48 Leadership agile consumatore verde Il segreto dell ...

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SETTEMBRE 2019 MENSILE 13,50 ) POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN.L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1, DCB MILANO. PRIMA IMMISIONE SUL MERCATO: 2 SETTEMRE 2019 36 Marvel, una macchina che sforna successi 48 Leadership agile 60 Quell’inafferrabile consumatore verde Meno del 20% dei vostri dipendenti si sente coinvolto. Cambiate la situazione creando uno scopo chiaro e condiviso. PAG. 17 Il segreto dell’engagement

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SETTEMBRE 2019MENSILE

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36 Marvel, una macchina che sforna successi

48 Leadership agile

60 Quell’inafferrabile consumatore verde

Meno del 20% dei vostri dipendenti si sente coinvolto. Cambiate la situazione creando uno scopo chiaro e condiviso.PAG. 17

Il segreto dell’engagement

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UNIVERSO CONSULENZA

Come prepararsi al mondo degli early warning evitando le trappoledi Ivan Fogliata

LA RECENTE RIFORMA della legge falli-mentare che ha dato vita al nuovo codice della crisi e dell’insolvenza porta con sé l’avvento dell’allerta precoce. La magni-tudo della riforma è così forte che è an-data a impattare anche sul codice civile, riscrivendo l’art. 2086 che rende respon-sabile l’amministratore di società che: “ha il dovere di istituire un assetto organizza-tivo, amministrativo e contabile anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa”.Ma cosa significa? Che il nostro ordina-mento ha introdotto un nuovo principio: prevenire è meglio che curare. Come se ciò non bastasse, il mondo banca-rio è chiamato da un altro dettame norma-tivo, il principio contabile IFRS9, a operare nello stesso senso cogliendo i segnali pre-coci di deterioramento che nella nostra Italia anglofila sono stati denominati early warning triggers. L’impresa è quindi presa a “tenaglia” da un lato dal nuovo codice

consenso è quella indicata in figura 1.L’interpretazione dell’indice è ab-bastanza semplice. Col margine operativo lordo (EBITDA) al netto delle imposte l’ impresa, deve essere in grado di sostenere gli interessi passivi nonché rimbor-sare i debiti bancari dovuti entro i 12 mesi successivi senza tenere conto delle linee autoliquidanti (esse infatti si “autoliquidano” con l’incasso dei crediti commer-ciali che smobilizzano) e tenendo conto solo del 20% delle linee di affidamento di cassa puro. L’idea è che tutte le rate dei finanzia-menti che scadono entro un anno siano coperte dal MOL. Meglio un esempio? Si veda figura 2. L’ impresa ha un problema. I l DSCR deve essere maggiore di 1 (ma per le banche deve essere maggiore almeno di 1,1) perché si verifichi un equilibrio finanziario. È quindi il momento di attivare sistemi di allerta precoce? Pro-vate ora a immaginare di sapere che l’impresa abbia ottenuto un finanziamento grazie al TLTRO (targeted long term refinancing operation) di BCE per 2.500.000 € a 12 mesi al tasso del 0,35% (col TLTRO il denaro alla banca costa

civile e della crisi e dall’altro dal mondo del credito, tutti intenti a cogliere i segnali di deteriora-mento della situazione aziendale. Come tutti i sani principi, il pro-blema è tradurne dalla teoria alla pratica la reale applicazione. Proviamo quindi a esaminare un indicatore che sembra ben con-temperare le esigenze di preven-zione del nuovo codice della crisi e del principio contabile “ban-cario” IFRS9: il Debt Service Co-verage Ratio. Il DSCR è un indice primario perché mette a rapporto il flusso di cassa operativo che l’azienda è in grado di produrre con gli impegni finanziari di ser-vizio del debito per capitale e interessi da sostenere nell’anno. Può essere formulato seguendo diversi approcci ma la conforma-zione che sembra trovare maggior

122 Harvard Business Review ItaliaSettembre 2019

DSCR=(EBITDA-TAX)

(ONERI FIN.+ DEBITI BANCARI ESIGIBILI NEI 12 MESI SUCCESSIVI-LINEE AUTOLIQUIDANTI-80% LINEE DI CASSA)

FIGURA 1

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quamente delle regole può fare grandi danni. Come ci insegnano i motti latini: summum ius summa iniuria. Occorre quindi tanta ca-pacità, conoscenza del bilancio e attenzione sia da parte delle banche sia degli organi di revi-sione delle imprese. In sintesi… benvenuti nel mondo degli early warnings!

-0,40%) e che con i medesimi denari ab-bia comprato titoli di investimento pronta-mente liquidabili che rendono l’1%. Cosa è successo? L’impresa ha fatto “finanza con la finanza”. Paga 0,35% per incassare l’1%. Cosa è successo quindi ai fini del DSCR?Il debito di 2.500.000 € risulta da rim-borsare entro l’esercizio successivo ma i proventi per il rimborso non derivano dall’EBITDA bensì dal disinvestimento dei titoli “di parcheggio” nonché dal differen-ziale di proventi finanziari lucrati sul costo dell’indebitamento. Ergo il DSCR può ri-sultare palesemente errato! Nella figura 3 ricalcoliamo escludendo il debito coperto dai titoli di investimento.Il DSCR è ben maggiore di 1, l’azienda ri-sulta sanissima come in realtà è effet-tivamente, la banca ha scelto proprio un’azienda sana per affidarla col TLTRO. Cosa impariamo? Che applicare pedisse-

IVAN FOGLIATA, analista finan-ziario, formatore e consulente, è Executive Partner di inFinance.

DSCR =1.800.000-300.000

100.000 + 4.000.000-500.000 -0,8*250.000

FIGURA 2

Si immagini un’impresa coi seguenti dati:• MOL = 1.800.000 €• TAX = 300.000 €• ONERI FINANZIARI = 100.000 €

• DEBITI ESIGIBILI ENTRO I 12 MESI = 4.000.000 € Di cui:• 500.000 € Linee autoliquidanti• 250.000 € Linee di cassa pura

=1.500.000

3.400.000

= 0,44

DSCR =1.800.000-300.000

100.000 + 4.000.000-2.500.000-500.000 -0,8*250.000

=1.500.000

900.000

=1,66

FIGURA 3