· 2011. 2. 3. · il festival “natura e musica” di sanremo ... - 1° convegno istituzionale...

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OPPORSI AL RAZZISMO, VI È UNA SOLA UMANITÀ Alfonso Navarra 1 UN AUGURIO ECOLOGICO LUNGO UN ANNO Fabrizio Bertini 5 RISPARMIO ENERGETICO NELLA FASCIA PREALPINA Mario Agostinelli 7 RACCOLTA DIFFERENZIATA T ucci Massimiliano 8 UN BOSCO PER KYOTO È GIUNTO AL SESTO ANNO Ennio La Malfa 10 L’AEROPORTO DI PALERMO: UNO SCALO A RISCHIO WIND-SHEAR? Francesco Lo Cascio 12 ACCORDO SUL CLIMA A CANCUN Lucia Capuzzi 17 IL FESTIVAL “NATURA E MUSICA” DI SANREMO Filippo Mariani 18 “QUATTRO CANI PER LA STRADA” Pasquale Casciello 20 NEWS DA ACCADEMIA KRONOS 21 GIOCANO A SCACCHI CON IL NUCLEARE Oscar Mancini 25 NO AL NUCLEARE, SÌ ALLE RINNOVABILI T ommaso Sodano e Mario Agostinelli 28 21.000 FIRME IN LOMBARDIA Mario Agostinelli e Alfonso Navarra 29 SÌ AL REFERENDUM SULL’ATOMO Alfiero Grandi 30 SPECIALE VOLONTARI - 1° CONVEGNO ISTITUZIONALE SUL VOLONTARIATO CITTÀ DI CRUCOLI TORRETTA - DISTACCAMENTI IN PROVINCIA DI CROTONE - I VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE A SAN CATALDO T ucci Massimiliano 31 LA “RETE DELLE DONNE SOPRAVVISSUTE ALLE ARMI DI MANIPUR” Maria G. Di Rienzo 37 FONDI EUROPEI PER LA RICERCA... ALLE ARMI Francesco V ignarca 41 IL DOVERE DI RICORDARE Laura T ussi 44 LA DIMENSIONE RISOLUTIVA DEI CONFLITTI L.T . 48 LO STRESS FA MALE ALL’ECONOMIA Antonio Zarra 50 LO “STRESSOMETRO” DA LAVORO Alfonso Navarra 53 IL MIRACOLO DI SAN JOSÈ AL.NA. 58 PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA a cura della Redazione 60 “OBIETTIVO SICUREZZA” PER SNAM RETE GAS a cura della Redazione 62 SICUREZZA LAVORO, UNO SPOT SBAGLIATO A.N. 64 SICUREZZA SUL LAVORO DIFESA AMBIENTE www .difesaambiente.info “Serit arbores quae alteri saeculo prosint” (Pianta gli alberi che giovino al secolo futuro) Questa rivista è stampata su carta riciclata all’80% ANNO VI - N. 1 GEN./FEB./MAR. 2011 Foto copertina: © stapati - Fotolia.com 8 17 53 31 25 UFFICIO ABBONAMENTI Tel. 080 4034039 - Fax 080 4967406 Abbonamenti Euro 176,00 compreso di spese spedizione otto numeri a periodicità trimestrale. Spazio pubblicitario da Euro 350,00 in su. Una copia Italia e paesi CEE Euro 20,00. Copia arretrata Euro 30,00. Gratuito per gli iscritti Organizzazione Europea VVF Volontari di Protezione e Difesa Civile fino ad esaurimento copie. Il corrispettivo per l'abbonamento a questo periodico è comprensivo dell'imposta assolta dall'Editore ai sensi e per gli effetti dei combinato disposto dell'art. 74 dei D.P.R. n. 633/72 e dei D.M. 28/12/1972 e suc- cessive modificazioni ed integrazioni. E' vietata la riproduzione anche parziale di articoli o servizi fotografici senza autor- izzazione dell'editore. L'editore declina ogni responsabilità per gli articoli dei testi pubblicati. Tutti possono collaborare e spedire materiale al direttore responsabile che è libero di pubblicare o respingere quanto pervenuto. Avvertiamo i nostri lettori che gli addetti alla diffusione non possono essere persone che fanno parte dei corpo dei Vigili dei Fuoco e dell'ispettorato dei lavoro, ed e escluso che possano qualificarsi come tali. Pertanto qualunque comportamento difforme e da ritenersi completamente estraneo alla volontà dell'editore e come tale va segnalato alla Direzione. Per motivi di organizzazione interna dei nostro sistema informatico è gradita una disdetta almeno 60 giorni prima della scadenza dei l'ab- bonamento. Ai sensi dell'art. 4 dei D.Lgs. n. 185/99 Le comunichiamo che la Concessionaria in intestazione alla ricevuta distribuisce in abbonamento la rivista edita dalla casa editrice Euroedizioni S.r.l., con pagamento in contrassegno. Salvo il diritto di recesso art. 64 e successive D.Lgs. n. 206/2005, da attuarsi con comu- nicazione all'indirizzo della Concessionaria, entro 10 gg. dal ricevimento. Nel rispetto del D.Lgs. n. 196/2003 i dati potranno essere cancellati in qualsiasi momento dietro semplice richiesta scritta. Editrice - EUROEDIZIONI Srl Sede Amministrativa - Redazione e Concessionaria pubblicità Viale Lombardia, 266 - 20047 Brugherio (MI) Tel. 039/28708 – Fax 039/2878547 Amministrazione mail: [email protected] Redazione mail: [email protected] Sede Legale Centro Polifunzionale C.da Pizunzo, 6/N/6 Zona G. - 70015 Noci (BA) Organo Ufficiale Organizzazione Europea Vigili del Fuoco Volontari Protezione e Difesa Civile Tel. 06/76900479 - Fax 06/97618467 www.vigilivolontari.it - mail: [email protected] Direttore Responsabile - Alfonso Navarra Direttore Editoriale - Elio Puoti Grafica e impaginazione - Giorgia Lotumolo - Euroedizioni Srl Hanno collaborato Alfonso Navarra, Fabrizio Bertini, Mario Agostinelli, Ennio La Malfa, Francesco Lo Cascio, Lucia Capuzzi, Filippo Mariani, Pasquale Casciello, Oscar Mancini, Tommaso Sodano, Alfiero Grandi, Tucci Massimiliano, Maria G. Di Rienzo, Francesco Vignarca, Laura Tussi, Antonio Zarra Ufficio Legale Internazionale Avv. Vincenzo Falcucci Tel. 06/76900479 www.falcucci-partners.com - mail: [email protected] Registrazione Tribunale di Milano - n. 440 del 03/07/2006 Impianti per la stampa e stampa Stampa Sud Spa - Mottola (TA) S O C C O R S O V E R D E KRONOS PRO PRO NATURA NATURA ORGANO UFFICIALE ORGANIZZAZIONE EUROPEA VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI PROTEZIONE E DIFESA CIVILE ENTE DI PROTEZIONE NATURA RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE CON LA COLLABORAZIONE DI

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OPPORSI AL RAZZISMO, VI È UNA SOLAUMANITÀAlfonso Navarra 1

UN AUGURIO ECOLOGICO LUNGO UN ANNOFabrizio Bertini 5

RISPARMIO ENERGETICO NELLA FASCIAPREALPINAMario Agostinelli 7

RACCOLTA DIFFERENZIATATucci Massimiliano 8

UN BOSCO PER KYOTO È GIUNTO AL SESTO ANNOEnnio La Malfa 10

L’AEROPORTO DI PALERMO: UNO SCALO A RISCHIO WIND-SHEAR?Francesco Lo Cascio 12

ACCORDO SUL CLIMA A CANCUNLucia Capuzzi 17

IL FESTIVAL “NATURA E MUSICA” DI SANREMOFilippo Mariani 18

“QUATTRO CANI PER LA STRADA”Pasquale Casciello 20

NEWS DA ACCADEMIA KRONOS 21

GIOCANO A SCACCHI CON IL NUCLEAREOscar Mancini 25

NO AL NUCLEARE, SÌ ALLE RINNOVABILITommaso Sodano e Mario Agostinelli 28

21.000 FIRME IN LOMBARDIAMario Agostinelli e Alfonso Navarra 29

SÌ AL REFERENDUM SULL’ATOMOAlfiero Grandi 30

SPECIALE VOLONTARI- 1° CONVEGNO ISTITUZIONALE SUL VOLONTARIATOCITTÀ DI CRUCOLI TORRETTA- DISTACCAMENTI IN PROVINCIA DI CROTONE- I VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE A SAN CATALDOTucci Massimiliano 31

LA “RETE DELLE DONNE SOPRAVVISSUTEALLE ARMI DI MANIPUR”Maria G. Di Rienzo 37

FONDI EUROPEI PER LA RICERCA... ALLE ARMIFrancesco Vignarca 41

IL DOVERE DI RICORDARELaura Tussi 44

LA DIMENSIONE RISOLUTIVA DEI CONFLITTIL.T. 48

LO STRESS FA MALE ALL’ECONOMIAAntonio Zarra 50

LO “STRESSOMETRO” DA LAVOROAlfonso Navarra 53

IL MIRACOLO DI SAN JOSÈAL.NA. 58

PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLAa cura della Redazione 60

“OBIETTIVO SICUREZZA” PER SNAM RETE GASa cura della Redazione 62

SICUREZZA LAVORO, UNO SPOT SBAGLIATOA.N. 64

S I C U R E Z Z A S U L L A V O R OD I F E S A A M B I E N T E

www.difesaambiente.info

“Serit arbores quae alteri saeculo prosint”(Pianta gli alberi che giovino al secolo futuro)

Questa rivista è stampata su carta riciclata all’80%

ANNO VI - N. 1 GEN./FEB./MAR. 2011Foto copertina: © stapati - Fotolia.com

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UFFICIO ABBONAMENTI Tel. 080 4034039 - Fax 080 4967406

AbbonamentiEuro 176,00 compreso di spese spedizione otto numeri a periodicitàtrimestrale. Spazio pubblicitario da Euro 350,00 in su.

Una copia Italia e paesi CEE Euro 20,00. Copia arretrata Euro 30,00.Gratuito per gli iscritti Organizzazione Europea VVF Volontari diProtezione e Difesa Civile fino ad esaurimento copie.Il corrispettivo per l'abbonamento a questo periodico è comprensivodell'imposta assolta dall'Editore ai sensi e per gli effetti dei combinatodisposto dell'art. 74 dei D.P.R. n. 633/72 e dei D.M. 28/12/1972 e suc-cessive modificazioni ed integrazioni.

E' vietata la riproduzione anche parziale di articoli o servizi fotografici senza autor-izzazione dell'editore. L'editore declina ogni responsabilità per gli articoli dei testipubblicati. Tutti possono collaborare e spedire materiale al direttore responsabileche è libero di pubblicare o respingere quanto pervenuto.Avvertiamo i nostri lettori che gli addetti alla diffusione non possono essere personeche fanno parte dei corpo dei Vigili dei Fuoco e dell'ispettorato dei lavoro, ed eescluso che possano qualificarsi come tali. Pertanto qualunque comportamentodifforme e da ritenersi completamente estraneo alla volontà dell'editore e come taleva segnalato alla Direzione. Per motivi di organizzazione interna dei nostro sistemainformatico è gradita una disdetta almeno 60 giorni prima della scadenza dei l'ab-bonamento. Ai sensi dell'art. 4 dei D.Lgs. n. 185/99 Le comunichiamo che laConcessionaria in intestazione alla ricevuta distribuisce in abbonamento la rivistaedita dalla casa editrice Euroedizioni S.r.l., con pagamento in contrassegno. Salvoil diritto di recesso art. 64 e successive D.Lgs. n. 206/2005, da attuarsi con comu-nicazione all'indirizzo della Concessionaria, entro 10 gg. dal ricevimento.

Nel rispetto del D.Lgs. n. 196/2003 i dati potranno essere cancellati in qualsiasimomento dietro semplice richiesta scritta.

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Direttore Editoriale - Elio Puoti

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Hanno collaboratoAlfonso Navarra, Fabrizio Bertini, Mario Agostinelli, Ennio La Malfa,Francesco Lo Cascio, Lucia Capuzzi, Filippo Mariani, Pasquale Casciello,Oscar Mancini, Tommaso Sodano, Alfiero Grandi, Tucci Massimiliano,Maria G. Di Rienzo, Francesco Vignarca, Laura Tussi, Antonio Zarra

Ufficio Legale InternazionaleAvv. Vincenzo FalcucciTel. 06/76900479www.falcucci-partners.com - mail: [email protected]

Registrazione Tribunale di Milano - n. 440 del 03/07/2006

Impianti per la stampa e stampaStampa Sud Spa - Mottola (TA)

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ORGANIZZAZIONE EUROPEA

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VOLONTARI PROTEZIONE

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politici, dei comunisti, degli zingari, degliasociali, degli omosessuali, dei malati dimente, degli ebrei, colpevoli solo di esisterein quanto tali, perché portatori di una diversi-tà, rispetto ai diabolici schemi omologanti, diannientamento delle differenze, imposti dalsistema nazifascista.Insegnare Auschwitz, significa trasmettereconsapevolezza alle giovani generazioni diquelle mostruosità che l'homo faber ha per-petrato, guidato da un potere diabolico, per-ché sappiamo che determinate situazionipossono ripetersi, forse non identiche, macon esiti altrettanto devastanti, e per questo ilsistema formativo, le comunità educanti,devono indurre i giovani a riflettere sul temadelle minoranze, sulla pericolosità delleestremizzazioni, mettendo a contatto tutte legenerazioni con i testimoni e avviando unprocesso di trasmissione della memoria stori-ca che abbia come base un insegnamentoetico e civile e responsabile.La scuola italiana si basa su un impiantoorganizzativo e didattico che risale ancoraalla riforma Gentile. Alcune innovazioni cominciarono a profilarsidagli anni ‘60 con l'emanazione di nuovi pro-grammi scolastici, ma la situazione non èmutata sostanzialmente, neppure dopo latransizione verso la democrazia e le lotte dirivendicazione studentesche per una scuoladiversa, che scoppiarono in Italia e in tutto ilmondo. La didattica della storia, al contrario di altrediscipline, non ha goduto dell'attenzione edel favore del ministero della pubblica istru-zione nel corso del tempo: le tematiche del-l'antifascismo, della resistenza e della costi-tuzione sono rimaste ignorate. Molti docenti ritengono che trattare di questitemi significhi fare politica, dedicando a que-sti argomenti, ambiti molto marginali. Nell'insegnamento della resistenza ai giova-ni, risulta necessario evitare un approccioagiografico e celebrativo, ma occorre inveceagevolare uno studio ed un'analisi critici, atti-vando predisposizioni mentali analitiche,aperte e critiche. Troppo spesso i libri di testo trattano la storiadella resistenza in maniera approssimativa efrettolosa, dove il processo storico si rivela inuna successione di eventi, avvenimenti,

guerre e paci, trattati, istituzioni e personag-gi, in una concezione storica che a livelloapprenditivo richiede soprattutto uno sforzomnemonico, dove i canali tra storia e forma-zione civile sono esclusi. I giovani che negli anni ‘60 si sono ribellatialla scuola autoritaria, reagiscono con stupo-re alla chiusura didattica, trasmissiva e dialo-gica, di testimonianza, di alcuni docenti chepure avevano partecipato agli eventi dellaresistenza. Per questi motivi è necessario riprendere ildialogo con le giovani generazioni, cercandodi ricomporre i tasselli della memoria storicache rischia di essere trascurata e dimentica-ta, a causa di un apporto scolastico impreci-so e lacunoso.Da un'indagine riguardante i bisogni formati-vi degli insegnanti di storia, compiuta dalProvveditorato agli studi di Milano nel 1997,emerge che la maggioranza degli insegnantiutilizza come strumento fondamentale lalezione frontale e il libro di testo e, inoltre, gli

memoria

Il dovere di ricordare

“Il dovere di ricordare. Riflessioni sullaShoah” è il DVD ideato e narrato da MoniOvadia e curato da Elisa Savi, con la par-

tecipazione di numerose personalità delmondo della cultura e dello spettacolo, tra cuiAntonio Albanese, Nicoletta Braschi, LorenzoCherubini, Luciano Ligabue, LucianaLittizzetto, Shel Shapiro, per affrontare il temadella Shoah, ricostruendo, in chiave narrativae documentaristica, il clima culturale e socia-le da cui si è sviluppato lo sterminio, alimen-

tato da atteggiamenti collettivi, come il razzi-smo e le discriminazioni che esistono e si raf-forzano ancora nelle società attuali. “Il dovere di ricordare. Riflessioni sullaShoah”, prodotto da G. B. Palumbo editore, èallegato all'opera “Di fronte alla storia”,manuale di storia per la scuola secondaria disecondo grado, perché la giornata dellamemoria, dedicata alla rievocazione criticadell'Olocausto, non si riduca ad un ritualecelebrativo e vacuo, ma riesca a reagire atutte le forme di revisionismo e negazionismo,in quanto oltre ad essere un dovere verso ilpassato, la memoria della Shoah deve sorve-gliare i rischi presenti nelle nostre società.Il totalitarismo nazifascista ha imposto lavolontà di annientamento degli oppositori

di Laura Tussi

Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebra il “Mai più Auschwitz”

LA DIDATTICA DELL’OLOCAUSTO E IL GIORNO DELLA MEMORIA

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Berlinguer, cresce l'interesse per l'Olocaustoe la storia resistenziale. In questo contesto, le singole istituzioni sco-lastiche promossero studi e ricerche inerentila promulgazione delle leggi razziali del 1938e riguardanti l'espulsione di insegnanti e stu-denti di origine ebraica da ogni ordine discuola.

Queste ricerche si basano sull'analisi didocumenti d'archivio, conservati nelle scuolestesse e aprono una stagione di rilancio delletematiche riguardanti la resistenza e ladeportazione per ragioni politiche e razziali. Le ricerche, basate sull’analisi delle docu-mentazioni degli archivi scolastici, hannoriscontrato notevole successo, contribuendoa suscitare un ampio e articolato dibattito sto-riografico. A partire dal 1998, il Ministero della PubblicaIstruzione, ha promosso, a livello nazionale, ilprogetto “I giovani, il Novecento e laMemoria” e in tutto il territorio nazionale, inse-gnanti e studenti hanno iniziato un lavoro dinotevoli dimensioni, raccogliendo gli esiti deiloro progetti in testi e dattiloscritti, con il sup-porto di varie agenzie educative presenti nel-l’ambito territoriale come il CDEC, l’ANED el’INSMLI.I percorsi elaborati si sviluppavano attraversol'incontro con i testimoni delle deportazioni edei Lager.

In questo contesto di attenzione sull'insegna-mento della Shoah, nasce la Task force forinternational cooperation on holocaust edu-cation, remembrance and research, un orga-nismo internazionale costituito nel 1998, fina-lizzato ad istituire progetti di educazioneall'Olocausto e alla memoria, anche nei paesidell'Est, che dopo il crollo delle ideologie, si

trovano impegnati in un diffici-le processo di ricostruzionedella storia. La Task Force si prefiggecome obiettivi principali la for-mazione degli insegnanti sultema dell'Olocausto, la tradu-zione di testi scolastici ineren-ti tali tematiche, e il recupero ela conservazione dei luoghidella memoria. La Task Force ha presenziatoa livello internazionale alforum sull'Olocausto che si ètenuto a Stoccolma nel 2000,a cui hanno partecipato capidi governo e delegazioni datutto il mondo, che hanno sot-toscritto la dichiarazione diStoccolma, tramite cui tutti isingoli paesi si sono impegna-

ti a promuovere ed implementare l'educazio-ne all'Olocausto, istituendo in ogni paese ungiorno della memoria, per preservare e man-tenere la memoria della Shoah e promuoverel'apertura di tutti gli archivi storici. In base a questi impegni, in Italia, è stato isti-tuito, con una legge del 2000, il giorno dellamemoria, il 27 gennaio. •

memoria

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avvenimenti della storia contemporanea ven-gono trattati in modo limitato, compresol'Olocausto. Con il decreto Berlinguer, questa situazionecambia radicalmente. Il decreto Berlinguer prevede lo studio del‘900 durante l'ultimo anno di ogni segmentodi scuola, ponendo le basi della didatticadella storia e innescando una serie di rifles-sioni da parte di storici, docenti, associazioniprofessionali, anche attraverso gli istituti sto-rici della resistenza che hanno avuto un ruolosignificativo nel promuovere tali cambiamen-ti, con la ricerca di percorsi più significativinell'ambito della storia del ‘900, che per lasua grande ricchezza ecomplessità si offre auna pluralità di interpre-tazioni e tematizzazionied è stata oggetto di unampio e variegato dibat-tito che ha coinvoltoinsegnanti, associazioniprofessionali e discipli-nari e riviste specializza-te. Nel corso degli anni ‘70,nelle scuole medie, gliinsegnanti trattavano espiegavano tematichecollegate alla deporta-zione e allo sterminiodegli ebrei, con la letturadi testi canonici come “Ildiario di Anna Frank”,“Se questo è un uomo” e“La tregua” di Primo Levie collane di volumetti per la scuola media,dove sono commentate molte opere di scrit-tori del ‘900. Tali collane di testi hanno avuto una grandediffusione che ha permesso alle tematichestoriche di entrare nella scuola. Nel 1975, con la celebrazione del trentenna-le della resistenza, molti insegnanti trattaronoin classe degli aspetti più cruenti della storiadel ‘900 come l'Olocausto.Lo sceneggiato televisivo dal titoloOlocausto, di produzione americana, raccon-ta la storia di due famiglie tedesche, unaebraica che subisce le persecuzioni, mentrel'altra si nazifica.

Questo sceneggiato propone tutte le tappedello sterminio ebraico in Europa, suscitandoun ampio dibattito che ha attribuito nuovoimpulso alla ricerca storica. La Regione Piemonte, in collaborazione conl’Aned e il comitato regionale, hanno condot-to esperienze durante gli anni ’80 e ‘90, volteall'affermazione dei valori della resistenza edei principi sanciti dalla carta costituzionalerepubblicana e democratica, promuovendovisite di studio nei campi nazisti per le scuo-le superiori e proponendo tematiche sullemanovre concentrazionarie e sulla deporta-zione per motivi politici e razziali. Con il decreto 681, conosciuto come decreto

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bibliografia“Il dovere di ricordare. Riflessioni sulla Shoah” DVD ideato e narrato da Moni Ovadia e curato da Elisa Savi,con la partecipazione di Antonio Albanese, Nicoletta Braschi,Lorenzo Cherubini, Luciano Ligabue, Luciana Littizzetto, ShelShapiro, Palumbo Editore 2009.

Chiappano A., Minazzi F., Il presente ha un cuore antico. Attidel Seminario residenziale per insegnanti, Quaderno 1, MIUR2002 .

Nell'insegnamento dellaresistenza ai giovani, risulta

necessario evitare unapproccio agiografico ecelebrativo, ma occorre

invece agevolare uno studioed un'analisi critici, attivan-do predisposizioni mentali

analitiche, aperte e critiche.

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to di indurre cambiamenti nell'altro si ponesul piano dei rapporti di forza.L’assertività, ossia la capacità di far valere leproprie ragioni senza far violenza all'altro, èuna competenza relazionale da costruireall'interno della pratica non violenta, che libe-ra l'energia costruttiva dell'aggressività beni-gna o assertività, trasformandola in forzainteriore e utilizzandola come motore per ilcambiamento. La forza interiore si sviluppa per elaborare lacollera e trasformarla in forza emotiva controla passività, l'indifferenza, l'anestetizzazionedei sentimenti, atteggiamenti presenti in molticomportamenti violenti come il bullismo, fina-lizzando, invece, i comportamenti verso lacapacità di compassione. L'educazione emotiva consiste nella forma-zione alla trasformazione non violenta deiconflitti e significa sapere attribuire unoscopo positivo alla vita, liberando le emozio-ni compassionevoli, invece di utilizzare quel-le violente. Trasformare i conflitti in modo non violentosignifica assumere un modello relazionaleintegrativo e trasformativo, evitando una tipo-logia di relazione a carattere assimilativo edistruttivo, come Danilo Dolci sosteneva nelreciproco adattamento creativo, ossia in unamodalità relazionale e non violenta, orientataalla crescita e all'equilibrio dei sistemi umanie naturali, per un futuro sostenibile e caratte-rizzato dalla pace. Un conflitto per essere sostenibile deve ridur-re e contenere le dinamiche violente, faremergere le opinioni delle parti e le verità diogni posizione, ponendole in dialogo e indivi-duando gli scopi, gli obiettivi e i fini sovraor-dinati che le parti hanno interesse a condivi-dere, per innescare processi di cooperazionenel conflitto, evitando la contrapposizione. Il conflitto deve essere affrontato nel favorirel'evoluzione di dinamiche comunicative diempatia, creatività, ascolto e decentramento,in grado di evidenziare i bisogni e gli interes-si impliciti nelle situazioni locali e globali.Nelle problematiche sociali e ambientali com-plesse e controverse si prospetta spessoignoranza inconsapevole per la mancanza dicapacità riflessiva, di un sistema di valori nonportato a livello cosciente. Utilizzare beni e servizi naturali in modalità

sempre più intrusive e rapide pone di fronteall'evidenza che il nostro pianeta è finito epertanto è limitata la sua possibilità di soddi-sfare le richieste dell'umanità, comportandoconflitti tra gruppi sociali. Le risorse naturali e minerarie vengono utiliz-zate da parte delle comunità umane, creandoimpatto ambientale sugli ecosistemi, ponen-do in evidenza la gravità della situazione e lanecessità di una profonda trasformazionedelle relazioni tra l'umanità e il pianeta Terra,dove è necessario cogliere la relazione checollega le diverse forme di dominio dell'uomosulla natura con i mutamenti sociali, econo-mici, culturali e politici nel tessuto sociale. Attualmente educare alla pace e alla non vio-lenza significa prendere coscienza dellacostitutiva fragilità degli esseri umani, dellaloro interdipendenza reciproca e della dipen-denza di tutti dalla natura che accoglie esostiene la presenza delle comunità umanesulla Terra, capaci di convivere con se stes-se, con gli altri esseri e con l'ambiente natu-rale.

Nelle situazioni in cui si sviluppano paure eatteggiamenti discriminatori, con forti dispari-tà e ingiustizie che originano sofferenza e ali-mentano rancore, come in tutte le situazioniconflittuali, è indispensabile confrontarsi conle basi emotive profonde che irrigidiscono leposizioni e ostacolano le trasformazioni, mache possono diventare una risorsa nel rispet-to delle diversità e dell'armonia, come risulta-to della valorizzazione delle pluralità, nelcompito difficile della progettazione di unatransizione per uscire dall'attuale sistema dieconomia insostenibile, al fine di avviare l'u-manità verso un'economia non violenta,equa, solidale e sostenibile per tutti gli esse-ri viventi, dove ciascuno deve porsi comepropositore di cambiamento nel mondo. •

riflessioni

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La dimensione risolutiva dei conflitti

PER UN FUTURO SOSTENIBILE E NONVIOLENTO

Iconflitti collettivi presentano unaimportante componente ambien-tale, in cui dietro le posizioni

contrapposte si inserisce unacompetizione per la proprietà el'uso di risorse naturali che scar-seggiano, come la disponibilità dicombustibili fossili e l'utilizzo delleterre coltivabili. La trasformazione costruttiva deiconflitti è il fondamento dell'attivi-smo non violento, che è forse laconquista più rilevante nella cultu-ra politica del ‘900. Uno dei principi cardine della non-violenza, come scienza dei conflit-ti, è che la verità si ricerca nel dia-logo, nell'apertura all'ascolto e alconfronto, per ampliare il proprio orizzontenella capacità di decentramento, assumendoil punto di vista dell'altro e di empatia, condi-videndo, a livello cognitivo ed emotivo, la

prospettiva e il sentimento dell'altro, nell'am-bito di buone competenze comunicative,affinché le diverse visioni e percezioni dellarealtà possano essere messe in relazione e indialogo, in un rapporto di rispetto, equivalen-za e reciprocità, tramite la relazione empati-ca, come strumento per vincere il sospetto, lapaura, l'aggressività, bloccando la violenza ei processi di disumanizzazione. Il conflitto èun sistema interattivo, dove il comportamen-to delle parti e degli attori si influenza vicen-devolmente.La pratica della nonviolenza non proietta lacolpa verso l'esterno, in un chiaro meccani-smo di colpevolizzazione e dislocazionedelle responsabilità nell’ambito del conflitto,

ma suggerisce un orientamento verso l'inter-no. Infatti l'unica modalità di poter influire sulcomportamento altrui è agire sulle proprie epersonali azioni, dove ogni tentativo più diret-

di L.T.

Il 27 gennaio è il “Giornodella Memoria” per lo sterminio nazista degli

ebrei; il 30 gennaio 1948 è la data dell’uccisione

di Gandhi da parte di unfondamentalista indusista.

Le due scadenze ci invitanoa riflettere sulla speranza di un mondo nonviolento.

L'educazione emotiva consiste nellaformazione alla trasformazione non

violenta dei conflitti e significa sapereattribuire uno scopo positivo alla vita...

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