4 PERCEZIONE VISIVA 1 GESTALT

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LA PERCEZIONE VISIVA - 1 - ASPETTI FISIOLOGICI - GLI ASPETTI PSICOLOGICI - L’esperienza/memoria - Il contesto - I modelli - Le leggi della configurazione QUANDO GUARDIAMO UN OGGETTO ENTRANO IN GIOCO: L’ASPETTO PSICOLOGICO cioè la mente, che da’ senso alle immagini. Sono state elaborate due teorie tra loro complementari LA PERCEZIONE VISIVA L’ASPETTO FISIOLOGICO cioè essenzialmente l’occhio, che e’ un sistema percettivo imperfetto LA TEORIA COGNITIVISTA 1) ogni individuo conferisce significato a ciò che vede facendo ricorso alla memoria visiva, determinata dalla cultura visiva e dalle esperienze percettive 2) ciò è possibile perché la mente fa ricorso a una serie di modelli mentali, sintesi semplificata degli elementi costitutivi delle forme, che confronta con la realtà 3) e al contesto in cui si trova l’immagine che contiene un surplus di informazioni utili all’osservatore per verificare le ipotesi fatte dalla mente per associazione DA IMPORTANZA ALL’ESPERIENZA VISSUTA (ALLA MEMORIA) e AL CONTESTO LA TEORIA DELLA GESTALT 1) l’immagine è percepita dalla mente come un insieme organizzato di segni che risulta comprensibile solo se letto nella sua globalità, e non come un insieme di elementi isolati e compiuti in se stessi (l’insieme è diverso dalla somma delle sue parti); 2) la mente possiede un sistema innato di archiviazione che dipende da una serie di leggi di organizzazione percettiva che agiscono nello stesso modo in tutti gli individui, indipendentemente dalla loro cultura personale e dalle loro esperienze precedenti DA IMPORTANZA AI SISTEMI DI ARCHIVIAZIONE INNATI La comunicazione avviene tramite LA PERCEZIONE cioè la capacità di conoscere il mondo attraverso i sensi e di mantenere con esso dei contatti

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LA PERCEZIONE VISIVA - 1

- ASPETTI FISIOLOGICI

- GLI ASPETTI PSICOLOGICI

- L’esperienza/memoria

- Il contesto

- I modelli

- Le leggi della configurazione

QUANDO GUARDIAMO UN

OGGETTO ENTRANO IN

GIOCO:

L’ASPETTO PSICOLOGICO cioè la mente, che da’ senso alle immagini. Sono state elaborate due teorie tra loro complementari

LA PERCEZIONE VISIVA

L’ASPETTO FISIOLOGICO cioè essenzialmente l’occhio, che e’ un sistema percettivo imperfetto

LA TEORIA COGNITIVISTA

1) ogni individuo conferisce significato a ciò che vede facendo ricorso alla memoria visiva, determinata dalla cultura visiva e dalle esperienze percettive 2) ciò è possibile perché la mente fa ricorso a una serie di modelli mentali, sintesi semplificata degli elementi costitutivi delle forme, che confronta con la realtà3) e al contesto in cui si trova l’immagine che contiene un surplus di informazioni utili all’osservatore per verificare le ipotesi fatte dalla mente per associazione

DA IMPORTANZA ALL’ESPERIENZA VISSUTA (ALLA MEMORIA) e AL

CONTESTO

LA TEORIA DELLA GESTALT

1) l’immagine è percepita dalla mente come un insieme organizzato di segni che risulta comprensibile solo se letto nella sua globalità, e non come un insieme di elementi isolati e compiuti in se stessi (l’insieme è diverso dalla somma delle sue parti);2) la mente possiede un sistema innato diarchiviazione che dipende da una serie di leggi di organizzazione percettiva che agiscono nello stesso modo in tutti gli individui, indipendentemente dalla loro cultura personale e dalle loro esperienze precedenti

DA IMPORTANZA AI SISTEMI DI ARCHIVIAZIONE INNATI

La comunicazione avviene tramite LA PERCEZIONE cioè la capacità di conoscere il mondo attraverso i sensi e di mantenere con esso dei contatti

Chi ha sempre vissuto sulle Alpi ha fatto esperienza delle «montagne» e nella sua mente si sono depositate una serie di immagini (e altre sensazioni come freddo, altezza, vertigine…). Se andasse sulle Ande riconoscerebbe immediatamente quello che vede come «montagne» perché la sua mente ha confrontato le nuove immagini con quelle già possedute nella sua memoria visiva.

Potrà anche riconoscere il disegno delle montagne semplicemente osservando le nuvole del cielo. E questa èun’esperienza che consigliamo di far fare a tutti i bambini.

Cezanne aveva capito questo e dopo avere osservato per anni la montagna Sainct Victor arriva ad una sintesi duratura della forma che è universale.

1887

IL RUOLO DELLA MEMORIA

1904

Questa sintesi funziona come un modello, caratterizzato dalla massima semplificazione delle forme e degli elementi costitutivi, al quale la mente ricorre per non impazzire dovendo archiviare miliardi di miliardi di immagini

PITTOGRAMMI OLIMPIADI DI LOS ANGELES 1984 E DI RIO 2016; STANDARD INTERNAZIONALE

IL RUOLO DEI MODELLI

1904

Un cerchio giallo può essere interpretato dalla mente in diversi modi: il sole, la luna, un segnale luminoso, una palla ecc. La mente potrebbe essere in difficoltà nell’attribuire l’uno o l’altro significato.

Fondamentale diventa quindi il contesto nel quale è inserito il cerchio giallo

IL RUOLO DEL CONTESTO

Paul Klee, Incendio sotto la luna piena; Ad Parnassum, 1932

Pensiamo quindi alle grandi opportunità didattiche offerte da laboratori giocati sul metodo del cambio di contesto

Lavorare con la decontestualizzazione

L’immagine è percepita come un insieme organizzato di segni che risulta comprensibile solo se letto nella sua globalità e non come

una serie di elementi isolati e a sé stanti Il totale è più della somma delle parti

Conoscere le leggi di organizzazione percettiva (o della configurazione) è utile sia per COMPRENDERE i messaggi visivi , sia per PRODURRE immagine in modo consapevole e creativo

LE LEGGI DELLA CONFIGURAZIONE

LEGGI DELLA CONFIGURAZIONE (o DI ORGANIZZAZIONE PERCETTIVATA)

IL PRINCIPIO FONDAMENTALE: LA SEMPLICITA

Come se ordine, regolarità e simmetria fossero funzionali alla nostra mente per comprendere meglio il caotico mondo esterno. L’ambiguità, se è lieve, tende ad essere semplificata, eliminata o amplificata

D’altra parte sembra esistere un qualche principio di ordine nel mondo: la simmetria degli esseri viventi, il ritmo delle stagioni. Probabilmente entra in gioco anche una esigenza di autodifesa della mente, per agire velocemente e non «impazzire» nel tentativo di decifrare le ambiguità di quello che vede.

LE LEGGI - Secondo i teorici della Gestalt il nostro sistema percettivo riunisce i vari elementi di

un’immagine in gruppi unitari per individuarne meglio la configurazione e comprenderla

1 - LEGGE DELLA VICINANZA

3 – LEGGE DELL’UGUAGLIANZA (O DELLA SOMIGLIANZA )

5 – LEGGE DELLA CURVA BUONA (O DEL DESTINO COMUNE)

6 – LEGGE DELLA CONTINUITA’ DELLA FORMA

4 – LEGGE DELLA FORMA CHIUSA

7 - PRINCIPIO DELLA PREGNANZA DELLA FORMA

2 - LEGGE DELLA SIMMETRIA

Si parla anche di “struttura del campo” regolato da norme, gerarchie e connessioni per ordinare i frammenti in un assetto complessivo

N.B. la denominazione delle leggi può variare a seconda degli autori

1 - LEGGE DELLA VICINANZAA parità di condizioni tendono ad essere vissuti, come

costituenti una unita, elementi vicini piuttosto che lontani

1a) mele

1b) mele in colonna

2b) mele in fila

Il nostro sistema

percettivo riunisce le

figure di sinistra in un unico

gruppo isolando la

figura femminile a destra

2 - LEGGE DELLA SIMMETRIA

Elementi disposti specularmente rispetto a un asse o a punto vengono letti dal nostro

sistema percettivo come un insieme unitario

si percepiscono due gruppi separati: VICINANZA

si percepisce un gruppo unico SIMMETRICO

3 - LEGGE DELL’UGUAGLIANZA (O DELLA SOMIGLIANZA )

A parità di condizioni tendono ad unificarsi tra di loro elementi che possiedono un qualche tipo di somiglianza (forma, colore, dimensione, proporzione, andamento, direzione..)

- file di mele e pere

- colonne di mele e pere

- triangolo di pere

1) di colore 2) di grandezza 3) di andamento 4) di forma

Da sinistra avanza l’esercito di Alessandro Magno che si scontra con i soldati persiani. Alcuni di questi, vista la mala parata, stanno pensando alla fuga ed infatti le loro lance sono rivolte a destra

Battaglia di Alessandro, mosaico

della fine del II sec. a.C. (da un

dipinto della fine del IV sec. a.C.)

4 - LEGGE DELLA FORMA CHIUSURA

Introducendo figure chiuse (rettangoli bianchi) la figura nera centrale sembra proseguire sotto i rettangoli

O o X ?

Il nostro sistema percettivo tende a preferire le forme chiuse rispetto a quelle aperte (in genere più complesse) così che quando una forma appare incompleta, il ns occhio la legge come

completa e continua

A) prevale la legge della vicinanza (tre coppie di linee parallele o tre rettangoli piccoli)

B) prevale la legge della forma chiusa (due U con due I o due rettangoli grandi)

5 - LEGGE DELLA “CURVA BUONA” O DEL “DESTINO COMUNE”

Notare l’ambiguità

dell’immagine. La prima ipotesi non è percepita, ma le altre due sono plausibili

entrambe

Gli elementi presenti in un’immagine si costituiscono in un insieme strutturato quando tendono a completarsi reciprocamente

Il ns. sistema visivo sembra voler evitare bruschi cambiamenti di direzione Questo fenomeno permette di vedere in un insieme le migliori figure possibili

6 - LEGGE DELLA CONTINUITA’ DELLA FORMA

Tre triangoli isosceli coperti da un rettangolo nero, oppure…..

La ns mente tende a percepire la continuità di forme interrotte o parzialmente sovrapposte ogni volta che ciò appare logico

DECORAZIONI -Il nostro occhio vede continuare i nastri sotto gli altri nastri come in un intreccio, perché questa èla soluzione percettiva piùsemplice e logica, anche se non corrisponde alla realtà

La linea sembra continuare dietro le tre strisce bianche

Non penseremmo mai che lo sfondo non continui dietro la figura

Questa caratteristica si dice COMPLETAMENTO AMODALE

7 - PRINCIPIO DELLA PREGNANZA DELLA FORMA

Il ns sistema percettivo percepisce all’interno dell’immagine la forma più semplice e coerente che le condizioni consentano

Un cubo; un esagono a spicchi; due triangoli e un trapezio nel piano; una forma tridimensionale a tetto (vederla nel piano sarebbe troppo complesso)

Le due configurazioni di partenza se vengono unite non si vedono più

A) cornice nera su sfondo bianco (perchéè la soluzione più semplice ed “economica”)

B) la cornice nera non si percepisce più, sembrano due quadrati sovrapposti

Orso e volto umano