36 brazzera aprile 2014

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Periodico Triestina della Vela

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Aut. Tribunale di Trieste n. 1059 dd. 24/10/2002

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70% - DCB Trieste

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aprile 2014

notiziario sociale

ED

ITO

RIA

LE

Fabio Zlatich

presidente Stv

Entriamo nel vivo di questa stagione2014 e la Brazzera puntualmente ci

informa di quanto è successo fino

ad oggi.

Sarà un anno importante in quanto, oltre

a vederci impegnati nelle molteplici

attività che il Circolo svolge, ci per-

metterà di “vivere” una stagione sportiva

dedicata ad Agostino Straulino

(Lussinpiccolo 10/10/1914 – Roma 14/12/

2004). Infatti, ricorrendo quest’anno il

centenario della nascita di uno dei più

grandi velisti italiani, un comitato spon-

taneo ha proposto alla XIII Zona di

dedicare la stagione 2014 al grande

sportivo che ha onorato la tradizione veli-

stica italiana.

Sempre in tema di tradizione sportiva il

notiziario ci racconta un pezzo di storia

locale: le trasferte con le derive all’epoca

del Territorio Libero di Trieste e inoltre

un ricordo affettuoso e inedito di Brunetto

Rossetti.

Guardando al presente e, permettetemi,

al futuro, abbiamo presentato ai soci le

nostre squadre agonistiche, che dopo un

mese di febbraio dedicato alla prepa-

razione in mare hanno iniziato la stagione

agonistica ricca di appuntamenti.

Infine una interpretazione particolare

dell’Amarcord, ovvero la locandina della

nostra scuola di vela 2014, che riporta

una bella e grintosa immagine di una

nostra giovane atleta, Silvia Penso, e il

nome, Brunetto Rossetti, a cui è dedicata

la scuola vela.

In un concetto circolare del tempo, il

nostro futuro, la giovane atleta, si

ricollega idealmente alle origini della

scuola vela: i famosi corsi Olimpia di cui

Brunetto fu protagonista.

Aspettandovi in mare…

Siamo all’inizio di una nuova, lungastagione e desideriamo sottoporviuna nostra riflessione che nasce da

una considerazione molto semplice esquisitamente “numerica” fatta daFrancesco Rossetti, presidente dell’YCAin merito al calendario delle regate dellaZona: in 42 fine settimana dedicati all’at-tività velica della XIII zona ci sono 154eventi tra regate di derive, regate d’alturae veleggiate. Anche considerando lanotevole estensione territoriale dellaZona ed i 34 circoli nautici, sono numeriche fanno riflettere. Evidentemente c’èuna ipertrofia nell’attività prevista dalmomento che algebricamente ci sarebbe-ro 3,67 regate/veleggiate in ogni finesettimana. A questo punto alcuni interro-gativi nascono spontanei. E’ possibile col-legare il calo di affluenza alle regate,specialmente nell’altura, a questa situa-zione? A cosa serve tanta frammenta-zione, specialmente in momenti di

Egregi soci,Gentili socie

Fabio Zlatich

Sinergie delGolfo

Pierpaolo GregoriFabio Zlatich

di

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News dal consiglio

GENNAIO

Il Presidente Zlatich ed il Consigliere

Faggiani hanno partecipato al

convegno sulle A.S.D. organizzato

presso lo Yacht Club Adriaco. Da

evidenziare, tra le varie cose, l’entrata

in vigore dal 31 luglio 2013 del decreto

Balduzzi che prevede l’obbligo per tutte

le A.S.D. di munirsi entro 30 mesi di un

defibrillatore;

FEBBRAIO

Il giorno 8 febbraio 2014 il Presidente

Zlatich ha partecipato all’assemblea

annuale della XIII Zona Fiv. In tale

occasione la STV è stata premiata in

occasione del 90° anno di vita.

MARZOSi approva il preventivo di Luca

Cekada relativo all’implementazione

dell’impianto di videosorveglianza. A

seguito dell’approvazione in consiglio

iniziano e si conludono i lavori.

APRILESi delibera la vendita dell’imbarcazione sociale FIV555

e contestualmente si cercherà sul mercato un 420

usato.

Si approva il preventivo della ditta Pneus Market per la

sostituzione dei tre pneumatici del cavaliere.

Il Comune di Trieste ha rilasciato il permesso di co-

struzione relativo alla struttura da edificare sul tetto

della sede.

ristrettezze di risorse economiche? Dal

momento che il Piano Strategico Regio-

nale del Turismo non considera le attività

dei circoli velici nostrani, forse Barcolana

a parte, quali eventi catalizzatori di flussi

turistici, qual’ è l’immagine che il movi-

mento velico trasmette all’esterno?

Questi quesiti si possono estendere

facilmente anche all’attività delle derive,

ovvero all’attività che ha una prevalenza

giovanile. Non ha caso alcune di queste

delicate domande sono sorte anche in un

recente incontro avvenuto nella sede

della SVBG, ospiti di Mitja Gialuz, neo-

eletto presidente del circolo, tra

rappresentanti dei sodalizi velici che

abbracciano il golfo di Trieste e con la

presenza di Marina Simoni presidente

dellaXIII Zona. Le risposte probabilmente

le conosciamo tutti, più difficile è capire

quale percorso intraprendere. Risulta fa-

cile pensare a una maggiore collabora-

zione e sinergia nell’organizzazione delle

regate, spesso troppe nel numero all’in-

terno di una stagione e alle volte in

perfetta sovrapposizione. Quantità e mo-

dalità organizzative, secondo Rossetti e

secondo gli scriventi, che producono una

eccessiva frammentazione con conse-

guente perdita di efficacia in termini di

promozione del territorio e con un di-

spendio di energie preziose. Quindi

dovremmo ripensare per il futuro il

calendario delle regate in maniera più

razionale? Attivando collaborazioni e co-

organizzazioni? Personalmente crediamo

sia la strada da seguire. Noi possiamo

portare la nostra felice esperienza di

collaborazione ormai consolidata con

YCA e YCPSR, per le regate IRC, per le

nostre regate sociali e quest’anno per

alcuni appuntamenti con le derive. Ma

la vera sfida è, probabilmente, un’altra:

sapranno i circoli della zona, dopo anni

di individualismo e talvolta anche di

rivalità, superare questa condizione e

ragionare in maniera corale, seppur nel

pieno rispetto delle singole storie e

identità sportive, suddividendo oneri ed

onori? Si tratta di una sfida veramente

difficile, ma credo sia doveroso provarci.

News dal consiglio

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23 febbraio, lʼAssemC

IRC

OLO

Il 2013 è stato il primo anno di lavorodel nuovo consiglio direttivo e i dodicimesi appena trascorsi hanno im-

pegnato tutti i consiglieri sui diversiaspetti emersi e trattati nel corso dellaprecedente assemblea annuale dei soci.È stato sicuramente un anno importanteanche e soprattutto perché ci ha vistofesteggiare il 90esimo anniversario dellanascita del circolo. Il 20 marzo 2013abbiamo ricordato la nascita della

Triestina della Vela apponendo, duranteuna cerimonia, una targa commemorativanegli storici locali del caffè Tommaseodove venne sottoscritto l’atto fondativonel lontano 1923. Alla sera con unagrande partecipazione di soci, con gliatleti del circolo e con la presenza degliesponenti delle autorità locali si sonosvolti i festeggiamenti per l’importanteanniversario. È proseguita nella stagioneinvernale e primaverile l’iniziativa degliincontri mensili conviviali, voluti e curati

da Niki Orciolo, che generosamente con-

tinua a prodigarsi nella loro orga-

nizzazione ed, inoltre, abbiamo ospitato

sulla terrazza di copertura, alla fine di

luglio, la prima riduzione teatrale del

romanzo di Quarantotti Gambini “L’onda

dell’incrociatore “ premio Bagutta 1948.

La rappresentazione messa in scena dalla

Casa del lavoratore Teatrale, con il so-

stegno del Comune di Trieste ed inserita

nel ricco programma di Trieste Estate, è

stata un successo. Il romanzo è ambien-

tato nel 1935 nella nostra Sacchetta e

precisamente sulle sedi galleggianti e lo

spettacolo ha trovato pertanto la sua

ambientazione naturale. Una rappresen-

tazione è stata riservata ai soci dei circoli

del pontile istria, che hanno potuto

godere di uno spettacolo, a mio giudizio,

di grande livello in una ambientazione

straordinaria. Ad ottobre abbiamo ospita-

to il convegno “Sulle ali del vento 2013”

organizzato da Atena sezione Fvg e sezio-

ne nazionale. Il tema era il disegno navale

e tra i relatori ricordiamo lo “storico”

architetto navale Andrea Vallicelli, legato

da antica amicizia a diversi nostri soci

regatanti e Michele Stroligo, il giovane

ingegnere triestino dello staff di

progettazione del Team americano che

ha vinto la Coppa America 2013 a San

Francisco. Sono stati pure numerosi, per

questo 2013, i nuovi soci. Sono entrati a

far parte della Società 12 soci, che

abbiamo avuto modo di presentare e

conoscere nella serata dei tradizionali

auguri di Natale. Purtroppo, il 2013 ci ha

privato di 8 amici: Duillio Bastelli, Mario

Cardinale, Paolo Cecchi, Attilio Cittar,

Adelmo Dobran, Nino Fonda e Alfredo

Si è svolta nella sede della Triestina della Vela a finefebbraio la consueta Assemblea ordinaria dei soci.Riportiamo di seguito un estratto della relazione delpresidente Fabio Zlatich

Fabio Zlatich

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ssemblea della STVC

IRC

OLO

Righi. Sono stati soci, regatanti, dirigenti,

ma prima di tutto sono stati parte della

nostra famiglia, amici che hanno

contribuito alla nostra crescita: a loro va

il nostro ricordo. Alla fine dell’anno sono

messi a registro 650 soci, che seppur con

una leggera flessione rimane un numero

considerevole. Per attrarre al mondo

della vela nuovi appassionati abbiamo

continuato ad appoggiare attività per noi

consolidate quali il progetto Vela Scuola

di Assonautica, abbiamo dato ospitalità

ad alcune scuole del Friuli Venezia Giulia

con l’Associazione Calicanto, abbiamo

inoltre aderito assieme alla Svbg al

programma RicreVela del Comune di

Trieste, abbiamo supportato l’associa-

zione Fuoricentro, abbiamo organizzato

in prima persona la regata per la Barco-

lana Notturna per i ragazzi diversamente

abili che regatano con i 2.4 ed, ancora,

abbiamo coorganizzato la manifestazione

a scopo benefico Sailing for Children,

riaffermando il valore della nostra pre-

senza sul territorio, e questo grazie

all’irrinunciabile sostegno che i soci

hanno offerto, mettendo spesso a dispo-

sizione le proprie imbarcazioni,oltreché

il proprio tempo e le proprie capacità.

LA SEDE

Nel corso dell’anno appena concluso è

proseguito il programma di interventi per

mantenere in efficienza e rendere sempre

più bella la nostra sede sociale: sono

trascorsi più di 13 anni dall’inaugurazione

della sede, dopo gli importanti lavori di

restauro finiti nel 2000, e la nostra casa

ci impegna in progressive opere di

manutenzione ordinaria e straordinaria,

necessarie anche in virtù della grande

frequentazione che caratterizza la sede

stessa. In relazione all’incremento vo-

lumetrico pro-

gettato sulla

copertura, dopo

aver ottenuto il

permesso di

costruire, ab-

biamo, nei ter-

mini temporali

corretti, pre-

sentato ancora

n e l l ’ e s t a t e

2012 la richie-

sta per il rin-

novo della concessione demaniale,

chiedendo ed ottenendo una durata

temporanea maggiore dei canonici 4

anni, da porre in relazione all’investi-

mento previsto. L’Autorità Portuale,

inoltre, dietro nostra istanza, ha assentito

di riunire le tre concessioni (casa, spazio

acqueo, e piazzale esterno) rilasciando,

dopo un complesso procedimento

burocratico, un nuovo atto della durata

di 15 anni che ci consente di affrontare

la realizzazione di quest’opera di grande

rilevanza per noi tutti. Questo, permette-

temi di sottolineare è un grande suc-

cesso per il circolo specialmente in questi

tempi difficili per le concessioni dema-

niali. I 15 anni di concessione ci permet-

tono di svolgere la nostra attività con

continuità, permettendoci inoltre di

progettare nuovi investimenti miglio-

rativi.

IL SETTORE MARE

Nel 2013 sono stati assegnati 3 nuovi

posti ormeggio, sono stati attuati 2 cambi

barca e 2 spostamenti. Il nostro parco

mezzi sociali viene mantenuto in piena

efficienza con sostituzioni periodiche,

che si rendono necessarie in con-

siderazione del grande utilizzo degli

Riprese RAI

alla prima

dell’Onda

dell’Incrociatore

6

CIR

CO

LO

stessi effettuato dal settore sportivo. Il

nostro Vela 1923 è stato, tra l’altro, in

cantiere per un intervento di riparazione

conseguente ad un danno subito da parte

di un concorrente in occasione della

regata Finozzi Alesani della stagione

precedente. E stato inoltre completato

l’intervento di prevenzione e conso-

lidamento ai piloni della testa del pontile

in prossimità con l’innesto del pontile

galleggiante ed è stata curata la manu-

tenzione del cavaliere sociale con un

intervento per la manutenzione e

sostituzione di parti di normale usura,

con la vista periodica da parte della ASS

, con una visita periziale straordinaria

obbligatoria da parte di un tecnico

preposto con conseguente intervento di

sostituzione dei supporti pistone di guida

e bulloneria varia e con trattamento di

piccole corrosioni. Abbiamo inoltre

provveduto alla sostituzione delle braghe

di sollevamento, risultando usurate le

vecchie.

L’ATTIVITA’ SPORTIVA

La Commissione Sportiva ha avuto un

gran lavoro da svolgere per affrontare e

seguire al meglio l’attività della squadra

agonistica, l’attività di divulgazione

rappresentata dalla scuola vela e dal pre-

agonismo oltre all’attività vera e propria

di organizzazione delle regate del circolo.

Sono state 16 le regate e manifestazioni

per il 2013 che hanno visto la parteci-

pazione complessiva di 322 derive e 562

imbarcazioni d’altura per un numero

totale di 884 imbarcazioni. Nel dettaglio

siamo particolarmente fieri della

manifestazione velica Loyd Register –

Sailing for Childres evento da noi

coorganizzato con Loyd Register a scopo

benefico il cui ottimo risultato è dovuto

ancora una volta alla generosa parte-

cipazione dei nostri soci. Nelle regate di

derive oltre al tradizionale Trofeo per

Paolo, a cui sono personalmente molto

legato e che rappresenta ormai un

classico di fine stagione, abbiamo or-

ganizzato una regata Nazionale per 49er,

le Regata di apertura, le regate di

selezione zonale di laser e i Trofei Bisso

e Ferin oltre al trofeo per la classe zero,

il campionato italiano classo Ufo e la One

design Sailing week. Abbiamo organizzato

la manifestazione ludica MareVino che

ha riscontrato una grande successo e il

trofeo Cral Insiel a settembre che ha visto

ancora un incremento di partecipazioni

con 233 imbarcazioni iscritte confer-

mandosi una delle manifestazioni più

affollate del golfo. Abbiamo introdotto

alcune piccole novità nel nostro sistema

di scuola vela, lavorando sulla durata dei

moduli dei corsi e sulla organizzazione

della giornata didattica, a terra in mare

e in piscina. Ci sono state 141 presenze

in 9 corsi e molti ragazzini hanno

ATTIVITA’ SPORTIVA 2013

La classe laser ha partecipato, oltre alle regate zonali, alle

regate di Coppa Italia, (Senigallia, Pietrabianca, Manfredonia,

Crotone) e alla tappa di Coppa Europa di Capodistria.

Eleonora Zuzich ha partecipato in rappresentanza dell’Italia

al campionato Europeo Laser under 16 sul lago Balaton. La

classe 420 ha partecipato oltre alle regate zonali, alle regate

nazionali di Marsala, Antignano e Andora, qualificando un

equipaggio per il campionato italiano di San Remo. La classe

Optimist, oltre alle regate zonali ha partecipato alle regate

di Pasqua a Portorose, alle selezioni interzonali di Senigallia,

al Meeting di Cervia, al Trofeo Ora Cup ad arco, al Trofeo

Lombardi a Malcesine sul lago di Garda, al Trofeo prima Vela

all’isola D’Elba, alle regate di Isola e alle regate di San Nicola

a Pola. Il 49er dei fratelli Savio (Stv, SVMM) ha partecipato

alle regate del circuito nazionale, in cui ha concluso in testa

alla rankin list nazionale, e al 6 posto il CICO, con alcune

partecipazioni alle regate internazionali. Matteo Savio con il

finn ha partecipato alla Silver Cup a Malcesine, oltre ad aver

partecipato al circuito di coppa Italia della classe Finn, e al

CICO in cui ha ben figurato giungendo al 7 posto overall. Vi

sono inoltre nelle classi Star, Snipe, Laser, Finn circa 20 soci,

di cui un congruo numero svolge attività Master, che

partecipano attivamente a regate nazionali e internazionali

con ottimi risultati: Francesco Faggiani ha vinto il titolo

nazionale master j per la classe Finn, e l’inossidabile Bruno

Catalan ha vinto il titolo Grand Master sempre nella classe

Finn. Ricordo inoltre il nostro Giulio Giovanella che con il

team di Luna Rossa ha partecipato alla Luis VItton Cup 2013

a San Francisco. Grandi successi sono stati raccolti anche

dai nostri soci che regatano sulle imbarcazioni d’altura.

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partecipato a 2 settimane di corso. Sono

stati impiegati 9 istruttori per lo

svolgimento della Scuola Vela coadiuvati

da un numero congruo di aiuto istruttori.

Quattordici bambini sono stati convocati

per il perfezionamento mentre quattro

sono stati selezionati per il pre-ago-

nismo, i cosiddetti Mini, per l’anno 2014.

L’ATTIVITA’ AGONISTICA

Le squadre agonistiche sono state com-

poste da 48 atleti suddivisi nelle classi

Optimist cadetti e juniores, Laser, 420,

470 e 49er. I punti rilevanti attorno ai quali

è stata svolta la programmazione

agonistica sono stati: censimento tecnico

dei componenti delle squadre, con la

creazione di una scheda personale,

analisi individuale dei deficit tecnici e

determinazione di un programma di

lavoro specifico; ottimizzazione della

partecipazione nelle diverse classi, con

considerazioni dei passaggi di classe da

Optimist a Laser e 420; programmazione

delle regate in trasferta in funzione dei

costi e del livello tecnico degli atleti. Tale

strategia è volta ad una ottimizzazione

nell’impiego delle risorse economiche da

un lato e, dall’altro, a perseguire una

graduale crescita degli atleti. Le regate

sociali sono state un successo: le tre

giornate delle regate si sono svolte

all’insegna dei 200 anni di storia che STV

e YCA formano assieme condividendo la

passione per il mare e per lo sport. La

ALBO D’ORO 2013

Campione Italiano classe Meteor Adriano Condello

Campione Italiano classe ORC C1 Paolo Pinelli

Campione Italiano classe ORC C2 Alberto Bolzan

Campione Italiano classe ORC R3 Lorenzo Bodini

Campione Nazionale G Master Finn Bruno Catalan

Campione Nazionale J Master Finn Francesco Faggiani

giornata del Nastro Azzurro è stata anche

divertente in quanto vivacizzata dal

mistero della boa scomparsa che, seppur

invalidando la classifica per il prestigioso

trofeo sociale, ha però permesso di

mettere in luce lo spirito sportivo che

anima i soci del Pontile Istria e del vicino

Molo Sartorio. Infine, ancora una volta la

Triestina della Vela si è aggiudicata il

premio per la società più numerosa alla

Coppa d’Autunno edizione 2013 a

dimostrazione della nostra vivacità

sportiva. In termini di programma delle

attività dobbiamo procedere in ogni

settore con l’attività già impostata e, se

sarà possibile, applicare maggiore

energia, riconfermando l’impegno

profuso nel settore dello sport che

tradizionalmente rappresenta circa il 30%

delle nostre spese. Relativamente alle

squadre agonistiche confermiamo

l’impegno della scorsa stagione, dopo

aver raggiunto un buon assetto con gli

allenatori, mentre stiamo redigendo il

programma definitivo delle regate alla

luce della

p r o g r a m -

mazione de-

gli allena-

menti iniziati

con regola-

rità già a

partire dal

mese di feb-

braio.

CIR

CO

LO

pg

8

CIR

CO

LO

Alle ore 10.15 si aprono ilavori dell’assemblea: pre-senti 183 soci. Presiedel’assise Roberto Sponzamentre segretario è LucaSteffè. Ecco, di seguito,una sintesi del verbale.

Tutto a verbaleA

lle ore 10.15 il Presidente,

constatata la regolarità della

convocazione, dichiara l’Assem-

blea regolarmente costituita ed atta a

deliberare. Prende la parola il Presidente

della S.T.V. Fabio Zlatich che

espone in un’ampia relazio-

ne le attività sociali dell’ulti-

mo anno (vedi pagg. prece-

denti). Conclusa la relazione

intervengono con quesiti e

riflessioni sui temi dello

sport e della sede diversi

soci originando un ampio

confronto. A tutte le osser-

vazioni rispondono il presi-

dente e il direttore sportivo.

Dopo l’ampio dibattito, l’As-

semblea approva la relazio-

ne del Presidente. Prende la

parola il tesoriere Gino

Neglia che dà lettura del

bilancio consuntivo 2013

analizzandolo con l’aiuto di

alcune slide. Viene evidenziata la consis-

tente diminuzione dei contributi erogati

dagli Enti pubblici, le minori entrate della

scuola vela, giustificate dalla crisi gene-

rale, e il conseguente sforzo del Direttivo

nel contenere le spese, per compensare

le minori entrate del 2013 rispetto al

2012. In conclusione il bilancio chiude in

un sostanziale equilibrio economico. Il

Presidente del Collegio dei Revisori dei

Conti conferma che il bilancio sociale è

stato redatto a norma della legge per

Associazioni Sportive Dilettantistiche ed

invita i soci ad approvarlo. Dopo breve

discussione il bilancio consuntivo 2013

viene messo ai voti ed approvato a larga

maggioranza. Nel presentare il bilancio

preventivo 2014 il tesoriere Neglia

spiega, con l’aiuto di alcuni grafici,

l’andamento dei costi negli ultimi dieci

anni, settore per settore, confrontandolo

con l’inadeguato incremento delle

entrate. Si elenca, a titolo di esempio, una

serie di opere di manutenzione ordinaria

e straordinaria oltre ad alcuni interventi

migliorativi della sede sociale, che il

Direttivo ritiene di grande importanza e

da avviare. Propone dunque un incremen-

to del 10% delle quote sociali per

garantire la possibilità di effettuare nei

tempi previsti il piano di manutenzioni

illustrato. Il tesoriere sottopone quindi

all’Assemblea il bilancio preventivo con

l’ipotesi d’incremento delle quote sociali.

Il Presidente dell’Assemblea, Roberto

Sponza, rispondendo ad alcuni soci ricor-

da che lo Statuto elenca chiaramente

quali siano i compiti dell’assemblea ordi-

naria, tra cui figura la determinazione dei

canoni sociali, che sono essenziali per la

formazione del bilancio preventivo. Viene

dunque messo ai voti il bilancio così

come proposto dal Consiglio Direttivo,

con la previsione dell’aumento delle

quote sociali che viene approvato a mag-

gioranza. Il Presidente Zlatich ringrazia i

soci e consegna, infine, i distintivi d’oro

e quelli con brillante ai soci che hanno

compiuto 25 e 50 anni di vita associativa.

Alle 13.30 l’Assemblea viene chiusa.

DISTINTIVO D’ORO

Nel corso del 2013 i seguenti soci

hanno maturato 25 anni di

associazione

Fulvia Alberi, Francesca

Cappello, Sergio Ledo, Carlo

Mosco, Emanuela Perizzi

Chierego, Luigi Rinaudo

DISTINTIVO D’ORO

CON BRILLANTE

Nel corso del 2013 i seguenti

soci hanno maturato 50 anni di

associazione

Nicolò Ferro, Cesare Zerini

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A lezione di velaL

a Triestina della Vela, dall’anno 1923,si impegna a promuovere la culturavelica e marinara a Trieste ed ha for-

mato negli anni ottimi atleti e appassio-nati di vela. Anche quest’anno, come datradizione, la S.T.V. organizza la Scuola diVela estiva per ragazzi dai 6 ai 13 anni.Lo scopo della nostra Scuola di Vela è diaccrescere nei più giovani la passione peril mondo del mare e della vela, attraver-so la didattica (teoria dell’imbarcazionea vela, arte marinaresca, cenni dimetereologia), il gioco (quiz, test e gio-chi di squadra) e la pratica in mare, finoa portarli a navigare in modo indipenden-te nelle diverse andature. I corsi di velasono strutturati in moduli di una settima-na (5 giorni), dal lunedi al venerdi, dalle

ore 8.00 alle ore 17.00. Un corso è gene-

ralmente sufficiente a comprendere le

basi dello sport, ma noi ne consigliamo

almeno due. L’impostazione dei nostri

corsi permette di frequentare anche mo-

duli non consecutivi. Gli istruttori della

Scuola di Vela della S.T.V. sono qualifica-

ti presso la Federazione Italiana Vela e

ciò garantisce qualità ed efficacia del-

l’insegnamento. Gli allievi di ogni corso

saranno suddivisi dagli istruttori in grup-

pi n base all’età, all’esperienza acquisita

ed alle capacità dimostrate dagli allievi

stessi. I più piccoli usciranno in mare con

l’Optimist mentre i ragazzi più grandi uti-

lizzeranno l’Equipe.

Non ci rimane che augure Buon Vento a

tutti.

SP

OR

T

10

RIC

OR

DI

Gli amici più

giovani rimangono

attoniti quandoracconto come fos-sero i trasporti all’epoca delle mieprime trasferte.Allora le automo-bili erano moltopoche e ben rarequelle attrezzatecon gancio e car-rello, per cui resta-vano due soluzioni:o caricare la barcasu un carro ferro-viario, oppure no-leggiare un ca-mion. Tutte e duele soluzioni eranopiuttosto costose,

per cui era uso caricare più barche sullostesso mezzo per dividere i costi. ATrieste le cose iniziarono con il noleggiodi un carro a quattroruote gommate, datrainare a mano conil quale andavamoalla “Innocenti” anoleggiare tubi emorsetti per co-struire un tralicciosul cassone del ca-mion, per poi cari-care tre barche so-vrapposte. Caricarele due più basse nonera facile, ma nem-meno drammatico,

ben diverso il discorso per quella che

stava più in alto. Risolto il problema

barche, rimaneva il problema uomini, che

dovevano pur spostarsi. Uno o due

stavano in cabina con l’autista, però ne

rimanevano altri quattro che, quatti

quatti, senza che l’autista se ne

avvedesse, s’intrufolavano nelle barche

e le spese ne traevano giovamento. Io

penso che l’autista se ne fosse sempre

accorto, ma ogni volta arrivati a

destinazione, faceva finta di stupirsi

quando dalle barche spuntavano degli

zombie. Lui aveva bisogno di noi e noi di

lui, I tempi non erano facili, per cui..La

prima trasferta importante la feci a Luino.

La Luino dei tempi d’oro, con quasi cento

barche al via. Poichè ero molto giovane

e non avevo ancora i documenti – Trieste

allora era Territorio Libero amministrato

dal Governo Alleato (USA, GB) e per

entrare e uscire dalla città era necessario

varcare il confine – il problema venne

risolto al solito modo: dentro la barca e

coperto dai sacchi delle vele! Nel caso

Come si viaggiavaai tempi andati

Giorgio Brezich e

Nino Zorzetto

sullo Snipe

sociale nel 1954

11

RIC

OR

DI

di spedizione via ferroviaria le cose erano

più complicate, perché si dovevano

portare le barche alla stazione ferroviaria

con il solito carro a mano, caricarle sul

vagone, rizzare le barche con fili di ferro

per impedirne il movimento, passare la

verifica del capo stazione, pagare il nolo

e, soprattutto, sperare che prima o poi

arrivassero a destinazione integre e in

tempo per la regata. Pensate che la

normativa federale prevedeva che nei

bandi di regata venissero scritte le

indicazioni in caso di spedizione per

ferrovia (e questo era logico visto che il

Circolo organizzatore si incaricava di

svincolare la barca all’arrivo e portarla

in sede). Le barche allora erano rigorosa-

mente di legno mas-

sello, che in viaggio si

asciugava creando

delle fessure tra i vari

corsi del fasciame e

molto spesso, arrivati

a destinazione, si do-

veva bagnare lo scafo

per renderlo nuova-

mente a tenuta. Col

passare del tempo la

disponibilità di mac-

chine aumentò, per cui

sentimmo la necessità

di avere dei carrelli

che però non erano in

commercio e quindi

venivano costruiti artigianalmente con

assali di macchine incidentate e tubi del

gas dismessi. Va precisato che il carrello

non era previsto neppure dal Codice della

Strada e, quando abbiamo iniziato a

trasportare barche con questo sistema,

sono anche iniziate le avventure e le

sorprese con i vigili che spesso ci

impedivano di continuare il viaggio in

quanto fuori legge. Sembra folle! Però le

cose stavano proprio così e noi ci

dertivamo lo stesso forse perché

avevamo tanto entusiasmo e ci

sentivamo dei privilegiati, quando la

maggioranza dei nostri coetanei non si

allontanava mai dalla città, mentre noi

giravamo l’Italia e l’Europa.

Quando il regime fascista crollò

nell’ottobre del 1943 e l’Italia si

arrese, il territorio fu occupato dalle

forze tedesche, che crearono la zona

operativa del Litorale Adriatico. L’esercito

jugoslavo è entrato Trieste il 1 ° maggio 1945,

dopo una bat-

taglia nel città

di Opicina. La

Divisione 2nd

(Nuova Zelan-

da), della 8 ª

Armata britan-

nica è arrivata

il giorno suc-

cessivo. Il 15

settembre 1947

il trattato di

pace tra le Na-

zioni Unite e

l’Italia è stato ratificato e istituisce il Ter-

ritorio Libero di Trieste. Il Territorio Libero

di Trieste è stato diviso in due aree: una è la

città portuale di Trieste, con una

stretta fascia costiera a nord-

ovest (zona A), l’altra, più

grande (Zona B) è stata costi-

tuita da una piccola porzione

della parte nord-occidentale

della penisola istriana. Tutta-

via, il territorio non ha mai

ricevuto il suo previsto auto-

governo ed è stato mantenuto

sotto occupazione militare ri-

spettando la divisione ammi-

nistrativa in due zone: la zona

A è stata amministrata dalle

forze britanniche e americane,

mentre la zona B è stata ammi-

nistrata per l’esercito nazio-

nale jugoslavo. Il 5 ottobre

1954, il Memorandum di Londra

è stato firmato dai ministri

degli Stati Uniti, Regno Unito,

Italia e Jugoslavia: ex Zona A

con Trieste in Italia per un’amministrazione

civile ordinario, e la zona B, che aveva già

incorporato

un governo

c o m u n i s t a

dal 1947,

alla Jugo-

slavia. Nel

1975 il trat-

tato bilate-

rale di Osi-

mo è stato

firmato a O-

simo e ra-

tificato due

anni più

tardi, defi-

nitivamente fermandosi rispettive pretese

sulla ex Territorio Libero di Trieste tra Italia

e Yugoslavia. Il 25 giugno 1991, la Slovenia è

diventata indipendente dalla Jugoslavia, la

Slovenia hanno aderito all’Unione europea

il 1 ° maggio 2004.

Portaerei

con arei

inglesi

(non USA) alla

Stazione

Marittima

12

SPO

RT N

EWS S

PORT

NEW

SCol Melges aMontecarlo

SP

OR

T

Alla tattica del Melges 20 Maolca

dell’armatore Manfredi Vianini

Tolomei, Lorenzo Bodini vince la

Primo Cup 2014 a Montecarlo con due

primi e due secondi posti in condizioni

meteorologiche molto difficili. Dietro a

Lorenzo molti equipaggi americani, russi

e italiani. Questo risultato del nostro so-

cio segue alla vittoria dell’evento prece-

dente svoltosi a Montecarlo nella prima

decade di gennaio di quest’anno.foto di Nathalie Colloud

Omaggio adAgostino Straulino

Quest’anno ricorre il centenario

della nascita di Agostino

Straulino (Lussimpiccolo 10/10/

1914). Su spontanea iniziativa si è co-

stituito un comitato con il fine di cele-

brare forse il più grande velista italiano

di sempre, senza trascurare alcun aspet-

to della sua vita: la sua Lussino, la Mari-

na Militare e la Vela. L’Assemblea annua-

le della XIII Zona ha deciso di dedicargli

la Stagione Agonistica 2014 e di apporre

sul bando di ogni regata un logo

commemorativo realizzato grazie al

fattivo impegno dello Yacht Club Adriaco.

13

Classe FinnS

PO

RT

Caldaro, 27 aprile – L’Associazione

Velica Lago di Caldaro ha

organizzato la terza tappa della

Coppa Italia Finn 2014, valida anche per

la nuova Ranking della Federazione

Italiana Vela. 60 Finn provenienti da

Italia, Austria, Germania e Svizzera con

13 circoli italiani e 17 stranieri

rappresentati, si sono affrontati in due

giornate di programma.Nella giornata di

sabato si è disputata una prova con vento

da Nord dopo una lunga attesa. Le

particolari condizioni con vento da Nord

hanno visto disputare la prova con

percorso con boe da girare a dritta, dando

grande spettacolo nei giri di boa per la

numerosa flotta in acqua. Dalla prima

bolina il dominatore della regata è stato

Francesco Faggiani (Triestina Vela) che

girava al comando tutta la regata seguito

da Thomas Pichler (AV Caldaro), tranne

che sull’ultimo lato di poppa, quando è

stato raggiunto dal timoniere austriaco

Michael Gubi (già Campione del mondo

nella categoria Grand Master), in

compagnia del giovane e promettente

Matteo Savio (C.V. Muggia), ed a seguire

Peter Stuffer (A.V. Caldaro). Sul traguardo

tagliava per primo

Michael Gubi, se-

guito dal Junior

Matteo Savio e

Peter Stuffer. Solo

quarto il segretario

Francesco Faggia-

ni. La regata si è

conclusa domenica

senza altre prove

disputate con la

classifica del primo

giorno a causa del-

la pioggia e dell’assenza del vento. Il

trofeo a squadre Dr. Schaer 2014 va al

trio della XVII zona formato da Faggiani

e Piculin della STV insieme a Walter

Riosa (S.C. Ausonia). La regata è stata

anche la prima

tappa del circuito

Alpen Cup, che

prevede quattro

eventi in Italia,

Austria, Svizzera e

Germania. Il pros-

simo appuntamen-

to della Coppa Ita-

lia è previsto a

Porto San Giorgio il

21 e 22 giugno.

Coppa Italia 2014: l’austriaco Michael Gubi si aggiudi-ca la Nazionale Finn a Caldaro. Primo degli italiani il

giovane Matteo Savio

Foto diPaola Zarattini

Marisa Bruckner

14

SP

OR

T

Vi presento la squaM

embri: 7 juniores, 9 cadetti, 1pre-agonista. Allenatori: SandiDekleva, Marco Meloni. Atleti

di riferimento: Silvia Penso, Irene

Michelini, Federico Borghi, Diego

Napolitano. E’ la nostra

SQUADRA OPTIMIST e,

come da programma

2014, gli atleti si

allenano 3-4 giorni la

settimana. Gli allena-

menti sono composti da

teoria, condizione fisica e

uscite in mare. Tra alle-

namenti e regate gli atleti

più bravi hanno trascorso

al Circolo dall’inizio

dell’anno più di quaranta giornate.

Quest’anno la squadra ha partecipato a

tre regate: l’Internazionale di Portorose

caratterizzato da vento sostenuto e buoni

piazzamenti; l’Interzonale di Marina di

Ravenna svolto con poco vento che ci ha

portato un po’ di sfortuna poichè nessuno

degli atleti sì e qualificato per le

prossime selezioni na-

zionali dei campionati

Mondiali ed Europei. Gli

atleti più vicini alle qua-

lifiche sono stati Diego

Napolitano a un punto e

Silvia Penso a cinque

punti dopo cinque prove

disputate; infine la terza

regata ovvero la selezione

zonale per la regata a

squadre dove i nostri a-

tleti si sono piazzati in un

ottimo secondo posto, subito dietro allo

Yacht Club Adriaco. Anche in questa

occasione abbiamo avuto un po’ di

sfortuna nella finale che si è svolta in

circostanze di vento quasi nullo. Gli

eventi prossimi per gli atleti optimist

sono: la regata di Pasqua a Portorose e

la regata del 1ºmaggio a Muggia con il

primo raduno zonale optimist.

LA SQUADRA 420

Membri: 3 equipaggi juniors + 1

equipaggio che inizierà l’atività nei

prossimi mesi. Allenatori: Sandi Dekleva,

Gabriele De Angelis. Atleti di riferimento:

Andrea Picciotto, Ilaria Borghi. Il

programma 420 e molto simile al

programma optimist con 3-4 allenamenti

settimanali anche se a causa di impegni

scolastici gli atleti si sono allenati meno

del previsto mettendo a registro circa

venti uscite nel 2014. Fino ad ora la

Nelle foto in alto e

sotto la squadra

agonista Optimist

15

SP

OR

T squadra agonistica

squadra a partecipato solamente ad una

regata nazionale con piazzamento nelle

retrovie. Il risultato non soddisfacente ha

rafforzato l’equipaggio che ha deciso di

investire in attrezzatura (nuove vele) e

nella ricerca di uno scafo competitivo. A

breve due giovani e promettenti atlete,

Silvia Penso e Giulia Bernardi,

passeranno dalla classe Optimist alla

classe 420 con l’ambizioso obiettivo di

far crescere ulteriormente la classe.

PROSSIMI EVENTI

Eventi di classe previsti in mare nei

prossimi mesi: l’Isola Spring Cup in

Slovenia e i l Trofeo Ferrin-Bongo.

Entrambe le squadre agonistiche possono

contare su un’ottima e ampia attrezzatura

sportiva: gommoni revisionati e

funzionanti, furgoni di prima scelta

revisionati, nuovo rimorchio Laser,

rimorchio 420 revisionato

e, infine, rimorchio

optimist.

LA PROMESSA

Stimolati dal Direttore

sportivo Francesco Fag-

giani, gli allenatori della

squadra agonistica e gli

atleti azzardano una

promessa: costante im-

pegno e soprattutto

risultati importanti per mantenere alta la

bandiera del Circolo.

Quale contropartita i nostri sportivi

chiedono ai soci di “dare una mano”

perché la vera grande squadra è tutta la

Triestina della Vela. E pazienza se il

pavimento sotto la terrazza sarà ogni

tanto bagnato o i soci saranno costretti

a sopportare qualche disagio in più,

aggiungo io, d’altronde

siamo una società sportiva.

Ad ogni modo è importante

che tutto il Circolo partecipi

alla crescita umana ed

agonistica dei nostri gio-

vani atleti, ognuno con la

propria sensibilità e le

proprie competenze, cer-

cando il più possibile di non

dimenticare che siamo una

ASD e anche una piccola

palestra di vita all’interno

della quale i nostri ragazzi possono e

devono trovare il clima familiare che ha

sempre contraddistinto il nostro grande

Circolo. pg

La squadra

agonistica Laser

La squadra

agonistica 420

16

Ultima domenica di gennaiosignifica grande sci per la STV.Come da tradizione anche

quest’anno i soci amanti dello sci si sonodati appuntamento sulle nevi delloZoncolan per la disputa del Nastro Biancoassieme agli amici dello Yacht ClubAdriaco. La formula è ormai lasperimentatissima combinazione traHotel Gardel al sabato sera e pistanumero 1 nel comprensorio delloZoncolan il giorno successivo per la gara.Difficile trovare alternativa più favorevoleper il rapporto qualità/prezzo e per lavicinanza delle piste a Trieste. Quindi,dopo la tradizionale sauna e piscina alcentro benessere dell’ hotel, ottima cenaed estrazione dei pettorali per le variecategorie in gara. Come sempre risate edillazioni in merito alle estrazioni chedovrebbero favorire Tizio piuttosto cheCajo. Quest’anno forse, anche a causadella concomitanza con la Colgallina Cup,assenti alcuni tra i favoriti già vincitoridelle precedenti edizioni come Stefano

Longhi e Decio Romanò. Manca anche il

Presidente Zlatich, più noto nell’ambiente

come “Ginocchia di cristallo”.

Quest’anno l’assenza non è dovuta ai

poveri menischi del nostro “Duce” ma a

una più tradizionale influenza. Il mattino

successivo la parola d’ordine è sveglia

presto, rapida colazione e via sulle piste

anche perché chi arriverà in ritardo

troverà il parcheggio già pieno d’auto e

dovrà iniziare il riscaldamento con una

camminata con scarponi ai piedi e sci in

spalla. L’organizzazione della STV come

sempre è teutonica. Furgone con i viveri

e gradele varie già al loro posto all’alba e

consegna pettorali sotto gli occhi vigili

di Ucetta, Elettra, Paolo e Gabriella. A

regolare la fila l’imponente figura di Piero

Catalan che scoraggia chiunque osa

pensare di fare il furbo. Gli atleti intanto

stanno già facendo ricognizione. Anticipa

qua, lasa corer là, ocio la dopia. La pista

Numero 1 dello Zoncolan si presenta ben

innevata e il muro iniziale metterà

sicuramente a dura prova gli atleti.

Valanga rosaal Nastro Bianco

di Stefano Michelazzi

17

SP

OR

T

Qualcuno dice troppo ma una partenza a

fine muro renderebbe la competizione

anche troppo facile. Come sempre

accontentare tutti è difficile. Alle ore 10

si parte. Prima i più piccoli, dopo i meno

giovani e poi tutti gli altri. Il muro,

all’inizio perfetto, con i passaggi tende a

scalinarsi e a indurirsi rendendo

difficoltosa la superconduzione dei nostri

atleti. Nelle categorie Master è lotta dura

ma quest’anno il giovane Maurizio

Sambo, grazie al cambio di categoria,

mette in riga tutti. Ottimo tempo anche

del rientrante Bruno Catalan mentre, forse

a causa di una recente operazione

all’ernia, ci è sembrato un po’ sottotono

Sergio Battistella. A fine gara si è giustifi-

cato con “go tegnu un po troppo, dovevo

molar de più”. E’ la giovane campionessa

in carica Silvia Penso però ad

avere il miglior tempo fino alla

partenza dell’ultimo atleta.

Caterina Cibibin è l’ultima atleta

STV in gara ma al traguardo sarà

lei la prima. Sciatrice di altissimo

livello mette le mani sul Nastro

Bianco alla sua prima parte-

cipazione . Chapeau. Papà Mas-

simo che come sempre non ha

corso con le più svariate scuse

quest’anno avrà di che essere

orgoglioso. La tensione del geni-

tore in partenza era comunque

palpabile anche se la brava Cate-

rina di gare ne ha già fatte a

centinaia. Alle ore 12.00 premia-

zione e medaglie per tutti sem-

pre assieme agli amici dell’A-

driaco che sono partiti imme-

diatamente dopo i nostri atleti.

Al termine delle premiazioni

grande grigliata per tutti.

Abbondante e ottima la qualità

della carne ma il premio

“Mountain Master Chef “ va ai

kapuzi del duo Ucetta/La Rana .

A rallegrare il tutto il Gran

Pampel offerto dall’amico Jure

Padoan che metterà a dura prova

gli alcol test in agguato sulla via

del ritorno. Una menzione alla

capacità del cane del Presidente Rossetti

che è riuscito a scroccare una quantità

di carne da tutti i tavoli veramente

impressionante. Probabilmente il buon

Checco da buon lussignan a conoscenza

dell’evento “no ge dava de magnar de

mesi”. A nome di tutto il Consiglio

Direttivo volevo ringraziare in ordine

sparso Ucetta, La Rana, Zappa, Paolo,

Elettra, Gabriella, Nerino, Massimo,

Alessio e tutti quelli che come sempre

hanno collaborato per la riuscita

dell’evento. L’unico rammarico, se mi è

permesso, è di vedere pochi consoci,

soprattutto tra quelli con meno anni d’as-

sociazione, partecipare a questi eventi

che da sempre rinsaldano lo spirito che

caratterizza la nostra associazione.

18

PE

RS

ON

AG

GI

CHI Eʼ, CHI ERAP

arlare di Rossetti non è facile perchéla conoscenza di questo

personaggio è statalegata al suo Nibbio edalla Barcolana. Il suoricordo forse è statoinflazionato da tantenotizie però tutte legatealla sua attività con ilNibbio avvenuta neglianni più recenti. MaBruno Rossetti, Brunettoper tutti, è stato unvelista che ha iniziato lasua attività già nel 1943,nel pieno della SecondaGuerra Mondiale, con iDinghy 12’ per poiproseguirla con il bec-caccino. Il beccaccino

oggi è più conosciuto con il nome inglesedi snipe che identifica però sempre lostesso volatile. Brunetto, da grandeappassionato, divenne armatore delbeccaccino Nibbio numero velico I-198costruito da un carpentiere in via dellaValle (probabilmente Vascon), barcapesantissima che però fece epocapassando di mano in mano. Tanti aspirantivelisti hanno potuto iniziare l’attivitàproprio sul Nibbietto di Bruno, incluso unUfficiale dell’esercito USA nel periodo delGoverno Militare Alleato. Brunetto fu laguida dei giovani apprendisti velistiperché lui era sempre presente allaTriestina della Vela per cui era i lriferimento, la conoscenza velica edanche comportamentale che venivatrasmessa quotidianamente. Nell’imme-diato periodo dopo la fine della SecondaGuerra Mondiale la vita del giovanevelista era molto semplice e spartanaperché non esistevano gli allenatori/accompagnatori di oggi, non c’eranomezzi di assistenza (gommoni e motori

fuoribordo semplicemente non

esistevano ancora) per cui eravamo

liberi, lasciati a noi stessi mettendoci fin

da subito di fronte ai problemi ed alla

realtà. Si iniziava navigando in Sacchetta

disputando piccole sfide con gli amici

girando le varie boe e “garofolini” che

erano sistemati nell’area per ormeggiare

le barche da lavoro. Quindi in pratica,

anche se soli, eravamo comunque sotto

controllo ed in zona ritenuta non

pericolosa anche in caso di immancabili

ed improvvisi neverini estivi. Le

imbarcazioni che avevamo a disposizione

riflettevano questa semplicità e si

riducevano semplicemente a tre

possibilità: singolo - Iole Olimpionica,

doppio - Beccaccino, doppio per i grandi

Star. Brunetto, lavorando alla STV anche

12 ore al giorno, ci seguiva dando regole,

consigli, istruzioni. Il suo sguardo esperto

vedeva subito chi avrebbe potuto dare

qualche cosa di positivo nello sport.

Probabilmente, o quasi sicuramente,

riferiva le sue valutazioni ai dirigenti di

allora in modo da renderli partecipi degli

sviluppi delle abilità e dei comportamenti

degli allievi. Brunetto è entrato a far parte

della STV nel

1943 ed ha

sempre contri-

buito alla vita

del club sia

sportivamente

che umana-

mente. Molto

frequentemente

Brunetto la-

vorava in com-

pagnia di En-

nio Loy, anche

lui esperto ve-

lista e futuro

insegnate al-

l’Istituto Tec-

19

nico Nautico e poi emigrato in Cile. I due

avevano appunto l’occhio fine e

l’esperienza necessaria per divenire,

insieme al Direttore Sportivo Mario

Finozzi, tra i primi istruttori di vela della

FIV, allora ancora USVI. Si deve anche a

loro il successo della Scuola Vela della

STV che è una delle prime, o la prima,

fondata in Italia. Queste tradizioni hanno

indotto alcuni anni fa il Consiglio

Direttivo della Triestina della Vela ad

intitolare permanentemente la

tradizionale scuola vela estiva “Scuola

Vela Bruno Rossetti”. Quanti giovani

hanno potuto guadagnare qualche soldo

collaborando con lui a dipingere le

barche degli armatori che affidavano i

loro gioielli al mago delle pitturazioni,

oppure lavorando in Punto Franco

Vecchio nel magazzino di Valentina

Cosulich, e diretto da Brunetto, a

confezionare i pacchi del Piano Marshall

che venivano spediti in vari Paesi

bisognosi degli aiuti degli Stati Uniti.

Brunetto non amava usare lo spruzzo od

il rullo per applicare le vernici ma

solamente il pennello ed era talmente

bravo da ottenere risultati strabilianti. E’

rimasto famoso il depliant pubblicitario

di una notissima marca di vernici che

pubblicizzava un suo prodotto attraverso

una fotografia del Cigno Nero che

rifletteva sull’acqua una sua lucidissima

fiancata di colore nero. Il prodotto era

stato applicato a pennello da Brunetto

e, dettaglio non trascurabile, la barca era

grande circa 15 metri. Brunetto è sempre

stato generoso ed amante della gioventù,

sempre pronto ad aiutare manualmente

e sportivamente quelli che lui reputava

degni di attenzione, ma allo stesso tempo

era molto severo ed attento ai

comportamenti. Spesso le sospensioni

venivano inflitte da lui direttamente con

la semplice formula: te pol restar a casa

per ….tot periodo. Nessuno si è mai

lamentato del trattamento considerato

severo ma imparziale visto che ne è stato

vittima anche il nipote Piero Barcia che

aveva trasgredito gli ordini uscendo dalla

Sacchetta. Anche allora si disputava

annualmente il “Nastro azzurro” che era

l’occasione per rispolverare il Nibbio, che

nel frattempo dal 1948 era divenuto

proprietà di Brunetto, armato con gli

allievi più promet-

tenti che erano

chiamati a colla-

borare nel prepa-

rare la barca per

l’evento. Preparare

la barca era l’e-

spressione esatta

perché si toglieva

la tuga, l’elica del

motore entrobordo,

tutto il materiale

mobile, si arma-

vano le vele da

regata che spesso erano quelle di una

Star, si puliva adeguatamente la carena.

Il tutto per godere della presenza a bordo

di solo qualche ora, ma volete consi-

derare il piacere e l’onore di aver vele-

ggiato a bordo di una barca ”grande” ma

soprattutto di essere stati scelti per far

parte dell’equipaggio del Nibbio. Tutti i

ragazzi lo consideravamo un importante

traguardo della propria carriera velica.

Brunetto è sempre stato il Comandante

del Mau Ciau la barca sociale adibita ad

assistenza regate e barca comitato, come

oggi avviene con il Vela 1923, che è

ritratto in moltissime fotografie del

nostro archivio in compagnia di tanti volti

rimasti nella nostra memoria. In

conclusione Brunetto è stato il socio che

ha amato durante tutta la sua vita la

nostra società sempre disponibile a dare

tutto per il bene comune cioè la Triestina

della Vela. L’ultimo ricordo è di Brunetto

in casa di riposo, dove ha trascorso

l’ultimo periodo della sua vita, quando il

suo equipaggio gli ha portato una copia

del libro che documenta l’attività sua con

l’amato Nibbio 1921 con il guidone della

STV. Non ci sono state parole ma due

lacrimoni di commozione hanno bagnato

la copertina.

Gli Amici di Brunetto

PE

RS

ON

AG

GI

20

SP

OR

T

Auguri 2013 efelice 2014Auguri 2013 efelice 2014

FESTA DI CIRCOLO

Musiche, cene e festeggiamenti per un riccoprogramma di fine anno i cui protagonisti sono staticome sempre i nostri soci

E’ Nereo Battaglia-

rini il vincitore

2013 della 49ma

edizione della Cop-

pa Calbu grazie alla

fantasiosa perfor-

mance delle “boe

fantasma” del Na-

stro Azzurro. Duran-

te la Cena sociale

del 14 dicembre

scorso e davanti a

più di 100 soci, l’i-

nossidabile pre-

sidente di Giuria,

Niki Orciuolo, con-

segna il trofeo al

preannunciato vin-

citore Nereo che,

guardando l’obiet-

tivo della macchina

fotografica, strizza

l’occhio al 2014. La

conviviale è oramai

una consolidata

tradizione nonché

momento fondamentale dell’anno che si

sta chiudendo durante la quale si svol-

gono le premiazioni della Coppa Calbu,

appunto, del Nastro Bianco e del Nastro

Giallo. Se per l’amico e socio Nereo il

risultato era fin da subito scontato per il

Nastro Bianco ha fatto molto piacere la

vittoria di Silvia Penso che con gli sci ai

piedi è davvero inarrestabile. Il Nastro

Azzurro, invece, attende ancora un

vincitore che forse, considerata la

parentesi delle “boe fantasma”, è sparito

pure lui. Qualche giorno più tardi ecco il

Brindisi degli Auguri di Natale e la

presentazione dei nuovi soci. Anche in

questa bellissima cornice di famiglia

sono stati più di cento gli amici presenti

ai quali è stato offerto un rinfresco a base

di tartine e stuzzichini vari innaffiando il

tutto con i vini avanzati dalla Mare &

Vino. Calorosi applausi ai nuovi 12 soci

del nostro Circolo. A chiudere un bellis-

simo dicembre ed un altrettanto generoso

2013 è stata la Festa di Capodanno

organizzata dalla nostra Giuliana durante

la quale più di 90 persone hanno cenato

e ballato fino a tarda ora con un piccolo

break alla mezzanotte in punto per

salutare con speranza (e qualche

“botto”) il 2014.

21

Notizie in breveCarrello per il Laser

Alla Stv la nazionale

paraolimpica di vela

Riconoscimento

prestigioso del CONI

Raccontami il mare

DA

LLA

ST

V

Per il raduno della nazionale abbiamo al-

zato lo Union Jack di cortesia (in foto lo

skud rimessato).

E’pronto! Grazie allo sforzo del Direttore

Sportivo il nuovo carrello dedicato alla

classe Laser ha la sua razionale sovra-

struttura.

Premiata dal CONI per la sua ottima atti-

vità agonistica la nostra giovane atleta

Wetzl. Congratulazioni da tutti i soci del-

la Triestina della Vela

Grande successo della manifestazione

promossa dal nostro instancabile Niki

Orciuolo “Raccontami il mare”, Prima edi-

zione del concorso di racconti brevi sul

mare. L’iniziativa, nata in sordina e sen-

za pretese, ha avuto un successo inaspet-

tato: 50 racconti (di cui 6 di soci della

Stva) e più di 100 persone presenti alla

premiazione in terrazza. Tutto ciò fa ben

sperare per la Secon-

da edizione nel 2015 -

afferma Niki - che po-

tremo far crescere

pubblicizzandola e dif-

fondendola anche agli

altri Circoli della Zona.

Un particolare ringra-

ziamento per la collaborazione a Sandro

Ulcigrai, Massimo e Gabriella Cibibin.

22

Ecoscandagli diultima generazione(II° parte)di Pino Bollis

Si sa che il suono si propaga bene neifluidi, e quindi anche nell’acqua,sotto forma di onda sonora. Ciò

avviene con una determinata frequenza,cioè con un dato numero (classificato incicli o chiloherz) di onde prodotte in unsecondo. Sono basse le frequenze di 50chilohertz, alte quelle di 200 chilohertz.Alcuni strumenti lavorano anche a 500chilohertz. L’emissione del segnale sidiparte dal trasduttore a cono. A 200 kHz

si forma un cono stretto,da 8° a 20°, utile perindividuare un piccoloscoglio sul quale giron-zolano i nostri amici,uno stretto canale sulfondo: discorso da pe-sca col bolentino. Con50 kHz il cono si allargafino a 45° e si può inda-gare su un’area moltopiù vasta sotto l’imbar-cazione: soluzioneottimale questa per chiva a traina. Il cono nonappare sul monitor, maimmaginatelo come untriangolo isoscele con

verti-ce sulla barca (manca la visionelaterale, ma i “bersagli” che osserviamoentrano nella base circolare del cono).Tutto chiaro? Speriamo di sì. Marcoracconta che a esempio i denticimangiano sulle secche e digeriscono sufondali piatti. Ecco dunque che, sevogliamo insidiare questi prelibati sparidi,

un’eco a 50 kHz

farà stagliare dal

fondale una massa

che potrebbe es-

sere proprio quella

della nostra preda. Non vi diciamo come

le metteremo il sale sulla coda, qua

parliamo solo di strumenti elettronici.

Chiedete a Marco di parlar-vene e lui vi

spiegherà come fare. E’ da tener presente

che la frequenza influisce anche sul

valore di risoluzione dell’immagine –

capacità di separare i pesci vicini l’uno

all’altro – che è migliore sulle basse

frequenze. Gran parte degli ecoscandagli

oggi in commercio sono a doppia fre-

quenza. Un discorso a parte dobbiamo

farlo per gli schermi, la cui altezza varia

dai 10 ai 20 centimetri (in alcuni modelli

anche parecchio più su), che possono

essere a colori con tubo catodico, a

cristalli liquidi (LCD) o scriventi a carta. I

professionisti utilizzano, spesso e

volentieri, i sonar, strumenti estrema-

mente avanzati che permettono la visione

tridimensionale e anche a lunga distanza

di tutto ciò che sta sotto il pelo dell’a-

cqua. Gli schermi a colori consentono

un’ottima individuazione dei pesci. Un

tempo avevano il loro punto debole

nell’impiego in pieno giorno soprattutto

se colpiti dai raggi del sole, oggi invece

sono affidabilissimi. Gli LCD offrono una

definizione dei pesci proporzionale al

numero dei pixel del loro schermo e qui

lo sviluppo della tecnologia ha fatto

miracoli negli ultimi anni. Se sulle barche

GU

IDA

ALL’

AC

QU

IST

O

23

GU

IDA

ALL’A

CQ

UIS

TO

in vetroresina non si

vuole forare lo scafo, il

trasduttore può essere

sistemato all’interno,

alloggiato in un conte-

nitore stagno e immer-

so in olio di vaselina; la

perdita del segnale si

riduce di pochissimo.

Facciamoci spiegare da

Marco come si «legge»

un monitor. Acceso lo

strumento, sulla parte

destra del fondo comincerà ad apparire

una striscia che ben presto occuperà

tutta la parte inferiore dello schermo. Un

numero accanto ci dirà a quanta distanza

(metri o piedi) si trova il fondale. Man

mano che ci dirigiamo verso acque più

profonde la linea curverà verso il basso

per segnalarci che stiamo dirigendo verso

un fondale più alto; la linea curverà verso

l’alto se ci stiamo dirigendo invece verso

fondali più bassi.

Quando lo strumento rileverà una secca,

uno scoglio o altro, il tracciato apparirà

sullo schermo e sarà tanto più marcato

quanto più l’eco rivelerà la solidità del

bersaglio. Se il fondale è fangoso, l’eco

sullo schermo apparirà più debole in

quanto il segnale sarà maggiormente

assorbito dal fondo e di conseguenza

meno riflesso. e addirittura, sotto il gra-

fico che visualizza il fondo, verrà

riprodotta una doppia o una tripla eco;

questo effetto lo otteniamo agendo

sull’incremento di potenza che regola

l’emissione del

suono. Questa mano-

pola o tasto è chia-

mato anche gua-

dagno (sensitivity), la

cui regolazione, se

viene abbinata all’al-

tro dispositivo chia-

mato «white line» o

«grey line» (linea

bianca o linea grigia),

ha il potere di «stac-

care» i pesci o altri

dettagli dal fondo. Gli ecoscandagli a

colori permettono di discriminare la

tipologia di fondo che troviamo sotto di

noi evidenziando, con colori ben precisi,

la sua “solidità” (fango – alghe – roccia).

Pesci in caccia su Furuno FCV 585 letti a

bordo cono (azzurri ma di dimensioni

generose) tranne che per il segno rosso

che indica e pesci sotto la barca in

discesa verso il fondo.

Passando sopra un banco di pesci, i

segnali sullo schermo ci evidenzieranno

un assembramento di puntini, che

saranno tanto più densi e scuri tanto più

è grosso il banco di pesci rilevato.

Quando il banco di pesci assume un

aspetto fusiforme, sopra una secca o

nelle sue immediate vicinanze, significa

con buona probabilità che un pesce

predatore è situato a breve distanza.

Se saremo fortunati, nel nostro pas-

saggio, noteremo il predatore sotto

forma di una V rovesciata piuttosto

pronunciata. A questo punto oc-

correrà incrementare ancora il

guadagno per ottenere, se ce ne

sono, i dettagli desiderati prestando

attenzione a non esagerare, pena

l’evidenziazione di tutti i piccoli

disturbi con conseguente imbrat-

tamento dello schermo. Negli eco-

scandagli più moderni è possibile

scegliere l’effetto zoom di una por-

zione di fondo, oppure preselezionare

l’allarme in un certo interstadio d’acqua

per rilevare la presenza di pesci, condi-

zione che si rivela essenziale come nel

caso della pesca dei tonni.

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