· 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14...

8
Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie traumatiche esterne degli arti pag.4 www.liberoreporter.it L a resistenza dei batteri patogeni agli antibiotici è un rischio per la nostra salute e dall’Inghilterra arriva la recente notizia che si prevede una forte diffusione di questi batteri nei prossimi anni. Secondo le proiezioni governative, solo l’Inghil- terra potrebbe subire, in caso di un’epidemia, “fino a 200.000 casi di pazienti contagiati e 80.000 vittime”. . Il rischio d’infezioni da batteri antibiotico-resistenti potrebbe significativamente aumentare nei prossimi 20 anni. Il governo britannico, in- fatti, ha pubblicato lo scorso mese un rapporto, i cui contenuti sono apparsi, di recen- te sui giornali inglesi. Nel documento, si lancia l’allarme sulla necessità di sviluppare nuovi antibiotici perché, in caso contrario, anche operazioni di routine diverrebbero procedure ad altissimo rischio. Pillola dell’Anio Il Carciofo pag.7 pag. 2 Salute e Benessere Narcisisti e falsi miti, assolto chi dice sempre io pag.3 www.nellattesa.it Sanità Il test anticancro di “Angelina Jolie” sarà disponibile e più rapido anche in Italia pag.6 Sanità Esordio di Diabete tipo 1 e nefropatia, a breve si potranno predire entrambe pag.5

Transcript of  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14...

Page 1:  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie

Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015

SanitàCome agisce un operatore sanitario in caso di emorragie traumatiche esterne degli artipag.4

www.liberoreporter.it

La resistenza dei batteri patogeni agli antibiotici è un rischio per la nostra salute e dall’Inghilterra arriva la recente notizia che si prevede una forte diffusione di questi batteri nei prossimi anni. Secondo le proiezioni governative, solo l’Inghil-terra potrebbe subire, in caso di un’epidemia, “fino a 200.000 casi di pazienti

contagiati e 80.000 vittime”. . Il rischio d’infezioni da batteri antibiotico-resistenti potrebbe significativamente aumentare nei prossimi 20 anni. Il governo britannico, in-fatti, ha pubblicato lo scorso mese un rapporto, i cui contenuti sono apparsi, di recen-te sui giornali inglesi. Nel documento, si lancia l’allarme sulla necessità di sviluppare nuovi antibiotici perché, in caso contrario, anche operazioni di routine diverrebbero procedure ad altissimo rischio.

Pillola dell’AnioIl Carciofopag.7

pag. 2

Salute e BenessereNarcisisti e falsi miti, assolto chi dice sempre iopag.3

www.nellattesa.it

SanitàIl test anticancro di “Angelina Jolie” sarà disponibile e più rapido anche in Italiapag.6

SanitàEsordio di Diabete tipo 1 e nefropatia, a breve si potranno predire entrambepag.5

Page 2:  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie

www.nellattesa.it SANITA’ 2

FARMACIA FATTA DOTT.SSA CLEMENTINAAPERTA ANCHE IL SABATO

AFFILIATO SANIT CARD

Via dell’Orsa Minore 102, Palermo tel. 091447268 - [email protected]

Autoanalisi - Fitoterapia - Omeopatia - Veterinaria Ossigeno - Dermocosmesi - Preparazioni Magistrali Integratori sportivi - Puericultura

SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATO

Allarme Superbatteri resistenti agli antibiotici. Aumentano i decessi

La resistenza agli antibio-tici, o antibiotico-resi-stenza, è un fenomeno, per il quale un batterio

risulta resistente all’attività di un farmaco antimicrobico. In realtà, un microrganismo può essere considerato sensi-bile ad un antibiotico se inda-gini condotte in vitro indicano che un paziente infettato da quel microrganismo ha, pro-babilmente, la capacità di ri-spondere favorevolmente al farmaco, se somministrato in quantità appropriata. Il ter-mine resistente, al contrario, implica che l’infezione, proba-bilmente, non risponde a tale terapia. La resistenza può es-sere naturale come quella dei micoplasmi se i batteri stessi non hanno parete cellulare e resistono agli antibiotici che hanno la parete come target specifico. Di questa categoria, fanno parte anche gli entero-cocchi, che risiedono nel trat-to intestinale e che utilizzano l’acido folico dall’esterno, risultando quindi resistenti ai sulfamidici. Oppure, questa resistenza può essere acquisi-ta quando l’agente patogeno è stato esposto all’antibiotico. Per non perire, il batterio, al-lora, modifica la sua struttura molecolare, producendo en-zimi inattivanti l’antibiotico, riducendo la sua permeabili-tà e favorendo la fuoriuscita dell’antibiotico stesso dalla cellula grazie ad un sistema di pompe attive. Le farmaco-re-sistenze che s’instaurano in seguito a modificazioni geneti-che possono essere distinte in cromosomiche ed extracromo-somiche. Si parla di resisten-za cromosomica o endogena, quando avvengono mutazioni spontanee indotte da mecca-nismi biochimici che operano normalmente nella cellula. Sono extracromosomiche o

esogene, quando frammenti di DNA dell’ispettore patogeno, privi di meccanismi di repli-cazione autonoma, “saltano” da un cromosoma all’altro con una frequenza più elevata, rendendo immune l’ispetto-re stesso. L’abuso e l’utilizzo inappropriato degli antibiotici hanno contribuito alla com-parsa di batteri resistenti, la cui espansione è stata facili-tata dall’auto-prescrizione di antibiotici da parte di indi-vidui che ne assumono senza la prescrizione di un medico qualificato, e dall’uso non terapeutico degli antibiotici come promotori della crescita in agricoltura. Gli antibiotici sono, spesso, prescritti per si-tuazioni in cui il loro uso non è giustificato come nei casi in cui le infezioni possono risol-versi senza trattamento. L’uso eccessivo di antibiotici come la penicillina e l’eritromicina, che un tempo erano conside-rate “cure miracolose”, sono state associate con la resi-stenza ai farmaci che è emer-sa dal 1950. È particolarmente importante, specialmente in ambito clinico, eseguire l’an-tibiogramma, che è la valuta-zione in vitro della sensibilità batterica ai chemio-antibioti-ci. L’antibiogramma è un me-todo che consente di valutare l’entità dell’efficacia di un antibiotico su microorganismi isolati, cioè tolti dal loro am-biente d’infezione e portati in terreno di coltura. Finora, i super-batteri invulnerabili ai farmaci stroncano la vita di 700 mila persone l’anno nel mondo. Secondo l’economi-sta inglese Jim O’Neill, che ha ricevuto dal premier britanni-co David Cameron il compito di redigere un rapporto sul fenomeno in crescita dell’an-tibiotico-resistenza “se non saranno fermati con misure

idonee, uccideranno 10 mi-lioni di persone in più entro il 2050. Si tratta di un numero di vittime superiore a quelle che oggi si contano per colpa del cancro e i costi saranno pari a 100 trilioni di dollari, 35 volte superiori al Pil del Regno Unito (circa 3 tln di dollari l’anno)”. L’analisi si è basata sugli sce-nari prospettati dagli scien-ziati dell’Istituto di ricerca indipendente Rand Europe e dai revisori di Kpmg, che indi-viduano le forme resistenti di Escherichia coli, della mala-ria e della tubercolosi come i principali pericoli. Secondo gli studiosi “in Europa e negli Sta-ti Uniti i super-batteri causano almeno 50 mila decessi all’an-no, ma se non saranno con-trollati le morti sono destinate ad aumentare di oltre 20 volte entro il 2050”. Di conseguen-za, la riduzione della popola-zione e l’impatto in termini di

malattie taglieranno la pro-duzione economica mondiale di una quota compresa dal 2 al 3,5%. O’Neill, padre degli acronimi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) e Mint (Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia), spiega che le conseguenze sa-ranno più gravi soprattutto in questi Paesi: “In Nigeria, en-tro il 2050 più di una morte su 4 sarà causata da infezioni antibiotico-resistenti, mentre in India si potrebbero perde-re 2 milioni di vite in più ogni anno”. Diviene sempre più ur-gente, quindi, adottare un uso moderato degli antibiotici, seppur la nostra tendenza sia di eliminare l’infezione senza pensare che gli agenti pato-geni che l’alimentano, sono esseri viventi che si difendo-no quando la loro esistenza è messa a rischio.

Francesco Sanfilippo

Page 3:  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie

3Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SALUTE E BENESSERE

Narcisisti e falsi miti, assolto chi dice sempre ioAdnKronos

Dalla scienza arriva una rivincita per i presunti ‘narcisi’. Contraria-mente alla credenza

popolare, l’uso eccessivo nei discorsi della prima persona singolare, dunque di pronomi come ‘io’ e ‘me’, non indica necessariamente una tenden-za narcisistica, anzi. E’ quanto ha stabilito una ricerca pub-blicata dall’American Psycho-logical Association.“C’è una diffusa associazione tra l’uso della prima persona singolare, ciò che noi chiamia-mo ‘I-talk’, e il narcisismo. Un’idea che accomuna scien-ziati e persone comuni, e que-sto nonostante il fatto che il supporto empirico per questa relazione sia sorprendente-mente scarso e generalmente inconsistente”, spiega Angela Carey, dottoranda in psicolo-gia dell’University of Arizona e autrice principale dello stu-dio pubblicato sul ‘Journal of Personality and Social Psycho-logy’. I narcisisti hanno un ir-realistico senso di superiorità e di auto-importanza e una sovrabbondanza di concentra-

zione su di sé, riflette Matthias Mehl, professore di psicologia presso la University of Arizo-na e co-autore dello studio. Sarebbe quindi ragionevole supporre che siano più inclini a infarcire i discorsi di ‘io’ e ‘me’. Ma in realtà non è così. E questo nonostante i primi test su questa ipotesi, condot-ti all’University of California Berkeley nel 1988, avessero confermato l’associazione, grazie a uno studio condotto però su appena 48 partecipan-ti. Per vederci chiaro Carey e Mehl hanno collaborato con ricercatori di altre quattro università negli Stati Uniti e due in Germania, reclutando oltre 4.800 persone per il loro studio (67% donne, per lo più studenti universitari).I partecipanti sono stati invi-tati a impegnarsi in una serie di test rivelatori, scritti e ora-li. I ricercatori hanno valutato anche il narcisismo dei volon-tari sulla base di cinque di-verse scale, confrontando poi i punteggi ottenuti con l’uso della prima persona singola-re nei ‘compiti’. Ebbene, non sono state rilevate associazio-

ni significative tra narcisismo reale e discorsi infarciti di ‘io, io’. Quando gli studiosi hanno analizzato i dati in base al ses-so, hanno trovato per gli uo-mini una correlazione legger-mente superiore rispetto alle donne, ma non statisticamen-te significativa.Identificare i narcisisti è im-portante, notano i ricercatori, perché nel corso del tempo il loro atteggiamento può di-ventare socialmente tossico

e possono avere conseguenze negative sulle relazioni e sui rapporti con gli altri. Ma evi-dentemente non basta conta-re quante volte dicono ‘io’. “La prossima domanda, ovvia-mente, è in quale altro modo il narcisismo si rivela attraver-so il linguaggio - concludono gli studiosi - Stiamo lavorando su questo problema in uno stu-dio di follow-up utilizzando gli stessi dati”.

Redazione

Page 4:  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie

SANITA’ 4www.nellattesa.it

Il sangue nell’organismo circola all’interno dei vasi sanguigni, e, quando esso sgorga all’esterno per ferita

o per rottura di tali vasi, si ha un’emorragia. Tale evenienza è, soprattutto, frequente ne-gli arti superiori ed inferiori. I vasi sanguigni si dividono in capillari, vene ed arterie, per cui le emorragie possono esse-re capillari, venose, arteriose, ed anche miste (artero-veno-se). La quantità di sangue che esce dalla lesione di un vaso dipende dal calibro del vaso (minore se capillare), e dal-la pressione con cui il sangue circola nel vaso, che è mag-giore nelle arterie, perché spinto dalla pompa cardiaca. È sopratutto nelle emorragie esterne che il soccorritore deve applicare e far tesoro di misure d’emergenza che sa-ranno trattate di seguito. Si capirà che si tratta di sangue arterioso quando questo spriz-zerà ad una maggiore pressio-ne rispetto al venoso. Occorre ricordarsi sempre che dei cir-ca sei litri di sangue contenuto nel corpo umano la perdita in breve tempo di un terzo del-la massa sanguigna (circa due litri) provoca shock che può divenire irreversibile e quindi mortale. Le emorragie capil-lari si verificano in traumi cu-tanei lievi, creando, ove c’è lesione (abrasione), superfici sanguinanti tamponabili con una semplice garza sterile o col cerotto. Quando invece

manca la lesione esterna, il sangue fuoriuscito si raccoglie fra i tessuti dermo-epider-mici, formando una raccolta chiamata ematoma. Oppure, si spalma fra i tessuti, crean-do una caratteristica chiazza inizialmente bruno-rossastra (ecchimosi) nella sede del trauma che in seguito diverrà giallastra e che lentamente si riassorbirà. L’emorragia ve-nosa, che interessa una o più vene, si caratterizza nel suo riempimento che viene dal fondo della ferita, scivolan-do all’esterno dai bordi della stessa. In questo caso, ritmo d’uscita del sangue è costante ed uniforme, mentre il colori-to del sangue è piuttosto scu-ro ed è causato dall’alto con-tenuto di anidrite carbonica (Co2) nel sangue venoso. Un classico esempio di emorragia venosa è la rottura di vene va-ricose agli arti inferiori. Quan-do si riconosce il carattere venoso dell’emorragia, per ar-restarla si applica una fascia-tura leggermente compressiva che blocchi il tampone sterile nel punto d’origine dell’emor-ragia. In mancanza si può usa-re un fazzoletto pulito, una cravatta, etc. Se l’emorragia interessa gli arti, il braccio o la gamba offesa sono alza-ti, rendendo in tal modo più difficile l’afflusso sanguigno nell’arto stesso. Infine, fatto ciò, si trasporta serenamente il ferito in ospedale per le op-portune valutazioni. Si evita

il laccio emostatico che pone in sofferenza i tessuti, ma, se necessario, si può applicarlo sempre al disotto dell’emorra-gia tra il punto dell’emorragia e l’estremità dell’arto. Non si può mai fare il contra-rio, perché ciò si provochereb-be un aumento dell’emorragia per blocco del ritorno del san-gue verso il cuore. L’emorra-gia arteriosa, che coinvolge una o più arterie, è caratteriz-zata da un getto intermitten-te di sangue in rapporto alla pressione arteriosa ed alle contrazioni cardiache. Ciò causa spruzzi sanguigni che si proiettano a distanza dalla ferita, mentre il sangue è rosso vivo per l’alto conte-nuto di ossigeno del sangue arterioso. In questo caso, s’in-terviene subito, comprimen-do e schiacciando con le dita l’arteria principale dell’arto interessato contro l’osso. In-terrotto, così, il flusso del sangue fra il cuore e il luogo dell’emorragia, si pratica una

fasciatura compressiva o si av-volge un fazzoletto pulito più volte ripiegato. Chiusa l’arteria principale dell’arto ferito, si opera, a questo punto, una compres-sione continua. Si controlla che dalla fascia-tura non esca abbondante sangue, e, se ciò si verifica, si riapplica un secondo tampone sulla precedente fasciatura ripetendo la fasciatura com-pressiva. Poi, s’immobilizza l’arto ferito e si trasporta su-bito il traumatizzato in ospe-dale. In questo caso, è bene tenere sempre a portata di mano un laccio emostatico o un tubo di gomma da usare ove esista l’impossibilità di ferma-re l’emorragia con la fascia-tura compressiva. In questo modo, s’interrompe il flusso nel vaso leso, mantenendolo al contrario nelle altre arterie e vene dell’arto leso.

Dott. Gaetano GiardinaMedico chirurgo

Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie traumatiche esterne degli arti

Page 5:  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie

SANITA’ 5Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826

Esordio di Diabete tipo 1 e nefropatia, a breve si potranno predire entrambe

In passato, vari ricercatori hanno cercato di sommi-nistrare insulina a persone a rischio di diabete come

forma di immunoterapia, si-milmente a quanto si fa con i vaccini contro le allergie. Nessuno degli studi fatti fino-ra, tuttavia, ha evidenziato una risposta efficace, ren-dendo vano ogni sforzo. Ora, un frammento di insulina mu-tato si è dimostrato in grado di impedire il diabete di tipo 1 nei topi e di provocare una risposta immunitaria nelle cellule umane. Un gruppo di ricercatori del centro National Jewish Health e dell’Universi-tà del Colorado ha pubblicato, di recente, un articolo online sui Proceedings of the Natio-nal Academy of Sciences. Dai risultati ottenuti dagli studi, emergerebbe la possibilità che questa molecola potrebbe essere utilizzata per preve-nire il diabete di tipo 1 negli esseri umani. Secondo il pro-fessore di Ricerca Biomedica presso National Jewish Heal-th, John Kappler, “l’inciden-za del diabete di tipo 1 è in forte aumento. I nostri risul-tati forniscono un importante prova di concetto a favore di una strategia di vaccinazio-ne promettente nell’uomo”. I risultati pubblicati ora su PNAS, tuttavia, indicano che un frammento di insulina con un unico aminoacido modifica-to potrebbe provocare quella risposta immunitaria he si è fi-nora rivelata così elusiva, per-mettendone lo studio dei mec-canismi di reazione. Infatti, l’idea di questa sostituzione è derivata da più di un decennio

di ricerche volte a mostrare nel dettaglio le caratteristiche della risposta del sistema im-munitario all’insulina a livello molecolare. Questo lavoro ha suggerito che la sostituzione di un aminoacido in un fram-mento d’insulina può causare un migliore riconoscimento da parte del sistema immunita-rio. Topi ed esseri umani, in realtà, differiscono sotto mol-ti aspetti poiché la biologia resta differente nonostante le somiglianze e le strategie che funzionano nell’animale non producono spesso una rispo-sta simile nell’uomo. Tuttavia, nel 2011, un team di ricerca-tori dell’Università di Harvard e del Dana Farber Cancer In-stitute ha dimostrato che la strategia suggerita dal gruppo di Kappler era in grado di pre-venire il diabete di tipo 1 nei topi. Nell’articolo pubblicato su PNAS, i ricercatori hanno mescolato un frammento di insulina naturale e frammento di insulina mutato con diversi tipi di cellule umane. Avreb-bero, così, scoperto che le cellule T umane hanno rispo-sto poco o niente al frammen-to di insulina naturale, mentre hanno risposto abbastanza a quello mutato, producendo ci-tochine sia pro-infiammatorie sia anti-infiammatorie. Infat-ti, nelle risposte immunitarie sane i fattori anti-infiamma-tori e quelli pro-infiammatori si equilibrano, mentre nelle malattie autoimmuni, come appunto il diabete, quelle pro-infiammatorie sono pre-valenti. I risultati attuali non provano che il frammento di insulina mutato funzioni come

un vaccino nell’uomo, ma mo-strano che nell’uomo si è ot-tenuta una risposta coerente con la risposta alla vaccinazio-ne ottenuta nei topi. “I nuovi risultati confermano come il lavoro scrupoloso che abbiamo fatto per capire l’interazione non convenzionale tra l’in-sulina e il sistema immunita-rio abbia rilevanza anche per l’uomo e potrebbe, in futuro, portare a un vaccino e a un trattamento per il diabete” ha concluso Kappler. In un altro studio, appena pubblicato su Diabetes Care, l’adiponectina urinaria si è rivelata un forte fattore predittivo indipen-dente di progressione della nefropatia diabetica nell’indi-viduare una malattia renale in stadio terminale nei pazienti con diabete di tipo 1. Secondo gli autoridello studio, coordi-nati da Nicolae M. Panduru, dell’Università di Bucarest, in Romania, i risultati sull’a-diponectina urinaria (uADP) offrono un vantaggio preditti-vo aggiuntivo rispetto ai bio-marcatori attualmente dispo-nibili. Secondo i reicercatori “Da un punto di vista clinico, questi risultati sono importan-

ti perché il rischio di progres-sione verso la fase terminale della nefropatia nei pazienti con diabete di tipo 1 non è facile da valutare sulla base della velocità di escrezione dell’albumina o della veloci-tà di filtrazione glomerulare stimata, date le limitazioni di ciascuna delle due misure. Nei pazienti con diabete di tipo 1 e macroalbuminuria, l’adipo-nectina urinaria non è solo un forte predittore indipendente di progressione della nefropa-tia diabetica verso uno stadio terminale, ma offre anche un beneficio predittivo aggiun-tivo significativo se utilizzata assieme alla velocità di escre-zione dell’albumina o alla ve-locità di filtrazione glomerula-re stimata. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che l’adiponectina urinaria è cor-relata ai fattori di rischio rico-nosciuti di progressione della nefropatia diabetica, come il danno glomerulare, la disfun-zione tubulare e il controllo glicemico, nonché altri fattori importanti per tale progres-sione come la cachessia”.

Francesco Sanfilippo

I detenuti italiani non hanno molte possibilità di poter essere utili alla società, in particolare ai propri fami-

liari che, invece, costituisco-no uno dei loro pochi supporti. Tuttavia, un disegno di legge di cui si sta discutendo in Se-nato in questi giorni potrebbe cambiare qualcosa nella vita di entrambi. Infatti, i dete-nuti potrebbero presto fruire di uno speciale permesso per visitare il figlio o il coniuge disabile grave. Tale provvedi-

mento sarebbe riconosciuto ai sensi della vigente normativa in materia (art. 3, comma 3, della L. n. 104/1992). La nor-ma in discussione vuole inte-grare la legislazione vigente che risale al 1975 che con-sente alla madre o al padre in stato di detenzione di uscire dal carcere per visitare il fi-glio minore che versa in pe-ricolo di vita o, comunque, in gravi condizioni di salute. Ciò poteva avvenire grazie ad uno speciale permesso concesso

dal magistrato di sorveglianza o, in caso di assoluta urgenza, dal direttore dell’istituto di pena. Ora, se la norma sarà approvata, il ddl permetterà alla madre detenuta o, in sua assenza o impossibilità, al pa-dre del figlio disabile grave, di allontanarsi dal carcere con un permesso rilasciato dal giu-dice. In questo modo, il dete-nuto o la detenuta potranno assistere il figlio durante una visita specialistica relativa a gravi condizioni di salute. In

realtà, il provvedimento non è un’assoluta novità poiché la richiamata normativa prevede già a beneficio del bambino di età inferiore a dieci anni.

Francesco Sanfilippo

I detenuti potranno assistere i familiari disabili gravi

Page 6:  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie

SANITA’ 6

I tumori al seno o alle ovaie sono tra i più temibili e pos-sono presentarsi in qualsiasi momento, anche se il loro

esordio resta potenziale fin-ché non interviene un fattore scatenante. Da questi mali, non ne sono immuni neanche le star, tra cui Angelina Jolie. Quest’ultima, avendo scoper-to una familiarità con questi tumori grazie all’accesso ad un test specifico sui geni Brca, (Breast Cancer Susceptibility Protein-Proteina di suscettibi-lità al cancro della mammella) ha deciso di eradicare il po-tenziale esordio, operandosi ai suoi seni e alle sue ovaie. Tale decisione ha sollevato un dibattito molto intenso sia per la radicalità della decisione sia per la necessità di trovare un modo che estenda le stesse possibilità avute dall’attrice anche a chi non ne possiede le risorse economiche. Un cam-panello d’allarme naturale esiste ed è costituito, infatti, dai geni Brca che sono noti come soppressori tumorali e che impediscono l’insorgenza di queste patologie. Tali geni funzionano fino a quando non interviene una mutazione, per cui la funzione dei geni Brca è compromessa e alla cellula viene a mancare un meccani-smo di controllo. Si sviluppa, in questo modo, un rischio maggiore di accumulare mu-tazioni che non sono ripara-te, favorendo l’insorgenza del tumore. La mutazione Brca si riscontra nel 15% circa delle pazienti, mentre il rischio di sviluppare il tumore ovarico è del 39-46% con una muta-zione Brca1 e del 10-27% con una mutazione Brca2, rispet-to all’1,8% della popolazione

generale. Si quantifica che la mutazione Brca comporti un aumento del rischio di tumore ovarico fino al 46% e sia pre-sente nel 15-25% delle pazien-ti. Si possono prevenire anche per le donne che non hanno le risorse dell’attrice americana? In realtà, l’accesso allo stesso test eseguito dalla Jolie sarà garantito in Italia a tutte le pazienti con tumore ovarico sull’intero territorio naziona-le. Si prevede che il servizio sia rapido e di alta qualità dia-gnostica e, in caso di risposta positiva, questo sarà offerto alle famiglie delle pazienti una consulenza per valuta-re l’opportunità di sostenere lo stesso esame. È partito, di recente, il primo servi-zio nazionale che, sviluppato dal Policlinico Universitario ‘Agostino Gemelli’ di Roma, permette di accedere al test molecolare Brca con tempisti-che brevi. Una piattaforma on line consentirà agli oncologi italiani che ne fanno doman-da, di ottenere l’esito del test molecolare in 3 settimane. Così, s’identifica precocemen-te l’eventuale mutazione dei geni Brca, risparmiando circa 5-8 mesi, e si favorisce una migliore gestione del tumore ovarico, mettendo in atto l’e-ventuale terapia personalizza-ta con i nuovi farmaci mirati. Il processo si svolgerà in quattro fasi e vedrà la paziente al cen-tro delle cure. Quest’ultima sarà sostenuta dall’oncologo e dal responsabile del laborato-rio d’analisi, con l’intervento del corriere clinico espresso. Nella prima fase, l’oncologo del centro ospedaliero in rete si collega alla piattaforma online e inserisce i dati della

paziente, indicando la data in cui ritirare il campione da ana-lizzare entro 72 ore dall’invio della richiesta. Nella seconda, si rileva il prelievo di sangue, mentre nella terza intervie-ne il corriere clinico espresso che riceve una comunicazione automatica della richiesta. A questo punto, il corriere ritira i campioni da analizzare dal Centro oncologico e li conse-gna al laboratorio di diagno-stica molecolare del Gemelli. Nella quarta e ultima fase, l’oncologo che ha eseguito la richiesta può visionare e sca-ricare i risultati dell’analisi direttamente dalla piattafor-ma online. Il direttore del di-partimento per la Tutela della salute della donna, della vita nascente e dell’adolescente e direttore dell’Unità opera-tiva complessa di Ginecologia Oncologica del Gemelli, Gio-vanni Scambia, ha dichiarato: “Il test genetico Brca riveste un’importanza fondamentale nella gestione del tumore ova-rico. È, infatti, consigliato per le donne con una storia clini-ca o familiare sospetta, anche se il 40% circa delle pazienti con una mutazione Brca può

non avere una documentata e rilevante storia familiare di carcinoma ovarico. Per questo motivo, esprimiamo soddisfa-zione per aver sviluppato al policlinico Gemelli una piatta-forma che permette di acce-dere al test molecolare Brca con tempi brevi ed elevata qualità diagnostica. Si tratta di un importante passo avan-ti per gli operatori sanitari e soprattutto per tutte le don-ne italiane che si trovano ad affrontare questa importante sfida contro il tumore ovari-co. La nuova piattaforma ha importanti risvolti prognostici e facilita un eventuale inter-vento tempestivo con ade-guate misure di prevenzione o terapeutiche”. Il carcinoma ovarico è l’ottavo tumore più diffuso fra le donne, con 230 mila nuove diagnosi ogni anno nel mondo. Nel 2014, in Italia si sono registrati quasi 6 mila nuovi casi, circa il 3% del tota-le dei tumori diagnosticati tra le donne e i dati dimostrano che, nel corso della vita, un’i-taliana ogni 74 sviluppi questa neoplasia.

Francesco Sanfilippo

www.nellattesa.it

Il test anticancro di “Angelina Jolie” sarà disponibile e più rapido anche in Italia

Page 7:  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie

77

ALLERGOLOGIADOTT. CLAUDIO RAGNOSpecialista in Allergologia e immunologia clinica. diagnosi delle malattie respirato-rie, delle allergie alimentari, per allergie a farmaci. Ticket visita Euro 34,50. Riceve a Palermo in via XII Gennaio 16 091.584114 cell. 337 895499

ANDROLOGIA - UROLOGIADOTT. EMILIO ITALIANOSpecialista in Urologia e Andrologia. Con-sulente Sessuologo. Riceve a Palermo in via F.Paolo di Blasi 35. Sito Web:www.emilioitaliano.it [email protected]. Per prenotazioni, telefonare ai numeri 091 346563 cell. 338 8546604

FISIATRIADOTT.SSA BARBARA SCHEMBRIMedico Fisiatra, Osteopata, Omeotossicologia. Riceve per appuntamento Cell. 3405269019 Email: [email protected] medico zona Via Libertà

GASTROENTEROLOGIADOTT. SERGIO PERALTADirigente Medico U.O. di Gastro-enterolo-gia ed Epatologia. Responsabile U.O.S. di Endoscopia Digestiva Policlinico, Piazza delle Cliniche, 2 Palermo. Mob. 338 6963040 e-mail: [email protected]

MEDICINA INTERNADOTT. MARIO MITRADirigente Medico Medicina 1 Ospedale Civico Palermo. Specialista in Medicina Interna. Consulenze internistiche, esami ecografici (addome, apparato urinario, tiroide), ecodoppler vascolare. Riceve per appuntamento in attività intra-muraria presso Ospedale Civico Palermo Tel. 3292422562 Email:[email protected]

NEUROLOGIA DOTT. MARCELLO ROMANONeurofisiopatologo. Az. Osp.Riuniti Villa Sofia Cervello, Studio di neurologia ed elettromiografico. Riceve per appunta-mento in via E. Notarbartolo, 38 Palermo Tel. 0916259811 - Cell. 3491467337Email: [email protected]

PSICOLOGIADOTT.SSA CATERINA D’ANNAPsicologa - Psicoterapeuta. Psicologia - Psicoterapia del bambino, dell’adolescen-te e della famiglia. Via Tripoli 18 Palermo. Recapiti telefonici: 329 4321204

Comitato Scientifico: Dir. Scientifico: Girolamo Calsabianca Segretario Nazionale ANIO Onlus - [email protected]. Dario Bellomo Medico Specialista ASP di AstiProf. Giorgio Maria Calori Prof. Univ. Milano Dir. COR Gaetano Pini (Mi) Prof.ssa Carla Giordano Resp. UOC di Endocrinologia Policlinico (Pa)Dr. Emilio Italiano Andrologo Osp. riuniti Villa Sofia CervelloDr. Tommaso Mannone Risk Manager A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa)Dr. Sergio Salomone Pres. Associazione A.S.S.O.Dr. Angelica Provenzano Resp. Centro Officine di Ippocrate A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa)Dr. Alessandro Scorsone, Diabetologo, Asp 6 Ospedale Civico di PartinicoDr. Gabriele Viani, Medico Specialista in RadiologiaDr. Benedetto Alabastro, Consulente ANIO per il diabeteA.N.I.O. Numero Verde: 800 688 400 (chiamata gratuita) Siti web: www.anio.it Pagina Ufficiale ANIO Facebook: www.facebook.com/anioinformanell’attesa... Edito da: Phoenix di Simona Lo Biondo Direttore Responsabile: Francesco Sanfilippo - [email protected] Commerciale: Vincenzo Alaimo - [email protected] Grafica: Andrea Ganci - [email protected] Stampa: Pitti Grafica via Pelligra, 6 (Pa)Redazione: Andrea Ganci - e-mail: [email protected] Sito web: www.nellattesa.it Pagina Ufficiale Nell’attesa...: https://www.facebook.com/nellattesaPer abbonarsi al giornale: Inviare una email a: [email protected] la vostra pubblicità: Cell. 3389432410 | [email protected]

settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O.Reg. al Tribunale di Palermo n° 11 del 29/05/2006

SALUTE E BENESSERE

Le informazioni pubblicate da “nell’Attesa…” non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Il Carciofo

Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826

Il Carciofo è una pianta er-bacea poliennale (che dura più anni), appartenente alla famiglia delle Composite (o

Asteracee). È un ortaggio mol-to presente in questo periodo dell’anno sulle nostre tavole e possiede diverse proprietà be-nefiche. Il fusto circolare con striature longitudinali è eretto e porta in posizione terminale le teste fiorali. Ha un’altezza che varia dai 50 ai 150 cm, ma può raggiungere anche i 2 me-tri. Le foglie sono grandi, di

colore verde grigio e sono la parte della pianta utilizzata in fitoterapia. I fiori, ermafroditi inframmezzati da numerose setole bianche e traslucide, sono inseriti sul ricettacolo, formando un capolino. Fiori e setole nei primi stadi di svilup-po sono volgarmente indicati con il nome di “peluria”. Il Carciofo è una pianta, di origi-ne mediterranea, molto nota fin dall’antichità per i pregi del capolino che è utilizzato in cucina come ortaggio. Oggi è coltivato in alcuni Paesi del Mediterraneo e, in particola-re, in Italia, Francia e Spagna. È un alimento considerato da sempre tonico e digestivo, non a caso sono famosi i liquori che sono classificati come amari. I suoi principali componenti attivi sono i derivati dell’a-cido caffeico, i flavonoidi e i lattoni sesquiterpenici (mole-

cole a sei atomi di cui uno è di ossigeno). Grazie a questi principi, al carciofo sono ri-conosciute attività coleretica e colagoga, per cui questo è in grado di stimolare la produ-zione e la secrezione di acidi biliari. Questi consentono la digestione degli acidi grassi e abbassano i livelli del cole-sterolo e dei trigliceridi nel sangue. Il carciofo possiede anche una dimostrata azione antiossidante ed epatoprotet-trice, nel senso che protegge

il fegato dai processi di os-sidazione. In virtù delle sue proprietà coleretica, colagoga e antiossidante, che hanno un effetto positivo sulla funzio-nalità epatica, quest’ortaggio è utilizzato come protettore del fegato. È ricco di fibre grazie ai composti flavonici e sali minerali, in particolare potassio e magnesio. Favori-sce, inoltre, un’azione diu-retica, promuovendo così la funzione depuratrice renale, oltre a contenere anche mol-to ferro. Sembra che la sua azione riduca il dolore addo-minale, i crampi, il gonfiore, la flatulenza e la costipazio-ne, che sono legati a difficol-tà digestive. Probabilmente, ciò avviene grazie all’elevato contenuto di inulina e di fibre che favorirebbero il prolifera-re della flora batterica utile alla digestione.

Page 8:  · 2015. 4. 14. · Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 14 del 13 Aprile 2015 Sanità Come agisce un operatore sanitario in caso di emorragie

PRESIDIO OSPEDALIERO:Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello A.N.I.O. – O.N.L.U.S.Tel. 091.7804219email: [email protected]

PREMESSA. Il Centro Pilota Plurispecia-listico Sperimentale per la Prevenzione delle Disabilità e delle Alterazioni Postura-li è una tessera del grande mosaico che compone il pro-getto core di ANIO per l’anno 2013/2015 denominato OFFICINE D’IPPOCRATE. Il progetto mira a garantire percorsi di prevenzione, dia-gnosi e cura, al fine di ridurre e/o limitare l’insor-gere di complicanze, ortope-diche e posturali, mettendo in campo tutte quelle azioni di prevenzione concreta delle patologie dell’apparato mu-scolo-scheletrico.

DA CHI E A CHI E’ EROGATO IL SERVIZIOIl servizio è erogato dalla Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello con medici e tecnici struttu-rati in cooperazione con un Team di medici e specialisti messi a disposizione dall’asso-ciazione A.N.I.O. Soggetti in Età Evolutiva (soggetti con patologie dege-nerative dell’apparato muscolo scheletrico – osteoporosi – malati cronici);

Diabetici cronici; Donne over 50; Soggetti Disabili e da tutti coloro che hanno un’indica-zione prescrittiva di uno specialista.

ESAMI STRUMENTALIGli esami strumentali sono effettuati presso l’ambula-torio “Officine d’Ippocrate” sito al 2° piano dell’Azienda Ospedaliere Villa Sofia Cervel-lo Presidio Ospedaliero C.T.O. di Palermo. L’attività degli esami strumentali comprende:

Podoscanner (Podoscopia digitale)Permette di rilevare le infor-mazioni del piede sotto cari-co, analizzare la lunghezza dei due piedi e rilevare le eventuali asimmetrie podali-che.

Baropodometro ElettronicoPiattaforma di rilevazione per lo studio delle pressioni plan-tari da fermo (esame statico), l’analisi del gesto motorio durante la deambulazione (esame dinamico) e la valutazione delle oscillazioni del corpo (esame stabilome-trico), con e senza svincolo.Di seguito le indicazioni mini-steriali per prenotare:PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 2

PRESTAZIONE: Test Stabilometrico Statico e Dinamico CODICE MINISTERIALE: 93055 Quantità: 2

FormetricConsente di effettuare una rapida ed estesa scansione ot-tica non invasiva del rachide, con possibilità di rappresen-tare graficamente numerose problematiche di natura clini-ca inerenti l’analisi obiettiva e quantitativa della statica corporea e della postura.Di seguito le indicazioni mini-steriali per prenotare:PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 4

Densitometria DEXAIl sistema consente di calcola-re la densità ossea mediante i seguenti esami:• Lombare• Femorale• Protesica• Dual protesica• Avambraccio• Morfometria• Total body

Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare:PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi XCODICE MINISTERIALE: 88992 QUANTITA’: 2

PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X TotalBodyCODICE MINISTERIALE: 88993 QUANTITA’: 1

VISITEOdontoiatrica - Gnatologica Fisiologia, patologia e disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare-ATM. (Dott.ssa A. Provenzano)

Fisiatrica PosturaleDiagnosi e cura dei paramor-fismi e dismorfismi del piede, arti inferiori, colonna verte-brale, patologie congenite neonatali. (Dott.ssa B. Schembri)

OrtopedicaDiagnosi e cura dell’osteopo-rosi. (Dott. V. Badagliacca)

DiabetologiaPrevenzione diagnosi e cura del diabete. (Dott. V. Schirò)

PRENOTAZIONI VISITEGli utenti potranno accedere al servizio, muniti di richiesta del medico curante, chiamando il CUP Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello al numero: 800.178.060 o AL numero diretto dell’ANIO:091 7804219, o tramite mail inviandoci la richiesta al seguente indirizzo: [email protected];

A.N.I.O. Onlus, Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-Articolari

L’ ANIO (Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-articolari) volge tutto il suo impe-gno al fine di dare una spalla forte e consapevole a quella fascia di cittadini disagiati da una complicanza ortopedica garantendo la presa in carico globale del pazientee della sua

famiglia, fortificando lo spazio di ascolto, la promozione di un servizio d’informazione, supporto e orientamento ai servizi, assistenza socio-sanitaria (invalidità, legge 104, ricorsi e aggravamenti, contrassegni di circolazione auto ecc...). E’ possibile sostenere le attività di ANIO versando il proprio contributo su c/c 21641931 o iban sul c/c IT57F0760104600000021641931. Oppure destinando il proprio 5 per mille nella dichiarazione dei redditi (730, Unico, Cud) inserendo il codice fiscale 97165330826 nel riquadro “Sostegno del volontariato” e organizzazioni non lucrative di utilità sociale”.

Servizio Ambulanza diurnoDimissioni Ospedaliere - Spostamenti in città o fuori

comune, Visite Mediche, Esami

Per info chiamare:Numero verde gratuito: 800.688.400Emergenze: 3289485124 e-mail: [email protected]

Si ringrazia la

SEDE NAZIONALE:Via Altofonte Malpasso, 453/R90126 PalermoSEDE OPERATIVA:Via Ninni Cassarà, 2 90146 Palermopresso: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello - Piano TerraNumero Verde: 800.688.400Sito web: www.anio.itemail: [email protected] Fiscale: 97165330826