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1920 - 1929 Dopo la prima guerra mondiale, gli anni 20 si aprano come una nuova epoca di benessere e ottimismo, per questo saranno chiamati gli anni ruggenti. Per la prima volta la moda non è più riservata a un élite, ma si apre alle masse: i grandi magazzini portano le novità alla portata di tutti. Nuovi tessuti artificiali e sintetici, come il rayon, cominciano a diffondersi abbassando i prezzi degli abiti. Il razionalismo e la passione per le geometrie influenzano la moda. Gli abiti sono semplici pensati per lasciare maggiore libertà nei movimenti: le linee sono dritte, i tessuti morbidi, la vita bassa, le gonne sempre più corte, compaiono i pantaloni. I capelli sono corti e i capelli sono piccole cloche calzate fino alle sopracciglia. Gli abiti da sera sono senza maniche, co n spalline sottili e i tessuti leggeri e velati come chiffon, tulle, organza e seta, impreziositi da perline e frange. Compaiono anche le prima calze trasparenti. L’ideale di bellezza cambia radicalmente: il seno e la vita devono essere inesistenti e i fianchi stretti, nel fisico come nell’abbigliamento le curve vengono sostituite dalle linee dritte. 1. Abiti estivi. 2 . Abiti con linee dritte e tessuti morbidi. 3. Abiti con tipica vita bassa sottolineata da cintura. 4. I Cappelli sono piccole cloche, calzati fino alle sopracciglia. 5. Rita Hayworth in abito da sera. 5. 4. 3. 2. 1. 6. Chiffon di seta ricamato. 7. Tulle. 8. Crêpe di seta. 9. Tessuto di cotone stampato.

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1920 - 1929Dopo la prima guerra mondiale, gli anni ’20 s iaprano come una nuova epoca di benessere eottimismo, per questo saranno chiamati gli anniruggenti. Per la prima volta la moda non è piùriservata a un élite, ma si apre alle masse: igrandi magazzini portano le novità alla portatadi tutti. Nuovi tessuti artificiali e sintetici,come il rayon, cominciano a diffonders iabbassando i prezzi degli abiti. Il razionalismoe la passione per le geometrie influenzano lamoda. Gli abiti sono semplici pensati perlasciare maggiore libertà nei movimenti: lelinee sono dritte, i tessuti morbidi, la vita bassa,le gonne sempre più corte, compaiono ipantaloni. I capelli sono corti e i capelli sonopiccole cloche calzate fino alle sopracciglia.Gli abiti da sera sono senza maniche, conspalline sottili e i tessuti leggeri e velati comechiffon, tulle, organza e seta, impreziositi daperline e frange. Compaiono anche le primacalze trasparenti. L’ideale di bellezza cambiaradicalmente: il seno e la vita devono essereinesistenti e i fianchi stretti, nel fisico comenell’abbigliamento le curve vengono sostituitedalle linee dritte.

1. Abiti estivi.

2 . Abiti con linee dritte e tessuti morbidi.

3. Abiti con tipica vita bassa sottolineata da cintura.

4. I Cappelli sono piccole cloche, calzati fino alle sopracciglia.

5. Rita Hayworth in abito da sera.

5.

4.

3.

2.1.

6. Chiffon di seta ricamato.

7. Tulle.

8. Crêpe di seta.

9. Tessuto di cotone stampato.

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1930 - 1939Tra il 1929 e il 1932 una crisi mondialeviolentissima spazza l’economia causando unadecisa inversione di rotta in materia di moda eabbigliamento. Dopo il1930 l’ideale femminilediventa più aggraziato. La donna ideale élongilinea, femminile e porta i tacchi alti. Lamoda diventa emanazione del suo tempo e, sottol’influsso della crisi economica, veste la donna inmodo più sobrio tornando a privilegiare forme piùfemminili e meno androgine. Le gonne lunghe finsotto il ginocchio, fascianti strette in vita si apronolarghe sulle gambe in pieghe e panelli, sonoaccompagnate da camicie e maglioncini. Il tailleurpantalone diventa un capo elegante, con giacchestrette in vita e spalle quadrate a causa diimbottiture interne. I vestiti da sera si allunganofino ai piedi, con scollature vertiginose sullaschiena. Grande protagonista torna ad essere ilpunto vita valorizzato con cinture, spessoutilizzate anche su capotti lunghi fino al polpaccioe con immensi colli di volpe, accompagnati dacappelli con la visiera ampia. La vera rivoluzionesono i tessuti, la crisi costringe a risparmiare sui ifilati l’industria dell’abbigliamento introduce lefibre sintetiche: il nylon, diventa il materiale piùutilizzato per calze e collant. In Italia, durante, ilfascismo, il regime autarchico non consente diimportare il necessario per confezionare gli abiti,per questo vengono utilizzati più volte i tessutiche già si hanno per questo sono tipici gliindumenti bicolore.

1. Soprabito con gonna lunga fin sotto al ginocchio con collo di volpe.

2. Giacca stretta in vita con camicia e gonna lunga.

3. Giacca lunga, stretta in vita, con piume per spalline.

4. Abito lungo estivo con cappellino.

5. Donne con abiti tipici degli anni ‘30

1. 2.

3. 4.

5.

6. Crêpe di rayon.

7. Panno di lana.

8. Flanella cardata.

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LA MODA OLTRE IL SECOLODAL 1900 AL 2015

La mostra si propone come lo sviluppo e al tempo stesso la conclusione de l

percorso formativo avvenuto durante il Laboratorio di produzione tessile,

condotto dalla Professoressa Patrizia Bogani per gli studenti del corso d i

laurea in Scienze dello Spettacolo.

Il lavoro nasce dall’interesse degli allievi per una più approfondita

conoscenza della moda rapportata al mondo dello spettacolo. Le finalità

erano quelle di acquisire maggior consapevolezza nell’ambito della storia

del costume, così da perfezionare un percorso di studi molto spesso attinente

alla costumistica cinematografica e teatrale. In quest’ottica, tale lavoro è

stato fonte di arricchimento sia a livello pratico, sia critico.

La mostra intende analizzare il costume del XX secolo suddividendolo in

decadi. Tale parcellizzazione ha concesso ad ogni lasso temporale preso in

considerazione di avere un’impronta storico-sociologica, così come

un’analisi morfologica delle tendenze prettamente legate all’ambito della

moda e una focalizzazione sulle tipologie di tessuto.

Mostra realizzata da: Azzurra Andriulo, Marta Bianchera, Micol Calagreti, Sara Carucci, Emilia

de Vivo, Xinyu Li, Elisa Olmi, Sonia Pugliese, Sofia Ramini, Veronica Ranocchi, Alessia

Ronge, John Russo, Roberta Valenti, Yuanyi Zhang, XingYue Zhou, Wensi Zou.

Curatrice: Prof.ssa Patrizia Bogani.

Si ringrazia l’Università degli Studi di Firenze e il Polo Universitario di Prato per il contributo

economico per la realizzazione dell’evento.