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  • 7/26/2019 425-399-1-PB

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    novembre| dicembre

    ISSN2284-0354

    www.ilbollettino.unisalento.it

    periodico dicultura dellUniversit delSalento

    Il corso di laurea in Scienze della Comunicazione eil gruppo di ricerca di Linguistica Italiana coordinatodal professor Marcello Aprile hanno promosso lanascita di Lost (con lapostrofo), sigla che sta perLOsservatorio sulle Serie Televisive. Losservatorio,che sta organizzando un convegno pubblico per

    riettere sul fenomento della serialit televisiva,compie gran parte della sua attivit sul proprio sito(www.osservatorioserietv.it), ricco di schede sullesingole opere (per il momento una settantina, con unincremento costante di tre serie a settimana, ma conuno spazio per gli aggiornamenti (la sezione news)e uno per la riessione teorica e accademica (alcunesezioni del menu a tendina servono proprio a questo).

    Da una parte, quindi, lattualit ricercatacostantemente, dallaltra il tempo per riessioni pimeditate e accademiche sulla serialit televisiva,fenomeno che ha assunto negli ultimi decenniunimportanza artistica, sociale e produttiva enorme.Ne abbiamo parlato con il Direttore, Marcello Aprile.

    Chi sono i suoi collaboratori?Certo, un sito cos non si fa da solo: abbiamo vari

    redattori laureati in Scienze della comunicazione ein Lettere e ormai decine di collaboratori, in granparte studenti e laureandi del Corso. Il sito curatoda un informatico umanista, Enrico Martina, che lhacostruito e lo aggiorna continuamente. Daniele Cal,

    Alessandra Ciraci, Francesca Sambati si occupano dellaredazione vera e propria. Debora de Fazio ha curato unaparte della sezione accademica, in particolare quellarelativa alla lingua dellaction italiana e al Glossario.

    Come nasce LOst?Nasce da unidea di base: volevamo scrivere una

    piccola enciclopedia cartacea delle serie tv dellultimodecennio partendo dalle tesi di laurea di Alessandra e

    Daniele. Parallelamente, Francesca stava lavorandosulle serie italiane degli anni Sessanta e io e Deboraavevamo scritto un libro dal titolo eloquente, Laserialit televisiva. Mettendo insieme tutte questecose abbiamo pensato quasi naturalmente a un sitoin perenne aggiornamento, e io ho parlato con Enrico

    Martina, il mio informatico, che aveva buone ideesu come far funzionare linsieme. Lentusiasmo si concretizzato, ed eccoci qua.

    Il nome?Beh, non occorre un mago per capire che si tratta di

    un omaggio alla serie televisiva che per noi ha cambiatole regole del gioco, la pi importante, profonda ecomplessa di tutte. Losservatorio nato ufcialmenteil 22 settembre perch esattamente 10 anni prima eranata Lost, la serie. Abbiamo tutti sognato di essere JackShepard, insomma. E di nire su quellisola, di aprire la

    botola, di sapere che cosera ilfumo nero, eccetera.

    Che cosa si trova navigando in Lost?Ormai le fonti di informazione, a cominciare da

    Wikipedia, sono tanto numerose e informate che sequalcuno vuole sapere informazioni di base non ha cheda aprire la rete e cliccare. Noi allora dobbiamo darequalcosa in pi: a parte i dati e le informazioni generali,abbiamo unanalisi dei personaggi e dei contenuti e unasezione sulla lingua e il linguaggio di ciascuna serie,italiana o tradotta, e unanalisi semiotica della sigla.Cose che non tutti hanno.

    Come nasce una scheda adatta ad esserepubblicata sul sito?

    Il lavoro tanto. Per ogni scheda su una serieprendiamo una redazione di base, di solito preparatada un collaboratore di Scienze della comunicazione.

    Alessandra fa una prima correzione e me la rimanda.Io la ricorreggo e la mando a Daniele che la pubblica in

    aDottore di ricerca in Linguistica storica e storia linguistica italiana Universit La Sapienza, Roma

    Rocco Luigi Nichila

    LOst: un Osservatorio sulle serie televisive

    periodico di cultura dellUniversit del Salento

    www.ilbollettino.unisalento.itnovembre | dicembre

    ISSN 2284-0354

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    visione riservata a noi. Francesca fa le ultime correzionie a quel punto la scheda viene pubblicata e diventa

    visibile sul sito.

    Chi vi ha aiutati, fnora?Finora siamo partiti senza aiuti economici. Ma nonper questo ci siamo sentiti soli. Lallora presidente diScienze della comunicazione, Stefano Cristante, eraed entusiasta del progetto. Ha manifestato grandeentusiasmo anche Gigi De Luca, dellApulia FilmCommission. E abbiamo i nostri fans su Facebook,alcune centinaia. A loro ci sentiamo di dover dare unarisposta.

    Come va lafction?Quella italiana o quella straniera? Perch c una

    differenza

    Quella italiana, primaQuella italiana conosce serie vergognose accantoa prodotti innovativi che ci lasciano davvero bensperare. Vorremmo che le serie italiane fossero tuttecome Romanzo criminale o Gomorra, e purtropponon cos. La ction trasmessa da Rai e Mediaset,emittenti che non osano niente e non sperimentanomai, hanno come protagonisti personaggi rassicurantie melodrammatici, non ciraccontano mai i conittie lItalia che cambia,oppure ci raccontano

    biograe in due puntate i

    cui protagonisti vengonosanticati. Non so no aquando resisteranno, mail loro pubblico invecchiacostantemente.

    Siamo senzasperanza?Assolutamente no.

    Proprio gli esempi che hocitato prima ci dimostranoche anche in Italiaunaltra via possibile.Il fatto che pensino che

    siamo un popolo bue nonsignica che non esistaunItalia che cerca altre

    vie per raccontarsi, ma vaincoraggiata. Basterebbetornare alla grandezzadi ambizioni dei vecchisceneggiati per capire chesi pu essere diversi dagliamericani, ma non perquesto peggiori.

    Ha visto la nuovaOdissea?

    Terribile. Si chiama Ilritorno di Ulisse, unacoproduzione europea, ilche vuol dire che di questo

    crimine si macchiano anche i francesi. Non ha nerbo,

    non ha racconto, non ha modernit, i personaggi sono

    strampalati, Ulisse senza carisma. Dovremo tornare

    allOdissea di quarantanni fa per avere un racconto

    decente.

    E le serie americane?

    Hanno una grandissima variet di generi, di

    ambientazioni, di personaggi, e soprattutto hanno il

    coraggio di rischiare, a differenza dei lm di Hollywood,

    che sono come le ction italiane medie: prevedibili

    e melodrammatiche. Negli Usa c una grandissima

    differenza di livello tra le serie e i lm di cassetta, tanto

    che stanno virando verso le serie anche grandissimi

    nomi del cinema, come Scorsese o, proprio in questi

    giorni con Fargo, i fratelli Coen. O Spielberg, che le

    serie le pratica da sempre.

    Che cosa prevedete per il vostro osservatorio?

    Pi che una previsione, una speranza: quello di

    costruire un punto di riferimento per il dibattito

    nazionale sullargomento. Una volta tanto, partendo da

    Lecce e non da Milano o da Torino.