4 Fluorescenza in stato stazionario. Condizioni fotostazionarie M+h M* M kAkA krkr k nr Si raggiunge...

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4 Fluorescenza in stato stazionario

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4Fluorescenza in stato

stazionario

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Condizioni fotostazionarie

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•Si raggiunge (in pochi ns) una condizione di equilibrio, in cui è eccitata una frazione costante di fluorofori.•L’intensità di fluorescenza è costante e proporzionale alla resa quantica.•Con le normali intensità delle lampade, questa frazione è sempre prossima a 0 (kA dipende dal flusso di fotoni)

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Il fluorimetroLampada

Monocromatore di eccitazione

Beam splitter

Lente

Lente

Monocromatore di emissione

lecc.

lem.

Campione

PMT“segnale”

PMT“riferimento”

Computer

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IStrumentazione

Fluorescenza in stato stazionario

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Sorgente

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Lampada ad arco ad alta pressione di xeno

• L’elevata tensione applicata agli elettrodi provoca una corrente.

• Il flusso di elettroni, urtando gli atomi del gas, li ionizza o li eccita.

• Il decadimento o la ricombinazione ione-elettrone generano l’emissione di luce.

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• Ad alta pressione (20-300 Atm). Può esplodere (non implodere).• Gli impulsi ad alta tensione (40000 V) necessari per accenderla

possono danneggiare l’elettronica. Va accesa per prima.• La lampada è in quarzo, per permettere il passaggio degli UV.

Questa radiazione però ionizza le molecole di ossigeno dell’aria, che a loro volta generano ozono (che va rimosso per non danneggiare l’ottica). Se la radiazione nel lontano UV non è necessaria, si aggiunge all’involucro uno strato in grado di bloccare questa radiazione (lampade ozone-free, molto comuni nei fluorimetri).

• Il picco a 467 nm viene comunemente utilizzato per calibrare il monocromatore di eccitazione.

0.0001

0.001

0.01

0.1

200 300 400 500 600 700 800

Inte

nsità

(u.

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(nm)

Lampada Xe (ozone-free)

467nm

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Rivelatore

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Rivelatore della fluorescenzaeffetto fotoelettrico

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Rivelatore della fluorescenzatubo fotomoltiplicatore (PMT)

•Effetto fotoelettrico•Emissione secondaria

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•I fotocatodi sono realizzati utilizzando metalli alcalini o semiconduttori.•L’efficienza fotoelettrica non è costante con l.

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Il PMT può rivelare un singolo fotone (106 e- per fotone)

Rivelazione analogica

Rivelazione digitale

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Rivelazione analogica

Rivelazione digitale

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Rivelazione digitale: maggiore sensibilità, intervallo dinamico più ristretto.

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Rivelazione digitaleSovrapposizione di impulsi

Durata impulsi 10-9-10-8 sLimite superiore 105-106 cps

nn

n

N

S Per n=10000, S/N=100

Limite inferiore 103-104 conteggi

Si può aumentare la sensibilità semplicemente aumentando il tempo di integrazione

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Distribuzione di Poisson• Consideriamo un fotomoltiplicatore esposto ad una sorgente di

intensità costante.• L’emissione (e la rivelazione) sono processi casuali.• Qual’è la distribuzione di probabilità dei fotoni rivelati in t secondi?• Definiamo Pn(t) come la probabilità che in un tempo t vengano

rivelati n fotoni. È questa la distribuzione che cerchiamo.• Definiamo k in base alla seguente equazione (sviluppo in serie):

P1(dt)=kdt+o(kdt)kdt

• Avremo P0(dt)=1-kdt• Calcoliamo ora la probabilità di non rivelare fotoni in un intervallo in

un intervallo finito t.

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Distribuzione di PoissonPer rivelare 0 fotoni in un tempo t, deve averne rivelati 0 nel tempo t-dt e 0 nel tempo dt

kt

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Distribuzione di PoissonTroviamo ora un’equazione analoga per Pn(t)

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Quest’equazione differenziale lega Pn a Pn-1. Grazie ad essa ed al fatto che conosciamo P0, possiamo trovare la funzione di distribuzione.

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Distribuzione di PoissonIntegriamo l’equazione differenziale, moltiplicando per ekt

t

nktkt

n

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nkt

t

nkt

nnkt

nktn

kt

nkt

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Distribuzione di PoissonCalcoliamo la media

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k rappresenta il rate (medio) di rivelazione di fotoni!

Calcoliamo la deviazione standard

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Media e deviazione standard sono uguali!

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nn

n

N

S

Il rapporto segnale-rumore aumenta con la radice di n

Se n è il numero medio di conteggi al secondo:

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