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LEMonografie
collana di risorse
per l’insegnante3SCIENZE E TECNOLOGIA
Griglie degli obiettivi
Griglie di rilevazione
Compito di realtà
ESPERIMENTI
CITTADINANZA ATTIVA
cover LE MONOGRAFIE scienze 3.indd 3cover LE MONOGRAFIE scienze 3.indd 3 16/03/20 19:0816/03/20 19:08
INDICEIntroduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
Griglia degli obiettivi e delle attività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5Io conosco gli esseri viventi: le piante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7Io conosco gli esseri viventi: gli animali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15Io sperimento con i materiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23Io sperimento con acqua e olio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31Io sperimento con l’aria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41Io sperimento con l’acqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69Tecnologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93Griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi . . . . . . . . . . . . . 99
COMPITO DI REALTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101
Griglia degli obiettivi e delle attività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102L’alimentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103Griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi . . . . . . . . . . . . 112
SCIENZE
CITTADINANZA
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introduzione
Questa monografia è articolata in due percorsi: Scienze e Cittadinanza. Ogni percorso è aperto da una ”griglia degli obiettivi e delle attività” che riporta, per ogni scheda, l’obiettivo specifico e la descrizione dell’attività proposta.Nel percorso di Scienze si alternano pagine di ”Ipotesi di lavoro per l’insegnante”, con spunti metodologici e didattici sull’uso delle schede, e schede operative rivolte agli alunni. Chiude il percorso un compito di realtà.A conclusione di ogni percorso è presente una ”griglia per la rilevazione del raggiungimento de-gli obiettivi” compilabile dal docente.
SCIENZENella Scuola Primaria, nell’insegnamento/apprendimento delle Scienze, è fondamentale impara-re dall’osservazione e dalla riflessione: è dunque necessario un approccio attivo.L’obiettivo che ogni insegnante deve porsi non è trasformare tutti gli allievi in scienziati, ma aiutarli ad acquisire un atteggiamento scientifico. Lavorare come uno scienziato significa porsi delle domande, osservare, cercare delle risposte, effettuare rilievi nella realtà, ma anche costruire esperienze guidate. Un vero scienziato sa, inoltre, che le sue affermazioni potrebbero sempre dimostrarsi errate, con il progredire della conoscenza. È quindi capace di accettare sia l’errore sia il cambiamento; anzi, dall’errore e dal fallimento trae spunto per modificare le proprie idee. Imparando ad adottare il metodo scientifico si rafforza l’autostima dei bambini: sbagliare non diventa un problema, ma un motivo per cercare nuove strade e nuovi percorsi di apprendimento.Ormai è chiaro da tempo che i bambini non arrivano a scuola come una ”tabula rasa”, ma con una precisa visione della realtà e con idee già consolidate sulle strutture che regolano il mondo naturale e fisico. Talvolta queste idee sono giuste, talvolta no. Se l’insegnante proporrà la corret-ta interpretazione dei fenomeni, questa sarà ”appresa” dagli alunni, ma presto dimenticata e gli antichi preconcetti salteranno di nuovo fuori.Il primo compito, per un insegnamento efficace, è dunque individuare quanto i bambini già sanno riguardo all’argomento trattato. Le conoscenze pregresse saranno raccolte dall’insegnante e da esse si partirà per articolare il percorso didattico.Nel processo di apprendimento le conoscenze possono essere acquisite:• per ricezione: l’informazione viene acquisita attraverso lezioni frontali e/o studio su libri;• per scoperta personale: l’alunno individua attraverso l’osservazione e la sperimentazione, in
modo attivo, le informazioni e le regole generali.È evidente che il metodo della scoperta favorisce un apprendimento duraturo. In qualsiasi modo sia avvenuto il processo di apprendimento è necessario che le conoscenze acquisite siano corre-late con le conoscenze già possedute. Solo in questo modo esse non saranno frammentarie, ma diventeranno un modo per interpretare la realtà. È perciò necessario che gli alunni imparino a organizzare le informazioni e le conoscenze in modelli interpretativi della realtà.Questo volume si prefigge di dare un supporto didattico e uno spunto operativo agli insegnan-ti che intendono ”fare Scienze”. Le esperienze descritte e le schede didattiche sono rivolte ai bambini che frequentano la classe terza della Scuola Primaria e rispecchiano la programmazione didattica destinata a quella classe. Sono proposte diverse esperienze che, pur avendo come obiettivo lo sviluppo di differenti e molteplici abilità e competenze, possono essere riassunte in
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introduzione
due grandi gruppi: osservare e sperimentare. È fondamentale iniziare con attività di osservazio-ne: in questo modo i bambini imparano che dal mondo che li circonda e dall’esperienza diretta possono ricavare molte informazioni. ”Fare Scienze”, infatti, significa innanzitutto attivare degli strumenti per interpretare la realtà.Nel testo si alternano pagine destinate agli insegnanti e schede didattiche per gli allievi. Nelle pagine destinate agli insegnanti sono descritte e spiegate le attività da svolgere, gli obiettivi che si desidera conseguire, le indicazioni metodologiche e i presupposti teorici che sottendono l’esperienza o il percorso didattico. Nelle schede destinate agli alunni sono inserite attività di riflessione e lavoro che vertono sull’esperienza effettuata o che approfondiscono i temi trattati.Sono presenti anche schede non collegate a esperimenti, ma che approfondiscono e integrano i temi trattati.Tutte le esperienze sono state testate, ma esiste comunque la possibilità che un esperimento non dia l’effetto atteso. In tal caso l’insegnante, insieme agli alunni, cercherà di capire i motivi che hanno portato a una conclusione diversa da quella attesa, cercando di individuare la variabile intervenuta.
CITTADINANZANell’educazione alla Cittadinanza è importante utilizzare didattiche funzionali alla riflessione, in-dividuale e collettiva, su contenuti tratti da casi concreti e comprendere che è indispensabile un collegamento tra quanto discusso in classe e quanto vissuto nell’esperienza quotidianamente. Solo così si potrà parlare di regole, di norme, di diritti e di doveri. Solo allora la conoscenza delle norme come valori utili al bene comune, l’esperienza del rispetto di tali norme, la riflessione con-divisa sulle implicazioni che possono derivare dall’accettarle o dal trasgredirle permetteranno la fioritura nelle coscienze di quei valori democratici di cui parla la nostra Costituzione, che sono il fondamento di ogni vivere civile oggi e nel futuro.Il percorso proposto parte dalla realtà che il bambino vive quotidianamente, per giungere alla concettualizzazione e alla generalizzazione di quanto analizzato, attraverso attività riferibili a esperienze personali o legate a contesti di carattere generale.Le schede operative presenti in questa monografia sono dedicate all’alimentazione e alle regole quotidiane da seguire per nutrirsi in modo equilibrato.
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griglia degli obiettivi e delle attivitaScienze
SCHEDA OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ
1 Distinguere piante semplici e piante complesse. Lettura di testi e attività su piante semplici e piante complesse.
2 Conoscere le diverse parti della pianta. Attività su fusto e foglie delle piante.
3-4 Conoscere la riproduzione delle piante.Attività per conoscere le fasi della riproduzione delle piante e le diverse strategie che le piante utilizzano per l’impollinazione.
5 Distinguere diversi tipi di radici. Osservazione e confronto di diversi tipi di radice.
6-7 Saper classificare gli animali in base a criteri stabiliti. Osservazione e classificazione di animali invertebrati e vertebrati.
8 Osservare forme e comportamenti negli animali. Osservazione della forma degli arti di diversi animali in collegamento con il modo di muoversi.
9 Intuire il rapporto tra esseri viventi e ambiente. Osservazione delle caratteristiche di diversi animali legate all’ambiente in cui vivono.
10-11 Conoscere le caratteristiche fondamentali degli animali.
Osservazione della struttura della bocca, dei denti e del becco di alcuni animali per dedurre come e di che cosa si nutrono.
12 Comprendere la differenza fra evento reversibile e irreversibile.
Distinzione tra fenomeni reversibili e irreversibili rispetto alle trasformazioni di stato della materia.
13 Riflettere sulla differenza fra materiale organico e inorganico. Distinzione fra materiali organici e inorganici.
14 Riflettere sulla differenza fra materiale naturale e artificiale. Distinzione fra materiali naturali e materiali artificiali.
15 Riflettere sulla differenza fra materiale conduttore e isolante termico. Distinzione fra materiali conduttori e isolanti termici.
16-17-18-19 Riflettere sulle caratteristiche dei materiali. Approfondimento su: plastica, metalli, vetro e ceramica.
20-21 Riconoscere le caratteristiche dei materiali di uso comune.
Osservazione di oggetti di uso comune per riconoscere che la scelta dei materiali dipende dalla funzione che l’oggetto deve svolgere.
22 Comprendere la differenza fra miscuglio e soluzione.
Esperimento per dimostrare la differenza fra miscugli e soluzioni.
23 Comprendere che non tutti i liquidi hanno lo stesso peso.
Esperimento per dimostrare che acqua e olio formano un miscuglio perché l’olio è più leggero dell’acqua.
24 Comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio. Esperimento per dimostrare che l’olio si attacca agli oggetti mentre l’acqua scivola via.
25 Comprendere come le proprietà di una sostanza possono modificarsi.
Esperimento per dimostrare che acqua e olio si possono mescolare se si modificano le proprietà delle sostanze.
26 Comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio. Esperimento per dimostrare che l’olio impedisce all’aria di uscire o entrare nell’acqua.
27 Riconoscere sostanze idrofile e non idrofile. Esperimento per osservare comportamenti di diverse sostanze a contatto con acqua e olio.
28 Acquisire familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici. Scheda per la rilevazione del tempo atmosferico.
29 Comprendere che l’aria si trova dappertutto. Esperimento per dimostrare che l’aria è dappertutto.
30-31-32-33-34
Comprendere che l’aria occupa uno spazio. Esperimenti diversi per dimostrare che l’aria si muove e occupa uno spazio.
35 Comprendere che l’aria esercita una forza. Esperimento per dimostrare che l’aria esercita una forza sugli oggetti.
36 Comprendere che l’aria esercita una forza. Esperimento per dimostrare che l’aria può essere spostata utilizzando la pressione.
37 Comprendere che l’aria esercita una forza. Esperimento per dimostrare che l’aria è in grado di spostarsi e di spostare oggetti.
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griglia degli obiettivi e delle attivitaScienze
SCHEDA OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ
38 Comprendere che l’aria calda pesa meno di quella fredda.
Esperimento per dimostrare che l’aria calda pesa meno di quella fredda.
39 Intuire il concetto di pressione atmosferica. Esperimento per dimostrare che l’aria esercita una pressione sugli oggetti.
40 Intuire il concetto di pressione atmosferica. Esperimento per dimostrare che l’aria esercita la sua pressione sugli oggetti, anche dal basso verso l’alto.
41 Intuire il concetto di pressione atmosferica.Esperimento per dimostrare che la pressione esercitata dall’aria dipende anche dalla grandezza dell’oggetto su cui pesa l’aria stessa.
42 Conoscere i 3 stati in cui si presenta l’acqua. Attività per distinguere i 3 stati dell’acqua e i passaggi di stato.
43-44 Conoscere il ciclo dell’acqua. Attività per conoscere il ciclo dell’acqua.
45-46 Conoscere l’uso quotidiano dell’acqua. Attività per conoscere i diversi usi quotidiani dell’acqua e per capire come la’cqua viene resa potabile e portata nelle case.
47 Analizzare i cambiamenti di stato.Esperimento per dimostrare che l’acqua, con il calore, passa dallo stato liquido a quello gassoso e che, sottraendo calore si ha il processo inverso.
48 Analizzare i cambiamenti di stato. Esperimento per dimostrare che nell’aria vi è presenza di vapore acqueo.
49 Saper osservare, descrivere, confrontare. Esperimento per dimostrare che anche le sostanze solide contengono acqua.
50 Analizzare i cambiamenti di stato. Esperimento per dimostrare che l’acqua, solidificandosi, aumenta di volume.
51 Intuire che un corpo immerso nell’acqua riceve una spinta dal basso.
Esperimento per dimostrare che l’acqua spinge verso l’alto gli oggetti in essa immersi.
52-53 Intuire il concetto di pressione idrostatica.Esperiementi diversi per dimostrare che l’acqua esercita una pressione differente che dipende dall’altezza della colonna di acqua.
54 Intuire il concetto dei vasi comunicanti. Esperimento per dimostare che all’interno di tubi collegati l’acqua si muove per raggiungere lo stesso livello.
55 Riconoscere sostanze permeabili e impermeabili. Esperiemnto per dimostrare che non tutti i materiali sono ugualmente permeabili.
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
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Obiettivi dell’unità! Approfondire la conoscenza delle caratteristiche di vegetali e animali! Distinguere piante semplici e piante complesse! Conoscere le diverse parti della pianta! Distinguere i diversi tipi di radici! Conoscere la riproduzione delle piante
Attraverso lo studio delle scienze i bambini imparano a conoscere il mondo che li circonda. È fonda-mentale che questo processo avvenga attraverso l’esperienza diretta, perché solo in questo modo i bambini acquisiranno un patrimonio non solo di conoscenze, ma, soprattutto, di competenze, atti-vando la capacità di osservare, dedurre e porre in relazione i fenomeni.
Percorso dell’unità didatticaEsseri viventi, esseri non viventiSarà necessario, attraverso alcune domande che stimolino la riflessione e la discussione, riprendere il lavoro fatto negli anni precedenti sulla differenza tra esseri viventi e non viventi. Si solleciteranno i bambini a elencare ciò che contraddistingue gli esseri viventi, rilevando le analogie e le differenze tra animali e vegetali.Che differenza c’è tra un sasso e una pianta?Che cosa hanno in comune una pianta e un animale?Le piante si muovono?Un sasso si muove?Che cosa vuol dire “essere vivente”?
Osservare le pianteI bambini saranno invitati a osservare tutti i tipi di piante che trovano attorno a sé e sollecitati a cercare elementi simili che possano portare a prime classificazioni. È opportuno organizzare un’uscita in un bosco, in un prato o anche nel giardino della scuola perché osservino con attenzione la vege-tazione che li circonda.Si possono porre alcune domande-stimolo per concentrare poi l’attenzione sulle particolarità delle foglie, del tronco, dei frutti, dei semi, delle radici:I tronchi degli alberi che ci sono qui sono tutti uguali? Anche le piante più piccole hanno il tronco? Ci sono piante che non hanno il tronco?Le foglie sono tutte uguali?Possiamo osservare i fiori? Quante parti possiamo osservare in un fiore?Vedete frutti attorno a voi? Vedete radici? Dove sono? Come sono?
Ogni bambino avrà un sacchetto in cui potrà mettere tutto il materiale che raccoglierà senza dan-neggiare le piante. In primavera sarà possibile osservare, anche a occhio nudo, nelle felci gli sporangi che racchiudono le spore.In classe l’insegnante farà osservare e classificare il materiale raccolto.
La classificazione delle pianteDomande-stimolo:Le piante sono tutte uguali? Tutte hanno i fiori?
IO CONOSCO GLI ESSERI VIVENTI: LE PIANTE
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
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Avete mai visto i fiori delle felci o del muschio? E i fiori di un pino?Avete mai visto dei semi? Come sono? A che cosa servono?L’insegnante farà notare che non tutte le piante hanno semi, chiarendo la differenza tra piante semplici (felci, muschi e alghe) che si riproducono attraverso le spore e piante complesse che si riproducono con i semi. L’insegnante potrà chiarire che i funghi, pur essendo esseri viventi, non sono vegetali perché non sono in grado di produrre da soli il proprio nutrimento.Il seguente schema sintetizza la classificazione delle piante.
SENZAradicifusto foglie
Alghe e muschi
CONradicifusto foglie
Felci
GIMNOSPERMEI semi NON sono racchiusi in un frutto.
ANGIOSPERMEI semi sono racchiusi in un frutto.
LA NASCITA DI UNA NUOVA PIANTA
PIANTE SEMPLICI PIANTE COMPLESSE
SPORE SEMI
Il fustoDurante l’uscita nel bosco o nel giardino i bambini avranno osservato e magari fotografato i diversi fusti, in particolare quelli degli alberi e degli arbusti. Sarebbe opportuno procurarsi una patata, una spiga di grano, un bulbo, una pianta grassa, un po’ d’erba ed eventualmente un rizoma per visualizzare i vari tipi di fusto.Mostrare ai bambini una pianta grassa, una patata, un filo d’erba e un ramo di un albero, un bulbo (aglio o cipolla) e un rizoma e poi porre alcune domande-stimolo:Le piante grasse hanno il tronco? E un filo d’erba? Una spiga di grano?Come sarà il tronco della patata? Come sarà il tronco della cipolla?Tutti i tronchi sono alti e grossi?Lo schema offre spunti per spiegare i vari tipi di fusto.
FUSTO SOTTERRANEO
BULBOTulipano
TUBEROPatata
RIZOMAIris
CULMOGrano
STELO VOLUBILEEdera
STELOErba
PIENO D’ACQUA Piante grasse LEGNOSO
e RAMIFICATO Alberi e arbusti
Il FUSTOVe ne sono di diverso tipo
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Le foglieL’insegnante farà osservare le foglie raccolte durante l’uscita didattica e porrà alcune domande-stimolo per favorire l’attenta osservazione:Le foglie hanno tutte la stessa forma?Le due facce della foglia sono uguali? A che cosa potranno servire le nervature?Da dove proviene il nutrimento che serve alle foglie?Lo schema offre spunti per spiegare i vari tipi di foglie.
Le FOGLIE
PICCIOLO o GAMBO
la NERVATURA CENTRALE e le NERVATURE SECONDARIE
Vi scorrono la linfa grezza e la linfa elaborata.
Gli STOMIAperture attraverso le quali passano l’anidride carbonica, l’ossigeno e il vapore acqueo.
la LAMINA o LEMBO
hanno
Sono formate da
InteroSeghettatoDentatoLobatoCrenato
il MARGINERotondaOvaleLanceolataCuoriformeLineareAghiforme
la FORMA
I fiori, i frutti e i semiRaramente i bambini si soffermano a guardare i fiori delle betulle, degli aceri, dei pini… perché essi sono poco appariscenti. Scoprire che anche queste piante sono dotate di fiori porterà i bambini a chiedersi quale funzione abbiano i fiori e perché esistano forme così differenti.
La radiceL’insegnante, per portare gli alunni a comprendere la funzione delle radici, farà osservare una carota e altre radici con la parte vegetativa. Se alla carota è ancora staccata la parte vegetativa che si trova in superficie, agli allievi non risulterà difficile capire che la carota è una radice. Spiegare la funzione della radice e illustrare i vari tipi di radice partendo da alcune domande-stimolo:A che cosa possono servire le radici? Conoscete diversi tipi di radici?Le radici sono tutte legnose? Ci sono radici che si possono mangiare?Lo schema offre spunti per spiegare i vari tipi di radice.
AEREE
Non si allungano sotto terra, ma si aggrappano ad altre piante o ai muri.
Edera
A FITTONE
Hanno una grossa parte centrale.
Carota
Sono disposte a fasci.
Frumento
FASCICOLATE
Le RADICI
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
10 © La Spiga EdizioniO.A.: distinguere piante semplici e piante complesse.
Le piante semplici si riproducono con le spore, piccole cellule che, cadendo nel terreno, germinano e danno origine a nuove piante.Sono piante semplici: alghe, felci, muschi.
Le piante complesse si riproducono per mezzo dei semi. Producono fiori, frutti e semi e sono in continua crescita. Hanno un fusto che le sostiene.Il fusto può essere: arbustivo, erbaceo, legnoso. Sono piante complesse: pesco, fagiolo, quercia, pino, larice, abete…
PIANTE SEMPLICI E COMPLESSE
Io conosco gli esseri viventi: le piante • SCIENZE
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Completa inserendo le parole al posto giusto.
fiori • spore • semplici • muschi • frutti • alghe
Le felci sono classificate come piante ______________ perché non si riproducono attraverso i semi, ma con le _____________ , che sono contenute in sacchetti che si trovano nella pagina inferiore delle foglie. Le felci non hanno ____________ né ____________.Oltre alla felci, sono piante semplici le ____________ e i _____________.
Completa inserendo le parole al posto giusto.
alberi • arbusti • semi • erbe
Le piante complesse si riproducono attraverso i _____________.Le piante complesse si suddividono in:
Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
• I vegetali sono esseri viventi. V F
• Ogni parte della pianta ha una funzione specifica. V F
• Felci, muschi e alghe non sono vegetali. V F
• Le piante si riproducono attraverso spore o semi. V F
_______________ ABETE
MARGHERITA
NOCCIOLO
_______________
_______________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
11© La Spiga EdizioniO.A.: conoscere diverse parti della pianta.
Osserva la sezione di un tronco e cancella il termine sbagliato.
• Le erbe hanno un fusto legnoso/sottile, che si chiama stelo/tronco.• Gli alberi e gli arbusti hanno un fusto legnoso/erbaceo.• Il fusto degli alberi si chiama stelo/tronco. La parte più esterna
del tronco è ricoperta di corteccia/foglie.• Tagliando un tronco si possono osservare molti quadrati/cerchi,
dai quali si può dedurre l’età della pianta. Ogni anno, infatti, se ne forma uno/se ne formano due.
Osserva due fusti particolari e collegali alla relativa didascalia, numerando.
1. La patata è un tubero, cioè una parte di fusto che si è modificata e ha accumulato sostanze nutritive di riserva.
2. Il rizoma, come il tubero, è una parte di fusto che si trova sottoterra: lo si trova nell’iris e nello zenzero.
Osserva la foglia e completa segnando con una X.
• Le foglie sono generalmente larghe e sottili per:
esporre alla luce del Sole una superficie ampia.
fare più ombra.
rendere verde la pianta.
• Nelle nervature scorre:
sangue.
acqua, sali minerali e nutrimento.
anidride carbonica e ossigeno.
• Il picciolo collega la foglia con:
il ramo.
il frutto.
il fiore.
IL FUSTO E LE FOGLIE
Io conosco gli esseri viventi: le piante • SCIENZE
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SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
12 © La Spiga EdizioniO.A.: conoscere la riproduzione delle piante.
Completa.
I fiori ricevono il polline da altre piante e si trasformano in ____________.
Osserva le fasi dell’impollinazione e scrivi le didascalie.
Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
• Fiori, frutti e semi concorrono alla riproduzione della pianta. V F
• Tutte le piante hanno fiori molto colorati. V F
• Alcune piante hanno fiori poco appariscenti per attirare gli insetti di colore scuro. V F
• Il polline viene trasportato dagli insetti, dagli uccelli, dal vento. V F
I FIORI, I FRUTTI, I SEMI
Io conosco gli esseri viventi: le piante • SCIENZE
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I frutti contengono i ____________.
I semi danno vita a _________________.
____________________________________________
____________________________________________
____________________________________________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
13© La Spiga EdizioniO.A.: conoscere la riproduzione delle piante.
Osservando i fiori di un albero, puoi dedurre se esso si serve degli insetti o del vento per trasportare il polline.
Completa.
I fiori della betulla sono verdi e marroncini, poco appariscenti: il polline di questa pianta viene trasportato dal ____________.
I fiori del ciliegio sono bianchi, profumati e si notano molto. In questo modo attirano ___________________ che trasporteranno il polline.
Osservando i frutti e i semi di un albero, puoi dedurre come avviene la dispersione dei semi.
Completa.
I semi del melo sono racchiusi in un frutto carnoso: in questo modo essi ________________________________________________________.
I semi dell’acero sono racchiusi in piccoli frutti secchi muniti di alette che permettono di essere portati lontano per mezzo del _________________________.
La noce di cocco è un seme: galleggia, perciò può essere trasportata da ______________________________________.
TANTI FIORI, TANTI FRUTTI, TANTI SEMI
Io conosco gli esseri viventi: le piante • SCIENZE
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SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
14 © La Spiga EdizioniO.A.: distinguere diversi tipi di radici.
Colora solo le frasi che si riferiscono alle radici.
Assorbono acqua e sali minerali.
Tengono ancorata la pianta al terreno.
Producono nutrimento.
Osserva le immagini e collegale alle relative didascalie, numerando.
1. Le radici avventizie non si trovano sotto terra, ma partono dal tronco e servono alla pianta per attaccarsi a sostegni o a grandi alberi.
2. Le radici a fittone hanno una parte principale più grande, chiamata fittone, da cui partono radici più piccole, chiamate radici secondarie.
3. Le radici a fittone ingrossato hanno il fittone molto grande: sono spesso utilizzate come cibo.
4. Le radici fascicolate sono formate da tante radici principali più o meno tutte della stessa grandezza.
Scriviilnomedelleradiciafittoneusatecomealimento.
LE RADICI
Io conosco gli esseri viventi: le piante • SCIENZE
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______________________ ____________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
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Obiettivi dell’unità! Conoscere le caratteristiche degli esseri viventi! Distinguere esseri viventi e non e osservarne le caratteristiche! Cogliere somiglianze e differenze tra gli esseri viventi! Conoscere le fondamentali caratteristiche degli animali! Saper classificare gli animali in base a criteri stabiliti! Osservare forme e comportamenti negli animali! Intuire il rapporto tra esseri viventi e ambiente
Percorso dell’unità didatticaQuesta unità si propone di indurre gli allievi a procedere a una prima semplice classificazione degli animali.L’insegnante sottoporrà ai bambini alcune domande-stimolo:Che cosa significa “classificare”?Perché gli zoologi classificano gli animali?Quali caratteristiche occorre osservare per effettuare una classificazione degli animali?Quali criteri occorre prendere in considerazione per poter raggruppare gli animali?
Le principali classificazioni proposte nelle schede didattiche sono:• presenza o meno dello scheletro;• modalità di movimento;• modalità di alimentazione.
La presenza dello scheletro (Schede 6 e 7)L’insegnante guiderà la discussione degli alunni affinché essi arrivino alla conclusione che la prima macroscopica caratteristica utilizzata nella classificazione degli animali è la presenza dello scheletro. Chiederà poi di compilare un elenco:– Animali vertebrati, cioè che sono dotati di scheletro: ______________________________________– Animali invertebrati, cioè che non sono dotati di scheletro: ___________________________________
L’insegnante accetterà le opinioni degli allievi invitandoli a trovare strumenti per convalidare o smentire le proprie idee (ricerca di immagini su libri, filmati…). Potrebbe accadere che alcuni bambini pensino che la tartaruga o l’armadillo non abbiano scheletro interno perché hanno una corazza esterna. Dopo aver osservato alcuni animali invertebrati, porre alcune domande per arrivare a dedurre le fun-zioni e le caratteristiche della corazza esterna:La corazza esterna a che cosa serve? Protegge l’animale? Da che cosa?La corazza esterna permette all’animale di muoversi agevolmente? L’animale può compiere tutti i mo-vimenti con facilità?
Se possibile, si osserveranno granchi, aragoste per rilevare le caratteristiche degli animali invertebrati dotati di corazza.
Il movimento (Scheda 8)L’insegnante farà notare come la presenza dello scheletro abbia segnato una tappa importante nell’e-voluzione e spiegherà che dalla forma dello scheletro si possono dedurre alcune abitudini di vita
IO CONOSCO GLI ESSERI VIVENTI: GLI ANIMALI
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
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dell’animale: per esempio, scheletri differenti caratterizzano animali che si muovono in modo diverso. Negli animali il numero di ossa è simile, ma esse si sono sviluppate in modo differente a seconda dello scopo che devono assolvere.Esempio di domande-stimolo:Perché le ossa delle dita della talpa sono ripiegate? (Per permettere lo scavo delle gallerie).Perché quelle del pipistrello sono lunghe? (Per controllare una larga membrana che permette il volo).Perché quelle della balena sono robuste e forti? (Per formare delle specie di pinne).
Adattamento all’ambiente (Scheda 9)L’insegnante darà indicazione di osservare bene un animale, per capire come esso si muove o si nutre, come alleva i piccoli e come si adatta all’ambiente.La struttura corporea di alcuni animali ci parla della loro capacità di adattarsi all’ambiente e delle stra-tegie di sopravvivenza adottate.Esempio di domande-stimolo:Perché gli orsi hanno il pelo lungo e folto?Perché i leoni hanno il pelo raso e gli elefanti sono quasi sprovvisti di peli?Perché gli uccelli rapaci hanno gli artigli? Come catturano le loro prede?Perché le anatre hanno le zampe palmate? Dove devono muoversi?
L’alimentazione (Schede 10 e 11)Osservare la struttura della bocca, dei denti, del becco degli animali ci permette di capire come e di che cosa si nutrono.Anche in questo caso è utile stimolare i bambini a riflettere sulla diversità dei cibi di cui si nutrono gli animali:Gli uccelli che si nutrono di semi potrebbero procacciarsi facilmente il cibo se avessero una bocca con labbra e denti?Di che cosa si nutre un leone? Come può strappare la carne dalle carcasse degli animali?A un cavallo servirebbero denti lunghi e aguzzi come i canini?
Indicazioni metodologicheSe i bambini effettuano gite naturalistiche, si consiglia di raccogliere tutto ciò che appartiene ad animali e di osservarli, se possibile, con l’aiuto di un microscopio: le penne degli uccelli, i boli alimentari, le tracce del passaggio di un animale, i nidi abbandonati. In città sarà possibile ritrovare anche nidi co-struiti con strisce di plastica. Gli uccelli, infatti, utilizzano ciò che trovano a disposizione nell’ambiente.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
17© La Spiga EdizioniO.A.: saper classifi care gli animali in base a criteri stabiliti.
Leggi, osserva e completa.
Questi animali sono tutti invertebrati, cioè non hanno uno scheletro interno, ma hanno delle strutture che potrebbero essere paragonate a uno scheletro.
Colora solo i nomi degli animali invertebrati.
GLI ANIMALI INVERTEBRATI
6Io conosco gli esseri viventi: gli animali • SCIENZE
granchio
tartaruga ostrica corallo
medusaserpente
coccodrillo
vongola
Il riccio di mare ha ______________________________.
La _____________ ha una conchiglia interna chiamata comunemente osso.
La chiocciola ____________________. L’aragosta ________________________.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
18 © La Spiga EdizioniO.A.: saper classifi care gli animali in base a criteri stabiliti.
Gli animali vertebrati sono provvisti di uno scheletro interno.
Segna con X a quale animale appartiene lo scheletro e da quale caratteristica lo hai dedotto.
Cane
Coniglio
Cavallo
Lo si può dedurre dalla forma:
delle zampe.
del cranio.
della gabbia toracica.
Leone
Lucertola
Coccodrillo
Lo si può dedurre dalla forma:
della coda.
del cranio.
delle zampe.
Foca
Pipistrello
Civetta
Lo si può dedurre dalla forma:
della coda.
del collo.
delle zampe.
C’È UNO SCHELATRO… NELL’ARMADIO
7Io conosco gli esseri viventi: gli animali • SCIENZE
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
19© La Spiga EdizioniO.A.: osservare forme e comportamenti negli animali.
Osserva la forma dell’animale e le tracce che lascia sul terreno. Poi descrivi come si muove.
Osserva gli arti degli animali e completa.
Osserva e completa segnando con una X.
GLI ANIMALI SI MUOVONO
8Io conosco gli esseri viventi: gli animali • SCIENZE
Le zampe del gabbiano sono adatte a:
camminare.
nuotare.
aggrapparsi.
Le zampe del pappagallo sono adatte a:
camminare.
nuotare.
aggrapparsi.
Il serpente _____________________________________________________________________________.
Le zampe della talpa servono per ___________ ______________________.
Gli arti della balena servono per ___________ ______________________.
Gli arti del pipistrello servono per ___________ ______________________.
Il canguro _______________________________________________________________________________________________________________________________________.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
20 © La Spiga EdizioniO.A.: intuire il rapporto tra esseri viventi e ambiente.
Osservando un animale è possibile riconoscere il suo ambiente e le caratteristiche del suo comportamento. Leggi e completa.
GLI ANIMALI E L’AMBIENTE
9Io conosco gli esseri viventi: gli animali • SCIENZE
Il becco adunco e le zampe munite di artigli indicano che il gufo _______________________________________________________________________________________________.
Se la rana ha le zampe palmate significa che vive prevalentemente in _____________________________ ; ma se esse terminano con delle ventose indicano che l’animale si arrampica su _____________ ______________________________________.
Le grandi orecchie dell’elefante africano servono per disperdere il calore: ci indicano che esso vive in luoghi _____________________.
La coda prensile di molte scimmie indica che possono muoversi agevolmente tra __________________ . Perciò il loro habitat naturale è _____________________________.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
21© La Spiga Edizioni O.A.: conoscere le caratteristiche fondamentali degli animali.
Osserva le dentature e rispondi.
GLI ANIMALI SI NUTRONO
10Io conosco gli esseri viventi: gli animali • SCIENZE
La balena si nutre di crostacei e pesci di dimensioni molto piccole.A che cosa serviranno le centinaia di fanoni che formano la sua dentatura?_____________________________________________________________________________________________________________________
A che cosa servono i canini così sviluppati del leone?________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Il cavallo, come tutti gli erbivori, ha i molari molto robusti. Perché?________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Il coniglio ha gli incisivi superiori molto sviluppati, che crescono in continuazione.Quale scopo ha questa particolare dentatura?___________________________________________________________________________________________________________________________________________________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
22 © La Spiga EdizioniO.A.: conoscere le caratteristiche fondamentali degli animali.
Gli uccelli usano il becco per procurarsi il cibo, ma non per masticarlo. Osservando la forma del becco si può capire di che cosa essi si nutrono. Osserva con attenzione, poi completa.
Il becco degli uccelli rapaci ha forma _______________________.Questi uccelli si cibano di ________________________________________________________________________________________.
Il becco del passero ha forma ___________.Esso si ciba di __________________________________________________________________________________________________________________.
L’airone vive lungo fiumi, laghi, stagni.Il suo becco è _________________________ per poter cercare nell’acqua _______________________________________________________________________________________________________.
Osserva e completa segnando con una X.
I coleotteri si nutrono di altri insetti, di piante, di organismi morti.
Il loro apparato boccale è fatto per: masticare. succhiare.
Le farfalle adulte si nutrono soprattutto di polline e nettare.
Il loro apparato boccale è fatto per: masticare. succhiare.
GLI ANIMALI SI NUTRONO
11Io conosco gli esseri viventi: gli animali • SCIENZE
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
23
Obiettivi dell’unità! Riconoscere le caratteristiche dei materiali di uso comune! Riconoscere l’utilizzo dei materiali nella costruzione di oggetti di uso comune in base alla
funzione che devono svolgere! Riflettere sulla differenza tra materiale organico e inorganico! Riflettere sulla differenza tra materiale naturale e artificiale! Verificare la differenza tra miscuglio e soluzione! Comprendere la differenza tra evento reversibile e irreversibile
Percorso dell’unità didatticaLe attività proposte in questa unità iniziano con alcune schede didattiche sullo stato della materia, sulle caratteristiche dei materiali, sui materiali organici, non organici, naturali e artificiali, sui miscugli e sulle soluzioni.
La composizione dei materiali (Schede da 12 a 14 e da 16 a 19)Domande-stimolo da sottoporre ai bambini per indurli a differenziare i materiali rispetto alla loro ori-gine:Di che cosa è fatto un sasso?Di che cosa è fatta una sciarpa?Da che cosa ha origine il materiale con cui sono fatti un tavolo e una sedia?Da che cosa ha origine il materiale con cui sono fatti un martello e una cancellata?Che differenza c’è tra la lana e la plastica?
DefinizioniPer facilitare il percorso didattico, riportiamo le definizioni di materiali organici, inorganici, naturali, artificiali.Materiali organici: sono i materiali, naturali oppure no, che derivano da organismi viventi (lana, co-tone, pelle, olio, legno, petrolio, segatura…).Materiali inorganici (o non organici): sono i materiali, naturali oppure no, che derivano da non viventi (acqua, sabbia, vetro…).Materiali naturali: sono materiali, organici o non organici, che vengono utilizzati così come si trovano in natura (sabbia, roccia, legno, acqua, petrolio…).Materiale artificiale: sono materiali, organici o non organici, che vengono prodotti dall’uomo (vetro, cemento, ceramica, plastica…).Materiali conduttori termici: sono materiali che lasciano passare facilmente il calore.Materiali isolanti termici: sono materiali che non lasciano passare facilmente il calore.
Le caratteristiche dei materiali (Schede 20 e 21)Nella vita quotidiana si utilizzano materiali differenti per soddisfare esigenze diverse.Domande-stimolo da sottoporre ai bambini per indurli a riflettere sulle caratteristiche dei materiali:Come può essere un materiale? (Resistente o fragile, duttile o rigido…).Perché per le finestre si utilizza il vetro? (Perché è un materiale resistente che permette ai raggi luminosi di filtrare).Perché per costruire un vaso occorre un materiale duttile? (Perché deve essere plasmato e assumere una forma).
IO SPERIMENTO CON I MATERIALI
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
24
Perché per costruire le mute da subacqueo si usa un materiale impermeabile e leggero? (Per isolare il corpo dall’acqua e nello stesso tempo non appesantirlo).
Una particolare caratteristica dei materiali: la conducibilità del calore e dell’elettricità (Scheda 28)Per stimolare la riflessione su questo punto proporre ai bambini le seguenti domande, che non vertono sul calore, ma sulle caratteristiche dei materiali con cui sono costruiti gli oggetti di uso comune:La cuoca per mescolare il sugo usa un cucchiaio di legno o di acciaio?Se deve portare in tavola una pentola con il manico d’acciaio, che cosa usa?
Due caratteristiche dei materiali che possono essere prese in considerazione sono la buona o cattiva conducibilità dell’elettricità e/o del calore.I materiali che sono buoni conduttori di calore (come il ferro, l’oro, la cera) vengono attraversati con facilità dal calore: lo assorbono e lo trasmettono in fretta. I cattivi conduttori di calore, chiamati anche “materiali isolanti“ (il polistirolo, la lana, il vetro…), al contrario, sono attraversati con difficoltà da que-sta forma di energia.I buoni conduttori di elettricità (il rame, l’acqua, il ferro…) fanno passare attraverso di essi con facilità la corrente elettrica; i cattivi conduttori (la plastica, il vetro, il legno…) la isolano.
I miscugli e le soluzioni (Schede da 22 a 27)Dopo il percorso sui materiali si possono proporre alcuni esperimenti per vedere come materiali dalle diverse caratteristiche si comportano quando vengono “mescolati”.In particolare si proporranno esperimenti che inducano a sperimentare le interazioni tra acqua e olio e le caratteristiche peculiari di quest’ultima sostanza.Prima di ogni esperimento è sempre opportuno proporre agli alunni domande-stimolo perché conso-lidino l’abitudine di formulare ipotesi per poi verificarne la validità.Gli esperimenti mirano a far rilevare la differenza tra miscuglio e soluzione.Il miscuglio è un insieme di due (o più) sostanze ciascuna delle quali mantiene le proprie caratteristiche. Le sostanze si possono separare: la reazione è dunque reversibile.I miscugli possono essere:• tra due solidi (ad esempio farina e zucchero);• tra due liquidi (ad esempio acqua e olio);• tra un solido e un liquido (ad esempio sassi o sabbia e acqua).
Esistono anche miscugli tra gas e liquidi (ad esempio l’acqua gasata, che è un miscuglio tra acqua e anidride carbonica).La soluzione è l’insieme di due sostanze di cui una si è sciolta nell’altra.La sostanza che si scioglie si chiama soluto, quella che fa sciogliere si chiama solvente.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
25© La Spiga Edizioni O.A.: comprendere la differenza fra evento reversibile e irreversibile.
Scrivi in quale stato si presenta la materia: solido, liquido, gas, polvere.
Completa e scrivi se il fenomeno è reversibile o irreversibile.
Il ghiaccio si è trasformato in __________________________ a causa del ________________________________________.
Fenomeno _______________________________________.
Il gesso era __________________________: colpendolo conil martello è diventato una ___________________________.
Fenomeno _______________________________________.
I metalli sono, di norma, allo stato __________, ma esposti a un calore molto intenso, si trasformano in _____________.
Fenomeno _______________________________________.
La panna è ______________________________, ma quandoviene montata diventa _______________________________.
Fenomeno _______________________________________.
LO STATO DELLA MATERIA
12Tecnologia • SCIENZE
____________________ ____________________ ____________________ ____________________
____________________ ____________________ ____________________ ____________________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
26 © La Spiga EdizioniO.A.: rifl ettere sulla differenza fra materiale organico e inorganico.
Completa inserendo le parole al posto giusto.
organismo • non viventi • esseri viventi
La parola “organico”deriva da _________________ ,che significa “essere vivente”.Perciò i materiali organici sono quelli che derivano da ______________________________.I materiali inorganici (o non organici), invece, derivano da _____________ , come ad esempio l’acqua, il sale, i metalli.
Rispondi.
ORGANICO O NON ORGANICO?
13Tecnologia • SCIENZE
• Da che cosa è formata la candela? _________________________• Chi produce questa sostanza? _____________________________• La sostanza che forma la candela è organica o inorganica?
________________________________________________________
• Con che cosa si produce la farina? _________________________• L’elemento da cui si ricava la farina è un essere vivente
oppure no? _____________________________________________• La farina è una sostanza organica o inorganica?
________________________________________________________
Il petrolio è una sostanza che deriva dalla decomposizione, avvenuta nel corso di milioni di anni, di organismi vegetali e animali.• Da quale sostanza si ricava la benzina? ______________________• La benzina è un materiale organico o inorganico?
_______________________________________________________
• Da quale materiale è formata la chiave inglese? _______________• Questo materiale deriva da esseri viventi o da non viventi?
_______________________________________________________• La chiave inglese è formata da materiale organico
o inorganico? ___________________________________________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
27© La Spiga Edizioni
Completa inserendo le parole al posto giusto.
sostanze • natura • uomo
In materiali naturali sono quelli che l’uomo trova in ____________________________ e poi li lavora, per esempio il legno e la lana.I materiali artificiali sono quelli che l’_______________________ produce mescolando _________________________ diverse.Sono materiali artificiali per esempio la plastica e la ceramica.
Completa la tabella.
NATURALE O ARTIFICIALE?
Tecnologia • SCIENZE
14
O.A.: rifl ettere sulla differenza tra materiale naturale e artifi ciale.
È un materiale… Si trova in natura in… / si ottiene mescolando…
Cotone
naturale.
artificiale. ____________________________________________________________________________________________________________________
Sughero
naturale.
artificiale. ____________________________________________________________________________________________________________________
Lana
naturale.
artificiale. ____________________________________________________________________________________________________________________
Vetro
naturale.
artificiale. ____________________________________________________________________________________________________________________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
28 © La Spiga Edizioni
Osserva questi oggetti e scrivi per ognuno di che materiale è fatto. È un materiale conduttore o isolante termico? Collega al cartellino giusto.
È un conduttore termico perché “conduce
il calore”, cioè lo lascia passare facilmente.
È un isolante termico perché “isola dal calore”,
cioè non lo lascia passare facilmente.
CONDUTTORI O ISOLANTI TERMICI?
Tecnologia • SCIENZE
15
O.A.: rifl ettere sulla differenza tra materiale conduttore e isolante termico.
____________________ ____________________ ____________________
____________________ ____________________ ____________________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
29© La Spiga Edizioni
La plastica è un materiale artificiale che si ottiene mescolando il petrolio, che è una risorsa naturale, con altre sostanze chimiche. La plastica è uno dei materiali che più spesso usiamo ogni giorno; il motivo di un utilizzo così diffuso sta nell’estrema adattabilità di questo materiale, che si presta ai più svariati usi.Tramite le lavorazioni in laboratorio, la plastica può infatti essere resa flessibile o rigida, dura o morbida, trasparente o opaca, pesante o leggera, oltre che resistente ai batteri e alle muffe. È per tutte queste caratteristiche che la plastica viene usata in modo massiccio in tutti i campi.
Scrivi alcuni oggetti di plastica che ti vengono in mente, poi disegnane uno e rispondi alle domande.
____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
• Che oggetto è? ________________________________________________________________________
• A che cosa serve? ______________________________________________________________________
• Secondo te, perché la plastica è il materiale adatto per questo oggetto? _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Secondo te, la plastica è un materiale inquinante? Perché? Discuti con i compagni.
LA PLASTICA
Tecnologia • SCIENZE
16
O.A.: rifl ettere sulle caratteristiche dei materiali.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
30 © La Spiga Edizioni
I metalli, come per esempio l’oro, l’argento, il ferro e il rame, sono materiali che vengono estratti dalle miniere, cioè giacimenti presenti in natura. Durante la lavorazione vengono sottoposti ad altissime temperature che li trasformano allo stato liquido e poi vengono modellati per creare l’oggetto voluto. Con il raffreddamento i metalli diventano durissimi e resistentissimi ed è per questo che vengono usati per costruire gli edifici, i ponti o per realizzare ingranaggi e macchinari.
Scrivi alcuni oggetti di metallo che ti vengono in mente, poi disegnane uno e rispondi alle domande.
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
• Che oggetto è? ________________________________________________________________________
• A che cosa serve? ______________________________________________________________________
• Secondo te, perché il metallo è il materiale adatto per questo oggetto? _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
I METALLI
Tecnologia • SCIENZE
17
O.A.: rifl ettere sulle caratteristiche dei materiali.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
31© La Spiga Edizioni
Il vetro è un materiale che si ottiene mescolando un tipo di sabbia, detta silice, insieme ad altri elementi. Questo composto viene scaldato ad altissime temperature fino a farlo sciogliere, ottenendo un liquido molto denso che viene modellato nella forma voluta. Una volta raffreddato, il vetro diventa leggero, duro e trasparente, caratteristiche che lo portano a essere tra i materiali più usati per creare oggetti di ogni tipo (vasi, bicchieri, vetri per finestre...).Il vetro è molto usato anche in campo alimentare poiché ha la caratteristica di non danneggiare gli alimenti.
Scrivi alcuni oggetti di vetro che ti vengono in mente, poi disegnane uno e rispondi alle domande.
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
• Che oggetto è? ________________________________________________________________________
• A che cosa serve? ______________________________________________________________________
• Secondo te, perché il vetro è il materiale adatto per questo oggetto? _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
IL VETRO
Tecnologia • SCIENZE
18
O.A.: rifl ettere sulle caratteristiche dei materiali.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
32 © La Spiga Edizioni
La ceramica è un materiale che si ottiene mescolando argilla e altri elementi insieme all’acqua. Questo impasto, morbido e malleabile, viene modellato nelle forme volute e poi essiccato all’aria e infine cotto ad altissime temperature.La ceramica ha la caratteristica di essere molto resistente all’usura, infatti è spesso usata per le piastrelle dei pavimenti. Questo materiale è inoltre un ottimo isolante termico: tazze e stoviglie di ceramica sono infatti adatte a mantenere la temperatura dell’alimento o della bevanda che contengono.
Scrivi alcuni oggetti di ceramica che ti vengono in mente, poi disegnane uno e rispondi alle domande.
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
• Che oggetto è? ________________________________________________________________________
• A che cosa serve? ______________________________________________________________________
• Secondo te, perché la ceramica è il materiale adatto per questo oggetto?___________________________________________________________________________________________________________________________________________________
LA CERAMICA
Tecnologia • SCIENZE
19
O.A.: rifl ettere sulle caratteristiche dei materiali.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
33© La Spiga Edizioni O.A.: riconoscere le caratteristiche dei materiali di uso comune.
_______________
_______________
Scrivi il nome dei materiali che compongono ogni oggetto, poi rispondi.
Perché il manico è composto da un materiale differente? _______________________________________________________________________________________________________________
Quali caratteristiche deve avere il materiale che compone la lama del temperino?________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Quali caratteristiche ha il materiale che forma il cancellino? _________________________________________________________________________________________________________________
Per ogni materiale, aggiungi almeno due caratteristiche.
Vetro: isolante, ________________________________________Gomma: elastica, ______________________________________Acciaio: resistente, ____________________________________Legno: opaco, ________________________________________Acqua: trasparente, ____________________________________
GLI OGGETTI E I MATERIALI
20Tecnologia • SCIENZE
_______________
_______________
_______________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
34 © La Spiga EdizioniO.A.: riconoscere le caratteristiche dei materiali di uso comune.
Completa le didascalie.
I rebbi sono in _________________________________ perché questo materiale è un buon conduttore di corrente elettrica.La parte centrale della spina è in _________________ perché questo materiale è ______________________ ed evita di prendere scosse elettriche.
Le pagine sono in ___________________________________ perché su questo materiale _________________________.La copertina è in __________________________________ perché ___________________________________________.
Il materiale con cui è fatta la pentola è _________ ________________________ perché esso è un buon conduttore di calore.Il materiale con cui sono fatti i manici è _________ ______________ perché _______________________ ____________________________________________.
Completa la tabella.
GLI OGGETTI E I MATERIALI
21Tecnologia • SCIENZE
Parte della bicicletta
Funzione di questa parte Materiale Perché viene usato
questo materiale?Telaio
Copertone della ruota
Camera d’aria
Fanalino
Sellino
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
35
Che cosa si vuole dimostrareLa differenza tra un miscuglio e una soluzione. Nel miscuglio le diverse sostanze mantengono le proprie caratteristiche e possono essere separate. Nella soluzione le sostanze si sciolgono una nell’altra e il soluto occupa gli spazi liberi tra le molecole del solvente.
Obiettivi! Osservare e dedurre! Comprendere la differenza tra miscugli e soluzioni
Occorrente• bicchieri• sabbia• sale• acqua calda
Prima dell’esperimentoL’insegnante ricorda agli alunni la differenza tra miscuglio e soluzione. Fa elencare alcuni esempi di miscugli e di soluzioni.
Esperimento1) Preparare due bicchieri pieni per circa 2/3, uno di sabbia, l’altro di sale.2) Riempire quasi completamente due bicchieri di acqua calda (si utilizza acqua calda perché scioglie
più facilmente il sale).3) Versare lentamente la sabbia in un bicchiere e mescolare con un cucchiaino.4) Si verifica che la sabbia non si scioglie e, dopo poco, l’acqua del bicchiere traboccherà.5) Versare lentamente il sale nell’altro bicchiere e mescolare.6) Si verifica che il sale si scioglie e l’acqua del bicchiere non traboccherà.
ConclusioniAcqua e sabbia formano un miscuglio, acqua e sale una soluzione.Il sale, sciogliendosi nell’acqua, va ad occupare le piccole parti libere, anche se invisibili, tra le molecole di acqua e il volume totale è minore della somma dei due volumi iniziali. Ciò non accade con il miscuglio di sabbia e acqua.
Miscugli e soluzioni
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
36 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere la differenza tra miscuglio e soluzione.
Io sperimento con i materiali • SCIENZE
Descrivi l’esperimento completando le didascalie.
Abbiamo versato la sabbia nell’acqua. Abbiamo notato che ____________________________________________________________________________________________________________________________.
Quando abbiamo mescolato il sale con l’acqua, invece, ________________________________________________ _______________________________________________.
Scrivi se le sostanze formano un miscuglio o una soluzione.
Caffè in polvere + zucchero = _____________
Caffè (bevanda) + zucchero = _____________
Sale + acqua = _____________
Sale + sabbia = _____________
Acqua + sabbia = _____________
Aranciata + acqua = _____________
Collegaognitermineallarelativadefinizione.
MISCUGLI E SOLUZIONI
22
Insieme di due sostanze di cui una si è sciolta nell’altra.
Insieme di due (o più) sostanze ciascuna delle quali mantiene le proprie caratteristiche.
Miscuglio
Soluzione
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
37
Che cosa si vuole dimostrareAcqua e olio sono liquidi che non si mescolano, dunque uniti formano un miscuglio.L’olio è più leggero dell’acqua.
Obiettivi! Osservare e comprendere le caratteristiche di alcuni materiali! Comprendere che non tutti i liquidi hanno lo stesso peso
Occorrente• acqua • alcuni bicchieri• olio • un cucchiaino• una bilancia • un contagocce
Esperimento 11) I bambini versano in un bicchiere prima dell’acqua e poi dell’olio e verificano che l’olio galleggia
sull’acqua.2) Ripetono l’operazione invertendo l’ordine dei liquidi: prima l’olio, poi l’acqua. L’olio galleggia
comunque.3) Gli alunni mescolano con forza i due liquidi.4) Osservano che cosa accade e annotano: si vedranno delle “bollicine di olio” che si agitano e sem-
brano mescolarsi all’acqua. 5) Lasciando poi il miscuglio in quiete per alcuni secondi, l’olio tornerà a galla.
Esperimento 21) Mettere in un bicchiere un decilitro circa di olio.2) Versare con il contagocce alcune goccioline di acqua: esse si fermeranno sul fondo del bicchiere
d’olio, ben separate una dall’altra, senza mescolarsi tra loro.3) Far notare che le gocce rimangono ben separate perché l’olio forma attorno ad esse un sottile “in-
volucro” che impedisce loro di collegarsi. Agitare l’acqua con un cucchiaino: in tal modo l’involucro attorno alle gocce di acqua si rompe e le gocce di acqua si mescolano come nell’esperimento nu-mero 1.
4) L’olio si separa dall’acqua e si ferma sulla superficie.
ConclusioniOlio e acqua non si mescolano. L’olio è più leggero dell’acqua, infatti galleggia su di essa.Le molecole dell’acqua e quelle dell’olio si respingono e, solo mescolandoli con forza, si ottiene un’emulsione, cioè un frazionamento in minutissime parti di una sostanza che non può sciogliersi in un’altra.
ApprofondimentoPer verificare quale dei due liquidi sia più pesante, si pesano due bicchieri riempiti con la stessa quan-tità, rispettivamente, di acqua o di olio.
Io sperimento con acqua e olio
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
38 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che non tutti i liquidi hanno lo stesso peso.
Osserva e completa.
ACQUA E OLIO: NEMICHE PER LA PELLE
Io sperimento con acqua e olio • SCIENZE
23
Quando abbiamo versato in un bicchiere acqua e olio, _______________________________________________________________________________________________.
Quando abbiamo mescolato acqua e olio, nell’acqua si ________________________________________ , poi olio _____________________________________________.
Quando abbiamo versato con il conta-gocce l’acqua nell’olio, le gocce di acqua ______________________________________________________________________________________________________.
Pesando i due liquidi abbiamo osservato che _______________________________________________________________________________________________________________________________________.
Segna con X ciò che hai dimostrato con questi esperimenti.
Acqua e olio non si mescolano.
L’olio è più leggero dell’acqua.
L’acqua pesa meno dell’olio.
L’olio si mescola all’acqua quando viene agitato bene.
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
39
Che cosa si vuole dimostrareL’olio si attacca agli oggetti mentre l’acqua scivola via.
Obiettivi! Osservare e comprendere le caratteristiche di alcuni materiali! Comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio
Occorrente• olio• terra• acqua
Prima dell’esperimentoPer introdurre l’argomento e aiutare i bambini a formulare ipotesi, l’insegnante li stimolerà ponendo i seguenti quesiti:Quando e perché occorre lavarsi le mani?È sempre necessario utilizzare il sapone?Qual è la funzione del sapone?Il sapone per i piatti e il sapone da bucato hanno la stessa funzione del sapone per le mani?
EsperimentoÈ meglio svolgere l’esperienza all’aperto.1) I bambini si bagnano le mani con l’acqua e poi le sporcano con la terra. 2) Lavano le mani utilizzando solo acqua e constatano che la terra si stacca facilmente.3) I bambini si ungono le mani asciutte con un po’ di olio e le sporcano nuovamente con la terra.4) Lavano le mani senza utilizzare sapone.5) Le mani rimangono unte, ma anche la terra non si stacca facilmente.
ConclusioniL’olio rimane attaccato alle mani e, nello stesso tempo, trattiene la terra. L’acqua “scivola” sull’olio, rendendo più difficile la rimozione della terra.
L’acqua scivola
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
40 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio.
Colora il cerchiolino di tutto ciò che hai utilizzato per questo esperimento.
Completa.
Abbiamo sporcato le mani con ___________________________ e ______________ e poi le abbiamo lavate con _____________.La terra _______________________________________________.
Abbiamo sporcato le mani con ____________________________e ______________ e poi le abbiamo lavate con ______________.La terra ______________________________________________.
Con questo esperimento abbiamo constatato che ____________________________________________________________________________________________________________________________.
Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
• La terra si attacca facilmente sulle mani bagnate. V F
• La terra si attacca facilmente sulle mani unte. V F
• Lavando le mani non unte la terra si stacca con difficoltà. V F
• Lavando le mani non unte la terra si stacca con facilità. V F
• Lavando le mani unte la terra si stacca con difficoltà. V F
• Lavando le mani unte la terra si stacca con facilità. V F
L’ACQUA SCIVOLA
Io sperimento con acqua e olio • SCIENZE
24
terra
sassi
olio
acqua
mani sapone
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
41
Che cosa si vuole dimostrareLe proprietà di una sostanza possono essere modificate. Acqua e olio si possono mescolare.
Obiettivi! Osservare e comprendere le caratteristiche di alcuni materiali! Comprendere come le proprietà di una sostanza possono modificarsi
Occorrente• olio• acqua• un bicchiere• detersivo (va benissimo il detersivo liquido per piatti)
Prima dell’esperimentoL’insegnante chiede agli alunni di ricordare come si comportano, insieme, acqua e olio e chiede se, secondo loro, qualche sostanza può evitare che acqua e olio si separino.
Esperimento1) I bambini mescolano in un bicchiere olio e acqua.2) I bambini formulano ipotesi su ciò che succederà aggiungendo al miscuglio un po’ di detersivo.3) Aggiungono un po’ di sapone e mescolano.4) Acqua e olio ora sono mescolati: l’olio non è tornato in superficie, ma si è suddiviso in goccioline
che sono mescolate all’acqua.
ConclusioniIl sapone è l’elemento che ha permesso all’acqua e all’olio di mescolarsi. Le molecole del sapone sono particolari: una parte di esse si collega con l’olio e una parte con l’acqua. In questo modo “legano” tra loro le due sostanze e l’acqua non scivola più sull’olio.
ApprofondimentoLe molecoleTutti i materiali sono formati da particelle piccolissime, uguali tra di loro, chiamate “molecole”. Esi-stono molecole di acqua, di sapone, di vetro… La molecola è dunque la più piccola parte di una sostanza e mantiene tutte le caratteristiche della sostanza stessa. In una sola goccia di acqua ci sono miliardi di molecole, tutte uguali.
Anche i nemici possono stare insieme
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
42 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere come le proprietà di una sostanza possono modifi carsi.
Io sperimento con acqua e olio • SCIENZE
25ANCHE I NEMICI
POSSONO STARE INSIEME Disegna le due fasi dell’esperimento e completa le didascalie.
Nel bicchiere c’erano acqua e olio e le due sostanze _________________________________________________________________________________________________.
Quando nel miscuglio abbiamo aggiunto del sapone, ______________________________________________________________________________________________.
Completa.
Facendo questo esperimento ho dimostrato che ___________________________________________________________________________________________________________________.
Rispondi completando.
Che cosa succede quando ti lavi le mani con il sapone?Il sapone si _________________ alle particelle di grasso che verranno così _______________________ dall’acqua; senza sapone l’acqua scivolerebbe sul _______________.
Per lavare uno di questi oggetti è assolutamente necessario il sapone. Di quale oggetto si tratta? Segna con X e spiega il motivo.
asciugamano con sabbia padella sporca di burro
bicchiere con aranciata tazzina sporca di caffè________________________________________________________________________________________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
43
Che cosa si vuole dimostrareL’olio impedisce all’aria di uscire o entrare nell’acqua.
Obiettivi! Osservare e comprendere le caratteristiche di alcuni materiali! Comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio
Occorrente• olio• acqua• un bicchiere• una cannuccia
Prima dell’esperimentoL’insegnante invita gli allievi a ricordare gli esperimenti fatti con i miscugli di acqua e olio riprendendo il comportamento dei due elementi quando sono stati messi a contatto.
Esperimento1) I bambini versano in un bicchiere un po’ d’acqua.2) Con una cannuccia immersa nell’acqua soffiano dell’aria.3) Si formeranno delle bolle che si disperderanno subito.4) Coprono l’acqua con uno strato d’olio e, di nuovo, soffiano dell’aria nell’acqua.5) Molte bolle d’aria rimarranno imprigionate nell’olio.
ConclusioniL’olio forma sull’acqua uno strato che non è attraversato facilmente dall’aria.
ApprofondimentiSono possibili collegamenti con l’educazione ambientale.Spesso le imbarcazioni disperdono nel mare petrolio o accidentalmente o consapevolmente, per esempio quando lavano le cisterne.Il petrolio è una sostanza che si comporta come l’olio: galleggia sull’acqua e impedisce un corretto scambio di gas. Ciò può portare alla morte della fauna marina che, come tutti gli esseri viventi, respira e ricava ossigeno dall’acqua.
L’olio soffoca
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
44 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio.
Metti in ordine le fasi dell’esperimento, numerando.
Abbiamo coperto con uno strato di olio l’acqua nel bicchiere e abbiamo di nuovo soffiato.
Abbiamo messo dell’acqua in un bicchiere e vi abbiamo soffiato dentro con una cannuccia.
Nell’acqua si formavano le bolle e molte rimanevano imprigionate nell’olio.
Nell’acqua si formavano delle bolle che scomparivano subito.
L’OLIO SOFFOCA
Io sperimento con acqua e olio • SCIENZE
26
Completa segnando con X.
Con questo esperimento abbiamo dimostrato che:
per far entrare aria nell’olio occorre soffiare con forza.
Osserva e completa.
Quando nel bicchiere vi è solo acqua, le bolle d’aria possono _____________.
Quando nel bicchiere vi sono acqua e olio, le bolle d’aria _________________.
l’olio impedisce il passaggio dell’aria.
l’aria è più pesante dell’olio.
Osserva e rispondi.
• Quali conseguenze potrà avere la fuoriuscita di petrolio dalla nave? ________________________________________________________________________________________
• Dove andrà a finire l’olio gettato nel lavandino? ______________________________• Perché è più opportuno portare le grandi quantità di olio usato in discarica anziché
versarle nel lavandino? ________________________________________________________________________________________________________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
45
Che cosa si vuole dimostrareLe sostanze a contatto con acqua o olio si comportano in modo differente: alcune si uniscono con l’acqua, altre con l’olio e formano grumi.
Obiettivi! Osservare e comprendere le caratteristiche di alcuni materiali! Riconoscere sostanze idrofile e non idrofile
Occorrente• olio• acqua• bicchieri• farina• un cucchiaino
Prima dell’esperimentoL’insegnante avverte che si faranno nuovamente alcune esperienze di miscugli e soluzioni (acqua e sale e acqua e farina) da poter confrontare con l’esperimento che verrà effettuato in seguito. Invita a ricordare che cosa era successo negli esperimenti precedenti e puntualizza la differenza tra miscuglio e soluzione.
Esperimento1) I bambini preparano due bicchieri con un po’ d’acqua. 2) In uno mettono del sale e verificano, come già hanno sperimentato, che esso si scioglie. 3) Nell’altro bicchiere mettono un po’ di farina: constatano che la farina rimane in sospensione colo-
rando di bianco l’acqua. 4) Dopo aver ripulito i bicchieri, i bambini li riempiono di nuovo d’acqua, mettendo sopra ad entrambi
uno strato di olio.5) Come nell’esperienza precedente, in un bicchiere aggiungono il sale e nell’altro la farina e mescolano.6) Il sale si scioglierà nell’acqua come nell’esperienza precedente.7) La farina, invece, si rapprenderà in grumi.
ConclusioniIl sale è una sostanza idrofila, cioè che lega facilmente con l’acqua: attraversa l’olio e si scioglie nell’acqua.La farina, al contrario, si lega con l’olio e con esso forma dei grumi che non si sciolgono nell’acqua: la farina non è una sostanza idrofila.
ApprofondimentoPer completare l’esperimento, l’insegnante inviterà i bambini a sciogliere del sale in un po’ di olio: noteranno che esso non si scioglie e si deposita invece sul fondo.
Come si formano i grumi
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
46 © La Spiga EdizioniO.A.: riconoscere sostanze idrofi le e non idrofi le.
Descrivi le fasi dell’esperimento, completando.
COME SI FORMANO I GRUMI
27Io sperimento con acqua e olio • SCIENZE
Nell’acqua il sale ________________________.
Nell’acqua la farina ________________________.
Nell’acqua coperta di olio il sale ___________________.
Nell’acqua coperta di olio la farina _____________________________________.
Nell’olio il sale _____________________________________.
Colorainrossolasostanzaidrofila einbluquellanonidrofila.
Rispondi.
Che cosa hai dimostrato con questo esperimento?_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
47
Obiettivi dell’unità! Verificare la presenza dell’aria! Conoscere le caratteristiche dell’aria! Conoscere l’uso che l’uomo fa dell’aria! Intuire il concetto di pressione atmosferica
Percorso dell’unità didatticaQuesta unità didattica vuole stimolare i bambini a osservare, dedurre, formulare ipotesi, con uno degli elementi fondamentali della vita: l’aria. (Schede dalla 28 alla 41).La presenza dell’aria intorno a noi è talmente abituale che raramente ci si sofferma sulla sua esistenza. Per questo sarà utile iniziare questo percorso didattico raccogliendo le conoscenze pregresse degli allievi sull’argomento, per poterle sistematizzare e utilizzare durante le attività.Consigliamo di effettuare con sistematicità le rilevazioni dei fenomeni atmosferici perché le Indicazioni Nazionali riportano questo obiettivo di apprendimento tra quelli che devono essere conseguiti al ter-mine della classe terza della Scuola Primaria:acquisire familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (vento, nuvole, pioggia ecc.) e con la periodicità su diverse scale temporali dei fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del Sole, fasi della Luna, stagioni ecc.).
Ecco le tappe principali per lo sviluppo di un percorso sull’osservazione dei fenomeni atmosferici:• Rilevare giornalmente e sistematicamente il tempo atmosferico su una scheda (ingrandire o
copiare la scheda 28). Inizialmente sarà sufficiente annotare i fenomeni macroscopici, quali: sereno, nuvoloso, molto nuvoloso, precipitazioni (pioggia, neve, grandine), vento. Alla fine di ogni mese si raccoglieranno, desumendoli dalla scheda, i dati complessivi, che saranno poi visualizzati attraverso tabelle e grafici.
• Raggruppare le rilevazioni mensili per stagioni per evidenziare le differenze stagionali. • Osservare la posizione del Sole in diversi orari della giornata e alla stessa ora nelle diverse stagioni. • Suddividere ciò che, per quanto riguarda gli elementi climatici, si può osservare con gli occhi, da
ciò che si rileva con il tatto:– del vento si osservano gli effetti con gli occhi, ma se ne coglie la direzione e l’intensità con il tatto;– la temperatura può essere rilevata solo con il tatto e, se si vuole essere più precisi, con uno stru-
mento adatto: il termometro. (L’argomento può essere collegato con matematica: unità di misura differenti per grandezze differenti e numeri negativi o positivi).
IO SPERIMENTO CON L’ARIA
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
48 © La Spiga EdizioniO.A.: acquisire familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici.
CHE TEMPO FA?SCHEDA PER LE RILEVAZIONI MENSILI
DEL TEMPO ATMOSFERICOMESE __________________
28Io sperimento con l’aria • SCIENZE
giorno sereno nuvoloso molto nuvoloso
precipitazioni ventopioggia neve grandine
1 2 3 4 5 6 7 8 910111213141516171819202122232425262728293031
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
49
Che cosa si vuole dimostrareL’aria è dappertutto. Noi viviamo “immersi” nell’aria anche se non ci facciamo caso.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Comprendere che l’aria si trova dappertutto
Occorrente• una lente d’ingrandimento• un contenitore con acqua• vari oggetti: un pezzo di pane secco, una spugna, un pezzetto di pongo, un fazzoletto di stoffa, un
chiodo…
Prima dell’esperimentoL’insegnante chiarisce che questo esperimento non è fatto per verificare se i materiali galleggiano o meno, ma esso è mirato ad “andare alla ricerca dell’aria nascosta negli oggetti”.
Esperimento1) Osservare gli oggetti utilizzando una lente d’ingrandimento.2) Rilevare che alcuni presentano dei forellini di differente grandezza (pane, stoffa, spugna); altri, in-
vece, hanno una superficie compatta (pongo, chiodo).3) Formulare ipotesi su che cosa accadrà quando gli oggetti saranno immersi nell’acqua.4) Immergere gli oggetti nell’acqua.5) I bambini notano che da alcuni escono delle bolle, da altri no.
ConclusioniL’aria è presente anche all’interno degli oggetti. L’aria è un gas che occupa tutti gli spazi liberi. I “forellini” osservati indicano che vi sono degli spazi liberi che possono essere occupati dall’aria. L’aria è più leggera dell’acqua e, immersa in questo liquido, tende a salire.
Ma l’aria dov’è?
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
50 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria si trova dappertutto.
Rispondi.
• In quali oggetti osservati con la lente di ingrandimento hai notato dei forellini? ________________________________________________________________________________________________________________
• Che cosa hai notato osservando questi oggetti immersi nell’acqua?__________________________________________________________________________________________________________________________
Completa la tabella.
Rispondi.
• Le ipotesi che avevi fatto erano giuste? _________________________________________
• Che cosa hai dimostrato con questo esperimento? ______________________________________________________________________________________________________________
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
29MA L’ARIA DOV’È?
Oggetto L’oggetto presenta dei forellini?
Quando era in acqua uscivano
bolle d’aria?
Com’erano? (piccole/grandi,
poche/tante)
pane
pongo
chiodo
spugna
fazzoletto
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
51
Che cosa si vuole dimostrareL’aria si muove e occupa spazio.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Comprendere che l’aria occupa uno spazio
Occorrente• una bacinella piuttosto grande• un bicchiere• una bottiglia vuota • acqua
Prima dell’esperimentoStimolare i bambini a formulare ipotesi sulla presenza dell’aria. Inserire nella bottiglia che verrà utiliz-zata un piccolo oggetto facilmente estraibile (una pallina di carta, un pezzetto di gomma…) e chiedere ai bambini: La bottiglia è vuota?Estrarre l’oggetto e formulare la stessa domanda: Ora la bottiglia è vuota?Per dimostrare che la bottiglia è piena di aria, procedere con l’esperimento.È necessario che la bacinella che si utilizzerà sia abbastanza grande per permettere di inclinare la bot-tiglia senza far uscire l’imboccatura dall’acqua.
Esperimento1) Riempire la bacinella di acqua.2) Immergere il bicchiere prima orizzontalmente in modo che si riempia di acqua e non rimanga aria,
poi lo si porrà in posizione verticale.3) Mettere la bottiglia vuota nell’acqua, tenendola capovolta e in verticale.4) Far notare che dalla bottiglia non esce e non entra nulla.5) Mettere la bottiglia, inclinata, sotto il bicchiere: dalla bottiglia
usciranno bolle d’aria che rimarranno nel bicchiere e nella bottiglia entrerà dell’acqua.
ConclusioniL’aria è meno pesante dell’acqua. Uscendo dalla bottiglia tende a salire verso l’alto.L’aria nel bicchiere occupa il posto prima occupato dall’acqua.Nella bottiglia, invece, l’acqua occupa il posto lasciato libero dall’aria.
In viaggio dalla bottiglia al bicchiere
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
52 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria occupa uno spazio.
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
30
Descrivi le fasi dell’esperimento.
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Completa scrivendo le tue deduzioni.
• Quando la bottiglia era verticale, __________________________ non riusciva a uscire.• Quando abbiamo inclinato la bottiglia, l’aria ____________________________________.• L’aria è entrata nel bicchiere e ha spinto fuori __________________________________.• Nella bottiglia lo spazio lasciato vuoto _____________________________ uscita è stato
occupato _________________________________________________________________.• Abbiamo dimostrato che l’aria ________________________________________________.
IN VIAGGIO DALLA BOTTIGLIA AL BICCHIERE
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
53
Che cosa si vuole dimostrareL’aria occupa uno spazio.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Comprendere che l’aria occupa uno spazio
Occorrente• una bottiglia• un imbuto• della plastilina (o del pongo)• acqua
Prima dell’esperimentoSpiegare agli alunni che l’aria, come tutti i gas, non ha né volume né forma propria e tende a espan-dersi, occupando ogni spazio disponibile. Per questo motivo la troviamo anche in oggetti che presen-tano delle porosità.Le esperienze proposte di seguito sono piuttosto semplici, ma inducono alla riflessione su fenomeni che, pur facendo parte della comune esperienza di tutti i giorni, raramente vengono analizzati o inda-gati.
Esperimento1) Mettere un imbuto su una bottiglia vuota.2) Tappare bene con la plastilina o con il pongo tutte le fessure tra il collo della bottiglia e l’imbuto.3) L’insegnante non motiva l’uso della plastilina. Saranno poi i bambini a capire la sua vera funzione. 4) L’insegnante chiede a un alunno di riempire la bottiglia versando l’acqua nell’imbuto e invita gli altri
bambini a ipotizzare se il compagno sarà capace di fare l’azione richiesta. Probabilmente i bambini risponderanno che è facile versare acqua in una bottiglia.
5) Versare l’acqua nell’imbuto: far notare che essa non entra nella bottiglia. 6) L’insegnante invita i bambini a dare una spiegazione di ciò.7) Togliere la plastilina dal collo della bottiglia: l’acqua, come per magia, entrerà nella bottiglia.
ConclusioniL’aria occupava uno spazio nella bottiglia e, non potendo uscire perché la plastilina bloccava ogni fessura, impediva all’acqua di entrare.Il liquido può entrare nella bottiglia solo quando l’aria ne esce e lascia spazio libero.
La bottiglia che non si vuole riempire
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
54 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria occupa uno spazio.
Disegna gli oggetti che hai utilizzato per questo esperimento.
LA BOTTIGLIA CHE NON SI VUOLE RIEMPIRE
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
31
Osserva e rispondi.
L’acqua è entrata nella bottiglia? _______Perché? _______________________________________________________________
L’acqua è entrata nella bottiglia? _______Perché? _______________________________________________________________
Completa segnando con una X.
• L’acqua non entrava nella bottiglia perché:
la bottiglia era piena di acqua.
la bottiglia era piena di aria.
• La plastilina:
formava un “tappo” che bloccava l’acqua.
impediva all’aria di uscire.
• Togliendo la plastilina, l’acqua è entrata perché:
l’aria poteva uscire e lasciare spazio all’acqua.
ora c’era più spazio.
• Con questo esperimento ho dimostrato che:
l’aria occupa uno spazio.
l’aria fa “da tappo” all’acqua.
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
55
Che cosa si vuole dimostrareL’aria occupa uno spazio.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Comprendere che l’aria occupa uno spazio
Occorrente• un contenitore con acqua• un bicchiere• un pezzetto di carta• nastro adesivo
Prima dell’esperimentoChiedere ai bambini se ritengono possibile che un pezzo di carta che è contenuto in un bicchiere e immerso nell’acqua possa restare asciutto.
Esperimento1) I bambini attaccano sul fondo interno di un bicchiere vuoto un pezzetto di carta appallottolato e lo
fissano con un po’ di nastro adesivo.2) Immergono completamente il bicchiere capovolto nell’acqua, stando attenti a tenerlo ben verticale.3) Estraggono il bicchiere dall’acqua. 4) Constatano che la carta è asciutta.
ConclusioniL’aria contenuta nel bicchiere ha impedito all’acqua di entrare e così la carta si è mantenuta asciutta.
CollegamentiConfrontare questo esperimento con quello precedente, facendo rilevare che in entrambi i casi l’aria ha impedito all’acqua di entrare in un contenitore.
La carta che non si bagna
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
56 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria occupa uno spazio.
Completa la descrizione dell’esperimento.
Abbiamo attaccato ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ .Poi abbiamo immerso il bicchiere ______________________________tenendolo ____________________________________________________________________________________________________________.Quando abbiamo tolto il bicchiere dall’acqua abbiamo constatato che _______________________________________________________.
Rispondi segnando con una X.
• Che cosa ha impedito alla carta di bagnarsi?
Il bicchiere.
L’aria.
L’acqua.
• Che cosa sarebbe successo se il bicchiere fosse stato inclinato?
La carta si sarebbe bagnata.
Sarebbe entrata solo un po’ d’acqua e la carta non si sarebbe bagnata.
La carta sarebbe rimasta asciutta come nell’esperimento compiuto.
Rispondi.
• Nel bicchiere, oltre alla carta, c’era qualcos’altro?_________________________________________________
• Da che cosa lo hai capito? ___________________________________________________________________________________________________________________________
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
32LA CARTA CHE NON SI BAGNA
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
57
Costruiamo uno spruzzatoreChe cosa si vuole dimostrareL’aria occupa uno spazio.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Comprendere che l’aria occupa uno spazio
Occorrente• una bottiglia con tappo (tipo bottiglia del latte con tappo a vite)• due cannucce• acqua• un po’ di plastilina
Prima dell’esperimentoL’insegnante chiede ai bambini se hanno mai utilizzato degli spruzzatori. Invita poi a elencare gli og-getti con spruzzatori da loro conosciuti (pistola ad acqua, sapone per piatti, liquido per pulire vetri…) e chiede di formulare ipotesi su come avvenga lo “spruzzo”.
Esperimento1) L’insegnante pratica due fori nel tappo della bottiglia.2) Inserire le due cannucce nei fori. Una delle cannucce dovrà essere
più corta dell’altra.3) Riempire di acqua la bottiglia per circa 3/4 della sua capienza.
Mettendo il tappo alla bottiglia, la cannuccia più lunga dovrà tro-varsi nell’acqua e l’altra fuori, come nel disegno qui a lato.
4) Chiudere con la plastilina le eventuali fessure attorno al tappo o tra questo e le cannucce.
5) I bambini soffiano nella cannuccia più corta: da quella più lunga uscirà uno spruzzo di acqua.
ConclusioniL’aria soffiata nella bottiglia spinge sull’acqua e, per occuparne lo spazio, la co-stringe a spostarsi: l’acqua esce attraverso la cannuccia che è immersa nell’acqua perché non ha altre uscite possibili.
CollegamentiRicordare i due esperimenti precedenti che dimostravano, come questo, che l’aria occupa uno spazio.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
58 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria occupa uno spazio.
Quale tra questi disegni rappresenta lo spruzzatore che hai costruito? Circondalo.
Rispondi.
• Che cosa pensi sarebbe successo se tu avessi utilizzato lo spruzzatore A? _______________________________________________________________________________ Perché? ____________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________
• Che cosa pensi sarebbe successo se tu avessi utilizzato lo spruzzatore C? _______________________________________________________________________________ Perché? ____________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________
• Che cosa dimostra questo esperimento? _________________________________________ _______________________________________________________________________________
COSTRUIAMO UNO SPRUZZATORE
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
33
A B C
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
59
Che cosa si vuole dimostrareLa presenza dell’aria intorno a noi.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Comprendere che l’aria occupa uno spazio
Occorrente• bicchieri• cannucce• acqua
Prima dell’esperimentoQuesto non è un vero e proprio esperimento: può essere proposto agli alunni come gioco e per solle-citarli a formulare ipotesi sulle cause di un evento.
Esperimento1) L’insegnante pratica in alcune cannucce dei piccoli fori nella parte più alta, cercando di fare in modo
che i fori non siano visibili.2) Sceglie poi due bambini: a uno dà un bicchiere pieno di acqua e la cannuccia integra, all’altro un
bicchiere con acqua e la cannuccia forata (i fori dovranno rimanere fuori dall’acqua).3) Li invita a gareggiare per vedere chi riesce a bere più in fretta.4) Ripete più volte il gioco con coppie diverse di bambini, poi svela il trucco. Chiede di spiegare come
mai tutti i bambini che avevano la cannuccia forata hanno fatto più fatica a bere l’acqua.
ConclusioniI bambini che avevano la cannuccia forata hanno perso perché aspiravano acqua e aria, mentre gli altri aspiravano solo acqua ed erano dunque avvantaggiati.
Una gara con le cannucce
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
60 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria occupa uno spazio.
Disegna i forellini su una cannuccia, poi completa.
• I bambini che avevano la cannuccia intera _____________________________________
_____________________________________ ____________________________________.
• I bambini che avevano la cannuccia bucata _______________________________________
_____________________________________ ____________________________________.
• Hanno vinto i bambini che avevano la cannuccia _________________________ perché _______________________________ ____________________________________ ____________________________________
____________________________________.
Rispondi.
• Tu hai vinto o perso? _______________________________________
• Ti è piaciuto questo gioco? _______________________________________
• Perché? ________________________________ _______________________________________ _______________________________________
• Avevi intuito quale fosse il trucco? _______________________________________ _______________________________________ _______________________________________
Proponi ai tuoi genitori o a un amico/un’amica una gara, ripetendo questo gioco. Naturalmente dovrai scegliere persone simpatiche che non si offendano per un piccolo imbroglio!
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
UNA GARA CON LE CANNUCCE
34
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
61
Che cosa si vuole dimostrareL’aria esercita una forza sugli oggetti.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Comprendere che l’aria occupa uno spazio
Occorrente• alcuni palloncini gonfiabili• fogli di carta velina e di carta da fotocopie• palline da ping-pong• palline di polistirolo• phon
Prima dell’esperimentoNon è presentato un solo esperimento, ma anche alcune esperienze che hanno tutte lo stesso scopo: visualizzare la forza dell’aria.
Esperienze1) I bambini devono mantenere in aria un foglio di carta velina o un palloncino o una pallina di polisti-
rolo, solo soffiando.2) Appoggiare un foglio di carta velina alla parete: lasciandolo, cadrà per terra; ma se invece si soffierà
su di esso, rimarrà attaccato alla parete.3) Proporre il gioco di spingere lungo un percorso tracciato sul pavimento una pallina leggera (anche
di carta), solo soffiando. Vince il primo che taglia il traguardo.4) Sostenere in aria una pallina da ping-pong o di polistirolo utilizzando l’aria del phon: si farà notare
che la pallina rimane in aria sia con l’aria calda sia con quella fredda.
Esperimento1) Invitare i bambini a ipotizzare sistemi per sollevare un libro senza toccarlo. 2) Ascoltate le varie proposte e valutata la loro fattibilità, l’insegnante mette un palloncino sgonfio sulla
cattedra, lasciandone l’imboccatura sul bordo.3) Poi appoggia un libro sul palloncino. 4) Infine gonfia, soffiando, il palloncino.5) Il libro si solleva, senza che nessuno lo tocchi.
ConclusioniL’aria ha una forza: con essa è possibile sostenere o sollevare oggetti.
CollegamentiL’insegnante sollecita gli alunni a elencare altre situazioni in cui l’aria tiene sollevati gli oggetti (per esempio gli pneumatici delle automobili). Farà anche notare che spesso loro giocano con le girandole, utilizzando la forza dell’aria in movimento: lo stesso principio è utilizzato per far muovere le pale eoliche o quelle dei mulini a vento.
Aria, che forza!
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
62 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria esercita una forza.
Segna con una X gli oggetti che sei riuscito a sostenere o a spostare soffiando.
ARIA, CHE FORZA!
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
35
Se sei riuscito a spostare o a sostenere anche altri oggetti, disegnali.
Osserva e rispondi.
Che cosa impedisce alla pallina di cadere? ______________________________________
Che cosa ha sollevato il libro? __________________________________________________________
Che cosa dimostrano le esperienze che hai compiuto?_________________________________________________________________________________________
Che cosa fa muovere il mulino a vento? ____________________________________________
Perchè non è possibile andare in bicicletta con la ruota sgonfia? ___________________________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
63
Che cosa si vuole dimostrareL’aria può essere spostata utilizzando la pressione.
Obiettivi! Comprendere che l’aria esercita una forza
Prima dell’esperimentoL’insegnante chiede ai bambini se è possibile spostare l’aria e invita a fare degli esempi (ventilatore, ventaglio, pompa della bicicletta…).
Esperimento 1Occorrente• un palloncino• una bottiglia di plastica
1) I bambini mettono un palloncino sgonfio sul collo di una bottiglia di plastica.2) L’insegnante chiede loro se sono capaci di gonfiare il palloncino senza toccarlo.3) Dopo aver raccolto e sperimentato le idee, se nessun bambino lo avesse già suggerito, schiaccia la
bottiglia.4) Il palloncino si gonfia.
ConclusioniL’aria contenuta nella bottiglia, quando viene premuta, schizza verso l’alto e va a riempire il palloncino.
Esperimento 2Occorrente• una bottiglia di sapone per piatti• un pezzo di spago sottile lungo circa 15 cm
Per compiere questa esperienza occorre procurarsi una bottiglia di plastica con il tappo a spruzzo (tipo quella del sapone per piatti) che abbia un foro d’uscita grande a sufficienza per far passare uno spago.
1) Svitare il tappo e far passare lo spago attraverso il foro.2) Alle due estremità dello spago fare un nodo in modo che esso possa muoversi attraverso il foro, ma
non possa uscirne completamente.3) Mettere lo spago dentro la bottiglia in modo che sporga all’esterno solo il nodo di una estremità e
avvitare il tappo.4) Schiacciare la bottiglia: lo spago viene spinto all’esterno come se fosse un coriandolo o uno “schizzo
di sapone” solido.
ConclusioniSchiacciando la bottiglia, l’aria al suo interno viene compressa ed esce con forza, portando con sé lo spago. I bambini potranno anche sfidarsi: chi riesce a far uscire una parte maggiore di spago vince.
L’aria si può spostare
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
64 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria esercita una forza.
Descrivi con parole tue le fasi dell’esperimento.________________________________________________________________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________________________________________________________
Confronta due esperienze.
In questo esperimento l’aria, spostandosi, ha gonfiato il palloncino perché ______________________________________________________________________________________________________________________.
In questo esperimento l’aria, spostandosi, ha ____________________________________ perché _______________________________________________________________________ .
Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
Entrambi gli esperimenti ci dimostrano che:
• l’aria si sposta. V F
• l’aria è più pesante dello spago. V F
• l’aria è più leggera del palloncino. V F
• l’aria ha una forza. V F
L’ARIA SI PUÒ SPOSTARE
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
36
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
65
Che cosa si vuole dimostrareL’aria è in grado di spostarsi e di spostare gli oggetti.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Comprendere che l’aria occupa uno spazio
Occorrente• alcuni palloncini• un filo di spago lungo alcuni metri• un pezzo di canna di bambù o di plastica• nastro adesivo (quello di carta risulta più efficace)
Prima dell’esperimentoPrima di compiere questo esperimento i bambini saranno invitati a giocare con i palloncini. Dovranno gonfiarli bene e tenerli chiusi serrando l’apertura stretta tra le dita. Al segnale dell’insegnante, li la-sceranno: i palloncini voleranno per la classe, fermandosi solo quando saranno completamente vuoti.
Esperimento1) Passare lo spago attraverso la canna. 2) Fissare il filo a due chiodi (o altri appigli della classe) in modo che rimanga ben teso. 3) Gonfiare un palloncino.4) Facendo in modo che non si sgonfi, fissarlo alla canna utilizzando il nastro adesivo .5) Lasciare l’imboccatura del palloncino: esso scapperà in avanti portando con sé lungo il filo la can-
nuccia.
ConclusioniL’aria che esce con forza dal palloncino lo sospinge in avanti con una tale forza che riesce anche a trascinare con sé la canna.
CollegamentiL’insegnante sollecita gli alunni a pensare in quali modi questa proprietà può essere utilizzata per fini pratici. Questo principio è quello utilizzato dai razzi e dagli aeroplani: i gas di scarico vengono fatti uscire a fortissima velocità dalla coda e spingono il razzo o l’aereo nella direzione opposta.
L’aria scappa via
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
66 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria esercita una forza.
Descrivi che cosa è successo e perché.
____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Completa scrivendo SÌ oppure NO.
Sulla durata del volo dei palloncini ha influito:
• la grandezza del palloncino _____
• quanto era gonfio _____
• il colore _____
Completa.
• Con questo esperimento ho dimostrato che ______________________________________________________________________________________________________________.
• Questo principio viene utilizzato ___________________________________________.
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
37L’ARIA SCAPPA VIA
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
67
Che cosa si vuole dimostrareL’aria calda pesa meno dell’aria fredda.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Comprendere che l’aria calda pesa meno di quella fredda
Occorrente• alcuni palloncini• una bottiglia di vetro• acqua calda• una bilancia di precisione
Prima dell’esperimentoL’insegnante, con una bilancia elettronica da cucina, farà pesare ai bambini uno o due palloncini sgonfi. Dopo averli gonfiati bene e aver chiuso l’imboccatura con un nodo, li farà pesare nuovamente. È im-portante non utilizzare spago, nastro adesivo, cotone o altro perché modificherebbero il peso.I bambini rileveranno che il peso è leggermente aumentato (1 o 2 g per palloncino). In questo modo hanno osservato che l’aria ha un peso.
Esperimento1) Chiudere l’imboccatura della bottiglia con un palloncino sgonfio.2) Immergere la bottiglia quasi fino all’imboccatura in un recipiente con acqua molto calda: il pallon-
cino deve rimanere fuori dall’acqua.3) Tenere ferma la bottiglia, per evitare che si rovesci nell’acqua.4) Dopo pochi minuti il palloncino si gonfierà.
ConclusioniL’aria contenuta nella bottiglia si è riscaldata. L’aria calda pesa meno di quella fredda, perciò tende a salire e a uscire dalla bottiglia. In questo modo gonfia il palloncino.
CollegamentiCollegare l’esperimento alla spiegazione di come si formano i venti.L’aria calda, più leggera di quella fredda, tende a salire. Lo spazio lasciato vuoto viene occupato da altra aria. Questi spostamenti di masse d’aria danno origine ai venti.Parlare del funzionamento della mongolfiera.
Quanto pesa l’aria?
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
68 © La Spiga EdizioniO.A.: comprendere che l’aria calda pesa meno di quella fredda.
Scrivi il peso dei palloncini nelle due fasi dell’esperimento.
Descrivi le fasi dell’esperimento e le conclusioni.
Abbiamo messo ______________________________________ sul collo della bottiglia. L’aria all’interno della bottiglia è ___________________________________________________ e il palloncino rimane _________________________________.
Abbiamo messo la bottiglia in _____________________. L’acqua calda ha scaldato il vetro. Il calore dal vetro si è trasmesso ___________________________ contenuta nella bottiglia. L’aria _____________________ ha gonfiato il palloncino perché ________________________________ ________________________________________________.
Osserva e rispondi segnando con una X.
Perché la girandola si muove?
L’aria viene scaldata dal termosifone, sale e mette in moto la girandola.
Il calore muove le pale della girandola.
Quale bambino è nel luogo più caldo?
Il bambino che sta nel letto inferiore.
Il bambino che sta nel letto superiore.
Non c’è alcuna differenza.
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
QUANTO PESA L’ARIA?
38
___________ ___________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
69
Che cosa si vuole dimostrareL’aria esercita una pressione sugli oggetti.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Intuire il concetto di pressione atmosferica
Occorrente• un contenitore in tetrapak con tappo (oppure una bottiglia di plastica)• acqua calda• acqua fredda• un fornello elettrico
Prima dell’esperimentoL’insegnante ricorda l’esperimento precedente che dimostrava che l’aria calda pesa meno dell’aria fredda.
Esperimento1) L’insegnante mette a riscaldare dell’acqua.2) Quando è bollente, la versa nel contenitore. Si consiglia di utilizzare un contenitore in tetrapak
(come quelli del latte o dei succhi di frutta da 1 l perché la bottiglia di plastica potrebbe deformarsi al contatto con l’acqua bollente).
3) Dopo qualche decina di secondi svuota il contenitore dall’acqua bollente.4) Tappa immediatamente il contenitore. Si consiglia di appoggiare il contenitore su un tavolo in modo
che sia ben visibile che nessuno lo sta schiacciando.5) Il contenitore implode, cioè si schiaccia lungo le pareti.
ConclusioniNel contenitore l’acqua calda ha scaldato l’aria. L’aria calda occupa meno spazio di quella fredda, perciò la pressione dell’aria esterna al contenitore sarà maggiore di quella interna e lo schiaccerà.
La pressione dell’aria
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
70 © La Spiga EdizioniO.A.: intuire il concetto di pressione atmosferica.
Abbiamo versato l’acqua calda in un contenitore in tetrapak.
Metti in ordine le fasi dell’esperimento, numerando.
Rispondi.
• L’aria nel contenitore all’inizio era calda o fredda? ________________________________
• Che cosa ha fatto l’acqua calda? ______________________________________________
• Quando il contenitore è stato tappato com’era l’aria al suo interno? _______________
_______________________________________________________________________________
• L’aria calda occupa più o meno spazio di quella fredda? ___________________________
• Sei certo che nessuno l’avesse schiacciato con le mani? __________________________
• Che cosa allora ha schiacciato il contenitore? ___________________________________
Completa.
Questo esperimento ci ha dimostrato che ____________________________________________________________________________________________________________________________.
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
39LA PRESSIONE DELL’ARIA
Abbiamo scaldato l’acqua.
Dopo poco tempo abbiamo svuotato il contenitore e lo abbiamo immediatamente tappato.
Il contenitore si è schiacciato senza essere toccato da nessuno.
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
71
Che cosa si vuole dimostrareL’aria esercita la sua pressione sugli oggetti, anche dal basso verso l’alto.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Intuire il concetto di pressione atmosferica
Occorrente• un bicchiere• acqua• una cartolina
Prima dell’esperimentoL’insegnante chiede agli alunni di formulare ipotesi su che cosa possa accadere se si capovolge un bicchiere vuoto sul quale sia stata posta una cartolina (o un cartoncino). Chiedere poi che cosa acca-drebbe se il bicchiere fosse pieno di acqua.Si consiglia di effettuare l’esperimento seguente sopra un lavandino o un contenitore che possa rac-cogliere l’acqua.
Esperimento1) Con dell’acqua i bambini riempiono fino all’orlo, o quasi, un bicchiere.2) Lo coprono con una cartolina (o con un cartoncino).3) Con un gesto deciso rovesciano il bicchiere.4) Spostano la mano che regge la cartolina e sostengono il bicchiere per il fondo.
ConclusioniL’acqua non cade e la cartolina rimane attaccata al bicchiere perché la pressione dell’aria la spinge dal basso e la tiene incollata al bicchiere.
CollegamentiRilevare le similitudini con i precedenti esperimenti (schede 30 e 35) che dimostrano come l’aria sia in grado di sostenere degli oggetti.
Perché l’acqua non cade?
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
72 © La Spiga EdizioniO.A.: intuire il concetto di pressione atmosferica.
Completa la descrizione dell’esperimento.
Rispondi.
Avevi ipotizzato che la cartolina non si sarebbe staccata dal bicchiere?__________________________________________________________________________________
Completa.
Abbiamo dimostrato che la pressione dell’aria si esercita su tutti gli oggetti, anche dal ____________________________________________________________________________.
PERCHÉ L’ACQUA NON CADE?
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
40
Abbiamo __________________________________________________________________________________________________________.
Con un gesto deciso ____________________________________________________________________________________________.
Vi abbiamo _____________________________________________________________________________________________________.
Quando abbiamo tolto la mano da sotto la cartolina, _________________________________________________________________.
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
73
Che cosa si vuole dimostrareLa pressione esercitata dall’aria dipende anche dalla grandezza dell’oggetto su cui pesa l’aria stessa.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Saper formulare ipotesi! Intuire il concetto di pressione atmosferica
Occorrente• una tavoletta di legno• un giornale quotidiano
Prima dell’esperimentoChiedere ai bambini di ipotizzare che cosa accade mettendo una tavoletta di legno sul bordo della cattedra e facendola sporgere per metà. Chiedere se pensano che un foglio di giornale, che è molto leggero, posto sulla tavoletta, possa impedire alla stessa di cadere.
Esperimento1) Far misurare ai bambini uno dei lati della tavoletta e tracciare con un pennarello un segno che lo
divida a metà.2) Porre la tavoletta sul bordo della cattedra o di un tavolo: essa non cade fino a quando la parte
esterna non supererà il segno che indica la metà lato.3) Porre la tavoletta in modo che la metà sporga dalla cattedra.4) I bambini sperimentano che è sufficiente solo un leggero colpo per farla cadere.5) Porre di nuovo la tavoletta sul tavolo, sempre facendone sporgere la metà.6) Sulla metà che rimane sul tavolo si stende un foglio di giornale, schiacciando bene affinché la carta
aderisca al tavolo.7) I bambini a turno provano a far cadere la tavoletta.8) Perché questo sia possibile, si deve esercitare una grande forza che non può essere motivata dallo
scarso peso del foglio di giornale.
ConclusioniLa pressione dell’aria si esercita su tutto il foglio: quindi la forza dell’aria che pesa sulla metà tavoletta posta sul tavolo è molto più alta di quella esercitata sulla metà esterna.Per questo per far cadere la tavoletta occorre vincere la pressione dell’aria che è aumentata dal largo foglio di giornale.
CollegamentiChiedere ai bambini se hanno mai sentito parlare di “pressione atmosferica”. Analizzare le situazioni raccontate.
La tavoletta che non vuole staccarsi dal tavolo
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
74 © La Spiga EdizioniO.A.: intuire il concetto di pressione atmosferica.
Descrivi le fasi dell’esperimento.
Completa segnando con una X.
• Sul giornale gravava una maggiore pressione dell’aria perché:
è di carta e non di legno.
occupava più spazio.
• Toccando la tavoletta coperta dal giornale, essa non cadeva perché:
occorreva vincere una pressione piuttosto forte.
la tavoletta era stata spostata dal giornale.
LA TAVOLETTA CHE NON VUOLE STACCARSI DAL TAVOLO
Io sperimento con l’aria • SCIENZE
41
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
75
Obiettivi dell’unità! Conoscere i tre stati in cui si presenta l’acqua! Conoscere il ciclo dell’acqua! Conoscere l’uso quotidiano dell’acqua! Conoscere le caratteristiche e le proprietà dell’acqua
Percorso dell’unità didatticaQuesta unità didattica propone la conoscenza dell’acqua, una delle sostanze più importanti, senza la quale la vita non potrebbe esistere. L’argomento è di tale importanza che viene proposto, a livelli differenti di complessità, nelle varie classi della Scuola Primaria.Il percorso può prevedere due linee di sviluppo:1. Si può partire dalla conoscenza globale dell’acqua, degli stati in cui si presenta e dei suoi usi dome-
stici proponendo ai bambini alcune domande-stimolo: Dove si trova l’acqua? Qual è l’acqua che puoi fare a pezzetti? Qual è l’acqua che arriva fino in cielo? Dove trovi l’acqua in casa tua? Per che cosa la usi? In seguito, si possono proporre esperimenti che vanno a indagare e a osservare concretamente
quanto già appreso globalmente. In tal caso l’insegnante proporrà le schede nell’ordine in cui ven-gono presentate in questo testo.
2. Si può partire dalla sperimentazione concreta, proponendo prima gli esperimenti (Schede dalla 47 alla 55), poi le schede dedicate alla presenza e al consumo dell’acqua (Schede dalla 42 alla 46).
Alcuni approfondimentiLa Terra è chiamata “Pianeta Blu” perché la sua superficie è ricoperta per circa il 70% di acqua.Si calcola che sulla Terra vi siano circa 42 milioni di miliardi di metri cubi di acqua.La Terra è dunque un pianeta ricco di acqua, ma il 97% è acqua salata, non utilizzabile per usi domestici o per l’agricoltura, il 2% si trova sotto forma di ghiacci e solo l’1% è disponibile per l’uomo. La quan-tità di acqua presente sul pianeta non è sostanzialmente cambiata nel corso dei millenni, però oggi il problema di approvvigionamento idrico diventa sempre più grave perché la popolazione mondiale è aumentata in modo considerevole, determinando una maggiore richiesta di acqua per usi domestici e, soprattutto, per l’agricoltura e l’industria. In Italia, per esempio, metà del consumo totale di acqua è assorbito dalle attività collegate all’agricoltura.“Le necessità quotidiane di acqua potabile per gli uomini sarebbero in realtà basse: quattro, cinque litri a persona. I nomadi del deserto sono in grado di lavarsi completamente con il contenuto di una bottiglia di acqua. Ma produrre generi alimentari per l’uomo richiede molta più acqua, da 200 a 500 litri al giorno: è qui che si dovrebbe risparmiare recuperando l’acqua già usata e utilizzando finalmente metodi efficaci di irrigazione.“Negli USA il consumo quotidiano di acqua si aggira sui 380 litri. Nei Paesi poveri milioni di persone vi-vono con meno di 18 litri di acqua al giorno.” (da National Geographic Italia, Acqua il mondo assetato).
IO SPERIMENTO CON L’ACQUA
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
76 © La Spiga Edizioni
42
O.A.: conoscere i 3 stati in ci si presenta l’acqua.
Indica se l’acqua si presenta allo stato solido (S), liquido (L), gassoso (G).
Completa.
Il passaggio dell’acqua…• dallo stato solido a quello ____________________ si chiama fusione;• dallo stato liquido a quello gassoso si chiama ___________________;• dallo stato gassoso a quello _____________________ si chiama condensazione;• dallo stato _____________________ a quello solido si chiama solidificazione.
Completa lo schema scrivendo i nomi dei passaggi di stato.
GLI STATI DELL’ACQUA
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
evaporazione
_______________ _______________
_______________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
77© La Spiga EdizioniO.A.: conoscere il ciclo dell’acqua.
Osserva e completa le didascalie.
Il _______________ trasforma parte dell’acqua di mari, fiumi, laghi, oceani in vapore acqueo che sale verso l’alto.
Anche le piante immettono nell’aria grandi quantità di ____________________ , eliminando l’acqua assorbita in eccesso.
Il vapore acqueo, salendo verso l’alto, si raffredda, condensa e forma le ____________________.
L’acqua torna sulla superficie terrestre sotto forma di __________________, __________________, __________________.
Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
• L’energia che permette il ciclo dell’acqua è fornita dal Sole. V F
• Il vapore acqueo è più leggero dell’aria. V F
• Le piante emettono vapore acqueo attraverso le radici. V F
• L’acqua ritorna sulla superficie terrestre in forma solida o liquida o gassosa. V F
• Talvolta l’acqua evapora anche in forma di ghiaccio. V F
• Il vapore acqueo, condensandosi, forma le nuvole. V F
• Il vapore acqueo prodotto con l’evaporazione delle acque del mare è salato. V F
IL CICLO DELL’ACQUA
43Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
78 © La Spiga EdizioniO.A.: conoscere il ciclo dell’acqua.
Osserva e completa le didascalie scegliendo le parole adatte.
acquifere • montane • terreno • foce • trattenuta • sorgente • assorbita • pozzi • bacini
Quando piove, nevica o grandina, l’acqua giunge sulla Terra. Una parte cade nei mari, negli oceani o nei fiumi. L’acqua che cade sulla terra viene _________________.
L’acqua penetra nel _________________ sempre più in profondità fino a quando non trova un terreno impermeabile.
Se l’acqua viene fermata da un terreno impermeabile forma laghi, fiumi o pozze sotterranee, chiamate falde _____________________.
L’acqua che scorre nelle profondità della terra esce in superficie quando trova uno sbocco: forma così la ______________________ di un fiume.
L’uomo ha imparato a estrarre l’acqua dalle falde acquifere, scavando _______________ che a volte possono essere anche molto profondi.
Completa segnando con una X.
L’ACQUA VIAGGIA SOTTO LA TERRA
44Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
• La sorgente è:
il punto in cui i fiumi entrano nel mare.
il punto in cui l’acqua sgorga dal terreno.
l’acqua che penetra nel terreno durante le piogge.
• L’acqua che viene utilizzata per usi domestici proviene:
solo dai fiumi.
solo dalle falde acquifere.
dalle falde acquifere e dai fiumi.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
79© La Spiga EdizioniO.A.: conoscere l’uso quotidiano dell’acqua.
Osserva come può essere utilizzata l’acqua e completa le didascalie mancanti, poi riportale tutte nella tabella.
Completa inserendo le parole al posto giusto.
industria • precipitazioni atmosferiche • bevibile • depuratori • falde acquifere • acquedotti
L’acqua che cade con le __________________________ è priva di sali minerali, ma li assorbirà dal terreno e dalle rocce.Nel suo percorso attraverso la terra, l’acqua viene pulita da eventuali impurità, le quali vengono trattenute dagli strati di sabbia, ghiaia, argilla, che funzionano come _____________ naturali.Nonostante ciò, l’acqua che viene prelevata dalle _______________ o dai fiumi deve essere purificata prima di essere portata nelle case perché in essa possono essere presenti sostanze inquinanti prodotte dall’agricoltura, dall’ ____________ , dagli insediamenti umani.Perciò l’acqua deve essere resa potabile, cioè ____________ , negli ____________.
GLI USI DELL’ACQUA
45Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
L’acqua viene usata per…
___________________
___________________ ___________________
___________________
Funzionamento di macchinari industriali
Igiene personale
___________________
ACQUAusi civili usi industriali usi agricoli
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
80 © La Spiga EdizioniO.A.: conoscere l’uso quotidiano dell’acqua.
vasche di sedimentazione
pozzo
falda acquiferapompa
vasche di filtraggio
condutture sotterraneeserbatoi di acqua potabile
Metti in ordine cronologico, numerando, le fasi che permettono di portare l’acqua in tutte le case. Poi scrivi i numeri sul disegno.
L’acqua resa potabile viene incanalata in grandi serbatoi che si trovano in posizione elevata.
L’acqua prelevata viene portata in grandi vasche, chiamate vasche di sedimentazione. Qui le impurità più pesanti (sassi, terriccio, erbe…) si depositano sul fondo.
L’acqua, liberata dalla impurità più grandi, viene fatta passare attraverso altre vasche dove filtri di ghiaia e sabbia la purificano ulteriormente. Se è necessario, vengono poi aggiunte all’acqua sostanze che eliminano i microrganismi pericolosi.
Attraverso un sistema di conduttore sotterranee l’acqua arriva in ogni casa.
Con l’uso di grandi pompe, l’acqua viene prelevata da fiumi, laghi, sorgenti, falde acquifere.
L’ACQUA POTABILE
46Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
81
Che cosa si vuole dimostrareL’acqua, con il calore, passa dallo stato liquido a quello gassoso; sottraendo calore all’acqua si ha il processo inverso.
Obiettivi! Saper osservare, descrivere, confrontare! Saper formulare ipotesi e verificarle! Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni! Analizzare i cambiamenti di stato
Occorrente• un pentolino• acqua• un fornello• una lastra o un coperchio di vetro
Perché l’esperimento riesca meglio, è necessario che il vetro sia freddo (può essere posto all’aperto o nel frigorifero, a seconda della stagione).
Prima dell’esperimentoPer conoscere che cosa sanno gli alunni delle diverse forme in cui si presenta l’acqua, intavolare una discussione in merito. Poi preparare un cartellone con i disegni in cui si rappresenta l’acqua in tutte le forme che conoscono (acqua del rubinetto, ghiacciolo…).
Esperimento1) L’insegnante mette un pentolino con un po’ d’acqua sul fornello.2) Quando l’acqua bolle, invita i bambini a osservare che cosa accade: dal pentolino si alza il vapore
che, per il momento, chiamerà “fumo”.3) Chiede a ogni bambino di mettere la mano sopra “il fumo” e di controllare che cosa succede: la
mano è umida.4) L’insegnante domanderà: “Siete sicuri che ciò che esce dalla pentola sia fumo?”, “Se è fumo perché
la mano risulta umida?”.5) Ascoltate le risposte, l’insegnante pone la lastra di vetro qualche centimetro sopra la pentola in
ebollizione.6) I bambini notano che “il fumo” si ferma sulla lastra e poi si condensa in gocce di acqua.
ConclusioniL’acqua, con il calore, si trasforma in vapore acqueo che, a contatto con una superficie fredda, si trasforma in acqua. Il vapore acqueo non è “fumo”, ma acqua che si presenta allo stato gassoso.
CollegamentiSi elencano situazioni in cui l’acqua si presenta allo stato gassoso.
Fare le nuvole
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
82 © La Spiga EdizioniO.A.: analizzare i cambiamenti di stato.
L’acqua può presentarsi sotto stati diversi.
L’acqua con il calore brucia e produce anidride carbonica.
Per trasformare il vapore acqueo in acqua occorre sottrarre calore.
I passaggi di stato dell’acqua sono trasformazioni reversibili.
L’acqua non si presenta mai allo stato solido.
Per ottenere il passaggio dallo stato liquido a quello gassoso occorre calore.
Per trasformare il vapore acqueo in acqua occorre sempre un vetro.
Scrivi lo stato dell’acqua (solido, liquido, gassoso).
Completa.
Nel pentolino l’acqua era allo stato ______________________.Con il calore si è trasformata in ______________________ , cioè acqua allo stato ______________________.Incontrando una superficie fredda il ______________________ si è condensato. Sul vetro l’acqua era allo stato ______________________.
Con questo esperimento abbiamo evidenziato che… Colora tutte le frasi vere.
FARE LE NUVOLE
47Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
_____________
_____________
_____________
_____________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
83
Che cosa si vuole dimostrareNell’aria vi è presenza di vapore acqueo.
Obiettivi! Saper osservare, descrivere, confrontare! Saper formulare ipotesi e verificarle! Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni! Analizzare i cambiamenti di stato
Occorrente• due barattoli di vetro• alcuni cubetti di ghiaccio• acqua
Prima dell’esperimentoL’insegnante ricorda i tre stati dell’acqua: solido, liquido, gassoso.
Esperimento1) I bambini mettono dell’acqua in un barattolo e i cubetti di ghiaccio in un altro. 2) Chiudono i barattoli e li ripongono su un tavolo o su una mensola, a temperatura ambiente.3) Dopo alcuni minuti osservano l’accaduto: sulla parete esterna del barattolo che contiene il ghiaccio
si sono formate delle goccioline.4) I bambini sono invitati a ipotizzare da dove possa arrivare l’acqua delle goccioline che sono sulla
parete esterna. Non potrà certo essere uscita dal barattolo, perché il vetro è impermeabile. Lo di-mostra l’altro barattolo sul quale non si sono formate goccioline.
5) Se l’acqua non è arrivata dall’interno del barattolo, può provenire solo dall’esterno, cioè dall’aria.
ConclusioniNell’aria sono presenti particelle di acqua non visibili perché sono allo stato gassoso. Quando il vapore acqueo incontra una superficie fredda, condensa e torna allo stato liquido.
CollegamentiL’insegnante fa notare che lo stesso processo si è verificato nell’esperimento precedente (“Fare le nuvole”) e che esso può essere osservato spesso nella vita quotidiana: avviene in inverno quando il vapore acqueo presente nella stanza si condensa sui vetri freddi della finestra.Fa anche notare che brina e rugiada derivano dal vapore acqueo che, con il freddo, si è condensato. Se la temperatura è superiore allo zero, condensa sotto forma di acqua e forma la rugiada; se è inferiore, condensa prima in acqua e poi in ghiaccio e forma la brina.
Da dove arriva l’acqua?
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
84 © La Spiga EdizioniO.A.: analizzare i cambiamenti di stato.
Descrivi la situazione all’inizio dell’esperimento.
DA DOVE ARRIVA L’ACQUA?
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
48
Descrivilasituazionefinale.
___________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ _____________________________________
Rispondi.
• Perché l’acqua che si è formata sul vasetto non poteva derivare dal ghiaccio?_______________________________________________________________________________
• Dove si trovava il vapore acqueo prima di condensarsi sul vasetto?_______________________________________________________________________________
• Perché su un vasetto si è condensato il vapore acqueo e sull’altro no?_______________________________________________________________________________
• Che cosa hai dimostrato con questo esperimento?_______________________________________________________________________________
Colora il cerchiolino delle situazioni in cui si vede la condensazione del vapore acqueo.
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
85
Che cosa si vuole dimostrareAnche le sostanze solide contengono acqua.
Obiettivi! Saper osservare, descrivere, confrontare! Saper formulare ipotesi e verificarle! Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni
Occorrente• mele• patate• pane• un fornetto• una bilancia
Prima dell’esperimentoQuesto esperimento prevede attività di pesatura. Se i bambini non hanno ancora analizzato le diverse unità di misura, è consigliabile utilizzare una bilancia elettronica perché essa esprime i pesi con numeri interi confrontabili tra di loro anche senza conoscere le differenti unità di misura.
Esperimento1) Pesare gli oggetti, annotando le misure.2) La mela, il pane, la patata vengono messi a seccare in un fornetto, mantenendo la temperatura
piuttosto bassa. I cibi possono anche essere messi a seccare al sole, se la stagione lo consente. Il processo sarà però più lungo e occorrerà aspettare qualche giorno affinché sia concluso.
3) Si pesano i cibi seccati.4) Si nota che il peso di tutti è diminuito.5) L’insegnante domanda: “Come mai pesano meno?”, “Che cosa se n’è andato via?”, “Come ha fatto
a uscire dai cibi?”.
ConclusioniI cibi contengono acqua che, con il calore, evapora e si disperde nell’aria.
CollegamentiI bambini possono ripetere l’esperienza anche con altri cibi, oltre a quelli proposti, o con oggetti che possano essere esposti al calore.
Acqua che non si vede
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
86 © La Spiga EdizioniO.A.: saper osservare, descrivere, confrontare.
uva passa
Completa la tabella disegnando nella prima colonna i cibi o gli oggetti con cui hai operato.
ACQUA CHE NON SI VEDE
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
49
Rispondi.
• Quali cibi o oggetti hanno diminuito il loro peso? _________________________
• Quale ha avuto una maggiore perdita di peso? ____________________________
• Qual è la sostanza che è stata tolta durante l’essiccazione? ____________________________________
Completa segnando con una X.
Abbiamo dimostrato che:
molte sostanze contengono acqua.
il caldo rende più leggera ogni sostanza.
Un cibo a cui è stata sottratta l’acqua si dice disidratato. Circonda quali tra questi sono cibi disidratati.
mandorle
olive prugne secche
fico secco
Materiale Peso iniziale Peso finale Differenza di peso
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
87
Che cosa si vuole dimostrareL’acqua, solidificandosi, aumenta di volume.
Obiettivi! Saper osservare, descrivere, confrontare! Saper formulare ipotesi e verificarle! Conoscere le principali caratteristiche dell’acqua! Analizzare i cambiamenti di stato
Occorrente• acqua• una bottiglia di plastica o un vasetto di vetro• una bilancia
Prima dell’esperimentoChiedere ai bambini se a loro è successo di lasciare troppo a lungo una bottiglia di vetro nel freezer. Che cosa è capitato?Per realizzare questo esperimento è necessario utilizzare un contenitore che possa essere messo ver-ticalmente nel freezer. Nel caso non ci sia un freezer a scuola, l’insegnante può fotocopiare questa parte della scheda, consegnarla ai bambini e chiedere che eseguano l’esperimento a casa con l’aiuto dei genitori.
Esperimento1) I bambini riempiono il vasetto o la bottiglia per circa 2/3 di acqua. 2) Con un pennarello segnano sul contenitore il livello raggiunto dall’acqua.3) Pesano il contenitore e annotano il risultato.4) Pongono il contenitore nel freezer, facendo attenzione che rimanga in posizione verticale.5) Dopo almeno 24 ore estraggono il contenitore, lo pesano e osservano il livello raggiunto dal ghiaccio.
ConclusioniIl peso è rimasto invariato, ma il volume è maggiore perché l’acqua, ghiacciando, aumenta il suo volume.
CollegamentiChiedere, come se fosse un gioco: “Pesa di più un chilogrammo di piume o un chilogrammo di ferro?”. Riflettere sulle risposte.“Un chilogrammo di piume occupa più o meno spazio di un chilogrammo di ferro?”“Perché un cubetto di ghiaccio galleggia sull’acqua?” (Il ghiaccio galleggia perché a parità di volume è più leggero dell’acqua).Introdurre il concetto di volume come spazio occupato da un solido.
Sempre più grande!
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
88 © La Spiga EdizioniO.A.: analizzare i cambiamenti di stato.
SEMPRE PIÙ GRANDE! Descrivi le fasi dell’esperimento.
Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
• Il peso dell’acqua, quando si è congelata, è cambiato. V F
• Il volume dell’acqua (cioè lo spazio occupato), quando si è congelata, è cambiato. V F
• L’acqua, congelando, si espande, cioè occupa più spazio. V F
• L’acqua, congelando, si contrae, cioè occupa meno spazio. V F
Osserva, leggi e deduci.
Ci sono due contenitori: in uno c’è dell’acqua e nell’altro del ghiaccio.Lo spazio occupato dall’acqua e quello occupato dal ghiaccio sono uguali.
Peserà di più il ghiaccio o l’acqua? _____________________________________________________
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
50
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
89
Che cosa si vuole dimostrareL’acqua spinge verso l’alto gli oggetti in essa immersi.
Obiettivi! Saper osservare e cogliere relazioni! Intuire che un corpo immerso nell’acqua riceve una spinta dal basso
Occorrente• una bacinella piena d’acqua• riso• una reticella per frutta• un bastoncino• spago• un piccolo contenitore in plastica (tipo ovetto per le sorpresine delle uova di cioccolato)
Prima dell’esperimentoL’insegnante chiede:Quando al mare fate il bagno, vi sembra di essere più leggeri o più pesanti?Secondo voi, perché questo accade?
Esperimento1) Mettere alcuni chicchi di riso in un piccolo contenitore (può essere
utilizzato un contenitore per le sorpresine delle uova di cioccolato).2) Inserirlo in un pezzo di reticella che sarà collegata con uno spago
a un bastoncino, come nel disegno qui a lato.3) Appoggiare l’ovetto nella bacinella vuota.4) Far notare ai bambini che l’ovetto si appoggia sul fondo.5) Poi aggiungere acqua.5) L’ovetto si solleverà leggermente,
come nel disegno qui a lato.
ConclusioniL’acqua ha spinto l’oggetto verso l’alto.
CollegamentiQuesto esperimento rende evidente il Principio di Archimede (ogni corpo immerso nell’acqua riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso dell’acqua spostata).
L’acqua, che forza!
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
90 © La Spiga EdizioniO.A.: intuire che un corpo immerso nell’acqua riceve una spinta dal basso.
Descrivi con poche parole le fasi dell’esperimento.
Rifletti,rispondiecompleta.
• Il peso del contenitore di plastica è cambiato quando è stata versata l’acqua nel contenitore? _______________________________________________________________
• Che cosa ha fornito al contenitore la spinta che lo ha sollevato? _______________________________________________________________________________________________
• Con questo esperimento abbiamo dimostrato che l’acqua _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
L’ACQUA, CHE FORZA!
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
51
_______________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
91
Che cosa si vuole dimostrareL’acqua esercita una pressione differente che dipende dall’altezza della colonna di acqua.
Obiettivi! Saper osservare, descrivere, confrontare! Saper formulare ipotesi e verificarle! Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni! Intuire il concetto di pressione idrostatica
Occorrente• due bottiglie di plastica• acqua• nastro adesivo• un punteruolo
Prima dell’esperimentoL’insegnante chiede agli alunni se, secondo loro, è possibile immergersi a grandi profondità senza protezioni. Chiede ai bambini di motivare le risposte.
EsperimentoL’esperimento va compiuto su un lavandino o in un contenitore per evitare di disperdere l’acqua.1) In una bottiglia di plastica l’insegnante pratica, con un punteruolo, 4 fori,
tutti alla stessa altezza.2) Nella seconda bottiglia pratica 4 fori sulla stessa linea verticale ad altezze differenti
(indicativamente a 3, 6, 9, 12 cm dalla base).3) I bambini tappano bene i fori delle due bottiglie con il nastro adesivo.4) Si riempiono le due bottiglie d’acqua.5) Si toglie l’adesivo che copre i fori della prima bottiglia.6) Gli zampilli sono tutti della stessa lunghezza e della stessa intensità.7) Si toglie l’adesivo che copre i fori della seconda bottiglia.8) Gli zampilli sono diversi: quello che esce dal foro in basso è il più lungo e gli altri sono sempre più corti.
ConclusioniNella bottiglia l’acqua produce una pressione che è proporzionale alla sua altezza: più la colonna di acqua è alta, più forte è la pressione. Perciò dal foro in alto l’acqua esce con minore pressione e da quello in basso con pressione maggiore.
CollegamentiFare una ricerca sugli strumenti per le immersioni ad alta profondità, partendo dagli studi di Leonardo da Vinci.
Una fontana da mille zampilli
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
92 © La Spiga EdizioniO.A.: intuire il concetto di pressione idrostatica.
Disegna gli zampilli che escono dalla bottiglia e completa la descrizione dell’esperimento.
Abbiamo praticato alcuni fori nella bottiglia, tutti_______________________________________________________________.Li abbiamo coperti con il nastro adesivo e abbiamoriempito ______________________________________________________.Quando abbiamo tolto il nastro adesivo _________________________________________________________________________________________.
Abbiamo praticato alcuni fori nella bottiglia, tutti________________________________________________________________.Li abbiamo coperti con il nastro adesivo e abbiamoriempito _______________________________________________________.Quando abbiamo tolto il nastro adesivo ____________________________________________________________________________________________.
Scrivi che cosa hai dimostrato con questo esperimento.____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Leggi, osserva e completa segnando con una X.
Il Trieste è un batiscafo che, nel 1960, riuscì a immergersi alla maggiore profondità mai raggiunta dall’uomo: 10 902 m, negli abissi della Fossa delle Marianne.
Il materiale con cui è stato fabbricato è:
molto leggero per poter tornare in superficie.
capace di resistere all’immensa pressione dell’acqua.
UNA FONTANA DA MILLE ZAMPILLI
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
52
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
93
Che cosa si vuole dimostrareLa pressione esercitata dall’acqua dipende dall’altezza della colonna d’acqua.
Obiettivi! Saper osservare, descrivere, confrontare! Saper formulare ipotesi e verificarle! Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni! Intuire il concetto di pressione idrostatica.
Occorrente• una lattina molto larga e una molto stretta (per esempio una lattina di bibita e una di pelati grande) • acqua• nastro adesivo• un punteruolo
Prima dell’esperimentoPer poter eseguire l’esperimento, l’insegnante taglia la parte superiore delle lattine (ciò sarà necessario per la lattina di bibita, ma non per quella dei pelati).I bambini misurano la capacità della lattina più piccola riempiendola d’acqua e versando poi l’acqua contenuta nella lattina in un contenitore graduato.Preparano due quantità d’acqua uguali, pari a poco meno della capacità massima della lattina più piccola.
Esperimento1) L’insegnante pratica due fori nelle lattine a circa 2 cm dal fondo. È importante che i fori siano delle
stesse dimensioni.2) I bambini tappano i fori con un po’ di nastro adesivo.3) Versano le due uguali quantità di acqua nelle due lattine.4) L’insegnante invita gli alunni a ipotizzare come saranno gli zampilli.5) Si toglie il nastro adesivo e si osservano gli zampilli.6) Quello che esce dalla lattina alta è più lungo.
ConclusioniLa pressione è esercitata dalla quantità di acqua che sta sopra al foro. Nella lattina alta, la quan-tità di acqua che sta nello spazio sopra al foro è maggiore rispetto a quella della lattina bassa.
CollegamentiConfrontare questo esperimento con quello precedente (scheda 52): entrambi evidenziano la pres-sione idrostatica.Nella scheda 52 si propone un ulteriore esperimento che il bambino dovrà eseguire con la supervisione dell’adulto, il quale praticherà i fori. Rileverà che gli zampilli hanno la medesima forza perché sui due fori la pressione dell’acqua è la stessa.
La pressione dell’acqua
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
94 © La Spiga EdizioniO.A.: intuire il concetto di pressione idrostatica.
Disegna e descrivi le due lattine utilizzate.
Rispondi.
• Le lattine avevano la stessa capacità? ___________________________________________
• Hai inserito in entrambe la stessa quantità di acqua? ______________________________
• In quale delle due lattine l’acqua raggiungeva un livello più alto? _____________________
• I fori praticati erano uguali? ____________________________________________________
• Da quale lattina l’acqua usciva con maggiore forza? _______________________________
• Perché? ___________________________________________________________________
Ipotizzaeverifica.
• Che cosa accadrebbe se nella stessa lattina si praticassero due fori alla stessa altezza, ma di diversa grandezza?Scrivi la tua ipotesi: _________________________________________________________ __________________________________________________________________________
• A un adulto fai praticare nella lattina due buchi di diversa grandezza e verifica la tua ipotesi.È accaduto ciò che avevi ipotizzato? ____________________________________________Che cosa ti dimostra questo ulteriore esperimento? ______________________________________________________________________________________________________
LA PRESSIONE DELL’ACQUA
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
53
_______________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________________________
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
95
Che cosa si vuole dimostrareAll’interno di tubi collegati l’acqua si muove per raggiungere lo stesso livello.
Obiettivi! Saper osservare, descrivere, confrontare! Saper formulare ipotesi e verificarle! Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni! Intuire il principio dei vasi comunicanti
Occorrente• un tubo di plastica• un imbuto• nastro adesivo• acqua
Prima dell’esperimentoL’insegnante fa osservare un dosatore di vetro di olio con il beccuccio. Fa notare che l’olio si ferma nel beccuccio allo stesso livello in cui è nell’ampolla. Chiederà agli alunni di formulare delle ipotesi.
Esperimento1) Chiudere un’estremità del tubo con un po’ di nastro adesivo.2) Con l’aiuto dell’imbuto riempire il tubo di acqua.3) Tenere il tubo a U in modo che l’acqua non esca. Le due estremità devono essere alla stessa altezza.4) L’insegnante pratica un piccolo buco nel nastro adesivo che chiude un’estremità.5) Abbassare l’estremità chiusa con l’adesivo alcuni centimetri più in basso dell’altra.6) I bambini osservano che cosa accade: l’acqua zampilla dal foro.7) I bambini formulano ipotesi su che cosa accadrà abbassando ulteriormente l’estremità chiusa dal
nastro adesivo.8) Si riempie di nuovo il tubo di acqua e si abbassa ulteriormente l’estremità: l’acqua zampilla con più forza.
ConclusioniL’acqua tende a disporsi nel tubo in modo che si trovi allo stesso livello nelle due parti.L’acqua zampilla con più forza quando l’estremità è più in basso perché vuole raggiungere lo stesso livello dell’acqua nell’altra parte del tubo.
CollegamentiIl principio del vasi comunicanti è alla base del funzionamento degli acquedotti. L’acqua viene portata con pompe in un bacino posto più in alto delle case. Da lì si distribuisce in tutti i tubi ad esso collegati.Lo stesso esperimento può essere ripetuto collegando alle estremità del tubo, per l’imboccatura, due bottiglie a cui è stato tolto il fondo. Variando l’altezza di una bottiglia, l’acqua si dispone sempre allo stesso livello nell’altra.
Sempre alla stessa altezza
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
96 © La Spiga EdizioniO.A.: intuire il principio dei vasi comunicanti.
Completa le immagini disegnando l’acqua e descrivi i risultati dell’esperimento.
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
In tutti i contenitori di ogni gruppo disegna il livello raggiunto dall’acqua.
Scrivi che cosa hai dimostrato con questo esperimento, poi rispondi.
• Con questo esperimento ho dimostrato che _____________________________________ ______________________________________________________________________________.
• Le ipotesi che avevi formulato durante lo svolgimento dell’esperimento si sono rivelate giuste? ___________________________________________________________________
SEMPRE ALLA STESSA ALTEZZA
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
54
Ipotesi di lavoro per l’insegnante
97
Che cosa si vuole dimostrareNon tutti i materiali sono ugualmente permeabili.
Obiettivi! Saper osservare, descrivere, confrontare! Saper formulare ipotesi e verificarle! Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni! Riconoscere sostanze permeabili e impermeabili! Intuire il concetto di capillarità
Occorrente• acqua colorata • bacinella • un’assicella (o una riga lunga) • nastro adesivo• alcune strisce di: carta, cartoncino, carta da cucina, plastica, cotone idrofilo, tessuto jeans, tessuto
sintetico, spugna per piatti, straccio per pavimenti, alluminio da cucina, carta forno. Se non fosse possibile procurare tutti i materiali, ne sono sufficienti anche solo 6 o 7.
Prima dell’esperimentoPreparare alcune strisce uguali dei materiali procurati. Dovranno essere lunghe circa 15 cm e larghe 2 cm.Colorare l’acqua sciogliendo un po’ di tempera per rendere più evidente l’esperimento.
Esperimento1) Riempire d’acqua la bacinella.2) Utilizzando il nastro adesivo (o le puntine da disegno), attaccare le strisce all’assicella, in modo che
cadano tutte da una parte. Se i materiali scelti fossero troppi, utilizzare due assicelle e di conse-guenza due bacinelle.
3) Tenere sollevata l’assicella con dei libri (o bottiglie) posti alle due estremità: le strisce di materiale devono entrare in acqua solo per 1-2 cm.
4) A intervalli regolari (ogni 5-8 minuti), controllare che cosa succede.5) Osservare che l’acqua non è salita affatto in alcune strisce (alluminio, plastica…) e nelle altre ne è
salita una quantità differente.
ConclusioniNon tutti i materiali sono ugualmente permeabili, cioè assorbono l’acqua nello stesso modo.
CollegamentiFar riflettere i bambini sul fatto che in alcune strisce l’acqua è salita. Come accade ciò?La capillarità sarà trattata nella Monografia di classe quarta, ma l’insegnante potrà comunque comin-ciare a far riflettere gli allievi sul fatto che l’acqua si muove all’interno dei materiali.
Assorbe oppure no?
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
98 © La Spiga EdizioniO.A.: riconoscere sostanze permeabili e impermeabili.
_____________ _____________ _____________ _____________ _____________ _____________
ASSORBE OPPURE NO? Colora i nomi dei materiali che hai utilizzato, poi rispondi.
Hai utilizzato qualche materiale non compreso nell’elenco? _______Se sì, quale? ________________________________________________________________
Disegna il livello raggiunto dall’acqua in 6 strisce di materiale a tua scelta e indica il nome del materiale. Poi colora.
Io sperimento con l’acqua • SCIENZE
55
carta
tessuto jeans
straccio per pavimenti
cartoncino carta da cucina
plastica
cotone idrofilo
alluminio da cucina
spugna per piatti
carta forno
tessuto sintetico
Scrivi in ordine i materiali utilizzati, dal meno assorbente, al più assorbente.
1. ___________________________________ 2. ___________________________________ 3. ___________________________________ 4. ___________________________________ 5. ___________________________________ 6. ___________________________________ 7. ___________________________________ 8. ___________________________________ 9. ___________________________________10. ___________________________________11. ___________________________________
Rispondi.
• Che cosa dimostra questo esperimento? ___________________________ ___________________________ ___________________________
• Quale materiale, tra quelli utilizzati, è il più adatto per coprirsi in caso di pioggia? ___________________________
• E per asciugare un tavolo? ___________________________
99
Scienze griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi
OBIETTIVO SÌ (da 8 a 10)
IN PARTE(da 6 a 7)
NO(da 4 a 5)
Distinguere piante semplici e piante complesse.
Conoscere le diverse parti della pianta.
Conoscere la riproduzione delle piante.
Distinguere diversi tipi di radici.
Saper classificare gli animali in base a criteri stabiliti.
Osservare forme e comportamenti negli animali.
Intuire il rapporto tra esseri viventi e ambiente.
Conoscere le caratteristiche fondamentali degli animali.
Comprendere la differenza fra evento reversibile e irreversibile.
Riflettere sulla differenza fra materiale organico e inorganico.
Riflettere sulla differenza fra materiale naturale e artificiale.
Riflettere sulla differenza fra materiale conduttore e isolante termico.
Riflettere sulle caratteristiche dei materiali.
Riconoscere le caratteristiche dei materiali di uso comune.
Comprendere la differenza fra miscuglio e soluzione.
Comprendere che non tutti i liquidi hanno lo stesso peso.
Comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio.
Comprendere come le proprietà di una sostanza possono modificarsi.
Comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio.
Riconoscere sostanze idrofile e non idrofile.
Acquisire familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici.
Comprendere che l’aria si trova dappertutto.
Comprendere che l’aria occupa uno spazio.
Comprendere che l’aria esercita una forza.
100
Scienze griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi
OBIETTIVO SÌ (da 8 a 10)
IN PARTE(da 6 a 7)
NO(da 4 a 5)
Comprendere che l’aria calda pesa meno di quella fredda.
Intuire il concetto di pressione atmosferica.
Conoscere i 3 stati in cui si presenta l’acqua.
Conoscere il ciclo dell’acqua.
Conoscere l’uso quotidiano dell’acqua.
Analizzare i cambiamenti di stato.
Saper osservare, descrivere, confrontare.
Intuire che un corpo immerso nell’acqua riceve una spinta dal basso.
Intuire il concetto di pressione idrostatica.
Intuire il concetto dei vasi comunicanti.
Riconoscere sostanze permeabili e impermeabili.
Nome alunno: _____________________________________________________
Classe: __________________________________________________________
Data: ___________________________________________________________
COMPITO DI REALTA
101© La Spiga Edizioni O.A.: collaborare per raccogliere e analizzare informazioni.
1. Scegliete 4 o 5 animali su cui fare l’approfondimento. Dovranno avere caratteristiche il più possibile diverse tra loro (erbivori/carnivori/onnivori, vertebrati/invertebrati...).
2. Dividetevi in gruppi, uno per ogni animale scelto.
3. Raccogliete informazioni sull’animale scelto attingendo a libri, riviste o Internet e raccoglietele in uno schema come questo.
Nome dell’animale: _________________________
È vertebrato invertebrato
Il suo corpo ha queste caratteristiche: ____________________________________________________________________________________________________
È erbivoro carnivoro onnivoro
Ha i denti il becco ________________
La sua alimentazione si basa su: _________________________________________________________________________________________________________
L’ambiente in cui vive è: _________________________________________________________________________________________________________________
Il modo in cui si muove è: ________________________________________________________________________________________________________________
Il modo in cui si difende dal freddo, dal caldo o dai predatori è: ________________________________________________________________________________
4. Raccogliete immagini rappresentative di ogni caratteristica illustrata. Potete stamparle da Internet oppure, se si trovano sui libri, fotocopiarle a colori.
5. Costruite il cartellone riportando tutte le informazioni raccolte e accompagnandole con le relative immagini.
L’insegnante vi ha proposto di realizzare degli approfondimenti su alcuni animali a scelta. Raccogliete informazioni e immagini su libri o Internet e preparate dei cartelloni.Che cosa serve: cartelloni bianchi, materiale per disegnare, forbici, colla.
CONOSCIAMO GLI ANIMALI
102
griglia degli obiettivi e delle attivita
SCHEDA OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ
1 Conoscere le regole di una sana alimentazione. Confronto e riflessione sulla propria alimentazione rispetto alle regole del mangiar sano.
2-3 Conoscere la funzione degli alimenti. Riflessione sulle funzioni dei nutrienti.
4-5-6-7-8 Conoscere le regole di una sana alimentazione. Riflessione sulle abirtudini alimentari più diffuse e proposte per una dieta equilibrata.
Cittadinanza
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
103© La Spiga EdizioniO.A.: conoscere le regole di una sana alimentazione.
Qui di seguito sono riportate alcune regole del mangiar sano. Confrontale con la tua alimentazione registrando nei riquadri i tuoi comportamenti alimentari; ogni volta che coincidono con la regola del mangiar sano, guadagni un punto che scriverai nella casellina. Per avere il diploma del “mangiare sano” e dimostrare che ti prendi cura di te, devi raggiungere un totale di 7 punti.
IO MANGIO SANO?
L’alimentazione • SCIENZE
1
Per iniziare bene la giornata è importante fare la prima colazione.
__________________________________________ ___
Fai ogni giorno colazione, pranzo, cena e uno o due spuntini leggeri.
__________________________________________ ___
Limita il consumo di bevande zuccherate. __________________________________________ ___
Mangia tutti i giorni alimenti ricchi di fibra: verdura, frutta e legumi.
__________________________________________ ___
Mangia pochi alimenti ricchi di sale e di grassi.
__________________________________________ ___
Varia il più possibile l’alimentazione. __________________________________________ ___
Mangia sempre con calma e mastica bene i cibi.
__________________________________________ ___
___Totale
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
104 © La Spiga Edizioni
Gli alimenti sono per l’uomo l’unica fonte di energia, infatti il corpo umano è costituito dalle stesse sostanze che si trovano negli alimenti.
Il corpo di un uomo è composto:• per il 60% da acqua;• per il 19% da proteine;• per il 16% da grassi;• per il 4% da sali minerali;• per l’1% da zuccheri e da vitamine.
Da un individuo all’altro ci sono, chiaramente, delle differenze che dipendono dall’età, dal sesso e dallo stile di vita. Infatti chi conduce una vita sedentaria ha una maggiore tendenza al sovrappeso.Proteine, grassi, sali minerali, zuccheri e vitamine si chiamano nutrienti o principi nutritivi e si trovano all’interno degli alimenti.
PERCHÉ MANGIAMO?
L’alimentazione • SCIENZE
2
grassi
proteine
acqua
sali minerali
zuccheri e vitamine
105© La Spiga EdizioniO.A.: conoscere la funzione degli alimenti.
I nutrienti svolgono tre funzioni fondamentali:1. funzione plastica o di costruzione (proteine e sali minerali);2. funzione energetica (zuccheri e grassi);3. funzione bioregolatrice (vitamine e sali minerali).
I nutrienti sono contenuti in alimenti come questi:
Fai una breve ricerca per scoprire quali compiti svolgono i nutrienti e in quali alimenti che tu consumi abitualmente sono contenuti. Poi completa la tabella.
Nutrienti Compiti Alimenti
Proteine ________________________________________________
________________________________________________
Sali minerali ________________________________________________
________________________________________________
Zuccheri ________________________________________________
________________________________________________
Grassi ________________________________________________
________________________________________________
Vitamine ________________________________________________
________________________________________________
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
106 © La Spiga Edizioni
GIOCHIAMO CON I NUTRIMENTI! Dopo aver letto con attenzione la funzione degli alimenti, collega ogni cibo
al riquadro corrispondente.
O.A.: conoscere la funzione degli alimenti.
L’alimentazione • CITTADINANZA
3
Alimenti plastici:formano e accrescono
i muscoli e i tessuti dell’organismo.
Alimenti energetici:forniscono energia
per svolgere ogni attività.
Alimenti bioregolatori:favoriscono la crescita, aiutano a mantenere
sani i tessuti e a prevenire le malattie.
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
107© La Spiga EdizioniO.A.: conoscere le regole di una sana alimentazione.
Osserva con attenzione questi alimenti per la colazione, scrivi che cosa non va bene e disegna le tue proposte per una colazione più equilibrata.
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
LA COLAZIONE
L’alimentazione • SCIENZE
4
Le mie proposte per una colazione equilibrata
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
108 © La Spiga Edizioni
Osserva con attenzione questi alimenti per lo spuntino di metà mattina, scrivi che cosa non va bene e disegna le tue proposte per uno spuntino più equilibrato.
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
L’alimentazione • CITTADINANZA
LO SPUNTINO
O.A.: conoscere le regole di una sana alimentazione.
5
Le mie proposte per uno spuntino equilibrato
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
109© La Spiga Edizioni
Osserva con attenzione questi alimenti per il pranzo, scrivi che cosa non va bene e disegna le tue proposte per un pranzo più equilibrato.
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
L’alimentazione • CITTADINANZA
IL PRANZO
O.A.: conoscere le regole di una sana alimentazione..
6
Le mie proposte per un pranzo equilibrato
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
110 © La Spiga EdizioniO.A.: conoscere le regole di una sana alimentazione.
LA MERENDA Osserva con attenzione questi alimenti per la merenda pomeridiana, scrivi che cosa
non va bene e disegna le tue proposte per una merenda più equilibrata.
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
7L’alimentazione • CITTADINANZA
Le mie proposte per una merenda equilibrata
SCHEDA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________
111© La Spiga EdizioniO.A.: conoscere le regole di una sana alimentazione..
LA CENA Osserva con attenzione questi alimenti per la cena, scrivi che cosa non va bene
e disegna le tue proposte per una cena più equilibrata.
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
8L’alimentazione • CITTADINANZA
Le mie proposte per una cena equilibrata
112
griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi
OBIETTIVO SÌ (da 8 a 10)
IN PARTE(da 6 a 7)
NO(da 4 a 5)
Conoscere le regole di una sana alimentazione.
Conoscere la funzione degli alimenti.
Cittadinanza
Nome alunno: _____________________________________________________
Classe: __________________________________________________________
Data: ___________________________________________________________