Leone Magno- Lettere Dogmatiche

download Leone Magno- Lettere Dogmatiche

of 220

Transcript of Leone Magno- Lettere Dogmatiche

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    1/220

    COLLANA DI TESTI PATRISTICI

    diretta daANTONIO QUACQUARELLI

    109

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    2/220

    2 Introduzione

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    3/220

    Leone Magno

    LETTERE DOGMATICHE

    Traduzione, introduzione e notea cura di Giulio Trettel

    citt nuova editrice

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    4/220

    Copertina di Gyrgy Szokoly

    Con approvazione ecclesiastica

    1993, Citt Nuova Editrice, via degli Scipioni, 265 - 00192 RomaISBN 88-311-3109-5

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    5/220

    INTRODUZIONE

    Tra svettanti vette dolomitichecuori cordialie generosi.Con riconoscenza

    Primiero, estate 1993

    1. Vita di S. Leone Magno

    Le notizie, a nostra disposizione, sui primi anni dellavita di san Leone Magno, papa, non sono molte 1.

    IlLiber pontificalis lo dice natione Tuscus; altri, i pi,lo pensano nativo di Roma; forse la famiglia era oriundadella Tuscia, probabilmente di Volterra, dato che in tale

    citt il culto per il papa Leone I molto antico. Era nato,con ogni verisimiglianza, verso la fine del IV secolo. Comerisulta anche dal cursus latino presente nella sua opera(lettere, omelie), venne educato non solo nelle disciplineecclesiastiche, ma pure nelle lettere classiche. In piduna lettera al testo latino si accompagna anche quellogreco (specialmente quando debba scrivere a personaggidi Costantinopoli, come imperatori, imperatrici, vescovi,monaci, dato che l si parlava il greco). E non detto cheil testo greco non possa essere anche uscito (ma nonnecessariamente) dalla penna di Leone Magno.

    Comunque, sia per il luogo natale, che per la data dinascita, come per la prima formazione del futuro papa, cisi pu fondare soltanto su deduzioni, e non su notizie eattestazioni dirette.

    1 Per quanto si dir pi avanti, nella bibliografia, la trattazione pi

    ampia intorno a san Leone Magno, ci pare quella di U. Moricca, Storiadella letteratura latina cristiana, SEI, Torino 1932, III/I, pp. 1031-1106(con bibliogr. , pp. 995-997). Di altro si dir in seguito; ma occorre subitoaggiungere che tantissimo entro i voll. della Patrologia Latina delMigne (= PL o ML) che raccolgono lopera di papa Leone I. Si veda purelEnciclopedia Cattolica , vol. VII, coll.1139-1144.

    5

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    6/220

    Ben presto entr a far parte dei clerici di Roma.

    Sotto papa Celestino I (422-432) fu diacono (oarcidiacono). E fu sotto Celestino I che si celebr ilConcilio di Efeso (anno 431), che condann leresia diNestorio, vescovo di Costantinopoli, il quale sulla sciadella teologia di Antiochia di Siria negava che GesCristo fosse veramente e realmente figlio di Dio. Talenegazione tra le altre gravissime conseguenze diordine dogmatico finiva per disconoscere la divina

    maternit di Maria, che sarebbe stata a suo avviso solo cristotovko e non anche qeotovko 2.Leone, ancor diacono, aveva invitato il monaco

    Cassiano, forse della Scizia, ma allora a Marsiglia, acomporre unopera che rispondesse agli errori diNestorio. Ne risult il De incarnatione Domini contraNestorium libri VII. Leone avrebbe preferito che a taleinvito avesse potuto rispondere santAgostino; ma questiera ormai anziano e, per di pi, si trovava in una cittassediata dai Vandali.

    Lopera di Cassiano presenta la sintesi cristologicadel futuro papa Leone, dato che proprio Leone si trov durante il suo pontificato ad affrontare due eresie, tuttedue in qualche modo scoppiate a Costantinopoli,anche se per dir cos importate: leresia di Nestorio(vicino alla teologia di Antiochia) e leresia di Eutiche(eresia che derivava dalla teologia di Alessandria)3.

    Guid il concilio di Efeso (431) Cirillo di Alessandria,la cui teologia si sarebbe dovuta richiamare ad Atanasio(lalfiere dellortodossia di Nicea contro il presbitero Ario,

    pure alessandrino); in realt senza saperlo Cirillo sirifaceva, invece quanto alla cristologia , ad Apollinaredi Laodicea (310-390 ca.), presentando un Verbo

    6 Introduzione

    2

    Per Nestorio, come poco pi avanti, per Cassiano, per ilconcilio di Efeso, ecc., si vedano le trattazioni ad hoc, in Enciclopedie,in manuali, in testi di storia...

    3 Per avere qualche idea sulle due scuole di Antiochia e diAlessandria dEgitto si veda, ad es., M. Simonetti, Letteratura cristianaantica greca e latina, Firenze-Milano 1969, alle pp. 101.187.297.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    7/220

    dimezzato nella natura umana, perch la parte razionale

    dellanima (ilnous) sarebbe stata occupata dalLogos4.Nel sinodo di Efeso, dunque, non assente loperadi Leone, attivo diacono della Chiesa di Roma, accanto a

    papa Celestino. Defunto costui, successe Sisto III (432-440), il cui pontificato non ha grande rilievo ai fini deldibattito teologico. Elevato al pontificato allindomani delconcilio di Efeso, si trattava piuttosto, per lui, di risolvere i

    problemi che erano rimasti insoluti, assieme ad altri, quali ad esempio le pretese di Giovenale vescovo diGerusalemme 5.

    Un altro problema, alla soluzione del quale ebbemodo di concorrere il diacono Leone, fu il caso diGiuliano dEclano (in Campania), eretico inficiato di

    pelagianesimo, che avrebbe voluto riavere la sua sedevescovile 6.

    Pu darsi che si debba considerare conseguenzadel concilio di Efeso labbellimento di Santa Maria

    Maggiore, sullEsquilino, ad opera di papa Sisto 7.Nel 440 Sisto III veniva a morire, mentre Leone sitrovava in Gallia quale messaggero di pace, al fine diricomporre il contrasto sorto tra i due generali romaniEzio e Albino. Sul trono imperiale dellOccidente sedevaValentiniano III; ma la politica era guidata da sua madreGalla Placidia. Ecco perch Leone era assente da Roma.Ci non imped tuttavia che clero e popolo tutto volesseroLeone come successore di Sisto III, considerata la suaspiccata personalit e santit. Gli fu inviata unadelegazione che gli notificasse lavvenuta elezione,mentre lo pregavano ardentemente che volesse

    4 Anche per Cirillo di Alessandria, per Atanasio, per Ario, perApollinare di Laodicea, si consultino trattazioni specifiche. Per Cirillo,Simonetti, op. cit., pp. 315-316; cos per Atanasio, ivi, pp. 196-206; perApollinare di L., ivi, pp. 223-225. Sulla formula cristologica di

    Apollinare, ma fatta propria da Cirillo di Al. (Una natura del Logos diDio incarnata), si veda nel seguito della trattazione.5 Si vedano le lettere 109 e 139 di san Leone Magno.6 Cf. Moricca, op. cit. , p. 1032, un intervento di Leone diacono,

    attestato da san Prospero dAquitania.7 Di ci in archeologia cristiana e in arte.

    Introduzione 7

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    8/220

    accettare lunanime indicazione a vescovo di Roma.

    Come scrive Prospero di Aquitania 8, Roma priva delsuo pastore era in ansiosa attesa che giungesse ildiacono Leone.

    Leone accett, pur non ignorando il grave peso cuistava per sottoporsi (risulta soprattutto daisermoni tenutinellanniversario della sua elezione, o quelli tenuti per lafesta dei santi Pietro e Paolo).

    Il 29 settembre del 440 Leone dava inizio al suoservizio pastorale come vescovo di Roma e al compito diattendere alla Chiesa universale. Iniziava cos uno dei

    pontificati pi straordinari che la Chiesa ricordi nella suastoria bimillenaria, un pontificato segnato anche da unaserie di anni ricchi di vicende ecclesiali e politiche. Leoneresse la cattedra di Pietro per 21 anni (440-461). Certoche fu un pontificato dei pi straordinari, al chiudersidellet antica e prossimi alle soglie dellet di mezzo 9.

    Anni densi di avvenimenti, s detto, su due versanti:

    quello ecclesiale (si era allindomani del 1 concilio diEfeso, 431) e vicini a quello che Leone stesso definlatrocinium Ephesii (ossia latrocinio, o conciliabolo, obrigantaggio) (che avrebbe dovuto essere nelleintenzioni di tutti il 2 ecumenico di Efeso), e a causadelleresia monofisita di Eutiche in vista del concilioecumenico di Calcedonia (451), di cui si dir. Sulversante della storia civile compaiono le figure di Attila(452, distruzione di Aquileia), di Genserico, re dei Vandali(455, saccheggio di Roma), le varie personalit dellacorte imperiale di Costantinopoli, delle quali si dir via viache si incontreranno. La documentazione di unattivit,che non esagerazione definire prodigiosa, svolta da

    papa Leone I cui ben si addice lappellativo di magnoche la storia gli serb proprio entro le pagine stessedella storia del suo tempo, documentata di persona dallenumerose lettere (in numero di 143; 173 ne annovera il

    suo epistolario), dai riferimenti reperibili nei 96 sermoni,

    8 Introduzione

    8 Cronaca fino allanno 440; vedi Moricca, op. cit., p. 1033.9 In Moricca, op. cit., p. 1031, una sintesi dei meriti del papa

    Leone.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    9/220

    tenuti in varie circostanze. Fu grande, grandissimo papa,

    Leone, vescovo di Roma, tutto dedito al servizio delpopolo affidato alle sue cure e con lalta coscienza delsuo ministero di confermare i fratelli nella fede (cf. Lc. 22,32).

    Non questo il luogo per tracciare una sia pursommaria biografia di san Leone Magno 10.

    In sintesi, essa pu cos venire riassunta: fu uomoche dette prova di una saggezza pratica, di un buonsenso, di una rettitudine senza pari in tutte le questionisia politiche che religiose che gli si presentarono nel nonbreve corso del suo pontificato 11.

    Oltre a ci che si detto, in questa sede purconsentito accennare a qualcuno dei pi rilevanti

    problemi ai quali Leone si trov a far fronte. A parte, sidir in particolare della celebrazione del sinodoecumenico di Calcedonia, che come si vedr fu unodei pi impegnativi dei primi secoli del cristianesimo, alla

    pari di Nicea, di Efeso, del Costantinopolitano I.I grandi dibattiti teologici cui papa Leone I si trov afar fronte furono quelli relativi a Nestorio ed Eutichesoprattutto; ma non ne mancarono altri, e rilevanti. Vifacciamo cenno, seguendo la successione del suoepistolario, perch in esso trova puntualedocumentazione.

    Cos ebbe a che fare con i manichei 12, chedallAfrica erano passati in Italia, per sottrarsi alle

    persecuzioni dei Vandali.Non mancarono problemi sollevati dai pelagiani,

    ancora attivi entro le comunit cristiane. Uno di essi sdetto fu relativo al vescovo Giuliano dEclano 13.

    Altro intervento resosi necessario fu contro ipriscillianisti, diffusi in modo particolare nella Spagna. Aduna sollecitazione di Ceponio, vescovo di Astorga,

    10 Cf. alla nota 1.11 Moricca, op. cit., p. 1034.12 San Leone Magno, Discorsi XVI (PL 54, 176ss., nn. 3-5) e

    XXXIV (ivi, 244, nn. 4-5).13 Cf. nota 6.

    Introduzione 9

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    10/220

    risponde san Leone I esponendo minutamente le loro

    dottrine; ma non mancano in tale occasione riferimenti ad altri eretici. Ci detto nella lunga lettera15a indirizzata a Turibio. Quella priscillianista, a giudiziodi Leone, sintesi di tanti errori dogmatici e di storturemorali mutuati ora dagli ariani (cf. per la cristologia), oradai fotiniani, ora da talune distorte visioni filosofiche, ora

    10 Introduzione

    14 Data lattenzione portata soprattutto sulle eresie di Nestorio ed

    Eutiche, non diamo la traduzione della lettera 15a; ne offriamo per quiuno schema: 1) Leone confuta gli errori dei priscillianisti, i qualipensano che, nella Trinit, non di persone reali si tratti, ma di semplicinomi; 2) contro coloro che pensano che il Figlio sia venuto allesistenzasuccessivamente al Padre; 3) contro quei tali che ritengono chelunigenito Figlio del Padre abbia assunto il nome di Cristo solo dopoche nato dalla Vergine; 4) il Natale del Signore, nella celebrazionedel quale i priscillianisti fanno digiuno; 5) contro quelli che pensano chelanima delluomo sia di sostanza divina; 6) contro coloro che ritengonoche il diavolo sia un essere sussistente oppure derivato dal caos; cosadica la Scrittura a tale proposito; 7) contesta le affermazioni di quelliche pensano che il matrimonio e la procreazione siano un male; 8)controbatte la sentenza di coloro i quali ritengono che i corpi umanisiano creatura del diavolo, da questi fatti nel seno della madre; 9) rifiutalidea che i figli della promessa (cf. Rom. 8, 14; poi Sal. 118, 75; Giob.10, 8; Ger. 1, 5) siano stati concepiti ad opera dello Spirito Santo; 10)rifiuta lidea peregrina di coloro che asseriscono che le anime sonostate confinate entro corpi umani per avere esse peccato quanderanoin cielo (influssi platonici? manichei?); 11) contro gli astrologi che

    ritengono che le stelle condizionino le attivit delluomo; 12) per quelliche pensano che le anime siano soggette a determinate forze e i corpiad altre ancora; 13) i priscillianisti ritengono che le Scritture vadanosotto il nome dei 12 patriarchi, in quanto rappresenterebbero le 12 virtche devono regolare la vita degli uomini; 14) ancora contro lapersuasione dellinflusso delle stelle e dei segni zodiacali; 15) apocrifiin uso dei priscillianisti; 16) circa gli scritti di un certo Dittinio, cheavrebbe scritto per conto dei priscillianisti; ma non vero; sono scritticomposti da loro stessi; 17) risponde infine al dubbio che non pochi

    nella Spagna ponevano intorno alla sepoltura del Signore: se il suocorpo sia o meno stato deposto nel sepolcro realmente (risponde conla Scrittura: Gv. 2, 19. 21; Sal. 15, 9-10; ci finisce per rifiutare anche ilsignificato dellincarnazione e della redenzione: a tanto arrivano glieretici manichei e priscillianisti!); infine invita il vescovo a farsipromotore di un sinodo perch si possano annunciare le verit

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    11/220

    daimanichei; la lettera raccoglie, in una specie di galleria,

    quelli che sono errori dogni sorta 14.2. Nestorio ed Eutiche

    Insieme, ma diametralmente opposti, gli errori diNestorio e di Eutiche. La battaglia condotta da papaLeone, di gran lunga la pi decisiva, fu quella combattutacontro le due eresie (che si elidevano a vicenda);

    alludiamo allopera di pastore e di maestro che sostenneper la verit totale del Cristo contro Nestorio prima,contro Eutiche dopo.

    S detto della diversa posizione delle due scuole (arigore, solo quella di Alessandria si pu definirescuola) di Antiochia di Siria e di Alessandria di Egitto15. La prima esaltava tanto la natura umana del Verboincarnato (la vera umanit di Cristo), quasi sino al puntodi assorbire/annullare la divinit; il Cristo sarebbe stato

    semplicemente un uomo su cui si sarebbe posato loSpirito di Dio. La preoccupazione ad Antiochia disalvare e affermare lumanit del Verbo incarnato finivaquasi inevitabilmente per cancellarne (o quanto meno,sminuirne) la divinit dello stesso, ossia del Cristo.

    La scuola di Alessandria, invece, muoveva dallapreoccupazione opposta: intenta comera ad affermare ladivinit (la natura divina, dunque) del Verbo incarnato

    finiva per misconoscere, in qualche modo, la naturaumana, assorbita dalla divinit. capitolo di estrema importanza per la fede, realt

    essenziali luna come laltra: la natura divina, la naturaumana; lessere vero Dio, ed essere vero e perfetto uomoche si devono riconoscere al Cristo: diversamente tutta lafede crolla, se il Cristo non vero Dio e vero uomounitamente e insieme. La posta in gioco era enorme; non

    essenziali della fede retta, senza esitazioni.In una lettera pi breve, la successiva non numerata, Tur(r)ibio

    espone qualcosa dei suggerimenti di papa Leone, ai vescovi Idacio eCeponio (sugli scritti apcrifi; gli errori dei priscillianisti): cf. Moricca, op.cit. , pp. 1037-40.

    15 Cf. nota 3.

    Introduzione 11

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    12/220

    era da meno di quella scatenatasi centanni prima per

    leresia del prete Ario; anzi: ne era conseguenza chemuoveva da quelle premesse. La difficolt stava tutta nelriuscire a concepire un unico Dio, ma in tre personeeguali e distinte; di avvertire in Cristo Ges ununica

    persona s, ma in due nature, la divina e lumana, integre,complete, indivisibili 16.

    Si spiega. Anche a non tenere conto di una terzascuola che si suole definire asiana e che, inqualche modo, si faceva risalire alla catechesi diGiovanni apostolo , le due nominate sopra eranoallorigine del cristianesimo. Alessandria era unemporio culturale e cultuale 17. Ad Alessandria avevaoperato il filosofo giudeo, ma anche platonico e

    pitagorico, Filone (25 ca. a.C. 50 ca. d.C.). AdAlessandria i culti pagani (come, del resto, in Siria)trovavano abbondante esca e rigogliosa espressione. Ad

    Alessandria si disse cera stata la versione della

    Scrittura che va sotto il nome di Bibbia dei settanta.Lallegoria (tipologia figurale per il cristianesimo) siavvaleva della scuola platonica, dando luogo adinterpretazioni della Scrittura che si collocavano su

    posizioni diametralmente opposte a quelle di Antiochia.Sempre ad Alessandria (e quanto sulla scia di Filone?)erano sorte delle figure straordinarie, quali Panteno(fiorito verso il 180), Clemente Alessandrino (150-215ca.), Origene (185-253 ca.) il padre dellesegesicristiana, Atanasio (295-373), Didimo il Cieco (ca. 313-398), alla cui scuola furono anche san Girolamo e Rufinodi Concordia, e poi Cirillo di Alessandria (370-444), etanti altri. La scuola di Alessandria fu faro cui attinsero

    12 Introduzione

    16 Anche per leresia ariana la bibliografia sterminata; ciaccontentiamo di inviare a M. Simonetti, La crisi ariana nel IV secolo ,Roma 1975, pp. 589.

    17

    Di ci i manuali di filosofia e di letteratura cristiana in linguagreca; vedi, ad es., ai singoli autori, Simonetti, Letteratura cristiana...,cit., nomi rilevabili dallindice.

    18 Utile, a questo fine, M. Simonetti, Cristianesimo antico ecultura greca, Borla, Roma 1983.

    19 Per la letteratura greca si veda, ad es., Filone (giudeo),

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    13/220

    luce tante sedi e scuole vescovili dellOccidente;

    Alessandria fu uno dei punti di riferimento obbligati: uncapitolo tutto a s, e che va studiato nel rapportofede/cultura 18.

    Lesegesi di Alessandria si fondava ( statoanticipato) sul metodo allegorico, che era gi statoapplicato dai filosofi (di solito di estrazione platonica) perspiegare miti e poeti, a cominciare da Omero 19.

    Quanto ad Antiochia non si sa bene se l i cristianisiano stati chiamati con tale epteto, per la prima volta, o

    per dileggio o per altro (cf. Atti 11, 26). Sfuggitomiracolosamente alle mene del re Erode (cf. Atti 12),

    prima di venire a Roma, lapostolo Pietro avevainizialmente posto la sua sede ad Antiochia. Dopo Pietro,vescovo della citt era stato un innamorato straordinariodellumanit del Cristo: santIgnazio martire esposto allefiere nel circo di Roma verso il 11020. Lesegesi dellascuola di Antiochia procedeva in base ad un criterio

    rigorosamente scientifico, nonch storico-grammaticale.Da Antiochia vennero lirridente scrittore sofista Luciano,nativo di Samosata (120 ca. e morto dopo il 180);Eustazio vescovo della citt ( 337), strenuo avversariodellarianesimo a Nicea, morto in esilio; Diodoro di Tarso,nato ad Antiochia, uno dei protagonisti del concilioecumenico di Costantinopoli del 381; da lui, in qualchemodo prende avvio la cosiddetta scuola di Antiochia;tra i suoi discepoli furono Teodoro di Mopsuestia (350ca.-428), altra notevole figura, e il massimo oratorecristiano dellantichit san Giovanni Crisostomo (344-407), patriarca di Costantinopoli e che linvidia releg inesilio; Giovanni era nativo di Antiochia. Questa dunque laserie delle grandi figure che onorarono Antiochia o

    Plutarco, Cratete di Mallo,... lanonimo autore Del sublime...20 Per Ignazio di Antiochia, cf. in questa stessa collana il n. 5, I

    Padri apostolici, a cura di A. Quacquarelli.21 Anche per i nomi di questo capoverso si vedano le rispettiveletterature.

    22 Il card. De Lubac ha definito Origene padre dellesegesicristiana.

    Introduzione 13

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    14/220

    direttamente o indirettamente 21.Ma linflusso delle due scuole (allegoristica luna,

    scientifica laltra) non si chiude entro le cerchie dellerispettive mura. Origene 22 era stato costretto a lasciare

    Alessandria; cos aveva aperto una scuola a Cesarea diPalestina. Tra gli allievi, il martire Panfilo (secc. III-IV),maestro di Eusebio vescovo di Cesarea (263 ca.-339);vescovo palatino nella corte della nuova Roma, potesercitare un grande influsso su Costantino I; tra i

    discepoli di Origene va annoverato pure san Gregoriodetto il Taumaturgo ( ca. 270). Poi c la serie dei tregrandi cappdoci: san Basilio Magno (330-379), il suoamico san Gregorio di Nazianzo (329-390 ca.), il fratellodi san Basilio, Gregorio di Nissa (335-395 ca.). Costorocercavano di conciliare Alessandria con Antiochia,temperandone le punte estreme. Edessa, nellaMesopotamia, accolse linflusso della scuola di Antiochia;la pi prestigiosa personalit santEfrem Siro (Nisibi 306

    Edessa 373 ca.).In Occidente prevalse linflusso della scuola di

    Alessandria; cos di santIlario di Poitiers (315-367 ca.),il pi grande teologo dellOccidente prima disantAgostino; di santAmbrogio (339-397), nel quale sirende evidente la mediazione teologica dei tre cappdoci.Ma sarebbe stato necessario parlare degli apologetiafricani, in particolare di Tertulliano (160 ca. - dopo il

    220), per la sua robustissima concezioneincarnazionista, ed al quale forse si deve far risalireil primo latino nella Chiesa dellOccidente; di san Ciprianovescovo di Cartagine e martire (200/10-258). A parteandrebbe collocato Ippolito romano, presbtero di Roma,morto martire verso il 235. Difficile rannodare tutti i filidellampliamento della fede, del deposito dottrinale che sifa pure cultura e che si diffonde per vie spesso noncontrollabili.

    E, si deve dire, la scuola di Alessandria, pur con isuoi limiti (che tendevano magari ad enfatizzarelallegoria, anzich condurre una letturatipologico/figurale; lallegoria nelle idee; la tipologia nei fatti, nei personaggi, negli avvenimenti), fu di gran

    14 Introduzione

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    15/220

    lunga superiore e immensamente pi ricca di quella di

    Antiochia. Alessandria in sostanza si ponevaidealmente nella linea esegetica tracciata da Cristostesso (cf. Lc. 24 o Gv. 5, 39) e della prima catechesiapostolica (cf., ad es., Atti, i primi capitoli: cos 1, 15-26;2, 14-36; ecc.). Ma si deve pure aggiungere che lateologia antiochena ha concorso a moderare latendenza di un eccessivo allegorismo proprio di

    Alessandria.Questa, dunque, la diversa impostazione

    sostanziale della esegesi e della cristologia nelle duescuole, che per come s detto non sono le uniche,e la cui articolazione e sottolineature varia secondosensibilit, tempi, modalit dei singoli autori. In qualsiasicaso il luogo di incontro e di confronto resta sempre laScrittura (AT/NT) e, di solito, la Tradizione.

    Ma il luogo immediato di confronto (pi spessoterreno di scontro) delle due scuole non fu luna o laltra

    citt, presso le quali si erano sviluppate le differentivisioni teologiche; fu invece, piuttosto, la nuova Roma.Nestorio, rinomato predicatore di Antiochia,

    cresciuto forse alla scuola di Teodoro di Mopsuestia (350ca.-428), nel 428, fu consacrato vescovo diCostantinopoli. Nella sua predicazione Nestorio avevaimprudentemente sostenuto delle tesi estremiste sullacristologia, urtando tra laltro anche contro la pietsemplice dei fedeli; per esempio, quando affermava cheMaria poteva essere detta soltanto madre di Cristo(cristotovko) e madre dellUomo, ma non madre di Dio(qeotovko). Lo scalpore sollevato da affermazioni tantoardite portarono ben presto alla convocazione del conciliodi Efeso (431); un concilio ecumenico, di tagliocristologico, nel contesto del quale per affermatoanche il rapporto di Maria con il Cristo: Maria fu definitamadre di Dio (qeotovko).

    Antesignano e propugnatore della divina maternitdi Maria fu san Cirillo di Alessandria (370-444).

    23 Vedi nota 4: una natura del Logos di Dio incarnata: mivafuvsi tou~ qeou~ Lovgou sesarkwmevnh.

    Introduzione 15

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    16/220

    Difendendo la divina maternit di Maria, Cirillo intendeva

    richiamarsi al suo grande predecessore, Atanasio (295-373), che per lortodossia di Nicea aveva subtoripetuti esilii. In realt la formula di cui Cirillo fece ampio efondamentale uso (una sola natura del Logos di Dio fattacarne) 23 non era di Atanasio, ma allinsaputa di Cirillo

    apparteneva ad Apollinare di Laodicea (310-390 ca.),amico intimo di santAtanasio, ed altro grande assertoredellortodossia di Nicea. Formula ambigua e che potevafacilmente prestarsi ad una interpretazione eterodossa.Tale fu, di fatti, immediatamente visibile in Eutiche (378ca. morto dopo il 454). Eutiche era un monaco diCostantinopoli, che intendeva opporsi a tutta forza aNestorio, ma che finiva per cadere per nellerroreesattamente opposto a quello di Nestorio. Non soloEutiche negava che nel Verbo incarnato ci fossero due

    persone (ed era nel giusto), ma negava anche che cifossero in lui le due nature, la divina e lumana, del

    Cristo. Eutiche non faceva altro che tirare le ultimeestreme conseguenze della formula che Cirillo avevaattinto da Apollinare di Laodicea. Altro scalpore, altraconvocazione di concilio. Avrebbe dovuto tenersi adEfeso, ed essere il secondo ecumenico celebrato nellacitt che aveva visto trionfare Cirillo ed asserita ivienergicamente la divina maternit di Maria controNestorio. Tralasciando di accennare alle altre tappe cheavevano preceduto lassise, ad Efeso (Efeso due)Eutiche trov lappoggio di Dioscoro (454), patriarca di

    Alessandria dal 444 al 451 (e poi deposto), nipote esuccessore, dunque, di Cirillo. Efeso finiva per essere lanetta inconciliabile contrapposizione delle due scuole, dicui s detto, nelle loro rigide conclusioni. La posta ingioco era enorme: da una parte (Nestorio) un Cristoduplicato (quasi due persone, perfetto uomo s, macon la natura divina in qualche modo assorbita dalla

    umana); dallaltra (Eutiche) un Cristo dimidiato(ununica persona, ununica natura la divina , perchla natura umana sarebbe stata assorbita dalla divinit).

    16 Introduzione

    24 capitolo di storia civile ed ecclesiastica.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    17/220

    Nella contrapposizione Alessandria/Antiochia non

    entrava in gioco solo una questione di natura teologica ditale rilevanza; entrava in causa pure una ragione politica,fatta di rivalit, di prestigio, di contrapposizioni di sedi

    patriarcali, complicate dallambizione di Costantinopoli dicostituirsi seconda citt dellimpero, dopo Roma, comenuova Roma 24. Da una parte Alessandria con Teofilo,Cirillo, Dioscoro; dallaltra Giovanni Crisostomo (ma al difuori e al di sopra di qualsiasi ambizione, che non fossequella del suo servizio pastorale, con gli unici torti e divenire da Antiochia, e di essere vescovo diCostantinopoli), e Nestorio con le sue mire ed ambizioni,con la sua spericolata predicazione. Le ambizioni deivescovi di Costantinopoli non mancheranno di farsi vive;lasceranno il segno, giungendo l dove avevano spessomirato, nelcanone 28 del concilio di Calcedonia (451), dicui si dir quanto necessario alla comprensione dellelettere di papa Leone.

    Qui si inserisce appunto, a pi livelli, loperato di sanLeone Magno. Durante il pontificato di Celestino I (422-432), sotto il quale venne celebrato il concilio di Efeso del431 ( il terzo ecumenico, dopo Nicea, 325 eCostantinopolitano I, del 381), che aveva affermato contro Nestorio la divina maternit di Maria, comeconseguenza dellunione ipostatica (ununica persona, indue nature) 25, il diacono Leone aveva sollecitatosantAgostino perch approntasse unopera checonfutasse lerrore di Nestorio. Ma Agostino come s

    25 Lunione ipostatica (nellunica persona del Verbo incarnato, ilCristo), affermazione che risulta chiara anche dal pensiero di sanCirillo di Alessandria, come si pu vedere dallultimo testo allegato dasan Leone Magno alla lettera 165a allimperatore Leone I; lespressionekat hipstasin, secondo la persona o ipostaticamente, ritorna pivolte. Si tratta di un testo che Cirillo ha indirizzato a Nestorio (lettera IV)

    e che fu ratificato dai Padri del concilio di Efeso; tale lettera pu essereconsiderata quasi una definizione dogmatica del concilio di Efeso; siveda negli attidel concilio stesso. Tale lettera ridimensiona, in qualchemodo, la formula cirilliana che lautore attingeva da Apollinare diLaodicea, ritenendola di Atanasio; cf. quanto si detto in precedenza.Non siamo molto informati circa la precisa natura delleresia di Nestorio;

    Introduzione 17

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    18/220

    detto era ormai anziano e in una citt assediata dai

    Vandali; cos non pot assecondare la richiesta di Leone,pur pressante ed urgente quale si richiedeva. Leoneallora si rivolse a Cassiano (360 ca. 430/35), di origine,forse, scitica, vissuto quale monaco inizialmente inPalestina e successivamente in Egitto; nel 304 eraandato a Costantinopoli dove Giovanni Crisostomo loaveva ordinato diacono; poi, a Roma, fu consacrato

    presbitero. Di qui era passato a Marsiglia, riconosciutoormai come autorit indiscussa in Occidente, dove verso il 415 diede inizio alla fondazione di duemonasteri, luno maschile, laltro femminile. Alla vigilia delconcilio di Efeso (431), per conto del diacono Leone,Cassiano compose era lanno 430 lo scritto che portail titolo De incarnatione Domini contra Nestorium libri VII.Lopera, non molto nota, ma abbastanza consistente 26,era destinata a rendere un duplice servizio sia perrispondere a quanto allora si agitava intorno a Nestorio (e

    se si vuole alla cosiddetta scuola antiochena), sia un decennio appena dopo intorno ad Eutiche. Tale fulutilizzazione che ne ricav Leone diacono e Leone

    papa. stato giustamente osservato che Leone avrebbetrovato, in Agostino, materiale migliore che non inCassiano; ma s visto Agostino non era in grado inquelle situazioni di offrire alla Chiesa di Roma, chegliene faceva richiesta, unopera sistematicasullincarnazione del Signore. Ma daltra parte non si

    pu nemmeno asserire che Cassiano non abbia saputo

    18 Introduzione

    cf. Giovanni Cassiano, Lincarnazione del Signore, Citt Nuova, Roma1991, con lampia introduzione di L. Dattrino, specie da p. 15.

    26 Consta di 7 libri, come si pu vedere; una sintesi abbastanzaampia in Moricca, op. cit., pp. 805-808. Per una valutazione concisa,cf. AA.VV., Patrologia (dellInst. Patr. Augustinianum), Marietti, Casale1978, pp. 490 s.

    27

    Del resto, non una certa originalit che si deve ricercare,ma invece laderenza e lo sviluppo organico del depositum fidei; essihanno necessariamente quale punto di riferimento obbligato la Scrittura,come non si stancano di fare e Cassiano e Leone Magno, con lapportodella Tradizione; si veda per questo il Commonitorium di Vincenzo diLerino, forse vicino a Cassiano: cf. Moricca, op. cit., p. 870.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    19/220

    ben rispondere alla duplice esigenza che stava alla base

    della domanda di Leone, su una questione che era vitaleper la fede e che dopo Ario poneva di nuovo ingravissimo pericolo lortodossia 27.

    3. Fonti del pensiero di Leone Magno

    Cassiano, come dato di vedere, una delle fontidel pensiero teologico di san Leone; ma ve ne sono moltealtre che non sempre sar agevole identificare, perch come ricercare il corso sotterraneo del Timavo: c, anchese non si vede.

    Ma la Chiesa di Roma, custode e garante della rettafede (cf. Mt. 16, 13-20; Lc. 22, 32) 28, se forse non hadato teologi di grande rilevanza (tuttavia essi nonmancano nemmeno a Roma: cf. Ippolito) 29, ha perlinestimabile merito dessere stata crocevia cui le Chiese

    con maggiore o minore autonomia ebbero sempre ariferirsi. Lo si vedr anche nel caso di papa LeoneMagno, e cos in cento altri casi. Roma ebbe modo diattingere da Alessandria, da Antiochia, dalle ChiesedAfrica (lapologetica, in particolare Tertulliano,Cipriano...), dai cappdoci magari mediati attraversosantAmbrogio , dalla Gallia (fin, forse, da santIreneo,con matrici perci giovannee e quartodecimane), da

    28 Cf. santIreneo, Adversus haereses , e Tertulliano, Depraescriptione haereticorum : la continuit della verit nella Chiesacattolica e non tra le pullulanti stte degli eretici.

    29 Personalit i cui contorni non sono ancora molto chiari; mornel 235, tra i deportati. Il suo pensiero, anche se non attinge le altezzedel suo quasi coetaneo Origene, pure di notevole qualit; il torto lavere scritto in greco, a Roma, quando ormai, in Occidente, il grecoera a poco a poco soppiantato dal latino.

    30 Abbiamo atteso allesame della cristologia di Cromazio in

    Ricerche religiose del Friuli e dellIstria I, 1981, pp. 3-86: Cristologiacromazia (appunti). Dallindagine siamo usciti con la persuasione che ilpensiero di Cromazio presente nella cristologia di Leone I e mediatamente nella formulazione del concilio di Calcedonia.

    31 Rinviamo sempre al Moricca, op. cit., pp. 1043-1060, comeampia sintesi della lettera 28a indirizzata a Flaviano: pp. 1047-1052.

    Introduzione 19

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    20/220

    santIlario (per ilDe Trinitate). Certamente non assente

    anche la Chiesa di Aquileia, in modo particolare ilvescovo pi prestigioso della sede aquileiese, sanCromazio, che precede Leone di poche generazioni (glianni di Cromazio sono 345 ca.-407/8; vescovo dal 388).Dallopera di Leone Magno risulta pi duna volta

    presente qualche testo cromaziano sia nellomiletica, sianelle lettere, e proprio anche in ragione del misterodellincarnazione, perch Cromazio presenta una

    cristologia orientata alla soteriologia, e una cristologiaessenziale e precisa 30. Quanto poi a voler appurarequanto san Leone Magno debba alluno o allaltro

    pastore/maestro, oltre che inconcludente e inutile, fatica impossibile. Ci che importa non tantoconoscere quanto Leone debba alluno o allaltro, ma

    piuttosto con quali moduli stilistici, con qualeterminologia egli si collochi nellalveo della pi puraortodossia. Dato che risulter discorso nuovo, per parte

    mia, ravviso sia entro la lettera 28a di san Leone aFlaviano in particolare, che nella formulazionecalcedonese delle espressioni assai vicine a quelle cheCromazio ha usato ad esprimere il misterodellincarnazione, il mistero soteriologico e redentivo (ilmistero pasquale). Occorrer comparare i testi dellunocome dellaltro, magari in forma sinottica. Qualcosa si

    potr rilevare via via che si offriranno i testi tradotti. Ma

    un caposaldo deve restare inconcusso e indiscutibile eassodato: il mistero cristiano come un diamante dallenumerosissime sfaccettature; gli autori cristiani, i pastori,i catecheti, gli oratori, ecc., evidenziano or luna or laltrafacciata, secondo esigenze teologiche, pastorali,catechetiche, polemiche, apologetiche, ma semprerimanendo uno e indivisibile il depositum fidei. Cos

    pure di Leone Magno, qualsiasi sia la fonte olispirazione cui attinge. Il maestro della fede non

    certamente un originale estroso: un custode e un

    20 Introduzione

    Per verificarlo occorre comparare (magari in sinossi) testi delluno edellaltro; come detto nel testo, san Leone conobbe lopera di sanCromazio.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    21/220

    garante della fede; tanto pi se si tratta del vescovo di

    Roma (cf. Mt. 16, 13ss. e Lc. 22, 32). Il tempo in cuiLeone Magno fu chiamato a vivere vide accesi dibattitisulla persona del Verbo incarnato, sulCristo, sullunicito duplicit della sua natura: divina e umana? in qualerelazione? con quali conseguenze?

    Altri elementi utili alla comprensione del pensieroteologico e dellopera di Leone I troveranno collocazione

    pi puntuale nei testi che si danno in traduzione, per il

    loro rilievo appunto teologico.

    4. Il Conciliabolo di Efeso (449) e il Concilio di Calcedonia(451)

    Non se ne rifar, qui, la storia, amara e dolorosa,dagli esiti imprevedibili31. La condanna di Nestorio adEfeso che era stata poi soprattutto una vittoria di Cirillo

    dAlessandria aveva ridato fiato al partitoalessandrino. Capofila dei settatori di Cirillo aCostantinopoli, questa volta, era il monacoarchimandrita Eutiche, discepolo dun certo Massimo,non meglio precisabile. Difendendo egli contro Nestorio

    lunicit della persona di Cristo, finiva per anche persostenerne lunicit della natura, quella divina, dopolincarnazione del Verbo. Si esattamente agli antipodi diNestorio. Tutta la difficolt stava nel concepire duenature, quella divina e quella umana, nellunicapersonadel Verbo incarnato. La difficolt nasceva anche dallusodei termini (ipostasi, natura, persona,...) 32 adoperati non

    32 Molti equivoci, specialmente tra Oriente ed Occidente,nacquero proprio dal fatto che la terminologia non era uniforme; ildibattito teologico ebbe anche il merito di fissare e precisare i termini.Per il latino ci si era avuto fin da Tertulliano; cf. le sintetiche, ma

    dense pagine di S. DElia, Letteratura latina cristiana; Jouvence, Roma1982, pp. 43-50.33 Cf. note 4.23.25 e nel testo. Come detto, la formula non era di

    santAtanasio.

    34 Cf. Simonetti, Letteratura..., cit., p. 316.

    Introduzione 21

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    22/220

    univocamente. Del resto ritornava, in senso

    rigorosamente monofisita, la formula che era stata diApollinare di Laodicea e di Cirillo di Alessandria 33. SanCirillo era morto nel 444; i suoi seguaci irrigidirono esemplificarono le sue posizioni teologiche. La formulaapollinaristica, riassuntiva della cristologia di Cirillo prima,di Eutiche (e Dioscoro di Alessandria, successo comevescovo allo zio Cirillo) dopo, aveva immesso su di unavia pericolosa. La natura umana del Cristo (per Eutiche)finiva per essere assorbita dalla natura divina nellunica

    persona del Verbo fatto carne (ununica natura, fuvsi, inuna persona; phusis, di qui il termine monofisismo).

    La scuola di Antiochia, ossia coloro che si ispiravanoalla teologia che veniva di l, non stettero a guardare.Cera stato nel 433, allindomani di Efeso un patto diunione tra le due correnti teologiche, quasi segno diriconciliazione tra Cirillo e gli antiocheni34; ma dur poco;verso il 447 i contrasti tra le due correnti si riaccesero,

    capeggiata la lotta (di lotta si tratta appunto) da Eutiche.Si pens, da parte di Alessandria (Dioscoro) e diEutiche, di mettere definitivamente una pietra sulnestorianesimo; si indisse e si tenne un concilio 35, cheavrebbe dovuto data la sede scelta essere, inqualche modo, la continuazione del precedente di Efeso;e ad Efeso appunto fu indetto nel 449. A posterioripapaLeone lo defin un latrocinio (o un brigantaggio, o unconciliabolo). Di fatto fu una cosa penosa e indegna,tanto pi per dei cristiani. And come and. Lo diresse il

    patriarca di Alessandria, il solito rozzo e cattivo Dioscoro,nipote come s visto e successore di Cirillo. Leoneaveva inviato suoi rappresentanti, data limpossibilit dimuoversi lui da Roma; ed anche perch vigeva la

    22 Introduzione

    35 Cf. Moricca, op. cit., pp. 1044 ss.36 Ivi, p. 1044.37

    Si tratta di Giulio, vescovo di Pozzuoli, del presbitero Renatodi San Clemente (che morir a Delo, durante il viaggio), del diaconoIlario (o Ilaro) e del notaio Dulcizio; cf. Moricca, op. cit., p. 1053.

    38 Moricca, op. cit. , pp. 1056-1057.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    23/220

    consuetudine contraria: il papa non era solito dirigere

    personalmente le assise sinodali in Oriente. Ma lassisefu perfidamente manipolata da Dioscoro, lamico diEutiche (sul quale, del resto, pesava una condanna per lasua eterodossia, gi pronunciata a Costantinopoli) 36, edagli altri loro seguaci. Gli altri, la parte avversa adEutiche e soci, o non furono ammessi, o non si lasci loro

    prendere la parola. Addirittura Flaviano (per il quale idelegati di papa Leone erano latori della celebre lettera28a), vescovo di Costantinopoli, ed Eusebio di Dorileafurono deposti, in quanto considerati contrari ai sacricanoni di Nicea. I legati del papa 37 furono tacitati; astento qualcuno riusc a ritornare sui propri passi perriferire a Leone il bel risultato di quellincontro 38.

    Ai delegati papali era stata affidata la celeberrimalettera 28a di papa Leone a Flaviano. I rappresentanti del

    papa furono impediti di leggerla ad apertura del con-cili(abol)o, che subito si mise male. La lettera costituir

    invece il riferimento obbligato e il caposaldo del conciliodi Calcedonia, di cui si dir (anno 451). Vera, in nuce, laformula cristologica del concilio, dato che la letteraacquist presso i padri del sinodo calcedonese e nellaChiesa unautorit cos universale, da essere quasiconsiderata come una parte del simbolo di Calcedonia 39.Tra i risultati del conciliabolo del 449 vi fu lostracismocomminato ad Eusebio di Dorilea e a Flaviano, il quale

    poco dopo mor o in conseguenza dei maltrattamentisubti o dei contraccolpi di quel nefando convegno 40. Deidelegati di Leone si sa di sicuro che Ilario (o Ilaro)diacono riusc a tornare, per vie rocambolesche, a Roma.Egli era latore di un appello di Flaviano al papa, cui siaggiunsero poco dopo quelli di Eusebio di Dorilea edi Teodoreto di Ciro.

    39 Ivi, p. 1047.40

    Cf. ivi, p. 1056.41 Cf. PL 54, 831ss.; cos per le altre lettere (lo schema piavanti).

    42 Si dice per buona fortuna in quanto Teodosio II sosteneva a

    Introduzione 23

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    24/220

    Quando in Occidente si venne a sapere landamento

    e lesito del misfatto, limpressione fu enorme. Leoneintervenne subito energicamente scrivendo pi volteallimperatore Teodosio II (lettere 43 bis-44),allimperatrice Pulcheria (lettera 45) 41, ad Anastasio,vescovo di Tessalonica (lett. 47), a Giuliano vescovo diCos (lett. 48) e anche a Flaviano (lett. 49), di cui perLeone ignorava la morte. Per la stessa ragione nonmanc di scrivere anche ai fedeli di Costantinopoli (lett.50), a Fausto archimandrita della stessa citt (lett. 51). Liesortava caldamente a rimanere fedeli ai sacri canoni delconcilio di Nicea e di Efeso e a non allontanarsi dallaretta fede dei Padri.

    Per cancellare linfamia del conciliabolo si richiedevaunurgente riparazione. Papa Leone pens ad un sinodoche si celebrasse nellovest, in Italia, mentre limperatoreTeodosio II (401-450) lavrebbe meglio visto tenutonellest. Leone cerc pure lappoggio di Pulcheria sorella

    dellimperatore. Tuttavia nonostante autorevolissimiinterventi di personaggi influenti della corte, comeValentiniano III (419-455), imperatore nellOccidente, suGalla Placidia madre di Teodosio II e come LiciniaEudossia, la moglie di Valentiniano III e figlia di TeodosioII non se ne fece nulla. Per buona fortuna 42 dopo altriinfelici tentativi limperatore Teodosio II mor (450).Pulcheria si associ subito, a certe condizioni, comeconsorte, Marciano (390 ca.-457); cos fu possibile dare ilvia alla convocazione di un sinodo generale, previsto inizialmente a Nicea (ove convennero, nel tempofissato, 520 vescovi) ma poi per ragioni attinentiallimperatore fu spostato a Calcedonia, pi accessibilea Marciano. Chi volesse conoscere pi distesamente

    24 Introduzione

    spada tratta i responsabili del latrocinio di Efeso; cf. Moricca, op. cit.,pp. 1058 s.

    43

    Per es., nellEnciclopedia Cattolica, III, le coll. 323-328, a curadi M. Jugie; oppure Moricca, op. cit., pp. 1059-1074.44 Vedi Moricca, op. cit., pp. 1067-1069.

    45 La definizione del concilio di Calcedonia in tutti i testi didogmatica; nellEnchiridion symbolorum di H. Denzinger, ediz. del

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    25/220

    quanto vi si riferisce (la bibliografia immensa) lo pu

    vedere in trattazioni pi ampie che non sia consentito quiriassumere 43.Il dibattito teologico fu lungo e molto animato (il

    concilio vero e proprio and dall8 al 25 ottobre, conunappendice del 31 ottobre perch si tratt di taluni

    privilegi; tra laltro, ne sort il famigerato canone 28, cheponeva nellordine dei privilegi Costantinopoli subitodopo Roma, in quanto sarebbe divenuta la nuovaRoma; e ci con danno della precedenza che competeva

    nellordine prima a Roma, poi ad Alessandria (2posto), quindi ad Antiochia (3 posto) 44.

    Interessa osservare che la lettera di Leone aFlaviano, scritta per la convocazione di quello che, poi, sirivel per il latrocinio di Efeso, costitu la base dellaformulazione cristologica del concilio di Calcedonia. Lasintesi cristologica del concilio fu laffermazione nellunica persona di Cristo delle due nature, la umana

    e la divina, complete e distinte, senza confusione e senzaalterazione 45. Efeso aveva condannato lerrore diNestorio, Calcedonia condann quello di Eutiche. Il rilievodi Calcedonia enorme (se ne vedano le fonti) 46. PapaLeone, subito dopo la celebrazione del concilio provvide

    pure mediante numerose lettere a far s che essoentrasse nella coscienza delle Chiese.

    1957, , in testo greco e latino, al n. 148. Cf. pure Moricca, op. cit., pp.

    1068 ss. per gli attidel concilio stesso. Si detto che la definizione ,in qualche modo, ricavata dalla lettera 28a di Leone a Flaviano,vescovo di Costantinopoli (lettera che avrebbe dovuto servire a quelloche, poi, risult il latrocinio di Efeso; cf. sopra). Quanto poi alle fonti diispirazione per papa Leone, cf. ci che stato detto precedentemente.

    Al termine delle lettere proposte in questa raccolta si pone, inappendice, la definizione di Calcedonia sulle due nature del Cristo; insostanza, lintervento magisteriale di papa Leone pi importante e diestrema gravit per la salvaguardia della fede.

    46

    Bibliografia nei testi di dogmatica che trattano del concilio;anche se non aggiornata, vedi Encicl. Catt. , III, col. 328.

    47 Per lopera di un altro grande pontefice, san Gregorio Magno,la faticosa costruzione di tempi nuovi ben espressa da un poeta, ilCarducci, ne La chiesa di Polenta : quei che Gregorio invidiava a servi

    Introduzione 25

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    26/220

    Era cos restituita ancora una volta la pace alla

    Chiesa universale, pace per non priva di problemi daltrogenere sia allest (Costantinopoli) che allovest (nellapenisola italica).

    5. Attila e Genserico

    La pressione dei barbari (o, in altri termini, le

    trasmigrazioni dei popoli) capitolo spettante alla storiacivile e politica, pi che argomento direttamenteecclesiale; ad essa perci per quanto concerne levicende del tempo si rinvia. Ma la Chiesa immersanella vicenda delluomo. La venuta in Italia di Attila, redegli Unni, episodio che, per altro verso nei suoicontorni leggendari , ancora legato alla maest e allasacralit di Roma: papa Leone avrebbe nel nomegrande e maestoso di Roma fermato il popolo barbaro

    e intimorito forse il principe unno al ricordo della finerapida di Alarico, dopo il saccheggio da lui compiutocontro Roma, caput mundi, nel 410. Che cosa in realtabbia distolto Attila dal procedere verso Roma non datosapere. Fatto sta che lambasciata, della quale faceva

    parte anche Leone, sort leffetto di stornare dalla capitalela minaccia incombente. Lincontro con il re unno sarebbeavvenuto presso il Mincio. Ma molto, come s detto,

    pi affidato alla leggenda che non alla storia, che pure hatramandato lepisodio. Correva lanno 452.Altra grave iattura piomb su Roma pochi anni dopo,

    nel 455. Eudossia, la vedova di Teodosio II, anche dopoCalcedonia, non lasci di favorire gli eutichiani. Ma sulladi lei famiglia si abbatt una serie impressionante disventure. storia complessa; qui si d lessenziale.Valentiniano III, suo consorte, fu ucciso da due soldati diEzio, perch limperatore a sua volta aveva fatto

    uccidere Ezio (anni 454-455). La famiglia di Eudossia,che aveva chiamato dallAfrica i Vandali, fin per esservi

    portata in esilio ad opera del vandalo Genserico, dopoavere egli saccheggiato Roma (ne risparmi le persone ei luoghi sacri, per quanto fu possibile controllare la turba

    26 Introduzione

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    27/220

    scatenata dei Vandali); tale scempio dur per ben 15

    giorni. La mitigazione del saccheggio si dovetteallintercessione, anche questa volta, di papa Leone. Erala seconda onta che subiva la Citt eterna. Ormai ildeclino e lagonia dellUrbe erano inesorabili. Alarico nel410, alla testa dei Visigoti; Attila, nel 452, radeva al suolo

    Aquileia, che era la quarta citt della penisola e nonanellimpero; Genserico, alla guida dei Vandali, nel 455,espugnava Roma per la seconda volta. Poi sar la voltadi Odoacre con gli ruli. La penisola italica, ormai, inmano ai barbari. Non andr molto (476) che lacompagine dellimpero dOccidente e lultima larva diimperatore, Romolo Augustolo (paradossi della storia, oironia dei vincitori?), scompariranno; tale data, il 476 (machiss perch?), verr assunta ad indicare gli inizi dellacosiddetta et di mezzo. Ma la storia non conoscesoluzioni di continuit: per fini scolastici o didattici taledata sar presa a significare il divario tra il mondo antico e

    quello di mezzo: et di una lunga, faticosa, lentaassimilazione dellelemento barbaro ad opera dellaChiesa 47.

    Tale il secolo di papa Leone Magno, per il qualepotrebbe valere laforisma del gi e non ancora. Tantosi dice, perch non sempre papa Leone trova entro le

    pagine della storia letteraria lo spazio che pure glicompeterebbe e che gli sarebbe dovuto. Indiscussa(anche a giudicare da quel poco che s potuto vedere) lagrandezza della sua personalit nella storia della Chiesa

    tra ovest ed est e nella storia civile dellet che fusua; meno rilievo sembra gli si dato nella storialetteraria. Leone come altri del suo tempo trova

    / ceppi tonando nel tuo verbo, o Roma (...).48 Simonetti, Letteratura..., cit., p. 387; DElia, op. cit., p. 162.49 L. Alfonsi, La letteratura latina medievale, Firenze-Milano

    1972, pp. 43-44.50 Cf. nota 1, pi di 70 pp. dedica il Moricca a papa Leone I.

    51 Sono ben tre i voll. del ML (54-55-56) comprensivi di testi, diannotazioni storiche, di commenti... Il 54 raccoglie lettere e discorsi.

    Introduzione 27

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    28/220

    difficile collocazione (o interesse) nellmbito pi

    propriamente letterario. Colpa dellet in cui visse? Ilsecolo V entra appena di striscio nella letteraturacristiana latina (e perch no? anche nella greca) antica, enon ancora situato entro quella del Medioevo. Costesti di letteratura di indiscussa validit pensiamo alSimonetti o al DElia 48, ma anche allAlfonsi49 nonconcedono grande spazio, nella loro considerazioneletteraria, a Leone I. Daltro canto neppure le antologie di

    patristica, di solito, gli danno grande rilievo; solitamenteci si ferma alla lettera a Flaviano (la 28a) o a qualchetesto deisermoni. Ben altra consistenza concede al papail Moricca nella sua Storia della letteratura latina cristiana50.

    Ci assodabile anche per via storica. Leone ebbeil titolo di dottore solo a met secolo XVIII, quando curato dai fratelli Ballerini usc il primo volumedellopera letteraria del papa Leone I. evidente lintento

    apologetico sia di Benedetto XIV (che attribu il titolo didottore a Leone), sia dei fratelli Ballerini che ne curaronola pubblicazione dellopera, in quanto intendevanocontrapporsi alledizione di Leone Magno del giasenistaP. Quesnel (1634-1719), che pure non si pu dubitareche sia stato lavoro particolarmente serio, nonostante imezzi di cui poteva disporre al suo tempo; si potr casomai discutere sulla lettura data dallo stesso, tenutoconto del fatto che il Quesnel era giansenista. I rilievi, la

    polemica, lintento apologetico sono riscontrabili negliinserti assai ampi che sono riportati nei volumi del Mignerelativi allopera di san Leone Magno 51.

    6. Dopo Calcedonia (451)

    Ma lattivit di guida e di magistero di papa Leone

    28 Introduzione

    52 Molte lettere sono indirizzate a Marciano: 78.82.83.89.90.94...

    53 I nomi dei destinatari, cf. in Moricca, op. cit., pp. 1082-1083.54 Per tali vicende, pi ampiamente, in Moricca, op. cit. , pp.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    29/220

    non chiude qui. Era il momento di fare i conti con il partito

    degli eutichiani, che usciva sconfitto a loro modo divedere dal concilio di Calcedonia. Essi avevanoriportato limpressione che Calcedonia avesse smentito

    per di pi il 1 concilio di Efeso (del 431), ossia ilperdente sarebbe stato in ultima analisi san Cirillodi Alessandria. E ad Alessandria appunto iniziarono verie propri tumulti causati dai monaci monofisiti, ossia dicoloro che difendevano lunica natura del Verboincarnato. Anche in questo caso le vicende sonocomplesse e arruffate assai. Si dir qualcosa.

    Dioscoro, cui si doveva imputare la leadership delconciliabolo di Efeso (secondo), a Calcedonia, vennedeposto dalla sede vescovile di Alessandria; in sua vecefu scelto il suo arcidiacono, per di specchiata fedeortodossa; portava il nome di Proterio. Fu eletto nonsenza contrasti tra gli alessandrini. Gli si contrapposeaddirittura un certo Timoteo, che venne consacrato

    vescovo di Alessandria da due eutichiani. In unasollevazione popolare quando il governatore diAlessandria, Dionigi, era assente Proterio venneassassinato mentrera in preghiera; il suo corpo fuorrendamente mutilato, smembrato, arso e le ceneridisperse. Altri gravissimi avvenimenti scuotevano la pacedi Alessandria, come laltro tragico fatto dei soldati arsivivi entro il Serapeo. Limperatore Marciano, cheintrattenne molteplice relazione epistolare con Leone (siveda nellepistolario) 52, mor nel 457. Morto lui cheaveva sostenuto la necessit della convocazionecalcedonese del 451 e ne aveva curato lesecuzione lasetta degli eutichiani rialz di nuovo la testa sotto ilsuccessore di Marciano, dal nome di Leone pure lui. Ilvescovo di Costantinopoli, Anatolio, invit papa Leone aintervenire presso il nuovo imperatore. Ci fu un fittoscambio epistolare anche con altri personaggi53. Quanto

    1081-1083.55 stato osservato che i discorsi e le lettere di papa Leone

    preludono a quel magistero papale che ha avuto tanta importanzanella guida della Chiesa; cf. Messale dellAssemblea cristiana (feriale)al 10 novembre; ediz. del 1974, p. 1863.

    Introduzione 29

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    30/220

    allimperatore, costui fu evasivo. in questo contesto

    complicato di rapporti che nasce la lettera 165allimperatore Leone e che riprende, in qualche modo, latraccia di quella a Flaviano; letterapure assai rilevante, e

    per pi motivi: in quanto riprende la precedente, dopoCalcedonia; e perch ripropone la dottrina del papa e delconcilio di Calcedonia in un nuovo agitato contestodogmatico, e perch denota tutta lattenzione del papaalla questione monofisita. La riportiamo in traduzione,ritenendola una delle pi significative.

    La crisi, molto complessa come s detto , trovuna soluzione pacifica quando a Costantinopoli, ad

    Anatolio, successe il vescovo Gennadio, molto pi decisoa chiudere la partita con leterodossia monofisita, quandovenne finalmente messo da parte il Timoteo,soprannominato Eluro (ossia gatto), per le pressanticure di papa Leone, anchesse documentate da una seriedi interventi epistolari 54. Un altro Timoteo, chiamato

    Solafaciolo (= dal turbante bianco), che degnamentesuccesse al martire Proterio, riport la pace nella Chiesadi Alessandria. A questo periodo si riferiscono le ultimelettere del papa che chiudono lepistolario leoniano.

    Altri problemi che Leone dovette prendere inconsiderazione e che si riferiscono al suo magistero

    pontificio riguardano la data della celebrazione dellaPasqua, ad esempio, o unaltra serie di relazioni chesono riscontrabili nellepistolario leoniano, come potrapparire dai titoli riassuntivi che daremo pi avanti.

    Si aggiunga poi linfinita serie dei guai provocatidalle invasioni e dalle scorrerie dei barbari, e si avr un

    30 Introduzione

    56 Pi esattamente potrebbe chiamarsi Veronense ; vedi, ad es.,L. Eisenhofer-J. Lechner, Liturgia romana, Marietti, Torino 1961, pp.26-27; Enciclopedia Cattolica, X, coll. 1560-1564 (pi ampiamente);inoltre studi di liturgia, ecc.

    57 Si segnaleranno, nello schema offerto, quelle che sono stateindirizzate al papa. Sono le seguenti: 3.8.11.21.22.25.26.46.52.53.55.56.57.58.62.63.64.65.68.73.76.77.97.98.99.100.101.110.132.133.

    58 Per i contenuti dogmatici (contro gli eretici priscillianisti), cf.alla nota 14.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    31/220

    quadro sufficientemente esauriente dellattivit svolta ai

    pi diversi livelli da papa Leone. Il grande ponteficechiuse la sua operosa esistenza il 10 novembre del 461,dopo un pontificato durato ben 21 anni, uno dei pilunghi e in tempi calamitosi, di cui s cercato di direqualcosa.

    La memoria liturgica del pontefice ricorre nella datadel suo trapasso: il dies natalis di un Grande, che lappellativo che la posterit gli attribu, ricorre al 10novembre 55.

    Un altro capitolo che qui non trattiamo esulandoper buona parte dal lavoro che intendiamo svolgere riguarda il cosiddetto Sacramentarium leonianum, per ilquale esistono eccellenti trattazioni ad hoc, e alle quali

    perci rinviamo 56.

    7. LEpistolario di Leone Magno

    Proporremo, in traduzione corrente, le lettere chepaiono essere pi significative dal punto di vistadogmatico, e in modo tale che ne risulti un corpussufficientemente consistente che giustifichi il volume dellacollana.

    Ma, almeno schematicamente, non sar fuor diluogo dare un semplice indice (o poco pi) dellepistolariodi papa Leone.

    Esso si compone, complessivamente, di 173 lettere;30 sono daltri personaggi che le indirizzarono al papa. DiLeone Magno, dunque, sono 143 le lettere 57. Lepistolarioscandisce tutta lattivit di Leone. Non ci addentriamo indiscussioni sullordine relativo alla numerazione (quelladel Quesnel e quella modificata rispetto alla precedente

    dei fratelli Ballerini, di cui si dir nella bibliografia).Nemmeno si pongono di solito problemi di autenticit,

    non essendo questo il luogo, e non essendovene, in

    59 Cf. linizio dellIntroduzione ; 1: la vita.

    60 Intenso lo scambio epistolare con Giuliano vescovo di Cos; si

    Introduzione 31

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    32/220

    pratica, di rilevanti intorno allepistolario. Nella proposta

    seguiamo la scelta dei fratelli Ballerini e riportatasuccessivamente in PL 54, 593-1218.

    Lettera 1a: a Ianuario (o Gennaro) vescovo, di Aquileia;del 447 ca.; i pelagiani; convocazione di un sinodo;circa la grazia di Cristo; chi non accoglie i decretidella Chiesa circa la grazia, ne sia allontanato; chi stato ordinato presbtero in un determinato luogo,deve restare l.

    2a: a Settimo, vescovo di Altino; 442 ca.; i pelagiani sipossono riaccogliere nella Chiesa solo dopo cheabbiano abiurato allerrore; chi ordinato, si devefermare in detto luogo (cf. lettera precedente).

    3a: lettera di Pascasino, vescovo di Lilibeo a papa Leone;del 444; tema: la celebrazione della Pasqua.

    4a: aivescovi della Campania, del Piceno, della Tuscia ead altri prepositi alle comunit ecclesiali; dellanno

    443; 5 capitoli intorno a problemi morali e giuridici.5a: ai vescovi metropoliti dellIllirico; 5 capitoli; comesopra la 4a; niente presbteri quelli che siano passatia seconde nozze.

    6a: adAnastasio, vescovo di Tessalonica; 6 capitoli, chetrattano temi pastorali, giuridici e liturgici.

    7a: ai vescovi dellItalia; si guardino e mettano inguardia i fedeli contro le mene dei manichei.

    8a: l istruzione degli imperatori Teodosio II e

    Valentiniano III dal nome diconstitutio Valentiniani III(ad Albino, prefetto del pretorio); argomento: ancoradei manichei; dellanno 445.

    9a: a Dioscoro (o Dioscuro), vescovo di Alessandria(che tanti fastidi dar a papa Leone); in 2 capitoli;argomento: delle sacre ordinazioni dei vescovi,

    presbteri, diaconi; quando compierle; circaliterazione dellEucaristia, quando se ne dianecessit.

    10a: aivescovi della provincia di Vienne; 9 capitoli; non prevalentemente di carattere dogmatico, ma

    32 Introduzione

    veda anche pi avanti; in Giuliano, Leone ripose grande fiducia e gliaffid molteplici incarichi, parecchi anche delicati; cf. Moricca, op. cit.,

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    33/220

    liturgico, giuridico; lavvicendamento di vescovi;

    conservare la comunione; indire un sinodo.11a: dellimperatore Valentiniano III; cf. ottava;dellordinazione dei vescovi; dellanno 445.

    12a: ai vescovi della Mauritania Cesarense; 13 capitoli;problemi liturgici, morali, religiosi; dellordinazione divescovi e presbteri; condizioni; dellanno 446; neesiste una duplice redazione.

    13a: ai vescovi dellIlliria; 4 capitoli; si rallegra perchessi hanno assecondato di buon grado Anastasio(cf. lett. 6), vescovo di Tessalonica; circa leordinazioni di vescovi; dellanno 446.

    14a: adAnastasio, vescovo di Tessalonica; 11 capitoli diproblemi diversi (istituzionali, giuridici, ecc.); forsedellanno 445.

    15a: a Tur(r)ibio, vescovo dellAsturia; di contenutodogmatico, soprattutto contro gli errori dei

    priscillianisti; molto consistente; 16 capitoli; va

    esaminata nel testo integro; anno 447; v larisposta di Tur(r)ibio 58.16a: ai vescovi della regione siciliana; 2 capitoli; il

    sacramento dellincarnazione; allegata v la lettera15a.

    17a: ancora ai vescovi della Sicilia; di caratteredisciplinare; del 447.

    18a: a Ianuario (o Gennaro), vescovo di Aquileia, per i cle-rici che passano alleresia e poi ritornano alla Chiesa;restano nel grado che avevano prima; del 447.

    19a: a Doro, vescovo di Benevento; 2 capitoli; circaproblemi nati dallordinazione di presbteri; del 448.

    20a: breve lettera ad Eutiche, che si era contrapposto aNestorio; anche con testo greco; ma cf. seguente subito Eutiche nega le due nature del Cristo; anno448.

    21a: di Eutiche a papa Leone; Eutiche nega si diano, in

    Cristo, due nature; fine 448; al termine: segue la suaprofessione di fede; poi un testo di un presbteroromano, Giulio, che Eutiche avrebbe male inteso,cadendo, di conseguenza, in errore.

    22a: di Flaviano, vescovo di Costantinopoli, scritta a

    Introduzione 33

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    34/220

    papa Leone; 4 capitoli; bilingue (greco e latino); di

    contenuto dogmatico; chi segue le sane dottrine deisanti Padri non cade nelle reti di satana; come fannoi subdoli eretici per ingannare glincauti; si parla diEutiche, che non fa altro che riproporre gli erroridelleretico Valentino e di Apollinare; Eutiche statodoverosamente deposto; papa Leone renda noto inOccidente detto provvedimento; anni 448/449; dellalettera 22a esiste anche una redazione pi antica, inlatino.

    23a: al vescovo Flaviano; 2 capitoli; papa Leone silamenta della deposizione di Eutiche (che gli avevascritto querelando il fatto che era stato deposto);occorre ben impostare la questione, perch non nevenga compromessa la verit, ma nemmeno lacarit; testo anche greco; dellanno 449.

    24a: all imperatore Teodosio; 2 capitoli; loda la fededellaugusto imperatore; espone quello che stato il

    lamento di Eutiche; angustiato del silenzio diFlaviano vescovo; vuol essere messo bene alcorrente della questione; del 449.

    25a: di san Pietro Crisologo, vescovo di Ravenna, chescrive ad Eutiche; osserva che gi da tempo ci si

    pronunciati contro coloro che negano la vera naturadellincarnazione; lo invita ad ascoltare il vescovo diRoma; 2 capitoli; in latino e greco; forse del 449.

    26a: la seconda lettera di Flaviano a Leone; bilingue;del 449; due redazioni (la pi antica in tre capitoli).

    27a: breve lettera di Leone a Flaviano; ne ha ricevutorisposta; sempre Eutiche il motivo; del 449.

    28a: la celeberrima lettera a Flaviano, vescovo diCostantinopoli; nella lettera Leone espone lerrore ela malafede di Eutiche; data: 13 giugno 449; 6capitoli; dogmatica; bilingue (latino e greco); piampiamente nel testo; da comparare alla 165a

    (allimperatore Leone) a Calcedonia (la definizionedel Concilio).29a: all imperatore Teodosio II; in vista del sinodo 2 di

    34 Introduzione

    p. 1062.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    35/220

    Efeso (quello che sar, invece, il latrocinium); la

    scelta dei rappresentanti del papa al sinodo; si sperain un ravvedimento dellerrante Eutiche; anche del13 giugno 449; bilingue.

    30a: all imperatrice Pulcheria; in 3 capitoli; di contenutodogmatico. Cristo uomo della nostra natura; glierrori di Nestorio e di Eutiche; mettere in forse laverit della carne (della natura umana) del Cristo,significa distruggere tutto ledificio della nostra fede;del 13 giugno del 449; bilingue.

    31a: ancora a Pulcheria; sempre stessa data, stessi temi(Cristo non soltanto uomo, ma anche dellamedesima nostra natura umana; gli errori dellereticoEutiche; il modo con cui interviene la sedeapostolica); impediscono a papa Leone linterventoal sinodo di Efeso sia la situazione della penisola,sia la consuetudine che vuole che il papa non sia

    presente di persona, ma lo faccia per mezzo di

    legati; leresia compromette tutto quanto il simboloapostolico; 4 capitoli; dunque, di contenutodogmatico (e con notazioni storiche, anche relative aRoma, che il luogo di nascita di Leone, con tutta

    probabilit) 59.32a: ad alcuniarchimandriti di Costantinopoli: a Fausto, a

    Martino ed altri; bilingue; gli errori di Eutiche, daiquali il papa confida che leretico si ravveda, pervenire restituito alla comunione ecclesiale; ancora

    del 13 giugno 449.33a: diretta ai padri del 2 sinodo di Efeso (quello che,

    poi, verr snaturato); 2 capitoli; bilingue; laconfessione di Pietro conferma la fedenellincarnazione; qual lo scopo di un concilio(togliere lerrore, ricondurre gli erranti alla Chiesa);data: 13 giugno 449.

    34a: a Giuliano, vescovo di Cos (nel quale papa Leone

    61 Con Anatolio papa Leone dovette portare molta pazienza; siveda nel seguito della corrispondenza; cf. Moricca, op. cit., pp. 1058ss. Alle ambizioni di Anatolio si deve il canone 28 di Calcedonia.

    Introduzione 35

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    36/220

    ha riposto grande fiducia); 2 brevi capitoli, per

    lamentare il fuorviamento di Eutiche e per dire deilegati che egli invia al sinodo di Efeso; ancora del 13giugno del 449 60.

    35a: ancora a Giuliano, vescovo di Cos; 3 capitoli; dicontenuto dogmatico: Eutiche; con le sue dottrine

    perverse, distrugge i fondamenti della fede; essenziale riconoscere, in Cristo, le due nature;lanima del Signore non venuta prima del corpo;

    n il suo corpo viene dal niente; il Cristo compartecipe con luomo sia quanto allanima chequanto al corpo ( solidale con luomo); data: 13giugno del 449; in latino e greco.

    36a: a Flaviano, vescovo di Costantinopoli; lo ringraziaper le notizie che gli trasmette relative ad un sinodotenuto a Costantinopoli in cui si era condannatoEutiche per i suoi errori; insieme accusa ricevuta deiverbali trasmessigli relativamente a quella

    convocazione, nella quale, il 22 nov. del 448,Eutiche (finalmente comparso) era statoanatematizzato; la data della lettera di Leone il 20giugno del 449 (si tenga presente la lentezzarelativa delle comunicazioni epistolari, in quantodinverno la navigazione era ferma).

    37a: breve, allimperatore Teodosio II; occorreassolutamente conservare la comunione e lunit

    nella fede; perch il papa non pu recarsi al sinodoprevisto ad Efeso (cf. lettera 31a); data dellaprecedente.

    38a: a Flaviano vescovo; ha ricevuto le lettere; loda lafede del vescovo; se lerrante (Eutiche) rinsavir, lovoglia riaccogliere; 23 giugno 449.

    39a: ancora a Flaviano, lamentandosi del silenzioprolungato di Flaviano; Leone non stato ancoramesso al corrente dello scempio di Efeso (il la-

    trocinium); verso la met agosto del 449 (lundici).40a: aivescovi della provincia gallica di Arles; gode per la

    scelta a vescovo di Ravennio; anno 449, agosto.41a: a Ravennio, vescovo di Arles; lo invita a scrivergli,

    mentre si rallegra per la sua elezione; come la

    36 Introduzione

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    37/220

    precedente il tempo di composizione.

    42a: ancora a Ravennio; a proposito di un certo Petronianodiacono che, nella Gallia, va vantandosi desserediacono di papa Leone; venga allontanato; del 449.

    43a: all imperatore Tedosio II; il papa aveva desideratoche un concilio si tenesse in Italia, anzich altrove;linfamia del pseudosinodo di Efeso; una ferita checolpisce tutta la Chiesa; bilingue; data: 13 ottobre449.

    Unaltra versione della stessa lettera a Teodosioimperatore, ma non il testo originale, risultando attraverso gli atti di Calcedonia parte dellepistola44a.

    44a: a Teodosio imperatore; 3 capitoli; circa ilbrigantaggio di Efeso (la definizione dilatrocinium, di Leone, alla lettera 95a, 2); cf. la

    precedente; racconta come Ilario, suo delegato,diacono, sia riuscito ad evadere e tornare a Roma

    (cf. lettera 46a); si stia alle definizioni dei sinodiprecedenti, fintantoch non si celebri un conciliogenerale in Italia; 13 ottobre 449; latino e greco.

    45a: all imperatrice Pulcheria; 3 capitoli; stessi concettiespressi nella precedente allimperatore; il papaassocia a s, nel giudizio, il sinodo che si celebravaa Roma; in latino e greco; stessa data.

    46a: di Ilario (o Ilaro) diacono, delegato a quello che

    doveva essere il sinodo 2 di Efeso; letteraindirizzata al suo rientro a Roma allimperatricePulcheria. Racconta come non gli fu possibile, dopoil misfatto di Efeso, di recarsi da lei e di porgerle lelettere di cui era latore da parte del papa Leone (fu

    per colpa degli uomini facinorosi di cui si eracircondato Dioscoro); sottrattosi agli inganni diDioscoro, racconta come sia riuscito ad evadere eritornare a Roma, dove Leone respinse subito gliatti

    del conciliabolo; in latino e greco; dello stesso tempodella precedente.

    47a: ad Anastasio, vescovo di Tessalonica; 2 brevicapitoli, per rallegrarsi con lui che non sia stato

    presente ad Efeso; lo invita a mantenere intatta la

    Introduzione 37

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    38/220

    fede, di stare accanto a Flaviano (Leone non sa che

    Flaviano deceduto) e a confermare i suoi fratellinella fede; sempre 13 ottobre 449.48a: a Giuliano, vescovo di Cos; biglietto da visita a

    consolarlo dopo il fattaccio di Efeso; perseveri nellafede; 13 ottobre 449.

    49a: altro breve biglietto da visita a Flaviano, vescovodi Costantinopoli (Leone non sa che morto);intende consolarlo e promettergli il suo appoggio; 13ottobre 449.

    50a: lettera indirizzata ai cittadini fedeli di Costantinopoliper mezzo dei due Epifanio e Dionisio; 2 capitoli;bilingue; sempre al centro le considerazionisuccessive al conciliabolo di Efeso; invita i fedelidi Costantinopoli a stare quanto mai vicini al lorovescovo Flaviano; li vuole consolare anche dellasofferenza provocata dallingiusta deposizione diFlaviano; 15 ottobre 449.

    51a: associandosi il sinodo che si sta celebrando aRoma, indirizza la lettera a Fausto, archimandrita eagli altri dello stesso grado che sono aCostantinopoli; li esorta a perseverare nel bene, inmodo particolare nella fede e nella carit; riprovaquanto avvenuto ad Efeso nellestate; in latino egreco; 15 ottobre 449.

    52a: di Teodoreto, vescovo di Ciro, a papa Leone; 7capitoli; latino e greco; verso la fine del 449. Questala sintesi: 1) a buon diritto egli ricorre alla sedeapostolica, che al di sopra di ogni altra; 2) loda il

    papa, anche per la sua opera in difesa della fedecontro i manichei; elogia la lettera (la 28a) che il

    papa ha indirizzato a Flaviano; 3) lamenta ladeposizione, senza che gli sia stata concessa

    possibilit di difesa, di Flaviano; 4) racconta lefatiche che egli (Teodoreto) incontra a pro della

    38 Introduzione

    62 Anche le relazioni con Teodosio II furono spesso tese, specieper il conciliabolo di Efeso; cf. dallepistolario e Moricca, op. cit.,soprattutto p. 1058. Cf. nota 42.

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    39/220

    Chiesa; 5) la sua propria fede risulta dagli scritti

    composti per la difesa dellortodossia; dato che siappella al papa, spera di non essere respinto; 6)vorrebbe sapere da Leone cosa pensi delconciliabolo di Efeso, e che debba fare; 7)raccomanda al papa i suoi legati; cera stato untentativo dellimperatore perch Teodoreto non siappellasse a Roma.

    53a: un frammento di una lettera scritta da Anatolio,

    successo a Costantinopoli a Flaviano; parla dellapropria consacrazione a vescovo di Costantinopoli;scritta sul finire del 449; latino e greco 61.

    54a: allimperatore Teodosio II; professa la sua fede inNicea (325); condanna parimenti gli errori sia diNestorio come quelli di Eutiche; vuole che si tengaun sinodo (riparatore) in territorio italiano; scritta il25 dicembre del 449.

    55a: diValentiniano III imperatore allaugusto Teodosio;ha voluto rispondere alle sollecitazioni di papaLeone, perch intervenga presso limperatore diCostantinopoli; in latino e greco; febbraio 450.

    56a: di Galla Placidia imperatrice allimperatore dO-riente Teodosio; argomento, cf. precedente; in latinoe greco; tempo di composizione: cf. precedente.

    57a: diLicinia Eudossia imperatrice, sempre indirizzataa Teodosio; lo scompiglio che successo nella

    Chiesa a causa di Efeso 2; rivalit di Alessandrianei confronti di Costantinopoli; la sofferenza diFlaviano vescovo; tempo: come le precedenti.

    58a: lettera di Galla Placidia (cf. 56a) allimperatricePulcheria; contro il sinodo secondo efesino (del449); cosa non gli riuscito di combinare! In latino egreco, composta come la precedente.

    59a: al clero e al popolo di Costantinopoli; solo testolatino; 5 capitoli, dal seguente contenuto: 1) si

    congratula in quanto aderiscono al loro vescovoFlaviano, facendo resistenza allerrore; 2) la veritdel corpo di Cristo anche percepibile ecomprensibile guardando al mistero eucaristico; 3) dimostrabile anche in base alla esaltazione del

    Introduzione 39

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    40/220

    Signore al di sopra di ogni realt (cf. Ef. 1, 15-23) e

    da quanto egli oper e soffr in ragione del corpoassunto; 4) lincarnazione fu necessaria percancellare la colpa di Adamo; del resto, fu ancheannunciata da varie profezie; 5) sono parecchi glierrori contro la fede che si contrappongono a quanto incluso nel mistero redentivo dellincarnazione;marzo del 450.

    60a: all imperatrice Pulcheria: leresia di Eutiche sovvertetutte le fondamenta della fede; necessario cheanche Pulcheria si adoperi al fine di poter celebrareun concilio contro leresia; 17 marzo del 450.

    61a: ai presbteri Fausto e Martino, archimandriti diCostantinopoli (favorevoli a Flaviano); 2 capitoli; dicedi inviare loro delle lettere; li esorta a sostenere lacausa della fede; dimostra loro tutta la suasollecitudine; 17 marzo 450.

    62a: limperatore Teodosio II risponde a Valentiniano III

    (cf. lett. 55); in latino e greco; aprile del 450.63a: ancora Teodosio che risponde a Galla Placidia (cf. lett.56); pressappoco dello stesso tempo; latino e greco.

    64a: Teodosio II ad Eudossia Licinia (cf. lett. 57); latino egreco; stesso tempo, circa.

    65a: suppliche inviate a papa Leone dai vescovi dellaprovincia ecclesiastica di Arles; di natura giuridicacirca privilegi; del 458, forse.

    66a: risposta di papa Leone ai vescovi della provincia

    ecclesiastica di Arles (cf. precedente); problemi diprecedenza tra Arles e Vienne; limiti territoriali deidue metropoliti; 450.

    67a: a Ravennio, vescovo di Arles, cui invia il tomo (lalett. 28a) a Flaviano e un testo di Cirillo di

    Alessandria (forse il testo che PL 54 pone dopo la 2alettera, coll. 601-606; cf.), oppure: a difesa dellamemoria di Cirillo; invita Ravennio a farsi diffusoredi detti documenti relativi alleresia di Eutiche;

    40 Introduzione

    63 Ben diversi i rapporti che si istaurarono tra papa Leone elimperatore Marciano; ci evidente dallepistolario di Leone e diMarciano, come si vedr.

    64 Come si ha da altre lettere papa Leone era dellavviso che si

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    41/220

    maggio 450.

    68a: alcunivescovi della Gallia dicono di avere avuto lalettera del papa a Flaviano (la 28a); detta lettera stata letta nelle assemblee; mandano un lorodocumento perch Leone lo esamini; 2 capitoli;maggio 450.

    69a: a Teodosio II imperatore; parla di Anatolio scelto asuccedere a Flaviano; il papa sospende il suoassenso per lelezione; vuole, prima, averne laprofessione di fede; vuole essere sicuro che

    Anatolio ha tagliato i ponti con gli eretici; gli mandadei legati; torna sulla volont che si celebri unsinodo generale in Italia; 2 capitoli; 16 luglio 45062.

    70a: all imperatrice Pulcheria; simile a quella indirizzata aTeodosio (la preced.); attende la professione di fededi Anatolio; necessario che un sinodo generaletolga lo scandalo di Efeso 2; 16 luglio 450.

    71a: agli archimandriti di Costantinopoli, ancora per

    Anatolio (che non s fatto sentire, n si sa di chetenore sia la sua professione di fede) (cf. le duepreced.); 17 luglio 450.

    72a: a Fausto presbtero e archimandrita (uno deidestinatari della precedente; e cf. lett. 61); anno 450,non ulteriormente precisabile il tempo; in latino egreco; contenuto: elogia Fausto e lo esorta a nonarrossire dellevangelo (cf. Rom. 1, 3.16; 1Gv.passim).

    73a: degli imperatori Valentiniano e Marciano, cheragguagliano Leone della loro avvenuta elezione;convengono sulla convenienza di assecondare il

    papa nella celebrazione di un sinodo generale; ago-sto/settembre 450; bilingue; breve.

    74a: a Martino presbtero e archimandrita diCostantinopoli (cf. lett. 61), favorevole a Flaviano; un onore soffrire a causa della verit; la verit non

    conosce confini; accenno ai suoi legati; 13tenesse un sinodo al fine di riportare la pacificazione entro le comunitecclesiali; ma assolutamente non si doveva tornare sulle definizionidogmatiche di Nicea e di Efeso: la fede non trattabile orivedibile. Inoltre il papa avrebbe gradito che lincontro venisse

    Introduzione 41

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    42/220

    settembre 450.

    75a: ai presbteri Fausto e Martino (cf. lett. 61.72.74); 2capitoli; quanto successo ad Efeso (449) enormeed gravissima offesa alla retta fede; sia Nestorioche Eutiche stanno dalla parte dellanticristo; la fededella Chiesa che nel Verbo incarnato non vununica natura (ma due: Figlio di Dio, Figliodelluomo) ma ununica persona; 8/9 novembre 450.

    76a: di Marciano imperatore, a papa Leone; assieme adAvieno ha accolto con molta gioia gli inviati delpapa; si faccia ogni sforzo per indire il sinodo, ldove Leone indicher conveniente celebrarlo; latinoe greco; 22 novembre 45063.

    77a: dellimperatrice Pulcheria a papa Leone; loragguaglia sulla professione di fede emessa(finalmente!) da Anatolio, secondo la retta fede diFlaviano di v. m., il cui corpo stato tumulato entrola basilica degli Apostoli a Costantinopoli; molti

    vescovi, gi banditi al momento del conciliabolo diEfeso, sono tornati alle loro sedi; ritiene piconveniente che il futuro sinodo generale si celebriin Oriente; novembre 450; bilingue.

    78a: all imperatore Marciano, per ringraziarlo della lettera(76a) e per la sua fedelt alla Chiesa; 13 aprile 451.

    79a: all' imperatrice Pulcheria; 3 capitoli, che fannoseguito a ci che detto nella 77a: lemarginazionedi Nestorio e di Eutiche: perci la ringrazia; il ritornodei vescovi alle loro sedi; lavere voluto riportare aCostantinopoli i resti mortali di Flaviano fa onoreallimperatrice; di coloro che sono in comunione conla sede apostolica, come Eusebio di Dorilea eGiuliano di Cos e di altri che stettero dalla parte diFlaviano; 13 aprile del 451.

    80a: adAnatolio, vescovo di Costantinopoli; 4 capitoli, ilcui contenuto il seguente: 1) la professione di fede

    tanto attesa (cf. lett. 77) del vescovo Anatolio; 2) dicoloro che hanno aderito, per paura, alleresia; a quali

    42 Introduzione

    differito di qualche tempo (cf. lettera 89a), data la situazione dellapenisola italica (si era al tempo in cui Attila la stava minacciando); i

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    43/220

    condizioni possono ritornare nella comunione; 3) non

    si devono ricordare nei dittici n Dioscoro, nGiovenale (di Gerusalemme), n Eustazio (vescovodi Beiruth); 4) deve avere invece, nella pi grandestima Giuliano, vescovo di Cos, e tutti quanti coloroche aderirono gi a Flaviano; 13 aprile del 451.

    81a: a Giuliano, vescovo di Cos; ha sofferto parecchioper causa di Dioscoro; solo se ravveduti, i lapsinelleresia di Eutiche, vengano riaccolti nellacomunione ecclesiale; 13 aprile del 451.

    82a: all imperatore Marciano; 2 capitoletti; si allieta; ilmerito non pu non ridondare anche a vantaggiodellimpero; la questione da trattare riguarda soltantochi ha sbagliato; essa non tocca minimamente n lafede gi definita, n la Scrittura; la autenticainterpretazione di questi due pilastri gi nei Padri,dai quali impossibile discostarsi; data: 13 aprile del451.

    83a: ancora a Marciano: si felicita con limperatore per piragioni: per la professione di fede finalmenteespressa da Anatolio, per la condanna di Eutiche,

    per il ritorno dei vescovi alle loro sedi, per avereriportato le reliquie di Flaviano, uomo meritevole diogni elogio; intenzione del papa di inviare dei legati

    per riconciliare nella comunione i vescovi erranti; non ancora tempo di pensare alla convocazione di unconcilio (da tenersi nellest, anzich in Italia, come

    pure avrebbe voluto il papa); 9 giugno del 451 64.84a: allimperatrice Pulcheria; 3 capitoletti: 1) mander

    suoi legati con il compito di trattare la questione

    vescovi dellOccidente difficilmente in tali congiunture avrebberopotuto lasciare le loro sedi. Forse cera anche unaltra ragione (nonconfessata) per celebrare lassise in Occidente: seguire ladunanza pida vicino. Tutto questo dice con grande rispetto ed abilit il papa

    allimperatore; cf. Moricca, op. cit., p. 1061.65 La determinazione della data della Pasqua pu apparire a noi

    questione di non grande rilevanza; ma va ricordato, invece, cheassumeva notevolissimo rilievo, fin dai primi decenni del cristianesimo.Si ricorder dellintervento pacificatore di santIreneo presso papa

    Introduzione 43

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    44/220

    degli eretici con grande prudenza e moderazione;

    chi nega la connaturalit del Cristo con noi, si ponefuori della comunione; Eutiche la causa di tantosconquasso venga mandato in regioni remote,

    perch non abbia ad esercitare ancora il suo nefastoinflusso; al suo posto si ponga un archimandrita

    presbtero di sicura ortodossia; 9 giugno 451.85a: adAnatolio, vescovo di Costantinopoli; 3 capitoletti;

    come riaccogliere quanti hanno fuorviato nella fedeper paura degli eretici, e a quali condizioni (dopouna professione sicura della fede); il papa riserva as il caso dei leaders delleresia; non se ne

    proclamino i nomi nei dittici; risponde alle istanzedel vescovo, lo invita ad essere zelante; gli riferisca

    poi ogni cosa per filo e per segno; 19 giugno del451.

    86a: a Giuliano, vescovo di Cos: in forza dellamicizia cheli lega, per il bene della Chiesa, lo invita ad

    accogliere i suoi inviati, per svellere le ultime radici

    44 Introduzione

    Vittore I che aveva scomunicato le comunit cristiane dellAsia Minore(dei quartodecimani) che celebravano la Pasqua in data fissa, al 14 dinisan. Sulla determinazione della data intervenne anche unadisposizione del concilio di Nicea (325), che fiss la celebrazione delmistero pasquale nella domenica dopo il plenilunio di marzo. Il calcoloche fin per prevalere fu quello alessandrino, accolto dalla Chiesa diRoma (ma la questione fu dibattuta, in qualche luogo, fino al sec. IX; cf.Eisenhofer-Lechner, op. cit., pp. 146-147). Per papa Leone si vedano

    anche le lettere 3.121.122.133.138.142; altre notizie in Moricca, op.cit., p. 1088. Anche il Concilio Vaticano II tornato sulla questione delcalendario, in una dichiarazione in appendice alla CostituzioneLiturgica (4 dicembre 1963).

    66 Cf. lettere 88.89 e ss. fino alla 95a. un intenso scambioepistolare; la posta in gioco essenziale; papa Leone (che non hadimenticato linfelice esito del conciliabolo di Efeso) vuole che ognicosa proceda bene; data la ristrettezza del tempo di preparazionedellassise sinodale, qualche timore si giustifica.

    67 Oculata era stata anche la scelta dei legati a quello cheavrebbe dovuto essere il sinodo efesino 2; se le cose erano andatemale, non dovevano essere imputate alle persone scelte dal papa.

    68 Il senso di moderazione, il compito della Chiesa di esseremadre anche con gli erranti che desiderano tornare in seno ad essa, il

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    45/220

    delleresia; 9 giugno 451.

    87a: ad Anatolio, vescovo di Costantinopoli: gliraccomanda i due presbteri Basilio e Giovanni, cheerano venuti da lui a Roma, per scagionarsidellaccusa di eresia e a dar conto della loro fede; 19giugno del 451.

    88a: a Pascasino, vescovo di Lilibeo (Sicilia occid.);lettera dal contenuto prevalentemente dogmatico; in4 capitoli; 1) gli invia la lettera 28a; 2) contro Eutiche:in Cristo vi sono due nature (la divina e lumana); 3)gli manda copia abbondante di materiale tolto daisanti Padri relativamente allincarnazione delSignore; i vescovi delle Chiese dOriente hannosottoscritto la lettera da lui inviata a Flaviano di v.m.;4) per determinare la data della Pasqua del 455occorre fare delle accurate indagini ad opera dicompetenti; 24 giugno del 45265.

    89a: allimperatore Marciano; i suoi delegati al concilio

    generale, con tutte le facolt necessarie, anche se ilpapa avrebbe preferito sapere rinviata di qualchetempo lassise, ci al fine di sradicarecompletamente gli epigoni sia di Nestorio che diEutiche; cos verr ristabilita lunit e la pace nellaChiesa; 24 giugno del 451.

    90a: ancora a Marciano: per il concilio convocato in primaistanza a Nicea, ma poi trasferito a Calcedonia; 2capitoli: 1) era conveniente differire la celebrazionedellassise; 2) non va messa in discussione la fede(quasi che si potesse dubitarne); restano i caposaldi

    posti a Nicea (325); 26 giugno del 451 66.91a: adAnatolio, vescovo di Costantinopoli; anche se il

    tempo a disposizione per la convocazione delsinodo alquanto ristretto, pure egli invia i delegatiche ne faranno le veci; data: 26 giugno del 451 67.

    perdono,... sono elementi come si pu vedere spesso tantopresenti nellepistolario leoniano; del resto risponde ad un precisocomando del Signore; una citazione per tutte: Mt. 18, 15-20 con i testiparalleli: Lev. 19, 17; Lc. 17, 3; Gal. 6, 1;...

    69 Per il canone 28, rifiutato dai delegati del papa e, in seguito,

    Introduzione 45

  • 7/28/2019 Leone Magno- Lettere Dogmatiche

    46/220

    92a: a Giuliano, vescovo di Cos: lo invita a prendersi curadei suoi legati al concilio; anchegli delegatoaccanto ai vescovi Pascasino e Lucenzio, e ai

    presbteri Bonifacio e Basilio; 26 giugno 451.93a: lettera bilingue indirizzata ai Padri del sinodo

    convocato a Nicea; 3 capitoli: 1) la situazione diRoma e la consuetudine del vescovo di Romaglimpediscono di essere presente di persona alsinodo che andr celebrato; ma i suoi delegati ne

    terranno il posto e faranno le sue parti ( il modocon cui si rende presente lui stesso); 2) si devonomettere a tacere coloro che prendono di mira la rettafede; 3) si ricordi il sinodo di far s che tornino alle

    proprie sedi, quelli che ne erano stati allontanatiingiustamente dal lat