25.01.2014 corriere ve ed. venezia in vendita tre quarti del vega

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MESTRE — Sul mercato non c’è solo il Lybra, l’edificio più lungo che corre parallelo a via della Libertà. I 6 milioni e 490 mila euro che la sua vendi- ta dovrebbe portare nelle cas- se della Vega Scarl sono un buon punto di partenza, ma so- no meno di un terzo della som- ma necessaria alla società per saldare al 100 per cento, come promesso, i creditori. E dun- que nella lista della spesa (de- gli altri) finiscono anche l’edi- ficio chiamato «Auriga», che di fatto è la prosecuzione del primo verso via delle Indu- strie (stima: 5 milioni e 720 mi- la euro), il terreno ex Agip a ri- dosso del Vega 2 (stima: 7 mi- lioni e 130 mila euro) e l’area cosiddetta «Pandora», dove è previsto un nuovo edificio di cui c’è già una concessione edi- lizia ritirata (stima: 725 mila euro). Insomma, tre quarti del- le attuali proprietà immobilia- ri di Vega — circa 20 milioni su 26,5, secondo le stime — so- no in vendita: resteranno solo il Pegaso (incubatore e uffici della società), la Porta dell’In- novazione (che in realtà è del Comune di Venezia, che l’ha dato in concessione fino al 2025), l’Antares (sala conferen- ze) e la torre Hammon. Con i 700 mila euro che do- vrebbero derivare dalla dismis- sione della partecipazione in Venezia Tecnologie, i 758 mila euro di crediti da riscuotere (al 29 luglio scorso) e i 105 mi- la liquidi sul conto corrente, fanno un totale di 21,6 milioni di euro che Vega è pronta a mettere sul piatto della bilan- cia, come indicato nel piano di concordato preventivo predi- sposto dall’avvocato France- sco Mercurio e depositato ieri mattina alla sezione fallimen- tare del tribunale di Venezia. Numeri sulla carta, ma che po- trebbero anche crescere, visto che sono state inserite le sti- me minime del «range» forni- to dalla Reag (Real estate advi- sory group). Numeri sufficien- ti a coprire un passivo che nel piano viene indicato proprio in 21,6 milioni: 16,2 di debiti, altri 5,4 di spese e accantona- menti. A gravare in particolar modo sui conti della società sono gli 8 milioni di debiti nei confronti delle banche e i 5 mi- lioni verso i fornitori, oltre a 2,3 milioni di debiti «verso al- tri» (tra cui 1,8 milioni nei con- fronti del ministero dell’Am- biente per le bonifiche e 136 mila euro di Imu al Comune di Venezia, che è socio di maggio- ranza con il 37,3%). Da qui è stata avviata una spending review serrata, affida- ta al nuovo ad Tommaso Santi- ni: nel mirino sono finiti in pri- mis gli elevatissimi costi ener- getici, a causa di un contratto capestro con Vega Energie rite- nuto oggi del 20 per cento più pesante dei valori di mercato e che preveva anche l’uso gratui- to per un sistema fotovoltaico sul tetto che rende potenzial- mente 800 mila euro annui. Ora il servizio — dopo che Ve- ga Energie ha «staccato la cor- rente» la scorsa estate (ora ci sarà sicuramente una causa ci- vile) — è affidato a Veritas, con un piano di dimezzamen- to dei costi, che passeranno da- gli 1,4 di quest’anno ai quasi 800 mila degli anni prossimi. L’ex fornitore nel piano è accu- sato di aver «lucrato extra-uti- li». Oltre a questo contratto, Vega ha chie- sto al tribuna- le di dichiara- re sciolti an- che quelli con la società che gestisce i po- sti auto, quel- la della ristora- zione e quello di Voip e Wi-Fi (ritenuto sovra- dimensionato). Sotto la mannaia sono desti- nati a finire anche i lavoratori. Il costo del lavoro per i 13 di- pendenti era a inizio anno di un milione e 62 mila mila eu- ro, ma già a luglio, con l’uscita dell’ex direttore generale Mi- chele Vianello, la cifra si è ri- dotta di 224 mila euro (il suo compenso annuo). Grazie al mancato rinnovo di un con- tratto e a un accordo per la ri- duzione di orari e compensi, si è riusciti a portarlo a 630 mi- la. «Per effetto della ristruttu- razione che si porrà in essere nel settore in- novazione, la forza lavoro dovrà essere purtroppo ri- dimensiona- ta», è scritto nel piano, do- ve pure si promette un ricollocamento. E una nuova stangata arriverà con la vendi- ta degli immobili, stimata nel- l’arco di 4 anni, tanto che nel 2017 si ipotizza una spesa per il personale di 230 mila euro. Un terzo di adesso. Alberto Zorzi © RIPRODUZIONE RISERVATA La società: sciogliere anche i contratti di park, bar, wi-fi Patteggia cameriera che clonava le carte Veneto Sviluppo l’auto non è di Peretti 21,6 Il passivo La società ha 21,6 milioni di passivo: 16,2 di debiti (tra cui 8 con le banche, 5 verso fornitori e 1,8 verso il ministero dell’Ambiente) e 5,4 di accantonamenti Il capestro La crisi Depositato il concordato. Sul mercato Lybra, Auriga e Vega 2: obiettivo 20 milioni Al Vecio Pozzo Errata corrige I legali chiedono al tribunale di rescindere l’«accordo-capestro» per l’energia e quello delle reti In vendita tre quarti del Vega Dipendenti: costi da dimezzare VENEZIA — Quando i clienti le passavano la carta di credito, prima di pagare la strisciava in uno skimmer che nascondeva nel grembiule. Così Mihaela Grigoras, 26enne rumena, cameriera al ristorante Vecio Pozzo, aveva rubato oltre 200 codici, che poi venivano clonati dai complici, tra cui il fidanzato Catalin Radu Dascalu, 28 anni. Ieri i due, difesi dall’avvocato Mauro Serpico, hanno patteggiato 2 anni di reclusione di fronte al gip Roberta Marchiori. (a.zo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA — L’auto di servizio messa da Veneto Sviluppo a disposizione del vice direttore generale della società non è utilizzata da Antonio Peretti, come erroneamente indicato nell’articolo pubblicato il 22 gennaio a pagina 2, bensì dall’altro vice direttore generale della finanziaria della Regione, Luca Felletti, che come si legge nella delibera approvata dalla giunta ha concordato il benefit come parte della propria retribuzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 11 Venezia e Mestre Corriere del Veneto Sabato 25 Gennaio 2014 VE

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MESTRE — Sul mercatonon c’è solo il Lybra, l’edificiopiù lungo che corre parallelo avia della Libertà. I 6 milioni e490 mila euro che la sua vendi-ta dovrebbe portare nelle cas-se della Vega Scarl sono unbuon punto di partenza, ma so-no meno di un terzo della som-ma necessaria alla società persaldare al 100 per cento, comepromesso, i creditori. E dun-que nella lista della spesa (de-gli altri) finiscono anche l’edi-ficio chiamato «Auriga», chedi fatto è la prosecuzione delprimo verso via delle Indu-strie (stima: 5 milioni e 720 mi-la euro), il terreno ex Agip a ri-dosso del Vega 2 (stima: 7 mi-lioni e 130 mila euro) e l’areacosiddetta «Pandora», dove èprevisto un nuovo edificio dicui c’è già una concessione edi-lizia ritirata (stima: 725 milaeuro). Insomma, tre quarti del-le attuali proprietà immobilia-ri di Vega — circa 20 milionisu 26,5, secondo le stime — so-no in vendita: resteranno soloil Pegaso (incubatore e ufficidella società), la Porta dell’In-novazione (che in realtà è delComune di Venezia, che l’hadato in concessione fino al2025), l’Antares (sala conferen-ze) e la torre Hammon.

Con i 700 mila euro che do-vrebbero derivare dalla dismis-sione della partecipazione inVenezia Tecnologie, i 758 milaeuro di crediti da riscuotere(al 29 luglio scorso) e i 105 mi-la liquidi sul conto corrente,fanno un totale di 21,6 milionidi euro che Vega è pronta amettere sul piatto della bilan-cia, come indicato nel piano di

concordato preventivo predi-sposto dall’avvocato France-sco Mercurio e depositato ierimattina alla sezione fallimen-tare del tribunale di Venezia.

Numeri sulla carta, ma che po-trebbero anche crescere, vistoche sono state inserite le sti-me minime del «range» forni-to dalla Reag (Real estate advi-

sory group). Numeri sufficien-ti a coprire un passivo che nelpiano viene indicato proprioin 21,6 milioni: 16,2 di debiti,altri 5,4 di spese e accantona-

menti. A gravare in particolarmodo sui conti della societàsono gli 8 milioni di debiti neiconfronti delle banche e i 5 mi-lioni verso i fornitori, oltre a2,3 milioni di debiti «verso al-tri» (tra cui 1,8 milioni nei con-fronti del ministero dell’Am-biente per le bonifiche e 136mila euro di Imu al Comune diVenezia, che è socio di maggio-ranza con il 37,3%).

Da qui è stata avviata unaspending review serrata, affida-ta al nuovo ad Tommaso Santi-ni: nel mirino sono finiti in pri-mis gli elevatissimi costi ener-getici, a causa di un contrattocapestro con Vega Energie rite-nuto oggi del 20 per cento piùpesante dei valori di mercato eche preveva anche l’uso gratui-to per un sistema fotovoltaicosul tetto che rende potenzial-mente 800 mila euro annui.Ora il servizio — dopo che Ve-ga Energie ha «staccato la cor-rente» la scorsa estate (ora ci

sarà sicuramente una causa ci-vile) — è affidato a Veritas,con un piano di dimezzamen-to dei costi, che passeranno da-gli 1,4 di quest’anno ai quasi800 mila degli anni prossimi.L’ex fornitore nel piano è accu-sato di aver «lucrato extra-uti-li». Oltre a questo contratto,Vega ha chie-sto al tribuna-le di dichiara-re sciolti an-che quelli conla società chegestisce i po-sti auto, quel-la della ristora-zione e quellodi Voip e Wi-Fi (ritenuto sovra-dimensionato).

Sotto la mannaia sono desti-nati a finire anche i lavoratori.Il costo del lavoro per i 13 di-pendenti era a inizio anno diun milione e 62 mila mila eu-ro, ma già a luglio, con l’uscitadell’ex direttore generale Mi-

chele Vianello, la cifra si è ri-dotta di 224 mila euro (il suocompenso annuo). Grazie almancato rinnovo di un con-tratto e a un accordo per la ri-duzione di orari e compensi,si è riusciti a portarlo a 630 mi-la. «Per effetto della ristruttu-razione che si porrà in essere

nel settore in-novazione, laforza lavorodovrà esserepurtroppo ri-dimensiona-ta», è scrittonel piano, do-v e p u r e s ipromette un

ricollocamento. E una nuovastangata arriverà con la vendi-ta degli immobili, stimata nel-l’arco di 4 anni, tanto che nel2017 si ipotizza una spesa peril personale di 230 mila euro.Un terzo di adesso.

Alberto Zorzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

La società: sciogliere anche i contratti di park, bar, wi-fi

Patteggia camerierache clonava le carte

Veneto Sviluppol’auto non è di Peretti

21,6Il passivoLa società ha 21,6milioni di passivo:16,2 di debiti (tracui 8 con lebanche, 5 versofornitori e 1,8verso il ministerodell’Ambiente) e5,4 diaccantonamenti

Il capestro

La crisi Depositato il concordato. Sul mercato Lybra, Auriga e Vega 2: obiettivo 20 milioni

Al Vecio PozzoErrata corrige

I legali chiedono altribunale di rescinderel’«accordo-capestro» perl’energia e quello delle reti

In vendita tre quarti del VegaDipendenti: costi da dimezzare

VENEZIA — Quando i clienti le passavano lacarta di credito, prima di pagare la strisciavain uno skimmer che nascondeva nelgrembiule. Così Mihaela Grigoras, 26ennerumena, cameriera al ristorante Vecio Pozzo,aveva rubato oltre 200 codici, che poivenivano clonati dai complici, tra cui ilfidanzato Catalin Radu Dascalu, 28 anni. Ierii due, difesi dall’avvocato Mauro Serpico,hanno patteggiato 2 anni di reclusione difronte al gip Roberta Marchiori. (a.zo.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

VENEZIA — L’auto di servizio messa daVeneto Sviluppo a disposizione del vicedirettore generale della società non èutilizzata da Antonio Peretti, comeerroneamente indicato nell’articolopubblicato il 22 gennaio a pagina 2, bensìdall’altro vice direttore generale dellafinanziaria della Regione, Luca Felletti, checome si legge nella delibera approvatadalla giunta ha concordato il benefit comeparte della propria retribuzione.

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11Venezia e MestreCorriere del Veneto Sabato 25 Gennaio 2014

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