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55a stagione concertistica 2020/2021

Giovedì 22 luglio 2021Ciclo completo, ciclo parziale BluAuditorium Pollini – ore 21.00

Concerto n° 6964

FondazioneOrchestra di Padova e del Veneto

—Enti fondatoriComune di PadovaProvincia di PadovaRegione del Veneto

—Consiglio generaleSergio Giordani Sindaco di Padova, PresidentePaolo GiarettaVicepresidenteLuca ZaiaPresidente della Regionedel Veneto, ConsigliereFabio BuiPresidente della Provincia di Padova, ConsigliereSilvia Sanero CasaliniConsigliere

—Marco AngiusDirettore musicale e artisticoAmedeo LevoratoDirettore amministrativo

—Via Marsilio da Padova 1935139 Padova (PD)T 049 656848 - [email protected]

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Direttore

Lavard Skou-Larsen

Con il contributo di

Comune di Padova

Mecenati Art Bonus

In collaborazione con

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54 PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)Sinfonia n. 25 in sol minore, K 183

Allegro con brioAndanteMinuettoAllegro

Maurice Ravel (1875-1937)Le tombeau de Couperin

PréludeForlaneMenuetRigaudon

Francis Poulenc (1899-1963)Sinfonietta in fa maggiore

Allegro con fuocoMolto vivaceAndante cantabileTrès vite et très gai

Puoi riascoltare i concerti della 55ª Stagione Concertistica(e molto altro!) su www.opvlive.it

Programma

Mozart

La Sinfonia in sol minore K 183, nota anche come la ‘Piccola’ per distinguer-la dalla ‘Grande’ K. 550, reca la data del 5 ottobre 1773: la leggenda tramanda ch’essa fu scritta in soli due giorni, ma è più plausibile che Mozart attendesse alla composizione di più opere contemporaneamente e questo spiega la distanza di soli due giorni dalla data posta in calce alla precedente Sinfonia K. 182.

L’autore, diciassettenne, era rientrato a Salisburgo dopo un’estate passata a Vien-na; nei disegni del padre il soggiorno nella capitale austriaca, durato da luglio a settembre, avrebbe dovuto assicurare a Wolfgang un posto presso la corte di Maria Teresa, ma, ancora una volta, i Mozart tornarono a mani vuote nella provin-ciale Salisburgo, e con la sola prospettiva di continuare a proporre i loro servigi all’ottuso Arcivescovo. Tuttavia l’occasione era stata propizia per la crescita cre-ativa di Mozart che ebbe modo di conoscere alcune Sinfonie Stürmisch di Haydn, Vanhall e von Dittersdorf. Il contatto con queste composizioni (tutte in tonalità mi-nore) aveva suggestionato profondamente il giovane Mozart che, tornato a casa, dopo aver espletato l’obbligo della composizione di Sinfonie consone al gusto salisburghese, decise di mettere a frutto le sue nuove ‘conquiste’. Questa Sinfonia è infatti comunemente associata all’atmosfera impulsiva e passionale dello Sturm una Drang, la corrente artistico letteraria che cominciava a diffondersi prepoten-temente in Europa nella seconda metà del Settecento esaltando spontaneità, bel-lezza e forza della natura e ribaltando le convenzioni del classicismo razionalista. Tuttavia, per dirla con Carli Ballola, «questi riferimenti appaiono pedanteschi e inadeguati», se si pensa all’immediatezza comunicativa di certe idee melodiche, al perfetto equilibrio formale che rende quest’opera l’unica pagina giovanile degna di un raffronto con le ultime grandi Sinfonie mozartiane.

Le Sinfonie composte da Mozart in quegli anni sono per lo più ascrivibili allo stile dell’Ouverture italiana: tre movimenti con temi dal carattere leggero e frivolo, e con scarsa incidenza dello sviluppo tematico. La K 183 si stacca nettamente dal complesso delle Sinfonie coeve e mostra sin dalle prime battute un carattere im-petuoso. Ma lo stupore che quest’opera è capace di suscitare ancora ad ogni ascol-to sta soprattutto nella profonda unità formale, nella complessità degli sviluppi tematici che percorrono l’intera partitura collegando fra loro, in un costante gioco di rimandi melodici, ritmici e armonici, i suoi quattro movimenti (tutti nella stessa tonalità di sol minore), nella felicità dell’invenzione melodica che arriva a perva-

Note

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dere persino le secondarie sezioni di passaggio, nel mirabile equilibrio di tonalità minore e passaggi in maggiore, nella naturalezza del respiro melodico e ritmico.

Il carattere tormentato di questa Sinfonia ha indotto molti biografi a immaginare che essa sia legata ad una personale crisi romantica dell’autore, ma quest’ipote-si non trova alcuna conferma nelle vicende biografiche mozartiane; tuttavia la scelta della tonalità e dell’atmosfera espressiva è indicativa dell’avvenuta cre-scita spirituale di Mozart, non a caso dunque questa partitura segna il passaggio dagli anni giovanili di apprendistato a quelli della compiuta maturità artistica dell’autore. Il sol minore, sarà d’ora in poi la tonalità ideale per l’espressione del proprio tormento interiore: «Non è ingiustificato definire il sol minore la tonalità della tragica passionalità mozartiana. La sua scelta provoca sempre una colora-zione fortemente soggettiva dell’eloquio, una discesa nelle profondità spirituali, una particolare intensità espressiva e talvolta una malinconia che si scioglie in cantabilità fervida e sognante... Tutte queste caratteristiche ardono, genuine e immediate, nella prima Sinfonia in sol minore K 183».

[Emanuela Floridia]

Ravel

Ravel ha trascritto per orchestra quasi tutti i suoi lavori composti per il piano-forte (subito o a distanza di anni), creando di solito un capolavoro da un capola-voro. La versione per pianoforte di una sua musica non nasceva mai, infatti, come un cartone preparatorio, o una sinopia, nasceva bensì come disegno elaborato e in sé compiuto, oltre al quale o accanto al quale il musicista ripensava poi la sua mu-sica con un diverso carattere sonoro: ed è naturale che la versione per orchestra (l’orchestra di Ravel!) possa essere più mossa, cangiante, più saporita della prima concezione pianistica, classica, nitida, asciutta. Così avvenne ad esempio col Me-nuet antique del 1895, che Ravel orchestrò trentacinque anni dopo, illuminando la grazia compassata con una sottile ironia. Non tale è il caso del Tombeau de Couperin, le cui versioni, la pianistica e l’orchestrale, hanno la stessa chiara e agile serietà di linguaggio. Ma non hanno la stessa architettura. Infatti, delle sei parti del Tombeau per pianoforte, Prelude, Fugue, Forlane, Rigaudon, Menuet, Toccata, Ravel accantonò le due forme strumentali pure (Fugue e Toccata), non adatte a un ripensamento strumentale agile, come ho detto, e mantenne le quattro forme di danza facendone una vera suite all’antica, con il Rigaudon all’ultimo come finale efficace (prima esecuzione il 28 febbraio 1920, ai Concerts Pasdeloup).

«All’inizio del 1915 mi arruolai nell’esercito; in conseguenza di ciò la mia attività musicale s’interruppe fino all’autunno del 1917, quando fui riformato. Terminai allora Le Tombeau de Couperin. A dire il vero l’omaggio è rivolto non tanto al solo

NOTE

Couperin quanto all’intera musica francese del XVIII secolo. Dopo Le Tombeau de Couperin le mie condizioni di salute mi impedirono per qualche tempo di scri-vere». Con la sua riservatezza Ravel accenna appena alla sua malattia e cela ciò che fu essenziale per lui in quei tre, quattro anni, cioè le ferite della sua anima: l’angoscia della guerra, la morte della madre nel 1917 (per lui una perdita irrime-diabile), la scomparsa di amici cari nelle trincee.

Nella versione per pianoforte i sei brani del Tombeau sono dedicati ognuno a un amico morto in guerra. Nella musica di Ravel, tuttavia, non c’è traccia di dolore o di lutto: in omaggio ai morti essa volle essere la celebrazione di forme pure, perfette, consolanti giunte a noi nel disordine dell’esistenza da un’età artistica ammirata. Ed è musica mirabilmente intelligente e ricca di sfumati segreti (il me-raviglioso Menuet, che si fa serio e inquieto nel trio al suo centro) e limpida (le aggraziate melodie dell’oboe nel Prélude), e a tratti allegra e ironica nella ostenta-ta solidità del passo o nella vivacità popolaresca (le asperità ‘novecentesche’ della Forlane). L’organico orchestrale è quello di una nutrita orchestra barocca (tutti i legni a due, due corni, una tromba, archi), cui è aggiunta, novità timbrica, un’arpa.

[Franco Serpa]

Poulenc

Una grande varietà di stili caratterizza la Sinfonietta di Francis Poulenc, la sua unica composizione strettamente sinfonica (escludendo i concerti e le Suite tratte dai balletti), che iniziò a scrivere nell’estate del 1947 su commissione della BBC e che fu eseguita a Londra, il 24 ottobre 1948, sotto la direzione di Roger Désor-mière. Opera della maturità, la Sinfonietta è caratterizzata da un grande equilibrio formale e da una scrittura elegante, a tratti caustica, traboccante di inflessioni po-polareggianti, ritmi di danza, passaggi modali, armonie lussureggianti. Qui emer-ge il lato spensierato e ironico del compositore, tanto che la struttura neoclassica del brano può apparire come una parodia dei modelli mozartiani e haydniani (anche il titolo Sinfonietta non si riferisce alla sua durata ma alla sua leggerezza) nel puro spirito del Gruppo dei Sei, cui Poulenc aveva aderito negli anni Venti.

[Gianluigi Mattietti]

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Alexander Müllenbach. Nel 2019 è stato selezionato da Echo Klassik in Germania per le sue registrazioni delle Sinfonie di Michael Haydn a capo della Deutsche Kammerakademie Neuss am Rhein, e nel 2021 da Opus Klassik per la registrazione dell’Arte delle Fuga di Bach con i suoi Salzburg Chamber Soloists.

ORCHESTRA DI PADOVAE DEL VENETO

Fondata nell’ottobre 1966, in oltre 50 anni di attività l’Orchestra di Padova e del Veneto si è affermata come una delle principali orchestre italiane. Unica Istituzione Concertistico-Orchestrale attiva in Veneto, l’OPV realizza circa 120 tra concerti e opere liriche ogni anno, con una propria Stagione a Padova, concerti in Regione e per le più importanti Società di concerti e Festival in Italia e all’estero. La direzione artistica e musicale dell’Orchestra è stata affidata a Claudio Scimone (dalla fondazione al 1983), Peter Maag (direttore principale, 1983-2001), Bruno Giuranna, Guido Turchi, Mario Brunello (direttore musicale, 2002-2003), Filippo Juvarra. Nel settembre 2015 Marco Angius ha assunto l’incarico di direttore musicale e artistico. L’OPV annovera collaborazioni con i nomi più insigni del concertismo internazionale, tra i quali si ricordano S. Accardo, M. Argerich, V. Ashkenazy, I. Bostridge, R. Chailly, G. Gavazzeni, R. Goebel, P. Herreweghe, C. Hogwood, S. Isserlis, L. Kavakos, T. Koopman, R. Lupu, M. Maisky, Sir N. Marriner, V. Mullova, O. Mustonen, A. S. Mutter, M. Perahia, I. Perlman, S. Richter,

M. Rostropovich, K. Zimerman. Accanto all’esperienza sinfonica l’Orchestra si è distinta anche nel repertorio operistico, riscuotendo unanimi apprezzamenti in diversi allestimenti di Don Giovanni, Le nozze di Figaro, Così fan tutte e Il flauto magico di Mozart, Orfeo ed Euridice di Gluck, Il barbiere di Siviglia, Il turco in Italia e La Cenerentola di Rossini, Norma e I Capuleti e i Montecchi di Bellini, L’elisir d’amore, Don Pasquale, Lucrezia Borgia, Lucia di Lammermoor di Donizetti, Rigoletto e Il Trovatore di Verdi, La vedova allegra di Lehar. Nella Stagione 2015/2016, su ideazione di Marco Angius, l’OPV ha ospitato Salvatore Sciarrino come compositore in residenza realizzando il primo ciclo di Lezioni di suono, esperienza che si è poi rinnovata nelle Stagioni successive con Ivan Fedele, Giorgio Battistelli e Nicola Sani. Sempre nel 2016, l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Beethoven dirette da Angius nell’ambito del Ludwig Van Festival è stata accolta da un eccezionale consenso di pubblico e di critica, confermato nel 2017 con l’integrale delle Sinfonie di Schubert. Negli ultimi anni l’Orchestra ha ampliato il proprio impegno in ambito educational, sviluppando programmi specifici per il pubblico delle famiglie e dei bambini e percorsi di formazione dedicati alle scuole dell’infanzia. L’Orchestra è protagonista di una nutrita serie di trasmissioni televisive per Rai5 con i tre cicli di Lezioni di suono, Immortali amate, ovvero la prima integrale tutta al femminile dei Concerti pianistici di Beethoven realizzata per il 250° anniversario della nascita del compositore tedesco, Inori di Stockhausen (dalla Biennale

INTERPRETI

LAVARD SKOU-LARSEN Nato a Porto Alegre (Brasile),

ha iniziato lo studio del violino con il padre Gunnar all’eta di cinque anni perfezionandosi poi con Ernst Moravec a Vienna. Ha proseguito gli studi musicali con Helmut Zehetmair presso il Mozarteum di Salisburgo dal 1976 al 1983, anno in cui ha ottenuto il diploma con menzione. La sua formazione musicale é stata influenzata notevolmente da alcune personalita del mondo musicale quali Henryk Szeryng, Nathan Milstein, Nicolaus Harnoncourt e Sandor Végh, con cui ha studiato violino e seguito corsi di musica da camera. Lavard Skou-Larsen ha debuttato in pubblico all’eta di nove anni esibendosi in qualita di solista con orchestre sia in Austria che in Brasile. Egli ha ricevuto per ben due volte il Premio Christa Richter Steiner dall’Associazione Amici dell’Accademia del Mozarteum e nel 1978 ha vinto una borsa di studio donata da Henryk Szeryng. È risultato inoltre vincitore di numerosi premi internazionali quali ‘Jugend Musiziert’ (Austria), ‘Concertino Praga’, Festival dei Giovani Solisti (Bordeaux), Concorso ‘Eldorado’ (San Paulo del Brasile), e insieme al Salzburg Piano Trio il Concorso Sergio Lorenzi di Trieste. Durante la sua intensa attività internazionale ha collaborato come solista e direttore d’orchestra con prestigiosi complessi

come la European Union Chamber Orchestra (direttore artistico dal 1996 al 2002), Nuova Sinfonietta Amsterdam, Orchestra Internazionale d’Italia, Folkwang Kammerorchester Essen, Orchestre de Chambre de Geneve, Royal Flemish Academy, Mozarteum Orchester Salzburg, Orchestra Sinfonica do Brasil / Rio de Janeiro. Ha partecipato come camerista, anche con il Salzburg Piano Trio, ad importanti festival, tra gli altri l’Open Chamber Music Prussia Cove (Inghilterra), Schleswig Holstein Musikfestival (Germania), Festivo di Chiavari (Italia) e Festivo di Aschau (Germania), Festival di Bellerive (Svizzera), Hopfgarten Kammermusikwoche (Austria). Dal 1991 è professore di violino presso il Mozarteum di Salisburgo. Nello stesso anno forma una propria orchestra, la Salzburg Chamber Soloists, della quale è direttore artistico. Dal 2004 al 2017 è maestro stabile e principale della Deutsche Kammerakademie Neuss am Rhein. Dal 2011 al 2013 è stato direttore artistico e maestro stabile della Georgisches Kammerorchester Ingolstadt. Ha effettuato numerose registrazioni come solista e direttore per le etichette Dino Classics, Denon, Stradivarius, Movieplay, Marco Polo, CPO, Coviello Classics, tra cui la prima registrazione mondiale delle sei Sonate per violino e pianoforte di Camargo Guarnieri insieme al pianista

INTERPRETI

Interpreti

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di Venezia) e Sconcerto di Battistelli con Elio, oltre che di una vastissima attività discografica che conta più di 60 incisioni per le più importanti etichette. Tra le pubblicazioni più recenti i Concerti per pianoforte e orchestra di C.P.E. Bach con Orazio Sciortino (Amadeus); i Concerti per violino e orchestra di Mozart con Sonig Tchakerian (Universal); Quodlibet con musiche di Castiglioni, Abyss con musiche di Donatoni, An Mathilde con musiche di Dallapiccola e Togni, L’Arte della fuga di Bach/Scherchen (Stradivarius), Altri volti e nuovi 1 e 2 dedicati all’opera di Salvatore Sciarrino (Decca Italia) diretti da Marco Angius. L’OPV è sostenuta da Ministero della Cultura, Regione del Veneto e Comune di Padova.

Violino principaleLorenzo Gentili Tedeschi Violini IStefano Bencivenga **Giacomo BianchiLaura ManiscalcoDavide Dal PaosFjorela Asqeri Violini IIIvan Malaspina *Elena MeneghinelloSimone CastigliaMartina De LucaLuigi Di FranciaPavel Cardas VioleAlberto Salomon *Silvina SapereFloriano BolzonellaGiada Broz

VioloncelliFrancesco Martignon *Giancarlo TrimboliCaterina LiberoSimone Tieppo ContrabbassiFrancesco Di Giovannantonio *Michele Pio Schiavone FlautiMario Folena *Riccardo Pozzato

OboiNicolò Dotti *Silvia Dalla Libera ClarinettiLuca Lucchetta *Matteo Spanio

INTERPRETI INTERPRETI

FagottiAligi Voltan *Paolo Rosetti CorniMarco Bertona *Alberto PrandinaDanilo MarchelloGiovanni Catania

TrombeSimone Lonardi *Roberto Caterini

TimpaniSaverio Rufo

ArpaCristina Centa * Prima parte** Concertino

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1312 PROSSIMI CONCERTI PROSSIMI CONCERTI

Venerdì 23 luglioGiardino dell’Abate,Abbazia della Vangadizza (RO)ore 21.00

DIEGO CERETTADirettoreERIKA RAMPINOboe

mozartDon Giovanni, OuvertureConcerto per oboe e orchestra Sinfonia n.40

Biglietto unico € 5 acquistabile su opvorchestra.it

Sabato 24 luglioTeatro Magnolia,Abano Terme (PD)ore 21.00

MARCELLO BUFALINIDirettoreMARCO BERTONACorno

mozartLe nozze di Figaro, OuvertureConcerto per corno e orchestra n.2Sinfonia n.41 Jupiter

Biglietto unico € 5 acquistabile su opvorchestra.it

Domenica 25 luglioVilla Roberti, Brugine (PD)ore 20.45Il mito di Ercole:Rinascimento e rinascita

I FIATI DELL’OPVPAOLO BRUNELLO Oboe concertatore

mozartSerenata per fiati Gran Partita

Biglietto unico € 5 acquistabile su opvorchestra.it

Giovedì 29 luglioAuditorium Pollini, Padovaore 21.0055ª Stagione concertistica Aura

MARCO ANGIUSDirettoreSARA MINGARDOContralto

wagnerIdillio di Sigfridowagner/henze Wesendonck-LiederbeethovenSinfonia n.7

Abbonamenti Ciclo Completoe Parziale Blu

Prossimi concerti

Iniziativa sostenuta da Iniziativa sostenuta da

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