30 Luglio 2014 - badeggsda AlmaCube, l’incubatore di Unindustria Bologna e Università di Bologna,...

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30 Luglio 2014Il Resto del Carlinohttp://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/economia/farete-2014-startup-unindustria-1.89771

‘Farete 2014’, le startup innovative si mettono in mostra

Sono 8 i progetti che saliranno sul palco l’8 settembre alle 14.30 nel padiglione 29 di Bologna Fiere. L’iniziativa è promossa da AlmaCube, l’incubatore di Unindustria e Università

Bologna, 30 luglio 2014 - Anche quest’anno le startup innovative si danno appuntamento a ‘Farete’ per presentarsi ai potenziali investitori e dare un’anteprima dei progetti a tutti i visitatori della due giorni organizzata da Unindustria Bologna.

Sono 8 i progetti di startup innovative che saliranno sul palco l’8 settembre alle 14.30, presso il padiglione 29 di Bolo-gna Fiere, durante l’incontro intitolato “Dall’idea all’impresa: investire in startup innovative”. L’iniziativa è promossa da AlmaCube, l’incubatore di Unindustria Bologna e Università di Bologna, nato a febbraio 2013 con l’obiettivo di generare startup eccellenti e altamente innovative, accompagnando i giovani talenti che provengono dal mondo universitario (e non solo) in un percorso imprenditoriale di successo. I protagonisti sono neolaureati, ricercatori o sem-plicemente aspiranti imprenditori che stanno traducendo le proprie conoscenze e passioni in una realtà aziendale.

Le 8 startup che si presenteranno a ‘Farete 2014’ sono le finaliste dell’iniziativa Start Cup Emilia Romagna - Sezione speciale di Bologna, la business plan competition organizzata da AlmaCube con il supporto della Regione Emilia-Ro-magna, che offrirà alla migliore business idea che si vuole insediare sul territorio bolognese un premio in denaro e servizi a fronte di una quota di partecipazione del 10% nella start up.

Il vincitore della Start Cup sezione Bologna, che verrà proclamato a ottobre, otterrà: un investimento finanziario in capitale di rischio di 20.000 euro; servizi di supporto e accompagnamento al mercato del valore di 15.000 euro co-stituiti da: spazio uso ufficio per 12 mesi presso AlmaCube per la sede operativa della start up; servizi di contabilità e consulenza fiscale per il primo esercizio; 30 giornate-uomo di temporary management per lo sviluppo del business d’impresa; Iscrizione gratuita a Unindustria Bologna per il primo anno.

Gli 8 progetti di startup innovative che si presenteranno

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Targeting Gut DiseasesIl progettoÈ un’impresa specializzata nello studio e nell’ideazione di prodotti alimentari e/o nutraceutici con provati effetti an-tinfiammatori sul tratto gastro-intestinale. L’idea imprenditoriale nasce dalla constatazione che sono in forte aumento patologie intestinali caratterizzate da una moderata infiammazione spesso associata a disbiosi (alterazione della flora batterica). I proponenti, con expertise cliniche, biomediche e di nutrizione, hanno in studio un integratore con una formulazione innovativa che si è dimostrato estremamente efficace come antidisbiotico ed antinfiammatorio in diversi modelli animali. Anche dal punto di vista del “food” esistono nutrienti con spiccate caratteristiche antinfiam-matorie ed antidisbiotiche che potrebbero essere uniti all’interno di specifici alimenti.Il teamChiara Valeri, biologa, ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze Medico-Chirurgiche Gastroenterologiche, e un Master in ricerca e sviluppo pre-clinico e clinico dei farmaci; Luigia De Fazio, biologa, esperta di sperimentazione su modelli animali; Elena Cavazza, data manager di centro clinico; Enzo Spisni, biologo esperto in nutrizione, respon-sabile scientifico del Master in Alimentazione ed Educazione alla Salute dell’Università di Bologna; Massimo Campieri, uno dei massimi esperti mondiali di malattie infiammatorie croniche intestinali.

IN-WUBEIl progettoPensato come il primo incubatore per artisti emergenti, è una piattaforma web-based indirizzata al settore musicale, che tramite un coinvolgimento diretto delle figure professionali, intende formare, dal un punto di vista sia didattico che pratico, deejays/producers attraverso un percorso di incubazione. In-Wube si pone alla base del cammino arti-stico verso un potenziale successo. Crea presupposti, connessioni, consapevolezze e dona valore all’artista, grazie a un meccanismo strutturato per farlo interagire con le figure importanti del settore: etichette, locali/club e utenti finali(fruitori), guidandolo fino alla fine del percorso.Il teamIl progetto è ideato da Federica Merloni. Il team è in via di definizione.

BADEGGSIl progettoÈ un social network che nasce con l’obiettivo di riunire, in un’unica community interattiva e internazionale, chef professionisti e appassionati di cibo, fornendo all’utente servizi informativi e di formazione in un’ottica fortemente qualitativa. I giovani chef avranno la possibilità, iscrivendosi al social network, di guadagnare visibilità grazie ad uno spazio dove potranno condividere con la community la loro filosofia di cucina (ricette, consigli, ecc.) e tutti gli aspetti riguardanti la loro attività professionale. L’obiettivo è creare un database di cucina a livello globale (con profili Chef e Insider, pagine Ristorante e pagine Ricetta), il tutto integrato ad un social network e sviluppato in un’ottica di fondo di promozione della qualità.Il teamLorenzo Salmi, digital communication (CCO & co-founder); Fabio Giannini, web marketing (CEO & co-foun-der), Federico Bassi, chef (advisor); Mattia Marchian, backend developer (CTO); Alessandro Pancosta, graphic designer; Mathias Marchioni, frontend developer.

Intelligent StructuresIl progettoL’obiettivo dello startup è produrre sistemi elettronici integrati per la diagnostica di strutture metalliche o laminate che rendano le stesse intelligenti, ovvero capaci di rilevare autonomamente la propria integrità. Le tecnologie impiegate si basano sull’analisi di segnali ultrasonici con sistemi di elaborazione e sensori innovativi progettati all’interno della startup ed attualmente in corso di brevettazione. L’adozione del sistema permetterà di effettuare un monitoraggio permanente, non intrusivo, e in tempo reale di strutture in materiale composito o metallico, con un trascurabile con-sumo di energia e minimo impatto sui parametri strutturali.Il teamNicola Testoni, assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna, CEO; Paolo Francia: ex dirigente industriale, ri-coprirà il ruolo di CTO e responsabile marketing; Alessandro Marzani, coordinatore per UniBo del progetto SARISTU, coordinerà l’ottimizzazione dei modelli strutturali; Luca De Marchi, ricercatore presso UniBo coordinerà lo sviluppo HW/SW; Guido Masetti, ordinario di Elettronica presso UniBo, figura di riferimento sulla microelettronica e technical

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advisor. A completamento del team, nel primo anno si prevede l’assunzione di due progettisti HW/SW.

ImmunogenomicsIl progettoLa startup nasce per offrire l’esecuzione di test genetico-molecolari ad alta complessità in onco-ematologia, rispon-dendo alla sempre crescente richiesta nell’ottica della medicina personalizzata. Il test consente diagnosi e prognosi più accurate, nonché l’identificazione di bersagli terapeutici. I clienti sono privati cittadini, Università, enti di ricerca, strutture sanitarie. Ad oggi non esistono realtà analoghe in Italia.Il teamIl team di Immunogenomics comprende 4 soci (70%, 10%, 10%, 10%) fra cui lo stesso Alma Cube. I soci componenti del team assicurano l’expertiese scientifico, tecnico, la capacità di placamento e di promotion, nonché le infrastrutture.

CUBEVENTIl progettoÈ una piattaforma web ideata per far incontrare i diversi soggetti coinvolti in un evento. Permette di raccogliere fondi,pubblicizzare l’evento sui social network e creare un canale diretto tra partecipanti, artisti e organizzatori, per poterfidelizzare il proprio pubblico e dialogare con esso. Gli eventi possono prendere forma anche con modalità bottom-up,ossia “dal basso”, dove gli utenti danno la propria disponibilità all’acquisto di un biglietto, e nel caso in cui l’evento vada a buon fine, hanno diritto alla prelazione e a sconti o premi sull’acquisto.Il teamDavide Del Monte: laurea specialistica in ingegneria gestionale, ICT engineer, musicista amatoriale, sviluppatore web freelance, si occuperà dello sviluppo tecnologico e della gestione aziendale. Alberto Paderni: musicista professionista per band e artisti di fama nazionale, fonico e assistente studio di registrazione, si occuperà dello sviluppo commer-ciale e dei rapporti con operatori dello spettacolo.

HadabeanIl progettoHadabean ha sviluppato una piattaforma chiamata isProximity che verrà lanciata a ottobre 2014, e che ha come obiettivo lo sviluppo di un servizio integrato di marketing di prossimità per il Retail. La piattaforma permette di creare contenuti, mostrarli in display, condividerli con app e studiare il comportamento dei propri potenziali clienti attra-verso l’utilizzo di due tecnologie: l’analisi facciale tramite telecamera e l’analisi flusso visitatori attraverso Wi-Fi. Ad esempio, un potenziale cliente che entra nel negozio interagisce con un tablet che gli fornisce informazioni variabili in base a sesso, età e umore. Si potrebbe dire che isProximity trasforma un luogo fisico in un sito web ed è la versione fisica di ciò che i fornitori web-based hanno cercando di perfezionare.Il teamLa compagine societaria è costituita da un mix di esperienze: Giovanni Pecora, CEO, laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni e Economia Aziendale; Alessandro Lucaferro, CTO, laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni. Cristina Mirri, CFO, laureata in Economia e Commercio, Dottore Commercialista.

GoodeedIl progettoÈ una piattaforma web che nasce con l’obiettivo di innovare il mondo delle donazioni online rendendole tracciabili, sicure e trasparenti. Alle persone verrà chiesto di donare oggetti e non denaro attraverso una piattaforma di crow-dfunding, mentre alle associazioni verrà fornita una web app attraverso la quale potranno documentare tutte le fasi del progetto con foto e video che andranno in automatico a comporre un diario virtuale. A sua volta questo diario sarà consultabile dall’utente tramite un’applicazione che permetterà al donatore di sentirsi parte del progetto e veri-ficare l’utilizzo della sua donazione.Il teamMassimo Giacchino, master in Digital and entreneurship presso H Farm; Ruggero Rossi: Dottorato di ricerca in Tech-nology and Social Innovation.

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3 febbraio 2015Il Fatto Quotidianohttp://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/03/badeggs-piattaforma-interattiva-chef-appassionati-cucina/1393105/

Badeggs, la piattaforma interattiva tra chef e appassionati di cucina

Un portale che mette in collegamento amanti della buona tavola e cuochi, da quel-li di lunga esperienza alle giovani promesse. Per gli interessati al mondo del food mancava – dicono gli ideatori – un social network di agg regazione virtuale e reale

Chef dalla carriera consolidata accanto a giovani promesse del settore, semplici ap-passionati di cucina e amanti della buona tavola. Se appartenete a una di queste ca-tegorie potete iscrivervi a Badeggs, l’ultimo arrivato in fatto di social network dedicati al buon cibo. Qualità e scoperta sono le parole d’ordine alla base di un progetto che aggrega professionisti e dilettanti entusiasti su una piattaforma nella quale scambiarsi pareri, ricette, impressioni sulle esperienze culinarie, indicazioni su ristoranti e menu.

Un social network che aggrega in maniera orizzontale, tutti allo stesso livello su una piazza virtuale di reciproco scambio, gli utenti iscritti. Per farlo, bisogna inserire il pro-prio nominativo all’interno di una delle categorie: “foodie”, “insider” o “chef”. Su Ba-deggs, in qualità di appassionati di food, è possibile caricare una propria ricetta già sperimentata, iscriversi a eventi, seguire le lezioni virtuali di una delle cooking class, partecipare ai corsi di formazione tenuti dal vivo dagli chef membri del portale. I giova-ni chef possono invece controllare la propria reputazione all’interno della community, trovare nuove opportunità di lavoro, ampliare la propria rete di contatti. Uno chef di maggiore esperienza può a sua volta promuovere la propria filosofia e il proprio stile in cucina coinvolgendo gli altri iscritti, potenzialmente, da ogni parte del globo.

In un periodo nel quale l’attenzione per il food sembra non accennare a diminuire, quel-lo che mancava – a detta di uno dei fondatori del portale, Lorenzo Salmi – è “un social network che avvicini sempre di più gli appassionati comuni di cucina alla qualità e al

lavoro professionale di chi crea ciò che di più li appassiona, gli chef. Badeggs arriva a colmare questo vuoto e intende mettere in contatto diretto, virtuale e non, queste due realtà inseparabili del mondo enogastronomico”.

Non c’è qui, volutamente, una precisa distinzione tra esperienza online e offline (gli incontri sul sito sono lo spunto per partecipare a degustazioni, fiere, conferenze, workshop), così come non compare nella piattaforma una separazione netta fra il database con dati e ricette e la parte di viva interazione fra gli utenti: un intento voluto dagli ideatori del portale, che non è passato inosservato al Websummit 2014, il più importante convegno mondiale di tecnologia web (al quale intervengono più di 10.000 addetti ai lavori provenienti da oltre 80 paesi) che si tiene dal 2010 a Dublino e che ha scelto la community dedicata al cibo di qualità tra le realtà selezionate nell’ultima edizione.

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9 Novembre 2015Corriere di Bologna

Nate tra Bologna e Modena, 4 startup si contendono il mercato nazionale della consegna a domicilio

La rivoluzione del food entra dalla porta di casaUna pizza alle due di notte e una cena con le primizie della Sicilia più calda da consumare in camera da letto. Sono i volti dell’Emilia Romagna da asporto che si mangia a casa seduti sul proprio divano grazie alle idee di quei ragazzi, oggi imprenditori di successo, che qualche anno fa hanno deciso di scommettere tutto su il take-away, quando an-cora ordinare online la propria pizza preferita alle tre di notte era pura utopia.Il primo ad averci pensato nel 2006 è stato Matteo Trifirò, lecchese emigrato nella città delle Due Torri per studiare e fare musica, che ha dato vita a Cosaordino.it, il primo portale italiano dedicato alle consegne di cibo a domicilio. “All’inizio era un passatempo, scannerizzavo i menù delle pizzerie e li mettevo a disposizione degli utenti, dividi per zone della città, ma solo nel 2012 ho capito che la cosa poteva diventare ancora più seria” spiega Matteo, l’ideatore del sito che oggi, oltre a Bologna, è attivo in altre dodici provincie italiane, comprese Modena, Ferrara e Rimini, con più di 400 ristoranti attivi e 100.000 euro di fatturato al mese quando il periodo non è dei migliori.“In estate gli affari calano perchè le persone tendono ad ordinare meno, ma è l’inverno il periodo in cui si guadagna di più – continua il ragazzo che gestisce un team di dieci persone – Solo nell’ultima settimana abbiamo ricevuto or-dini da 180 euro”. Segno non solo che l’inverno sta arrivando, ma che il portale, che in media può contare sulle 100 ordinazioni al giorno per una media di 30 euro a consegna, sta aumentando il proprio fatturato, già cresciuto di circa il 40% rispetto al 2014.E se ora Cosaordino.it, rispetto a quando è nato, punta a clienti disposti a spendere un po’ di più, PizzaBo, oggi Hello Food in tutta Italia, continua sulla cucina a prezzi popolari che piace tanto agli studenti. Tant’è che il suo modello ha attirato le simpatie dei tedeschi di Rocket Internet che, come segnalava il Corriere di Bologna, a febbraio hanno acquistato la startup made in Emilia per, pare, 5 milioni di euro. “Puntiamo a espanderci sempre di più, oggi abbiamo pure cambiato sede, sempre a Bologna, e contiamo 50 dipendenti con in media 30 anni di età. Ora lavoriamo in 20 città italiane, e per continuarea crescere abbiamo scelto quelle dove ci sono più giovani” spiega Christian Sarcuni, classe 1986 e una laurea da programmatore in tasca, che dal 2008, forse dopo aver visto il vuoto in troppi frigoriferi universitari, ha dato il via ad un mercato a sei zeri, come quello delle pizze online, da 5000 ordini al giorno e 240.000

La rivoluzione del food entra dalla porta di casa

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utenti. Solo nel 2014 PizzaBo ha venduto quasi due milioni di pizze e oggi, oltre ad essere presente come Hello Food in altre 19 città, può contare sulla forza di più di 1000 ristoranti affiliati in tutta Italia.PizzaBo, fedele alle sue origini, non rinuncerà mai al suo ricevitore fisico degli ordini, di cui ogni esercizio commerciale deve dotarsi per ricevere le richieste dei clienti. Con Sgnam, invece, altra startup emiliana del food, è sufficiente scari-care l’app per gestire i pasti da consegnare. Anche in questo caso Bologna, da cui i due fondatori di Sgnam, Giovanni Cavallo e Lorenzo Lelli non si sposteranno, è stata la base di partenza nel 2012 per poi essere operativi in altre sei città italiane con in media 130 ordini al giorno, 30.000 in totale da quando sono nati, e più di 300 ristoranti aderenti.“Bologna, nonostante i competitor, rimane comunque il mercato più interessante, con il più alto numero di ristoranti a domicilio per persona. Il 60% in più rispetto a Milano”, spiega Cavallo che, insieme al suo socio, ha chiuso il 2014 con un milione e mezzo di fatturato e che quest’anno potrà contare “su di un buon 15% in più” oltre che su di un team di 15 dipendenti under 30. Ora il loro obiettivo, come la rivale PizzaBo, è aumentare i volumi e arrivare in altre città italiane, e indine l’estero. Anche se, per questo, ci vorrà tempo.Nel frattempo mentre le emiliane Sgnam, Hello Food e Cosaordino.it si contendono il mercato del cibo pronto, Ufoody e Cortilia puntano invece sulle materie prime. Ad arrivare nelle cucine delle migliaia di utenti che si rivolgono a loro sono i prodotti della filiera corta e della grande gastronomia italiana. Dalle uova dei contadini di Modena, al passito e alle mandorle siciliane della Val di Noto. E così da Bologna, dove ha il magazzino logistico, Ufoody, altra startup nata a marzo 2014, spedisce il meglio della gastronomia italiana con in media 60 ordini al giorno in tutto il Bel Paese. E da due settimane anche sui mercati europei. “Non siamo un supermercato, ma una bottega online che punta sulla spesa di qualità e a vendere prodotti che non si trovano nella grande distribuzione. Dopo il primo acquisto, il 30% dei consumatori si fedelizza” sottolinea il fondatore Vincenzo Longo che, assieme al socio Luigi Prencipe, conta di arrivare fra massimo cinque anni a 10 milioni di fatturato e a raggiungere il break even point. “Per ora, da quando siamo nati, siamo cresciuti del 400% con 4.000 pezzi venduti per un totale di 50 fornitori e 500 prodotti acquistabili” ricorda il fondatoredi Ufoody che il prossimo anno, grazie al lavoro del suo staff, composto da sei dipendenti, avvierà una campagna di promozione del made in Italy anche all’estero. Per questo, invece, ci vorrà più tempo per Cortilia, un vero e proprio mercato agricolo online basato sulla filiera corta, nato a Milano nel 2011 da un’idea di Gianluca Dettori di Dpixel. Un nuovo modello di food delivery che da poco è arrivato anche in regione, a Bologna e Modena, e promette di portare il meglio della campagna in città. C’è anche chi ha sfruttato il cibo da asporto per portare online il mondo degli appassionati del food.

Dai bolognesi Badeggs che hanno creato community internazionale che unisce sul web semplici appassio-nati di cucina cin i professionisti e le new entry del settore, dando una possibilità ai ragazzi delle scuole di gastronomia di organizzare a casa propria dei social eating.

Ai sviluppatori di Cesena di Edo, un’applicazione che consente di conoscere ciò che si sta mangiando e il grado di salubrità del prodotto in bade ai dati delle etichette e a quelli inseriti dall’utente sul proprio stile di vita.

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10 Novembre 2015Corriere di Bolognahttp://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/economia/2015/10-novembre-2015/cibo-domicilio-boom-startup-modena-bo-logna-2302167899346.shtml

BOLOGNA - Una pizza alle due notte e una cena con le primizie della Sicilia più calda da consumare in camera da letto. Sono i volti dell’Emilia-Romagna da asporto che si mangia a casa seduti sul proprio divano grazie alle idee di quei ragazzi, oggi imprenditori di successo, che qualche anno fa hanno deciso di scommettere tutto su il takeaway, quando ancora ordinare online la propria pizza preferita alle tre di notte era pura utopia.

COSA ORDINO.IT - Il primo ad averci pensato nel 2006 è stato Matteo Trifirò, lecchese emigrato nella città delle Due Torri per studiare e fare musica, che ha dato vita a Cosaordino.it, il primo portale italiano dedicato alle con-segne di cibo a domicilio. «All’inizio era un passatempo, scannerizzavo i menù delle pizzerie e li mettevo a disposi-zione degli utenti, divisi per zone della città, ma solo nel 2012 ho capito che la cosa poteva diventare ancora più seria» spiega Matteo, l’ideatore del sito che oggi, oltre a Bologna, è attivo in altre dodici province italiane, com-prese Modena, Ferrara e Rimini, con più di 400 ristoranti attivi e 100.000 euro di fatturato al mese quando il perio-

Quattro giovani aziende regionali si contendono il mercato nazionale e crescono anche all’estero

Il boom delle startup sul cibo Da Pizzabo a Sgnam, l’Emilia trionfa

do non è dei migliori. «In estate gli affari calano perché le persone tendono ad ordinare meno, ma è l’inverno il periodo in cui si guadagna di più — continua il ragazzo che gestisce un team di dieci persone — Solo nell’ultima settimana abbiamo ricevuto cinque ordini da 180 euro». Segno non solo che l’inverno sta arrivando, ma che anche il portale, che in media può contare sulle 100 ordinazioni al giorno per una media di 30 euro a consegna, sta aumentando il proprio fatturato, già cresciuto di circa il 40% rispetto al 2014. PIZZABO - E se ora Cosaordino.it, rispetto a quando è nato, punta a clienti disposti a spendere un po’ di più, PizzaBo, oggi Hello Food in tutta Italia, continua sulla cucina a prezzi popolari che piace tanto agli studenti. Tant’è che il suo modello ha attirato le simpatie dei tedeschi di Rocket Internet che, come segnalava il Corriere di Bologna, a febbraio hanno acquistato la startup made in Emilia per, pare, 5 milioni di euro. «Puntiamo a espanderci sempre di più, oggi abbiamo pure cambiato sede, sempre a Bologna, e contiamo 50 dipendenti con in media 30 anni d’età. Ora lavoria-mo in 20 città italiane, e per continuare a crescere abbiamo scelto quelle dove ci sono più giovani» spiega Christian Sarcuni, classe 1986 e una laurea da programmatore in tasca, che dal 2008, forse dopo aver visto il vuoto in troppi frigoriferi universitari, ha dato il via ad un mercato a sei zeri, come quello delle pizze online, da 5000 ordini al giorno e 240.000 utenti. Solo nel 2014 PizzaBo ha venduto quasi due milioni di pizze e oggi, oltre ad essere presente come Hello Food in altre 19 città, può contare sulla forza di più di 1.000 ristoranti affiliati in tutta Italia. PizzaBo, fedele alle sue origini, non rinuncerà mai al suo ricevitore fisico degli ordini, di cui ogni esercizio commerciale deve dotarsi per

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ricevere le richieste dei clienti.

SGNAM - Con Sgnam, invece, altra startup emiliana del food, è sufficiente scaricare l’app per gestire i pasti da con-segnare. Anche in questo caso Bologna, da cui i due fondatori di Sgnam, Giovanni Cavallo e Lorenzo Lelli non si spo-steranno, è stata la base di partenza nel 2012 per poi essere operativi in altre sei città italiane con in media 130 ordini al giorno, 30.000 in totale da quando sono nati, e più di 300 ristoranti aderenti. «Bologna, nonostante i competitor, rimane comunque il mercato più interessante, con il più alto numero di ristoranti a domicilio per persona. Il 60% in più rispetto a Milano», spiega Cavallo che, insieme al suo socio, ha chiuso il 2014 con un milione e mezzo di fatturato e che quest’anno potrà contare «su di un buon 15% in più», oltre che su di un team di 15 dipendenti under 30. Ora il loro obiettivo, come la rivale PizzaBo, è aumentare i volumi e arrivare in altre città italiane, e infine l’estero. Anche se, per questo, ci vorrà ancora del tempo.

UFOODY - Nel frattempo mentre le emiliane Sgnam, Hello Food e Cosaordino.it si contendono il mercato del cibo pronto, Ufoody e Cortilia puntano invece sulle materie prime. Ad arrivare nelle cucine delle migliaia di utenti che si rivolgono a loro sono i prodotti della filiera corta e della grande gastronomia italiana. Dalle uova dei contadini di Modena, al passito e alle mandorle siciliane della Val di Noto. E così da Bologna, dove ha il magazzino logistico, Ufo-ody, altra startup nata a marzo 2014, spedisce il meglio della gastronomia italiana con in media 60 ordini al giorno in tutto il Bel Paese. E da due settimane anche sui mercati europei. «Non siamo un supermercato, ma una bottega online che punta sulla spesa di qualità e a vendere prodotti che non si trovano nella grande distribuzione. Dopo il primo acquisto, il 30% dei consumatori si fidelizza» sottolinea il fondatore Vincenzo Longo che, assieme al socio Luigi Prencipe, conta di arrivare fra massimo cinque anni a 10 milioni di fatturato e a raggiungere il break even point. «Per ora, da quando siamo nati, siamo cresciuti del 400% con 4.000 pezzi venduti per un totale di 50 fornitori e 500 pro-dotti acquistabili» ricorda il fondatore di Ufoody che il prossimo anno, grazie al lavoro del suo staff, composto da sei dipendenti, avvierà una campagna di promozione del made in Italy anche all’estero.

GLI ALTRI - Per questo, invece, ci vorrà più tempo per Cortilia, un vero e proprio mercato agricolo online basato sulla filiera corta, nato a Milano nel 2011 da un’idea di Gianluca Dettori di Dpixel. Un nuovo modello di food delivery che da poco è arrivato anche in regione, a Bologna e Modena, e promette di portare il meglio della campagna in città. C’è anche chi ha sfruttato il cibo da asporto per portare online il mondo degli appassionati del food.

Dai bolognesi Badeggs che hanno creato community internazionale che unisce sul web semplici appassio-nati di cucina con i professionisti e le new entry del settore, dando alla possibilità ai ragazzi delle scuole di gastronomia di organizzare a casa propria dei social eating.

Ai sviluppatori di Cesena di Edo, un’applicazione che consente di conoscere ciò che si sta mangiando e il grado di salubrità del prodotto in base ai dati delle etichette e a quelli inseriti dall’utente sul proprio stile di vita.

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Gennaio 2016Casantica - rivista bimestrale

“Nulla si butta, tutto si trasforma”: questo il titolo della serata gastronomica ospi-tata, lo scorso 10 ottobre, dallo showroom di All’Origine a imola (BO). Occasione per conoscere Badeggs, food community sulla cucina di qualità.

Le specialità di recupero dello chef Federico Bassi

“Nulla si butta, tutto si trasforma” - slogan perfetto per CasAntica – è il titolo scelto del team Badeggs per l’e-sclusiva serata organizzata lo scorso 10 ottobre nello showroom di All’Origine a Imola (BO). Si tratta del primis-simo evento realizzato dallo Food Community, una sorta di preview del progetto che prenderà vita all’inizio del 2016 e che ha come obiettivo quello di riunire i food ad-dicted – dai semplici appassionati di cucina agli esperti del settore – in una rete di contatti, servizi ed eventi volti a promuovere l’alta cucina e a stimolare il social eating. Nel tempio dell’antiquariato contemporaneo di All’Ori-gine – dove tutto è elegantemente di seconda mano – anche il menu, proposto dallo chef Federico Bassi, non poteva che essere all’insegna del recupero, inteso sia come utilizzo di avanzi sia come valorizzazione a 360° delle materie prime, facendo tesoro anche dei cosiddet-ti “scarti”. Non solo: anche la presentazione dei piatti è stata realizzata – in collaborazione con Davide di All’Ori-gine – con oggetti vintage non legati al mondo della ta-vola ma che qui hanno trovato una inaspettata connota-zione: una cementina a fungere da sottopiatto, l’acqua servita in bottiglie del latte anni ‘50, il pane in conche di legno della Transilvania.

Ed ecco nel dettaglio i piatti preparati per l’occasione da Federico e la sua squadra.

Amus-bouches: letteralmente “divertiti-bocche”, piccole entrée consistenti in una crostatina agrodolce al Parmi-giano Reggiano con marmellata di porri e una gelatina

di pera e zenzero. L’idea di recupero riguarda la farcitura di entrambe le entrée. Per la marmellata della prima è stata utilizzata la parte alta dei porri – che, solitamente, viene buttata, in quanto stopposa e dal sapore acre – tagliata fine e cotta con zucchero di canna, sale e succo di limone. La gelatina della seconda sarà ugualmente lucida e tra-sparente, se preparata con frutta matura e ammaccata. Le entrée sono state servite adagiate su un vecchio e rustico tagliere di legno opportunamente protetto con un tovagliolo di lino.

Sale in zucca: arancini di risotto alla zucca. Per realizzarli è possibile utilizzare il risotto alla zucca avanzato. Gli arancini sono stati serviti su un fondo di sale grosso, all’interno di deliziosi piccoli cassetti.

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Badeggs: la prima Food Community sulla cucina di qualità e un progetto in tre stepBadeggs è la prima Food Community sulla cucina di qualità, all’interno della quale si intendono riunire – online che offline – tutti coloro che gravitano intorno al mondo del food & beverage, dai semplici appassionati ai professionisti del settore.L’intenzione di Badeggs è quello di rovesciare gli schemi all’interno dei quali è stata intrappolata la visione del cibo – in Italia, ma anche nel resto dell’Europa – e aprirla verso nuove frontiere, prima fra tutte quella della sharing eco-nomy, valorizzando tutto ciò che è bio, sostenibile, riutilizzabile e condivisibile.Il primo step del progetto (ne sono previsti 3) consiste nell’offrire agli amanti della buona tavola l’opportunità di gu-stare piatti di alta cucina, in location esclusive o addirittura a casa propria, preparati da insider – figure intermedie tra cuochi amatoriali e chef – ossia studenti provenienti dal Food Genius Academy di Milano che hanno completato il loro percorso di studi e intendono affacciarsi al mondo del lavoro. I fruitori potranno poi dare il proprio giudizio sull’esperienza culinaria vissuta, compilando la scheda di valutazione presente sul sito. Attraverso la scheda verrà attribuito un punteggio all’insider, il quale potrà arricchire il proprio profilo Badeggs postando ricette, video e altri contenuti interessanti.E dai qui scaturisce il secondo step: i professionisti del settore potranno consultare i profili dei giovani chef presenti nel database della Community al fine di selezionare personale per i propri ristoranti.Il terzo step, infine, prevede l’interazione dell’utenza attraverso recensioni di locali, possibilità di scaricare e postare ricette e partecipare a cooking class.

Le “Uova Cattive” sono in confezione da 6 e si chiamano: Lorenzo Salmi (CEO & founder), Federico Bassi (content mng & co-founder), Veronica Amoroso (PR & vice content mng), Mauro Murgano (visual designer), Mattia Marchiano (developer & CTO) e Simone Nocetti (photographer & communication). Oltre ad altri collaboratori, tra i quali Grego-rio Montefameglio e Riccardo Catenacci. Un gruppo in gamba, sveglio, intraprendente, pieno di idee. Li incontreremo ancora.

Quello di Imola è stato solo l’esordio. Badeggs ha già in programma nuovi appuntamenti all’insegna del recupero in cucina: al Torrice Bistrot di Cesenatico, allo Zoo di Bologna, passando per altre location private. Per chi volesse saperne di più:Web: www..badeggs.itMail: [email protected]: badeggsInstagram: badeggscuisine

La serata si è svolta nello showroom di All’Origine, a Imola (BO). Abbiamo chiesto al padrone di casa, Davide Mariani, di descriverci in due parole la serata: “In un’atmosfera giocosa, con luci soffuse e sottofondo musicale, sono stati esaltati materiali poveri o, addirittura, di scarto. È questo il trait d’union che lega Badeggs e All’Origine.

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10 Febbraio 2016Il Resto del Carlino

Via alla terza edizione di Pulse. In palio 195mila euro per le start up

EDISON è sempre a caccia di talenti, anche in Emilia Romagna. Per questo, per il terzo anno di fila, l’azienda che ha cuore l’energia e il futuro lancia il concorso ‘Edison Pulse’, 195mila euro complessivi per le 3start up del territorio che vinceranno. Tre le categorie: sharing economy (esempi: in auto o in casa insieme), Low Carbon City (trasporti urbani, riduzione spreco) e Internet of things (oggetti interconnessi tra di loro) e ci si può iscrivere fino al 20 aprile sul sito www.edisonpulse.it. A giugno la proclamazione dei vincitori. Nel team per partecipare basterà essere in 3, avere dai 18 ai 30 anni e la maturità. Poi, chiaro, occorreranno le idee. “Lanciamo una sfida ai giovani e ai sognatori di questa regione – dice Lorenzo Prandi, direttore relazioni esterne e comunicazioni di Edison -. Io sono modenese, per noi Bolo-gna è molto importante. Si mettano in gioco le idee”. Ecco quattro start up che partecipano al contest ‘Pulse’.

Le idee innovative diventano imprese Edison va a caccia dei migliori talenti

BADEGGS.IT

Lo chef cucina a casa vostra

VOLETE organizzare una cena a casa vostra? Bene, tramite il sito Badeggs.it potete avere a casa vostra un bravissimo chef fresco di accademia, con tanto di buste della spesa al seguito. L’idea è di Lorenzo Salmi, 26 anni, bolognese doc che vuole creare un ponte tra la gente comune che comincia ad appassionarsi alla cucina (e al buon cibo) e chi lo fa di professione. “Sul nostro sito si può accedere alla community anche da insider del setto-re e chef. Si condividono le ricette e di compra la cena”. Non solo, scorrendo nell’organizzazione delle classi di cucina. Osmosi e dell’apprendimento.

“LO CHEF cucina gratis le prime due volte – spiega Lo-renzo Salmi, con lui altri 5 soci – e comincia a guadagna-re una parte della terza. La spesa la fa lui e il costo della cena può variare, tra i 20 e i 60 euro”. Collabora con Badeggs la Food Genius Academy. Da un ultimo test, effettuato su un campione di 41 persone, è venuto fuori che la spesa media è di 28 euro e 81 centesimi. Insomma, un’esperienza per tutte le tasche “in una comunità inte-rattiva che speriamo cresca sempre di più”.

13 Rassegna stampa Badeggs

Aprile 2016Fuorisalone.Breradesigndistricthttp://fuorisalone2016.breradesigndistrict.it/evento/289/multiple-ricerche?lang=it

Oggetti e concetti raccontano un viaggio multi esperienziale fatto di ricerca, spe-rimentazione e creatività.

Alcuni sogni sono luoghi profondamente reali, sincere espressioni della creatività e della passione che solo l’animo umano può trasmettere. La chiave di lettura, in questi casi va ricercata non solo in quello che viene presentato, ma anche nel modo in cui ciò accade. Seguite, dunque, il Coniglio Bianco e magicamente, il tempo misurato dai vostri orologi svanirà appena varcata la soglia del civico 9 in Piazza XXV Aprile a Milano.

Aprite bene gli occhi e lasciateli scorrere nell’immenso mare delle meraviglie che MULTIPLE [ricerche],il concept espo-sitivo curato da Patrizia Boscherini (titolare del brand Douuod) e Davide Mariani (titolare del brand All’Origine), sta per presentarvi. Davanti a voi un magazzino di esperienze vissute e desideri avverati disegnati dalle sapienti mani di poeti artigiani in un accostamento incantato di idee, colori, forme e gesti.

Multiple ricerche

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MULTIPLE [ricerche], durante la settimana del Fuorisalone si offre di mostrarvi i progetti e i prodotti di 11 brand, di raccontarvi la creatività di altrettanti professionisti che amano e credono in quello che fanno, e soprattutto di farvi conoscere un design fatto di soluzioni intelligenti, brillanti e originali in cui la poesia segue una funzionalità dotata di anima, cuore e passione. Questa è l’affinità che unisce questo gruppo di artigiani creativi che non lavora solo con le mani, ma anche con emozioni guidate da una fantasia che esaudisce un desiderio importantissimo: quello di vivere in un mondo capace di trasformarsi e rinnovarsi facendoci sognare ogni volta e senza mai cristallizzarsi in una forma sterile e prestabilita.

Lo spazio, oggi showroom del brand STRATEGIA Shoes, nella realtà del ‘800 milanese, era un’antica ferramenta di 300 mq che oggi, nel XXI secolo, è ospite, palcoscenico e co-protagonista di questa rappresentazione onirica, luogo che accompagna e impreziosisce l’esposizione con i suoi lucernari, le travi a vista e i pavimenti mille e mille volte percorsi attraverso i secoli.

ESPOSITORI& AZIENDE

ALL’ORIGINEOggetti originali del secolo scorso in stile Essential, Industrial, Gipsy e non solo, scoperti con gusto italiano nei ter-ritori mitteleuropei e nei Balcani. La peculiarità del progetto All’Origine risiede nella “serializzazione” di pezzi unici. Ogni prodotto ha il suo certificato di autenticità e soprattutto una lunga storia da raccontare. In questo atelier gli oggetti abbandonano l’aspetto materiale per diventare un’affascinante testimonianza del passato senza la polvere dell’antico e il rigore dell’antiquariato.

ANDREA MERENDIAllestitore, stylist, fiorista: il poeta dei fiori di carta crespa. Da anni si occupa di vetrine e allestimenti decorativi per diverse aziende. La sua professione sono i Fiori. Li reinterpreta utilizzando la carta crespa con le sue sapienti mani.

BADEGGSBadeggs è una piattaforma web nata con l’obiettivo di riunire, in un’unica community interattiva, l’utenza che gravita intorno al mondo del food and beverage, dai semplici appassionati fino ai professionisti del settore, fornendo contenuti di qualità e servizi di formazione, sia online che offline.

BULBOPuò capitare che un progetto di ricerca universitaria evolva inaspettatamente in un’impresa di successo. Lorenzo An-tonioni, light designer della scuderia del Politecnico di Milano, inizia nel 2009 a studiare l’interazione tra luce e piante e nel 2012 fonda il marchio Bulbo® insieme ad altri tre giovani creativi italiani. Con l’idea di incoraggiare un legame stretto tra cittadini e natura attraverso l’esperienza diretta, Bulbo® concentra l’energia del sole in una lampada e la porta direttamente in casa per coltivare piccoli orti domestici. Bulbo® unisce design ed esperienza manifatturiera italiana, tecnologia LED avanzata e anni di ricerca scientifica condotta in laboratori universitari, insieme per un risul-tato unico ed elegante.

BULZAGAL’azienda Bulzaga è attiva nel settore gardening da oltre 50 anni, producendo e commercializzando piante e fiori ornamentali. Da oltre 10 anni si è’ specializzata nella realizzazione di linee di vasi in ceramica, lavorando a stretto contatto con i laboratori artigianali della città’ Faenza, infatti è’ nota in tutto il mondo con il nome di Faiance e vanta una lunghissima tradizione nel settore delle maioliche.

CARTOTECNICA ROSSILa Cartotecnica Rossi srl di Arsiero in provincia di Vicenza, produce carte crespate e carte veline dai primi del ‘900. Con oltre un secolo di storia nel mondo della carta, Cartotecnica Rossi è oggi conosciuta in tutto il mondo da profes-

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sionisti, artisti e creativi di tutte le età e nazioni che riescono a cogliere il grande potenziale di un prodotto semplice come quello della carta di alta qualità. Forti dell’esperienza maturata in tanti anni Cartotecnica Rossi propone sul mercato la più ampia gamma di colorazioni e grammature per venire incontro alle esigenze di una clientela sempre più attenta ed esigente.

DOUUODAlta qualità delle materie prime e originalità del prodotto finale. Un progetto tutto Made in Italy, espressione di design contemporaneo. Douuod rispecchia uno stile pulito, dalle costruzioni nette e precise che riflettono esattamente la filosofia del marchio in cui gli abiti e gli oggetti diventano un mezzo attraverso il quale esprimersi e comunicare ……tramite la ricerca.

ELENA IACHIShoes and boots, handmade with style.

FRANCESCO BALLESTRAZZIFrancesco Ballestrazzi Hats & Creation nasce nel 2011 dalla volontà del designer di creare copricapi unici al di là della comune idea di cappello. Francesco utilizza la forma sferica del capo come una tela bianca sulla quale dipingere e costruire delle idee e dei concetti. Ogni pezzo è realizzato a mano unendo le antiche tecniche di modisteria italiana con procedimenti innovativi personali.

MINARI BUXUSProduzione e cura del Bosso (Buxus sempervirens) Garden Design Esposizioni

RES NATURAEImmaginate un giardino pieno di colori, profumi, forme, mai visti nei classici giardini. Immaginate poi di poter racco-gliere da questo giardino foglie, fiori, germogli e utilizzarli per creare ricette con sapori nuovi e con un bellissimo e invitante aspetto. Questo è il progetto di Res Naturae, nato dall’idea di due studenti universitari di Scienze agrarie, che desiderano produrre piante ornamentali e allo stesso tempo commestibili.

SILVIA GHIRELLI PAESAGGISTAL’architettura del paesaggio è la capacità di scolpire e navigare lo spazio integrando landscape, arte, natura e studio profondo della materia, disegnando i confini con una tavolozza di colori, sensibili intuizioni e profonda conoscenza dei luoghi in cui viviamo, creando bordi permeabili che confondono la linea tra ambiente naturale e il costruito. Ge-ometria applicata alla vita vibrante della natura che ci restituisce un’ ordine compositivo. E’ così che Silvia Ghirelli crea luoghi armonici, sempre nuovi in cui prendono senso gli elementi, la luce, il movimento e la vita, conoscendo la natura e le piante che colorano e riempiono lo spazio per riscoprire l’arte del modellare luoghi sempre in trasforma-zione, vivi e capaci di sorprenderci in prospettive sempre nuove.

STRATEGIAFondata negli anni ’70, Strategia conquista, stagione dopo stagione, per la sua produzione di pregio, dai contenuti originali e sempre attuali. Tecniche all’avanguardia e abilità artigianali realizzano una perfetta alchimia di opposti che si compie in ogni sua collezione. E la sensibilità per le mutazioni stilistiche, non dimentica forma e sostanza, espri-mendosi in linee precise e particolari imprevisti.

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Aprile 2016Bulbohttps://it.bulbolight.com/blogs/projects/multiple-ricerche-fuorisalone-2016

Multiple ricerche, Fuorisalone 2016Type: exhibition Event : Milano Design Week Venue: Brera Design District Location: Milan, Italy Project by: All’Origine, Douuod Year: 2016 Photographer: Simone Nocetti

Inspired by the playful and time-concerned white rabbit of Lewis Carrol’s whimsical Alice in Wonderland, Bulbo took part in the magical world of MULTIPLE [ricerche], at Fuorisalone event in concurrence with Milan Design Week 2016.

The concept of MULTIPLE [ricerche] was put together by Patrizia Boscherini (creator of the brand Douuod) and Davide Mariani (creator of All’Origine brand), and brought together 11 brands to tell a story of creativity, passion and intelligent design.

In collaboration with Badeggs, Italian gastronomy hub and private event caterers, Bulbo spearheaded the interior design concepts of two farm fresh dinners, turning the Brera-based Strategia Shoes showroom into an edible plant filled wonderland while Badeggs served delicious Italian meals.

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14 Aprile 2016Fine Dinings - Bloghttp://www.finedininglovers.it/blog/news-tendenze/badeggs-bologna/

Un LinkedIn della ristorazione.

Questa è l’idea alla base di Badeggs, un’innnovativa piattaforma, creata da un gruppo di ragazzi bolognesi, per met-tere in contatto i giovani chef con il mondo del lavoro. In che modo? Proprio facendoli lavorare, in una via di mezzo tra home restaurant e personal chef: “Ma non siamo nessuno dei due” ci spiega Lorenzo Salmi, uno dei fondatori “Prima di tutto, noi non prendiamo cuochi amatoriali ma solo professionisti. E poi non siamo in competizione con i ristoranti: noi vogliamo aiutarli”.

Volete fare una cena tra amici ma non avete voglia di cucinare? State organizzando un evento aziendale ma non volete affidarvi al “solito” catering? Su Badeggs trovate un database di chef che mettono online il loro curriculum e soprattutto i menu, con relativi prezzi e disponbilità di tempo.

Cercando nel sito troviamo ad esempio Primavera bolognese di Davide Ferracin: mousse di mortadella in cestini di parmigiano, risotto agli asparagi di Altedo, scaloppina di vitello alla riduzione di sherry con germogli di soia e frutta secca, zuppa inglese rivisitata. Disponibile da sabato 9 aprile a mercoledì 27 aprile a Bologna. Di solito prevale la tradizione, più o meno rivisitata, ma ci sono molti ragazzi stranieri che portano in tavola le loro origini, come Adelina Xhindi che propone un burek, e ovviamente proposte vegane ad hoc.

Man mano che i giovani acquisiscono più professionalità all’interno di Badeggs aumentano anche i loro compensi, e soprattutto la possibilità di essere notati. “Vorremmo diventare una sorta di etichetta discografica” prosegue Salmi “Speriamo che un giorno gli chef stellati alla ricerca di cuochi per la loro brigata cerchino sul nostro sito. E vorremmo allargare anche al personale di sala”.Badeggs è appena nata (ed è già riuscita ad ottenere diversi riconoscimenti, italiani e internazionali) e per ora è attiva solo in Emilia. Un po’ formazione, un po’ social eating, un po’ LinkedIn: speriamo esca presto dai confini della regione, di strada ne farà tanta.

Badeggs, ‘‘etichetta discografica ‘‘ della cucina nata a Bologna

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15 aprile 2016The Food Makershttp://thefoodmakers.startupitalia.eu/53865-20160415-badeggs-social-eating-giovani-chef

Parte all’incubatore JCube di Jesi una piattaforma per aiutare i cuochi in erba a fare esperienza sul campo, nelle case degli appassionati o in altri luoghi. Ecco come funziona Badeggs

Sei un giovane cuoco, magari neodiplomato, ma non sai da che parte cominciare? Badeggs può esserti d’aiuto. Si tratta infatti di una piattaforma attraverso cui creare un profilo e proporre cene ed eventi agli appassionati della buo-na cucina. Nel gergo del social eating (ogni sito ha il suo) i primi si chiamano “insider” e i secondi, quelli che pappano, “foodie”. Occasioni da organizzare nelle abitazioni così come nei ristoranti e in altri luoghi. L’idea di fondo è imparare sul campo, cioè disporre di un canale per consentire agli aspiranti chef di fare esperienza, professionalizzarsi, spin-gere la reputazione e ovviamente guadagnare qualcosa.

Una “palestra” per la cucinaI cuochi in erba potranno iscriversi solo dopo aver soddisfatto una serie di requisiti. I foodie, invece, potranno sceglie-re se rendere l’evento gastronomico esclusivo o se allargarlo ai propri ospiti. Insomma, siamo sempre, come si diceva, dalle parti del social eating ma con un taglio nettamente più professionalizzante. Dunque non solo e non tanto un modo per fare nuove conoscenze ma una “palestra” da frequentare per chi vuole fare della cucina un mestiere. Si cambia prospettiva, l’attenzione è più orientata verso chi sta dietro ai fornelli in una sorta di integrazione della risto-razione tradizionale.Badeggs è appena nata (ed è già riuscita ad ottenere diversi riconoscimenti, italiani e internazionali) e per ora è attiva solo in Emilia. Un po’ formazione, un po’ social eating, un po’ LinkedIn: speriamo esca presto dai confini della regione, di strada ne farà tanta.

Come funziona BadeggsEntrando nel concreto, se sei un cuoco è necessario che ti registri sul sito. Lo staff verificherà la qualifica, compreso il certificato Haccp, e attiverà il profilo. Se invece sei un appassionato della cucina dovrai comunque iscriverti per en-

Badeggs, un social eating per crescere giovani chef

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trare a far parte della community e così cercare il cuoco preferito, scegliere menu e luoghi e conoscere altre persone, è proprio il caso di dirlo, con gli stessi gusti.

Bologna prima tappaSi parte da Bologna, anche sotto il profilo dei menu e degli eventi proposti sulla piattaforma. Ogni cuoco ha lanciato per un mese le proprie proposte basate su un piatto della tradizione e su un suo alter ego rivisitato in chiave moder-na. Sempre nel capoluogo emiliano ha preso corpo la partnership della startup con la scuola di cucina Food Genius Academy, che ha sedi anche a Torino e Milano. La chicca? Le cene caricate su Badeggs saranno utilizzate come prove-esame intermedie dei percorsi formativi. Quale migliore verifica sul campo, in effetti, che un cliente pagante per quanto ben disposto? Un modello di collaborazione che la piattaforma spera di allargare ad altre realtà simili.

Il social eating per la formazioneInsomma, una specie di via di mezzo fra social network dei talenti, luogo di pratica e, ovviamente, di amore per il buon cibo. In cui il social eating di qualità diventa uno strumento di formazione:“Badeggs vuole essere un punto di riferimento per i giovanissimi cuochi che escono dagli istituti e accademie e creando una connessione con il mon-do del lavoro” ha spiegato Lorenzo Salmi, cofondatore e Ceo della startup incubata da JCube di Jesi (Ancona), la struttura del gruppo industriale Maccaferri, fra i principali acceleratori del centro Italia. Mentre Federico Bassi, chef e cofondatore, ha ribadito che “la percezione ovunque abbia lavorato è sempre stata quella che gli chef, anche stel-lati, cerchino tramite passaparola l’insider giusto perché non esiste online una struttura credibile che faccia questo. Stiamo lavorando perché Badeggs lo sia”.

I progettiGli sviluppi sembrerebbero interessanti. E danno bene l’idea delle opportunità che potrebbero aprirsi semplicemente esplorando territori inediti sul fronte occupazionale. L’idea di Badeggs è infatti attrezzarsi per diventare un’autentica risorsa di job placement. Insomma, più avanti si cercherà di trovare lavoro ai giovani chef tentando di coinvolgere anche quelli più affermati.

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20 Aprile 2016JUNglamhttp://junglam.com/design/multiple-ricerche-al-fuorisalone-2016/

MULTIPLE [ricerche] al Fuorisalone 2016MULTIPLE [ricerche] per il Fuorisalone 2016 ha portato una collettiva di 11 brand con nuovi progetti di design. Questo concept espositivo è stato curato da Patrizia Boscherini, titolare del brand Douuod Woman/Home e Davide Mariani, titolare del brand All’Origine.

La collettiva di MULTIPLE [ricerche] per questa Milano Design Week ha visto in scena designer di ambiti completamente diversi da loro, per dare una prospettiva a 360° di cosa significa progettare oggi. Eccovi l’elenco completo dei brand che hanno partecipato al progetto:

Andrea Merendi – Flower Designer

All’Origine – Arredi d’epoca

Badeggs – Piattaforma web/food and beverage

Bulbo – Soluzioni intelligenti e creative per coltivare in casa

Bulzaga – Maioliche

Cartotecnica Rossi – Produttori carta crespa e velina

Douuod Woman/Home – Abbigliamento donna & Oggetti di design

Francesco Ballestrazzi – Designer

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Minari Bixus – Buxus Grower & Garden Designer

Res Naturae – Piante ornamentali commestibili

Studio Silvia Ghirelli – Paesaggista

Artisti o artigiani? All’interno del magazzino del civico 9 in Piazza XXV Aprile trasformato in un magico mondo incantato i due universi, a prima vista apparentemente distanti, si uniscono all’insegna della creatività e di un design che vuole proporre idee funzionali e allo stesso tempo brillanti, dove la poesia è unita all’intelligenza.

In questo angolo espositivo il tempo si ferma per lasciare spazio alla metafisica della Stanza del Pensiero, dove la natura disposta dalla paesaggista Silvia Ghirelli, accanto ai fiori di carta crespa in una nuova cartella cromatica di Andrea Merendi, favorisce la meditazione. Oltre la stanza, ci si imbatte nei nuovi cuscini di All’Origine di Davide Mariani, in lino e canapa tessuti a telaio negli anni ’50-’60.

Accanto alla scala interna, troviamo le creature del mondo incantato di Francesco Ballestrazzi, parte di una capsule collection dei suoi cappelli, utilizzabili come accessori o come lampade.

Douuod Woman/Home rende l’atmosfera sofisticata, con il tappeto in ferro acidato ispirato alle piastrelle antiche, perfetto per arredare sia interni che esterni.

Al primo piano la sala da pranzo che ospita l’opera culinaria di Badeggs, con i piatti dello chef Federico Bassi. I piatti e le posate sono di All’Origine e le lampade Cynara di Bulbo, perfette per creare oasi negli interni. In questo occasione si tratta delle piante ornamentali e commestibili di Res Naturae. Il complemento finale sono i vasi in ceramica di Bulzaga.

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25 Aprile 2016Il Resto del Carlino

Ci si iscrive, si propone un menu e un prezzo: il cliente a quel punto sceglie il cuoco più adatto alla sua scena.

Badeggs, il social network dei giovani chef in cerca di commensali

Tutto è partito dall’ennesima chiacchierata tra amici sui finalisti di Master Chef. È in quel momento che Lorenzo Salmi, 27 anni di Bologna, si è accorto di come mancasse in Italia un punto di riferimento proprio per chi, magari stimolato dallo stesso programma, iniziava ad affacciar-si al mondo della ristrorazione. Intuizione semplice, che però a fine maggio scorso, dopo svariati tentativi e tante notti insonni, ha dato vita a Badeggs. Una sorta di social network dedicato ai giovani chef, e non solo, che esco-no dalle accademie di cucina e non sanno esattamente come muoversi per farsi conoscere. “Quando i ragazzi terminano lla formazione alberghiera spesso fanno fatica a crearsi un nome e a inserirsi subito nel mondo del lavoro - spiega Salmi, esperto di marketing e appassionato di cucina - Con questa piattaforma, onli-ne solo da qualche settimana e attiva per il momento a Bologna e provincia, vogliamo dare ai cuochi la possibili-tà di farsi notare in quello che oggi è un settore elitario”.Ogni aspirante chef, se approvato dallo staff di Badeggs in base al suo curriculum, può infatti iscriversi al portale come “insider”, descrivere chi è, postare la propria idea di menu e proporre un prezzo a commensale. Toccherà

poi al “foodie”, ossia al cliente che visita la piattaforma, scegliere il cuoco che preferisce per una cena a casa o un evento privato. E con un click si acquisteranno i piatti desiderati, in medi a partire dai 25-30 euro, che l’insider prepa-ra direttamente nella cucina di casa propria. “Spetterà poi ai commensali fornire un feedback sul servizio dello chef, senza però essere troppo cattivi. La prima cena infatti viene considerata come una sorta di tirocinio, dalla seconda invece il cuoco prende il 40% del costo del menu, e dalla quinta l’80%” continua Salmi che oggi guida un team di 6 persone, quasi tutti under 30, all’interno del suo progetto. Per ora sono 35 gli chef che si possono prenotare sulla piattaforma, molti dei quali fanno parte della Food genius academy di Bologna, una delle prime scuole alberghiere che ha deciso di convenzionarsi con il portale.“fungiamo anche da bacino a cui le stesse aziende possono attingere. Ad esempio se un bar ha bisgono di un cuoco, può chiedere direttamente a Badeggs e noi selezioneremo le persone più adatte” aggiunge Salmi, che in futuro vor-rebbe proporre lo stesso servizio anche per chi lavora in sala o in altri reparti. Sempre attraverso il portale, sarà possibile a breve acquistare anche delle cooking class: sarà lo stesso chef ad inse-gnare al foodie di turno come stupire i propri ospiti. “Per ora stiamo ricevendo diverse richieste di partecipazione da tutta la regione. Ma in fututo se andrò bene speriamo di estendere il nostro servizio a tutta Italia, anche se per ora il nostro banco di prova sarà Bologna” ricorda Lorenzo, che a maggio partirà con Aster per un periodo di formazione in Silicon Valley.

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12 Maggio 2016Startupitaliahttp://startupitalia.eu/55726-20160512-aster-emilia-romagna-startup

Grazie alla Regione Emilia-Romagna e ad Aster i fondatori potranno partecipare gratuitamente alla seconda edizione del TVLPx May dall’ 8 al 16 maggio 2016

Si potrebbe definire una sorta di gemellaggio Emilia Romagna-Silicon Valley. Dieci startup locali sono volate negli States per passare dieci in California, dal 7 al 17 maggio. A dar loro questa possibilità sono state la Regione Emi-lia-Romagna e Aster (l’unico consorzio partecipato dalla Regione Emilia-Romagna, le Università del territorio regio-nale, gli Enti pubblici nazionali di ricerca CNR, ENEA, INFN e il sistema regionale delle Camere di Commercio, che insieme alle associazioni imprenditoriali promuove l’innovazione del territorio attraverso progetti di collaborazione ricerca e impresa, enti e istituzioni nazionali e internazionali), mettendo a disposizione 10 posti per partecipare gra-tuitamente al TVLPx May – 2° edizione in Silicon Valley dall’8 al 16 maggio 2016 e 3 posti per il TVLP Spring 2016 in Silicon Valley dal 19 giugno al 6 luglio.

L’intento del progetto è quello di contribuire a diffondere il Silicon Valley Mindset in Emilia Romagna e, al tempo stesso, creare opportunità di crescita personale e imprenditoriale della regione. Hanno potuto partecipare alla call tutti i founder di startup innovative (non per forza già costituita) tra i 21 e i 40 anni, con una buona conoscenza dell’inglese, residenti o domiciliato nel territorio della regione Emilia Romagna, laureati o frequentanti un corso di studi universitario di qualsiasi livello presso una delle Università della stessa regione.

Le dieci partecipanti

1. Armored Sport – Dario GiunchiParastinchi in carbonio su calco per calciatori professionisti, è questo che produce Armored Sport, unendo la cura della produzione artigianale alla conoscenza medica. Questa idea appartiene infatti a Dario Giunchi, medico con

Chi sono e cosa fanno le 10 startup scelte in Emilia-Romagna per volare in Silicon Valley

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esperienza in chirurgia ortopedica e traumatologia dello sport che attualmente lavora in una clinica privata tra il lago di Lugano e quello di Como e a suo fratello Nicola, imprenditore con una carriera di calciatore alle spalle. Il loro progetto nasce dalla necessità di avere la migliore protezione possibile anche per una partita di calcio a 5 tra amici, dall’unione delle conoscenze comuni e dalla voglia di migliorare ciò che tutti i calciatori utilizzano ogni giorno.

2.IHaveAnIdea.Rocks – Riccardo RussoIHaveAnIdea.Rocks è nata solo un paio di mesi fa ed è la prima piattaforma che aiuta i futuri imprenditori a validare la loro idea di business grazie a tutti gli strumenti disponibili per analizzarla al meglio. Sulla piattaforma si possono anche scoprire idee nuove, come le ultime pubblicate sulla home page del sito. Riccardo Russo, il suo fondatore, è un full stack developer e imprenditore italiano. Nel 2012 ha pubblicato “Trading System con le curve non di prezzo”, primo libro accademico del genere in italia. Mentre nel 2014 ha co-fondato LocalJob, startup con cui ha partecipato al percorso di accelerazione TIM WCAP e nel 2015 al programma Start-Up Chile.

3.Badeggs – Lorenzo SalmiBadeggs è la prima food community sulla cucina di qualità a porsi l’obiettivo di creare un database di job opportunities per cuochi diplomati (e non solo). La piattaforma, co- fondata da Lorenzo Salmi (che è anche l’attuale Ceo) mette in contatto gli “Insider” (i giovani cuochi) e i “Pro” (ristoratori, datori di lavori, capo chef) all’interno della propria community sulla cucina di qualità. Altri attori della community sono i consumatori finali (Foodies) che gustano gli eventi personalizzati lasciando i loro commenti. Badeggs è stata fondata del marzo del 2015 e attualmente è disponibile a Bologna e provincia. Basta scegliere tra i diversi menù degli eventi disponibili e gli Insider saranno pronti ad andare direttamente a casa dei Foodies che li “prenoteran-no”.

4. Bikee Bike – Luca SpaggiariUn’idea che ha convinto un cervello in fuga a tornare in Italia. Luca Spaggiari si è inventato un motore elettrico inno-vativo secondo lui destinato a cambiare la mobilità delle città. Nel 2013 si è unito al fratello ingegnere, Matteo, per sviluppare Bikee Bike: un progetto che aveva come unico scopo produrre un motore elettrico per biciclette diverso da tutti gli altri e creato espressamente per affrontare salite di qualsiasi pendenza. Il risultato è un prodotto che può essere installato su qualsiasi telaio di bici, con una coppia motrice elevata e una elettronica evoluta che gli permette di interfacciarsi a qualsiasi software per la gestione di flotte, per il bike sharing e per il noleggio di bici. Grazie a questa invenzione, Luca è rientrato in Italia dopo aver vissuto e lavorato all’estero per anni. Dalla sua esperienza internazionale ha capito quante risorse ci siano in Italia, che ineguagliabile patrimonio di competenze, e ancor più quante potenzialità ancora inespresse. Laureato in Economia e commercio ha vissuto prima in Australia e gli ultimi 7 anni in Cina.

5. Binary System – Roberto ToscaniUn software web e mobile per le imprese ferroviarie europee, questa l’idea che ha spinto Roberto Toscani, 40 anni e imprenditore dal 2012, a fondare Binary System. In soli due anni, la sua società è diventata leader in Italia con una copertura del 90% del mercato privato e del 25% del pubblico. Dal 2015 la piattaforma che ha dato mobilità alle im-prese ferroviarie, dematerializzando i documenti cartacei e conferendo un’impronta green e sostenibile alla gestione delle attività operative, è presente anche in Germania e Francia. Le partnership, instaurate nel tempo con produttori di apparecchiature di settore, hanno permesso la creazione di soluzioni sempre più personalizzate e integrate ai device di ultima generazione come smartphone e tablet. L’intenzione ora è quella di portarla entro la fine del 2017 in altri 5 paesi esteri. L’azienda fattura circa 1 milione di euro l’anno ed è composta da 15 persone.

6. Axyon.ai – Giacomo BarigazziAxyon AI è una società che consente lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale, in particolare deep learning, in maniera semplice, veloce e ottimizzata. I clienti di Giacomo Barigazzi, che ha fondato questa startup, sono aziende “data-driven” di grande dimensione, caratterizzate dalla necessità di utilizzare modelli predittivi più raffinati e accu-rati rispetto a quelli tradizionali. Il suo team è composto da sviluppatori specializzati nello studio e applicazione di tecniche di intelligenza artificiale al mondo business e da consulenti senior che supportano il progetto. Giacomo si è laureato a Bologna in Economia e da sempre appassionato di innovazione, ha avuto esperienze di studio e lavoro

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all’estero in Spagna e negli Stati Uniti ed è stato ricercatore per l’Università di Modena.

7. MyAppFree – Massimo CaroliMyAppFree è nato nel 2013 ed è il primo app discovery network, una multipiattaforma che mette in comunicazione gli utenti di smartphone con i produttori di applicazioni e giochi tramite la formula “App del giorno”. Al posto degli utenti, la piattaforma seleziona quotidianamente le migliori app da scaricare gratuitamente e le consiglia ai propri utenti in base ai loro interessi. Il progetto, nel 2015, ha vinto il bando di TIM#WCAP Bologna e oggi sono oltre un milione e mezzo gli utenti che hanno scaricato myAppFree, con oltre 350.000 iscritti.Massimo Caroli è uno dei cofon-datori di questa startup, un ingegnere informatico laureato presso l’Università di Bologna che durante gli studi ha organizzato diversi eventi divulgativi per Microsoft come speaker e collabora come mentor per il Go-to-Market presso Nokia Appcampus a Helsinki.

8. Luna – Andrea CrispinoWeb strategy, applicazioni mobile, software e branding….tutto al servizio di un marketing moderno. E’ questa la missione di Luna, la startup innovativa fondata a Bologna nel 2012 da Andrea Crispino, che due anni dopo ha rea-lizzato la prima componente mobile di firma grafometrica per Leumi Bank. Questa esperienza ha portato l’azienda a sviluppare la componente di firma M.O.SE.S, vincitrice del Bando startup innovative sempre nel 2014. Lo scorso anno M.O.SE.S è stata poi scelta e utilizzata da Banca Popolare di Milano come rivoluzionario sistema paperless per l’aper-tura conto titoli da tablet. Oggi la startup vanta un team affiatato, giovane e competente coinvolto nella realizzazione di Lunagest un innovativo gestionale paperless in cloud con strumenti alla portata delle pmi e dei professionisti.

9. Evensi – Yuri GrassiEvensi è un motore di ricerca semantico attraverso il quale gli utenti possono scoprire eventi in tutto il mondo suggeri-ti automaticamente sulla base dei loro interessi. Il suo fondatore si chiama Yuri Grassi ed è laureato in Comunicazio-ne e Marketing, ha lavorato per anni nel settore degli eventi come libero professionista specializzandosi nello sviluppo di processi automatizzati per la comunicazione web. Queste esperienze lo hanno portato nel 2013 ad ideare Evensi e a coinvolgere l’amico ingegnere informatico Emanuele Corradini con cui è cominciato lo sviluppo dell’algoritmo per l’estrazione e l’elaborazione degli eventi che è il cuore progetto. In poco tempo, con la loro startup sono riusciti a raggiungere risultati inaspettati. Oggi, con oltre 40 milioni di eventi geolocalizzati in tutto il mondo e un milione di accessi al mese, la piattaforma si sta attestando tra le più importanti del settore. Negli ultimi mesi inoltre sono state siglate importanti partnership con Uber e BlaBlaCar che permetteranno un ulteriore slancio al progetto.

10. Teach@t – Marco RosettiTeach@t è un professore di ripetizioni disponibile in chat 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per risolvere qualsiasi dubbio di matematica, latino, fisica, chimica, etc.. L’obiettivo di questa potenziale startup è quindi quello di rivoluzionare il mondo delle ripetizioni private e superare il concetto di “ora di lezione”, sfruttando lo strumento di comunicazione più utilizzato dai ragazzi, la chat. Il progetto comprende un’applicazione per il mobile e un sito a cui ci si potrà accedere sia come tutor, previa registrazione e verifica delle competenze, sia come studente. I ragazzi che si registrano avran-no accesso da una prova gratuita e potranno richiedere il servizio “premium” attraverso l’acquisto di pacchetti di richieste o abbonamenti. Uno dei co-fondatori si chiama Marco Rosetti, classe 1983, è un ingegnere informatico con un’esperienza pluriennale nello sviluppo di app e software per dispositivi mobile. Da sempre appassionato di tecno-logia e amante delle sfide, a fine 2015 ha lasciato il lavoro da dipendente per fondare, con un altro socio, Teach@t.

26 Rassegna stampa Badeggs

17 Maggio 2016Il Resto del Carlino

Dieci giovani selezionati da Aster e Regione

SULL’AEREO che oggi li riporterà a Bologna, i dieci fondatori di startup (quattro i bolognesi) che hanno partecipato alla seconda edizione di TVLPx May, probabilmente non sapranno bene su quale immagine focalizzare l’attenzione. Le foto che hanno postato sul blog del progetto in questi dieci giorni, d’altronde, parlano da sé. Andrea si immortala di fianco al simbolo di Android. Roberto abbraccia il logo della Intel che per anni era stato solo un adesivo sul pc. Lorenzo sorridente nelle sede di Google, e una foto d’insieme davanti al garage sul retro della casa di David Packard dove nel 1939 nacque la Helwett&Packhard, destinata a rivoluzionare il mondo coi suoi computer. Storie che è impos-sibile non idolatrare. Tanto più se le persone selezionate da Aster e Regione, promotori del progetto, per una volta non sono studenti o sognatori, ma giovani titolari di imprese già attive. Arrivati nel paradiso di Internet con la volontà di imparare il più possibile da chi, in quel settore, ha fatto la storia, e la speranza di intercettare finanziatori in grado di lanciare quell’idea nell’Olimpo dei colossi dell’informatica. Quattro i bolognesi del gruppo: Andrea Crispino (Luna), Lorenzo Salmi (Badeggs), Massimo Caroli (myAppFree) e Riccardo Russo (HaveAnIdea.Rocks). Le prime impressioni? “In Italia – sintetizza Crispino per tutti -, siamo da sempre affannati dalla ricerca dell’idea geniale per cominciare. In Usa abbiamo visto più concretezza: conta l’idea, certo, ma molto di più conta trovare i capitali per realizzarla. E non importa se la strada si rivelerà sbagliata: si può sempre ricominciare. Così, mentre noi ci lambicchiamo sui dettagli, qui tutti partono a gran velocità, determinati a fare il botto”.

Su Badeggs i cuochi ‘incrociano’ le cucine

Il viaggio a Palo Alto delle startup bolognesi. “Qui si può sbagliare”

UNA piattaforma online per permettere ai giovani cuochi in uscita dagli istituti alber-ghieri di trovare una cucina. L’idea si chiama Badeggs e Lorenzo Salmi (laurea in Co-municazione all’Alma Mater e un master alla Bologna Business School) l’ha lanciata da soli due mesi. Il sistema, direbbero gli economisti è sia ‘b to b’ che ‘b to e’. Tradotto: serve all’impresa in cerca di un dipendente (a tempo indeterminato o anche solo tem-poraneo), e al privato che vorrebbe un personalcAefperuna sera importante. «In così poco tempo - snocciola Salmi -, abbiamo supera-to il centinaio di iscritti, generiamo una media di un paio di cene a settimana e abbia-mo fruttato un’assunzione». Il punto di cottura, insomma, è vicino.

27 Rassegna stampa Badeggs

13 Agosto 2016Picchio newshttps://picchionews.it/attualita/la-startup-badeggs-sceglie-le-marche-per-premiare-i-suoi-chef

Lorenzo Salmi, il fondatore di “Badeggs”, ha deciso di premiare i suoi più bravi chef nelle Marche, nella provincia di Macerata al “Natural Village” di Porto Potenza Picena per tutto il mese di agosto.

Badeggs nasce a Bologna poco tempo fa, per proporre ai giovani aspiranti chef un canale dinamico e innovativo per la ricerca di lavoro offrendo ai cuochi alle prime armi la possibilità di crearsi un percorso professionale all’interno della piattaforma www.badeggs.it.

Con questa iniziativa si vuole dare l’opportunità ai giovani cuochi di interagire direttamente con i clienti, grazie alla possibilità di organizzare le proprie attività culinarie proponendo eventi esaltando la creatività, la passione e il talento senza intermediazioni di ristoranti o location seguendo solo il percorso della piattaforma di “Badeggs”.

I giovani cuochi che si accrediteranno potranno esercitare la propria attività solo sulla base di una serie di requisiti qualitativi richiesti e garantiti da “Badeggs”. Lo scopo della piattaforma è quello di inserire nella propria attività il cuoco giusto, al fornello del ristorante giusto.

Per gli aspiranti cuochi delle Marche è già possibile sin da oggi registrarsi e accedere alla piattaforma scrivendo a [email protected] riuscendo così a far incontrare tradizione della cucina marchigiana e approccio digitale della piattaforma.

La startup “Badeggs” sceglie le Marche per premiare i suoi chef

28 Rassegna stampa Badeggs

2 Settembre 2016Il Resto del Carlino

Insediate nell’incubatore dei Giardini Margherita

LE START UP crescono alla Serre dei Giardini Margherita, dove si sono insediate le sei realtà selezionate tramite bando. Ma in questi giorni è anche l’ora della solidarietà: Aster ha aderito all’iniziativa lanciata dall’associazione dei parchi tecnologici e scientifici italiani: nell’incubatore delle Serre verrà messo a disposizione uno spazio per ospitare una o più start up provenienti dall’area del sisma dal Centro Italia. L’annuncio è arrivato alla presenza di Matteo Lepore: “I dettagli saranno definiti nei prossimi giorni”.

L’ASSESSORE all’Economia e al Turismo ha battezzato l’assegnazione degli spazi alle Serre alle prime start up sele-zionate da Aster. Le giovani aziende potranno usufruire per sei mesi di servizi logistici e di accelerazione d’impresa, tra cui consulenze sulla raccolta fondi, tutor personali e un gruppo di 15 manager di grandi marchi, come Barilla o Lamborghini, che metteranno a disposizione gratuitamente 12 ore all’anno per incontrare (su richiesta) le start up. Nella ‘piccola Silicon Valley’ bolognese ecco chi si insedia:

SHAPEME. Sono due ragazzi bolognesi, Matteo Bonicelli e Mattia Canuto. “E’ un servizio di massaggi a domicilio – spiegano -. I nostri specialisti, già 100, ti arrivano con lettino e futon a casa. E non puoi sceglierli”.INNERME. Daniela Dubla, lucana, ha pensato a un’applicazione per lo sviluppo personale. “Un team di professionisti ti accompagna. Il target: professionisti tra i 28 e i 40 anni”.

BADEGGS. Mette in contatto aspiranti cuochi e chef affermati, per una comunità che già crea occasioni di lavoro, una food community. “Abbiamo 80 cuochi – spiega Lorenzo Salmi -, 2 cene a settimana, 13 business catering”.

Le start up crescono sotto le Serre: sei idee per migliorare il mondo

29 Rassegna stampa Badeggs

AGROMET. Altra coppia bolognese: Giulia Villani e Antonio Volta- “E’ un servizio agrometereologico, ci rivolgiamo alla filiera per ottimizzare i raccolti e ridurre gli sprechi”.CUBBIT. Stefano Onofri co-fondatore: “E’ un dispositivo che trasforma un hard disk esterno in un cloud, abbattendo i costi di gestione e di acquisto del servizio”.NEXTIS4US. Dante Cruz e Leonardo Stamati lanciano una macchina che miscela cocktail. “Basta inserire quel che si vuole, lei lavora da sola. Esisterà anche una versione casalinga”.

30 Rassegna stampa Badeggs

24 Novembre 2016Illuminate - online journal by Bulbohttps://it.bulbolight.com/blogs/digest/creativity-in-the-kitchen-with-badeggs

Creativity in the Kitchen with Badeggs

All of our food starts somewhere, and it’s usually with a seed, soil, some light and water. Using Bulbo lights to grow food at home and is fun, fast and simple, and leads to fresh meals right on your table. We wanted to give you some good ideas for tasty meals using our favourite seeds, and who better to enlist than Badeggs?

Contrary to their name, the group of five go-getters are quite good eggs, especially when it comes to working in the kitchen. It seemed only natural to have a culinary startup promoting fresh food, community engagement and happy eating come on board to give Bulbo produce a boost.

The six members, Lorenzo Salmi, Federico Bassi, Veronica Amoroso, Mauro Murgano, Mattia Marchiani, and Simone Nocetti started with an interest in creating a space for young chefs to practice their skills and connect in homes and at events with people interested in eating well. Their goal to create a community around restaurant-quality food in social environments is one we can get behind.

With chef Federico Bassi at the helm and Simone Nocetti in charge of photography, the team has set up a home gar-den to get greens straight to the plate.

From seed sellers Piccolo Vegs for Pots, they’ve selected cress, peas, satureja, marigolds, beetroot, dwarf french beans and nasturtium to start their recipe plan. The group got planting straight away: tiny seeds stuck into soil con-tainers and sprinkled with an almost-daily dose of water.

Nestled under their Bulbo lights, the seeds will develop and mature at their own pace. This leaves the Badeggs team in charge of mixing and matching fresh flavours as their produce grows.

Federico started cooking at an early age, right about when he hit double digits. Uninspired by the food at school, he preferred to go home and whip something up himself. When asked what kept him in the kitchen, Federico shares,

Creativity in the Kitchen with Badeggs

31 Rassegna stampa Badeggs

“Three things: my parents’ emphasis on good food and cooking, my natural curiosity, and the rolling pin from my grandmother. I’ve always been a big ‘eater’ so it seemed natural that cooking would be my passion.”

But from the kitchen to the dirt is a new step for Federico. He’s never tried growing his own food before, so this step has been an adventurous one. “The planting was fun. It has allowed me to get even closer to nature and to the product that I will be cooking. I feel a connection to what I’m growing, a certain ‘affection’ for these vegetables. It’s a good feeling,” he says. “It’s relaxing and calming to have green in the home, especially when you know it’s not just deco-rative but you can eat it as well!”

Simone, on the other hand, brings his visual expertise to the team. He finds the food photography process exhilara-ting but difficult. “It’s not simple because in photos there is no taste or smell. The absence of these two senses has to be compensated by finding the perfect lighting, just the right detail and an appealing focus. The most beautiful but also most difficult aspect is being able to capture the flavour of food in a photo.” Luckily Simone has insight into the food world, as he’s a passionate cook himself, experimenting often. His passion is revealed through is enchanting pho-tos. “When I shoot, the creative process is never mechanical or detached. I consider myself an artisan, and because of this it’s important to know well that which you photograph, to interpret it better.”creativity in the kitchen with Bulbo and Badeggscreativity in the kitchen with Bulbo and Badeggscreativity in the kitchen with Bulbo and Badeggs

Federico and Simone pair up to provide step by step guide to getting the most out of Bulbo in the kitchen. Using home grown plants as inspiration, they’ll construct inventive recipes that will wow you and your guests and give you a vi-sual tour of what goes into their recipe creation. Stay tuned to see what’s cooking with Badeggs.

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24 Novembre 2016Illuminate - online journal by Bulbohttps://it.bulbolight.com/blogs/digest/painted-rice-with-beets-and-summer-savory

Words by Badeggs

A little flavour goes a long way. As cold weather approaches, it’s natural to seek warming comfort food. A rice dish perhaps? The upside of growing indoors is that you can combine traditional seasonal dishes with exotic fresh flavours at any time of year. With baby beets and summer savory straight from under the Quadra’s gaze, we put together a gorgeous rice dish that looks like a work of art but is actually easily prepared with minimal prep.

Beets grown indoors often yield smaller bulbs and bigger leaves, but the baby bulbs you will harvest are still bright, beautiful and full of intensity. Here the beets add a splash of colour and a burst of flavour in an otherwise basic rice dish. A sprinkling of pulverised charred shallot gives the rice an exotic dark colour and interesting depth to the dish. Topped with fresh summer savoury, a fragrant herb that reminds us of warm weather, the dish comes out plated to perfection and offers a brilliant bite that will wow your guests.Bulbo LED lights for indoor gardeningBulbo LED lights for indoor gardeningBulbo LED lights for indoor gardeningBul-bo LED lights for indoor gardeningBulbo LED lights for indoor gardeningBulbo LED lights for indoor gardeningBulbo LED lights for indoor gardening

PAINTED RICE WITH BEETS AND SUMMER SAVORYServes 4 280 g of Carnaroli rice100 g of butterOne shallot80 g of Parmigiano Reggiano Vegetable broth50 g of mini yellow beets 50 g of mini red beets

Painted Rice with Beets and Summer Savory

33 Rassegna stampa Badeggs

100 g of mascarponeSalt and pepper Summer savoryExtra virgin olive oil 14 hours a day of Quadra light

Peel the shallot and roast it in the oven at 250° until it has become completely burnt. It should be black and dry even on the inside. Pulverise into a powder with a blender.Wash the mini beets, removing the greens (save them for a salad!) and cutting off the root tip. Dress the mini beets with olive oil, salt, pepper and dried or fresh herbs, like sage and rosemary and put them on a baking tray keeping the two colours separate. Roast in the oven at 180° for about 20 minutes.Peel the yellow beets and puree them with half the mascarpone and a teaspoon of olive oil in a blender. Do the same, separately, with the red beets. Toast the rice in a heavy bottomed pan with about 30 g of butter for about five minutes, until the rice becomes tran-sparent. Add the vegetable broth a ladleful at a time,adding more as it absorbs, and continue to cook until done. Stir in the remaining butter, Parmigiano, two-thirds of the ashes and a tablespoon of oil. Plate and garnish with the beet cream in different colours, dashes of the ash, and abundant leaves of summer savory.

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4 Dicembre 2016Startcuphttp://www.startcupemiliaromagna.it/2016/12/4-startup-dellemilia-romagna-ricevono.html

Quattro startup emiliano-romagnole incubate da Aster, hanno ricevuto importanti riconoscimenti al Premio Mar-zotto, organizzato dall’associazione Progetto Marzotto e al Pni - il Premio Nazionale per l’Innovazione, promosso dalla rete degli incubatori di impresa universitari (PNI-Cube).

Cloud storage, si è aggiudicata i 25 mila euro del PNI - il Premio Nazionale per l’Innovazione, che si è svolto quest’anno all’Università di Modena e Reggio Emilia a cui hanno avuto accesso vincitori e finalisti di tutte le Start Cup regionali.

Cubbit, che produce un piccolo server domestico in gra-do di collegare al router tutti gli hard disk esterni dell’u-tente, ha vinto, inoltre, uno dei 30 percorsi di affianca-mento messi in palio nell’ambito del “Premio Marzotto”.

Importante anche il riconoscimento ricevuto da Wrap, startup di Parma che produce dispositivi medici (cerotti

4 startup dell’Emilia-Romagna premiate al PNI e al Premio Marzotto

e bendaggi) tramite stampanti 3D e biomateriali naturali riassorbibili: ha vinto il “Premio Marzotto” nella categoria “Dall’idea all’impresa”, aggiudicandosi un premio di 50 mila euro in denaro e 900.000 euro in servizi. Alla startup è stata data anche la possibilità di partecipare a un percorso di affiancamento del valore di 30 mila euro, con la busi-ness school ‘CUOA’ e l’incubatore milanese ‘Impact Hub’. Wrap si era anche classificata al terzo posto della Startcup Emilia-Romagna 2016.

Altre due start up, che stanno attualmente partecipando al percorso di accelerazione di Aster le Serre dei giardini, sono tra le 30 start up nazionali che saranno seguite dal newtork di incubatori del Premio Marzotto.

Badeggs, food community bolognese che offre un database di opportunità di lavoro per giovani cuochi diplo-mati (e non), ha vinto un percorso di affiancamento con l’acceleratore d’impresa Future Food Ecosystem di Bologna. Badeggs mette in contatto gli ‘insider’ (i giovani cuochi) e i ‘pro’ (i ristoratori, datori di lavoro, capo chef) all’interno della propria community sulla cucina di qualità.

ShapeMe (Bologna) è una piattaforma online per il Wellness e il Fitness che consente di prenotare trattamenti a domicilio, trovare e mettersi in contatto con palestre e personal trainer. Nell’ambito del ‘Premio Marzotto’, la startup emiliano-romagnola si è aggiudicata un percorso di affiancamento con Cesena Lab, incubatore d’impresa cesenate focalizzato sul mondo digital e appartenente alla rete degli incubatori dell’Emilia-Romagna.

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12 Dicembre 2016Automazione-plushttp://automazione-plus.it/le-start-up-emiliane-si-aggiudicano-i-premi-marzotto-e-pni_88169/

Sono quattro le start-up emiliano-romagnole incuba-te da Aster, il consorzio regionale per l’innovazione e la ricerca industriale, che hanno ricevuto importanti rico-noscimenti al prestigioso Premio Marzotto, organizzato dall’associazione Progetto Marzotto, e al PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione, promosso dalla rete degli incubatori di impresa universitari (PNICube).

Nello specifico, Cubbit, start-up bolognese attiva nel set-tore telecomunicazioni e cloud storage, si è aggiudicata i 25.000 euro del PNI – il Premio Nazionale per l’Innova-zione, che si è svolto quest’anno all’Università di Modena e Reggio Emilia, al quale hanno avuto accesso vincitori e finalisti di tutte le Start Cup regionali. Cubbit, che pro-duce un piccolo server domestico in grado di collegare al router tutti gli hard disk esterni dell’utente, ha vinto inoltre uno dei 30 percorsi di affiancamento messi in pa-lio nell’ambito del ‘Premio Marzotto’.

Le start-up emiliane si aggiudicano i Premi Marzotto e PNI

Importante anche il riconoscimento ricevuto da Wrap, start-up di Parma che produce dispositivi medici (cerotti e bendaggi) tramite stampanti 3D e biomateriali naturali riassorbibili: ha vinto il ‘Premio Marzotto’ nella categoria ‘Dall’idea all’impresa’, aggiudicandosi un premio di 50.000 euro in denaro e 900.000 euro in servizi. Alla start-up è stata data anche la possibilità di partecipare a un percorso di affiancamento del valore di 30.000 euro, con la busi-ness school ‘Cuoa’ e l’incubatore milanese ‘Impact Hub’. Wrap si era anche classificata al terzo posto della Startcup Emilia-Romagna 2016.

Altre due start-up, che stanno attualmente partecipando al percorso di accelerazione di Aster, sono tra le 30 start-up nazionali che saranno seguite dal newtork di incubatori del Premio Marzotto.

Badeggs, food community bolognese che offre un database di opportunità di lavoro per giovani cuochi di-plomati (e non), ha vinto un percorso di affiancamento con l’acceleratore d’impresa Future Food Ecosystem di Bologna. Badeggs mette in contatto gli ‘insider’ (i giovani cuochi) e i ‘pro’ (i ristoratori, datori di lavoro, capo chef) all’interno della propria community sulla cucina di qualità.

ShapeMe, (Bologna) è una piattaforma online per il Wellness e il Fitness che consente di prenotare trattamenti a domicilio, trovare e mettersi in contatto con palestre e personal trainer. Nell’ambito del ‘Premio Marzotto’, la start-up emiliano-romagnola si è aggiudicata un percorso di affiancamento con Cesena Lab, incubatore d’impresa cesenate focalizzato sul mondo digital e appartenente alla rete degli incubatori dell’Emilia-Romagna.

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14 Febbraio 2017Asterhttp://www.aster.it/news/protagonisti_innovazione/dalla-piattaforma-per-chef-al-ricettario-20-il-food-di-lorenzo-salmi

Dalla piattaforma per chef al ricettario 2.0: il food di Lorenzo Salmi

Una piattaforma che fa incontrare domanda e offerta per giovani chef: questa l’idea di Badeggs, startup fondata nel 2015 da Lorenzo Salmi, Federico Bassi e altri 3 soci (Mattia Marchiani e Veronica Amoroso, Simone Nocetti), im-pegnata nel percorso di accelerazione delle Serre di ASTER ai Giardini Margherita di Bologna.

Cos’è esattamente Badegss?

Un marketplace per giovani chef, un nuovo percorso professionale che scopre giovani talenti della cucina e li aiuta a trovare nuove opportunità nel mondo del lavoro. Come? In 3 tappe: cena a domicilio, business catering e stiamo inserendo la tappa finale, un database dove i mondi della ristorazione possano trovare figure altamente profilate e adatte alle loro esigenze

Perchè?

I cuochi stanno diventando sempre più freelance e il cuoco di per sé è abituato a cambiare esperienze molto veloce-mente. I feedback sono un elemento importante in quanto permettono di aggiungere valore alla persona oltre al loro cv. Badeggs mette in contatto i privati che aprono casa (e cucina), con giovani aspiranti cuochi professionisti che desiderano mettere alla prova il loro talento. In pratica cerchiamo e scopriamo talenti nel mondo della ristorazione e offriamo agli aspiranti professionisti un sistema di crediti attraverso il feedback dei nostri clienti. Vogliamo trasmet-tere il concetto che il cuoco a casa non è solo per ricchi perché le nostre cene, di 5 portate, costano tra i 20/25 euro, vini esclusi.Attualmente sono 85 gli insider (i cuochi) presenti sulla piattaforma, principalmente concentrati in Emilia-Romagna, “ma” – precisa Lorenzo - “è appena partito un gruppo di cuochi in Sicilia”.

A dicembre, Badeggs ha vinto un percorso di affiancamento con l’acceleratore d’impresa Future Food Ecosystem di Bologna messo in palio dalla Fondazione Marzotto.

In più, è appena approdata sulla piattaforma IdeaGinger, Agenda Pappa, la prima agenda foodie in crowdfunding,

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un nuovo progetto che mette insieme cibo e creatività.

Cosa c’entra Pappa con i cuochi?

E’ un pretesto per fare collaborare chef nazionali e internazionali che, tramite il crowdfunding, possono differenziare la propria offerta proponendo non solo copie del loro main product, ma anche esperienze per chi sostiene l’iniziati-va: degustazioni di vino, incontri con i migliori produttori artigianali italiani, cene, lezioni di cucina e la possibilità di vedere all’interno della propria agendina l’illustrazione personalizzata di una ricetta scelta dal foodie”

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3892104765

www.badeggs.it

[email protected]