VALTOURNENCHE · 2017. 2. 14. · ripiano di Pessey e l’alpe Illiaz, su cui insiste un fenomeno...

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REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA RÉGION AUTONOME VALLÉE D’AOSTE Comune di Commune de VALTOURNENCHE PROGETTO: Realizzazione di una centralina idroelettrica sulla derivazione esistente nel torrente Euillia nel comune di Valtournenche COMMITTENTE: C.M.F. Loz e Pessey DATA: febbraio 2017 GEOLOGO Dr. PITET Luca Loc. Pont-Bozet n.3 11020 PONTBOSET (AO) Tel 328/1507448 @mail: [email protected] C.F. PTTLCU73D19A326P Partita I.V.A. 01046730071 RELAZIONE GEOLOGICA D.M. 14 gennaio 2008

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REGIONE AUTONOMA VALLE

D’AOSTA

RÉGION AUTONOME VALLÉE

D’AOSTE

Comune di

Commune de

VALTOURNENCHE

PROGETTO: Realizzazione di una centralina idroelettrica sulla derivazione esistente nel torrente Euillia nel comune di Valtournenche

COMMITTENTE: C.M.F. Loz e Pessey DATA: febbraio 2017

GEOLOGO Dr. PITET Luca

Loc. Pont-Bozet n.3 11020 PONTBOSET (AO)

Tel 328/1507448 @mail: [email protected]

C.F. PTTLCU73D19A326P

Partita I.V.A. 01046730071

RELAZIONE GEOLOGICA D.M. 14 gennaio 2008

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Relazione geologica

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Sommario

Sommario ................................................................................................................ 1

1. Premessa ............................................................................................................. 2

2. Localizzazione dell’area di intervento .................................................................. 2

3. Descrizione dell’intervento in progetto ................................................................ 3

4. Ambiti Inedificabili ............................................................................................... 4

5. Inquadramento geomorfologico e geologico ....................................................... 7

6. Caratteristiche idrologiche e idrogeologiche del sito ......................................... 10

Inquadramento idrografico ................................................................................ 10

Inquadramento idrogeologico ............................................................................ 11

7. Caratteristiche geotecniche e suggerimenti relativi all’intervento ...................... 12

Caratteristiche geotecniche dei terreni .............................................................. 12

Suggerimenti relativi all’intervento..................................................................... 13

8. Considerazioni conclusive .................................................................................. 15

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1. Premessa

La presente relazione geologica, redatta su incarico del progettista, Ing. Yanez DALLE,

accompagna il progetto per la realizzazione di una centralina idroelettrica sulla derivazione

esistente nel torrente Euillia nel comune di Valtournenche.

La relazione è redatta ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008 “Nuove norme tecniche per le

costruzioni” e ai sensi della L.R. 11/98.

Le osservazioni effettuate nel corso dell’indagine e la raccolta e l’analisi delle informazioni

acquisite hanno, infatti, consentito di individuare le caratteristiche geomorfologiche,

litologiche e idrogeologiche del sito oggetto di intervento e di verificare l’adeguatezza delle

opere previste in relazione al contesto geologico esistente.

2. Localizzazione dell’area di intervento

L’area in esame è situata nell’alta Valtournenche, in sinistra orografica del torrente

Marmore. In particolare, l’impianto idroelettrico in progetto si sviluppa lungo il torrente

Euillia, tra quota 1947 m s.l.m. e quota 1624 m s.l.m..

Estratto Geoportale RAVA. Corografia su base CTR. In viola la condotta esistente. In blu la condotta in progetto. In arancione la centralina in progetto.

Condotta in progetto

Centralina

Condotta

esistente

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3. Descrizione dell’intervento in progetto

Il progetto in esame prevede la realizzazione di una micro centrale idroelettrica poco a

valle dell’abitato di Loz nel comune di Valtournenche. Tale intervento si inserisce su quanto

già realizzato fino ad ora dal C.M.F. Loz e Pessey con gli interventi di “Organizzazione Agraria

Territoriale globale in località Lotz e Pessey – 2° Intervento”; si sfrutterà infatti la presa

recentemente realizzata e il primo tratto di condotta in pressione dall’opera di presa fino alla

vasca di accumulo situata poco a valle dell’Alpe Cleretta. Più in dettaglio le opere da

realizzare sono le seguenti:

- Adeguamento dell’opera di presa sul torrente Euillia a quota 1947 m s.l.m.;

- Realizzazione di un pozzetto di by-pass poco a monte della vasca di carico, a quota

1864 m s.l.m. con installazione di valvola di controllo;

- Installazione di una valvola a galleggiante a due vie nella vasca di carico dell’impianto

di irrigazione situata a quota 1856 m s.l.m.;

- Realizzazione di un nuovo tratto di condotta dal pozzetto di by-pass fino al locale

della micro centrale previsto poco a valle dell’abitato di Loz a quota 1624 m s.l.m..

Tale tratto di condotta sarà in parte in PEAD PFA16 De 225, per una lunghezza di

circa 210 m, e parte in ghisa sferoidale DN200 PFA 50, per una lunghezza di circa

820 ml. Lungo tale tratto verranno realizzati

- Realizzazione di un locale per l’alloggiamento della micro centrale previsto poco a

valle dell’abitato di Loz nelle immediate vicinanze della strada regionale a quota 1624

m s.l.m.. Tale locale sarà costituito da: un vano per l’alloggiamento della micro

centrale di circa 22 mq di altezza interna utile pari a 2.92 m, un locale in cui

alloggiare i quadri elettrici necessari per lo scambio con gli elettrodotti nazionali di

circa 7 mq e un locale per il gestore della rete di distribuzione di circa 12 mq con

altezza interna di 2.48 m;

- Realizzazione dell’allacciamento della cabina di MT all’elettrodotto passante sulla

strada regionale per Cervinia;

- Realizzazione di un cavidotto per i segnali nel medesimo tracciato della condotta

idrica.

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4. Ambiti Inedificabili

Al fine di individuare i vincoli urbanistici esistenti sulle aree oggetto di intervento, sono

state esaminate le cartografie degli ambiti inedificabili ai sensi della L.R. 11/98 e s.m.i. art.

35 (per i terreni sede di frane), art. 36 (per i terreni a rischio di inondazione) e art. 37 (per i

terreni soggetti al rischio di valanghe e slavine), del comune di Valtournenche, in base alle

quali le opere in progetto ricadono in aree classificate così come sotto indicato.

Opere Art.35 – Lr. 11/98 Art.36 – Lr. 11/98 Art.37 – Lr. 11/98

F1 F2 F3 Fascia A Fascia B Fascia C

Opera di presa x x

Condotta forzata x x x x x

Centralina idroelettrica x

Estratto Geoportale RAVA - Carta ambiti inedificabili art. 35 – comma 1. In viola la condotta esistente. In blu la condotta in progetto. In arancione la centralina in progetto.

Condotta in progetto

Centralina

Condotta esistente

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Estratto Geoportale RAVA - Carta ambiti inedificabili art. 36 – L.R. 11/98. In viola la condotta esistente. In blu la condotta in progetto. In arancione la centralina in progetto.

Per quanto concerne la disciplina d’uso delle aree sopraindicate si riporta quanto indicato

nella D.G.R. 2939 del 10 ottobre 2008 che disciplina gli artt. 35 e 36 della L.R. 11/98 e

s.m.i., relativamente alle opere in progetto:

Terreni sede di frane

- aree a elevata pericolosità (F1): nelle aree a elevata pericolosità sono consentiti gli

interventi di nuova costruzione di infrastrutture puntuali (quali opere di presa), lineari

(quali condotte forzate e canalizzazioni idrauliche) … e a rete (quali cavidotti), … non

altrimenti localizzabili. I relativi progetti devono essere corredati da uno specifico

studio sulla compatibilità dell’intervento con lo stato di dissesto esistente e

sull’adeguatezza delle condizioni di sicurezza in atto e di quelle conseguibili con le

opere di mitigazione del rischio necessarie;

- aree a media pericolosità (F2): nelle aree a media pericolosità sono consentiti gli

interventi di nuova costruzione di infrastrutture puntuali (quali centraline

idroelettriche senza presenza umana continuativa), lineari (quali condotte forzate e

Condotta in progetto

Centralina

Condotta

esistente

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canalizzazioni idrauliche) … e a rete (quali cavidotti), … non altrimenti localizzabili. I

relativi progetti devono essere corredati da uno specifico studio sulla compatibilità

dell’intervento con lo stato di dissesto esistente e sull’adeguatezza delle condizioni di

sicurezza in atto e di quelle conseguibili con le opere di mitigazione del rischio

necessarie.

- aree a bassa pericolosità (F3): nelle aree a bassa pericolosità è consentito ogni

genere di intervento, edilizio ed infrastrutturale; nel caso di interventi di nuova

costruzione, i relativi progetti devono essere corredati da uno specifico studio sulla

compatibilità dell’intervento con i fenomeni idraulici, geologici e idrogeologici che

possono determinarsi nell’area, e di verifica dell’adeguatezza delle condizioni

sicurezza in atto e di quelle conseguibili con le opere di mitigazione del rischio

necessarie.

Terreni a rischio di inondazione:

- aree a elevata pericolosità (Fascia A): nelle aree della fascia A sono consentiti gli

interventi di nuova costruzione di infrastrutture puntuali (quali opere di presa), lineari

(quali condotte forzate e canalizzazioni idrauliche) … e a rete (quali cavidotti), … non

altrimenti localizzabili. I progetti degli interventi … devono essere corredati anche da

uno specifico studio sulla compatibilità dell’intervento con lo stato di dissesto

esistente e sull’adeguatezza delle condizioni di sicurezza in atto e di quelle

conseguibili con le opere di mitigazione del rischio necessarie che dovrà essere

valutato dalla struttura regionale competente;

- aree a media pericolosità (Fascia B): nelle aree della fascia B sono consentiti gli

interventi di nuova costruzione di infrastrutture puntuali, lineari (quali condotte

forzate e canalizzazioni idrauliche) … e a rete (quali cavidotti), … non altrimenti

localizzabili. I progetti degli interventi … devono essere corredati anche da uno

specifico studio sulla compatibilità dell’intervento con lo stato di dissesto esistente e

sull’adeguatezza delle condizioni di sicurezza in atto e di quelle conseguibili con le

opere di mitigazione del rischio necessarie che dovrà essere valutato dalla struttura

regionale competente.

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5. Inquadramento geomorfologico e geologico

Geomorfologia

L’impianto idroelettrico in progetto si sviluppa quasi interamente lungo la destra

orografica del torrente Euillia, che delimita il fianco destro della Deformazione Gravitativa

Profonda di Versante (D.G.P.V.) insistente lungo il versante occidentale della Becca d’Aran e

del Mont Molar. Tale fenomeno risulta riconoscibile per la presenza di scarpate principali,

contropendenze, sdoppiamenti di cresta e grandi fessure di trazione (trench) presenti nei

settori sommitali del versante, oppure ai margini del settore interessato dalla D.G.P.V..

All’interno della deformazione si possono riconoscere, inoltre, corpi di accumulo di materiale

e di scarpate secondarie legate a fenomeni di instabilità minori e più superficiali.

Il tracciato della condotta forzata si sviluppa immediatamente al di fuori del margine

destro di suddetto fenomeno gravitativo, in corrispondenza di un settore ove le forme di

origine glaciale sono state rielaborate da processi gravitativi in misura minore. L’area è,

infatti, caratterizzata da terrazzi prativi a debole acclività intervallati da scarpate poco

accentuate, anch’esse prative, di raccordo.

Estratto geoportale RAVA. Foto aerea 2012. In viola la condotta esistente. In blu la condotta in progetto. In arancione la centralina in progetto.

Condotta in progetto

Centralina

Condotta esistente

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Vista dei pendii prativi ove correrà il tratto intermedio della condotta in progetto.

Poco più a nord del tracciato della condotta è segnalato un settore, compreso tra il

ripiano di Pessey e l’alpe Illiaz, su cui insiste un fenomeno di scivolamento, classificato come

attivo, della copertura morenica evidenziato da crepe, scarpate, alberi piegati. Il movimento

sembra avvenire, almeno nel settore più elevato del pendio, al contatto tra la copertura

morenica e il substrato roccioso, ove si localizza un orizzonte sorgivo.

Anche il settore posto a valle (a ovest) del lago di Loz, in corrispondenza al bivio per

l’omonima frazione e quindi a nord della stessa, era caratterizzato da un esteso, lento

scivolamento di materiali morenici intrisi d’acqua, con fenomeni di colata (1975) che risulta

essere stato sistemato mediante un intervento di bonifica con drenaggi profondi e superficiali

(canalizzazioni).

In relazione al fenomeno sopraindicato, si evidenzia che il locale centrale è previsto,

invece, a sud del villaggio di Loz, lungo la scarpata incisa dal torrente Euillia.

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Vista dell’area ove è prevista la realizzazione del locale centralina.

Litologia

Dal punto di vista geologico, il sito è localizzato all’interno del settore noto come Zona

Piemontese, in cui si riconoscono due unità principali:

la Zona di Zermatt-Saas, costituita da prevalenti serpentiniti e anfiboliti in facies di

alta pressione;

la Zona del Combin, sovrapposta tettonicamente alla Zona di Zermatt-Saas,

costituita da un complesso eterogeneo di calcescisti con intercalazioni di pietre

verdi a metamorfismo in facies scisti blu e scisti verdi.

In particolare, nell’ara circostante il sito oggetto di intervento si rileva la presenza di

affioramenti di serpentiniti e calcescisti appartenenti alla Zona di Zermatt-Saas.

Tuttavia, nel complesso, nell’area in esame prevalgono le coperture quaternarie.

Il tracciato dell’impianto idroelettrico in progetto insiste, infatti, per lo più su depositi di

origine glaciale, che in alcuni settori sono stati rielaborati in depositi detritici misti da processi

di tipo gravitativo, o in prodotti di tipo colluviale. Lungo l’asta del torrente Euillia si rilevano,

inoltre, localmente, depositi alluvionali, in particolare alla confluenza del torrente Cleyva

Groussa.

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Estratto Carta Geologica SCT – Geoportale RAVA. In viola la condotta esistente. In blu la condotta in progetto. In arancione la centralina in progetto.

6. Caratteristiche idrologiche e idrogeologiche del sito

Inquadramento idrografico

Il reticolo idrografico del settore in esame risulta nel complesso caotico e con linee di

deflusso non ben definite, a causa della presenza di numerose depressioni, contropendenze

Condotta in progetto

Centralina

Condotta esistente

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e rotture di pendenza legate all’evoluzione della D.G.P.V. descritta in precedenza e di altri

fenomeni di DGPV presenti alla testata di bacini secondari che hanno in parte rielaborato

l’originaria morfologia glaciale.

In generale, lungo il versante, i corsi d’acqua hanno una direzione all’incirca da est verso

ovest e drenano le acque di scorrimento superficiale verso il torrente Marmore, asta

torrentizia principale della Valtournenche.

L’impianto idroelettrico in progetto, in particolare, si sviluppa lungo l’incisione del torrente

Euillia, che si origina dalle pendici occidentali del Mont Roisetta e che delimita sul lato nord il

fenomeno di DGPV sopracitato.

Il tracciato della condotta in progetto correrà circa parallelamente all’incisione del

torrente Euillia, quasi interamente in destra orografica ad eccezione dell’ultimo tratto che

correrà in sinistra orografica per poi tornare in destra all’altezza del previsto locale centralina.

La condotta attraverserà, inoltre, il torrente Cleyva Groussa, in prossimità della confluenza

nel torrente Euillia, appena a monte della strada regionale per Valtournenche, poco a valle

dell’abitato di Loz.

Gli attraversamenti dei corsi d’acqua sopraindicati avverranno in subalveo. A tal riguardo,

si evidenzia che bisognerà operare in maniera tale da non andare ad indurre modificazioni

nel naturale deflusso delle acque di scorrimento superficiale.

Si evidenzia, infine, che sono previsti lievi interventi sull’opera di presa esistente sul

torrente Euillia finalizzati al corretto rilascio del DMV.

Inquadramento idrogeologico

Dal punto di vista della circolazione idrica sotterranea, si evidenzia che la stessa può

avvenire o in profondità nel substrato roccioso, per fessurazione, o più superficialmente,

all’interno delle coperture quaternarie, per circolazione per porosità del mezzo attraversato.

A tal riguardo, si evidenzia che il settore a valle del lago di Loz risulta caratterizzato dalla

presenza della falda freatica in prossimità del piano campagna e che alcuni settori sono stati

oggetto di interventi di drenaggio (vedi settore appena a nord del villaggio di Loz). Si ritiene,

quindi, possibile il rinvenimento di venute d’acqua, anche copiose, durante le fasi di scavo

previste per la posa della condotta e per la realizzazione del locale centralina.

In relazione agli interventi in progetto, e in particolare alla posa della condotta forzata, si

evidenzia che in generale la realizzazione di trincee a limitata profondità non interferisce in

maniera sostanziale con la circolazione idrica sotterranea che avviene nelle coperture

quaternarie per porosità del mezzo attraversato. Il fatto, inoltre, che il tracciato della

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condotta sia circa parallelo all’andamento del deflusso della circolazione idrica sotterranea,

che si suppone segua la linea di massima pendenza del versante, non determina la

formazione di una barriera alla circolazione stessa e la conseguente deviazione delle acque di

scorrimento sotterraneo.

7. Caratteristiche geotecniche e suggerimenti relativi all’intervento

Caratteristiche geotecniche dei terreni

Il tracciato della condotta in progetto insiste sulle coperture quaternarie. In particolare, gli

scavi per la realizzazione delle infrastrutture interesseranno depositi di origine glaciale, in

particolare till indifferenziato, depositi di origine mista, depositi alluvionali e prodotti di tipo

colluviale. Anche in corrispondenza dell’area ove sorgerà il locale centralina si rileva la

presenza di una coltre detritico colluviale.

Relativamente ai depositi quaternari sopraindicati, si fornisce una breve descrizione:

- depositi glaciali - till indifferenziato: ghiaie sabbioso-limose con blocchi, massive, con

clasti da subangolosi a sub arrotondati;

- depositi di origine mista: depositi eterogenei, con stratificazione grossolana a matrice

sabbiosa poco limosa, con intercalazioni di ghiaie e sabbie selezionate;

- depositi alluvionali: ghiaie sabbiose stratificate, a supporto di clasti, con ciottoli

arrotondati, embricati, in matrice sabbiosa medio-grossolana;

- coltre detritico-colluviale: sabbie ghiaiose, poco limose, massive o mal stratificate,

non addensate, a clasti spigolosi.

In base al capitolo 6.2.2 delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14

gennaio 2008, “nel caso di costruzioni o di interventi di modesta rilevanza, che ricadono in

zone ben conosciute dal punto di vista geotecnico, la progettazione può essere basata

sull’esperienza e sulle conoscenze disponibili, ferma restando la piena responsabilità del

progettista su ipotesi e scelte progettuali.”

Per i suddetti depositi, in assenza di acqua, si può fare riferimento ai seguenti valori

indicativi dei parametri geotecnici:

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Parametri Depositi

Glaciali

Depositi di origine

mista

Depositi

alluvionali

Coltre

detritico-

colluviale

angolo di attrito interno 33°- 35° 32° - 34° 32° - 34° 30° - 32°

coesione drenata Assente Assente assente Assente

peso di volume naturale

terreno secco 18.0-18.5 kN/m3 18.5 kN/m3 18.0-18.5 kN/m3 17.5-18.0 kN/m3

Suggerimenti relativi all’intervento

Nell’esecuzione dei lavori, ci si dovrà attenere alle seguenti indicazioni di carattere

generale:

preliminarmente alla realizzazione degli scavi, rimuovere e accantonare lo strato

corticale di suolo, che potrà essere successivamente riutilizzato per la sistemazione

dell’area;

aprire gradualmente gli scavi in periodo non immediatamente successivo ad intense e

prolungate precipitazioni meteoriche o alla fusione delle nevi, con immediata

realizzazione delle opere; si dovrà evitare che gli sbancamenti, anche modesti,

vengano lasciati aperti per lunghi periodi, per evitare l’erosione da parte degli agenti

atmosferici;

se necessario proteggere il fronte di scavo dalle precipitazioni mediante la posa di teli

impermeabili;

andrà prevista attorno allo scavo una fascia di rispetto ed un canale di gronda, che

eviti indesiderabili ruscellamenti verso lo scavo stesso;

nell’esecuzione degli scavi si potranno incontrare falde sospese o venute d’acqua,

pertanto, dovrà essere prevista una tubazione provvisoria per l’allontanamento delle

acque stesse;

inerbire immediatamente tutte le superfici interessate dalle lavorazioni onde favorire il

ripristino dello strato coltivabile.

Per quanto riguarda la posa della condotta si raccomanda, inoltre, di:

nello scavo delle trincee, procedere per tratti, facendo seguire, per ogni tratto, la

posa delle condotte e l’immediato reinterro, riprofilando il terreno senza modificare

l’attuale morfologia;

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nei tratti a maggiore pendenza, posizionare diaframmi ogni 15-20 m da abbattere

quando verranno posate le condotte, per evitare lo scorrimento delle acque

meteoriche;

gli scavi dovranno, ove necessario, essere sostenuti da opere provvisionali: in caso di

trincee profonde o intersezione con terreni con caratteristiche geotecniche scadenti o

in caso di venute d’acqua dovranno essere previsti dei sistemi di sostegno dello scavo

(puntelli, sbatacchi);

per la posa delle condotte, si raccomanda di rimuovere gli eventuali elementi lapidei a

spigoli vivi sul fondo della trincea, di predisporre un letto di materiale accuratamente

vagliato e di ricoprire le tubazioni con il materiale di risulta degli scavi

opportunamente costipato per singoli strati di altezza massima pari a 30 cm;

interrare adeguatamente le tubazioni e curare particolarmente la sistemazione dei

materiali di reinterro mediante accurato costipamento del terreno di riporto al fine di

evitare fenomeni di ristagno d’acqua e/o erosione superficiale;

nell’attraversamento dell’incisione del torrente Euillia e del torrente Cleyva Groussa,

che avverrà in subalveo, prevedere una camicia di protezione della condotta e una

platea in pietrame e malta al fine di evitare che la condotta possa essere danneggiata

da fenomeni erosivi. Avere, inoltre, cura di ripristinare l’alveo come allo stato attuale

al fine di non modificare il naturale deflusso delle acque di scorrimento superficiale;

prevedere l’utilizzo di valvole di sicurezza che interrompano il flusso in caso di perdite

della condotta al fine di evitare che le acque defluiscano lungo il versante e che si

inneschino fenomeni di scivolamento;

inerbire immediatamente tutte le superfici interessate dalle lavorazioni.

Per la realizzazione della centrale di produzione si raccomanda, inoltre, di:

aprire gradualmente gli scavi in periodo non immediatamente successivo ad intense e

prolungate precipitazioni meteoriche o al periodo di fusione delle nevi;

al fine di garantire la stabilità dei fronti di scavo bisognerà adottare tutte le misure

necessarie così da poter operare in sicurezza, tenendo conto della possibilità di

rinvenire venute d’acqua anche copiose e/o livelli sabbiosi a debole coesione;

in caso di presenza di acqua e/o di livelli sabbiosi a debole coesione si dovrà

procedere alla messa in opera di opere di sostegno provvisionali ed alla pronta

realizzazione delle murature di sostegno;

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Dott. Geol. Pitet Luca Loc. Pont-Bozet n.3 – 11020 PONTBOSET (AO) C.F. PTTLCU73D19A326P – P. Iva 01046730071

Relazione geologica

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il terreno di fondazione non deve subire rimaneggiamenti e deterioramenti prima

della costruzione dell’opera;

eventuali livelli isolati di materiale cedevole, come ad esempio limo e/o sabbia limosa,

dovranno essere superati approfondendo lo scavo delle sottofondazioni;

prevedere, a livello di sottofondazione, uno strato di integrale misto di fiume lavato,

per uno spessore di 20-30 cm, onde ripartire correttamente i carichi;

considerata la probabile presenza di acqua predisporre un vespaio di aerazione con

tubi drenanti al di sotto del piano di fondazione;

curare l’impermeabilizzazione delle murature controterra e realizzare a tergo delle

stesse un adeguato setto drenante in materiale granulare.

Per quanto riguarda i materiali inerti derivanti dallo scavo – terre e rocce, si evidenzia

che trattasi di suolo non contaminato, allo stato naturale, e che si dovranno seguire le

disposizioni di cui alla DGR n. 529 del 18 aprile 2014 ed al DM 161/2012.

8. Considerazioni conclusive

Il contesto geologico e geomorfologico che caratterizza il settore in esame è quello tipico

di un originario modellamento glaciale a cui si sono successivamente sovrapposti gli effetti

dovuti a processi per lo più di tipo gravitativo.

A tal riguardo si evidenzia che l’impianto idroelettrico in progetto si sviluppa al margine

della DGPV insistente lungo il versante occidentale della Becca d’Aran e del Mont Molar.

Nel settore poco a nord del previsto impianto vengono, inoltre, segnalati un fenomeno di

scivolamento, classificato come attivo, della copertura morenica, nel settore compreso tra il

ripiano di Pessey e l’alpe Illiaz, e un lento scivolamento di materiali morenici intrisi d’acqua a

ovest del lago di Loz, che risulta essere stato sistemato mediante un intervento di bonifica

con drenaggi profondi e superficiali (canalizzazioni).

In relazione al contesto sopraindicato, si evidenzia che la realizzazione dell’impianto in

progetto, che prevede la posa di una condotta forzata con andamento parallelo alla linea di

massima pendenza, se realizzato a regola d’arte, non andrà ad indurre nuove instabilità

lungo il versante in esame.

Per quanto riguarda il reticolo idrografico, negli attraversamenti da parte della condotta in

progetto degli impluvi dei torrenti Euillia e Cleyva Groussa, non si ravvisano particolari

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Relazione geologica

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interferenze in quanto non si prevedono manufatti che creino ostacolo al naturale deflusso

delle acque di scorrimento superficiale né modifiche sostanziali alla conformazione dell’alveo.

Lo scrivente rimane a disposizione per le verifiche in corso d'opera dei parametri

geotecnici stimati e per eventuali approfondimenti e/o chiarimenti.

Febbraio 2017

il tecnico