2012.01.26 rsu roma comunicato ponti mobili ita 645

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RSU (CGIL CISL UIL UGL LIBERSIND) Dir. Produzione e Seg. Reg. dello SNATER 26 gennaio 2012 ITA645, CI RISIAMO Mentre sembrano non positivi gli esiti dell’avvenuto incontro tra OOSS e il D.G. allontanando così spiragli alla modifica delle scellerate scelte del piano di rientro, l’azienda opera unilateralmente modifiche organizzative che andrebbero concordate e condivise con il sindacato. La stazione satellite ITA645 prevede un modello produttivo “ristretto”, con un solo tecnico e un operaio specializzato “alla bisogna”, modello mai concordato con le OOSS ma utilizzato di fatto. Tale stazione prevede l’attività di audio, video, uplink, ripresa, etc. etc. concentrata sull’unico tecnico. Possiamo ipotizzare che in alcune situazioni di attività ben pianificate e senza troppe complessità, un modello simile può, dopo averlo concordato, essere applicato con successo. Possiamo anche immaginare di contro che in alcune situazioni le criticità di tali attività cadano interamente sul collega direttamente interessato generando inevitabili problematiche di flusso produttivo e organizzativo ed anche per questo andrebbe concordato con le OOSS. Difficile comprendere e condividere una “ristrutturazione” che vede l’attività del suddetto mezzo, assegnata finora ad un tecnico di secondo livello passare in questi giorni sotto l’incarico dei tecnici primo livello in carico ai c.d. Ponti Mobili. Le OOSS sono ben liete di vedere finalmente assegnato un livello di inquadramento adeguato alla mansione, ma se le risorse conferite sono le stesse che fino al giorno prima svolgevano prevalentemente funzioni di coordinamento, sorge più di un problema. Un problema squisitamente professionale: coordinare attività (di fatto i tecnici di primo livello dei ponti mobili sono dei coordinatori con residuali attività tecniche) non è come esercitare un’attività strettamente tecnica anche complessa e articolata, qual è quella del mezzo indicato. E questo non in emergenza, dove può anche accadere che il know-how acquisito dai colleghi coordinatori possa essere utilizzato per sopperire ad estemporanee carenze, ma come modello organizzativo applicato. Un altro problema è di metodo: la mancanza di chiarezza su modello, livelli di inquadramento, risorse assegnate a questo delicato settore è ancora più necessaria, anche perché disorganizzazione e emergenza favoririscono il ricorso ad appalti esterni. Proprio come la settimana scorsa quando, a fronte della ITA86 ferma a disposizione a Saxa, veniva realizzato un collegamento per la “Vita in diretta” dal circolo sportivo Rai ( addirittura collegabile in fibra ottica ) in appalto, o proprio come sta accadendo da ormai troppo tempo per le esterne leggere ( di fatto tenute ferme ) generando un’impennata al ricorso di appalti sostitutivi che mette addirittura in difficoltà l’ufficio che li gestisce. Le OOSS esigono che ogni modifica ai modelli organizzativi e produttivi, a maggior ragione in questo momento proprio nelle riprese esterne venga concordata con le rappresentanze dei lavoratori. RSU (CGIL CISL UIL UGL LIBERSIND) Direzione Produzione Seg. Reg. dello SNATER

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RSU (CGIL CISL UIL UGL LIBERSIND) Dir. Produzione e Seg. Reg. dello SNATER 26 gennaio 2012

ITA645, CI RISIAMO

Mentre sembrano non positivi gli esiti dell’avvenuto incontro tra OOSS e il D.G. allontanando così spiragli alla modifica delle scellerate scelte del piano di rientro, l’azienda opera unilateralmente modifiche organizzative che andrebbero concordate e condivise con il sindacato.

La stazione satellite ITA645 prevede un modello produttivo “ristretto”, con un solo tecnico e un operaio specializzato “alla bisogna”, modello mai concordato con le OOSS ma utilizzato di fatto.

Tale stazione prevede l’attività di audio, video, uplink, ripresa, etc. etc. concentrata sull’unico tecnico. Possiamo ipotizzare che in alcune situazioni di attività ben pianificate e senza troppe complessità, un modello simile può, dopo averlo concordato, essere applicato con successo.

Possiamo anche immaginare di contro che in alcune situazioni le criticità di tali attività cadano interamente sul collega direttamente interessato generando inevitabili problematiche di flusso produttivo e organizzativo ed anche per questo andrebbe concordato con le OOSS.

Difficile comprendere e condividere una “ristrutturazione” che vede l’attività del suddetto mezzo, assegnata finora ad un tecnico di secondo livello passare in questi giorni sotto l’incarico dei tecnici primo livello in carico ai c.d. Ponti Mobili.

Le OOSS sono ben liete di vedere finalmente assegnato un livello di inquadramento adeguato alla mansione, ma se le risorse conferite sono le stesse che fino al giorno prima svolgevano prevalentemente funzioni di coordinamento, sorge più di un problema.

Un problema squisitamente professionale: coordinare attività (di fatto i tecnici di primo livello dei ponti mobili sono dei coordinatori con residuali attività tecniche) non è come esercitare un’attività strettamente tecnica anche complessa e articolata, qual è quella del mezzo indicato. E questo non in emergenza, dove può anche accadere che il know-how acquisito dai colleghi coordinatori possa essere utilizzato per sopperire ad estemporanee carenze, ma come modello organizzativo applicato.

Un altro problema è di metodo: la mancanza di chiarezza su modello, livelli di inquadramento, risorse assegnate a questo delicato settore è ancora più necessaria, anche perché disorganizzazione e emergenza favoririscono il ricorso ad appalti esterni.

Proprio come la settimana scorsa quando, a fronte della ITA86 ferma a disposizione a Saxa, veniva realizzato un collegamento per la “Vita in diretta” dal circolo sportivo Rai ( addirittura collegabile in fibra ottica ) in appalto, o proprio come sta accadendo da ormai troppo tempo per le esterne leggere ( di fatto tenute ferme ) generando un’impennata al ricorso di appalti sostitutivi che mette addirittura in difficoltà l’ufficio che li gestisce.

Le OOSS esigono che ogni modifica ai modelli organizzativi e produttivi, a maggior ragione in questo momento proprio nelle riprese esterne venga concordata con le rappresentanze dei lavoratori.

RSU (CGIL CISL UIL UGL LIBERSIND)

Direzione Produzione

Seg. Reg. dello SNATER