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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Papa Francesco continua a stupirci. Il suo viaggio in Turchia, la terra dell’antica cristianità e del Sultano, ha confermato che sa andare al cuore delle questioni con una profondità e semplicità straordinaria, nello stesso tempo. Prega in silenzio nella moschea, indicando al strada alle religioni per ritrovare il loro servizio al mondo ed alla storia. Si fa benedire dal patriarca e confratello vescovo di Istanbul, realizzando un ecumenismo in cui nessuno è sottomesso, ma tutti in cammino verso il vangelo di Gesù. Da vero “presidente nella carità”, secondo l’antica formula sul ruolo del vescovo di Roma. Che Dio benedica i suoi passi. Manoscritti "La notte che le bandiere nere sono entrate a Qaraqosh, nella piana di Ninive, ho caricato i manoscritti sul camion, e sopra ho fatto salire le per- sone, perché dovevo portare in salvo la gente assieme alla memoria della nostra cultura, un popolo senza la propria memoria è un popolo per- duto". Padre Najeeb Michaeel, Do- menicano, studi in Francia, viveva nel monastero di Qaraqosh, a venti chilometri da Mosul, in Iraq, dove la cristianità è radicata sin dal secon- do secolo dopo Cristo, dedicando la vita alla ricerca e al restauro di testi antichi. "Non solo testi cristiani, ab- biamo sempre raccolto manoscritti musulmani, yazidi, ebraici, armeni e di tutte le comunità che hanno abi- tato la Mesopotamia". La storia si ripete. Le guerre sono sempre uguali a loro stesse: mentre si uccidono le persone, si vuole far sparire l'anima dei loro popoli, molto spesso rac- chiusa nelle parole tramandate da secoli. Perché le parole, la Bibbia ce lo dice dal suo primo libro, san- no creare. Creano idee, storia vissu- ta, valori da custodire e tramandare. Ed un popolo si sente tale anzitutto quando ha un vocabolario condiviso, che è tanto di più del mettersi d'ac- cordo sul significato di una parola. Ogni violenza, da quella domestica a quella tra gruppi e nazioni, nasce dal non riconoscere più nell'alfabe- to della comune umanità la materia prima di relazioni positive e pacifi- che. Dovremmo custodire con tanta cura quelle parole scritte che ci par- lano di bellezza, ci fanno avere più confidenza con l'anima, ci ricordano affetti sinceri o magari pensieri inte- ressanti. Nella lingua greca antica i verbi parlare, raccontare si riferiva- no non solo al sostantivo logos ma anche al verbo leghein che significa- va anche conservare, raccogliere, ac- cogliere ciò che viene detto e quindi ascoltare. E' vero, lo viviamo anche nella nostra semplice quotidianità, la parola sa fare tutto questo. Gesualdo Purziani Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 4 dicembre 2014 - N. 43 Quando maggioranze e opposizioni sembrano parlarsi solo sul web La più stantìa retorica racconta le pic- cole realtà come luoghi idilliaci in cui tutti si conoscono, vanno d'amore e d'accordo, hanno cura gli uni degli altri, il tutto sotto lo slogan 'piccolo è bello'. Se è vero che la provincia ha una quali- tà della vita invidiabile, servizi a portata di mano, relazioni ancora umane (tanto che le Marche si confermano ai vertici della longevità), sbirciando nei giornali locali ci accorgiamo che c'è anche altro. Non passa giorno, o quasi, senza che maggioranze ed opposizioni di alcune amministrazioni del nostro territorio perdano occasione per polemizzare a distanza. Soprattutto attraverso i gior- nali on-line. Tre comuni, tra tutti, sono particolarmente presenti sulla rete: Ostra, Ostra Vetere e Castelleone di Suasa. Non c'è nulla di strano nella dia- lettica che contrappone distinti schiera- menti politici, ce ne fosse! Così come gli organi di informazione esistono per dar voce anche a queste dinamiche e per informare i cittadini. Quello che colpi- sce sono i toni e la smania di scrivere sul web per fornire la propria versione dei fatti, quasi fosse una compulsione da tastiera. Il normale dibattito ammini- strativo spesso si trasforma in un botta e risposta stucchevole, interessante sol- tanto per i protagonisti - almeno lo spe- riamo - o poco più. E viene da chieder- si: ma questi interlocutori digitali non si incontrano mai nelle strade dei loro paesi? Non si parlano in Consiglio co- munale? Non creano altre occasioni di discussione aperta con i loro cittadini? Davvero è utile alla comprensione pub- blica e alla completezza dell'informa- zione questo 'botta e risposta' continuo? Giusto per fare qualche esempio di co- municati publicati di recente, in appena dieci giorni: "Se la minoranza ritiene di dovere fare addirittura quattro comu- nicati stampa il cui tema principale è l’indennità dei componenti della Giun- ta evidentemente deve essere a corto di argomenti", o ancora "forse non tutti ricordano uno degli slogan del nostro sindaco in campagna elettorale 'quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini" e pron- ta la risposta "oggi ci troviamo a saldare il conto di un pasto consumato da altri, con poche strade da percorrere e una scadenza temporale imminente, il 31 di- cembre". Ancora: "Non facciamo come te (rivolto all'attuale sindaco, ndr) e come chi ti ha preceduto che diceva una cosa e ne faceva un’altra, salvo poi giu- stificarsi dicendo: “Avete capito male. Io non volevo dire questo”. No, no, noi abbiamo capito bene, altrochè!". Sarà una pia illusione osare pensare ancora che le piccole dimensioni, a Senigallia come nel suo entroterra, dovrebbero sti- molare confronti più utili? Il fatto, poi, che un mezzo di comunicazione, grazie ad internet, sia facilmente accessibile non significa automaticamente doverlo usare sempre e comunque. Anzi, pro- prio in questo mare magnum di parole si rischia ancora di più l'irrilevanza, si perde di vista la normale dinamica del- la dialettica civile e politica. Ci si par- la addosso, magari lasciando vuoti gli spazi fisici più consoni al confronto, ci si illude che stiano tutti lì ad aspettare il seguito della storia infinita, quasi fos- se una soap opera. Ma soprattutto ci si dimentica che, fortunatamente, c'è un piccolo interruttore capace di metterci al riparo dal rumore e dalla noia. *** Sconnessi 8 - 9 Dibattiti sull'identità Sulla teoria del gender 10 Bomboletta a rotelle L'arte grafittara di Andrea in questo numero 3 Itinerari vicini San Gregorio di Pianello

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia

Editoriale

Vitavissutaa cura di Giancarlo Giuliani

Papa Francesco continua a stupirci. Il suo viaggio in Turchia, la terra dell’antica cristianità e del Sultano, ha confermato che sa andare al cuore delle questioni con una profondità e semplicità straordinaria, nello stesso tempo. Prega in silenzio nella moschea, indicando al strada alle religioni per ritrovare il loro servizio al mondo ed alla storia. Si fa benedire dal patriarca e confratello vescovo di Istanbul, realizzando un ecumenismo in cui nessuno è sottomesso, ma tutti in cammino verso il vangelo di Gesù. Da vero “presidente nella carità”, secondo l’antica formula sul ruolo del vescovo di Roma. Che Dio benedica i suoi passi.

Manoscritti"La notte che le bandiere nere sono entrate a Qaraqosh, nella piana di Ninive, ho caricato i manoscritti sul camion, e sopra ho fatto salire le per-sone, perché dovevo portare in salvo la gente assieme alla memoria della nostra cultura, un popolo senza la propria memoria è un popolo per-duto". Padre Najeeb Michaeel, Do-menicano, studi in Francia, viveva nel monastero di Qaraqosh, a venti chilometri da Mosul, in Iraq, dove la cristianità è radicata sin dal secon-do secolo dopo Cristo, dedicando la vita alla ricerca e al restauro di testi antichi. "Non solo testi cristiani, ab-biamo sempre raccolto manoscritti musulmani, yazidi, ebraici, armeni e di tutte le comunità che hanno abi-tato la Mesopotamia". La storia si ripete. Le guerre sono sempre uguali a loro stesse: mentre si uccidono le persone, si vuole far sparire l'anima dei loro popoli, molto spesso rac-chiusa nelle parole tramandate da secoli. Perché le parole, la Bibbia ce lo dice dal suo primo libro, san-no creare. Creano idee, storia vissu-ta, valori da custodire e tramandare. Ed un popolo si sente tale anzitutto quando ha un vocabolario condiviso, che è tanto di più del mettersi d'ac-cordo sul significato di una parola. Ogni violenza, da quella domestica a quella tra gruppi e nazioni, nasce dal non riconoscere più nell'alfabe-to della comune umanità la materia prima di relazioni positive e pacifi-che. Dovremmo custodire con tanta cura quelle parole scritte che ci par-lano di bellezza, ci fanno avere più confidenza con l'anima, ci ricordano affetti sinceri o magari pensieri inte-ressanti. Nella lingua greca antica i verbi parlare, raccontare si riferiva-no non solo al sostantivo logos ma anche al verbo leghein che significa-va anche conservare, raccogliere, ac-cogliere ciò che viene detto e quindi ascoltare. E' vero, lo viviamo anche nella nostra semplice quotidianità, la parola sa fare tutto questo.

Gesualdo Purziani

Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 4 dicembre 2014 - N. 43

Quando maggioranze e opposizioni sembrano parlarsi solo sul web

La più stantìa retorica racconta le pic-cole realtà come luoghi idilliaci in cui tutti si conoscono, vanno d'amore e d'accordo, hanno cura gli uni degli altri, il tutto sotto lo slogan 'piccolo è bello'. Se è vero che la provincia ha una quali-tà della vita invidiabile, servizi a portata di mano, relazioni ancora umane (tanto che le Marche si confermano ai vertici della longevità), sbirciando nei giornali locali ci accorgiamo che c'è anche altro. Non passa giorno, o quasi, senza che maggioranze ed opposizioni di alcune amministrazioni del nostro territorio perdano occasione per polemizzare a distanza. Soprattutto attraverso i gior-nali on-line. Tre comuni, tra tutti, sono particolarmente presenti sulla rete: Ostra, Ostra Vetere e Castelleone di Suasa. Non c'è nulla di strano nella dia-lettica che contrappone distinti schiera-menti politici, ce ne fosse! Così come gli organi di informazione esistono per dar voce anche a queste dinamiche e per informare i cittadini. Quello che colpi-sce sono i toni e la smania di scrivere sul web per fornire la propria versione dei fatti, quasi fosse una compulsione da tastiera. Il normale dibattito ammini-strativo spesso si trasforma in un botta e risposta stucchevole, interessante sol-tanto per i protagonisti - almeno lo spe-riamo - o poco più. E viene da chieder-si: ma questi interlocutori digitali non si incontrano mai nelle strade dei loro paesi? Non si parlano in Consiglio co-munale? Non creano altre occasioni di discussione aperta con i loro cittadini? Davvero è utile alla comprensione pub-blica e alla completezza dell'informa-

zione questo 'botta e risposta' continuo? Giusto per fare qualche esempio di co-municati publicati di recente, in appena dieci giorni: "Se la minoranza ritiene di dovere fare addirittura quattro comu-nicati stampa il cui tema principale è l’indennità dei componenti della Giun-ta evidentemente deve essere a corto di argomenti", o ancora "forse non tutti ricordano uno degli slogan del nostro sindaco in campagna elettorale 'quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini" e pron-ta la risposta "oggi ci troviamo a saldare il conto di un pasto consumato da altri, con poche strade da percorrere e una scadenza temporale imminente, il 31 di-cembre". Ancora: "Non facciamo come te (rivolto all'attuale sindaco, ndr) e come chi ti ha preceduto che diceva una cosa e ne faceva un’altra, salvo poi giu-stificarsi dicendo: “Avete capito male. Io non volevo dire questo”. No, no, noi abbiamo capito bene, altrochè!". Sarà una pia illusione osare pensare ancora che le piccole dimensioni, a Senigallia come nel suo entroterra, dovrebbero sti-molare confronti più utili? Il fatto, poi, che un mezzo di comunicazione, grazie ad internet, sia facilmente accessibile non significa automaticamente doverlo usare sempre e comunque. Anzi, pro-prio in questo mare magnum di parole si rischia ancora di più l'irrilevanza, si perde di vista la normale dinamica del-la dialettica civile e politica. Ci si par-la addosso, magari lasciando vuoti gli spazi fisici più consoni al confronto, ci si illude che stiano tutti lì ad aspettare il seguito della storia infinita, quasi fos-se una soap opera. Ma soprattutto ci si dimentica che, fortunatamente, c'è un piccolo interruttore capace di metterci al riparo dal rumore e dalla noia.

***

Sconnessi

8 - 9 Dibattiti sull'identità Sulla teoria del gender

10 Bomboletta a rotelleL'arte grafittara di Andrea

in questo numero

3 Itinerari viciniSan Gregorio di Pianello

attualità2 la voce misena4 dicembre 2014

Si parla di stabilità, e intanto si pro-fila una nuova campagna elettorale. Certo ci sono in vista altre Regiona-li. Ma non è questo l’obiettivo, che i cittadini hanno già sonoramente snobbato, anche come atto d’accusa nei confronti di un ente molto discu-tibile. Non si sa ancora bene se per le elezioni politiche o per quelle presi-denziali, ma le mirabolanti promes-se fiscali di governo e opposizione lasciano pochi dubbi che si è aperta una campagna elettorale vera. Tanto più che siamo alla vigilia di un nuo-vo round di tasse (in particolare sulla casa) che continua a picchiare sulla platea dei soliti noti, sempre più con-fusi, adirati e impoveriti.Se le dinamiche dell’area del centro-sinistra, intorno al Pd, sono abbastan-za ben decifrabili, la vera incognita è legata agli altri spezzoni di un siste-ma politico ancora scosso dal trauma del 2013. È oramai posta in tutta la sua evidenza la questione della tenu-ta del contenitore grillino. È posta in Parlamento, cosa non indifferente, in vista delle elezioni presidenziali e dei numeri che sostengono il governo al Senato. Ma è posta anche nel Paese. Dove potrebbero rifluire questi otto milioni di voti, oltre che nell’asten-sione? Oltre che a sinistra e al Pd una parte di quei voti certamente potreb-be tornare nell’alveo del centro-de-

stra. Prospettiva che enfatizza l’altro interrogativo, sulla ristrutturazione di uno spazio in cui Berlusconi conti-nua a rivendicare una leadership, che si vuole baricentrica tra quel pezzo di centrodestra che partecipa al gover-no e l’alleanza Lega–Fratelli d’Italia, che non teme di autodefinirsi facendo riferimento alla categoria del populi-smo, come interprete di proteste, ti-mori e rivendicazioni.In realtà il movimento del premier in un primo tempo sembrava avere eroso lo stesso spazio post-berlusco-niano, sul quale visibilmente punta come bacino elettorale.Tutto è dunque in movimento e mol-to dipenderà anche dal sistema elet-torale che sarà adottato alla fine di un percorso che resta ancora assai nebuloso. In realtà il sistema oggi teoricamente in vigore alla luce della famosa sentenza della Corte costituzio-nale, ovvero un proporzionale selettivo, non è molto lontano da quello di non poche democra-zie che funziona-no molto bene, senza rincorrere

necessariamente la via della sempli-ficazione maggioritaria.Per questo le elezioni presidenziali, che presumibilmente precederanno le politiche, saranno un passaggio mol-to indicativo e non meno delicato. Tutti i contenitori oggi in Parlamento sono frammentati. D’altra parte non ci si può permettere uno stallo pro-lungato di fronte non solo all’opi-nione pubblica nazionale, ma i paesi dell’Unione e del G20, di cui faccia-mo parte a pieno titolo. E nemmeno una scelta di basso profilo. In realtà è proprio un problema di qualità quello che sta al fondo di tutti gli interroga-tivi di questo passaggio politico. At-tori deboli portano a toni troppo alti in un gioco urlato a somma zero. Un peso che non ci possiamo permettere.

Francesco Bonini

In quanti modi si può uccidere? Molti e, a volte, si può riuscire nell’impresa di uccidere di nuovo anche dopo un omicidio. L’uomo che ha accoltellato a morte l’ex moglie per poi postare su Face-book in tempo reale la missione compiuta riesce nell’impresa di aggiungere orrore all’orro-re, perché al “Sei morta” sono seguiti centinaia di “mi piace”. Sorgono così tante domande che metterle in fila è esercizio non solo di sociologia delle masse, ma soprattutto di comprensione di una società alle prese con una crisi prima di tutto educativa.Chi può cliccare un like a un omicida? Un altro squilibrato? Un mentecatto? Un cattivo? Un complice? Ma caspita, quanti sono? Come è possibile che a pochi giorni dai dati terribili sul femminicidio in Italia, dopo le prese di posizione, le paginate dei giornali, le trasmissioni televisive dedicate, uno va, ammazza e in-cassa il gradimento del (suo) pub-blico? Maria tra ieri e oggi è stata assassinata due volte e la seconda volta, seppur virtuale a mezzo condivisione social, non è meno efferata della prima. Nessuna azione è neutra, non si può pensa-re che si clicchi un’approvazione sotto uno status di morte e insul-to solo per superficialità. Cosa alberga nell’animo di chi legge “Sei morta ...” e spinge il pollice all’insù in un segno che vuol dire “approvo”? Cosa ti è piaciuto o internauta bieco? Precisamente, cosa pensi di trovare diverten-te, piacevole, condivisibile? Il numero di coltellate all’addome? L’insulto dopo la vendetta? Il gesto di volontaria follia che ha reso una bambina di 7 anni orfa-na? Tre vite annientate? La foto da cacciatore che ha abbattuto la preda? Chi siete voi che gioite con l’assassino? Maschi frustrati assetati di protagonismo?

Ancheinternet uccideGrandi manovre

verso destraOra fanno gola anche ai partiti del centrodestra i voti presumibil-mente in libera uscita del Movimento 5 Stelle. Intanto si alzano i toni e pure le promesse fiscali. Quasi un clima da campagna elettorale, mentre il vero appuntamento sarà quello per l'elezio-ne del presidente della Repubblica

Guardarsi allo specchio e vedere il mostro che c’è dentro di sé. È la sensazione che ha prova-to Stefano (nome di fantasia), quando ha capito che i suoi gesti erano incontrollabili. Ma, come spesso accade, dietro ogni decisione si cela un volto femminile e anche in questo caso a trova-re la forza di dire basta è stata la moglie. Dopo l’ennesima lite, lei si è rivolta a un consultorio per la famiglia del suo paese che l’ha indirizzata verso il centro Ldv, Liberiamoci dalla violenza, di Modena. Primo in Italia e l’unico pubblico (è gestito dall’Azienda Usl di Modena e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna), questo centro si rivolge proprio agli uomini violenti – sono 150 quelli che vi si sono rivolti in 3 anni di attività – e attraverso un percorso fatto d’incontri, indi-viduali e collettivi, con degli psicologi si cerca di individuare le cause della violenza e liberar-sene. Stefano ha raccontato la sua esperienza in un video realizzato dall’assessorato alle Politi-che sociali della Regione Emilia-Romagna con la collaborazione dell’Asl di Modena. “Avevo un vulcano dentro di me – racconta Stefano nel video, in cui c’è anche la testimonianza della moglie – che lentamente si scaldava. A un certo

punto esplodeva e sentivo tutta la rabbia uscire fuori”. Una furia che riversava tutta la sua foga sulla sua partner. “La violenza non è mai un rap-tus ma una scelta – dice Monica Dotti, coordi-natrice del Centro Ldv che ha collaborato alla realizzazione del video – in questo centro aiutia-mo gli uomini ad affrontare il loro problema e a risolverlo”.Un percorso, quello che ha fatto Stefano, che l’ha portato a riflettere sulla sua vita e sui gesti che compiva. Imparare a controllare i propri istinti, affrontare il demone che lo ha reso una persona rabbiosa. Eppure lui come tanti altri si sente una persona normale. “Le prime volte che tornavo dopo l’incontro riflettevo sulle cose che avevo discusso – continua Stefano – e questo mi ha permesso di capire cosa sbagliavo. Oggi, posso dire di sentirmi diverso. Certo, la mia rabbia non è sparita, ma ho imparato a controllarla e a capire che non c’è motivo per sfogarmi su mia moglie”. Un percorso, come l’ha descritto Monica Dotti, che questa coppia ha fatto insieme e come catar-si per loro ma anche come testimonianza per gli altri.

Dino Collazzo

La testimonianza di Stefano, giovane uomo che ha chiesto aiuto

Un centro per i violentiUna casa editrice originale: "Settenove"Questa casa editrice indipendente, con sede a Cagli (Pesaro Urbino), è nata almeno per due motivi: perché quando si parla di violenza domestica l’atten-zione cade sempre sulla vittima e mai sul carnefice. Perché le istituzioni continuano a cercare gli stru-menti idonei a difendere le donne dalle aggressioni ma nessuno si preoccupa di analizzare ed estirpare i meccanismi sociali che le innescano. Le batta-glie civili hanno raggiunto risultati importanti: una formale parità di diritti tra uomini e donne. Ma la legge da sola non basta: gli stereotipi, i ruoli imposti e i falsi miti hanno radici profonde. Da quelle radici arriva la discriminazione, anche sottile, ben celata, e nella discriminazione si insinua la violenza, in tutte le sue forme. Senza limiti geografici né economici. È per questo che dobbiamo fronteggiare, non più tardi di ora, gli ostacoli culturali che inibiscono il cambia-mento sociale e lavorare insieme, uomini e donne, per una nuova ed efficace rivoluzione. Servono modelli positivi, di collaborazione e rispetto, servono nuovi linguaggi ed è fondamentale incoraggiarne la visibilità. Vale la pena dargli un'occhiata.

L.M.

due passi in collina 3la voce misena4 dicembre 2014

S. Gregorio di Ostra

Domenica 7 dicembre 2014, trovando anche il tempo per addobbare la casa e preparare il presepe in attesa del Natale, attività che tradizionalmente occupano il ponte dell’Immacolata, La Voce Misena propone una breve passeggiata che mira alla riscoperta della Ostra medievale. La cinta muraria che racchiude il centro storico è di origine tardo-medievale ed ottimamente conservata. Si snoda per una lunghezza di circa 1.200 metri, lungo i quali incontriamo nove torrioni. Le porte principali, erano due: Porta Mercatale, abbattuta nel 1871, e Porta Marina, che seguì la stessa sorte qualche anno più tardi. Al giorno d'oggi, in corrispondenza di Porta Mercatale, rimangono i bastioni in muratura usati per sostenere i robusti cancelli dopo l'abbattimento della porta che esistettero fino al 1920. Di origine alto medievale il Santuario del Santissimo Crocefisso è stato anche sede della parrocchia urbana di San Gregorio. Il titolo di San Gregorio venne poi trasferito alla nuova chiesa rurale di San Gregorio Magno, costruita a Pianello di Ostra. Il Parroco don Paolo Montesi celebrerà la Santa Messa nella storica chiesa di San Gregorio alle 11.15.Posta sulla via principale di Ostra l’antica chiesa del 1333, si affaccia su una piccola rientranza ricavata in Corso Mazzini. Nell’iscrizione riportata sopra il portale d’ingresso, di pregevole arte senese,è scritto che la chiesa fu edificata da Paulazio Peris e Menco Bonazi nel 1333. Nel 1343 la chiesa venne anche dotata di un piccolo campanile e vennero donate due campane. Un iscrizione ricorda l'evento. Il profilo a capanna si inserisce in un disegno complessivo della facciata che ne attesta l'origine gotica. Il portale a doppio arco a sesto acuto e a tutto sesto, è inserito nella porzione centrale, individuata da due paraste. In asse col portale si trova un oculo cieco contornato da cornice in mattoni. Sulle fasce laterali della fac-ciata, inquadrate in una cornice in cotto, si trovano due bifore ad arco acuto. Nella facciata, così come lungo i muri laterali corre un cornicione ornato da dentelli. L'interno è ad aula unica, illuminato da due bifore aperte su ogni lato. La chiesa internamente è caratterizzata dalla compresenza delle finestre gotiche, dagli altari di fattura barocca e dalle decorazioni parietali di più recente fattura risalenti alla fine del XIX secolo. Il presbiterio è tuttora separato dall'aula dalla balaustra in pietra bianca. Sopra l'ingresso, nella cantoria, è presente un organo ornato da un baldacchino. Nel sec. XIX, la facciata ha subito una manomissione con l'apertura di due finestroni gotici nelle zone laterali dei due contrafforti verticali, le cui pareti, in origine, erano solamente interrotte da due occhi-luce stretti verso il centro ed oggi pure essi chiusi. L'altare maggiore è dedicato a San Gregorio Papa. Presso questo altare era stata eretta la Confraternita degli Agonizzanti per la recita delle preghiere dei moribondi in ogni venerdi dell'anno. Degli altri due altari, eretti nel sec. XVIII, uno è intitolato

ITINERARI

Una campagna di grande bellezza che accoglie l'antica chiesa con un pregievole crocifisso.

Le dolci colline

Ogni settimana La Voce Misena propone una gita che parte da una bella chiesa della nostra diocesi. Iniziando da dove si è celebrata la festa del Signore

a San Pietro Martire e l'altro alla Ma-donnna sotto il titolo di Santa Maria ad Nives. Agli inizi del '700 la chiesa fu dotata dell'artistico Crocifisso in legno, in misura naturale, rappresentante Gesù moribondo opera dello scultore Barto-lomeo Silvestri da Verrucchio. Il tetto a due spioventi è costruito in maniera tradizionale, con capriate lignee inserite nelle pareti che reggono l'orditura infe-riore delle terzere e dei correnti. Gli in-terstizi sono decorati internamente con tempere policrome. All'esterno è steso il manto di coppi. I muri portanti sono realizzati con mattoni pieni, secondo la tecnologia e la tradizione costruttiva del basso medioevo. Le pareti sono rinfor-zate da paraste in mattoni poste ester-namente a reggere la spinta del tetto. La chiesa è un importante monumento architettonico che pur avendo subito nel corso del tempo diversi interventi, con-serva l’impianto originale. Il bellissimo Crocifisso intagliato in legno da Barto-lomeo Silvestri da Verucchio che ne ha fatto una scultura lignea di intenso rea-lismo espressivo, tipico dell'età baroc-ca e la copertura a capriate rendono la visita di per se stessa interessante ancor più preziosa.

pagina a cura di Mario Maria Molinari

senigallia4 la voce misena4 dicembre 2014

notizie dal monc' in piazza

Teniamo d'occhio i nostri ammini-stratori e l'informatica può aiutare: "Ad un mese dalla presentazione ufficiale, Open Municipio conta già quasi 300 iscritti e circa 600 moni-toraggi attivati tra politici, atti, argo-menti e quartieri, oltre a numerosi voti e commenti degli utenti. Alcuni di questi sono gli stessi ammini-stratori: il Sindaco ha già iniziato a rispondere alle domande rivolte da alcuni cittadini attraverso la piat-taforma web senigallia.openmuni-cipio.it e come lui hanno fatto altri componenti della Giunta. Anche i consiglieri e gli assessori posso-no infatti essere concretamente presenti online, per dare risposta alle sollecitazioni e alle domande che arriveranno. Ad oggi sono 20 i politici del Comune di Senigallia iscritti ad OpenMunicipio. Sono più

della metà, e l'obiettivo condiviso è di arrivare presto alla loro totalità. Sul sito senigallia.openmunicipio.it sono pubblicati e rielaborati tutti gli atti prodotti dalla Giunta e dal Consiglio comunale dall’inizio della consiliatura (2010) ad oggi, tutte le votazioni e gli interventi in aula. Su OpenMunicipio, oltre a poter cono-scere una proposta prima che sia discussa e approvata dal Consi-glio Comunale, è possibile attivare gratuitamente un servizio di moni-toraggio per ricevere sulla propria casella di posta elettronica gli ag-giornamenti sull'attività di un par-ticolare politico, oppure su quanto si sta dibattendo in merito ad un quartiere della città oppure ad un argomento di proprio interesse". Associazione Openpolis, Informa-

Etica, Comune di Senigallia

Partecipazione on line

• Il 10 dicembre la Chiesa festeg-gia la Madonna di Loreto e nella no-stra città - come di consueto – verrà appositamente ce-lebrata, nella mat-tinata, una S. Mes-

sa nella Chiesa dell’Immacolata dove nel secondo altare a sinistra c’è la cappella a Lei dedicata dagli aviatori di Senigallia, con la riproduzione dell’immagine che si trova nella Santa Casa. Molte sono le

edicole dedicateLe dai suoi devoti. Una no-stra abbonata ci ha segnalato due sue imma-gini nelle facciate delle rispettive abitazioni sulla strada Corinaldese (entrando in città) mentre un’altra si può notare – uscendo dall’arco dell’Opera Pia Mastai – di fronte ad un’abitazione sulla sinistra della strada. Se qualcuno ce ne volesse segnalare altre le renderemo note perché dimostrano la fidu-cia che i fedeli nutrono, ed hanno sempre nutrito, verso di Lei. • Una nostra lettrice ci ha segnalato che è stata piacevolmente sorpresa domenica scorsa perché recatasi in via Carducci ed attraversata “Porta Lambertina”, sulla cui parete destra ci sono due nicchie contene-nenti le immagine del Sacro Cuore e della

Madonna di Lourdes, uscendo sulla sinistra ha trovato un’area dove ci si può parcheg-giare gratis. Un tempo vi si trovava il “ci-nema Arena Italia”, poi demolito. Questi parcheggi sono vicini al Corso ed alle al-tre vie del centro e molto utili a coloro che vogliono lasciarvi le loro auto. Non sono ancora tanto utilizzati, forse perché molti ancora non sanno di questa “comodità”.• Il 2 dicembre il calendario ci ha ricorda-to “S.Bibiana”. Il proverbio, riferendosi al tempo, recita: “Santa Bibiana: quaranta dì e una settimana”, intendendosi che quello che si verifica in questo giorno si protrarrà per tale periodo.• Come da tradizione, la Parrocchia di S.Maria Goretti organizza una serata di fe-

sta in occasione delle prossime festività na-talizie. La cena avrà luogo sabato 13 dicem-bre presso i locali del Ciarnin alle 20,3o. La quota di € 15 si dovrà versare al momento della prenotazione, entro il 9 dicembre, dopo la Messa domenicale delle ore 10,00, oppure rivolgendosi a Tonino (presso la ri-vendita di vino in via Cavallotti, di fronte all’Opera Pia). • Funzionari della Cna provinciale sono sta-ti invitati presso l'Ipsia di Senigallia e ac-colti dalla Dirigente scolastica – prof. Elena Giommetti – e da una rappresentanza di stu-denti, per un sentito e doveroso ringrazia-mento per la generosa donazione ricevuta da questa scuola. Non è la prima volta che la Cna aiuta questa scuola alluvionata.

ScuolainsiemeFare i compiti non è mai piaciuto a nessuno, ma se insieme si riesce a dare un senso a una frase in latino o a sciogliere gli enigmi dell’espressio-ne di matematica, la musica cambia radicalmente; ancor meglio, poi, se ad “alleggerire” la fatica quotidiana dei compiti ci sono anche i professori. Non è un’utopia quella che vi stiamo descrivendo, ma una realtà. Succede al Liceo Statale “E. Medi”: per due mesi circa, dai primi di ottobre alla fine di novembre, gli studenti delle classi prime hanno avuto l’opportunità di condividere con i loro compagni e con docenti quel lavoro che in gene-re si fa a casa in solitudine (o quasi) o in compagnia degli amici virtuali (ma ben poco virtuosi) di Facebook e simi-li. Non a caso, l’iniziativa, che rientra nell’ambito delle attività legate al pro-getto di Accoglienza delle classi pri-me, si chiama “Scuolinsieme”. Qual è il valore aggiunto di questa esperien-za? Indubbiamente, a sentire il parere dei ragazzi e delle ragazze che han-no partecipato con assiduità, il fatto di ritrovarsi a scuola nel pomeriggio per studiare insieme, e di assaporare una dimensione diversa dell’essere a scuola, più cooperativa e più aperta: si viene per fare i compiti, ma anche per scambiare due chiacchiere in un clima più disteso rispetto a quello delle le-zioni mattutine. Al successo dell’ini-ziativa ha contribuito anche la dispo-nibilità dei docenti, che hanno svolto essenzialmente il ruolo di tutor: im-postare il lavoro, fornire spiegazioni, chiarire dubbi, suggerire la soluzione di problemi, e così via. La frequenza è stata particolarmente alta nei giorni

precedenti le verifiche: sapere che i dubbi, grandi e piccoli, avrebbero po-tuto essere risolti prima della fatidica prova, ha tranquillizzato le giovani leve del Medi. Da non confondersi dunque con il vecchio doposcuola de-gli anni ’70; la “Scuolinsieme” propo-sta dal Liceo Medi non è soltanto uno spazio pomeridiano riservato allo stu-dio e ai compiti, ma qualcosa di più. È un progetto educativo che mira a crea-re senso di appartenenza negli studen-ti, a fare “comunità” vera e soprattutto a rendere meno traumatico il “salto” dalle medie alle superiori.

Piccoli artisti in mostraDomenica 7 dicembre 2014, dalle ore 15 alle 18, al Foro Annonario in occasione della accensione dell’il-luminazione di Natale in città Scuo-la statale – Scuola paritaria – Ente pubblico locale costruiscono insieme una vetrina di lavori e attività che si realizzano dentro le aule di scuola, ma si aprono alla città con gli stimoli del Lions club di Senigallia. L’Isti-tuto Comprensivo Senigallia Nord e la Scuola dell’Infanzia paritaria San Vincenzo espongono i lavori realiz-zati in occasione del Concorso indet-to dal Lions club “Un poster per la pace”. Insieme alla mostra vengono proposti materiali da visionare e la-boratori da sperimentare per bambini di tutte le età: simpatici laboratori, prove artistiche, cartoncino magico, lettura, video e musica. In questa oc-casione La buona scuola approda al Foro Annonario per costruire insieme una comunità educante aperta.

adentistretti

Venerdì pomeriggio, nella Sala Confe-renze della Biblioteca “Antonelliana”, il prof. Marco Severini, docente all’U-niversità di Macerata nonché Presidente dell’Associazione di Storia Contempora-nea, ha dato il benvenuto al pubblico ed agli ospiti – relatori al suo fianco, l’As-sessore alla cultura prof. Stefano Schia-voni, la prof.ssa Lidia Pupilli e il critico cinematografico Roberto Ferretti, prima di presentare brevemente – in qualità di Direttore - il n. 5 della rivista “Storia del-le Marche in età contemporanea” Edizio-ne Speciale sulla Prima Guerra Mondia-le e d’introdurre l’imminente Convegno internazionale di studi storici “Trame disperse” che si terrà a Fano –Senigal-lia – Castelbellino il 28-29-30 novembre 2014. Lidia Pupilli, vicepresidente dell’Asc e coordinatrice di redazione della rivista, ha poi illustrato efficacemente i conte-nuti del volume ricco di ben 223 pagi-ne, accennando al contributo critico del prof. Severini sul rapporto simbiotico tra Cinema e Grande Guerra, al saggio di Stefano Bracalente su “La Grande Guer-ra” di Osvaldo Licini nonché all’imma-gine- riportata sulla copertina (Foto gen-tilmente concessa dall’Archivio Museo Storico della Guardia di Finanza grazie all’interessamento del socio Giuseppe Morgese) con i due eroici finanzieri Giu-seppe Maganuco, ventitreenne siciliano di Gela, e il ventunenne piemontese Car-lo Grassi. Lo stesso Morgese, invitato sul palco, ha descritto la prova di coraggio di questi due finanzieri poco conosciuti che nella notte del 6 aprile 1918 riusci-

rono, a rischio della propria vita (Grassi fu pugnalato), a bloccare un gruppo di 59 incursori austriaci sbarcati erronea-mente a Marzocca e poi giunti ad Anco-na all’ingresso della Mole Vanvitelliana con l’intento non riuscito di far saltare le strutture portuali di Ancona, strategiche in Adriatico. I due soldati ricevettero in ritardo soltanto una medaglia d’argento al valor militare. E’ comunque signifi-cativo e singolare che quel fatto storico avvenne nell’Italia centrale ed ebbe per protagonisti un siciliano ed un piemonte-se, a testimonianza della partecipazione di giovani patrioti d’ogni regione alla conclusione dell’epopea risorgimentale con l’esito vittorioso della sanguinosa prima guerra mondiale del XX secolo. Successivamente la dottssa Silvia Serini ha ricordato che il 2 ottobre è stata inau-gurata solennemente la Biblioteca del Centro Cooperativo Mazziniano di Se-nigallia. Intitolata giustamente a “Elena e Giuseppe Chiostergi”, è ricca di ope-re ricevute prevalentemente attraverso donazioni, la più cospicua delle quali è proprio quella del fondatore del Centro, Giuseppe Chiostergi, fervente mazzi-niano, combattente della Grande guerra e deputato della prima Repubblica. La biblioteca è aperta alla consultazione ed al prestito tre volte la settimana, lunedì- mercoledì-venerdì- dalle 16 alle 19. La parola è quindi passata al dr. Roberto Ferretti, il quale ha compiuto un bellis-simo ed interessante excursus sull’in-venzione del cinematografo nel 1895 da parte dei fratelli Lumière.

Vincenzo Prediletto

Eventi vicini studiati da storiografi locali

Grande guerra

L’istituto Panzini ha partecipato alle iniziative della settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Un importante progetto che ha l’obiettivo di sensibi-lizzare i cittadini sulle strategie e le po-litiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea. Il ricco programma a Senigallia ha previsto una giornata dedicata alla lotta allo spreco alimentare. Venerdì 28 novembre scor-so al Panzini, Assessorato alla città so-stenibile, Ata Rifiuti Ancona, Legam-biente Marche, Actionaid e Ipersimply, in sinergia con gli alunni dell’istituto comprensivo Marchetti e l’I.I.S. Pan-zini, hanno lavorato per proporre alle

famiglie e ai ristoranti della città una serie di menù a spreco zero. Il titolo della mattinata “Spreco alimentare ad-dio: dal frigo ai fornelli, senza passare per il cestino”, la dice lunga sull’impe-gno dei ragazzi nel trovare soluzioni per coinvolgere tutti in un nuovo modo di considerare gli alimenti e gli avanzi. Partendo dal dato impressionante del-lo spreco alimentare in Italia, 76 kg a persona all’anno (il 25% di quanto si acquista), nelle aule dell’Istituto Panzi-ni si è fatto un percorso a ritroso per far sì che quegli avanzi venissero an-nullati da un modo più intelligente di fare la spesa e di organizzare le proprie dispense e cucine. Circa 100 ragazzi coordinati dall’insegnante di cucina del Panzini, Silvano Pettinari, hanno ideato 12 ricette utilizzando prodotti avanzati e di stagione, caratterizzate oltretutto dal bassissimo costo energetico per la loro realizzazione e dall’esigua spesa per il reperimento degli ingredienti. La ricetta più costosa tra quelle proposte, “Crepes sbagliata”, ha comportato una spesa di soli 2,30 euro.

S.S.

Settimana dei rifiuti

Senigallia 5la voce misena4 dicembre 2014

LA PIÙ GRANDE TESTIMONIANZADELL’AMORE PIÙ GRANDE.

SOLENNE OSTENSIONE DELLA SINDONE19 APRILE - 24 GIUGNO 2015 DUOMO DI TORINO

L'AMORE PIÙ GRANDE

SINDONE2 0 1 5

In occasione del bicentenario della nascita di Don Bosco, la Santa Sindone sarà espostanella cattedrale di Torino. Sul sito dedicato troverete tutte le informazioni utili per la visita.

PRENOTAZIONE GRATUITA OBBLIGATORIASUL SITO WWW.SINDONE.ORG

diocesi di TORINO

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chiesa6 la voce misena4 dicembre 2014

Turchia, il profumo delle origini

Atelier missionari

esperienze

Tre giorni intensi di Papa Francesco nel paese che racchiude potenzialità e pericoli della contemporaneità

Dopo l’ultimo incontro sulla Pastorale missio-naria fatta di dialogo, condivisione e coopera-zione nel quotidiano con al centro la Parola di Dio, nell'ambito gli 'atelier missionari', promossi dal Centro missionario diocesano di Senigallia, continuano con l'approfondimento di un tema molto caro a Papa Francesco, la Chiesa in uscita. Questo tema è stato approfondito anche nel Con-vegno nazionale missionario che si è tenuto lo scorso fine settimana. “Vita è uscire da sé, mis-sione è uscire da sé, fede è andare verso l’Altro. La Chiesa o è una comunità in perenne uscita da sé o è una comunità con seri problemi”. Due pro-

positi che ci ha lasciato P. Ariel sono: la lettura dell’enciclica Evangelii Gaudium e di portare uno o due amici al prossimo incontro. Ci rive-dremo venerdì 5 dicembre 2014, alle ore 21.00, nei locali parrocchiali di Chiaravalle. Parlare di missionarietà, oggi, non significa soltanto chiedersi come portare il Vangelo laddove non è conosciuto, quanto verificare le prassi normali ed ordinarie di una pastorale che vuole sempre di più incontrare sul serio il mondo. Ecco perché l'esperienza dei missionari ad gentes può essere un interessante laboratorio nel quale ragionare e sperimentare la bellezza dell'annuncio.

Un campo di grano, un quadro di Caravaggio, il tramonto sulle dolomiti o l’alba sul mare… i pie-dini di un bambino, il canto di un coro, la musica di un violino... la pioggia e il sole, una giornata di festa, ma anche una di lavoro, un piatto di pasta, il suono della sveglia e il silenzio della notte… co-s’hanno in comune tutte queste cose? Forse cha profumano di vita. E la vita è fatta di quei semplici ingredienti che sono il mondo che ci circonda, le persone, noi stessi, i nostri piccoli affari quotidiani. Un autore inglese, Chesterton, scriveva: “Questo fu il mio primo problema: di indurre gli uomini a capire la meraviglia e lo splendore dell’essere vivi”. La bellezza della vita umana, del creato che ci circonda, la sfida e la gioia di trovarsi in que-sto mondo a prendere parte al gioco della vita (“La vita è un gioco, giocalo” diceva Madre Teresa), sono gli ingredienti che hanno dato l’input iniziale alla serie di incontri che come libreria Mastai li-brideeoggetti, in collaborazione con la fondazione Crocevia, vogliamo proporre in questo anno. Il de-siderio di creare occasioni di incontro, di dibattito,

di approfondimento… dare l’opportunità di vivere una serata che lasci arricchiti mente e cuore, sono il motore del nostro impegno a creare questi incon-tri. E nello scegliere un tema siamo andati al cuore dell’umano, al cuore della vita: la bellezza. Il titolo del ciclo di incontri è nello specifico “La bellezza della parola”. Una parola che è relazione, espres-sione, arte… ma anche una Parola che è vita, che genera. Questo ciclo di incontri si aprirà giovedì 11 dicem-bre con Padre Ermes Ronchi, dell’ordine dei Servi di Maria, noto teologo. Il titolo della serata è “Il libro dei libri: la bellezza che salva”. E’ una grande occasione poter incontrare Padre Ermes, ascolta-re dal vivo le sue parole. L’incontro avrà luogo al Cinema Gabbiano alle ore 21.00. Vi invitiamo a prendere parte a questo appuntamento, particolar-mente prezioso in questo tempo di avvento che ci prepara al Natale. Con l’augurio di regalarci una serata all’insegna della bellezza, vi aspettiamo gio-vedì 11 dicembre 2014 al Cinema Gabbiano.

Maria Savini

Padre Ermes Ronchi apre un ciclio di incontri dedicato al legame tra la vita e le parole di vita eterna.

La bellezza della Parola

Durante il volo di ritorno a Roma il Papa ha tenuto la con-sueta conferenza stampa di fine viaggio colloquiando con i gior-nalisti del seguito. Tanti gli ar-gomenti affrontati. “Il Corano è un libro di pace”, non si può equiparare islam e terrorismo, ma abbiamo biso-gno che i leader musulmani condannino gli attentati terrori-stici. Il Papa risponde così alla prima domanda su islamofobia e cristianofobia:“Sarebbe bello che tutti i leader islamici – siano leader politici, leader religiosi o leader acca-demici – dicano chiaramente e condannino quello, perché que-sto aiuterà la maggioranza del popolo islamico a dire ‘No!’, ma davvero, dalla bocca dei suoi leader”.Tanti – dice - sono oggi i mar-tiri cristiani: li stanno cacciando dal Medio Oriente. E proprio da questo martirio che riguarda le varie confessioni cristiane nasce l’ecumenismo del sangue:“I nostri martiri ci stanno gri-dando: ‘Siamo uno! Già abbia-mo un’unità, nello spirito e an-che nel sangue”.Il Papa ha ribadito la sua vo-lontà di recarsi in Iraq: però ora non è possibile.Ha quindi riaffermato che a suo avviso l’umanità sta viven-do una terza Guerra mondiale a pezzi. Ci sono inimicizie ma ci sono cause economiche, c’è

“il dio denaro” che “è al centro e non la persona umana”. “Il traffico delle armi è terribile”, è oggi uno degli affari più fio-renti:Ad una domanda sulle cele-brazioni il prossimo anno del genocidio armeno, ha ricorda-to la lettera scritta da Erdogan sull’argomento: alcuni l’hanno criticata giudicandola “troppo debole”, ma – ha detto – “è sta-ta, a mio giudizio, grande o pic-colo non so, ma un allungamen-to di mano. E questo sempre è positivo”. Dobbiamo pregare per la riconciliazione dei popo-li – ha proseguito – “speriamo che si arrivi su una strada di piccoli gesti, di piccoli passi di avvicinamento”. E ha auspicato l’apertura della frontiera turco-armena.Sul dialogo con gli ortodossi ha affermato che si è in cammi-no. Se dobbiamo aspettare che i teologi si mettano d'accordo – ha detto con una battuta ci-tando Paolo VI – quel giorno non arriverà mai; bisognerebbe mettere su un’isola tutti i teo-logi. Noi dobbiamo continuare a camminare insieme. “Questo è l'ecumenismo spirituale: pre-gare insieme, lavorare insieme, tante opere di carità ...”. Ha poi precisato: “Le Chiese cattoli-che orientali hanno il diritto di esistere, è vero. Ma l’uniatismo (rapporto di unione di alcune chiese orientali con la chie-

sa di Roma , ndr)è una parola di un’altra epoca”. Ha ribadito la sua volontà di incontrare il Patriarca di Mosca Kirill. Ri-guardo all’ecumenismo ha ri-petuto con Giovanni Paolo II la sua disponibilità a discutere sul primato del Vescovo di Roma, quale sia la forma di esercizio di questo ministero condivisi-bile da tutti: “La forma del pri-mato dobbiamo andare un po’ al primo secolo per ispirarci. Non dico che la Chiesa ha sbaglia-to: no, no. Ha fatto la sua stra-da storica. Ma adesso la strada storica della Chiesa è quella che ha chiesto San Giovanni Paolo II: ‘Aiutatemi a trovare un pun-to d’accordo alla luce del primo millennio’”.Ma la Chiesa – ha sottolineato - quando guarda se stessa e non Cristo, quando crede di essere Lei la luce e non semplicemente portatrice di Luce, crea divisio-ni. L’autoreferenzialità trasfor-ma la Chiesa in una Ong teolo-gica. Ha auspicato quindi che i cristiani possano festeggiare insieme la Pasqua nella stessa data. Ha quindi parlato della vi-sita alla Moschea Blu. Qui – ha detto – ho sentito il bisogno di pregare soprattutto per la pace. E sul dialogo interreligioso ha spiegato che è ora di fare un sal-to di qualità perché sia non un dialogo teologico ma esperien-ziale “tra persone religiose di diverse appartenenze”.

“L’unità, per la quale ci diamo molto da fare, si attua già in alcune regioni, purtroppo, attraverso il martirio. Tendiamo dunque insieme la mano all’uomo contemporaneo, la mano del solo che è in grado di salvarlo per mezzo della Croce e della Sua Resurrezione”. Lo ha detto il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I nel suo discorso - pronunciato in lingua greca - al termine della Divina Liturgia nella Chiesa di S. Giorgio. “I pro-blemi, che la congiuntura storica innalza davanti alle Chiese, impongono a noi il superamento della introversione e il fatto di affrontarli per quanto pos-sibile con più strette collaborazioni. Non abbiamo più il lusso per agire da soli. Gli odierni persecutori dei cristiani non chiedono a quale Chiesa apparten-gono le loro vittime”. “Volgendo il nostro sguardo all’oggi - ha detto il Patriarca -, non possiamo sfuggire l’ansia per il domani”, perché “per tutto il tempo che noi siamo impegnati nelle nostre dispu-te, il mondo vive la paura della sopravvivenza e l’ansia del domani”. “Ecco perché urge più che mai il cammino verso l’unità di quanti invocano il nome del grande Operatore di pace. Ecco perché la responsabilità di noi cristiani è maggiore davanti a Dio, all’uomo e alla Storia”.

L'unità dei cristiani c'è già nel martirio

Venerdì 19 settembre 2014Missione: IN CAMMINO VERSO L’ALTrOLe motivazioni e i perché della missione nella propria vita

Mercoledi 1 ottobre 2014CONTEMPL-ATTIVI CON TERESINA– A SPASSO PER LA COSTA D’AVORIOore 18.30 Celebrazione festa di Santa Teresa di Gesù bambino, patrona delle missioniore 19.45 Cena (ognuno porta qualcosa)ore 21.00 La missione di Dianra in Costa d’Avoriotestimonianze di P. Matteo, P. Ariel ed altri amici

sabato 11 ottobre 2014VEGLIA MISSIONARIA DIOCESANAPeriferie cuore della missioneOre 21.00 in Cattedrale a Senigallia

Venerdi 7 novembre 2014PASTORALE di CONSERVAZIONE o MISSIONARIA?Come incoraggiare la missione per incarnarla nei limiti umaniLa missione nei cammini pastorali della diocesi

Venerdi 5 dicembre 2014DAL CENACOLO AL GETSEMANIUna Chiesa in “Uscita” per arrivare a tutti

Venerdi 9 gennaio 2015PARTIRE SI….. MA COME?Missione ad gentes: formazione, invio, partenza, rientroPer pensare seriamente alla missione nella propria vita

Diocesi di Senigallia - Vicaria di Chiaravalle

Centro missionario diocesano

ATELIER MISSIONARI dove pensare e dipingere la missione

Gennaio – Giugno 2015 Incontri mensili con testimonianze, momenti di spiritualità e di formazione per proseguire il legame tra la nostra vita e il mondo intero

CHIARAVALLE“Casa Rosa”, piazza Garibaldi (a lato Abbazia) - ore 21.00

chiesa 7la voce misena4 dicembre 2014

Il Vangelo sulla stradaIl Vangelo della domenica è via, verità, vita, da portare per le strade del mondo. È l’idea che ispira “Sulla Strada”, il nuovo programma di Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre, 18 di TvSat, 140 di Sky, in streaming su www.tv2000.it), in onda il sabato alle 17.30 e in replica alle 22.30. In ogni puntata il Vangelo della dome-nica verrà illustrato dal segno grafico e moderno di Emanuele Fucecchi, capace di rendere il Nuovo Testamento una cronaca contemporanea, e spiegato da don Dino Pirri, giovane sacerdote della diocesi di San Benedetto del Tronto, noto per aver scritto un libro “Cinguettatelo sui tetti, il Vangelo di Marco su Twitter”. “Non abbiamo altra pretesa che raccontare il Vangelo della domenica”, spiega don Pirri. “Proveremo a farlo con semplicità, senza retorica, attraverso un linguaggio diretto e facilmente comprensibile anche da chi non è direttamente coinvolto dall’esperienza della fede”. In studio, accanto al sacerdote, diversi ragazzi pieni di domande, per rendere la Parola di Dio viva, adeguata al nostro bisogno, alla nostra realtà. “Mi piacerebbe coinvolgere i giovani - precisa don Pirri - lasciando loro la parola, rimanendo aperti alle loro domande e alle loro esperienze di vita. Insieme a me ce ne saranno alcuni, che idealmente rappresentano tutti coloro che sono a casa, come protagonisti prima che come spettatori, poiché il Vangelo chiama tutti in prima persona. Ecco, mi piacerebbe che tutti si sentano protago-nisti della trasmissione e non solo ospiti o spettatori, e questo riguarda i giovani e i meno giovani”. Chi segue da casa potrà interagire con il programma attraverso i social network: su Facebook (www.facebook.com/sullastradatv2000) e Twitter (@lastradatv2000- #sullastradatv2000).

"Bentornato a casa", un film“Bentornato a casa”, è questo il titolo del film diretto da Emanuele Renzi e Fran-cesca Berardi con l'intento di parlare al cuore delle persone di oggi, per mostrare una Chiesa che, prima di essere gerarchia ecclesiastica è comunità vivente di persone, popolo in cammino con Gesù Cristo. Una parrocchia, un movimento, un gruppo ecclesiale, sono tutti esempi di realtà dove si toccano con mano le gioie e i dolori condivisi nella quotidianità, con amore e pazienza, ma anche con tante difficoltà. Il film è realizzato da “Il villaggio di Emmaus”, azienda Mondol-fese attenta all'evangelizzazione nei media, in collaborazione con l'oratorio di S.Giustina e molti giovani della Diocesi di Senigallia, scritto durante il Sinodo Diocesano di Senigallia, dove uno degli impegni principali era proprio quello di valorizzare e unire le comunità, parlando appunto di “Chiesa Comunione”. Nel dolore di una perdita e nella solitudine della vita, sarà il calore di una comunità a dare una speranza per il futuro. Rimasto senza moglie alla nascita del figlio, Alessandro si ritrova solo a dover crescere il piccolo Giovanni. Gli unici consigli arrivano da una zia che basa la sua esistenza sul dogma del nichilismo esisten-ziale: la vita non ha alcun senso. La Provvidenza ha però deciso di coinvolgere i membri della comunità cristiana del piccolo paese dove Alessandro abita, per fargli assaggiare la bellezza del messaggio di Gesù Cristo: da come vi amerete vi riconosceranno. L'opera verrà proiettata presso la sala cinema della parroc-chia San Paolo Apostolo di Torrette di Fano, venerdì 5 dicembre 2014 ore 21.15.

Le paritarie speranoLe associazioni di famiglie e di gestori delle scuole paritarie - Agesc, CdO Opere educative e Fism - guardano “con favore” la decisione del Governo di asse-gnare in legge di stabilità le risor-se destinate alle scuole paritarie per un triennio ed esprimono “soddisfazione” per l‘emenda-mento approvato dalla commis-sione bilancio della Camera, col quale !si è stabilito che tali fondi siano interamente gestiti dal Miur,

anziché farne transitare una parte attraverso le Regioni”. Si ritiene, infatti, che “si tratti di importanti passi avanti per consentire alle scuole paritarie una maggiore stabilità e la certezza delle risorse disponibili”. Non si può tacere, tuttavia, “come queste ultime restino nettamente insufficienti rispetto alle reali esigenze”. A fronte di una popolazione scolastica che ammonta all‘11,2% del totale, “le scuole paritarie ricevono meno dell’1% delle risorse complessive a disposizione del Miur, pur garantendo allo Stato un risparmio di oltre 6 miliardi di euro all‘anno!”. Consapevoli del momento di grave difficoltà che sta attraversando il Paese, le tre associazioni chiedono che “in leg-ge di stabilità, dando per acquisito il ripristino del fondo ‘storico’ di 530 milioni di euro, si preveda con la legge sulla ‘buona scuola’ la sperimentazione di strumen-ti per una reale parità, quali la quota capitaria definita in base al costo standard”.

Giovedì 4 dicembreOre 9.00: S.Messa per i Vigili del Fuoco a SenigalliaOre 10.00: Incontro dei sacerdoti giovaniOre 16.00: S.Messa a Barbara

Sabato 6 dicembreOre 9.30: Riunione pastorale sociale a LoretoOre 19.00: S.Messa per i “Testimoni di speran-za” in Seminario

Domenica 7 dicembreOre 11.30: S.Messa per i Carabinieri ad ArceviaOre 18.00: Festa dei Popoli – S.Messa in Cat-tedrale

Mercoledì 10 dicembreOre 18.00: S.Messa in Cattedrale con l’Unitalsi

Giovedì 11 dicembreOre 9.30: Ritiro spirituale del CleroOre 18.00: S.Messa in Cattedrale con l’AvulssOre21.00: Incontro con P. Ronchi al cinema “Gabbiano”

Domenica 14 dicembreOre 18.00: S. Messa in Cattedrale

in agendala settimana del vescovo

chiesa

Furti nelle chieseLa Cei scrive un vademecum per i parroci Vita di chiesa

Attenzione agli ingressi aperti quando non è in corso la funzione. Ancoraggi per i piccoli oggetti e illuminazioni adeguate per evitare zone cieche. Ma anche gestio-ne degli impianti di sicurezza, prevenzio-ne degli incendi e consigli pratici su cosa fare in caso di furto. Sono alcuni dei punti chiave delle nuove 'Linee guida per la tu-tela dei beni culturali ecclesiastici', realiz-zate dal Comando Carabinieri Tutela Pa-trimonio Culturale con l'Ufficio Nazionale per i Beni culturali ecclesiastici. Ovvero, il piccolo vademecum che da domani sarà a sostegno di ogni parroco sul suolo italia-no, sempre più investito nel doppio ruolo di custode delle anime dei fedeli ma anche di opere d'arte inestimabili. "Il 40-42% di tutti i beni trafugati ogni anno in Italia - racconta il generale Leo-nardo Gallitelli - viene preso dalle chiese, con oltre 2 mila episodi segnalati", pro-prio perché nelle 65.500 parrocchie sparse sul territorio sono custoditi secoli d'arte e architettura, capolavori volutamente espo-sti e fruibili al pubblico. E ai ladri. Il caso più clamoroso, il furto della Pala del Guercino dalla centralissima chiesa di S. Vincenzo a Modena quest'estate. Una ferita "per la quale - assicura il generale Mariano Mossa - stiamo seguendo diverse

piste. In generale - prosegue - 9 volte su 10 il furto su commissione va all'estero. Se resta in Italia deve avere caratteristi-che ben definite". Niente Caravaggio o Michelangelo, però. L'oggetto più rubato nelle chiese, dicono i carabinieri, oggi sono le coroncine in oro o bronzo del-le statue dei Santi e delle Madonne: più piccole da portar via, anche in borsa, e facilmente smerciabili. "Tutta la Chiesa - commenta Monsignor Nunzio Galanti-no, segretario generale della Cei - è come un grande vaso di creta pieno di tesori. E spesso son batoste su questo vaso da par-te di chi vuole disperdere questo tesoro. Stiamo realizzando l'inventario completo dei nostri beni, siamo già a più di 4 milio-ni di schede. Non mi risulta esista nessun altro catalogo così preciso. Ultimamente, poi, abbiamo attivato 500 nuovi impianti di sicurezza". Intanto, ai parroci, ma an-che ai custodi di conventi, fondi o archi-vi della Chiesa, il vademecum sottolinea momenti e comportamenti più pericolosi (dalle scale da tenere sempre all'esterno al flusso dei fedeli), con capitoli su valuta-zione e riduzione del rischio di furto, tu-tela dei beni asportabili, salvaguardia dal degrado ambientale e collegamenti con le centrali dell'Arma.

Popoli uniti,p li ununu inin titi itit ,p i u Chiesa accogliente

Incontro delle etnie cattoliche presenti nella nostra Chiesa diocesana

Diocesi di SenigalliaCOMMISSIONE MIGRANTES

domenica 7 dicembre 2014

Sono invitate tutte le persone, le famiglie e i gruppi cattolici che vivono nel territorio della DiocesiSono benvenuti i fratelli di altre religioni che vogliono unirsi

ore 17.30 I Accoglienza in Cattedraleore 18.00 I S. Messa celebrata dal Vescovo

S. E. Mons. Giuseppe Orlandoniore 19.00 I Festa insieme nei locali della parrocchia

del Duomo

PROGRAMMAI

Chiesa Chiesa Chiesa Incontro delle etnie cattoliche presenti n

domenicadomenica

Sono invitate tutte le persone, le famiglie e i gruppi cattolici che vivono nel territorio della DiocesiSono benvenuti i fratelli di altre religioni che vogliono unirsi

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il paginone8 la voce misena4 dicembre 2014

La teoria del gender, in base alla quale l’essere uomo o l’essere donna non è frutto di leggi naturali che pla-smano il nostro corpo, la nostra psiche, le nostre emozioni ed abilità fin dalla vita intrauterina, ma solo la conseguenza di comportamenti stereotipati che ci verrebbero imposti fin dalla più tenera età, sta entrando nelle scuole italiane: cosa possono fare i genitori per difendersi e controllare il contenuto delle lezioni che vengono impartite ai figli? A livello nazionale il Forum delle associazione familiari si sta mobilitando attraverso un do-cumento "Persona, sessualità e affettività per una nuova alleanza educativa tra famiglia e scuola" del novembre 2014 e un'iniziativa, Il Filo e la rete, che si propone, appunto, di mettere in rete le buone pratiche per essere attivi e protagonisti nel mondo della scuola: tutti i materiali sono scaricabili dal sito www.forumfamiglie.org. Nel documento citato si ricorda che attualmente, la teoria del gender è stata fatta "propria dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unione europea, e recepita dal Governo italiano, nella cosiddetta 'Strategia nazio-nale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere', sottoscritta dal ministro per le Pari Opportunità nel febbraio 2013. In forza di ciò, durante l’an-no scolastico 2013-2014, ventinove associazioni Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender), hanno potuto entrare nelle scuole a parlare di gender, grazie alla disponibilità di 10 milioni di euro stanziati dal governo; l’Unar, organismo del Dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, ha commissionato all’Istituto Beck di Roma la redazione di volumetti destinati ai docenti di scuole di ogni ordine e grado,contenenti le istruzioni per le lezioni di gender da proporre ai loro allievi. Tutto ciò, senza il minimo coinvolgimento delle associazioni dei genitori riuniti nel Fonags (Forum nazionale delle associazioni dei geni-tori della scuola), organismo consultivo del Miur e quindi senza permettere ai genitori di conoscere e di prende-

re una posizione su quanto predisposto per i loro figli a loro insaputa. Sono stati così proposti a minori, anche di scuola materna o primaria, libri, strumenti didattici e giochi del progetto 'Educare alla diversità',tanto ambigui, quanto lesivi del fondamentale diritto dei genitori ad educare i propri figli, che la nostra Costituzione tutela chiaramente. Il tutto a spese di noi cittadini. In questo modo, per mezzo del condivisibile obiettivo di lottare contro ogni forma di discriminazione e di bullismo, a cominciare da quelle dettate dall’orientamento sessuale, passa il tentativo di far giungere alle nuove generazioni il messaggio della neutralità della identità sessuale". In questi giorni sulle cattedre dei professori è arrivata la circolare del ministero della Pubblica istruzione del governo Renzi che annuncia i nuovi corsi contro le discriminazioni e il bullismo. Il ministero della Pubblica Istruzione assieme al dipartimento per le “Pari Opportunità” e al citato Unar hanno infatti indetto una settimana dedicata alla lotta contro le discriminazioni. La "Settimana nazionale contro la violenza e le discriminazioni" che si è svolta nei giorni dal 24 al 30 novembre. Nella circolare si invitava i docenti a dedicare “almeno una settimana nel corso dell’anno scolastico” a questo tipo di problematiche e a prevedere delle “iniziative stabili”. Non è difficile leggere un'imposizione da parte dello Stato di queste nuove lezioni non meglio specificate e l’intenzione di intensificarle fino ad inserirle definitivamente nei programmi scolastici come “iniziative stabili” e, quindi, come materie obbligatorie. Cosa si può fare? Il Forum suggerisce che prima di tutto "è fondamentale che i genitori, meglio se in gruppo od in associazione, facciano sentire la loro voce nel consigli d’istituto, nei consigli di classe, in merito alla diffusione dell’ideologia gender e alla sua proposta nelle classi, riprendendosi il diritto-dovere di educare i propri figli. La Costituzione italiana, all’articolo 30, del resto, recita :'è diritto e dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio'; e la Convenzione

Per “teorie di genere” (“Gender Theory”) si intende un complesso di studi ed opere saggistiche prodotte soprattutto nel mondo anglosassone, a partire dagli anni ’60, in diversi ambiti acca-demici (psicologia, filosofia, sociologia, linguistica..). Queste teorie nascono nell’ambito dei movimenti ideologici femministi per contestare il sistema tradizionale di considerazione sociale della donna, a tratti decisamente discriminatorio. Col tempo però le teorie di genere, che intanto vengono fatte proprie dai movimenti gay, arrivano ad immaginare la società ideale come quella in cui l’eguaglianza tra le persone può essere attuata solamente riconoscendo nel “sesso” una mera convenzione sociale, costruita attraverso l’imposizione di regole e norme esterne, che obbliga le persone a vivere “da maschio” o “da femmina”, come se questi modi di essere avessero un reale fondamento naturale – fondamento che le teorie di genere negano. L’identità sessuale, fondata sulla realtà biologica psicofisica, è sostituita dall’identità di “genere”, concetto aperto che abbandona il dualismo eterosessuale in favore della piùvasta ed arbitraria gamma di auto-rappresentazione di sé (cinque i generi principali: maschile, femminile, omosessuale, transessuale, ermafrodita, ma il governo australiano ne ha riconosciuti ufficialmente 23, mentre l’edizione americana di Facebook permette di scegliere il proprio genere tra 56 diverse opzioni); il genere è un dato mutevole, fluido, influenzato, questo sì, dal contesto ambientale e ancor più dal desiderio sentimentale individuale o dall’emotività passeggera.

Teoria del gender nelle scuole, dal Forum un aiuto concreto alle famiglie

Identità.Per convezione

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il paginone 9la voce misena4 dicembre 2014

re una posizione su quanto predisposto per i loro figli a loro insaputa. Sono stati così proposti a minori, anche di scuola materna o primaria, libri, strumenti didattici e giochi del progetto 'Educare alla diversità',tanto ambigui, quanto lesivi del fondamentale diritto dei genitori ad educare i propri figli, che la nostra Costituzione tutela chiaramente. Il tutto a spese di noi cittadini. In questo modo, per mezzo del condivisibile obiettivo di lottare contro ogni forma di discriminazione e di bullismo, a cominciare da quelle dettate dall’orientamento sessuale, passa il tentativo di far giungere alle nuove generazioni il messaggio della neutralità della identità sessuale". In questi giorni sulle cattedre dei professori è arrivata la circolare del ministero della Pubblica istruzione del governo Renzi che annuncia i nuovi corsi contro le discriminazioni e il bullismo. Il ministero della Pubblica Istruzione assieme al dipartimento per le “Pari Opportunità” e al citato Unar hanno infatti indetto una settimana dedicata alla lotta contro le discriminazioni. La "Settimana nazionale contro la violenza e le discriminazioni" che si è svolta nei giorni dal 24 al 30 novembre. Nella circolare si invitava i docenti a dedicare “almeno una settimana nel corso dell’anno scolastico” a questo tipo di problematiche e a prevedere delle “iniziative stabili”. Non è difficile leggere un'imposizione da parte dello Stato di queste nuove lezioni non meglio specificate e l’intenzione di intensificarle fino ad inserirle definitivamente nei programmi scolastici come “iniziative stabili” e, quindi, come materie obbligatorie. Cosa si può fare? Il Forum suggerisce che prima di tutto "è fondamentale che i genitori, meglio se in gruppo od in associazione, facciano sentire la loro voce nel consigli d’istituto, nei consigli di classe, in merito alla diffusione dell’ideologia gender e alla sua proposta nelle classi, riprendendosi il diritto-dovere di educare i propri figli. La Costituzione italiana, all’articolo 30, del resto, recita :'è diritto e dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio'; e la Convenzione

Onu sui diritti del fanciullo (articolo 14, paragrafo 2), a sua volta, dichiara: 'gli Stati devono rispettare il diritto e il dovere dei genitori di guidare il fanciullo nell’esercizio del diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione in modo consono alle sue capacità evolutive'. Sarà quindi importante che i genitori studino attenta-mente i POF ( Piani di Offerta Formativa) ed i PEI (Progetti Educativi Individuali) offerti dalla scuola prima di iscrivervi il proprio figlio; partecipino alle assemblee di classe, candidandosi come rappresentanti sia nei Consigli di classe che in quelli di Istituto, che chiedano di essere informati dei contenuti e delle modalità di ogni attività extra-curriculare, responsabilizzando in modo esplicito gli organi scolastici. Si ricorda in ogni caso che i genitori possono non autorizzare la partecipazione del proprio figlio in caso di mancata condivisione dell’i-niziativa. È evidente che tutto ciò potrà essere facilitato dalla presenza e dall'azione di associazioni di genitori operanti nella scuola, in costante rapporto con la dirigenza dell’Istituto e con il Collegio dei docenti". Il Forum, nel proprio sito, nella sezione denominata appunto "Il filo e la rete" mette a disposizione un modulo scaricabile in cui il genitore chiede alla scuola di essere informato su eventuali lezioni o progetti inerenti la sfera affet-tiva e sessuale dei ragazzi, di conoscere precisamente modalità contenuti e soggetti coinvolti nelle lezioni ed eventualmente richiedere l'esonero del proprio figlio o figlia se queste informazioni venissero a mancare. Se ci sono esempi positivi di corsi di educazione sessuale, anche nel nostro territorio marchigiano, che siano pure educazione vera all'affettività invitiamo, tramite il giornale a segnalarli, perché possono contribuire a costruire quella "rete" di buone pratiche, rispettose delle scelte delle famiglie, di cui abbiamo parlato in quest'articolo.

Simona Mengascini

Per “teorie di genere” (“Gender Theory”) si intende un complesso di studi ed opere saggistiche prodotte soprattutto nel mondo anglosassone, a partire dagli anni ’60, in diversi ambiti acca-demici (psicologia, filosofia, sociologia, linguistica..). Queste teorie nascono nell’ambito dei movimenti ideologici femministi per contestare il sistema tradizionale di considerazione sociale della donna, a tratti decisamente discriminatorio. Col tempo però le teorie di genere, che intanto vengono fatte proprie dai movimenti gay, arrivano ad immaginare la società ideale come quella in cui l’eguaglianza tra le persone può essere attuata solamente riconoscendo nel “sesso” una mera convenzione sociale, costruita attraverso l’imposizione di regole e norme esterne, che obbliga le persone a vivere “da maschio” o “da femmina”, come se questi modi di essere avessero un reale fondamento naturale – fondamento che le teorie di genere negano. L’identità sessuale, fondata sulla realtà biologica psicofisica, è sostituita dall’identità di “genere”, concetto aperto che abbandona il dualismo eterosessuale in favore della piùvasta ed arbitraria gamma di auto-rappresentazione di sé (cinque i generi principali: maschile, femminile, omosessuale, transessuale, ermafrodita, ma il governo australiano ne ha riconosciuti ufficialmente 23, mentre l’edizione americana di Facebook permette di scegliere il proprio genere tra 56 diverse opzioni); il genere è un dato mutevole, fluido, influenzato, questo sì, dal contesto ambientale e ancor più dal desiderio sentimentale individuale o dall’emotività passeggera.

Nel novembre del 2000 la Corte di Cas-sazione francese assume une decisione clamorosa: rovesciando due precedenti giudizi in appello, riconosce a Nicolas Perruche, un bambino nato con gravi malformazioni genetiche, il diritto di denunciare il medico che non aveva ben diagnosticato una malattia alla madre incinta, non consentendole per questo di abortire. Commenta Roberto Esposito in un suo libro, da cui traggo l'informa-zione (Bios. Biopolitica e filosofia, Ei-naudi 2004 p. VII) che in questo caso non è in ballo l'errore diagnostico, ma il riconoscimento del diritto di non nasce-re. Siamo dinanzi a un esempio classico di contraddizione performativa: si rico-nosce un diritto violato a colui che può avanzare tale pretesa solo grazie alla violazione di quel diritto!Di recente la stampa italiana ha riporta-to due notizie che, a livelli molto diver-si, si possono collocare su questa linea: il tribunale di Grosseto ha ordinato di trascrivere nei registri di stato civile il matrimonio fra due uomini, italiani, ce-lebrato nel dicembre 2012 a New York; la la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della norma della legge 40, entrata in vigore 10 anni fa, che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità asso-luta.Questi pronunciamenti hanno in comu-ne il riconoscimento pubblico di diritti che diventano comprensibili - e compa-tibili - solo riscrivendo completamente uno scenario culturale condiviso, che si consolida come ethos sul piano del co-stume e come civiltà giuridica sul piano della codificazione normativa.Si potrebbero aprire a tale proposito una serie di domande; la domanda sulla discutibilità di questi atti giurisdiziona-li nel vuoto legislativo è la più imme-diata e meriterebbe senz'altro di essere sollevata. Prima di questa, però, se ne potrebbe sollevare almeno un'altra: per-ché il vuoto legislativo? Solo perché i nostri politici sono distratti e fannulloni o, in realtà, perché manca un consenso diffuso su tali questioni, che forse non è il caso di dirimere a colpi di maggio-ranza? E se manca un consenso diffuso, è lecito far scrivere ai giudici il profilo culturale della società in cui abiteranno i nostri figli? A mio avviso la questione è ancora più radicale e se non abbiamo il coraggio di guardare in faccia la realtà finiremo stritolati dentro la macchina da guerra dei massmedia, che vorrebbero ridurre tutto a un gigantesco e folclori-

stico campionato di calcio: lobby gay, multinazionali della tecnoscienza, cat-tolici oscurantisti, attricette disinibite, politici disorientati, giudici interventisti. Una bella partita su cui sceneggiare talk-show senza fine.Il vero problema è che ogni epoca sto-rica si assesta attorno a un certo modo di interpretare il rapporto tra natura e cultura: quanto più l'equilibrio di tale in-terpretazione è stabile e condiviso, tanto più la comunità umana dialoga in modo pacifico e cooperativo, addomestica l'ambiente, accompagna il progresso tecnico ed economico con una conco-mitante elaborazione culturale, frutto di un dialogo continuo fra arte e scienza, poesia e architettura, etica e diritto, reli-gione e politica…Le due polarità sono indivisibili, ovvia-mente: naturalismo e culturalismo sono due opposti estremismi. Il primo s'illude che la natura possa essere assunta come un valore in sé, dimenticando la san-guinosa lotta per la sopravvivenza che la contraddistingue; perché, in tal caso, ci si dovrebbe opporre al proliferare del cancro in un organismo umano, lascian-do che la natura faccia il suo corso? Il culturalismo, al contrario, pensa che tut-to, persino lo "zoccolo duro" della realtà sia il prodotto di una elaborazione cultu-rale: il maschile e il femminile, l'umano e il nonumano, il naturale e l'artificiale non sarebbero altro che interpretazioni. L'hardware non è altro che software. Qui si potrebbe aprire una riflessione sui "Gender Studies". Alla fine di que-sta china ci aspetta Nietzsche a braccia aperte: "non esistono fatti, ma solo inter-pretazioni".Oggi dobbiamo tarare nuovamente que-sta differenza. Se una coppia gay chiede di "adottare" un embrione, affittando un utero (magari assicurandosi che il cor-redo genetico sia ok e possibilmente ci sia una buona probabilità di avere occhi azzurri e qualche attitudine alla musica classica…) e poi fa una battaglia "politi-cally correct" contro gli Ogm, chiedendo una legge che impedisca a chi vuole di coltivare mais geneticamente modifica-to nel proprio orto, allora probabilmen-te c'è qualcosa che non va. Dobbiamo cominciare a metterci d'accordo con noi stessi. Altrimenti il risultato è quello che si vede nella foto: tecnologia invasiva che esibisce qualche piantina per farsi perdonare…

Luigi Alicihttp://luigialici.blogspot.it/

Teoria del gender nelle scuole, dal Forum un aiuto concreto alle famiglie

Identità.Per convezione

"Non dobbiamo cadere nella trappola di essere qualificati con concetti ideologici. La famiglia è un fatto antropologico, e con-seguentemente un fatto sociale, di cultura ....

E noi non possiamo qualificarla con concetti di natura ideologica che soltanto hanno forza in un mo-mento della storia, e poi cadono. Non si può parlare oggi di fami-glia conservatrice o famiglia pro-gressista: la famiglia è famiglia. Ma non lasciarsi qualificare così da questo o da altri concetti, di na-tura ideologica. La famiglia è in

sé, ha una forza in sé”.

papa Francesco

esperienze10 la voce misena4 dicembre 2014

Ostensione 2015Un'ostensione con i giovani e con le persone che soffrono. Così l'Arcivescovo Nosiglia vuole caratterizzare l'ostensio-ne solenne che, dal 19 aprile al 24 giugno 2015, chiamerà nuovamente a raccolta il «popolo della Sindone», per vede-re e pregare davanti a quell'Immagine che ricorda con tanta forza espressiva la Passione e la morte di Gesù Cristo. Perché i giovani, perché i malati? L'ostensione del 2015 è stata concessa da Papa Francesco per la coincidenza con i 200 anni dalla nascita di san Giovanni Bosco, fondatore della famiglia salesiana: un «giubileo» che richiamerà a Torino da ogni parte del mondo i giovani (e i meno giovani) che hanno frequentato scuole, oratori e campi sportivi nel nome di don Bosco. Lo stesso Francesco sarà a Torino il 21 giugno: l'ha annunciato nell'udienza in piazza San Pietro il 5 novembre scorso. Per lui il viaggio sarà anche un «ritorno alle radici»: da Torino e dalle colline del Monferrato la famiglia Bergo-glio partì, come tanti altri emigranti piemontesi, alla volta

dell'Argentina. Quanto ai malati, il collegamento con la Sin-done è diretto: chi conosce la sofferenza, sul proprio corpo o nello spirito, chi vive accanto a persone ammalate speri-menta nel profondo il mistero del dolore; e anche per questo è tanto più aperto a «riconoscere» e cercare di alleviare la sofferenza altrui, per quanto possibile. L'attenzione al mon-do della malattia porta alla ragione autentica, vera dell'osten-sione: contemplare il Volto del Signore per uscire a «servire i fratelli». È il senso del motto che il Custode Nosiglia ha scelto per questa esposizione: «l'Amore più grande». Le pa-role di Gesù in Giovanni 15 ricordano che non c'è amore più grande di chi dà la vita. E dunque proprio per questo rendo-no manifesto l'amore di Dio per noi, che abbiamo ricevuto la vita di Dio in Cristo. Ma l'«amore più grande» ci invita, ci spinge a riconoscere il Signore nei fratelli – nei poveri, nei bisognosi, nei sofferenti. L'ostensione della Sindone, celebrazione e pellegrinaggio religioso, spirituale, momento forte di vita della Chiesa, è anche una grande occasione per Torino e per il suo territorio: per farsi conoscere, proporre un'accoglienza che, negli ultimi anni, è cresciuta in quantità

e qualità. Saranno soprattutto i giorni vicini a quelli della visita di Francesco a mostrare un «volto nuovo» di Torino, quando verranno migliaia di giovani per incontrare il Papa. Come nelle ostensioni più recenti (dal 1998 in poi) Torino e il Piemonte si sono mobilitati per organizzare l'ostensione. Nel Comitato organizzatore siedono, insieme alla diocesi, la Città, la Provincia di Torino, la Regione Piemonte, con le due fondazioni bancarie (San Paolo e CRT), i Salesiani e la Direzione regionale per i Beni artistici. La coincidenza con l'Expo di Milano dovrebbe favorire il flusso di visitatori an-che su Torino. Si vuole realizzare un'ostensione che garan-tisca a tutti la possibilità di vedere la Sindone e di conoscere meglio le realtà – ecclesiali e non solo – di Torino e del suo territorio. Per questo, come in passato, la visita alla Sindone è completamente gratuita, pur essendo obbligatoria la pre-notazione (anch'essa gratuita). Si prenota esclusivamente via Internet, attraverso il sito ufficiale della Sindone, www.sindone.org. Durante i giorni lavorativi è attivo un servizio telefonico di informazione, al numero 011.5292550 (le tarif-fe dipendono dal proprio gestore telefonico).

Un writer che scavalca ogni muro

Andrea, bomboletta a rotelle

L’amore per la bomboletta spray ce l’ha sempre avuto. Da piccolo rimaneva estasiato di fronte ai murales. Ma a fare della sua passione per questa street art underground un vero e proprio lavoro ci ha pensato un’infezione fulminante del midollo osseo, di origine sconosciuta, che nel giro di una notte gli ha tolto la possibilità di camminare sulle proprie gambe. Era il 2005. Così Andrea Casil-

lo, in arte Kasy23, classe 1980, alcuni tatuaggi tra cui uno fatto a Lourdes, da pizzaiolo è diventato un writer di professione, che tiene corsi per ra-gazzi e realizza graffiti su commissione per le amministrazioni locali, gli oratori, le scuole, per eventi e manifestazio-ni. Nato a Seriate, nel bergamasco, oggi abita poco distante, a Chiu-duno, con la moglie Ma-

ryluz Bella. Ed è fresco di nozze: i due, infatti, si sono sposati ai primi di set-tembre, sono reduci da una vacanza a San Vito Lo Capo, in provincia di Tra-pani – “voglio spezzare una lancia in favore della spiaggia accessibile Zero barriere”, dice – e abitano in “una casa che è come una mostra permanente di arte moderna, perché alle pareti sono appesi molti dei miei quadri”. Casillo,

infatti, non disegna solo sui muri delle città. Lo ha intervistato Michela Triga-ri, per il numero 11/2014 di SuperAbile Magazine, la rivista sulla disabilità edita da Inail. Com’è nata la passione per i graffiti?Sono sempre stato affascinato e rapito dai murales, soprattutto dai colori forti e dai giochi di luce. A 17 anni ho de-ciso che era ora di prendere in mano la bomboletta e così ho chiesto al Comune di Seriate il permesso di poter dipinge-re il muro del campetto da basket. Alla fine sembrava di essere in una metropoli americana, nonostante fossimo in pro-vincia. Ma non ho frequentato nessuna scuola d’arte: in realtà alle superiori ho studiato chimica. Poi, all’improvviso, è arrivata la se-dia a ruote...Non avendo subito i traumi che di solito si hanno con gli incidenti, non avendo fatto nessuna operazione né lunghi mesi di ospedale o di riabilitazione, direi che sono ripartito molto in fretta. Ma, non potendo più fare il lavoro di prima, ho venduto la pizzeria d’asporto e ho ini-ziato a intensificare l’attività di writer. All’inizio dipingevo tele e pannelli nel garage di casa e li appendevo al muro come per innalzarmi. Dove non arrivavo io fisicamente arrivava la mia arte. Ora, invece, mi faccio portare sul ponteggio dagli amici e il sindaco di Chiuduno mi ha messo a disposizione un laboratorio abbandonato. Dove lavora generalmente e per chi?Ho realizzato commissioni un po’ in tutta Italia, da Trento a Salerno, sia per le amministrazioni pubbliche sia per i privati, soprattutto tra Bergamo e Bre-scia. Ho esposto anche a una mostra collettiva in Norvegia, realizzato un paio di opere per il Museo d’arte urba-na di Torino e disegnato dal vivo per la Crewest gallery di Los Angeles e il Motorshow di Bologna, dove dipingevo

in diretta le auto della Fiat. Inoltre, nel 2011, ho raccolto la mia storia di vita artistica nel libro Kasy, mj e i graffiti: un volume auto-prodotto ma andato a ruba in pochi mesi. Cosa pensa di chi imbratta i muri?Chi lo fa usa male la bomboletta, stru-mento che purtroppo si presta a facili strumentalizzazioni quando si parla di degrado urbano. Occorre far capire la differenza tra arte e vandalismo. In que-sto penso che la carrozzina aiuti: se da un lato crea qualche difficoltà tecnica legata all’altezza a cui arrivare nel di-pingere, dall’altro il buonismo genera-le intorno alla disabilità contribuisce a dare un’immagine positiva del writer.Che significato hanno i suoi tatuaggi?È insolito farsene uno a Lourdes... Mi ha invitato l’Unitalsi, altrimenti non sa-rei mai andato; sono credente ma non cerco il miracolo. Lì però mi è venu-ta voglia di farmi tatuare tre stelle che rappresentano tre miei desideri, ma che non rivelo. Poi ho il mio idolo Michael Jordan – il 23 che segue il mio sopran-nome è il suo numero di canotta –, un angelo protettore fatto a Los Angeles, il nome di mia moglie e il simbolo del rischio biologico, a significare sia l’in-fezione che mi ha colpito sia il contagio positivo che voglio sprigionare con i miei colori. Qualche progetto in cantiere?Arricchire il mio libro con gli ultimi la-vori e trasformarlo in una vera e propria iniziativa editoriale, magari a diffusio-ne nazionale e in collaborazione con una casa editrice, e andare in viaggio di nozze. Ma se la prima idea è solo una speranza appena abbozzata, la seconda si realizzerà molto presto: a dicembre, infatti, Maryluz e io voleremo ai Carai-bi e per qualche giorno ci fermeremo anche a visitare New York.

Michela Trigari

Kasy23 ha fatto della sua passione per i graffiti un lavoro: realizza murales per committenti pubblici e privati. Suoi i disegni nel carcere di Bergamo e una parte dell’istallazione “50x50 Venice green dream” per la Biennale di architettura 2012

Domenica 30 novembre presso la Sala Consigliare del Comune di Loreto, sì è svolta la premiazione dei vincitori regionali del Concorso Scuola Euro-peo 2014 promosso dal Movimento per la Vita Nazionale. Il tema del 27° concorso è stato “Il matrimonio: vuoi unire la mia vita alla mia?”. A livello Regionale i vincitori del viaggio pre-mio al parlamento di Strasburgo sono stati 14 dei quali tre, sono studentesse di Senigallia e questi sono i loro nomi: Lucia Camozzi del Liceo Classico Perticari; - Chinaza Ude dell’Istitu-to Alberghiero Panzini; Melina Caro Limaylla del Liceo Scientifico Medi. La premiazione è stata davvero molto bella ed intensa emotivamente! L’e-vento è stato coordinato dai respon-sabili giovani del MpV delle Marche, i quali hanno parlato delle finalità del Movimento e le iniziative rivolte ai

giovani. Infatti oltre al concorso scuo-la, ai giovani, il MpV dedica il Se-minario Quarenghi che l’estate di ogni anno coinvolge circa 250 giovani pro-venienti da tutta Italia, i quali per una settimana partecipano ad un percorso di studio e di vacanza: studio sui temi etici circa la difesa e la promozione della vita umana e di divertimento per dare modo ai ragazzi di fare amicizia e creare legami forti e profondi.Di ogni vincitore regionale, sono stati letti una breve presentazione persona-le e uno stralcio del tema! I presenti alla premiazione sono stati tutti mol-to coinvolti e presi dalla narrazione dei ragazzi, che hanno davvero tutti dimostrato molta sensibilità riguardo alla vita ed alla sua difesa dal primo sbocciare. I vincitori partiranno per Strasburgo a Gennaio 2015. Le tre vincitrici di Senigallia hanno superato

le selezioni degli Istituti delle Scuole Medie Superiori e, nel 2014 gli elabo-rati esaminati sono stati 100. Gli altri vincitori a livello cittadino sono stati: Martina Rossi, Roberto Impicciatore, Giacomo Vitali, Martina Mancuso dell’ Istituto Alberghiero Scolastico. Michele Casoni, Edoardo Cimarelli, Martina Pirani, Francesco Centi, Mi-chela Fraboni, Irene Paolini, Benedet-ta Staccioli Michelangelo Stefanini B., Melina Russo del Liceo Scientifi-co Medi. In questi giorni è già in par-tenza il 28° concorso Scuola Europeo Nazionale del MpVita che quest’anno ha come titolo: “Essere figli: una sfida, un’avventura”.Chi volesse partecipare ed avere mag-giori informazioni può tranquillamen-te rivolgersi alla nostra sede, in viale A. Garibaldi, Senigallia.

Carla Fabini

Per la vita

territorio 11la voce misena4 dicembre 2014

Un bel ponte dell'Immacolata a Mondolfo

L'arte che fa bene

"E' certamente un risultato positivo che si sia ar-rivati all'approvazione di questa legge regionale, attesa da più di un decennio, che va a normare in modo strutturale il sistema dei servizi di so-lidarietà sociale. Nel merito però, ci sono alcuni aspetti su cui ci aspettavamo di più e su cui si sarebbe potuto fare un maggior lavoro di con-certazione". Esprime soddisfazione dunque, ma con alcune riserve, il Forum Terzo settore delle Marche, commentando l'approvazione, avvenu-ta in Consiglio regionale, della legge relativa al "Sistema regionale integrato dei servizi sociali a

tutela della persona e della famiglia". "Chiede-vamo un maggior riconoscimento del ruolo del Forum Terzo Settore delle Marche - spiegano i tre portavoce Diego Mancinelli, Enrico Marcoli-ni e Maurizio Tomassini - e se nella legge c'è un riferimento al Forum, citato formalmente come interlocutore rappresentativo nelle materie di in-teresse, manca però l'istituzione della Consulta Regionale del Welfare, che poteva essere uno spazio comune di rappresentanza e di confronto nella definizione e applicazione delle politiche sociali a livello regionale. Così pure non è stata

recepita la nostra richiesta di una maggiore at-tenzione all'esternalizzazione dei servizi, che va-lorizzasse l'esperienza marchigiana già esistente in questo settore"."L'auspicio - concludono i portavoce del Forum - è che i principi e gli obiettivi fissati nella leg-ge trovino piena applicazione nella declinazione degli interventi sul territorio, e sulle questioni inerenti il sistema dei servizi sociali nelle Mar-che continui e sia sempre maggiore il coinvolgi-mento delle realtà rappresentate dal Forum Terzo Settore".

Legge regionale sui Servizi sociali: parla il Forum

Un ponte dell’Immacolata tutto de-dicato alla storia ed all’arte quel-lo che si terrà a Mondolfo. Sabato pomeriggio 6 dicembre importante conferenza di storia quella promossa dall’Associazione per la promozione della Cultura “Monte Offo”. In vista del cinquecentesimo anniversario del glorioso assedio che la città a balcone sul mare ebbe a subire nel XVI se-colo da parte delle truppe di Loren-zino de’Medici, Roberto Bernacchia parlerà de “L’assedio di Mondolfo nell’anno 1517”. Ad ingresso gratui-to l’appuntamento – che gode del pa-trocinio del Comune di Mondolfo - è fissato per le ore 17 nel Complesso Monumentale di Sant’Agostino. De-scritte dai maggiori storici dell’epo-ca, dal Guicciardini al Giovio, narrato dai cronisti mondolfesi, l’assedio del castello e della rocca di Mondolfo di-mostrarono la grande abilità costrut-tiva dell’impianto fortificatorio, frut-to del genio militare dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini: solo l’utilizzo di mine, fatte saltare sotto le mura, portarono ad una resa ad onorevoli patti, poi non mantenuti dagli assalitori. Non è la prima volta che Roberto Bernacchia si cimen-ta su questo tema, certo di grande e speciale interesse per una città che, rimasta fedele ai Della Rovere, solo con la forza poté essere sottomessa al nuovo signore Lorenzo de’Medici la cui investitura al Ducato d’Urbino aveva ricevuta dallo zio Papa Leo-ne X. E così, mentre uno dei Borghi più Belli d’Italia celebra le sue glo-rie, ancora oggi attestate dalle mura castellane che racchiudono l’abita-to antico, l’approfondimento con la

storia e l’arte dell’età di mezzo e del Rinascimento prosegue anche grazie alle iniziative della Parrocchia. Dopo essere stata partner quale ente pre-statore in importanti mostre interna-zionali, come quella appena conclusa alla rocca roveresca di Senigallia dal titolo “Lacrime di Smalto” ora – con la collaborazione della sede di Mon-dolfo dell’Archeoclub d’Italia – pro-muove una visita religioso-culturale all’evento fabrianese “Da Giotto a Gentile”. “San Giovanni Paolo II, così caro a Mondolfo anche per aver incoronato personalmente la mira-colosa effigie della Madonna delle Grotte – spiega il Parroco Don Aldo - ha sottolineato il valore pedagogi-co delle immagini scrivendo che “in un certo senso, l’arte è una sorta di Vangelo visivo, un modo concreto di fare catechesi”. In effetti i fedeli, ascoltando ogni domenica la verità del Vangelo proclamato e professan-do la fede con le parole del Credo, vedono quelle stesse verità di fede assumere la forma del Bello nelle immagini sacre che li circondano. Gli insegnamenti e la dottrina della Chiesa trovano forme complementari di espressione nell’architettura e arte sacre. In questo modo, dipinti, mo-saici, vetrate, sculture e musica sacra diventano un “Vangelo visivo” con il quale i fedeli vedono, sentono e toc-cano i misteri della fede perché si in-carnino nella santità della vita e nella testimonianza cristiana: di qui questa prima iniziativa, in programma lune-dì 8 dicembre, di visita ad una mostra che celebra l’arte cristiana”.

Alessandro Berluti

Ascolto consapevolePrimo incontro con il professor Luigi Luigi, che ha subito chiarito: “…non per parlare di Musica ma per provare a farla parlare un po' (la Musica, con la “M” maiuscola, beninteso)”. “Ab-biamo cominciato di domenica pome-riggio, ha puntualizzato il docente con leggera e rispettosa ironia “all'ora in cui si fa buio e non si può più giocare all'aperto. E’ sempre comunque un gio-co, perchè la Musica tale è”. L’arena è stata (e sarà, per l’autunno-inverno) quella della Sala Convegni del Cen-tro Culturale S.Francesco, a metà del centralissimo corso Mazzini, numero 64 (la precisione è sempre essenziale nella strategia raffinatamente creati-va di Livi, pilastro del Conservatorio “Rossini” di Pesaro). Il tutto inquadra-to nell’Anno Accademico 2014 - 2015 dell’Università degli Adulti di Arcevia, il cui presidente (nonché assessore co-munale) Laura Coppa ha introdotto il corso ed il suo creatore. "Dalla parte dell'ascoltatore" è circuito finalizzato alla comprensione ed alla diffusione della musica colta nonché della musica

consapevole. Ribadito anche il taglio promozionale e divulgativo di ogni se-duta, aperta a tutti, senza limiti di età e senza specifica preparazione.Ecco la calda esortazione ‘liviana’: “Chi non ha mai partecipato e vuole aggregarsi, non abbia timore di non essere all'altezza. Verrà infatti accolto con rispetto e con affetto”.Il tutto concepito in piena linea con le finalità dell’Università arceviese. “Cre-do fermamente” afferma Laura Coppa “che nessuno dei corsi attivi nel nuovo Anno accademico consegni ‘chiavi in mano’ tutte le risposte, ma spero viva-mente che faccia porre a ciascuno tante nuove domande. Perché la cultura tutta, e in ogni sua accezione, non sia vissuta come semplice accesso alla conoscen-za, bensì, come passione viscerale.”Quasi d’obbligo citare Xavier Wheel: “Dubitate di chi ha solo certezze e ripo-nete fede in chi ha anche dei ragionevo-li dubbi, in quanto la vera saggezza sta anche nel saper riconoscere la propria ignoranza".

Umberto Martinelli

I recenti episodi di furto e tentato furto che hanno colpito diversi cit-tadini di Corinaldo e di altri comu-ni della zona hanno spinto l'Ammi-nistrazione Comunale ad alzare il livello di attenzione e controllo su tutto il territorio.Un lavoro di supervisione portato avanti assieme al Maresciallo Fran-cesco Gagliardi, comandante della stazione dei Carabinieri di Corinal-do e al Comandante della Polizia Municipale di Corinaldo, Roberto Rossetti, con cui il primo cittadino si confronta costantemente.Carabinieri e Polizia Municipale in-fatti hanno rafforzato le procedure di controllo del territorio di Corinaldo consolidando il percorso di miglio-ramento della sicurezza del cittadi-no intrapreso dall'Amministrazione Comunale che prevede, nei prossimi mesi l'integrazione e il potenziamen-to della rete di videosorveglianza su tutto il territorio.“La sicurezza prima di tutto. Stiamo monitorando costantemente la situa-zione di Corinaldo e di tutto il terri-torio – sottolinea il sindaco Matteo Principi-. Mi confronto con il Ma-resciallo Gagliardi e il Comandante Rossetti ogni giorno per mantenere alto il livello di sicurezza e controllo di tutto il paese. Un lavoro che vedrà nelle prossime settimane l'ausilio di una potenziata rete di videosor-veglianza su diversi punti strategici di Corinaldo e a cui va comunque

aggiunto l'importante compito dei cittadini, chiamati a segnalare ogni situazione sospetta.”Prime sentinelle sul territorio riman-gono infatti i cittadini, i quali sono chiamati a continuare nella collabo-razione con le forze dell'ordine per scongiurare ogni evento criminale. Un invito dunque a tutti i corinaldesi a segnalare ogni situazione sospetta, senza il timore di una possibile so-pravvalutazione di un episodio.“Gli interventi che stiamo mettendo in campo – chiarisce il comandante della Polizia Locale Roberto Rosset-ti – non possono ritenersi esaustivi se non saranno supportate adeguata-mente da altri fattori. Primo fra tut-ti allertare senza esitazioni le forze dell’ordine, anche in presenza sola-mente di un dubbio scaturito da una scena che può apparire sospetta ai nostri occhi. Quel che ne può con-seguire, se il sospetto dovesse poi rivelarsi infondato, coinciderebbe al massimo con una ulteriore veri-fica della zona, circostanza che già rientra nelle nostre mansioni quo-tidiane” Ad ogni segnalazione farà infatti seguito un'operazione di con-trollo e quindi maggiore sicurezza. Senza dimenticare la disponibilità di tutti gli uffici Comunale e del Sinda-co in prima persona a raccogliere le segnalazioni e a confrontarsi in ogni momento con i cittadini.

Matteo Bettini

Troppi furti anche nel territorio corinaldese, un progetto di prevenzione

Più controlli e sicurezza

La primavera di Scipioni

culturaSport e sportivi a Senigallia La scuola ad arte

Venerdì 5 dicembre 2014, alle ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale di Senigallia, si terrà la presentazione dell’ultimo libro di Luca Rachetta dal titolo La primavera di Giovanni Scipioni, p. Luca Rachetta è insegnante di Scuola secondaria. Collabora con la rivista senigalliese “Sestante” svolgendo attività di critico e di organizzatore di eventi culturali. Ha pubblicato il saggio Vitaliano Brancati. La realtà svelata nel 2006 e a seguire varie opere di narrativa, tra le quali i romanzi La guerra degli Scipioni (2009), La setta dei giovani vecchi (2011) e Le oscure presenze (2012). Come dice il critico Gian Paolo Grattarola, “facendo leva su una narrazione che si nutre di accadimen-ti apparentemente fantasiosi eppure stranamente aderenti alla realtà.cultura

12 la voce misena4 dicembre 2014

Un volume di quasi 700 pagine che per la prima volta racchiude tutta la storia dello sport senigal-liaese, con aneddotti, storie e personaggi che han-no contribuito a segnare il volto della comunità. Si intitola “Sport e sportivi” ed è il libro scritto a quattro mani da Paolo Pizzi, memoria storica del-lo sport cittadino ed ex presidente del Panathlon, e da Michele Millozzi. Il libro si compone di una parte cronologica, che riporta tutti gli eventi spor-tivi dal 1873 ai giorni nostri e di una composta dai contributi di 120 cittadini che raccontato episodi di personaggi ed eventi. Tra le centinaia di curiosità riportate nel libro c'è l'inizio dell'attività equestre ne lontano 1873, il I circuito automobilistico del 1928 per arrivare alla schedina del Totocalcio del 1982 con la partita Vigor Senigallia-Anconitana.

La Scuola primaria del Cesano ha avviato a par-tire da quest’anno scolastico un nuovo percorso artistico e operativo e l’arte viene potenziata e privilegiata grazie ad una speciale attività didat-tica che si svolge a classi aperte ogni mercoledì pomeriggio i ragazzi delle varie classi costitu-iscono gruppi per età e interessi diversi e lavo-rano in piccoli laboratori artistici sotto la guida attenta dei loro Insegnanti . Immagini colorate e disegni di varie dimensioni decorano le pare-ti dei diversi spazi scolastici rendendoli vivaci, luminosi e gioiosi e la scuola si è trasformata in una galleria d’arte! Obiettivo principale del pro-getto è l'educare, attraverso l’arte grafica e pit-torica, alla bellezza, alla cura dei particolari, al valore prezioso di ogni fase del processo.

Una serie di eventi per animare il centro storico

Un Mare di NataleAnche quest'anno il Comune di Senigallia ha messo a punto un ca-lendario di eventi ed iniziative per animare il centro storico e calare la spiaggia di velluto nelle magiche atmosfere natalizie. Un mare di Na-tale, secondo lo slogan ormai conso-lidato, propone un mix di concerti, spettacoli, mercatini ed iniziative sotto la regia del Comune, delle as-sociazioni cittadine e della Caritas. A dare il via ufficialmente al Nata-le sarà l'accensione delle luminarie, prevista per sabato 6 dicembre, con i lavori di allestimento già quasi ul-timati. In piazza Roma come sempre verrà addobbato l'albero di Natale, sobrio e semplice, in linea con i tem-pi di “magra” dei bilanci comunali. Dal 6 dicembre fino al giorno della Vigilia in piazza Saffi torna la Ca-sina di Babbo Natale, riferimento immancabile per tutti i bambini che potranno consegnare la loro letterina al vecchio dalla barba bianca. Inizia-tive che animeranno il centro, pro-prio come le luminarie allestite in corso II Giugno, Piazz Saffi, piazza del Duca, Foro Annonario, via Bat-tisti e vie limitrofe, reliazzate grazie anche al contributo economico dei circa 130 esercenti del centro stori-

co. Come ogni tutti i riflettori saran-no puntati sulla Gran Festa di Capo-danno, la grande festa in piazza del Duca organizzata dal Comune per attendere l'arrivo del 2015. In piazza Simoncelli la Caritas è già al lavoro per organizzare il Cenone della Soli-darietà, la maxi cena che quest'anno diventa ancora più “large”. Sotto alla tensostruttura appositamente allesti-ta verranno serviti ben 1000 pasti. Ad un prezzo decisamente modico si potrà cenare insieme anche a chi non può permettersi il cenone di Ca-podanno, con un gesto di amicizia e solidarietà. Sempre la Caritas ri-proporrà, il 2 gennaio, la tombola di beneficenza, ancora in piazza Saffi. Per tutto il mese di dicembre inoltre le corali e le associazioni musicali cittadini proporranno i tradizionali concerti di Natale nelle chiese cit-tadine, all'auditorium San Rocco e alla Chiesa dei Cancelli. Al teatro La Fenice il 13 dicembre torna un clas-sico di Natale, lo Schiaccianoci con il Nuovo Balletto Classico di Mosca mentre il 1° gennaio alla Rotonda a Mare andrà in scena il Concerto di Capodanno con l'Orchestra da Ca-mera delle Marche diretta dal mae-stro Roberto Molinelli.

Nell’Aula Magna del Liceo Classico “Perticari” in via Rossini si è svolto il secondo degli incontri culturali organiz-zati anche quest’anno dal Liceo, come sempre rivolti agli studenti ma aper-ti anche alla cittadinanza tutta. Dopo Alessandro Fo, che il 7 novembre ha presentato “Mancanze”, la raccolta di poesie con la quale ha vinto il premio Viareggio, venerdì scorso il Professore Antonio Pusceddu ha inaugurato la se-zione scientifica ( “in scienza e coscien-za”) con il suo contributo Biodiversità nell’arte ovvero l’arte della biodiversi-tà. Antonio Pusceddu, professore as-sociato di Ecologia nel Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università Politecnica delle Mar-che, ha sviluppato le sue indagini sugli ecosistemi marini, dalle lagune costie-re agli ambienti marini profondi, dal Mediterraneo all’Oceano Antartico. La sua indagine, volta alla'individuazione, definizione ed utilizzo di nuovi indica-tori di “stato trofico” ed “integrità eco-logica” degli ecosistemi marini, studia le relazioni tra biodiversità, funziona-mento e stabilità di tali ecosistemi. Il professor Pusceddu è autore e di oltre 100 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali.

Biodiversità nell'arte

Nell’ambito delle iniziative del programma “Senigallia Città della Fotografia 2014” il Musinf ed il Comune di Senigallia, su pro-getto dell’associazione culturale Centrale Fotografia, per celebrare i 110 anni dalla nascita di Giuseppe Cavalli, hanno pro-grammato la presentazione del libro Voci di memoria di Mina Cavalli. La presentazione del libro è avvenuta il 29 novembre scorso presso la sala del “Gruppo Misa” del Mu-seo Comunale d’Arte Moderna di Senigal-lia in via Pisacane n. 84. Voci di memoria è una piccola raccolta di “racconti” voluti da Mina Cavalli per soddisfare due esigenze: in ambito familiare, voleva mantenere vivo il ricordo di suo padre da un punto di vista umano; in ambito pubblico, restituire un’im-magine più privata dell’uomo per meglio comprendere l’Artista, conoscere l’essenza del suo lavoro.Da queste voci di memoria (scritte da El-vio Grossi, Anna Civran, Marcello Prigna-no, Daniele Cavalli, Mina Cavalli, Sandra Diamantini e Francesco Carriero) emerge, attraverso la freschezza del discorso diretto di chi l’ha conosciuto, la figura umana di Cavalli, la cui fotografia, in questa sede, non rappresenta che la punta di un iceberg. L’evento a cura di Marcello Sparaventi e Francesco Carriero, è dedicato a Mina e Da-niele Cavalli, scomparsi entrambi quest’an-

no. Durante la presentazione, che introdotta da un saluto dell’assessore alla cultura Ste-fano Schiavoni e del direttore del Musinf, prof. Carlo Bugatti, sono state proposte letture dell’attore Claudio Giuliani e della poetessa Francesca Tombari. Centrale Foto-grafia aveva già ricordato Giuseppe Cavalli nel 2011 ai Musei Civici di Pesaro, a cin-quant’anni dalla sua scomparsa, con l’ini-ziativa e il catalogo Il tono più alto, edito da Omnia Comunicazione e curato da Daniele Cavalli, Cesare Colombo e Marcello Spara-venti. Nel 2007 il Musinf, attraverso un’in-tensa collaborazione con Daniele Cavalli, ha curato la prima catalogazione digitale del corpus di 179 fotografie di Giuseppe Caval-li, oggi conservate nell’Archivio del Musinf, dedicato ai protagonisti del Gruppo Misa. Un corpus, che costituisce la più vasta rac-colta pubblica esistente delle opere di Giu-seppe Cavalli. Si tratta di una raccolta, cui, per iniziativa del Comune di Senigallia, nel 2007 furono dedicati una mostra al Palaz-zo del Duca ed un libro, edito da Punctum, con testi di Anne Biroleau, Carlo Emanuele Bugatti, Daniele Cavalli, Marco Delogu, Jan Claude Lemagny, Angela Madesani, Anita Margiotta. La catalogazione è stata anche la base di riferimento per la mostra dedicata a Giuseppe Cavalli dal Museo di Roma.

Musinf Senigallia

Un libro su Giuseppe Cavalli

Voci di memoria

“... In coro per S. Cecilia”: un grande coro ha festeggiato la Patrona della musica nella pre-stigiosa cornice della Chiesa di S. Giovanni Battista in Scapezzano. Anche quest'anno l'evento atteso ha richiamato un attento pub-blico che si è dilettato nell'ascolto di melodie sacre e profane. La giornata si è aperta con la Santa Messa celebrata dal parroco don Vittorio Mencucci ed animata dal coro Uni-sensus e dal coro Unità Pastorale di Cesano, Cesanella, Scapezzano e Pace, diretti dal M° Ilenia Stella. Il momento conviviale ha radu-nato poi adulti e bambini che hanno potuto partecipare nel 1° pomeriggio a Sarabanda, la prova strumenti aperta a tutti, organizzata dalla Scuola di Musica B. Padovano. L'arri-vo in paese degli amici coristi dalla provin-cia di Macerata ha aperto quindi la 2° parte della manifestazione che ha avuto inizio alle ore 17,15 con la Rassegna di Voci Bianche: Mauro Pierfederici ha condotto magistral-mente la serata invitando ad esibirsi dap-prima i bambini del Progetto Corale dopo-scuola della Primaria Scapezzano con il M° Chiara Moschini, poi il Coro Voci Bianche “G. Cerquetelli” di Cingoli, diretto dal M° Melissa Mastrolorenzi; il Coro Voci Bianche “Le Piccole Note” di Esanatoglia con il M° Roberta Pedica; il Coro scapezzanese “Dore-mifasol”, vanto ormai per tutta la città di Se-nigallia, diretto dal M° Chiara Moschini; il Coro giovanile “Le Note” di Esanatoglia con la guida del M° Roberta Pedica; l'accompa-gnamento musicale affidato ai musicisti Da-vide Caprari e Daniele Ercoli al pianoforte e Lorenzo Alessandri alla batteria.

Il grande jazz torna a Corinaldo

Si è appena concluso il 27° incontro dell’Association des Ecoles Européen-nes d’Hôtellerie et de Tourisme) che si è svolto a Belgrado dal 17 al 22 no-vembre. Alunni, docenti e dirigenti sco-lastici di 35 paesi europei e alcuni stati membri del Consiglio d’Europa si sono incontrati per scambiarsi esperienze e in particolare per dare ai giovani la pos-sibilità di misurare le loro competenze. Tutte le competizioni sono state orga-nizzate a squadre di nazionalità diverse e gli alunni dovevano comunicare in lingua inglese. Il Panzini di Senigallia ha tenuto alto il nome dell’Italia e del-le Marche vincendo ben tre medaglie d’oro. Le alunne vincitrici sono: Ylenia Bonacci, classe 5B Sala, medaglia d’o-ro nel concorso “Bar-cocktail”; Naomi Luperto, classe 5B Turismo, medaglia d’oro nel concorso di turismo “Tourism destination”; Michela Todarello Pro-stimo, classe 5A Dolciaria, medaglia d’oro nel concorso di “Pasticceria”. Le alunne hanno svolto le prove richie-ste dal concorso con i seguenti partner europei: Ylenia Bonacci con alunni di Irlanda e Austria; Naomi Luperto con alunni di Slovenia e Macedonia; Mi-chela Todarello Prostimo con un’alun-na della Croazia.

Alunni da premio

“... In coro per S. Cecilia”: un grande coro ha festeggiato la Patrona della musica nella pre-stigiosa cornice della Chiesa di S. Giovanni Battista in Scapezzano. Anche quest'anno l'evento atteso ha richiamato un attento pub-blico che si è dilettato nell'ascolto di melodie sacre e profane. La giornata si è aperta con la Santa Messa celebrata dal parroco don Vittorio Mencucci ed animata dal coro Uni-sensus e dal coro Unità Pastorale di Cesano, Cesanella, Scapezzano e Pace, diretti dal M° Ilenia Stella. Il momento conviviale ha radu-nato poi adulti e bambini che hanno potuto partecipare nel 1° pomeriggio a Sarabanda, la prova strumenti aperta a tutti, organizzata dalla Scuola di Musica B. Padovano. L'arri-vo in paese degli amici coristi dalla provin-cia di Macerata ha aperto quindi la 2° parte della manifestazione che ha avuto inizio alle ore 17,15 con la Rassegna di Voci Bianche: Mauro Pierfederici ha condotto magistral-mente la serata invitando ad esibirsi dap-prima i bambini del Progetto Corale dopo-scuola della Primaria Scapezzano con il M° Chiara Moschini, poi il Coro Voci Bianche “G. Cerquetelli” di Cingoli, diretto dal M° Melissa Mastrolorenzi; il Coro Voci Bianche “Le Piccole Note” di Esanatoglia con il M° Roberta Pedica; il Coro scapezzanese “Dore-mifasol”, vanto ormai per tutta la città di Se-nigallia, diretto dal M° Chiara Moschini; il Coro giovanile “Le Note” di Esanatoglia con la guida del M° Roberta Pedica; l'accompa-gnamento musicale affidato ai musicisti Da-vide Caprari e Daniele Ercoli al pianoforte e Lorenzo Alessandri alla batteria.

La festa di Santa Cecilia

spettacolo

il taccuino

13la voce misena4 dicembre 2014

Senigallia - Lo schiaccianoci13 dicembre 2014, ore 21, Teatro La Fenice, Royal ballet of Moscow, "Lo schiaccianoci", bal-letto in due atti ispirato ad un racconto di E.T.A. Hoffman coreografia LevIvanov, Marius Petipa Diretta da Anatoly Emelyanov, il Royal Ballet of Moscow è stato fondato dallo stesso Emelyanov e da Anna Aleksidze nel 1997. Il Corpo di Ballo an-novera tra le sue fila ballerini di grande esperien-za e raffinatezza artistica, provenienti dai migliori teatri russi. Punta di diamante della compagnia è la splendida étoile Julia Golitcina.

Senigallia - E' in arrivo CirilliDai successi in Tv, all’atteso ritorno a teatro: Ga-briele Cirilli debutterà il 3 gennaio a Senigallia, al Teatro La Fenice, con il suo nuovo spettacolo “Tale e quale… a me!”. Sono già aperte le pre-vendite dei biglietti per lo spettacolo del comico abruzzese. Il racconto delle tradizioni familiari (la cucina del Sud, il Natale, i parenti), la gavetta a Roma e i primi lavori a Milano, la vita quotidiana in una grande città che fa apprezzare il ritorno in provincia, nella casa dei genitori dove ogni ricordo è legato a piatti, aromi e rumori di casa.

Corinaldo - Percorsi musicaliGiovedì 4 dicembre 2014 ore 21.15 Rousseau e La serva padrona, azione teatrale su musica di G. B. Pergolesi Testo e regia di Dora Liguori Ingres-so € 10,00. Domenica 7 dicembre 2014, ore 19.00 Stage: teatro e territorio. Quartetto Andrea Poz-za UK Connection (feat Paolo Recchia) Ingresso gratuito. Domenica 21 dicembre 2014, ore 21.15 Concerto di Natale Complesso bandistico e Co-rale di Corinaldo Direttore banda: M° Giovanni Frulla Direttore coro: M° Letizia Ricci. Ingresso gratuito.

Il cartellone teatrale del comune di Ostra

Palcoscenico a più voci

Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375

da giovedì 4 dicembre

A Corinaldo una cartellone teatrale con i fiocchi

Cresce l’offerta culturale e teatrale di Ostra. Non più solo spettacoli te-atrali adatti ad ogni tipo di pubblico. Sta infatti nascendo un vero e proprio polo teatrale e culturale capace di at-tirare nomi importanti in città e, allo stesso tempo, portare Ostra fuori dai confini regionali. Questo l’obiettivo di ‘O.Strateatro’, il progetto speri-mentale di Antonio Lovascio e Lucia Bendia, realizzato in collaborazione con il Comune di Ostra-assessorato alla cultura, che prende il via con la Rassegna ‘Pigmenti’. “O.Strateatro è una realtà teatrale che svolge ricerca e sperimentazione, abbracciando più ambiti, al fine di creare un centro di produzione teatrale ma anche di for-mazione aperto a tutti-spiega l’autore e regista Antonio Lovascio- E la ras-segna ‘Pigmenti’ (che porta ad Ostra nomi importanti come Dacia Maraini e Simone Cristicchi) è il nostro primo esperimento”. Inserita nella stagione teatrale 2014/2015, che da dicembre a maggio proporrà una media di 6 spettacoli al mese (per lo più nel fine settimana con inizio alle ore 21:15 di sabato e le ore 17:30/18 di domenica), ‘Pigmenti’ prende il via il 7 dicembre con il primo dei sei appuntamenti to-tali. L’offerta teatrale, che coinvolge le realtà locali ed in occasione di otto spettacoli (fase sperimentale), per chi vuole, propone un servizio gratuito di intrattenimento ed animazione per bambini e ragazzini dai 3 ai 12 anni, spazia dalla prosa del teatro civile alla commedia brillante, dalla letteratura alla musica d’autore, passando per il

musical, l’approfondimento storico e la tradizione dialettale.La Rassegna ‘Pigmenti’, che parte quindi domenica 7 dicembre alle ore 18 con “I monologhi intorno al pre-sepio” di Gilberto Marconi, una serie di letture a tema natalizio con Lucia Bendia che nell’occasione leggerà anche alcuni scritti degli alunni del-le scuole cittadine sempre inerenti il Natale (non a carattere religioso), prevede in media un appuntamento al mese. In sintesi: sabato 17 gennaio “Alda Merini – I beati anni dell’inno-cenza” con Isabella Carloni, scritto e diretto da Antonio Lovascio; sabato 7 febbraio l’incontro con Dacia Marai-ni e Eugenio Murrali per la presenta-zione del libro “Il sogno del teatro“, letture a cura di Antonio Lovascio e Lucia Bendia. Sabato 21 febbraio lo spettacolo “Diavoli dannati- Le voci di via Padova”, liberamente tratto da “I diavoli di via Padova” di Matteo Speroni, con Sara Gambini Rossano, Antonio Lovascio, Matteo Speroni e Vincenzo Costantino Cinaski. Sabato 28 marzo sarà poi la volta di “Lettere di una sconosciuta” dal racconto di Stefan Zweig, con Lucia Bendia, ed infine a giungo (data da definire) Si-mone Cristicchi e Vincenzo Costan-tino Cinaski saranno protagonisti del recital di monologhi, canzoni e letture “Gentaglia“, che si terrà in Piazza dei Martiri. Il calendario completo della stagione teatrale 2014/2015, com-prensiva della rassegna ‘Pigmenti’, è consultabile nel pdf e da dicembre su www.teatrolavittoria.it

Una stagione teatrale in prosa decisamente intrigante, con nomi di grido e spettacoli ad alta gradazione di interesse, attende i cittadini di Corinaldo. A illustrare fin nei dettagli il percorso della stagione, che prenderà il via ufficialmente venerdì 9 gennaio 2015, ci han-no pensato il sindaco Matteo Principi, l’assessore alla Cultura Giorgia Fabri, il dirigente dell’Ufficio Cultura Paolo Pirani e Raimondo Arcolai, coordinatore della programmazione Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) con cui l’Amministrazione comuna-le collabora proprio in tale direzione (con, anche, il contributo di MiBACT e della Regione Marche).Ecco il programma. Come giàanticipato, venerdì 9 gennaio 2015 esordirà sulle scene Gianluca Guidi con “Oscar!”, per la Medina Produzioni. Uno spettacolo insolito e quanto meno originale, dato che lo stesso Guidi darà voce a Oscar Wilde. A Giobbe Covatta e al suo spettacolo “Sei Gradi” spetterà il compito, martedì 3 febbraio, di proseguire la stagione. Il titolo

che Covatta ha attribuito alla sua rappresentazione si pone sulla falsariga dei numeri (dal momento che “7”, come i peccati capitali, e “30”, come gli articoli della carta dei diritti all’uomo, sono stati i suoi precedenti spettacoli). In questa circostanza, “Sei” sta ad indi-care l’aumento di gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta. Sabato 28 febbraio al “Goldoni” approda “Oscar e la dama in rosa”: per la Parmacon-certi, una favola, più malinconica che triste e delicata e lucida (con temi attuali, quali l’inesorabile incontro con la morte di un giovanissimo ragazzo a causa del-la leucemia), con protagonista Amanda Sandrelli. Si prosegue sabato 7 marzo, quando “Per…Inciso”, del-la G.D.O. Dance Company E.Sperimenti, accenderà nuovamente il “Goldoni”. In sostanza, l’Italia vista attraverso la voce dei suoi cantautori dagli anni ’60 ad oggi. Per l’occasione, verrà proposto un duplice spet-tacolo: “Per…Inciso”, con musiche italiane di, tra gli altri, Modugno, Guccini De André, Gaber e Jovanotti,

e “Convergenze”. Un assaggio, quest’ultimo, dell’ul-tima fatica di Federica Galimberti, gioco astratto tra musica elettronica, luce e ritmo, danza maschile e altre componenti a convergere, appunto, in una precisa ar-chitettura coreografica. Lella Costa, Giorgia Cardaci, Orsetta De’ Rossi e Rita Peluso sono le protagoniste del successivo appuntamento al “Goldoni”. E’ “Fe-rite a morte”, in programma domenica 22 marzo per la Mismaonda, in collaborazione con la Contempora-nea. Una rappresentazione scritta e diretta da Serena Dandini. Sabato 28 marzo vede il ritorno sulle scene di attrici storiche come isa Barzizza, oltre che Micol Pambieri, Stefano Artissunch. La rappresentazione, per le Synergie Teatrali e Teatro Ventidio Basso (AP), si chiama “Gl’innamorati”, da una delle più fortuna-te opere propri di Carlo Goldoni. Gran finale, giove-dì 9 aprile, con “Le sorelle Marinetti”, per la P-Nuts. Per informazioni e biglietteria: tel 071/7978044, cell 338/6230078. [email protected]

Torneranno i pratiUn film di Ermanno Olmi. Con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Fran-cesco Formichetti, Andrea Di Maria. 80' - Italia 2014

In un avamposto d'alta quota, verso la fine della prima guerra mondiale, un gruppo di militari combatte a pochi metri di distanza dalla trincea austriaca, "così vicina che pare di udire il loro respiro". Intorno, solo neve e silenzio. Dentro, il freddo, la paura, la stanchezza, la rassegnazione. E gli ordini insensati che arrivano da qualche scrivania lontana, al caldo. Ordini telefonati che mandano i soldati a farsi impalli-nare come tordi. torneranno i prati, scritto tutto minuscolo come si conviene ad una storia minima e morale, non è un film d'azione e non ha nemmeno una trama nel senso canonico del termine, perché i pochi avvenimenti si consumano come la cera di una candela, dentro una quotidianità sporca e scoraggiata. Il film di Olmi è una ballata malinconica come la melodia alla fisarmonica che apre la narrazione, e triste come Il silenzio, le cui note sono incorporate nel tema finale composto e suonato alla tromba da Paolo Fresu. I militari, dal capitano alla recluta, restano attoniti davanti all'orrore dell'inganno in cui sono caduti per aver creduto nell'amor di patria e nel dovere del cittadino italiano. Alcuni guardano verso di noi e raccontano quell'orrore e quella solitudine, ricordandoci i magistrali sguardi in camera de Il mestiere delle armi. Anche questi soldati semplici sono testimoni della storia, una storia che si è consumata sulla loro pelle, e a loro insaputa. Due giorni, una notteUn film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne. Con Marion Cotillard, Fabri-zio Rongione, Pili Groyne, Simon Caudry, Catherine Salée. 95' - Belgio 2014.

L’apparente semplicità delle storie e dei personaggi dei fratelli Dardenne dà vita a film che definire ineffabili non è eccessivo. Da “Rosetta” a “Il figlio” e “L’enfant. Una storia d’amore”, a “Due giorni una notte” storia di ultimi, anche questa, di gente che nell’Europa della crisi, è stretta dal bisogno e dalla paura di perdere il posto di lavoro. Rischio che si materializza per Sandra licenziata dalla piccola fabbrica di pannelli solari in cui fa l’operaia, il cui fatturato subisce la concorrenza asiatica. Nel quadro sociale ed economico contemporaneo, fra le strade di una cittadina belga, il bisogno spinge i dipendenti della ditta ad accettare i mille euro offerti dal datore di lavoro in cambio del voto positivo al licenziamento di Sandra. Dall’altra parte c’è lei, affannata, scoraggiata, pronta a mollare ma spinta dall’amore del marito a non arrendersi. Lei e lui, due figli e una casa per la quale un solo stipendio non può bastare. E però ognuno pensa per sé. Mille euro per le tasse universitarie dei figli, la ristrutturazione della casa… ognuno ha un proprio bisogno.

ASCOLI PICENO - L’ennesimo gol a freddo interrompe la striscia positiva della Vigor, che dopo tre turni utili consecutivi conosce di nuovo l’amaro della sconfitta. Com’era successo contro la Folgo-re Falerone (delle tre reti calzatu-riere, due erano state realizzate ri-spettivamente in apertura di primo e di secondo tempo) o in modo an-cor più eclatante col Montegiorgio (sempre due gol all’abbrivio dei due tempi, il primo dopo appena 36 secondi di gioco), è una marcatura nella fase iniziale della gara a con-dannare i rossoblù. La realizza, al 5’ della prima frazione, l’ascolano Sosi spedendo nel sacco un pallone

calciato nel mezzo da Grilli su cal-cio d’angolo, e sapientemente ‘cor-retto’ in corsa da Alijevic. Dopo di che, scorrono -recuperi compresi- altri novanta minuti di gioco senza che la Vigor riesca a recuperare, il che ripropone la ‘vexata quaestio’ della anemia offensiva, che le ul-time prestazioni sembravano aver ridimensionato. Vigor poco con-creta ancorché non disprezzabile se si considera che si trovava da-vanti un avversario di spessore (il Monticelli naviga nelle posizioni di spicco della graduatoria ed è fra le candidate più autorevoli nell’a-rea play-off). Ma restano rare e, per lo più, accademiche le conclusioni a rete (ci provano Gorini, Pistelli, Capecci, Tommaso Gregorini e, nel tratto finale della partita, Pantone), mentre i padroni di casa nelle bat-tute conclusive del primo tempo

portano al tiro Traini, con egregia risposta di Giovagnoli. E adesso la posizione di classifica torna a farsi impegnativa, ed occorrerà racco-gliere tutte le migliori energie per far fruttare i due turni conclusivi della fase ascendente, a partire dal prossimo match casalingo che ve-drà la Vigor opposta al titolato Tro-dica. Ma la società, come anticipa-to dal diesse Cossu, torna a farsi vigile anche sul fronte del mercato. Novità in vista? Non è un mistero che l’obiettivo della Vigor sia il potenziamento del settore avanza-to, purché si riesca a reperire una soluzione economicamente sosteni-bile per le magre finanze sociali; né si può escludere che a un arrivo di spessore possa far da contraltare il corrispondente sfoltimento di una unità dalla’rosa’...

Raoul Mancinelli

MONTICELLI 1 VIGOR 0

La trasferta ascolana non porta bene alla Vigor che subisce un goal

sport

Sullo schermo scorrono le immagini e i nomi (a cura di Cesate Cleri) dell’anno. Sul proscenio si alternano i singoli protagoni-sti e i rappresentanti della scuderie da pri-mato. Sfilano tutti i leader dell’anno, i più freschi dei quali sono gli uomini d’oro del

Campionato Ciclocross – AutoSelli Cup. Il presidente del comitato Dante Gregori-ni veste Enrico Barbieri, Maurizio Cleri e Ivo Basili a cui patron Aldesino Carletti consegna le opere dell’artista Costantino Castorio (all’insegna di Ruote e Cultura), sottolineando i meriti dei funamboli cam-pestri di ogni età. La lunga passerella rende appieno lo spessore del movimento, forte di un migliaio e mezzo di tesserati, capace nell’ultimo biennio di superare imprendi-torialmente le complesse fasi di vari ‘tra-passi’ generazionali. Il Gala dell’Acsi Ci-clismo (alimentato dai CicloMiseni) chiude ritualmente la lunga e ramificata stagione amatoriale.La relazione tecnico-morale di Gregorini

e quella finanziaria del segretario Luigi Piccini vengono approvate all’unanimità e accompagnate dall’applauso indirizzato all’intero compatto direttivo provinciale pesarese urbinate, rappresentato in primis sul palco dal vicepresidente Luciano Uguc-

cioni nonché dai consiglieri Claudio Ro-mani e Brunella Tedeschi. Quest’ultima non riesce a nascondere, sotto l’amabi-le sorriso, l’energia felina delle Pantere Rosa, determinate cicloturistiche vice-campionesse italiane, già in movimento per l’allestimento del Tricolore di set-tore, che Pesaro ospiterà nel prossimo maggio. Il ristorante L’Alberone, nel verde di Cartoceto, costituisce ancora l’emblematica sede ideale per il parte-cipato raduno assembleare (presieduto e

coordinato da Cesare Diotallevi) ed il clas-sico convivio. Premiati: il tricolore medio-fondistico Alberto Diotallevi e i campioni regionali Scavolini team, Lavinia Palazzo, Mirko Pierini, Davide Tonucci, Patrizio Bartolucci, Marco Macci, Andrea Palazzi, Giovanni Pazzaglia, Michele Bardeggia, Giacomo Pieri, Daniele Ceccolini, Daniele Baldassarri, Maurizio Cleri. Con loro tutti i campioni provinciali delle varie discipline. Su Tvrs: nei contenitori di Giovedì Cicli-smo (canale 11 – ore 22,30) e Sulle Strade (canale 111 – venerdì alle 20,10).

Umberto MartinelliFoto (di Gino Traversini):

i campioni del cross Barbieri, Basili, Cleri con patron Carletti

Gran Gala AcsiCiclismo

Calcio: il Miciulli perde in trasfertaAl Miciulli non basta il gol di Cucchi, con-tro l'Osimana i nerazzurri perdono 2-1. Inizio shock per i senigalliesi che dopo 4' sono in svantaggio. Riesce lo schema su punizione dei padroni di casa e Rosi devia la sfera nella sua porta. Nulla da fare per Minardi. Il Mi-ciulli inizia a giocare e reagisce. Al 7' Cucchi di testa trova il gol del pareggio. Al 25' e al 36' è l'Osimana a rendersi pericolosa con due tiri neutralizzati da Minardi. Il primo tempo termina sul punteggio di 1-1. Nella ripresa il Miciulli sparisce dal campo. L'Osimana cre-

sce, morde su tutti i portatori di palla neraz-zurri e crea qualche occasione per portarsi in vantaggio. Il Miciulli abbassa di molto il ba-ricentro e rinuncia a giocare. Eppure Rossetti ha una chance per mandare in porta Cercaci ma non riesce a calibrare bene il passaggio filtrante. L'Osimana invece sfrutta un calcio d'angolo, Ferri sale in cielo e sigla la rete del 2-1 a dieci minuti dalla fine. Al 92' Coppa ha l'occasione per pareggiare ma, solo davanti al portiere, non riesce a schiacciare di testa e colpisce la traversa. Osimana batte Miciulli

2-1. Osimana: Vaccarini, Durazzi, Castorina, Birarelli, Stabile, Postacchini, Ferri, Castella-no, Mazzieri, Mastri, Braconi. A disp: Zenga, Luna, Baro, Campanelli, Bediako, Beccerica, Cingolani. All. Tedoldi Miciulli Senigallia: Minardi, Cinotti S., Rasicci, Bellagamba, Cucchi (88' Pintea), Rosi, Cercaci, Marini, Paniconi, Coppa, Bomprezzi (32' Rossetti). A disp: Fraboni, Massacci, Solazzi, Cinotti N, Galdenzi. All. Goldoni Marcatori: 4' aut. Rosi, 7' Cucchi, 77' Ferri Ammoniti: Ferri, Rosi, Stabile, Castellano.

sport14la voce misena4 dicembre 2014

Interrotta la striscia positiva

SENIGALLIA 83 - EUROBASKET 49

Ottima vittoria della Pallacanestro Senigallia che in casa vince contro l’Eurobasket con un punteggio pesan-te 83-49. Ora con la settima vittoria consecutiva la squadra senigalliese si trova al secondo posto della classifica. La partita si apre con diversi errori da parte delle due squadre, ma con Casa-grande e Battisti i padroni di casa rie-scono a chiudere in vantaggio il primo quarto sul 16-8. Ad inizio del secondo quarto il tentativo di recupero degli ospiti viene fermato da Senigallia che allunga ancora. Si va all'intervallo lun-go sul 36-27. Il terzo quarto termina

sempre con un vantaggio del quintetto di coach Valli (54-44). Ultimo periodo con un parziale pesantissimo di 29-5 grazie a Battisti, Catalani e Giampieri.

GOLDENGAS SENIGALLIA:Battisti 19, Pasquinelli 5, Maddaloni 4, Casagrande 13, Pierantoni 15;Scrima, Giampieri 7, Catalani 20, Ber-toni, Cicconi Massi. All. ValliEUROBASKET ROMA:Casale 4, Fanti 5, Staffieri 10, Righetti 19, Gori 2; Reali 2, Romeo 6, Alviti ne, Salari 1, Troiani. All. Bonora Arbitri: Zavatta di Cervia (Bo) e Calella di Bo-logna. Parziali: 16-8 36-27 54-44 83-49. Note: spettatori 400 circa

Goldengas, il basket va!

VIGOR: Giovagnoli, Zandri, Cuomo, Siena (29’ st Lava-tori), Carloni (43’ st Giraldi), Curzi, Santoni, Tommaso Gregorini, Capecci (39’ st Di Marino sv), Pantone, Pistelli. A disp. Cantarini, Tinti, De Luca, Gorini, all. Giuliani.ATLETICO ALMA: Palazzi, Donati (32’ st Tomassini), Tomassoli (18’ st Gabbianel-li), Fontana, Santini, Ciava-glia, Ricci (10’ st Angelelli), Donini, Tassi, Paradisi, Fiori. A disp. Tonelli, Da-miani, Muratori, Torcoletti, all. Barattini. ARBITRO: Galluccio di Caserta. RETE: 6’ st Siena, 22’ Capecci.

L'ostacolo di San Benedetto era difficile da superare per rimanere in testa alla classifica a punteggio pieno, con le inseguitrici dirette a solo una sconfitta. Invece è venuta una vitto-ria per 5-1, secca nel punteggio, ma tutt'altro che facile con due punti a testa di Piacente Agostino (12 vittorie su 13) e Spinozzi Pao-lo ed una di Gorini Alec. La chiave di volta sono stati due incontri centrali. Il primo ha visto Piacente opposto a Fraticelli Primo: il senigalliese ha vinto facilmente i primi due set e poi si è deconcentrato perdendo i due successivi per 11-13, nel quinto ed ultimo set si è arrivati agli spareggi con una alternanza di match ball mozzafiato terminata 15-13. E' seguito lo scontro tra Spinozzi e De Signori-bus Stefano, un giocatore veloce e con col-pi vincenti. I set sono stati giocati tutti agli spareggi con punte di agonismo notevole e qualche asprezza ma alla fine il forte tempe-

ramento di Spinozzi ha prevalso per 13-11 al quinto ed ultimo set. Sul 3-1 San Benedetto ha schierato il cinese Lai Jianhua ma non c'è stata storia con Piacente che ha lasciato a Go-rini il merito di chiudere l'incontro battendo Fraticelli per 3-2. Falappa Nicola, il coach dei ragazzi, ha mo-tivo di essere soddisfatto. Anche in D1 la formazione A guida la classifica a punteggio pieno con lo junior Fiorentini Lorenzo (di Falconara e che fa avanti ed indietro per al-lenarsi al Centro Olimpico) a 9 vittorie su 10, seguito a ruota dall'allievo Melucci Michele a 8 su 11 e Massi Luciano a 8 su 10. Una bella squadra insomma che migliorerà sicuramente la performance nel girone di ritorno. L'altra formazione vince 5-4 un sofferto incontro a Fabriano con due punti di Pullé Ilaria e Landi Michele e si colloca al 3° posto ex-equo con Montemarciano e Pesaro.

Tennistavolo Senigallia

Lavori stradali4 dicembre 2014 Seconda domenica di Avvento

In ricordo di Giancarlo

Domenica 7 dicembre 2014, alle ore 11.30, nella chiesa di S.Maria della Neve (Portone) verrà celebrata una S.Messa in suffragio di Giancarlo Maz-zotti, nostro validissimo croni-sta sportivo per decenni. La famiglia ringrazia anticipata-mente coloro che vi partecipe-ranno o lo ricorderanno nelle loro preghiere.

M.B.

La vita, grande dono di Dio

Al traguardo dei miei 90 anni vedo il passato alla luce della fede! E vedo sviluppato il cam-mino della mia vita sull’invisi-bile disegno di Dio che mi ha portato alla pienezza del dono nella consacrazione sacerdo-tale avvenuta il 30/X/1955 nel-la chiesa di Scapezzano, poi mi ha impegnato nel ministero pastorale. Nel 1956 ho comin-ciato come cappellano a Ma-rotta per due anni, quindi per altri due anni a Ostra Vetere, nella parrocchia di S.Severo. Nel 1960 fui nominato parroco a Colle Aprico. Qui mi dedicai subito all’accoglienza dei ra-gazzi creando per loro, nella vecchia casa parrocchiale, la Colonia “Sacro Cuore” con cinque ragazzi di Ostra Ve-

tere. Colonia che in seguito, anno dopo anno, ho ristruttu-rato e ampliato. Già nel 1985 ospitava 80 ragazzi ed è rima-sta operante fino al mese di dicembre 2013. Quest’anno è rimasta chiusa per rimettere a norma, secondo le vigenti di-sposizioni, la parte interna. Da Colle Aprico, ove rimasi per tre anni, fui inviato a Scapez-zano come parroco per lunghi 41 anni. Tuttavia, anche nella mia vita, non sono mancate le prove dolorose. Avevo solo quattro mesi e subito ebbi oti-te acuta e poi scoliosi. Per cin-que volte sono stato in perico-lo di vita: nel 1943, prigioniero in Germania, in pericolo quo-tidiano per freddo, lavoro for-zato e fame; nel 1963: grave incidente stradale con la moto incendiata; nel 1983: tumore alla gola, linfoma di rara natu-ra maligna; nel 2000: infarto; nel gennaio 2001: operazione al cuore. Da tutte queste pro-ve mortali, il Sacro Cuore, cui mi sono consacrato, sempre mi ha salvato, permettendomi – ogni volta – di tornare alle consuete attività. Oggi godo buona salute, anche se qua-si bloccato nel cammino. Mi muovo solo con il sostegno ortopedico. Buono è l’equili-brio mentale. Mi rendo dispo-nibile in casa per le confes-sioni; nelle feste mi portano al Cesano. E’ l’unico apostolato

Arriva san Giovanni e mette subito in chiaro le esigenze per seguire il Maestro

penultima

Parola di Dio

Is 40,1-5.9-11Salmo 842Pt 3,8-14Mc 1,1-8

la parola a... arrivati in redazione

asteriski ***

Dio viene, ma tocca a noi preparargli la strada. “Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia col-mata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura”. Immagini plastiche di rinnovamento. Capita ancora anche oggi di veder sistemate stra-de e città all’arrivo di un personaggio importante o nell’imminenza del Giubileo. Giovanni Battista rilancia l’invito ad un rinnovamento interiore, “pre-dicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”. Conversione è orientare la vita (in gre-co è “metanoia”, mutar testa, mutar direzione), indi-rizzandola su Dio e la sua promessa. E’ in sostanza, ritornare a lasciarsi amare da Dio! A noi Dio chiede solo docilità. La parola di Dio è un grande annuncio di speranza e di salvezza. Così inizia il testo del pro-feta Isaia. Verrà uno dall’alto, verrà il Signore. Egli ci salverà. Per accogliere il Signore Gesù occorre

preparare la strada, raddrizzare i sentieri. Ce lo dice Giovanni Battista, lui che è il testimone, il battezza-tore, l’annunciatore. Le letture hanno un linguaggio ricco di simboli. Secondo le usanze orientali, quan-do sta per arrivare il re o un personaggio importante, c’è prima un banditore, un messaggero che annuncia alla gente l’arrivo del re, poi c’è tutto il lavoro perché le strade siano buone, accoglienti, senza pericoli o particolari disagi. Siamo provvisori e viviamo nel provvisorio. Anche questo lo sappiamo, ma in teoria. In realtà ci comportiamo come se dovessimo vivere mille anni e anche di più, come se le cose fossero eterne. La provvisorietà, vissuta non con l’angoscia di abbandonare ciò che abbiamo, ma con l’impegno di non perdere un istante per cercare di essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, ci fa cammi-nare diritto all’incontro con il Signore.Natale è la consolazione degli uomini, la nascita del-la speranza che Dio, almeno Lui, non si dimentica. Non si dimentica, ribadisce il rude Pietro, ed esercita pazienza, ci dona del tempo perché abbiamo la pos-sibilità di capire e di cambiare. Capire e cambiare perché Dio ci lascia immensamente liberi nella scel-ta, sempre. Giovanni Battista “grida” e rinnova il

messaggio del profeta Isaia che consolava il popolo, quando era schiavo in terra straniera. La situazione cambierà, perché viene una persona, “verrà” dice il Battista “il vero Salvatore di tutti”. Giovanni Battista che ha dedicato tutta la sua vita per servire il Signo-re, vive nel deserto, nel sacrificio, nella penitenza, per esprimere il suo amore al Signore e per prepa-rare il popolo ad accoglierlo col cuore purificato e lavato dai peccati. Continua per noi l’avvento con il suo invito ad essere pronti per accogliere il Signore. Occorre una forte vita spirituale per accogliere de-gnamente il Signore. Il vigilare diventa un darsi da fare, un lavorare per raddrizzare “la strada”, dentro la propria coscienza, nella propria esperienza spiri-tuale ed umana e nelle situazioni in cui ci troviamo a vivere. Ci vuole un impegno molto serio, costante, perché non è facile costruire una strada e ci vuole del tempo. Cos’è che è storto? Cos’è che ha biso-gno di essere raddrizzato? Che cosa dentro di me non è secondo il Signore? Nella vita della società e dell’intera umanità cosa va raddrizzato? Che cosa non è secondo il pensiero e il progetto del Signore, che vuol far conoscere e sperimentare il suo amore a tutti e vuole che tutti gli uomini siano fratelli?

* Papa Francesco in TurchiaRimandando all’ampio servizio in alcune pagine, segnaliamo due perle (in mezzo alle tante altre!) in questo viaggio (28-30 novembre 2014): 1. “I leader musulmani condannino il terrorismo”; 2. chiedendo la Benedizione al patriarca Bartolomeo (fatto unico nella storia dei Papi!), Papa Francesco precisa che: “Ritrovare l’unità non è sottomissio-ne…Gli abbracci aiutano più dei teologi”…* Renzi e i consensiDi fronte al calo di oltre 600mila voti per il Pd, Renzi si fa coraggio e afferma: “Perdo consensi?...Naturale quando cambi le cose ferme da anni”…

Ma quando metterà un pratica lo slogan: “Via la melma della burocrazia” ?* Aids, 35 milioniTante sono le vittime della peste nera nel mondo. Ma è proibito parlare della sfrenata libertà sessua-le…da cui dipende la peste, altrimenti si ledono i diritti civili…

* Monterado, il Totti localeDaniele Rossi è il “Totti” locale. Ha sparato un goal da 50 metri, in una recente partita…Auguri per le prossime sparate…* Senigallia, sport e sportivi

Gran pienone alla chiesa dei Cancelli, lunedì 1 dicembre 2014, per il libro di quasi 700 pagine: “Sport e sportivi nella Senigallia del ‘900”, a cura di Paolo Pizzi e Michele Millozzi. Ampiamente consultata la nostra formidabile “La Voce Mise-na”, fonte storica sicura e precisa.

* Senigallia, sport e sportiviUna preghiera semplice dei poveri, ricordando la fame patita durante la guerra: “O Signor, dam ‘na man,/ una fetta d’ pan d’ gran/ e qalco’ da magna sal pan!” (a cura di Fabio Bellini).

a cura di Giuseppe Cionchi

15 la voce misena4 dicembre 2014

Settimanale della Diocesi di SenigalliaDirettore editoriale: Gesualdo PurzianiDirettore responsabile: Giuseppe CionchiCaporedattore: Laura Mandolini. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Anna Gobbetti, Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vit-torio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Mar-tinelli. Tecnici: Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini. Segretaria: Anna Maria BarraliStampa: Rotopress - Loreto. Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - SenigalliaTiratura: 4.000 copie - Associato alla Fisc - Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione del Tribunale di Ancona del 18/11/1952, n°2266.

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Paolo Curtaz

che posso e s e r c i t a -re, oltre la quotidiana preghiera per tutti. Ho tanti moti-vi per dire con gioia “grazie” al Sacro Cuo-re di Gesù. Nella vita ho fatto dono di me stesso alla

volontà di Dio. Ho consacrato al Sacro Cuore di Gesù questi 90 anni e intendo consacrare a Lui anche quelli che Dio ancora vorrà donarmi. “A Lui lode e glo-ria in eterno!”.

Don Attilio Ferretti

Notti d’Avvento

Anche quest’anno la Pastorale Giovani-le propone l’appuntamento delle “Notti d’Avvento” nella chiesa del Portone di Senigallia che rimarrà aperta dalle 23 alle 3.00 nei sabati del 6, 13 e 20 Dicem-bre.

Don Alberto Polverari

In un affollato appuntamento, lo scorso mercoledì sono stati presentati gli ‘Atti’ del convegno dedicato un anno fa a don Alberto Polverari. Un’agevole pubblica-zione, redatta a cura di Franco Porcel-li, che contiene gli interventi dedicati al grande sacerdote e di cui parleremo sul prossimo numero di Voce Misena. Gli interessati possono fare riferimento al Circolo di iniziativa culturale, presso Pa-lazzo Mastai, a Senigallia.