395 - Aracne5.1. Innovazione e cambiamento, 137 – 5.2. Analisi top-down e bottom-up, 139 – 5.3....

24
A13 395

Transcript of 395 - Aracne5.1. Innovazione e cambiamento, 137 – 5.2. Analisi top-down e bottom-up, 139 – 5.3....

A13395

Marco Remondino

GESTIONE DELLACONOSCENZA E

CREAZIONE DI VALOREPER L’IMPRESASISTEMI INFORMATIVI AZIENDALIAL SERVIZIO DELLA GOVERNANCE

Prefazione diGianpiero Bussolin

Copyright © MMXARACNE editrice S.r.l.

[email protected]

via Raffaele Garofalo, 133/A–B00173 Roma(06) 93781065

ISBN 978–88–548–3534–4

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: settembre 2010

Desidero ringraziare di cuore le persone che hanno contribuito e con-

tribuiscono alle mie ricerche accademiche, supportandole costante-

mente ed in vario modo. Tra queste, in particolar modo desidero cita-

re, in ordine sparso, i professori Gaetano Golinelli, Anna Maria Bru-

no, Giuseppe Tardivo, Giovanni Fraquelli, Sergio Barile, Corrado

Gatti. Il loro sapere e le loro opere sono per me costante fonte di ispi-

razione e di confronto intellettuale. Rivolgo un particolare ringrazia-

mento e dedico il presente volume ai professori Gianpiero Bussolin e

Marco Pironti; amici, oltre che innegabili Maestri. Ringrazio infine il

dr. Silvio Boccardo di Fondazione CRT, il prof. Pietro Terna, Stefano

Gabutti ed il dr. Marco Toledo.

Science is organized knowledge.

Herbert Spencer

Knowledge is the fundamental factor – the major enabler – of en-terprise performance.

Karl M. Wiig, People-Focused

Knowledge Management

5

Indice

9 Prefazione 13 Introduzione 21 Capitolo I Il sistema impresa

1.1. Elementi e concetti di base, 21 – 1.2. Impresa come sistema sociale complesso, 23 – 1.3. Impresa ed ambiente, 25 – 1.4. Elementi costitutivi dell’impresa, 29 – 1.5. Processi d’impresa, 37 – 1.6. La catena del valore, 45 – 1.7. Il modello delle cinque forze, 53 – 1.8. L’approccio sistemico al governo dell’impresa, 55

63 Capitolo II Struttura e processi delle moderne imprese

2.1. Il panorama industriale, 63 – 2.2. L’organizzazione per funzioni clas-sica, 65 – 2.3. Macrostrutture organizzative, 68 – 2.4. Le alleanze strategi-che, 71 – 2.5. Esigenze comunicative moderne: il Knowledge Management, 73

75 Capitolo III Ruolo dei sistemi informativi nelle imprese

3.1. Introduzione alle tecnologie dell’informazione, 75 – 3.2. Ruolo dell’ICT e sua evoluzione, 77 – 3.3. Punti di forza e fattori di successo nell’era dell’ICT, 78 – 3.4. L’informatica nell’impresa, 85 – 3.5. Tipologie

Indice 6

di sistemi informativi, 86 – 3.6. ERP: concetti di base, 92 – 3.7. Gestione della customer relationship, 94 – 3.8. Gestione della conoscenza d’impresa, 100 – 3.9. L’impatto dell’ICT sull’organizzazione dell’impresa, 105

111 Capitolo IV Caratteristiche dei sistemi informativi aziendali

4.1. Sistema informativo e sistema informatico, 111 – 4.2. Sistema infor-mativo e gestione delle informazioni, 125 – 4.3. Sistemi informativi opera-tivi, 127 – 4.4. Sistemi informativi direzionali, 130 – 4.5. Obiettivi e livelli di elaborazione dei dati, 131 – 4.6. Confronto tra sistemi informativi opera-tivi e direzionali, 135

137 Capitolo V Analisi Costi/Benefici ed Elementi Strategici

5.1. Innovazione e cambiamento, 137 – 5.2. Analisi top-down e bottom-up, 139 – 5.3. Il Business System Planning, 141 – 5.4. Studio di fattibilità ed analisi costi/benefici, 142 – 5.5. Un esempio concreto: la RUPAR in Valle d’Aosta, 151

161 Capitolo VI IT Service Management: Teoria e Pratica

6.1. La società dei servizi, 161 – 6.2. Il servizio aziendale, 162 – 6.3. Il Service Management e l’IT Service Management, 165 – 6.4. La Banca “QBank” ed il Servizio “Web Account", 166 – 6.5. I principali framework di ITSM, 171 – 6.6. Lo scenario ITSM in Italia, 179

183 Capitolo VII Modellare l’impresa ed i suoi processi

7.1. Il contesto in cui ci muoviamo, 183 – 7.2. Le fasi principali ed il biso-gno, 189 – 7.3. Fondamenti di progettazione, 191 – 7.4. Ruoli e professio-nalità, 198

Indice 7

205 Capitolo VIII Dal modello alla simulazione

8.1. Simulazione al calcolatore, 205 – 8.2. Concetti introduttivi e metafore di transizione, 209 – 8.3. Verifica del modello e validazione empirica, 216 – 8.4. Simulazione ad eventi discreti, 221 – 8.5. Analisi di scenario e “what-if”, 228 – 8.6.Risultati qualitativi e quantitativi, 231

233 Appendice I Alcuni formalismi per modellare l’impresa

A.1. Modello dell’organizzazione, 233 – A.2. Modello funzionale: IDEF0, 237 – A.3. Modello dei processi, 246

255 Appendice II UML: una lingua franca per formalizzare processi d’impresa

B.1. Concetti di base, 255 – B.2. Strumenti e componenti del linguaggio UML, 263 – B.3. Classi ed oggetti in UML, 267 – B.4. Casi d’uso e scena-ri in UML, 283 – B.5. Dal caso d’uso al diagramma delle attività, 290

295 Bibliografia

9

Prefazione di Gianpiero Bussolin1

Mi sono offerto di curare questa prefazione al lavoro di Marco Re-

mondino, ricercatore con il quale da anni collaboro molto proficua-mente, poiché la presentazione di quest’opera, tanto innovativa nei contenuti quanto rigorosa nella trattazione, costituisce per me un’importante soddisfazione scientifica. Il concetto di conoscenza ed il ruolo fondamentale della sua trasmissione in contesti d’impresa hanno sempre occupato una posizione centrale nella mie ricerche e, con piacere, ho constatato che sono anche gli argomenti alla base di questo volume.

Risulta immediatamente evidente, sin dalla lettura del titolo, che il lavoro si ascrive all’ambito multiforme dell’Economia e Gestione del-le Imprese, disciplina all’interno della quale da tanti anni faccio ricer-ca; l’opera segue pertanto il solco tracciato dai Maestri della nostra comunità scientifica che, attraverso illuminati scritti, hanno connotato l’impresa quale un sistema sociale complesso e vitale, da studiare ap-profonditamente e, possibilmente, da analizzare con metodologie in-novative, al fine di identificarne e determinarne le maggiori interazio-ni interne, nonché quelle intrattenute con soggetti esterni, presenti nell’ambiente in cui l’impresa stessa opera.

La chiave di lettura fornita dal presente lavoro è certamente innova-tiva, in quanto le tematiche sono affrontate secondo una prospettiva metodologica, che conduce senz’altro ad una più approfondita com-prensione della complessità sottostante. Il punto cardine del lavoro è quello del ruolo strategico delle innovazioni apportate, in contesti d’impresa, dall’utilizzo dei Sistemi Informativi, le cui potenzialità non si esauriscono sicuramente al puro lato tecnologico, che, peraltro, non 1 Già Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, Dipartimento di Informatica, Università degli Studi di Torino.

Prefazione 10

è oggetto d’analisi del presente volume, pur tenuto in considerazione. Piuttosto, il ruolo dei SI è visto come funzionale alla corretta lettura – e formalizzazione – dei processi d’impresa, che passa attraverso alla necessaria gestione e trasmissione della conoscenza aziendale. Dun-que il SI è visto come ingrediente della struttura dell’impresa e intera-gisce con le sue finalità. “facilitatore” della gestione delle imprese e come “ottimizzatore” delle strategie poste in essere dalle stesse.

Non è un caso che il lavoro di Remondino prenda avvio dall’esperienza pluriennale maturata dall’autore in qualità di professo-re di un corso che tratta appunto di Sistemi Informativi Aziendali, ef-fettuato presso una “School of Management”: la SAA – Scuola di Amministrazione Aziendale, dell’Università degli Studi di Torino. In tale sede universitaria si mira a fornire agli studenti – potenziali futuri manager – una conoscenza ampia e variegata sulla cultura d’impresa, con particolare rilievo per quelle competenze relative alle nuove tec-nologie della comunicazione e dell'informazione aziendale, al change management ed al business process reengineering (re-

ingegnerizzazione dei processi aziendali). Questo, unitamente alle altre ricerche da Egli condotte nel corso

dell’ultimo decennio, ha consentito all’autore di elaborare una visione aperta e nuova circa la funzione dell’informazione e della conoscenza nell’impresa. Lo scopo del corso citato e, conseguentemente, di questo libro è proprio quello di fornire a manager – o futuri manager – una base di conoscenza sufficiente per comprendere le potenzialità dei si-stemi informativi aziendali e per dialogare efficacemente con figure connotate da una diversa estrazione culturale, quali i progettisti dei si-stemi stessi. Solo conoscendo le potenzialità strategiche di un’innovazione, infatti, è possibile dar vita ad un’efficiente progetta-zione di un nuovo sistema a supporto delle decisioni manageriali e di gestione della conoscenza aziendale, senza perdersi di fronte all’apparente difficoltà tecnologica presentata dagli strumenti, che in questo contesto non costituiscono uno scopo, ma soltanto un mezzo.

L’orientamento del contenuto e la terminologia utilizzata sono per-tanto quelli tipici del management: per questo motivo l’approccio è volutamente non tecnico. Questo non è un libro che affronta lo studio dei sistemi informativi aziendali in modo ingegneristico o tecnologico. Al contrario, ogni argomento trattato è visto in funzione del suo ruolo strumentale e di supporto nei confronti di un qualche aspetto manage-riale. La conoscenza e l’informazione sono, sempre più, le parole chiave del successo dell’impresa nell’attuale scenario competitivo e

Gianpiero Bussolin 11

ciò è testimoniato sia dalle evidenze empiriche, sia dallo stato dell’arte che traspare dalle ricerche scientifiche portate avanti nella nostra co-munità scientifica. Per questo motivo, la gestione della conoscenza nell’impresa, cioè il “knowledge management”, è un argomento cen-trale di questo volume, insieme alle metodologie innovative che lo supportano.

La creazione di modelli e della simulazione dell’impresa costituisce un altro punto fondamentale ed assolutamente innovativo dell’opera. Per comprendere un sistema complesso non è sufficiente studiare le parti di cui è composto, ma è anche fondamentale capire come tali par-ti interagiscano tra loro. La creazione di un modello in scala della si-tuazione reale, eliminando quelle informazioni non ritenute fondamen-tali per la comprensione del sistema e permettendone così una visione causale più ampia e chiara. La modellazione, resa dinamica, si tra-sforma in simulazione e questa metodologia, come argutamente ed, oserei dire, profeticamente evidenziato nell’opera di H. Simon, Nobel per l’Economia, è quanto di più potente esista per analizzare un siste-ma complesso. E’ proprio la prospettiva “simoniana” della razionalità limitata dell’uomo organizzativo – che reimposta ed aiuta a compren-dere le logiche di reingegnerizzazione dei sistemi informativi con un metro interpretativo nuovo - a permeare questo volume ed in partico-lare la sezione sulla metodologia simulativa. Essa permette infatti di studiare un comportamento aggregato partendo dalla definizione delle componenti, attraverso una tecnica di modellazione dal basso verso l’alto. L’esame analitico dei concetti fondamentali riguardanti questi paradigmi è, anch’esso, portato avanti in modo molto chiaro ed ancora con un costante riferimento diretto all’ambito gestionale ed al governo dell’impresa: solo comprendendo come l’impresa funziona, è possibile governarla e prendere decisioni ottimali. La simulazione, infatti, offre anche l’opportunità di effettuare analisi di scenario, prima di attuare determinate decisioni strategiche.

Leggendo questo libro, sia gli studiosi e ricercatori del settore dell’Economia e Gestione delle Imprese, sia i manager, potranno trarre interessanti spunti di riflessione nonché raggiungere una più appro-fondita visione d’insieme relativa all’importanza delle innovative me-todologie descritte, pertinenti al ruolo dell’informazione e del trasfe-rimento della conoscenza d’impresa.

Gianpiero Bussolin

Università di Torino

13

Introduzione

La presente opera punta ad evidenziare il ruolo che un sistema in-

formativo – nelle varie accezioni che esso può avere – assume all’interno dell’impresa, sia dal punto di vista strategico, sia come cen-tro focale per creare, gestire e trasmettere la conoscenza aziendale. Non ci si propone dunque di esaminare i sistemi informativi aziendali in quanto tali, ma piuttosto di valutarne la funzione strategica e mana-geriale, finalizzata alle problematiche della gestione d’impresa.

L’intento è pertanto quello di analizzare i concetti di processo d’impresa, gestione delle informazioni, gestione della conoscenza a-ziendale, gestione delle risorse materiali ed immateriali, sotto il profi-lo della loro rappresentazione ed analisi, attraverso metodologie e formalismi tipici dei sistemi informativi.

Il contesto dello studio affrontato è quello dell’impresa vista come sistema sociale complesso, insieme variegato di molte parti la cui ri-sultante non sempre è di facile lettura e gestione attraverso l’utilizzo degli strumenti classici di analisi. Dalle opere di Golinelli e Barile, ci-tate in bibliografia, viene dunque mutuato l’approccio sistemico, ap-plicato al governo dell’impresa ed è in questa accezione che le funzio-ni di un sistema informativo sono qui considerate.

L’elemento centrale dell’impresa è l’uomo e, conseguentemente, il fattore umano, nel significato più ampio, gioca un ruolo fondamentale nella gestione della stessa. Ulteriori elementi di complessità, ma fon-damentali per la “vitalità” del sistema, nascono dall’interazione dell’impresa con l’ambiente esterno e pertanto con le istituzioni, i clienti, le altre imprese e così via.

Introduzione 14

Per questo motivo, il primo capitolo del volume ha funzione d’inquadramento dell’intero lavoro, tramite la disamina delle teorie principali e della letteratura più rilevante del settore. In questo conte-sto vengono affrontati argomenti cardine, quali la definizione di un’organizzazione aziendale rappresentabile tramite l’organigramma, il modello delle cinque forte, la catena del valore e, naturalmente, il già citato approccio sistemico al governo dell’impresa e la derivante teoria di impresa quale sistema vitale.

Alle risorse umane all’interno dell’impresa è poi rivolta un’importante parte del capitolo. Esse costituiscono un elemento es-senziale dell’organizzazione: rappresentano infatti la principale fonte di conoscenza dell’impresa (knowledge base), rappresentando di fatto i principali artefici dell'evoluzione della cultura aziendale. Se dal pun-to di vista formale la conoscenza è comunicata attraverso le procedure operative, esiste – e riveste un’importanza molto elevata – un tipo di conoscenza non formalizzata, nota come “conoscenza tacita” o impli-cita. Questo tipo di conoscenza è più sottile e generalmente non for-malizzata; basti pensare a come talvolta le persone siano in grado di svolgere determinati compiti senza saperne spiegare nei dettagli il “come”. Nel panorama odierno, fatto di alta competitività, rapidità ri-chiesta nell’evoluzione dei prodotti e dei servizi al fine di adeguarli al-le mutevoli esigenze dell’ambiente economico e dei clienti, globaliz-zazione, rigidità finanziaria, è necessario muoversi verso una esplici-tazione della conoscenza tacita. I sistemi informativi, utili per orga-nizzare e definire la conoscenza, devono servire, tra l’altro, questo fondamentale scopo.

Con la definizione del concetto di “processo d’impresa” si gettano infine le fondamenta alla base dell’idea di modellazione e re-ingegnerizzazione di processo, tematiche che verranno riprese ed ap-profondite durante le parti successive dell’opera. Anche in questo caso il tema importante è la strategia a livello di management, che deve es-sere focalizzata ed orientata verso un cambiamento proattivo volto al miglioramento dei processi esistenti ed alla formalizzazione di nuovi, con la finalità di migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi, mante-nendo l’economicità tipica del contesto imprenditoriale.

Introduzione 15

L’analisi di tipo sistemico prosegue nel capitolo successivo, con un livello di dettaglio ulteriore. Se nel primo capitolo il livello trattato è prevalentemente di tipo “macro”, ora ci si sposta a livello “meso”, cioè quello dell’impresa vera e propria. Si prendono quindi in esame le esigenze organizzative e strategiche delle imprese, a supporto delle quali possono essere attivati dei sistemi informativi, sistemi cioè che possano gestire ed organizzare le informazioni, trasformandole in vera e propria conoscenza.

Oltre diverso livello d’analisi, questo capitolo è di tipo applicativo e concreto rispetto al taglio maggiormente teorico, tipico del capitolo precedente. Viene ora infatti esaminato il panorama economico ed in-dustriale attuale, all’interno del quale le moderne imprese si trovano ad operare. A partire dalla primavera del 2008 (in coincidenza del no-to crack di Lehman Brothers) l’industria è caduta in un grave periodo di crisi, che ha portato ad una riduzione della produzione fino al 22% rispetto al 2005 ed addirittura di 30 punti percentuali se si considera il culmine a cui si era arrivati a marzo del 2008. I corsi e ricorsi storici insegnano che periodi come questo, anche se originati da cause molto diverse tra loro, influenzano pesantemente il management delle impre-se. È interessante infatti osservare come la struttura e le strategie delle imprese industriali si evolvano di fronte ad uno scenario di crisi, in tutti gli aspetti che possano coinvolgerle: produzione, gestione finan-ziaria, approvvigionamenti e via dicendo. Diviene dunque fondamen-tale un’organizzazione agile del “business system”, al fine di fronteg-giare la crisi e preparare l’impresa ad un nuovo periodo di crescita, all’uscita della congiuntura negativa.

In questa prospettiva, vengono descritti ed esaminati classici mo-delli per definire l’organizzazione di un’impresa (per funzioni, a ma-trice e così via). Infine viene fornita un’analisi sulla valenza strategica delle alleanze e della creazione di network e distretti d’imprese, nell’ambito competitivo.

Il capitolo si conclude introducendo il fondamentale concetto di “knowledge management” e della valenza strategica che i sistemi in-formativi possono assumere nell’ambito della gestione della cono-scenza all’interno di un’impresa.

Introduzione 16

E’ proprio il ruolo dei sistemi informativi nelle imprese il contenu-to specifico del terzo capitolo, che affronta questo tema in modo teori-co e discorsivo, con l’obiettivo di evidenziare le aree dell’azienda ed in generale gli aspetti strategici che possono essere maggiormente in-teressati dalle nuove tecnologie.

L'informazione è il risultato del processare, manipolare ed organiz-zare dei dati in un modo che aggiunga della conoscenza e del signifi-cato nei confronti del destinatario finale. Il primo problema da affron-tare nei processi di elaborazione dell'informazione è la rappresenta-zione della stessa.

Per comprendere queste problematiche, viene affrontato un excur-sus sull’evoluzione delle tecnologie dell’informazione in azienda; questa disamina storica mette in chiaro come attualmente l’ICT (In-formation and Communication Technology) sia da considerarsi come una risorsa a supporto delle attività fondamentali per l’impresa (mar-keting, vendite, produzione), con un ruolo sempre più essenziale e strategico nel determinare il successo dell’impresa stessa sul mercato.

Nel passaggio da old economy a new economy, che prevede un uso sempre più massiccio dell’ICT a supporto dei processi d’impresa, si possono identificare dei potenziali fattori di successo rinnovati rispetto allo scenario passato, esaminati in dettaglio nel corso del capitolo.

Vengono infine passati in rassegna i diversi obiettivi dei sistemi in-formativi, funzionali alla governance e come il loro utilizzo influenzi la struttura stessa delle imprese.

Con la costante attenzione rivolta al management organizzativo e

strategico, il quarto capitolo tratta brevemente delle tipologie di siste-mi informativi che possono essere adottati nelle imprese, valutandone gli obiettivi specifici e le differenze principali.

Viene affrontato il discorso del ciclo di vita di un sistema informa-tivo, le sue componenti principali e le funzioni fondamentali: dalle applicazioni gestionali classiche, quali la gestione degli ordini, del personale, del magazzino, alle applicazioni finanziarie (banca, borsa, carte di credito), ai sistemi di prenotazione (treni, aerei, alberghi), fino ad arrivare ad applicazioni nate con l’avvento delle nuove tecnologie, quale per esempio il commercio elettronico.

Introduzione 17

Il quinto capitolo affronta alcune metodologie classiche dell’Economia in generale e della valutazione degli investimenti in particolare, qui trasposte nello studio di fattibilità e nell’analisi dei co-sti e benefici che un’innovazione può portare all’interno dell’impresa.

Il profilo del capitolo è orientato specificamente alla trattazione del cosiddetto “Change Management”. Il concetto, dal punto di vista dell’Information Technology strategico, comprende quell’insieme di persone che si fa carico di strutturare fisicamente il cambiamento all’interno dell’impresa. Sono generalmente incaricate dai dirigenti che hanno già disegnato un apposito progetto di innovazione (project management), o che hanno manifestato una richiesta di cambiamento, che nasce il più delle volte da una nuova esigenza, oppure da un’esigenza che non è completamente soddisfatta.

Per meglio chiarire gli argomenti trattati, vengono introdotti e de-scritti modelli quali la “ruota di Deming”, il “Business System Planning” ed altri, nonché concetti fondamentali, quale quello di ana-lisi “bottom-up” e “top-down”.

Oltre alla trattazione teorica, in questa sede è fornito un breve caso di studio a supporto, utile per meglio chiarire gli spunti di analisi.

Il sesto capitolo tratta dettagliatamente della teoria e della pratica di

una realtà innovativa ed estremamente interessante nel panorama scientifico mondiale: l’IT Service Management.

I servizi rappresentano nell’economia di un Paese il settore terzia-rio; essi sono una risorsa fondamentale, un elemento che oggi segna la linea di confine tra nazioni ad alto livello tecnologico, o semplicemen-te produttive, e nazioni che non sono al passo nella corsa verso il pro-gresso. I servizi (scuole, sanità, trasporti, telecomunicazioni, e così vi-a) sono il segnale immediato dello stato di salute di un Paese.

L’Information Technology (IT) assume in questo contesto un ruolo di crescente rilevanza. Senza il contributo dell’IT non potremmo di-sporre della maggior parte dei prodotti oggi disponibili sul mercato o usufruire di servizi che ormai vengono considerati all’ordine del gior-no ed irrinunciabili.

In questo capitolo viene dunque approfondito il concetto di “servi-zio” in ottica di impresa, ossia come risultato di processi produttivi ed organizzativi aziendali, evidenziando in particolare il ruolo dell’IT,

Introduzione 18

percepito spesso come “Centro di Costo” o “Commodity”, anziché come organizzazione a sua volta orientata ad erogare servizi informa-tivi di qualità, per consentire all’impresa di rimanere competitiva e vincere le sfide poste dal costante progresso tecnologico e dalla globa-lizzazione dei mercati.

Anche questo capitolo è corredato da un caso di studio pratico: si descriverà come una Banca potrebbe gestire, dal punto di vista mana-geriale, il lancio di un nuovo servizio di conto corrente basato su tec-nologia Web, per consentire ai propri clienti di gestire le operazioni comodamente da casa.

Gli ultimi due capitoli mirano a fornire conoscenze di base, a

manager e studiosi d’impresa, sui principali concetti teorici della mo-dellazione e simulazione dei processi aziendali, metodologie utili per meglio comprendere il funzionamento dell’organizzazione e per gesti-re strategicamente la conoscenza esplicita ed implicita del sistema im-presa.

Oltre ad essere un sistema complesso, come visto nel primo capito-lo, l’impresa è anche un sistema parzialmente aleatorio, condizionato da frequenti ed imprevedibili eventi perturbatori endogeni ed esogeni. Nel primo caso, è importante ricordare il fattore umano relativo alle persone che sono direttamente parte dell’impresa; esse hanno degli o-biettivi individuali, prendono decisioni ed eseguono azioni che solo in alcuni casi seguono una logica comune ed orientata dai livelli più alti dell’impresa. L’impresa non è infatti un organismo monolitico dal punto di vista dell’orientamento, ma è frutto di un insieme di molte menti e molte braccia.

Come fattori perturbanti esogeni si possono citare moltissimi e-sempi: l’entrata sul mercato di un nuovo concorrente, la creazione di una nuova tecnologia che muta le condizioni competitive (internet), le crisi di mercato, condizioni finanziarie in mutamento imprevisto, e-venti catastrofici che condizionano il corretto svolgimento dell’attività d’impresa e così via. In generale, tutti quegli eventi non direttamente conducibili ad un’impresa, che però ne modificano ed orientano pe-santemente l’operato.

Queste premesse rendono necessaria una gestione ed un’analisi di-namica dell’impresa, orientata ai processi, per cogliere il maggior nu-

Introduzione 19

mero possibile di sfaccettature del sistema oggetto d’analisi. Per per-seguire tale obiettivo, è possibile utilizzare modelli (statici o dinamici, come per esempio quelli di simulazione) che possono aiutare a prefi-gurare determinati scenari, prima di effettuare cambiamenti strategici nell’ambito della gestione dell’impresa, risparmiando dunque impor-tanti risorse ed evitando potenziali errori gestionali. Per meglio com-prendere questi temi, sarà introdotto il concetto di “metodologia pro-gettuale” e verranno descritti in dettaglio gli elementi cardine della stessa (modello, linguaggio, sintassi e semantica progettuale e così vi-a).

L’ultimo capitolo, incentrato sul concetto di simulazione, mostra

come quanto visto – dal punto di vista statico – nel capitolo preceden-te, possa essere reso dinamico, a supporto delle decisioni manageriali e di governance.

Per simulazione si intende un modello della realtà che consente di valutare e prevedere lo svolgersi dinamico di una serie di eventi sus-seguenti all'imposizione di certe condizioni da parte dell'analista o dell'utente.

Dato il contesto dell’intera opera, ci si soffermerà sulla simulazione di processo, basata sulla metodologia degli eventi discreti, che verrà trattata da una prospettiva di governance d’impresa, quella cioè fun-zionale alla gestione dell’organizzazione e del cambiamento, finaliz-zata al perseguimento di un risultato prefissato.

A corredo di quanto sinora descritto, vengono infine fornite due

appendici dal contenuto formale, ancorché trattato a livello base e con-testualizzato al management; la prima descrive le metodologie più dif-fuse per la modellazione degli aspetti organizzativi e funzionali delle imprese. La seconda tratta brevemente del linguaggio grafico UML, lingua franca per la rappresentazione trasversale dei processi d’impresa. Sono entrambe rivolte ad un pubblico non tecnico, che tut-tavia potrebbe trovarsi ad operare – direttamente o indirettamente – su questi temi.