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SENATO DELLA REPUBBLICA V LEGISLATURA 310a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO " LUNEDI 10 AGOSTO 1970 (Antimeridiana) ~.~~ ... Presidenza del Presid~nte FANFANI INDICE CONGEDI . . . . ., Pag.16199 GOVERNO Composizione ............16199 Comunicazioni: COLOMBO, Presidente del Consiglio dei mi~ nistri ............... 16201 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENATO DELLA REPUBBLICAV LEGISLATURA

310a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

"LUNEDI 10 AGOSTO 1970(Antimeridiana)

~.~~ ...

Presidenza del Presid~nte FANFANI

INDICE

CONGEDI . . . . ., Pag.16199

GOVERNO

Composizione . . . . . . . . . . . .16199

Comunicazioni:

COLOMBO,Presidente del Consiglio dei mi~nistri . . . . . . . . . . . . . . . 16201

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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Senato della Repubblica ~ 16199 ~ V Legislatura

310' SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 10 AGOSTO 1970

Presidenza del Presidente FANFANI

P RES I D E N T E. La seduta è aper-ta (ore 12,40).

Si dia lettura de>!processo verbale.

T O R E L L I, Segretario, dà letturadel processo verbale della seduta precedente.

P RES I D E N T E Non essendoviosservazioni, il processo verbale è appro-vato.

Congedi

Ha chiesto con-Comes per gior-

PRESIDENTE.gedo il senatore Avezzanoni 15.

Non essendovi osservazioni, questo con-gedo è concesso.

Annunzio di composizione del Governo

P RES I D E N T E. Comunico diaver ricevuto, rispettivamente in data 6 e8 agosto 1970, dal Presidente del Consigliodei ministri, onorevole Emilio Colombo, leseguenti due letteJ1e relative alla composi-zione del Governo:

« Mi onoro informare la S. V. Onorevoleche il Presidente della Repubblica con de-creti in data odierna ha accettato le dimis-sioni che gli sono state presentate in data6 luglio 1970 dal Gabinetto presieduto dal-l'on. dotto prof. Mariano Rumor ed ha, al-tresì, accettato le dimissioni dalla caricarassegnate dai Sottosegretari di Stato.

Con altro decreto in data odierna il Pre-sidente della Repubblica, in seguito alla miaaccettazione dell'incarico di comporre il Mi-nistero, conferitomi in data 25 luglio 1970,mi ha nominato Presidente del Consiglio deiMinistri.

Con altro decreto, anch'esso in data odier-na, il Presidente della Repubblica, su miaproposta, ha nominato:

l'on. dotto prof. Francesco DE MARTINO,Deputato al Parlamento, Ministro Segretariodi Stato senza portafoglio, Vice Presidentedei Consiglio dei ministJ1i;

l'on. dotto prof. Paolo Emilio TAVIANI,Deputato al Parlamento, Ministro Segreta-rio di Stato senza portafoglio, con l'incaricodi Ministro per gli interventi straordinarinel Mezzogiorno e nelle zone depresse delCentro-Nord;

l'on. avv. Carlo Russo, Deputato al Par-lamento, Ministro Segretario di Stato senzaportafoglio;

l'on. avv. Eugenio GATTO,Senatore dellaRepubblica, Ministro Segretario di Stato sen-za portafoglio;

l'on. ing. Camillo RIPAMONTI, Senatoredella Repubblica, Ministro Segretario diStato senza portafoglio;

l'on. dotto Giuseppe LUPI s, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Statosenza portafoglio;

l'on. avv. Remo GASPARI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Statosenza portafoglio;

l'on. avv. prof. Aldo MORO, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Statoper gli affari esteri;

l'on. avv. prof. Franco RESTIVO, Deputa-to al Parlamento, Ministro Segretario di Sta-to per l'interno;

l'on. avv. Oronzo REALE, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Statoper la grazia e la giustizia;

l'on. dotto Antonio GIOLITTI, Deputatoal Parlamento, Ministro Segretario di Statoper il bilancio e la programmazione econo-mica;

ran. avv. prof. Luigi PRETI, Deputato a~Parlamento, Ministro Segretario di Stato perle finanze;

l'on. dotto Mario FERRARI-AGGRADI, De-putato al Parlamento, Ministro Segretariodi Stato per il tesoro;

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Senato della Repubblico V Legislatura~ 16200 ~

10 AGOSTO 1970310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

l'on. dotto Mario TANASSI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato perla difesa;

l'on. avv. Riccardo MISASI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Statoper la pubblica istruzione;

l'on. avv. Salvatore LAURICELLA, Depu-tato al Parlamento, Ministro Segretario diStato per i lavori pubblici;

l'on. avv. Lorenzo NATALI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Statoper l'agricoltura e le foreste;

ran. !tala VIGLIANESI, Senatore dellaRepubblica, Ministro Segretario di Stato peri trasporti e l'aviazione civile;

l'on. avv. prof. Giacinta Bosco, Senato-re della Repubblica, Ministro Segretario diStato per ,le poste e le telecomunicazioni;

ran. avv. Silvio GAVA,Senatore della Re-pubblica, Ministro Segretario di Stato perl'industria, il commercio e l'artigianato;

l'on. Carlo DONAT- CATTIN, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato per

il lavoro e la pvevidenza sociale;

l'on. dotto Mario ZAGARI,Deputato al Par-lamento, Ministro Segretario di Stato per

il commercio con l'estero;

l'on. avv. Salvatore MANNIRONI,Senatoredella Repubblka, Ministro Segretario diStato per la marina meI'cantile;

l'on. dotto Flamino PICCOLI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato per

le partecipazioni statali;

l'on. dotto Luigi MARIOTTI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato per

la sanità;

l'on. Gianmatteo MATTEOTTI, Deputatoal Parlamento, Ministro Segretario di Statoper il turismo e lo spett3Jcol0.

F.to E. COLOMBO».

«Mi onoro informare la S. V. Onorevoleche con decreto in data 7 agosto 1970 ilPresidente della Repubblica, su mia propo-sta, sentito il Consiglio dei Ministri, ha no-minato Sottosegretario di Stato alla Presi-denza del Consiglio dei MinistI1i, con fun-

zioni di Segvetario del Consiglio stesso,l'on. avv. Daria ANTONIOZZI, Deputato alParlamento.

Con altro decreto in pari data sono statinominati Sottosegretari di Stato per:

la Pres,idenza del Consiglio dei Ministri:gli onorevoli dott. Aurel,io CURTI, Deputatoal Parlamento, avv. Giuseppe DI VAGNO,De-putato al Parlamento, Francesco FOSSA, Se-natore della Repubblica e dotto GiovanniZaNcA, Senatore della Repubblka;

gli Affari esteri: gli onorevoli dott. prof.Alberto BEMPORAD,Deputato al Parlamento,dotto prof. Mario PEDINI, Deputato al Parla-mento e rag. Angelo SALIZZONI, Deputato alParlamento;

l'Interno: gli onorevoli avv. Nello MA-RIANI, Deputato al Parlamento, Franco NI-COLAZZI, Deputato al Parlamento, avv. Er-nesto PUCCI, Deputato al Parlamento e dottoAdolfo SARTI, Deputato al Parlamento;

la Grazia e la giustizia: gli onorevoli Mi-chele PELLICANI, Deputato al Parlamento eavv. Erminia PENNACCHINI, Deputato al Par-lamento;

il Bilancio e la programmazione econo-mica: l'onorevole avv. Barbaro Lo GIUDICE,Senatore della Repubblica;

le Finanze: gli onorevoli dotto Gioacchi-no ATTAGUILE, Senatore della Repubblica,prof. Luigi BORGHI, Deputato al Parlamentoe avv. Giuseppe MACCHIAVELLI,Deputato alParlamento;

il Tesoro: gli onorevoli dotto AntonioBISAGLIA, Deputato al Parlamento, dottoprof. Venema CATTANI, Deputato al Parla-mento, avv. Bonaventura PICARDI, Senatoredella Repubblica, avv. Dante SCHIETROMA,Senatore della Repubblica e dott. GiuseppeSINESIO, Deputato al Parlamento;

la Difesa: gli onoI'evoli avv. Mario Ma-rino GUADALUPI, Deputato al Parlamentoe dotto Vita LATTANZIO, Deputato al Parla-mento;

la Pubblica istruzione: gli onorevolidotto prof. Oddo BIASINI, Deputato al Par-lamento, avv. Elena GATTI CAPORASO,Sena-tore della Repubblica, ing. prof. Pier Luigi

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Senato della Repubblica ~ 16201 ~ V Legislatura

310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ROMITA. Deputato al Parlamento e dotto ElioROSATI, Deputato al Parlamento;

i Lavori pubblici: gli onorevoli dottoVincenzo Russo, Deputato al Parlamento,avv. Vincenzo SCARLATO,Deputato al Par~lamento e ing. Attilio ZANNIER, Senatoredella Repubblica;

l'Agricoltura e le foveste: gli onorevolidotto AUilio IOZZELLI, Deputato al Parla~mento, dotto Primo SILVESTRI, Deputato alParlamento, Giuseppe TORTORA,Senatore del~la Repubblica e avv. Giovanni VENTURI, Se- I

nato re della Repubblica;

i Trasporti e l'aviazione civile: gLi ono-revoli Onorio CENGARLE,Senatore della Re-pubblioa e Sebastiana VINCELLI, Députatoal Parlamento;

le Poste e le telecomunicazioni: gli ono-revoli dotto Luigi ANGRISANI, Deputato alParlamento, dotto Bernardo D'AREZZO, De-putato al Parlamento e dott. ALdo VENTU-RINI, Deputato al Parlamento;

l'Industria, il commercio e l'artigiana-to: gli onorevoli dott. Giuseppe AMADEI,Deputato al Parlamento, dotto prof. LorisBIAGIONI, Deputato al Parlamento, dotto Lu-

cia Mariano BRANDI, Deputato al Parlamen-to e dotto Oscar MAMMÌ, Deputato al Par-lamento;

il Lavoro e la previdenza sociale: glionorevoli rag. Fernando DE MARZI. Sena-tore della Repubblica, prof. Leandro RAMPA,Deputato al Parlamento e Mario TOROS, De-putato al Parlamento;

il Commercio con J'estero: gli onorevoliCorrado BELCI, Deputato al Parlamento edott. Renzo FORMA, Senatore della Repub-blica;

la Marina mercantile: gli onorevoli avv,Paolo CAVEZZALI,Senatore della Repubblicae dotto Vittorio CERVONE, Deputato al Par-lamento;

le Partecipazioni statali: l'onorevoledotto Franco PRINCIPE, Deputato al Parla-mento;

la Sanità: gli onorevoli dotto prof. MariaPia DAL CANTON,Senatore della Repubblica,dotto prof. Girolamo LA PENNA, Senatoredella Repubblica e dotto Maria VittoriaMEZZA, Deputato al Parlamento;

10 AGOSTO 1970

il Turismo e lo spettacolo: gli onore-voli Franco EVANGELISTI,Deputato al Parla-mento e Gianni USVARDI, Deputato al Par-lamento.

F.to E. COLOMBO».

Comunicazioni del Governo

P RES I D E N T E. L' ovdine delgiorno veca: «Comunicazioni del Governo ».

Ha facoltà di parlare J'onorevole Presi~dente del Consiglio dei ministri.

C O L O M B O, Presidente del ConsigllOdei ministri. Onorevole Presidente, onorevolisenatori, il Governo che ho l' onove di presie-der,e e che ho formato adempiendo aJ manda-to conferitomi dal Capo ddlo Stato, al qualemi è gradito espr~meDe il sentimento di de-ferente omaggio dei colleghi e mio, si pre-senta al Parlamento lin un momento in cuisull'orizzonte internazionale la volontà dimediazione e di collaborazione sembra pre-valere su complesse difficoltà obretHve, edanche su quelle oscure spinte aLla radicaliz-zazione dei conflitti, che sempre pongonoin perkoilo ,la razionalità e l'umanità deHavita delle nazioni.

Sul conflitto arabo-isr:aeliano si apre unaconcreta speranza di pace.

La Repubblica federale tedesca e l'Unio-ne sovietica stanno affrontando con spiritodi reaHstica compvensione problemi checoinvolgono gli intel1essi dell'Europa e delmondo.

Credo che il Governo possa interpretarel'animo di tutto ,il Parlamento augurandosiche la volontà pacifi,ca continui il SIUOdiffi~dIe e nobile cammino.

Una delle caratteI1istkhe del nostro t'empoè rappresentata dal fatto che i problemi dipolitica estera che interessano singole na-zioni, finiscono per essere pl10blemi di tutteLe nazioni. Il nostro avvenire sarà semprepiù comune. Il nost.ro destino è già indivisi-bile. L'Italia sa che la pace degli altri, la ri-cerca sicura della pace di ogni Paese è anchela sua ricerca, la sua pace.

Abbiamo avuto ed abbiamo anche noi unruolo da svolgere in questo complesso qua-dro internazionale e sappiamo che la nostra

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Senato de,zza Repubblica V Legislatura~ 16202 ~

10 AGOSTO 1970310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

stabilità politica ed i risultati che si oonse-guano sul piano economico e sociale sonooondizioni essenziali per garantire piena ef~ficada e continuità alla nostra azione.

Il tema della stabilità interna ci richiamaalle condizioni polWche ed eoonomiche delnostro Paese ed a ciò che, rispetto ad esse,vuoI essere il Govellno che ho l'onore di pre-sieder,e e che ogg,i si presenta al Parlamentoper chiedere la fiducia, con sentimento diprofondo rispetto per le Assemblee parla-mentari e per i loro illust,ri Presllidenti.

Le difficoltà della situazione, che sono atutti presenti, un oerto deterioramento ohenon si vuoI negare del quadro politico e deirapporti fra -le forze politiche, la conseguen-te precarietà deg1iequilibri faticosamenteraggiunti e continuamente r,imessi in discus-sione, potrebbero ,indurci a presentare lalinea e il programma del nuovo Governo intermini estremamente riduttivi, quasi nelsegno dell' ordinaria amministrazione, conla preminenza dei problemi eoonomici chesi pongono con paJ1ticolare ur;genza.

L'al,ternativa a questa impostazione, cioèil tentativo di guardaJ1e più lontano e più afondo, puÒ passare per vdleitadsmo, quasiun far finta di ,ignorar,e le crisi ricor.rentiche segnano questa quinta legislatura e unfar finta di credere che per un evento mira-coloso tutto sia andato a posto.

Eppure, senza nessun velleitarismo cheevidentemente sarebbe fuori luogo e si scon-trer,ebbe del 'resto, subito, con le difficoltàed i limiti oggettivi della situazione, io credoche questa na:.cionerichieda e mer,iti lo sfor-zo di delineare e realizzar,e, con continuitàe costanza, un disegno che ne guidi -la cre-sdta ordinata, ne incanali la vitalità e laansia di progredire, ne assecondi il deside-rio di vedere le proprie st,rutture ammini-strative e civili all'altezza del posto chel'Italia in pochi anni ha saputo raggiungeretra i grandi Paesi ,industriali.

S'Ùno ambizioni legittime, proprie di una,grande nazione democratica, uscita da unostato di secolare arretratezza, profondamen-te inserita nel quadro europeo, forte dellesue istituzioni conquistate con la lotta diLiberazione e consaorate nella Carta costi-tuzionale. Sono ambizioni, tuttavia, che per

un vuoto di potere ricorrente, per la pro-gressiva confusione di compiti e di funzio~ni, per una certa abdicazione delle forze po-lit1che a loro compiti istituzionali, semprepiù frequentemente si crede di poter realiz-zare per vie esterne, scav,alcando le sediistituzionali di decisione e di controllo, 'Opremendo su queste nel tentativo di impor-re un proprio particolare punto di vista.

Di qui lacerazioni sempre più profondedel tessuto civile del Paese, contrasti acuti,tentativi di trovare uno spazio o nella fugain avanti della contestazione globale o nel-la pura e semplice difesa organizzata di in-teressi corporativi, vista come unico mez-zo per contare nel processo di formazionedelle decisioni. Si disperde, in questo con-testo, ogni possibilità di realizzare una sin-tesi operativa efficace, secondo valori e tem-pi validi, ogni possibilità di lavorare tenen-do fede a linee prefissate.

Certo, il Paese va avanti: ma non ci puòessere indifferente il modo in cui va avan-ti, non siamo indifferenti rispetto alla suacrescita su ogni piano, sappiamo che ognigiorno vi sono delle scelte da compiere eche si possono anche eludere per qualchetempo, non all'infinito. E crediamo, soprat-tutto, che l'esigenza di una guida stabile,di un Governo che realizzi con continuitàil suo programma, che non eluda le scelte,non possa non essere condivisa anche dalleopposizioni, nella misura in cui si ricono-scano nella Costituzione o siano interessatea che ne venga ripresa ed approfondita latematica riformatrice e non siano indifferen-ti ad un logoramento delle istituzioni dellaRepubblica.

Da qui appunto siamo partiti nel nostrotentativo di ricomporre la crisi, nel nostrotentativo di chiarimento della situazione, perdare alla crisi uno sbocco democratico, ri-spettoso del,la volontà dell'elettorato da cuiè venuta ancora due mesi fa una chiara indi-cazione complessiva a favore dei partiti dicentro-sinistra, pur non ignorando le diver-se accentuazioni che da quel voto ogni com-ponente del centro-sinistra era portato a de-durre.

Questo Governo nasce da una nuova cri-si, forse una delle più complesse del centro-

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Senato della Repubblica ~ 16203 ~ V Legislatura

310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 AGOSTO1970

sinistra e della politica di solidarietà demo-cratica che lo esprime e lo ispira.

Negli ultimi anni il succedersi di crisianaloghe ha, da un lato, posto in risalto lespinte disarticolanti che tendono ad inde-bolire il centro~sinistra e, dall'altro, ha ri-proposto le ragioni obiettive che spingonoi quattro partiti a ritrovarsi e ad unirsi inesso, dopo averlo essi stessi posto in diffi-coltà.

Questa contraddittorietà di comporta-mento riflette, in gran parte, la realtà com-plessa di un Paese che in fretta cresce so-cialmente e politicamente secondo spinteche molte volte si contrappongono e si con-traddicono. E naturale che sia così, ancheper il carattere di schieramento cernierache questa formula assume nel quadro po-litico parlamentare; allo stesso modo è na-turale il bisogno di reagire alle contraddi-zioni e di ricondurre 1e diverse forze ingioco ~ senza privarle della loro vitalità ~

ad un ordine, ad un'azione, ad una conti-nuità proprio perchè non si disperdano inesperienze frammentarie ed episodiche.

Il centro-sinistra riflette anche questo bi-sogno, questa necessità. Questo bisogno,questa necessità sono stati alla base dell'im-pegno con il quale l'onorevole Mariano Ru-mor ha presieduto in un momento partico-larmente difficile due Governi di coalizioneed un monocolore di raccordo. Mi sia con-sentito di rendere omaggio all'opera da luicompiuta ed esprimergli sentimenti di pro-fonda gratitudine e di sincera amicizia.

Il Governo che si presenta oggi alle Came-re si colloca dunque nella continuità dellapolitica di centro-sinistra, non solo per lasua composizione quadripartitica, per lapresenza cioè delle componenti originariedella formula, ciascuna con le proprie pe-culiarità, che le rendono complementari edunque non fungibili con altre; ma si col-loca nella continuità con i Governi prece-denti innanzi tutto per la sua rispondenzaai motivi ispira tori di questa politica: unapolitica di collaborazione democratica, conuna sua propria visione deUe prospettivedi sviluppo civiLe e sociale del Paese, ani-mata da una precisa volontà riformatrice,impegnata a promuovere una v,ivace dia-

lettica democratica nel Parlamento e nellasocietà. Al tempo stesso questa linea in-tende garantire un quadro politico gene-rale sufficientemente stabile che metta lanostra Repubblica al riparo da ogni pe-ricolosa avventura e la porti con gradua-lità, ma con sicura progressione a nuovilivelli di maturità civile e di progresso eco-nomico. Ognuna delJe componenti del oen-tro~sinistra, pur nella diversità delle pro-prie tradizioni e ideologie, si è riconosciutae si riconosce in questo disegno che daquesta varietà esce arricchito nella misurain cui i partiti sono consapevoli degli ob-blighi propri di una coalizione, e quindidei limiti oggettivi che questo rapporto nonpuò non porre alle visioni particolari diciascuna forza, pena La paralisi delle isti-tuzioni e l'incertezza eLevata ia sistema.

Non per questo il centro-sinistra vuoI es-sere ~ come è stato detto da qualcuno ~

un ({ superpal1tito », una ({ camicia di Nes-so »: ma nel rispetto della collocazione pro-pria a ciascuna delle sue componenti, devesempre prevalere la convinzione che allabase del centro~sinistra c'è una visione po-litica generale che può, se esiste una volon-tà comune, affrontare e risolvere i problemidel nostro presente. Qui non si vuoI mitiz-zare una formula, ma prendere atto dellasua insostituibilità, dell'assenza di alterna-tive valide e, dicendo questo, non si vuole in-vitare ad una più o meno rassegnata accet-tazione di uno stato di necessità: in realtà,proprio la constatata assenza di alternativepone in rilievo, in termini politici generali,il profondo valore di quest'alleanza di cuinessuno vuole nascondere i limiti, ma dicui sarebbe un grave errore misconoscereil ruolo che è chiamata a svolgere, ancoraper molto, nel Parlamento e nel Paese.

Messi a fuoco, con le approfondite di-scussioni nel corso della crisi, quei puntisu cui ultimamente si erano determinatetendenze centrifughe, chiarite le rispettiveposizioni e ricondotte il più possibile aduna visione unitaria dei problemi (e tuttociò è in qualche misura fisiologico per unacoalizione), si è in tal modo rinnovata l'in-tesa tra Democrazia cristiana, Partito repub-blicano italiano, Partito socialista i,tal1ano e

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16204 ~

10 AGOSTO 1970310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- REsocoNTO STENOGRAFICO

Partito socialista unitario. Questa rinnovataintesa trova la sua motivazione più imme-diata nella volontà di dare al Paese un Go-verno che per la sua stabilità, garantita dal-la convinta partecipazione e dalla solidarietàdi tutti i partiti della coalizione, lo pongaal riparo dal pericolo di logoramento dellesue istituzioni, assicuri l'ordinato svolgi.men-to della vita democratica, dia alle forze so-ciali organizzate un interlocutore autorevo-le, consenta di affrontare in modo non epi-sadico e frammentario, ma secondo una vi-sione organica i problemi contingenti e quel-li di lungo respiro, in una sicura prospettivademocratica e di fecondo svolgimento dellalegislatura. Soltanto un Governo che nascedalla volontà manifesta di stabilità e di con-tinuità crea la condizione essenziale al su-peramento delle difficoltà e testimonia l'im-pegno di assicuraJ1e al Plaese una nuova fasedi sviluppo economico e civile. Per noi, èappena il caso di sottolinearlo, stabilità nonvuoI dire staticità. Non ci interessa creareuna sorta di crosta fredda e inerte sotto laquale si agita un magma incandescente,una società in ebolli:z;ione che non riesce atrovare idonei canali di partecipazione e dipresenza, che si scontra quotidianamentecon strutture paralizzate. In questo modo lafrattura tra la comunità nel suo insieme ele strutture che dovrebbero rappresentarlasi approfondisce, e viene meno la possibilitàdi un'efficaoe direzione che ne interpreti leattese. Sappiamo che una stabilità conse-guita al prezzo di non scegliere, di non fare,sarebbe illusoria e radicalizzerebbe ancorpiù la situazione.

Stabiliità, quindi, oome condizione e insie-me come obiettivo, da raggiungere e con-solidare giorno per giorno accrescendo conconcreti atti di governo la fiducia e il con-senso del cittadino, affrontando i problemiper portare Viia via a liVieUi più avanzati lecondizioni di vita in ogni campo della col-lettività nazionale.

I partiti del centro-sinistra, nel momentoin cui confermano la loro collaborazione,ribadiscono l'autonomia della maggioranza,contraddistinta dal comune impegno nelladifesa intransigente della democrazia, del-la libertà e della legalità democratica da

ogni tentazione eversiva; contraddistinta daun disegno di progresso inteso ad affron-tare i problemi più urgenti del Paese, dallaconsapevolezza 'delle differenze che distin-guono il proprio disegno da quello delle op-posizioni in Parlamento e nel Paese.

È questo un dato di chiarezza necessario:la confusione non giova a nessuno, masche-ra le differenze e annulla le responsabilità,sfocia in un assemblearismo inconcludentee diseducativo che avvHisce la nostra con-cezione della democrazia basata sull'esalta-zione del momento del confronto e delladifferenziazione, e quindi all'opposto di unpotere in differenziato.

Naturalmente la maggioranza, nel momen-to in cui si mostra capace di superare in sèle divergenze, di precisare e non sfumare isuoi confini e di proiettarsi nel tempo, nonsolo non ha difficoltà ma ha inter,esse a in-staurare nel Parlamento una chiara e cor-retta dialettica con le opposizioni, precisan-do e delimitando il suo proprio ambito sen-za dannose e improduttive confusioni e co-gliendo solidalmente quanto di valido siesprime attraveJ1SO le minaran:òe.

Ma riteniamo che debba spettare a quelleforze democratiche e popolari che hanno ri-tenuto di unirsi in una esperienza di Gover-no stabilire i tempi, i modi, i ritmi di unaazione che incida anche sul piano delle ri-forme secondo valori e sensibilità che sonodiversi da quelli di ciasouna delle ahre for-ze presenti nel Parlamento.

Crediamo sia questo il modo più auten-tico per rispettare e valorizzare il Parlamen-to, per farme non la stanca oassa di risonan-za di dibattiti che si svolgono altJ10ve e didecisioni prese altrove, non uno strumentodi improduttiva cogestione, ma il centro rea-le di un dibattito e di un confronto che con-tribuisca a rinnovare e ad accresce,r,e attor-no ad esso una più ampia sfera di oonsensi.Queste Assemblee parlamentari, sotto laguida autorevole dei loro Presidenti, hannodimostrato di saper lavoraI'e con grandeefficacia: su questa capacità di lavoro, suquesta dedizione alla cosa pubblica di ognisingolo parlamentaI'e, il Governo fa affida-mento per l'ealizzare il proprio programma.Per parte sua, il Govemo intende manife-

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Senato della Repubblica ~ 16205 ~ V Legislatura

310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 AGOSTO 1970

stare il suo convinto rispetto per le prero-gative del Parlamento ,in ogni atto dellasua vita.

Una coerente e solidale maggioranza par-lamentare ha poi una sua rilevanza partico-lare nel momento in cui si tratta di far pro-cedere con la necessaria tempestività e ac-cortezza quella profonda riforma che è co-stituita dall'ordinamento regionale, appenaagli inizi di un cammino che per essere fe-condo deve essere seguìto passo passo se-condo un indirizzo che sappia trovare il giu-sta con temperamentO' fra le esigenze di auto-nomia e di effettivo decentramento e quelledi una reale salvaguardia dell'unità dell' or-dinamento dello Stato.

n necessario oontemperamento di questedue esigenze impone di ev,itare dannose con-trapposizioni. n GoV'emo, mentre saluta inuovi amminista:-atari democraticamente elet-ti e confida nella 10m saggezza e nella lorocapacità creativa, sa di dover secondare,pramuovere, incoraggiare la fondazione diquesti nuovi organismi che rappresentanonel quadro dell'ardinamento della Repub-b1ica la più avanzata e democratica is1Janzaautonomistka.

n Governo è impegnato a ,realizzare conprontezza gli adempimenti che sono di suaspettanza: le leggi delegate per il trasferi-mento alle Regioni delle funzioni, degli uffi-ci e del personale per l,e materie previstedall'articolo 117 della Costituzione; le leggi-cornice nelle materie di maggio l'e rilevanza;la nomina delle Commissioni di controllo;la definizione con apposito provvedimentodell'ufficio e delle attribuzioni del Commis-sario di Governo.

I! Governo oollaborerà con le Regioni perla predisposizione degli statuti. All'attenzio-ne del Governo è anche il problema dellamodificabi!lità della legge 10 febbra,io 1953,n. 62, da più parti prospettata.

Per quanto riguarda i problemi dell'AltoAdige, il Govemo continuerà l'azione di suacompetenza per l'attuazione delle misureindicate nel programma appmvato dal Par-lamento il 4 e 5 dicembre scorso. In armoniacon le previsioni di tale programma, il 19gennaio è stato presentato alla Camera deideputati il disegno di legge costituzionale

per la modifica dello statuto speciale dellaRegione Trentina-Alto Adige. n Governocoglie questa occasione per chiedere al Par-lamento di procedere nell'esame di tale di-segno di legge con quella prooedura d'urgen-za che ha già voluto accordare con ampiaadesione dei Gruppi parlamentarL

In questo spirito, mentre assicura anchea quelle popolazioni la sua costante atten-zione per il loro progresso, il Governo man-tiene fermo il suo impegno di presentarenei prossimi mesi altLi disegni di legge re-lativi a misure già previste per corrispon-dere ad aspirazioni delle popolazioni alto.atesine.

Ritornando al tema generale dell'ordina-mento regionale, aff,inchè la nuova artico-lazione democratica delLo Stato avvenga nelquadro dell'unità dell'ordinamentO' ed inuna atmosfera di intensa collaborazione, ilGoverno confida che i partiti della maggio-ranza sappiano cooJ1dinare gli indirizzi chevengono espressi nei nuovi istituti.

Per questo obiettivo di fondo è naturaleche le forze politiche del centro-sinistra sisentano impegnate quale che sia il contestodi alleanze in cui si trovino ad operare sulpiano locale.

Dopo il voto del 7 giugno, che ha vistole elezioni per la prima vOllta dei Consigliregionali, il rinnovo di gran parte delle am-ministrazioni provinciali e comunali, si è po-

sto il problema della formazione delle Giun-te, problema che ha costituito uno degli ele-menti che più hanno pesato negli sviluppidella crisi. n problema si pone per noi in

, modo non meccanico, non si vuole ignora-

re la varietà delle situazioni locali e l'esi-genza di dar vita ad amministrazioni demo-craticamente elette. Ma neppure si può so-stenere una sorta di « indifferenza}} dei par-titi di centro-sinistra rispetto a questo pro-blema: :l'esigenza che le forze che sono so-lidali in Parlamento e nel Governo siano so-lidali ovunque è possibile anche negli entilocali, ha un suo fondamento reale che non

si può misconoscere in un serio discorsosul valore politico delle formule, anche quan-do queste vengono applicate a realtà ammi-nistrative.

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16206 ~

10 AGOSTO 1970310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

La formazione del Governo e la rinnovatacollaborazione dei partiti del centro-sini-stra costituiscono elemento di sollecitazio-ne in questa direzione. I partiti del centro-sinistra hanno confermato le precedenti in-tese, e in particolare !'impegno di promuo-vere la partecipazione, senza esclusioni pre-giudiziali, di tutte le componenti deHa mag-gioranza nelle Giunte di centro-sinistra; enei casi in cui esista l'alternativa tra Giun-te di sinistra e Giunte di centro-sinistra, adar luogo in prevalenza alla formazione diGiunte di oentro-sinistra.

A L BAR E L L O. Aria kitta!

P RES I D E N T E. Qui abbié\ìillo solol'aria condizionata! (Ilarità).

C O L O M B O, Presidente del Consigliodei ministri. Credo alla parola delle perso-ne che si rimpegnano pubblicé\ìillente. Quin-di non considero «aria fritta» degli impe-gni pubblicamente presi.

È noto, d'altra parte, che una delle com-ponenti della maggioranza, il Partito socia-lista italiano, ha ritenuto di entrare a farparte, in alcune situazioni ilocali, di Giuntedi sinistra.

Ebbene, i quattro partiti della maggioran-za hanno concordemente affermato che que-ste soluzioni non assumono rilevanza poli-tica generale, giacchè resta fermo il giudi-zio di inconciliabilità, per ragioni ideologi-che e politiche, con il Partito comunista lacui posizione, in particolare sui temi del-l'autonomia e della democrazia, segna unalinea di demarcazione con i partiti dellacoalizione.

Con sempre maggiore frequenza la co-munità nazionale ha dovuto registrare, daqualche tempo a questa parte, dolorosi epi-sodi di violenza, che hanno turbato profon-damente la coscienza di ognuno. Su questotema così delicato il Governo vuole dire unaparola ferma e insieme una parola di paci-ficazione degli animi. La democrazia italia-na è come stretta dalla realtà delle trasfor-mazioni che essa stessa ha in gran parte su-scitato: trasformazioni, anche di costume,di mentalità, in gran parte positive, che cer-to vanno guidate e dominate.

Sappiamo, d'altra parte, quante ingiusti-zie, quali abbandoni, quante insoddisfazio-ni e frustrazioni antiche e nuove stianosotto certe esplosioni di furore apparente-mente senza spiegazioni. Profonda è anchela nostra convinzione che ciò che nasce edesplode violentemente e quasi improvvisa-mente, in un clima di libertà possa in brevetempo maturare nell' ordine.

Questa è la nostra fiducia. Ogni fiduciaha il suo rischio, e quello della democraziaè grande, perchè la sua fiducia riposa sullalibertà. La libertà è sempre minacciata, an-che da se stessa. Un'istintiva diffidenza neiconfronti del potere e della forza la insidia.C'è molta nobiltà in questa diffidenza, maanche tanta fragilità. C'è l'origine di moltiabbagli. Lo spirito che anima la democra-zia non è quello che disciplina una fortezza:ma quante volte la democrazia ha perduto sestessa per non aver saputo, aver voluto esse-re forte! Non è la forza della libertà a gene-rare l'autoritarismo, ma certamente la suadebolezza. Nello stesso tempo non è certa-mente un ordine imposto con strutture inti-mamente autoritarie, pur nel rispetto dellelibertà formali, che salva la democrazia.

Non abbiamo altro avveniire che una li-bertà capace di difendersi. E per unire laforza e la libertà, il mezzo più sicuro è an-cora quello di partire dalla libertà, perchèè più facile dare la forza alla libertà, cherender liberale la forza. Noi vogliamo par-tire appunto da qui, senza tremori e paure.Vorremmo che ,la comunità nazionale si libe-rasse da questa cappa di sfiducia e di insoffe-renza, di violenza gratuita. Vorremmo che siriuscisse gradualmente a ricostituire un cli-ma di civile convivenza, vorremmo che siimparasse da parte di tutti ad usare diquesta libertà riconquistata, a prezzo di tan-te sofferenze, or sono 25 anni, Hberandoci daun regime autoritario che era proprio natodal disordine. Certo, è innanzitutto un pro-blema di clima generale ed il Governo 1n-tende fare quanto è suo dovere per instau-rare questo clima da un lato prevenendoesplosioni di insofferenza e di protesta,attuando in definitiva il suo programma,dall'altro dando la sensazione dell'esistenZ'adi un potere legittimo che sa e vuole ser-

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Senato della Repubblica ~ 16207 ~ V Legislatura

310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 AGOSTO 1970

virsi degli strumenti legittimi a sua dispo~sizione.

Dobbiamo abituarci a distinguere, comeè giusto in una democrazia moderna in unPaese industrialmente avanzato, ciò che èfisiologico da ciò che è patologico. Non sipuò vedere in ogni manifestazione un fattoeversivo, ma non si può vedere neppure inogni intervento dell'autorità un fatto re-pressivo. Dobbiamo uscire da questi auto-matismi che tolgono ogni spazio a un con-fronto sereno, che radicalizzano i comporta~menti, che avvelenano i rapporti, che sfo-ciano inevitabilmente nello scontro.

Siamo arrivati, su questo piano, ad unpunto critico: occorre tornare indietro, dob-biamo tornal'e ,indiet,ro. E tornare indietrosignifica anzitutto isolare i violenti, i provo-catori e i facinorosi, il teppismo che stru-mentalizza le manifestazioni popolari coin-volgendole poi in un ingiusto giudizio dicondanna, e prende pretesto magari da con-tese di sapore munidpalistico per scatenar~si in una vioilenza fine a se steslsa.

A L BAR E L L O. ArI1estate i,l sindacodi Reggio Calabria!

C O L O M B O, Presidente del ConsIgliodei ministri. Il senatore Albare1lo è semprev.ivace; me ne compiaccio.

La violenza chiama violenza, gli estremi-smi si alimentano a vicenda. In questo climasi finisce per ridare spazio a forze e movi-menti già condannati dalla storia, si offronoalibi a disegni autoritari, viene meno ognipossibilità di crescita ordinata, di matura-zione costante.

Noi non vogliamo questo, e perciò inten-diamo tutelare la legalità democratica senzaesitazioni. (Interruzioni dall' estrema sini-stra. Repliche dal centro. Richiami del Pre-sidente ).

Il Governo che ho l'onore di presiedere sipresenta al Parlamento con un particolareimpegno sul piano economico. Anzi, essonasce dalla convinzione che la costituzionedi un Governo di coalizione, con una solidabase parlamentare e con le caratteristichedella stabilità e della immediata capacitàre3Jlizzatrice, è elemento essenziale per assi-

curare il superamento del delicato momen-to economico.

Le forze politiche che compongono il Go-verno sono consapevoli che anche i prov-vedimenti tecnicamente più elaborati e piùcongeniali aJ1e nostre condizioni presentiavrebbero una efficacia limitata qualora ilPaese non pe11cepisse la certezza e la stabi-lità del quadro politico in cui è chiamatoa operare.

L'economia italiana attraveI'sa una fasedelicata, gravida di problemi, impone quin-di l'assunzione di grandi responsabiHtà. Lasituazione economica non è compromessa,ma potrebbe esserlo se il Govermo non fossein grado di intervenire con prontezza, sele forze politiche, tutte le forze sociali, nondivenissero consapevoli ciascuna delle pro-prie responsabilità.

Poichè quando si parla di misure da adat-tarsi la mente di taluni corre a misuremonetarie nel senso della svalutazione, de-sidero confermare quanto già detto in altraveste e in sede internazionale, che nel nostrocaso, proprio perchè la concorrcnzialità del-la nostra posizione sui mercati internazio-nali non è compromessa, una tale decisionesarebbe un grave errore economico che ac-cresoerebbe i nostri squiHhd; non potrebbeinfatti costituire stimolo per le esportazionidato che queste ristagnano per insufficienzadi produzione e sarebbe la più iniqua delleimposte a carico in primo luogo dei con-sumatori e poi delle ,imprese per i mag-giori costi dei prodotti acquistati all'estero.

La via non è dunque questa. Occorreagire sul terreno economico provocando unaccostamento tra il volume della domandainterna e il volume della offerta ed evitareche, in attesa di un aumento della produ-zione interna, il dI'culto si chiuda con unariduzione degli investimenti.

Ad una incisiva distribuzione di redditoavvenuta negli ultimi due anni in favoredei dipendenti del settore pubblko e delsettore privato in servizio di quiescenza,non ha fatto riscontro l'atteso aumentodella produzione. Prima conseguen['ja di talesituazione è che non siamo in grado di

I fronteggiare in maggiore misura con la no-stra produzione la domanda interna e dob-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16208 ~

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biama perciò 1mpartare di più nè passiamO'carrispandere can i nastri pradatti 81la da~malIlda estera che pure permane Intensa,canservanda tuttara i nastlli prodatti la laraconcorrenziaUtà.

Ciò pmvaca tensiani nei nastri canti canl'estera, partkalallmente nelle partite car~l'enti, prapria nella fase in cui i cantralliintradatti dalle autarità manetarie all'espar-taziane nan autorizzata di capitali hannO' piùche dimezzata questa fenamena e quindiricondatta ad un maggiare equilibriO' laparte della bilancia dei pagamenN relativaal mavimenta di capitali.

Inaltre, si ariginana tensiani nei prezzi, inaggiunta a quelle di derivaziane internazia-naIe, e perciò aumenta del casta della vitae canseguentemente aumenta dei casti dipraduziane, causa dei frequenti scatti della« cantingenza }}. La ricerca dell'equilibriO' vafatta seguendO' cantemparaneamente più vie.AnzituttO' dal lata della domanda.

Occarrana appartuni e urgenti interventicapaci di spastare risorse reali dall'area deicansumi privati all'area dei cansumi pub-blici e della praduziane, affinchè si passacanseguire il necessaria incrementa degliinvestimenti produttivi. È una via questache impane dei sacrifici ma consentirà dicontrastare Ila mentalità .inflazianistica, didifendere il patere di acquista delle retribu~ziani, di accrescere il va lume glabale dellaoocupaziane, di portare avanti .n fatica saprooessa di riequilibria fra zone avanzatee zane sattosviluppate, tra agricaltura e altrisettari produttivi. È una via questa chegaranti.rà la sviiluppa ulteriare dell'industriaitaliana e assicurerà mezzi di finanziamentO'specialmente alle medie e p10cale industrie.

Il Gaverna interverrà can un camplessadi misure, alcune delle' quali di caratterefiscale, e can pmvvedimenti d'urgenza ohenan davranna calpire i cansumi pO'palari,nè .incide;re sUiI costa di produziane delleimprese per evitare di deteriararne la cam~petitività internazianale. DaviI'à til'attarsi,ciaè, di misure il più passibile selettive.Ma se, came appare evidente, il prablemache abbiamO' dinanzi è quella di ridurre ilvuata manetaria, è necessaria che nan siadattinO' pravvedimenti a scelte di palitica

econamica capaci di aggravare ulteriarmen~te la squilibriO' in atta.

L'esempiO' dev'essere farnita dal setta repubblico anzituttO' non accrescendO' la spesacar.rente, caprenda, attraV'ersa la dilatazianedelle entrate, i suai deficit, lliardinanda isuai pragrammi di spesa, spastanda neltempO' le spese in canta capitale nan imme-diatamente produttrki di più alti redditi,nè capaci di far aumentare in breve ter-mine il valume della afferta. In tal sensO'una prima testimanianza vuall essere il bi~lancia della Stata del 31 lugliO' scarsa chesi chiude con un deficit nan eccedente quel-la dell'annO' pr.ecedente. Il che, in una fasedi prezzi crescenti, significa in sastanza unariduziane del deficit.

Nella predispasizione di un piana plu-riennale di risanamenta delle gestiani pub-bliche che deve ricansiderare il programmadi spese già stanl'Jiate e nan utHizzate, ac~carre tener canta anche di quegli impar-tanti centri di spesa datati di lairga auta-nomia, tra i quali le aziende autaname, glienti territariali lacali, gli enti previdenziaH,i quali scaricanO' su1le autorità monetarie ideficit delle lara gestiani panenda prabl<emidi nan facilesaluzione ed impegnandO' ri-sarse che vengonO' così sattratte al finan~l'Jiamento del pracessa praduttiva.

Il Gaverna si impegna a pllesentare inParlamenta ~ casì came suggerita dall'ana~

l'evale La Malfa ~ un « libra bianca}} sullaspesa pubblica al fine di valutare .la campati~bilità di questa con le risarse del Paese.Mentre è necessaria che venga tenuta pre~sente tale l'apparta di campatibilità è ancheindispensabile garantire che il livella di spe~se pubbliche ricanosciuta campatibilé si tra-duca in realtà, anche per quel che attienealla distribuziane settaniale della spesa.

Sarà in prapasita prantamente realizzatala costituziane di una cammissianè mistatra i Ministeri del tesaro e del bilancia, laquale provveda, a scadenza periadica, a in~formare i due Ministri e, per laro tramite,il CIPE della stata di avanzamentO' dellaspesa della Pubblica amministraziane e del-le previsiani circa la sua evaluziane.

La ricerca dell'equilibriO' tra va lume delladomanda e valume dell'afEerta implica inol-

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Senato della Repubblica ~ 16209 ~ V Legislatura

310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 10 AGOSTO 1970

tJ:1eche si agisca anche dal lato dell' offerta.Per rendere possibile il raggiungimento diquesto obiettivo accorre alimentare un ade~guato flusso di investimenti particolarmentein quei settori nei quali la capacità produt-tiva può cansiderarsi pressochè integral-mente impiegata, nei settori che apparten-gono alla tecnologia avanzata, nelle piccolee medie industrie che J:1isentono particolar-mente le conseguenze delle ridotte disponj~

bilità finanziarie.Quanto all'insediamento di nuovi impian-

ti industriah, il Governo continuerà con per-severanza a sollecitarne la localizzazione nelMezzogiorno e nelle altre zone depresse delPaese.

Una palitka di investlimenti è strettamentelegata alla possibilità di svolgere una poli-tliea del risparmio, tenendo tra l'altro contoche non è indiffeJ:1ente per le imprese rea-lizzare investimenti con il solo capitale cheviene dal credito. Oocorre che le impresepossano disporre più ampiamente che inquesti ultimi anni di capita1i di rischio.

I! Governo ripropone percÌò al Parlamen-to la sollecita approvazione dei due disegnidi legge concernenti le agevolazioni fiscaliagli aumenti di capitale di società quotatein borsa e ,la istituzione in Italia dei fondicomuni di investimento. Inoltre, il Governosi prapone di sollecitare la ripresa degliinvestimenti prorogando agevolazioni fiscaliparticolarmente incisive che scadreibberonei prossimi mesi.

È superfluo aggiungere che il risparmiosuppone il risparmiatore e questo, a suavolta, la fiducia nella stabilità della moneta.

A L BAR E L L O. Specialmente ,se ilrisparmiatore porta i capital,i all'este~o!

c O L O M B O, Presidente del ConsiglIOdei ministri. Lo Stato maderno non ispira lapropria condotta alla massima attribuita daDickens al signor Mycawiber: a chi guada-gna 20 steriline e ne spende 19, prasperità;a chi guadagna 20 sterline e ne spende 21,miseria.

Lo Stato moderno solitamente segue ilcomportamento indicato nella seconda me-tà della massima; ma ciò è possibile inquanto un certo numero di cittadini se-

gua quello indicato nella prima metà diessa. Oppure esso ricorre all'inganno dellamoltiplicazione dei segni manetari, i qualidiventano « spettri di carta », fantasmi stam-pati ai quali corrisponde un valore fraudo-lento. La vita economica diventa così illuogo delle illusioni, dove i mistificatori as-sumono il comando. Se vogliamo impedireche ciò accada, dobbiamo accettare le limi-tazioni poste dalla nostra capacità di pro-durre il reddito. Vi riusciremo certamentese avremo la forza di carattere necessariaper graduare le nostre aspiraziani secondoun ordine coerente con la nostra capacitàdi soddisfarle. I! problema è innanzi tuttodi ordine morale.

La ricerca dell'equilibrio fra domanda eofferta non potrà attenersi soltanto attra-verso la definizione e la applicaziane dellepa1itiche che si sono fin qui descritte. Oc-corre poter contare con il prossimo settem-bre su di una forte ripresa produttiva assi-curata dalla continuità del lavoro oltre chedall'afflusso di mezzi finanziari alle im-prese. È nell'interesse dei lavoratori e degliimprenditori ,ricercare un clima sociale nel-le fabbriche che dia luogo ad una intensi-ficazione della produzione nella consape-volezza che ogni alternativa a questo obiet-tivo danneggerebbe l'espansione ela rea-le tutela dell potere d'acquisto dei lavorato-ri. Gioverà a questo fine da un lato la pun-tuale applicazione dei contratti che sonostati via via siglati, dall'altro la consapevo-lezza che ulteriori aumenti dei costi di pro.duzione, oltre quelli già previsti, riscMereb.bero di mettere !'industria italiana fuorimercato.

I! Governo, dal canto suo, sa di potere dover fare qualcosa per contribuire allaripresa produttiva e chiede a questo finela collaborazione dei sindacati. Si introducequi il discorso sul rapporto che intercorretra l/azione congiunturale e l'azione rifor-matrice, essendo la seconda, soprattuttoper alcune particolari riforme, un risvoltodella prima. Sappiamo cioè che vi è un nes-so fra la continuità di lavoro nelle fabbriche,l'instaurarsi di un clima di collaborazionee la capacità dello Stato di rispondere con-cretamente e in tempi prestabiliti alla do-manda di consumi sociali che casì incisiva-

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Senato della Repubblica ~ 16210 ~ V Legislature.

310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

mente emerge dal Paese, in settori nei qualiè necessaria l'adoziane di precisi impegnie l'inizia di cancreti pragrammi attuati incarrelaziane can la dispanibilità di risorse.Questi settari sana in particalare b sanità,l'edilizia, i trasparti pubblici.

Per quanta attiene al settare della casala ripresa dell'attività edilizia pramassa esostenuta dall'interventO' pubblica è tral'altro un'aziane cangiunturale necessaria eurgente se si vual evitare una grave reces-siane nel settare deLle castruziani. OccarrepertantO' predisparre un nuava assettO' del-le norme cancernenti gli indennizzi perl'acquisiziane dei suali di pubblica utilitànanchè di quelle relative alle procedure.Obiettiva di tali narme è l'acquisiziane dellearee a prezzi tali da nan addassare aHa cal-lettività il gravame della rendita edilizia.

Il rilancia e il finanziamentO' della legge167, una più intensa presenza dell'impegnapubblica nel settore delle abitaziani, l'am-madernamenta e la sveltimenta delle pra-cedure aperative, facendO' ampia ricarsa,ave necessaria, alle passibilità di interventO'delle imprese a partecipaziane statale, laproroga delle disposiziani transitarie in ma-teria di lacaziani di immabili urbani, ,>anaaltrettanti aspetti di una palitica della casache deve travare una sua sallecita attua-ziane.

Per quanta attliene all'assist,enza sanitariasi pangana ad un tempO' i prablemi dellasua razianalizzaziane e della sua estensiane.Le misure per il ripianamenta del deflcitdegli enti mutualistici nan passanO' andaredisgiunt,e da misure relative alla nduzianedei costi deUe prestaziani sanitarie elimi-nandO' gli sprechi e migllaran:da la qualitàdelle pI1estaziani. Si pone qui n tema delServiziO' sanitaria nazianale, della sua arga-nizzaziane e del sua finanziamentO'.

Nel settare dei trasparti pubblicI l'impe-gna priarita:r:ia riguarda l'adaziane di unprogramma di trasparti metropalitani, sat-terranei a in superfide, che davrà risalverein un cangrua numera di anni il graveprablema della cancentraziane neUe grandiaree urbane e dei mavimenti pendalari, rea-lizzandO' un pragramma di spastamenti ra-pidi ed efficienti, appartunamente callegatican la r,ete ferraviaria nazianale. Tale prQ-

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gramma dovrà essere realizzata, can cantl'Ì-buti della Stata, da sadetà a imprese aprevalente capitale pubblica.

A queste rifarme, che particalarmenteinteressanO' la vita dei lavaratari italiani,che sana propaste dai sindacati e che eranO'già nella linea del precedente MinisterO', ilnuava Gaverna intende dare attuazione as-sumendo concreti impegni sulle priarità esui lorO' tempi di realizzazione.

Su tali argomenti il disool1sa è aperta canle arganizzaziani sindacali, il cui cantributadi callabaraziane il Gav;erna sallecita e concui intende proseguil1e il dialaga nel qua-dro di una rigarasaripresa di una paliticadi piana.

La farza crescente del sindacata, iT suapassaggiO' dalle rivendicaziani di caratterecantrattuale a quelle di aIldine general,e, laspinta ad una unità che si realizzi in unaautentica autanamia sona tutti eLementi diper sè pasitivi. In essi vediamO' il segnatangibile della crescita della nastra saoietà,di una Italia più ricca ecanamicamente epiù matura paliticamente. In questi ele-menti vediamO' la passibilità di un ulteriorecansalidamento delle istituziani e del tes-suto demacratico; in questi elementi indi-viduiamO', infine, la possibilità di rendereeffettivo un disegna di pianifica:z50ne e disviluppo del Paese, giacchè se i,l sindacatapone abiettivi generali nan può non entrarenella logica di un disegno che per realiz-zarsi ,richiede un quadrocoevente di com-partamenti, di rispetto di certe condizioni,l'assunzione di impegni precisi. Gli incontricon i sindacati che il Governa riprenderàsol1ecitamente avrannO' un contenuto con-creto e nan vor,ralIlno esser,e sola un con-franto ma anche la ricerca di un avvici-namento dei punti di vista sulle riformepraposte.

Quella che nan varremmO' è una traspa-siziane meccanica di un metodo e di unamentalità cantrattualistici, che fanno del-l'esecutivo la contraparte, più che l'inter-locutore. Il Governo non è l'ottocentescocamitato di affari della borghesia, nè il gen-darme eretta a difesa del sistema neo-capi-talistica di per sè paoo prapensa ad andareal di là di una semplice redistribuzione deiredditi fra le clas'si, mentre il problema è

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Senato della Repubblica ~ 16211 ~ V Legislatura

310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 AGOSTO1970

anche di dare una risposta precisa alla giu-sta esigenza dei lavoratori di contare sem-pre di piÙ nelle scelte di fondo. Al contrario,il Governo ~ espressione di forze democra-tiche e popolari ~ è impegnato a lavoraresecondo una linea oomplessiva che non ècerto antagonistica rispetto agli obiettivi delmondo del lavoro. Ma il Governo è ancheil centro in ~ui si opera una necessariasintesi politica tira le molte richieste ed esi-genze, secondo una visione globale che ri~sponde del resto al suo ruolo -istituzionaledi direzione del Paese, con atti che il Par-lamento è poi chiamato a valutare, a perfe-zionare, ad arricchire.

Se il Governo abdicasse al suo ruolo evi abdicassero anche le forze polihche, al-10m sì che il rapporto con i sindacati assu-merebbe quasi inconsapevolmente il carat-tere di un mutamento sostanziale del no~stro regime poritioo.

Il Governo ritiene 'inoltre necessar,ia edurgente la modifica della legge sul CNEL,un organo la cui attività, che tende ad espri~mere razionali punti di incontro su temi spe-cifici tra le forze del lavoro e della produ~zione, deve essere ancora piÙ valorizzata.Tale modifica potrà basarsi sune propostedi massima avanzate anche dai sindaoati,tendenti a dare maggiore rappresentanzaal mondo del lavoro e della produzione, efissando norme 'e forme per una utilizza-zione sistematica del CNEL da parte delParlamento, del Governo e delle Regioni.

Dinanzi al Parlamento travasi il disegnodi legge per la ,riforma tributaria. Esso ègià in fase di avanzata definizione. Il Go-verno intende sollecitarne l'approvazione.

Una vigorosa ripresa dell'azione pubblica,un rapporto più vitale e proficuo fra ilcittadino e lo Stato presuppongono che siaportato a termine il riondinamentu dellaPubblica amminist,razione. Lo strumento peraddivenirvi è la delega legislativa che sitrova in discussione alla Camera. Il Go-verno si permette di chiedere al Parlamen-to di consentire il completamento dell'esa-me e l'approvazione della legge, alla ripre~sa dei lavori, dopo le vacanze estive. Dalcanto suo il Governo intende emanare conla massima rapidità consentita le normedelegate.

Il Governo sa quale patrimonio di compe-tenza, di esperienza, di dedizione allo Stato,vi è nell'amministrazione statale e si atten-de da essa la più larga collaborazione. IlGoverno intende esprimere segnatamente lariconoscenza del Paese a quanti servono loStato in condizioni più diffioili e assolvendoa mansioni più delicate. Fra questi, un par-ticolare riconoscimento voglio qui rivol-gere alla forza pubblica per l'abnegazionecon cui quotidianamente svolge i suoi com-piti impegnativi.

La politica per il Mezzogiorno è centralenella strategia dello svHuppo nazionale. IlGoverno proseguirà nell'azione diretta adincrementare tangibilmente gli investimentipubblici e privati, a fini produttivi, nel Mez-zogiorno.

È ormai generale il convincimento dellaconvenienza economica, oltre che della uti-lità sociale, che il capitale e le capacitàimprenditoriali si spostino là dove c'è illavoro. L'applicazione deHa contrattazioneprogrammata ha già dato tangibili segni.L'azione delle aziende a partecipazione sta-tale ha dato e darà il suo insostituibile ap-porto.

La creazione di un unico centro di direzio~ne della politica economica da realizzarecon l'assorbimento nel CIPE dei vari Comi~tati di ministri e in particolare l'assorbi-mento del Comitato per il Mezzogiorno eper le zone depresse, può essere un utHestrumento per interventi organici.

Per quanto riguarda la nuova legge perl'intervento straordinario nel Sud essa ten-derà soprattutto a ricondurre l'azione dellaCassa, previa accordo con le Regioni, ai set-tori che possiamo definire strategici del Mez~zogiorno, lasciando all'amministrazione or-dinaria e alle Regioni gli interventi neglialtri settori. Devo aggiungere che con talelegge si provvederà anche a prolungare neltempo la fiscalizzazione degli oneri sociali.

Anche per le aree depresse del Centro-Nord verrà presentato un nuovo provvedi.mento, articolato secondo la nuova realtàregionale e tendente a favorire le zone real-mente più depresse.

Desidero precisare, perchè non si ravvisicontraddizione con quanto ho detto in prece-denza, che per tutti questi impegni che im-

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Senato della Repubblica ~ 16212 ~ V Legislatura

310a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 AGOSTO 1970

portano spese esistono già gli appositi stan-ziamenti nel bilancio pl'esentato al Parla-mento il 31 luglio scorso.

Le linee di azione del Governo per l'agri-coltura trovano due naturali punti di rife-rimento nel «piano» e nella politica agri-cola comunitaria, entrambi aventi l'obietti-vo di far conseguire al settore adeguati livellidi produttivItà in rapporto alle altre atti-vità produttive e alle differenti real.tà ter-ritoriali.

È evidente che una più moderna ed ef-ficiente organizzazione del settore agricolosarà in grado di accrescerne e meglio quali-ficarne l'apporto alla formazione del red-di to nazionale. Le Regioni assumeranno pre-cise responsabilità in materia agricola e ciòimpone al Governo di predisporre da uncanto la naturale cornice della legislazioneregionale e daN'altro di adottare e rendereoperanti i provvedimenti che il settore ri-chiede.

Ricorderò al riguardo:

1) la legge per i territori montani,resa più urgente anche nel più vasto quadrodella difesa del suolq, alla quale occorreràappena possibile provvedere con specificiinterventi;

2) il nuovo provvedimento da adottarealla scadenza del secondo «Piano verde»,che attraverso soelte seleUive sia in gradodi recare un ulteriore impulso alle attivitàagrkole, sempre più impegrnate in uno sfor-zo di adeguamento alla realtà dell'agricol-tura europea;

3) il rinnovo della legge per lo sv:iluppodella proprietà coltivatrice, che contribui-sca ad accrescere e potenziare le impresefamiliari;

4) il rifinanziamento degli enti di svi-luppo;

5) la ristrutturazione dell'AlMA, assi-curandole soprattutto i mezzi finanziari suf-ficienti e modificandone l'attuale meccani-smo di provvista dei fondi;

6) l'aumento degH assegni familiari aicoltivatori diretti.

Sono inoltre presenti all'attenzione delGoverno i problemi che riguardano l'artigia-

nato e il commercio per quanto attiene allariforma della legislazione, al potenziamentoproduttivo, al miglioramento dei meccani-smi credi tizi.

Tutto quanto attiene allo sviluppo econo-mico del Paese va rÌICondotto in una vigo-rosa e coerente ripresa della politica dipiano. Questa deve trovare il suo impulsoin un Comitato della programmazione costi-tuito da un numero ristretto di Ministri edalla normalizzazione degli organi deJla pro-grammazione. Il ClPE non ha potuto finoraassolvere al suo compito di emanare le di-rettive per il programma economico nazio-nale 1971-75, anche per la necess,ità di pro-oedere alla elaborazione del secondo pro-gramma eoonomico nazionale consultandoi nuovi organi regionali. Per queste ragionil'emanazione delle direttive del secondo pia-no subirrà qualche ritardo.

È nel quadro di un'azione di Governodiretta a garantire ed ,espandere il sistemadi libertà che vanno visti ~ a mio giudi-zio ~ i problemi di una scuola moderna,centro di cultura, di orientamento e di pa,r-tecipazione.

Non credo sia necessario sottolinear,e laoentralità del problema scolastico neH'am-bito del nostro impegno di Governo. Mi li-miterò pertanto a indicare alouni punti, chein parte ribadiamo e ,in parte specifichiamo:

l) il Governo fa suo l'impegno assuntodal preoedente Governo drca la pl1esenta-zione del disegno di legge delega sullo statogiuridico degli insegnanti, che avverrà alpiù presto, essendo ol'mai predispo<;to;

2) per la Legge universitar,ia, mentre sipone il problema della sua definitiva appro-vazione, occorrerà anche coordinare il suomaggior costo con le reali nostre possibi-lità, effettuando uno scorrimento delle sca-denze originariamente previste;

3) confermiamo inoltre !'impegno, giàassunto dal Governo Rumor, di realizzarela riforma dell'istruzione secondarìa supe-riore. È in atto una consultazione dei sinda-cati e delle associa2'Jioni interessate. Le indi-cazioni che ne discenderanno saranno postea base dei relativi provvedimenti che il Go-verno ritiene possano esseJ1e predisposti en-tro quest'anno;

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4) circa il nuovo piano quinquennale,i,l Govemo desidera ribadi:re, anche con talestrumento, la sua linea polit~Ga che è quelladi tendere a realizzare pienamente il dirittoallo studio. Perciò gli obiettivi saranno ladiffusione della scuola materna, la realizza~zione di adeguate strutture di aggiorna~mento del personale docente, la gratuità ditaluni servizi; in definitiva una riforma co~raggiosa delle nostre strutture soolastiche.

Vi sono altri temi tutti importanti e tuttiess,enziali per una società che vuole cre~scere e progredire: un serio impulso allaricerca scienti,fica e tecnologica, anche attra~verso il riordinamento degli enti ed istitutiche operano in questo campo; la tutela e lavalorizzazione dei beni culturali; la salva~guardia del suolo e ddl'ambiente naturale,con particolare riferimento al problema co~sì urgente e sentito della lotta contro gliinquinamenti idrico ed atmosfeDioo.

Come pure si richiama l'attenzione delParlamento sulla volontà del Governo diportare avanti l'opera già intrapI1esa di rin~novamento organko dei codici, quello pe~naLe, quello di procedura penale, il codicedi procedura civile con particolare riferi~mento alle controversie in materia di lavoro,il dkitto di famiglia; tSulla necessità di assi~curare ai cittadini una giustizia sol,lecita egarantita da chiare norme che tutelino adun tempo la libertà e la dignità della per~sona umana e gli interessi di una civileconvivenza: sull'esigenza di una politica perla g,ioventù e di ,interventi per l'editoria gior~nalistka diretti a garantire ,la libertà distampa, bene prezioso per la vita democra~tiça. Per questi ed altri temi ai quali nonavessi fatto specifid aooen:ni faocio mie leimpostazioni progmmmatiche del terzo Go~velino Rumor approvate dal Patrlamento.

È mio dovere avvertire che questi obiet~tivi, soprattutto quelli che importano one~ri, vanno graduati nel tempo in relazionealle disponibilità di risorse e ad un esamerealistico delle capacità di intervento ddlaPubblica amministrazione.

L'Italia è animata da voJontà di pace, diprogresso e di collaborazione con gli altripopoli, con tutti gli altri popoLi, senza al~

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cuna discdminazione. Sente di poter espli~care questa volontà in un continuo e frut~tuoso intensificarsi dei rapporti, sia sul pia~no puramente politico che su quello eco~nomico, commerciale e di assistenza tec~nica. La sua statura nei rami della culturae della scienza, da quelli tradizionali a quellipiù attuali, le dà inoltr,e la responsabilitàdi essere presente, da secoli ed ancor oggi,con una sua originalità, proprio là dove ildialogo fra gli uomini e i popoli per il pro~gl'esso della civiltà è più intenso.

La rinnovata solidarietà tra i partiti dicentro~sinistra ci offre ora, credo, la pos~sibilità di proseguire e, se possibile, poten~ziare questa linea.

Fondamento indispensabile della nostrapolitica estera è la tutela della sicurezzadel Paese. Di essa le nostre Forze armatecostituiscono il nobile simbolo e la garan-zia. Alle Forze armate, espressione genuinadel nostro popolo di cui riflettono il motoin avanti nell'impegno di raggiungere unasempre più elevata preparazione civica etecnica, va l'espressione del nostro apprez~zamento e rispetto.

Guardiamo al quadro nel quale l'I taliaè chiamata ad operare. Accanto alle vastepossibilità del nostro Paese che si esplicanosul piano bilaterale, vi è il suo oollocamentonel sistema internazionale, caratterizzato insintesi daHa sua appartenenza all'ONU, allaAlleanza atlantica e alla Comunità europea.

È appena il caso di ribadire !'importanzadella funzione che le Nazioni unite svol~gono quale supremo presidio dei princìpiche dovrebbero regolare la comunità inter~nazionale, quale garanzia per i diritti e ladignità di tutti i Paesi, grandi e minori,quale foro di discussione e di incontro pertutti i popoli.

Un avvenire migliore per l'umanità non èuna chimera.

Le Nazioni unite devono essere poste ingrado di affermare la loro autorità ed illoro prestigio e di contribuire ad instau~rare quel clima di fiducia reciproca che èla premessa per il componimento di ten~sioni e conflitti e per una ritrovata intesatra tutti i popoli.

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In questa visione, il raffarzamenta delleNazioni unite e l'universalizzazione dell'ar~ganizZiaziane rispandana ad un interesse ge~nerale, che COIincide anche can gli interessidi un Paese carne il nastra. L'Alleanza atlanti~ca ~ nessuna abiettivamente può negarla ~

si è canfermata anche in accasiane delle crisipiù recenti una strumenta essenziale perla tutela della pace nel nastra cantinente.Ad essa intendiama rimanere fedeli, casìcarne ai particalari l'apparti di callabara~ziane e di amicizia che ci legana agli StatiUniti, attenendaci agli impegni che ~ canil sua carattere istituzianalmente difensivae geagraficamente delimitata ~ l'AllE'anzaromporta.

A proposita del superiore abiettiva di pacee di unificazione in Europa che ha guidatauna parte significativa, creda di pater dire,della nastra generaziane, si sente a questapunta del cammino la necessità di rinno~vare il linguaggio, di rifiutare le formuleche prima esprimevana una realtà ed aiu~tavano a camprenderla, ma che oggi, comeè narmale, se ne sono allontanate.

La visione che noi perseguiamo è quelladi una Europa che nel cantesta atlanticanon perda la sua identità, che affermi tral'altro can fermezza come rigarosamentediscriminanti, per ogni partecipaziane aqualsiasi farma di sviluppa palitica, l va~lori demacratici, e voglia essere una farzadi equilibria e di pace.

Questa Europa ci appare come la rispastagiusta a tutta quella gamma di problemi chesona venuti emergenda negli ultimi tempi.È una visiane che ci sembra capace di par~tare il cantinente fuari dal sua attuale sta-ta di crisi, di rimarginare le sue lacerazioni,di riscaprire un suo autonama rualo e dielaborare un ma della originale di sviluppacivile e palitica, di garantire la sicurezzaa tutti i sUOli membri.

Sola una caerente ed urgente rimedita~zione di questi temi di fanda ~ di cui lanostra generazione ha la precisa respansa~bilità ~ che sia d'impulsa a decisiani pan~derate, ma caraggiose, può impedire ~ dab~

biama avere la franchezza diriconoscerla~ che la grande idea dell'unità dell'Eurapa,ciaè di una ritrovata dignità e autanamia

per i nostri Paesi, si perda nella sabbia esapravviva al rischio di risargenti, seppurvelleitari, nazianalismi. Il rilancia, per riu~scire, deve appartenere saprattutto ai gia-vani, riflettendane speranze e problemi, aspi~razioni e ricerche, cioè H ma da di esseree di pensare.

Ma prapria la sempre rinviata creazianedi una Europa veramente unita, di unaEuropa cioè capace di dare un sensa su~periore al lavoro e agli sforzi dei papoliche la compongono, nan pateva nan provo-care nei giavani, come è accaduta, un fortecontraccolpo psicolagica e morale.

Alla visione centrale cui ho accennata, aqueste urgenti esigenze, occarre costante-mente rapportare i progressi cancreti e gra~duali che è passibile campiere. Sono final-mente aperti i negaziati per l'allargamentadella camunità economica alla Gran Breta~gna e a Danimarca, Irlanda e Narvegia. Ènostra ferma intenziane di cantribuire adun lara rapido e felice svalgimenta, me~diante una attenta ricerca di saluzioni equeper i singali problemi e inaltre sempre af~fermando la preminenza, nell'interesse siadei Paesi membri che di quelli candidati,dell' obiettivo globale di chiara partata po~litica da raggiungere can il'adesiane.

Anche il casiddetta processo di consoli~damento della Comunità, cui ha data luo-go !'intesa raggiunta al «vertice}} dell'Aja,offrirà nei prossimi mesi vasto campo aldispiegarsi dei nostri sforzi.

Ampliata attraverso 11 negoziata di ade-sione, la Comunità dovrà avere l'immagina~:z;ione e la perseveranza per impastare erisolvere i prabLemi che pongono la suaesistenza e le sue stesse dimensioni. La nuo~va e dinamica Commissiane, sotto la guidadel presidente Malfatti, potrà dare a ciò uncont,ributo essenziale.

Il progresso versa l'uniane econamica emonetaria presuppone il supporto di unaorganizzazione poHtica ed una progressivaconvergenza degli obiettivi economici a me-dio termine e delle loro priorità, nonchèdelle palitiche economiche messe in attaper raggiungere gli obiettivi stessi. Negliultimi incontri comunitari abbiamo messol'accenta sulla necessità eLi un paralleHsma

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fra i progressi da realizzare nel campo eco~l1omico e quelli da realizzare nel campomonetario.

La nostra azione sarà intesa a l'idare nuo~vo slancio ai motivi ispiratori del Trattatodi Roma, il quale si era proposto, tra l'al~tra, di rafforzare l'unità ddle nostre eco~nomie e di asskurarne lo sviluppo armo~nioso riducendo le disparità tra le diffe~l'enti regioni e il ritardo di quelle menofavorite. Non mancano prese di posizionirecenti della Commissione indirizzate allaeliminazione delle disparità strutturali, so~ci ali e regionali tra gli Stati membri.

In questo contesto, si dovrebbe tenderead un'azione coordinata delle istituz:ioni fi~nanziarie della Comunità ~ il Fondo sociale

europeo, il FEOGA e Ja Banca europea pergM investimenti ~ su obiettivi precisi che

rivestono particolare importanza in relazio~ne all'esigenza comunitaria di mantenereun alto livello di occupazione negli Statimembri.

È nostra convinzione che la Comunitàriceverebbe, in questa fase, essenziale im~pulso dal rafforzamento dei poteri di unPaI1lamento europeo che fosse espressionedel suffragio universale e diretto. Ritenia~mo poi indispensabile, per cogliere i fer-menti del mondo in via di ,rinnovamento,una più ampia partecipazione della gioven-tù alla costruzione europea, mediante lacreazione, nella Comunità stessa, di organirappre~entativi dei giqvani ed inoltre dandofinalmente luogo alla ripresa e alla rapidaconclusione, come abbiamo recentementeproposto, del negoziato per la creazione, aFirenze, della Università europea.

Il vertice dell'Aja harilanciato l'insiemedel discorso. Ma il tema che occorre soprat-tutto riprendere è qudlo politico.

Occorre discutere, cioè, sulle tappe e fasiche saranno necessarie per I1ealizzare l'uni~ficazione, ma anche sul suo modo di esseree sui suoi obiettivi che non potranno non es-sere originali e autonomi, sulla responsabiliz~zazione ovviamente graduale delle nuovestrutture che via via si renderanno necessa-rie, ma anche sul controllo non solo dei Go~verni, ma soprattutto democratico che do-

vrà su di esse esercitarsi, in forme efficientie innovatrici.

Questi progressi della costruzione comu-nitaria vanno vi'sti oggi anche nel contestodella situazione di dolorosa divisione delnostro continente e cioè nel contesto deirapporti coi Paesi dell'Est. Vi è stato in-fatti, ,in questi anni, un intenso e da noifavorito espandersi delle relazioni commer~cié\JH, economiche, oulturali e umane tral'Europa occidentale e quella orientale. Con-trariamente a tendenziosi sospetti, la stessacostruzione comunitaria, nel suo avanzare,ha finito per costituire un potente in~centivo a questi sviluppi. L'intervento inCecoslovacchia, la progressiva e forzata l'i.duzione di quel Paese ad una ortodossiaoppressiva ~ che così profonda eco nega~

tiva sollevano presso l'unanimità, si può bendire, della nostra opinione pubblica ~ laenunciazione della teoria della sovranità li-mitata, non sono riusciti ad invertire latendenza, grazie all'estremo equilibrio e alsenso di responsabilità dimostrati dall'Oc~cidente.

L'obiettivo deve oggi essere quello di su~perare le tensioni e, se possibile, di preve-nirle.

Nello scorso mese di maggio abbiamoospitato il Consiglio atlantico. Con uno sfor-zo concolìde, cui l'Italia può dire con serenacoscienza di aver dato un contributo quantomai importante, l'Al1eanza ha, in tale occa~sione. formulato proposte precise e reali~stichè per portare innanzi H discorso traEst e Ovest neUa ricerca della soluzionedei maggiori problemi europei, tra cui moltilasciati insoluti dall'ultimo conflitto mon-diale.

La replica dei Paesi del Patto di Varsa-via, avutasi con la riunione di Budapest loscorso giugno, ha mostrato di apprezzarequeste posizioni dei Paesi NATO e non è sta~ta pertanto negativa. Questa replica lasciaintravedere la possibilità di passare dall~infruttuose dichiarazioni unilaterali ad undialogo che potrà essere costruttivo se terràconto di alcune motivate premesse: occorreche una occasione come quella di una con~ferenza paneuropea sulla sicurezza non si

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tramuti in una inutile e dannosa giostraoratol'Ìa.

V orrei ora acoennare ad alcuni singolipunti di politica estera che presentano pernoi un particolal1e interesse.

In Medio Oriente, come ho già nilevato,si è dischiusa la via della pace. Una via nonpriva di ostacoli ma un primo passo avantisignificativo è stato compiuto con l'accetta-zione del « cessate il fuoco)} da parte dei bel-hgeranti. È intenzione di questo Governo dicontinuare ad operare, così come ha giàoperato il nostro Ministro degli affari esteri,perchè le prospettive di pace si consolidinoin Medio Oriente.

Una considerazione a parte nell'esame del-la situazione del Mediterraneo va purtroppofatta per la Libia. Dopo gH avv,enimenti delsettembve scorso, l'Italia ha cercato dimantenere i suoi rapporti con il Paese vi-cino sul piano della collaborazione e dellasincera amicizia, rendendosi conto delle dif-ficoltà che gli attua1i dirigenti si trovanoad affrontare nel rinnovamento del loroPaese.

Malgrado i nostri sforzi non è stato peral-tro ancora possibile instaurare un'atmosfe-ra di reciproca fiducia e ool1aborazione e siè giunti, anzi, a gravi misure che hannoingiustamente colpito i nostri connazionalie che sono chiaramente in contrasto con lerisoluzlioni deLle Nazioni Unite concernentila Libia, con le intese intervooute col Go-vemlO libico e con chiari princìpi del dirittoe della convivenza internazionale.

Per sbloccare la Siituazione ha avuto luogo,come è noto, a Beirut l'inoontro fra il mi-nistro Moro e il Ministro degli affari esterilibico. Si è trattato di una presa di contattoper impostare quel dialogo che riteniamoindispensabile avviare nel reciproco interes-se fra i due Paesi.

Ci proponiamo di insistere su questa via,nella meditata convinzione che nessun pro-blema sia insoh,lbile se le parti sono dispostea discutere con spirito realistico e costrut-tivo. I punti di vista, sul piano politico egiuridico, sono diversi e permangono inal-terati. Tuttavia noi siamo animati dalle mi-gliori intenzioni e non abbiamo pregiudi-zilali all'infuori dell'impresdndibile esigenza,

conformemente ai diritti dell'uomo, alle nor-me internazionali e ai trattati, che ai nostriconnazionali sia garantita sicurezza e di-gnità, nonchè il diritto di rimpatriare libe-ramente. È nelle nostre aspettative che ilGoverno di Tripoli voglia, con l'urgenzaimposta dalle circostanze, dimostrare il do-vuto rispetto di tali princìpi, affrontandoil discorso con noi con gli stessi sentimentidi misura e di responsabilità che ci ani-mano.

Ai connazionali rientrati o che rientre-ranno dalla Libia, che stanno vivendo undramma umano al quale tutta la nazionepartecipa, il Governo manifesta la sua pie-na solidarietà, che si tradurrà in una sol-lecita azione per assicurare in ogni modoil loro dignitoso inserimento nella comunitànazionale.

È intendimento del Governo di proseguireper la via fin qui seguita nelle relazionicon i Paesi dell'America Latina e dell'Afri-ca. I nostri rapporti con questi Paesi sisono venuti infatti rafforzando e sviluppan-do negli ultimi tempi in modo incoraggiante,tanto sul terreno pO'litico ~ con i Paesiche si ispirano a ideologie simili alla no-stra ~ quanto su quello della collaborazio-ne economica e tecnica. Per quanto con-cerne in particolare l'Africa, tale felice con-giuntura scaturisce dalla coerente azionepolitica da noi costantemente impiegata infavore della <libertà, dell'indipendenza e del-lo sviluppo economico di quei Paesi.

Le linee della politica italiana nei con-fronti della crisi del Sud-Est asiatico sonostate più volte precisate nel corso di questiultimi anni. Desidero confermare che ancheil nuovo Governo è convinto che una solu-zione della crisi debba ricercarsi sul ter-reno di un negoziato politico: esso si di-chiara pertanto disponibile ad appoggiare,in tutti i modi possib.ili, le iniziative dil1ettea riportare la pace nella penisola indocinese.

Il Governo esprime uguale auspicio edimpegno per la Cambogia dove gravi soffe-renze, perdite di vite umane ed incalcola-bili danni materiali pesano su quelle labo-riose e pacifiche popolazioni coinvolte insuccessivi interventi di forze straniere inuna guerra ad esse estranea.

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Senato della Repubblica ~ 16217 ~ V Legislatura

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Per quanto riguarda i rapporti fra Ita~lia e Austria, il Governo, dopo l'azione fi~nora svolta e quella che si appresta ad ef~fettuare, auspica che, nella rinnovata atmo~sfera dei rapporti tra i due Paesi, la colla~borazione possa diventare più stretta e fe~conda.

Anche con la Jugoslavia la collaborazionetanto in campo politico quanto in quelloeconomico ha registrato progressi che pos~siamo definire estremamente soddisfacentie che ci proponiamo di continuare a svilup-pare. Si tratta ora di costruire sul solidoterreno predisposto dal lavoro dei prece-denti Governi.

L'I talia continuerà a recare un fiduciosoed attivo contributo ai lavori della confe~renza per il disarmo. Sulla traccia di una ri~soluzione delle Nazioni unite, la nostra de~legazione a Ginevra ha promosso una im~portante iniziativa intesa a rilanciare le di~scussioni sul tema del disarmo generale ecompleto, che da troppo tempo erano ri~maste in quella sede ai margini del dibat~rito. L'obiettivo che intendiamo perseguireè di far sì che la conferenza elabori un pro-gramma organico di disarmo il quale, sen-za fissare scadenze rigide ~ che potrebbero

rivelarsi controproducenti ai fini del nego-ziato ~ valga tuttavia a tracciare il corsoche tali dibattiti dovranno in futuro se~guire.

Nello spirito di ricerca concreta di unadistensione generale, il Governo italianoproseguirà anche nella sua azione per ilriconoscimento e lo stabilimento di nor-mali relazioni diplomatiche con la Repub~blica popolare cinese. Contatti sono in cor-so da tempo in un'atmosfera di serietà e direciproca ponderazione. Siamo ora in attesadi una risposta da parte cinese a concreteproposte da noi avanzate nella primaverascorsa.

La ricerca di sempre più idonee soluzionidei problemi dei nostri lavoratori all'esteroe dei loro familiari rappresenta una costan-te della politica governativa, alla quale sa-ranno di valido ausilio le indicazioni e pro~poste emerse nel corso dell'indagine cono~scitiva promossa dalla Camera dei deputati.

In tale contesto ci si avvarrà, altresì, delcontributo fornito dal Consiglio nazionaledell'economia e del lavoro con le sue recentiosservazioni sul tema emigratorio. L'obiet-tivo principale dell'azione governativa restasempre quello di trasformare il fenomenoemig,ratorio da un fatto di necessità ad unasituazione di libera scelta individuale.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, so~no queste le linee su cui intendiamo lavo-rare. C'è una preminenza, naturale in que~sto momento, dei problemi economici, in~tendendo con questo sia l'aspetto congiun-turale sia quello connesso con alcune ri-forme di grande respiro. C'è !'impegno diportare avanti alcuni punti programmaticidel Governo precedente, come è naturalein un quadro di continuità di indirizzopolitico~programmatico fra questo Governoe quelli che lo hanno preceduto con la stes-sa base parlamentare. C'è !'impegno, al dilà dèi singoli aspetti del programma, a valo-rizzare, come ci sembra giusto e utile, ilmomento della gestione quotidiana, che èpoi il momento che dà base concreta alleenunci azioni, agli indirizzi, li trasfonde nel-l'attività amministrativa e parlamentare diogni giorno. Ma tutto questo presupponeun dato di fondo, che è poi il motivo ricor-rente in questo discorso, l'elemento che sot-tende a tutta l'impostazione politico-pro- ~grammatica del Governo che oggi si pre-senta alle Camere. E questo dato è quellodella stabilità, che è poi un fatto di volontàpolitica che deve animare le forze dellacoalizione. Come ho già detto all'inizio, que-sto elemento dev'essere assieme un puntodi partenza e un obiettivo. La stabilità èla condizione perchè il Governo possa la-vorare, e d'altra parte il Governo è consa-pevole che nella misura in cui gli sarà con-sentito di realizzare i suoi obiettivi potràdare esso stesso un forte contributo allastabilizzazione del quadro politico ed eco-nomico, eliminando le residue diftìdenze,valorizzando le ragioni d'essere di questaalleanza, invertendo una tendenza alla dis~sociazione.

Su questo punto è necessario che cia-scuno si assuma, oggi e in futuro, le pro-

f prie responsabilità di fronte al Parlamento

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e al Paese, per un elementare dovere dichiarezza.

Il Governo si considera impegnato a por-tare avanti fino in fondo questa Linea, cheritiene utile ,e necessaria al Paese. Questopuò avere fiducia in se stesso, e nella suavitalità, nelle sue capacità di recupero, nel-la sua forza per raggiungere conquiste piùalte proprio nel momento delle difficoltà.

È con questa certezza e con questo inten-dimento che il Governo chiede la vostrafiducia per assolvere ai compiti che ci siamoproposti. (Vivissimi applausi dal cenlro, dal

centro-sinistra e dalla sinistra. Molte con~gratulazioni).

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riuIllirsi in seduta pubblica oggi, alle ore17, con 1'ordine del giorno già stampato edistribuito.

La seduta è tolta (ore 13,50).

Dott. ALBERTO ALBERTI

D.irettore generale dell 'Ufficio dei resoconti parlamentari