diimmediata disponibilità di unmezzo sanitario. Avuta rispostapositiva in una manciata diminuti, sono emersi altri detta-gli. Il nostro compito consistevanel prelevare un paziente dalPronto Soccorso di Fabriano,affetto da una miocardiopatiadilatatoria ed accompagnarloall'ospedale di Siena per un tra-pianto di cuore. Nel nosocomiosenese era in atto un espiantomultiorgano: la donatrice erauna giovane madre di tre figli diGrosseto deceduta improvvisa-mente. La donazione ha con-sentito il trapianto del cuore aSiena e quello del fegato a Pisa;le cornee sono state inviate allabanca delle cornee di Lucca, ela cute alla banca della cute di

Siena. Il trapianto di cuore, ilquattordicesimo realizzato aSiena quest'anno, è stato com-piuto su di un cinquantacin-quenne di Cerreto d'Esi.L'intervento, piuttosto comples-so, è durato all'incirca 10 ore edè tecnicamente riuscito anche seil paziente è in prognosi riserva-ta e servirà diverso tempo persapere come reagirà il suo fisi-co. Va comunque segnalato ilgesto d'amore e di generosità daparte dei familiari della giovanemamma deceduta, che hannodato l'assenso per la donazionedi organi e tessuti. Un piccoloplauso alla nostra Associazioneche ancora una volta si è fattatrovare preparata per un compi-to alquanto impegnativo, comequalche tempo fa, per un tra-sporto urgente di un rene versol'ospedale di Verona.

I volontari della Croce Verdedi Serra San Quirico hannocominciato a portare a casa deicittadini i calendari che tradi-zionalmente distribuisconoporta a porta per raccoglierefondi per sostenere le proprieattività. Con enorme sorpresasiamo stati avvisati da alcunicittadini che erano già statiriforniti da persone senza divisae senza ricevere in cambio laricevuta. Siamo stati bidonati

ma non ci è dato sapere da chi.In ogni modo avvisiamo tuttiche i nostri volontari si presen-tano sempre in divisa e rilascia-no in ogni occasione la ricevu-ta. La distribuzione ha subitoun netto ritardo, anche pernostre carenze, per cui invitia-mo tutti i cittadini che sonorimasti sprovvisti del calenda-rio della Croce Verde 2012 afarne richiesta presso la nostrasede.

Le lezioni, sia teoriche chepratiche, si tengono presso lasala parrocchiale di SerraStazione ( ringraziamo per laconsueta disponibilità DonMichele ) per la ormai cronicaassenza di spazi idonei nellasede dell' Associazione. Laprova pratica finale vedrà tuttii partecipanti effettuare lemanovre di BLS per il mas-saggio cardiaco.

Come ogni anno si sta svol-gendo un corso di primo soc-corso diretto a tutta la cittadi-nanza, che vede la partecipa-zione di oltre venti persone.

Ricordiamo a tutte le perso-ne sensibili alla ricerca sul can-cro che nel mese di gennaio siterrà la consueta distribuzionedelle arance della salutedell'AIRC sul territorio.

Chiunque fosse disponibilealla distribuzione contatti lasede della nostra Associazioneal numero 0731-86-789.

Con l'inizio del nuovoanno si apre il tesseramentodei soci: la quota stabilita èsempre di 6,00 euro ( rima-sta invariata ). Tutte le perso-ne interessate possono otte-nere la nuova tessera inol-trando richiesta presso lasegreteria dell'Associazioneper tutto il mese di gennaio efebbraio.

La nostra Associazione divolontariato da oltre 25 annisi contraddistingue per lasensibilità e la disponibilità aprestare aiuto a chi è in diffi-coltà. Giornalmente esau-diamo le richieste che ci pro-vengono dai nostri concitta-dini e dagli abitanti deipaese limitrofi per quantoriguarda servizi programma-ti, senza dimenticare il servi-zio di emergenza 118 chediretto dalla CentraleOperativa d'Ancona ciamplia il raggio di azione sulterritorio a seconda delleesigenze più immediate. Atutte le richieste che perven-gono cerchiamo di darerisposta positiva anche secerte volte siamo in seria dif-ficoltà, ma la caparbietàspesso ci permette di supe-rare tanti ostacoli che aprima vista sembrano insor-montabili. Attraverso ANPASMarche (la nostraAssociazione regionale cheriunisce ben 48 consorelle)abbiamo avuto una propo-sta, a cui dobbiamo dareuna risposta, per una richie-sta di aiuto che proviene damolto lontano, addirittura daun paese africano: GrandAlepe, un villaggio di 3000abitanti posto a sud-est diAbidyan , la capitale econo-

villaggio sono ovviamentediffuse una serie di malattievirali e batteriche, ma sonofrequenti casi di ustioni emorsi di serpenti. È chiaroche in questo caso la tem-pestività è importante, maessa deve tuttavia esseremessa in relazione innanzi-tutto con il fatto che la popo-lazione è sparsa su un terri-torio molto vasto, che non viè ovviamente la disponibilitàdi un sistema strutturato diallarme per l'emergenzasanitaria; il primo “vero”medico si trova molto distan-te. Oggi gli abitanti stessitrasportano gli ammalati,dalla campagna o dalla cittàverso quello che chiamano“ospedale” con una carriolaoppure a braccia. Trasferirepoi il paziente a un centropiù attrezzato diventa unenorme problema. Quindiun'ambulanza rappresente-rebbe per la cittadinanza unprimo punto fermo di unsistema di soccorso sanita-rio che a oggi non esiste. LaCroce Verde di Serra SanQuirico, che ha in dotazione4 ambulanze, un'automedi-ca ed un pulmino disabili disua proprietà, è in grado diprivarsi di un mezzo e diesaudire la richiesta di “soc-corso” provenientedall'Africa? Possiamo aiuta-re chi è più sfortunato di noie donare una nostra ambu-lanza, certamente non lamigliore, ma per cortesianemmeno la peggiore? Èmolto facile dire no se siamoegoisti, ma è proprio veroche non riusciamo una voltatanto ad andare contro cor-rente? Pensiamo sempreche le scelte pesanti debba-no farle gli altri, mai unavolta ci facciamoavanti.Ebbene, ormai datempo è noto a tutti che imiliti della Croce Verde sonodisponibili spesso a grandisacrifici perchè sono dotatidi un cuore immenso, mafino ad ora non hanno maiavuto una simile proposta.Ora che il messaggio è statolanciato spetta ai socidell'Associazione pronun-ciarsi. Il parere delPresidente sarà fondamen-tale anche perchè è unapersona abituata a rimboc-carsi le maniche e mettersiin testa per tirare con forza ilcarretto.

Elvio Evangelisti

mica della Costa D'Avorio.Un'ambulanza sarebbe per icittadini di Grand Alepe unarisorsa molto preziosa. Nelvillaggio non vi è un ospeda-le, ed il più vicino dista circa145 chilometri. Per offrire unminimo di assistenza sanita-ria si può contare solo su un“ Centro di salute”, ovverouna struttura pubblica cheoffre un'assistenza sanitariaminima tramite alcuni infer-mieri, nel quale vi è ancheun reparto di maternità. Èfacile per altro immaginarein quali situazioni ambientalitale minima assistenza sani-taria venga assicurata. Nel

La CROCE VERDEaugura a tutti

BUON NATALEe

FELICE ANNO NUOVO Sindaco, salviamo l’orologio finchè siamo in “tempo”!!!!!

DA AVACELLIBATTESIMO Gemellaggio Avacelli-Etiopia Curiosa notizia dal passato

COLACI LUDOVICO - 4-12-2011

In mezzo alla frenesiadelle azioni quotidiane avolte ci ritroviamo a sof-fermarci su situazionimeno fortunate dellanostra. Già, a volte, se cipensiamo bene, ci accor-giamo di chi ha menorisorse di noi e mossi dauno spirito cristiano ciaccingiamo ad esseresolidali; un atteggiamen-to di comprensione chespinge il nostro lato piùumano a concretizzarsiin un atto di solidarietà.Questo è quello che suc-cede, ad esempio, quan-do si decide di adottare adistanza: con un contri-buto economico periodi-co si provvede alla sussi-stenza, istruzione e assi-stenza sanitaria di più

bambini. Magari si rinun-cia ad un regalo di Natalee si da un aiuto tangibilea chi ne necessita, accor-gendosi che così il dononon è solo per i bambini:dedicarsi agli altri servespesso a motivare e sod-disfare se stessi, quindi acrescere. A questo pro-posito la parrocchia diAvacelli ha allestito, per ilperiodo natalizio, unmercatino equo-solida-le (dall’8 dicembre all’8gennaio- dalle 12 alle13 e dalle 16:30 alle 19;per info 3391584479) ilcui ricavato sarà destina-to al sostentamento dicinque bimbi etiopi: daalcuni anni la nostra“famiglia” è cresciuta!!!

Buone feste

S. Eccellenza consacra 6 campane rifuse dalla DittaDe Paoli di Udine tra l’esultanza dell’intera popolazio-ne. Nella Chiesa di san Francesco si è svolta la cerimo-nia. Anche ì più lontani dalla Chiesa, attratti dalla novitàdella cerimonia, hanno pianto di commozione quando ipadrini, piccoli e grandi hanno fatto il loro ufficio.

(dall’Appennino Camerte 2-1-1954)

La chiesa di S. Francesco ed il suo campanile ... oggi