22 aprile2010

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2 anni insieme a voi (27/04/2009 27/04/2010

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2 anni insieme a voi(27/04/200927/04/2010

anno 3 - n. 22

mensile aprile 2010

Redazione parrocchia San Giuseppe Ar�giano

diffusione interna

Materiali e collaborazioni si intendono forni�

a �tolo gratuito

sommario

editorialepag. 2

Messaggio del

parroco

pag. 3

Visita Pastoralepag. 4,5

GiocACpag. 6

Mostra becciapag. 7

Intervista a don

andrea

pag.

8 - 10

Posta certificata pag.

11 - 12

5 per millepag.

13 -15

Programma festa

san giuseppe art.

pag.

16

editoriale

In coper�na il logo dei 25 anni della

nostra parrocchia (01/05/1985 -

01/05/2010) e il simulacro di San

Giuseppe, che in ques� giorni festeg-

giamo e che accompagna il cammino

della nostra comunità

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1° maggio 2010, sono passati25 anni da quando la nostracomunità si è formata, in unquartiere difficile, perife-rico, abbandonato al degradoe a situazioni difficili, eil più delle volte ignoratidalle istituzioni.In questo contesto una spe-ranza forte arriva dalla Par-rocchia, forse l’unicarealtà che si impegna atti-vamente per tutti. Per la mia giovane età nonposso testimoniare di quelloche è stato il cammino ini-ziale, le prime difficoltà,però posso raccontare ditutti quegli operatori chenel corso degli anni hannolasciato un impronta, segnodella loro fede e della ap-partenenza alla nostra comu

nità.

E’ tempo di scelte

stradenuove

messaggio del parroco

Sono 25 anni che esiste questa parrocchia!Siamo riconoscenti al Signore per la sua vi-cinanza e il suo amore! Di strada ne abbiamofatta affrontando tante difficoltà e tante in-comprensioni, soprattutto tante diffidenze. Quanti cri-stiani hanno paura e scappano via! Non è questo unattegiamento cristiano! La fede non è una moda o una ri-cerca di sicurezza! La fede è credere che siamo amatida Dio sempre e incondizionatamente! Come ha fatto Giu-seppe! Come ha fatto Maria! Viviamo la festa di San Giu-seppe Artigiano quest'anno con la gioia della VisitaPastorale del Vescovo mons. Lucio Renna e con la consa-pevolezza di avere un grande Patrono, san Giuseppe, checi aiuta, ci protegge, ci guida verso Gesù per imparare a fare la volontà di Dio, unica maniera per essere felici! Auguri e buona festa!

don Salvatore parroco

3stradenuove

Un grazie va innanzitutto al parroco don Salvatore che accolse congioia e porta avanti da 25 anni la missione affidatagli dal vescovoe poi un grazie a tutti i collaboratori ed operatori che hanno“lavorato” per il Signore. Alcuni non ci sono più, altri non rie-scono più a dare il proprio tempo per problemi di salute ma è gra-zie ai loro passi se oggi possiamo continuare questo cammino.Guardiamo con fiducia al futuro, tenendo presente il passato, conla speranza che anche altri parrocchiani possano essere chiamati atestimoniare la loro presenza nella Comunità impegnandosi in favoredei più piccoli, dei giovani, dei deboli e di tutti coloro chehanno bisogno di essere accompagnati a conoscere Gesù.Un ultimo grazie va a tutta la redazione di StradeNuove che da dueanni si impegna a tessere legami tra il territorio e la parrocchiaattraverso il giornalino e il sito parrocchiale(www.stradenuove.com). Auguri a tutti per la festa di San Giuseppe Artigiano.

Gabriele Camillo

4stradenuove

Il Vescovo sarà nella nostraparrocchia in visita pastorale.Tutta la comunità vivrà congrande partecipazione questo mo-mento estremamente importante.La presenza del nostro Pastoresarà uno stimolo all'impegno,alla carità, all'accoglienza deipiù deboli, piccoli, malati, an-ziani e l'intera famiglia par-rocchiale gli dimostrerà tuttol'affetto di cui è capace. Natu-ralmente, la nostra comunità,

nutre la speranza che da questa iniziativa venga fuori unprogetto di maggiore condivisione dei problemi parroc-chiali e la certezza che il nostro Vescovo ha a cuore lavita dell'intera comunità diocesana.

Suor Maria Scoppettuolo

Il Vescovo tra noidal 30 aprile al 2 maggio

lo stemma

del vesc

ovo

Visita

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Pastorale

6stradenuove

È scattato nel pomeriggio di do-menica 25 aprile presso i campiadiacenti alla nostra parrocchiail GiocAC, attività proposta dal-l'Equipe Giovani diocesana di ACche vede coinvolti i giovani e igiovanissimi di Azione Cattolicadi tutta la diocesi in tornei dicalcio a 7, pallavolo femminile,e nel concorso musicale e nelconcorso artistico per il logodei 100 anni di AC a San Severo.Dopo un momento di preghiera, siè aperto ufficialmente il GiocACcon una partita di pallavolomista tra i presenti. In campoinsieme alle schiacciate non è mancata l'allegria, ma so-pratutto è stato onnipresente il vero spirito con cui è natal'iniziativa, ovvero la gioia dello stare insieme, con Cri-sto e tra noi. Contemporaneamente sono terminate definiti-vamente le iscrizioni ai tornei e si sono svolti i sorteggi.La squadra di calcio a 7 della nostra AC parrocchiale, de-nominata “Texas F.C.”, incontrerà il gruppo di Torremag-giore dell'”ACC Turis Major” nella prima giornata, nellaseconda la ”Bizona” con i giovani della parrocchia MariaSS. Delle Grazie di San Severo insieme ai giovani di Apri-cena, e nell'ultima giornata sfiderà “Tutti per uno=Tutti” di San Paolo di Civitate. La conclusione delle attività è fissata per il 12 giugno quando tutti, ricolmi di allegria, festeggeremo insieme.

Giovanissimi di AC

GiocAC... inizia l’allegria!!!

7stradenuove

Ciao! Vi presento un amico.La persona che vi presento è l’al-lenatore di pallacanestro dei mieifigli, con lui e Mario del Vicarioabbiamo creato in San Severo unarealtà sportiva che si chiama MAR-VIN SCHOOL.Per presentarvi Vincenzo, propongoquesta breve biografia e la propo-sta di visionare una mostra cheall’inizio di maggio Vincenzo ef-

fettuerà a San Severo.

Ciro del Buono

8 stradenuove

Anno SacerdotaleIntervista a don Andrea

Salve don Andrea, sei un donma non sei ancora un sacer-dote?Sì, non sono ancora un sacer-dote ma vivo lo stesso il mi-nistero diaconale in pienezzae soprattutto è una graziaviverlo in questo luogo,laCaritas. Come ben sapete idiaconi sono nati proprio peri servizi delle mense per ladiaconia della carità ed èquesto il luogo dove si inse-gna ad animare tutta la co-munità, a testimoniare la carità. Quindi non mi sento inferiore a sacerdote.Ecco, però sacerdote

quando lo diventerai?

Tra un po’, tra un po',quando il signore vorrà. È da3 anni che sono diacono e ilsacerdozio non è mai una unqualcosa a cui ambire, daconquistare con le proprieforze. È sempre un dono, equindi quando il Signorevorrà far dono non solo a me,perchè ogni sacerdote nuovo èun dono all’intera chiesa,all’intera diocesi, accoglie-remo questo dono con il cuoree a braccia aperte.Non sei presente solo in Ca-ritas, ma anche in una par-rocchia. In quale parrocchiasvolgi attività e che cosafai praticamente?Da più di un anno, in tempo

Dopo aver intervistato nelloscorso numero un seminarista,Marco Della Malva, saliamo diun gradino nella scala cheporta all'ordine del sacerdo-zio. La seconda intervista perl'anno sacerdotale è a un dia-cono, don Andrea Pupilla, vi-cedirettore della CaritasDiocesana, un dono per la co-munità di San Severo.

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limitato, perchè il mio impe-gno principale è in Caritas,svolgo il mio ministero anchenella parrocchia di CroceSanta. Per me anche questo èun grande dono perchè è unaparrocchia, diciamo, di peri-feria. Mi sposto da una peri-feria all’altra, ed è bellolavorare in periferia, diffi-cile ma anche bello. E per meè anche un dono essere lì inuna parrocchia dove c'è an-cora la presenza viva delServo di Dio don Felice Ca-nelli, figura splendida dellanostra diocesi.Che cosa faccio? Mi occupo inessenzialmente del gruppo deiministranti e dell’ACR,svolgo il ministero della pa-rola durante la celebrazionedell'eucarestia. Poi si vivecon la gente, in questo pe-riodo sono stato in moltecase per la benedizionedelle famiglie, ed anchequesto per me è un dono per-ché si vive a contatto realecon la gente Qual è il tuo rapporto con igiovani, i giovanissimi, iragazzi di Croce Santa?Con i ragazzi con i giovaninon sto molto tempo per via

del mio impegno in Caritas,quindi non posso passaremolto tempo con loro peròquando sto in parrocchia,quando c’è gente, quando cisono i ragazzi nell’oratorioin cortile mi diverto a starecon loro. C’è stato un pe-riodo in cui mi mancava unpo’ questo contatto perchèsono stato in altre realtà elo avvertivo proprio come unamancanza.Ritorniamo a parlare dellaCaritas. in cosa consiste ilruolo di vicedirettore dellaCaritas Diocesana?Il vicedirettore insieme aldirettore è colui che devestare attento, deve coordi-nare tutte le attività. Non èuno che fa tutto ma è uno cheaiuta tutti a fare, aiuta glialtri a vivere il propriobattesimo, a vivere la ca-rità.E la Caritas, nella diocesidi San Severo quali attivitàsvolge per i più bisognosi?Beh, innanzitutto la Caritasnon è un’associazione, non è un ente, non è il club di qualcuno, dei più volenterosi, dei più

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bravi, ma è la Chiesa, laChiesa che vive la carità. In-nanzitutto è la Chiesa che simette in ascolto di tutti,italiani e stranieri, di tutticoloro che hanno bisogno.Offre vari servizi che vo-gliono rispondere ad alcunibisogni più urgenti, più emer-genti, come il mangiare, ilvestire, il lavarsi, ma anchead altri bisogni, diciamo, piùsecondari, ad esempio quellopiù grande è il bisogno di re-lazione. La solitudine è unadelle più grandi forme di po-vertà e quindi viene anchegente che magari sta bene eco-nomicamente ma che sente ilbisogno di socializzare, distare con gli altri.Siamo nell’anno sacerdotale,come viene vissuto quest’annoda un diacono?Questo è un anno che il Papaha pensato soprattutto perfare un regalo ai sacerdoti,come dice nella lettera di in-dizione, per un rinnovamentointeriore dei sacerdoti. Per un diacono, ma anche per ogni battezzato, che vive partecipe del sacerdozio di Cristo, significa prima

di tutto pregare per i sacerdoti. Per

me vuol dire anche prepa-rarmi nel migliore dei modia svolgere il ministero sa-cerdotale, quindi l'anno sa-cerdotale è anche per me unanno di grazia, un dono delSignore che serve per cono-scere meglio la figura diGesù. L'anno sacerdotale,dunque, non è solo per i sa-cerdoti, ma per tutta laChiesa. È un regalo che ilPapa vuole fare a tutti noi.Per concludere, descrivi conun aggettivo:- il nostro vescovo Mons.Lucio RennaUn padre allegro, vista lasua passione per il canto- il direttore della CaritasDiocesana, don Francesco Ar-mentiNon te lo descrivo con unaggettivo, ma con un sostan-tivo: un vulcano!- il parroco della ChiesaCroce Santa, don Leonardo DiMauroLo descrivo con due agget-tivi: pacato ma, determi-nato, cioè calmo ma, sa ilfatto suo.Grazie, don Andrea, allaprossima!

Carlo del Buono

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Dal 26 aprile è disponibile un servizio online gratuito pertutti i cittadini maggiorenni in possesso del codice fiscaleper agevolare i rapporti tra il cittadino e la Pubblica Am-ministrazione: è la PEC (Posta Elettronica Certificata), ov-vero l'email con valore legale equivalente a quello di unaraccomandata A/R. Già dopo poche ore dal debutto le richiesteal portale www.postacertificata.gov.it erano oltre 100milae si spera che si arrivi a 10 milioni di PEC attive nell'arcodel 2010. Che cos'è PostaCertificat@?La PostaCertificat@ è un servizio di comunicazione elettro-nica tra Cittadino e Pubblica Amministrazione.Il servizio è offerto a titolo gratuito e si rivolge a tuttii cittadini italiani maggiorenni che ne facciano richiesta(anche se residenti all'estero).Attraverso la PostaCertificat@ ogni cittadino può dialogarein modalità sicura e certificata con la Pubblica Amministra-zione comodamente da casa o con qualsiasi dispositivo ingrado di connettersi ad internet senza recarsi presso gliUffici della PA per:• richiedere/inviare informazioni alle Pubbliche Ammini-strazioni• inviare Istanze/documentazione alle Pubbliche Amministrazioni• ricevere documenti, informazioni, comunicazioni dalle Pubbliche Amministrazioni

PEC

Le Pubbliche Amministrazioni con cui il cittadino può dia-logare sono disponibili nell'indirizzario delle PA attual-mente in fase di progressivo completamento.Il servizio PostaCertificat@:• fornisce tutte le garanzie di una posta elettronicacertificata• permette di dare ad un messaggio di posta elettronicala piena validità legale equivalente a quella di una rac-comandata A/R• garantisce data e ora riferiti all'accettazione ealla consegna del messaggio e l'integrità del contenutotrasmessoLe limitazioni all'utilizzo della casella PostaCertificat@per il cittadino sono:• numero massimo di invii giornalieri, non superiore a10;• dimensione massima del messaggio pari a 30 MB;• numero massimo di destinatari del messaggioPer iscriversi basta collegarsi al portale www.postacer-tificata.gov.it e seguire la procedura guidata. Trascorse24 ore dalla registrazione online ci si potrà recare inuno degli uffici postali abilitati con un documento di ri-conoscimento personale e uno comprovante il codice fiscale(codice fiscale o tessera sanitaria) per l'identificazionee firmare il modulo di adesione. Una volta verificati idati forniti dal cittadino, la casella di posta elettro-nica sarà pronta all'uso.

la redazione Strade Nuove Online

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5 per mille

Una scelta che aiuta a crescere...

...Siamo in cerca di “perle” di grande valore

Oratorio San Giuseppe Artigiano

L’Oratorio nasce dalla ComunitàParrocchiale come strumento emetodo per la formazione umana ecristiana delle giovani genera-zioni. In quanto radicato nellaComunità, è uno dei modi in cuila Parrocchia esprime la propriasollecitudine nei confrontidegli individui e dei gruppi infase formativa.L’Oratorio si pone accanto alsoggetto educante primario, lafamiglia. Con essa costruisce unrapporto di dialogo e di fidu-cia, a volte di sostegno e diaiuto. La famiglia, a sua volta,trova nell’Oratorio un fedelealleato nel gravoso impegno dicrescere ed educare i proprifigli.L’Oratorio deve condurre allaComunità Parrocchiale. Attua ilproprio progetto educativo at-traverso le persone che in que-sta istituzione profondono illoro impegno: sacerdote, assi-stente, suore, animatori, alle-natori, educatori, catechiste,

genitori.

L’oratorio è trampolino dilancio verso la Parrocchia inprimo luogo, ma anche verso lasocietà civile.Il regno dei cieli è simile aun mercante che va in cerca diperle preziose; trovata unaperla di grande valore, va,vende tutti i suoi averi e lacompra. (Mt 13, 45-46) La prima grande sfida è tro-vare il “bandolo della ma-tassa”, ossia quella “perla”che costituisce il centro del-l’oratorio. Ciò significaaver chiaro l’obiettivo che ilnostro oratorio si pone.Qual è l’attenzione irrinun-ciabile per un oratorio, senzala quale è inutile che esista?E’ l’attenzione al “cuore”delle persone, perché essopossa aprirsi all’incontrocon il Signore Gesù. Questo èil centro dell’oratorio.Il Signore Gesù ha un unico grande desiderio: incontrare

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ogni persona.Ognuno di noi ha tanti desideri,molti sono grandi e belli, alcunisono un po’ piccoli, talvolta mi-seri e meschini. I desideri sonola spinta propulsiva della vitae orientano la crescita dei ra-gazzi. Il nostro “cuore” è illuogo nel quale i desideri piùveri, più grandi, si incontranocon il desiderio del SignoreGesù.L’aiuto a frequentare il proprio“cuore”, a curarlo, è il centrodell’oratorio, accompagnatodalla convinzione che l’incontrocon il Signore Gesù, con il suoVangelo, libera la vita, la rendepiù vera, più piena, più bella.La parola del Vangelo cade comeun seme nella vita quotidianadella gente, là dove le stradedegli uomini si incontrano, egermoglia nell’incontro dei cre-denti con ogni uomo e con ognidonna. Il confine tra fede e in-credulità passa tra persona epersona, quando non attraversaaddirittura la persona stessa.Nel suo cuore si muove anchel’anelito, iscritto dallo stessoCreatore, verso valori umanigrandi e universali e versol’origine e la fonte di questi valori, che è Cristo. In esso è custodita, per il cristiano, la ricchezza di vita del bat

tesimo, anche se, di frequente, come te-

soro trascurato o dimenticato.Il cuore dell’uomo resta perciòil centro e il riferimento diogni attenzione pastorale.E’ un luogo accogliente soprat-tutto perché si può incontrarequalcuno comunque e sempre.La qualità di questo incontropuò essere diversa (semplice sa-luto, scambio di qualche parola,gioco e tempo passato insieme,lavoro comune, fino alla pre-ghiera comunitaria e al collo-quio spirituale), ma nessunodeve entrare in oratorio senzache qualcuno si accorga di lui.L’incontro avviene tra ragazzicoetanei, tra i piccoli e igrandi, tra i ragazzi e gliadulti, con il sacerdote e i re-sponsabili, con gli educatori,con i genitori e tra i genitori:la ricchezza e la varietà del-l’incontro è una delle risorsepiù belle dell’oratorio e unodei segnali più carichi di spe-ranza per il suo futuro e per ilfuturo delle persone.Questa rete di incontri, cono-scenze, amicizie, lavoro comune,è fondamentale per far cresceree rinnovare continuamente ilsenso di appartenenza alla “co-munità dell’oratorio”, che di-viene il “soggetto” che esprimela cura della comunità cristianatutta per i ragazzi.

L’oratorio San Giuseppe Artigiano

stradenuove

15stradenuove

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