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27 Gennaio 2009 la giornata DELLA MEMORIA Per non dimenticare sei milioni di persone uccise nei campi di sterminio Scuola Media Statale di San Cassiano Anno Scolastico 2008 - 2009

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27 Gennaio 2009

la giornata DELLA MEMORIA

Per non dimenticare sei milioni di persone uccise nei campi di sterminio

Scuola Media Statale di San Cassiano

Anno Scolastico 2008 - 2009

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Indice

• Classe I A (i Giusti ... l’unico raggio di luce nel buio della shoah)

• Classe II A (il dramma delle donne)

• Classe III A (lo sterminio nazista degli zingari ... l’olocausto dimenticato)

• Colonne sonore (testi)

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Anno Scolastico 2008 - 2009

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Noi ragazzi della I A abbiamo voluto dare un taglio diverso alla memoria

dell’ olocausto ricordando le persone che hanno

rischiato la loro vita per salvare gli ebrei dai campi di sterminio nazisti

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I A

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I AAndrea Negro

Matteo De Donno

Alessandro Petracca

Davide Greco

Luigi De Iaco

Simone De Iaco

Giorgio De Blasi

Antonio Monteduro

Rita Ciriolo

Barbara Longo

Marco De Iaco

Giovanni Ciriolo

Donato Negro

Erica Negro

Andrea Cutrino

Laura Lazzari

Matteo Montagna

Krystiana Herman

Donato Mariano

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Prof. Ssa daniela VerardoDocente di italiano, storia, geografia

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I GiustiL’ unico raggio di luce nel buio

abissale della Shoah

I A

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“Colui che salva la vita ad una sola persona, è come se salvasse la vita a

tutto il mondo”

CHI è UN GIUSTO?

• DEVE ESSERE UN NON EBREO;

• DEVE AVER AIUTATO/SALVATO DEGLI EBREI;

• NON DEVE AVER RICEVUTO IN CAMBIO corRISPETTIVO IN DENARO O ALTRO;

• LA LORO AZIONE DEVE ESSERE STATA COMPIUTA CON RISCHIO E PERICOLO. IL SALVATORE DOVEVA TROVARSI IN UNA SITUAZIONE DI CONSAPEVOLEZZA CHE COL SUO GESTO DI AIUTO AVREBBE POTUTO COSTARgLI LA VITA.

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I A

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I Giusti … Un aiuto concreto

Esistono 4 tipi di aiuto concreto che un giusto può aver dato ad un ebreo perseguitato:

• Nascondendolo in casa propria o presso istituzioni (ospedali, orfanotrofi, conventi,…)

• Fornendogli documenti falsi• Aiutandolo a scappare• Adottandolo temporaneamente (il

caso di molti ebrei salvati da famiglie cattoliche)

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I A

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Giorgio Perlasca è nato a Maserà (Padova)

nel 1910. Riuscì a proteggere, salvare

e sfamare giorno dopo giorno, oltre 5200 ungheresi ebrei ammassati in 5 case protette. Per 100 giorni.

Giorgio Perlasca si finse ambasciatore, medico e organizzatore della resistenza.

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I A

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Giovanni Palatucci Nato a Montella (Avellino) nel 1909. Questore di Fiume, avrebbe dovuto

contrastare la fuga degli ebrei e invece iniziò’ ad aiutarli fornendo loro documenti falsi. Riuscì a salvare 5000 ebrei.

Scoperto il suo piano, venne arrestato e trasferito nel campo di concentramento di DACHAU dove mori’ di stenti nel 1945 a soli 35 anni.

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Don Enzo Boni BaldoniParroco del Modenese che con il suo coraggio ha salvato da morte sicura molte famiglie di ebrei.

I A

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II AGiacomo Cancelli Alessio De Blasi

Miriana Catamo

Cecilia Frandesberg

Emma MonteduroMarta Foti

Giovanna Negro

Maria Beatrice Mitruccio

Negro Maria De Blasi MartinaPedone Miriam

Stefano Greco

Anna Grazia Del Sole

Ilenia Colella Jennifer Fanciullo

Jonhathan De Iaco

Samuele De IacoGraziana Cutrino

Davide Colella

Lorenzo De Iaco

Marta Ruggeri Petracca Rocco

Matteo Sancesario

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Prof. Ssa saverina nuzzoDocente di italiano, storia, geografia

Paolo Catamo

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UN PASSATO CHE SEMBRAVA SEPOLTO

Ogni anno si celebra la giornata della memoria.

Si ricordano sei milioni di morti nei campi di sterminio nazisti, a Dachau, Bergen-Belsen, Buchenwald.

Nella cittadina di Auschwitz, che oggi i polacchi hanno ribattezzato Oswiecim, su un muro una scritta ammonisce:

“Chi non conosce la storia, sarà costretto a riviverla”.

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II A

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LIANA MILLUuna voce per le donne dell’olocausto

Liana Millu è certamente una delle prime testimoni a descrivere in forma letteraria, con “il fumo di birkenau”, il sistema concentrazionario e di sterminio, con un approccio che vale la pena

ricordare.

La sua adozione di un punto di vista femminile ha lo scopo di portare alla luce il duplice trauma vissuto dalle donne, quello comune a tutti i

deportati e quello legato espressamente alla loro condizione.

II A

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IL FUMO DI BIRKENAU È il maggio del 1944 e siamo ad Auschwitz-Birkenau,

nel campo femminile situato proprio sotto i crematori; colonne di fumo vi si levano giorno e notte, a ricordare

che da quel luogo si esce solo ridotti in cenere Liana Millu sopravvive e dà voce ad alcune sue

sfortunate compagne di sventura che, altrimenti, sarebbero condannate a una doppia morte, quella

voluta dai loro aguzzini e quella dell’ oblio. L’ autrice assume la posizione di un io narrante che

mette al centro del racconto le vicende di alcune sue compagne di prigionia.

Il testo ci offre uno spaccato impressionante di quella condizione, riuscendo a comunicarci gli stati d’ animo,

i sentimenti, le emozioni, le speranze, le disillusioni che dominano tra le deportate.

II A

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Vorrei andare sola

Alena Synkovà(nata nel 1926, deportata nel ghetto nel 1942,

sopravvissuta)

Vorrei andare soladove c’è un’altra gente migliore

in qualche posto sconosciutodove nessuno uccide.

Ma forse ci andremo in tantiverso questo sogno,

- e perché non subito?

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II A

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L’ultima, proprio l’ultima,di un giallo così intenso, così

assolutamente giallo,come una lacrima di sole quando cade

sopra una roccia bianca- cosi’ gialla, così gialla!-

l’ultima,volava in alto leggera

aleggiava sicuraper baciare il suo ultimo mondo.

tra qualche giornosarà la mia settima settimana

di ghetto…ma qui non ho visto nessuna farfalla.

quella dell’altra volta fu l’ultima:le farfalle non vivono nel ghetto.

La farfalla Pavel Friedmann

(nato nel 1921, deportato nel ghetto nel 1942, morto ad Auschwitz nel 1944)

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II A

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I - II - III A

La vita e Il coraggio di un uomo

la tragedia di un popolo

raccontate in un film...

Video tratto dal film “Giorgio Perlasca”

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I - II - III A

La realta’ raccontata in tv

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I - II - III A

La realta’ raccontata in tv seconda parte

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III AAlessia Negro

Alberto Caputo

Debora De Giorgi

Andrès Guerriero Ruggeri

Marco Fanciullo

Andrea Paiano

Laura Mariano

Chiara De Giorgi

Marta lazzari

Marta fersini

Mattia Longo

Erika Calò

Elio De Donno

Salvatore Ciriolo

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Prof. Ssa rosanna carluccioDocente di italiano, storia, geografia

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NOI SINTINoi Sinti abbiamo una sola religione: la libertà.

In cambio di questa rinunciamo alla ricchezza, al potere, alla scienza, alla gloria.

Il nostro segreto sta nel godere ogni giorno le piccole cose che la vita ci offre e che gli altri uomini non sanno

apprezzare: una mattina di sole, un bagno nella sorgente , lo sguardo di qualcuno che ci ama.

È difficile capire queste cose.Zingari si nasce.

Ci piace camminare sotto le stelle, la nostra è una vita semplice, primitiva. Ci basta avere per tetto il cielo. Un

fuoco per scaldarci e le nostre canzoni quando siamo tristi.

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III A

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DEPORTAZIONEdi Vittorio Majer Pasquale detto Spatzo

Cielo rosso di sangue,Di tutto il sangue dei Sinti

Che a testa china e senza patria, Stracciati, affamati scalzi,

Venivano deportati,Perchè amanti della pace e della liberta’,

Nei famigerati campi di sterminio.Guerra che pesi come vergogna eterna sul cuore dei

morti e dei vivi, Che tu sia maledetta.

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III A

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Se non fossi nato Zingaro (T’nas velto har sinto)

di Vittorio Majer Pasquale detto Spatzo

Se non fossi nato zingaro Non amerei la luce, Non godrei appieno

I colori dei fiori. Se non avessi sofferto

Non potrei aprireIl cuore alla speranza,

Non sarei felice Di essere zingaro.

Se non fossi stato senza amore Non sentirei così forte

La gioia di un abbraccio, La potenza d’un respiro,

L’intensità di una carezza.Se non fossi stato calpestato

Proprio perché zingaro … Non sarei felice

D’essere un uomo zingaro.

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III A

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Sogno d’infanzia zingara Ricordo verdi boschi

vallate di sogni profumo di caffè al mattino

scricchiolio di ruote alla partenza dei carri

verso il lungo cammino. Conosco il bosco

conosco la strada conosco la libertà.

Gli alberi e i sassi mi insegnavano storie antiche,

saggezza degli avi. E il vento sussurrava

melodie lontane di musiche zingare.

Amo il bosco amo la strada amo la libertà.

Il sogno d’infanzia è svanito per sempre.

Cemento e muri e case ammucchiate.

E l’unica strada mi porta indietro.

Perché mi togli il bosco perché mi togli la strada perché mi togli la libertà?

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III A

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Libero come la musica zigana

Sono nato sotto una tendain una notte d’estate

in un accampamento zingaroai margini della citta’.

I grilli mi cantavano la ninna nannala luna mi fasciava di raggi d’oro

e le donne vestivano gonne fiorite.Sono cresciuto su un carrodalle ruote scricchiolanti.

Eravamo ragazzisenza ieri e senza domani

mendicavamo il pane nella pioggia e al solecorrevamo incontro ai nostri sogni

alle nostre fantasie nel bosco.Ora sono diventato grande

la mia tenda e’ distruttail mio carro si e’ fermato.

Ma cammino ancora per essere liberocome il vento che scuote il bosco

come l’acqua che scorre verso il marecome la musica di un violino zigano.

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Anno Scolastico 2008 - 2009 III A

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“Il mondo può cambiare”

“Non abbiate paura di avere il Coraggio”

Papa Giovanni Paolo II

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I - II - III A

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Uno di noi Eugenio Finardi

E se Dio fosse uno di noi Solo e perso come noi E se Lui fosse qui Seduto in fronte a te Diresti sempre sì O chiederesti: "Perché mai ci hai messo qui Con tutte queste illusioni E tentazioni e delusioni E, e, poi perché E, se, se Dio c'é E, se, e se c'é E se Dio fosse uno di noi Solo e perso come noi Anche Lui con i Suoi guai Nessuno che Lo chiama mai... 

Io so cosa farei Lo guarderei dritto negli occhi E chiederei Se c'era almeno una ragione O se é una punizione Oppure é stato solo un caso O una disattenzione E dai, se ci sei E dai, come mai E dai, se lo sai E se Dio fosse Uno di noi Solo e perso come noi Anche Lui con i Suoi guai Nessuno che Lo chiama mai Solo per dire:"Come stai?" E invece chiedono attenzioni Di far miracoli e perdoni Oppure dare assoluzioni Nessuno che Lo chiama mai Solo per dire:"Come stai?"

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I - II - III A

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One of usJoan osborn

If God had a name, what would it beAnd would you call it to his faceIf you were faced with him in all his gloryWhat would you ask if you had just one questionYeah God is greatYeah yeah God is goodYeah yeah yeah yeah yeahWhat if God was one of usJust a slob like one of usJust a stranger on the busTrying to make his way homeIf God had a face what would it look likeAnd would you want to seeIf seeing meant that you would have to believeIn things like heaven and Jesus and theSaints and all the prophets

And yeah yeah God is greatYeah yeah God is goodYeah yeah yeah yeah yeah

What if God was one of usust a slob like one of usJust a stranger on the busTrying to make his way homeTrying to make his way homeBack to heaven all aloneNobody calling on the phone'Cept the Pope may be in RomeYeah yeah God is greatYeah yeah God is goodYeah yeah yeah yeah yeahWhat if God was one of usJust a slob like one of usJust a stranger on the busTrying to make his way homeTrying to make his way homeLike a holy Rolling StoneUp to heaven all aloneTrying to make his way homeNobody calling on the phone'Cept the Pope may be in Rome'Cept the Pope may be in Rome

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I - II - III A

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Everybody Hurts – R.E.M

When the day is long and the night, the night is yours alone,

When you're sure you've had enough of this life, well hang on

Don't let yourself go, everybody cries and everybody hurts sometimes

Sometimes everything is wrong. Now it's time to sing along

When your day is night alone, (hold on, hold on)If you feel like letting go, (hold on)

When you think you've had too much of this life, well hang on

'Cause everybody hurts. Take comfort in your friends

Everybody hurts. Don't throw your hand. Oh, no. Don't throw your hand

If you feel like you're alone, no, no, no, you are not alone

If you're on your own in this life, the days and nights are long,

When you think you've had too much of this life to hang on

Well, everybody hurts sometimes,Everybody cries. And everybody hurts sometimes

And everybody hurts sometimes. So, hold on, hold on

Hold on, hold on, hold on, hold on, hold on, hold on

Everybody hurts. You are not alone

Tutti Soffrono – R.E.M

Quando il giorno e’ lungo e la notte, la notte e’ solo tua,

Quando sei sicuro che ne hai avuto abbastanza di questa vita, resisti

Non lasciarti andare, tutti piangono e tutti soffrono a volte

A volte tutto è sbagliato. ora è tempo di cantare insieme

Quando il tuo giorno è notte , solo(resisti, resisti)

Se ti senti come se stessi andando via (resisti, resisti)

quando pensi di averne avuto abbastanza di questa vita, resisti

Tutti soffrono. trova consolazione nei tuoi amici

Tutti soffrono. non rovesciare la tua mano. oh no. non rovesciare la tua mano

Se senti di essere solo, no, no, no,non sei solo

Se sei solo in questa vita, I giorni e le notti sono lunghe.

Quando pensi di averne avuto abbastanza di questa vita da resistere

Beh tutti soffrono a volte. Tutti piangono. e tutti soffrono a volte.

E tutti soffrono a volte . allora, resisti, resisti

Resisti . resisti. resisti. resisti. resisti (tutti soffrono, non sei solo)

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