5.06 Stampaggio e Fucinatura 06-07

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    STAMPAGGIO, FUCINATURA ERICALCATURA

    Tratto da:

    – Santochi M., Giusti F.; Tecnologia Meccanica; Casa Editrice Ambrosiana (Capitolo 5) – Bugini, Giardini, Pacagnella, Restelli; Tecnologia Meccanica – Lavorazioni per fusione e

    deformazione plastica; Città Studi Edizioni, 2000 (Capitolo 7 e 8) – Spur G., Stoeferle T.; Enciclopedia delle Lavorazioni Meccaniche vol. 5, Tecniche Nuove

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    Le operazioni di fucinatura e stampaggio hanno come obiettivo variare la forma di unmassello e, in particolare:

    – la fucinatura: il massello viene lavorato tra “mazza” e “incudine”, senza uno stampo

    (stampo aperto). Adatto per pezzi di grandi dimensioni che richiedono scarsa precisionedimensionale;

    – lo stampaggio: il materiale viene forzato a riempire una cavità costituita da duesemistampi (stampo chiuso). Adatto per pezzi in grande serie anche con tolleranzarelativamente strette.

    In entrambi i casi il massello viene definito nel volume (componente 3D).

    In entrambi i casi la lavorazione avviene a caldo in quanto la deformazione imposta al

    materiale è elevata.

    Nella ricalcatura (elettro-ricalcatura) si lavora una barra ottenendo un tratto condiametro maggiore.

    STAMPAGGIO, FUCINATURA E RICALCATURA

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    IMPORTANZA DELLO STAMPAGGIO

    Delle tre lavorazioni (stampaggio, fucinatura e ricalcatura) la più importante è la prima.Convenzionalmente lo stampaggio nascenel 1848 a Solingen (DE) con lo

    stampaggio dei primi coltelli da tavola.

    tranciato

    stampato

    Dal dopo guerra ad oggi la crescita delnumero di pezzi stampati è stata continua.La tendenza degli ultimi anni nello stampaggio è la produzione di pezzi con sempreminore sovrametallo, al limite pronti per essere inseriti nell’assieme senza ulteriorilavorazioni.

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    FASI DEL PROCESSO DI STAMPAGGIO

    1. RISCALDO: il pezzo viene portato ad alta temperatura per aumentarne la plasticità(riduzione delle forze necessarie per la deformazione).

    2. SBOZZATURA: al massello viene data una forma che più si avvicina al pezzofinale. Può essere data in stampo chiuso o in stampo aperto. Se il pezzo finale hauna geometria semplice la sbozzatura può non essere necessaria.

    3. STAMPAGGIO: lo sbozzato viene chiuso tra due (o più stampi) montati su una pressa.

    4. TRANCIATURA DELLE BAVE: le bave presenti sul pezzo stampato vengonoeliminate.

    Il pezzo così ottenuto può poi subire ulteriori finiture prima di passare alle lavorazionisuccessive (asportazione di truciolo).

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    In figura un esempio di stampaggiodi un componente(senza sbozzato intermedio).

    STAMPAGGIO

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    In figura un esempio di stampaggio di un componente con sbozzato intermedio.

    STAMPAGGIO

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    STAMPAGGIOI pezzi che generalmente vengono prodotti sono i più disparati (in generale alto volumedi produzione).

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    STAMPAGGIOUno dei vantaggi dello stampaggio è che le fibre del materiale vengono deformateseguendo il flusso plastico del materiale e non interrotte come avviene nell’asportazionedi truciolo, con evidenti vantaggi per la vita a fatica.

    a) asportazione di truciolo b) fusionec) stampaggio

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    I materiali comunementeutilizzati nello stampaggioa caldo sono:

    – acciai – leghe di rame (ottoni) – leghe leggere (Al) – leghe di Ni – leghe di Ti

    STAMPAGGIO

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    Il principale problema nello stampaggio è il corretto riempimento della cavità, che deveessere:

    – completo;

    – tale da non portare difetti sul pezzo; – deve possibilmente essere tale da ridurre al minimo la forza necessaria per lo

    stampaggio.

    Il corretto riempimento della cavità dipende da: – presenza di camere scarta-bava; – forma del grezzo di partenza; – presenza di opportuni raggi di raccordo.

    STAMPAGGIO

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    Riempimento di uno stampo:

    STAMPAGGIO – VISIOPLASTICITA’

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    CAMERA SCARTABAVADurante la chiusura dello stampo il materiale fluisce in alcune camere poste nel piano didivisione che vengono dette camere scartabava che hanno la funzione di:

    – Contenere il materiale in eccesso: per non rischiare di avere mancanza di materiale ilmassello contiene materiale in eccesso che al termine dello stampaggio viene accolto nellecamere scartabava. Il volume complessivo di tali camere varia dal 30% (pezzi semplici) al70% (pezzi complessi) del volume del pezzo.

    – Assicurare un perfetto riempimento delle cavità : durante la chiusura dello stampo il

    materiale tenderebbe a fluire radialmente mentre “risalirebbe” nello stampo con maggioredifficoltà. Il canale di bava che collega la figura alla camerascartabava, che presenta un modulo termico basso, favorisceil raffreddamento del materiale e il conseguente aumentodelle caratteristiche meccaniche locali, favorendo ilcompleto riempimento.

    – Agire da ammortizzatore: la bava attutisce l’urto tra stampo superiore e inferiore almomento della chiusura.

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    CAMERA SCARTABAVA

    Il dimensionamento viene fatto in funzione dello spessore l del canale scartabavaattraverso la seguente tabella:

    La determinazione del valore di l ottimale viene effettuata tramite leggi empiriche. Adesempio, se S è la sezione del pezzo misurata nel piano di bava e p il perimetro (in mm):

    oppure

    0.07 S l p

    =

    0.0175l S =

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    FROMA DEL GREZZO DI PARTENZA

    La forma del grezzo di partenza influenzail corretto riempimento della cavità.

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    FROMA DEL GREZZO DI PARTENZA

    Per valutare lo spostamento di materiale necessario per avere il riempimento della cavità per i pezzi assialsimmetrici stampati con asse parallelo alla direzione di stampaggio è possibile usare un metodo grafico: il diagramma polare.Si ottiene:

    – disegnando la sezione contenente l’asse di simmetria del pezzo da ottenere; – diagrammando per ogni valore del raggio r la quantità 2 πrh dove h è l’altezza puntuale della

    sezione; – ripetere l’operazione per lo spezzone di barra di partenza.

    L’integrale della curva è ilvolume del pezzo (o della barra);si può apprezzare lo spostamentodel materiale.

    In alcuni casi è necessario avere uno sbozzatointermedio che riduce lo spostamento di materiale.

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    FROMA DEL GREZZO DI PARTENZA

    Per valutare se è necessario uno sbozzato intermedio si può utilizzare un metodo empirico.Pezzi con asse di simmetria parallelo alla direzione di stampaggio:

    – Si calcola il fattore di difficoltà di forma definito come:

    con pa perimetro e S a area della sezione assiale e c pedice riguardante il cilindro circoscritto al pezzo stampato

    Per questo pezzo il valore di α è 6.6.

    f

    c

    X X

    α =2a

    f a

    p X S

    =2

    ,

    ,

    a cc

    a c

    p X S

    =

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    FROMA DEL GREZZO DI PARTENZA

    – Si traccia un disegno di massima dello sbozzato tenendo conto che:• deve trovare un riferimento nell’impronta dello stampo finitore con gioco limitato• il riempimento della cavità deve avvenire preferenzialmente per schiacciamento e risalita e non per

    strisciamento sullo stampo (per evitare usura);• devono essere previsti raggi di raccordo dello sbozzato molto ampi;• deve essere geometricamente semplice da produrre (fucinatura, ricalcatura o stampaggio);• il fattore di difficoltà forma α dello sbozzato deve essere indicativamente da ½ a ¼ di quello del

    pezzo finale;

    Per questo sbozzato il valore di α è 1.3.

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    FROMA DEL GREZZO DI PARTENZA

    Pezzi senza asse di simmetria: – il pezzo stampato viene idealmente suddiviso in parti elementari e si calcolano le dimensioni

    di geometrie elementari (sfere, cilindri, tronchi di cono, ecc.);

    – si uniscono le varie geometrie elementari attraverso ampi raggi di raccordo; – si verifica che lo sbozzato possa essere posizionato correttamente nello stampo finitore; – si calcolano le dimensioni della barra di partenza

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    RAGGI DI RACCORDO

    I raggi di raccordo ampi consentono di: – far fluire il materiale con minore difficoltà,

    quindi riducono la forza di stampaggio;

    – riducono la possibilità di distacco delmateriale dalla parete con conseguenteinsorgenza di un difetto;

    – riducono l’effetto di intaglio che durante il raffreddamento può portare alla formazione dicricche localizzate;

    Di contro, un raggio di raccordo piccolo consente di: – avere un’elevata ricchezza di dettagli già nello stampato; – ridurre il sovrametallo da asportare alle macchine utensili.

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    PROGETTAZIONE STAMPI

    La progettazione dello stampo coinvolge la definizione: – del piano (o linea) di bava – degli angoli di sformo

    – dei raggi di raccordo – del sovrametallo – del ritiro.

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    PROGETTAZIONE STAMPI – Linea di bava

    Il piano di bava deve essere sceltocon criteri di tecnici e economici.Può essere su uno o più piani.

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    PROGETTAZIONE STAMPI – Angoli di spoglia

    Per consentire l’estrazione del pezzo è necessario inclinare le pareti parallele alladirezione di estrazione.In generale si inclinano maggiormente le superfici interne rispetto a quelle esterne (per

    queste è favorito il distacco dalla parete grazie al ritiro).

    In generale α = 1° – 7° per le pareti esterne e 2° - 10° per quelle interne.

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    PROGETTAZIONE STAMPI – Raggi di raccordo

    I valori di massima dei raggi di raccordo possono essere ricavati dalla tabella inrelazione alla geometria della parte.

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    PROGETTAZIONE STAMPI – Sovrametallo

    I valori di massima dei sovrametalli possono essere ricavati dalla tabella in relazionealla quota nominale e alle dimensioni del pezzo.

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    PROGETTAZIONE STAMPI – Ritiro

    I valori di massima del ritiro lineare possono essere ricavati dalla tabella in relazione almateriale stampato.

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    PROGETTAZIONE STAMPI – Materiali

    I materiali più comunemente utilizzati per gli stampi

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    PROGETTAZIONE STAMPI – Vita utile

    Il numero di battute utili nella vita di uno stampo variano tra i 20.000 e i 80.000 colpi inrelazione anche alle tolleranze imposte al pezzo.Il motivo del termine della vita utile è il più delle volte legato all’usura.

    a: usura b: cricche

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    FORZA E ENERGIA NELLO STAMPAGGIO

    L’andamento della forza in funzione della corsa è riportato in figura:

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    FORZA E ENERGIA NELLO STAMPAGGIO

    La forza massima può essere prevista considerando che: – l’altezza media del pezzo è data da:

    con V volume del pezzo e At area della sezione di bava compresi i canali di bava;

    – la velocità di deformazione media è quindi data da:

    con v velocità di spostamento della pressa.

    – la resistenza del materiale deformato a caldo è quindi data da:

    m

    t

    V h

    A

    =

    m

    vh

    ε •

    =

    '0

    m

    K σ ε •

    =

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    FORZA E ENERGIA NELLO STAMPAGGIO

    Valori sperimentali delle costanti reologiche K ’ e m dei principali materiali

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    FORZA E ENERGIA NELLO STAMPAGGIO

    Sperimentalmente si osserva che la forza massima è data da:

    con f coefficiente di attrito, b ed s sono le dimensioni del canale di bava e η coefficienteche dipende dal grado di simmetricità del pezzo.Il coefficiente di attrito f dipende principalmente dal materiale stampato:

    Il coefficiente η può essere determinato qualitativamente come riportato qui sotto:

    max 0 1 2 b

    F S f s

    σ η ⎛ ⎞= +⎜ ⎟⎝ ⎠

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    FORZA E ENERGIA NELLO STAMPAGGIO

    La forza media può essere determinata come una percentuale della forza massima:

    L’energia di stampaggio è quindi data da:

    con c corsa della pressa.

    Sia la forza che l’energia devono essere fornite dalla pressa.

    ( )max max0.15 0.25med F F F λ = = ÷

    maxmed E cF c F λ = =

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    FINITURA DEL PEZZO

    Il pezzo stampato subisce una operazione di tranciatura (realizzazione fori) e ditranciatura delle bave:

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    FINITURA DEL PEZZO

    In alcuni casi segue la sabbiatura del pezzo per eliminare gli ossidi superficiali che siformano durante lo stampaggio.

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    DIFETTI DEL PEZZO

    Il principale difetto dei pezzi stampati è la decarburazione superficiale legata allalavorazione ad alta temperatura.In figura un esempio di decarburazione al 90% dello stelo di una biella.

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    LA FUCINATURA

    Nella fucinatura il pezzo viene posizionato tra una massa mobile (mazza) e una massafissa (incudine). Il pezzo viene deformato dall’azione della mazza che viene fatta caderesul pezzo.

    E’ generalmente riservato alla produzione di pochi pezzi di grandi dimensioni, per iquali lo stampo sarebbe eccessivamente costoso.

    Le precisioni dimensionali ottenibili sono estremamente limitate.

    Può essere l’operazione da effettuare per realizzare uno sbozzato da sottoporresuccessivamente ad uno stampaggio.

    La fucinatura in generale avviene al maglio.

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    LA FUCINATURA

    Esempio di ciclo di lavorazione di un tubo di grande diametro (alla pressa):

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    LA FUCINATURA

    Esempio di utilizzo della fucinatura nella produzione di alberi a gomito per navi.

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    LA RICALCATURA

    Nella ricalcatura il pezzo (una barra) viene ricalcato per aumentare localmente ildiametro. Il processo può avvenire sia in stampo aperto che in stampo chiuso.

    Il processo può avvenire sia a caldo che a freddo ed è adatto a serie medio-grandi.

    Le precisioni dimensionali ottenibili sono discrete, anche se generalmente la zonaricalcata subisce una lavorazione per asportazione di truciolo.

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    LA RICALCATURA

    I pezzi che generalmente vengono prodotti sono i più disparati (in generale alto volumedi produzione)

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    LA RICALCATURA

    Le macchine su cui viene realizzata la ricalcatura sono presse orizzontali con possibilitàdi controllo dello spostamento e/o della forza applicata. In alcuni casi sono presentidegli attuatori traversali che chiudono lo stampo che è realizzato in due o più pezzi, conlo scopo di facilitare l’estrazione del componente ricalcato.

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    L’ELETTRO-RICALCATURA

    Nell’elettro-ricalcatura la ricalcatura avviene a caldo con riscaldamento del pezzo a bordo macchina. Il riscaldamento viene ottenuto per effetto Joule.Mancando lo stampo, la geometria ottenuta è particolarmente semplice e in generale il

    pezzo subisce una successiva lavorazione per asportazione di truciolo o di stampaggio.

    Il diametro massimo ricalcabile con questa tecnica è circa 100mm.

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    MAGLI E PRESSE

    Per le operazioni di deformazione plastica si utilizzano magli e presse: – Maglio: la sollecitazione impartita è pressoché istantanea – Pressa: la sollecitazione si sviluppa nel tempo

    Le caratteristiche che le macchine per lo stampaggio e fucinatura devono avere sono: – Energia disponibile: deve essere sufficiente a deformare il pezzo; – Rendimento energetico: tiene conto dei rendimenti elettrici e dell’energia persa nella

    deformazione della struttura della macchina durante il processo; – Forza disponibile: deve essere superiore a quella necessaria per deformare il pezzo; – Numero di colpi al minuto: è un indice di capacità produttiva; – Velocità sotto carico (potenza): deve essere elevata per non avere un tempo di contatto

    pezzo-stampo troppo elevato (raffreddamento pezzo e usura stampo);

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    MAGLI E PRESSE

    Le macchine per lo stampaggio e fucinatura si dividono in base alla caratteristica principale:

    – Macchine ad energia delimitata

    • Magli• Presse a vite

    – Macchine a corsa delimitata• Presse a eccentrico• Presse a ginocchiera

    – Macchine a forza delimitata• Presse oleodinamiche• Ricalcatrici (fucinatrici orizzontali) ed elettroricalcatrici

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    MAGLIO A SINGOLO EFFETTO

    Nei magli il pezzo viene posizionato tra una mazza cadente e un’incudine:

    Il sollevamento della mazza avviene o meccanicamente, pneumaticamente oidraulicamente.In generale viene utilizzato per la fucinatura e non per lo stampaggio.

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    MAGLIO A SINGOLO EFFETTO

    L’energia disponibile può essere determinata sotto le seguenti ipotesi: – Trascuriamo la massa del pezzo – Urto anelastico – Trascuriamo l’energia assorbita dalla struttura e le perdite energetiche in genere

    Possiamo ipotizzare che la quantità di moto del sistema mazza-incudine si conservidurante l’urto:

    Con v1 velocità della mazza prima dell’urto e v2 velocità della mazza e dell’incudinedopo l’urto, m e M massa della mazza e dell’incudine rispettivamente.La differenza di energia prima e dopo l’urto per mazza e incudine è:

    ( )1 2mv m M v= +

    ( )2 21 212m E m v vΔ = −

    22

    12 M

    E MvΔ =

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    MAGLIO A SINGOLO EFFETTO

    Quindi l’energia assorbita dal pezzo è:

    Quindi all’aumentare di M aumenta l’energia disponibile per la deformazione.

    In generale è: – m = 3 – 80 kN – M = 10-15 m – Altezza di caduta = 1-1.5 m.

    21

    1 12 1

    m M E E E mv mΔ = Δ + Δ =

    +

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    MAGLIO A DOPPIO EFFETTO

    Nei magli a doppio effetto la mazza viene spinta verso il basso da un sistemaoleodinamico o pneumatico oltre che essere trascinata dalla gravità. Aumental’accelerazione e quindi la velocità di caduta.

    MAGLIO A DOPPIO EFFETTO

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    MAGLIO A DOPPIO EFFETTO

    L’accelerazione può essere calcolata considerando la forza F aggiuntiva a quella digravità:

    quindi:

    La velocità di caduta è (con opportune ipotesi semplificative):

    da utilizzare nelle formule precedenti.

    ma mg F = +

    F a gm

    = +

    1 2 2 F

    v aH g H m

    ⎛ ⎞= = +⎜ ⎟⎝ ⎠

    MAGLIO A CONTRACCOLPO

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    MAGLIO A CONTRACCOLPO

    Nel maglio a contraccolpo il pezzo viene messo tra due masse traslanti:

    I vantaggi sono: – Minore peso dell’incudine; – Aumento del rendimento; – Riduzione delle vibrazioni trasmesse all’ambiente circostante.

    PRESSE A VITE

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    PRESSE A VITE

    Possono essere a vite rotante o a vite traslante:

    ROTANTE TRASLANTE

    PRESSE A VITE

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    PRESSE A VITE

    L’energia teoricamente disponibile nel caso di presse a vite traslante è:

    con η rendimento per gli attriti presenti tra i vari organi (0.65 – 0.85).La velocità v di discesa della traversa è compresa tra circa 0.6 e 1 mm/s.Per le presse a vite rotante il termine relativo alla traslazione non c’è.A questa energia va sottratta l’energia persa nella deformazione della struttura della

    pressa:

    con Δ L la deformazione della struttura e R la sua rigidezza.

    2 2

    , 2 2d th J mv

    E ω

    η ⎛ ⎞

    = +⎜ ⎟⎝ ⎠

    2

    2 2ass

    F L F E

    R

    Δ= =

    PRESSE A VITE

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    PRESSE A VITE

    L’energia disponibile è quindi data da:

    e dipende dalla forza di serraggio.

    Se il punto di coordinate F max , E rappresentante la lavorazione ricade al di sopra dellacurva la lavorazione deve essere effettuata in due o più colpi.

    2 2 2

    , 2 2 2d d th ass J mv F

    E E E R

    ω η

    ⎛ ⎞= − = + −⎜ ⎟

    ⎝ ⎠

    PRESSE A ECCENTRICO O A GINOCCHIERA

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    PRESSE A ECCENTRICO O A GINOCCHIERA

    Sono macchine delimitate nella corsa in cui lo spostamento della traversa vieneimposto da un manovellismo.Possono essere a struttura aperta o chiusa

    PRESSE A ECCENTRICO (A MANOVELLA)

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    PRESSE A ECCENTRICO (A MANOVELLA)

    Sono macchine delimitate nella corsa in cui lo spostamento della traversa vieneimposto da un manovellismo.

    PRESSE A ECCENTRICO (A MANOVELLA)

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    PRESSE A ECCENTRICO (A MANOVELLA)

    La corsa viene regolata da una bussola eccentrica unitamente ad una vite senza fine.La registrazione della chiusura completa dello stampo in corrispondenza del p.m.i. è

    particolarmente critica per il corretto stampaggio.

    PRESSE A ECCENTRICO (A MANOVELLA)

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    PRESSE A ECCENTRICO (A MANOVELLA)

    La forza disponibile è data da:

    La curva caratteristica della pressa puòquindi essere tracciata come la forzain funzione della distanza dal p.m.i..

    La curva della forza richiestain funzione della distanza dal

    p.m.i. deve rimanere sempreal di sotto di tale curva.

    ( )cos

    sint

    d

    M F

    e β

    α β =

    +

    PRESSE A GINOCCHIERA

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    PRESSE A GINOCCHIERA

    Il cinematismo è rappresentato in figura

    Queste presse sviluppano una forza elevata con una corsa limitata.La forza disponibile è data da:

    OCtan2

    t d

    M F α =

    PRESSE OLEODINAMICHE

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    PRESSE OLEODINAMICHE

    Nelle presse idrauliche la forza disponibile è costante lungo tutta la corsa. Sonoestremamente diffuse per diversi tipi di lavorazione per deformazione plastica.

    MACCHINE PER LO STAMPAGGIO

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    MACCHINE PER LO STAMPAGGIO

    Quadro riassuntivo: