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 EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passando attraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo, Luglio 2009 1 2 3 4 5 EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO “Dalla carta stampata al web, passando attraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” Università di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia Corsi di Laurea in Scienze della comunicazione Anno accademico 2008-2009 Esame: Comunicazione Giornalistica – 10CFU Appello: 16 luglio 2009 Prof. Mauro Sarti Studente: Cirillo Paolo Matricola: 0000315657 1

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Tesina per l'esame di Comunicazione Giornalistica. Prof. Mauro Sarti

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO

SPORTIVO

“Dalla carta stampata al web, passando

attraverso radio e televisione: modi differenti 

di raccontare lo sport”

Università di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia

Corsi di Laurea in Scienze della comunicazione

Anno accademico 2008-2009

Esame: Comunicazione Giornalistica – 10CFU

Appello: 16 luglio 2009

Prof. Mauro Sarti

Studente: Cirillo Paolo

Matricola: 0000315657

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INDICE:

1. Introduzionepag. 3

2. In principio fu: la carta stampata

pag. 4

2.1 Lo stile: “La retorica dell’avvenimento”

pag. 4

2.2 L’uso delle metafore: Gianni Brera e i suoi successoripag. 5

2.3 Le “Tigri di carta” italiane

pag. 7

2.3.1La “Gazzetta dello Sport”

pag. 7

2.3.2Il “Corriere dello Sport”

pag. 92.3.3 “Tuttosport”

pag. 10

3. Lo sport visto e sentito: il cammino tra radio e televisione

pag. 11

3.1 La risposta della carta stampata: il “Palumbismo”

pag. 12

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 20094. Le informazioni raccontate attraverso i byte: il giornalismo on-

line pag. 13

4.1 Il caso italiano: “L’Unità” e “L’Unione Sarda”

pag. 144.2 Caratteristiche tecniche dei giornali in rete

pag. 14

4.3 Giornalismo sportivo on-line: un esempio di portale

verticale pag. 14

4.4 Alcuni esempi di quotidiani sportivi on-line

pag. 15

4.5 SPORTMEDIASET: un esempio di “giornale senza giornale”pag. 17

5. Conclusione: esigenza di definizione, “Decalogo di autodisciplina

del

giornalismo sportivo”

pag. 17

6. Fonti pag. 18

1. Introduzione

Scopo di questa tesina è analizzare com’è cambiato il modo di raccontare lo

sport attraverso l’evolversi dei mezzi di comunicazione, con un occhio

particolare sul mondo del calcio. Quello che segue è un breve excursus che

attraversa poco più di cento anni di storia, durante i quali il giornalismo

sportivo italiano ha saputo cambiare, adattarsi, riscriversi. Il mio studio parte

dalla forma più pura del giornalismo sportivo, quello della carta stampata per

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come Gino Palumbo, Antonio Ghirelli o Francesco Amodeo, i quali, ognuno a

suo modo, ne hanno indirizzato il cammino. Pagine di sport che hanno ospitato

prestigiose firme, una su tutte Gianni Brera, che hanno saputo colorare,emozionare, commuovere, il mondo dei tifosi. Dalle edicole alle frequenze,

dalle frequenze alle antenne, a partire dagli anni 50 dalla lettura si passerà

all’ascolto, e dall’ascolto alla visione: lo sport approda in radio e in televisione.

Saranno anni di cambiamenti, si modificheranno gli orari, le abitudini, le

esigenze degli sportivi; la carta stampata dovrà adeguarsi ai nuovi modi di far

arrivare lo sport, per non segnare il passo. Sono gli anni delle radioline alle

orecchie, e delle esultanze comode, quelle fatte dal divano di casa; in queglianni lo sport prende voce, quella di Sandro Ciotti per esempio, e presto

prenderà forma. Da “sport” a “www.sport”, negli anni novanta poi lo sport

entra in rete. È una rete a maglie larghe, che cattura tutti, è la rete di Internet,

che stravolgerà il modo di (de)scrivere lo sport. Tutto, subito, e sempre: niente

più passeggiate fino alle edicole, niente più ricerche tra i canali, quello che

basta è un viaggio, attraverso il web, verso lo sport. La mia indagine si

conclude così, con un viaggio attraverso quello sport fatto di bit, fatto di click.

IN COPERTINA:

Immagine 1: Gianni Brera, direttore della “Gazzetta dello Sport” dal 1950 al 1954; Immagine

2: Antonio Ghirelli, direttore del “Corriere dello Sport” dal 1966 al 1977; Immagine 3: Candido

Cannavò, direttore della “Gazzetta dello Sport” dal 1983 al 2002; Immagine 4: Franco Arturi,

vicedirettore della “Gazzetta dello Sport”; Immagine 5: Fabio Caressa, commentatore Sky;

Immagine 6: Aldo Biscardi, conduttore e ideatore del “Processo” in onda dal 1980; Immagine

7: Maurizio Mosca, direttore ad interim della “Gazzetta dello Sport” negli anni 1982-1983;

Immagine 8: Guido Meda, commentatore dei campionati mondiali di motociclismo; Immagine

9: Carlo Pellegatti, cronista delle partite del Milan dalla stagione 1983-1984; Immagine 10:

Nicola Grauso, editore de “L’Unione Sarda”.

2. In principio fu: la carta stampata

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“Il giornalismo sportivo non ha mai perduto, è un giornalismo vincente” 

Gino Palumbo, 6 novembre 1976, editoriale di saluto ai lettori de “La

Gazzetta dello Sport”

L’Italia si presenta come il Paese nel quale, sulla stampa quotidiana, più si

scrive di sport. Questo deriva dal fatto che ben quattro storici quotidiani, hanno

movimentato il panorama della stampa sportiva dello Stivale: si tratta de “La

Gazzetta dello Sport” (1896), del “Corriere dello Sport” (1924), di “Stadio”

(1945) e di “Tuttosport” (1945). Quattro testate che si sono ridotte a tre, dando

vita alla situazione attuale, dall'11 settembre 1977, quando venne realizzata

l’idea di Francesco Amodei, proprietario del “Corriere dello Sport” e da poco

tempo nuovo editore di “Stadio”, di fondere le due testate in un unico prodotto

editoriale. L’unicità della notizia sportiva risiede nel suo pubblico, “il fascino

dello sport è di essere un mondo apparentemente separato […] nel quale

tuttavia a nessuno viene negato il diritto d’accesso”.1. L’informazione sportiva

nei quotidiani italiani si è organizzata in funzione di questo: una notizia non ha

un valore assoluto, intrinseco, ma ne acquisisce uno in base agli spettatori che

riesce a coinvolgere, ai lettori che riesce a far appassionare.

2.1 Lo stile: la “retorica dell’avvenimento”2

Quali elementi non possono mancare nelle pagine di un giornale sportivo?

“Varietà, colore, emozione, entusiasmo, positività..” 

Dall’intervista di Giovanna Mapelli a Franco Arturi, vicedirettore de “La

gazzetta dello sport”

Sin dalle sue prime apparizioni, il quotidiano sportivo si è sempre mostrato ai

lettori come un “quotidiano di risultati” 3. Ciò che offriva era un contenuto

sostanzialmente “almanacchistico” 4, fatto di sintesi, cronache, e appunto

risultati, riguardanti l’evento sportivo. Chi faceva da padrone sulle pagine dei

primi quotidiani sportivi era il ciclismo, lo sport nazionale per eccellenza. In

1 Papuzzi A., Professione giornalista, p.208, Roma, Donzelli 20032 Papuzzi A., Professione giornalista, p.210, Roma, Donzelli 20033 Longhi L., Storia e futuro: rivista di storia e storiografi, n°5 – Ottobre 20044 Cannavò C., Una vita in rosa p.135, Milano, Rizzoli 2002 – termine usato per descrivere lo stiledelle “Gazzetta”

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seconda fila il calcio, in ascesa, ed il pugilato, nobile disciplina in discesa;

piccoli spazi erano infine dedicati a sport minori, che si guadagnavano le luci

della ribalta in occasione di manifestazioni internazionali. Dal punto di vistagrafico si presentavano con uno stile sobrio, con l’obiettivo di presentare al

lettore, subito ed in maniera nitida, la notizia, senza troppo badare

all’impostazione stilistica, a partire dalla titolazione: il contenuto vinceva sulla

forma. Tra le righe degli articoli imperava, al contrario, uno stile retorico e

metaforico, con frequenti richiami all’immagine della battaglia. “… la sconfitta

è considerata come una specie di lutto […] per questo, lo sport si arricchisce di

una forte carica drammatica come se fosse un terreno di battaglia” 5

. Ilcarattere fondamentale del giornalismo sportivo è la retorica dell’avvenimento:

la capacità di persuadere attraverso l’uso delle parole . Per capire al meglio

cosa questa espressione sottintende, è sufficiente pensare ad un articolo

sportivo come ad uno “di costume”: da una parte i fatti, dall’altra la loro

rielaborazione. L’avvenimento è raccontato per avere senso solo all’interno del

rapporto giornalista-lettore. Giochi stilistici che non devono comunque perdere

di vista il focus della trattazione, l’obiettivo deve essere quello di offrire unanotizia vera, presentandola come nuova, unica. I requisiti fondamentali sono

due: la conoscenza tecnica delle discipline sportive e la padronanza del

linguaggio, il possesso di uno stile.  Il primo riguarda le competenze che un

buon giornalista sportivo deve avere nel proprio campo; il secondo è quella

prerogativa che permette di superare l’impostazione puramente nozionistica,

per arrivare ad ottenere un risultato qualitativamente valido. In un buon

articolo di giornalismo sportivo, ha come obiettivo ultimo quello di arrivareall’immaginario del pubblico, catturarlo, plasmarlo. “Il vero giornalista è colui

che sa raccontare una verità in assoluta malafede, convinto che le sole e

autentiche verità siano quelle che si possono inventare di sana pianta” 6.

2.2 L’uso delle metafore: Gianni Brera e i suoi successori

5 Mapelli G., intervista a Arturi F., Il linguaggio del calcio nei giornali sportivi italiani e spagnoli,Milano, 20006 Rossi F., Buon giornalista, da www.francorossi.com

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“Questo giornalista sportivo, dicevamo a noi stessi, appartiene alla grande tradizione

 popolaresca della letteratura italiana, ai limiti del dialettale. Questo sta di casa dove

stavano di casa il Pulci, il Berni, il Ruzzante, il Folengo”.

Da “la Repubblica”, 20 dicembre 1992, scrive Beniamino Placido il giorno

dopo la morte di Brera

Grazie alla libertà di elaborazione concessa al giornalismo sportivo, in nessun

altro campo dell’informazione il linguaggio è così creativo e metaforico7. È stata

la mancanza di una forte tradizione alle spalle, che incanalasse questo tipo di

attività, a coadiuvare la nascita di un lessico nuovo, specifico, potremmo

definirlo anche alternativo. In ogni ambito sportivo, ma in particolar modo in

quello calcistico, se si presta attenzione ad una telecronaca, ad una sintesi, ad

un articolo di giornale, ciò cui ci troviamo di fronte sono una serie di termini

che ai meno appassionati sembreranno “parolacce”, ma che ai più indicano

precise azioni, specifiche condizioni. Sono perifrasi, metafore, neologismi,

termini nuovi o talvolta presi in prestito da qualche altro ambito, che entrano a

far parte del parlare comune, del parlare di sport. Alcuni di questi acquisiscono

un’accezione puramente tecnica, diventando parte integrante del lessico

specialistico; il problema al quale si va in contro è la pigrizia: un uso smodato di

queste parole, così facilmente reperibili in memoria, porta ad un appiattimento

del testo, governato da formule stereotipate. Sicuramente il personaggio più

autorevole in questo ambito è stato Giovanni Luigi Brera, scrittore e giornalista

italiano nato in un piccolo comune nel Pavese nel 1919. Gianni (così come tutti

lo ricordano) grazie alla sua inventiva e alla sua padronanza della lingua

italiana, è da molti considerato colui che più di tutti ha influenzato il

giornalismo sportivo italiano nel XX secolo, “colui che più di ogni altro ha

rinnovato la lingua del calcio” 8. A lui è da attribuire la paternità per alcuni dei

termini oggi entrati a far parte in maniera stabile del vocabolario calcistico

italiano, come: centrocampista, contropiede, melina, goleador, cursore, libero,

rifinitura. Senza dover guardare troppo indietro, possiamo trovare altri

giornalisti che si sono distinti per il loro modo brillante, estroverso, a volte

7 Papuzzi A., Professione giornalista, p.215, Roma, Donzelli 20038 Nascimbeni G., dal Corriere della Sera, 20 dicembre 1992

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009eccentrico, di raccontare lo sport. Un esempio su tutti è il giornalista romano

Fabio Caressa, contraddistinto da alcune frasi, diventate per lui un vero e

proprio biglietto da visita, che accompagna lo svolgimento delle partite di

calcio. L’uomo del tè caldo (così ribattezzato per l’uso, diventato oramaiconsuetudine, della frase “l’arbitro manda tutti a prendere un tè caldo” 

pronunciata durante l’intervallo delle partire) non è l’unico esempio presente

nel panorama calcistico: il giornalista Carlo Pellegatti, noto soprattutto ai tifosi

milanisti (in quanto commentatore e tifoso della squadra rossonera), è un altro

chiaro esempio. Segno particolare: l’assegnazione di soprannomi di vario

genere ai giocatori del Milan, fra i quali si ricordano: “Il cigno

di Utecht” (riferendosi a Marco Van Basten), “Il tulipano nero”  (Ruud Gullit), o

“Kaiser Franz”  (Franco Baresi). Spostandoci da una dimensione puramente

calcistica, per accostarci al mondo dei motori, troviamo la figura di un altro

giornalista italiano dalle doti oratorie particolarmente spiccate: il milanese

Guido Meda. Commentatore italiano dei campionati mondiali di motociclismo,

di Meda è peculiare soprattutto la passione nei confronti del pilota pesareseValentino Rossi, e per alcune frasi celebri come: “E dopo il semaforo scatenate

l’inferno” , o anche “Tutti in piedi sul divano” .

2.3 Le “Tigri di carta”9 italiane

2.3.1 La “Gazzetta dello Sport”

9 Coleridge, N., Paper Tigers, The Latest, Greatest, Newspaper Tycoons, And HowThey Won TheWoeld, London, Heinemann, 1993

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La “Gazzetta dello sport” nasce il 3 aprile 1896 dalla fusione di due giornali

sportivi, il settimanale “Il ciclista”  ed il bisettimanale “La tripletta” , fondati

l’anno precedente. Il giornale esce con scadenza bisettimanale (il lunedì ed ilvenerdì, dovuto al fatto che la maggior parte delle gare si disputavano il sabato

e la domenica, o il mercoledì ed il giovedì), stampato, su quattro pagine, su

carta verde chiaro. La “Gazzetta” è stato il primo giornale a trattare anche gli

sport minori: la prima pagina, senza fotografie, era dedicata esclusivamente al

ciclismo, sport più importate dell’epoca, nelle pagine interne invece trovavano

spazio tutti gli altri sport praticati in Italia. Inizialmente con due testate, “La

gazzetta dello sport”  in alto, e “Il ciclista e la tripletta” come sottotestata, dal1° gennaio 1897 viene abbandonata la sottotestata e la “Gazzetta” assume il

nome attuale. Nel 1919 la “Gazzetta” diventa definitivamente un quotidiano.

La “rosa”

Caratteristica tipica di questo quotidiano, è la colorazione rosa della carta sulla

quale viene stampato; colore usato definitivamente dal 2 gennaio 1899, dopo

una prima parte di vita contrassegnata da pagine verde chiaro (colore che perun giorno tornerà a tingerne le pagine, in occasione dell’uscita nelle sale

cinematografiche del film della Dreamworks, “Shrek2”, il 17 dicembre2004).

Il Giro d’Italia

Alla “Gazzetta” sono da attribuire i natali della corsa ciclistica a tappe più

importante dello Stivale, il “Giro d’Italia” , partito per la prima volta il 13 maggio

1909, la cui organizzazione venne annunciata nelle pagine del quotidiano il 24

agosto 1908. Non a caso il leader della classifica indossa una particolare magliadistintiva color rosa, appunto la “maglia rosa” ; altra caratteristica che lega il

“Giro” alle sue origini, è la scelta della tappa conclusiva, corsa quasi tutti gli

anni a Milano, città sede del giornale (eccezion fatta per esempio per quella del

Giro del 2009, che in onore del centenario della corsa, ha previsto l’arrivo a

Roma, sotto il Colosseo).

Gli anni Ambrosini e Zanetti: i grandi cambiamenti

Negli anni 50 sotto la direzione di Giuseppe Ambrosini, poi affiancato da Gianni

Brera, due saranno i cambiamenti che verranno apportati: il primo rappresentò

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009una vera e propria rivoluzione nella stesura delle notizie, la scrittura retorica e

artificiosa fin lì caratteristica del quotidiano, lascerà il posto ad una asciutta ed

efficace, priva di inutili formalismi. Il secondo coinvolgerà la collocazione degli

argomenti trattati nelle varie pagine: a pagina 2 spazio agli sport minori; apagina 3 servizi non legati all’attualità quotidiana, ma riguardanti lo stato che

un campione, o uno sport, sta vivendo. Nel 1961 Ambrosini lascerà il posto a

Gualtiero Zanetti sotto la guida del quale si registrerà un cambiamento che

segnerà in maniera netta la vita della “Gazzetta”: il quotidiano (nato dalla

fusione di due fogli specializzati nel ciclismo) spostava definitivamente

l’attenzione sul calcio, che diventerà in seguito il padrone di tutte le prime

pagine sportive. Per la prima volta l’ago della bilancia pendeva in manieranetta verso il mondo del pallone, al quale veniva dedicato lo stesso numero di

pagine dedicato a tutte le altre discipline, messe in secondo piano nelle pagine

interne. Questo cambiamento rappresentò l’inizio di un processo di

spettacolarizzazione del calcio, che andava di pari passo con il processo di

declino di sport fino a quel momento nobili come il pugilato e lo stesso ciclismo.

2.3.2 Il “Corriere dello Sport” 

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Il “Corriere dello sport” viene fondato il 20 ottobre 1924 a Bologna, come

trisettimanale, ad opera di un gruppo di appassionati sportivi. Stadio nascerà

nel 1945, per diventare poi quotidiano nel 1948, con sede anch’esso a Bologna.Durante il primo periodo di vita del “Corriere”, lo sport principalmente trattato

è il pugilato, scelta dettata dalla volontà di distinguersi, per contenuti, dalla

“Gazzetta”, che si occupava principalmente dello sport nazionale: il ciclismo.

L’era Ghirelli: i titoli enormi e i temi giovanili

Il 1966 rappresenta per il quotidiano un anno di rottura con il passato. Con

l’avvento di Antonio Ghirelli come direttore, si registrano, infatti, alcuni

importanti cambiamenti: il primo riguardante l’impostazione grafica delgiornale che, per mantenere il passo degli emergenti mezzi di comunicazione

come radio e televisione, che sempre più andavano a “rubare lettori” alla carta

stampata, vede lo stravolgimento dell’impaginazione, diventata vistosa; viene

introdotto l’uso di una titolazione, dai caratteri cubitali, volta a catturare in

maniera secca e decisa l’attenzione del lettore. Se la prima novità introdotta

riguardava il “nuovo modo” di arrivare al pubblico, la seconda mirava alla

costituzione di un nuovo pubblico; l’inserimento di giovani giornalisti tra lefirme del giornale, e la scelta di dare spazio a temi giovanili che sforavano

La sfera sportiva, erano sintomi di un crescente interesse nei confronti della

fetta di pubblico rappresentata dai più giovani.

La fusione ad opera di Amodei

Nel 1977 all’allora proprietario del “Corriere” Francesco Amodei, viene labrillante idea di unire i lettori del Nord Italia con quelli del Sud sotto un’unica

testata, attraverso la fusione del “Corriere” (che vantava numerosi lettori nel

Sud Italia), con “Stadio” (molto seguito al Nord). Operazione editoriale che

porta ad un nuovo prodotto editoriale “Corriere dello sport - Stadio” 

mantenendo comunque un forte ancoraggio con le origini; a livello grafico

erano ancora ben distinguibili le due parti, in quanto venivano mantenuti i

colori originali delle testate: il verde per “Stadio” e il rosso per il “Corriere”.

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“Tuttosport” viene fondato il 30 luglio 1945, inizialmente bisettimanale,

diventerà in seguito trisettimanale, per diventare poi quotidiano a partire dal

12 marzo 1951. Con sede principale a Torino, il quotidiano è fortemente legato

alle due principali “squadre della Mole”, la Juventus ed il Trino, alle quali dedica

ampio spazio sia nella prima pagina che in quelle interne. A rimarcare

ulteriormente il legame con il mondo del calcio piemontese è l’iniziativa,

intrapresa dal settembre 2008, di accompagnare l’uscita del lunedì con un

allegato, “Tutto Calcio Piemontese” , di approfondimento sul calcio regionale.

3. Lo sport visto e sentito: il cammino tra radio e

televisione

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009

“ … Tutto il calcio minuto per minuto, la più meritoria di tutte le trasmissioni, che Dio

ce la conservi.” 

Indro Montanelli su “La Voce”, 20 novembre 1994

Con l’avvento della radio è cambiato anche il modo di vivere il calcio, l’evento

sportivo vero e proprio. Rimangono impresse nella memoria le immagini dei

tifosi sugli spalti con un orecchio rivolto al campo e l’altro all’inseparabile

radiolina, sintonizzata ovviamente su “Tutto il calcio minuto per minuto” . È

questa, tutt’oggi in svolgimento, la trasmissione radiofonica sportiva che guida

le emozioni dei tifosi sin dal 1959; nasce infatti in quell’anno, per seguire le

gare in diretta del campionato di calcio nella stagione 1959-1960, sul modello

della trasmissione francese dedicata al campionato nazionale di rugby.

Inizialmente riportante solo i secondi tempi, dal 1987 coprirà l’intero

svolgimento delle partite. Annovererà tra i suoi inviati alcuni tra i maggiori

giornalisti sportivi, uno su tutto l’indimenticato Sandro Ciotti, rimasto celebre

sia per la sua professionalità, ma anche per alcune sue storiche frasi come

“Clamoroso al cibali”, pronunciata il 4 giugno 1961 in occasione

dell’inaspettata vittoria del Catania su l’Inter. Nel 1965 un’altra svolta si

registrerà per gli appassionati del mondo del pallone, in quell’anno infatti

“nasce” “La Domenica Sportiva”, in realtà si tratta di un radicale cambiamento

di formula da parte del programma nato undici anni prima, che diventa una

trasmissione a tutti gli effetti, distaccandosi dalla formula del notiziario fino a

quel momento adottata. Fino al 1989 in onda a partire dalle 21.45 (in seguito in

onda dalle 22.30), era il primo programma a trasmettere le immagini delle reti

delle partite del campionato; primato che gli verrà poi rubato da un’altra

trasmissione

storica, “Novantesimo minuto”, che trasmetterà le immagini a partire dalle

18.15. Trasmissione nata il 27 settembre 1970, si affermerà come vero e

proprio fenomeno di costume, diventando un

appuntamento fisso del pomeriggio domenicale degli italiani. A “La domenica

sportiva” resta comunque da attribuire il primato per aver introdotto la moviola

nel 1969. Parlando dell’evoluzione dello sport, e in particolar modo del calcio,

in tv non si può non fare riferimento alla trasmissione, nata nel 1980 con il

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009nome di “Il processo del lunedì”, che segnerà l’inizio delle trasmissioni sportive

“teatrino”: il processo di Biscardi. Trasmissione caratterizzata da veri e propri

processi in studio, che mettono (in quanto a tutt’oggi in onda) in secondo piano

gli eventi sportivi veri e propri, per dare spazio a dibattiti sicuramente piùredditizi dal punto di vista dell’audience. La formula rivoluzionaria riscuote

comunque successo, delineato dal fatto che per diversi anni gli argomenti

trattati nelle pagine dei quotidiani sportivi durante la settimana, saranno figli di

quelli dibattuti durante il processo. Con l’avvento delle piattaforme satellitari

(da “Tele+” a “D+”, da “Stream” all’attuale “Sky ”), si andrà in contro ad un

processo di spettacolarizzazione dello calcio: sempre maggiori saranno gli

interessi economici riguardanti i diritti televisivi, talmente forti da diventaredeterminanti per lo svolgimento dei campionati, capaci di determinarne orari,

giorni e addirittura date d’inizio, a volte posticipate per mancanza di accordo

tra squadre e tv.

3.1 La risposta della carta stampata: il “Palumbismo”

“…brevissimo, rigorosamente in neretto e a contenuto filosofico-morale…” Giovanni Santambrogio, in riferimento all’articolo di fondo “palumbiano”

La risposta più significativa dal mondo della carta stampata venne da Luigi

Palumbo, giornalista campano, direttore delle Gazzetta dal 1976 al 1983. Il

grande merito di Palumbo fu quello di capire subito la non competitività della

carta nel confronto con la televisione, che aveva svuotato di contenuti le

pagine dei quotidiani, puntando sul lato umano dell’evento sportivo, elasciando l’aspetto più propriamente sportivo allo schermo. L’obiettivo della

carta stampata era quello di raccontare lo sport attraverso gli “spogliatoi”,

analizzare con occhio critico, andando alla ricerca di curiosità e aspetti

polemici, ciò che accadeva attorno all’evento sportivo. Dal punto stilistico

troviamo l’uso di titoli cubitali (introdotti per primi dal Corriere di Ghirelli),

lunghi sommari, la riduzione della lunghezza degli articoli ma soprattutto il

largo impiego di fotografie. Aumentano anche le interviste, i racconti in diretta

con i tifosi e gli articoli di colore e curiosità. “… Titoloni giganteschi,

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009 prevalentemente a nove colonne, tutto strillato, foto grandi, qualche richiamo.

E,

dentro, tanta chiarezza anzitutto. I ‘bolli' in alto a indicare i vari sport, titoliforti, secchi, accessibilità a tutti” 10.

4. Le informazioni raccontate attraverso i byte: il

giornalismo on-line

“Adesso, comodamente da casa vostra, potrete leggere le notizie appena uscite calde

dalle agenzie […] E avrete a disposizione infinite risorse per trovare risposta a migliaia

di domande” 

Pubblicità di Gateway, il servizio videotext lanciato nel 1985 dal gruppo

Times Mirror

Diversi furono i tentativi di sperimentazione di nuove forme di diffusione dei

giornali attraverso le tecnologie. I primi da registrare risalgono agli anni

Settanta, quando venne introdotta la tecnologia videotext , che trasmetteva iltesto elettronico attraverso la linea telefonica o il cavo televisivo, nel caso del

teletext (l’attuale televideo). Negli anni Ottanta si registrarono diversi tentativi

di applicazione per il largo pubblico della nuova tecnologia: in nessun caso si

registrarono risultati soddisfacenti. Diversa sorte spettò invece al servizio

audiotext , che offriva diversi servizi, accessibili via telefono. “Circa un terzo dei

giornali americani, nel 1993, aveva in funzione qualche forma di servizi audio

di questo genere, e numerosi erano gli utenti che li adoperavano”11

. A partiredal 1992 anche gli editori dei giornali si accorgono di Internet, poco più di una

decina erano in quell’anno i quotidiani ad offrire una propria versione online,

caratterizzate da uno stile grezzo e sperimentale. Tra questi quello che riscosse

maggior successo fu sicuramente il “San Jose Mercury News”. Le novità alla

base del successo erano rappresentate dall’introduzione dell’archivio, che

permetteva ricerche più ampie, e una migliorata capacità di interazione

giornalisti-lettore; in quegli anni le cifre riportano un crescente aumento del10 Mosca M., Sappino, 200011 Staglianò R., Giornalismo 2.0 p.16, Roma, Carocci 2002

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009fenomeno: nel 1996 erano circa 1300 i giornali on-line, e nel 2000 se ne

contavano oltre i 3000. Il primato per essere stato il primo vero giornale della

rete, spetta al “News & Observer” di Raleigh, in North Carolina, nato nel 1994.

La principale novità fu di non dipendere da un provider esterno (chetrattenevano circa l’80% dei proventi degli abbonamenti), ma di usarne uno

proprio, il “Nando.net”. In quegli anni altre due forme di giornalismo presero

vita: nacque il primo giornale esclusivamente online, senza

pubblicazioni cartacee alla spalle (Salon), e anche il primo giornale sostenuto

unicamente dalla pubblicità, l’HotWired, che introdusse i banner (in italiano:striscione – targa pubblicitaria).

4.1 Il caso italiano: “L’Unita” e “L’Unione Sarda”

In Italia i primi esempi di quotidiani on-line si hanno nel 1995 con “L’Unità” e

“L’Unione Sarda”. Il merito va ai loro direttori, Walter Veltroni del primo e Nichi

Grauso del secondo, che azzardarono puntando sul prodotto telematico.

Intraprenderanno, qualche anno dopo, con scarso successo, la stessa strada il

“Corriere della Sera”, “La Stampa” e “Il Sole 24 Ore”, affidandosi per lo più a

società informatiche per la cura del loro spazio web, e puntando sul ritorno

economico dovuto agli spazi pubblicitari presenti sui siti. Due esempi ben

riusciti di integrazione carta-online sono rappresentati invece da “Il Manifesto” ,

che fu il primo a creare un sito web dotato di archivio, e “La Repubblica”, che

inaugurò ufficialmente il 14 gennaio 1997.

4.2 Caratteristiche tecniche dei giornali in rete16

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Numerose sono le caratteristiche distintive dei giornali elettronici. Prima fra

tutte la tempestività: quello telematico è infatti l’unico “informatore” ad offrire

notizie in tempo reale, senza vincoli di tempi o scadenze; F5, aggiorna, e citroviamo davanti a nuove notizie, nuove immagini, nuove perché quelle di

prima, una manciata di minuti fa, sono già vecchie. Altro segno particolare è

l’interattività: nel web non esistono imposizioni, costrizioni che obbligano un

percorso, sulla carta segnato dal “girare pagina”; in rete si può scegliere dove

cliccare: prima lo sport e poi la cronaca, a seconda delle scelte. Spazio, è

questa probabilmente la differenza maggiore, è il caso di dire, “più vasta”, tra

la carta e i byte. I giornali on-line godono infatti di spazi praticamente illimitati,praterie dell’informazione, sulle quali si possono distendere un quantitativo di

notizie impossibile da

imprimere sui fogli. Ciò che si può fare con mouse e tastiera, è inoltre ottenere

una completa  personalizzazione  dell’informazione: selezionare ciò che

vogliamo, e che non vogliamo, leggere; consultare approfondimenti tramiti link

e collegamenti; ricercare la notizia che ci interessa con tempi estremamentebrevi. Riguardo questi temi il giornalista e scrittore Salvatore Romagnolo,

direttore di “Apogeonline”, sito della casa editrice Apogeo, nel 1998 ha scritto

un interessante articolo, nel quale evidenzia i principali problemi che un

giornale on-line deve affrontare. Secondo Romagnolo, il primo di questi

riguarda il rinnovamento del rapporto giornale-lettore, sottolineando la crisi che

sta vivendo questo rapporto, caratterizzato dall’abitudine nell’acquisto di un

determinato quotidiano, e rimarcando come i giornali on-line debbanodistaccarsi dalla forma classica, per dare spazio ad una scrittura nuova, fresca.

Il secondo punto trattato riguarda la facilità di lettura, ciò che mette in luce è la

non necessarietà di pubblicare articoli brevi, dovuta all’abbondanza di spazio:

scrivere articoli brevi è comunque consigliato, aiutandosi con qualche artifizio

come spezzare l’articolo in più parti, o anteporre sommari esaustivi. Il

giornalista sottolinea inoltre il grande vantaggio di poter effettuare ricerche in

internet, sottolineando l’importanza di fornire database completi e consultabili.

  Tutte queste caratteristiche sono coadiuvate da una grande comodità: di

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009sapere in qualsiasi momento, e in qualsiasi luogo, ciò che accade nel Mondo.

Basta un click.

4.3 Giornalismo sportivo on-line: un esempio di portaleverticale

Un portale internet, o portale web che dir si voglia, è un sito web che

costituisce un punto di partenza, una porta d’ingresso, ad un gruppo di risorse

di Internet. Tra questi si distinguono i portali verticali, o detti anche di nicchia,

che sono quelli dedicati ad un ambito specifico, che trattano un argomento in

maniera complessiva, fornendo informazioni specifiche 24 ore su 24. In Italia lamaggior parte di questi è dedicata alle discipline sportive e, per una questione

di numero di appassionati, molti sono quelli che trattano di calcio. Questi

“luoghi virtuali” permettono agli appassionati di vivere lo sport, in questo caso

il calcio, a tutto tondo, di essere continuamente aggiornati su risultati,

classifiche e voci riguardanti per esempio la propria squadra del cuore. I siti

sportivi offrono numerose iniziative ai propri lettori: fotogallery, videogallery,

sondaggi o notizie in tempo reale in costante aggiornamento sono solo alcunedelle offerte.

4.4 Alcuni esempi di quotidiani sportivo on-line

I principali siti Internet che trattano di sport sono ovviamente quelli rispettivi

alle principali testate sportive italiane: “Gazzetta.it”  sito del quotidiano “LaGazzetta dello Sport”, e “Corrieredellosport.it” , del “Corriere dello Sport”.

Alcune caratteristiche accomunano i due siti a livello di contenuti: praticamente

speculari, dedicano molto spazio al mondo del calcio, senza però dimenticare

gli sport minori, ai quali vengono lasciati spazi in secondo piano; entrambi

hanno sempre un occhio al mondo dei motori, con l’inserimento di pagine

specifiche, ed agli eventi straordinari, come tornei o manifestazioni di varia

natura sportiva, ai quali vengono offerti spazi speciali, creati per l’occasione.Non mancano infine servizi riservati alla trattazione di temi “di costume” e

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009talvolta di attualità. A livello di organizzazione grafica entrambi i siti

presentano un menù nella parte alta, con collegamenti dedicati ai vari sport, al

quale si aggiunge una sorta di “sotto-menù” che offre opzioni come:

registrazione al sito, accesso per gli abbonati, o abbonamenti al servizio mobile(per ricevere le news in tempo reale sul proprio cellulare). Continuando a

parlare dell’impostazione grafica, entrambi presentano in primo piano la notizia

principale (spesso riguardante il mondo del calcio), aggiornata varie volte

durante tutto l’arco della giornata, che occupa una posizione dominante

all’interno del sito, ed alla quale è affiancata una fotografia di dimensioni

maggiori rispetto alle altre presenti nel sito. A seguire scorrendo all’interno

della pagina troviamo altre notizie, sempre coadiuvate da fotografie, ma ditaglio inferiore, riguardanti vari sport, spesso anche minori. Un’altra

caratteristica peculiare ad entrambi i siti è la presenza di numerose fotogallery

(letteralmente: gallerie fotografiche) e di videogallery (raccolte di video), che

spaziano da argomenti puramente sportivi, al gossip, a immagini inviate dai

lettori; l’unica differenza in questo caso è rappresentata dal fatto che mentre

sul sito del “Corriere” la videogallery è standard, una semplice raccolta di

video, nel sito della “Gazzetta” troviamo “Gazzetta TV”, un vero e proprioportale dedicato ai filmati: dagli highlights delle partite, alle sintesi, fino alle

interviste. Un’altra differenza che si può riscontrare riguarda la consultazione

del giornale: mentre per il “Corriere” è gratuita tutti i giorni a partire dalle ore

16, la “Gazzetta” prevede l’obbligo di abbonamento, lasciando libera solo la

visione della prima pagina. Ulteriori differenze si possono riscontare poi se si

vanno a prendere in analisi le “rubriche speciali” che ognuno dedica ai propri

lettori: se da una parte (Gazzetta.it) troviamo “Gazzaspace”, una communityper i propri lettori, o “Gazzenda”, un blog dedicato agli appassionati; dall’altra

(su

Corrieredellosport.it) troviamo rubriche come “Uomini e pugni”, dedicata al

mondo del pugilato, o come “Remember”, che racconta dove vivono, cosa

fanno e come sono diventati i campioni di calcio del passato. Punto di incontro

tra le due testate rimane quello rappresentato dalla possibilità di interagire con

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EVOLUZIONE DEL GIORNALISMO SPORTIVO - “Dalla carta stampata al web, passandoattraverso radio e televisione: modi differenti di raccontare lo sport” – Paolo Cirillo,Luglio 2009il giornale attraverso sondaggi e commenti, che possono essere “postati” alla

fine dei vari servizi.

4.5 SPORTMEDIASET: un esempio di “giornale senzagiornale”

Un esempio particolare di giornale sportivo on-line è “Sportmediaset.it”, la sua

peculiarità risiede nel fatto che non è possibile un riscontro con un prodotto

cartaceo, in quanto i servizi organizzati in Internet finiscono sugli schermi

televisivi, durante le edizioni di “Controcampo”, programma dedicato al calcio,

in onda la domenica sera su Rete4 e con altre edizioni durante i week-endcalcistici, e di “Studio Sport”, telegiornale sportivo in onda su Italia1. Frutto del

lavoro della redazione di “Controcampo”, si presenta fedele alle altre testate

presenti sul web, rispecchiandole, pur con qualche differenza, sia per

impostazione grafica, che per contenuti.

5. Conclusione: esigenza di definizione, “Decalogo

di autodisciplina del giornalismo sportivo”

Questo mio breve lavoro termina andando a toccare un argomento che esce un

po’ dai binari sui quali è stato fin qui indirizzato. Il riferimento è al mondo del

diritto, dal quale traggo questo ultimo spunto. Ciò che voglio portare alla luce è

come mondo del giornalismo sportivo sia sorta la necessità di attuare un

insieme specifico di norme comportamentali. Questa situazione di bisogno haportato il 30 marzo 2009 all’approvazione da parte del CNOG (Consiglio

Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti) del “Decalogo di autodisciplina del

giornalismo sportivo”. I dieci punti rispecchiano le norme del decreto

ministeriale “media e sport” elaborato all’interno della “Carta dei doveri”,

stilata nel marzo 2007. Nei punti trattati viene sottolineata l’importanza di

operare una ”condotta irreprensibile”, evitando profitti personali, e rispettando

la dignità delle persone con le quali vengono a contatto; devono evitare

“atteggiamenti che possono provocare incidenti, atti di

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violenza o violazioni di leggi e regolamenti da parte del pubblico e dei tifosi”, e

l’uso di espressioni forti e minacciose. Viene inoltre vietato nel punto 8 ogniforma di discriminazione razziale, e infine non manca un riferimento alla tutela

dei minori, in riferimento alla “Carta di Treviso” stilata da FNSI e CNOG in

collaborazione con il Telefono Azzurro, nel 1990.

6. Fonti

Libri:

Pratellesi M., New Journalism, Milano, Bruno Mondadori, 2008

Papuzzi A., Professione giornalista, Roma, Donzelli, 2003

Staglianò R., Giornalismo 2.0, Roma, Carocci, 2002

Siti internet:

www.francoabruzzo.it

www.idiomaydeporte.com

www.storiaefuturo.com

www.gazzettadellosport.it

www.corrieredellosport.it

www.tuttosport.it

www.sportmediaset.it

www.brera.net

www.tuttomilan.net

www.wikipedia.org

www.archiviostorico.corriere.it

www.francorossi.com

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