Report Sindacale Speciale RSU 2012

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FEBBRAIO 2012 Speciale RSU 2012 www.facebook.com/cislfproma Report Sinda cale il 5, 6 e 7 marzo 2012

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Report Sindacale Speciale RSU 2012

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il 5, 6 e 7 marzo 2012

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CONTENUTI

2 Editoriale

4 Dai territori

5 Focus - previdenza complementare

6 Autonomie Locali

7 Enti Pubblici Non Economici (EPNE)

8 Ministeri, Agenzie Fiscali, PCM

9 Sanità

10 Benessere organizzativo / 1

11 Social & Networks

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EDITORIALECare Amiche e cari Amici,

questo numero speciale di Report Sindacale vuole essere un’altra occasione per far conoscere come la CISL Funzione Pubblica di Roma e Lazio si sta preparando alle elezioni delle RSU del prossimo 5, 6 e 7 marzo. Abbiamo già dato il via alla campagna elettorale con le assemblee dei delegati e candidati di ogni

singolo comparto, e adesso verranno indette assemblee in ogni posto di lavoro per condividere le nostre piattaforme sindacali su cui dovranno impegnarsi gli eletti nelle liste della CISL Funzione Pubblica. Le elezioni sono per tutti noi lavoratori pubblici una fondamentale occasione democratica non solo per dare, o ridare, fiducia a quanti con dedizione e serietà si sono messi al servizio della tutela del buon lavoro, ma sopratutto per condividere con maggiore forza aggregante un percorso di cambiamento delle Pubbliche Amministrazioni.Un percorso propositivo orientato a valorizzare la professionalità e la dignità di ogni singolo lavoratore, che la CISL ha già iniziato e portato avanti anche quando negli ultimi anni da Ichino a Brunetta, da sinistra e da destra, l’impiego pubblico è stato oggetto di continui attacchi. Credo sia necessario spiegare - con orgoglio - che la coerenza dell’azione della CISL ha prodotto negli anni, in particolare dal 2008 ad oggi, risultati concreti e tangibili per i lavoratori pubblici. Solo così si può zittire il mormorio che cresce quando la confusione e l’incertezza creano terreno fertile per la demagogia sindacale.Contrattare, discutere, mediare è lavoro faticoso, ma la CISL con i suoi rappresentanti non si è mai tirata indietro. Il credere fermamente nel dialogo sociale e quindi nella contrattazione come strumento privilegiato per risolvere i conflitti di lavoro in un mondo in continua evoluzione, ha imposto alla CISL la responsabilità di ricercare, rimodulare tutele effettive che possano anticipare e così governare i mutamenti del sistema economico e sociale.Sterile e anacronistica perché non comprende i mutamenti in atto, risulta essere allora l’azione sindacale che si lascia suggestionare dalle nostalgie del passato riproponendo solo difese ideologiche. Desidero ricordare i risultati economici generali che abbiamo prodotto negli ultimi anni e che abbiamo difeso

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Mauro Giuliattini

senza nessuno sciopero (extrema ratio, secondo la CISL, di pressione sindacale) quindi senza nessun danno economico per i lavoratori. Abbiamo fatto sentire la nostra voce ma modulandola all’obiettivo da raggiungere, nella difficile ricerca dell’equilibrio del tavolo, le diverse forme di pressione, manifestazioni, volantinaggio, assemblee.Con l’Intesa del 30 Aprile 2009 non firmata dalla CGIL, la CISL FP ha recepito per i comparti del settore pubblico l’accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009. Abbiamo ripensato l’equilibrio contrattuale in funzione di una nuova responsabilità locale dando maggior vigore alla contrattazione decentrata (e quindi prossima alle esigenze del territorio), con la possibilità di ridurre tasse e contributi sulla retribuzione collegata agli obiettivi di produttività e qualità dei servizi pubblici.Con il DPCM del 2 luglio 2009 la CISL FP recupera a vantaggio della contrattazione integrativa l’80% dei fondi del salario di produttività, tagliato con il D.l.112/2008, un recupero che con la contemporanea diminuzione numerica dei lavoratori è divenuto del 100%.Con l’ Intesa del 4 Febbraio 2011 abbiamo di fatto sovvertito il decreto “antifannulloni” del Ministro Brunetta.Le celebri fasce di merito previste all’art. 19 del decreto 150/2009 trovano applicazione solo per le risorse aggiuntive dalle quali non possono venire che incrementi di parte accessoria.E ancora con la prima manovra finanziaria del 2011 la Cisl ha ottenuto che nessun taglio alle retribuzioni venisse operato al personale di comparto, a differenza degli altri Paesi Membri dell’UE che hanno decurtato gli stipendi degli impiegati pubblici dal 10 al 20% per tamponare nell’immediato il deficit economico.Coerentemente a quanto “gridato” in Piazza del Popolo sabato 18 giugno, in occasione della manifestazione confederale per la riforma fiscale e della spesa pubblica che abbassi le tasse ai lavoratori e faccia pagare chi ha di più, i tagli sono stati effettuati solo sui dirigenti che percepiscono più di €90 mila. Dal confronto con il Governo, dopo un lungo presidio fuori dai Palazzi delle Camere durante l’approvazione del d.l 98/2011, la Cisl è riuscita

a trovare, seppure nelle ristrettezze di bilancio attuali, le risorse da destinare alla contrattazione integrativa e al salario premiante (art. 16). Dobbiamo allora lavorare insieme per un programma di riorganizzazione del lavoro pubblico chiamato a essere coinvolgente perché frutto di analisi attenta e di studio (anche con l’ausilio di collaboratori esperti) delle molte criticità e dei tanti rivoli di sprechi (società partecipate, consulenze…) di ogni singola amministrazione in piena adesione al programma di spending review sancito dal d.l.138/2011 che dovrebbe, secondo gli esperti, garantire un risparmio di 5 miliardi.Compito nostro è recuperare risorse aggiuntive dalla cattiva gestione organizzativa e funzionale delle PP.AA. così da poter essere reinvestite per il 25% nella contrattazione integrativa e per l’altro 25% nel salario accessorio e incentivante. La tutela del lavoro pubblico deve andare di pari passo con un miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi resi alla comunità da parte dell’Amministrazione. I piani di riorganizzazione allora rappresentano non solo una possibilità di rilancio della contrattazione integrativa, ma anche e sopratutto l’occasione per costruire relazioni sindacali virtuose attraverso un confronto proficuo su scelte strategiche di programmazione e spesa dell’ente.Migliori condizioni dei lavoratori si ottengono anche grazie a una tutela specifica e mirata. Le imminenti Elezioni RSU rappresentano quindi un importante terreno di confronto e di partecipazione per rinnovare le rappresentanze sindacali e continuare così il lavoro intrapreso con maggiori energie e con il contributo di nuovi iscritti, perchè è importante quello che abbiamo fatto ma è ancor di più importante quello che faremo!

LA CISL FP DI ROMA E LAZIO VERSO LE RSU

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FROSINONE, LATINA, RIETI, VITERBO...PRONTI AL VOTO!

Nel momento in cui si stanno concludendo le operazioni di presentazione delle liste in una realtà complessa e “corposa” come il Lazio, non si possono non prendere in considerazione tutte le difficoltà ed i rischi che si presentano nel cercare di portare il nostro messaggio in ogni posto di lavoro ed avere la capacità di coinvolgere i lavoratori e renderli partecipi del fatto che i rappresentanti che eleggeranno dovranno svolgere un ruolo primario in una situazione economica in cui solo nell’Ente, al momento, si possono recuperare risorse per implementate la contrattazione

decentrata.La diversità “istituzionale” dei posti di lavoro che la CISL Funzione Pubblica rappresenta chiede interventi diversificati, con diversi spazi di agibilità, ma in tutti è necessario un pieno convincimento della possibilità di raggiungere risultati positivi per i lavoratori intervenendo con capacità e professionalità sui modelli organizzativi, sulla razionalizzazione ed il miglioramento dei servizi ed il recupero di risorse da riversare sulla contrattazione decentrata, anche con una attenta lotta agli sprechi.Su questi indirizzi si è mossa l’azione della Federazione Regionale e delle Federazioni Territoriali, sottolineando che il bacino di lavoratori, aventi diritto al voto,

da raggiungere è, per il Lazio, tenendo conto delle esperienze del 2007, di circa 160.000 unità e per le sole province di quasi 26.000; con un rinnovo di circa 990 collegi, di cui circa 420 per le province, e di circa 3.100 rappresentanti sindacali di cui quasi 1.300 delle province. Per far comprendere ai lavoratori l’importanza di questo momento i Segretari Generali Territoriali Ida De Masi (Latina), Stefania Gunnella (Rieti), Mario Malerba (Viterbo e Guido Migliori (Frosinone) con le loro Segreterie e tutti i dirigenti e delegati sindacali che con loro collaborano, oltre a garantire la costante presenza dell’azione della CISL FP nelle

contrattazioni e nei luoghi di lavoro, hanno da tempo attivato iniziative territoriali per far conoscere e coinvolgere i nostri rappresentanti in quelle che sono le iniziative sulle azioni politiche da intraprendere, sui servizi erogati e sulla previdenza.Importanti sono anche alcune iniziative avviate rispetto a progetti che volgono particolare attenzione ai lavoratori rispetto a problematiche sempre più emergenti che riguardano il benessere della persona nella sua interezza, con azioni mirate a tutelare diritti della persona in situazioni di stress, mobbing, molestie, disagio, ma anche a promuovere partecipazione sociale e benessere organizzativo.

Vicini al tuo lavoro!

DAI TERRITORI

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I Fondi negoziali Sirio e Perseo

Con la recente riforma in materia pensionistica varata dal Governo Monti (cd. decreto “Salva Italia”) viene previsto per i dipendenti delle PP.AA. un sostanziale slittamento dei tempi della messa in riposo insieme alla modalità del calcolo contributivo “pro rata” per quanti godevano del sistema retributivo. Recenti studi sul calcolo del tasso di sostituzione, ovvero il rapporto fra la prima pensione e l’ultima retribuzione, hanno evidenziato che con il passare degli anni questo non sarà superiore al 50% .La previdenza complementare avviata attraverso i fondi negoziali costituisce allora una grande opportunità per integrare il proprio reddito previdenziale al termine dell’attività lavorativa. Infatti nell’ambito della pianificazione della prestazione pensionistica, diventerà sempre più opportuno affiancare alla pensione “pubblica” (primo pilastro) una pensione “complementare” (secondo pilastro) in modo da elevare il reddito futuro preservando così un adeguato tenore di vita. Al lavoratore che decide di aderire in piena libertà, al momento del pensionamento verrà liquidata una rendita o l’intero capitale.I dipendenti pubblici possono aderire sia al fondo pensione negoziale (d.lgs.124/1993 e altre norme speciali) istituito dalla contrattazione come i Fondi Sirio e Perseo, sia a forme pensionistiche individuali, i cosiddetti Fondi Aperti e Pip che possono essere gestiti da banche, assicurazioni, Sgr

e Sim.Il Fondo Sirio è destinato ai dipendenti dei Ministeri, degli Enti Pubblici non economici, della Presidenza del Consiglio, del CNEL e dell’ENAC; mentre il Fondo Perseo raccoglie i dipendenti delle Regioni, autonomie locali e della Sanità pubblica. I fondi negoziali Sirio e Perseo in quanto costituiti mediante accordo tra OO.SS. e Aran (parte datoriale) presentano organi statutari a struttura paritetica, cioè composti tra rappresentanti dei lavoratori aderenti e della P.A.I costi di gestione dei fondi negoziali sono più contenuti perché, rispetto alle banche e assicurazioni, non hanno fine di lucro e questo ha un effetto positivo sulla rendita finale del singolo aderente. Infatti, la rendita è collegata alla quantità dei contributi versati, ai rendimenti ottenuti, al tempo di adesione al piano pensionistico ed ai costi di gestione del fondo.L’adesione ai fondi negoziali costituisce una grande opportunità in quanto, in virtù dell’Accordo, è a carico del datore di lavoro un obbligo contributivo (a totale carico dell’aderente e senza la possibilità di devoluzione del tfr, invece nelle forme pensionistiche individuali) e quindi una maggiore deduzione fiscale per l’aderente. Infatti il sistema della contribuzione del fondo negoziale comporta i seguenti criteri di funzionamento:• I contributi sono definiti in sede contrattuale;• Un contributo minimo a carico del lavoratore che, volontariamente, può decidere di incrementarlo;• Un contributo a carico dell’ Amministrazione; • Una quota di TFR per i

lavoratori già in servizio alla data del 31.12.2000 (l ’Accordo quadro prevede che, in fase di prima applicazione, non può superare il 2% della retribuzione utile all’accantonamento al TFR);• Tutto il TFR per i lavoratori assunti dal l’1.1.2001;• Contributo aggiuntivo dell’ 1,5 della vigente aliquota contributiva relativa alle indennità di fine servizio, per i lavoratori già in attività di servizio al 31.12.2000, che optano per il fondo pensione. La previdenza complementare, inoltre, consente di ridurre o quantomeno diversificare il cosiddetto “rischio previdenziale”. Sul nostro sistema obbligatorio, infatti, gravano sia il rischio di sostenibilità, connaturato al regime di ripartizione che sconta il rapporto tra iscritti e pensionati, che quello di calcolo finanziario, dato dal sistema contributivo che rivaluta il montante del singolo iscritto secondo l’andamento quinquennale del PIL e subordina la pensione ad un coefficiente di rivalutazione che viene modificato ogni biennio in relazione alla speranza di vita.Il sistema di finanziamento della pensione complementare, invece, è definito a “capitalizzazione individuale” e consiste nella creazione, per

ogni iscritto, di un conto individuale cui affluiscono i versamenti contributivi, investiti nel mercato finanziario. Il “rischio di mercato” risulta essere ridotto, sia perché il fondo non avendo fini di lucro e quindi speculativi, ha il solo fine di garantire una rendita pensionistica, sia per i diversi sistemi di controllo previsti dalla normativa ed attuati attraverso vari soggetti (Covip, banca depositaria, etc.).Infine l’adesione al fondo negoziale consente di utilizzare al meglio il TFR o la quota di TRF che va al fondo pensione. La trasformazione del TFS in TFR e la devoluzione del fondo pensione infatti consente di avere un TFR calcolato su una base più ampia (100% delle voci valutabili e non già 80% delle voci come accade per la buonuscita). In ogni caso il TFR che va al fondo è indirettamente garantito in quanto rivalutato secondo il rendimento medio di un paniere di 5 fondi.Sono state programmate in ogni posto di lavoro delle assemblee informative specifiche sul tema della previdenza e in particolare su quella complementare ed è stato aperto uno “sportello previdenziale on line” www.fproma.cisl.it/previdenza - al fine di promuovere una nuova cultura pensionistica e fornire assistenza specializzata.

FOCUS - PREVIDENZA COMPLEMENTARE

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Le amministrazioni comunali, provinciali e regionali così come gli enti, agenzie, consorzi, camere e aziende che fanno parte del comparto delle autonome locali sono, senza alcun dubbio, per i servizi che erogano, strettamente connessi con la comunità su cui insistono.I fini istituzionali ai quali sovraintendono impongono un’attenzione capillare e diffusa sull’intero territorio. Proprio in ragione della precipua prossimità, tesa a rispondere tempestivamente ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, ogni dipendente è chiamato a offrire un servizio

sempre migliore.Utilizzando le disposizioni attuative del principio della trasparenza totale che consentono l’accesso alle informazioni più rilevanti sull’andamento gestionale dell’amministrazione è possibile incidere concretamente sulle scelte del vertice dell’ente locale. In questo modo, sfruttando la possibilità data dall’art. 16 dell’ultima manovra finanziaria, si andranno a recuperare a beneficio della contrattazione integrativa risorse destinate anche ad incentivare la produttività del lavoro pubblico. In un comparto come il nostro in cui la contrattazione integrativa è maggiormente sviluppata potremmo, con i nostri rappresentanti RSU, sederci al tavolo delle trattative e presentare piani di riorganizzazione, che siano vera espressione del principio di responsabilizzazione amministrativa, finanziaria e contabile, di tutti i livelli di governo, volti cioè al miglioramento del

processo di allocazione delle risorse pubbliche.Compito nostro e particolare impegno dei nostri candidati RSU sarà quello, attraverso una attenta verifica del ciclo della contabilità finanziaria (programmazione, fase gestionale e rendicontazione) che tenga conto del patto di stabilità, di individuare per ciascuna funzione/servizio specifiche azioni di risparmio effettivamente realizzabili e di indicare percorsi in grado di migliorare l’efficienza gestionale e soluzioni innovative relativamente alle forme di gestione dei servizi, anche al fine di recuperare economie di scala.Diverse esperienze e buone pratiche in tal senso sono state già realizzate in alcuni

Comuni della Provincia di Roma, come il caso dell’ Unione Medaniene o i Comuni di Ariccia, Frascati e Castel Gandolfo.La “rinvigorita” contrattazione integrativa potrà destinare i risparmi accumulati per incentivare non solo il fondo della produttività ma soprattutto per migliorare l’organizzazione del lavoro all’interno dei posti di lavoro.

AUTONOMIE LOCALI

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La CISL Funzione Pubblica ha sempre avuto cura di difendere il potere d’acquisto dei salari dei dipendenti, specialmente quando, per far fronte alla congiuntura economica, il governo con la manovra finanziaria del 2008 aveva tagliato i fondi da destinare al salario di produttività. L’impegno e la coerenza dell’azione della CISL sono riusciti a recuperare più dell’80% di questi fondi costringendo il governo, con un atto datato 2 luglio

2009, a fare marcia indietro, a causa della diminuzione numerica del personale in servizio, i fondi così recuperati, hanno consentito la ricostituzione integrale della quota pro-capite. Ora stiamo portando avanti il nostro impegno per recuperare risorse da destinare alla contrattazione integrativa. Così come inaugurato con il contratto integrativo Inpdap 2011, nel quale. per la prima volta, si richiama espressamente

il meccanismo di finanziamento della contrattazione integrativa derivante dalle economie di gestione (art. 16 della manovra estiva). E vogliamo continuare questo impegno con tutti gli eletti RSU nelle nostre liste e rimodulare le spese degli enti, consigli e federazioni, eliminando, ad esempio, le consulenze non necessarie. In questo modo potremmo “reinvestire” i risparmi in una seria attività di formazione e premialita’ che, utilizzando le risorse formative interne,

valorizzi e dia ampio orizzonte alle professionalità dei dipendenti. Questa impostazione di fondo, ovviamente, necessita dell’impegno attivo di tutti noi, e delle RSU in sede di contrattazione, soprattutto per governare, evitando esuberi di personale, la rimodulazione contrattuale del “super Inps” (operazione duramente criticata dalla CISL per mancanza di confronto e per la possibilità che si riveli una manovra speculativa) o per garantire la stabilità a tanti colleghi precari.

Il ruolo delle RSU negli Enti pubblici non economici acquista, senza nulla togliere agli altri comparti, assume una rilevanza maggiore in virtù del particolare peso che la contrattazione integrativa riveste in questo comparto contrattuale.Infatti circa il 35 % dell’intera retribuzione spettante al dipendente degli Enti pubblici è rappresentata dal salario di produttività, che viene disciplinato, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, in sede di contrattazione decentrata.

Fra gli EPNE si annoverano Enti di grandi dimensioni quali l’INPS, che con una scelta operata senza confronto preventivo che rischia di essere una manovra speculativa e che la CISL ha duramente criticatoha recentemente accorpato Inpdap ed Enpals, l’INAIL, l’ACI, la Croce Rossa Italiana, ma anche enti quali l’AGEA, l’ENIT, l’ICE, gli Ordini e i Collegi professionali, un mondo di professionisti pubblici chiamati ad amministrare e regolare settori importantissimi per l’conomia ed il welfare del nostro paese.

ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI

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Il grado di incisività dell’intervento sulle scelte di programmazione e spesa dipende dalla preventiva conoscenza di un quadro consolidato del bilancio dello Stato e delle diverse Agenzie e quindi dall’impegno di tutti i delegati e iscritti CISL che per le loro competenze e mansioni vivono e conoscono meglio di ogni altro l’ amministrazione di appartenenza.

Attuare i piani di riorganizzazione previsti dall’art. 16 non è certo una impresa di poco conto poiché per scovare spese che esulano dalla stretta mission amministrativa bisogna non solo analizzare il rapporto tra spese di funzionamento, uscite per spese di beni e servizi e uscite per prestazioni istituzionali ma anche confrontare i diversi fondi del personale.

Ma è impresa necessaria per orientare, attraverso la contrattazione integrativa svolta dai nostri rappresentanti RSU, e responsabili aziendali le risultanti economie di gestione a vantaggio della valorizzazione interna delle professionalità.

Un sano “sfruttamento” delle potenzialità e professionalità, arricchite da mirati interventi formativi e da una mobilità “correttamente” gestita, produce la diminuzione delle clientelari consulenze esterne e un servizio di maggiore qualità reso alla cittadinanza.L’elezione delle RSU sarà allora il nostro nuovo punto di partenza, di una staffetta già iniziata dalla nostra Federazione.

MENO consulenze e PIU’ risorse per la contrattazione integrativa

La criticità dello scenario di finanza pubblica nel nostro Paese impone per scongiurare il rischio di default e riprendere a crescere, l’individuazione di nuove misure di rafforzamento dei risparmi della spesa pubblica.

MINISTERI - AGENZIE FISCALI - PCM

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Per poter sopravvivere al rigore dei tagli, disposti in principal modo dal piano di rientro regionale della spesa sanitaria, e mantenere un adeguato livello di assistenza dei servizi di “presa in carico” del paziente bisogna operare una revisione di strutture, servizi e processi.La salvaguardia del settore e la contestuale valorizzazione delle professionalità in ambito sanitario passano attraverso l’attuazione dell’art. 16 del d.l.98/2011. La corretta e puntuale individuazione di misure di riduzione degli sprechi e delle inefficienze in ogni singola azienda sanitaria è allora passo necessario per studiare dei piani

di riorganizzazione attraverso cui, non solo implementare la qualità dei servizi resi in ogni territorio, ma anche conseguire risparmi di gestione da destinare, nella misura del 50%, al finanziamento della contrattazione integrativa.L’analisi del bilancio delle Aziende Sanitarie, dove si annidano i rivoli della spesa improduttiva, richiede specifiche competenze in considerazione delle molteplici voci del conto economico e dello stato patrimoniale di cui è composto. Per tale ragione la CISL FP di Roma si sta avvalendo di esperti nel settore al fine di poterne apprezzare

i risultati economici-patrimoniali e per trarne indicazioni utili per la valutazione dei margini di efficientamento possibili.Il giorno 18 gennaio e il giorno 6 febbraio si sono svolti i primi incontri formativi per i Segretari Aziendali della CISL FP dedicati alla lettura dei bilanci delle Asl territoriali e delle Aziende Ospedaliere.

Gli incontri saranno ripetuti a conclusione dell’indagine conoscitiva dei bilanci, così da dotare gli RSU eletti nelle liste della CISL e i Segretari Aziendali di strumenti idonei a realizzare un disegno strategico di ammodernamento dell’amministrazione sanitaria che ponga il lavoratore al centro del cambiamento.

SANITA’

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RLS paladino del benessere sul luogo di lavoro

La cura del benessere sul lavoro è diventata, negli ultimi tempi, oggetto di grande interesse da parte del legislatore. Rispolverando una specifica direttiva del dipartimento funzione pubblica datata marzo 2004, che delineava “le misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni” (di fatto scarsamente attuata), ha imposto nuove norme e istituito comitati ad hoc affinchè lo “star bene sul lavoro” diventasse nuovo profilo di “dover essere” per tutte amministrazioni pubbliche.

La prima traccia di tale attenzione giuridica si può riscontrare nel nuovo T.U. sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro là dove si specifica che la salute individuale, garantita ad ogni lavoratore pubblico o privato, debba sostanziarsi in una compiuta condizione di benessere, fisico, mentale e sociale e non consistente solo in un’assenza di malattia o infermità.Da ultimo il cd. collegato lavoro del 2010 ha segnalato alle realtà

pubbliche l’importanza giuridica del benessere organizzativo istituendo i Comitati Unici di Garanzia (CUG) con il preciso compito di promuovere, valorizzare e garantire un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo.La connessione, per non dire la perfetta assonanza, del tema sicurezza lavoro-benessere organizzativo, inteso come la capacità dell’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico e psicologico dei lavoratori, è evidente.Il legislatore non fornisce però una definizione giuridica di benessere organizzativo, rimandando implicitamente sia a nozioni

tecniche derivanti da altre discipline (sociologia e psicologia del lavoro, tecniche di organizzazione…), sia alla libera attuazione nella pratica di ogni realtà spesso connotata da identità organizzative e contrattuali specifiche.Sul datore di lavoro pubblico, individuato

o nell’organo di vertice o nel dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ricade il principale obbligo in tema di salute e sicurezza. E’ tale soggetto che deve mettere in atto tutte le tutele prevenzionistiche e deve orientare l’organizzazione affinchè i rischi riscontrati nella fase di elaborazione del Documento di valutazione dei rischi siano eliminati o ridotti.La Valutazione dei rischi, compito non delegabile dal datore di

lavoro deve essere effettuata, avvalendosi del Responsabile dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP) e coinvolgendo il medico competente (ove nominato) e il Rappresentate dei lavoratori per la sicurezza (RLS), e deve ricomprendere tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato. Sempre più emerge con chiarezza che non può attuarsi una corretta gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro senza un’efficace e mirata attività di formazione.Attraverso le attività formative, che il datore di lavoro deve mettere in atto, bisogna realizzare un percorso di “creazione delle competenze” della persona, non fermandosi cosi all’adempimento di tipo formale prevalentemente diretto ad evitare l’applicazioni di sanzioni.Infatti, affinchè ogni lavoratore o meglio ogni persona che svolge - indipendentemente dalla tipologia contrattuale - un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di una pubblica amministrazione, possa attivamente e responsabilmente partecipare non solo alla gestione della quota di sicurezza spettante ma all’implementazione delle tutele prevenzionistiche nel proprio posto di lavoro, è necessario che gli sia assicurata una formazione sufficiente, adeguata e in costante aggiornamento.

* Segue nel prossimo numero

BENESSERE ORGANIZZATIVO / 1*

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www.twitter.com/cislfpromaNe sentiamo parlare ovunque, Twitter è un servizio che consente di lasciare messaggi non più lunghi di 140 caratteri tramite web, messenger o sms letto dalle persone che hanno scelto di seguire i tuoi aggiornamenti o “twits“. Una volta registrati gratuitamente su www.twitter.com potete già cominciare a lasciare i vostri twits dalla home page del sito.Pensate che i più recenti fatti di cronaca sono stati vissuti “in diretta” tramite i twits delle persone che si trovavano in quel momento sul luogo dell’evento. L’uso che si fa di twitter è insomma limitato solo dalla nostra volontà e fantasia, nella nostra pagina ad esempio troverete, in tempo reale, ogni nuova notizia pubblicata sui nostri siti!Per seguirci basta andare sulla nostra pagina e cliccate “segui” o cercare l’hashtag #cislfproma, per scriverci invece mandate direttamente i vostri twits a @cislfproma

La nostra presenza nella rete non finisce assolutamente qui, di seguito alcune fra le nostre ulteriori “dimore telematiche” realizzate integralmente con risorse umane interne alla nostra Federazione, seguite da una breve descrizione... per testimoniare, anche sul web, l’impegno ad essere sempre e sempre più vicini ai lavoratori!www.fproma.cisl.it/rsudedicato alla tornata elettorale del 5,6 e 7 marzowww.fproma.cisl.itsito ufficiale della federazione romanawww.fplazio.cisl.itsito ufficiale della federazione del Laziowww.fplazio.cisl.it/frosinonewww.fplazio.cisl.it/latinawww.fplazio.cisl.it/rietiwww.fplazio.cisl.it/viterbo pagine ufficiali delle fed. territoriali del Lazio www.fproma.cisl.it/servizi pagina servizi e convenzioni CISL FP Roma www.fproma.cisl.it/previdenza Consulenza previdenziale made in CISL FP Roma

NETWORKSSOCIALPUO’ UN SINDACATO NON ESSERE “SOCIAL”? Certamente no, non certamente la CISL FP di Roma e Lazio! E’ per questo che, oltre alla nostra presenza fisica continua ed assidua sui posti di lavoro, il nostro essere tra i lavoratori ha da tempo e con ottimi risultati, consolidato la sua presenza in quello che molti chiamano il “web abitato” o meglio ancora la “parte abitata della rete”.Il termine Social Web è utilizzato per descrivere l’insieme di piattaforme che consentono agli utenti di interagire e socializzare online attraverso tecnologie e strumenti quali i social media. La CISL FP di Roma e la CISL FP del Lazio, oltre ad aver realizzato in questi anni dei veri e propri “Portali” sindacali in cui sono raccolte le notizie sindacali, gli indirizzi ed i sempre più numerosi ed utili servizi all’iscritto, è sempre più presente con propri profili sui social networks!

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www.youtube.com/cislfplazioIl canale youtube “storico” della CISL FP, con circa 70.000 visualizzazioni complete dei propri video, è un canale di comunicazione completo ed immediato, per quando la circolare o il notiziario sindacale non bastano... Realizzato con lo stile schietto ed immediato di un sindacato che non ha alcuna paura a “metterci la faccia”, ospita nelle sue frequenti interviste e negli speciali monografici le opinioni dei nostri lavoratori, dei cittadini che usufruiscono dei nostri servizi, dei dirigenti sindacali, del Reggente della CISL FP di Roma e della CISL FP de Lazio e del nostro Segretario Generale Nazionale.

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