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    Maggiori inormazioni su

    www.erickson.it

    I.P.

    Promosso da:

    Direzione scientifca

    Pierpaolo Donati(Universit di Bologna)Fabio Folgheraiter(Universit Cattolica di Milano)

    Coordinamento scientifco

    Nicoletta Pavesi

    (Universit Cattolica di Milano)

    5 Convegno internazionale sulla

    Qualit del Welfare

    La tuteladegli AnzianiBuone pratiche perumanizzare lassistenzaPalacongressi di Rimini, 18 e 19 ottobre 2013

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    Il tema della tutela dellanziano fragileassume sempre pi itoni di unautentica emergenza sociale per le note motivazio-ni di carattere demografico (linnalzarsi dellet media della

    popolazione), sanitario (laumento delle cronicit), economico(lincremento della spesa pubblica) e sociale(laumento dellapovert, i carichi di cura della rete parentale, lequit ra legenerazioni). Il dibattito attuale tende tuttavia a concentrar-si su tre aspetti: quello medico, quello economico e quellomanageriale. Minore attenzione attribuita a un tema che in

    realt rimane centrale: come rispettare lumanit e i dirittiesistenziali proondi delle persone ragili e delle loro amiglienel mentre si organizza lassistenza in loro avore.Il Convegno intende quindi allargare lo sguardo al campo del-le humanitiese delle buone pratiche relazionali, per orire achi opera quotidianamente con gli anziani spunti di rilessio-

    ne e strumenti operativi capaci di porre al centro la personacon le sue relazioni. Si tratter quindi anzitutto di superareuna visione dellanziano ragile centrata sulla patologia pergiungere a unidea di salute in unaccezione non esclusiva-mente sanitaria; una visione globale che tenga insieme altreistanze oltre alla pur importante autosuicienza unzionale

    (la dimensione del senso della vita e della soerenza, dellaspiritualit, della convivialit; del diritto allautodetermi-nazione, a essere ascoltati, a essere utili agli altri, ecc.). Inquesta prospettiva lidea stessa di tuteladellanziano assu-me connotazioni ampie e in apparenza contro-intuitive, chetrovano sbocchi in orme giuridiche innovative, in esperienzeorganizzative lessibili e non autoreerenziali, in tecniche re-lazionali di comprovata eicacia, in movimenti associativi edi mutualit diretta tra utenti e caregivers che coinvolgonoi territori in unottica di welare comunitario.Nonostante i tempi di crisi possibile talvolta osservare in

    Italia e allestero esperienze eccellenti di careben impostateumanamente e inanziariamente sostenibili. Il Convegno vuo-le allora porsi come luogo rilessivo dincontro e di dialogotra i diversi saperi, proessionali ed esperienziali, che hannoconsentito la ioritura di tali buone pratiche, allo scopo diriuscire a comprenderle sempre meglio e, se possibile, rilan-

    ciarle.

    Presentazione

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    Programma

    Programma

    Venerd 18 ottobre

    a partire dalle ore 8.00

    Registrazione dei partecipanti

    ore 9.00-13.00

    Benvenuto delle autorit

    Intervento di salutoElio DOrazio(Coordinatore nazionale di Age Platform Italia)

    Presentazione del ConvegnoNicoletta Pavesi(Universit Cattolica, Milano)

    Presiede la sessione e introduce

    Fabio Folgheraiter (Universit Cattolica, Milano)

    RelazioniRobert Anderson (European Foundation for the Improvement ofLiving and Working Conditions, Loughlinstown, Dublin)Accesso e qualit delle cure a lungo termine in Europa

    Selma Sevenhuijsen(Utrecht University, The Netherlands)Etica della cura e attenzione allumano

    Tullio Seppilli (Presidente della Fondazione Angelo Celli e della SIAM- Societ Italiana di Antropologia Medica, Perugia)La condizione anziana come contraddizione nella societ di mercato

    globalizzata: uno sguardo antropologico

    Walter Pellegrini(Universit di Torino)Le Radici del Futuro. Le evidenze della Caring Science in una nuova

    prospettiva dellassistenza

    Alexander Batthyany(University of Vienna, Austria)La cura dellanima: let e la ricerca di senso

    Paolo Cendon(Universit di Trieste)Persone anziane e amministrazione di sostegno

    Francesco Viola(Universit di Palermo)I diritti delle persone anziane

    Maria Luisa Raineri (Universit Cattolica, Milano)Lapporto del pensiero di Kitwood per la pratica del servizio sociale

    Brevi testimonianze di utenti, familiari

    e cittadini esperti

    ore 14.00-18.30

    Workshop a scelta1

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    La tutela degli Anziani

    Programma

    Sabato 19 ottobre

    ore 9.00-13.30

    Workshop a scelta

    ore 14.30-17.00

    Presiede la sessione e introduce

    Pierpaolo Donati (Universit di Bologna)Relazioni

    Maria Grazia Breda (Presidente della Fondazione Promozione Socialeonlus, Torino)Anziani malati non autosuicienti: come ottenere il dirittoalle cure domiciliari e al ricovero in RSA sancito dai LEA (LivelliEssenziali di Assistenza)

    Vicki de Klerk-Rubin (Board member of the Validation TrainingInstitute)Perch utilizzare il metodo Validation?

    Marco Trabucchi(Presidente AIP Associazione Italiana di

    Psicogeriatria)La relazione strutturale allatto della cura

    Miguel Benasayag (Psicoanalista, filosofo, Universit di Parigi)La vecchiaia: un concetto riduzionista

    Pierpaolo Donati (Universit di Bologna)

    Conclusioni

    Presentazione di alcuni contributi dalla sezione

    Interventi liberi

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    Programma

    Nel pomeriggio di venerd 18 e nella mattina

    di sabato 19 ottobre ogni partecipante avr lapossibilit di frequentare due workshop di due ore

    ciascuno (14.00-16.00 e 16.30-18.30; 9.00-11.00 e

    11.30-13.30). In ogni workshop vari esperti presenteranno

    riflessioni, dati di ricerca e buone prassi, a cui seguir uno

    spazio di dibattito.

    Venerd 18 ottobre, ore 14.00-16.00

    Workshop 1Esperienze di animazione e socializzazione per

    (e con) gli anzianiIntroduce il tema e presiede i lavori:Luca Martignani (Universit di Bologna)

    Il benessere dellanziano passa anche attraverso il mantenimen-to e la cura degli interessi e delle relazioni, sia nel caso di anzianiancora autosuicienti, sia nel caso di persone con maggiori

    diicolt di autonomia. Le attivit, i progetti e gli interventidi socializzazione e di animazione coprono un ampio spettrodi proposte, lungo un continuum che va dal coinvolgimentodegli anziani attivi quali soggetti erogatori di prestazioni, alleattivit per valorizzare le competenze residue dei grandi anziani.Pensiamo alle attivit di volontariato svolte dagli anziani stessi

    a beneicio dei loro coetanei o di persone appartenenti ad altreasi del corso di vita, alle attivit di animazione proposte neicentri sociali, alle attivit culturali pi o meno strutturate, alleiniziative destinate allattivazione e al mantenimento della me-moria, alla trasmissione di saperi e culture tra generazioni, allaraccolta di testimonianze su atti o costumi a rischio di oblio. Iluoghi deputati allo svolgimento di queste attivit sono i pidiversi: le RSA, i centri sociali, i centri culturali, le associazionidi volontariato di e/o per anziani. Il workshop proporr alcu-ne buone pratiche di animazione e socializzazione realizzatein contesti diversi e con persone anziane con caratteristichedierenti per condizioni di vita, interessi e livello di autonomia.

    Workshop

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    La tutela degli Anziani

    Workshop 2La Caring Science in azione: per una maggioreumanizzazione del ruolo infermieristico

    Introduce il tema e presiede i lavori:Walter Pellegrini (Universit di Torino)

    La disciplina inermieristica attuale non pu pi contemplaremodelli teorici e pratici centrati sullazione dellinermiere, con-siderando la persona presa in carico come un oggetto. Pensareche lo scopo ultimo a cui tende la disciplina inermieristica siala soddisazione dei bisogni sanitari (variamente intesi) dellapersona presa in carico riduttivo. La cultura dellintegrazioneimplica la necessit che ogni disciplina consideri il proprio li-

    mite umano, proessionale, ormativo, organizzativo comevalore ed proprio per questo che si chiede integrazione. sololaccettazione del valore dellalterit che porta a identiicarelaltro come diverso da me e quindi ad ammettere una sua re-sponsabilit nellassistenza medica pari a quella dellinermiere.Lo Human Caringsi articola in dieci punti che costituiscono il

    nucleo ondante della disciplina inermieristica; essi sarannopresentati e discussi sia nella loro dimensione teorica che inquella enomenica, attraverso lesame di alcuni esempi pratici. Ilworkshop consentir anche di mostrare come questa prospetti-va consenta il bilanciamento della scientiicit con lumanismo.

    Workshop 3Le imprese sociali di comunit: formuleorganizzative e modelli gestionali

    Introduce il tema e presiede i lavori:Giovanni Devastato (Universit La Sapienza, Roma)

    Il workshop intende tematizzare larea dellaccoglienza terri-toriale leggera per anziani ragili, ocalizzando lattenzione inmodo particolare sulle ormule organizzative (piccole dimensio-ni e prossimit locale) e sui modelli gestionali (nuovi approcci dimanagement, reti interproessionali, sviluppo comunitario) checontrassegnano lagire di quelle realt ispirate ai modelli delleimprese sociali di comunit. Queste ultime sono organizzazioni

    in grado di incrementare la coesione sociale attraverso processidinclusione e sviluppo locale in unottica di welare sussidiariocapace di cogliere, da una parte, la multidimensionalit delleproblematiche e, dallaltra, la reticolarit delle strategie di ri-sposta, realizzate grazie allinterazione di pi attori sociali cheoperano in unottica collaborativa.

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    Buone pratiche per umanizzare lassistenza

    In tal senso saranno presentate alcune esperienze ispirate a tale

    conigurazione operativa i cui punti di orza sono riconducibilia pratiche di attivazione comunitaria, costruzione condivisa direti locali, processi innovativi su contenuti, metodi e modelli,senza perdere di vista il radicarsi critico e costruttivo dentropolitiche locali di cittadinanza.

    Workshop 4Accompagnare il morire

    Introduce il tema e presiede i lavori:Luigi Colusso (Associazione ADVAR, Treviso)

    Accompagnare il morire degli anziani compito degli operatori

    tutti, della amiglia e della comunit in cui vissuto/vive lan-ziano. una competenza richiesta agli operatori sin dal primomomento della presa in carico, sia per lanziano a domicilio siaper coloro che risiedono in una struttura: si lavora sulla perditadi legami e della speranza nei conronti del uturo e sulla nega-zione del cordoglio anticipatorio. anche un peso che una partedegli operatori sente cos orte da cercare di riiutarlo, occupan-dosi solo dei problemi sanitari, che tuttavia non esauriscono ibisogni per garantire la qualit della vita dellanziano e del suosistema amiliare. Accompagnare il morire una competenzaprima di tutto emozionale, umana, che richiede conidenza conluso di strumenti come la narrazione, le metaore e i simboli,lesercizio dei riti. Si tratta di strumenti accessibili a tutti e per

    questo ruibili allinterno di un linguaggio comune a tutti gliinteressati. Le occasioni di empowerment per un loro correttoutilizzo possono realizzarsi congiuntamente, con unulteriorevalorizzazione. Pertanto laccompagnamento nellultima asedi crescita (E. Kbler-Ross) rappresenta una grande occasioneper instaurare una relazione proonda e concorde tra i vari at-

    tori presenti sulla scena: operatori di varie qualiiche, volontari,amiliari, persone vicine alla amiglia.

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    La tutela degli Anziani

    Venerd 18 ottobre, ore 16.30-18.30

    Workshop 5Il metodo Validation in RSA e sul territorio

    Introduce il tema e presiede i lavori:Silvana Botassis (Associazione Al Confine onlus, Milano)

    Quante volte loperatore si sente disarmato di ronte ai disturbicomportamentali di un anziano disorientato o allapparente im-possibilit di accedere a una comunicazione autentica? Quantevolte amiliari e operatori si accorgono che laetto e la buonavolont non sono suicienti a rompere schemi comportamen-tali ormai issati e a ritrovare un colloquio vero, piacevole e

    costruttivo? Quanto lanziano disorientato ha modo di sentirsiancora soggetto della relazione o quanto spesso si sente, in-vece, mero oggetto di pratiche assistenziali? Nel workshop unmedico, una psicologa e una conduttrice di gruppi individuanonel metodo Validation uno strumento operativo che permette dirimettere al centro il vissuto dellanziano disorientato e di rico-

    stituire una relazione di iducia reciprocamente soddisacente,in cui lanziano si sente riconosciuto, i disturbi comportamentalisi riducono e il clima si rasserena. Soprattutto la competenzarelazionale, che rimane anche in presenza di deicit cognitiviavanzati, viene valorizzata e permette linstaurarsi di scambisigniicativi. Ne deriva in molti casi un miglioramento della vitaamiliare, a sostegno della permanenza dellanziano al proprio

    domicilio, cos come nei luoghi di cura si possono trasormare lerelazioni tra ospiti e personale, con sollievo reciproco. Le espe-rienze presentate nel workshop rappresenteranno uno stimoloper eettuare una ricerca condivisa di una comunicazione rin-novata attraverso lascolto empatico e la convalida.

    Workshop 6Welfare aziendale a sostegno dei lavoratori

    caregivers

    Introduce il tema e presiede i lavori:Nicoletta Pavesi (Universit Cattolica, Milano)

    Approondimento con:Robert Anderson (European Foundation for the Improvement of Livingand Working Conditions, Loughlinstown, Dublin)

    Pi di tre quarti del tempo trascorso a prendersi cura di unapersona anziana non autosuiciente ornito da amiliari, amicio vicini di casa. Laumento delloccupazione emminile in Europa

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    Buone pratiche per umanizzare lassistenza

    signiica che la maggioranza delle persone che assistono in et

    lavorativa accumula le responsabilit di cura con il lavoro. Icarershanno necessit di lavorare, ma molti sperimentano no-tevoli svantaggi per quanto riguarda lo sviluppo della carriera,laccesso alla ormazione e alla crescita delle competenze. Alcu-ne aziende hanno iniziato a orire supporto ai propri dipendenticon responsabilit di cura. Euroound ha condotto una ricerca

    in undici Paesi per valutare queste misure aziendali spesso cosdiicili da trovare!La maggior parte dei progetti a livello aziendale implicano unalessibilizzazione degli orari di lavoro, tra cui brevi congedi perornire cure di emergenza. Nel workshop verranno presentatealcune buone pratiche messe in atto da aziende che eroganoservizi a supporto dei lavoratori nelle loro responsabilit di cura,

    ad esempio, attraverso lo sviluppo di inormazioni o di servizi diconsulenza e anche per aiutare i dipendenti nelle incombenzerelative allorganizzazione dellassistenza.

    Workshop 7

    Una tutela soffice: lAmministratore disostegno

    Introduce il tema e presiede i lavori:Daniela Polo (Associazione Oltre Noi la Vita onlus, Progetto AdS/Ammi-nistratore di Sostegno, Lombardia)

    Vi una condizione di ragilit connessa alle patologie dellan-

    ziano che si rende evidente attraverso lincapacit di curare ipropri interessi, tutelare la propria storia personale, accedereai servizi. Si tratta di una ragilit che pu essere arontatacon il nuovo strumento di Protezione Giuridica previsto dal-la legge 6/2004, lAmministrazione di Sostegno, e dal qualederivano nuovi compiti e nuove responsabilit per i servizi

    sociali, per le amiglie, per la societ civile. Un nuovo siste-ma di welare si proila e si connota come Sistema per laprotezione giuridica delle persone ragili, ovvero un insiemedi interventi, realizzati anche in orma sussidiaria tra istitu-zioni e terzo settore. Come testimoniato dalle buone pratichepresentate nel workshop, sono diversi gli interventi possibili:

    iniziative di sensibilizzazione e ormazione per le amiglie eper le persone idonee individuate per assumere il ruolo diAdS in orma volontaria per chi solo; supporti tecnici per lapredisposizione dei ricorsi e per la gestione del ruolo di AdS;predisposizione e gestione di elenchi di AdS per garantire unapersonalizzazione della risposta e dare garanzie per la qualitdella vita della persona ragile.

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    Workshop 8Labitare dellanziano fragile

    Introduce il tema e presiede i lavori:Monica Martinelli (Universit Cattolica, Milano)

    La questione dellabitare, nel caso di anziani ragili o non autosu-icienti, va posta allinterno di una dimensione non meramente

    strutturale bens relazionale. A livello micro, appaiono signiicati-ve tutte quelle sperimentazioni di convivenza solidale inalizzatea creare le condizioni per ricomporre ratture generazionali e/osociali, ino a costruire un terreno particolarmente ertile per laproduzione e la riproduzione delle relazioni sociali di riconosci-mento e di reciproco sostegno (tra anziani e giovani generazioni,

    persone sole e amiglie giovani o studenti uori sede in cercadi soluzioni abitative accessibili), con il coinvolgimento sia dellasociet civile che delle istituzioni pubbliche. Il lavoro di questoworkshop si propone di dare voce a esperienze e azioni concreteche mostrano in modo chiaro come luso sapiente di risorse sim-boliche, culturali e strutturali possa accompagnare attraversoorme innovative dellabitare le generazioni e i gruppi sociali a

    ricucire la trama relazionale e istituzionale mediante orme sta-bilizzate e integrative di prossimit e solidariet.

    Sabato 19 ottobre, ore 9.00-11.00

    Workshop 9Lapproccio capacitante

    Introduce il tema e presiede i lavori:Pietro Vigorelli (Cofondatore del Gruppo Anchise, Milano)

    Lapproccio capacitante viene presentato dapprima nelle pre-messe teoriche e successivamente nella sua realizzazione prati-ca, attraverso lesempio di buone prassi utilizzate nelle Case perAnziani. Introdotto nella caredegli anziani ragili e in particolaredi quelli con demenza a partire dai primi anni Duemila, questomodello interessante perch integra in modo originale altri

    noti approcci (tra i quali il capability approach di Amartya Sen eMartha Nussbaum) che enatizzano lumanizzazione dellassisten-za sociale e sanitaria. Inizialmente lapproccio capacitante si ba-sato sul conversazionalismo di Giampaolo Lai, un modello chemette al centro dellattenzione la parola, mentre poi si sviluppato(Gruppo Anchise di Milano) ponendosi come obiettivo una convi-venza sufficientemente felicetra operatori, anziani e loro amiliari.

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    Workshop 10Una giornata di 36 ore: assistere chi assiste

    Introduce il tema e presiede i lavori:Renzo Scortegagna (Direttore della Rivista di Servizio sociale)

    Il caregiver colui che si prende cura di unaltra persona. Non il semplice erogatore di prestazioni, ma colui che sa entrare in

    relazione con la persona bisognosa, assistendola, condividendo-ne le emozioni, le paure, le soerenze e diventando un sostegnoe un rierimento nel processo della malattia e della guarigione.Esso non corrisponde a un vero e proprio proilo proessionale,connotato da speciiche competenze, ma una condizione divicinanza, dove si costruiscono e si attivano relazioni di iducia

    e di aiuto al di sopra e oltre ogni protocollo di intervento. Ilcaregiver opera spesso in stretta collaborazione con i servizi e iproessionisti, correggendo ed eliminando, quando necessario,le rammentazioni e le discontinuit che si creano nei casi incui lassistenza e la cura richiedono lintervento di pi servizie operatori. In questo senso il caregiver orzato, da un lato,ad avere una visione dinsieme della situazione e, dallaltro, a

    organizzare i vari interventi, usando soprattutto lo strumentodella comunicazione. Egli non ha un orario di lavoro, per cuisoddisare il bisogno di riposo pu diventare problematico. ondamentale per questo che il caregiver tuteli la propria salute(isica, psichica e sociale) e sia consapevole dei rischi a cui esposto.

    Nel workshop verranno presentate e discusse alcune buonepratiche di accompagnamento alla atica quotidiana di chi siprende cura.

    Workshop 11Favorire la domiciliarit: i servizi domus

    oriented

    Introduce il tema e presiede i lavori:Donatella Bramanti (Universit Cattolica, Milano)

    La cultura della domiciliarit consente alle persone pi deboli, aimalati e ai morenti di conservare la propria autonomia decisio-

    nale, non subendo scelte etero-dirette anche per quanto riguar-da i piccoli grandi riti della vita quotidiana, gli orari, la sceltadel cibo, i momenti di riposo, di silenzio, le attivit. Eppure ladomiciliarit non esente da rischi: il maggiore che lo spazioabitativo e amiliare si trasormi in chiusura e autoreerenzialit,conducendo verso una condizione di progressivo isolamento.In questo modo, sul piano metaorico, la casa, da nido caldo,

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    La tutela degli Anziani

    relazionale e nutritivo, si trasorma in un guscio reddo e duro

    che separa dagli altri e dalle relazioni. I servizi domus orienteddevono are proprio un modo aperto e dinamico di intendere laprospettiva della domiciliarit. Essa non va inatti conusa conla chiusura o la segregazione, poich al contrario risulta basatasui rapporti, sulle reti di relazioni.Nel workshop saranno presentate buone pratiche che documen-

    tano il valore di questa prospettiva per il benessere dellanzianoe delle sue reti amiliari.

    Workshop 12Tra sociale e sanitario: dal curare al prendersi

    cura

    Introduce il tema e presiede i lavori:Raffaele Mozzanica (Avvocato, Milano)

    Il workshop si propone di arontare il tema dellintegrazionesociosanitaria partendo da una lettura normativa dellattualeassetto del welare in Italia. A ronte della signiicativa contra-zione delle risorse, appare di estrema importanza rilettere sultema di accesso, garanzia e qualit delle prestazioni sociali esociosanitarie, nellambito delle situazioni di non autosuicien-za, non autonomia, cronicit e dipendenza.La rilessione cercher di delineare un modello di sistema in-tegrato tra diritti e bisogni: dalla risposta al bisogno di salute,identiicabile, alla risposta a quello sociale, di diicile individua-

    zione. A partire da questo, saranno presentate buone praticheche metteranno in luce come il porre al centro degli interventidi cura la persona nella sua globalit, e non la sua patologia ocondizione, richieda interventi capaci di integrare la dimensionesanitaria e quella sociale in unottica relazionale.

    Sabato 19 ottobre, ore 11.30-13.30

    Workshop 13Il modello Gentlecare in pratica

    Introduce il tema e presiede i lavori:Elena Bortolomiol (Referente italiana del modello Gentlecare)

    Occuparsi di anziani una sida per tutti gli operatori del set-tore. Il modello Gentlecare, ideato e sviluppato in Canada daMoyra Jones, nasce da un approccio di tipo riabilitativo e di

    supporto (la protesi), centrato sulla persona aetta da demen-10

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    Buone pratiche per umanizzare lassistenza

    za. Il modello organizza i servizi (nuclei per persone aette da

    demenza, centri diurni, ecc.) basandosi sulle esigenze dei suoiclienti, per i quali ogni organizzazione promuove il benesseredella persona in un ambiente isico e relazionale. un pro-gramma semplice, completo, economico, volto a ormare ca-regivers, proessionali e non, sostenendo un orientamento dicura che, piuttosto che concentrarsi sul comportamento del

    malato, promuove un processo di adattamento dellambientein cui la persona deve operare, motivandola a svolgere attivitsigniicative senza limitarsi al solito repertorio di interventi. Lagiornata tipo rappresenta una traccia per capire lapproccio dicura e osservare praticamente ci che lorganizzazione struttura,attraverso la valorizzazione delle sue risorse. Le buone prassiche saranno presentate nel workshop si valutano rispetto agli

    obiettivi delle organizzazioni e ai loro risultati positivi che sipossono riscontrare a livello sociale. Valutazioni e comparazionisono inalizzate a veriicare leicacia del metodo come inter-vento non armacologico.

    Workshop 14Il dialogo tra famiglia e istituzioni

    Introduce il tema e presiede i lavori:Marco Noli (Universit Cattolica, ASCSP - Azienda Speciale ConsortileServizi alla Persona, RSA Don Cuni, Magenta, Milano)

    Il workshop inalizzato a esplorare, attraverso la presentazione

    di pratiche concrete, delle modalit di relazione tra le amiglie ele istituzioni che consentono di migliorare il dialogo tra questidue mondi, in particolare sugli aspetti di unzionamento deiservizi. Storicamente questa interazione si spesso espressa ocome relazione con la singola amiglia, sugli aspetti di cura delproprio amiliare, o come rivendicazione sindacale. La riles-

    sione cercher le modalit per attenuare la conlittualit e gliatteggiamenti diensivi da entrambe le parti e costruire processidi interazione pi unzionali a promuovere un maggior livello dibenessere e salute negli ospiti e nelle loro amiglie. Non si trattadi assumere la amiglia come un nuovo utente, ma di accoglie-re nella relazione con essa la sua storia di cura e le sue aspetta-tive collegate alla scelta del ricovero in struttura. Cos acendo ci

    si pu rendere conto che non esiste solo la modalit della delegaper stare in un contesto competente qual una struttura, masi possono esercitare unzioni che permettono agli operatoridi conoscere la amiglia e alla amiglia di ri-conoscersi. Tuttoquesto in un processo in continua evoluzione che attiene allascelta, allaidamento e alla vita interna della struttura cos

    come viene vissuta dallospite e dalla propria amiglia.11

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    La tutela degli Anziani

    Workshop 15La mediazione assistenziale: come affrontare i

    conflitti nelle relazioni di cura

    Introduce il tema e presiede i lavori:Costanza Marzotto (Centro Studi e Ricerche sulla Famiglia, UniversitCattolica, Milano)

    Accudire una persona anziana, spesso non autosuiciente, diventato unimpresa sociale che spesso pu essere oriera an-che di drammatici conlitti. Ricorrere alla mediazione amiliareintergenerazionale signiica costruire insieme accordi buoni epossibili tra tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti dai bi-sogni dellanziano, tenendo conto dei propri. Solo un dialogo tra

    i diversi interlocutori contrapposti in una situazione assisten-ziale potr aiutare a costruire una visione comune e un comuneinteresse umano. Le buone prassi presentate nel workshop cimostrano come lo scambio di doni tra le generazioni per lacura dei legami sia indispensabile per trovare soluzioni emotiva-mente soddisacenti ed economicamente convenienti per tutti.

    Workshop 16Qualit e valutazione dei Servizi

    Introduce il tema e presiede i lavori:Damiano Mantovani (Presidente nazionale ANSDIPP - Associazione deiManager del Sociale e del Sociosanitario)

    La sostenibilit del sistema dei servizi sociali e sanitari richiedenecessariamente il miglioramento della qualit, lappropriatezzadelle prestazioni, leettiva presa in carico e tutela delle personenel disagio, la misurazione dei costi-beneici, il rispetto delleregole, lintegrazione dei servizi sociosanitari. Per arontareuna situazione di risorse sempre pi limitate, come quella chestiamo vivendo, senza ar diminuire la qualit dei servizi daerogare, volendo dare risposte appropriate e concrete ai bisognidei cittadini, indubbiamente necessario ripensare i modelliorganizzativi per migliorarne leicacia e leicienza. Moltastrada stata atta, ma esistono ancora margini di migliora-mento, soprattutto sul ronte dellinnovazione. Una coerente

    assunzione di responsabilit, attraverso la quale promuoveremodelli sociosanitari integrati capaci di coniugare le esigenzedella sostenibilit inanziaria con quelle di una pi eicace erispondente tutela dei diritti delle persone, sar oggetto di di-scussione nel workshop.

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    Relatori

    Interventi liberi

    Coordinano i lavori:

    Debora Fregoni e Valentina Vergani (Assistenti sociali, UniversitCattolica, Milano)

    Durante le due giornate del Convegno sar attiva la sezione apertaagli operatori proessionisti o volontari che intendano presenta-re unesperienza innovativa condotta nel campo dellassistenzae della tutela degli anziani. Alcune delle migliori buone pratiche

    verranno esposte in plenaria nel corso dellultima giornata delConvegno.Le indicazioni per proporre gli interventi liberi sono disponibili sulsito www.erickson.it. La proposta deve essere inviata entro il 31agosto 2013.

    Relatori italiani e stranieri

    Robert Anderson (European Foundation for the Improvement of

    Living and Working Conditions, Loughlinstown, Dublin); AlexanderBatthyany (Viktor Frankl Chair for Philosophy and Psychology, In-ternational Academy of Philosophy in the Principality of Liechten-stein and Cognitive Science Master Program, University of Vienna,Austria); Miguel Benasayag (Psicoanalista, filosofo, Universit diParigi); Maria Grazia Breda (Presidente della Fondazione Promo-zione Sociale onlus, Torino); Paolo Cendon (Universit di Trieste);Vicki de Klerk-Rubin (Certified Validation Master teacher, Boardmember of the Validation Training Institute);Walter Pellegrini (In-fermiere Magistrale, Counsellor, Universit di Torino); Maria LuisaRaineri (Universit Cattolica, Milano);Tullio Seppilli (gi ordinariodi Antropologia culturale dellUniversit di Perugia, Presidente dellaFondazione Angelo Celli e della SIAM Societ Italiana di Antropo-

    logia Medica);Selma Sevenhuijsen (Professor emeritus in the Ethi-cs and Politics of Care, Utrecht University, The Netherlands); MarcoTrabucchi (Presidente AIP Associazione Italiana di Psicogeriatria);Francesco Viola (Universit di Palermo, Societ Italiana di Filosofiadel Diritto).

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    La tutela degli Anziani

    Coordinatori dei workshop

    Elena Bortolomiol (Referente italiana del modello Gentlecare);Sil-vana Botassis (Associazione Al Confine onlus, Milano); DonatellaBramanti (Universit Cattolica, Milano); Luigi Colusso (Associa-zione ADVAR, Treviso); Giovanni Devastato (Universit La Sapien-za, Roma); Damiano Mantovani (Presidente nazionale ANSDIPP- Associazione dei Manager del Sociale e del Sociosanitario); Luca

    Martignani (Universit di Bologna); Monica Martinelli (Univer-sit Cattolica, Milano); Costanza Marzotto (ASAG, Centro di Ate-neo Studi e Ricerche sulla Famiglia, Universit Cattolica, Milano);Raffaele Mozzanica (Avvocato, Milano); Marco Noli (UniversitCattolica, ASCSP Azienda Speciale Consortile Servizi alla Perso-na, RSA Don Cuni, Magenta, Milano); Nicoletta Pavesi (UniversitCattolica, Milano);Walter Pellegrini (Universit di Torino);DanielaPolo (Associazione Oltre Noi la Vita onlus, Progetto AdS/Ammi-nistratore di Sostegno, Lombardia); Renzo Scortegagna (Direttoredella Rivista di Servizio sociale); Pietro Vigorelli (Cofondatore delGruppo Anchise, Milano).

    Esperti invitati ai workshop

    Maria Paola Bareggi (RSA Residenza Borromea, Mombrettodi Mediglia, Milano); Ortensia Bessi (ASP Golgi Redaelli, Istitu-to di Abbiategrasso, Milano); Silvana Botassis (Associazione AlConfine onlus, Milano); Maria Grazia Breda (Presidente dellaFondazione Promozione Sociale onlus, Torino); Marta Bressaglia(Cooperativa Sociale Itaca, Pordenone); Anna Loredana Bruno(Servizi Sociali, Comune di Castelvetrano, Trapani);Piera Ciarroc-ca (ASP Giovanni XXIII, Bologna);Giuseppina Conte (CooperativaSociale Il filo di Arianna, Venosa, Potenza); Rappresentante delCoordinamento Provinciale ANCeSCAO, Bologna; Carla Costanzi

    (Universit Cattolica, Milano);Marcello DAmico (Universit Cat-tolica, Milano);Gabriele Danesi (Associazione Auser VolontariatoTerritoriale, Firenze);Guglielmo Digrandi (Servizi Area tutela del-

    le persone anziane, Comune di Ragusa); Renzo Dori (APSP Mar-gherita Grazioli, Povo, Trento);Mariarosa Dossi (APSP MargheritaGrazioli, Povo, Trento); Andrea Fabbo (UO Fasce Deboli Distrettodi Mirandola, AUSL Modena); Roberta Garbagnati (AssociazioneSeneca onlus, Milano); Irene Gili Fivela (Servizio AnzianiDomi-ciliarit, Comune di Torino); Maria Giorgetti (Associazione GNG

    - Noi, Genitori della Nostra Gente, Corbetta, Milano);Silvia Gran-di (Centro Servizi Anziani, Adria, Rovigo); Elisabetta Granello(Associazione Al Confine onlus, Milano); Franco Iurlaro (Comunedi Ronchi dei Legionari, Gorizia); Giuseppina La Barbera (CentroPrivatAssistenza, Selvazzano Dentro, Padova); Andrea Lux (RSAComune di Premosello-Chiovenda, Verbano-Cusio-Ossola); EricaMaggi (Laboratorio sui processi di mediazione, Universit Catto-

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    Buone pratiche per umanizzare lassistenza

    lica, Milano); Domenico Marte (Fondazione Pia Opera Ciccarelli

    onlus, San Giovanni Lupatoto, Verona);Claudia Pattarini (LArco-baleno SCS onlus, Lecco);Giorgio Pavan (ISRAA di Treviso);MarcoPessina (RSA Fondazione Restelli, Rho, Milano); Daniele Roccon(Centro Servizi A. Galvan, Pontelongo, Padova); Manuela Rusco-ni (Cooperativa La Strada, Milano); Federica Taddia (RSA VillaRanuzzi e Villa Serena, Bologna); Manuela Tomisich (UniversitCattolica, Milano); Andrea Torra (Condominio solidale a casa dizia Jessy, AGS per il territorio, Torino); Valentina Vergani (Assi-stente sociale, Universit Cattolica, Milano).

    Con la partecipazione straordinaria di:

    Miguel BenasayagFilosofo e psicoanalista di origine argentina, vive da molti anni a

    Parigi dove esercita la professione di psicoterapeuta. Milit nellaguerriglia guevarista nel suo Paese; arrestato pi volte, trascorsemolti anni in prigione. autore di moltissime opere, divenuto fa-mosissimo, dapprima in Francia e poi anche in Italia, grazie al suolibro Lepoca delle passioni tristi.

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    Date e orari

    La registrazione dei partecipanti al Convegno prevista a partiredalle ore 8.00 di venerd 18 ottobre.

    Il Convegno si articola in 2 sessioni plenarie, che si terranno ve-

    nerd 18 dalle 9.00 alle 13.00 e sabato 19 dalle 14.30 alle 17.00, e

    16 workshop di approondimento paralleli, che si svolgeranno nel

    pomeriggio di venerd 18 e nella mattina di sabato 19 e avranno la

    durata di 2 ore ciascuno.

    Sede

    Palacongressi di Rimini, Via della Fiera, 23 47923 Rimini.

    Attestato

    Al termine del Convegno verr rilasciato un attestato di requenza.

    Accreditamenti

    Ordine degli Assistenti Sociali: stato richiesto laccreditamento.

    Ministero della Sanit: stato richiesto laccreditamento ECM per le

    igure di Assistente Sanitario, Educatore Proessionale, Fisioterapi-

    sta, Inermiere, Logopedista, Psicologo, Tecnico della Riabilitazione

    Psichiatrica e Medico con le seguenti discipline: geriatria, gineco-logia e ostetricia, medicina isica e riabilitazione, medicina generale

    (medici di amiglia), neurologia, oncologia, psichiatria, psicoterapia.

    Costo

    270,00 + 21% ( 326,70 IVA inclusa).

    Le quote agevolate: 243,00 + 21% ( 294,00 IVA inclusa)

    per gli abbonati alle Riviste Erickson;

    229,50 + 21% ( 277,70 IVA inclusa)

    per i possessori di coupon e gli studenti.

    Per iscrizioni multiple o agevolazioni dedicate contattare la segrete-ria organizzativa allindirizzo e-mail [email protected].

    Modalit di iscrizione

    Scaricare la scheda di iscrizione su www.erickson.it e inviarla tramite

    e-mail ([email protected]) o via ax (0461 956733), allegando la

    ricevuta del versamento eettuato.Ospitalit alberghiera

    Per prenotazioni alberghiere a taria agevolata:

    AIA Palas www.aiapalas.it

    Per informazioni

    Erickson Formazione: tel. 0461 950747 - [email protected]

    Info

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    Presentazione

    Il Convegno promosso da:

    www.erickson.it

    Conosciuta e apprezzata da migliaiadi operatori e servizi che operanonellambito delle proessioni di aiuto,

    Lavoro sociale, al suo tredicesimoanno di pubblicazione, luni-

    ca rivista italiana a proporreun articolato panorama deldibattito internazionale nelcampo del social work. Sidistingue per lelevato livelloscientiico, accompagnato da

    una particolare attenzione agli

    aspetti pratici pi rilevanti nel lavoroproessionale.

    In ogni numero vengono proposti: importanti saggi di studiosi stranieri, scelti per la

    pertinenza dei loro contenuti rispetto allagenda dei problemi vissutiquotidianamente dagli operatori italiani;

    rilessioni metodologiche originali della cultura e delle esperienzeitaliane; sperimentazioni e ricerche attivate nelle realt di tutto il mondo che

    sperimentano buone prassi innovative; approondimento dei concetti e delle metodologie che unzionano,

    con lanalisi delle motivazioni per cui determinate esperienze hannosuccesso.

    Direzione scientifica

    Fabio Folgheraiter (Universit Cattolica di Milano)

    Periodicit

    Tre numeri annui (aprile, settembre, dicembre)per complessive 432 pagine

    Dallannata 2013, nella quota di abbonamento compresagratuitamente la versione online della rivista.

    Quadrimestrale per le professioni sociali

    lavorosocialeLa rivista del

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    20/20

    Con il patrocinio di:

    AIP Associazione Italiana di Psicogeriatria

    ANSDIPP Associazione dei Manager del Sociale e del Sociosanitario

    Associazione Al Confne onlus

    CEPOSS Centro Studi di Politica Sociale e Sociologia Sanitaria delDipartimento di Sociologia e Diritto dellEconomiadellUniversit di Bologna

    FAP ACLI Federazione Anziani e Pensionati Acli

    FederAnziani

    Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute

    Fondazione Promozione Sociale onlus

    IPASVI Federazione Nazionale Collegi Inermieri

    SIAM Societ Italiana di Antropologia Medica

    SIGG Societ Italiana di Gerontologia e Geriatria

    Universit Cattolica del Sacro Cuore di Milano

    Via del Pioppeto 24, raz. Gardolo - 38121 TrentoTel. 0461 950747 - Fax 0461 956733