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Marzo 2016

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IndiceIndiceIndiceIndice

Indice .................................................................................................................................. 2

Premessa ............................................................................................................................ 3

Riferimenti normativi ........................................................................................................... 5

Inquadramento territoriale e geografico ........................................................................... 6

Inquadramento morfologico / idrogeologico e dissesti .................................................... 7

Fattibilità geologica ............................................................................................................ 9

Attività sismica .................................................................................................................. 10

Conclusioni ....................................................................................................................... 12


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PremessaPremessaPremessaPremessa

Su incarico della ditta proponente, si è eseguita una valutazione geologica di massima

sullo stato dei luoghi interessati dalla realizzazione dell’impianto idroelettrico in progetto.

L’area interessata è quella relativa al tratto di torrente Vertova che scorre nell'omonima

Valle e, a seguito della confluenza con la Valle di Gru, prosegue in direzione

dell'abitato del comune di Vertova.

Il progetto prevede l'utilizzazione della risorsa idrica del torrente mediante la

realizzazione di una centrala idroelettrica che sfrutta il dislivello motore compreso tra

l'opera di presa in progetto posta a quota 497,15 m s.l.m. e la centrale di produzione

dell'energia idroelettrica, con rilascio a quota 472,15 m s.l.m.


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Il tracciato della condotta forzata è completamente interrato e segue l’andamento

della strada sterrata esistente che prosegue il tracciato di Via Cinque Martiri (strada

pubblica che sale dall'abitato di Vertova).

I principali aspetti trattati nella presente relazione, riguardano:

- l’inquadramento generale dell’area di intervento;

- l’inquadramento morfologico / idrogeologico e dei dissesti dell’area di intervento;

- l'individuazione di eventuali problematiche riguardanti le opere di progetto legate

alle caratteristiche litotecniche e alla dinamica geomorfologica e sismica.

Per l'esecuzione dello studio si è proceduto alla raccolta di dati bibliografici e

d'archivio; in particolare, per quanto riguarda le fonti bibliografiche si è fatto riferimento

a:

- Ortofoto digitali del Ministero dell’Ambiente;

- Relazione della componente geologica allegata al Piano di Governo del Territorio

del Comune di Vertova;

- Carta del dissesto idrogeologico e della pericolosità dei territori montani e

collinari della Provincia di Bergamo (SiTer);


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Riferimenti normativiRiferimenti normativiRiferimenti normativiRiferimenti normativi

Le principali normative utilizzate vengono riportate nel seguito:

- Decreto del Ministero LL.PP. del 11/03/1988 e successive istruzioni applicative:

"Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii

naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,

l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di

fondazione";

- Circolare del Ministero LL.PP. del 09/01/96 n°218/24/3: "Istruzioni applicative per la

redazione della relazione geologica e della relazione geotecnica";

- Ordinanza del Presidente del Consiglio n°3274 "Primi elementi in materia di criteri

generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche

per le costruzioni in zona sismica" e successive modifiche ed integrazioni

(comprendenti le Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. del 14/02/2008).


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Inquadramento territoriale e geograficoInquadramento territoriale e geograficoInquadramento territoriale e geograficoInquadramento territoriale e geografico

La Valle Vertova è la valle in cui scorre l'omonimo torrente, il quale è affluente in

sponda destra del fiume Serio, che nasce dal Monte Torena e scende verso la pianura

formando la Valle Seriana, fino a gettarsi poi nell'Adda dopo 124 km di sviluppo; la

Valle Seriana si snoda lungo il percorso del fiume per circa 50 chilometri, risalendo dal

capoluogo in direzione nord-est ed è situata nelle Alpi Orobiche; a nord essa confina

con la Provincia di Sondrio.

Paesaggisticamente, la Valle presenta aspetti mutevoli e disparati, anche impervi, che

dipendono da variazioni altimetriche ma anche dal differente livello di urbanizzazione.

I connotati ambientali di fondovalle sono compromessi da un'urbanizzazione

accentuata e diffusa; molte aree presentano effetti di degradazione ambientale e di

riduzione dell'attività agricola. Superato il fondovalle ci si immerge nel paesaggio pre-

alpino, dove si rilevano borghi tradizionali caratteristici e paesaggi conservati; salendo

verso l’alta valle, i comuni appartengono ad un ambiente di tipo montano.

La Valle Seriana è limitata a nord dalla catena delle Alpi Orobie, dalla Valtellina (con la

quale confina) e dalla provincia di Sondrio; ad ovest confina con la Val Brembana e ad

est incontra invece la Val di Scalve e la provincia di Brescia con la Vallecamonica.


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A sud la Valle Seriana termina con il comune di Ranica, alle porte di Bergamo, nella

pianura pedemontana attorno al capoluogo stesso. Il fiume Serio continua invece a

scorrere fino a gettarsi nel fiume Adda, a sua volta affluente del fiume Po.

L’intera Valle è percorsa dalle strade provinciali S.P.35 ed S.P.49, che costituiscono

l’arteria di comunicazione dei vari comuni vallivi.

Inquadramento morfologicoInquadramento morfologicoInquadramento morfologicoInquadramento morfologico / / / / idrogeologicoidrogeologicoidrogeologicoidrogeologico e dissestie dissestie dissestie dissesti

La Val Seriana, come tutte le valli fluvioglaciali, può essere divisa in due porzioni: il

fondovalle, con la parte pedemontana e la parte montana; la zona d’interesse per il

presente progetto è chiaramente la parte montana, percorsa dal torrente Vertova e

costituita prevalentemente da depositi alluvionali (per la legenda della cartografia

litologica, riportata in questa pagina, si faccia diretto riferimento al sito cartografico

ufficiale della provincia di Bergamo – SiTer):


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L’analisi dei dissesti è stata eseguita unendo fra loro le cartografie geologiche dei

comuni di Vertova e del comune rivierasco di Gazzaniga (per maggior dettaglio e

legenda, si faccia riferimento alla Tav. 1.2 del presente progetto):

Nel proseguo si analizza l'area interessata dal passaggio della condotta forzata a scala

maggiore: si sottolinea comunque come la condotta interessi la sede stradale del

tracciato sterrato / ciottolato senza interferire con muri di sostegno presenti.

Il primo tratto di condotta forzata interessa aree prive di qualsiasi tipo di vincolo

geologico/geomorfologico; il secondo tratto, compresa la zona dove verrà realizzata

l’edificio di centrale, si sviluppa invece all’interno di una zona di Frana quiesciente (Fq).

Riassumendo quanto esposto con le cartografie precedenti, si può definire l’alveo del

torrente Vertova come “Deposito alluvionale” costituito da massi di piccole / medie

dimensioni: le aree limitrofe ad esso interessate dalla realizzazione dell’opera di presa

sono ancora zone di pertinenza dello stesso torrente Vertova.

L’area interessata dalla realizzazione della centrale di produzione si trova in

corrispondenza di un’ara pianeggiante, posta a una quota notevolmente superiore

rispetto all’alveo del torrente, rimanendo protetto da possibili fenomeni di esondazione.


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Fattibilità geologiFattibilità geologiFattibilità geologiFattibilità geologicacacaca

Si riporta l'estratto della carta di fattibilità geologica del comune:

Anche in questo caso, si faccia riferimento alla Tav. 1.2 per la consultazione della

legenda.

La condotta forzata è individuata in colore blu; si pone subito in evidenza come tutte

quante le opere rientrino in classe di fattibilità 4 (Area di fattibilità geologica con gravi

limitazioni): di fatto, dal momento che la condotta viene posata al di sotto della strada

sterrata esistente e considerando che tale strada è esistente da svariati decenni, se ne

conclude che non sussisteranno particolari problemi per la posa della nuova

tubazione.

In relazione a tali limitazioni, comunque, trattandosi di un’opera di interesse pubblico, si

procederà nelle fasi successive all’esecuzione di studi geologici di dettaglio che

determineranno l’eventuale interazione terreno – struttura dei manufatti in progetto.


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Attività sismicaAttività sismicaAttività sismicaAttività sismica

Secondo la classificazione sismica nazionale, i territori interessati, originariamente

classificati in Zona Sismica 4, hanno ora un’accelerazione alla base pari a 0,05 g.

Le amplificazioni dovute ad un ipotetico evento sismico che ci si può aspettare per

tutte le classi sono riportate alla tabella seguente: in particolare, in zona 4, l’effetto più

probabile è un’amplificazione data dalla litologia e dalla geometria del terreno.

Una doverosa puntualizzazione: sia l’opera di presa, che la condotta forzata, che la

centrale di restituzione sono manufatti interrati o seminterrati e, come tali,

strutturalmente, non subiranno gli effetti di un ipotetico oscillamento dovuto ad un

evento sismico.

In fase di progettazione strutturale, quindi, la considerazione di un evento sismico e

dell’amplificazione conseguente sarà tenuta in conto, anche se si tratta di un effetto

del tutto secondario poiché, come puntualizzato precedentemente, le opere in

oggetto sono interrate.


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Per completezza di trattazione, si riportano comunque gli effetti rilevabili in seguito ad

un evento sismico:

- amplificazioni locali (di cui si tiene conto con un coefficiente Fa = 1,2);

- fenomeni di risonanza fra l’onda sismica incidente ed il moto sismico proprio

del terreno;

- fenomeni di doppia risonanza tra il periodo fondamentale del moto sismico

incidente e quello del terreno e le eventuali sovrastrutture presenti.


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ConclusioConclusioConclusioConclusionininini

Secondo l’analisi litologica e idrogeologica delle aree interessate dal progetto in

esame, ne risulta che i manufatti di presa e centrale di produzione, così come la

condotta forzata sono compatibili dal punto di vista geotecnico con le caratteristiche

del sottosuolo.

La classe di fattibilità geologica 4 in cui le aree sono inserite non costituisce alcun

problema per la realizzazione dell’opera, essendo di interesse pubblico: poiché presa,

condotta forzata e centrale di produzione sono parzialmente o totalmente interrate,

inoltre, non vi è modifica dell’orografia dei luoghi, con mantenimento delle condizioni

dello stato di fatto (oltre all’assenza di ripercussioni sui manufatti dovuti ad eventi

sismici).

In fase di progettazione definitiva (in sede di VIA / A.U.), un ulteriore studio di

approfondimento sulle caratteristiche geotecniche dei terreni interessati dai manufatti

permetterà di adottare le soluzioni tecniche ottimali al fine di garantire il corretto

funzionamento nel tempo dell’impianto idroelettrico.

Il progettista

Dott. Ing. Pietro Spatti

Rogno, 29/03/2016

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