27 Gennaio La Giornata della Memoria - Didattica Orizzonte ... · La banalità del male...

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27 Gennaio Giornata della Memoria per non dimenticare, e liberare il nostro “mai più”

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27 GennaioGiornata della Memoria

per non dimenticare, e liberare il nostro “mai più”

La Giornata della Memoria

Il 27 Gennaio si celebra la Giornata della Memoria. Èil giorno dedicato al ricordo della Shoah, lo sterminiodel popolo ebraico da parte dei nazisti e i loro alleati.Una giornata per ricordare che, durante la secondaguerra mondiale, milioni di uomini, donne e bambinisono stati perseguitati con leggi razziali, strappati allavita e alle famiglie e internati nei lager da cui pochisarebbero tornati. Solo per la loro appartenenza allacomunità ebraica. È una pagina tragica della nostrastoria ed è importante non dimenticare.

Ad Auschwitz, il più terribile dei campi diconcentramento, è stata trovata una pietra, doveun prigioniero ha lasciato scritto con un chiodo:Chi mai saprà quello che è capitato qui? Nonsappiamo chi fosse, ma sappiamo che era unapersona che ha sofferto, come milioni di altri,indicibili sofferenze.

Il Dovere della Memoria

Ricordare le vittime è fondamentale.Le persone che si sono salvate hanno raccontatola loro storia e noi abbiamo il dovere di nondimenticarla. Col passare degli anni chi ha vissutoquella terribile esperienza non potrà raccontarla enoi potremmo dimenticarla.La memoria delle storie di quelle persone ci deveaiutare a costruire un mondo e un futuro migliorein cui quelle atrocità non si ripetano,

mai più!

Perché il 27 gennaio?

Tra gli Stati che hanno istituito la Giornatadella Memoria, l’Italia, con legge n. 211 del20 luglio 2000, ha scelto questa data perchéil 27 gennaio 1945 fu liberato il campo diAuschwitz dalle truppe sovietiche. La datadella Liberazione di Auschwitz è stata sceltaa simboleggiare la fine della Shoah e laliberazione d’Europa dal nazi-fascismo.

“Shoah” in ebraico significa “catastrofe”.Si riferisce alla vicenda più tragica della storia,quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, tra glianni ‘30 e ‘40 del Novecento, stabilirono con leleggi razziali di arrestare e rinchiudere tutti gliEbrei (in quanto Ebrei) nei campi di sterminio,per eliminare del tutto la loro razza ritenutainferiore. Stessa sorte toccò a Rom, slavi, neri,diversabili, omosessuali, a tutti coloro che,secondo i nazi-fascisti, non appartenevano allarazza ariana, considerata superiore.

Oggi può sembrare incredibile che possano essere successi quei fatti e uomini, donne e bambini di un intero popolo siano stati perseguitati, torturati e uccisi nei campi di concentramento: è tutto tragicamente vero ed ogni persona appena ragionevole prova vergogna e ribrezzo per quello che successe.

La banalità del male

Nondobbiamopensare che nazistiefascisti fosseropazzi: sarebbe facile liquidare lo sterminioaccusando solo uno o due folli. I capi nazi-fascistieranouominipolitici comealtri, istruitie intelligenti:sapevano quello che avevano deciso di fare. Losapeva Hitler, lo sapeva Mussolini e lo sapeva il Red’Italia che firmò le leggi razziali per perseguitaregli Ebrei. Lo sapevano tutti coloro che obbedironoa quelle leggi assurde, ingiuste e crudeli …

L’opposizione alla barbarie cominciò col ripudio dellalegge ingiusta. Come ha scritto Martin Luther King nellaLettera dal Carcere di Birmingham: Abbiamo unaresponsabilità non solo legale ma anche morale diobbedire a leggi giuste. Al contrario, abbiamo laresponsabilità morale di disobbedire a leggi ingiuste.Sono d’accordo con S. Agostino per cui: “Una leggeingiusta non è una legge”. Per porla nei termini di S.Tommaso: “Una legge ingiusta è una legge che non trovaradice né nella legge di Dio né nella legge degli uomini.Ogni legge che innalza la personalità umana è giusta.Ogni legge che degrada la personalità umana è ingiusta”.

La strada verso la giustizia e la pace èancora lunga: basta guardare a quanteguerre, dittature e discriminazioni sonoancora in atto in ogni parte del mondo.

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