3000 delle Dolomiti (italiano)
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collana vienormali 2
3000delle Dolomiti
Roberto Ciri Alberto Bernardi Roby Magnaguagno
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Le Dolomiti, questo immenso giardino di pietra e boschi, come è noto, hanno come massima elevazione i 3343 metri della Marmolada, o meglio di Punta Penìa. Oltre ad essa altre numerose vette sono ambite e frequentate.
La maggior parte degli alpinisti perònon conosce l’esatta posizione, la viadi salita più semplice e le difficoltà delle 86 cime oltre i 3000 metri. Esse sono suddivise in 16 gruppi montuosi che coprono l’intero arco dolomitico.
I tre autori, in questo volume, le hanno censite con puntiglio dando, per ognuna, dettagliate informazioni per raggiungerne la vetta lungo la via normale.
Una guida per gli amanti di un alpinismo di ampio respiro che coniuga, molto spesso, ambienti selvaggi ed aria sottile.
! 26,50
ISBN 978-88-97299-23-3
9 788897 299233 >
5
SENTIERI D’AUTORE O I tremila delle Dolomiti
PREFAZIONE
Qualche volta, proprio davanti a noi, si nascondono le avventure più grandi e le emozioni più forti. Ho avuto la fortuna di viaggiare e visitare le lontane catene Himalayane e il Karakorum per confrontarmi con i giganti della Terra o attraversare sperdute valli in Cina dove esistevano ancora altissime cime inviolate.Mi sono chiesto dove avrei potuto vivere ancora più intensamen-te la montagna, e la risposta era di fronte a me: le Dolomiti, casa mia. Un progetto che è nato qualche anno fa e che nel tempo è diventato inevitabile, una bellissima sfida e nello stesso tempo un modo per capire ancora più profonda-mente come e per quanto tempo l’uomo può adattarsi ad una prova psicofisica dura, come la mente reagisce da-vanti a sollecitazioni continue dove non è previsto l’errore.Collegare tutti i 3000 delle Dolomiti in continuità è stata un’avventura in montagna di lunga durata ma soprattutto una sana voglia di andare alla ricerca e conoscenza di valli e cime di casa che per vari motivi non avevo frequentato.Nella fase iniziale seguita all’idea, è stato abbastanza complicato stu-diare il progetto e ancora più difficile pianificare un concatenamento di tutte le vette oltre i tremila metri, soprattutto per la difficoltà di trovare pubblicazioni aggiornate delle salite.In cinquanta giorni di vita di alta montagna ho consultato le vecchie gui-de, ho parlato con i conoscitori locali ma soprattutto le migliori “dritte” mi sono state date dalle guide alpine locali che abitualmente frequenta-no queste montagne delle Dolomiti e mi sono molte volte chiesto come mai non ci fossero delle pubblicazioni dedicate alle salite normali.Finalmente dopo alcuni anni si presenta al mondo della montagna que-sta grande opera in cui sono ben descritte tutte le 86 salite normali ad altrettante cime dolomitiche oltre i tremila metri alle quali si sono ag-giunte altre 27 cime considerate anticime o spalle che seppur superiori alla fatidica quota non sono state relazionate in dettaglio.Una guida curata nei particolari da tre amici che scrupolosamente han-no descritto itinerari classici ma anche salite ritenute poco frequentate o addirittura sconosciute. Oltre alle facili cime escursionistiche, molte delle vette dolomitiche oltre i 3000 metri costituiscono impegnativi banchi di prova anche per alpinisti con esperienza, che spesso si orien-tano alla salita di percorsi di arrampicata.Da parte mia un invito per gli alpinisti a ripercorrere o riscoprire qualche bel “ 3000” percorrendo queste vie normali scalate da generazioni di uo-
Prima edizione: giugno 2012ISBN: 978-88-97299-23-3
Idea Montagna Editoria e AlpinismoVia S. Antonio, 23 - 35037 TeoloTel. 049 9601797 - Fax 049 [email protected] - www.ideamontagna.it
Coordinamento generale:Francesco Cappellari
Progetto grafico:Rossella Benetollo - Officina Creativa - Padova
Impaginazione, elaborazione immagini:Irene Cappellari - Idea Montagna Editoria e Alpinismo
Stampa:Litocenter Srl per conto di Idea Montagna Editoria e Alpinismo
Foto di copertina: veduta aerea dell’AntelaoPagina 2: in ammirazione del Gran Vernel dal Ghiacciaio della Marmolada
Tutti i diritti riservati.È vietata la riproduzione anche parziale degli scritti, dei disegni e delle fotografie.
Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incompletezze. L’uso delle informazioni contenute in quest’opera è a proprio rischio. L’autore e l’editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali inci-denti o qualsiasi altra conseguenza.
Idea Montagna collabora attivamente con ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo – nel progetto Climb For Life, il cui scopo è portare consapevo-lezza sul trapianto di cellule staminali emopoietiche (e sulle vite che questa pratica può salvare) nel mondo della montagna e delle persone che la vivono.
6 7
SENTIERI D’AUTORE O I tremila delle Dolomiti SENTIERI D’AUTORE O I tremila delle Dolomiti
INTRO
INTRODUZIONEL’idea di realizzare una guida alle cime oltre i 3000 metri delle Dolo-miti è nata da un tentativo di elencare tutte le cime dolomitiche oltre tale quota su cui si è cimentato uno degli autori, Roby Magnaguagno, già membro del Club 4000. A tale elenco è seguita la costituzione del Gruppo 3000 Dolomiti, ad opera del succitato Roby e di Alberto Bernardi, ovvero un semplice insieme di amici accomunati dal desiderio di “collezionare” le salite ai 3000 delle Dolomiti, con tanto di librettino personale delle cime salite. Il passo finale è stato il coinvolgimento di Roberto Ciri, già autore della guida “Vie Normali delle Dolomiti - Marmolada” con Nordpress Edizioni, che ha portato all’organizzazione del lavoro editoriale, del materiale fotografico e descrittivo e della salita alle vie normali delle cime.Ed è di vie normali ai 3000 metri delle Dolomiti che si occupa questa guida, con l’intento di fornire informazioni il più possibile det-tagliate e precise sulle vie di salita alle 86 cime selezionate, dedicando ad ognuna una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima.Per “via normale” o “via comune” si intende la via più facile, logica ed intuitiva di salita ad una cima montuosa e generalmente coincide con la via seguita dai primi salitori. Alcune vie normali sono delle semplici camminate che portano alla cima di una montagna, altre costituiscono dei percorsi alpinistici impegnativi che richiedono capacità tecniche di arrampicata su roccia, neve e ghiaccio e l’utilizzo dell’attrezzatura alpi-nistica. Spesso risulta difficile reperire le informazioni relative alla salita di una cima, soprattutto se poco nota: non sempre le vie di salita sono rappresentate sulle carte escursionistiche o lo sono con la simbologia di sentiero a puntini rossi o neri che, pur essendo ben nota come “sentiero per esperti”, può indurre a pensare alla possibilità di salire ad una cima senza fornire informazioni sulle difficoltà che si possono incontrare. Vi-ceversa la mancanza di un sentiero rappresentato su una carta escursio-nistica può far perdere la possibilità di salire una bella cima, magari per un percorso facile.Le informazioni fornite in questa guida sono state raccolte dagli autori a seguito della salita della maggior parte delle vie normali alle 86 vette considerate e grazie all’aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito relazioni, informazioni e fotografie preziose per il com-pletamento del lavoro. Trattandosi di vie normali che spesso richiedono di affrontare passaggi in roccia o addirittura la salita lungo percorsi di
PREFAZIONE
mini che hanno fatto la storia dell’alpinismo e l’occasione per vivere una sana avventura tra le nostre amate Dolomiti.Alla fine del viaggio il pensiero è stato questo: … qui tutto è stato intensa vita vissuta, con il sole, la pioggia e qualche volta anche con grandine e neve. Ogni giorno un giorno diverso, dove le scelte sono state fatte ad ogni alba, dove più il tempo passava e più il legame con la monta-gna e l’ambiente diventava intenso, tanto che quasi al termine dell’opera l’obiettivo non era più il tentativo di terminare nel minor tempo possibile, ma invece cercare la maggio-re soddisfazione nelle arrampicate attraverso l’eleganza delle ascensioni su vie classiche e famose.Complimenti agli autori e grazie all’editore!
Franco Nicolini
Tramonto sulle Odle
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SENTIERI D’AUTORE O I tremila delle Dolomiti
� PREFAZIONE 5
� INTRODUZIONE 6
� LE DOLOMITI 7
� I 3000 DELLE DOLOMITI 11
� I PIONIERI DELLE DOLOMITI 13
� CRONOLOGIA DELLE PRIME SALITE AI 3000 DELLE DOLOMITI 13
� GUIDA ALLA CONSULTAZIONE 13
� AVVERTENZE 13
� DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 13
� COLLABORAZIONI E RINGRAZIAMENTI 13
UNO � DOLOMITI DI BRENTA 17
001 � Cima Bassa d’Ambiez 22
002 � Cima d’Ambiez 26
003 � Cima Garbari 31
004a � Cima Tosa, Versante sud 40
004b � Cima Tosa, Versante est 40
005 � Crozzon di Brenta 43
006 � Cima Mandron 46
007-008 � Torri di Kiene XIII e XV 50
009 � Cima Brenta Ovest 56
010 � Cima Brenta 59
011 � Cima Brenta Est o Cima Vallesinella 63
012 � Spallone dei Massodì 66
013 � Torre di Brenta 69
DUE � GRUPPO DEL CATINACCIO 81
014 � Catinaccio d’Antermoia 73
TRE � GRUPPO DEL SASSOLUNGO 81
015 � Sassolungo 76
016 � Gran Campanile del Sassolungo (Campanile Wesseley) 84
017 � Spallone del Sassolungo 88
018 � Punta Grohmann 91
019 � Torre Innerkofler 94
020 � Dente del Sassolungo 102
QUATTRO � ODLE-PUEZ 97
021 � Sass Rigais 106
022 � Gran Furchetta 109
023 � Piccola Furchetta 114
arrampicata, la valutazione delle difficoltà e dei tempi sono soggettive e relative a quanto rilevato dai salitori, pertanto possono variare da per-sona a persona.Per tutte le vie normali presentate è indispensabile un adeguato equi-paggiamento, suggerito nelle relative schede. Ovviamente è indispen-sabile saperlo utilizzare correttamente, magari avendo frequentato un corso di alpinismo, roccia o ghiaccio presso una scuola di Guide Alpine o del Club Alpino Italiano. Non improvvisatevi rocciatori solo perché avete un imbraco ed uno spezzone di corda! Chi effettua salite su vie di roccia o ghiaccio deve essere in grado di effettuare le necessarie manovre di corda, per assicurazione del compagno, autoassicura-zione, calata in corda doppia ed autosoccorso della cor-data. Infatti, oltre alle facili cime “camminabili” e a portata dell’escursionista medio, molte delle vette dolomitiche oltre i 3000 metri costituiscono impegnativi banchi di prova anche per alpinisti con esperienza, spesso su roccia friabile e con lunghi e fatico-si avvicinamenti. Pertanto vanno affrontate con la dovuta esperienza e preparazione, senza lasciarsi ingannare dalla facilità dei passaggi in roccia raramente superiori al III grado.Per quanto riguarda l’allenamento si sa: il migliore allenamento per an-dare in montagna è… andare in montagna! In ogni caso prima di affron-tare percorsi lunghi e faticosi assicuratevi di essere ben allenati fisica-mente ed in buone condizioni di salute e di alimentazione: in montagna, soprattutto con il sopraggiungere repentino di condizioni ambientali ed atmosferiche avverse, lo sfinimento è un pericolo da non sottovalutare!Se affrontate con la dovuta preparazione, le vette oltre i 3000 metri delle Dolomiti potranno offrire sicure soddisfazioni escursionistiche ed alpi-nistiche agli appassionati di montagna e delle Dolomiti in particolare. Questa guida ha quindi l’intento di essere un ausilio per gli escursionisti ed alpinisti che vogliano conoscere più a fondo i percorsi su queste mon-tagne, dalle facili escursioni alle salite di carattere più alpinistico, ed un mezzo per mantenere viva la frequentazione di sentieri e cime in alcuni casi poco noti o quasi dimenticati, che un tempo furono testimoni alla temerarietà ed entusiasmo dei primi salitori e al sacrificio ed eroismo di tanti soldati che vi combatterono.E magari fornire un piccolo omaggio ai pionieri dell’alpinismo dolomi-tico e alle magnifiche vette dolomitiche, in un ambiente naturale unico sull’intero pianeta ed oggi Patrimonio Universale dell’Umanità Unesco.
Gli autori
INTRO
1110
DODICI � GRUPPO DELL’ANTELAO 249
054 � Antelao 241
055 � Punta Menini 245
056 � Punta Chiggiato 254
057 � Cima Fanton 257
TREDICI � GRUPPO DEL PELMO 249
058 � Monte Pelmo 261
QUATTRODICI � GRUPPO DELLA CIVETTA 249
059 � Cima de Toni 264
060 � Piccola Civetta 270
061 � Monte Civetta 275
062 � Cima di Tomè 278
QUINDICI � GRUPPO DELLA MARMOLADA 249
063 � Punta Cornates 281
064 � Gran Vernel 284
065 � Piccolo Vernel 290
066 � Punta Penìa 296
067 � Pilastro Nino 296
068 � Punta Rocca 296
069 � Punta Ombretta 296
070 � Monte Serauta 296
071 � Piz Serauta 296
072 � Cima Ombretta Est 296
073 � Sasso Vernale 296
074 � Sasso di Valfredda 296
075 � Cima dell’Uomo 296
SEDICI � PALE DI SAN MARTINO 249
076 � Cimon de la Pala 296
077 � Il Nuvolo 296
078 � Cima della Vezzana 296
079 � Campanile di Val Strut 296
080 � Cima dei Bureloni 296
081 � Le Zirocole 296
082 � Cima di Valgrande 296
083 � Anticima di Valgrande 296
084-085 � Cima e Torre di Focobon 296
086 � Cima di Campido 296
� ELENCO IN ORDINE DI QUOTA 13
� ELENCO IN ORDINE DI DIFFICOLTÀ 13
� IL MIO DIARIO DEI 3000 DELLE DOLOMITI 13
CINQUE � GRUPPO DEL SELLA 121
024 � Piz Boè 118
025 � Cresta Strenta 124
026 � Piz da Lech Dlacè 127
SEI � GRUPPO DELLE TOFANE 145
027 � Tofana di Dentro 131
028 � Tofana di Mezzo 134
029 � Tofana di Rozes 137
SETTE � GRUPPO DEL SASSO CROCE - LAVARELLA - FANES 181
030 � Sasso delle Dieci 141
031-032 � Piz Lavarela Nord Est e Sud Ovest 148
033-034 � Piz Conturines e Cima Nord Est 157
OTTO � DOLOMITI DI BRAIES 249
035 � Crodaccia Alta 165
036a � Croda Rossa d’Ampezzo, Via Grohmann 169
036b � Croda Rossa d’Ampezzo, Via Sud Ovest 169
036c � Croda Rossa d’Ampezzo, Via Innerkofler 169
NOVE � DOLOMITI DI SESTO E AURONZO 145
037 � Punta dei Tre Scarperi 173
038 � Piccola Punta dei Tre Scarperi 176
039 � Cima Undici Nord 186
040 � Cima Undici Sud 191
041 � Monte Popera 194
042 � Croda dei Toni 198
043 � Croda Antonio Berti 201
DIECI � GRUPPO DEL CRISTALLO 145
044 � Cristallino d’Ampezzo 205
045 � Cima di Mezzo del Cristallo 208
046 � Monte Cristallo 212
047 � Piz Popena 216
UNDICI � GRUPPO DEL SORAPÌS 145
048 � Croda Marcòra 219
049 � Fópa di Matìa 222
050 � Punta Sorapìs 225
051 � Cima De Falkner 229
052 � Monti della Caccia Grande 233
053 � Tre Sorelle (Prima) 237
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SENTIERI D’AUTORE O I tremila delle Dolomiti
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SENTIERI D’AUTORE O I tremila delle Dolomiti
004a
CENNI STORICI
In passato il piatto pianoro della vetta di Cima Tosa era sormontato da una lunga vela di neve alta più di 30 metri
che costituiva il ghiacciaio sommitale, ormai
ridotto ad un nevaio inclinato con spes-sore massimo di 10 metri sul lato dell’uscita della Via Migotti.
DA VEDERE IN ZONA
Dalla Bocca d’Ambiez è possibile salire la Cima
d’Ambiez per la cresta nord, lungo una via di roccia non segnata, a tratti friabile e con di!coltà fino al III grado.
La Via Migotti è considerata la via normale dal ver-sante sud e rappresenta una bella e valida alterna-tiva di salita alla via normale est, consigliabile per la minore di!coltà tecnica rispetto all’ostico cami-no della via tradizionale e per la facile e divertente esperienza di arrampicata. La roccia è solida sebbene a tratti sporca di detriti, raramente esposta e con di!coltà che si mantengo-no entro il II grado, tanto da poter esse-re salita in conserva o anche senza tiri di corda dagli escursionisti più esperti e sicuri. Solo per il ripido tratto iniziale può essere consigliabile l’uso della corda. An-che l’orientamento non è di!cile ed è facili-tato da ometti di sassi, sebbene l’eventuale pre-senza di nuvole possa creare delle di!coltà. Seppur facile è riservata ad escursionisti con esperienza su percorsi analoghi, tenendo anche presenta l’espo-sta calata a corda doppia necessaria per scendere dalla cengia sopra i camini della via normale est.
AVVICINAMENTOCome la Cima d’Ambiez fino al Rif. Agostini (1,30 h). Dal rifugio seguire il sent. n. 358 che risale il vallone per traccia su ghiaioni, supera dei risalti rocciosi gradinati sotto la parete est della Cima d’Ambiez attrezzati con degli spezzoni di cavo metallico e raggiunge il pianoro innevato dove ini-zia la Vedretta d’Ambiez. Attraversare la vedretta verso destra e poi risa-lirla direttamente fino ad incontrare la traccia proveniente da destra, se-guirla fino alla fine del ghiacciaio raggiungendo le rocce attrezzate della parete a sinistra della Bocca d’Ambiez. Risalire le rocce e seguire delle cengette attrezzate con cavo metallico che verso destra conducono alla sella della Bocca d’Ambiez (possibile neve). Dalla sella spostarsi verso destra e seguire verso sinistra il cavo metallico del Sentiero Attrezzato dell’Ideale per circa 15 metri, fino all’attacco della via segnalato da una piccola scritta nera “Via Migotti” sulla roccia, poco sopra il cavo (1 h). Si può raggiungere l’attacco anche salendo dal Rif. XII Apostoli per la Bocca dei Camosci e il suddetto sentiero attrezzato (1,30 h).
SALITAAttaccare direttamente l’articolata e ripida parete rocciosa salendo per gradoni e canalini coperti di detriti fino ad una cengia con ometto
Tratto finale del primo tiro di corda
• PRIMI SALITORI: A. Migottti, in solitaria, il 9 agosto 1886
• PUNTO DI PARTENZA: Rif. al Cacciatore (1820 m) Loc.Palù
• DISLIVELLO SALITA: 1350 m, 300 m di via in roccia
• TEMPO SALITA / TOTALE: 5,00 h / 9,00 h
• TIPO DI SALITA: via di roccia
• PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Agostini
• ATTREZZATURA: normale dotazione alpinistica
• PERIODO CONSIGLIATO: luglio - settembre
• FREQUENTAZIONE: bassa
• DIFFICOLTÀ: PD- max II
• LIBRO DI VETTA: sì
• SALITA DEL: 2011
CIMA TOSA 3173 m
Versante sud - Via Migotti
004aLa Cima Tosa vista dalla Cima d’Ambiez con il percorso della Via Migotti (foto di Alberto Caprara)
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SENTIERI D’AUTORE O I tremila delle Dolomiti SENTIERI D’AUTORE O I tremila delle Dolomiti
004a
DISCESADalla cima seguire a ritroso gli ometti di sassi sul pianoro sommitale, quindi scendere a zig zag per gradoni e cengette su pendio roccioso inizialmente di bassa pendenza e poi più ripido (molti ometti) fino alla grande cengia sopra il salto con i camini. Percorrere la cengia verso destra fin dove si stringe e diventa più esposta, scendere ad un intaglio con doppio spuntone di roccia e scendere sotto lo spuntone più grande (2 m, II), dove si trova un ottimo ancoraggio su due chiodi e clessidra con cordoni. Da qui effettuare una comoda ma verticale calata a corda doppia di 30 m fino al sottostante ampio e piatto ripiano roccioso, oppure (se non si dispone di una corda da 60 m) una calata da 10 m fino ad un ben visibile ancoraggio intermedio con cordoni su due vecchi chiodi e da lì una se-conda calata di 20 m fino al ripiano. Scendere quindi per canalino e rocce esposte verso sinistra (faccia a valle) fino alla base del nero camino di destra (5 m, II-), oppure per i gradoni all’estrema destra (sempre faccia a valle) del ripiano (15 m, I+), e quindi al ghiaione alla base dello zoccolo roccioso sotto i camini. Da lì seguire verso destra un’evidente traccia sulle ghiaie che sale alla Sella di Tosa dove ci si raccorda al sentiero attrezzato Brentari. Superato un ponticello sospeso un po’ malridotto si raggiunge la via ferrata che percorre in orizzontale una bellissima cengia che con-torna la Cima Garbari. Seguendo la ferrata sempre ben attrezzata si raggiunge la Bocca di Tosa e si scende per cavi e scalette di ferro fino a raggiungere il ripido pendio nevoso della Vedretta d’Ambiez, lungo la quale verso sinistra si torna al Rif. Agostini. La salita della Cima Tosa dalla Via Migotti con discesa dalla via normale est e rientro al Rif. Agostini per il sentiero attrezzato Brentari costituisce una bellissima traversata di notevole bellezza ed interesse alpinistico.
NOTELa via è molto logica ed intuitiva, si svolge su roccia non ripulita da ghiaie e detriti ma solida ed è indicata da numerosi ometti e segnavia rossi sbiaditi. Ad inizio estate la roccia nel largo colatoio della parte superiore può essere bagnata o con tratti di vetrato. Per attrezzare le soste eventualmente necessarie per l’assicurazione con la corda sono utili cordini, nuts e friends. È possibile seguire la via anche in discesa, con un’eventuale calata a corda doppia di 40 metri nella parete alla base fino all’attacco. Utili i ramponi per risalire la Vedretta d’Ambiez, necessari a fine stagione quando è in ghiaccio vivo.
Pagina a fianco, sopra: Oliviero Bellinzani sulla cengia a metà salitaPagina a fianco, sotto: alla base del colatoio finale della Via Migotti (foto Matteo Pasotti)Sotto: la cresta di neve all’uscita della viaa sinistra (40 m, II), effettuando la sosta sulle rocce sopra la cengia a
destra di una nicchia. Seguire verso destra la stretta ed un po’ esposta cengia (ometti) e aggirare uno spigolo (vecchio chiodo nero), risalire in obliquo verso sinistra superando una larga fessura verticale (2 m, II+) e giungendo alla base di un canale (se nella salita della parete si seguono gli sbiaditi segni rossi e ci si tiene più a destra e ben dritti, si esce a destra della cengia evitando così di traversarla). Traversare a destra salendo per un canalino appoggiato (ometto) e raggiungere una spalla con un’evidente ometto di sassi su un largo spuntone su cui fare sosta. Traversare verso destra per cengia un po’ esposta per ca. 25 metri e, prima che finisca, salire a sinistra per rocce articolate e cana-lini fino ad un’altra cengia (I+), dove attrezzare la sosta. Si percorre la cengia verso destra per ca. 8 metri per risalire poi un ripido canalino oltre uno spigolo (II), continuando poi per solide rocce articolate più pulite e dei gradoni sul lato destro del colatoio che scende dall’anfite-atro roccioso della parte alta della parete (I-II). Risalire, anche in con-serva, tale lungo pendio gradinato con facile e divertente arrampicata (I) su rocce articolate, fino ad uscire sul ripiano di ghiaie sommitale sotto il cupolone di neve della cima. Risalire sulla cresta di neve rag-giungendo così la vetta nevosa più elevata (paletto) e proseguire per il pianoro innevato sommitale seguendo gli ometti fino all’ometto di sassi sulla piatta vetta (2-2,30 h).
ELENCO IN ORDINE DI QUOTA
N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG.
1 066 Punta Penìa 3343 m 700 m 2,30 h 347
2 068 Punta Rocca 3309 m 680 m 2,30 h 155
3 054 Antelao 3264 m 1685 m 5,00 h 350
4 069 Punta Ombretta 3247 m 620 m 3,00 m 157
5 028 Tofana di Mezzo 3244 m 1164 m 3,30 h 163
6 027 Tofana di Dentro 3238 m 1563 m 4,00 h 76
7 029 Tofana di Rozes 3225 m 1145 m 3,30 h 135
8 046 Monte Cristallo 3221 m 1410 m 5,00 h 292
9 061 Monte Civetta 3220 m 1715 m 6,00 h 231
10 064 Gran Vernel 3210 m 1140 m 6,00 h 235
11 060 Piccola Civetta 3207 m 1700 m 6,30 h 151
12 050 Punta Sorapìs 3205 m 1625 m 6-7 h 86
13 078 Cima della Vezzana 3192 m 1540 m 5,00 h 332
14 076 Cimon de la Pala 3184 m 1220 m 5,30 h 111
15 016 Sassolungo 3181 m 580 m 5,00 h 135
16 055 Punta Menini 3177 m 1600 m 6,00 h 129
17 004 Cima Tosa 3173 m 1660 m 7,00 h 160
18 058 Monte Pelmo 3168 m 1700 m 6,00 h 146
19 056 Punta Chiggiato 3163 m 1580 m 6,00 h
20 049 Fopa di Matia 3155 m 1575 m 6,00 h
21 048 Croda Marcora 3154 m 1574 m 6,00 h
22 045 Cristallo di Mezzo 3154 m 220 m 1,30 h
23 024 Piz Boè 3152 m 915 m 3,00 h
24 047 Piz Popèna 3152 m 1400 m 5,30 h
25 010 Cima Brenta 3150 m 1637 m 6,30 h
26 036 Croda Rossa d’Ampezzo 3146 m 1480 m 7,00 h
27 037 Punta dei Tre Scarperi 3145 m 1625 m 6-8 h
28 057 Cima Fanton 3142 m 1345 m 7,00 h
29 005 Crozzon di Brenta 3135 m 1850 m 10,00 h
30 080 Cima dei Bureloni 3130 m 1450 m 5,30 h
31 018 Punta Grohmann (Sasso Levante) 3126 m 450 m 4,00 h
32 026 Cresta Strenta 3124 m 885 m 3,30 h
33 011 Cima Brenta Est (Cima Vallesinella) 3114 m 1600 m 5,30 h
34 009 Cima Brenta Ovest 3112 m 1600 m 6,00 h
451
N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG.
71 035 Crodaccia Alta 3015 m 1347 m 5,00 h
72 013 Torre di Brenta 3014 m 1500 m 5,30 h
73 034 Piz Conturines Nord Est 3012 m 1290 m 4,30 h
74 072 Cima Ombretta Est 3011 m 1450 m 4,00 h
75 075 Cima dell’Uomo 3010 m 1060 m 3,00 h
76 023 Piccola Furchetta 3010 m 900 m 3,30 h
77 025 Piz da Lec Dlacè 3009 m 780 m 3,00 h
78 074 Sasso di Valfredda 3009 m 1160 m 5,00 h
79 044 Cristallino d’Ampezzo 3008 m 180 m 1,00 h
80 053 Tre Sorelle (Prima) 3005 m 1425 m 5,30 h
81 062 Cima di Tomé 3004 m 1550 m 6,00 h
82 012 Spallone dei Massodì 3004 m 1490 m 4,30 h
83 014 Catinaccio d’Antermoia 3004 m 1055 m 3,00 h
84 086 Cima di Campido 3001 m 1620 m 4,30 h
85 020 Dente del Sassolungo 3001 m 750 m 4,00 h
86 067 Pilastro Nino 3000 m 374 m 2,30 h
ELENCO IN ORDINE DI DIFFICOLTÀ
ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO DIFFICOLTÀ PAG.
070 Monte Serauta 3069 m 1012 m 2,30 h F 00
072 Cima Ombretta Est 3011 m 1450 m 4,00 h F
025 Piz da Lec Dlacè 3009 m 780 m 3,00 h F max I
026 Cresta Strenta 3124 m 885 m 3,30 h F max I
031 Piz Lavarela 3055 m 1360 m 4,00 h F max I
032 Piz Lavarela Sud Ovest 3034 m 1340 m 4,00 h F max I
033 Piz Conturines 3064 m 1340 m 4,30 h F max I
034 Piz Conturines Nord Est 3012 m 1290 m 4,30 h F max I
041 Monte Popera 3046 m 1590 m 6,00 h F max I
044 Cristallino d’Ampezzo 3008 m 180 m 1,00 h F max I
077 Il Nuvolo 3075 m 1110 m 4,30 h F max I+
078 Cima della Vezzana 3192 m 1540 m 5,00 h F max I+
012 Spallone dei Massodì 3004 m 1490 m 4,30 h F+ max I
029 Tofana di Rozes 3225 m 1145 m 3,30 h F+ max I
062 Cima di Tomé 3004 m 1550 m 6,00 h F+ max I
001 Cima Bassa d’Ambièz 3017 m 1180 m 5,30 h F+ max I+
N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG.
35 002 Cima d’Ambièz 3102 m 1280 m 5,30 h
36 065 Piccolo Vernel 3098 m 1075 m 4,30 h
37 019 Torre Innerkofler 3098 m 845 m 5,00 h
38 038 Punta Piccola dei Tre Scarperi 3095 m 1640 m 7,00 h
39 042 Croda dei Toni 3094 m 1640 m 7,30 h
40 040 Cima Undici Sud 3092 m 1650 m 7,00 h
41 039 Cima Undici Nord 3081 m 1515 m 5,30 h
42 017 Spallone del Sassolungo 3081 m 400 m 3,30 h
43 015 Gran Campanile (Campanile Wesseley) 3077 m 400 m 4,00 h
44 077 Il Nuvolo 3075 m 1110 m 4,30 h
45 070 Monte Serauta 3069 m 1012 m 2,30 h
46 033 Piz Conturines 3064 m 1340 m 4,30 h
47 081 Le Ziròcole 3058 m 1285 m 5,30 h
48 073 Sasso Vernale 3058 m 1500 m 4,30 h
49 031 Piz Lavarela 3055 m 1360 m 4,00 h
50 084 Cima del Focobòn 3054 m 1280 m 7,00 h
51 051 Cima de Falkner 3053 m 1250 m 8,30 h
52 079 Campanile di Val Strut 3049 m 1100 m 5,00 h
53 041 Monte Popera 3046 m 1590 m 6,00
54 006 Cima Mandron 3040 m 1527 m 6,00 h
55 059 Cima de Toni 3040 m 1905 m 8,30 h
56 082 Cima di Valgrande 3038 m 1290 m 5,00 h
57 071 Piz Serauta 3035 m 410 m 3,40 h
58 032 Piz Lavarela Sud Ovest 3034 m 1340 m 4,00 h
59 085 Torre del Focobon 3030 m 1255 m 7,00 h
60 022 Gran Furchetta 3030 m 925 m 3,30 h
61 008 Torre Kiene XV 3030 m 1517 m 5,30 h
62 063 Punta Cornates 3029 m 1545 m 5,30 h
63 043 Croda Antonio Berti 3029 m 1570 m 7,30 h
64 083 Anticima di Valgrande 3028 m 1250 m 4,00 h
65 052 Monti della Caccia Grande - Cima Ovest 3028 m 1425 m 6,00 h
66 007 Torre Kiene XIII 3026 m 1520 m 6,00 h
67 030 Sasso delle Dieci 3026 m 1000 m 3,45 h
68 021 Sass Rigàis 3025 m 920 m 3,30 h
69 003 Cima Garbari 3018 m 1200 m 3,30 h
70 001 Cima Bassa d’Ambièz 3017 m 1180 m 5,30 h
452 453
DOLOMITI DI BRENTA
SASSOLUNGO
ODLE-PUEZ
CATINACCIO
ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE
001Cima Bassa
d’Ambiez3017 m
002Cima
d’Ambiez3102 m
003Cima
Garbari3018 m
004Cima
Tosa3173 m
005Crozzon di
Brenta3135 m
006Cima
Mandron3040 m
007Torre
Kiene XIII3026 m
008Torre
Kiene XV3030 m
009Cima
Brenta Ovest3112 m
010Cima
Brenta3150 m
011Cima
Brenta Est3114 m
012Spallone di
Massodì3004 m
013Torre di
Brenta3014 m
ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE
015Gran
Campinile3077 m
016 Sassolungo 3181 m
017Spallone del
Sassolungo3081 m
018Punta
Grohmann3126 m
019Torre
Innerkofler3098 m
020Dente del
Sassolungo3077 m
ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE
021 Sass Rigàis 3025 m
022Gran
Furchetta3030 m
023Piccola
Furchetta3010 m
ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE
014Catinaccio
d’Antermoia3017 m
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