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108 5. Come simulare una prova di esame? Prove e chiavi dell’esame DITALS, dicembre 2001 di Maria Silvia Bigliazzi e Donatella Troncarelli 1 L’esame DITALS è articolato in quattro sezioni: le prime due (A e B) hanno lo scopo di testare la competenza operativa, cioè il sapere come operare per raggiungere determinati fini. ; la terza sezione (C) vuole verificare la competenza teorica (“metacompetenza”), cioè il sapere perché si è operato in un dato modo; la quarta (D) mette alla prova le competenze glottodidattiche orali del candidato. 5.1. Le prove della sezione A La sezione A ha lo scopo di testare una delle principali abilità critiche richieste a un insegnante: la capacità di analizzare il materiale didattico, cioè sapere valutare a quale livello può essere usato, a quale approccio si ispira, quale metodo adotta e poi eventualmente sapere adattare tale materiale alla propria realtà. Il tempo a disposizione per lo svolgimento della prova è di due ore e si ottengono 2 punti per ogni risposta corretta, per un massimo di 20 punti. La prova è considerata superata con il conseguimento di minimo 12 punti. Si riportano di seguito i quesiti della sezione A con eventuali possibili risposte. ANALISI DI MATERIALI DIDATTICI A1. Analisi di materiale didattico per livelli elementari A1.1. Le pagine che seguono sono tratte dall’unità 6 di un corso multimediale per stranieri di livello principiante ( Rete! 1, Balboni P., Mezzadri M., Guerra Edizioni, Perugia, 2000). Quale approccio glottodidattico rispecchiano? Motivi la sua affermazione. L’impostazione dell’U.D. rispecchia un approccio di tipo comunicativo: non solo infatti vengono descritte le azioni che di solito si svolgono durante la 1 Il presente contributo è stato progettato e discusso insieme dai due autori. In particolare, Maria Silvia Bigliazzi è autrice delle sezioni 5.1. e 5.2., Donatella Troncarelli delle sezioni 5.3. e 5.4.

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5. Come simulare una prova di esame?Prove e chiavi dell’esame DITALS, dicembre 2001

di Maria Silvia Bigliazzi e Donatella Troncarelli1

L’esame DITALS è articolato in quattro sezioni: le prime due (A e B) hanno loscopo di testare la competenza operativa, cioè il sapere come operare perraggiungere determinati fini. ; la terza sezione (C) vuole verificare lacompetenza teorica (“metacompetenza”), cioè il sapere perché si è operato inun dato modo; la quarta (D) mette alla prova le competenze glottodidatticheorali del candidato.

5.1. Le prove della sezione A

La sezione A ha lo scopo di testare una delle principali abilità critiche richiestea un insegnante: la capacità di analizzare il materiale didattico, cioè saperevalutare a quale livello può essere usato, a quale approccio si ispira, qualemetodo adotta e poi eventualmente sapere adattare tale materiale alla propriarealtà.Il tempo a disposizione per lo svolgimento della prova è di due ore e si ottengono2 punti per ogni risposta corretta, per un massimo di 20 punti. La prova èconsiderata superata con il conseguimento di minimo 12 punti. Si riportano diseguito i quesiti della sezione A con eventuali possibili risposte.

ANALISI DI MATERIALI DIDATTICI

A1. Analisi di materiale didattico per livelli elementari

A1.1. Le pagine che seguono sono tratte dall’unità 6 di un corsomultimediale per stranieri di livello principiante ( Rete! 1, Balboni P.,Mezzadri M., Guerra Edizioni, Perugia, 2000). Quale approccioglottodidattico rispecchiano? Motivi la sua affermazione.

L’impostazione dell’U.D. rispecchia un approccio di tipo comunicativo: nonsolo infatti vengono descritte le azioni che di solito si svolgono durante la

1 Il presente contributo è stato progettato e discusso insieme dai due autori. In particolare, Maria SilviaBigliazzi è autrice delle sezioni 5.1. e 5.2., Donatella Troncarelli delle sezioni 5.3. e 5.4.

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giornata, ma si pone anche l’attenzione sugli atti comunicativi, come il dialogosulle proprie abitudini, il chiedere informazioni sulla giornata del compagno,ecc. Inoltre per la riflessione grammaticale il metodo è quello induttivo.

A1.2. Ritiene che le attività 10 pag. 73 e 13 pag. 74 siano adatte astimolare la produzione orale? Ne proporrebbe delle altre? Se sì, quali?

Direi di sì. Inoltre si potrebbero fornire delle immagini di “la giornata tipo di..............................” che lo studente può descrivere o commentare oralmente.

A1.3. In base alla scansione dell’unità didattica, a quale fase corrispondel’attività 2 proposta a pag. 76?

Penso che l’attività si inserisca nella fase centrale dell’U.D., quella dedicataallo sviluppo delle singole abilità. Viene richiesta una produzione scritta comeforma di reimpiego delle strutture linguistiche precedentemente apprese.

A1.4. Secondo Lei, quale è lo scopo dell’attività 3 proposta a pag. 77?Ritiene che tale attività sia adeguata a questo livello? Perché?

Lo scopo dell’attività 3 è quello di sviluppare la comprensione globale di untesto. Credo però che non sia adeguata a questo livello, in quanto i riassuntinon sono molto semplici e contengono vocaboli particolari, inoltre il tempo adisposizione degli studenti è molto limitato.

A1.5. Indichi una tecnica utile da inserire in questa unità.

Penso che come tecnica per la verifica si potrebbe utilizzare un cloze facilitato,che elenchi in calce i verbi (presentati nell’unità) da inserire o che presenti neivuoti un disegno, un’immagine, corrispondente alla parola eliminata.

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A2. Analisi di materiale didattico per livelli avanzatiA2.1. Le pagine che seguono sono tratte dal testo “Viaggio nel nuovo cinemaitaliano” di M. Continanza, P. Diadori, Edizioni La Certosa, 1997. SecondoLei, quale approccio glottodidattico rispecchiano? Motivi la suaaffermazione.

L’approccio glottodidattico, a mio parere, è di tipo comunicativo-tematico inquanto attiva tutte le abilità globalmente e inoltre il tema proposto avvicina lostudente alla storia e alla cultura italiane.A2.2. Come, secondo Lei, si potrebbero utilizzare le trascrizioni dei dialoghidelle quattro scene?

Per un lavoro di verifica della comprensione, fornendo i dialoghi “spezzati” ein disordine così che la consegna possa essere l’incastro dei pezzi dei dialoghi.Inoltre si potrebbe lavorare sulle varietà linguistiche qui presentate facendorilevare le caratteristiche delle varietà regionali.

A2.3. Indichi quando queste sequenze cinematografiche consentono diesporre contenuti difficili da presentare con altri mezzi.

Sono indispensabili per sostenere la motivazione e presentare l’aspetto culturale,inoltre servono per far cogliere gli elementi prosodici delle diverse varietà(accento, intonazione).

A2.4. Elabori una possibile prova di verifica per questa unità didattica.

Si potrebbe proporre un riassunto scritto delle varie sequenze o una produzionescritta con i tempi passati .

A2.5. Secondo Lei, questo tipo di testo potrebbe essere usato perl’autoapprendimento? Spieghi le ragioni della sua risposta.

Direi di sì perché le sequenze possono essere viste e riviste, le scene messe inpausa, e quindi lo studente può prendersi il tempo che ritiene necessario per lacomprensione della lingua.

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5.2. Le prove della sezione BLa sezione B ha lo scopo di testare la capacità di progettare e produrre materialedidattico utile e adatto alla classe in cui si opera.Questa sezione è considerata superata con il conseguimento di minimo 12punti, mentre il punteggio massimo ottenibile è 20 punti. Il tempo che ilcandidato ha a disposizione per lo svolgimento delle tre prove B è due ore. Siriportano di seguito i quesiti della sezione B con eventuali possibili risposte.

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COSTRUZIONE DI MATERIALI DIDATTICI

B1. Progettazione di una unità didattica

Costruisca lo schema di una unità didattica con il seguente obiettivo:imparare i numeri.I destinatari sono bambini di età compresa tra 6 e 8 anni. Non conosconol’italiano e sono scarsamente alfabetizzati nella loro lingua. I bambinihanno provenienze diverse (Albania, Cina, Marocco, Algeria, Sri Lanka).Il corso prevede 30 ore di lezione nell’arco di un mese. La durata dellalezione è di 1 ora e 30 minuti. I bambini saranno inseriti nella scuolapubblica italiana al termine di questo breve corso.Indichi il materiale da utilizzare e descriva le fasi di lavoro in classe perl’unità didattica sui numeri.

Materiale: cartoncini colorati, forbici a punta arrotondata, piccoli giocattoli,immagini, disegni

Fase inizialeInnanzitutto presenterei ai bambini i numeri da uno a dieci con cartelloni coloratiin cui siano disegnati oggetti o animali corrispondenti al numero scritto sotto.Poi pronuncerei a voce alta i numeri invitando i bambini a ripeterli dopo dime.

Fase centraleDarei quindi a ciascun bambino un cartoncino colorato sul quale sono disegnatii numeri e glieli farei ritagliare. Quindi direi a voce alta un numero e chiedereia ciascun bambino di portarmi il numero corrispondente ritagliato sulcartoncino.In seguito fornirei ai bambini delle immagini o disegni di oggetti a cui i bambinidovrebbero assegnare il numero corrispondente (attività di accoppiamentonumero/immagine).Fase finaleInfine proporrei ai bambini di giocare a ruba-bandiera dividendoli in due squadree assegnando a ciascun bambino un numero, lasciando che un bambino chiami“i bambini-numeri”.

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B2. Utilizzo didattico di un testo

Costruisca un’attività didattica (completa di istruzioni) utilizzando leimmagini che seguono, per i destinatari individuati alla prova B1, cheabbia come obiettivo lo sviluppo della produzione orale.

Dopo aver chiesto precedentemente ai bambini di portare una propria foto efoto e cartoline legate ad alcuni momenti importanti della loro vita, le utilizzereicosì:i bambini a turno diranno in quale mese e giorno sono nati e accanto alla data,sul calendario appeso al muro, verrà messa la foto di ciascun bambino.Quindi inviterei i bambini a segnare negli spazi bianchi le date importanti delloro calendario:- il compleanno- il compleanno dei fratelli- il compleanno del papà- il compleanno della mammaE poi li solleciterei a farsi domande tra loro.Poi chiedi al tuo compagno:- Quando è il tuo compleanno?

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B3. Costruzione di una prova di verifica

Dati i destinatari indicati alla prova B1, costruisca un’attività allo scopodi verificare la competenza comunicativa raggiunta dai bambinirelativamente all’apprendimento dei numeri.

Distribuiti alla classe dei fogli che illustrano figure di animali/persone/oggettiprecedentemente appresi, chiederei ai bambini il numero delle figurenell’immagine (“Quanti/e sono?”) e poi, dopo averli divisi in piccoli gruppi, liinviterei a scambiarsi le immagini e a farsi le domande.Un’altra attività potrebbe essere il gioco della tombola condotto e giocato daibambini stessi.

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5.3. La prova C

Qualsiasi decisione relativa all’insegnamento,dall’individuazione degli obiettivididattici, alla selezione dei metodi da adottare, alla scelta dei materiali e delleattività da proporre, implica assunzioni sulla natura dell’apprendimento, sugliorientamenti pedagogici più idonei a promuoverlo e sull’oggetto da apprendere,cioè la lingua. La prova C dell’esame DITALS verifica dunque lametacompetenza glottodidattica, ossia la conoscenza dei presupposti teoriciche guidano l’azione didattica e che si collocano alla base delle scelte operative,compiute nella pratica quotidiana.Le 20 domande, di cui si compone questa sezione del test, assumono in partela forma di domande a scelta multipla o a scelta binaria, in parte la forma didomande a risposta aperta. I quesiti sono formulati tenendo conto dei temiaffrontai e dei contenuti sviluppati nei testi di glottodidattica e italianistica checostituiscono la “Bibliografia di base in didattica dell’italiano” di cui vienesuggerita la lettura per sostenere l’esame DITALS2. Il tempo a disposizioneper lo svolgimento della prova ammonta a una ora e si ottengono 2 punti perogni risposta corretta, per un massimo di 40 punti. La prova è consideratasuperata con il conseguimento di minimo 30 punti.

5.3.1. I quesitiRiportiamo di seguito i quesiti della sezione C inseriti nella prova di esameDITALS del dicembre 2001.

1) La denotazione è:

A l’insieme dei valori affettivi che circondano la parola. B il rapporto che sussiste tra la parola e il referente. C il rapporto che lega il referente al significato.

2) In che cosa consiste la funzione ideativa di M. A. Halliday?

A nell’usare la lingua per esprimere un contenuto B nell’usare la lingua per interagire C nell’usare la lingua per realizzare testi ben costruiti ed adatti alla

situazione

2L’esempio di test riportato in questo capitolo è stato somministrato nel dicembre 2001 e si basavasulla bibliografia indicata in P. Diadori, M. Maggini, P. Peruzzi (a cura di), La DITALS risponde 1,Università per Stranieri di Siena, 2002, pp. 14-15. Una bibliografia aggiornata per la preparazionedelle sessioni di esame DITALS 2003 si trova nel cap. 3 di questo volume.

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3) Indichi quali tra le seguenti caratteristiche sono attribuibili al significato pragmaticodella lingua.

A è relativo a proprietà strettamente linguistiche B è soggetto a mutamenti ed a negoziazioni C riguarda il significato degli enunciati in quanto azioni sociali D rende conto delle procedure che consentono l’interpretazione di testi e

discorsi

4) Che cosa si intende per diglossia?

5) Prendendo in considerazione la variazione diamesica della lingua, indichi a qualelivello risulta massima la differenziazione tra parlato e scritto e perché.

6) Spieghi che tipo di varietà linguistica è il foreigner talk e illustri le sue principalicaratteristiche.

7) Con l’espressione italiano lingua seconda generalmente si intende:

A l’italiano insegnato a stranieri in Italia B l’italiano insegnato a stranieri fuori dall’Italia C l’italiano insegnato a persone che lo usano in ambito familiare o nella

comunità culturale di riferimento D l’italiano insegnato a persone di nazionalità non italiana che hanno

appreso un’altra lingua straniera prima dell’italiano

8) Illustri sinteticamente la funzione svolta dal “Monitor” nella teoriadell’acquisizione linguistica elaborata da S. D. Krashen.

9) Nell’interazione strategica, l’approccio all’apprendimento della lingua stranierateorizzato da Robert Di Pietro, è accordata centralità:

A alle strategie adottate nello svolgimento dei compiti B alla performance del discente C al ruolo dell’insegnante D al totale coinvolgimento psico-fisico del discente

10) Un curricolo, cioè la pianificazione, l’implementazione e la valutazione di unprogetto di insegnamento, comprende la definizione delle mete e degli obiettivida conseguire. Indichi le mete glottodidattiche che dovrebbero rientrare in uncurricolo di italiano per stranieri.

11) Elenchi gli aspetti che dovrebbero caratterizzare un’unità didattica destinataall’insegnamento precoce dell’italiano.

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12) Spieghi perché il “saper dialogare” è considerata un’abilità integrata.

13) Indichi quali delle seguenti attività rientrano tra quelle da proporre per lo sviluppodelle abilità ricettive .

A griglia B procedura Cloze C role making D progettazione del testo E contrazione del testo F transcodificazione

14) A quale obiettivo deve mirare il lavoro di riparazione condotto in classe?

A ad eliminare l’errore B a sviluppare la capacità di monitoraggio ed autovalutazione del discente C a correggere l’errore solo in modo indiretto D a favorire il controllo da parte dell’insegnante

15) Scelga una lingua diversa dall’italiano e indichi alcuni dei principali problemi diapprendimento dell’italiano che potrebbero incontrare i parlanti di questa lingua,a livello fonologico.

16) Quale è il principale vantaggio dell’uso di materiali videoregistrati nella classedi lingua?

A poter rivedere il documento filmato più volte B poter svolgere attività basate sull’ascolto intensivo C poter presentare l’italiano trasmesso D poter presentare e analizzare la lingua nel suo contesto d’uso

17) L’italiano televisivo può essere considerato un superregistro?[Sì] [No]

Motivi la sua scelta

18) Indichi quali delle seguenti espressioni sono associabili al concetto di verifica?

A strumento di misurazione B processo conoscitivo C processo interpretativo D raccolta di dati E accertamento delle conoscenze, abilità competenze, ecc. F accertamento del rendimento degli studenti

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19) In cosa consistono i test performativi?

20) Cosa si intende per testing diffuso?

5.3.2. Le chiaviPer favorire la simulazione dell’esame da parte di aspiranti sostenitori, siripotano di seguito le chiavi delle risposte al test. In fase di autocorrezioneoccore tenere conto che le risposte ai quesiti 4, 5, 6, 8, 10, 11, 12, 15, 19, 20sono solo indicative poiché, trattandosi di domande a risposta aperta, ognicandidato espone i concetti richiesti secondo proprie modalità espressive. Inlinea generale si suggerisce di osservare, nella formulazione di risposte a questotipo di domande, la massima pertinenza e sinteticità. Per la domanda n. 15 nonè data alcuna soluzione in quanto il quesito lascia libero il candidato di sceglierela lingua e gli aspetti su cui operare un’analisi contrastiva in funzione dieventuali problemi di apprendimento.

1. B) (cfr. Dardano Trifone 1995 p. 18)2. A) (cfr. Dardano Trifone 1995 p. 87)3. B), C), (cfr. Ciliberti 1994 p. 58-59)4. “…diglossia è una situazione linguistica relativamente stabile in cui al fianco del

dialetto, della lingua regionale, o di quella standard, esiste un’altra varietà diversae complessa (…) veicolo di una tradizione letteraria ereditata nel passato dallastessa o da un’altra comunità linguistica, accessibile attraverso l’istruzioneformale, magari usata solo nella lingua scritta o per la comunicazione formale, emai invece usata dalla comunità per la comunicazione quotidiana.” (cfr. Tosi1995 p. 88)

5. “La differenziazione fra parlato e scritto è invece massima a livello della testualitàe della pragmatica (…). Di norma, la trascrizione convenzianale di un testo parlatospicca a prima vista rispetto a un testo scritto per la frammentarietà sintattica esemantica e per l’uso massiccio di segnali discorsivi di vario genere. Il tessutotestuale e il flusso dell’informazione sono spezzettati, scissi in blocchi accostatil’un l’altro senza essere fusi in un periodo strutturalmente coeso, la progettazioneagisce su segmenti di discorso per lo più brevi e la macrosintassi risulta scollegata(…)”. (cfr.G. Berruto, Varieta diamesiche, diastratiche, diafasiche, in Sobrero1993 p. 41)

6. “Si tratta invece di varietà determinate dalla situazione in cui avviene lacomunicazione e dalla consapevolezza che il destinatario non è in grado dicomprendere adeguatamente il messaggio perché il suo apprendimento o la suaacquisizione della lingua è ad uno stadio iniziale o comunque non avanzato (…).Il foreigner talk si caratterizza per la massima semplificazione a tutti i livelli, inparticolare della morfosintassi, e viene impiegato per scopi pratici di

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comunicazione (...); è connotato da forme verbali semplici (preferenza per i tempipresente e imperfetto), scarsa concordanza nel numero e nel genere, mancanzadi flessione morfologica, abbondanti ripetizioni, assenza di ipotassi, velocitàridotta di emissione del flusso di parole, controllo della pronuncia eneutralizzazione dei nessi più difficili.”(cfr. Coveri, Benucci, Diadori 1998 p. 161)

7. A) (cfr. Balboni 1994 p. 13)8. “L’apprendimento consapevole è reso possibile da un monitor la cui funzione

principale è quella di correggere (…) il messaggio linguistico prodotto. Talecontrollo può avere luogo se vengono ottemperate tre condizioni:• se il discente ha sufficiente tempo per elaborare i dati;• se l’input è focalizzato sulla forma della lingua (…);• se il discente conosce la regola implicata.” (cfr. Ciliberti 1994 p. 52)

9. B) (cfr. Serra Borneto 1998 p. 205)10. “Le mete glottodidattiche, valide per l’insegnamento di ogni lingua, si articolano

in due blocchi:a) lo sviluppo della competenza comunicativa nella lingua che costituisce l’oggettoda acquisire;b)lo sviluppo della competenza glottomatetica. Cioè della capacità diapprendimento, riferito anche a tutte le altre lingue che l’allievo studia o studieràin futuro.” (cfr. AAVV. 1995 p. 111)

11. “a Accentuazione delle fasi globalistiche (…)b. Ludicità diffusa (…)c. La selezione dei contenuti

I contenuti di un corso di italiano precoce sono diversi da quelli destinati adadolescenti e adulti non solo quantitativamente, ma soprattutto sul pianoqualitativo, cioè nella scelta delle abilità, degli atti comunicativi, delle nozionigrammaticali (…)d. La fase di controllo (…)Può dunque convenire limitare molta dell’attività di controllo all’analisi delfeedback che si può avere dalle esecuzioni di giochi e di attività varie).e. L’aspetto glottomatetico (…)

Più che riflettere sul modo in cui si apprende, infatti, ci sembra utile far rifletteresul fatto che l’italiano (…):- si può apprendere- può essere appreso giocando- può essere usato per comunicare.Si tratta di tre ‘scoperte’ del bambino che in realtà costituiscono un investimentoper tutta la sua carriera futura di studente e che quindi rimandano alla dimensioneformativa dell’insegnamento dell’italiano… dimensione più rilevante

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nell’insegnamento precoce che in qualsiasi altro livello scolastico.” (cfr. Balboni1994 p. 71)

12. “Lungi dal mero alternare fasi di ascolto e produzione linguistiche, chi dialogadeve comprendere la situazione sociale in cui agisce (…) e produrre testicongruenti alla situazione, cioè ai ruoli sociali e agli scopi (…), all’argomento,al momento e al luogo (…). Le fasi di comprensione e di produzione si alternano-intersecano in tempo reale, coinvolgendo anche codici extralinguistici (…).”(cfr. Balboni 1991 p. 49)

13. A), B), F) (cfr. Balboni 1991 pp. 21-33)14. B) (cfr. Ciliberti 1994 p. 173)15. ———————16. D) (cfr. Diadori 1994 p. 42)17. SI’, perché “(…) oltre ad avere dei propri generi peculiari (…) ingloba e piega

alle proprie caratteristiche e alle proprie funzioni tutto ciò di cui si puòappropriare , sia come semplice mezzo di trasmissione via etere di contesticomunicativi di ambito diverso (cinema, teatro, conversazione spontanea, ecc.)”.(cfr. Diadori 1994 p. 12)

18. B), D), E) (cfr. Porcelli 1992 pp. 30-34)19. “I test performativi consentono di evitare queste complicazioni perché, per

dimostrare di aver capito, l’esaminato deve eseguire le istruzioni che gli vengonofornite oralmente (…). I test performativi non sono necessariamente limitati aduna sola istruzione rivolta ad una persona alla volta, ma possono essere collettivie prevedere sequenze di istruzioni.” (cfr. Porcelli 1992 p. 115)

20. “Si definisce test ‘diffuso’ il testing condotto quotidianamente, durante l’attivitàdidattica, senza che si abbia una verifica formale, dichiarata.” (cfr. Balboni 1994p. 97)

5.4. La prova D

La prova D dell’esame DITALS verifica la capacità del docente di destreggiarsinella realizzazione di compiti comunicativi orali connessi all’espletamentodella propria funzione, quali illustrare un’attività, dare le consegne, fornirespiegazioni, correggere errori ecc.I quesiti di cui si compone la prova sono due:

• D1, in cui è richiesto di organizzare e simulare una lezione per studentidi livello elementare;

• D2, che prevede l’organizzazione e la simulazione di una lezione rivoltaa studenti di livello avanzato, generalmente a partire da un testo dato.

Per ciascun quesito il candidato ha a disposizione 10 minuti da dedicare allapianificazione e alla preparazione e 5 minuti per audioregistrare la prestazione

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didattica progettata, simulando di rivolgersi ad una classe.Il tempo a disposizione per lo svolgimento dell’intera prova ammonta a 30.5.4.1. I contenutiD1Come svilupperebbe, in una classe di studenti adolescenti con un livello dicompetenza principiante, la capacità di “parlare di sè, dei propri gusti einteressi”?Immagini di progettare un intervento in classe: indichi (all’inizio dellaregistrazione), i materiali, i sussidi, le tecniche ovvero le attività, che credepossano favorire la presentazione di questo atto comunicativo. Simulando dirivolgersi alla classe fornisca le istruzioni per lo svolgimento della prima attività.

D2Legga il seguente testo. Si tratta di un articolo comparso su L’espresso, unnoto settimanale italiano, del 1 novembre 2001. Facendo riferimento ai livellidel Common European Framework previsti dal Consiglio d’Europa indichi(all’inizio della registrazione), il livello degli studenti ai quali lo destinerebbee, simulando di rivolgersi a loro, fornisca le istruzioni per una attività finalizzataalla comprensione scritta.

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PROFONDO NORD

La disfida del baccalàC’è la versione vicentina. E quella veneziana. In competizione

di Bruno Manfellotto

La vita continua nel Profondo Nord. Alla faccia di Osama Bin Laden. Econ essa continuano le baruffe da strapaese e le eterne liti di campanile,meglio se gastronomiche. L’ultima tira in ballo nientemeno che baccalàe stoccafisso e ha tenuto al lavoro per un bel po’ le sottili diplomaziedella Regione Veneto alla ricerca di un equo compromesso.

Accade infatti che il baccalà, per storia e tradizione (e pure perdefinizione prevalente nei ricettari), sia immancabilmente alla vicentina,nel senso di farina, olio, latte e vino. Poi ha via via dilagato: nei giornidi magro ha buone radici nel Mezzogiorno (ma annegato nel pomodoro),per non dire della Bassa Padana, dove talvolta se la batte con il luccio(sulla polenta abbrustolita). Ma è Venezia che aspira a esserne la capitalealternativa. Qui, all’ombra di San Marco, è sorta da qualche tempoun’agguerrita Confraternita del baccalà (naturalmente mantecato) chese non può pensare di surclassare la sua omologa di Vicenza, almeno lasfida tutte le volte che può. Che facciamo, ci spacchiamo sul baccalà? Come se non bastassero benaltre divisioni e i venti di secessione che di tanto in tanto soffiano intornoalla Laguna. Un fastidioso problema per gli assessori regionali,impegnati da tempo nel rilancio dei prodotti-identità (li chiamano propriocosì) che, dicono, stanno facendo conoscere il Veneto nel mondo: ilradicchio, l’asparago, la polenta, le grappe. E il baccalà, naturalmente.Altro che Giorgione e Tiziano.

Già, ma baccalà di su o di giù? Dell’entroterra o del mare? Insomma, diVicenza o di Venezia? L’esigenza di un saggio equilibrio politico-gastronomico s’è riproposta in occasione della stesura del libropromozional-celebrativo “Stoccafisso e baccalà nel piatto”, voluto sìdalla Regione però stampato a Vicenza. Il cauto sottotitolo(“Interpretazioni della tradizione veneta”) denuncia lo spasmodicotentativo di far passare il principio che ognuno può fare (il baccalà)come gli pare. Ma mentre il volume - per citazioni, ristoranti, curatori efotografi - registra un indelebile marchio vicentino (confermato peraltrodalle tradizionali annuali giornate italo-norvegesi che si svolgonoappunto a Vicenza, in onore delle terre da cui partì il benemerito “stock-fish”), per la presentazione dell’opera si è scelta invece la sala Pedenindi Palazzo Balbi, a Venezia, sede della Regione. Trionfo del politicallycorrect.Tra i relatori, l’immancabile sociologo, che nel timore di dover sceglieretra Montecchi o Capuleti se l’è cavata dicendo che la ricetta migliore èsempre quella del “bacalà de me mama”. Ma il definitivo, simbolicoembrassons nous c’è stato quando un vassoio di fragranti assaggini(mantecato sul pane, con patate, con polenta) è stato trasferito, su ordinedel Presidente della Regione Giancarlo Galan, nel confinante salonedella giunta. Ora dell’aperitivo? O machiavellico istinto politico?

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5.4.2. La valutazioneAl fine di ridurre la soggettività del valutatore e di uniformare le metodologiedi correzione, il risultato della prova viene preso in esame facendo riferimentoa una scala di misurazione analitica basata sull’isolamento di 5 variabili dellaprestazione didattica3:

• ideazione, cioè la pianificazione della lezione;• adeguatezza al livello di conoscenza dell’italiano da parte degli studenti

previsti, delle attività, dei materiali e dei contenuti selezionati;• contenuti, cioè l’appropriatezza degli argomenti alle richieste della

prova;• capacità comunicativa, ossia la capacità di conseguire gli obiettivi fissati

dalla prova;• conoscenza dell’italiano, che deve corrispondere a un elevato grado di

padronanza sia per il candidado di madrelingua italiana che straniero.

La scala è applicata sia al quesito D1 che D2 e a ciascun parametro è assegnatoun valore che va da 0 a 2 punti. Il punteggio minimo conseguibile per ilsuperamento della prova è 12 mentre il punteggio massimo è 20.

3 Per visionare esempi di svolgimento della prova D e per maggiori dettagli sui criteri di valutazionevedi: Paola Peruzzi, “6. Come testare le proprie competenze glottodidattiche orali ? Esempi di provedella sezione D” in P. Diadori, M. Maggini, P. Peruzzi (a cura di), La DITALS risponde 1, Universitàper Stranieri di Siena, 2002, pp. 131-144. Un altro esempio di prova di esame DITALS si trova in P.Diadori (a cura di), Insegnare italiano a stranieri, Le Monnier, Firenze 2001, pp. 324-338.