La Torretta anno 2013 n1 marzo

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www.comune.roncobriantino.mb.it La Torretta marzo 2013 NOTIZIARIO COMUNALE di RONCO BRIANTINO La solidarietà che abbatte muri e frontiere CONTRO CRISI E SFIDUCIA La solidarietà che abbatte muri e frontiere La dedizione dei volontari del Patronato Rosa d’Argento: l’impegno per gli ospiti del CDI Il messaggio degli alunni a Mauthausen Il museo dei Combattenti e Reduci La dedizione dei volontari del Patronato Rosa d’Argento: l’impegno per gli ospiti del CDI Il messaggio degli alunni a Mauthausen Il museo dei Combattenti e Reduci

Transcript of La Torretta anno 2013 n1 marzo

www.comune.roncobriantino.mb.it

La Torrettamarzo 2013 � NOTIZIARIO COMUNALE di RONCO BRIANTINO

La solidarietàche abbattemuri e frontiere

CONTRO CRISI E SFIDUCIA

La solidarietàche abbattemuri e frontiere

La dedizione dei volontari

del Patronato

Rosa d’Argento:l’impegno per

gli ospiti del CDI

Il messaggiodegli alunni

a Mauthausen

Il museodei Combattenti

e Reduci

La dedizione dei volontari

del Patronato

Rosa d’Argento:l’impegno per

gli ospiti del CDI

Il messaggiodegli alunni

a Mauthausen

Il museodei Combattenti

e Reduci

EDITORIALEContro il muro dell’indifferenza..................................................... 3

SERVIZI & OPPORTUNITÀAmministratore di sostegnoContributi e agevolazioni................................................ 4-5

L’INTERVISTAVolontari al Patronatoall’insegna della solidarietà..................................................... 6

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVAPatto di stabilitàuna garanzia o un capestro?................................................... 10

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVACertificazione energetica,ecco che cosa occorre sapere...................................................12

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVASportello Lavoro, i dati del 2012:51 iscritti, richieste per l’estero.................................................. 15

La Torretta � marzo 20132

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVAAssistenza e clima di famiglia:ecco il Centro Diurno Integrato...................................................16

AZIENDE& COMMERCIOLa scommessa di tre giovani:a Ronco un Centro fisioterapico.................................................. 19

DAI GRUPPI POLITICIRiorganizzazione delle Province:opportunità o penalizzazione?.................................................. 16

STORIA LOCALEQuel che rimanedei casott di una volta.................................................. 24

LA FINESTRA DEI BAMBINILa virtù della memoria:lezione a Mauthausen.................................................. 26

DALLE ASSOCIAZIONIUn museo per ricordarecombattenti e reduci.................................................. 28

PAGINE UTILIL’apertura degli uffici comunali.................................................. 32

La Torrettaperiodico

dell’Amministrazione Comunale di Ronco Briantino

Anno 9 - numero 1 - marzo 2013

[email protected]

Direttore responsabileGiuseppe Brivio

RedattoriAdolfo Agazzi, Federico Berruti,

Susanna Bonalumi, Emanuele Brambilla,Gianni Bresciani, Sergio Magni,Sergio Spirito, Maurizio Stucchi

Consulenza storicaLuciano Cantù

StampaTipolitografia C.M. - Ronco Briantino

Autorizzazione Tribunale di Monza n° 728 dell’8 marzo 2005

SOMMARIO

L’Amministrazione

Comunale

e la redazione de

La Torrettaaugurano

a tutti i lettori

una serena Pasqua

Contro il muro dell’indifferenzaL’EDITORIALE

La Torretta � marz0 2013 3

ENTRE STIAMO ANDANDO instampa, la situazionepolitica generale delnostro Paese non è anco-

ra in alcun modo definita: le elezioniche si sono appena svolte non hannoconsentito un risultato chiaro, ragionper cui la formazione del Governo è inalto mare e non si sa bene quali saran-no i possibili sviluppi. Tutto ciò hanaturalmente dei risvolti anche perquanto riguarda gli enti locali, alleprese con la definizione di bilancisempre più difficili da far quadrare.

Il permanere di uno stallo a livellogovernativo genera incertezza e sfi-ducia, l’esatto contrario di cui avrem-mo bisogno per risalire la china.Anche il Sindaco di Ronco, FrancescoColombo, nell’editoriale del prece-dente numero de La Torretta, sottoli-neava l’esigenza di una “riscritturadelle norme che riguardano lagestione dei Comuni: IMU, Patto distabilità, Spending review”, oltre adevidenziare l’impossibilità a far parti-re in tempi brevi la gestione associatadelle Funzioni fondamentali deiComuni con popolazione sotto i5.000 abitanti.

Su questo tema, in particolare,abbiamo voluto sentire le opinioni deigruppi consigliari di Ronco, dalmomento che esistono evidenti ragio-ni di economia di scala a sostegno del-la manovra governativa, ma dall’altronon mancano perplessità sull’attua-zione pratica del provvedimento.

Risulta, pertanto, interessante con-frontare le diverse opinioni in propo-sito, anche in attesa dei prossimi dibat-titi che si svilupperanno in funzionedelle amministrative del prossimoanno. Sembra un traguardo lontano,ma occorrerà prepararsi per tempo,cittadini e formazioni politiche.

Per parte nostra, come redazionede La Torretta, pensiamo di fornireun valido contributo già a partire dalprossimo numero dando la parola,sotto forma di intervista, ai capigrup-po presenti in Consiglio Comunale.Sarà un modo concreto per le stesseformazioni politiche per fare unbilancio di questi anni di amministra-zione, illustrare le strategie messe inatto e dare prospettive ai cittadini-elettori.

Cittadini-elettori che avrannomodo di valutare, a loro volta, lerisposte fornite dai vari capigruppoalle sollecitazioni che noi sottoporre-mo per vostro conto, con l’intento diessere il più possibile attenti ai temi diinteresse per la cittadinanza.

D’altra parte, se un messaggio èarrivato chiaro dalle scorse elezioni alivello nazionale, per fare un rimandoall’attualità, è stata la voglia di rinno-vamento, di partecipazione, di desi-derio di “contare”.

Prendendo spunto da questo,sarebbe compito degli stessi cittadiniinformarsi, chiedersi fino a che puntosono stati realizzati i programmiamministrativi, documentarsi sulledecisioni assunte a livello di Giunta edi Consiglio.

Forse da questo punto di vista,cogliendo qualche frase qua e là diamministratori di diverso orienta-mento politico, nel corso del quin-

quennio non si ha la sensazione diessere “sotto osservazione”. Puòessere, in senso benevolo, un atteg-giamento di fiducia nei confronti deipropri rappresentanti o piuttosto, insenso malevolo, un disinteressegenerale nei confronti della politica,salvo essere interessati direttamenteda qualche misura, il che fa scattareimmediatamente le proprie posizionidi difesa.

Sia quel che sia, cercheremo diessere la vostra voce nel tavolo di con-fronto con i capigruppo consigliari.

* * * * *

Un filo rosso lega una serie di argo-menti del presente numero, apparen-temente slegati tra di loro, ma tutticollegati da un comune sentire. � Ci piace evidenziare il risalto dato alservizio del patronato locale: dopoanni di dedizione di energie nascostea favore della popolazione ronchese èsembrato giusto dedicare l’intervista“istituzionale” ai volontari Umberto eMaria Rosa, validi prosecutori dellavoro del compianto Alfredo. � Accanto, il viaggio a Mauthausendei nostri ragazzi di terza media:un’esperienza che li ha segnati den-tro, come ci raccontano le loro inse-gnanti, lasciandoci un monito:“Ricordare è abbattere il muro del-l’indifferenza”. � Lo stesso monito riecheggia nelbreve articolo dedicato all’Associa-zione Nazionale Combattenti e Redu-ci, i cui associati sono nel frattempodeceduti, ma il cui ricordo resta vivonel piccolo museo allestito presso lasede municipale.

Andiamo a visitarlo in occasionedel prossimo 25 aprile! Sarà un modoper sentirci uniti negli ideali di pace efratellanza universale.

M Dall’incertezzaper lo stallo che segnail momento politico,al filo rosso che legamolti argomentidi questo notiziario

SERVIZI & OPPORTUNITÀ

La Torretta � marzo 20134

Come utilizzareil Sistemadei “Buoni Lavoro” I BUONI LAVORO rappresentano un

sistema di pagamento che i datori dilavoro (committenti) possono utiliz-zare per remunerare prestazioni dilavoro accessorio, cioè quelle svolte aldi fuori di un normale contratto dilavoro in modo discontinuo e saltua-rio. Il compenso è esente da ogniimposizione fiscale e non incide sullostato di disoccupato o inoccupato. Èinoltre cumulabile con i trattamentipensionistici, secondo la normativavigente ed è riconosciuto ai fini pen-sionistici.

I buoni hanno un valore di 10 eurociascuno (il valore netto a favore delprestatore è di 7,50 euro). I commit-tentipossono essere famiglie, privati,aziende, imprese familiari, imprendi-tori agricoli, enti senza fini di lucro,committenti pubblici ed Enti locali.

I settori di lavoropossono esserequello agricolo, il turismo, commer-cio e servizi, il lavoro domestico, lavo-ri di giardinaggio, pulizia e manuten-zione di edifici, strade, parchi e monu-menti, manifestazioni, consegna portaa porta e vendita ambulante di stampaquotidiana e periodica, insegnamentoprivato e supplementare, attività svoltein maneggi e scuderie. I prestatoripossono essere studenti, pensionati,disoccupati, cassintegrati o stranieri.

I buoni si acquistano nelle sediINPS territoriali; dai tabaccai che ade-riscono alla convenzione INPS - FIT,riconoscibili tramite apposite vetrofa-nie; accedendo al sito www.inps.it;presso le Banche Popolari abilitate egli Uffici Postali.

Prima dell'inizio della prestazionedi lavoro il committente deve comuni-care il proprio codice fiscale, tipolo-gia di committente, tipologia di attivi-tà, i dati del prestatore (nome, cogno-me, codice fiscale), il luogo di lavoro,

Il progetto “Fianco a Fianco” nascee vive sul territorio della provincia diMonza e Brianza con l’intento di pro-muovere e sostenere la figura del-l'Amministratore di Sostegno e contri-buire alla creazione di un sistema diprotezione giuridica rivoluzionatodalla legge 6/2004. Ben 15 organizza-zioni di volontariato hanno aderitoalla rete che si è costituita e insiemealle istituzioni lavorano per persegui-re gli obiettivi del progetto.

In particolare i volontari del pro-getto “Fianco a Fianco” collaboranocon i Comuni, il Tribunale e l’Ordinedegli Avvocati per l’apertura deglisportelli di prossimità, dove i cittadinisono accompagnati nel percorso e nel-la gestione degli istituti della prote-

zione giuridica, e in particolare del-l’Amministrazione di Sostegno.

I volontari che prestano assistenzaai cittadini pongono la massima atten-zione ai problemi esposti, consiglian-do il percorso più idoneo alla soluzio-ne degli stessi. Tra le loro competenzec’è il supporto per la compilazione del-le istanze e la cura dell’iter presso il tri-bunale di Monza. Presso gli sportelli èpossibile usufruire di avvocati volon-tari per casi complessi, sempre ineren-ti gli istituti di protezione giuridica.

I cittadini di Ronco possono rivol-gersi allo sportello di Vimercate, inPiazza Unità d’Italia, presso SpazioCittà del Comune di Vimercate, il mar-tedì dalle 14 alle 17 e il giovedì dalle16 alle 19. Telefono: 340 8576273.

AMMINISTRATOREDI SOSTEGNO

la data d’inizio e fine della prestazionetelefonando al Contact Center INPS-INAIL al numero 803164, collegan-dosi al sito www.inps.it alla paginaLavoro Occasionale o andando in unasede INPS.Per informazioni: www.inps.it.

Rete Volontaria:sport e disabilità,ecco le iniziative RETE VOLONTARIA È UN PROGETTO della

Cooperativa sociale AERIS che si occu-pa di tempo libero e persone con di-sabilità, in collaborazione con diverserealtà sociali presenti sul territorio.L’obiettivo è innalzare la qualità dellavita delle persone con disabilità psichi-ca o fisica, in un’ottica di promozionedi pari opportunità anche nella gestio-ne del tempo libero. Per il raggiungi-mento di questo obiettivo sono coin-volte una cinquantina di persone delvimercatese: volontari e persone condisabilità. Le attività proposte e realiz-zate si basano sui desideri e sulle pas-sioni dei partecipanti: uscite sul terri-torio, concerti, partecipazione a mani-festazioni sportive, feste…

Fra le iniziative, una squadra di cal-

cio (allenamenti ogni martedì al cam-po sportivo della polisportiva Ausoniadi Oreno), un laboratorio di danza euscite sul territorio nel corso di tuttol’anno.

La primavera del 2013 sarà caratte-rizzata dalla rassegna “Si può…fare!”, che prevede tre eventi. Il temasarà lo sport, in particolare nel suoaspetto di integrazione. Gli appunta-menti si svolgeranno a il 6 aprile (“Sipuò... raccontare sport!”)con letturee riflessioni alla Biblioteca di Vimerca-te; il 10 maggio (“Si può... proporresport!”), con la serata pubblica nellasala consiliare di Agrate sul tema diesperienze di sport integrato e il 26maggio (“Si può... fare sport edemozionarsi!”) con un pomeriggiosportivo alla Società PolisportivaAusonia di Oreno, a cui seguirannouno spettacolo teatrale realizzato dautenti e operatori di quattro Cdd dellazona (Cornate, Vimercate, UsmateVelate, Trezzo) e la proiezione del cor-tometraggio realizzato dal Cdd diUsmate Velate per il “Festival del Cine-ma Nuovo” di Gorgonzola dal titolo“La donna dei miei bi... sogni”.Informazioni: www.coopaeris.it,

[email protected], op-pure 039 6612211.

La Torretta � marzo 2013 5

Ci sono diverse possibilità di ottenere agevolazioni e aiuti economici. Per poterti orientare e usufruire almeglio di queste opportunità offerte dallo Stato, dalla Regione e dalla Provincia, riportiamo un elencoaggiornato per capire quali siano le più adatte a te. Conviene anche consultare i siti riportati sotto la tabella.

Ulteriori informazioni: www.tuttofamiglia.info www.provincia.mb.itwww.regione.lombardia.it www.aslmonzabrianza.it (sezione “informazioni e news”)

www.inps.it www.agenziaentrate.it

CONTRIBUTI E AGEVOLAZIONI

UBBLICHIAMO VOLENTIERI l’in-tervista rilasciataci daUmberto Galbiati e MariaRosa Motta, volontari

dediti al servizio di patronatopresso la locale sezione Cisl incentro paese. È stato un incontrocordiale, senza uno schema pre-fissato, una chiacchierata che haconsentito di far meglio conosce-re la preziosa attività del Centro.

Innanzitutto, sarà opportunochiarire dove ci troviamo.Il dove è presto detto: siamo in pie-

no centro, in un piccolo locale, giàsede dell’Associazione Combattenti,ricavato all’interno degli spazi di quel-la che una volta era la “CooperativaAgricola Sant’Antonio”, una strutturadi aiuto reciproco nata nel 1920 peruna popolazione in gran parte contadi-na, una storia che andrebbe conosciu-ta e rivissuta in altre forme ai nostrigiorni. Noi, modestamente, rappre-sentiamo un po’ la continuazione diquello spirito solidaristico.

In che senso?Pur con le innegabili differenze

dovute ai tempi che sono profonda-mente cambiati, il patronato attuale sipone nella stessa linea di servizio neiconfronti della popolazione, specie diquella che incontra maggiori difficoltàa far valere i propri diritti, a espletare lepratiche di lavoro, di pensionamento,eccetera...

Però si tratta di un patronatoCISL, riservato agli iscritti?Niente di più sbagliato. Lo ricordava

sempre anche il nostro grande prede-

cessore, Alfredo Viscardi: noi, è vero,operiamo come distaccamento dellasede CISL di Vimercate, ma non abbia-mo mai volutamente messo in lucequesto aspetto, perché quello che con-ta è fornire un servizio a chiunque lochieda, indipendentemente dalle pro-prie appartenenze o idee politiche ereligiose.

Quindi offrite un servizio senzaalcun tornaconto...Non saremmo qui se fosse diversa-

mente. La gente che non ci conosce oche viene per la prima volta in effetti si

stupisce del fatto che non chiediamomai informazioni personali prima disederci al tavolo a discutere di quantopossa occorrere. Sono le persone stes-se che alla fine “pretendono” di poterripagare in qualche modo il servizioricevuto: solo a questo punto, noi pro-poniamo la possibilità di iscriversi alpatronato CISL, per dare forza e conti-nuità ad un lavoro associativo fatto nel-l’interesse generale dei lavoratoriancora in azione o già pensionati. Noi,comunque, di soldi non ne tratteniamo.

Come siete inseriti nella realtàlocale?Un esempio, su tutti: nel momento

in cui abbiamo ricevuto dalla BCC loca-le, al suo primo anno di insediamento,un significativo contributo al pari ditutte le altre associazioni, è stato intera-mente devoluto al fondo di solidarietàlocale perché ci sembrava esattamente

Volontarial Patronatoall’insegna della solidarietà

L’INTERVISTA

La Torretta � marzo 20136

P

Pratiche di lavoro,pensioni e non solo...Umberto Galbiatie Maria Rosa Mottaillustrano il servizioper la popolazione

Umberto Galbiati

in linea con gli scopi che ci prefiggiamoe, soprattutto, andava a beneficio disituazioni difficili sul nostro territorio.

Torniamo ancora un attimo alleorigini...Se oggi siamo qui, sia io Umberto,

che sono il responsabile locale e dizona, che Maria Rosa, valida collabo-ratrice, lo dobbiamo alla persona diAlfredo, cittadino benemerito, che nellontano 1975 ha iniziato questo servi-zio e l’ha portato avanti con costanzafino alla fine, nonostante la gravemalattia che l’ha colpito. Negli ultimitempi, si faceva portare le pratiche acasa perché voleva curarle ancora per-sonalmente, com’era nel suo stile. In lui l’attenzione per la persona era

prioritaria: ognuno rappresentava unastoria, non una semplice pratica dasbrigare. Questa lezione l’abbiamoben imparata e cerchiamo di metterlain pratica anche noi. Un’altra qualità di Alfredo era la

meticolosità: ha lasciato un archiviotutto ben ordinato e catalogato. La suavera preoccupazione era che il serviziocontinuasse anche dopo di lui, perchéci credeva troppo in quello che faceva...

Ora cerchiamo di addentrarciun po’ di più nel servizio di patro-nato. Se vogliamo, il nucleo principale è

costituito dalle pratiche che riguarda-no le pensioni, i redditi da dichiararetramite il modulo RED, le indennità perla disoccupazione o la mobilità...Diciamo che ora l’INPS fa sempre

più affidamento sui servizi offerti daipatronati, in alternativa all’utilizzo diinternet, che obiettivamente è ancoraun oggetto sconosciuto per tanta popo-lazione in età avanzata.

Possiamo fare degli esempi dirichieste da parte dell’utenza?C’è chi viene, appunto, perché ha

ormai raggiunto i limiti di età per il pen-

sionamento o vuole comunque farsiun’idea di quando andrà in pensione odi quanto ha versato nel tempo tramitel’estratto conto previdenziale. C’è chi sirivolge a noi in occasione della mortedi un famigliare per avere la pensionedi riversibilità. Stiamo sempre parlando di servizi

assolutamente gratuiti. Diverso è ilcaso in cui si richiede l’apertura di unapratica di successione: in quel caso,noi facciamo la prenotazione, ma poici si deve rivolgere direttamente allasede di Vimercate per il disbrigo dellapratica, che esige per sua natura uncontributo economico, comunqueinferiore rispetto agli studi notarili.

Fate anche servizi di naturafiscale, o no? Non siamo, ovviamente, un’agenzia

delle entrate, ma semplicemente aiu-tiamo i cittadini che incontrano diffi-coltà nella compilazione del 730 o del-la destinazione del 5 e 8 per mille, nelcaso di presentazione del CUD. In effet-ti, per i 730, il servizio è differenziato:ritiriamo i modelli precompilati e liportiamo al CAF CISL, oppure aiutiamonella compilazione o ancora, neri casipiù complicati, provvediamo alla pre-

notazione dell’assistenza fiscale,ovviamente a pagamento.

In questo periodo, c’è un po’ diallarme tra i pensionati per il fattoche l’INPS non invierà più i CUD inmodalità cartacea. È vero?Premesso che stiamo attendendo

anche noi istruzioni per sapere comemuoverci, in effetti la stampa e l’inviodel CUD da parte dell’INPS avverrà solosu richiesta telefonica del diretto inte-ressato. Esiste comunque la possibilità,oltre all’accesso dedicato al sito inter-net, di rivolgersi ai CAF, e quindi anche anoi per avere la stampa del CUD. La stessa cosa vale per il modulo

ObisM, quello che riepiloga la pensio-ne da percepire nell’anno. Anche perquanto riguarda il modulo RED, perdichiarare i redditi oltre la pensione,quest’anno c’è un po’ di confusione: adiversi pensionati è già arrivato, ad altrino, e non si sa nemmeno se deve perve-nire a tutti. In ogni caso, noi siamo adisposizione per chiarimenti.

Altri servizi collegati?Non possiamo dimenticare il

modello ICRIC, destinato ai titolari diindennità di accompagnamento, con ilquale si dichiara la sussistenza o menodi uno stato di ricovero gratuito in unastruttura di cura. In diversi casi, ciaccorgiamo che la gente non sa di averdiritto a determinate prestazioni oindennità, in altri si vuole ottenere a tut-ti i costi quello di cui non si ha diritto...Il nostro compito è esclusivamente

quello di informare e di fornire assi-stenza nei limiti della regolamentazio-ne prevista. Anche nel caso dellebadanti, un servizio sempre più richie-sto ultimamente con l’aumento dellemalattie di tipo neurovegetativo anchein età non particolarmente avanzata,noi ci occupiamo solo della gestionecontributiva, dell’eventuale regolariz-zazione del rapporto, non certo dell’a-spetto di reclutamento del personale.

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Maria Rosa Motta

L’INTERVISTA

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Ci sono stati casi in cui l’Ammi-nistrazione Comunale si è appog-giata anche al vostro servizio?Certamente, più volte in passato sia-

mo intervenuti a dare una mano ai cit-tadini in occasione delle classificazionicatastali e per le dichiarazioni ICI.Ancora oggi per l’IMU ci capita di dareconsulenza a chi non sa orientarsi,nonostante la presenza di un sito inter-net parlante. È un servizio che abbiamo sempre

fatto volentieri nello spirito di collabo-razione che anima il nostro rapportocon l’Amministrazione.

Abbiamo parlato tanto, ma nonabbiamo nemmeno detto il giornoe l’orario di apertura al pubblicodel vostro “sportello”, se così sipuò chiamare... Effettivamente, noi diamo per scon-

tato il fatto che tutti ormai sappiano,perché è ormai consolidato da anni,ma dobbiamo tener conto anche ditanta gente arrivata da poco a Ronco. Citrovate tutti i lunedì dell’anno, salvo ilmese di agosto, dalle 20,30 alle 22, masi tira anche più tardi se c’è utenza: nonsi manda mai via nessuno! Stiamo pensando a un’apertura

straordinaria in un pomeriggio dellasettimana, per facilitare chi ha difficol-

tà ad uscire la sera, durante il periododi “piena”, tipicamente aprile/maggio,quando ci sono i 730 da compilare...

Servizi a domicilio, non ne ave-te mai fatti? Sì, che si fanno, ma sono riservati a

pensionati con problemi di deambula-zione o molto avanti con gli anni; lastessa cosa vale per cittadini che pre-sentano disabilità o che hanno partico-lari necessità che impongono la nostrapresenza presso le case. Non è certo da intendersi come una

normalità...

Quali sono i servizi più richie-sti, ultimamente? Come già detto, le domande di asse-

gno di accompagnamento: sono in for-te aumento. Tra l’altro, nota positiva,dobbiamo constatare che ora i soldiarrivano nel giro di poco tempo! Cala-no invece le domande di pensiona-mento, anche a causa del prolunga-mento dell’attività lavorativa introdottarecentemente. Un’altra nota positiva riguarda colo-

ro che, in presenza dei requisiti di vec-chiaia richiesti, hanno maturato 15anni di contribuzione entro il 31dicembre 1992: per loro è stata ricon-fermata dall’INPS la possibilità di pen-

sionamento, in luogo dei 20 anni dicontribuzione normalmente richiesti.

Rispetto al mondo del lavoro,che tipo di consulenza fornite?Tanti chiedono informazioni sulla

mobilità, sulla cassa integrazione, gra-discono un parere su proposte di pen-sionamento anticipato da parte delleaziende. Se siamo in grado, diamovolentieri consigli su cosa chiedere incontropartita, ci informiamo a nostravolta presso esperti in materia, cer-chiamo di valutare insieme la conve-nienza di effettuare il pagamento dicontributi volontari. È importante non lasciare sole le

persone di fronte a decisioni impegna-tive, soprattutto quando il lavoro vienea mancare...

È vero che c’è anche utenza dafuori paese?Ovviamente si tratta di pochi casi,

ma che comunque fanno piacere, per-ché evidentemente il servizio è apprez-zato. D’altra parte non creano alcundisturbo ai ronchesi, non si formanofile, per cui ci sembra naturale nonrichiedere necessariamente la resi-denza. La ressa si forma soprattutto in cor-

rispondenza del periodo della dichia-razione dei redditi, mentre per il restotutto fila via liscio.

Qual è la cosa che, secondo voi,viene più apprezzata del patrona-to?Accanto alla disponibilità a prende-

re in considerazione le esigenze dellepersone, la discrezione e la riservatez-za, indispensabili per svolgere un ser-vizio come il nostro in un paese picco-lo come Ronco. Come è facilmente intuibile, si viene

a conoscenza di redditi, patrimoni esituazioni famigliari che impongono ilmassimo riserbo, non potrebbe esserediversamente!

NEWS

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SI È CONCLUSO IL PRIMO MODULO delcorso base di informatica per adulti,tenutosi nel salone del Circolo ACLIdi Ronco Briantino, che a seguitodell’altissima adesione, ben 24iscritti (nelle foto, alcuni momentidelle lezioni), è stato immediata-mente raddoppiato portando a duevolte alla settimana le sessioni di for-mazione. Risultato? Ogni mercoledìe giovedì 12 corsisti di età moltodiverse si sono messi in gioco perimparare le regole di base, per gesti-re in modo efficace le potenzialitàche un computer collegato ad inter-net oggi può offrire.Palese la soddisfazione dell’Am-

ministrazione Comunale che conl’Assessore Kristiina Loukiainen,coadiuvata da Maria Farina, ha for-temente creduto nell’utilità di unasimile iniziativa, che mirava appuntoa creare un’opportunità di crescitaalla portata di tutti, anche e soprattut-to dal punto di vista logistico. Grazie alla disponibilità del Circo-

lo ACLI, che ha gratuitamente messoa disposizione la sua struttura, e del-le risorse dell’Associazione Pina-monte, si è infatti riusciti a portare a“casa nostra” istruttore e computer,

facilitando il primo passo per avvici-narsi ad un mondo, quello informati-co, che spesso spaventa più del dovu-

to. Doverosi complimenti vannoall’istruttore (Lorenzo Brambilla) acui tutti i partecipanti hanno ricono-sciuto, oltre la competenza, unagrande dose di pazienza.Questo, come abbiamo detto,

però, era il primo passo: sono giàaperte le iscrizioni al secondo modu-lo del corso, dedicato all’uso dei pro-grammi di video scrittura e dei foglidi calcolo, organizzati ancora unavolta a Ronco Briantino. A questo proposito, come per il

modulo precedente, ci si potrà iscri-vere e chiedere informazioni pressogli uffici dei servizi sociali (telefono039 6815270-int.8) nelle mattinatedi sabato 6 e 13 aprile.Per chiunque altro abbia invece la

necessità o la voglia di approfondirele proprie competenze, fino ad arri-vare all’ottenimento della PatenteEuropea del computer, può rivolger-si direttamente all’AssociazionePinamonte, sfruttando le moltepliciopportunità promosse dalla stessa: Associazione Pinamonte:

sede c/o Comune di AgrateBrianza, piazza San Paolo 24 –tel. 039 6051223; sito internet:www.pinamonte.brianzaest.it.

L’ Amministrazione Comunale datempo si occupa e si impegna per ilsostegno di progetti di cooperazioneinternazionale, al fine di promuoverel’impegno della comunità locale nellasolidarietà internazionale e nella rea-lizzazione di progetti di svilupposociale ed economico. Di seguito iprogetti presentati e ritenuti merite-voli di finanziamento.

� Progetto a sostegno della Scuoladi formazione professionale diNjombe in Tanzania (euro 1.250)

L’associazione Acra di Milano daanni collabora con l’Amministrazio-

ne Comunale per vari progetti con lescuole locali; in questo momento stasostenendo l’avviamento e il consoli-damento di una scuola professionalea Njombe in Tanzania. Il contributoservirebbe per promuovere attivitàinerenti all’allevamento e alla produ-zione di beni di prima necessità.

� Progetto emergenza profughi esfollati in Kenya (euro 1.250)

Il locale Gruppo Missionario stacontribuendo, tramite l’opera di unmissionario della Consolata, a soste-nere l’emergenza profughi nella Par-rocchia di Camp Garba in Kenya, alle-

stendo Campi profughi e fornendobeni di prima necessità.

�Progetto una casa per i senza tet-to (euro 2.500)

L’associazione Amici di San Fran-cesco di Osnago sta raccogliendo fon-di a favore del Comune di San Giaco-mo delle Segnate, in provincia di Man-tova, colpito dal terremoto, per finan-ziare appunto il progetto “Una casaper i senza tetto”.

Le associazioni dovranno rendi-contare l’utilizzo del contributo rice-vuto entro un anno dall’erogazionedello stesso.

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, I PROGETTI FINANZIATI

SUCCESSO PER IL PRIMO CORSO BASE DI INFORMATICA

EL MESE DI MARZO solitamentesu queste colonne vienepubblicata un’ampia illu-strazione del bilancio pro-

grammatico triennale; quest’anno lecose vanno diversamente, dal momen-to che alcune disposizioni della Leggedi Stabilità 2013, e in particolarel’allargamento del Patto di StabilitàInterno ai piccoli Comuni (da milla acinquemila abitanti), hanno introdot-to significativi elementi di complessitàe incertezza tali da far slittare la stesuradel bilancio previsionale, e da rendereardua la sua redazione. Questo articolo si propone di spie-

gare, ci auguriamo in maniera sinteti-ca e chiara, le principali implicazionidei provvedimenti legislativi sopramenzionati per la nostra Amministra-zione.

IMU e Fondo di Solidarietà Per l’anno in corso è stato definito

che il gettito dell’IMU verrà integral-mente incassato dai Comuni, fattaeccezione per gli edifici di tipo D(ospedali, fabbricati industriali, com-merciali o agricoli), per i quali l’impo-sta dovuta applicando l’aliquota stan-dard (0,76%) è di pertinenza delloStato. Tuttavia, è facoltà dei Comuni acca-

tastare i fabbricati rurali strumentali(ad esempio i depositi) sotto la catego-ria C/2, applicando un’aliquota basedello 0,2%, eventualmente riducibileallo 0,1%; dalla normativa non risultachiaro se e in che misura l’IMU relativaa questi edifici sia riservata allo Stato. Il legislatore dovrà porre rimedio,

tramite opportuno decreto, a questasituazione di incertezza.

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA

La Torretta � marzo 201310

N Ecco le principaliimplicazionidella nota normativa:per i piccoli Comuniregna l’incertezzae slitta il bilancio...

Patto di stabilità:una garanziao un capestro?

A partire dal 2013, inoltre, il FondoSperimentale di Riequilibrio(FSR) è stato abrogato. Tale fondo erastato istituito nel 2011, al fine di ridi-stribuire in forma progressiva e territo-rialmente equilibrata il gettito dellafiscalità immobiliare. Al posto del FSR èstato istituito il Fondo di SolidarietàComunale (FSC), il quale sarà ali-mentato da quei Comuni che col regi-me IMU 2013 realizzeranno un gettitosuperiore rispetto al 2012, quantifica-to ad aliquote base. Anche in questo caso, purtroppo, i

criteri di alimentazione e riparto delFSC non sono espliciti e dovrebberoessere stabiliti attraverso un decretodella Presidenza del Consiglio dei Mini-stri, da emanarsi entro la fine di aprile.

Patto di stabilità internoIl Patto di Stabilità viene applicato in

Italia dal 1999 e risponde alla necessi-tà di vincolare, almeno parzialmente,l’attività finanziaria degli enti locali,onde evitare per quanto possibile,situazioni di eccessivo indebitamentoo di dissesto. La grossa novità di quest’anno è l’in-

clusione dei piccoli Comuni (da millea cinquemila abitanti) nel Patto.Sostanzialmente, ogni Comune ade-

rente al Patto non deve più limitarsi aperseguire il pareggio di bilancio, madeve fare in modo che il proprio “sal-do finanziario di competenzamista” risulti positivo e almeno ugua-le a un ammontare definito “obiettivoprogrammatico”.

Il saldo finanziario di competen-za mista è dato da:(+) accertamenti delle entratecorrenti, (-) impegni di spesa per la partecorrente, (+) incassi in conto capitale,esclusi mutui e prestiti,(-) pagamenti di spese in contocapitale.

L’obiettivo programmatico è pariinvece, per il 2013, a una percentua-le fissa (il 13% per i piccoli Comuni)della spesa media di parte correnterilevata nel triennio 2007-2009.

Si tratta indubbiamente di unapproccio rigido, che ammettepochissime esclusioni, quali ad esem-pio le spese straordinarie sostenuteper fronteggiare calamità naturali oparte degli investimenti effettuati inconcomitanza di “grandi eventi” (ad

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esempio le Olimpiadi o Expo 2015).Cerchiamo ora di tradurre in parole

semplici questo calcolo complesso: lanostra Amministrazione, per potercentrare l’obiettivo richiesto dal Pattodi Stabilità, dovrà ridurre di oltre200mila euro i propri impegni di spesarispetto al 2012: si tratta, quindi, di unosforzo veramente significativo per unComune che già negli ultimi anni havisto calare progressivamente i trasferi-menti dallo Stato ed ha già razionalizza-to numerosi servizi. Vale la pena di rilevare, inoltre, che

nel calcolo del saldo finanziario rientra-no tutte le spese in conto capitale, men-tre non vengono considerate le entratederivanti dall’applicazione dell’avanzodi amministrazione dell’esercizio pre-cedente dall’accensione di mutui.

Penalizzati i piccoli ComuniIn altre parole, se un’Amministrazio-

ne decidesse di chiedere un mutuo perfinanziare la realizzazione di un’operapubblica, il saldo finanziario non ver-rebbe impattato positivamente dall’en-trata del prestito, ma sarebbe impattatonegativamente nel momento in cui ven-gono rimborsate le rate del medesimo esoprattutto verrebbe preclusa la possi-bilità di procedere al pagamento deglistati di avanzamento dell’opera in corsodi realizzazione. Ci si troverebbe quindi nella situa-

zione paradossale di ottenere il mutuo,ma di non essere in grado di spendereil denaro preso in prestito, pena il man-

cato rispetto del Patto di Stabilità.L’intento del legislatore in questo

caso è chiaramente quello di limitare alminimo l’indebitamento degli entilocali, spingendo questi ultimi a finan-ziarsi con risorse proprie (tipicamentecon l’alienazione di aree o con i per-messi di costruzione). Questa situazione però può apparire

decisamente penalizzante per i piccoliComuni come Ronco che, compliceanche la perdurante crisi edilizia equindi un gettito da oneri di urbanizza-zione sempre più ridotto, si trovanoimbrigliati nelle proprie capacità dispesa. Il Patto di Stabilità prevede alcuni

meccanismi di compensazione a varilivelli; il “patto orizzontale nazionale”,ad esempio, consente agli enti localiche ne hanno la necessità, di non rispet-tare, per un anno, il proprio obiettivoprogrammatico, richiedendo “spaziofinanziario” a quei Comuni che, al con-trario, prevedono di ottenere un saldofinanziario di competenza mista sensi-bilmente superiore al loro obiettivo. Va però sottolineato che, nel biennio

successivo, gli enti che hanno ricevutogli spazi finanziari subiranno unamodifica peggiorativa del proprioobiettivo programmatico, per unimporto annuale pari alla metà deglispazi finanziari acquistati. A questo peggioramento corrispon-

de un miglioramento analogo degliobiettivi in capo agli enti che hannoceduto tali spazi. Mediante il patto verti-

cale regionale, invece, le Regioni pos-sono decidere di cedere “spazio finan-ziario” ai propri Comuni, facendosicarico di fatto di parte dell’obiettivoprogrammatico di questi ultimi.

Le sanzioniDal punto di vista del controllo degli

adempimenti e del rispetto del Patto, leAmministrazioni devono inviare il pro-spetto di calcolo degli obiettivi program-matici unitamente al bilancio previsiona-le, nonché il monitoraggio semestrale e ilprospetto dimostrativo finale, vidimatodal revisore del bilancio comunale. Le sanzioni in caso di mancata tra-

smissione della documentazione o dimancato rispetto dell’obiettivo sonoaspre e, nei casi più gravi, possono inclu-dere il taglio dei trasferimenti dallo Sta-to, in misura pari allo scostamento, ildivieto di ricorrere all’indebitamento e ilblocco delle assunzioni.In conclusione, il quadro normativo

concernente la Legge di Stabilità è deci-samente complesso e necessita diurgenti interventi per eliminare alcunipunti di incertezza; l’allargamento delPatto anche ai piccoli Comuni può limi-tare sensibilmente la loro capacità dispesa, soprattutto per quanto riguardagli investimenti. Queste considerazioni spiegano la

crescente difficoltà, in capo alle Ammi-nistrazioni locali, di stendere i propribilanci previsionali e di garantire l’am-piezza e la qualità dei servizi pubblicierogati sinora.

L NOSTRO COMUNE, come è noto,ha aderito al Patto dei Sindaci,che impone l’obbligo di rag-giungere il traguardo della

riduzione dell’emissione di CO²eq del20% rispetto alle emissioni del 2005entro il 2020.

Il PAES (Piano d’Azione per l’Ener-gia Sostenibile)di Ronco Briantinoindividua negli edifici residenziali laprincipale fonte di emissione di CO²,pertanto è su di essi che dobbiamofocalizzare i nostri sforzi per abbatte-re tali emissioni.

Le leggi regionali che impongonol’obbligo di certificare gli edifici incaso di alienazione onerosa e di loca-zione hanno portato ad alimentare inmaniera significativa il CEER (CatastoEnergetico Edifici Regionali), checonta già più di un milione di ACE(Attestato di Certificazione Energeti-ca) in Lombardia.

Ronco Briantino è incluso nellaquota della provincia di Milano e, adoggi, con 337 ACE ha certificato circaun quarto degli edifici esistenti.

Ma perché è importante la certifi-cazione degli edifici?

L’ACE ci fornisce informazioni sul

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA

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I Entro il 2020dovremo ridurredel venti per centole emissioni di CO².L’attenzione agliedifici residenziali

Certificazioneenergetica,ecco che cosa occorre sapere

consumo di Ep (Energia primaria)per la climatizzazione invernale edestiva, per la produzione di ACS(acqua calda sanitaria), sull’esistenzao meno delle FER (fonti energia rinno-vabili) e per l’illuminazione per edifi-ci non residenziali.

Esso ci dà una foto dettagliata del-l’involucro e degli impianti degli edifi-ci, evidenziandone le carenze e sugge-rendo gli interventi, ove necessario,per riqualificarli dal punto di vistaenergetico.

Questi interventi sono diretti allasostituzione dell’impianto di riscalda-mento e delle superficie vetrate, cosicome all’adozione del cosiddetto cap-potto dell’involucro: possono abbas-sare l’emissione della CO² anche del40%, con evidenti benefici per l’am-biente e un consistente risparmio dienergia fossile (gas, elettricità).

La scuola elementare, per esem-pio, oggi in classe F e che produce12,94 kg/m³anno di CO²eq, a seguitodelle suddette migliorie passerebbe inclasse D e si abbatterebbero così leemissioni fino a 8,17 kg/m³anno.

Di seguito riportiamo la scala delleclassi energetiche per edifici residen-ziali e la classificazione energeticadegli edifici certificati nel nostro

Comune, dove si evidenzia come esisteun gran numero di edifici su cui agireper abbattere le emissioni di CO²eq.

Il consumo medio di energia pri-maria degli edifici residenziali certifi-

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A FEBBRAIO ILCONSIGLIOCOMUNALEhaapprovato la Convenzione con iComuni di Cornate d’Adda, Bellusco,Mezzago e Sulbiate per l’individua-zione e l’adozione di azioni comunida intraprendere in maniera coordi-nata in tema di attuazione dei rispetti-vi PAES (Piano d’Azione per l’EnergiaSostenibile).

Tra gli interventi principali è statoindividuato quello della riduzionedei consumi energetici degli edifici edegli impianti, così da ottenere unrecupero di efficienza, un’ottimizza-zione della gestione energetica e,conseguentemente, la riduzione del-le emissioni di inquinanti, favorendolo sfruttamento delle fonti energeti-che rinnovabili.

I Comuni s’impegnano a compie-re tutti gli adempimenti necessari perl’Attuazione del PAES e, in particolarea raggiungere gli obiettivi di riduzio-ne della CO², ridurre i consumi ener-getici, efficientare il patrimonio pub-blico, promuovere iniziative di orien-tamento, sensibilizzazione e comuni-cazione della popolazione e indivi-duare una procedura di selezione delsoggetto che darà effettiva attuazioneagli interventi.

Capofila della convenzione è ilComune di Cornate d’Adda.

Le parti si danno atto che sarannoprivilegiate, nell’individuazione del-le forme di selezione dell’operatoreeconomico per l’attuazione del PAES,forme che consentano di ridurre alminimo, se non di escludere del tutto,ove possibile, l’impegno finanziarioda parte dei Comuni.

La Convenzione ha durata di 7anni, corrispondenti alla stima ditempo necessaria per il raggiungi-mento degli obiettivi del PAES.

UNA CONVENZIONEPER ATTUARE IL PAES

cati di Ronco Briantino risulta esseredi 183,52 kWh/m² anno, che ci collo-ca al bordo della linea meno energi-vora regionale, ma, come già detto,molto si può e si deve fare per rag-giungere il target del 2020.

Infine, occorre menzionare gliincentivi governativi sui lavori per lariqualificazione energetica (al

momento 55%, deducibili in 10anni) che, insieme alla riduzione deicosti delle bollette di gas ed energiaelettrica, consentono di recuperarela spesa sostenuta in un tempo accet-tabile. Riqualificare l’esistente puòessere anche economicamente van-taggioso, rispetta l’ambiente e nonconsuma suolo.

SCUOLE ELEMENTARIBUDGET ANNUALE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

CONTRIBUTI RACCOLTI nella primafase del Fondo Famiglia e Lavo-ro, attivato dal Cardinale Dioni-gi Tettamanzinel 2008, hanno

aiutato migliaia di persone ad affronta-re la crisi. Oggi la sfida è più alta: occor-re riattivare i percorsi che portano ariavere un posto di lavoro. Grazie aicontributi che verranno raccolti, ilFondo - rilanciato dal nuovo arcivesco-vo, cardinale Angelo Scola (foto) -potrà aiutare chi ha perso il lavoro ariqualificarsi, ad aprire una piccolaattività imprenditoriale, a disporre diun accompagnamento per far crescerele imprese già esistenti.

Saranno attivati quattro strumenti:percorsi di orientamento e for-mazione mirata, interventi dimicrocredito, accompagnamentoe formazione per nuove imprese,contributi a fondo perduto.

Percorsi di orientamento e formazione mirataA seguito di un colloquio verrà defi-

nito un piano personalizzato di orien-tamento, formazione e riqualificazio-ne. Durante il percorso, che dureràindicativamente sei mesi, le personericeveranno un’indennità economica. Il progetto si concluderà con un

tirocinio in azienda, con l’affianca-mento nella ricerca attiva del lavoro e,qualora si verificassero le condizioni,con l’inserimento occupazionale.Requisito fondamentale: motivazio-

ne della persona a sostenere l’impegnorichiesto tramite la sottoscrizione diuna “dichiarazione di disponibilità”.

Interventi di microcreditoSono finalizzati all’avvio di una

piccola attività economica. Dopoaver valutato la sostenibilità del pro-getto di micro-impresa che la perso-na intende realizzare e completato l’i-struttoria bancaria, potranno essereerogati prestiti personali fino a unmassimo di 10 mila euro, rimborsa-bili in sei anni.Requisito fondamentale: capacità

di restituzione collegata alla presenzadi una fonte di reddito all’interno delnucleo famigliare e alla sostenibilitàdell’attività economica che si intenderealizzare.

Fare Impresa InsiemeQuesto strumento non prevede aiu-

ti economici diretti, ma attività diaccompagnamento e formazione perle imprese. I destinatari sono singoli onuclei familiari che intendono avviarenuove attività economiche, ma ancheaziende o cooperative che vogliono svi-luppare nuovi progetti. Saranno messe a disposizione gra-

tuitamente le realtà di Acli, Compagniadelle Opere, Confcooperative, Econo-mia di Comunione-Movimento deiFocolari e altri soggetti disponibili, peraffiancare le persone che hannoespresso l’intenzione di avviare unamicro-impresa. Requisito fondamentale: sostenibi-

lità del progetto di micro-impresa chesi intende realizzare.

Contributi a fondo perdutoSaranno erogati solo in quelle situa-

zioni in cui non sia stato possibile pro-porre un percorso di riavvicinamentoal lavoro attraverso uno degli altri stru-menti previsti dalla seconda fase. Ilcontributo verrà versato mediante ilParroco della Parrocchia di residenza,secondo le modalità già sperimentatenella prima fase.Requisito fondamentale: assenza di

altre forme di tutela e finalizzazione deicontributi al pagamento di spese prio-ritarie per evitare l’aggravarsi dellasituazione.

DestinatariDisoccupati dal luglio 2011, con

almeno un figlio a carico, residenti sulterritorio della Diocesi di Milano. Le persone che rispondono a questi

requisiti possono rivolgersi alle sedidei Distretti del Fondo per un collo-quio. Il colloquio è finalizzato allaconoscenza dell’esperienza lavorativae della situazione economica delnucleo familiare per poter proporreun percorso il più possibile persona-lizzato di riavvicinamento al mondo dellavoro e/o di sostegno economico.

PER CONTRIBUIREConto Corrente Bancario:Credito ValtellineseIbanIT94I0521601631000000002405Intestato a: Arcidiocesi di MilanoCausale: Fondo Famiglia Lavoro

Conto Corrente Postale:Numero 312272Intestato a: Arcidiocesi di MilanoCausale: Fondo Famiglia Lavoro

Per ulteriori informazioni:www.chiesadimilano.it

Fondodiocesano,via alla seconda fase

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA

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DAL MESE DI MAGGIO dell’anno scor-so è attivo a Ronco, presso gli ufficidei Servizi sociali, lo sportello lavorocomunale a cura dell’AFOL, un’a-zienda speciale della provincia diMonza e Brianza. Lo sportello è aperto a Ronco ogni

lunedì mattina dalle 9.30 alle 12.30;negli altri giorni e orari è possibilerivolgersi alla sede centrale di Vimer-cate in via Cavour 72.Nel corso del 2012, da maggio a

dicembre, lo sportello lavoro ha con-tato 51 iscritti (26 donne, 25 uomi-ni). In larga maggioranza i ronchesiche si sono rivolti allo sportello sonoitaliani: 43 su 51 totali, i cittadiniextracomunitari sono stati 7. Tra gli utenti presi in carico ci sono

stati un adolescente, 7 giovani, 11utenti tra i 24 ed i 29 anni, 20 tra i 30 e45 anni, e infine 12 utenti oltre i 45anni di età. La maggioranza degliutenti ha un titolo di studio superiorealla licenza elementare e si registra-no anche 7 persone con un alto livel-lo di preparazione scolastica e di spe-cializzazione (4 con laurea triennalee 3 con laurea specialistica). È interessante la distribuzione

degli utenti tra molti diversi tipi dimansione. Bisogna evidenziare chequasi tutti gli utenti hanno espressointenzione di cercare anche un lavo-ro differente da quanto svolto in pre-cedenza e alcuni hanno manifestatointeresse, e chiesto informazioni, cir-ca la possibilità di aprire una propriaattività autonoma. Sono in crescita, soprattutto tra i

giovani dai 18 ai 30 anni, le richieste

di informazioni per la ricerca di lavo-ro all’estero, e anche in questa dire-zione si cerca di fornire un servizio disupporto valutando le specificherichieste del singolo.È possibile esaminare il report

sulle attività dello sportello sul sitodel Comune: www.comune.ronco-briantino.mb.it.

AFOL desidera segnalare i serviziofferti alle imprese del territorio:�consulenza sulle forme contrattua-li, sul mercato del lavoro, sulleopportunità di finanziamento;� supporto all’analisi dei profili pro-fessionali e della domanda aziendale;�preselezione - Incontro DomandaOfferta;� consulenza e supporto in meritoalle modalità di ottemperanza degliobblighi sul collocamento mirato dipersone con disabilità; �promozione e attivazione di tirocini;�supporto alla gestione di crisi azien-dali;� informazione sulla rete dei servizidel territorio;�consulenza in materia di concilia-zione famiglia/lavoro.I servizi offerti non comportano

alcun costo per le imprese.

È possibile fissare un appun-tamento recandosi allo sportel-lo o utilizzando i recapiti:CPI - tel. 039 6350924 – spor-

[email protected] - tel. 039 6079018 -

039 6079023 (int. 9).

SPORTELLO LAVORO AFOL, I DATI DEL 2012:51 ISCRITTI,ANCHE RICHIESTE PER L’ESTERO

Sulla scia del Fondo diocesano, evisto il protrarsi della crisi economica,l’Amministrazione Comunale di Roncocon la Parrocchia, la Caritas e le ACLI neldicembre del 2009 istituiva il Fondo diSolidarietà comunale. Lo scopo eraquello di offrire un aiuto a chi si trovavain difficoltà economica per la perdita delposto di lavoro o per la riduzione dellostipendio per cassa integrazione omobilità. Il Fondo voleva essere unostrumento agile per intervenire, maanche un nuovo modo di collaborare trai servizi sociali comunali e la Caritas. Le associazioni e i privati hanno

risposto da subito all’appello e contri-buito generosamente al Fondo. In totalead oggi sono stati versati nel Fondo circa35 mila euro. In questi tre anni sono sta-te aiutate diverse famiglie nelle speseconsiderate indispensabili, per un tota-le di circa 23.000 euro. È importantesottolineare, però, che spesso l’aiutoeconomico è stato la parte minoritariadell’operazione, che si è svolta soprat-tutto sul versante della relazione, del-l’accompagnamento ai servizi e alleinformazioni. Ricordiamo qui anche l’i-stituzione, circa un anno fa, dello spor-tello AFOL comunale, allo scopo precisodi agevolare l’accesso dei cittadini ron-chesi ai servizi dell’ufficio per l’impiegoche ha la sua sede centrale a Vimercate. Dei fondi raccolti sono stati versati

alla Caritas circa 1.800 euro per acqui-sto di viveri, per completare i pacchi ali-mentari che Caritas consegna ogni duesettimane anche a Ronco a un numerocrescente di famiglie. Visto il pedurare della crisi, è neces-

saria la collaborazione di tutti per con-tribuire al Fondo, che continua a riceve-re richieste di aiuto. Sono a disposizione le cassette

per la raccolta sia in Chiesa che inComune, ed è sempre aperto ilconto corrente (Iban IT32 G0335901 6001 0000 0009 625) inte-stato a “Parrocchia di S.Ambrogio”rubrica Caritas - causale “Fondo diSolidarietà”.

CONTINUA ANCHEIL FONDO COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ha bandito un concorso pubblico per l’assunzio-ne di un collaboratore professionale-operaio specializzato. Il concorso ha vistol’iscrizione di 280 candidati, 200 dei quali ammessi alle prove d’esame. Unapartecipazione massiccia che riflette il periodo di crisi che stiamo attraversan-do. La valutazione dei candidati è stata relativa all’abilità degli stessi nello svol-gere alcune prove pratiche in un tempo predefinito. La graduatoria finale havisto vincitore Davide Fornoni, che ha già preso servizio.

BEN DUECENTOAL CONCORSOPER OPERAIO SPECIALIZZATO

L CENTRO DIURNO INTEGRATO vuolessere un luogo in cui l’anzianosi senta accolto in un climafamiliare e rassicurante e nel

quale le cure del personale possanoessere al tempo stesso professionalied umane.

Il Centro, attraverso la cura e leattività fisioterapiche, mira a ritarda-re la progressione della patologia e afornire un sostegno sia alle personeche lo frequentano sia alle loro fami-glie.

L’obiettivo è quello di ridurre illivello di disabilità del paziente emigliorare la qualità della sua vita,supportando in totale fiducia, dispo-nibilità e trasparenza le famiglie.

Il Centro Diurno è annesso e inte-grato alla RSA “La Rosa d’Argento”e offre un servizio per venti ospiti:assistenza medica e infermieristica,attività fisioterapica (ora disponibileanche a coloro che non sono ospitidel C.D.I.), riabilitativa, ricreativa esocioeducativa dal lunedì al venerdì

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA

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Assistenzae clima di famiglia:ecco il Centro Diurno Integrato

dalle ore 8 alle 19 (o alle 17 per chicena a casa), garantendo sicurezza erispetto dell’identità e della dignità deipropri ospiti, grazie alla professiona-lità specifica delle risorse umaneimpiegate.

Il CDI dispone di un’équipe medi-co-infermieristico-assistenzialedi ottimo livello. La verifica delle con-dizioni psico-cliniche dell’ospiteavviene quotidianamente con costanzae rigore ed è improntata sulla relazio-ne diretta e trasparente con i familiari.

La professionalità dei medici è inte-grata con quella degli infermieri pro-

fessionali, dei fisioterapisti, degliAusiliari socio-assistenziali e dell’e-ducatore, in modo da offrire ad ogniospite un servizio completo e conti-nuativo.

Si cerca di creare un ambiente“casereccio”, in cui l’anziano possasentirsi attore della propria vita parte-cipando attivamente alla progettazio-ne delle attività e, attraverso la socia-lizzazione, riscopra il gusto di fare lecose in autonomia e in sicurezza.

Le attività di gruppo organizzatehanno funzioni specifiche di stimola-zione cognitiva, motoria e sensoriale esono applicate in un contesto ludico ericreativo necessario per favorire lasocializzazione tra gli ospiti.

Le proposte operative sono sud-divise per area e sono centrate sulgruppo inteso come strumento di col-laborazione e come canale di comuni-cazione con uno scopo consideratoprimario: quello ricreativo e risocia-lizzante, dove l’ospite non avverte, inmodo consistente ed esplicito, il sensodi aspettativa nei suoi confronti daparte del personale educativo e delgruppo.

Alle attività possono partecipareliberamente parenti e amici chemolto spesso svolgono una funzione

Il Centro è annessoalla Rosa d’Argento:dispone di 20 posti,personale qualificatoe fornisce sostegnoad ospiti e familiari

La Torretta � marzo 2013 17

di filtro e sostegno per i loro cari e perquegli ospiti maggiormente in difficol-tà, favorendo l’instaurarsi di un climapiù informale a accogliente.

La metodologia della pratica socia-le offerta prevede alcuni punti fermi:� l’accoglienza quotidiana incondi-zionata delle persone e dei gruppi;� la comunicazione emotiva intesacome processo che si caratterizza peril rispetto delle diversità,� accettazione delle provocazioni edisponibilità ad offrire agli altri spuntidi riflessione, � capacità di apprenderee cambiarepunti di vista, atteggiamenti e progetti.

Non ultimo è importante ricordareil prezioso contributo dei volontariche da sempre sostengono questoCDI, e l’intera RSA, tramite una rete dipersone, dotate di un’umanità infinita,che si coordinano e si prestano allepiù svariate attività nell’interesse delperseguimento del benessere degliospiti.

È importante dare fiduciaIl Centro Diurno è un piccolo pas-

saggio, una dolce sosta, per cono-scere un ambiente sconosciuto e par-ticolare, un ambiente che crea unponte per affrontare problemi nonindifferenti, difficili da “ingoiare” siada parte delle persone anziane, nonpiù totalmente autosufficienti, sia daparte dei familiari, che spesso nonaccettano la situazione reale di malat-tia, in quanto troppo coinvolti senti-mentalmente e, pertanto, si sentonoin colpa, perché pensano di abbando-nare il proprio caro.

A volte è meglio dare fiducia elasciarsi guidare in percorsi nuovi, dapersone che da estranee diventerannoparte di vita; in questo senso il cuore ela mente bisogna lasciarli andare,slacciare un po’ i lacci della razionali-tà, perché non tutto si riesce a domina-re e a guidare come si pensa.

A volte, se la situazione sfugge, è

bello anche dare un po’ di responsabi-lità ad altri e caricare di meno se stes-si, così da riuscire a fare scelte piùrazionali.

Il C.D.I. è un momento di sollie-vo per familiari che hanno bisogno ditutelare il proprio caro, intanto chelavorano e svolgono impegni di vitaquotidiana; l’ospite poi torna nellaquiete del proprio focolare tutti i gior-ni e con serenità, magari portando acasa anche esperienze nuove e unagiornata felice da raccontare...

Per informazioni: da lunedì a venerdì, dalle ore

8.30 alle 12.30 e dalle ore 14.30alle 17.30; indirizzo e-mail:[email protected]; sitointernet www.rosadargento.it.Telefono: 039 6079905.

L’AMBULATORIO infermieristi-co comunale si è trasferitopresso la RSA “La Rosa D’Ar-gento” in via S. Carlo 5. I nuoviorari dell’ambulatorio sono:� lunedì, mercoledì, giovedì,venerdì e sabato, dalle ore 8.30alle 9.30;�martedì, dalle ore 17 alle 18.Per ulteriori informazioni, è

possibile contattare l’Ufficioservizi alla persona (GabriellaColombo) al numero di telefo-no 039 6079023 - int.7, oppu-re scrivere all’indirizzo [email protected].

L’INFERMIERATRASFERITA ALLA RSA

NEWS

La Torretta � marzo 201318

ANCHE QUEST’ANNO la Casa dei Picco-li ha riaperto le sue porte ai bambinironchesi e alle loro famiglie, propo-nendo iniziative di accoglienza, for-mazione e sostegno educativo. Le attività della Casa dei Piccoli

vengono svolte, analogamente alloscorso anno, presso i locali dell’ora-torio. Nel corso del 2013, sono previ-sti 3 progetti.

Lo Spazio GiocoSi tratta di un servizio, ormai con-

solidato, rivolto ai bambini dai 3 mesiai 3 anni, e ai loro familiari, che da unlato offre ai piccoli la possibilità ditrascorrere del tempo con gli adulti econ i loro pari, in un ambiente conso-no alla loro età; dall’altro, consenteagli adulti di relazionarsi con altrepersone e nel contempo di seguire ipropri figli e nipoti. L’apertura avvie-ne due volte alla settimana (martedì egiovedì mattina) tra gennaio e maggioe prevede la presenza di un’educaticee di una volontaria.

Il caffè pedagogicoSi configura come uno spazio di

confronto, ascolto e supporto alla

famiglia e tra le famiglie, mediato dafigure esperte (psicologo e pedagogi-sta). Gli incontri partiranno a breve, edovrebbero idealmente avere caden-za quindicinale. Tramite le iniziative dello Spazio

Gioco e del Caffè Pedagogico, è possi-bile conseguire alcuni significativiobiettivi, quali:� dare l’opportunità agli adulti dicondividere le proprie esperienze e ipropri problemi con altri genitori econ persone esperte, allargando larete informale di sostegno e di scam-bio reciproco;� aiutare a individuare e prevenirealcuni eventuali disagi familiari,

migliorando così la qualità della rela-zione tra genitori e figli;� intraprendere percorsi che per-mettono gradualmente al bambino direndersi autonomo dalle figure dimamma, papà, nonni, eccetera.

Sostegno alle mamme in terra stranieraL’idea alla base di questa proposta,

che è ancora in fase embrionale e chenon è ancora attiva, è di mettere incontatto mamme straniere immigratein Italia con mamme italiane che han-no vissuto una storia di migrazione(ad esempio interregionale). In questo modo si verranno a crea-

re degli spazi che consentono allemamme straniere di incontrarsi econoscersi, a partire dai raccontireciproci degli usi e dei costumi delleterre d’origine, e di arrivare a con-frontarsi su temi relativi all’educazio-ne e alla crescita dei figli. L’obiettivo che sottende a questa

proposta è la costruzione di legami edi socializzazione in un mondo nuo-vo, dove la lingua parlata o il coloredella pelle non costituiscano più unabarriera, ma un’opportunità di arric-chimento reciproco. A fronte dei servizi erogati, agli

utenti della struttura viene richiestoun piccolo e simbolico contributo diiscrizione, nonché il pagamento di ungettone di presenza per lo Spazio Gio-co. Il denaro raccolto sarà impiegatoper coprire almeno in parte le spesedella struttura e i materiali di consu-mo. Chi fosse interessato a questa

lodevole iniziativa e desiderassericevere informazioni piùapprofondite, può contattare ilnumero 338 4589303.

ACCOGLIENZA, FORMAZIONE E SOSTEGNO EDUCATIVO:TRE PROGETTI DELLA CASA DEI PICCOLI PER IL 2013

PRE IN VIA PIO XI il primoCentro fisioterapico diRonco, nato da un’idea dicollaborazione di tre

giovani professionisti del settore:Andrea Bala, Matteo Malchiodi eAndrea Passoni.

Matteo Malchiodi, 30 anni, lau-reato in Fisioterapia nel 2006, èiscritto all’AIFI (Associazione Ita-liana Fisioterapisti) e sta termi-nando il sesto ed ultimo annoaccademico di osteopatia pressol’I.I.O. di Milano. Matteo, è allaSua prima esperienza lavorativa?No, da 7 anni collaboro con uno stu-

dio medico di Brugherio e da giugnodello scorso anno anche con la RSA“Rosa d’Argento” qui a Ronco.

Come è scoppiata la “scintilla”coi suoi colleghi di studio e comemai proprio a Ronco?L’idea è nata nello spogliatoio della

società sportiva “Casati Arcore” dopouna partita, perchè io e Andrea Bala sia-mo compagni di squadra, mentreAndrea Passoni è il massaggiatore dellasocietà. Così un giorno, dopo la partitaci siamo detti: «Perché non apriamouno studio insieme, collaborandoognuno per la sua specialità?». Detto,fatto! La cosa curiosa è che, sempre nel-l’ambito calcistico, conoscevamo ildottor Ranieri che ci ha supportato nel-la scelta del sito, ed eccoci qua nellanostra avventura ronchese.

Non è stato un azzardo avviarelo studio fisioterapico di questitempi, con l’attuale congiunturaeconomica che ci attanaglia, ma

AZIENDE& COMMERCIO

A

soprattutto in un paese piccolocome il nostro?L’idea di aprire uno studio in questa

zona è stata prevalentemente quella dioffrire una tipologia di servizio che nonera presente a Ronco e nei paesi limi-trofi, nonché l’opportunità di averecome appoggio e supporto la farmaciadel dottor Ranieri, il quale fu il primo aproporci questa soluzione. Aprirlo inquesto periodo probabilmente puòessere un rischio, ma credo fermamen-te che con impegno, serietà e soprattut-to con la passione per questa professio-ne, possiamo toglierci delle grosse

soddisfazioni. A dimostrazione di ciò cisiamo mossi per instaurare collabora-zioni con degli specialisti in ambitomedico, così da migliorare il servizioproposto.

Ci spieghi cos’è l’osteopatia...L’osteopatia è una terapia manuale

incentrata sulla salute del paziente piut-tosto che sulla malattia; si avvale di unapproccio causale e non sintomatico,ricercando le alterazioni funzionali delcorpo che portano al manifestarsi disegni e sintomi che possono poi sfocia-re in dolori di vario genere. L’osteopa-

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La scommessadi tre giovani:a Ronco un Centro fisioterapico

Da sinistra, Andrea Passoni, Matteo Malchiodi e Andrea Bala

AZIENDE& COMMERCIO

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tia, grazie proprio ai principi su cui sibasa, interviene su persone di tutte leetà, dal neonato all’anziano, alla donnain gravidanza. Si rivela efficace in diversidisturbi che spesso affliggono l’indivi-duo, impedendogli di poter condurreuna vita serena. Disturbi come: cervical-gie, lombalgie, sciatalgie, artrosi, disco-patie, cefalee, dolori articolari e musco-lari da traumi, alterazioni dell’equili-brio, nevralgie, stanchezza cronica,affezioni congestizie come otiti, sinusiti,disturbi ginecologici e digestivi...

Occorrono esami medici cliniciper la valutazione osteopatica?È consigliabile, quando siano già sta-

ti fatti dal paziente, portare con sè al pri-mo incontro raggi X, ecografia, TAC,risonanza magnetica, per ricercareeventuali controindicazioni al tratta-mento osteopatico.

Nel corso della sua carriera pro-fessionale, ricorda un caso sor-prendente di riabilitazione?Di sorprendente nel mio lavoro è

vedere come il corpo umano reagisca astimoli esterni e interni, riuscendo nellamaggior parte dei casi a svolgere le pro-prie funzioni. Di casi ne ricordo molti,quasi tutti, non c’è niente di più gratifi-cante che vedere il proprio pazienteuscire dallo studio migliorato. Nel miolavoro è importantissimo il rapporto

con il paziente, perché si affida a me permigliorare la propria salute; ognuno èdiverso dall’altro, sia da un punto di vistasintomatico che del vissuto clinico esociale.

Tantissime persone soffrono diernie discali e alla fine decidono dirisolvere il problema con l’inter-vento chirurgico; con il trattamen-to osteopatico si riesce a curarel’ernia e a evitare l’intervento?Le ernie non rientrano: se ci sono,

rimangono; il nostro sforzo è capireperché il disco è uscito dalla sede, a cau-sa di un evento traumatico o altro. Pernon farle peggiorare è consigliabileintervenire con un trattamento conser-vativo per togliere la tensione sul disco.

Vogliamo parlare di tariffe edurata dei cicli terapeutici?Personalmente chiedo 50 euro a

seduta: la prima seduta comprende lavisita di anamnesi e di analisi posturale,successivamente le sedute hanno unadurata di circa 45 minuti per un tratta-mento a settimana, anche se questodipende dalla patologia di cui si è sog-getti. Ai cittadini ronchesi, in occasionedella pubblicazione di questa intervistasu “La Torretta”, offro gratuitamente lavisita di anamnesi e analisi posturalesino al 15 giugno e solo di sabato, con-tattandomi al numero 345 4616417.

Siete convenzionati con l’Asl oaltre assicurazioni?Al momento no, ma ci stiamo muo-

vendo per attivare delle convenzioni eagevolare i pazienti. Siamo una realtàancora giovane ed in continua evoluzio-ne.

Andrea Passoni, 31 anni, laurea-to in Scienze Motorie nel 2005,specializzando al 6° anno in osteo-patia presso l’I.S.O. di Milano. Èiscritto all’U.N.C. (Unione Nazio-nale Chinesiologi) dal 2006 e ha

frequentato un corso di specializ-zazione per operatori shiatsu. Andrea, come si pone il vostro

studio nei confronti del cittadino diRonco?La mia attività si rivolge a un’ampia

gamma di pazienti che possono trovareall’interno della nostra struttura un vali-do consulto sia dal punto di vista fisiote-rapico che osteopatico. In particolare ilmio approccio è la risultante del baga-glio esperienziale e formativo sin quirealizzato. Infatti, adotto un approccio ilpiù possibile globale, considerandonon solo il sintomo per cui il paziente sirivolge a me per avere un sollievo, mabensì analizzando la persona nella suaglobalità.

Quindi non si occupa solo dimassaggiare dove si sente il dolo-re?Assolutamente no; grazie alla forma-

zione osteopatica, si cerca principal-mente di scoprire perché è sopraggiun-to un determinato dolore, in modo dapoter intraprendere il miglior percorsopossibile per evitare il ripresentarsi del-la stessa patologia in futuro.

Il suo curriculum è decisamentevario: come mai si è dedicato a cosìtante discipline?In realtà fa tutto parte di un grande

percorso che mi permette ad oggi di

La Torretta � marzo 2013 21

analizzare il paziente sotto vari punti divista. Vi sono, infatti, vari aspetti cheandranno a determinare la scelta delpercorso riabilitativo individuale daintraprendere, ne elenco alcuni fra i piùimportanti:• l’aspetto posturale globale: cioè comesi sta in piedi e come ci si muove nellospazio;• l’aspetto fisiologico: si analizza ogniorgano e se ne considera lo stato di salu-te e la funzionalità;• l’aspetto energetico: tramite dei test sidetermina lo stato energetico della per-sona per capire quanto esso possainfluenzare lo stato di salute.

Vuole proporre qualche inizia-tiva speciale riservata ai ronchesi?In effetti sì, nello specifico vorrei far

conoscere di più l’osteopatia pediatri-ca, grazie alla quale è possibile valutareil neonato e aiutarlo nello sviluppo inmodo che possa avvenire nella manierapiù fisiologica possibile. Per chi fosseinteressato ad approfondire questoaspetto potrà trovare del materialeinformativo più dettagliato anche nellostudio del pediatra che lavora proprionell’ambulatorio sotto il nostro. In par-ticolare è possibile prenotare presso ilmio recapito telefonico (348 6616682)una prima visita per bambini da 0 a 3anni totalmente gratuita fino al 15 giu-gno.

Andrea Bala, 28 anni, laureato inScienze Motorie, si è specializzatocome Massaggiatore presso lascuola Synapsy di Bergamo ed orainsegna alla scuola primaria.Sì, attualmente lavoro come inse-

gnante di educazione motoria alla scuo-la primaria con un contratto a progetto;ho scelto di intraprendere un’altra atti-vità per poter lavorare a tempo pieno esfruttare la specializzazione conseguitaalla scuola Synapsy. Mi occupo pretta-mente di massaggio dei tessuti molli del-l’organismo, quindi i muscoli che sono

responsabili di ogni movimento delloscheletro. Pratico massoterapia e recu-pero funzionale, per curare ad esempiocervicalgie e lombosciatalgie dovute aproblemi di postura da ufficio, da auto olavori particolari. La massoterapia èmolto efficace anche in caso di recuperofunzionale di traumi derivanti da attivitàsportiva, come affaticamenti o contrat-ture muscolari. Un altro tipo di massag-gio praticato nel nostro studio è il mas-saggio linfodrenante, adatto a ridurreogni tipo di gonfiore degli arti superiorio inferiori derivanti da alcune patalogie.

Cos’è una contrattura muscolaree perchè è così importante curarla?La contrattura muscolare è una con-

trazione involontaria, persistente e dolo-rosa di uno o più muscoli scheletrici. Lacontrattura è di per sè un atto difensivoche insorge quando il tessuto muscolareviene sollecitato oltre il suo limite di sop-portazione fisiologico per cui vi si inne-sca una contrazione difensiva con unaumento involontario e permanente deltono. Si sviluppano contratture in segui-to a gesti sportivi, movimenti bruschi eviolenti (colpo di frusta), traumi musco-lari contusivi, stiramenti o lesionimuscolari. Chi è colpito da una contrat-tura avverte un dolore più o meno inten-so e diffuso lungo l’area muscolare inte-ressata e il massaggio manuale è il primointervento da attuare per lenire il dolore.

Esistono diverse tipologie dimassaggio? Può descriverci le piùdiffuse?Il massaggio defatigante è un massag-

gio inteso per il recupero dopo uno sfor-zo ed è rivolto ad accelerare lo smalti-mento della fatica evitando la comparsadi indolenzimento muscolare. Si basasul fatto che i prodotti catabolici delricambio non vanno a depositarsi neitessuti subito dopo la prestazione fisica,pertanto si cerca di favorirne al massi-mo ‘'eliminazione eseguendo il massag-gio. Il massaggio riabilitativo consentedi agevolare, dopo ferite o operazionichirurgiche, la guarigione e il ritornoalla normalità. Grazie a questo tipo dimassaggio è possibile ripristinare glischemi fisiologici di movimento persi oviziati da un uso scorretto o eccessivo diuno o più gruppi muscolari. Il massag-gio miorilassante aiuta ad alleviarestress e fatica, agisce sulle tensionimuscolari attenuandone i dolori, graziealla sua azione rilassante e di migliora-mento della circolazione. Questo tipo dimassaggio aumenta la flessibilità delcorpo, stimola il flusso di energia e con-tribuisce a produrre una sensazione dimaggiore vitalità.

Come si intendono le tariffe, c’èqualche promozione dedicata aiclienti ronchesi?Sinceramente non abbiamo ancora

pensato a campagne pubblicitarie mira-te, quello che posso anticipare è che sia-mo disponibili anche a trattamenti difisioterapia a domicilio per chi nonavesse la possibilità di recarsi in studio.Il costo di una seduta di massoterapiadella durata di circa 40 minuti è di 25euro, in media con le tariffe attualmentesul mercato. A questo proposito, colgol’occasione per segnalare a tutti i ron-chesi che si volessero avvicinare a que-sta terapia, l’offerta promozionale dellaprima seduta di massaggio gratuita,contattandomi ai numeri 339 1442105 -392.6765151. Vi aspetto numerosi!

L TESTO UNICO sugli enti localiprevede diverse forme associa-tive, che vanno dalle convenzio-ni, che hanno lo scopo di svol-

gere in modo integrato determinatefunzioni o servizi, limitandosi a coor-dinare la propria attività, all’unione diComuni, che dà luogo alla creazionedi un vero e proprio ente locale. Lascelta della forma di gestione associa-ta prevede una scelta da parte dell’en-te locale. La convenzione, in partico-lare, è quella più semplice da realizza-re, ma si caratterizza per un’autoritàdebole. Inoltre bisogna fare i conticon la scarsa flessibilità della stessa. IComuni mantengono la titolarità dellefunzioni, delle risorse economiche edel personale e questo, a nostro pare-re, complica la gestione dell’esercizioassociato tramite Convenzione.Al contrario, l’unione diventa l’en-

te maggiormente in grado diassicurare una visione digoverno strategica e unapiù efficace ed efficientegestione delle funzionie dei servizi comunali.L’unione è dotata diun’autorità più forterispetto a quella della con-venzione, anche perchè godedi un proprio Statuto, simile a quellodei Comuni per quanto riguarda lequestioni amministrative ed econo-miche. L’unione può prevedere lacentralizzazione di strutture d’ufficio,lasciando però presidi aperti al pub-blico presenti sul territorio per il rap-porto diretto con i cittadini.Per scegliere quale entità creare è

necessario, a nostro avviso, risponde-re alla domanda: “Quale servizio per-mette di realizzare un contenimentodella spesa, mantenendo un livelloadeguato di efficienza e il soddisfaci-mento della domanda di servizi?”L’obiettivo potrebbe essere non

solo quello di mantenere, ma ancheaumentare i servizi a parità di costi, oaumentare la qualità di un serviziosull’ambiente esterno e sui cittadini.Va aggiunto che la motivazione del

G e s t i o n i a s s o c i a t e , o f u s i o n e d i

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IL PAESE ITALIA, alle prese con unacrisi di dimensioni planetarie,mostra tutti i suoi limiti struttu-rali. Un sistema centralista che,

nonostante le deleghe alle Regioni pre-viste dall-art. 117 della Costituzione,nonché dalla riforma del Titolo V dellastessa in tempi più recenti, non dà segnidi volersi ammodernare e adeguare alleesigenze del territorio.Uno Stato ingessato e incapace di

distribuire in modo equo le ric-chezze prodotte. Una buro-crazia lenta e inefficienteha contribuito al lentodeclino di un Paese chetanto ha dato al mondointero in termini di Sto-ria, di uomini e di cultura.Come risollevarci? Si

parla di tagli alla spesa pubbli-ca, la cosiddetta “spending-review”,ma i principali destinatari degli tagli,ovvero gli Enti Locali, lamentano delleincongruità sostanziali nei modi, e nonsolo. Infatti i governanti romani hannosinora scaricato l’inefficienza statalesugli unici Enti che, in genere, funzio-nano, proprio perché più vicini allagente e per questo sottoposti al giudizioquotidiano della stessa.L’ultimo governo ha completamente

abbandonato uno strumento legislati-vo, quasi pronto, che avrebbe certa-mente costituito un elemento sul qualecostruire uno Stato nuovo, moderno epiù attento alle peculiarità territoriali, eper questo più vicino a tutti noi: il Fede-ralismo Fiscale.Non è dato sapere il perché di questa

scelta sciagurata, anche se un’idea cel’abbiamo, e non è molto confortanteper il futuro di questo Paese, destinatoancora per molto tempo a convivere consprechi, inefficienze e clientele varie.L’oggetto di questo articolo è assoluta-mente inerente a quanto detto finora, eci premuriamo di esplicarlo da subito. La gestione associata di alcune fun-

zioni degli Enti locali è prevista darecenti norme finalizzate ad una mag-giore efficienza della macchina buro-cratica. Il Comune di Ronco, per esem-

pio, ha associato, tra gli altri, il Serviziodi Polizia Locale con il Comune di Sul-biate e i cittadini avranno già notato lapresenza di altri operatori sul territo-rio, in appoggio al Responsabile delServizio, il Commissario Coriale.Secondo noi queste norme non sono

sufficienti. A parte il fatto che riteniamoche il problema sia più a monte, e cioè aRoma, e che quindi si debba riformarein toto il sistema, che da Centralista

DEVE diventare Federale, il checomporterebbe ovviamentedegli aggiustamenti,anche a livello locale,riteniamo utile farealcune precisazioni inmerito. Si comprendeperfettamente che nel-

l’immaginario collettivo, alivello di piccole realtà quale

può definirsi Ronco Briantino, fonde-re in un’unica entità due o più Comunisignificherebbe scontrarsi con il cosid-detto “campanilismo”, con tutti i pro-blemi che questo comporta.D’altra parte molti servizi erogati

dagli Enti Locali necessitano di unadimensione strutturale e di competen-za diversa dal piccolo Comune perpoter essere efficienti e con un ottimorapporto qualità-prezzo. Un noto espo-nente del nostro Movimento, anni fa,era entrato nel merito della questione,ipotizzando le dimensioni ideali ( intermini di popolazione) dell’Ente Loca-le più piccolo e cioè il Comune, nell’or-dine di circa 10-15.000 abitanti. La fusione di più Comuni è possibile,

anzi auspicabile, ma deve poter garanti-re accessibilità ai servizi attraverso ildecentramento delle funzioni. Se, peripotesi, Ronco e Bernareggio diventas-sero un’unica entità, si eleggerebbe unsolo Sindaco, si avrebbe un solo Muni-cipio, ma non sarebbe pensabile che uncittadino di Ronco si debba spostare aBernareggio per svolgere delle prati-che presso gli uffici, ma a questo sipotrebbe ovviare attraverso la tecnolo-gia, mantenendo uffici distaccati nelleposizioni attuali.

Lega Nord

DAI GRUPPI POLITICI

I

i C o m u n i ? O p i n i o n i a c o n f r o n t o

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blica, ma poi all’atto pratico ci si imbat-te in situazioni differenziate che rischia-no di creare più danni che benefici.Sono campi (l’amministrazione finan-ziaria, la pianificazione urbanistica, lagestione dei servizi di trasporto pubbli-co, di raccolta e smaltimento rifiuti, deiservizi sociali e scolastici) in cui occor-re muoversi con elasticità e prudenza,per non buttare il bambino con l’acquasporca.

Infatti, da più parti si sollevanodubbi sull’efficacia, efficienzaed economicità di que-st’obbligo di legge. Anchea nostro avviso, si rischiadi associare funzioni amacchia di leopardo traComuni, con meno di

5.000 abitanti, non limitrofi,creando ulteriore disagio ai cit-

tadini; a questo riguardo, bisognereb-be estendere l’obbligo della suddettalegge anche per i Comuni fino a 15.000abitanti, consentendo in tal modo unamaggior contiguità territoriale.È opportuno, secondo noi, prima di

procedere nella direzione tracciata,valutare effettivamente quali siano i van-taggi economici che ne derivano, oltreal conseguimento di un effettivo migliorservizio per i cittadini, senza il qualenon ha senso l’intera operazione. Unesempio positivo potrebbe essere larealizzazione in associazione di Comunidi opere pubbliche che un singolo pic-colo Comune non potrebbe permettersicon le sue sole forze o che altrimentivedrebbero la luce solo a prezzo di undispendio eccessivo di risorse dellamacchina amministrativa.Nei prossimi mesi vedremo come si

porrà il nuovo Governo nei confrontidegli enti locali, sapendo che il rischioche si corre è la fusione coatta, l’accor-pamento forzoso dei Comuni. Di certoquesti saranno temi che dovremoaffrontare nel prossimo programmaelettorale, che Vivere Ronco cominceràgià a discutere con i propri sostenitori apartire dal prossimo mese di aprile.

Vivere Ronco

La Torretta � marzo 2013

L2013 SI ÈGIÀCONNOTATOcome unanno critico e carico di grandicambiamenti per i Comuni, spe-cialmente per paesi che conta-

no meno di 5.000 abitanti, come ilnostro.I Governi che si sono succeduti in questiultimi anni hanno penalizzato la finanzadegli enti locali comunali, togliendosoldi che dovevano procurare deirisparmi a livello generale e far quadra-re i conti di un bilancio statalesempre più in rosso. Con il2013 anche il nostroComune ha dovuto fare iconti con le regole delPatto di stabilità: unobbligo a contenere lespese e gli investimenti,pur possedendo le risorsenecessarie... Inoltre, entro il 31 dicembre

2013 è obbligatorio l’esercizio associa-to tra Comuni di ulteriori funzioni e ser-vizi. Bisogna ricordare, infatti, cheentro la fine del 2012 il nostro Comuneha già provveduto ad associare 3 funzio-ni, come previsto dalla Legge135/2012, tra le 9 che dovranno essereprima o poi attivate. Per l’esattezza,sono stati già oggetto di associazionecon i Comuni limitrofi i seguenti punti:• catasto• protezione civile e coordinamento deiprimi soccorsi;• polizia municipale.In merito a quest’ultimo servizio, si

sottolinea il fatto che la funzione di Poli-zia locale era già stata associata con ilComune di Sulbiate prima dell’obbligodi legge. Infatti, era stata una scelta deli-berata in autonomia sia per ottimizzareil servizio che per contenere le spese.Anche le altre due funzioni erano già

attive: è stata cambiata solo la conven-zione, e quindi la regolamentazione,senza con questo aver ottenuto deglieffettivi risparmi di spesa.Dovendo esprimere un parere sul-

l’opportunità di un simile provvedi-mento, dobbiamo dire ancora una voltache si parte con le migliori intenzioni,ovvero il contenimento della spesa pub-

Ipersonale e il suo coinvolgimento è, anostro parere, importante, ancheaccompagnandolo con un’attività diformazione.Un esempio efficace di convenzio-

ne potrebbe essere la situazione in cuiil Comune, Ronco nel nostro caso,acconsenta che alcune delle proprielinee di trasporto pubblico siano pro-lungate in modo da servire i Comunivicini. Anche se è difficile la gestionedinamica delle funzioni di trasporto,che restano dei vari Comuni, una con-venzione di questo tipo ha il pregio dimantenere inalterato il personale esfruttare la riduzione dei costi digestione del trasporto attraverso l’e-sercizio associato del servizio.Un esempio di unione di Comuni,

applicabile al caso specifico di Ronco,potrebbe essere invece quella relativaal servizio di segreteria o di determi-nati uffici comunali, che potrebberomantenere presidi aperti al pubblicoin ogni Comune ma, al tempo stesso,verrebbero gestiti solo mediante l’u-nione, sfruttando così la riduzione deicosti, mantenendo tutto il personaleprecedentemente applicato in ogniComune e consentendo ai cittadini diavere presidi vicini a loro. L’unione deiComuni potrebbe anche essere l’occa-sione per fare una “rivisitazione” dellecompetenze specifiche del personale,così da coinvolgerlo sempre più nel-l’applicazione e realizzazione dei pro-pri compiti con maggiore competenzae vicinanza con i cittadini. Il personalesi sentirebbe più motivato e svolgereb-be al meglio il proprio lavoro.A seconda dei casi, fatte le opportu-

ne valutazioni sopra esposte in meritoalla convenienza economica e allaqualità dei servizi erogati, riteniamoquindi che anche a Ronco si possanostipulare convenzioni o istituire unio-ni con i Comuni vicini, salvaguardan-do il personale dipendente e le esigen-ze dei cittadini, che non devono esserecostretti a spostarsi qualora abbianobisogno di un servizio.

Gruppo IDeA per Ronco

I MOLTI non restano che iruderi. Altri, sapientemen-te ristrutturati, ricordano amalapena la vocazione ori-

ginaria. I “casòt” (cascinotti) eranopiccole costruzioni utilizzate dai conta-dini di un tempo per deporvi gli attrezzinecessari al lavoro nei campi, evitando-ne così il trasporto quotidiano dallacorte alla campagna.

I contadini partivano per i campi lamattina presto, subito dopo la mungitu-re delle vacche, e a volte vi rimanevanofino a sera tarda. I “casòtt” erano dun-que un punto di appoggio, usati anchecome riparo in caso di maltempo.Neiperiodi di intenso lavoro, i bambini e ledonne muovevano da casa per portare ametà giornata il pranzo ai padri o aimariti. A volte, prima di riprendere iltravaglio, il contadino usava riposaresul “cassinèl”, un piccolo soppalcocon struttura in legno, posto di solito difronte all’ingresso, su cui veniva attrez-

zato uno spartano giaciglio di paglia.Per la costruzione di questi cascinot-

ti venivano impiegati diversi materiali.Nei casi più semplici, le pareti erano dilegno e il tetto di paglia. Nella nostrazona tali strutture avevano tuttavia un

carattere più permanente, data la lorogrande utilità e venivano così costruiticon mattoni di terra cruda, essiccati alsole, e ciottoli, realizzati dagli stessicontadini che, procuratisi il terrenoargilloso adatto, davano forma ai singo-

STORIA LOCALE

La Torretta � marzo 201324

D Quel che rimanedei casottd’una voltaAlcuni sono statiristrutturati...Di altri non restanoche i ruderi,ricca testimonianzadi vita contadina

La Torretta � marzo 2013 25

li mattoni impiegando come stampouna cassettina in legno appositamenterealizzata.

Queste murature erano sufficiente-mente robuste per sorreggere il tetto,ma potevano essere facilmente dan-neggiate dalla pioggia o dalle intempe-rie. In alcuni casi venivano irrobustitecon pilastri in mattoni di laterizio, cottialla fornace di Ronco, su cui poggiarele travi del tetto.

I tetti dei cascinotti, salvo casi rarissi-mi, sono sempre a due falde (a campa-na). Fino ai primi decenni del Novecen-to, erano quasi tutti in paglia di segale,che veniva utilizzata anche per tampo-nare le pareti dei cascinotti più semplicio per chiudere le aperture dei fienili pri-ve di grigliati in mattoni. A partire daglianni Venti, la paglia in segale è progres-sivamente sostituita da tegole marsiglie-si, più economiche e soprattutto più leg-gere dei coppi e quindi adatte ad esseresovrapposte a travi in legno ridotteall’essenziale, quali appunto quelle deicascinotti.

Le tegole marsigliesi usate per icascinotti erano spesso di recupero:provenivano dalle città di Milano eMonza, dove erano utilizzate già nel-l’Ottocento per le costruzioni residen-ziali e industriali. La scelta dei materia-li e il grado di rifinitura dipendevanoovviamente dalle disponibilità econo-miche del contadino, nonchè dall’am-

piezza e dall’importanza del fondo. Neimuri dei cascinotti più piccoli si aprivauna sola porta in legno. dotata di unrobusto catenaccio, e al massimo unapiccola finestrella di areazione. A voltevenivano ricavate anche piccole nic-chie, dove venivano collocate madon-nine o altre immagini sacre a protezio-ne dei raccolti.

Addossata al fabbricato principalepoteva poi essere costruita - di fianco osul retro - una piccola stalla, detta “sta-lén”, dove si poteva legare il cavalloo l’a-sino impiegato per il traino del carretto.

La facciata principale del cascinottocon l’ingresso e le altre aperture erasempre orientata verso sud, così chel’area antistante - dove essiccare il gra-no o il granoturco - fosse soleggiata almeglio.

In genere i “casòtt”, pur essendo didimensioni ridottissime, si sviluppava-no su due piani. Si accedeva al pianosuperiore con una scala a pioli; in altricasi esisteva anche una scala fissaesterna. Tali fabbricati assumevanocosì la funzione del rustico ed avevanotutte le caratteristiche di una dimoratemporanea.

I cascinotti sono la testimonianza piùdiretta di quelle che dovevano essere lelunghe giornate trascorse nei campi daicontadini, punto di riferimento per tuttele loro attività quotidiane: il lavoro, ilriposo e il pasto frugale.

La zona di Ronco dove esistevanopiù “casòtt” era la strada campe-stre (detta “la valada”) che partivadalla Cascina Gargantini di viaBattisti e terminava dopo circa unchilometro in mezzo ai boschi. Aitempi si contavano oltre una doz-zina di cascinotti lungo quellastrada. Attualmente ne rimango-no un paio, recentemente ristrut-turati.Altra curiosità: a metà di questastrada campestre, nel lontano1926, venne costruita addiritturauna casa colonica rurale con rela-tiva stalla e cascina su due piani econ quattro vani, denominata“Cascina San Giuseppe”.Ciascuna famiglia contadina ave-va nel proprio campo almeno unadecina di piante, i cui frutti veni-vano consumati nell’ambitofamiliare: ciliegie, prugne, albi-cocche, pere, mele e pure fichi,anche se questi soffrivano l’espo-sizione al freddo invernale e resi-stevano solo se addossati a unmuro.Gli alberi presenti in maggiorquantità erano comunque i gelsi(“muròn”), necessari per l’alleva-mento dei bachi da seta. Ancoranel Novecento ciascuna famigliacoltivava, appesa a una o due filedi gelsi, anche dell’uva (secondoun sistema già noto agli etruschi eai romani): ecco spiegato il signi-ficato del curioso detto brianzolo:“i muròn fan l’üga”, a cui si ricorre-va per sbeffeggiare i creduloni.

QUANDO I GELSI FACEVANO... L’UVA!

I SEMBRA INCREDIBILEcome dauna piccola idea sia natoun progetto che si è appenaconcluso con un viaggio a

Mauthausen e Salisburgo nei giorni6, 7 e 8 marzo. L’idea nasce da undesiderio profondo di far vivere ainostri studenti non solo l’esperienzadi una gita scolastica, ma di un per-corso sulle tracce di Pietro Bastanzet-ti e Roberto Camerani.

A dar forma e sostanza a quest’i-dea, preziosi sono stati l’incontro e loscambio con i docenti GiampieroSoglio e Alice Torta, membri del-l’associazione “Roberto Camerani”.Insieme a loro abbiamo elaborato unitinerario le cui tappe fondamentalisono state, oltre a Mauthausen, i sot-tocampi di Gusen e Ebensee.

Questo era proprio il percorso cheRoberto Camerani e GiancarloBastanzetti, figlio di Pietro, hanno fat-to tante volte accompagnando gli stu-

denti e le famiglie; dal 2005 il testi-mone è passato a Giampiero Soglio eAlice Torta che stanno portandoavanti questo importante impegnocivico.

Ha reso speciale il nostro viaggiola presenza di Alice, che è stata pernoi non solo una guida estremamen-te preparata, ma soprattutto emotiva-mente coinvolta e sensibile ai bisognidei ragazzi: ha arricchito il viaggiocon letture, racconti, filmati, testimo-nianze e, durante il ritorno a Ronco,ha guidato i ragazzi nella rielabora-

zione del vissuto in modo delicato,discreto, profondamente umano.

All’arrivo a Mauthausen abbiamoposato le nostre mani sulle pietre del-la fortezza: nel silenzio forse qualcu-no ha pregato, ha meditato, ha rivoltoun pensiero...

Tra i momenti più importanti dellavisita al campo, i ragazzi ricordanoquando hanno sostituito la targa,ormai sbiadita, dedicata a Robertocon una nuova, e quando hannodeposto sul muro del monumento aicaduti italiani una traccia del loro

LA FINESTRA DEI BAMBINI

La Torretta � marzo 201326

C Gli alunni di terzain visita al campo di concentramento:«Ricordare perabbattere il murodell’indifferenza...»

La virtù della memoria:lezione a MauthausenLa virtù della memoria:lezione a Mauthausen

passaggio: una tavola di legno su cuiuno studente, durante le ore di scuo-la-laboratorio, ha inciso la frase:“Ricordare è abbattere l’indiffe-renza”, scelta tra le molte riflessioniche i ragazzi hanno scritto prima dicompiere il viaggio.

Un mondo salvato dai ragazziParticolarmente toccante è stato

entrare nella “stanza” delle docce eascoltare le parole di Alice che ricor-dava un gesto compiuto da Robertodurante ogni suo viaggio: fermarsi adialogare con “la sua doccetta”, sot-tolineando l’importanza di essereancora lì a testimoniare.

Al mattino il cielo era coperto,cupo, grigio... nel corso della gior-nata il primo pallido sole... i ragazzi,davanti al monumento della Germa-nia, stanno ascoltando la poesia diBrecht interpretata da Stefania Buz-zetti, l’attrice che conduce i labora-tori teatrali con le nostre classi e cheha voluto partecipare a questa espe-rienza, prestando la sua voce caldaalle letture del viaggio.

Un raggio di sole si insinua tra lenuvole: “Sono le anime dei depor-tati che ci sorridono...”, dice unaragazza.

Da Mauthausen, prima di rag-giungere Ebensee, abbiamo vissutoun’altra grande emozione al memo-riale di Gusen, dove i ragazzi hannotrovato la fotografia di Pietro Bastan-zetti e ascoltato le sue ultime parolerivolte ai figli: “Se pur lontano, misentirò sempre vicino a voi, misembrerà di avervi ancora sullemie ginocchia, accarezzarvi ebaciarvi...”.

Dopo aver ascoltato queste toc-canti parole ci siamo raccolti nelsilenzio e abbiamo chiesto ai ragazzidi pensare al motivo per cui fossimoin quel luogo e stessimo compiendoquel percorso: questo è stato l’invitocontenuto nel bellissimo messaggio

La Torretta � marzo 2013 27

che ci ha lasciato il sindaco FrancescoColombo pochi giorni prima di parti-re e che abbiamo letto agli studenti,varcata la frontiera.

Lasciano il segno le riflessioni chele classi hanno elaborato durante ilritorno a Ronco, ciascuna importantenella sua personale unicità, tutte pro-fonde, sincere, indispensabili percredere ancora in un “mondo salvatodai ragazzini”.

Riuniamo in un ideale abbracciotutti coloro che ci hanno aiutato a tra-sformare il sogno in un progetto:l’Amministrazione comunale, l’asso-ciazione genitori, le famiglie, gli stu-denti. Dal loro sostegno economico eaffettivo, dalla condivisione, dalsostegno nelle fatiche e nelle difficol-

tà nasce e trae alimento la forza di noiinsegnanti.

“Grazie per aver creduto in noi.Grazie per aver lottato per noi

e con noi.Grazie per tutte le emozioni

che ci avete regalato.Grazie per le esperienze che ci avete fatto vivere.

Grazie per essere sempre con noi”

Queste sono le parole che le nostreclassi hanno scritto per gli insegnantiaccompagnatori e per Alice Torta eche desideriamo donare e dedicarealla prof.ssa Spada.

Le insegnanti di 3^A e 3^B

ORSENONTUTTISANNOdell’esisten-za di un museo presso la sedemunicipale che contiene cime-li e ricordi dei nostri combat-

tenti e reduci ronchesi, una volta chel’associazione si è sciolta il 26 settembre2003, a causa del numero limitato di socirimasti in vita e della loro età avanzata.Ma andiamo con ordine.

Il 4 novembre 1968, proprio in occa-sione del 50° Anniversario della Vittoriadel 4 Novembre 1918, veniva costituita lalocale Sezione Combattenti e Redu-ci, con Presidente il Cav. Giovanni Mot-tae ben 55 soci, reduci da varie guerre edai campi di prigionia.

Nel corso della vita dell’Associazione,tre episodi svettano su tutti: � l’inaugurazione del monumento aicaduti il 28 ottobre 1978 (foto sopra);� la prima Settimana della Pace, indettadall’Amministrazione Comunale dal 28ottobre al 4 novembre 1979, nel corsodella quale campeggiava un cartello conuna grande scritta accanto al numero dei

Un museoper ricordarecombattentie reduciUn museoper ricordarecombattentie reduci

DALLE ASSOCIAZIONI

La Torretta � marzo 201328

F morti di tutte le guerre: “Questo maipiù!”;� l’inaugurazione del Centro Sant’Anto-nio e, contemporaneamente, della nuo-va sede dei Combattenti, avvenuta nelcorso della seconda Settimana della Paceil 26 aprile 1981 (foto pagina a fianco).

Poi, dopo alterne vicende, nel 1995sotto la presidenza di Andrea Cantùsi ègiunti all’unificazione della Sezione conl’Associazione Alpini. Da segnalare, neigiorni 8-10 novembre 2002, la celebra-zione del centenario della nascita di donCarlo Gnocchi (beatificato nel 2009).

Finché si è giunti nel 2003, anche aseguito della scomparsa del Presidente,allo scioglimento definitivo dell’associa-zione, con la consegna della bandieradella sezione agli Alpini. Ora i reduci resi-denti rimasti sono veramente pochi, sipossono contare sulle dita di una mano:Luigi Cantù, Rodolfo Motta e AchilleRegazzoni.

In occasione del prossimo 25 aprile sivorrebbe nuovamente aprire al pubblico

È allestito nellasede municipalee contiene ricordie cimeli dei ronchesi.Sarà possibilevisitarlo il 25 aprile

il piccolo museo allestito presso il palaz-zo comunale e dato in consegna adAngelo Cantù, che ha cercato di racco-gliere ed ordinare il materiale esistenteper non disperdere la memoria di quan-ti hanno combattuto sui vari fronti diguerra o hanno dovuto patire nei campidi prigionia.

Chi avesse ricordi, cimeli o quant’al-tro avesse attinenza con le due grandiguerre e volesse farne dono al museo,può rivolgersi direttamente ad AngeloCantù (tel. 039 6079750).

Infine, un invito a tutti a visitare ilmuseo e a portare con noi un ricordo,un’emozione, un insegnamento.

La Torretta � marzo 2013 29

CALENDARIODELLE INIZIATIVE

APRILE

� 13 aprileComune:Giornata del Verde pulito

� 14 aprileAvis: donazione Bernareggio

� 20 aprileFabbrica delle Idee: saggio di fine anno

� 25 aprileComune-Banda-Alpini: celebrazioni Festa della Liberazione

MAGGIO

� 5 maggioAvis: donazione Bernareggio

� 11 maggioAlpini: adunata nazionale a PiacenzaBanda-Nuova Primavera:festa della mamma (Rosa d’Argento)

� 12 maggioParrocchia:prima S. Comunione (1° gruppo)

� 14 maggioAvis:mercatino dell’usato

� 19 maggioParrocchia:prima S. Comunione (2° gruppo)

� 25 maggioAvis: donazione Bernareggio

� 26 maggioParrocchia: celebrazione Cresime

GIUGNO

� 1-2 giugnoBanda: festa annualeRosa Blu e Verde: coppa delle due Rose al CTL3Comune: festa della RepubblicaParrocchia-Banda:Corpus DominiAvis: donazione a Bernareggio

� 2 dicembreAvis: donazione a Bernareggio

� 6 giugnoAvis: donazione a Bernareggio

� 8-9 giugnoAssociazione Genitori: festa annualeBiblioteca parrocchiale:esposizione libri per l’estate

� 13 giugnoOratorio: inizio oratorio feriale

� 14 giugnoRosa Blu: spaghettata

� 22 giugnoAssociazioni: Gustiamoci Ronco

� 29-30 giugnoAlpini: festa annuale

“SPAZIOAPERTO” ÈILNOMEdi un progetto,recentemente partito nel nostro Comune,mirato sui ragazzi delle scuole secondariedi primo grado, volto a proseguire emigliorare l’esperienza di doposcuolaavviata negli anni precedenti, in virtù dellacooperazione tra Oratorio e Centro diAggregazione Giovanile.

L’obiettivo primario del progetto èsicuramente quello di offrire sostegnoagli studenti che ne hanno effettivo biso-gno, e combattere la dispersione scolasti-ca; tuttavia, ci si augura di conseguireanche ulteriori, e più ambiziose, finalità,quali:� fornire agli utenti una guida educativa,cercando di contrastare i fenomeni dibullismo e microcriminalità che anchedalle nostre parti assumono connotazio-ni sempre più preoccupanti;�offrire momenti e spazi di socializzazio-ne in ambienti protetti � consolidare il dialogo tra educatori,famiglia e scuola, per favorire l’attuazio-ne di linee educative comuni e sinergiche

Per raggingere questi significativirisultati, si è lavoratoal fine di integrare erendere più efficaci le attività aggregativeposte in essere da CAG e Oratorio, duerisorse positive per il nostro territorio,che rappresentano poli di riferimento peradolescenti e preadolescenti; altrettanto

essenziale è stata la collaborazione fattivacon la scuola media, sia nella fase proget-tuale dell’intervento, quanto nel coivolgi-mento dei ragazzi e delle loro famiglie.

L’idea alla base è quella di offrire unospazio idoneo per lo studio e lo svolgi-mento dei compiti, avvalendosi dellaconsulenza degli educatori presenti,che aiuteranno i ragazzi a risolvere pro-blemi e dubbi, e a impostare il lorometodo di studio.

Nel corso del progetto si voglionoinoltre mantenere costanti rapporti conle famiglie, per aggiornarli sull’anda-mento dei ragazzi, e con gli insegnanti,affinchè l’azione educativa di supportorisulti allineata con l’intervento scolasti-co quotridiano.

La proposta dello “Spazio Aperto” èstata presentata nei mesi scorsi all’Ammi-nistrazione Comunale, che lo ha sostenu-to economicamente, riconoscendone lefinalità educative e sociali.

Dal punto di vista pratico, sono già sta-ti svolti i primi incontri, e altri sono statiprogrammati nei giovedì pomeriggio dimarzo e aprile, presso la scuola media,alla presenza del parroco e di sei educato-ri. L’augurio ovviamente è che questaimportante iniziativa prenda piede e possarappresentare un valido strumento disostegno e supporto per gli studenti e perle loro famiglie.

PROGETTO “SPAZIO APERTO” PER LO STUDIOE LA SOCIALIZZAZIONE DEI RAGAZZI

La Torretta � marzo 201330

PAGINE UTILI

CARITAS AMBROSIANA PROMUOVE dal 1998 sull’intero territo-rio della Diocesi di Milano il servizio di raccolta permanen-te di abiti e scarpe usati, attraverso il posizionamento diappositi cassonetti e il coinvolgimento di numerose coope-rative sociali. Per essere più riconoscibili, e fronteggiarealcune criticità rilevate negli ultimi anni che, a lungo termi-ne, rischiano di mettere a repentaglio l’intero progetto (cas-sonetti abusivi, presenza di soggetti nella raccolta con scopidi lucro…), in breve tempo i cassonetti si rivestiranno diuna nuova grafica: “DONA VALORE”. La scritta “Dona Valo-re” sintetizza il senso della raccolta: Caritas Ambrosiana e lecooperative danno valore a ciò che viene donato, un valoreeconomico, ambientale e solidaristico.

SolidarietàDal 1998 le circa 80.000 tonnellate di abiti recuperati ed

avviati al riutilizzo hanno permesso di destinare circa1.500.000 euro al finanziamento di decine di progetti e ser-vizi sociali progettati per migliorare le condizioni di vita del-le persone più deboli.Nel solo 2012 la raccolta “Dona Valore” ha raggiunto le

6.910 tonnellate, equivalenti al contenuto di 1.382 cassonet-ti pieni o al peso di una fila di autobus lunga 10 chilometri.Questo ottimo risultato permette non solo di generare lavo-ro per categorie svantaggiate, ma anche di destinare fondi aprogetti solidali: un risultato importantissimo in tempi in cui

la crisi economica aggrava la situazione dei più deboli e fadiminuire i finanziamenti. Infatti, l’anno scorso sono statidistribuiti in totale 228.000 euro a 5 Onlus, finanziando 7progetti sociali a beneficio di circa 200 utenti finali.

AmbienteOgni cittadino della Diocesi di Milano produce annual-

mente una media di 480 kg. di rifiuti. La quota di indumenti ecalzature che una raccolta ben organizzata può sottrarre allosmaltimento, e ai relativi costi, è stimata intorno ai 5/6 kg. apersona. Oggi, nonostante il costante impegno per ottimiz-zarne l’efficacia, la raccolta non raggiunge i 2 kg. per abitan-te. Le 8.000 tonnellate raccolte nel solo 2011 dai cassonetti“Dona Valore” corrispondono a un risparmio annuale di cir-ca 1.500.000 euro per i cittadini della Diocesi di Milano.

Lavoro“Dona Valore” rappresenta un’esperienza imprendito-

riale di successo che mette in primo piano i valori solidari-stici e la dignità del lavoro. Attualmente sono impiegati nelleattività 43 lavoratori, di cui 9 persone svantaggiate ai sensidella L.381/91, e 20 appartenenti ad altre aree del disagiosociale. Le cooperative della rete si impegnano ad impiegarenella raccolta 2 lavoratori ogni 80 cassonetti, molto più del-lo stretto necessario e di quanto facciano altre organizzazio-ni attive nella raccolta indumenti usati.

“DONA VALORE”: I CASSONETTI NON SONO TUTTI UGUALI...

GRUPPO MISSIONARIO. L’AmministrazioneComunale ha confermato la Convenzione preceden-te, inserendo la possibilità di intervenire con uncontributo mirato, qualora ce ne fosse la necessità,per l’acquisto di un nuovo automezzo. Il GruppoMissionario raccoglie il sabato mattina, carta e car-tone: un servizio che, oltre al beneficio per gli scopidel Gruppo, consente al Comune un risparmio del50% qualora la raccolta fosse eseguita dal CEM.

ALPINI. La Convenzione tra l’AmministrazioneComunale e il Gruppo Alpini consiste nella puliziadei muri e degli edifici comunali - compresi i muriprivati sulle vie comunali, previo permesso dei pro-prietari - da scritte, simboli, o altro. L’interventoprevede l’utilizzo di vernici adatte, dello stesso colo-re dell’originale o quantomeno similare. Tale Con-venzione ha durata annuale, con la speranza didoverla mettere in atto il meno possibile, segno diuna maggior civiltà ed educazione da parte di tutti.

TANDEM. L’Amministrazione Comunale ha rin-novato la Convenzione in essere, adottando un nuo-vo criterio di calcolo del contributo, modulato suichilometri percorsi. L’Associazione Tandem è nataper offrire servizi di accompagnamento a personedisabili, anziane o malate presso strutture ospeda-liere, centri di riabilitazione o case di cura.

NUOVA RONCHESE. L’Amministrazione Comu-nale, nonostante la posizione contraria del gruppo“IDeA”, ha ritenuto di continuare a sostenere l’atti-vità della Polisportiva. Il campo comunale non sod-disfa tutte le richieste della Nuova Ronchese, pertan-to si rende necessario servirsi anche delle struttureparrocchiali, seppure in modo più limitato. La Con-venzione con la Parrocchia prevede la comparteci-pazione ai costi da parte della Nuova Ronchese, che sioccuperà anche dei tagli dell’erba. Va ricordato chela pubblicità al campo comunale è gestita dalla Poli-sportiva su concessione del Comune.

CONVENZIONI

La Torretta � marzo 2013 31

Il Sindaco(che ha in carico Personale - Bilancio - Tributi - Ecologia e sviluppo sostenibile - Comunicazione e partecipazione)

FRANCESCO [email protected]

da lunedì a venerdì dalle ore 18 alle ore 19sabato dalle ore 10 alle ore 12

Il Vice Sindaco, Assessore all’Edilizia, Lavori pubblici e Manutenzioni, Acqua e Fognatura

ANDREA [email protected]

lunedì dalle ore 10.30 alle ore 12.00mercoledì dalle ore 17.30alle ore 18.30sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.00

L’Assessore ai Servizi sociali, Pubblica Istruzione, Politiche giovanili

KRISTIINA [email protected]

sabato dalle ore 9.30 alle ore 11.30

L’Assessore all’Urbanistica, Viabilità e Trasporti

CLAUDIO CRISTOFORI [email protected]

mercoledì dalle ore 15 alle 16 giovedì dalle ore 17 alle 18

L’Assessore allo Sport, Cultura, Tempo libero, Rapporti con le Associazioni, Pace e Cooperazione internazionale

DEMETRIO [email protected]

Riceve su appuntamento

ORARI DI RICEVIMENTOSINDACO E ASSESSORI

Per motivi organizzativi si richiede di fissare un appuntamento telefonando al numero 039.6079023.Sindaco e Assessori sono disponibili, in caso di necessità, a concordare appuntamenti in orari diversi da quelli sopra riportati.