2212 Reggio 12 - icpertini1.edu.it · insieme a tutti i miei amici, an-che quelli di Fogliano....

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VENERDÌ 22 DICEMBRE 2017 12 NOTTE DI LUCE - EMOZIONI E S O L I DA R I E T À SENZA BARRIERE LA VOCE DELLA SCUOLA I progetti solidali della scuola Tassoni A sin. gli alunni della classe ter- za; sotto e a de- stra i disegni per il progetto “Avo” Gli alunni della 5ª tra i protagonisti dell’evento in centro I bambini di terza elementare della scuola elementare “Ales- sandro Tassoni”di Canali hanno partecipato a diversi progetti. Molto importanti il progetto “Pediatria”, che prevedeva di donare giocattoli ai bambini ri- coverati in ospedale, e quello le- gato ad “Avo”, l’Associazione dei Volontari Ospedalieri che hanno ricevuto dagli scolari frasi per- sonali dedicate alle persone rico- verate. I bambini, divisi in gruppi, han- no commentato i progetti a cui hanno collaborato. SUSANNA, ALBERTO, LORENZO, VIOLA «La nostra classe ha donato dei libri di Natale, un Memory, pen- narelli e altre cose. Mi piacerebbe molto avere tanti giocattoli, se fossi in ospedale. Nella nostra classe, la maestra Cecilia ci ha fatto preparare un biglietto di pronta guarigione da appendere all’albero in pediatria. Per rende- re colorato e gioioso il ricovero dei bambini abbiamo pensato a diverse cose che si potrebbero portare a loro: Alberto portereb- be dei palloncini, Lorenzo vor- rebbe mettere dei fiori nella sala giochi, Susanna vorrebbe dipin- gere la stanza del colore preferito dei bambini». ELISA, MIA «Per il progetto pediatria, noi e i nostri amici abbiamo donato molti giocattoli per i bambini am- malati, per renderli più coraggio- si e farli ritornare prima dalla loro famiglia, a casa. A noi piacerebbe ricevere quei giocattoli perché è davvero un pensiero dolce “do- nare” e, se fossimo al loro posto, ringrazieremmo con tutte le no- stre forze chi ci ha donato un pro- prio gioco. La nostra classe ha an- che preparato dei bigliettini con delle letterine per rassicurarli e per renderli felici, da attaccare all’albero, in ospedale. Potrem- mo fare ancora di più: potremmo creare un cuore gigante con scritti i nomi dei bimbi ammalati, per scaldarli di amore». ANDREA L. «In questo progetto ci hanno chiesto di portare giocattoli e li- bri. Io ho donato giochi di società. Mi piacerebbe ricevere questi do- ni, perchè i giocattoli che hanno portato i miei amici erano molto belli! La classe ha donato molti giochi, molti libri e il bigliettino da attaccare all'albero della pe- diatria. Secondo me, per rendere un po' più colorato e gioioso il ri- covero dei bambini, si potrebbe fare una letterina tutti i mesi». LAURA , LEO, MATTIA ,PIETRO «Per il progetto AVO ogni anno viene proposto un tema. Quello di quest’anno sono state le mani colorate. Gli anni scorsi abbiamo realizzato dei fiori con la carta e delle lettere con la stoffa. La parte più bella del progetto è stata quando le maestre hanno dato i nostri pensieri alle signore dell’Avo». ARIANNA, FILIPPO C., FILIPPO B., EMMA «Il progetto “Avo” è un proget- to dove le scuole fanno dei dise- gni e piccoli lavoretti da regalare agli ammalati. Per il progetto ab- biamo prodotto in questi anni tante piccole cose: in prima un fiore con la carta, in seconda la nostra iniziale con la stoffa e que- st'anno l'impronta della nostra mano. La parte più bella del pro- getto è sicuramente quando gli ammalati ricevono il nostro rega- lo; ma è anche bello vedere il no- stro lavoro stampato sui piccoli calendari che ci regala il proget- to!». Mentre la classe lavorava sul progetto solidarietà, il gruppo composto da Giulia, Luca, An- drea C. e Miriam concludeva il cartellone della canzone a tema scelta per la festa di Natale “All together now”. Sabato 2 dicembre, per il quarto anno consecutivo, nel centro sto- rico di Reggio si è svolta una ma- nifestazione dedicata ai disabili chiamata “Notte di Luce”. Par- tendo da Piazza Fontanesi i par- tecipanti, seguendo un banda di musicisti, hanno percorso via San Carlo per raggiungere Piaz- za Prampolini, dove ha avuto luogo il concerto della band “Rulli Frulli”. SOFIA, ANGELICA, DAMARIS, GIULIA V., SARA «L’iniziativa è stata promossa da Farmacie Comunali Riunite e fa parte di un progetto chiamato “Città senza barriere”. Le “bar- riere” cui si fa riferimento sono sia quelle architettoniche (tutto ciò che ostacola la mobilità e l’accessibilità degli spazi citta- dini per le persone con disabili- tà), sia quelle mentali, spesso prima causa di emarginazio- ne». ILARIA, IRENE, VERONICA , DAVI - DE «Non appena arrivati in Piazza Fontanesi, siamo rimasti sbalor- diti dalle bellissime lucine che avvolgevano gli alberi della piazza e dalle candeline nei bic- chierini trasparenti che ne cir- condavano la base. Noi avevamo lanternine di cartone decorate con dentro delle luci a led: erano stupende. Successivamente ci siamo spostati in Piazza Pram- polini, dove hanno suonato i “Rulli Frulli”, un gruppo musi- cale che come strumenti utilizza materiali di recupero come pa- delle, bidoni di latta, pentole e cucchiai. A metà del concerto ci hanno sorpreso enormemente, sparando un colpo di cannone con dentro… dei coriandoli! Ab- biamo preso un grande spavento, ma è stato un vero spettacolo ve- dere i coriandoli variopinti scen- dere piano piano fino a terra». GIULIA B., DAVID, DIAR Occhi di emozioni. Gli occhi più veri sono quelli che non temono confronto. Gli occhi più sinceri sono quelli che non abbassano lo sguardo. Gli occhi più dolci sono quelli che si velano di emozioni. Gli occhi più severi possono essere i più sinceri. Gli occhi sono la porta della vita. Gli occhi dei disabili sono uni- ci al mondo. IRIS, CARLOTTA , MARGHERITA , MARIE, ACHILLE «Per noi “Notte di Luce” è una bellissima iniziativa, perché ci ricorda l’importanza delle per- sone disabili e quanto siano spe- ciali. A volte le sottovalutiamo, ma sbagliamo, perché hanno molte più qualità di quanto im- maginiamo nella nostra superfi- cialità. Spesso non le avvicinia- mo perché ci intimidiscono, ci mettono a disagio o ne abbiamo un po’ paura, ma è una cosa sciocca, perché loro sono come noi, e come noi possono donare amicizia, affetto e amore. I disa- bili hanno bisogno di noi, ma an- che noi abbiamo bisogno di loro. La diversità non deve essere un ostacolo per stare insieme: è quello che rende ognuno unico e speciale. TUTTI DIVERSI MA TUTTI UGUALI!!!». BEATRICE , ANDREA, MASSIMO, SIMONE «Simone M. ha partecipato all’iniziativa “Notte di Luce” ed è stato intervistato anche da “Te- lereggio”. Noi lo abbiamo inter- vistato e questo è ciò che ha det- to: “L’iniziativa è stata molto bella, anche perché all’inizio ero insieme a tutti i miei amici, an- che quelli di Fogliano. All’inizio Piazza Prampolini era tutta illu- minata dai lampioni, poi il sin- daco ha fatto il conto alla rove- scia e tutte le luci si sono spente e abbiamo acceso le nostre lan- terne. Erano coinvolti circa 3000 bambini, poi c’erano gli adulti e anche circa quaranta persone di- sabili. Per me “Notte di Luce” si- gnifica imparare a dare del tem- po a persone che hanno disabilità ma sono uguali a noi e divertirsi insieme». MARIA CLARA, ALBERTO, CA- ROLINA , FEDERICO, EDOARDO Hanno intervistato Carolina O., che ha partecipato a “Notte di Luce” «Per me “città senza barriere” significa una città senza barriere architettoniche, come scale e gradini, e senza barriere psico- logiche, comportamenti scorret- ti nei confronti dei disabili trat- tati erroneamente come persone inferiori. Mi è piaciuta molto l’atmosfera che vi era in piazza, molto rilassante ma allo stesso tempo gioiosa, con tutte quelle luci accese nel buio. Ho incon- trato il sindaco di Reggio Emilia, che ha salutato tutti i cittadini. Era vestito molto elegante, con camicia e cravatta». REGGIO Pediatria e Avo: I bambini di terza vicini agli ammalati

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VENERDÌ 22 DICEMBRE 201712

NOTTE DI LUCE - EMOZIONI E S O L I DA R I E T À SENZA BARRIERE

LA VOCE DELLA SCUOLA

I progetti solidali della scuola Tassoni

A sin. gli alunnidella classe ter-za; sotto e a de-stra i disegni per ilprogetto “Avo ”

Gli alunni della 5ª tra i protagonisti dell’evento in centro

I bambini di terza elementaredella scuola elementare “Ales -sandro Tassoni”di Canali hannopartecipato a diversi progetti.Molto importanti il progetto“Pe d i a t r i a ”, che prevedeva didonare giocattoli ai bambini ri-coverati in ospedale, e quello le-gato ad “Avo ”, l’Associazione deiVolontari Ospedalieri che hannoricevuto dagli scolari frasi per-sonali dedicate alle persone rico-ve r a t e .I bambini, divisi in gruppi, han-no commentato i progetti a cuihanno collaborato.

SUSANNA, AL B E RTO, LO R E N Z O,VIOLA

«La nostra classe ha donato deilibri di Natale, un Memory, pen-narelli e altre cose. Mi piacerebbemolto avere tanti giocattoli, sefossi in ospedale. Nella nostraclasse, la maestra Cecilia ci hafatto preparare un biglietto dipronta guarigione da appendereall’albero in pediatria. Per rende-re colorato e gioioso il ricoverodei bambini abbiamo pensato adiverse cose che si potrebberoportare a loro: Alberto portereb-be dei palloncini, Lorenzo vor-rebbe mettere dei fiori nella salagiochi, Susanna vorrebbe dipin-gere la stanza del colore preferitodei bambini».

ELISA, MIA«Per il progetto pediatria, noi e

i nostri amici abbiamo donatomolti giocattoli per i bambini am-malati, per renderli più coraggio-si e farli ritornare prima dalla loro

famiglia, a casa. A noi piacerebbericevere quei giocattoli perché èdavvero un pensiero dolce “do -nare” e, se fossimo al loro posto,ringrazieremmo con tutte le no-stre forze chi ci ha donato un pro-prio gioco. La nostra classe ha an-che preparato dei bigliettini condelle letterine per rassicurarli eper renderli felici, da attaccareall’albero, in ospedale. Potrem-mo fare ancora di più: potremmocreare un cuore gigante con scrittii nomi dei bimbi ammalati, perscaldarli di amore».

ANDREA L.«In questo progetto ci hanno

chiesto di portare giocattoli e li-bri. Io ho donato giochi di società.Mi piacerebbe ricevere questi do-ni, perchè i giocattoli che hannoportato i miei amici erano moltobelli! La classe ha donato moltigiochi, molti libri e il bigliettinoda attaccare all'albero della pe-diatria. Secondo me, per rendereun po' più colorato e gioioso il ri-covero dei bambini, si potrebbefare una letterina tutti i mesi».

LAU R A , LE O, MAT T I A ,PI E T RO«Per il progetto AVO ogni anno

viene proposto un tema. Quellodi quest’anno sono state le manicolorate. Gli anni scorsi abbiamorealizzato dei fiori con la carta edelle lettere con la stoffa. La partepiù bella del progetto è stataquando le maestre hanno dato inostri pensieri alle signoredell’Avo » .

ARIANNA, FILIPPO C., FILIPPOB., EMMA

«Il progetto “Avo ” è un proget-to dove le scuole fanno dei dise-gni e piccoli lavoretti da regalareagli ammalati. Per il progetto ab-biamo prodotto in questi annitante piccole cose: in prima unfiore con la carta, in seconda la

nostra iniziale con la stoffa e que-st'anno l'impronta della nostramano. La parte più bella del pro-getto è sicuramente quando gliammalati ricevono il nostro rega-lo; ma è anche bello vedere il no-stro lavoro stampato sui piccolicalendari che ci regala il proget-to!».

Mentre la classe lavorava sulprogetto solidarietà, il gruppocomposto da Giulia, Luca, An-drea C. e Miriam concludeva ilcartellone della canzone a temascelta per la festa di Natale “Alltogether now”.

Sabato 2 dicembre, per il quartoanno consecutivo, nel centro sto-rico di Reggio si è svolta una ma-nifestazione dedicata ai disabilichiamata “Notte di Luce”. Par-tendo da Piazza Fontanesi i par-tecipanti, seguendo un banda dimusicisti, hanno percorso viaSan Carlo per raggiungere Piaz-za Prampolini, dove ha avutoluogo il concerto della band“Rulli Frulli”.

SOFIA, ANGELICA, DAMARIS,GIULIA V., SARA

« L’iniziativa è stata promossada Farmacie Comunali Riunite efa parte di un progetto chiamato“Città senza barriere”. Le “bar -riere” cui si fa riferimento sonosia quelle architettoniche (tuttociò che ostacola la mobilità el’accessibilità degli spazi citta-dini per le persone con disabili-tà), sia quelle mentali, spessoprima causa di emarginazio-ne».

ILARIA, IRENE, VE RO N I C A , DAVI -DE

«Non appena arrivati in PiazzaFontanesi, siamo rimasti sbalor-

diti dalle bellissime lucine cheavvolgevano gli alberi dellapiazza e dalle candeline nei bic-chierini trasparenti che ne cir-condavano la base. Noi avevamolanternine di cartone decoratecon dentro delle luci a led: eranostupende. Successivamente cisiamo spostati in Piazza Pram-polini, dove hanno suonato i“Rulli Frulli”, un gruppo musi-cale che come strumenti utilizzamateriali di recupero come pa-delle, bidoni di latta, pentole ecucchiai. A metà del concerto ci

hanno sorpreso enormemente,sparando un colpo di cannonecon dentro…dei coriandoli! Ab-biamo preso un grande spavento,ma è stato un vero spettacolo ve-dere i coriandoli variopinti scen-dere piano piano fino a terra».

GIULIA B., DAV I D, DIAROcchi di emozioni.Gli occhi più veri sono quelli

che non temono confronto.Gli occhi più sinceri sono

quelli che non abbassano los g u a rd o .

Gli occhi più dolci sono quelliche si velano di emozioni.

Gli occhi più severi possonoessere i più sinceri.

Gli occhi sono la porta dellavita.

Gli occhi dei disabili sono uni-ci al mondo.

IRIS, CA R L OT TA , MA R G H E R I TA ,MARIE, ACHILLE

«Per noi “Notte di Luce” è unabellissima iniziativa, perché ciricorda l’importanza delle per-sone disabili e quanto siano spe-ciali. A volte le sottovalutiamo,ma sbagliamo, perché hanno

molte più qualità di quanto im-maginiamo nella nostra superfi-cialità. Spesso non le avvicinia-mo perché ci intimidiscono, cimettono a disagio o ne abbiamoun po’ paura, ma è una cosasciocca, perché loro sono comenoi, e come noi possono donareamicizia, affetto e amore. I disa-bili hanno bisogno di noi, ma an-che noi abbiamo bisogno di loro.La diversità non deve essere unostacolo per stare insieme: èquello che rende ognuno unico especiale. TUTTI DIVERSI MATUTTI UGUALI!!!».

BE AT R I C E , ANDREA, MA S S I M O,SIMONE

«Simone M. ha partecipatoall’iniziativa “Notte di Luce” ed

è stato intervistato anche da “Te -l e r eg g i o ”. Noi lo abbiamo inter-vistato e questo è ciò che ha det-to: “L’iniziativa è stata moltobella, anche perché all’inizio eroinsieme a tutti i miei amici, an-che quelli di Fogliano. All’inizioPiazza Prampolini era tutta illu-minata dai lampioni, poi il sin-daco ha fatto il conto alla rove-scia e tutte le luci si sono spentee abbiamo acceso le nostre lan-terne. Erano coinvolti circa 3000bambini, poi c’erano gli adulti eanche circa quaranta persone di-sabili. Per me “Notte di Luce”si -gnifica imparare a dare del tem-po a persone che hanno disabilitàma sono uguali a noi e divertirsiinsieme».

MARIA CLARA, AL B E RTO, CA-RO L I N A , FE D E R I C O, ED OA R D O

Hanno intervistato CarolinaO., che ha partecipato a “Nottedi Luce”

«Per me “città senza barriere”significa una città senza barrierearchitettoniche, come scale egradini, e senza barriere psico-logiche, comportamenti scorret-ti nei confronti dei disabili trat-tati erroneamente come personeinferiori. Mi è piaciuta moltol’atmosfera che vi era in piazza,molto rilassante ma allo stessotempo gioiosa, con tutte quelleluci accese nel buio. Ho incon-trato il sindaco di Reggio Emilia,che ha salutato tutti i cittadini.Era vestito molto elegante, concamicia e cravatta».

REGGIO

Pediatria e Avo:I bambini di terzavicini agli ammalati