2009_04 - Mlac - Roberto de Simone
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Evento promosso da:
Museo di Chimica, Dip.to di Chimica “Sapienza”, Università di Roma MLAC‐ Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea “Sapienza”, Università di Roma
La Luce incontra l’Arte e la Scienza
“Sapienza” Università di Roma P.le Aldo Moro n. 5 ‐ 00185 Roma
A cura di: Luigi Campanella Simonetta Lux
Roberto De Simone
Interventi di: Luigi Campanella Simonetta Lux
Emanuele Sbardella Cesare Sarzini
Domenico Scudero
hanno collaborato: Giorgia Calò
Andrea Macchia Giuliana Troiani
Info e prenotazioni: Giuliana Tel./fax: +39 06 49913167
Museo di Chimica “Sapienza”
ROBERTO DE SIMONE
LA LUCE INCONTRA L’ARTE E LA SCIENZA L’evento, realizzato con il coordinamento del prof.re Luigi Campanella e della prof.ssa Simonetta Lux, promosso dal Museo di Chimica in sinergia con il MLAC ‐ Museo Laborato‐Laboratorio d'Arte Contemporanea dell'Università di Roma “Sapienza”, presenta Roberto De Simone, mediante semina‐rio, dibattito ed esposizione. De Simone, esploratore dell’invisibile, ha avviato sin dagli anni ’80 una ricerca tesa sul versante della smaterializzazione e impalpabilità dell’opera d’arte, sperimentando nuove possi‐bilità percettive che, attraverso l’ironia del linguaggio e l’affinamento delle capacità sensoriali, determinano uno slit‐tamento dei limiti cognitivi. La Luce, lo Spazio e il Tempo sono ricorrenti nei suoi lavori che si propongono di innescare delle riflessioni, a porre delle domande, a moltiplicare i punti di vista e scombinare le pro‐spettive in cui l’osservatore può acquisire la facoltà di “ vede‐re “ la realtà in uno stato di serena oggettività. “PER DISEGNARE DAL VERO, 1991”. Un barotermoigrografo (cm. 38 x 36,5 x 23 ) a carica mensile, la cui funzione è di se‐gnare con un inchiostro igroscopico blu su carta diagrammata il grado di temperatura, di umidità e la pressione atmosferica di un ambiente. De Simone si svincola dall’autografia dell’oggetto, lo rinomina per renderlo funzionale alla sua idea e viene assunto per rea‐lizzare un’opera d’arte: un disegno dal vero. Sottolinea De Simone: “La natura visibile è modellata sull'invisibile e a me interessa la natura in quanto spazio fisico in continuo diveni‐re. Cerco di cogliere e di costruire delle relazioni con i feno‐meni naturali soggetti alla temporalità e al mutamento da uno stato all'altro, nonché captare le forze e renderle visibili”. Le opere di De Simone vivono lo spazio e il tempo in un conti‐nuo divenire in cui la luce rivela il punto di fusione tra il lin‐guaggio delle parole e dei materiali utilizzati nei diversi lavori, anticipando a volte una immagine‐movimento, una immagine‐tempo, così in: “Contiene una sorgente di radiazioni lumino‐se, 1984 “ dove una miscela di prodotti chimici pressata a 140 atm e inserita in un contenitore di anticorodal sollecitata elettricamente, manifesta una fonte di ricchissima di pura luce, ovvero lo stato limite ed energetico dell’ astrazione di un volume per un tempo di qualche minuto appena.
L’idea è per Roberto De Simone come il silenzio che quando incontra una nota svanisce nel prendere corpo, ciò che rima‐ne è la traccia, l’impronta di una esperienza. In “ Small Bang, 1993” un oggetto è lanciato nello spazio con una carica propulsiva, contiene delle sostanze che reagendo ad una sollecitazione fisico‐chimica, hanno sviluppato una grande quantità di gas accompagnato da un violento effetto termico, acustico, luminoso; formando uno pseudo universo con radiazione di fondo rossa. Nello stesso anno, 1993, realizza con una performance: “CERCHIARE L’INFINITO” in cui venti elementi (oggetti sferici) sono lanciati in successione nello spazio. Contengono sostan‐ze capaci di subire una trasformazione chimica esotermica con effetti luminosi che cerchiano l’infinito “; Video VHS PAL colore senza sonoro 58” , trasferito su DVD nel 2007 e proiet‐tato in questa occasione nel Museo di Chimica dell’Università di Roma “Sapienza“. Un ulteriore proiezione “ UNA TAVOLOZZA DI COLORI VIVEN‐TI “, filmato in VHS nel 1983 e in DVD 2008, 3’ 40”, ci lancia, con l’uso di un linguaggio sottilmente ironico nel 1982, nel modo di procedere alla realizzazione di un lavoro, al comple‐to distacco fisico tra artista e opera, oggetto. Utilizzando suoni registrati della realtà ambientale, De Simo‐ne, connette luoghi e persone, mette in scena atmosfere, storie che esprimono esperienze emotive con il linguaggio delle esperienze fisiche: gli stati interiori, i sentimenti, le sen‐sazioni che si rincorrono nel tempo e nello spazio con il filo sottile della memoria. L’esposizione si conclude con l’opera “IL PRIMO RAGGIO DI SOLE A ETRETAT CON UN GRANDE VENTO CALMO, 2007” (cd audio stereo durata: 1’ 55”), ricordo legato a un determinato luogo, Etretat. Da ascoltare solo con l’ausilio di cuffie, chiu‐dendo gli occhi per avere una immagine intima del paesaggio che si stà ascoltando. Lo scarto diviene una pluralità di sensazioni, quando esistono le condizioni che il concetto si fà evento per costruire la com‐prensione del reale in relazione con il mondo.
Ore 15.00: Seminario a cura di Simonetta Lux MLAC ‐ Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea Porticato del Palazzo del Rettorato Ore 16.30: Dibattito a cura di Simonetta Lux con la partecipazione di Luigi Campanella, Emanuele Sbardella, Cesare Sarzini e Do‐menico Scudero, MLAC ‐ Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea Porticato del Palazzo del Rettorato Ore 17.30: Fruizione della mostra allestita presso il Museo di chimica (periodo: 8‐18 Aprile) Edificio di Chimica, "S. Cannizzaro" (VEC)
Roma, 15 Aprile 2009 – “Sapienza”, Università di Roma P.le Aldo Moro n. 5,Roma
Opere nel Museo di Chimica Per disegnare dal vero, 1991 Cerchiare l’infinito, 1993 Una tavolozza di colori viventi, 1983 Il primo raggio di sole a Etretat con un grande vento calmo, 2007