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TEATRO SAVOIA - STAGIONE TEATRALE 2014-2015 Centro di produzione teatrale regionale 28 ottobre 2014 ore 21:00 FERITE A MORTE di Serena Dandini con Lella Costa Orsetta De’ Rossi Rita Pelusio Giorgia Cardaci regia di Serena Dandini MISMAONDA - LA CONTEMPORANEA D opo il sold out registrato in Italia e negli Stati Uniti ar- riva sul palco del Teatro Sa- voia “Ferite a morte”, il progetto teatrale sul femminicidio scritto da Serena Dandini in collabora- zione con Maura Misiti. Serena Dandini ha attinto dalla cronaca e dalle indagini giorna- listiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Per una vol- ta, sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon Ri- ver del femminicidio, ognuna racconta la sua storia attraverso il linguaggio della drammatur- gia, giocato, a contrasto, su toni ironici e grotteschi. La scena te- atrale è sobria: un grande scher- mo rimanda filmati ed immagini evocativi, la musica accompagna le donne a raccontare la loro sto- ria assieme agli oggetti che han- no caratterizzato la loro tragica avventura. Sul palco, ad interpre- tare le vittime, quattro attrici che si alternano a dare voce a queste storie: Lella Costa, celeberrima protagonista dei palcoscenici ita- liani e icona del teatro civile, Or- setta de’ Rossi, volto noto del ci- nema e della televisione, Giorgia Cardaci, attrice attiva tra grande e piccolo schermo, e Rita Pelusio, fuoriclasse del teatro comico no- strano. “Ferite a morte” si avvale del pa- trocinio del Ministero degli Esteri italiano ed ha come partner Eni. La messinscena dello spettacolo è a cura di Serena Dandini, coadiu- vata dall’aiuto regista Francesco Brandi. “Ferite a morte” è una co-produzione Mismaonda srl – La Contemporanea srl “Ferite a morte” è anche un libro (edito da Rizzoli) e un sito www. feriteamorte.it che raccoglie in- formazioni, petizioni, notizie sul tema della violenza di genere. Anche su Facebook e Twitter.

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28 ottobre 2014 ore 21:00

FERITE A MORTEdi Serena Dandini

con Lella Costa

Orsetta De’ RossiRita Pelusio

Giorgia Cardaciregia di Serena Dandini

MISMAONDA - LA CONTEMPORANEA

Dopo il sold out registrato in Italia e negli Stati Uniti ar-riva sul palco del Teatro Sa-

voia “Ferite a morte”, il progetto teatrale sul femminicidio scritto da Serena Dandini in collabora-zione con Maura Misiti.Serena Dandini ha attinto dalla cronaca e dalle indagini giorna-listiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Per una vol-ta, sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon Ri-ver del femminicidio, ognuna racconta la sua storia attraverso il linguaggio della drammatur-gia, giocato, a contrasto, su toni ironici e grotteschi. La scena te-atrale è sobria: un grande scher-mo rimanda filmati ed immagini evocativi, la musica accompagna le donne a raccontare la loro sto-ria assieme agli oggetti che han-

no caratterizzato la loro tragica avventura. Sul palco, ad interpre-tare le vittime, quattro attrici che si alternano a dare voce a queste storie: Lella Costa, celeberrima protagonista dei palcoscenici ita-liani e icona del teatro civile, Or-setta de’ Rossi, volto noto del ci-nema e della televisione, Giorgia Cardaci, attrice attiva tra grande e piccolo schermo, e Rita Pelusio, fuoriclasse del teatro comico no-strano. “Ferite a morte” si avvale del pa-trocinio del Ministero degli Esteri italiano ed ha come partner Eni.La messinscena dello spettacolo è a cura di Serena Dandini, coadiu-vata dall’aiuto regista Francesco Brandi. “Ferite a morte” è una co-produzione Mismaonda srl – La Contemporanea srl“Ferite a morte” è anche un libro (edito da Rizzoli) e un sito www.feriteamorte.it che raccoglie in-

formazioni, petizioni, notizie sul tema della violenza di genere. Anche su Facebook e Twitter.

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11 novembre 2014 ore 21:00

GIORGIO ALBERTAZZIIL MERCANTE DI VENEZIA

di William Shakespeare

Traduzione e adattamento di GiorgioAlbertazziregia di Giancarlo Marinelli

GHIONE PRODUZIONI

Giorgio Albertazzi con la sua Compagnia e il Teatro Savoia in omaggio al genio del Bardo

nel 450° anno dalla nascita portano in scena “Il mercante di Venezia”. Il regista Giancarlo Marinelli del suo spettacolo dice: “Per me ‘Il Mercante di Venezia‘ è sempre stata la sinfonia della giovinezza”Giorgio Albertazzi, quasi novantu-nenne, con la sua impareggiabile interpretazione di Shylock ha fatto del “Mercante di Venezia” un per-fetto ibrido che sembra ora scritto da Strindberg e ora da Sartre, passando per la lussuria di Baffo e per i giocosi azzardi di Goldoni. Ha subito capito, fin dai vagiti della luce, che qui l’alba e il mattino, (sommariamente intesi come il primordio della vita e quindi la giovinezza), e il tramonto e la sera, (da considerarsi come tenebra, come male: come Shylock), sono di fatto non distinguibili: è come se i giova-ni veneziani e il vecchio ebreo siano cerchi nell’acqua creati dallo stesso sasso, riflessi specchianti dello stesso corpo, della stessa vita: Shylock odia Antonio, Bassanio e la loro cricca per-ché vorrebbe depredare quella giovi-

nezza che non ha più, (di qui l’osses-sione per la libbra di carne, che ha, di fatto, lo stesso significatoLa regia di Giancarlo Marinelli rende attuale come mai la vicenda. Prota-gonista Shylock, “ebreo strozzino, cane rognoso” al quale il mercante Antonio si rivolge per permettere all’amico Bassanio (magistralmente interpretato da Francesco Maccari-nelli) di corteggiare la ricca Porzia. Shylock pretende come obbligazio-ne, se la somma non sarà pagata il

giorno fissato, il diritto di prendere una libbra diLa storia narrata si conclude con un lieto fine, dive la giustizia trionfa al di sopra di tutto con una sentenza che sembra dar ad ognuno ciò che merita, anche se rimane l’intima sen-sazione che tutto quanto sia stato conquistato con l’inganno ed il dena-ro, che lascia ai giovani la delusione e l’incertezza ed ai vecchi la solitudine e l’amarezza.

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5 dicembre 2014 ore 21:00

LELLO ARENAL’AVAROdi Moliere

ConFabrizio Vona e Francesco Di Trio

regia di Claudio Di PalmaBON VOYAGE PRODUZIONI

Anche se a m p i a -m e n t e

ispiratosi alla commedia Plau-tina, “L’avaro” di Molière è ca-ratterizzata da una struttura

ben diversa: è più lunga e presen-ta tematiche diverse quali quelle dell’amore e del matrimonio.“L’avaro”, insieme a “Tartufo”, a “Il malato immaginario”, a “Il bor-ghese gentiluomo”, è una delle grandi commedie di Molière, una delle più note, delle più celebrate, delle più rappresentate ed anche una delle più imitate.“L’avaro” è del 1668 e non riscosse subito un grande successo; questo arrivò più tardi, a poco a poco, fino ad essere considerata la migliore delle commedie di Molière. Ha del-le caratteristiche che la rendono una commedia straordinariamen-te completa e divertente, perché in essa Molière vi ha messo den-tro tutti gli ingredienti, i motivi,

gli intrecci, le scene farsesche, che rendono esilarante una “pièce” co-mica.La storia narra dell’avaro Arpago-ne e delle sue vicende che si dipa-nano portandoci in un mondo di intrighi e sotterfugi che nella sua intenzione hanno lo scopo di non mettere a repentaglio la propria ricchezza, anche a costo di mettersi contro i figli.Matrimoni non graditi, alleanze, furti, progetti sfumati, equivoci sono il centro di un intreccio che ci conduce all’interno della storia nella quale non mancano dialoghi diventati celebri pezzi del Teatro comico di tutti i tempi. Un classico diretto in un nuovo allestimento da Claudio Di Palma con Lello Are-na che, reduce dal grande successo di “Capitan Fracassa” in scena da due stagioni, affronta, dopo “Ge-orge Dandin” e “Tartufo”, per la terza volta un testo di Molière in un ruolo, Arpagone, che, come scrive Squarzina, «ha in sé nello stesso tempo il tragico e il comico».Chiedere al servo del figlio di mo-

strare le altre due mani o imporre con trovata originale al cuoco/coc-chiere di predisporre il castagnac-cio fra i primi piatti di un pranzo, sono manifestazioni del carattere di Arpagnone, ostaggio di un im-pulso più forte di lui; scene tanto più esilaranti in quanto bastereb-be ben poco a farle diventare og-gettivamente dolorose. Giovanni Macchia nel “Silenzio di Molière” parla di «una maschera in cui il do-lore, dissimulato col riso, diventa smorfia atroce». È questa dialet-tica, sempre in atto del coesistere nel cuore umano del “carnefice” e della “vittima” a imprimere alla commedia il marchio del grande teatro. Lello Arena, in preceden-za, ha calcato le scene del Plautus Festival nel 2009, in “La tempesta” di William Shakespeare, e nel 2012 il “Capitan Fracassa” di Théophile Gautier. In precedenza “L’avaro” è andato in scena al Plautus Festival altre tre volte: nel 1981 e nel 2003 con Mario Scaccia, e nel 1989 con Mario Carotenuto.

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5 gennaio 2015 ore 21:00

BALLETTO DI MOSCALO SCHIACCIANOCIdi Pyotr Ilyich Tchaikovsky

Diretto da Elik MelikovEURO EVENTI

Diretta da Anatoly Emelya-nov, il Balletto di Mosca “Royal Ballet of Moscow”

fu fondata nel 1997. Il Corpo di Ballo annovera tra le sue fila ballerini di grande esperienza e raffinatezza artistica, provenien-ti dai migliori teatri russi. Punta di diamante della compagnia è la splendida étoile Julia Golitci-na, già solista del famoso Eifman Ballet. Nel corso degli anni, que-sta prestigiosa compagnia ha re-alizzato importanti tourneés in

Inghilterra, Irlanda, Stati Uniti, Thailandia, Cina, Giappone, Isra-ele, Messico, San Salvador, Costa Rica, Svezia, Germania, Francia, Spagna e Portogallo, riscuotendo un grande successo internaziona-le. La loro filosofia artistica pre-vede non solo la messa in scena dei grandi classici del balletto, ma anche la creazione di un re-pertorio moderno di più ampio respiro, rivolto ad un pubblico sempre più vasto e al contempo esigente.

Il repertorio della Compagnia in-clude grandi titoli quali Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, La Bella Addormentata, Giselle, Don Chisciotte, Romeo e Giu-lietta, Cenerentola, Biancaneve, Spartacus, e balletti in un atto come Carmen, Bolero, Danze Po-lovesiane, El Amor Brujo.

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17 gennaio 2015 ore 21:00

“DOPPIO SOGNO” (EYES WIDE SHUT)IVANA MONTI - CATERINA MURINO

GIORGIO LUPANO/ROSARIO COPPOLINOScritto e diretto da Giancarlo Marinelli dall’omonimo

racconto di Arthur SchnitzlerCOMPAGNIA MOLIèRE

Per la prima volta in Tea-tro la novella traumatica che fonde in modo assai

compiuto il sogno e la realtà, Freud e il romanzo d’appen-dice, e da cui Stanley Kubrick, con Eyes Wide Shut, ha tratto il suo ultimo capolavoro del tutto incompiuto.“Dopo il grande successo delle due stagioni di Elephant Man, cercavo un testo che possedes-se una caratteristica; darmi la possibilità, come drammatur-go e come regista, di creare personaggi multipli per i miei attori; un testo che fosse già teatro multiplo. Dove la storia fosse tante storie; dove la ve-

rità fosse tante verità; e dove, finalmente, l’amore, la morte, il senso di colpa, il peccato e il riscatto, affiorassero prepo-tentemente tutti insieme.In una Vienna innevata eppu-re caldissima, il dottor Frido-lin riceve la più imprevedibile delle confessioni dalla moglie Albertine: “Ti ricordi, l’estate scorsa, sulla spiaggia danese, quel giovane uomo? Se mi avesse chiamata, non avrei po-tuto oppormi. Ero pronta a sa-crificare te, la nostra bambina, tutto il mio futuro”.Dall’intima confidenza di un tradimento solo fantasticato all’ossessione che dura un’in-terminabile notte; dopo aver viaggiato negli inferi della mente e della carne, sullo sci-volo dell’alba, i due coniugi si ritrovano soli, smarriti, ma in-namorati più di prima.In fondo solo questo mi inte-

ressa: raccontare, (ancora una volta), i crimini, anche solo della fantasia, che attentano ogni giorno alla felicità della coppia; dire quanto sia dispe-rante dover amare e essere amati, facendo i conti con l’in-fantile terrore e la sadica ecci-tazione dell’abbandono; met-tere in scena la follia di chi, ad un certo punto della sua vita, è convinto che il dolore che su-biamo, in verità, sia la punizio-ne meritata a quel nostro ab-bandonare, tradire, violare chi ha scelto di essere, per sempre, nostro.Il teatro è amare gli attori. E odiare tutto ciò che riescono ad essere al posto nostro.” (Giancarlo Marinelli)

PRIMA NAZIONALE ASSOLUTA!!!

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23 gennaio 2015 ore 21:00

ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO“IL ”FLAUTO MAGICO”

Ispirato all’opera in due atti di Wolfgang Amadeus MozartDirezione musicale Mario Tronco

ROMAEUROPA FESTIVAL E LES NUITES DE FOURVIERE

Una rilettura dell’opera mo-zartiana a ritmo di jazz, rap, mambo, pop, attraverso tutte

le culture musicali del mondo così ben rappresentate dal gruppo mu-sicale legato all’omonima piazza ro-mana, nato in seno all’Associazione Apollo 11 e ideato e creato da Mario Tronco ed Agostino Ferrente.I musicisti diretti da Mario Tronco, che con Leandro Piccioni ha curatol’elaborazione musicale, sono anche i personaggi dell’Opera e rompono iltradizionale confine tra la buca d’or-chestra e il palcoscenico, inventan-

do un nuovo rapporto tra pubblico e scena. L’orchestra intreccia l’idea della partitura originale ai colori del-la nuova drammaturgia.Un “Flauto Magico” riletto, smon-tato, reinventato, rielaborato in sei lingue e a ritmo di jazz, rap, mambo, pop… come se l’opera di Mozart fa-cesse parte di tutte le culture musi-cali di Piazza Vittorio, come se fosse una favola tramandata in forma ora-le e giunta in modi diversi a ciascu-no dei nostri musicisti. Come accade ogni volta che una storia viene tra-smessa di bocca in bocca, le vicende

e i personaggi si trasformano, e an-che la musica si allontana dall’origi-nale, nel nostro caso diventando “Il flauto magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio”.Gli arrangiamenti di Mario Tronco e Leandro Piccioni rivelano ed esalta-no le potenzialità ed il bagaglio in-terculturale dell’Orchestra. Ciascun musicista porta la testimonianza di musiche, culture e religioni diverse, che si trovano riunite in questo pro-getto.Un Flauto contemporaneo, dunque, ambientato in una moderna societàmultirazziale. Non c’è da stupirsi al-lora se Tamino e Pamina, Papageno, Sarastro e gli altri personaggi canta-no in wolof, spagnolo, arabo, tede-sco, portoghese e inglese.Le originali scenografie fatte di ac-querelli che richiamano l’idea della favola e le didascalie disegnate su pannelli per i recitativi (come per la tecnica dei fotoromanzi), sono rea-lizzate da Lino Fiorito.L’atmosfera magica e sognante, vie-ne contrapposta al lato concreto dei musicisti che, per entrare nella parte, indossano i costumi disegnati da Or-tensia De Francesco.I temi e le armonie di Mozart strin-geranno la mano alla musica etnica e a quel particolare melange di pop, reggae, rock e jazz che contraddi-stingue l’Orchestra romana.

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6 FEBBRAIO 2015 ore 21:00

UMBERTO ORSINI“IL GIUOCO DELLE PARTI”

Di Luigi PirandelloCon Alvia Reale - Michele di Mauro - Flavio Bonacci

Regia di Roberto ValerioCOMPAGNIA ORSINI

Per ricordare una famosa e storica edizione della commedia, che fu data

all’Eliseo dalla Compagnia dei

Giovani, della quale anche lui fece parte per anni, Umberto Orsini porterà in giro questo spettacolo dedicandolo alla sua grande amica Rossella Falk, consapevole che l’intelligenza teatrale di Rossella non sareb-be indietreggiata di fronte ai piccoli tradimenti che questa versione propone. La vicenda di Leone Gala (Umberto Orsini), di Silia (Alvia Reale) e di Guido Venanzi (Michele Di Mauro), rispettivamente marito, mo-glie e amante che un intrigo di passioni, ricatti, offese vere o presunte porta alla necessaria e cruenta eliminazione di uno dei tre, è notissima. Nel ripro-porre questo testo (già inter-pretato da Orsini una quindici-na anni fa al Teatro Eliseo e poi in tournée per più di 200 repli-che) il giovane regista Roberto

Valerio ha immaginato un Le-one Gala che, sopravvissuto ai fatti narrati dalla commedia, cerchi di ripercorrerli con la te-stimonianza del ricordo. Ce ne offrirà inevitabilmente una vi-sione parziale e soggettiva am-pliando in tale modo i piani del racconto e facendolo piombare in un clima che mescola reale ed irreale, presente e passato, razionalità e follia.

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11 febbraio 2015 ore 21:00

LUCA DE FILIPPO“SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA”

Di Eduardo De FilippoLiberamente tratta da “La Fortuna si diverte” di A. Setti

Con Carolina RosiRegia di Armando Pugliese

COMPAGNIA DI TEATRO DI LUCA DE FILIPPO

Dopo il lavoro degli ultimi anni, durante i quali è stato rea-lizzato un puntuale appro-

fondimento sulla drammaturgia di Eduardo del primo dopoguerra, con Sogno di una notte di mezza sbor-nia la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo propone un nuovo pro-getto, questa volta specificatamente tematico, sui testi di Eduardo, in un percorso che porterà successivamen-te all’allestimento di “Non ti pago”, che lo stesso Eduardo definisce “una commedia molto comica che secon-do me è la più tragica che io abbia scritto” .Infatti “Sogno di una notte di mez-za sbornia” - scritta da Eduardo nel 1936 - ne è il prologo naturale: si parla di sogni, vincite al lotto, super-stizioni e credenze popolari di un’ umanità dolente, che solo in questo modo ha la capacità di pensare a un futuro migliore per sopravvivere al proprio presente.Questa commedia fu tratta da “La fortuna si diverte”, scritta da Athos Setti nel 1933 per la scena toscana; fu poi rappresentata nel 1934 da Ettore Petrolini in romanesco con il titolo “La fortuna di Cecè” e da An-gelo Musco in siciliano come “La Pro-fezia di Dante” per arrivare nel ’37 al

Teatro Umoristico dei De Filippo col titolo e l’adattamento che conoscia-mo, con numerose riprese durante le varie stagioni dato lo straordinario successo riscontrato. La commedia fu valutata dalle recensioni dell’epoca tra le più esilaranti che la compagnia Umoristica “I De Filippo” abbia mai messo in scena. “…Attraverso questo lavoro Eduar-do ha l’opportunità di indagare pro-fondamente sui linguaggi, le forme, i ritmi teatrali, […] di fare propria una commedia scritta da altri resti-tuendo alla collettività teatrale la sua identità di artista e di creatore.” (R. De Simone)Utilizzando lo stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla far-sa, Eduardo combina la forma della classica e antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che sa-ranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Al centro di “Sogno di una notte di mezza sbor-nia” c’è dunque il popolare gioco del lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte e i rap-porti sono fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.Nello sviluppo della commedia è inoltre presenza sostanziale la co-munità dei familiari e degli amici,

stretta intorno al protagonista ed al suo dramma forse più per egoistico interesse personale che per solidarie-tà e sostegno, una comunità grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia.E poi, soprattutto, c’è il finale che non chiude, ma rilancia una sorpre-sa che non si consuma mai, fra gio-co dell’esistenza e gioco della scena. Ancora una volta Eduardo, in modo ironico e intelligente, pungente e raffinato, ci propone un’occasione di riflessione sul nostro modo di stare al mondo.

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13 marzo 2015 ore 21:00

GIANFRANCO JANNUZZODEBORA CAPRIOGLIO

“E’ RICCA, LA SPOSO, L’AMMAZZO”dal film diretto da Elaine May

Adattamento teatrale di Maio Scalettacon Antonella Piccolo e Claudia Bazzano

Regio di Patrick Rossi GastaldiCOMPAGNIA MOLIèRE

Divertente commedia liberamente ispira-ta al celebre film del

1971 di Elaine May con Wal-ter Matthau ed al racconto di Jack Richtie.Un ricco scapolo ha scialac-quato tutti i soldi lasciatigli in eredità dal padre. Arriva-to alla bancarotta è costret-to a farsi prestare del denaro da un mafioso, a condizioni decisamente svantaggiose, per riuscire a far innamorare di sé una donna che sia però ricca e sola. Piuttosto che passare il resto della sua vita in miseria Henry è disposto a rinunciare alla sua vita di scapolo, ma solo tempora-nemente. Il suo piano infatti è quello di sposarla, uccider-

la, ereditare e ricominciare a godersi la vita come aveva fatto fino a quel momento.Nasce così una anomala e divertente storia d’amore tra l’ex milionario spiantato ed una ricca ma goffa eredi-

tiera appassionata di insetti, che si potrà uccidere o ama-re…Una inedita coppia di attori in scena per regalare al pub-blico novanta minuti all’in-segna del buonumore!

TEATRO SAVOIA - STAGIONE TEATRALE 2014-2015Centro di produzione teatrale regionale

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20 marzo 2015 ore 21:00

MARCO TRAVAGLIO“E’ STATO LA MAFIA”

di Marco Travagliocon

Valentina LodoviniPROMO MUSIC

Marco Travaglio rac-conta la storia della trattativa fra Stato

e Mafia, avviata dallo Stato nel 1992 e proseguita fino a oggi. Una storia di patti inconfessabili, di segreti e ricatti che hanno dato vita alla Seconda Repubblica e continuano a inquinare la

presunta Terza. Com’è suo costume, il giornalista nar-ra fatti drammatici in forma tragicomica, sottolineando gli aspetti grotteschi e ridico-li delle campagne di stampa negazioniste e giustificazio-niste scatenate da giornali e tv soprattutto dopo l’inter-cettazione delle telefonate

fra l’ex ministro Mancino, il presidente Napolitano e il suo consigliere giuridico che subito si attivò per de-vitalizzare e/o aggiustare le indagini della Procura di Pa-lermo. Le telefonate deposi-tate dai magistrati e dunque pubbliche, anche se subito censurate dai grandi media, verranno lette e spiegate sul palco.Come nel precedente spetta-colo “Anestesia totale”, Tra-vaglio sarà accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo da Valentino Corvino e sarà affiancato da Valentina Lodovini, che leggerà brani di grandi politici e intellet-tuali sulla buona politica, quella che rifiuta ogni trat-tativa e compromesso con la malavita e il malaffare.

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26 marzo 2015 ore 21:00

DANIELE PECCI“AMLETO”

di William Shakespeare

Regia di Filippo GiliCOMPAGNIA STABILE DEL MOLISE

E’ un progetto che nasce con Daniele Pecci – scrive Fillippo Gili nelle note di

regia. “Quando Daniele mi ha chiesto se volevo curare la re-gia di un Amleto con lui prota-gonista, è stato come ritrovarsi un ombrello sotto la pioggia. Era quello che attendevo. Ed è quello che faremo. Mette-re un ombrello sotto le infini-te chance di una lettura di un testo infinito. Un ombrello ce copra un sola parte di mondo, il palcoscenico della rappre-sentazione, ma spoglio di let-ture forzate, unitamente teso al gioco di analizzare perché, all’alba del ‘600, nacque un uomo che vide il mondo uscire dai suoi binari. Se si fa Amleto, oggi, nel trascendente ritmo biologico di un accavallarsi di scene, l’una dentro l’altra, è perché è infinita la malizia di Polonio, è perché è infinita la

cattiva coscienza di Gertrude, è perché è infinita la dannata verginità di Ofelia, è perché è infinita l’intuizione di Claudio: un impero, da Don Chisciotte, passando per il potere dell’a-tomo, fino ai microchip odierni e per chissà quanto ancora, si può mettere a soqquadro solo con l’ausilio di una goccia di ve-

leno. Con Amleto che si porta sulle spalle un peso che lo por-ta ai giorni nostri: quello di vi-vere nel mondo, senza esserci. Spettacolo semplice, spoglio, essenziale. Ferro. E legno. E re-lazioni. E stupore. E impossibi-lità di essere, modernamente, eroi.”

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31 marzo 2015 ore 21:00

TATO RUSSO“MENECMI

LA COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI”Da Paluto a Shakespeare nella riscrittura di Tato Russo

Regia di Livio GalassiIL TEATRO DI TATO RUSSO

Cavallo di battaglia del Tato Russo attore, Menecmi ,nella doppia versione de I due Ge-

melli napoletani, tratto da Plauto, ha avuto decine di riprese ed ha col-lezionato più di seicento repliche.La riscrittura originale di Tato dell’o-riginale plautino conserva tutto il suo plebeismo tutti i suoi caratteri di teatro popolare ma ne amplia il divertimento così da farlo diventa-re un capolavoro dell’arte comica. 18 volte confessò d’averlo visto uno spettatore innamorato. E insaziabili sono ogni anno le richieste di ripre-sa dello spettacolo in cui Tato Russo si consacrò attore specialissimo e dalla straordinaria comunicativa.«Sono venticinque anni che porto in giro per l’Italia i miei Menecmi, ispi-rati a Plauto: in tutto questo tempo è cambiata la mia età anagrafica, e mi è diventato faticoso interpretare due parti. Ma il pubblico e i teatri continuano a richiedermelo, e oggi mi ritrovo a inventarmi le forze per essere di nuovo in scena con que-sto mostruoso composto di fatica e di follia creativa. Ce la farò ancora una volta?».

NOTE DI REGIAI Menecmi è una libera elaborazio-

ne di Tato Russo da Menecmo di Plauto, oltre ad essere una delle più famose e forse, come la definisco-no alcuni, la commedia più plautina di Plauto. Tato Russo affidando le parti dei gemelli ad un unico atto-re ha ambientato la vicenda in una Napoli antica, la Neapolis dell’epo-ca. Ma nonostante che un gemello becero e volgare sia contrapposto all’altro, colto e intellettuale, che fa l’avvocato, entrambi i personaggi si esprimono in italiano. L’irrefrenabi-le, incontenibile, generoso regista e attore napoletano, versatile da sempre non solo come interprete ma anche come autore, innamora-to della prosa come del musical, ha riscritto la storia di Plauto non man-

cando di darle un tocco parteno-peo. E così l’esuberanza verbale, il termine plebeo, il lazzo, attraverso i quali Plauto ottiene la risata cras-sa, il divertimento gioioso, la comi-cità, qui raggiungono il massimo vigore dando clamore alla voce au-tentica che si innalza al di sopra di qualunque banale intellettualismo, alimentando le fondamentali pecu-liarità dell’autore sarsinate. L’origi-ne atellanica dell’arte plautina si fa più vicina sia alla metrica musicale del tempo che alla grassezza popo-lare voluta da Plauto.

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8 aprile 2015 ore 21:00

CARLO BUCCIROSSO“LA VITA E’ UNA COSA MERAVIGLIOSA...”

Scritto e diretto da Carlo BuccirossoCOMPAGNIA ENFI TEATRO

In un mondo che ha ormai smarri-to i valori rassicuranti dell’anima, le certezze più confortevoli, le an-

core di salvataggio di un’esistenza sempre più simile ad una lotta per la sopravvivenza, in cui lo stato e gli uomini chiamati a rappresentarlo appaiono sempre più come fanta-smi in cerca di legalità ed onestà decedute da tempo, la fuga dal rapporto sociale ed il rifugio tra le proprie mura domestiche appaiono soluzioni tristemente indispensabi-li per la ricostruzione della dignità ed il rafforzamento della propria fede, quella che tiene unito l’uomo al proprio nucleo familiare come un cordone ombelicale indissolubile! E sarà forse a quel punto che anche la più gigantesca, la più insuperabile, la più inesorabile delle crisi di un in-tero paese, forse di una intera uma-nità, sarà lasciata alle spalle come un ciclone che si allontana funereo e spietato a far danni in qualche al-tra parte del mondo, mentre la tua allegra famigliola, stretta a te, ti sorride felice, fiduciosa, rinsavita e speranzosa, consapevole e rigene-rata, dal ritorno tra le mura confor-tevoli del proprio bunker familiare! La riconquista della propria vita, straziata e mortificata, poi resti-

tuita da un cumulo di macerie alle quali nemmeno il più insensibile degli esseri umani sarebbe stato capace di sopravvivere! Sembra la trama di un costoso film catastro-fico hollywoodiano, e invece è solo la piccola squallida trama della vita del nostro misero paese...!

Carlo Buccirosso

Il protagonista Mario Buonocore (Carlo Buccirosso) si trova ad affron-tare guai con la guardia di finanza per un controllo fiscale a causa di un tenore di vita superiore a quel-lo che lo stipendio da capotreno gli possa permettere e per una serie di movimenti strani sul proprio conto corrente. Dopo un interrogatorio-interrogazione, il nostro protagoni-sta decide di ritirarsi nell’abitazione delle due sorelle in teoria per ricu-cire i rapporti, in pratica perché l’u-nico modo per risolvere i problemi con la guardia di finanza è quello di redimerle da uno stile di vita che Mario Buonocore non gradisce. E qui si aprono risvolti davvero ina-spettati, tra soldi nascosti e da na-scondere. Le due sorelle interpreta-te da Antonella Morea la “zitella” e Maria Del Monte “la vedova” sono

in realtà delle usuraie. In tutto que-sto fanno da contraltare tutti gli altri personaggi che a loro modo traggono profitto dall’ “azienda di famiglia”. Il protagonista vuole mettere ordine a questa situazione per restituire l’onore al buon nome della famiglia Buonocore. Il risulta-to è una commedia divertentissima con un retrogusto amaro che lascia spazio alla riflessione. In scena con Carlo Buccirosso: Peppe Miale, Ma-rio Porfito, Irene Grasso, Antonella Morea, Maria Del Monte, Serenella Tarsitano, Giordano Bassetti, Sergio D’Auria e Davide Marotta

TEATRO SAVOIA - STAGIONE TEATRALE 2014-2015Centro di produzione teatrale regionale

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17 aprile 2015 ore 21:00

ANGELA FINOCCHIARO“OPEN DAY”Di Walter Fontana

Regia di Ruggero CaraAGIDI SRL

Separati da tempo, mediamen-te tritati dalla vita, entrambi sui cinquanta: una madre e un pa-

dre si ritrovano faccia a faccia in un giorno importante: iscrivere la figlia quattordicenne alla scuola media superiore. Sembra facile, ma non lo è. Un semplice modulo da compilare diventa per i due ex-coniugi un inter-rogatorio insidioso, che li spinge a ri-percorrere la loro vita, in un crescen-do di sottile follia. Tra litigi interrotti da anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede mai, ma è al centro di tutto, licei chic con presidi analfabeti e incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a. C., si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa: perchè il passato non è sempre come te lo ri-cordi e il futuro non è mai come te lo immagini. Dopo i trionfi cinematografici e te-atrali con Miss Universo (2006/2008, scritto da Walter Fontana, diretto da Cristina Pezzoli; finalista Premio ETI- Olimpici del Teatro) e con La Scena, Angela Finocchiaro torna a collabo-rare con Walter Fontana, autore di

questo testo, per dar vita ad uno spettaco-lo ironico, tagliente e ricco di emozioni, nato da una doman-da che riguarda tutti noi: come si guarda al futuro quando non sai bene come comportar-ti col presente?Sulla scena, a dividere i tormenti di una fa-miglia alle prese con una figlia adolescente, Bruno Stori, che già ha recitato accanto ad Angela Finocchiaro in Pinocchia di Stefano Benni. La regia è affi-data a Ruggero Cara.

TEATRO SAVOIA - STAGIONE TEATRALE 2014-2015Centro di produzione teatrale regionale

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Prezzi biglietti Stagione teatrale 2014-2015

Prezzi Abbonamenti Stagione teatrale 2014-2015

Riduzioni biglietti: Over 65, Under 25

Associazioni, gruppi, C.R.A.L. etc • ogni 10 abbonamenti, 1 omaggioOrari Botteghino Teatro Savoia: ore 10:00 alle ore 13:00 • ore 16:00 alle ore 19:00