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Per Ubi si starebbe profilando all’orizzonte un nuovo esposto. Dopo quello di Giorgio Jannone, a capo della lista «Ubi Banca, ci siamo!» inoltrato a Bankitalia e, Consob e formalizzato ieri mattina alla Procura di Bergamo, secondo il quale le altre due liste in lizza per il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza, dovrebbero essere escluse per irregolarità, è la volta della lista «Ubi Banca Popolare!». La compagine che vede come capolista il professor Andrea Resti, sta valutando l’invio, probabilmente nella giornata di oggi, un esposto a Consob sulla scorta delle considerazioni già espresse in una lettera inviata ad Emilio Zanetti, il 3 aprile. Nel documento gli avvocati Maurizio Pontani e Mario Zanchetti, oltre che chiedere «l’immediata rimozione del messaggio inviato da Zanetti ai dipendenti di Banca Popolare di Bergamo e la presa di distanza ufficiale da parte di Ubi e Bpb nei confronti dei suoi contenuti», mettevano l’accento sulle procedure dell’assemblea che si terrà alla Fiera il prossimo 20 aprile. In particolare si formulava la richiesta che Ubi rendesse «note le procedure con cui garantirà la segretezza del voto» e quindi «smentire ufficialmente le voci circolate tra i dipendenti sui possibili rischi di tracciabilità, anche indiretta del voto». In un comunicato, diffuso martedì sera, Ubi ha precisato gli aspetti della procedura (peraltro inviata a Consob) secondo cui la votazione avverrà a scrutinio segreto, prevedendo che l’anonimato dei soci votanti sia mantenuto «tanto nei confronti della Banca quanto degli altri soci che rimarranno identificabili soltanto ai fini dell’esercizio dei diritti sociali». Quanto alla tracciabilità del voto, «soltanto ex post e nella sola ipotesi di verifiche disposte dalle competenti autorità» - si legge nel comunicato di Ubi — «le schede cartacee per la votazione recheranno stampigliato un codice a barre che consentirà a una primaria società esterna all’uopo incaricata dalla Banca di individuare l’espressione di voto di ciascun socio». Proprio su questo aspetto sarebbe insoddisfatta «Ubi Banca Popolare!» che teme una rintracciabilità che possa condizionare il voto assembleare. Tra i contenuti dell’esposto in partenza si richiederebbe di sapere quale sia la società esterna incaricata di individuare le espressioni di voto di ciascun socio, a quando risalga l’ufficializzazione dell’incarico e perché Ubi abbia reso noto questo aspetto procedurale solo il 9 aprile. Donatella Tiraboschi © RIPRODUZIONE RISERVATA Economia 4.190 Presidio sindacale per avere certezze sugli ammortizzatori Si fanno sentire le difficoltà del credito I soci della Bcc al 31 dicembre 2012. La Banca di credito cooperativo della Bergamasca, con sede a Zanica ha registrato un aumento nel corso dell’ultimo anno di 30 soci: al 31 dicembre 2011 erano infatti 4.160 Scame Parre apre nuove filiali commerciali in India e Portogallo Adunanze dei soci Il Creberg dà il via Intorno a Ubi si infittisce la battaglia degli esposti Voto segreto Da sabato Le cifre La «terza lista» non è soddisfatta dalla risposta della banca e vorrebbe ulteriori chiarimenti Cig in deroga, nelle Pmi su del 25% Prosegue l’espansione commerciale della Scame Parre. Dopo avere aperto a inizio anno la filiale in Cile, adesso l’azienda di materiale elettrico, ha in avvio due nuove società commerciali, interamente controllate, in India e in Portogallo, per le quali sono in completamento gli adempimenti burocratici. Con queste tre filiali (Scame Chile a Santiago del Cile, Scame Portugal a Porto e Scame India a Mumbai) salgono a 21 le società partecipate e collegate alla capogruppo italiana, che ha realizzato l’anno scorso un fatturato di 43,5 milioni, con un’incidenza dell’export, a conferma dell’importanza della rete estera, salita dal 37% al 43%. La propensione ai mercati stranieri non penalizza l’Italia e in particolare la sede di Parre, dove lavorano circa 300 degli 850 dipendenti del gruppo. La Scame ha tre stabilimenti produttivi fuori dall’Italia, destinati alla produzione di prodotti per i mercati locali, sono invece dislocati in Slovacchia, Cina e Francia. Proprio in Francia, l’anno scorso, è stato preso il controllo, dopo una quindicina di anni di partnership, della Sobem, produttore, nella zona di Digione, di cassette in metallo che completano la gamma produttiva del gruppo. In questi giorni, intanto la Scame è presente al «Fuori Salone» di Milano, con la pensilina fotovoltaica Tan Tien per il rifornimento delle vetture elettiche, campo che rappresenta un filone di sviluppo dell’azienda di Parre. S.R. © RIPRODUZIONE RISERVATA Internazionalizzazione Verso l’assemblea Con le validazioni effettuate ieri richieste in aumento del 25,9% nei provvedimenti che riguardano le imprese che hanno meno di quindici dipendenti Banca della Bergamasca raddoppiano gli utili e gli accantonamenti Prudenza e ancora prudenza per la Banca di credito cooperati- vo (Bcc) della Bergamasca, che pu- re non ha lesinato sui prestiti. L’istituto di Zanica nel bilancio 2012 che presenterà ai soci nell’as- semblea del 19 maggio alla Fiera — la prima da presidente di Gual- tiero Baresi, subentrato a Giobatti- sta Azzola, in carica per nove anni e scomparso ad agosto — ha rea- lizzato risultati positivi. A partire da un utile netto salito dell’86,9%, a 2,91 milioni, che permette un ul- teriore rafforzamento del patrimo- nio, portato sopra i 90 milioni di euro, con un coefficiente di capita- le complessivo (total capital ra- tio) salito dal 14,31% al 14,45%. Questo nonostante gli accanto- namenti su crediti più che raddop- piati, da 2,13 a 5,19 milioni. Il so- stegno al territorio è stato confer- mato da impieghi cresciuti, seppu- re di poco, a 695,7 milioni di euro (più 0,77%). Sono però aumenta- te, per effetto delle difficoltà gene- rali, anche le sofferenze, salite dal- l’1,76% al 2,47% del totale, e gli in- cagli (dal 3,36% al 3,87%): nel complesso i crediti deteriorati so- no balzati dal 2,6% al 5,5%, valore comunque inferiore al dato (6,2%) delle sole sofferenze delle Bcc della Lombardia, a conferma di una qualità del credito migliore della media. In ogni caso la pru- denza di fronte ad un ciclo econo- mico quantomeno incerto anche nella prima parte del 2013 ha por- tato ad accantonamenti record. La raccolta complessiva è salita del 2,08% a 885,8 milioni, spinta dalla raccolta diretta (più 2,85% a 723,1 milioni. «La ripresa economica sempre procrastinata e che sareb- be meglio definire come fine di una discesa non ci permette di prevedere per il 2013 un aumento delle masse gestite a causa sia del calo degli investimenti dal lato de- gli impieghi sia della diminuzio- ne dei risparmi delle famiglie dal lato della raccolta», osserva il di- rettore Marino Ghilardi. Nel conto economico 2012, i ri- sultati positivi sono legati ad un’espansione del margine d’inte- resse, salito anche per l’inserimen- to della commissione di accorda- to. I costi operativi hanno registra- to una crescita contenuta nel 2,19% a 16,82 milioni, e beneficia- no della ridotta necessità di am- mortamenti per l’apertura di nuo- ve filiali (solo due negli ultimi 17 anni, trasformazioni a parte); con questa politica non c’è stato un ap- pesantimento dei costi fissi e — osserva il direttore Ghilardi — «si è coltivato il contatto con il territo- rio tradizionale; lavorare con soci e clienti storici in un periodo co- me questo è un vantaggio oltre che l’espressione delle finalità tipi- ca della banca cooperativa». Stefano Ravaschio © RIPRODUZIONE RISERVATA Il lavoro Il non finanziamento potrebbe mettere a rischio diecimila persone in provincia Non c’è solo l’assemblea di Ubi Banca, che convoca i soci il 20 aprile alla Fiera. La stagione delle riunioni con i soci delle banche bergamasche inizia già sabato, alle 9, con l’assemblea, nella sede di Porta Nuova del Credito Bergamasco. Oltre ai due istituti principali ci sono poi le nove banche di credito cooperativo, con riunioni che si terranno però nel mese di maggio. Il primo appuntamento è quello della Bcc di Mozzanica, il più piccolo istituto della Lombardia, che riunisce i soci il 10 maggio in sede alle 20.30. Dopo l’assemblea della Caravaggio (12 maggio, ore 9, al Palasport di Caravaggio), si passa alla settimana successiva. Il 18 maggio alle 14.30 la Calcio e Covo si riunisce all’Azienda agricola Laghetto di Fontanella, mentre è doppio l’appuntamento del 19 maggio: alle 9,30 si riuniscono in contemporanea la Banca della Bergamasca alla Fiera di Bergamo e la «Treviglio» al Palafacchetti di Treviglio. L’ultimo giro è la settimana successiva. Il 24 maggio la «Sorisole e Lepreno» si riunisce alle 19 al Palalemine di Almenno San Salvatore, il 25 è la volta della «Valle Seriana» al Cineteatro Forzenigo di Villa d’Ogna (ore 15), mentre la stagione si chiude il 26 maggio con le riunioni, in entrambi i casi alle 9 della «Ghisalba» in sede e della «Orobica» alla Cascina San Carlo di Vidalengo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il bilancio L’istituto di Zanica sceglie una linea prudenziale Altre 281 richieste di cassa in deroga (132 relative a prime domande, 142 a domande successiva alla prima e 7 relative al 2012) so- no state validate ieri dalla Sottocommissione provinciale ammortizzatori sociali per quan- to riguarda la Cig di tipologia A, quella desti- nata alle imprese fino a 15 dipendenti. Il tota- le provinciale da inizio anno sale così a quo- ta 705: nello stesso periodo del 2012 (cioè fi- no al 18 aprile 2012) per la stessa tipologia le validazioni erano state 560: si registra pertan- to un aumento di richieste del 25,9%. Per quanto riguarda la tipologia B, che ri- guarda le altre imprese, la validazione avvie- ne alla Regione. Complessivamente nei gior- ni scorsi, la Uil provinciale aveva sostenuto che le richieste di cassa in deroga nel primo trimestre coinvolgevano 8.135 lavoratori ber- gamaschi, a fronte dei 9.973 colpiti in tutto il 2012. «Per la nostra provincia si evidenzia una situazione di forte aumento di ore autorizza- te di cassa integrazione ordinaria e straordi- naria, ma un calo delle ore di quella in dero- ga», ha ricordato Fulvio Bolis, responsabile del settore del Mercato del Lavoro per la Cgil. «Il dato della diminuzione delle ore autoriz- zate della cassa in deroga potrebbe sembrare in contraddizione con l’aumento delle richie- ste appena descritto, ma nella realtà questo calo sconta il ritardo nella decretazione auto- rizzativa della Regione Lombardia dovuto an- che all’insufficienza delle risorse stanziate». Secondo i sindacati c’è il rischio che per la fine dei finanziamenti possano interromper- si gli ammortizzatori sociali per circa 10 mila lavoratori bergamaschi. Su questo tema Cgil, Cisl e Uil organizzato martedì dalle 10, davan- ti al Pirellone una manifestazione con presi- dio a livello lombardo. I sindacati bergama- schi stanno organizzando pullman per parte- cipare al presidio. Oltre al problema dei fon- di in esaurimento — i sindacati chiedono che il governo ripartisca entro aprile ulterio- ri risorse alle Regioni per autorizzare tutte le domande presentate e che la Lombardia ot- tenga una ripartizione adeguata —, c’è anche il problema dei tempi di pagamento. «Visto che le piccole aziende non sono generalmen- te in grado di anticipare il pagamento della cassa, diventa il più delle volte necessario at- tendere il pagamento da parte dell’Inps, che giunge di solito 40 giorni dopo il decreto — ha detto nei giorni scorsi il segretario provin- ciale Uil Marco Cicerone —. Il rischio concre- to è che gli stipendi di tanti lavoratori resti- no scoperti per circa sei mesi». © RIPRODUZIONE RISERVATA 9 Corriere della Sera Giovedì 11 Aprile 2013 BG

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Per Ubi si starebbe profilandoall’orizzonte un nuovo esposto. Dopoquello di Giorgio Jannone, a capo dellalista «Ubi Banca, ci siamo!» inoltrato aBankitalia e, Consob e formalizzato ierimattina alla Procura di Bergamo,secondo il quale le altre due liste in lizzaper il rinnovo del Consiglio diSorveglianza, dovrebbero essere escluseper irregolarità, è la volta della lista «UbiBanca Popolare!». La compagine chevede come capolista il professor AndreaResti, sta valutando l’invio,probabilmente nella giornata di oggi, unesposto a Consob sulla scorta delleconsiderazioni già espresse in unalettera inviata ad Emilio Zanetti, il 3aprile. Nel documento gli avvocatiMaurizio Pontani e Mario Zanchetti,oltre che chiedere «l’immediatarimozione del messaggio inviato daZanetti ai dipendenti di Banca Popolaredi Bergamo e la presa di distanza ufficialeda parte di Ubi e Bpb nei confronti deisuoi contenuti», mettevano l’accentosulle procedure dell’assemblea che siterrà alla Fiera il prossimo 20 aprile. Inparticolare si formulava la richiesta cheUbi rendesse «note le procedure con cuigarantirà la segretezza del voto» e quindi«smentire ufficialmente le voci circolatetra i dipendenti sui possibili rischi ditracciabilità, anche indiretta del voto». Inun comunicato, diffuso martedì sera, Ubi

ha precisato gli aspetti della procedura(peraltro inviata a Consob) secondo cuila votazione avverrà a scrutinio segreto,prevedendo che l’anonimato dei socivotanti sia mantenuto «tanto neiconfronti della Banca quanto degli altrisoci che rimarranno identificabilisoltanto ai fini dell’esercizio dei dirittisociali». Quanto alla tracciabilità delvoto, «soltanto ex post e nella solaipotesi di verifiche disposte dallecompetenti autorità» - si legge nelcomunicato di Ubi — «le schede cartaceeper la votazione recheranno stampigliatoun codice a barre che consentirà a unaprimaria società esterna all’uopoincaricata dalla Banca di individuarel’espressione di voto di ciascun socio».Proprio su questo aspetto sarebbeinsoddisfatta «Ubi Banca Popolare!» cheteme una rintracciabilità che possacondizionare il voto assembleare. Tra icontenuti dell’esposto in partenza sirichiederebbe di sapere quale sia lasocietà esterna incaricata di individuarele espressioni di voto di ciascun socio, aquando risalga l’ufficializzazionedell’incarico e perché Ubi abbia reso notoquesto aspetto procedurale solo il 9aprile.

Donatella Tiraboschi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Economia

4.190Presidio sindacale per avere certezze sugli ammortizzatori

Si fanno sentire le difficoltà del credito

I soci della Bccal 31 dicembre 2012. La Banca dicredito cooperativo della Bergamasca,con sede a Zanica ha registrato unaumento nel corso dell’ultimo anno di30 soci: al 31 dicembre 2011 eranoinfatti 4.160

Scame Parreapre nuove filialicommercialiin Indiae Portogallo

Adunanzedei sociIl Crebergdà il via

Intorno a Ubisi infittiscela battagliadegli esposti

Voto segreto

Da sabato

Le cifre

La «terza lista» non èsoddisfatta dalla rispostadella banca e vorrebbeulteriori chiarimenti

Cig in deroga, nelle Pmi su del 25%

Prosegue l’espansione commerciale dellaScame Parre. Dopo avere aperto a inizioanno la filiale in Cile, adesso l’azienda dimateriale elettrico, ha in avvio due nuovesocietà commerciali, interamentecontrollate, in India e in Portogallo, per lequali sono in completamento gliadempimenti burocratici. Con queste trefiliali (Scame Chile a Santiago del Cile,Scame Portugal a Porto e Scame India aMumbai) salgono a 21 le societàpartecipate e collegate alla capogruppoitaliana, che ha realizzato l’anno scorsoun fatturato di 43,5 milioni, conun’incidenza dell’export, a confermadell’importanza della rete estera, salita dal37% al 43%. La propensione ai mercatistranieri non penalizza l’Italia e inparticolare la sede di Parre, dove lavorano

circa 300 degli 850 dipendenti delgruppo. La Scame ha tre stabilimentiproduttivi fuori dall’Italia, destinati allaproduzione di prodotti per i mercatilocali, sono invece dislocati in Slovacchia,Cina e Francia. Proprio in Francia, l’annoscorso, è stato preso il controllo, dopouna quindicina di anni di partnership,della Sobem, produttore, nella zona diDigione, di cassette in metallo checompletano la gamma produttiva delgruppo. In questi giorni, intanto la Scameè presente al «Fuori Salone» di Milano,con la pensilina fotovoltaica Tan Tien peril rifornimento delle vetture elettiche,campo che rappresenta un filone disviluppo dell’azienda di Parre.

S.R.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Internazionalizzazione

Verso l’assemblea

Con le validazioni effettuate ieririchieste in aumento del 25,9%nei provvedimenti che riguardanole imprese che hanno menodi quindici dipendenti

Banca della Bergamascaraddoppiano gli utilie gli accantonamenti

Prudenza e ancora prudenzaper la Banca di credito cooperati-vo (Bcc) della Bergamasca, che pu-re non ha lesinato sui prestiti.L’istituto di Zanica nel bilancio2012 che presenterà ai soci nell’as-semblea del 19 maggio alla Fiera— la prima da presidente di Gual-tiero Baresi, subentrato a Giobatti-sta Azzola, in carica per nove annie scomparso ad agosto — ha rea-lizzato risultati positivi. A partireda un utile netto salito dell’86,9%,a 2,91 milioni, che permette un ul-teriore rafforzamento del patrimo-nio, portato sopra i 90 milioni dieuro, con un coefficiente di capita-le complessivo (total capital ra-tio) salito dal 14,31% al 14,45%.

Questo nonostante gli accanto-namenti su crediti più che raddop-piati, da 2,13 a 5,19 milioni. Il so-stegno al territorio è stato confer-mato da impieghi cresciuti, seppu-re di poco, a 695,7 milioni di euro(più 0,77%). Sono però aumenta-te, per effetto delle difficoltà gene-rali, anche le sofferenze, salite dal-l’1,76% al 2,47% del totale, e gli in-cagli (dal 3,36% al 3,87%): nelcomplesso i crediti deteriorati so-no balzati dal 2,6% al 5,5%, valorecomunque inferiore al dato

(6,2%) delle sole sofferenze delleBcc della Lombardia, a confermadi una qualità del credito miglioredella media. In ogni caso la pru-denza di fronte ad un ciclo econo-mico quantomeno incerto anchenella prima parte del 2013 ha por-tato ad accantonamenti record. Laraccolta complessiva è salita del2,08% a 885,8 milioni, spinta dallaraccolta diretta (più 2,85% a 723,1milioni. «La ripresa economicasempre procrastinata e che sareb-be meglio definire come fine diuna discesa non ci permette diprevedere per il 2013 un aumentodelle masse gestite a causa sia delcalo degli investimenti dal lato de-gli impieghi sia della diminuzio-

ne dei risparmi delle famiglie dallato della raccolta», osserva il di-rettore Marino Ghilardi.

Nel conto economico 2012, i ri-sultati positivi sono legati adun’espansione del margine d’inte-

resse, salito anche per l’inserimen-to della commissione di accorda-to. I costi operativi hanno registra-to una crescita contenuta nel2,19% a 16,82 milioni, e beneficia-no della ridotta necessità di am-mortamenti per l’apertura di nuo-ve filiali (solo due negli ultimi 17anni, trasformazioni a parte); conquesta politica non c’è stato un ap-pesantimento dei costi fissi e —osserva il direttore Ghilardi — «siè coltivato il contatto con il territo-rio tradizionale; lavorare con socie clienti storici in un periodo co-me questo è un vantaggio oltreche l’espressione delle finalità tipi-ca della banca cooperativa».

Stefano Ravaschio© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il lavoro Il non finanziamento potrebbe mettere a rischio diecimila persone in provincia

Non c’è solo l’assembleadi Ubi Banca, che convocai soci il 20 aprile allaFiera. La stagione delleriunioni con i soci dellebanche bergamascheinizia già sabato, alle 9,con l’assemblea, nellasede di Porta Nuova delCredito Bergamasco.Oltre ai due istitutiprincipali ci sono poi lenove banche di creditocooperativo, con riunioniche si terranno però nelmese di maggio. Il primoappuntamento è quellodella Bcc di Mozzanica, ilpiù piccolo istituto dellaLombardia, che riunisce isoci il 10 maggio in sedealle 20.30. Dopol’assemblea dellaCaravaggio (12 maggio,ore 9, al Palasport diCaravaggio), si passa allasettimana successiva. Il18 maggio alle 14.30 laCalcio e Covo si riunisceall’Azienda agricolaLaghetto di Fontanella,mentre è doppiol’appuntamento del 19maggio: alle 9,30 siriuniscono incontemporanea la Bancadella Bergamasca allaFiera di Bergamo e la«Treviglio» alPalafacchetti di Treviglio.L’ultimo giro è lasettimana successiva. Il24 maggio la «Sorisole eLepreno» si riunisce alle19 al Palalemine diAlmenno San Salvatore, il25 è la volta della «ValleSeriana» al CineteatroForzenigo di Villa d’Ogna(ore 15), mentre lastagione si chiude il 26maggio con le riunioni, inentrambi i casi alle 9 della«Ghisalba» in sede e della«Orobica» alla CascinaSan Carlo di Vidalengo.

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Il bilancio L’istituto di Zanica sceglie una linea prudenziale

Altre 281 richieste di cassa in deroga (132relative a prime domande, 142 a domandesuccessiva alla prima e 7 relative al 2012) so-no state validate ieri dalla Sottocommissioneprovinciale ammortizzatori sociali per quan-to riguarda la Cig di tipologia A, quella desti-nata alle imprese fino a 15 dipendenti. Il tota-le provinciale da inizio anno sale così a quo-ta 705: nello stesso periodo del 2012 (cioè fi-no al 18 aprile 2012) per la stessa tipologia levalidazioni erano state 560: si registra pertan-to un aumento di richieste del 25,9%.

Per quanto riguarda la tipologia B, che ri-guarda le altre imprese, la validazione avvie-ne alla Regione. Complessivamente nei gior-ni scorsi, la Uil provinciale aveva sostenutoche le richieste di cassa in deroga nel primotrimestre coinvolgevano 8.135 lavoratori ber-gamaschi, a fronte dei 9.973 colpiti in tutto il2012.

«Per la nostra provincia si evidenzia unasituazione di forte aumento di ore autorizza-

te di cassa integrazione ordinaria e straordi-naria, ma un calo delle ore di quella in dero-ga», ha ricordato Fulvio Bolis, responsabiledel settore del Mercato del Lavoro per la Cgil.«Il dato della diminuzione delle ore autoriz-zate della cassa in deroga potrebbe sembrarein contraddizione con l’aumento delle richie-ste appena descritto, ma nella realtà questocalo sconta il ritardo nella decretazione auto-rizzativa della Regione Lombardia dovuto an-che all’insufficienza delle risorse stanziate».Secondo i sindacati c’è il rischio che per lafine dei finanziamenti possano interromper-

si gli ammortizzatori sociali per circa 10 milalavoratori bergamaschi. Su questo tema Cgil,Cisl e Uil organizzato martedì dalle 10, davan-ti al Pirellone una manifestazione con presi-dio a livello lombardo. I sindacati bergama-schi stanno organizzando pullman per parte-cipare al presidio. Oltre al problema dei fon-di in esaurimento — i sindacati chiedonoche il governo ripartisca entro aprile ulterio-ri risorse alle Regioni per autorizzare tutte ledomande presentate e che la Lombardia ot-tenga una ripartizione adeguata —, c’è ancheil problema dei tempi di pagamento. «Vistoche le piccole aziende non sono generalmen-te in grado di anticipare il pagamento dellacassa, diventa il più delle volte necessario at-tendere il pagamento da parte dell’Inps, chegiunge di solito 40 giorni dopo il decreto —ha detto nei giorni scorsi il segretario provin-ciale Uil Marco Cicerone —. Il rischio concre-to è che gli stipendi di tanti lavoratori resti-no scoperti per circa sei mesi».

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9Corriere della Sera Giovedì 11 Aprile 2013

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