+Ferrarese elisa intervista tim berners lee

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TIM BERNERS-LEE (genio informatico e inventore del www) Intervista virtuale realizzata da Elisa Ferrarese per il corso di Didattica della Matematica condotto dal Prof. Giovanni Lariccia, Università Cattolica del Sacro Cuore, anno accademico 2009 - 2010 DIDAMAT 2009- 2010

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TIM BERNERS-LEE(genio informatico e inventore del www)

Intervista virtuale realizzata da Elisa Ferrarese per il corso di Didattica della Matematica condotto dal Prof. Giovanni

Lariccia, Università Cattolica del Sacro Cuore, anno accademico 2009 - 2010

DIDAMAT 2009-2010

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Ho scelto di intervistare

Tim Berners-Lee genio informatico al quale dobbiamo l’invenzione del Web; grazie a lui e alle sue scelte oggi tutti possiamo navigare

su internet liberamente per trovare documenti, informazioni, per divertirci

e per comunicare con il resto del mondo.

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Elisa: Abbiamo oggi l’opportunità di parlare con uno dei più famosi geni dell’informatica, Tim Berners-Lee, co-inventore insieme a Robert

Cailliau del World Wide Web, cioè quello che oggi è conosciuto a livello mondiale come

Internet, oggi presidente del W3C, l'organismo internazionale che coordina lo

sviluppo degli standard del WWW e direttore del laboratorio di Computer Science al

Massachusetts Institute of Technology di Boston. Buonasera dottor Berners-Lee…

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Tim Berners-Lee: Buonasera a tutti!E: se permette, comincio subito con il

porle alcune domande per sfruttare bene il tempo a nostra disposizione…

T. B: Prego prego…

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E: “Mister Berners-Lee, mi dica, quali sono stati gli studi di un genio informatico come lei?”

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T.B.: “Come potrà immaginare, già dall’epoca in cui io ero studente ho cercato di approfondire questa mia passione per l’informatica anche in ambito universitario; all’epoca però non ho frequentato una vera e propria facoltà di Informatica per cui ho dovuto fare grandi sacrifici e impegnarmi molto nella ricerca per inseguire i miei obiettivi. Ho scelto comunque la facoltà che poteva darmi i maggiori strumenti per la ricerca in questo ramo e così nel 1976 mi sono laureato in Fisica presso l’Università di Oxford. E proprio qui ho costruito il mio primo computer…”

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E: “Beh, direi che da quel computer sono nati frutti importanti per il mondo intero…come è nata l’idea del World Wide Web?”

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T.B.: “Possiamo dire che è nato da un’esigenza pratica: mi trovavo in quel periodo al Cern di Ginevra e anche li, come in molte altre organizzazioni, a causa di disguidi tecnici, venivano perse migliaia di informazioni al giorno; è un danno grave, soprattutto se questo avviene in centri e laboratori di ricerca. A partire da questa situazione, quindi, la mia idea era quella di creare un ambiente di comunicazione universale, decentralizzato, basato sull’ipertesto grazie al quale tutti potessero accedere ad altri documenti, collegarli tra di loro e non permetterne la perdita.”

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E: “Potrebbe spiegarci brevemente cosa si intende per ipertesto e qual è il suo valore?”

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T.B.: “Un ipertesto è un insieme di documenti messi in relazione tra loro tramite parole chiave. Può essere visto come una rete; i documenti ne costituiscono i nodi. La caratteristica principale di un ipertesto è che la lettura può svolgersi in maniera non lineare: ci sI può collegare a qualsiasi altro documento in base alla scelta di chi legge e della parole usata come collegamento.È possibile, infatti, leggere all'interno di un ipertesto tutti i documenti collegati dalla medesima parola chiave. È evidente il grande guadagno che ne hanno avuto non solo i centri di ricerca e tutte le grandi istituzioni ma anche la gente comune, gli studenti di ogni ordine e grado, chiunque sia interessato a conoscere di più il mondo in cui vive. Internet era già una realtà negli Stati Uniti ma non c’erano immagini, non c’erano informazioni ipertestuali e la rete era riservata ai soli ricercatori e quasi esclusivamente usata per lo scambio di mail.”

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E: “Come mai decise di non far brevettare la tecnologia del Web e neanche quella del marchio? Avrebbe potuto diventare miliardario…”

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T. B.: “è vero, avrei potuto, ma ho preferito fare altre scelte. Se avessi creato la Web Inc. avrei semplicemente dato vita ad un nuovo standard e la diffusione universale del WWW non si sarebbe mai verificata. Perché esista qualcosa come il Web è necessario che tutto il sistema si basi su standard aperti, pubblici. Non staremmo qui a parlare dell’importanza di Internet probabilmente ora perché non tutti ne avrebbero accesso!”

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E: “Quali sono state le sue altre creazioni che hanno permesso all’ipertesto di poter funzionare meglio ed essere più utile?”

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T. B.: “Oltre alla creazione del nome World Wide Web, ho scritto il primo server per il World Wide Web, httpd nell'ottobre del 1990. Ho scritto anche la prima versione del linguaggio di formattazione di documenti con capacità di collegamenti ipertestuali conosciuto come HTML. Insomma, se non avessi inventato queste cose, diciamo che ora voi avreste molti problemi a svolgere in questo modo il vostro corso di Didattica della Matematica!”

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E: “Ha ricevuto anche diversi titoli e premi speciali, non è vero?”

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T. B.: “Si! Tra i tanti mi piace ricordare il premio Millennium Technology per l'invenzione del World Wide Web che ho ricevuto il 15 aprile 2004 e soprattutto il titolo di Knight Commander dell'Ordine dell'Impero Britannico dalla regina Elisabetta II d'Inghilterra che ho ricevuto il 16 luglio sempre del 2004 e per me, cittadino britannico, è un vero onore.”

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E: “Lei è stato inserito nell’elenco dei 10 hacker più famosi del mondo nella sezione dei “White Hat Hacker”; cosa pensa di questo?”

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T. B.: “Beh, è un vero motivo di orgoglio! Non solo perché i miei sforzi sono stati riconosciuti a livello mondiale ma anche perché sono stato inserito tra gli Hacker “buoni”, cioè tra quelli che tutelano i sistemi e la sicurezza informatica e questo è molto importante per qualcuno che, come ho detto prima, ha scelto di fare rinunce per la sua passione e per un bene che voleva fosse comune e di tutti. Visto che questa è un intervista che leggerà molta gente, vorrei fare una precisazione: nella mia vita ho fatto scelte che mi hanno portato a non essere uno dei più ricchi del mondo come avrei potuto ma che mi hanno sicuramente ricompensato in altro modo; le nostre capacità ci vengono date per esser messe al servizio di tutti e solo così si possono fare cose davvero interessanti e utili; vorrei che questa fosse una lezione per tutti: mettete a disposizioni di tutti le vostre capacità, fatele fruttare; vi prometto che riceverete molto!”

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E: “Questo è molto importante; grazie davvero per questa sua precisazione! Ora, un’ultima domanda…come si autodefinirebbe oggi?”

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T.B.: “Dopo tutto quello che ho detto, potrei dire che oggi sono l’inventore e il protettore del Web! E oggi sono il presidente del W3C, un organismo internazionale che coordina lo sviluppo degli standard del WWW e dirigo il laboratorio di Computer Science al Massachusetts Institute of Technology di Boston; sono contento di questo lavoro perché mi dà la possibilità di continuare a ricercare e ad impegnarmi nel campo dell’informatica per il quale sto dando la vita.”

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E: “Ringraziamo davvero il dottor Berners Lee per tutto quello che ci ha detto e per il tempo prezioso che ci ha dedicato e ci auguriamo nella nostra vita di poter fare scelte coraggiose come le sue e di avere

la forza, gli strumenti e la determinazione per mettere a frutto le

nostre capacità, anche nel campo dell’informatica!”