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Serie di architettura e design FRANCOANGELI Simone Micheli Progettare l’hotel opera Visioni, percorsi, direzioni progettuali dal Grand Hotel a oggi

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Serie di architettura e designFRANCOANGELI

FrancoAngeliLa passione per le conoscenze

Un’analisi di ampio respiro sugli sviluppi presenti e futuri dello spa-zio ospitale contemporaneo; uno spazio la cui fisionomia è in fortemutamento e che per imprimersi nella memoria del visitatore dovràessere dotato di identità, unicità, straordinarietà e coeren-za configurandosi sempre più come “opera”.

Nel suo percorso intorno ai vari temi caratterizzanti l’hotelleriecontemporanea, l’autore riflette su come fare progettazione illu-minata e non convenzionale a 360 gradi in un settore chedeve essere sempre più capace di accogliere e interpretare al megliola complessità dei mondi dell’utente-cliente contemporaneo.

In primo piano nell’analisi del nuovo concetto di realtà ospitale in-contriamo temi come la sostenibilità di sistema e di proces-so, il rapporto fra progettazione di interni e architettu-re, l’utilizzo trasversale e “sociale” delle tecnologie, lenuove tematizzazioni dei centri benessere, le formeemergenti di ospitalità destinate alle varie “tribù”, checos’è l’hotel opera e il suo impatto sul territorio, mentrela comunicazione è il fil rouge che lega le varie componenti dell’uni-verso ospitale e turistico-ricettivo.

Il libro è arricchito da numerosi interventi su temi specifici del setto-re hotellerie italiano e internazionale scritti da personalità del mondoaccademico, imprenditoriale, manageriale.

Simone Micheli ha fondato l’omonimo Studio d’Architettura nel1990 e la società di progettazione “Simone Micheli ArchitecturalHero” nel 2003. Le aree d’intervento della società di progettazione,con sede a Firenze, Milano e Dubai, si articolano in plurime dire-zioni: architettura, interior design, design, visual design, comunica-zione. È docente presso il Polidesign di Milano e presso la ScuolaPolitecnica di Design di Milano. I suoi lavori sono stati presentati nel-le maggiori rassegne espositive internazionali e ha tenuto conferen-ze e lectio magistralis presso università, istituti di cultura, enti e isti-tuzioni di varie città del mondo. Molte sono le pubblicazioni su rivi-ste italiane e internazionali, le interviste televisive dedicate alla suaopera e le monografie. www.simonemicheli.com

Simone Micheli

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Simone Micheli

Progettare l’hotel opera

Visioni, percorsi, direzioni progettuali dal Grand Hotel a oggi

Serie di architettura e designFRANCOANGELI

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Cura editoriale ed editing: Claudia Rusconi.

Tutte le immagini presenti nel testo sono riferite a progetti di Simone Micheli.

In copertina: interni dell’i-Suite Hotel, Rimini, photo: Jurgen Eheim

Progetto d’interior design: Simone Micheli.

Copyright © 2014 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy.

L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d’autore. L’Utente nel momento in cui effettua il download dell’opera accetta tutte le condizioni della

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Indice

Prefazione,di Andrea Pollarini

Introduzione,di Simone Micheli

1. Cennistoricinonconvenzionalidihospitality1.1. Alleoriginideimodelliospitali1.2. Sviluppidellaricettivitàmoderna

1.2.1. Lanascitadellecatene1.3. Evoluzioniedirezionidisviluppodell’hotelleriecontempo-

ranea1.4. Stimoliemetamorfosidell’hotel

2. Responsabilitàdelprogettare,sostenibilitàdelcostruire2.1. Pensare,progettare,agire…versosceltesostenibili2.2. Progettaresecondoestesesostenibilitàdicampo2.3. L’edificioappartenentealmondodeldisegnoindustriale2.4.Unprogettocheinteragisceconnaturaeambiente2.5. Architetturadegliesterniedegli interni,duepianiavolte

divergenti2.6. Ecocompatibilità,uncriterioguidanellasceltadeimateriali

edeisistemicostruttivi2.7. Sostenibilitàattraversounnuovotipodilavoroinrete

3. Tecnologiapartnerdell’uomoedelsuoambiente3.1. Tecnologia,sintesidicontenutoedesign3.2. L’ingressodellatecnologiainhotel3.3. Latecnologiaprotagonistadiprogettidicontemporaneità

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3.4.Generareottimizzazioniprestazionaliedicostidellastruttura3.5. Lasostenibilitàcreaprofittiattraversolatecnologia3.6. Latecnologiaelementodidesignedicomunicazione3.7. Tecnologiaa360°negliedificidelprossimofuturo

4. Contract:storiarecenteedirezionidelfuturo4.1. Farecontractraccontandostoriedi“italianità”4.2. Contractrealeovirtuale?4.3. Contemporarycontract:valorepercepitoevalorereale4.4.Operatoricontractnazionalieinternazionali

5. Progettidi“ospitalitàliquida”5.1. Declinazioniospitaliperunaclientelainmutamento5.2. Nuovihotelperlenuovetribù5.3. L’hotelelarete5.4. Ilpotereallepersone5.5. Soddisfareesigenzeedesideridellatribù

6. Laspa,cuorediunhotelcheparlaalmondo6.1. Progettare centri benessere capaci di generare positività

perl’oggieperildomani6.2. L’eclettismodellesoluzionistilistico-formali6.3. Ilcentrobenesserefontedivaloreediredditività6.4.Centri benessere in dissonanza con il contesto che li cir-

conda6.5. Creareluoghiconnessia“sogniimpossibili”

7. L’hoteloperauniversodiunicitàestraordinarietà7.1. Andareoltre“classicità”e“contemporaneità”7.2. Ilmultiformemondodell’opera7.3. Campididefinizioneeprogettazionedihotelopera7.4. Nuovi orizzonti progettuali e operativi per una storia me-

morabile7.5. Esempidisensoimprenditorialeedespressivo

8. L’hoteloperaperlarigenerazioneterritorio 8.1. Ogniluogoèintrisodiunavitaunica8.2. Crearenodalitàattrattivepergenerarepositività8.3. Agireperlarigenerazionedelterritorio

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7 Indice

Postfazione.Laprogettazionedell’hotel:ilvantaggiocompeti-tivofrastrategiaaziendaleedestinazioneturistica,di Magda Antonioli Corigliano

Bibliografia

Notiziabiograficasull’Autore

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Prefazione

di Andrea Pollarini*

IlturismorappresentaunadellegrandiincompiutedelSistemaItalia.Ladiffi-coltà che incontriamonel trasformare unavastissima aggregazione di impre-se(spessodipiccoleopiccolissimedimensioni)editerritoriinun“sistemain-dustriale” vero e proprio, dotato di un accettabile grado di integrazione e diunsistemadiricercaesviluppodegnidiquestonome,èl’espressioneditaleincompiutezzae,allostessotempo,unadelleragionidellaprogressivaperdi-tadicompetitivitàdicuiilSistemaItaliasoffre,anchesuquestopiano,alivel-lointernazionale.

L’origineditaledifficoltàsispiegaabbastanzafacilmente.Perdareluo-goaformedi integrazionee/odiacquisizioneetrasmissionedellaconoscen-za bisogna prima di tutto arrivare a riconoscerle e a definirle. Bisogna, adesempio, rendersi conto che nel corso degli ultimi lustri – per l’intervenutaconcomitanza di alcuni driver di trasformazione assolutamente rilevanti – il turismo è diventato uno dei settori industriali a maggior tasso d’innovazione.

Bisogna poi prendere atto che questa innovazione passa solo in partedall’introduzione delle nuove tecnologie (un aspetto dell’innovazione che ri-guardasoprattuttolestruttured’intermediazione)mentrelamaggiorpartediessariguardainuovimodellidi“attrazione”edi“ospitalità”che,ognigiorno,vengonoideatiepropostiinognipartedelmondo(perchénelXXIsecolononc’èpiùunangolodimondochenonpossaconsiderarsipotenzialmenteturisti-co)almercatoperfarfronteadunadomandasemprepiùesigente,globalizza-ta,complessaefrastagliata.

Bisogna, infine, comprendere che l’acquisizione e la diffusione delle co-noscenze in questo settore non dipendono tanto dall’istituzione di una qual-chemitica“SiliconValleydelturismo”quantopiuttostodaunquotidianoequa-

*DocenteMasterTurismo,Eventi,TerritorioIULM.

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sisempreoscurolavorodiideazione-esplorazione-scopertadeinuovimodellidiattrattività ed ospitalità accompagnato, da un parallelo lavoro di trasmissionediquestaconoscenzapergliinfiniti“rami”dell’organizzazioneturistica.

Unsistemadi ricercaesviluppo,dunque,del tuttodiversodaquellodialtrisistemiindustrialimanonperquestomenodegnodiquellaconsiderazio-neche,invece,illegislatore–sianazionalecheregionale–intuttiquestianninonhamaiavutolabontàdiconcedergli,confidandosulfattocherappresen-tareil“paesedelsole”eilpaeseconlapiùaltaconcentrazionedibeniartisti-cieculturalidelmondosiadipersésinonimodiun’organizzazioneturisticaalpassocoitempi.

L’innovazione incampo turisticoconcernequindi inprimo luogo lo svi-luppo di concept d’offerta adeguati ai nuovi modelli di consumo.

Un’innovazionetantopiùsignificativasesiconsiderachenelgirodipo-chissimi anni siamo passati da un modello di consumo turistico sostanzial-mente basato sulla “sospensione dell’identità” (la figura del cosiddetto va-canziere) a un modello di consumo in cui la ricerca identitaria svolge inveceun ruoloessenziale.L’agire turisticoèdiventatocioè lostrumentoattraversocui l’individuo – persi i propri riferimenti comunitari tradizionali – cerca nuo-veformediriconoscimentoeauto-riconoscimentoindividualeecollettivo.Perquesto motivo nel corso di pochi anni, con un’accelerazione impressionante,abbiamo conosciuto forme di turismo “vocazionali” (il turismo come espres-sione di una propria “vocazione” ovvero di un proprio sistema di valori/pas-sioni),turismiditipo“esperienziale”(ilturismocomestrumentodicostruzio-nedell’identità),perapprodareinfineaiturismicosiddetti“relazionali”doveilturismodiventaoccasionediincontroconinostri“simili”,conquanticondivi-donoinostriinteressielenostrestessepassioni.

Iltemadellarelazionalitànonriguardapiù–infatti–soltantoilsistemadegli“eventi”(che,perdefinizione,costituisconolaprincipalestrutturadiap-partenenza comunitaria di cui disponiamo) ma ha cominciato a permeare an-che molte delle infrastrutture turistiche tradizionali. Si va al museo non piùsoltantoper“vedere”maancheper“farsivedere”,per“incontrarsi”emetter-siinrelazioneconiproprisimili,conchicondividelanostrapassioneperl’ar-teoperqueldeterminatoperiodoartistico.

Losviluppodiquestinuovimodellidiconsumoturisticoèstatocosì ri-levanteerepentinodaromperelalineadidemarcazionechetradizionalmentedividevai luoghielestrutturedell’attrazionedaquelledell’accoglienza.Mol-ti luoghiattrattivistannosviluppandospecifichesituazionid’accoglienza,siaperpoterestenderea360°oquasi l’“esperienzadiviaggio”del fruitore,cheper potersi presentare autonomamente sul mercato. I principali parchi di di-vertimento,adesempio,datempooffronolapossibilitàdipernottareinresort

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collocati all’interno o nelle immediate adiacenze del parco stesso (tematica-mentee funzionalmentecoordinatiallastrutturaprincipale),maanchemuseicomeilGuggenheimoffronolapossibilitàstraordinariadipernottareall’inter-nodellapropriastrutturaapochifortunativisitatori.

Simmetricamente, molte strutture ricettive stanno sviluppando forme autonome di attrattività che lerendesimilia tantepiccole“destinazioni tu-ristiche”.Siscegliediandarein“quel”particolarealbergo(enoninunalber-goqualunquediquellazona)perchéquell’albergohasaputorealizzareun’of-fertagastronomicaparticolarmentequalificata,oppureperché–come ibike hotel–disponediservizidedicatia“quel”particolaretipoditurista,perchédispone di un centro wellness particolarmente caratteristico e qualificato eviadiscorrendo.

La capacità di coniugare virtuosamente “accoglienza” e “attrattivi-tà”èdiventatacioè(siaalivelloterritorialechealivellodisingolastruttu-ra) lasecondadeterminantedelnuovomodellodisviluppodeisistemi tu-ristici.

Il concetto di “hotel opera” che Simone Micheli rappresenta in que-stovolumesimuovepropriolungolalineadifaglia/ricongiunzionechemet-teassiemeaccoglienza,attrattivitàeoperaall’internodeiquattropunticar-dinali che ne stabiliscono l’orientamento: identità, conformità, relazionalità e narratività.

L’“identità”rappresenta ilcarattereunicoedistintivodiunsaliente tu-ristico.L’errorepiùcomunechefacciamoquandoparliamod’identitàèdicon-siderarlaunelementostaticoo–peggio–retrospettivo.Inrealtàl’identità(diun luogocomediunapersona)èunelementodinamico,unavisionedelpre-sente-futurosolidamenteappoggiatasulpresente-passato.

“Conformità” vuoldireconoscenzadeinostriospiti,delle loroesigenzeedeilorodesideri,soprattuttoinun’etàcomequestaincuilalorocapacitàdiinterlocuzione è aumentata a dismisura. Anthelme Brillat-Savarin diceva cheaccoglienzasignifica«occuparsidellafelicitàdeinostriospitipertuttoiltem-poincuidimoranosottoilnostrotetto».Essere ospitali oggisignificasoprat-tutto essere adeguati o, meglio, essere in grado di “anticipare” i desideri dichihasceltodivenirciatrovare.

“Relazionalità”significainrealtàdiversecoseinsieme.Significarelazio-nalitàconilcontesto;pensarecioècheun“manufatto”nonrappresentamai,innessuncaso,unelementoaséstantemaèsemprepartedelgenius locidiun determinato territorio. Significa relazionalità col cliente: capacità di “se-guirlo”nonsolonelmomentoincuicivieneatrovaremaancheprimaedopo.Significa, soprattutto, capacità di mettere gli ospiti in relazione tra loro, per-chéquestaèlanuovafrontieradelladomandaturistica.

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“Narratività”perchél’uomoèfattodistorie,lestoriesonoilsuosoftwa-re.Ealloraperdiventare“memorabili”,perdiventareuniciedistintivi,dobbia-mopensarcinarrativamente(unhotel,infondo,nonèaltrocheundispositivonarrativo capace di far convergere virtuosamente “codici” affatto diversi traloro)e,al tempostesso,essere ingradodi“raccontarci”,peressere ricorda-tieperfareinmodochelanostranarrazionesidiffondadiboccainbocca,at-traversogliinnumerevolicantastoriedelvillaggioglobale.

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Introduzione

di Simone Micheli

Progettare l’hotel opera è un viaggio ricco di riflessioni, stimoli, idee intorno al significato presente e futuro di ‘luogo ospitale’dacuiprendonoformanuo-vevisionidiprogettazionearchitettonicaediinteriorperilsettorehotellerie.

Il libro non intende offrire un palinsesto rigido basato su un insiemedi regole “auree” di progettazione, piuttosto è volto a individuare le nodali-tàcontenutisticheelatraduzionearchitettonicadiunconcettocheconsiderocentraleinambitohospitality,l’hotel opera;lafinalitàultimaconcuihoscrit-toquestotestoèdioffrirestimolieapproccitematicidacuiripartirepergene-rareuntipodioperazioneprogettualecapacedidarevitaaunanuova entità appartenente alla dimensione ospitale.L’unicache,nellamiavisioneedespe-rienzadiprogettista,hadi fronteaséampiorizzontipropositivi,eticiecom-merciali.

Lospazio ricettivodelprossimofuturosaràamioavviso tantopiùvin-cente e capace di imprimersi nella memoria del visitatore-utilizzatore quan-topiùsaràdotatodi identità, unicità, straordinarietà e coerenza, diventando sempre più affine al concetto di ‘opera’ proprio del campo dell’arte.

Concettualizzaree realizzareunhotelconquesta“fisionomia”significadefinirenuovicampisegnicie funzionaliperdisegnare luoghi permeati di ri-levanti quanto integrate cariche distintive e propositive: tratti che congiun-tamenteadaltrifondamentalisegniecaratteristichefannolarealedifferenzanella progettazione, strutturazione e comunicazione della nuova dimensioneospitale.

L’hotel “iconico”, dunque, attraverso il suo essere espressivo e conte-nutistico dallaforzadirompenteedall’elevatacapacitàattrattiva,consentedisuperarelerigiditàeivincoli impostidaicanalididistribuzionedeitourope-rator,dellegrandiagenziediprenotazioneonlineedaisistemidipromozioneclassica.

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Nell’affrontare le presenti-future nodalità connesse alla dimensione ri-cettivamistaacuoreanchefarlucesuirilevanti benefici che possono deriva-re in termini di processo e di sistema nel costruire un hotel opera.

Il libroproponeinultimaanalisiunpercorsointorno al concetto di pro-gettazione illuminata e non convenzionale di un settore che va assumendo logiche sempre più specifiche e complesse, spesso poco conosciute.

Si tratta di un ambito fortemente sensibile alle plurime sollecitazioni eai trendculturali,psico-sociali,economicipropridellacontemporaneitàecheinmanieracrescentedevemostrarsi ingradodi interpretare,accogliere,anti-ciparelapoliedricitàdeimondidelcliente-visitatore.

Partendodall’ideachelacreazionediun’operad’arteèunprocessoistin-tivochepartedalcentrodelnostrocorpopertransitarenelcuoreegiungereal-latesta,sicomprendecomesiaimpossibileriportarequestopercorsoauninsie-meteorico,comesiainopportunotracciaredirezioni‘dogmatiche’d’intervento.

Progettare l’hotel operaaffrontaconsuggestioniprogettualiestimoliin-tellettualilosviluppointerminidiprogettazionediunnuovo concetto di realtà ospitale;partendodaunaletturaanticonvenzionaledelleoriginiedeglisvilup-pistoricidellanozionedihotel,neivaricapitolidellibrosisnodaunariflessio-nepuntualeintornoaunapluralitàdiaspettichiave,imprescindibiliperlapro-gettazionedioggi:dallasostenibilità di sistema e di processo, al rapporto fra progettazione di interni e architettura, all’utilizzo trasversale e “sociale” del-le tecnologie, alle nuove tematizzazioni e realizzazioni dei centri benessere, alle forme emergenti di ospitalità destinate alle ‘tribù’’ che intendono vivereesperienze in spazi specificamente progettati per le loro complesse e multidi-mensionaliesigenze.Ilmondoconnessoaltermine“contract”,spessoabusatoefrainteso,vieneesaminatoconestremaattenzionepertrasmetterneallettoreunquadrochiarosiainterminididefinizionichediprocesso.

Iltemadell’hotel come opera, universo di unicità e straordinarietà,vie-neraccontatonellasuacomplessità,inmododadivenireunveroepropriosti-molatoreeossigenatoreperunrinnovatopossibilefare.

L’effetto virtuoso dell’hotel opera sul territorioèaffrontatonellarifles-sionedichiusuradellibroesupportatodaalcunecasehistoriessignificative.

I capitoli del libro sono corredati di casi di studio e di numerose te-stimonianze di personalità autorevoli del settore turistico-immobiliare e dell’hotellerie con provenienza dal mondo accademico, manageriale, impren-ditoriale.Ciòconsenteditrattareiltemadell’hoteloperadapuntidiosserva-zioneeconexpertisediversecreandounastraordinaria rete di contenuti com-plementari e integrati.

Progettare l’hotel opera approccia in modo fortemente “anticonvenzio-nale” il mondo dell’hospitality contemporaneo offrendosi anche come stru-

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mento di approfondimento di una dimensione complessa che per essere co-struita e gestita con successo deve essere conosciuta e compresa nei suoimolteplicirisvolti.

TrovarelospazioeiltempodiscrivereProgettare l’hotel operaèstataunala-boriosa opera da conciliare con l’incessante vorticosità del mio fare proget-tualequotidiano.

Riservo un sentito ringraziamentoaClaudiaRusconimiavigileeditorepaziente compagna in questo viaggio di scrittura e all’Editore FrancoAngelichehacredutofindall’inizionelmioprogetto.

Rivolgo, inoltre,unparticolare ringraziamentoa tutti i contributorschecon i loropreziosiepuntuali interventiall’internodeicapitolidel librohannoportatovaloreallatrattazionedeltemadellaprogettazionedell’hoteldamol-tepliciprospettiveculturalieprofessionali.

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1. Cennistoricinonconvenzionalidihospitality

1.1. Alleoriginideimodelliospitali

La storia dell’hotel è intimamente connessa alla storia della civilizzazione. Iltermine‘albergo’,chederivadalgotico‘aribergo’,staa indicarenell’antichitàl’alloggiamentomilitaredeglieserciti.

Il filosofo Hans Magnus Enzensberger, nel suo saggio Una teoria del turismo, a proposito degli sviluppi ospitali di fine Ottocento, afferma: «Lastoriadelturismoèanchestoriadell’hotel.Leprimitiveattrezzature limita-teallostrettonecessariodellelocandemedievali,l’utilitàsenzapretesedeivecchi alberghi postali, non bastavano più al nuovo movimento. Ogni pre-cedente istituzione alberghiera venne messa in ombra dai monumenti ar-chitettonicicheilturismoeresseasestesso[…]Ilsignificatodell’hotel,chetante cose ci può dire sulla psicologia del turismo è rimasto identico. L’ho-tel è il castello della grande borghesia…»1. O meglio, è una parte di quellastoria.Strutturecheoffronoospitalitàsononominateconevidenzagiànel-laBibbia.

IRomanicostruivanopalazzicomealloggioperiviaggiatorid’affarirap-presentanti del governo così come furono i primi a sviluppare le terme in In-ghilterra,SvizzeraeMedioOriente.

Tempo dopo, i caravanserragli offrono un luogo di sosta alle carovanelungo le rotte del Medio Oriente. Nel Medioevo, i monasteri e le abbazie so-nostatiiprimiedificiadiventareformadirifugio“ufficiale”periviaggiatorieinquestoperiodovengonoistituitideipuntidisostaadhocperitrasportigo-vernativi.

1. H.M.Enzesberger,Una teoria del turismo,Feltrinelli,Milano,1965.

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InEuropa,l’iniziodiunaveraepropriaindustriaalberghieraprendeav-vio in Francia, nel corso del XV secolo, e parallelamente in Inghilterra, dovecomincianoafioriregli“alberghi”.

Laloroarchitetturaspessoconsisteinunacorteinternapavimentatacuisi accede attraverso un portico ad arco. Le camere sono situate sui due latidelcortile,lacucinaelesalecomuninellaparteanteriore,lescuderieeima-gazzinisulretro.

Un esempio importante si ha nella Parigi di Luigi XIV dove la PlaceVendômeoffre ilprimoesempiodiusomistodiuncomplessoarchitettonico,lacuifacciataclassicaincorporauffici,appartamentiealberghi.

La rivoluzione industriale, partita nel 1760, con la forte propulsioneeconomicael’incrementodeglispostamenticheneconsegue,stimolailfio-rire di alberghi in tutto il mondo, in Europa continentale, in Inghilterra e inAmerica.

All’inizio del 1800, a Londra viene costruito il Royal Hotel mentre ilconcettodihotelcomeluogodiamenitàedivacanzacominciaadiffondersisulle coste francesi e italiane. Pochi anni dopo viene edificato il Tremont diBoston, ilprimohoteldi lussoamericano incentrocittàcapacedioffrirealpropriointernoserviziigienici,portedotatediserratureeunprimomenu“àlacarte”.

Nel1822,aVenezia,GiuseppeDalNielpreseinaffitto ilsecondopianodi un antico palazzo trecentesco, palazzo Dandolo, trasformandolo in un al-bergoeattribuendogliilsuonomecheloresenotocome“LeDanieli”;trean-nidopo,datoilsuccessocommercialeottenuto,fuingradodiacquistarloedirestaurare il palazzo integralmente. Da allora l’hotel Danieli diviene uno deipiùrinomatie ricercatialmondoe luogopredilettodi incontrodipersonalitàdiprestigiointernazionale.

Nel 1841 apre i battenti al Cairo un altro hotel che acquisirà nel tem-po importanza storica in quanto crocevia di relazioni internazionali: l’Ho-tel Shepherds. Originale risultato della trasformazione di un terreno riccodi flora rara e di piantagioni tropicali, occupato dall’esercito napoleonicoeutilizzatocomebasedurante l’invasionedell’EgittonelXVIII secolo.Afi-nesecolo,permotivistorico-politiciinternazionali,ilCairodivienecittàco-smopolita sede di vivaci scambi commerciali, polo di attrazione di viag-giatori di affari e di piacere, di cui l’Hotel Shepherds con la sua famosaterrazza-caffè prospiciente una delle strade più importanti della città, ècuorepulsante.

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Origini ed evoluzione dell’architettura alberghiera contemporaneadi Tiziano Aglieri Rinella - Docente presso la Facoltà di Eventi, Turismo, Territorio, IULM

Negli ultimi vent’anni il settore alberghiero è stato oggetto di pro-fondi mutamenti e l’hotel è diventato sempre più una struttura ibri-da, un luogo dell’abitare contemporaneo che ha assunto nuove fun-zioni sociali e culturali, aprendosi alla città e al contesto in cui è inserito. L’architettura alberghiera contemporanea è il risultato dell’apporto di due esperienze storiche fondamentali: quella euro-pea dei Grand Hotel del XIX secolo e quella delle grandi catene ame-ricane, che nel corso del XX secolo hanno gradualmente sviluppa-to gran parte degli attuali standard internazionali. Un importante cambiamento nel trend del design alberghiero si è avuto a partire da-gli anni ’80, con la realizzazione dei primi boutique hotel, generan-do un fenomeno poi affermatosi nettamente nel corso del decennio successivo. Fino ad allora il mercato è stato dominato da un model-lo di sviluppo intensivo, caratterizzato dalla notevole dimensione dei grandi alberghi ad atrio americani. Nel 1967, l’architetto america-no John Portman aveva realizzato lo Hyatt Regency Atlanta Hotel, primo edificio di questa tipologia, adottata in seguito da Hyatt per i suoi nuovi hotel. Negli alberghi ad atrio la lobby diventa uno spazio scenografico, una sorta di piazza coperta, luogo di incontro dinami-co animato da bar e ristoranti. Un’altra innovazione che compare per la prima volta nel Hyatt Regency, replicata da Portman in altri alber-ghi, è il revolving restaurant, ristorante panoramico dell’ultimo piano che ruota lentamente intorno al pilastro centrale, offrendo una vista a 360° sulla città. Negli anni ’80 inizia a registrarsi una netta inver-sione di tendenza, dapprima limitata ad alcune costruzioni speri-mentali. Improvvisamente, con la comparsa dei primi boutique hotel, si passa dalla propensione della clientela per gli hotel di grandi di-mensioni alla ricerca di spazi intimi e confortevoli, di dimensioni molto più contenute ma dal design particolarmente curato e con una marcata identità. È significativo constatare come questa importante innovazione del mondo alberghiero non sia stata prodotta dalle gran-di catene internazionali, ma da imprenditori esterni a quell’ambien-te, provenienti dal mondo del jet set e della vita notturna newyorkese.

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L’esperienza più rilevante di questi anni infatti, è quella di Steve Ru-bell e Ian Schrager, fondatori dello Studio 54, mitico club di Manhat-tan, frequentato da una clientela selezionata e glamour. La coppia di imprenditori statunitensi realizza nel 1984 a New York il primo esem-pio di boutique hotel, l’Hotel Morgans, i cui raffinati interni vengono curati dalla designer francese Andrée Putman. Il rivoluzionario con-cept dell’hotel è rivolto alla generazione yuppie emergente, che rifiu-ta le tradizionali tipologie di hotel indistinti e mainstream dal design ordinario, frequentati da famiglie e dalla generazione dei loro padri. Questa nuova clientela ha “stile”, cultura e disponibilità economica e cerca qualcosa di esclusivo, di glamour. Il successo del primo esperi-mento spinge Rubell e Schrager ad aprire nel 1988 un secondo hotel a New York, il Royalton, affidandosi a Philippe Starck, astro nascente del design mondiale. Starck conferisce agli ambienti un’atmosfera uni-ca e irripetibile, disegnando un gran numero di arredi personalizzati. L’albergo è una pietra miliare destinata a fare scuola, e consolida il rap-porto tra Starck e Schrager (Rubell muore nel 1989), che negli anni ’90 realizzeranno un gran numero di boutique hotel, introducendo molte innovazioni e rivoluzionando il settore. Nel frattempo, il fenomeno di questo tipo di hotel gradualmen-te si apre ad un pubblico sempre più ampio. La richiesta del mer-cato è tale che Starwood inizia a interessarsi al settore, aprendo nel 1995 l’hotel W di New York, primo boutique hotel al mondo a es-sere gestito da una catena internazionale. È un evento importante perché segna l’inizio della massificazione di un fenomeno cultu-rale prima riservato a una clientela d’élite. Dal 2000 in poi, in-fatti, le grandi catene si appropriano del brand “boutique hotel” e iniziano a utilizzarlo come strumento di marketing per identifi-care ogni tipo di comune albergo dal design contemporaneo anche di grande dimensione, determinando una perdita di significato e di identità di questa definizione ormai abusata. L’esperienza e la ten-denza dei boutique hotel è comunque ormai assimilata dal mondo alberghiero, e ha cambiato il modo di intendere l’hospitality a livel-lo internazionale anche in quei paesi emergenti in cui oggi la gran-de dimensione degli interventi e i modelli di sviluppo utilizzati sem-brano ricordare quella fase di grande crescita immobiliare avvenuta in molte nazioni occidentali tra gli anni ’60 e ’80.