1998_La Corteccia Di Olivo Fonte Economica Di Zuccheri e Polialcoli

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Corteccia di olivo La corteccia di olivo foote economica di zuccheri e polialcoli G. Angelini, L. Giansante, G. Bianchi Istituto Sperimentale per la Elaiotecnica, contrada Fonte Umano, Citta Sant' Angelo (PE) C irca 800 milioni di olivi, distribuiti su una super- ficie di 24 milioni di acri, vengono potati con ca- denza biennale per dare una buona produzione di olive perle industrie delle olive da tavola e dell 'olio. E' stato calcolato che Ia potatura da in media dai 20 ai 40 chilogrammi di rami e ramoscelli per pianta, che a second a della cultivar e dell ' ambiente , pub raggiungere un 'a ltezza compresa tra i 3 e i 20 metri. Fino a qualche decade fa, Ia potatura serviva per lo piu per ilfuoco e peril riscaldamento; ora tale mate- riale ligneo viene bruciato o las c iato a decomporre sui ten·eno coltivato ad oliveto. I risultati del presente lavoro rnostrano come Ia po- tatura degli uliveti possa essere usata con vantaggi economici ed ambientali per l 'o ttenimento di sostan- :::.e chirniche che altrimenti vengono perse nella de- composi:::.ione del leg no. In letteratura sono documentati studi vari sulla compo- sizione e sulle proprieta di sostanze pre senti nelle varie parti aeree della pianta Olea Europaea L. ll ricercatore francese Pelletier, gia nella prima deca- de del secolo scorso, descriveva un essudato della cor- teccia di ulivo. Tale materiale veniva riconsiderato e studiato alia Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Milano dal chimico Vanzetti che con successo deter- minava Ia struttura chimica della sostanza principale dell'essudato che chiamava olivile. Piu recentemente, negli anni cinquanta, Pani zz i in un suo studio sulla pianta olivo, descrive la presenza del glucoside oleuropeina e nelle fog lie e nella cor- teccia della pianta. In altri studi da parte di altri ricercatori su varie specie di Olea Europaea L. vengono riportati dati compositivi relativi alia presenza nella corteccia di altri lignani ol - tre all 'o/ivile, ed anche di cumarine. In questa studio si era programmata di riesaminare le varie classi di cornposti a basso peso molecolare even- tualmente presenti in alcune cultivar italiane di olivo. Per l'ottenimento di tali estratti, la corteccia e stata staccata dal tronco e dai rami della pianta, tagliata e frantumata in piccoli pezzi e lasciata a mace rare in at- col etilico 95° per una notte a temperatura ambiente. La soluzione, decantata e separata dalla corteccia, veniva poi evaporata per dare un residua giallogno- lo con rese del 15% calcolate sul peso originate del- la corteccia. La maggior parte dello sciroppo risul - tava del tutto solubile in acqua. S ome 800 million olive trees worldwide, occupying 24 million acres of land, are regularly pruned at least every second year to obtain a good harvest of fruit for the eating olives and olive oil industry. This cultural care would produce an average of 20 to 40 kilos of branches and twigs from each olive tree that, depending on the subspecies and environment, has a height varying from 3 to 20 metres. Wilst in the past the olive tree branches represented wood for the fire, nowadays the olive cutting is bur- ned to ashes in the open or let to decay on the olive grove soil. The results of this work suggest how olive cuttings could be properly exploi- ted with economical and environmental advanta- ges, recovering valuable chemical substances that otherwise go wasted with plant material. Many reports are available in the literature regar- ding the chemical composition of substances present in the aerial parts of Ol ea Europaea L .. One of these early papers by the French scientist Pelletier, dated back to the first decade of the last century ( 1816 ), described a plant exudate that was further studied by the Italian chemist Vanzetti in 1903 at the Regia Scuola Superiore di Agricoltura of Milan, who was able to suggest a correct chemical structure of the major component of the exudate cal- led oliv il. More recently, in the late fifties, Panizzi reported the presence of glycoside oleuropein both in olive leaves and olive bark. Further chemical investigations of Olea Europaea species revealed the presence in the bark of other li- gnans, whose structures were related to that of olivil, and also coumarins. In this study we planned to re-examine the low mole- cular weight substances present in the bark of bran- ches of some Italian olive cultivars. To extract the so- l uble compounds, the bark was taken off the bran- ches and twigs, cut in small pieces and left to soak in 95 % ethanol overnight at room temperature. The so lvent, decanted from the ground bark material and evaporated to dryness, yielded a syrupy yellowi - AGRICOLTURA RJCERCA- nwnero 1 77 - setternbre/ottobre 1 998 47

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Corteccia di olivo

La corteccia di olivo foote economica di zuccheri e polialcoli

G. Angelini, L. Giansante, G. Bianchi Istituto Sperimentale per la Elaiotecnica, contrada Fonte Umano, Citta Sant' Angelo (PE)

Circa 800 milioni di olivi, distribuiti su una super­ficie di 24 milioni di acri, vengono potati con ca­

denza biennale per dare una buona produzione di olive perle industrie delle olive da tavola e dell 'olio. E' stato calcolato che Ia potatura da in media dai 20 ai 40 chilogrammi di rami e ramoscelli per pianta, che a second a della cultivar e dell ' ambiente, pub raggiungere un 'altezza compresa tra i 3 e i 20 metri. Fino a qualche decade fa, Ia potatura serviva per lo piu per ilfuoco e peril riscaldamento; ora tale mate­riale ligneo viene bruciato o lasciato a decomporre sui ten·eno coltivato ad oliveto. I risultati del presente lavoro rnostrano come Ia po­tatura degli uliveti possa essere usata con vantaggi economici ed ambientali per l 'ottenimento di sostan­:::.e chirniche che altrimenti vengono perse nella de­composi:::.ione del leg no. In letteratura sono documentati studi vari sulla compo­sizione e sulle proprieta di sostanze pre senti nelle varie parti aeree della pianta Olea Europaea L. ll ricercatore francese Pelletier, gia nella prima deca­de del secolo scorso, descriveva un essudato della cor­teccia di ulivo. Tale materiale veniva riconsiderato e studiato alia Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Milano dal chimico Vanzetti che con successo deter­minava Ia struttura chimica della sostanza principale dell'essudato che chiamava olivile. Piu recentemente, negli anni cinquanta, Panizzi in un suo studio sulla pianta olivo, descrive la presenza del glucoside oleuropeina e nelle fog lie e nella cor­teccia della pianta. In altri studi da parte di altri ricercatori su varie specie di Olea Europaea L. vengono riportati dati compositivi relativi alia presenza nella corteccia di altri lignani ol­tre all 'o/ivile, ed anche di cumarine. In questa studio si era programmata di riesaminare le varie classi di cornposti a basso peso molecolare even­tualmente presenti in alcune cultivar italiane di olivo. Per l'ottenimento di tali estratti, la corteccia e stata staccata dal tronco e dai rami della pianta, tagliata e frantumata in piccoli pezzi e lasciata a mace rare in at­col etilico 95° per una notte a temperatura ambiente. La soluzione, decantata e separata dalla corteccia, veniva poi evaporata per dare un residua giallogno­lo con rese del 15% calcolate sul peso originate del­la corteccia. La maggior parte dello sciroppo risul­tava del tutto solubile in acqua.

Some 800 million olive trees worldwide, occupying 24 million acres of land, are regularly pruned at

least every second year to obtain a good harvest of fruit for the eating olives and olive oil industry. This cultural care would produce an average of 20 to 40 kilos of branches and twigs from each olive tree that, depending on the subspecies and environment, has a height varying from 3 to 20 metres. Wilst in the past the olive tree branches represented wood for the fire, nowadays the olive cutting is bur­ned to ashes in the open or let to decay on the olive grove soil.

The results of this work suggest how olive cuttings could be properly exploi­ted with economical and environmental advanta­ges, recovering valuable chemical substances that otherwise go wasted with plant material.

Many reports are available in the literature regar­ding the chemical composition of substances present in the aerial parts of Olea Europaea L .. One of these early papers by the French scientist Pelletier, dated back to the first decade of the last century ( 1816 ), described a plant exudate that was further studied by the Italian chemist Vanzetti in 1903 at the Regia Scuola Superiore di Agricoltura of Milan, who was able to suggest a correct chemical structure of the major component of the exudate cal­led olivil. More recently, in the late fifties, Panizzi reported the presence of glycoside oleuropein both in olive leaves and olive bark. Further chemical investigations of Olea Europaea species revealed the presence in the bark of other li­gnans, whose structures were related to that of olivil, and also coumarins. In this study we planned to re-examine the low mole­cular weight substances present in the bark of bran­ches of some Italian olive cultivars. To extract the so­luble compounds, the bark was taken off the bran­ches and twigs, cut in small pieces and left to soak in 95% ethanol overnight at room temperature. The solvent, decanted from the ground bark material and evaporated to dryness, yielded a syrupy yellowi-

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Corteccia di olivo

La composizione e Ia identificazione delle sostanze componenti lo sciroppo veniva determinata con le tecniche analitiche de lla cromatografia, della spet­trometria di massa e della risonanza magnetica nu­cleare (NMR). Lo sciroppo risultava cosi composto difruttosio, glu­cosio, saccarosio, altri oligosaccaridi in quantita mi­nore e da mannitolo, quest'ultimo in quantita per­centuale insolitam ente alta. Lo sciroppo, con il tempo, separa cristalli aghiformi che risultano costituiti da mannitolo puro. L 'analisi compositiva dello sciroppo rivelava inoltre Ia presenza del g lucoside oleuropeina in quantita considerevole. Vn calcolo approssimativo permette di valutare una produzione di circa 250 mila tonnellate di sciroppo zuccherino da una razionale estrazione della potatu­ra degli oliveti esistenti.

La pianta dell'olivo e coltivata da millenni nelle aree agricole che si affacciano sul Mediterraneo.

sh residue in 15% overall y ields on a bark weight ba­sis. Most of the syrup was readily soluble in water. To determine the composition of the crude extract the common chromatographic techniques, mass spectro­m etry and NMR sp ectroscopy were used. The syrup resulted composed of fructose , glucose, sucrose, oli­gosaccharides and mannitol, the latter in remarkable high percentage. Thus, the alcohol and water soluble substances pre­sent in high concen tration in the olive bark is a mix­ture of the common saccharides and contains a high p roportion of mannitol. On standing, needles of pure mannito l separated from the dense syrup. Also the g lycoside ole urop e in is present in the syrup in varying amounts. A ccording to a cautious estimate, a rational utilisation of a worthless subproduct of olive g rowing could lead to the production of some 250 thousand tons of a dietetic syrup.

Le olive e 1' olio, data la loro importanza salutistica e alimen­tare, fin dal secolo scorso sono stati oggetto di studio e ricerche fitochimiche e biochimiche diret­te alla determinazione della com­posizione chimica generale dei lipidi e dei composti zuccherini presenti nel frutto. Particolare at­tenzione e stata data alla indivi­duazione di sostanze presenti in quantita minore, rna con peculia­ri proprieta biologiche medicina­li. E infatti risaputo come l'isola­mento di composti biologica­mente attivi dalle piante e una at­tivita che si riconduce alle origi­ni della cultura.

Olive varieta: Cipressino; barriera frangivento. A z. Fonte Vmano -Citta S. Angelo. Prelievo: Maggio 1998.

Un attento esame della lette­ratura specializzata mostra come lavori di ricerca e sperimentazio­ne sull' olivo siano stati effettuati in notevole numero non solo per le olive e l'olio, rna anche perle foglie. La corteccia, invece, ha richiamato meno interesse e at­tenzione, forse per la innegabile maggior importanza economica delle componenti commestibili dell'olivol. La corteccia dell'oli­vo risulta percio meno studiata

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con un modesto numero di lavori presenti in letteratura. I primi studi sulla corteccia di olivo so­no opera del chimico francese

Figura 1 - Olivile e Ciclolivile ( da rif. 6)

-r=>r H ·,l~

HO (---ff 111~

OCH3

Olivile

OH OH

OCH3

OH

Cicloolivile

AGRICOLTURA RICERCA- numero 177- settembre/ottobre 1998

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Corteccia di olivo

Figura 2- Le cumarine trovate in alcune specie di Olea (da rif.l6) contrada Alzano, Citta Sant' Ange­lo. La corteccia studiata proviene da piii cultivar con prevalenza di Caroleo, Cipressino, L eccin o, Dritta, Coratina e Grossa di Cassa­no. Si e deciso in questo modo di esarninare prima il contenuto della corteccia di olivo di varieta diver­se, per poi, defmito il quadro com­positivo, studiare piii in dettaglio queUe "cultivar" nelle quali fosse­ro risultate presenti sostanze di particolare interesse nutrizionale e salutistico.

5 4

6~~ 7~o

HOyY1

HO~O Esculetina

lsoscopoletina

8 1

Cumarina

Pelletier che analizzo i compo­nenti dell'essudato secreta di ra­mi e fusto in seguito a ferite su­bite dalla pianta. Tali ricerche ri­salgono al 1816, ed alia sostanza principale presente nella resina secreta dalla pianta fu dato il no­me di olivile.

Pili tardi, nel periodo intercor­rente tra la fine del secolo XIX e gli anni trenta di questo secolo, il Prof. G. Koerner e suoi collabora­tori, dell'Istituto di Chimica Orga­nica della Regia Scuola Superiore di Agricoltura riuscirono a stabilire la struttura dell'olivile e di un suo isomero, il ciclolivile (fig. 1).2 3

Pili recentemente e stata dimo­strata la serie di reazioni coinvol­te nella isomerizzazione olivile­cicloli vile. 4

Lavori recenti di spettrometria di massa e di risonanza magnetica nucleare hanno chiarito definiti­vamente la struttura dell 'olivile e di altre sostanze presenti nell' es­sudato che si so n o rivelate anch' esse appartenere alla classe dei lignani. 5 6 7 8

Scopoletina

Scoparone

Altri interessanti dati relativi all'isolamento di lignani dall a corteccia di alcune piante del ge­nere Olea sono presentati nei la­vori di un gruppo di ricerca giap­ponese.910 1112131415

Nel caso di specie d i Olea Africana e Olea Capensis 16 e stato descritto anche l'isolamento di cumarine dalla corteccia degli alberi (fig. 2).

Estrazione deUa rorteccia ron alcole etilico buongiiSto

II materiale utilizzato per 1' e­strazione e costituito da corteccia

La corteccia dopo essere stata srninuzzata con forbici e coltelli e stata poi immersa in azoto liquido per ottenere una completa rottura cellulare. II materiale e stato ulte­riormente fran tumato per mezzo di un molino a lame onde favorire

lasciata seccare a temperatura am­biente (tab. 1) di rami di olivo di 1-4 anni della po­tatura dell ' anno 1994, provenien­te dagli oli veti dell'Istituto Spe­rimentale per la Elaiotecnica in

Tabella 1 - Variazioni di peso e di umidita durante Ia conservazione della corteccia di olivo

Peso Mese/Anno Umidita persa Variazioni di peso g % g

2100 5/1994 materiale fresco

1895 7/1994 9,8 205

1830 6/1996 3 65

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Corteccia di olivo

Figura 3 • Spettro lH NMR del mannitolo precipitato daDa soluzione metanolica dell'estratto grezzo di corteccia di olivo

1111 II

4.0 3.9 3.8 3.7

1' estrazione da parte dell' alcol eti­lico 95%. Si e operata su quanti­tativi di corteccia di 200 g moliti per circa due rninuti.

Per un'estrazione tipo e stato usato un quantitativa di corteccia pari a 1 kg, del volume di circa 1.8 litri, che ha richiesto 2 litri di alcol etilico 95%. Onde ottenere una estrazione esaustiva sono state ef­fettuate cinque estrazioni in sue-

Ill

3.6 3.5 3.4 3.3

cessione. L ' estratto alcolico e stato portato a secco in rotavapor a 45°C a pressione ridotta ottenendo cosi uno sciroppo vischioso di co­lor marrone, del peso di 280 g (re­sa in materiale grezzo 28% ).

L ' acqua residua presente nel materiale grezzo veniva elirninata in rotavapor attraverso Ia forma­zione dell' azeotropo temario alcol etilico/acqua/benzene. Alla fine si

e ottenuta una polvere marrone chiaro, del peso di 140 g (resa fi­nale 14%). Tale polvere, sciolta in poco metanolo con leggero riscal­damento, separa poi per precipita­zione un solido cristallino bianco. La soluzione metanolica filtrata dal solido, come tale o portata a secco e poi sciolta in acqua, e stata estratta con solventi imrniscibili con il metanolo e l'acqua onde ef­fettuare una prima separazione di classi di sostanze basata sulla loro diversa solubilita in solventi proti­ci ed aprotici.

La determinazione della strut­lura dei vari componenti d-el­l ' estratto della corteccia e stat a successivamente effettuata con sofisticate metodologie analiti­che cromatografiche, spettrosco­piche e spettrometriche, gas cro­matografia, gas-massa, spettro­scopia UV -visibile e risonanza magnetica nucleare, come de­scritto sommariamente nella se­zione seguente.

Zuccheri, polialcoli, glucosidi

La polvere cristallina bianca precipitata dalla soluzione meta­nolica e risultata essere mannitolo puro. Il prodotto e stato recupera­to per filtrazione, sotto vuoto, su filtro a setto poroso. L'identifica­zione di tale sostanza ha compor­tato notevoli difficolta. Infatti, supponendo che fosse uno zuc­chero, risultava difficile capire di quale zucchero si trattasse data la presenza nello spettro 1 H NMR (fig. 3) di pochi multipletti molto ravvicinati, compresi tra 3.45 e 3.75 ppm e l'assenza di segnali di protoni anomerici, e lo spettro 13c NMR non era immediata­mente riconducibile ad una preci­sa struttura.

La semplicita dello spettro 1 H NMR e 1' assenza di pro toni ano-

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Figura 4 - Frammentazione del mannitolo acetilato ( da rif. 17)

CH20Ac !_ _____ _ _ 73

AcOCH I

AcOCH I ________ 217

HCOAc L _______ 289

HCOAc L _______ 361

CH20Ac

D-1 ,2,3,4,5,6,-Esaacetilmannitolo

Corteccia di olivo

Olive varieta: Cipressino; barrierafrangivento. Az. Fonte Umana - Citta S. Angelo. P relievo: Maggio 1998.

Figura 5 - Gascromatogramma delle sostanze zuccherine della corteccia di olivo quali sililderivati

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AGRJCOLTURA R ICERCA - numero 177- settembre/ottob re 1998

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51

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merici, hanno suggerito una strut­tura quale quella del mannitolo.

La sostanza e stata infme identi­ficata come tale e come acetilderi­vato per confronto con standard sia allo NMR, che alia gascromatogra­fia. Alla GC-MS si e ottenuto peril derivato acetilato un "pattern" di frammentazione, caratterizzato dal­lo ione pili abbondante a m/z=43 , da to dall ' ace tile e dagli ioni a m/z=73-217-289-36l derivanti dal­la frammentazione molecolare indi­cata in figura 4.17

Da rilevare come nell'esperi­mento descritto, da 140 g di estrat­to grezzo in polvere siano precipi­tabili 1.85 g di mannitolo puro, che corrisponde allo 0.185% del peso della corteccia e allo 1.3% dell ' estratto grezzo.

Per determinare qualitativa­mente e quantitativamente gli altri zuccheri, si e proceduto alla sila­nizzazione (fig. 5) e del materiale grezzo in polvere, e del residuo della soluzione acquosa dopo estrazione con etere di petrolia e cloruro di metilene portato a sec­co in rotavapor a 55°C.

Per una valutazione quantitati­va e qualitativa come standard in­temo e stato usato il tibosio.

Sono stati cosi identificati il glucosio (nelle due forme piranosi­diche alfa e beta), il fruttosio, il saccarosio, l'idrossitirosolo e l'oleuropeina, 18 19 20 21 22 23 24

25 26 27 quest'ultima presente in notevole quantita. I dati compositi­vi dell ' estratto alcolico riportati in tabella 2 evidenziano chiararnente 1' alto contenuto dell' oleuropeina una sostanza costituita dal fenolo 3,4-diidrossifeniletanolo (idrossiti­rosolo), da una unita monoterpeni­ca iridoide (acido elenolico) e dal glucosio (fig. 6).

Puo essere significativo con­frontare la composizione dell' e ­stratto di corteccia con la compo­nente zuccherina sia delle olive,

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Corteccia di olivo

che delle foglie di olivo ed anche con altri estratti di piante quali il "maple", 28 29

lo sciroppo di acero usato come dolcificante in al­cune aree dell ' A­merica del Nord.

Tabella 2 • Composizione dell'estratto alcolico della corteccia di olivo

n "maple" era gia noto ed usato dai Pellerossa che lo ottenevano per incisione del­la corteccia di acero (Acer Sac­charum Marsh). La composizione zuccherina delle olive riportata e quella media delle acque di vegeta­zione, restanti do­po l'estrazione dell' olio dalle oli­ve delle varieta Dritta e Cipressi­no.30

Sostanze (come sililderivati) %sui totale %carboidrati

Per le foglie di olivo si osser­va l' elevato con­tenuto di manni-

Fruttosio

Glucosio

Mannitolo

Saccarosio

Oleuropeina

Idrossitirosolo

Altri

Figura 6 - Oleuropeina

5" 4" 1" 0

HO

HO 8"

3,4-diidrossifeniletanolo 10

1.28 3.82

5.50 16.38

6.78 20.20

20.01 59.60

44.02

0.89

21.52

Oleuropeina

Acido elenolico

0 HO OH

1 2'

0 --------------- OH ~-Giucosio

1'

5' OH 6'

AGRICOLTURA RICERCA - numero 177- settembre/ottobre 1998

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tolo 31 che arriva quasi all'80 %, mentre saccarosio e glucosio sono presenti in quantita minori.

E da notare come nel lavoro pionieristico di Panizzi e collabo­ratori sulla struttura della oleuro­peina nelle foglie di olivo, non siano indicati dati quantitativi per questa sostanza. 22

I dati riportati in tabella 3 mo­strano come gli zuccheri siano presenti in proporzioni nettamen­te diverse nelle diverse parti aeree della pianta di olivo, foglie, olive e corteccia. Da notare inoltre co­me nell'acero, che non appartiene alle Oleaceae, non sia presente mannitolo.

Corteccia di olivo

estratti di etere etilico e di cloruro di metilene, ottenuti con un soxh­let, provenienti dal residua grezzo della corteccia.

Insieme agli zuccheri, ai po­Iialcoli ed alla oleuropeina, sono stati isolati ed identificati com­ponenti minori quali acidi grassi (saturi e insaturi da 14 a 28 ato­mi di carbonio) e fenoli. Tra le diverse sostanze fenoliche osser­vate sono state identificate defi­nitivamente la scopoletina e l'i­drossitirosolo.

Quest'ultimo composto, come gia fatto osservare precedente­mente, e un componente nel pro­cesso di biosintesi della oleuro­peina.

La mancata presenza nel­l' estratto alcolico della corteccia di composti come l'olivile ri­scontrato negli essudati della corteccia di olivo, suggerisce che tale lignano possa essere tra le sostanze di risposta della pianta a stress biotici o abiotici e rappre­sentare percio una tipica fitoales­sina dell'olivo.

L'ottenimento di una quantita cos] elevata di estratto etanolico dalla corteccia, ben oltre 140 g da un chilogrammo di corteccia sec­ca, suggerisce di proseguire le ri­cerche ed esplorare possibili ap­plicazioni industriali delle sostan­ze di natura zuccherina descritte.

Le potenzialita di uno sfrutta-Data la sua composizione, l'estratto di corteccia di olivo sembrerebbe avere caratteristiche tali da poter essere considerato come un possibile prodotto ali­mentare. Tuttavia diversamente dal "maple" non risulta sia mai stato usato come dolcificante, for­se per la presenza della oleuropei­na che da molti e considerata so­stanza con le caratteristiche orga­nolettiche dell' amaro.

Tabella 3- Zuccheri e polioli (%) in olive, foglie di olivo e ''maple"

Inaspettatamente la oleuropei­na e stata ritrovata anche negli

Composti

Fruttosio

Galattosio

Glucosio

Saccarosio

Mannitolo

Non identificato

AGRICOLTURA RJCERCA- num.ero 177- settembrelottobre 1998

Olive

8

67

5

15

4

Foglie di olivo

8

14

78

''Maple"

94

4

menta della corteccia di olivo possono forse essere meglio valu­tate considerando che nei paesi olivicoli sono allevati 800 milioni di olivi su un'area di circa 24 mi­lioni di ettari, che di regola ven­gono potati ogni due anni, la po­tatura fornisce in media dai 20 ai 40 kg di rami e ramoscelli da cia­scun albero di olivo che a seconda della cultivar e dell' habitat rag­giunge altezze comprese tra i 3 e i 20 metri.

Mentre nel passato il legno proveniente dalla potatura era usato per il fuoco ed il riscalda­mento domestico, attualmente tale materiale ligneo o viene bruciato all' aperto o lasciato decomporre nel terreno.

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Note

1 G. Angelini, tesi di laurea sperimentale in Chirnica e Tecno­logia Farmaceutiche, Universita "G. D ' Annunzio", Chieti, anno accadernico 1996/97.

2 L. Vanzetti Atti della Reale Accademia dei Lincei 12, 122-125, (1903) .

3 L. Vanzetti Reale A ccade­mia D'Italia, 8 estratto 9, 412-443, (1937).

4 G . Traverso Gazzetta Chimi­ca Italiana, 88, 851-878, (1958).

5 A. Pelter, J .Chem.Soc.(C), 1376-1380, (1967) ; Ibid .. 1968-1972, (1967).

6 a) D. C. Ayres. S . E. Mha­sa1kar, Tetrahedon Letters, 7, 335-339 (1964);b) J.Chem.Soc., 3586-3589, (1965).

7 M. Smith, Tetrahedon Let­ters, 15, 991-992, (1963).

8 A . J. Birch, M . Smith, J.Chem.Soc., 2705-2712, (1964).

9 S. Nishibe , S . Hisada, H. Tsukamoto, Chern Pharm. Bull. 32, 2730-2735, (1984).

10M. Chiba, K. Okabe , S. Hi­sada, K. Shima, T. Takemoto, S. Nishibe, Chern. Pharm. Bull., 27, 2868-2873, (1979).

11 T. Nikaido, T. Ohmoto, H Kinoshita, U.Sankawa, S. Nishi­be, S. Hisada, Chern. Pharm . Bull. , 29, 3586-3592, (1981 ).

12 T. Tanahashi, N. Nagakura, K. Inoue, H. Inouye, T. Shingu, Chem.Pharm.Bull. , 35, 5032-5035, (1987).

13a ) S. Nishibe , S .Hisada, H.Tsukamoto, Chern .Pharm. Bull., 32, 4482-4489 , (1984);b) Ibid. 33, 396-399, (1985);c) Ibid. 33, 1232-1241 , (1985) ;d) Ibid. 33,4069-4073, (1985).

14 S.Nishibe, H. Tsukamoto, I. Agata, S. Hisada, K. Shima, T. Takemoto, Shoyakugaku Zasshi, 35,251-254, (1981).

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Corteccia di olivo

15 S. Nishibe in Studies in Natural Products Chemistry, At­ta-ur-Rahman ed. , vol. 5, part B, Elsevier, Amsterdam, Oxford, New York, Tokyo, (1989).

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AGRJC OLTURA RJCERCA- nume ro 177- settembre/ottobre 1998