5/19 PROSPETTIVE · Poche novità sulla comunicazione dalla Iorp 2. Tuttavia le parole sono...

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Anno II luglio 2019 Aut. tribunale di Roma n.198 del 9/05/2000 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% Roma Aut. N° 69/2009 PROSPETTIVE L’approfondimento sul welfare 5/19 I nostri primi anni ISSN 2611-8823

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Anno IIluglio 2019

Aut. tribunale di Roma n.198 del 9/05/2000 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% Roma Aut. N° 69/2009

PROSPETTIVEL’approfondimento sul welfare

5/19

I nostri primi

anni

ISSN 2611-8823

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A cura del progetto IridePer le attività illiquide l’unione fa la forza

Leonardo ZannellaNegli investimenti alternativi meglio la gestione indiretta

Pasquale SandulliLa bilateralità fra occasioni perdute e nuove prospettive

Luca Di GialleonardoEquilibrio dei conti e adeguatezza delle prestazioni nelle Casse di previdenza

Antonello MotroniFondi pensione europei sempre più vicini al traguardo

Mefop è nata l’8 marzo 1999 per accompagnare i fondi pensione in un processo di consolidamento istituzionale e operativo. In questi due decenni l’ambiente in cui si trova a operare è cambiato: è diventato più esteso e più complesso, con altri attori del settore privato che hanno assunto un ruolo importante.

I risultati della sesta indagine campionaria Mefop: dall’invecchiamento della popolazione alle proposte di welfare integrato.

Poche novità sulla comunicazione dalla Iorp 2. Tuttavia le parole sono importanti. Ecco come cogliere questa opportunità

Ecco come cinque Fondi pensione negoziali stanno selezionando un gestore cui affidare risorse da impiegare nei fondi d’investimento alternativi

Il percorso di Fopen alla scoperta delle asset class meno liquida. A cominciare dal private equity

Serve un intervento quadro per garantire correttezza e trasparenza di comportamento, professionalità e responsabilità adeguate degli amministratori, raccordando sistema di relazioni industriali e disciplina civilistica

Le Casse professionali hanno messo ordine nel rapporto di lungo periodo tra entrate e uscite. Ma in che misura la stabilità è stata ottenuta a scapito della copertura pensionistica assicurata ai liberi professionisti? Quando una pensione può essere definita adeguata? Quali strade stanno studiando le Casse per consentire agli iscritti di migliorare la loro posizione previdenziale?

Il regolamento Pepp è vicino al via libera definitivo: come funzionerà e quali caratteristiche avrà la nuova forma di previdenza individuale?

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PROSPETTIVEL’approfondimento sul welfare

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STORIE DI WELFARE

IDEE

Staff MefopVent’anni di Mefop: la sfida di un welfare trasparente, comprensibile, integrato e inclusivo

Maria Dilorenzo, Mauro Marè, Antonello MotroniIl welfare tra nuovi bisogni e conflitto generazionale: l’opinione dei lavoratori del settore pubblico e di quello privato

Roberto BassoScrivi agli altri come tu stesso vorresti leggere

FONDI PENSIONE

FOCUS SULLE CASSE PROFESSIONALI

ESTERI

WELFARE INTEGRATO E FONDI SANITARI

Valentino SantoniSe nel secondo welfare ci si desse una manoIl welfare aziendale si sta diffondendo e si sta sviluppando, grazie anche alle recenti novità normative. Per fare un altro grande balzo in avanti occorre però...

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FONDI PENSIONEPer le attività illiquide l’unione fa la forzaA cura del progetto Iride

Negli investimenti alternativi meglio la gestione indirettaLeonardo Zannella

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IntroduzioneIl Progetto Iride nasce dall’esigenza co-mune di un gruppo di Fondi pensione contrattuali di ampliare la propria asset allocation strategica, includendo le clas-si di attività illiquide, nella consapevo-lezza che tale introduzione pone alcuni ostacoli a chi intende affrontare questo percorso da solo e offre interessanti op-portunità a chi riesce a condividerlo.In questo articolo si approfondiran-no gli aspetti e le questioni che hanno condotto Foncer, Fondenergia, Fondo Gommaplastica, Pegaso e Previmoda ad avviare tale percorso impegnativo e innovativo nel panorama dei Fondi pensione contrattuali.Negli anni passati alcuni di questi Fon-di pensione avevano avviato il percorso finalizzato a tale ampliamento dell’uni-verso investibile, incontrando però si-gnificative problematiche per raggiun-gere l’obiettivo.Preliminarmente è opportuno chiarire che il raggruppamento è stato agevo-lato dalla prossimità «contrattuale» di

questi cinque Fondi pensione che han-no in comune in larga parte le organiz-zazioni sindacali presenti negli organi sociali.

La scelta della modalità di gestione indirettaCondivisa la volontà di effettuare un percorso comune, scandito da diverse fasi progressive e sempre più impegna-tive, i Fondi pensione hanno avviato una fase di formazione dei consigli di amministrazione e delle strutture, sup-portati da Prometeia Advisor Sim, so-cietà che già assiste 4 dei 5 Fondi pen-sione coinvolti.A conclusione di tale fase formativa, i partecipanti al gruppo hanno iniziato a delineare alcune linee strategiche del progetto, individuando ad esempio nel-la modalità di gestione indiretta quella più idonea per introdurre le classi di attività illiquide nella propria asset al-location.Nel mondo dei Fondi pensione contrat-tuali, fino ad oggi è prevalsa l’adozione della modalità di investimento diretta nell’ambito degli investimenti illiquidi come hanno evidenziato le esperien-ze di Eurofer, Laborfonds, Solidarietà Veneto, Prevaer, Priamo e Byblos, fatta eccezione per l’esperienza di Fopen che ha selezionato un Gefia (gestore di Fia)

Prospettive - n. 5/2019

Ecco come cinque fondi pen-sione negoziali stanno selezio-nando un gestore cui affidare risorse da impiegare nei fondi d’investimento alternativi

Per le attività illiquide l’unione fa la forza

A cura del Progetto Iride

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Fondi pensione

per un mandato in Fia (fondi di inve-stimento alternativi) di private equity.La scelta di un Gefia cui affidare un mandato di gestione è apparsa sin da subito quella più logica e coerente, con-siderato anche che la gestione diretta avrebbe comportato una significativa dislocazione di risorse organizzative in favore di una componente piuttosto ri-dotta del portafoglio gestito.Sebbene nell’ambito degli investimenti illiquidi possa apparire più naturale, la gestione diretta, che implica la neces-sità di individuare i Fia (o i fondi di Fia) da sottoscrivere e da cui ricevere nel tempo i richiami delle risorse impe-gnate inizialmente, comporta un cam-bio di paradigma per soggetti abituati a separare in modo chiaro le scelte strate-giche da quelle tattiche, con una chiara definizione dei ruoli.Mantenendo la modalità della gestio-ne indiretta i Fondi pensione possono continuare a muoversi secondo la logi-ca della definizione di linee strategiche, demandando al gestore, individuato se-

condo le modalità previste dalla legge, la responsabilità in merito alla scelta del Fia più adatto all’investimento nel-lo specifico contesto di mercato.

La scelta del private equity e la defini-zione dell’impegno economicoDopo la fase di formazione comu-ne ciascun Fondo pensione ha fatto i «compiti a casa», effettuando una nuova revisione dell’asset allocation strategica per individuare quali asset class illiqui-de introdurre, con quali pesi strategici e con quale sequenza temporale. Inol-tre è stato necessario stabilire l’entità dell’importo impegnabile nella prima tipologia di investimento e il contribu-to al rendimento atteso del comparto di investimento.I diversi Fondi pensione, oltre ad ag-giornare l’asset allocation strategica alla luce delle nuove tipologie di investi-mento, hanno approfondito il tema dell’andamento del patrimonio del Fondo pensione alla luce dell’invec-chiamento della popolazione, al fine

Fondo Patrimonio Iscritti

Foncer 454.270.018 13.994

Fondenergia 2.180.878.623 42.083

Fondogommaplastica 1.296.470.472 49.768

Pegaso 1.009.929.656 32.086

Previmoda 1.181.323.824 59.893

FIG. 1 - FONDI PARTECIPANTI AL PROGETTO (DATI AL 31.12.2018)

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di individuare un profilo di richiami da parte del Gefia quanto più possibile coerente con le disponibilità periodiche dei fondi.Una volta effettuati tali compiti, i Fon-di pensione si sono confrontati su quale classe di attività fosse opportuno indi-viduare come primo investimento in attività illiquide e non quotate sui mer-cati regolamentati condividendo che il private equity potesse costituire un buon punto di ingresso, considerando l’ampiezza del mercato dei Fia che in-vestono in questa tipologia di classe di attività e la maggiore redditività atte-sa prospettica che, in una fase di tassi di interesse negativi, può giustificare maggiormente l’introduzione del ri-schio di illiquidità.Alla luce delle analisi e valutazioni so-praesposte è stato definito un commit-ment di 216 milioni di euro complessivi suddivisi nei seguenti 6 mandati:• 28 milioni di euro Foncer compar-

to Bilanciato; • 40 milioni di euro Fondenergia

comparto Bilanciato; • 33 milioni di euro Fondenergia

comparto Dinamico;• 46 milioni di euro Gomma Plastica

comparto Bilanciato;• 30 milioni di euro Pegaso compar-

to Bilanciato;

• 39 milioni di euro Previmoda com-parto Smeraldo Bilanciato.

Politica di investimento dei mandati di gestioneLe principali caratteristiche delineate nel bando possono essere sintetizzate nei seguenti aspetti:• il parametro di riferimento per de-

finire l’obiettivo del mandato e la commissione di incentivo è stato individuato nel cash multiple netto, che si definisce come rapporto tra la somma dei rimborsi, dei proventi e degli investimenti in essere, de-dotte le commissioni di gestione corrisposte, e il capitale complessi-vo investito;

• l’obiettivo del mandato è il conse-guimento di un cash multiple netto superiore a 1,5, al termine della du-rata della convenzione, investendo principalmente in Fia di private equity con focus europeo, adottan-do uno stile di gestione attivo e perseguendo un’opportuna diversi-ficazione del portafoglio;

• la durata delle convenzioni è stata stabilita in 10 anni prorogabile fino a un massimo di ulteriori 12+12 mesi, esclusivamente al fine di con-sentire la liquidazione degli even-tuali investimenti ancora in essere;

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Fondi pensione

• senza dubbio assume rilievo la ren-dicontazione che deve essere assi-curata dal Gefia che si impegna a concordarne contenuti, frequenza e tempistica in relazione ai manda-ti tramite specifica disciplina nelle convenzioni, fermo restando che questa dovrà consentire ad ogni fondo di adempiere agli obblighi di segnalazione periodica alla Covip. In ogni caso lo schema individuato dovrà rispondere al criterio di «look through», almeno su base trimestra-le. Sarà inoltre prevista una repor-tistica sintetica (rendimento, patri-monio, richiami e distribuzioni) su base mensile;

• per ogni investimento in Fia, il Ge-fia comunica a ciascun fondo, oltre all’impegno assunto, l’entità delle commissioni, spese e oneri di qual-siasi tipo gravanti sul Fia affinché ogni fondo possa correttamente adempiere agli obblighi di comuni-cazione previsti dal d.m. 166/2014 e dalla normativa tempo per tempo vigente;

• sono consentiti investimenti unica-mente in:

a. Fia ovvero: i. Oicr alternativi italiani (Fia italiani) di cui all’art. 1, comma 1, lettera m-ter del Tuf;

ii. o Oicr alternativi italiani ri-servati (Fia italiani riservati) di cui all’art. 1, comma 1, lettera m-quater del Tuf; iii. o Oicr alternativi Ue (Fia Ue) di cui all’art. 1, comma 1, lettera m-quinquies del Tuf, con l’esclusione dei Fia Ue di diritto Uk e/o scozzese; iv. o Oicr alternativi non Ue (Fia non Ue) di cui all’art. 1, comma 1, lettera m-sexies del Tuf autorizzati alla commer-cializzazione in Italia;

b. liquidità di cui all’art. 1 c. 1 lett. l del d.m. 166/2014.

• ogni investimento in Fia deve es-sere opportunamente e adeguata-mente motivato, in coerenza con i limiti e le finalità della normativa e ferma restando la disponibili-tà di tutte le informazioni per un corretto espletamento dei control-li, in conformità alla normativa di settore. Sono consentiti sia Fia aperti che chiusi che investano prevalente-mente in titoli di capitale non quo-tati sui mercati regolamentati (pri-vate equity). I Fia devono investire prevalente-mente in società residenti in Ue/Spazio economico europeo.

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Sono consentiti investimenti in Fia del gestore e in fondi di fondi nel limite massimo del 75% del man-dato.In particolare il portafoglio dovrà essere investito, indirettamente tra-mite i Fia, in una quota significativa di società residenti in Italia, tenuto conto anche dei benefici fiscali pre-visti dalla l. 232/2016 e succ. mod., art. 1, comma 89 e seguenti. I Fia di private equity dovranno es-sere focalizzati principalmente in strategie buy-out e/o growth.Non sono consentiti investimenti diretti in Fia che investano in stra-tegie distressed e/o turnaround. Non sono consentiti Fia che investano in venture capital né Fia Euveca.

A proposito della «quota significati-va» di investimenti nel mercato ita-lianoÈ indubbio che, dopo la pubblicazio-ne del bando, una delle domande più frequenti formulate dai partecipanti al processo di selezione e più in genera-le dagli addetti ai lavori ha riguardato l’interpretazione del concetto di «quota significativa» di investimenti nel mer-cato italiano o, in termini ancor più espliciti, la sua traduzione in termini numerici.

Tale aspetto è stato oggetto di un par-ticolare approfondimento dal gruppo dei Fondi pensione che hanno condi-viso l’opportunità di esprimere all’in-terno della politica di investimento un «home country bias» che non riducesse la presenza degli investimenti in private equity italiano a una mera proporzione del peso del paese all’interno del conti-nente europeo (o anche a meno in base alla sensibilità e alla visione del gestore selezionato, considerando che in tale ambito non si ragiona comunemente rispetto a un benchmark che riflette la capitalizzazione di borsa degli emitten-ti).Le ragioni di tale scelta strategica sono di diversa natura e possono essere sin-tetizzate nei seguenti aspetti:• in primo luogo l’investimento

in Fia basati in Italia è motivato dall’agevolazione fiscale prevista dalla normativa, che comporta una riduzione dell’aliquota sull’impo-sta sostitutiva dal 20% allo 0% (se l’obiettivo di rendimento netto per una classe di attività come il private equity al netto di tutti i costi può essere quantificato intorno all’8% annuo, l’esenzione varrebbe un dif-ferenziale di rendimento dell’1,6% annuo);

• a differenza di molti investito-

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ri istituzionali esteri, i portafogli dei Fondi pensione italiani hanno un’allocazione delle risorse non influenzata dal cd. «home country bias» (la forte presenza di titoli di debito pubblico italiano è in molti casi coerente con la composizione degli indici di mercato). Volendo assumere un sovrappeso sulle classi di attività italiane potrebbe avere maggiore significato investire sulle società non quotate, consideran-do la composizione della struttura delle società in Italia;

• inoltre, considerando la necessità di monitorare gli investimenti di tipo illiquido in un modo più approfon-dito, la minore distanza geografica consente di poter valutare meglio le caratteristiche degli investimenti selezionati dal Gefia.

Si è scelto tuttavia di non voler espri-mere un vincolo esplicito in termini di importo minimo da investire in Italia, dal momento che la scelta di un Ge-fia è motivata dalla volontà di affidare alla competenza del gestore la scelta di individuare quale sia la quota adeguata per tale tipologia di investimenti e que-sto costituirà uno degli elementi che saranno valutati durante il processo di selezione.

Considerazione dei criteri EsgNei criteri di selezione è stato consi-derato se il Gefia aderisce a charter in-ternazionali in materia di sostenibilità, principi, codici di condotta, iniziative nazionali o internazionali.È stato richiesto se e come integra i criteri Esg nella selezione delle azien-de in cui investire e come questi aspetti vengono monitorati e rendicontati ai clienti.L’attenzione posta a tale tematica si configura come un ulteriore presidio per la prevenzione di rischi reputazio-nali che possono emergere nel momen-to in cui gli investimenti acquistano maggiore concretezza e prossimità con i nostri stakeholders.Se nel mondo degli investimenti azio-nari su mercati regolamentati, assume sempre più rilievo la rendicontazione non finanziaria, nell’ambito dei mercati non regolamentati tali aspetti sono ca-ratterizzati da una minore trasparenza e il focus che contraddistingue un ge-store dall’altro può rappresentare un valore aggiunto non trascurabile.

La governance del Progetto Iride e le prossime fasi Impegno non inferiore a quello profuso nella definizione del bando e del que-stionario è stato posto nell’individuare

Fondi pensione

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le regole di governance del Progetto Iride che vede un gruppo di lavoro che istruisce le diverse fasi con il suppor-to dell’advisor; i risultati di tali attività vengono poi recepiti, discussi e delibe-rati dai singoli Consigli di Ammini-strazione.Al gruppo di lavoro partecipano due Consiglieri per ciascun Fondo pensio-ne con i requisiti di lettera a o b previsti dal d.m. 79/2007, che in linea di mas-sima dovrebbero essere il Presidente e il Vice Presidente supportati dal Diret-tore ma che possono essere sostituiti da altri membri del Consiglio.Le attività del gruppo di lavoro riguar-dano: • l’esame del verbale redatto dalla

Commissione incaricata di verifi-care la sussistenza requisiti di par-tecipazione;

Prospettive - n. 5/2019

• la gestione delle domande presen-tate dai soggetti che intendono candidarsi;

• l’analisi dei questionari ai fini della valutazione delle società candidate e della predisposizione della gra-duatoria utile per l’individuazione della short list;

• la valutazione delle offerte econo-miche;

• l’effettuazione delle audizioni dei candidati in short list;

• conclusione del processo di sele-zione e implementazione del man-dato di gestione.

Si prevede di concludere il processo di selezione entro luglio 2019 per poi procedere nel corso dell’autunno alla stesura delle convenzioni e alla costru-zione della modalità di monitoraggio condivisa.

MAGGIO / SETTEMBRE

Formazione rivolta agli organi sociali e alle

funzioni finanza

OTTOBRE / NOVEMBRE

Valutazione di impatto sull’asset allocation

strategica

DICEMBRE Manifestazione di interesse per un

investimento congiunto in Fia

2019 2019 2019

2018 2018 2018

IL PERCORSO DI AVVICINAMENTO AGLI ALTERNATIVI

GENNAIO / MARZO Definizione processo di selezione ai sensi d.lgs. 252/2005 e delibera Covip del 9/12/1999

APRILE / LUGLIOSvolgimento del

processo di selezione e individuazione del

Gefia

SETTEMBRE / DICEMBRE

Implementazione del mandato e del sistema di controllo e monitoraggio