2 Donna Vestita di Sole - TIM e Telecom in un unico portale | TIM · «Rendimi la gioia di essere...

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Anno XVII- N. 150 Marzo 2012 Periodico mensile del gruppo «Donna Vestita di Sole» di Bientina (PI) Aderenti al Rinnovamento nello Spirito Santo scaricabile dal sito www.donnavestitadisole.it - Stampato in proprio - Distribuzione gratuita. C on il rito dell’imposizione delle ceneri ci siamo incamminati sui passi di un nuovo tempo di grazia: la Quaresima. L’austerità di questo tem- po, a noi ormai molto nota, si propo- ne di farci riscoprire la gioia vera e la misericordia senza fine del Padre; per questo, facendo mia la voce di ogni cuore umano, sento di rivolgere per ciascuno l’invocazione del salmista: «Rendimi la gioia di essere salvato!» (Sal 50,14). Sì, o Signore, noi siamo oppressi dalla schiavitù del peccato: ti abbia- mo dimenticato! Pensavamo di fare tutto senza di te! Pensavamo che gli idoli che ci siamo costruiti, bastasse- ro a farci felici! Ma sentiamo sempre più pesante il carico della nostra quotidianità, arido della tua Parola, della tua Presenza amorevole e com- passionevole! Pertanto, vogliamo tornare a te, invocare il tuo perdono e confidare solo nella tua Misericor- dia senza limiti! All’inizio di questa Quaresima, può essere utile richiamare l´attenzione, ad accostarsi con fiducia alla Misericordia divina per riscoprire e ricevere la pie- nezza della gioia e della grazia Battesimale, dono del Risorto all’intera umanità. I tempi che viviamo, purtroppo, ci allontanano dalla Misericordia di Dio e ci guidano verso un’etica capace solo di egoismo e di egocentrismo, cosicché l’uomo si vede sempre più schiacciato dalle tenebre. L’uomo di oggi ha perso il senso del peccato: idee e costumi, oggi, astraggono to- talmente l’uomo da Dio, lo concen- trano nel culto del fare e del produrre e lo travolgono nell’ebbrezza del con- sumo e del piacere, senza preoccupa- zione per il pericolo di “perdere la propria anima”. L'uomo può costruire un mondo senza Dio, ma questo mon- do finirà per ritorcersi contro l'uomo! 1 Forse questo pensiero sembra non adatto a noi, che siamo così assidui nel “tempio”! Eppure, se esaminiamo bene le nostre coscienze ed il modo in cui affrontiamo la quotidianità, ci accorgiamo che la Parola di Dio, ascoltata e solennemente celebrata nelle nostre Liturgie “tanto perfette”, finisce per scorrerci addosso senza minimamente sfiorarci e penetrare nel cuore. Pertanto, il dono della “Comunione” di cui tanto parliamo, ma che poco o per niente affatto ci impegniamo a costruire, resta solo un’ideologia. Tuttavia, il Signore Dio, «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione» (2 Cor 1,3), non cessa di amarci e di venire incon- tro a noi; Egli, come il Padre miseri- cordioso della parabola evangelica (cfr. Lc 15,11-32) corre incontro a noi, figli prodighi, ci accoglie, ci ab- braccia e fa festa ogni volta che riu- sciamo a “rientrare in noi stessi” per capire che “da soli” non possiamo far nulla: restiamo soltanto prigionieri delle tenebre! Gli affanni della nostra vita, gli stress, le delusioni, le amarezze, le malattie… con cui ogni giorno venia- mo a contatto, risultano per noi desi- derio di evasione: noi non ce la fac- ciamo più a sopportare queste situa- zioni, tanto gravose per cui non riu- sciamo a venirne fuori. Ma la soluzio- ne per tanti mali c’è: è Cristo crocifis- so e risorto, che in questo tempo di grazia vuole condurci nel deserto, nel silenzio, per farci sentire i palpiti del suo Cuore, che scoppia di amore per ciascuno di noi! Forse il problema più grande è che non riusciamo a ritrova- re il “silenzio” attorno a noi: siamo troppo presi dal materiale, dal chias- so, dal rumore di una vita arida! Siamo un «popolo biblicamente de- nutrito, spiritualmente anemico e pastoralmente sbandato» 2 Pertanto, la Quaresima accogliamola e viviamola come occasione per riscoprire il valore inestimabile della Parola di Dio: nutriamocene per saziare la nostra fame, riconosciamo- ci “peccatori” per averla trascurata e ignorata e identifichiamo in essa il Pane di cui ogni giorno dobbiamo nutrirci (cfr. Mt 4,4). Questo tempo di grazia, sia davvero occasione per gustare la gioia del Perdono e dell’Amore senza limiti di Dio, perché è questa l’unica strada che può condurci alla Pasqua e farci riscoprire la dimensione Battesimale, sorgente inesauribile di santità! Maria, causa nostrae letitiae, causa della nostra gioia, riempia il nostro cuore di tensioni grandi, ci faccia uscire dal piccolo mondo antico dei nostri contrasti personali, da tutte le tempeste che ci creiamo in un bic- chiere d’acqua; ci dia il senso della libertà e ci faccia superare a piè pari tutte le piccole barriere, tutti gli stec- cati che costruiamo. 3 Buona Quaresima! Don Leonardo Rodriguez 1 c. Giovanni Paolo II, Reconciliatio et penitentia, n°18 2 c. T. Bello, La Teologia degli oppressi. Antologia di scrii interventi , Lecce 2003. 3 c. A. Bello, Il Peccato dà sempre tristezza.

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Anno XVII- N. 150 Marzo 2012 Periodico mensile del gruppo «Donna Vestita di Sole» di Bientina (PI)

Aderenti al Rinnovamento nello Spirito Santo

scaricabile dal sito www.donnavestitadisole.it - Stampato in proprio - Distribuzione gratuita.

C on il rito dell’imposizione delle

ceneri ci siamo incamminati sui

passi di un nuovo tempo di grazia: la

Quaresima. L’austerità di questo tem-

po, a noi ormai molto nota, si propo-

ne di farci riscoprire la gioia vera e la

misericordia senza fine del Padre; per

questo, facendo mia la voce di ogni

cuore umano, sento di rivolgere per

ciascuno l’invocazione del salmista:

«Rendimi la gioia di essere

salvato!» (Sal 50,14).

Sì, o Signore, noi siamo oppressi

dalla schiavitù del peccato: ti abbia-

mo dimenticato! Pensavamo di fare

tutto senza di te! Pensavamo che gli

idoli che ci siamo costruiti, bastasse-

ro a farci felici! Ma sentiamo sempre

più pesante il carico della nostra

quotidianità, arido della tua Parola,

della tua Presenza amorevole e com-

passionevole! Pertanto, vogliamo

tornare a te, invocare il tuo perdono

e confidare solo nella tua Misericor-

dia senza limiti!

All’inizio di questa Quaresima,

può essere utile richiamare

l´attenzione, ad accostarsi con

fiducia alla Misericordia divina

per riscoprire e ricevere la pie-

nezza della gioia e della grazia

Battesimale, dono del Risorto

all’intera umanità.

I tempi che viviamo, purtroppo, ci

allontanano dalla Misericordia di Dio

e ci guidano verso un’etica capace

solo di egoismo e di egocentrismo,

cosicché l’uomo si vede sempre più

schiacciato dalle tenebre. L’uomo

di oggi ha perso il senso del peccato:

idee e costumi, oggi, astraggono to-

talmente l’uomo da Dio, lo concen-

trano nel culto del fare e del produrre

e lo travolgono nell’ebbrezza del con-

sumo e del piacere, senza preoccupa-

zione per il pericolo di “perdere la

propria anima”. L'uomo può costruire

un mondo senza Dio, ma questo mon-

do finirà per ritorcersi contro l'uomo!1

Forse questo pensiero sembra non

adatto a noi, che siamo così assidui

nel “tempio”! Eppure, se esaminiamo

bene le nostre coscienze ed il modo

in cui affrontiamo la quotidianità, ci

accorgiamo che la Parola di Dio,

ascoltata e solennemente celebrata

nelle nostre Liturgie “tanto perfette”,

finisce per scorrerci addosso senza

minimamente sfiorarci e penetrare

nel cuore. Pertanto, il dono della

“Comunione” di cui tanto parliamo,

ma che poco o per niente affatto ci

impegniamo a costruire, resta solo

un’ideologia. Tuttavia, il Signore

Dio, «Padre misericordioso e Dio di

ogni consolazione» (2 Cor 1,3),

non cessa di amarci e di venire incon-

tro a noi; Egli, come il Padre miseri-

cordioso della parabola evangelica

(cfr. Lc 15,11-32) corre incontro a

noi, figli prodighi, ci accoglie, ci ab-

braccia e fa festa ogni volta che riu-

sciamo a “rientrare in noi stessi” per

capire che “da soli” non possiamo

far nulla: restiamo soltanto prigionieri

delle tenebre!

Gli affanni della nostra vita, gli

stress, le delusioni, le amarezze, le

malattie… con cui ogni giorno venia-

mo a contatto, risultano per noi desi-

derio di evasione: noi non ce la fac-

ciamo più a sopportare queste situa-

zioni, tanto gravose per cui non riu-

sciamo a venirne fuori. Ma la soluzio-

ne per tanti mali c’è: è Cristo crocifis-

so e risorto, che in questo tempo di

grazia vuole condurci nel deserto, nel

silenzio, per farci sentire i palpiti del

suo Cuore, che scoppia di amore per

ciascuno di noi! Forse il problema più

grande è che non riusciamo a ritrova-

re il “silenzio” attorno a noi: siamo

troppo presi dal materiale, dal chias-

so, dal rumore di una vita arida!

Siamo un «popolo biblicamente de-

nutrito, spiritualmente anemico e

pastoralmente sbandato»2

Pertanto, la Quaresima accogliamola

e viviamola come occasione per

riscoprire il valore inestimabile della

Parola di Dio: nutriamocene per

saziare la nostra fame, riconosciamo-

ci “peccatori” per averla trascurata

e ignorata e identifichiamo in essa

il Pane di cui ogni giorno dobbiamo

nutrirci (cfr. Mt 4,4).

Questo tempo di grazia, sia davvero

occasione per gustare la gioia del

Perdono e dell’Amore senza limiti di

Dio, perché è questa l’unica strada

che può condurci alla Pasqua e farci

riscoprire la dimensione Battesimale,

sorgente inesauribile di santità!

Maria, causa nostrae letitiae, causa

della nostra gioia, riempia il nostro

cuore di tensioni grandi, ci faccia

uscire dal piccolo mondo antico dei

nostri contrasti personali, da tutte le

tempeste che ci creiamo in un bic-

chiere d’acqua; ci dia il senso della

libertà e ci faccia superare a piè pari

tutte le piccole barriere, tutti gli stec-

cati che costruiamo.3

Buona Quaresima!

Don Leonardo Rodriguez

1 cfr. Giovanni Paolo II, Reconciliatio et penitentia, n°18 2 cfr. T. Bello, La Teologia degli oppressi. Antologia di scritti interventi, Lecce 2003. 3 cfr. A. Bello, Il Peccato dà sempre tristezza.

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Marzo 2012 Donna Vestita di Sole

D opo averci mostrato, qualche tempo fa, come “Satana cor-rompe la società”, stavolta

Annalisa espone con chiarezza alcuni argomenti che buoni cristiani farebbero bene a conoscere per evitare trappole che, continuamente, e con grande fanta-sia e capacità di male, il “nemico dell’uomo” tende agli ingenui che non lo conoscono o, addirittura, che non credono che questo essere pervertito e pervertitore esista, assieme alle schiere dei suoi accoliti. Lo spunto è il suo nuovo libro: ”Spiritismo, New Age, Maghi, Sai Ba-ba...” I puntini sospensivi potrebbero essere riempiti con altri argomenti trat-tati che, logicamente, non potevano es-sere espressi nel titolo, ma che rivestono ampio interesse: il Reiki, la Pranotera-pia, lo Yoga, la Meditazione Tras-cendentale, l’affannosa ricerca di un mago... Erano presenti don Ettore, che ha promosso questo incontro, e don Sil-vano, assieme ad una nutrita schiera di persone interessate agli argomenti trattati. Annalisa ha cominciato esortando tutti noi a prendere in mano, e studiare con estrema attenzione, un testo fonda-mentale, dal quale non si può prescindere quando si tratta di questi argomenti: il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC). Sembra banale. Uno pensa: se uno è cristiano, ha studiato il Catechis-mo. Per fare la Prima Comunione e, poi, la Cresima, si dice, “ha fatto il Cate-chismo”. Quindi il Catechismo è cono-scenza acquisita da tutti i cristiani. Tutti lo conoscono. Niente di più falso! Pro-babilmente ci sono addirittura molti sac-erdoti, vescovi e qualche cardinale che non lo conoscono, o lo hanno letto distrattamente, o solo in parte, o se ne sono dimenticati del tutto, avendolo sostituito con un proprio catechismo, riveduto e corretto dalle influenze del mondo, che inducono potentemente a una visione relativistica della realtà. La parte iniziale dell’introduzione del libro non è dell’autrice, Annalisa Col-zi, ma della Regina della Pace, con le parole da Lei lasciateci il 25 maggio 2010, a Medjugorje: “Cari figli, Dio vi ha dato la grazia di vivere e proteggere tutto il bene che è in voi ed attorno a voi e di esortare gli altri ad essere migliori e più santi, ma satana non dorme e attraverso il modernismo vi devia e

vi guida sulla sua via....”. Satana, l’eterno nemico del genere umano, lavora alacre-mente, attraverso il modernismo, per la perdizione delle anime. Nella nostra epoca si è fatta strada una impresionante mentalità relativistica, a cui satana si aggrappa istigando le anime a infrangere i Comandamenti di Dio. Due in partico-lare: il primo e il sesto. “Amerai il Signore tuo Dio, non avrai altro Dio fuori di me”. Eppure quanti sedicenti cristiani cattolici vanno dai maghi, credono all’oroscopo, si fanno leggere le carte, la mano, i fondi di caffè, sono superstiziosi, cercano addirit- tura di parlare con i morti? “Non commettere atti impuri”. Eppure quanti cattolici si mantengono casti fino al matrimonio? Quanti evitano di guardare programmi che portano qua-si inevitabilmente a commettere atti im-puri? Quanti evitano di vestirsi in modo provocante per non suscitare reazioni inopportune in coloro che li frequentano o, semplicemente, li vedono? Annalisa non poteva certo trat-tare esaurientemente in poco più di un’ora tutto questo, così si è concentrata soprattutto su alcuni punti, sviluppando poi, stimolata dalle domande particolari del pubblico, molto interessato, altri ar-gomenti. Una cosa che mi ha colpito, personal-mente, è la diffusione di quello che An-nalisa ha chiamato il cattospiritismo, con la nascita del cosiddetto Movimento della Speranza. Quanti genitori, pover-etti, hanno avuto la tristissima esperienza della perdita di un figlio. Le stragi del sabato sera sono ben presenti a tutti noi. Ho sempre pensato: “Ogni fine settimana una classe intera di ragazzi muore in incidenti ben prevedibili, dati i comporta-menti nei cosiddetti luoghi del divertimento”. Dopo, i genitori sono assaliti da recrimi-nazioni, pentimenti, rimorsi di coscien-za... se avessi fatto questo, se gli avessi detto quello, se non lo avessi lasciato solo, con amicizie che non ho controllato, con compagni che non mi sono premura-to di conoscere... se gli avessi fatto capire quanto bene gli volevo, quanto lo amassi, quanto era importante per me... Così questi poveri genitori sono partico-larmente vulnerabili. Se uno viene a do-mandar loro: “Vorresti provare a parlare col tuo caro figlio defunto? Conosco altri nelle tue condizioni che ci sono riusciti!”, figurarsi se non si attaccano a una qual-

siasi possibilità, spinti dal desiderio di rimediare , in qualche modo, pur che sia, a quella loro situazione insopportabile di dolore, di strazio dell’anima, se non sono supportati da una fede più che salda. Ec-co allora come iniziano gli interessi sulla parapsicologia, il paranormale, le sedute spiritiche e quel che è enormemente peg-gio, supportate anche dalla presenza e dalla benedizione di tanti sacerdoti. Addirittura, Annalisa parla di un prete esorcista, guida spirituale di un genitore in questa situazione, che invece di atte-nersi semplicemente e scrupolosa-mente a quanto esplicitamente e chiara-mente dicono la Bibbia e il Magistero, conduce su una strada pericolosissima l’anima a lui affidata. Le giustificazioni umane la-sciano il tempo che trovano, il ricorso a tecniche pseudoscientifiche nascondono un atteggiamento di fondo che è intriso di umana superbia e che possiamo immaginare dove conduce. Bastava una sbirciatina al CCC, che al punto 2116, chiaramente dice: ”Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che “svelino” l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi o delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo”. Parole esplicite, non semplici opinioni, ma diret-tive ben precise che la Chiesa ha stilato attraverso il Magistero, interprete aut-entico della Sacra Scrittura e della Tradi-zione. Contestare queste direttive vuol dire essere fuori dalla Verità. Eppure i cultori dello spiritismo, e in particolare il Movimento della Speranza, criticano queste parole tacciandole di fondamentalis-mo. Essi si sentono portatori di una nuova verità, i precursori di “una rivelazione nuova che conferma le antiche e ci dice sull’altra dimensione qualcosa di più”. Ques-ta rivelazione è costituita dalla “manifestazione dei giovani di luce”. Ora, la lettera agli Ebrei dice, al cap. 1, 1-2: “Dio , che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi

(Continua a pagina 4)

SINTESI DELLA CONFERENZA TENUTA DA ANNALISA COLZI IL 28 GENNAIO 2012 A BIENTINA

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Marzo 2012 Donna Vestita di Sole

Q uesto mese vogliamo presentarvi una sorellina molto speciale: la

sua storia e la sua fede ci hanno tocca-to così tanto che ci siamo fatti un viaggetto a Roma, nella chiesa di San-ta Croce in Gerusalemme dove riposa-no le sue spoglie, per incontrarla e diventarle amici. Si tratta di Anto-nietta Meo e anche noi, ora che la conosciamo, la chiameremo col vez-zeggiativo “Nennolina”. Riportiamo una biografia scritta da Maria Di Lo-renzo, tratta dal sito “Santi, Beati e testimoni”.

I capelli neri tagliati a caschetto, gli occhi

vispi e fondi che danno luce a un viso

pensoso e bello. La bambina che occhieg-

gia dalla fotografia è Antonietta Meo,

“Nennolina” per i familiari e per i suoi

numerosi amici sparsi nel mondo, i quali

attendono che la Santa Sede - al termine

del complesso iter introdotto vari anni fa

presso il Vicariato di Roma - si pronunci

favorevolmente sulla santità di questa

giovanissima serva di Dio elevandola alla

gloria degli altari. Nennolina diventereb-

be in questo modo la più giovane santa,

non martire, della storia della Chiesa.

Quasi a suggellare, per così dire, la profe-

zia formulata un giorno da san Pio X: “Io

vi dico che vi saranno dei santi fra i bam-

bini!”.

Nennolina ha lasciato un diario e più di

cento letterine rivolte a Gesù, Maria e

Dio Padre che rivelano una vita di unione

mistica davvero straordinaria. Il

“sistema” teologico che traspare dai suoi

scritti, vergati con mano infantile e nella

grafia semplice e spesso incerta dei bam-

bini, è di una bellezza sorprendente, tanto

da essere attualmente al vaglio degli stu-

diosi. Qualcuno vorrebbe addirittura che

venisse proclamata Dottore della Chiesa.

Ma chi era Nennolina? E qual è la sua

storia?

Antonietta Meo viene alla luce a Roma il

15 dicembre 1930, in una famiglia di

solidi principi morali e religiosi. In casa

si recitava ogni giorno il rosario, la fre-

quenza alla Messa era quotidiana. I suoi

genitori erano molto devoti alla Madon-

na, avevano persino fatto il viaggio di

nozze al Santuario di Pompei.

Prima ancora di apprendere a leggere e

scrivere, Nennolina impara dalla madre a

scrivere, in stampatello, i nomi di Gesù e

Maria. Per il resto è una bambina come

tutte le altre, vivace e birichina, dalla

risposta sempre pronta, un vero

“peperino”.

“Nennolina era una bambina vivace, sem-

pre allegra, con una gran voglia di saltare.

Amava molto cantare, tanto che ancora

oggi mi sembra di sentire la sua voce

aleggiare da una stanza all’altra di ca-

sa…”, ricorda la sorella Margherita, oggi

quasi ottantenne.

Era finita un giorno lunga in terra sbat-

tendo il ginocchio su un sasso, nel giardi-

no dell’asilo. Ma il dolore non si decide-

va a passare. I medici dapprima non com-

prendono il suo male, poi sarà troppo

tardi: la diagnosi è “osteosarcoma”. Si

deve amputare la gamba, tutti sono scon-

volti, tranne lei. È la primavera del 1936.

Nennolina, dopo l’intervento, mette una

pesante protesi ortopedica e continua la

sua solita vita di bimba.

Ogni sera prende l’abitudine di scrivere

una lettera che poi ripone sotto il croce-

fisso con ai piedi Gesù Bambino. “Cara

Madonnina, tu sei tanto buona, prendi il

mio cuore e portalo a Gesù”. Le sue lette-

rine a Maria traboccano di emozione e di

affetto. La Madonna è per lei la mammi-

na di Gesù, a cui egli da piccolo obbediva

ed anche lei vuole imitarlo.

A Maria si rivolge con confidenza filiale

assoluta. Pur con i suoi pochi anni, com-

prende che Ella ha sofferto con Gesù e

per Gesù e scrive: “Caro Gesù…Tu che

hai sofferto tanto sulla croce, io voglio

fare tanti fioretti e voglio restare sempre

sul Calvario vicino vicino a Te e alla Tua

Mammina”(28 gennaio 1937).

Durante i suoi frequenti ricoveri ospeda-

lieri, Nennolina si fa condurre ogni gior-

no davanti all’edicola della Madonna.

“Non rientravamo mai dalle nostre pas-

seggiate - ricorda la madre -, se prima

non ritornavamo a salutare la Madonna e

a deporre ai piedi della sua statua il no-

stro omaggio floreale. Erano fiori campe-

stri che io raccoglievo negli argini dei

viali e fra gli erbaggi dell’orto dietro indi-

cazioni di Nennolina che, con i suoi occhi

di lince dalla sua sedia a ruote, scopriva

da lontano, e accoglieva poi, allegra nelle

sue braccia. Dopo l’offerta dei fiori, con-

giunte le mani, recitava le preghierine.

Infine, mandando un bacio, salutava gra-

ziosamente, con la manina, al suo solito

modo: Ciao, Madonnina cara!”.

A sei anni domanda di poter ricevere la

prima Comunione. Il male intanto si fa

sempre più violento, ma lei non si lamen-

ta mai. Nell’ultima letterina, del 2 giu-

gno, dettata alla madre accanto al suo

letto, scriveva: “Caro Gesù, di’ alla Ma-

donnina che l’amo tanto e voglio starle

vicina…”.

Dopo lunghe ed atroci sofferenze, si spe-

gne a sette anni non ancora compiuti il 3

luglio 1937. Era un sabato. Maria l’aveva

esaudita.

E’ stata dichiarata "Venerabile" da Papa

Benedetto XVI in data 17 dicembre 2007.

15 dicembre 1930 3 luglio 1937

Caro Gesù Crocifisso io Ti voglio tanto bene e Ti amo tanto Io voglio stare sul calvario con te e soffro con gioia perché

so di stare sul Calvario. Caro Gesù. Io Ti ringrazio che Tu mi hai mandato questa malattia perché è un mezzo per ar-

rivare in Paradiso. Caro Gesù di a Dio Padre che lo amo tanto anche Lui. Caro Gesù, io voglio essere la Tua lampada

e il Tuo giglio caro Gesù, caro Gesù dammi la forza necessaria per sopportare i dolori che Ti offro per i peccatori. Caro

Gesù, di allo Spirito Santo che mi illumini d'amore e mi riempia dei suoi sette doni. Caro Gesù di alla Madonnina che

l'amo tanto e che voglio stare insieme a Lei sul Calvario perché io voglio essere la Tua vittima d'amore caro Gesù. Caro

Gesù Ti raccomando il Mio padre spirituale e falle tutte le grazie necessarie. Caro Gesù Ti raccomando i miei genitori e

Margherita. Caro Gesù Ti mando tanti saluti e baci Antonietta di Gesù ( lettera n.162 - 2 giugno 1937)

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Marzo 2012 Donna Vestita di Sole

Marzo 2012

Calendario degli incontri del gruppo «Donna Vestita di Sole»

1/3 Alberto Bulleri

2/3 Francesca Furlanis

13/3 Angela Bachi

15/3 Federico Orsucci

20/3 Elena Alderigi

26/3 Rosalba Di Gianni

27/3 Elsa Bani

Buon Compleanno a

SullaSullaSulla preprepreggghiera. hiera. hiera. “Non è dal tuo sforzo ne dalle tue opere che il mondo sarà salvato, ma dalla tua

preghiera. È la preghiera che sola può sollevare il mondo e salvarlo. Sì l’opera del cristiano non è che

la preghiera. Solo alla preghiera Dio ha assicurato efficacia. Non è l’atto dell’uomo che può essere

efficace ma la preghiera di fede che ti fa partecipare alle opere di Cristo. Vivere di fede vuol dire

questo: andare avanti nel buio dove ci chiama la voce dell’uomo che Dio ci da come guida, anche se

sembra di cadere nell’ abisso. bisogna lasciarsi rapire, abbandonarsi in un’obbedienza irragionevole

alla corrente della carità divina

ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”. E San Giovanni della Croce, commentando questo passo, scrive: “Dal momento in cui ci ha donato il Figlio suo, che è la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una sola volta in questa sola Parola... Infatti quello che un giorno diceva parzialmente ai profeti , l’ha detto tutto nel suo Figlio, donandoci questo tutto, che è il suo Figlio. Perciò, chi volesse ancora inter-rogare il Signore e chiedergli visioni o rivelazioni, non solo commetterebbe una stoltezza, ma offenderebbe Dio, perché non fissa il suo sguardo unicamente in Cristo e va cercando cose diverse e novità”.

Per parlare di Reiki, di Yoga , di quanto è venuto fuori durante l’inter-essante dibattito con i presenti, occor-rerebbe ben altro spazio. Mi limito a consigliare la lettura di questo nuovo libro, fatto con un unico intento: quello di combattere la buona battaglia, alla quale siamo tutti chiamati e per la quale l’ignoranza si configura come un pecca-to, dal quale ci dobbiamo affrancare.

Aurelio

(Continua da pagina 2)

”SPIRITISMO, NEW AGE, MAGHI,

SAI BABA…”

Ven. 02/03

Bientina, S. Giuseppe ore 21.30

Preghiera comunitaria carismatica

Mar. 06/03

Bientina S. Giuseppe ore 21.30

Santa Messa per il gruppo con in-

tenzione per i “nati al cielo” DVS

Ven. 09/03 Bientina ore 21.30

Serata sulla guarigione interiore

Giov. 15/03 Bientina ore 21.30 Roveto ardente di preghiera Ven. 16/03 Bientina ore 21.30

Preghiera comunitaria carismatica

Dom. 18/03

Giornata di fraternità del gruppo c/o istituto don Bosco Pescia (vedi riquadro) Ven. 23/3 Bientina San Giuseppe ore 21.30 Preghiera comunitaria carismatica Mar. 27/03

Intercessione e pastorale Bientina ore 21.15 Ven. 30/03

Bientina ore 21.15

Santa Messa di intercessione

per i sofferenti

GIORNATA DIOCESANA

RNS

Presso le Suore Canossiane FORTE DEI MARMI

RELATORE:

PIERGIORGIO MERLO

DONNA VESTITA DI SOLE

GIORNATA

“DALLA DIACONIA

ALLA MISSIONE”

PRESSO L’ISTITUTO

DON BOSCO

PESCIA

RELATORE:

DON GIANNI CASTORANI

Dal diario di don Divo Barsotti

V oglio ringraziare il Signore perché ci Ama così come siamo! Grazie Gesù per la tua pazienza, grazie perché sei un padre buono! Ti chiedo perdono

se a volte non ho saputo ascoltare la tua voce a causa dei miei peccati ma ti pro-

metto che in questa Quaresima mi impegnerò di più a fare la tua volontà e pre-gherò di più per i peccatori e per i sacerdoti! Grazie Signore perché tu ascolti sempre la nostra preghiera. Monica

COME SEMPRE TI ASPETTIA-

MO PER LODARE IL SIGNORE

OGNI VENERDÌ