1.Documento congressuale 2014 DEFINITIVO...7 ! PARTE2:MSACE’ AC!!...
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XV CONGRESSO NAZIONALE MSAC
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DOCUMENTO CONGRESSUALE
Chianciano Terme, 4-‐6 aprile 2014
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INDICE Parte 1: MSAC, COS’È? Tesi 1: Lo stile Tesi 2: La formazione e le attività del MSAC Parte 2: MSAC È AC Tesi 3: Azione Cattolica e Adesione Tesi 4: Il rapporto con il Settore Giovani Tesi 5: Il collegamento regionale Tesi 6: Il MSAC nelle scuole oltre i confini della diocesi Parte 3: MSAC È SCUOLA Tesi 7: Partecipazione e presenza nelle scuole Tesi 8: Rappresentanza e OO.CC. Tesi 9: Forum delle associazioni studentesche, attività parlamentare e Referenti Legislativi Tesi 10: Politiche scolastiche e manifestazioni Tesi 11: Dispersione scolastica Tesi 12: Diritto allo studio Tesi 13: Attenzione agli ultimi Parte 4: MSAC È MONDO Tesi 14: Cittadinanza e Responsabilità Tesi 15: Ambiente e sviluppo sostenibile Tesi 16: Legalità e Stili di vita Tesi 17: Noi cittadini europei Appendice: Strumenti ed Eventi Tesi 18: Sito, newsletter e blog Tesi 19: Gli eventi nazionali Mozione: E dopo il MSAC?
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PARTE 1: MSAC, cos’è?
Tesi 1: Lo stile Il MSAC è un’associazione studentesca riconosciuta dal ministero dell’istruzione ed è la proposta che nasce dagli studenti per gli studenti di tutte le scuole superiori, senza al-‐cun tipo di discriminazione ideologica, politica e culturale. Il MSAC è la proposta mis-‐sionaria dell’AC nelle scuole. Gli Msacchini parlano di Gesù con la semplicità della loro vita. Caratteristica del MSAC è di coinvolgere tutti gli studenti che abitano le nostre scuole, anche e soprattutto quelli lontani da un cammino di fede strutturato.
Gli Msacchini crescono nella fede all’interno della scuola. Non è possibile vivere la propria esperienza di fede chiusi in se stessi, come un fatto personale o ristretto a un gruppo di pochi intimi. La fede si nutre della Parola, si rafforza nella testimonianza, cresce e si comunica nella relazione. Essere missionari significa indicare (non imporre) una via e camminare insieme all’amico, al compagno, al professore sulla strada di tutti i giorni, con lo stile semplice del Van-‐gelo. L’identità degli Msacchini non può prescindere da uno stile che si riassume nell’insegnamento di Don Milani: “I Care”, cioè prendersi a cuore e interessarsi di ciò che ci circonda. A comincia-‐re da…
• …il Sapere, inteso prima di tutto come studio a cui applicarsi con serietà e impegno; come stimolo a sviluppare capacità creative, ma anche come passione per ciò che si apprende. Il Msacchino, infatti, dev’essere propenso ad una informazione autonoma, indirizzata, oltre che allo studio scolastico, all’informazione personale sul mondo che ci circonda.
• la Scuola, come luogo di formazione di una coscienza sensibile ai valori etici e civili. Il Msacchino è uno studente che non si accontenta di “vivacchiare” tra i banchi di scuola ma la anima “dal di dentro” promuovendo attività all’interno dell’istituto e che coin-‐volgano altri studenti. Il Msacchino è uno studente che non studia solo per il voto ma che s’interessa, che vive lo studio come una vocazione, che ha voglia di approfondire e che è in continua ricerca. Lo studio, infatti, è il mezzo per acquisire conoscenze che ci permettono di discernere la realtà, di muoverci in essa senza lasciarci trascinare e ab-‐bagliare dalla prima presunta verità che ci viene sbandierata sotto il naso. Lo studio, inoltre, ci permette di apprezzare la cultura, il patrimonio artistico e la storia del no-‐stro bel Paese: ricchezze che non vanno sottovalutate, ma piuttosto valorizzate.
• …la partecipazione al Movimento, come occasione d’impegno personale all’interno della scuola, ma anche impegno di gruppo: è questo ciò che significa essere Movimento.
Il Msacchino crede che il dialogo sia la forma più arricchente con cui rapportarsi all'altro, perché la scuola o è comunità di persone che si confrontano o non è scuola. Cerca il confronto con coetanei e professori, esprime la propria opinione, rispetta quelle altrui e non ha paura di mettersi in discussione. Questo stile lo contraddistingue in particolare nei casi in cui la classe diventa luogo di tensioni tra gli stessi studenti e/o con insegnanti. Il Msacchino è attento all’altro, cura i rapporti con i compagni, si pone accanto alle persone che incontra giorno dopo giorno tra i banchi di scuola e nelle relazioni si gioca tutto.
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Il Msacchino è aperto all’ascolto e alla condivisione delle domande di vita con i compagni, anche con chi ha visioni diverse. Condivide con loro un cammino di ricerca e si confronta cer-‐cando di riflettere assieme sui dubbi di senso e di fede. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Puntare su uno stile di partecipazione all’interno della scuola che possa avere radici nella capacità di ascolto e sappia intercettare le domande degli studenti.
• Promuovere una stabile presenza nelle scuole, utilizzando i luoghi e gli strumenti di partecipazione previsti dalla legge (assemblee studentesche, attività pomeridiane, di-‐battiti…)
• Stimolare negli Msacchini disponibilità ad assumersi responsabilità rappresentative. • Organizzare attività (assemblee di classe e d’istituto, punti di incontro, ecc..) che abbia-‐
no lo scopo promuovere il dialogo e il confronto, sperimentando e imparando il rispet-‐to dell’altro e l’accoglienza, allenando la coscienza critica, responsabilizzando la cura delle relazioni e impegnando gli studenti nella promozione di iniziative culturali per i loro istituti e a misura dei propri compagni.
• Essere strumento di dialogo efficace nelle situazioni difficili, anche al di fuori della clas-‐se.
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Tesi 2: La formazione e le attività del MSAC Le attività del Movimento poggiano su due pilastri: formazione e missionarietà. Vogliamo crescere nel nostro cammino di fede e maturare come giovani cittadini, per poter essere te-‐stimoni credibili del Vangelo tra i banchi di scuola.
Lo spirito missionario che prende forma nell’impegno di associazione studentesca necessita di curiosità e continua ricerca. Vogliamo formarci come credenti e vogliamo conoscere le scuole che abitiamo, affinché la crescita nella fede vivifichi il nostro impegno studentesco. Il gruppo MSAC ci aiuta a maturare in una dimensione comunitaria che pratica il confronto, il dibattito, l’accompagnamento, e si proietta necessariamente verso le comunità scolastiche in cui viviamo. La scuola è infatti il punto di riferimento di ogni attività Msacchina e la nostra proposta si delinea nelle quattro storiche “stanze”, luoghi simbolici della vita Msacchina, cia-‐scuna delle quali ha un preciso orientamento missionario. I punti d’incontro sono il “cuore” della vita Msacchina. Sono le occasioni in cui si mescolano le esperienze di vita, e ognuno arricchisce l’altro donando qualcosa di sé. I punti d’incontro sono momenti proposti dal MSAC rigorosamente all’interno delle scuole: assemblee, dibattiti, gruppi di studio, approfondimenti, iniziative di sensibilizzazione…non c’è limite alla fantasia. Sono aperti a tutti gli studenti. I punti d’incontro sono la sfida in cui si gioca l’essenza del Mo-‐vimento, la nostra credibilità. È qui che formuliamo proposte per l’ambiente che vogliamo abi-‐tare, è qui che confrontandoci formiamo le nostre opinioni. Il primo annuncio, come orecchie aperte all’ascolto, è il momento in cui gli Msacchini si aprono alle domande di vita dei compagni. Possiamo metterci a fianco degli amici che si dico-‐no non credenti, per condividere in tutta semplicità la nostra esperienza di fede. Negli anni abbiamo sempre trovato difficoltà a parlare di primo annuncio, forse perché non ci sentiamo all’altezza di avvicinare altri alla fede. Ma non ci è chiesto di “convertire” nessuno. Piuttosto, di dare una testimonianza, di condividere con il nostro stile quella gioia e quei valori che sentia-‐mo, per aiutare a far emergere il sentimento religioso degli amici. Papa Francesco riferendosi al dialogo coi non credenti ci ricorda che «La fede è relazione»: primo annuncio è camminare insieme, arricchendosi a vicenda. La formazione specifica è la “testa” del gruppo Msacchino. Con le attività di formazione spe-‐cifica il gruppo si documenta, conosce, studia le questioni scolastiche locali e nazionali per po-‐tersi esprimere con senso critico. I segretari, i membri d’équipe (tra cui il referente legislativo) e l’animatore hanno il compito di curare la formazione specifica del gruppo. Un aiuto viene dai materiali nazionali. La formazione specifica serve al gruppo per formarsi e poter poi condivi-‐dere questa preparazione all’interno delle scuole, magari scrivendo sul giornalino scolastico, o organizzando un punto d’incontro: anche questa è espressione di missionarietà. Gli orientamenti culturali sono gli “occhi” del Movimento, aperti e attenti al mondo e rap-‐presentano l’occasione per approfondire tematiche che, anche se esterne al mondo della scuo-‐la, riguardano la vita di tutti i giorni. Gli orientamenti culturali ci aprono alla città e si concre-‐tizzano in servizi alle nostre comunità, in dibattiti, feste o incontri organizzati negli spazi delle nostre città. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
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• Insistere sulle attività di formazione, personale e di gruppo, nelle proposte formative annuali senza tralasciare la formazione di base sulle fondamenta del movimento, conti-‐nuando a ricordare il significato dell’”I care” di don Milani.
• Vivere sempre di più le attività del Movimento all’interno delle scuole, dato che è l’ambiente in cui siamo chiamati a svolgere il nostro cammino di studenti di AC.
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PARTE 2: MSAC E’ AC
Tesi 3: Azione Cattolica e adesione Non esiste una tessera Msacchina speciale, ma la nostra tessera è quella di tutti, di tutta la famiglia associativa. Dobbiamo riflettere in modo più attento sul nostro modo di trasmet-‐tere agli altri l’Azione Cattolica.
L’ AC è la famiglia in cui avviene la nostra crescita di cristiani a servizio della comunità, da cui provengono gli stessi stimoli al servizio; AC è lo stile che adottiamo tutti i giorni andando a scuola; AC è l’aiuto alla ricerca della nostra vocazione personale, che per noi è missionaria. Il Movimento ha un suo stile di vivere l’AC che molti trovano travolgente, gioioso, irresistibile: spesso esso diviene veicolo per far conoscere l’associazione. È forse su questo aspetto che noi possiamo riflettere in modo più attento: sul trasmettere agli altri l’Azione Cattolica. Non esiste una tessera Msacchina speciale, ma la nostra tessera è quella di tutti, di tutta la fa-‐miglia associativa; infatti il MSAC è la proposta missionaria dell’Azione Cattolica per i propri giovanissimi. La scelta dell’adesione in parrocchia, scelta che costituisce l’essenza della nostra associazione, è un punto imprescindibile per ogni Msacchino. L’appartenenza al movimento si esprime per ogni socio sul modulo di adesione, barrando personalmente, o chiedendo al proprio incaricato alle adesioni di farlo per noi, la casella che indica l’impegno nel movimento studenti di AC. Su questo dobbiamo essere più precisi e rigorosi, in quanto, ad oggi, è difficile stimare quanti studenti vivano l’esperienza del Movimento Studenti nelle diverse diocesi d’Italia. È inoltre un dato importante in quanto in determinate sedi istituzionali, come il Ministero dell’Istruzione, periodicamente avviene la verifica delle persone coinvolte nelle attività delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative. Operando all’interno della scuola, il MSAC è a diretto contatto con ragazzi che possono essere lontani da realtà di gruppi parrocchiali o addirittura lontani da un cammino di fede struttura-‐to: è frequente il caso di studenti che, grazie al movimento, hanno la possibilità di conoscere l’associazione e di riavvicinarsi alla propria parrocchia. Per questi ragazzi che si riconoscono nel messaggio e nelle finalità del MSAC, ma che non hanno ancora avuto l’occasione di inserir-‐si in un gruppo parrocchiale, la modalità di adesione, che prevede di fare riferimento al grup-‐po giovanissimi parrocchiale, potrebbe non essere immediatamente praticabile. Pensiamo pe-‐rò che sia importante valorizzare il loro interesse a sentirsi parte dell’Associazione attraverso la realtà che concretamente sperimentano, cioè quella del MSAC, e riteniamo importante pre-‐vedere la possibilità di aderire temporaneamente in centro diocesano, fino a quando non ri-‐sulti effettivamente possibile inserirsi in un gruppo giovanissimi. Il Movimento è in grado di segnare profondamente le nostre vite e le nostre esperienze e le testimonianze e la vicinanza di tanti ex msacchini rappresentano un vero tesoro per i nostri circoli. Per queste ragioni, ci impegniamo a: • Far conoscere la possibilità di barrare la casella “Movimento Studenti” all’atto dell’adesione.
• Stimolare ogni Msacchino a una presenza costante e attiva al gruppo giovanissimi per ave-‐re la possibilità di affrontare un cammino personale di formazione umana e cristiana.
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• Mettere tutti i Msacchini nella condizione di avere un gruppo giovanissimi di riferimento cercando di favorire la nascita di nuovi gruppi giovanissimi nelle parrocchie che ne sono prive, con l’aiuto dell’intera associazione diocesana e in particolare del Settore Giovani.
• Non perdere i contatti con coloro che hanno animato negli anni passati la vita del Movi-‐mento, sfruttando anche la rete creata con l’esperienza del Movi100.
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Tesi 4: Il MSAC e il Settore Giovani Vista la natura e le finalità del movimento, è necessario sviluppare una forte sinergia fra il Settore Giovani e il MSAC. Altrettanto fondamentale è la presenza di un assistente che ac-‐compagni il gruppo MSAC, e occorre far conoscere il MSAC agli educatori giovanissimi e nelle parrocchie.
1Il MSAC con sua proposta si colloca all’interno del settore giovani di AC e vuole contribuire ad accrescere il “senso di responsabilità” in coloro che hanno a cuore gli ambienti che abitano e desiderano viverli in maniera partecipata e con spirito missionario. La proposta del MSAC si radica nell’esperienza formativa dei gruppi giovanissimi di AC che sono incoraggiati a un maggior impegno formativo e missionario in uno degli ambienti di vita propri degli adolescen-‐ti: la scuola. La formazione ordinaria dei Msacchini rimane però quella del gruppo giovanis-‐simi di AC parrocchiale. Vista la natura e le finalità del Movimento, è necessario sviluppare una forte sinergia fra il SG e il MSAC: il sostegno dei vice e di tutta l’équipe del settore è fondamentale per la diffusione della proposta msacchina e per pensare e organizzare le attività del movimento. Altrettanto fondamentale è la presenza dell’assistente del Settore Giovani (dove non è presente quello del MSAC) per la cura della formazione spirituale e personale dei Msacchini. La collaborazione fra Settore Giovani e MSAC è reciproca e richiede dunque che i segretari partecipino con costanza e spirito costruttivo alle riunione di équipe giovani e ai consigli dio-‐cesani, per sentirsi coinvolti al 100% nella vita della diocesi e per portare un contributo che sia lo specchio di quanto il MSAC riesce a realizzare all’interno delle scuole e che possa per-‐mettere all’associazione diocesana di crescere in termini tanto numerici quanto di incisività nella proposta formativa e spirituale e di accompagnamento da offrire a tutti i soci. Allo stesso tempo è necessario che anche i vice giovani e l’animatore del gruppo MSAC partecipino alle riunioni organizzative del Movimento: solo così sarà possibile instaurare un clima di fiducia e collaborazione reciproca indispensabile per la crescita del settore e dell’associazione tutta. La sinergia fra MSAC e Settore Giovani risulta essenziale anche per promuovere le esperienze del Movimento all’interno dei gruppi giovanissimi: si tratta quindi di pensare insieme la for-‐mazione degli educatori che spesso ignorano l’esistenza del MSAC e di essere più presenti all’interno delle parrocchie della diocesi. Quanto vale per i circoli, va replicato anche a livello nazionale dove è essenziale che la segre-‐teria continui a partecipare assiduamente alle équipe del settore giovani e che l’intera équipe partecipi con passione alle iniziative nazionali organizzate dal Settore Giovani. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• collaborare sempre più assiduamente e in maniera propositiva con il Settore Giovani e a partecipare con costanza ai vari impegni associativi che vedono coinvolto il Settore Giovani.
1 “Art 1. Il Movimento studenti di Azione cattolica (MSAC) è l’espressione, a misura di studente, dell’attenzione mis-‐sionaria dell’Azione cattolica italiana (ACI) agli adolescenti nella loro condizione di studenti […]. Pertanto è parte integrante del Settore giovani, nell’ambito del quale si colloca la sua specifica proposta, organizzazione e attività.”
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• programmare incontri cadenzati fra vice giovani e l’equipe MSAC, in modo da condividere un percorso lineare e dai forti contenuti.
• Far conoscere e diffondere nelle parrocchie le esperienze del MSAC di comune accordo e con l’aiuto degli educatori giovanissimi. In particolare impegnarsi a formare, mediante appositi incontri, gli educatori giovanissimi e i responsabili giovani delle singole parrocchie all’esperienza del MSAC. Esso infatti è parte in-‐tegrante del Settore Giovani, rappresenta un’occasione preziosa di missionarietà concreta e perciò un elemento imprescindibile per il percorso formativo dei gio-‐vanissimi.
• A livello nazionale, attraverso l’équipe e la segreteria, rafforzare e rendere più frequenti gli incontri con gli incaricati regionali del Settore Giovani in modo da favorire il confronto sulle varie realtà regionali del MSAC.
Chiediamo inoltre:
• Un impegno maggiormente concertato fra responsabili del MSAC e del settore giovani, a tutti i livelli, affinché il pensiero e l’organizzazione delle attività del Movimento siano davvero vissute come attenzione dell’intera associazione nei confronti degli studenti di AC.
• La presenza costante di un animatore all’équipe del MSAC che possa sostenere e accompagnare la programmazione e le attività del circolo.
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Tesi 5: Il collegamento regionale Il collegamento regionale è una rete di persone che hanno piacere di incontrarsi e sono pronte a supportarsi nelle attività che svolgono nel proprio territorio.
Il collegamento regionale è essenziale nella vita del Movimento Studenti: rappresenta l’attenzione del Movimento alla vita dei singoli circoli ed è esperienza diretta di responsabilità condivisa, in quanto promuove l’incontro e il confronto, e quindi l’arricchimento reciproco, fra le diverse diocesi che interpretano e rileggono il movimento in base alle esigenze del proprio territorio e delle proprie scuole. Il collegamento regionale ha senso di esistere se aiuta a crea-‐re relazioni autentiche tra segretari e msacchini di diocesi diverse, se è capace di riunire un gruppo di amici responsabili che hanno voglia di confrontarsi e di pensare al futuro del Mo-‐vimento, di come farlo crescere e come superare specifiche e territoriali difficoltà. L’incaricato regionale ha l’impegnativo compito di tenere insieme le maglie di una rete geo-‐graficamente vasta: si preoccupa di rimanere costantemente in contatto con i segretari dioce-‐sani, per essere loro di appoggio; organizza incontri regionali che possano essere da ispira-‐zione per organizzare attività nelle scuole della propria diocesi; promuove e fa conoscere il MSAC all’interno delle diocesi nelle quali è assente, accompagnando gli incaricati alla forma-‐zione a compiere i passi che porteranno alla nascita del MSAC e sostiene quelle realtà in cui il MSAC si è appena costituito. In alcune regioni, si è ormai consolidata l’abitudine di incontrarsi in occasione delle “équipe regionali”, composte dai segretari diocesani e/o dai membri d’équipe diocesana, con l’intento di scambiarsi idee e programmare insieme le attività regionali anche sulla base delle esigenze di ciascun circolo. Questo metodo di lavoro va sicuramente incoraggiato e replicato anche in altre regioni d’Italia perché è davvero in grado di accrescere nei responsabili il senso della pa-‐rola “corresponsabilità”. L’incaricato regionale è parte integrante dell’équipe nazionale ed è quindi il trait d’union fra ogni singola realtà diocesana e il livello nazionale, il quale si occupa di organizzare e pro-‐grammare le attività del Movimento proprio sulla base delle esigenze dei circoli stessi. Il livel-‐lo nazionale e quello regionale sono infatti pensati e immaginati come supporto alle necessità dei circoli. Per queste ragioni, e per rafforzare la dimensione regionale del Movimento, ci impegniamo a:
• Favorire sempre più, attraverso gli incaricati regionali, incontri interdiocesani e regio-‐nali, ad esempio campi regionali (si veda la proposta invernale negli strumenti).
• Promuovere, attraverso gli incaricati regionali, il MSAC nelle diocesi in cui ancora non è presente e a mantenere un rapporto costante, di amicizia e vicinanza, con i circoli già costituiti.
• Coinvolgere i circoli diocesani nelle attività regionali e promuovere la conoscenza delle attività dei circoli della regione, per consolidare relazioni di amicizia anche al di fuori delle equipe regionali e rendendosi disponibili anche per collaborazioni o gemellaggi.
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Tesi 6: Il MSAC nelle scuole oltre i confini della diocesi Riteniamo importante incentivare i ragazzi a spendersi per la scuola e con il MSAC anche in diocesi diverse da quelle di appartenenza per adempiere a quella missione, che è dell’AC e di tutta la Chiesa, di «andare, senza paura, per servire».
Il MSAC opera principalmente nelle scuole, perché è lì che la proposta del MSAC raggiunge i suoi destinatari, gli studenti di AC e non. Sappiamo quanto importante sia il sostegno dell’AC diocesana e del SG perché la proposta del movimento possa davvero attecchire nelle scuole e generare un circolo virtuoso fra scuole e parrocchie/diocesi con relativi gruppi giovanissimi. Piuttosto comuni, però, sono i casi di dio-‐cesi in cui il MSAC non è proposto “a priori” agli studenti perché questi ultimi vanno a scuola in zone che sono collocate geograficamente oltre il confine della diocesi. Riteniamo che vista la sua natura di Movimento di ambiente, capace di stare nelle scuole, in diocesi non ci si dovreb-‐be preoccupare troppo di quest’aspetto, ma, come sempre, riteniamo importante incentivare i ragazzi a spendersi per la scuola e con il MSAC anche “extra” diocesi per adempiere a quella missione, che è dell’AC e di tutta la Chiesa, di «andare, senza paura, per servire». Sarebbe un peccato privare potenziali Msacchini della possibilità di mettersi al servizio del prossimo, dei compagni di scuola dunque, con lo stile dell’Azione Cattolica. Certo il fatto di operare “fuori diocesi” può creare qualche problema di natura organizzativa, soprattutto per l’animatore che è chiamato ad accompagnare il lavoro del circolo MSAC, ma non si deve considerare questa condizione un’attenuante sufficiente a gettare la spugna a prescindere, senza se e senza ma. Crediamo infatti che, qualora un gruppo di Msacchini di una diocesi riuscisse a mettere in pie-‐di un bel gruppo MSAC all’interno di una scuola sita in un’altra diocesi, questo non potrebbe che giovare all’Azione Cattolica tutta. In questo caso, infatti, i ragazzi non di AC incontrati a scuola che chiedono di essere inseriti in un contesto diocesano o parrocchiale potranno essere indirizzati alla realtà diocesana di appartenenza. Compito dei Msacchini sarà anche, di conse-‐guenza, quello di cercare di mettere in contatto queste persone con il presidente diocesano o il vice giovani della diocesi ospitante affinché i ragazzi intercettati possano affiancare, se lo vorranno, al percorso da fare a scuola con il MSAC anche un percorso di gruppo in una parroc-‐chia della loro diocesi. Il passo successivo è, naturalmente, cercare di coinvolgere questi ra-‐gazzi e di invitarli ad aprire il circolo MSAC in diocesi. Crediamo che sia anche in questo modo che possiamo prenderci cura dell’Azione Cattolica, andando cioè oltre i confini diocesani, e sentendoci davvero parte di un’associazione naziona-‐le, capace di fare rete, e di una Chiesa universale. Per queste ragioni, ci impegniamo a: • Abitare tutte le scuole che frequentiamo a prescindere dal luogo geografico in cui esse si trovano collocate.
• Favorire il collegamento fra i ragazzi che vanno a scuola in diocesi diverse da quelle di ap-‐partenenza, anche grazie all’impegno degli incaricati regionali del MSAC.
• Far presente ai vice giovani che tentennano nel proporre il MSAC a studenti che vanno a scuola in altre diocesi, che questa può essere una ricchezza in più per tutti.
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Parte 3: MSAC E’ SCUOLA Tesi 7: Partecipazione e presenza nelle scuole
Il cuore della vita del MSAC si svolge dentro le scuole. Perciò è importante che ogni gruppo di Movimento Studenti sia orientato a consolidare o a potenziare la propria presenza all'interno degli istituti scolastici.
La presenza nelle scuole è la caratteristica imprescindibile del MSAC. Non basta parlare di scuola, occorre esserci! Vogliamo essere presenti attivamente, non solo attraverso la nostra testimonianza personale – che pure è già rilevante per la scuola, e alla quale, come studenti di AC, ci sentiamo chiamati -‐ ma anche grazie alle attività proposte da gruppi di msacchini dello stesso istituto, che condividono la volontà di vivere intensamente il tempo della scuola, e che sono intenzionati a operare per costruire una scuola a misura di studente. La partecipazione per gli Msacchini ha dei risvolti molto concreti: siamo spinti a organizzare eventi all’interno delle scuole (i punti di incontro, ma anche pomeriggi di studio, ecc.); a coin-‐volgere i nostri compagni nella scrittura dei giornalini scolastici e nella diffusione di quella che ci piace chiamare la “partecipazione di carta”; a candidarci come rappresentanti di classe, di istituto o di consulta (vedi tesi 8) e comunque ad animare i momenti assembleari che la scuola ci offre. Le assemblee, di classe e d’istituto, sono momenti spesso svuotati del loro valo-‐re: gli msacchini s’impegnano a partecipare come presenze responsabili, propositive e curio-‐se. Partecipazione significa però anche costanza e quindi il nostro impegno e la nostra presen-‐za non possono essere luci a intermittenza: dobbiamo essere studenti su cui si può contare sempre. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Potenziare i punti di incontro (PdI) nelle scuole: sia come occasioni di confronto con tutti gli studenti disposti a condividere idee, riflessioni, esperienze e azioni comuni; sia come momento di condivisione della quotidianità della vita scolasti-‐ca, attraverso, ad esempio, gruppi di studio e momenti di incontro informale.
• Animare le assemblee d’istituto e di classe con uno stile propositivo e dialogan-‐te.
• Promuovere il giornalismo studentesco (sia in forma cartacea che virtuale) an-‐che attraverso la Scuola di Giornalismo promossa triennalmente, come stru-‐mento di partecipazione alla vita degli istituti scolastici e di protagonismo degli studenti attraverso la diffusione di opinioni, notizie e spunti per dibattiti co-‐struttivi.
• Promuovere la conoscenza del MSAC tra le autorità scolastiche con particolare riferimento agli uffici scolastici territoriali regionali e alle consulte provinciali degli studenti.
• Essere presenti direttamente in tutte le scuole, in particolar modo negli istituti professionali e nei centri di formazione professionale, dove ancora il MSAC è poco presente, anche promuovendo il movimento con modalità innovative.
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Tesi 8: Rappresentanza e OO.CC La rappresentanza studentesca è un’occasione per essere presenza viva dentro le scuole. Il MSAC vuole abitare i momenti collegiali sostenendo le candidature degli msacchini con la formazione specifica, l’elaborazione condivisa di progetti e l’accompagnamento durante il servizio.
La partecipazione attiva di un Msacchino alla vita del proprio istituto culmina nella rappre-‐sentanza studentesca. Quale modo migliore per mettersi in gioco in prima persona e davvero “sporcarsi” le mani? Rappresentare significa infatti dare voce a tutti gli studenti nelle questio-‐ni che riguardano la scuola nei suoi aspetti più concreti. Significa proporre una rotta agli stu-‐denti, pensare assemblee, progetti o altre iniziative volte a coinvolgere tutti e chiamare in causa ciascuno. Candidarsi a rappresentanti di classe o, ancor di più, d'istituto o di consulta, richiede di met-‐terci la faccia con slancio, coraggio e soprattutto idee! Per questo è fondamentale, come grup-‐po di Msacchini, avere un’identità forte. Sapere ciò che si vuole e proporlo con chiarezza, sen-‐za nascondersi, ma anche evitando di attaccarsi un'etichetta addosso, cercando quindi di par-‐lare a tutti gli studenti. Siamo consapevoli che questo non è un compito semplice, ma crediamo fermamente che oc-‐corra fare questo passo in più. Vogliamo quindi lanciare davvero il nostro impegno in questa direzione, per vivere la scuola con tutto il nostro stile partecipativo. Una considerazione va fatta, in particolare, per le consulte provinciali. Esse sono il luogo in cui dire la propria come studenti in un contesto più ampio del singolo istituto. È un organo ricco di potenzialità, in cui tradizionalmente la presenza msacchina non è stata molto sollecitata. Occorre abitare anche questi spazi e rimboccarsi le maniche. Un'ultima considerazione sulla riforma degli OO.CC: nel corso del triennio abbiamo vissuto una fase in cui, sotto il ministro Profumo, il ddl Aprea era in via di approvazione. Le vicende politiche ne hanno tuttavia interrotto l'iter parlamentare e ci ritroviamo ora quindi allo stato iniziale. Ribadiamo qui l'urgenza di una riforma degli OO.CC in un'ottica di rivalutazione e ri-‐valorizzazione degli stessi, così che vengano posti nel ruolo centrale che si meritano. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Incoraggiare, tramite appositi strumenti formativi, la candidatura degli msac-‐chini, singoli o in gruppo (per esempio in lista d’istituto) alle rappresentanze studentesche.
• Accompagnare gli msacchini eletti mediante momenti di riflessione all’interno dei circoli, per non lasciare soli i ragazzi che s’impegnano nella rappresentanza
• Creare una rete nazionale di tutti gli msacchini rappresentanti, in modo da con-‐dividere idee, progetti, stimoli ed esperienze di rappresentanza.
• Incentivare l’impegno all’interno delle Consulte Provinciali. • Sollecitare le autorità riguardo la riforma degli Organi Collegiali, sfruttando i
canali a nostra disposizione (Forum delle associazioni studentesche e Consulte in primis).
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Tesi 9: Forum, attività parlamentare e referenti legislativi Il MSAC abita i luoghi istituzionali (Forum delle associazioni studentesche e organi parla-‐mentari) portando i contributi degli Msacchini di tutta Italia. Per questo è importante che i circoli mantengano alta l’attenzione sui temi di legislazione scolastica, anche grazie a una presenza più consapevole dei referenti legislativi nei circoli.
Il MSAC è un’associazione studentesca riconosciuta dal Ministero della pubblica istruzione e in quanto tale ha diritto di partecipare al Forum delle associazioni studentesche maggiormen-‐te rappresentative. Sentiamo forte la responsabilità di rappresentare gli studenti italiani. Con-‐sideriamo il Forum come un’opportunità di impegno concreto per aver voce in capitolo nelle decisioni governative in materia scolastica. Nell’ottica della corresponsabilità con le altre as-‐sociazioni studentesche ma non solo (data la cooperazione in sede ministeriale anche con le associazioni dei genitori), consideriamo il Forum come strumento principe per il confronto. Rifuggiamo le sterili proteste per dar luogo a proposte utili e ragionate. Tali proposte non possono che essere un contributo degli studenti Msacchini che vivono giorno per giorno nelle scuole. Ciò premesso, riteniamo essenziale rilanciare la figura del referente legislativo che rappresenta il ponte di collegamento tra i circoli diocesani e l’equipe nazionale, in particolar modo nelle persone della segreteria nazionale e del delegato ai rapporti con il Miur e il Parla-‐mento. Avvertiamo il bisogno di una condivisione più preparata e continua che ci consenta di registrare le necessità più pressanti degli studenti e allo stesso tempo ci dia la possibilità di ri-‐spondere coerentemente e tempestivamente alle richieste di pareri su temi caldi sollecitati dal Ministero e dalle Commissioni parlamentari competenti. Oltre a questo compito più stret-‐tamente funzionale, crediamo che il Referente legislativo non debba certo essere l’unico membro del circolo a interessarsi di legislazione scolastica, ma anzi debba fungere da pungolo a tutti gli altri studenti per ricordare la fondamentale importanza di conoscere le regole che riguardano l’ambiente in cui siamo chiamati a vivere, operare e testimoniare. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Sollecitare una calendarizzazione degli incontri del Forum per consentire a tutti di ri-‐flettere con cognizione sulle tematiche scolastiche.
• Potenziare, in modo tale che diventi effettivamente un canale di confronto diretto, il collegamento tra équipe nazionale e referenti legislativi avendo cura, per quanto pos-‐sibile, di formare in questi ultimi le competenze per approcciarsi con meno difficoltà ai testi normativi con cui spesso si ritroveranno a confrontarsi.
• Formulare pareri e proposte a prescindere dalle emergenze normative del momento. • Continuare e implementare il dialogo e il confronto costruttivo tra associazioni studen-‐
tesche, sia a livello locale, sia a livello nazionale.
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Tesi 10: Politiche scolastiche e manifestazioni Le manifestazioni in orario scolastico privano gli studenti del diritto/dovere di andare a scuola. Il MSAC s’impegna a promuovere un’informazione tempestiva e critica sui temi cal-‐di del dibattito scolastico, e a esprimere proteste e proposte costruttive in un’ottica di dia-‐logo con tutte le parti coinvolte nel mondo della scuola.
In questo triennio, in cui si sono alternati quattro ministri dell’Istruzione e l’Italia ha vissuto anni di crisi, sono stati numerosi gli scioperi e le manifestazioni organizzati dalle associazioni studentesche. Il MSAC ha scelto di non aderire agli scioperi semplicemente perché, pur condi-‐videndo talvolta le motivazioni delle proteste, ha ritenuto che l’atteggiamento più serio nei confronti della scuola come istituzione sia comunque di fare il proprio dovere di studenti an-‐dando a lezione, e sfruttando eventualmente gli spazi di confronto già esistenti (assemblee di classe e d’istituto) per discutere le tematiche oggetto di protesta. Gli studenti italiani hanno il diritto di manifestare il loro pensiero e le loro idee anche median-‐te l’organizzazione di manifestazioni che attirino l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica su alcune questioni. Ci chiediamo però quale sia l’opportunità di organizzare scioperi e manifestazioni durante le ore di scuola: il tempo passato a scuola è un diritto degli studenti, ed è nostro dovere viverlo con passione e impegno. Non condividiamo quindi le espressioni di protesta che ci privano di questo diritto/dovere, ma preferiamo esprimere diversamente il nostro dissenso e le nostre proposte. Ecco dunque che risulta importante sviluppare una riflessione che ci aiuti a trovare tempi e strumenti validi per esprimere eventuali disappunti della nostra associazione, ma allo stesso tempo per favorire uno spirito costruttivo e propositivo da parte degli studenti. La consapevo-‐lezza e l’informazione degli studenti sulle politiche della scuola sono fondamentali per poter essere studenti protagonisti. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Contribuire, specialmente (ma non solo!) attraverso i referenti legislativi, alla condivisione di idee e pareri su nuove proposte che toccano il mondo della scuola.
• Promuovere, come circoli, nei giorni immediatamente precedenti gli scioperi, momenti di confronto e dibattito sui temi delle proteste, al fine di fornire a cia-‐scuno le giusto coordinate per scegliere se manifestare o meno.
• Informare tempestivamente i circoli sulle novità legislative.
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Tesi 11: Dispersione scolastica Orientamento, cultura della valutazione e scuole aperte: tre riflessioni da portare avanti per dare il nostro contributo in materia di dispersione scolastica.
Nel corso della Mo.Ca. (Movimento in Cantiere) del 2012, dedicata al tema della dispersione scolastica, abbiamo provato a individuare 3 grandi macro aree di impegno e di riflessione da dibattere nelle nostre scuole e da cui speriamo possano nascere proposte e idee concrete, utili a contrastare questo preoccupante fenomeno. Si tratta di: orientamento: crediamo che una buona fetta dei ragazzi che abbandonano il percorso di studi o che si perdono nel corso del cammino formativo possa essere causata da uno scarso orientamento al termine delle scuole medie. Troppo spesso sentiamo di ragazzi che lamenta-‐no di aver scelto una scuola non adatta a loro. Allo stesso modo anche alle superiori, nel mo-‐mento in cui è necessario scegliere fra il proseguimento degli studi o l’inserimento nel mondo del lavoro, i percorsi di orientamento risultano essere deficitari. Alcuni circoli Msacchini stan-‐no già proponendo, con buoni risultati, percorsi di orientamento per i ragazzi delle scuole medie. Esistono anche percorsi di orientamento in uscita, ma sono meno diffusi nei nostri circoli. -‐ cultura della valutazione: Abbiamo iniziato una riflessione sui sistemi di valutazione ri-‐guardanti la scuola con particolare riferimento ai test INVALSI (Istituto Nazionale per la Va-‐lutazione del Sistema di Istruzione), un accenno alla valutazione delle scuole e al VALeS (per la valutazione esterna delle scuole e dei dirigenti scolastici): crediamo infatti che sia neces-‐sario gettare le fondamenta per la costruzione di una vera e propria cultura della valutazione all’interno del nostro Paese. -‐ scuole aperte: come MSAC, da sempre, proponiamo incontri pomeridiani nelle scuole per incentivare la partecipazione e per costruire una vera comunità scolastica in cui tutti si pos-‐sano sentire accolti. Crediamo che consentire e promuovere attività nelle scuole in orario non curricolare sia un’ottima strategia per impedire la dispersione degli studenti. La scuola può diventare un luogo dove ci s’incontra quotidianamente per studiare, fare sport, guarda-‐re film, approfondire argomenti significativi per la società e per la nostra crescita personale, ecc... Certamente non sono solo questi gli ambiti su cui ci si deve confrontare per porre un freno al-‐la dispersione scolastica. Servono interventi mirati, in particolare in alcune zone a rischio, e investimenti, ma crediamo, come studenti, di poter avere voce in capitolo e dare il nostro con-‐tributo. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Formulare un percorso di orientamento, in collaborazione – dove possibile – con la Fu-‐ci, il Mlac e il Mieac, tanto in entrata quanto in uscita dalle scuole superiori da integrare con quanto offerto dalla scuola, da altre associazioni e agenzie educative.
• Contribuire, con le nostre osservazioni, al miglioramento dei sistemi di valutazione at-‐tualmente in atto.
• Essere sempre più presenti, con attività extrascolastiche, nelle nostre scuole.
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Tesi 12: Diritto allo studio Riteniamo fondamentale ribadire ancora una volta la necessità e l’urgenza di una legge quadro nazionale sul diritto allo studio.
Il MSAC, a partire dalle numerosi riflessioni svolte in questo ultimo triennio sul tema, non può che dedicare un’attenzione particolare al tema del diritto allo studio. Tale diritto, sancito dall’art. 34 della nostra Costituzione, vuole garantire a tutti gli studenti capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi anche qualora siano privi dei mezzi necessari. Ed è dovere fondamentale della Repubblica garantire, primariamente attra-‐verso l’accesso all’istruzione e ai percorsi formativi, «il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese», così come sancito dall’art. 3 della nostra Carta Costituzionale. Dopo la riforma del Tiolo V della Costituzione e la modifica dell’art. 117 Cost. è stata sancita la competenza a legiferare in materia scolastica alle Regioni. Questo comporta che, non essendo-‐ci più un’uniforme legge statale, ma singole leggi diverse in tutta Italia, lungo lo stivale gli stu-‐denti italiani non abbiano tutti gli stessi diritti. Non possiamo che sottolineare come questa eventualità sia da scongiurare nell’ottica della necessaria unitarietà in una materia così im-‐portante come il diritto allo studio. Un lavoro attento e proficuo è stato portato avanti dal MSAC e dalle altre associazioni studen-‐tesche riconosciute presso il Miur con il ministro Profumo: si era arrivati alla condivisione di una bozza di testo di legge quadro per il diritto allo studio. Questo lavoro purtroppo si è are-‐nato. Con il ministro Carrozza il tema del diritto allo studio è stato portato ancora una volta al centro dell’attenzione: purtroppo però gli unici – seppur importanti – interventi in merito so-‐no stati introdotti con un decreto legge (ÏL’istruzione riparte!Ó). Aspettando di conoscere i piani del ministro Giannini, bisogna sottolineare che, in questi anni, sono stati approvati alcu-‐ni interventi per il diritto allo studio universitario che andrebbero sicuramente integrati con il lavoro svolto dalle associazioni facenti parte del Forum. Per queste ragioni ci impegniamo a:
• Sollecitare presso i tavoli, competenti al Ministero e in Parlamento, la presenta-‐zione di una legge quadro nazionale che definisca le prestazioni minime cui ogni studente ha diritto, utilizzando al meglio lo strumento del Forum delle associa-‐zioni studentesche maggiormente rappresentative.
• Sensibilizzare gli studenti sul tema dell’edilizia scolastica, argomento importan-‐te su cui ci siamo confrontati con associazioni, quali CittadinanzAttiva, che ne fanno uno dei loro ambiti di impegno.
• Formulare un parere sulle questioni legate al “merito” così come sulla delicata questione riguardante l’accesso alle facoltà a numero programmato.
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Tesi 13: Attenzione agli ultimi Ci sentiamo provocati dalle disuguaglianze e ingiustizie che ci circondano e per questo motivo siamo chiamati ad avere uno sguardo attento nei confronti delle persone che ve-‐diamo più in difficoltà .
Ci stiamo riferendo a chi, per varie ragioni, vive o si sente di vivere la condizione di “ultimo” nella società e, nel nostro caso specifico, di “ultimo” nella scuola. Pensiamo quindi ai poveri, ai migranti, ai ragazzi con disabilità, alle persone che subiscono atti di bullismo, a chi si sente so-‐lo e senza punti di riferimento. Negli ultimi anni, in Italia, si sta mettendo molto l’accento sul numero di giovani studenti mi-‐granti che frequentano le nostre scuole e che è in continuo aumento. Molto spesso gli istituti scolastici non sono realmente pronti ad accoglierli adeguatamente. Le politiche volte a favori-‐re una piena integrazione, come ad esempio corsi intensivi di lingua italiana, vedono senza dubbio uno stanziamento insufficiente di risorse e tale insufficienza è supplita, spesso, da in-‐segnanti che dedicano il loro tempo gratuitamente a questi ragazzi. Non bisogna poi dimenticarsi dei ragazzi con disabilità: nel corso degli ultimi anni molto si è fatto per favorire l’integrazione a scuola anche dei diversamente abili, ma molto può essere ancora fatto. Ogni anno i sindacati evidenziano come il numero degli insegnanti -‐ che devono anche essere adeguatamente formati a questo -‐ sia insufficiente per coprire le esigenze delle nostre scuole. Il ruolo degli insegnati di sostegno risulta invece centrale per far sì che vi sia una piena interazione tra i vari studenti. Nelle scuole italiane sono anche altri gli studenti che attraversano fasi della vita difficili e che sono portati ad abbandonare gli studi: a questi ragazzi, che costituiscono le periferie delle no-‐stre scuole, è importante porre un’attenzione particolare perché la scuola non può essere «un ospedale che cura i sani e respinge i malati». Per questi motivi ci impegniamo a:
• Portare avanti, negli organi rappresentativi competenti, politiche volte a garan-‐tire una integrazione piena e a porre in essere buone prassi che possano contri-‐buire al raggiungimento del medesimo fine, coinvolgendo anche agenzie del ter-‐ritorio competenti in materia.
• Chiedere che continui e venga rafforzata l’esperienza dell’Osservatorio per l’integrazione delle persone con disabilità, istituito da Profumo. Inoltre ci impe-‐gniamo nel corso del prossimo triennio a intraprendere una riflessione seria sull’inclusione delle persone con disabilità.
• Organizzare pomeriggi di studio per aiutare gli studenti migranti a imparare con più facilità la nostra lingua.
• Coinvolgere nelle nostre iniziative coloro che consideriamo essere gli “ultimi” della scuola per essere sempre più un gruppo capace di includere piuttosto che escludere.
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Parte 4: MSAC E’ MONDO
Tesi 14: Cittadinanza e Responsabilità È soprattutto in momenti come quello che stiamo vivendo che riteniamo fondamentale che gli studenti del MSAC abitino il mondo da cittadini formati e attivi. Una formazione perso-‐nale che è anche un impegno verso gli altri.
In un momento in cui incertezze istituzionali, corruzione, scandali, disinteresse verso i pro-‐blemi reali dei cittadini si moltiplicano tanto quasi da non fare più nemmeno notizia, sono sempre più i giovani cittadini che si disaffezionano alla politica. L’amore per il futuro della nostra società genera in noi la speranza di poter prendere parte at-‐tiva al cambiamento. Un cambiamento che parte da noi, dalla nostra formazione e impegno, e che contagia anche gli altri. Elemento di partenza dell’impegno nelle scuole, nella città e nel mondo intero, risulta essere l’I CARE (mi interessa, mi sta a cuore) di don Lorenzo Milani. Renderci consapevoli di ciò che accade nel territorio in cui viviamo significa fare esercizio at-‐tivo di servizio, di accompagnamento degli ultimi, dei bisognosi. Il concetto di partecipazione politica non coincide solo con l’esercizio del voto, il tesseramento a un partito politico, la can-‐didatura, ma si esprime attraverso ogni azione tesa alla difesa della persona, dell’ambiente che lo circonda, dei principi che regolano la vita comune. Partecipare alla vita politica è fare esercizio di attivismo civico, ovvero di esercizio di quei poteri e responsabilità che la Costitu-‐zione ci affida nella vita quotidiana della democrazia. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Uscire dal “particolare” attivandoci per qualcosa che vada oltre i diretti e immediati interessi personali degli studenti, e del circolo Msacchino in genere, facendo rete con le altre associazioni di promozione sociale e politica presenti sul territorio. In particolare ci impegniamo a collaborare con altre realtà, anche su singole proposte, senza il timore di esporci. Da tali occasioni di incontro può infatti scaturire non solo il raggiungimento di obiettivi comuni, ma anche una maggiore visibilità della nostra proposta specifica di giovani cristiani impegnati.
• Segnalare alle autorità locali competenti (organi di governo e personale politico) e alla comunità cittadina problemi di interesse generale quali sicurezza, ambiente ecc.
• Informarsi in maniera critica attraverso i mezzi di comunicazione classici (giornali, li-‐bri) e moderni (web, social), setacciando le informazioni senza dar nulla per scontato;
• Interessarci maggiormente delle questioni che riguardano il territorio locale in cui il circolo opera quali: ambiente, esclusione sociale, economia e sviluppo locale, legalità e sicurezza ecc.
• Compiere azioni concrete nel territorio locale come animare centri di accoglienza per stranieri e migranti, promuovere attività di doposcuola per ragazzi in difficoltà, pro-‐muovere il consumo critico ecc.
• Promuovere la partecipazione dal basso alla vita democratica della città, informando e mettendoci in gioco in occasione di referendum, raccolte firme, petizioni, ecc.
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Tesi 15: Ambiente e sviluppo sostenibile Ambiente e sviluppo sostenibile sono temi che mettono alla prova il nostro modo di agire e pensare. Siamo chiamati a piccole, ma concrete scelte quotidiane che siano rispettose dell’ambiente e degli altri.
Durante la SFS “La scuola che verrà” del 2013, abbiamo riflettuto su come i nostri stili di vita possano e debbano necessariamente prendere una direzione che sia più sostenibile, per evita-‐re lo spreco di risorse ambientali ed economiche e permetterne un’equa distribuzione su scala globale. Crediamo di essere di fronte a sfide ambientali ed ecologiche sempre più critiche e urgenti. La scuola è un luogo in cui possiamo e dobbiamo tenere alto il livello di attenzione su questi temi, per far sì che la cultura del rispetto e della salvaguardia del creato sia alla base della formazione di ognuno di noi. Vogliamo sottolineare come l’EXPO di Milano del 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” possa rappresentare un momento di svolta per mettere l’accento sul problema della nutrizio-‐ne per l’Uomo, nel rispetto della Terra sulla quale vive e dalla quale attinge le sue risorse vitali ma esauribili. Le scuole sono coinvolte a pieno titolo nell’Expo 2015 grazie all’inserimento dei temi e dei valori di Expo Milano 2015 nel percorso formativo degli studenti, grazie al contri-‐buto di insegnanti e studenti alla costruzione dell’offerta dell'Esposizione Universale e anche grazie alla partecipazione fisica o virtuale di studenti e famiglie ad Expo Milano 2015. Come MSAC, ci sentiamo quindi pienamente coinvolti in quest’evento convinti di poter dare il nostro contributo. Inoltre riteniamo che sia necessario porre l’accento sull’ecologia anche in prospettiva politica: sentiamo forte il bisogno di prendere posizione rispetto alle illegalità e i soprusi che ogni giorno, ormai da anni, vedono protagoniste le nostre terre (basti pensare a Taranto e alla Ter-‐ra dei Fuochi), compromettendo la qualità della vita degli uomini e dell’intero pianeta. Per queste ragioni, ci impegniamo a: • Assumere, come circolo, stili di vita sostenibili rispettosi dell’ambiente e di chi vive una con-‐dizione di vita più disagiata della nostra.
• Sensibilizzare e realizzare, laddove assente, la raccolta differenziata nelle scuole. • Organizzare e/o promuovere a livello scolastico momenti di formazione e confronto su te-‐matiche di attualità legate alla salvaguardia ambientale, alla sostenibilità ambientale ed economica del nostro stile di vita e alla responsabilità di ognuno nella cura del creato
• Promuovere incontri aperti alla popolazione sulle tematiche ambientali più strettamente le-‐gate al territorio del circolo, facendo rete con le associazioni attive sul territorio e coinvol-‐gendo l’amministrazione locale.
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Tesi 16: Legalità e stili di vita Il MSAC s’impegna per la formazione degli studenti come cittadini attivi e responsabili. Le-‐galità non è un concetto astratto: si verifica nella concretezza della vita ordinaria, anche tra i banchi di scuola; e l’educazione alla cittadinanza passa anche per stili di vita rigorosi, attenti alle scelte di tutti i giorni.
Lo studente Msacchino è prima di tutto un testimone. Un testimone del Vangelo, che si tra-‐smette non solo a parole ma prima di tutto con la vita. Le azioni, i gesti che compiamo ogni giorno in mezzo ai nostri compagni, dentro e fuori la scuola, dicono più di mille parole. Per questo il MSAC s’impegna a promuovere stili di vita che rispettano la legalità e che sappiano essere esempio di sobrietà, cura e attenzione per ciò che ci circonda. Legalità non è solo un sistema di leggi da rispettare. È uno stile, che richiede libertà di giudi-‐zio, occhi aperti, coraggio delle proprie scelte. Gli msacchini s’impegnano a opporsi e a non ta-‐cere di fronte alle forme di illegalità che vedono a scuola. Il nostro essere testimoni si misura da come ci poniamo quando siamo messi di fronte ad eventi quali l’abuso di alcol e droghe fra i giovani, le manie del consumismo, gli atti di violenza e bullismo, il diffondersi del gioco d’azzardo. Tanti sono gli esempi, e ciascuno può ricondurli al proprio contesto di vita. Non si tratta di assumere un atteggiamento legalitario: parliamo di uno stile di vita personale che sia d’esempio; e una capacità di porsi in modo critico e coraggioso, da fratelli e non da po-‐liziotti, davanti alle piccole e grandi forme di illegalità, agli stili che peggiorano e non miglio-‐rano la qualità della vita nostra e dei nostri amici e compagni. Per fare questo abbiamo bisogno di tanta, tanta formazione. Come singoli, sempre in cammino nella fede e nella testimonianza, e come gruppo. È un impegno a cui ci sentiamo chiamati per il futuro: per costruire il mondo che verrà, ci serve uno stile di vita che sia d’esempio. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
● Promuovere momenti di formazione sui temi della legalità, collaborando con le asso-‐ciazioni che già si adoperano nel campo dell’educazione alla legalità.
● Organizzare punti d’incontro e/o orientamenti culturali sui temi di legalità e stili di vita (riprendendo anche le considerazioni dell’ultima SFS)
● Partecipare alle iniziative di sensibilizzazione e lotta all’illegalità promosse da Libera e dalle altre associazioni per la formazione di una cittadinanza attiva.
● Segnalare atteggiamenti di chiara illegalità, rifuggendo l’omertà.
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Tesi 17: Noi cittadini Europei Siamo lontani dal sentirci parte di una comunità europea. Per questo il MSAC vuole insi-‐stere nella sua tradizione di formazione alla cittadinanza europea.
Negli ultimi decenni una realtà nuova è entrata nelle nostre vite. Dopo un lungo percorso siamo giunti a superare una concezione semplicemente statuale, rapportandoci a una dimen-‐sione europea. Le nuove istituzioni dell’Unione Europea, ma soprattutto lo spirito che le ha mosse e generate, uno spirito di coesione e fratellanza, hanno permesso di superare barriere e confini un tempo percepiti come enormi. Le pur grandi opportunità di scambio culturale, conoscenza reciproca e unione tra i popoli europei sono però grandemente frenate da una scarsa consapevolezza dell’importanza dell’epocale cambiamento avvenuto da parte dei principali attori europei: noi cittadini. Come studenti del MSAC riteniamo che l’impegno per una cittadinanza attiva e responsabile non possa trascurare di mettere all’ordine del giorno la questione Europa, sia per quanto ri-‐guarda lo studio e la formazione personale che per quanto attiene la diffusione di una co-‐scienza europea tra i nostri coetanei e la società tutta. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
● Dedicare nelle schede formative alcuni spazi per approfondire le questioni relative a una cittadinanza europea consapevole e al funzionamento delle istituzioni dell’Unione.
● Promuovere momenti di confronto su tematiche collegate all’Unione Europea. ● Monitorare il raggiungimento da parte dell’istruzione italiana degli obiettivi indicati nel
documento Europa 2020. ● Seguire e promuovere le campagne europee che vedono come primi destinatari gli stu-‐
denti. Inoltre, in corrispondenza con il semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’UE, il MSAC intende partecipare attivamente agli eventi e alle campagne che venissero attivati dalle istitu-‐zioni competenti.
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Appendice: Strumenti ed Eventi
Tesi 18: Sito, newsletter e blog Il MSAC si è dato nel corso degli anni alcuni strumenti utili a mantenere il contatto tra i circoli e il livello nazionale, e a comunicare in modo capillare e partecipativo i contenuti e le proposte di attività su cui il Movimento riflette. Questi strumenti sono: -‐ Le schede della proposta formativa: suggerimenti di un percorso tematico che accompa-‐gna i circoli nel corso di tutto l’anno Msacchino. L’ultima formulazione prevede cinque schede della proposta formativa, così articolate: • OktoberFest MSAC (sviluppo concettuale del tema scelto + proposta per un punto
d’incontro nelle scuole) • Tre schede tematiche di approfondimento con proposte di attività • Incontro di fine anno Msacchino L’OktoberFest è il momento d’inaugurazione dell’anno Msacchino all’interno delle scuole. In questo primo appuntamento vogliamo coinvolgere gli Msacchini e tutti coloro che vivono la scuola, a partire dai compagni d’istituto, con attività che tocchino argomenti concretamente presenti nella vita delle scuole (per esempio la partecipazione, l’intercultura e l’edilizia scola-‐stica, come nelle ultime tre edizioni della OFM). Le tre schede di approfondimento vogliono essere strumenti agili per fornire ai circoli mate-‐riale di riflessione e spunti per attività da organizzare nel gruppo e soprattutto nelle scuole. Le tematiche possono essere varie: la scuola rimane però sempre il punto di riferimento di ogni scheda formativa. Nelle schede sarà sempre dedicato uno spazio all’Europa, mentre non è più prevista l’organizzazione di un incontro specificamente dedicato ai temi europei quale era l’European Day. Ma non si tratta di un minore interesse per il nostro continente; tutto il con-‐trario! L’attenzione europea di cui il MSAC si fa portatore non può essere confinata a un even-‐to annuale che affronti un solo tema chiave nella vita dell’Unione Europea; ma deve essere espressa in tutti i momenti dell’anno Msacchino. Le schede di approfondimento potranno es-‐sere aggiornate nel corso dell’anno, grazie ad articoli in uscita sulla Newsletter Msacchina. L’incontro di fine anno, infine, è pensato come l’ultimo atto del percorso Msacchino. Tratterà un tema deciso nel corso dell’anno, tenendo conto dei fatti di attualità che più ci avranno sti-‐molato e provocato, al solito con schede formative accompagnate da proposte di attività. Le schede della proposta formativa non sono in alcun modo vincolanti per la vita dei circoli. È bene che ogni gruppo organizzi all’inizio dell’anno un percorso che sviluppi i temi che più ri-‐tiene opportuno. Per fare tutto questo è naturale che ci vogliono tempi di diffusione del mate-‐riale formativo congrui alle necessità dei circoli: dunque sarà importante che le schede sull’OFM e le tre schede di approfondimento siano a disposizione già dal campo nazionale; le schede per la festa di fine anno, invece, verranno diffuse nella seconda metà dell’anno. -‐ La newsletter: uno strumento mensile di commento e aggiornamento su temi d'attualità na-‐zionale e internazionale, sulle vicende della scuola italiana, sulle dinamiche e le novità della vita associativa. La newsletter è uno strumento di aggiornamento formativo, per proporre ai circoli delle ri-‐flessioni su temi d’attualità e per integrare le schede della proposta formativa, ferme cronolo-‐gicamente all’estate. -‐ Il sito nazionale: la vetrina “ufficiale” del MSAC. Qui vengono collocati e archiviati tutti i ma-‐teriali formativi proposti dal MSAC, con rimandi alle schede della proposta e agli articoli della newsletter. Sul sito si trovano le informazioni per gli eventi associativi e del Movimento, e qui
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trovano spazio i comunicati ufficiali e i pareri del MSAC in merito a novità legislative urgenti e altri fatti d’impatto riguardanti la scuola o il mondo tutto. -‐ Il blog “Io Partecipo”: è la piattaforma della discussione attiva sui temi della partecipazione a scuola. Manifestazioni, proteste, attività integrative, punti d’incontro, proposte per incontri, segnalazioni dalle scuole? Il blog è la casa per tutto questo, e molto altro. Il delegato per i rap-‐porti con il MIUR è anche responsabile del blog “IoPartecipo”: chiunque può inviargli una ri-‐flessione, un commento, un pensiero anche brevissimo, che può essere utile ad altri studenti e diventare fonte di confronto e incontro. #iopartecipo deve essere il “segno particolare” nella carta d’identità del Msacchino: nell’ambiente in cui viviamo, la scuola, ci facciamo testimoni attenti e cittadini attivi, portando lo stile del MSAC tra i banchi! -‐ Le pagine Twitter e Facebook: luoghi di visibilità indispensabili per socializzare, comuni-‐care e promuovere la vita del Movimento. È importante restituire comunicativamente tutte le attività che facciamo: non per farci pubblicità, per contare il numero di “mi piace” o di retweet; ma per condividere i nostri progetti, le nostre idee, per uscire e incontrare anche nei luoghi virtuali i nostri coetanei e compagni. Questa è una buona prassi per tutti i circoli d’Italia: diamo sempre una restituzione, nelle for-‐me che ogni realtà vorrà sviluppare, ai nostri punti d’incontro o eventi di qualsiasi altro tipo. A volte basta una foto, un breve pensiero per dare idea della bellezza e dell’entusiasmo che accompagnano il MSAC. Anche la cura della comunicazione è importante per non chiuderci, per avere gruppi aperti e attivi! Certo, evitiamo di cadere nel rischio opposto: un MSAC solo “virtuale” non esiste, l’incontro, il dialogo occhi negli occhi restano il cuore della relazione as-‐sociativa che il MSAC porta nel suo DNA. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Produrre per tempo (inizio dell’anno associativo) le schede formative dell’OktoberFest e le tre schede di approfondimento tematico.
• Curare con continuità la diffusione di contenuti mediante il sito nazionale, la new-‐sletter, il blog IoPartecipo e i social network.
• Favorire a tutti i livelli una comunicazione sempre più interattiva, nella consapevo-‐lezza che un Movimento come il nostro ha forza e senso se è vivificato di contenuti “dal basso”, condivisi e confrontati con il livello nazionale.
• Mantenere costante l’attenzione europea in tutte le schede di proposta formativa. • Creare sul sito nazionale uno spazio per la pubblicazione di un registro di eventi ed
iniziative, anche su temi europei, per condividere tali esperienze con tutti.
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Tesi 19: Gli eventi Nazionali Momenti importanti nel cammino del MSAC sono gli eventi nazionali, interregionali e regiona-‐li, che completano la proposta realizzata nei circoli e offrono significativi momenti di ritrovo per gli Msacchini di tutta Italia. Appuntamento fisso sono i campi nazionali, che si svolgono in estate e sono pensati per i re-‐sponsabili dei circoli MSAC. Già dal triennio scorso, Movimento e Settore Giovani svolgono in-‐sieme i propri campi così da condividere momenti di formazione associativa e possibilità di confronto e collaborazione. Nel primo inverno “associativo” dall’inizio del triennio arriva il momento dei C.I.P.S., i Campi Interregionali Per Studenti. L’équipe nazionale organizza tre campi, uno al nord, uno al cen-‐tro e uno al sud dell’Italia. È possibile coinvolgere nell’organizzazione anche i responsabili dei circoli diocesani: i C.I.P.S. infatti non sono pensati come campi “per Msacchini D.O.C.”, ma co-‐me eventi per coinvolgere il maggior numero possibile di studenti. Ai C.I.P.S. si parla di scuola con lo stile del Movimento: pochi giorni per appassionarsi a vivere la scuola da protagonisti e per far conoscere il MSAC a chi non lo conosce bene oppure lo ha solo assaggiato. Nella primavera del secondo anno, appuntamento ormai stabile è la Mo.Ca.: Movimento in Cantiere. La Mo.Ca. è il convegno del MSAC dedicato a costruire riflessioni e proposte su te-‐matiche di legislazione studentesca. Nata nel 2006, consolidata nel 2009, la Mo.Ca. ha vissuto la sua terza tappa nel 2012, quando a Napoli abbiamo parlato di lotta alla dispersione scola-‐stica. L’anno associativo centrale nel triennio è dedicato alla S.F.S.: la Scuola di Formazione per Studenti di cui abbiamo celebrato nel 2013, a Fiuggi, la quarta edizione. L’SFS è il grande evento che riunisce tutti, ma proprio tutti, gli studenti Msacchini o i giovanissimi d’Italia amici del Movimento. È la festa che ogni tre anni ci ricarica e ci dà energia e gioia. Non è però un evento prevalente sugli altri momenti del MSAC: il punto d’incontro più sperduto e barcollan-‐te ci dà la stessa carica di una SFS, perché l’obiettivo del MSAC è andare a portare un segno di testimonianza dentro le scuole che abitiamo tutti i giorni. Con tutto ciò, l’SFS è comunque un grande evento che richiede una preparazione importante da parte di ogni circolo: per questo nell’inverno che precede la SFS proveremo a organizzare degli eventi pensati insieme al Settore, per coinvolgere quanti più studenti e giovanissimi (msacchini e non) a costi e spostamenti il più possibile limitati. Nel terzo anno associativo del triennio, l’evento nazionale che proponiamo alle diocesi è la Scuola di Giornalismo: un seminario che ci aiuti a riflettere sulla comunicazione in continua evoluzione, e ci dia lo stimolo per produrre giornalini scolastici o comunque mezzi d’informazione utili a far arrivare le proposte del Movimento ai nostri compagni e alle nostre scuole. Nell’inverno che precede i congressi diocesani non è pensato uno specifico momento di ritrovo nazionale o interregionale; tuttavia, i responsabili dei circoli potranno confrontarsi con gli incaricati regionali del MSAC e del Settore per programmare momenti di formazione, due giorni o campi interdiocesani, regionali o pure interregionali. Per queste ragioni, ci impegniamo a:
• Organizzare gli eventi nazionali per responsabili e semplici studenti, con un’attenzione particolare ai costi che possano essere sempre accessibili e “a misura di studente”.
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• Valorizzare sempre più la collaborazione con il Settore Giovani per valorizzare insieme i momenti interregionali e regionali, senza creare “conflitti d’interesse” tra eventi gio-‐vanissimi ed eventi del Movimento.
• Mantenere i campi nazionali come momento centrale di confronto insieme ai respon-‐sabili diocesani.
• Riproporre i C.I.P.S. e la SFS come occasioni uniche di promozione del Movimento. • Continuare a proporre seminari di riflessione come la Mo.Ca. e la Scuola di Giornalismo,
utili per misurarsi con una dimensione propositiva del Movimento. • Proporre ai referenti legislativi un momento formativo ad hoc durante uno degli eventi
nazionali, curato dall’équipe nazionale e/o da persone esterne competenti, affinché si possano dotare i referenti legislativi di strumenti culturali e pratici per poter sensibi-‐lizzare il circolo diocesano su tematiche legislative fondamentali per un’analisi consa-‐pevole e critica di riforme, ddl, leggi ecc. Il momento può essere organizzato in vista del primo campo nazionale del triennio oppure a cadenza annuale.
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MOZIONE: e dopo il MSAC? Riteniamo che all’interno dell’associazione sia da far crescere l’attenzione agli studenti universitari con percorsi da sviluppare e pensare insieme al Settore Giovani e alla FUCI.
Il MSAC è una palestra: ci mette in contatto con tante persone, ci fa vivere momenti entusia-‐smanti di partecipazione, ci aiuta a confrontarci e a scontrarci con chi la pensa diversamente da noi. Ci insegna che annunciare il Vangelo non è sempre facile; ci insegna che “partecipazio-‐ne” non è solo una bella parola, ma prima di tutto un impegno; ci mette di fronte alla fragilità di una fede che ancora deve maturare ed è pronta a farsi mettere in crisi dalle domande che continuamente la stimolano. Tutte questi dinamiche dell’esperienza scolastica ci rendono de-‐terminati e ci preparano ad affrontare le tante sfide che la vita ci mette davanti perché, con il MSAC, viviamo davvero l’esperienza di chi, nella semplicità della fede, bussa alla porta degli altri chiedendo di entrare. Terminata l’esperienza nel MSAC, però, capita di non riuscire a ri-‐trovare, all’interno dell’associazione, una spinta missionaria simile a quella del Movimento da portare nei luoghi della vita che frequentiamo abitualmente: riteniamo per questo che all’interno dell’associazione sia da far crescere l’attenzione agli studenti universitari, spesso difficili da coinvolgere anche a causa della grande mobilità che hanno sul territorio nazionale, cosa che rende difficile mantenere i contatti con un’associazione diocesana o parrocchiale. Il progetto Tobia, in questo senso, è da valorizzare, visto che incontri per i fuori sede stanno dando ottimi risultati in realtà come quella di Roma e di Cosenza, solo per fare degli esempi, e sono sempre più richiesti. Indubbiamente ancora tanti passi avanti si possono fare. Crediamo che quanto detto sia di estrema importanza, e quindi ci impegniamo a iniziare una riflessione, naturalmente da sviluppare insieme alla FUCI e al Settore Giovani, su come l’associazione, in particolare i giovani di AC, sa rapportarsi al territorio e stare vicina ai giova-‐ni universitari anche oltre le mura della parrocchia. Ci sentiamo infatti sollecitati a non chiu-‐derci all’interno delle nostre strutture, ma piuttosto ad abitare gli ambienti di frontiera. Come giovani sentiamo di volerci impegnare in questa direzione, ma allo stesso tempo abbiamo bi-‐sogno di essere incoraggiati in tal senso. Per questo ci impegniamo a: • Incontrarci costantemente, in occasione delle segreterie giovani, per condividere percorsi e idee rivolti agli studenti e ai giovani di cui siamo corresponsabili.
• Istituire un tavolo di confronto per immaginare un percorso che possa tenere insieme le esigenze degli studenti universitari in base a quanto proposto dalla Fuci e dall’AC (in parti-‐colare, dal Settore Giovani).