©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore....

8

Transcript of ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore....

Page 1: ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò
Page 2: ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò

©2020 Organizzazione Internazionale Sathya SaiTutti i Diritti Riservati

sathyasai.org

Page 3: ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò

C O N A M O R E E R I S P E T T O A I D I V I N I P I E D I D I L O T O D I

Bhagavan Sri Sathya Sai BabaI N C A R N A Z I O N E D E L L’A M O R E D I V I N O

Questa guida di studio è una della serie in tre parti comprendenti alcuni Discorsi Divini di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba tenuti in occasione del Guru Poornima.

Ogni guida contiene una stimolante storia e una serie di domande per la riflessione di individui, famiglie e Centri Sai in tutto il Mondo per immergersi nel Suo Divino Messaggio, in previsione delle prime

Celebrazioni Mondiali OnlineOnline del Guru Poornima (4-5 luglio 2020).

Page 4: ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò

S t o r i a i S p i r a t r i c e

Affermate la vostra Vera Natura

Una leonessa stava attraversando una foresta, diede alla luce un cucciolo e morì. Questo cucciolo di leone venne trovato da un pastore che se ne prese cura e lo allevò con le sue pecore. Il piccolo leone cresceva tra le pecore, mangiava l’erba e belava come le pecore. Dopo diversi anni, passò di lì un altro leone e fu sorpreso nel vedere un suo simile tra le pecore. Questo leone inseguì le pecore che fuggirono tutte spaventate. Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò il suo riflesso nell’acqua e disse: “Guarda, sei un leone e non una pecora. Non avere paura. Non belare come una pecora. Ruggisci come un leone.”

Swami vuole che noi affermiamo la nostra vera natura che è l’Atma divino o amore divino. Egli vuole che ruggiamo come il leone del Vedanta che afferma la nostra Divinità e non ci identifichiamo con il nostro corpo, la mente e l’intelletto limitati.

Page 5: ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò

G u i d a d i S t u d i o

Estratti dai Discorsi Diviniper la Contemplazione

ABBANDONO

Il Vero Abbandono

Il vero significato di abbandono è il riconoscimento del fatto che Dio è presente in tutti e ovunque. Il riconoscimento della presenza di Dio in tutti i Jiva (individui) è il vero significato della parola ‘abbandono’. Dovremmo svolgere tutti i compiti che ci vengono assegnati come nostro dovere e non è giusto trascurarlo, sedere pigramente e dire che abbiano abbandonato tutto al Signore. Se avete il sentimento che tutto il lavoro che fate sia per compiacere Dio, allora quello è l’aspetto giusto dell’abbandono o Saranagathi. Il significato di abbandono non può essere lasciare a Dio le conseguenze di tutto il male compiuto e prendere per sé le conseguenze di tutto il bene fatto.

Corso Estivo a Brindavan, 1974, Cap. 3

I Tre Aspetti del Saranagathi

La resa implica tre entità: una è la persona che si arrende, un’altra quella a cui ci si arrende, e la terza è l’atto di arrendersi. Se analizziamo attentamente ciò in senso spirituale, si hanno una persona, uno specchio e un riflesso. Quando si rimuove lo specchio, automaticamente scompare il riflesso. Quindi, scoprite che tre meno uno diventa solo uno. È una sola persona che rimane.

Allo stesso modo, prakriti (il mondo) è lo specchio e jeeva (l’individuo) è il riflesso del Divino. Quando prakriti, lo specchio, viene rimosso, ciò che rimane è solo uno, cioè il Divino. L’individuo è solo un riflesso. Quando la vostra visione è rivolta a prakriti (il mondo), avete la dualità. Quando la visione è verso l’interno, siete Uno, cioè Dio e nient’altro. Anche Prakriti è creazione di Dio. Quando tutto è divino, non c’è un secondo.

Questo Divino non è altro che l’amore, che è in tutti gli esseri. L’amore è Dio: vivete nell’amore. Esso non ha inizio né fine; è infinito e non potete frammentarlo. Tutti i percorsi spirituali sono percorsi d’amore. Anche l’obiettivo è l’amore. È ciò che esiste sempre in questo mondo. In qualsiasi momento, non rinunciate mai all’amore.

Discorso Divino del 23 aprile 1998

Page 6: ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò

AUTOINDAGINEChi Sono Io?

La vera pratica spirituale consiste nel comprendere la propria vera identità. Ci si dovrebbe chiedere: “Chi sono io?” Tutte le pratiche spirituali hanno lo scopo di farvi comprendere chi siete veramente. Tutti usano il termine “Io” mentre si presentano. Significa che il principio dell’“Io” (Sé) presente in voi è lo stesso di quello negli altri. Tuttavia, l’uomo non è in grado di comprendere quest’unità. È sviato dalle differenze basate sul corpo fisico. Di conseguenza, da spazio a conflitti e inquietudini.

Incarnazioni dell’Amore! Nascita e morte sono relative al corpo e non all’anima individuale. La mente è responsabile di entrambe. Tutto è creato dall’uomo. La vita è un sogno. Come può essere vero tutto ciò che appare in sogno? È tutta una mera illusione. Finché siete immersi in questo bhrama (illusione), non potete avere la visione di Brahma. Solo quando rompete le catene dell’illusione potete sperimentare la realtà.

Discorso Divino del 25 dicembre 2003 – Mother Sai 2.2004

Tutto è in Voi. Tutto è il riflesso del Vostro Essere InterioreTutto è una manifestazione di Brahma. Vedendo una corda nell’oscurità e in lontananza, un uomo sospetta che si tratti di un serpente e grida di paura. Poi arriva qualcuno che lo rassicura del fatto che non si tratta di questo, ma di una corda. La paura scompare nel momento in cui egli conosce la verità: non si tratta di un serpente, ma di una corda. Era una corda prima che egli la vedesse, era una corda quando l’ha confusa con un serpente ed era una corda quando egli ha compreso la verità. La corda simboleggia Brahma che l’uomo interpreta come natura a causa della sua illusione. Egli comprende la verità quando una persona che ha la conoscenza vera (jnani) gli dice che non si tratta della natura, ma della manifestazione di Brahma Stesso. Tutto ciò che si osserva nel mondo visibile non è altro che Brahma. Eppure, per ignoranza, la gente pensa: “Dov’è Brahma e dove siamo noi? Noi siamo comuni mortali, mentre Brahma è onnipotente, onnipresente e onnisciente.” Dire questo è sbagliato: voi siete realmente il Brahma onnipotente, onnipresente e onnisciente, ma, per colpa della visione terrena prodotta dall’illusione, pensate di essere dei semplici mortali. Voi aspirate a vedere Dio pensando che Egli sia diverso da voi. Tutto ciò che vedete intorno a voi, tutto quanto sperimentate è Brahma, ma, ciononostante, voi volete vederLo.

Tutti voi volete la felicità. Se mi seguite, sarete sempre in uno stato di beatitudine. In effetti, la beatitudine è in voi, con voi, intorno a voi, sopra e sotto di voi. Siete l’incarnazione della beatitudine. Perché dovreste cercare la felicità fuori quando è già presente in voi? Vi illudete pensando che potete ottenere la felicità dagli oggetti terreni. Non c’è felicità in questo mondo. Tutto è in voi. Tutto è il riflesso del vostro stato interiore. Siete l’incarnazione di Brahma. Consideratevi Brahma. Vivete sempre nella consapevolezza costante: “Io sono Brahma, Io sono Brahma.” Quando svilupperete questa consapevolezza, diventerete Brahma.

Tuttavia, questo non è così facile, ma la pratica continua e costante vi aiuterà a realizzare questa unità.

Discorso Divino del Guru Poornima, 30 luglio 1996

Page 7: ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò

Ricordate a voi stessi “Io non sono differente da Dio”

Da questo giorno, tenete sempre a mente ciò che sto per dirvi:

1. “Io sono Dio, non sono diverso da Dio.” Siate sempre consapevoli di questo sempre. Tenetelo sempre a mente. “Io sono Dio, Io sono Dio, non sono diverso da Dio.” Ricordatevi di questo. Pregate di non fallire in questa sadhana (pratica spirituale).

2. “Io sono l’Akhanda Para Brahman (l’Assoluto Supremo Indivisibile).” Questa è la seconda Verità da fissare nella coscienza con incessante ripetizione e preghiera.

3. Io sono Sath-Chith-Ananda (Essenza, Consapevolezza, Beatitudine). La Beatitudine Divina è l’obiettivo da tenere sempre in vista.

4. “Il dolore e la preoccupazione non potranno mai influenzarmi.” Alimentate questa Fede e convincetevi di questa verità con ripetute rassicurazioni e preghiere.

5. “Sono sempre contento; la paura non potrà mai entrare in me.” Pensate così per sempre. Pregate che questa convinzione diventi sempre più forte. Esortate voi stessi: “O io, pronuncia ‘Om Tat Sath’, ‘Om Tat Sath’ ”, il triplice simbolo di Brahma. Poiché il corpo fisico è mantenuto in salute e forte dai cinque prana (soffi vitali), queste cinque preghiere vi conferiranno la “consapevolezza di Brahma”, che equivale allo “stato di Brahma Stesso”.

Discorso Divino, 23 novembre 1983

“Dio è”- il potente mantra di quattro lettere

In questo giorno del Guru Poornima non intendo darvi alcun mantra Ashtakshari (di otto sillabe) o Panchakshari (di cinque sillabe) basato sul nome di una Divinità particolare, né vi ingiungo di studiare alcuna Upanishad, la Gita o i Brahma Sutra. C’è una semplice affermazione di quattro lettere. “Dio è” (“Devudunnaadu” in telugu). Rendetela la vostra ancora di salvezza. Se continuate a recitarla, a pensarci, a comportarvi in base a essa e a trasmetterla agli altri, immergendovi nella beatitudine di questa esperienza, darete il massimo contributo al benessere del mondo. (Swami recita una poesia sulla magnificenza della creazione di Dio per dimostrare “Devudunnaadu”). Considerate questo mantra come messaggio per questo Guru Poornima e proclamatelo in tutte le circostanze e in ogni luogo con tutta la convinzione e la forza che potete utilizzare. Il mondo può essere trasformato in un paradiso terrestre se rafforzate la fede in Dio e la dimostrate nelle vostre azioni. Dovete avere il coraggio e la determinazione di affrontare qualsiasi tipo di problema e difficoltà. Propagando questo mantra, potete promuovere l’amore di Dio e il timore del peccato tra la gente. Il mantra “Dio è” può essere più potente di un mantra basato sul nome di una Divinità particolare.

Tenete questo mantra di quattro lettere come vostro costante compagno e rafforzate la vostra fede nel Divino. Ciò porterà, a tempo debito, alla realizzazione di Dio.

Discorso Divino del Guru Poornima, 21 luglio 1986

Page 8: ©2020 Organizzazione Internazionale Sathya Sai...Anche il giovane leone fuggì assieme alle pecore. Alla fine, il leone afferrò il leoncino, lo portò in un lago vicino, gli mostrò

sathyasai.org

Domande per la Riflessione

Domande per la Riflessione

1. Quale sarebbe l’offerta più adatta al Guru?2. Quali sono le lezioni apprese dalle Guide di Studio in tre parti del Guru Poornima del 2020?3. Quali sono le pratiche spirituali in cui dovremmo impegnarci per realizzare la nostra natura divina?4. In che modo l’abbandono e l’autoindagine ci portano alla realizzazione di Dio?