2016 05 10 CS29 prescrizione

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Associazione Italiana Giovani Avvocati Sede Nazionale Via Tacito, 50 00193 Roma | C.F.97213330588 | Tel. +39 06 87809570 | Fax +39 06 81151010 | [email protected] | www.aiga.it Aderente all’AIJA | Association Internationale des Jeunes Avocats Presidente Avv. Michele Vaira COMUNICATO STAMPA 10 Maggio 2016 Sulla riforma della prescrizione no a misure irragionevoli Suscita non poche perplessità il testo di riforma della disciplina della prescrizione per il quale il Ministro Orlando ha annunciato l’approvazione entro l’estate e che prevedrebbe un consistente aumento dei termini di prescrizione per alcuni reati contro la pubblica amministrazione e la sospensione dei termini stessi fino ad un massimo di tre anni in pendenza dei giudizi d’impugnazione. Un combinato disposto potenzialmente idoneo a dilatare in maniera irragionevole la durata dei processi penali, e ciò in violazione dei princìpi di diritto (e di civiltà) presenti sia nell’ordinamento comunitario che nella Carta Costituzionale in tema di durata del processo. Non bisogna dimenticare, infatti, che la stessa pendenza di un processo penale per un numero considerevole di anni costituisce di per sé una pena e comunque un fattore pesantemente condizionante l’esistenza di un individuo. Ciò dovrebbe imporre ad ogni Stato che voglia dirsi pienamente osservante dei canoni del giusto processo di trovare in sé gli strumenti e le risorse per assicurare alla giustizia in tempi ragionevoli e certi chi si sia reso responsabile di condotte penalmente rilevanti. In altre parole, non si ritiene possibile far ricadere le lungaggini e le inefficienze della macchina giudiziaria sul cittadino - presunto innocente - esponendolo sine die alla pretesa punitiva. Sulla scorta di tali considerazioni, ad avviso dell’AIGA, al fine di raggiungere un giusto compromesso tra le garanzie individuali e l’esigenza statuale di disporre di un termine congruo per la celebrazione dei tre gradi di giudizio, si può semmai ipotizzare – nell’ambito di una riforma comunque organica e non meramente estemporanea del nostro sistema normopositivo penale – un ritorno al regime ante-Cirielli (genesi della crisi delle norme sulla prescrizione), al fine di un più equo riallineamento dei termini di prescrizione rispetto alla effettiva gravità del reato in contestazione, eliminando l’attuale rapporto tra recidiva e prescrizione, ennesima fonte di distorsione del sistema. Roma, 10 maggio 2016 Il Presidente Michele Vaira

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Associazione Italiana Giovani Avvocati

Sede Nazionale Via Tacito, 50 00193 Roma | C.F.97213330588 | Tel. +39 06 87809570 | Fax +39 06 81151010 | [email protected] | www.aiga.it

Aderente all’AIJA | Association Internationale des Jeunes Avocats

Presidente Avv. Michele Vaira

COMUNICATO STAMPA 10 Maggio 2016

Sulla riforma della prescrizione no a misure irragionevoli

Suscita non poche perplessità il testo di riforma della disciplina della prescrizione per il quale il Ministro Orlando ha annunciato l’approvazione entro l’estate e che prevedrebbe un consistente aumento dei termini di prescrizione per alcuni reati contro la pubblica amministrazione e la sospensione dei termini stessi fino ad un massimo di tre anni in pendenza dei giudizi d’impugnazione.

Un combinato disposto potenzialmente idoneo a dilatare in maniera irragionevole la durata dei processi penali, e ciò in violazione dei princìpi di diritto (e di civiltà) presenti sia nell’ordinamento comunitario che nella Carta Costituzionale in tema di durata del processo.

Non bisogna dimenticare, infatti, che la stessa pendenza di un processo penale per un numero considerevole di anni costituisce di per sé una pena e comunque un fattore pesantemente condizionante l’esistenza di un individuo. Ciò dovrebbe imporre ad ogni Stato che voglia dirsi pienamente osservante dei canoni del giusto processo di trovare in sé gli strumenti e le risorse per assicurare alla giustizia in tempi ragionevoli e certi chi si sia reso responsabile di condotte penalmente rilevanti. In altre parole, non si ritiene possibile far ricadere le lungaggini e le inefficienze della macchina giudiziaria sul cittadino - presunto innocente - esponendolo sine die alla pretesa punitiva.

Sulla scorta di tali considerazioni, ad avviso dell’AIGA, al fine di raggiungere un giusto compromesso tra le garanzie individuali e l’esigenza statuale di disporre di un termine congruo per la celebrazione dei tre gradi di giudizio, si può semmai ipotizzare – nell’ambito di una riforma comunque organica e non meramente estemporanea del nostro sistema normopositivo penale – un ritorno al regime ante-Cirielli (genesi della crisi delle norme sulla prescrizione), al fine di un più equo riallineamento dei termini di prescrizione rispetto alla effettiva gravità del reato in contestazione, eliminando l’attuale rapporto tra recidiva e prescrizione, ennesima fonte di distorsione del sistema.

Roma, 10 maggio 2016

Il Presidente

Michele Vaira