2008 Novembre

8
Spirito Santo - Novembre 2008 NUMERO 10 1 Spirito e parola Mensile della parrocchia dello Spirito Santo Il primato della Parola di Dio di Roberto Bonomo Quante parole fluiscono ogni giorno attraverso le nostre orecchie e i nostri occhi. I giornali, la televisione, internet, i libri, le riviste: milioni di parole che ci investono e che, consciamente o inconsciamente, condizionano la nostra giornata, le nostre scelte, i rapporti interpersonali, il nostro pensare e il nostro giudicare. In edicola per ogni hobby, ogni passione, ogni interesse ci sono decine di riviste. Anche noi cristiani abbiamo le nostre riviste, i nostri giornali, i nostri libri e abbiamo anche una raccolta di libri alla quale siamo molto affezionati che chiamiamo Bibbia. Pare che sia il libro più diffuso al mondo; lo troviamo nelle camere da letto di tantissimi alberghi nei luoghi più disparati. Quasi in tutte le case ce n’è almeno una, se non di più, però…. è quasi sempre appoggiata sullo stesso scaffale della libreria. Magari è un’edizione lussuosa e fa anche bella mostra di se con le scritte dorate e ricercatissime decorazioni, con illustrazioni a colori e… praticamente nuova, mai aperta. Se reputiamo che Dio sia l’essere supremo superiore a qualsiasi altro essere, anche la sua parola è superiore a qualsiasi altra parola. Questa parola dovrebbe allora essere la nostra guida e il nostro metro di giudizio. Don Mario alcune domeniche fa ha invitato tutti a leggere ogni giorno un brano del Vangelo: è un’impresa impossibile? SEGUE A PAGINA 6 Eucarestia, comunione, comunità (sintesi di una conferenza del 2002 tenuta da Mons. Guerrino Orlandini) La celebrazione dell’Eucaristia, come la celebrazione di tutti i sacramenti, è un fatto comunitario. Chi celebra la Messa non è il prete, ma la comunità popolo di Dio (sotto la presidenza del sacerdote). Il popolo di Dio non può essere spettatore (perché la Messa non è uno spettacolo), e non può nemmeno semplicemente partecipare. E’ il popolo di Dio che fa l’Eucaristia. La Messa celebrata dal solo sacerdote manca di qualcosa, l’Eucaristia esige la comunità, in quanto essa è MEMORIALE, SACRIFICIO, CONVITO. E’ MEMORIALE, cioè memoria viva della passione e morte di Cristo. Non la ricordiamo, la viviamo, viene resa presente. E’ SACRIFICIO, in quanto Cristo si rende presente nell’atto della sua offerta totale al Padre e rende vivo questo momento, per cui la Messa è vera soltanto se noi, come Cristo e insieme a Cristo, ci consegnamo nelle mani del Padre. E’ CONVITO, perché Cristo non ha detto “prendere e adorate”, ma “prendete e mangiate”! La Messa senza comunione non funziona. La Messa è una festa, e uno da solo non può fare festa, bisogna essere insieme. L’Eucaristia è il momento più forte della vita della comunità cristiana; non dovremmo sentirla come un obbligo e possiamo augurarci che il precetto cada poco a poco… Il bello della Messa è l’essere insieme. La comunità! San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, insiste molto sul fatto che c’è un pane solo e un calice solo, per cui, mangiando all’unico pane e bevendo all’unico calice, è chiaro che siamo un corpo solo. La preghiera del Padre Nostro, che recitiamo nella Messa, ci obbliga ad essere comunità. Gesù abolisce due pronomi a noi molto cari: IO e MIO. Scomparsi dalla circolazione. Non Padre mio, ma Padre Nostro. Non il mio pane, ma il nostro pane. Non i miei debiti, ma i nostri debiti. E’ una preghiera che ci obbliga ad uscire dal nostro individualismo ed a sentirci una cosa sola con i nostri fratelli. L’Eucaristia, inoltre, per noi, è fortemente educativa. Ci educa infatti: all’ACCOGLIENZA, all’ASCOLTO, al SERVIZIO, al MARTIRIO, alla COMUNIONE, alla MISSIONE. Questi sono gli aspetti fondamentali della vita della comunità cristiana. ACCOGLIENZA Nell’Eucaristia noi siamo degli accolti; invitati, abbiamo risposto e siamo stati accolti nella casa; la parola “Chiesa” vuol dire convocazione. Siamo educati così all’accoglienza, al saper accogliere l’altro. Mai chiudere la porta, anzi, invitare l’altro. Accolti e quindi capaci di sapere accogliere l’altro, invitati e quindi capaci di portare l’invito. L’Eucaristia è essere contenti che l’altro ci sia, e così com’è, e che Dio ce lo abbia messo vicino. ASCOLTO La prima parte della Messa è tutta di ascolto. Essere nella Chiesa vuol dire essere capaci di ascoltare Dio e di ascoltarci tra di noi. Quando la Parola viene proclamata, è Cristo che si rende presente e parla oggi a noi. SERVIZIO Una delle definizioni più forti dell’Eucaristia è: “L’Eucaristia è il Figlio di Dio che si è fatto carne e si è fatto nostro servo fino a lasciarsi mangiare da noi”. Il servizio non è un elenco si cose da fare; è uno spirito, un modo di essere, uno stare sotto, un atteggiamento interiore. Se facciamo bene l’Eucaristia diventiamo capaci di lavare i piedi ai nostri fratelli. SEGUE A PAGINA 2 In questo numero, inserto speciale a colori: pittura aule, festa d’inizio catechismo e castagnata a Marola.

description

http://issuu.com/user/upload

Transcript of 2008 Novembre

Page 1: 2008 Novembre

Spirito Santo - Novembre 2008! NUMERO 10

1

Spirito e parolaM e n s i l e d e l l a p a r r o c c h i a d e l l o S p i r i t o S a n t o

Il primato della Parola di Diodi Roberto Bonomo

Quante parole fluiscono ogni giorno attraverso le nostre orecchie e i nostri occhi . I g iorna l i , l a televisione, internet, i libri, le riviste: milioni di parole che ci investono e che , consc iamente o i n c o n s c i a m e n t e , condizionano la nostra giornata, le nostre scelte, i rapporti interpersonali, il nostro pensare e il nostro giudicare. In edicola per ogni hobby, ogni passione, ogni interesse ci sono decine di riviste. Anche noi cristiani abbiamo le nostre riviste, i nostri giornali, i nostri libri e a b b i a m o a n c h e u n a raccolta di libri alla quale siamo molto affezionati che chiamiamo Bibbia. Pare che sia il libro più diffuso al mondo; lo troviamo nelle camere da letto di tantissimi alberghi nei luoghi più disparati. Quasi in tutte le case ce n’è almeno una, se non di p iù , però…. è quas i sempre appoggiata sullo s tesso scaffa le de l la l i b r e r i a . M a g a r i è un’edizione lussuosa e fa anche bella mostra di se con le scritte dorate e ricercatissime decorazioni, con illustrazioni a colori e… praticamente nuova, mai aperta. Se reputiamo che Dio s ia l ’essere supremo super iore a qualsiasi altro essere, anche la sua parola è superiore a qualsiasi altra parola. Questa parola dovrebbe allora essere la nostra guida e il nostro metro di giudizio. Don Mario alcune domeniche fa ha invitato tutti a leggere ogni giorno un brano del Vangelo: è un’impresa impossibile?

SEGUE A PAGINA 6

Eucarestia, comunione, comunità(sintesi di una conferenza del 2002 tenuta da Mons. Guerrino Orlandini)

La celebrazione dell’Eucaristia, come la celebrazione di tutti i sacramenti, è un fatto comunitario. Chi celebra la Messa non è il prete, ma la comunità popolo di Dio (sotto la presidenza del sacerdote). Il popolo di Dio non può essere spettatore (perché la Messa non è uno spettacolo), e non può nemmeno semplicemente partecipare. E’ il popolo di Dio che fa l’Eucaristia. La Messa celebrata dal solo sacerdote manca di qualcosa, l’Eucaristia esige la comunità, in quanto essa è MEMORIALE, SACRIFICIO, CONVITO.E’ MEMORIALE, cioè memoria viva della passione e morte di Cristo. Non la ricordiamo, la viviamo, viene resa presente.E’ SACRIFICIO, in quanto Cristo si rende presente nell’atto della sua offerta totale al Padre e rende vivo questo momento, per cui la Messa è vera soltanto se noi, come Cristo e insieme a Cristo, ci consegnamo nelle mani del Padre.E’ CONVITO, perché Cristo non ha detto “prendere e adorate”, ma “prendete e mangiate”! La Messa senza comunione non funziona. La Messa è una festa, e uno da solo non può fare festa, bisogna essere insieme.L’Eucaristia è il momento più forte della vita della comunità cristiana; non dovremmo sentirla come un obbligo e possiamo augurarci che il precetto cada poco a poco… Il bello della Messa è l’essere insieme. La comunità! San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, insiste molto sul fatto che c’è un pane solo e un calice solo, per cui, mangiando all’unico pane e bevendo all’unico calice, è chiaro che siamo un corpo solo. La preghiera del Padre Nostro, che recitiamo nella Messa, ci obbliga ad essere comunità. Gesù abolisce due pronomi a noi molto cari: IO e MIO. Scomparsi dalla circolazione.Non Padre mio, ma Padre Nostro.Non il mio pane, ma il nostro pane.Non i miei debiti, ma i nostri debiti.E’ una preghiera che ci obbliga ad uscire dal nostro individualismo ed a sentirci una cosa sola con i nostri fratelli. L’Eucaristia, inoltre, per noi, è fortemente educativa. Ci educa infatti: all’ACCOGLIENZA, all’ASCOLTO, al SERVIZIO, al MARTIRIO, alla COMUNIONE, alla MISSIONE. Questi sono gli aspetti fondamentali della vita della comunità cristiana. ACCOGLIENZA Nell’Eucaristia noi siamo degli accolti; invitati, abbiamo risposto e siamo stati accolti nella casa; la parola “Chiesa” vuol dire convocazione. Siamo educati così all’accoglienza, al saper accogliere l’altro. Mai chiudere la porta, anzi, invitare l’altro. Accolti e quindi capaci di sapere accogliere l’altro, invitati e quindi capaci di portare l’invito. L’Eucaristia è essere contenti che l’altro ci sia, e così com’è, e che Dio ce lo abbia messo vicino.ASCOLTO La prima parte della Messa è tutta di ascolto. Essere nella Chiesa vuol dire essere capaci di ascoltare Dio e di ascoltarci tra di noi. Quando la Parola viene proclamata, è Cristo che si rende presente e parla oggi a noi.SERVIZIO Una delle definizioni più forti dell’Eucaristia è: “L’Eucaristia è il Figlio di Dio che si è fatto carne e si è fatto nostro servo fino a lasciarsi mangiare da noi”. Il servizio non è un elenco si cose da fare; è uno spirito, un modo di essere, uno stare sotto, un atteggiamento interiore. Se facciamo bene l’Eucaristia diventiamo capaci di lavare i piedi ai nostri fratelli.

SEGUE A PAGINA 2

In questo numero, inserto speciale a colori: pittura aule, festa d’inizio catechismo e castagnata a Marola.

Page 2: 2008 Novembre

Spirito Santo - Novembre 2008! NUMERO 10

2

“Sì, esiste salvezza L’inizio del viaggio con don Mario, per capire meglio

Ecco la prima puntata di un viaggio che intendiamo intraprendere, per affrontare alcune tematiche sempre più di attualità, che riguardano la chiesa e Cristo. Domande che a volte ci poniamo e a cui magari non sappiamo rispondere, o rispondiamo superficialmente. Ma che sono di forte impatto nella realtà quotidiana di tutti, non solo dei cristiani. L’ incipit del cammino lo affrontiamo con Don Mario.

La Chiesa esclude i divorziati dalla propria famiglia? Perché non possono più ricevere l’eucarestia?“La Chiesa non condanna i divorziati. Bisogna distinguere tra l’atteggiamento di misericordia nei confronti di chi sbaglia e chiarezza della Chiesa nell’annunciare la dottrina. Il matrimonio è il sacramento di espressione dell’amore fedele e indissolubile che Cristo ha verso la sua Chiesa. Dunque, anche il matrimonio deve rispecchiare questo insegnamento. E se l’unione non è più quella iniziata dal sacramento, mette la persona in una situazione di irregolarità. Ben inteso: è l’unione irregolare, non la persona. Un altro conto, invece, è la relazione con le singole persone divorziate, che deve essere di comprensione. La Chiesa non può manipolare, attraverso la voce del papa (il riferimento è all’ultimo viaggio in Francia effettuato dal Pontefice, ndr), la verità del sacramento. Ecco, quindi perché i divorziati risposati non possono accedere all’eucarestia”.

Non sono, quindi, estranei al corpo di Cristo?“Assolutamente no: tutti, peccatori e non, vi partecipano, in forza del battesimo. Non si tratta di fare o no un’eccezione, ma di dire a questa persona che può essere ancora più unita all’anima della Chiesa se offre al Signore la sua sofferenza per la personale situazione di disagio. Come scrisse il cardinal Tettamanzi in una lettera: ‘Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito’. Queste righe le ha scritte per i divorziati che purtroppo non possono ricevere la comunione. Una volta, 30 anni fa, sono andato da monsignor Baroni: “Eccellenza, nella mia parrocchia, c’è una persona divorziata, ma non perde mai la messa, come si può fare?”. Lui rispose: “La Chiesa deve ubbidire a Cristo, ma Cristo non è necessariamente legato alla materialità del gesto. Cristo può arrivare al cuore di quella persona anche se non riceve l’eucarestia”.

Cioè?“Per esempio, quando mi trovo davanti conviventi o altre persone che vivono la condizione di irregolarità, che mi chiedono l’eucarestia, non me la sento di mandarli via. Allargo le braccia interiormente e lascio tutto nelle mani del Signore. Ciò che salva la persona è la buona fede, perché io non posso giudicare la coscienza. Il mio compito è quello di illuminarle, ma il responso ultimo è quello di Dio”.

Perché la negazione del matrimonio per il sacerdote?“Non lasciamoci ipnotizzare dal ‘non può’. Il celibato è una scelta di consacrazione totale, per avere un cuore indiviso verso Cristo, verso la Chiesa e verso i fedeli. E’stato pensato non per privare, ma per arricchire la vocazione del sacerdozio. Se fosse vissuto come proibizione, sarebbe una diminuzione della libertà dell’uomo. Io, all’origine della mia vocazione, ho considerato il celibato un’opportunità per amare in maniera totale le persone verso le quali sarei stato chiamato a dare il mio servizio di fratello padre. E poi porto nel cuore un’immagine. Poco tempo prima che mia madre morisse, la andai a trovare. Ad un certo momento la salutai, dicendole che era necessario che andassi via. Lei mi rispose: “E’giusto che tu vada”. La parrocchia era la mia famiglia, il mio dovere, ed io potevo dare alla comunità una maggiore disponibilità ed apertura”.

Fino ad un certo periodo della storia, però, a papi, vescovi e sacerdoti era concesso unirsi in matrimonio…“Si, è vero. E poi bisogna aggiungere che il celibato non è una condizione determinata dal Vangelo.

SEGUE DA PAGINA 1

(...) MARTIRIO L’Eucaristia è vera nella misura in cui, con Cristo e insieme a Cristo, io mi consegno. La Chiesa primitiva celebrava l’Eucaristia sul corpo dei martiri, è la miglior tavola, sul corpo di uno che l’Eucaristia l’ha vissuta nella sua carne.COMUNIONE Nelle lettere di Sant’Ignazio, la stessa parola AGAPE (di origine greca che vuol dire Carità), indica anche la Chiesa e l’Eucaristia. Per i primi cristiani, quindi, Carità, Chiesa ed Eucaristia erano la stessa realtà, lo stesso mistero. Se facciamo la comunione, dobbiamo essere Chiesa, dobbiamo essere Carità.MISSIONE Fatta l’Eucaristia, abbiamo fatto la Pasqua, ma il complemento della Pasqua è la Pentecoste. Siamo chiamati ad uscire, ad andare. Celebrare l’Eucaristia ci obbliga ad andare per le strade del mondo a testimoniare ciò che prima abbiamo vissuto ritualmente, portarlo nella vita ed annunciarlo ai fratelli. Se veramente abbiamo celebrato e vissuto quest’esperienza forte, non possiamo tenerla per noi, dobbiamo sentire il bisogno di portarla, di trasmetterla, di rendere altri partecipi della stessa gioia e della stessa grazia che abbiamo vissuto noi.

Foto 1: Don Mario

Comunicare la fede, oggi, in un contesto di pluralismo

culturale e religioso.

E’ stata pubblicata la lettera pastorale del vescovo Adriano per il biennio 2008-2010, dal titolo “NOI CREDIAMO E PER QUESTO PARLIAMO”. La lettera è stata consegnata dal vescovo al clero giovedì 30 ottobre. Sarà disponibile nelle librerie cattoliche e in curia a partire da venerdì 31 ottobre.

Page 3: 2008 Novembre

Spirito Santo - Novembre 2008! NUMERO 10

3

A cura di Sara Fiorini- LA VOCE DEI GIOVANI -

Per la prima volta, mi sono sentita parte di una grande famiglia

Lunedi 13 ottobre ha sancito un’importante svolta all’interno della nostra parrocchia, avvenuta all’interno del consiglio pastorale: la serata infatti ha visto la partecipazione dei giovani per poter parlare di alcune questioni interne alla parrocchia, ma al termine dei vari dibattiti avvenuti nella serata, il don ha deciso di allargare in ogni seduta, il consiglio pastorale a tutti i catechisti ed educatori. Un’importante ed emozionante passo avanti che segue i passi di ciò che il don ci ha comunicato tramite il giornalino nello scorso numero: “un uscire dai comparti stagni per collaborare sempre di più alla funzionalità di questa parrocchia, per sentirci davvero uniti nella fede e facenti parte di una vera comunità, sentirci coinvolti e paritari nella nostra missione”. Da parte mia ma anche di molti giovani, posso dire che questa apertura sta già raccogliendo i suoi frutti, come li ha anche già colti nella serata stessa del 13 ottobre in cui si è sentita la necessità di conoscerci maggiormente, di distruggere alcuni muri che spesso la differenza di età inconsapevolmente creava..insomma...quel lunedì mi sono sentita forse per la prima volta, parte di una famiglia, di una vera comunità, in modo così totalizzante. Ed è solo l’inizio di questo cammino per creare sempre più ponti ed iniziative, come la creazione di un cartellone esposto a tutti i partecipanti alla parrocchia, che indica ogni tipo di attività che si svolgerà all’interno della comunità, settimana per settimana, in modo da sentirci tutti quanti più coinvolti alla collaborazione. Costruiamo ponti, uniamoci e scavalchiamo le difficoltà. Insieme si può fare!!

al di fuori della chiesa”la più grossa istituzione mondiale e il suo rapporto col mondo.

Anche se in una pagina del Libro, si mette in evidenza che l’essere celibi sia per coloro che hanno voluto dedicare se stessi al Regno dei Cieli. Però, quando protestanti ed ortodossi (a loro è permesso avere famiglia, ndr) incontrano i nostri preti, li incoraggiano a conservare il valore del celibato. Tra l’altro, il numero delle loro vocazioni non è maggiore delle nostre. Gli ortodossi, inoltre, aggiungono che, grazie al celibato, il sacerdote possiede maggiore libertà interiore”.

Ma un prete sposato non comprende meglio le esigenze di una famiglia?“No, anzi è proprio il contrario, il celibato fa si che il sacerdote sia più oggettivo nel giudizio. La sua esperienza va dalla persona singola a quella con tanti figli, dal ricco al povero. Viene a contatto con tante situazioni. Se fosse sposato, inconsciamente, sarebbe propenso a privilegiare i casi più simili alla sua condizione”.

Se la Chiesa è un’istituzione umana, e quindi limitata, perché esiste il dogma di infallibilità del papa? Non è un controsenso?“L’infallibilità non è da confondere con l’impeccabilità. È un’ipotesi paradossale avere 999 vescovi che dicono una cosa ed un papa che ne dice un’altra. Ogni dogma che il papa ha pronunciato è sempre il risultato di una collaborazione della universalità della Chiesa. I concili ad esempio sono stati tutti momenti di particolare riflessione per rafforzare determinate verità. Solo il concilio Vaticano II riguardò un aggiornamento e non toccò alcun dogma. E’ vero, però, che le azioni di un papa sono sempre sotto l’attento giudizio della Storia. Penso a quando Giovanni Paolo II andò in Cile da Pinochet o a Pio XII, accusato ancora oggi per il silenzio sulla Shoah, anche se ora qualcuno fa marcia indietro, affermando che molti ebrei si sono salvati per merito suo. Gli atti di un papa vengono a galla dopo molto tempo, necessitano di tanti cicli di verifiche. Certo, di pontefici non all’altezza ce ne sono stati tanti. Ma come disse san Bernardo, ‘Ecclesia casta meretrix, semper reformanda’ (La chiesa è una casta meretrice e deve sempre essere riformata, ndr). La sua santità è presente nei mezzi, perché provengono da Cristo. Tuttavia, io sono contento di esser nato nel ‘900. Gli ultimi papi sono tutti in causa di beatificazione. Questo è stato un secolo fecondo di grandi personaggi, per ciò che riguarda i vertici della chiesa”.

“Extra ecclesia, nulla salus”: è vera questa espressione? O esiste salvezza al di fuori della Chiesa?“C’è il raggiungimento della redenzione, anche fuori dalla chiesa visibile. La Chiesa allarga il suo campo, fin dove c’è un cuore in cerca della verità. Si ritorna al concetto di buona fede. Io posso anche non essere credente, non conoscere Gesù e i suoi insegnamenti, però posso comportarmi, ugualmente, da perfetto cristiano, perché aiuto gli altri, sono onesto e leale con tutti, sono alla ricerca di uno scopo nella vita ecc... In quel caso, Cristo mi ha raggiunto e sono aperto alla salvezza. Cristo irradia tutti, anche la gente che non Lo conosce”.

E poi?“Quando insegnavo alla Filippo Re, leggevo spesso il testamento di Raoul Follereau in cui dice: ‘Ci sono persone che dicono di credere, ma vivono come se non credessero, ed altre che sostengono di non credere e vivono come se credessero”. Ancora, Sant’Agostino: ‘Ti cercavo lontano, fuori da me, ma poi ho scoperto che eri al mio interno. Cercavo la felicità nelle creature, quando invece la felicità sei tu’. Infine, nelle preghiere eucaristiche, si pronuncia questa frase meravigliosa: ‘Ti raccomandiamo i defunti dei quali Tu solo hai conosciuto la fede’. Ecco perché non è un funerale con tre preti che manda in Paradiso le persone, o il funerale civile che le spedisce all’Inferno. L’unica cosa che conta è la buona e vera fede”.

Page 4: 2008 Novembre

Spirito Santo - Novembre 2008! NUMERO 10

4

LA RISPOSTA DI LAURA AI GIOVANI

“Anche io ho un sogno”Carissimi, vi ringrazio della bella lettera, dell’affetto e stima che tanti di voi mi hanno sempre dimostrato. Ma soprattutto, vi sono grata per questa decisione di svegliarvi, di dimostrare di quale “pasta siete fatti”, di mettercela tutta perché la comunità sia sempre più un luogo d’amore.La crescita di ognuno, anche a 58 anni, è sempre una fatica; a volte è più comodo andare avanti così, non smuovere equilibri precari, perché non sappiamo cosa possa portarci il futuro.Cercando, però di crescere nella fede e nell’amore a Dio e al prossimo, non dobbiamo temere nulla. Se conosceremo sempre meglio Gesù, faremo nostro il suo messaggio e vivremo di conseguenza. La nostra vita avrà raggiunto il suo scopo.Vi auguro di mettere a frutto i vostri talenti, di avere passione per educare, narrare, danzare, giocare, suonare...; per pregare, meditare, indagare… e di avere e trasmettere gioia, anche nelle tribolazioni.Vi auguro, anche, di trovare adulti capaci di mettersi in gioco, che si ricordino dei loro vent’anni, che ritrovino il piacere di spendere tempo per i giovani e che siano d’esempio. Qualcuno ha detto che la mia è un’utopia, ma io sogno una condivisione che va al di là del “Come stai?”, ma arriva al “Come va il tuo cammino di fede? Cosa stai facendo di bello per gli altri? Quali cose ti sono d’inciampo?”. E così dicendo. Per questo ed altro ancora, che mi preme e mi sta a cuore, io sono la Laura di sempre ed abito nel medesimo luogo.Un grande abbraccio, Laura

INCONTRO CON

DON DOSSETTIpresentazione della ‘LETTERA AI FILIPPESI’ di san Paolo, il libro biblico che la nostra diocesi ha scelto

per l'anno pastorale 2008/09.

Lunedì 17 Novembre 2008 ore 21:00Nelle aule della parrocchia dello Spirito Santo

Tra maggio e giugno, il vescovo in visita alla nostra parrocchiaIl consiglio pastorale, allargato a catechisti ed educatori (forma che si stabilizzerà anche per i prossimi consigli), svoltosi lunedì 13 ottobre, ha impostato l’avvio dell’anno catechistico. All’inizio, però, sono state elencate le spese della parrocchia, effettuate in estate. La pista, che non sarà di nuovo rifatta, anche se sono presenti alcuni avvallamenti, costerà 29.000 euro (+20% di iva). Una parte della spesa verrà coperta con il patrimonio che l’Ida ha lasciato alla nostra parrocchia. Proseguendo, il bagno nuovo, vicino al salone, è costato 5.000 euro, mentre i tavoli colorati (4 serie da 4 tavoli ciascuna) 2.600 euro. A questi, se ne è aggiunta un’altra serie, offerta da un nostro parrocchiano. Tra qualche mese, si provvederà a comprare pure sedie nuove. Inoltre, una parte dei soldi, avanzati dalla due giorni dei giovani, svoltasi ad Albinea, sabato 7 e domenica 8 settembre, è stata utilizzata per acquistare la tempera per dipingere le aule, mentre l’altra parte è finita nelle casse della parrocchia. Per ciò che concerne l’annata catechistica, è stato riconfermato responsabile della formazione il nostro diacono, Roberto Bonomo, mentre il ruolo di riferimento per il gruppo giovani, lasciato vacante da Laura, è stato “spezzettato” fra i vari educatori. Infatti, ognuno di essi sarà responsabile per la fascia di età, corrispondente al gruppo che guida. Sono state, poi, fissate alcune importanti date: lunedì 17 novembre, alle 21, nelle aule parrocchiali, ci sarà la presentazione e spiegazione della “Lettera ai Filippesi” di San Paolo, da parte di don Giuseppe Dossetti. La “Lettera ai Filippesi”, oltre ad essere la guida pastorale per l’anno liturgico della Chiesa (questo è l’anno paolino), sarà anche motivo di incontro e preghiera per la nostra parrocchia, insieme a Bonomo. Domenica 30 novembre ci sarà il ritiro dei ragazzi delle medie condotto da don Luca (Regina Pacis) e don Francesco (Pieve), mentre domenica 7 dicembre, sarà riproposto, come di consueto, il ritiro in parrocchia con don Landini. Ma l’appuntamento più importante è quello della visita pastorale da parte del vescovo, monsignor Adriano Caprioli, che dovrebbe avvenire tra maggio e giugno 2009, nella nostra zona. E’ la terza volta che il vescovo viene in visita alla nostra parrocchia. La prima fu nel 1974, la seconda nel 1996.

Page 5: 2008 Novembre

Spirito Santo - Novembre 2008! NUMERO 10

5

Il vescovo Adriano conferisce il mandato agli operatori pastoraliIn Ghiara, domenica 12 ottobre, si è svolto il terzo atto della Convocazione diocesana

*“Purché in ogni modo Cristo oggi venga annunciato”. Questa scritta paolina a colori, il pomeriggio di domenica 12 ottobre, campeggia sotto gli occhi della Beata Vergine della Ghiara, nella Basilica che va pian piano riempiendosi. A prima vista sembra un normale cartellone. Ma durante la “liturgia del mandato”, man mano che gli operai della vigna diocesana vanno all’ambone per proclamare un’intenzione di preghiera, un pezzo dopo l’altro della frase viene smontato e lascia trasparire l’icona del volto di Cristo. Testimonianza visiva eloquente di come l’impegno di “comunicare la fede, oggi” non può che essere comune. E comunionale. Una liturgia più “mediatica” del solito, con don Giancarlo Gozzi in regia e don Achille Melegari alla console, a proiettare su telo bianco alcune diapositive di commento e la diretta televisiva di quanto si svolge all’altare. Come intermezzo tra la presentazione del sussidio biblico del nuovo anno pastorale e la liturgia del mandato vera e propria viene anche riproposto il filmato preparato dalla redazione de La Libertà come omaggio alla Giornata di Avvenire e dei media diocesani, pure fissata il 12 ottobre.Don Filippo & FilippesiMa la protagonista di questa domenica diocesana è la Parola. La Bibbia, anzitutto, quella con la nuova traduzione Cei disponibile in libreria dal 10 ottobre. E un libro biblico in particolare, la Lettera ai Filippesi, guida dell’anno pastorale appena cominciato, presentato all’assemblea da don Filippo Manini, docente di Sacra Scrittura allo Studio Teologico Interdiocesano. Un testo denso, che per la sua brevità si presta ad essere letto e riletto, quindi meglio ricordato. “Paolo è uno scrittore di lettere”, spiega il sacerdote, e le lettere sono segno di amicizia, aiutano a continuare a distanza la conversazione, partono da situazioni particolari (come la situazione di una determinata Chiesa) ma nell’Apostolo affondano sempre profonde radici nella sapienza evangelica. Paolo, oltre a scrivere lettere, si serviva pure degli “inviati”, persone incaricate di mantenere il rapporto di fede con le comunità da lui fondate.“Illuminazione” di PaoloUn conoscitore delle tecniche della retorica e della buona comunicazione, Paolo, pronto sempre a rendere grazie per la Chiesa anche se si trova in catene, come quando scrive ai cristiani di Filippi, suoi “stretti cooperatori” del primo annuncio del Vangelo in terra (e lingua) greca. Don Manini aiuta i convenuti a non mistificare il significato della “conversione” del santo di Tarso: egli non era un malfattore che, incontrando improvvisamente il Risorto, si è pentito e ha cambiato vita. Paolo è ebreo, e lo resta; era zelante, e lo resta. Ma, illuminato sulla via di Damasco da Cristo stesso, lo accoglie come Messia e riceve la “vocazione” ad annunciarlo a tutte le genti, mostrandoci che “ciò che siamo, come credenti, dipende solo dalla potenza di Dio”. C’è infine un’altra lezione paolina che ricorre nei “saluti” delle diverse lettere e che non fa male riportare ai giorni nostri: l’invito a vivere nella gioia, presentando al Signore suppliche e ringraziamenti, insieme. Paolo è prima di tutto “un innamorato di Gesù”, è la sintesi del Vescovo Adriano Caprioli all’inizio dell’omelia.

Uscendo dalla Ghiara, il titolo della nuova lettera pastorale del Vescovo Adriano diventa quasi un prolungamento del mandato: “Noi crediamo e per questo parliamo”.

**Edoardo Tincani

*Articolo tratto dal sito internet diocesano**Direttore de La Libertà

- I LETTORI SCRIVONO -

Barbieri e DioSuggerito dalla famiglia Pozzani

Un tizio si reca da un barbiere per farsi tagliare i capelli e radere la barba. Appena il barbiere comincia a lavorare, iniziano ad avere una buona conversazione. Parlano di tante cose e di vari argomenti. Quando alla fine toccano l'argomento Dio, il barbiere dice: “Io non credo che Dio esista”. “Perché dice questo”? chiede il cliente. “Beh, basta uscire per strada per rendersi conto che Dio non esiste. Mi dica, se Dio esistesse, ci sarebbero così tante persone malate? Ci sarebbero bambini abbandonati? Se Dio esistesse, non ci sarebbero più sofferenza né dolore. Io non posso immaginare che un Dio amorevole permetta tutte queste cose”. Il cliente pensa per un momento, ma non replica perché non vuole iniziare una discussione. Il barbiere finisce il suo lavoro ed il cliente lascia il negozio.Appena dopo aver lasciato il negozio del barbiere, vede un uomo in strada con dei capelli lunghi, annodati e sporchi e con la barba sfatta. Sembrava sporco e trasandato. Il cliente torna indietro ed entra di nuovo nel negozio del barbiere e gli dice: “La sa una cosa? I barbieri non esistono”. “Come può dire ciò?” chiede il barbiere sorpreso. “Io sono qui e sono un barbiere. Ed ho appena lavorato su di lei!”. “No!”, esclama il cliente. “I barbieri non esistono perché se esistessero non ci sarebbero persone con lunghi capelli sporchi e barbe sfatte come quell'uomo là fuori”. “Ma i barbieri ESISTONO! Questo è ciò che succede quando la gente non viene da me”.“Esattamente!”, afferma il cliente. “Questo è proprio il punto! Anche Dio ESISTE! Questo è ciò che succede quando la gente non va da Lui e non cerca il Suo aiuto. Questo è il motivo per cui c'è tanto dolore e sofferenza nel mondo”.

L’ANGOLO POETICOE, nella molteplice confusione creatasi dentro di me, inciampo sulla radice di uno strano albero: l’Albero dell’Amore. Allora, pensando al “tutto”, finalmente riesco a capire tutto quello che da quattro mesi a questa parte mi è successo e che, volente o nolente ha sconvolto me e tutto il mio “mondo” cambiandolo per sempre irreversibilmente: mi sono innamorato di te.

Nuanda

Page 6: 2008 Novembre

Spirito Santo - Novembre 2008! NUMERO 10

6

L’importanza della parola: ecco l’animatore della comunicazioneDeve fare da collante tra la comunità e la Chiesa, per aiutare a diffondere il messaggio di Cristo

In vista della Giornata di Avvenire, domenica 12 ottobre, si sono riuniti in Seminario il pomeriggio di giovedì 9 ottobre gli animatori pastorali della comunicazione. Erano più di 50, un numero davvero confortante: persone che già in parrocchia e nei rispettivi vicariati si occupano di diffondere e sostenere, in diversi modi, i mezzi di comunicazione della Chiesa: il quotidiano “Avvenire”, il settimanale diocesano “La Libertà”, la Radio e i Servizi Tv diocesani, il sito internet della diocesi, i bollettini o giornali parrocchiali ecc. Li aveva convocati l’Ufficio diocesano della Comunicazioni sociali, sollecitato in questo dalla Lettera Pastorale che il Vescovo mons. Caprioli ha scritto per il biennio 2008-10 sul tema del “Comunicare la fede oggi, in un contesto di pluralismo culturale e religioso”, lettera che presto sarà consegnata alla diocesi. Per illustrare identità e compiti di questi operatori pastorali della comunicazione, è intervenuto il dr. Domenico Soffientini, che per Avvenire ha l’incarico di sostenere e diffondere quella figura che il quotidiano cattolico chiama “Portaparola”, per indicare appunto colui o colei che, in parrocchia, nella unità o zona pastorale, o anche in vicariato, ha il compito non solo di far conoscere e diffondere i mezzi di comunicazione della Chiesa nel nostro paese, nel territorio diocesano o parrocchiale, ma anche di corrispondere con questi mezzi, creando sinergie operative e mettendosi in rete – anche attraverso un più efficace uso della posta elettronica - con gli altri operatori del settore e con gli uffici diocesani.

L’attenzione si è concentrata anche sull’uso pastorale dei media ecclesiali, diocesani, parrocchiali e vicariali. Media diocesani sono il settimanale La Libertà, Radio Pace Redazione Reggiana, i Servizi televisivi trasmessi su Teletricolore, il Sito Internet. A livello parrocchiale o interparrocchiale è stato anzitutto ricordato il cosiddetto Bollettino parrocchiale, poi i siti internet di parrocchie. Un rilievo particolare è stato riconosciuto alla posta elettronica, la e-mail, che consente la comunicazione non solo tra il centro diocesano e le parrocchie, ma anche tra le parrocchie, tra preti e laici. Questo comporta che ogni parrocchia abbia un indirizzo di riferimento. Se non è direttamente quello del parroco, può essere quello di un laico disponibile e affidabile. “Attivare la figura dell’animatore della comunicazione”, questa l’indicazione del Vescovo nella lettera pastorale che sta per essere pubblicata su “Comunicare la fede oggi”. L’animatore della comunicazione, lanciato dalla Cei nel Direttorio del 2004, è una figura polivalente e diversificata a seconda delle attitudini personali e delle necessità pastorali. Suo compito primario è la segnalazione ai media ecclesiali locali di eventi e di fatti diocesani, parrocchiali, zonali o vicariali, dai quali la comunità e i singoli possono trarre arricchimento. Il suo servizio dovrebbe toccare diversi ambiti, anche la liturgia, la catechesi e la carità, il consiglio pastorale e ogni altro organismo o commissione con funzioni di programmazione. Il profilo dell’animatore è quella di un cristiano inserito nel mondo e al tempo stesso presente e in sintonia con la comunità ecclesiale. Una sua qualità indispensabile è saper lavorare in équipe e in rete, cioè attraverso i diversi mezzi della comunicazione ecclesiale: il bollettino o giornale parrocchiale, la posta elettronica, il sito internet.

Gli animatori della comunicazione possono essere scelti tra quanti, a diverso titolo, operano già negli ambiti della comunicazione. Ma può essere adatto e disponibile anche chi opera in altri settori della pastorale. Quando fossero di difficile attuazione nella singola parrocchia piccola, si cercherà di formare gruppi di animatori che lavorino insieme, anche a livello interparrocchiale, zonale o diocesano. La diffusione della figura dell’animatore richiederà tempi non brevi. Ad essa si dovrà dedicare una particolare attenzione per favorirne la formazione.

SEGUE DA PAGINA 1

(...) Per leggere il Vangelo del giorno, quello che la liturgia ci propone nella messa, non ci vogliono più di 5 minuti; anzi, in quei 5 minuti si riesce anche a meditarci un po’ su. Cinque minuti alla mattina appena alzati o a l l a s e r a p r i m a d i addormentarsi, oppure dopo pranzo o prima di cena, se ci pensiamo bene non è un’impresa i m p o s s i b i l e . Q u e s t ’ a n n o pastorale è dedicato a San Paolo perché si festeggiano i 2000 anni dalla sua nascita. Il nostro Vescovo, ogni anno, indica alla diocesi un libro della Bibbia da approfondire e, dato che siamo nell’anno Paolino, per questo anno ha indicato la lettera ai Filippesi. Lunedì 17 novembre avremo la fortuna di avere in mezzo a noi Don Giuseppe Dossetti che ci presenterà questa lettera, che nei mesi seguenti l egge remo , med i t e r emo e p r e g h e r e m o i n s i e m e i n parrocchia. Ma sarebbe anche bello che qualche famiglia aprisse la porta di casa per ospitare altre persone per pregare insieme la parola di Dio; magari durante l’avvento o la quaresima. Solo se sapremo riportare al centro della nostra vita la Parola di Dio restituendole il primato sulle altre parole potremo dare a noi stessi e alla nostra comunità parrocchiale quelle fondamenta solide su cui appoggiare le nostre iniziative.

Diacono Roberto

Felicitazioni a Christian Bondi

e Sabrina Gibertini

per la nascita della loro Martina

Venerdì 31 ottobre alle 11:35

Cena ParrocchialePolenta e tante altre

delizie per tutti!

Sabato 22 Novembre ore 19.30 nei locali della

parrocchia.Necessaria prenotazione entro il 15 Novembre a

questi numeri:Argia: 0522/306661Lucia: 340/3356650

AgoràPrimo incontro di quattro tappe basate su questi temi: lontano, vicino, dentro e fuori, riflessioni sulle grandi questioni sociali.

‘Sino agli estremi confini’

Sabato 8 Novembre ore 20.30

presso il Palahockey cittadino.

Riapertura Cattedrale

Domenica 16 Novembre ore 16:00

Concelebrazione euristica presieduta

dal vescovo.

Page 7: 2008 Novembre

Spirito Santo - Novembre 2008! NUMERO 10

7

A.A.A.

Siete alla ricerca disperata di qualcosa o qualcuno? Magari di un baby sitter o aiuti spirituali? Avete molto da offrire ma non sapete a chi offrirlo? Questa è la sezione per voi! Inviateci le vostre richieste di ricerca o di offerta di qualunque tipo e, eventualmente, anche il modo per contattarvi da chiunque legga il vostro messaggio.La redazione si riserva la selezione dei post da pubblicare.

I lettori scrivono....

Spazio dedicato a chiunque voglia lasciare scritto qualcosa, proporre spunti di riflessione o esprimere un proprio pensiero, firmato o anonimo. Potete inviare materiale attraverso l’indirizzo di posta elettronica segnalato o lasciare una lettera nella cassetta posta all’entrata della chiesa.La redazione si avvale del diritto di selezionare gli articoli più interessanti da pubblicare nello spazio.Vi aspettiamo...

Per scriverci potete utilizzare questa casella di posta elettronica: [email protected], oppure la cassetta postale posizionata all’entrata della chiesa.

Per la giornata dei defunti, in ricordo di tutti coloro che hanno lasciato la terra

*DELLA PREGHIERA, DELL’AMORE E DEL CONTATTO CON ALTRI MONDI

Giovane, non dimenticare la preghiera. In essa se è sincera, fa capolino ogni volta un nuovo sentimento, e in questo anche un nuovo pensiero, che tu prima ignoravi e che ti riconforterà; e tu comprenderai che la preghiera è un’educazione. Ricordati ancora di ripetere in te tutti i giorni e ogni qualvolta puoi: “Signore, abbi pietà di quanti sono oggi comparsi davanti a Te”. Perché a ogni ora, a ogni instante migliaia d’uomini terminano la loro vita su questa terra e le anime loro si presentano al Signore, e quanti di loro lasciano la terra solitariamente, all’insaputa di tutti, nella tristezza e nell’angoscia, perché nessuno li piange e nemmeno sa se abbiano vissuto o no! Ora, può darsi che dall’estremo opposto della terra s’innalzi al Signore la tua preghiera per la pace di un altro, benché tu non abbia punto conosciuto lui, né lui te. Come s’intenerirà la sua anima quando, comparsa trepidante dinanzi al Signore, sentirà in quell’attimo che c’è chi prega anche per lei, che è rimasto sulla terra un essere umano che ama lei pure. E Dio vi guarderà entrambi più benignamente; se tu stesso, infatti, hai avuto tanta pietà dell’altro, quanta più ne avrà Egli, che di misericordia e di amore ne ha infinitamente più di te? Egli perdonerà in grazia tua.

*Tratto da “I fratelli Karamàzov” di HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/F%C3%ABdor_Michajlovi%C4%8D_Dostoevskij"

I locali della parrocchia cambiano volto: Nuovo bagno e nuovi banchi colorati!!

Page 8: 2008 Novembre

Spirito Santo - Novembre 2008! NUMERO 10

8

• Commemorazione Dei Fedeli Defunti

• Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]• Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

• Letture: Gb 19,1.23-27; Sal 26; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40 - Contemplerò la bontà del Signore nella terra dei viventi

Domenica 2 Novembre 2008

• XXXIV Cristo RE

• Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]• Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

• Letture: S. Clemente I; S. ColombanoEz 34,11-12.15-17; Sal 22; 1Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46 - Tu mi conduci, Signore, nel regno della vita

Domenica 23 Novembre 2008

Messa

• da Lunedi a Giovedì e Sabato santa messa ore 18:30 [Chiesa Spirito Santo]• il Venerdì la messa si terrà alle ore 16:30 [Casa delle Magnolie]

Altri Eventi

• Catechismo: Sabato ore 14:30• Oratorio: Sabato dalle 16:00 alle 17:30• Agorà: Sabato 8 Novembre ore 20:30• Casa di carità: Domenica 9 Novembre e Lunedì 24 Novembre• Incontro sul Credo: Lunedì 10 Novembre ore 21:00• Incontro con Padre Berton: Domenica 16 Novembre• Riapertura cattedrale cittadina: Domenica 16 Novembre• Anniversario dedicazione della cattedrale: (celebrazione del vescovo nella cattedrale riaperta al culto dopo i restauri)Domenica 16 Novembre ore 16:00• Incontro con don Dossetti: (presentazione lettera di san Paolo ai Filippesi; libro biblico scelto dalla nostra diocesi per l'anno pastorale 2008/09)Lunedì 17 Novembre ore 21:00• Cena Parrocchiale con polenta: Sabato 22 Novembre (necessaria prenotazione) . Ore 20:00• S. Prospero, patrono di Reggio Emilia: Lunedì 24 Novembre

Buon Compleanno a...

• Egidio Belotti - Martedì 11 Novembre• Matteo Zanichelli - Giovedì 20 Novembre• Sara Rampini - Giovedì 20 Novembre

Aspettiamo di ricevere eventuali date di compleanno per i mesi prossimi!!!

Felicitazioni a..

• Christian Bondi e Sabrina Gibertini per la nascita di Martina venerdì 31 ottobre alle 11:35.

Altre Date

• Dedicazione Basilica Lateranense

• Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]• Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

• Letture: 1Re 8,22-23.27-30; Sal 94; 1Pt 2,4-9; Gv 4,19-24 - Adoriamo il Signore nella sua santa

Domenica 9 Novembre 2008

• XXXIII Domenica Tempo Ordinario

• Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]• Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

• Letture: S. Margherita di Scozia; S. GeltrudePr 31,10-13.19-20.30-31; Sal 127; 1Ts 5,1-6; Mt 25,14-30 - Beato chi cammina nelle vie del Signore

Domenica 16 Novembre 2008

• I Domenica Di Avvento

• Ore 9.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]• Ore 11.00: Santa Messa [Chiesa Spirito Santo]

• Letture: S. AndreaIs 63,16-17.19; 64,1-7; Sal 79; 1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37 - Fa' splendere il tuo volto e salvaci, Signore

Domenica 30 Novembre 2008