19-06-19 RASSEGNA STAMPA · 19-06-18 agricoltura non solo aggregato economico ma scrigno di valori...

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19-06-19 RASSEGNA STAMPA 19-06-18 INSETTICIDA NEL MIRINO DELLA COMMISSIONE UE, RISCHIO TOSSICO Ansa 19-06-18 AGRICOLTURA NON SOLO AGGREGATO ECONOMICO MA SCRIGNO DI VALORI E OPPORTUNITA’. TISO (CONFEURO): SERVE UNA PAC PIU’ CORAGGIOSA Agricultura 19-06-18 USA: IN RIPRESA SEMINA DI MAIS, SOIA E ALTRI CEREALI Mangimi&Alimenti 19-06-19 RISO, LA PAROLA AI TESTIMONI ‘STANDARD BIOLOGICI RISPETTATI’ La Stampa 19-06-19 NUOVO VERTICE FAO. L’ITALIA ‘STRETTA’ TRA STATI UNITI E CINA Corriere della Sera 19-06-19 POLITECNICO: NASCE LA LAUREA DI INGEGNERIA ALIMENTARE Il Giornale

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19-06-19RASSEGNASTAMPA19-06-18INSETTICIDANELMIRINODELLACOMMISSIONEUE,RISCHIOTOSSICOAnsa19-06-18AGRICOLTURANONSOLOAGGREGATOECONOMICOMASCRIGNODIVALORIEOPPORTUNITA’.TISO(CONFEURO):SERVEUNAPACPIU’CORAGGIOSAAgricultura19-06-18USA:INRIPRESASEMINADIMAIS,SOIAEALTRICEREALIMangimi&Alimenti19-06-19RISO,LAPAROLAAITESTIMONI‘STANDARDBIOLOGICIRISPETTATI’LaStampa19-06-19NUOVOVERTICEFAO.L’ITALIA‘STRETTA’TRASTATIUNITIECINACorrieredellaSera19-06-19POLITECNICO:NASCELALAUREADIINGEGNERIAALIMENTAREIlGiornale

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19-06-18

Insetticida nel mirino della Commissione Ue, rischio tossico Verso bocciatura del clorpirifos, tra i più usati in agricoltura

LaCommissioneeuropeapotrebbeproporreaipaesimembridivietareilclorpirifos,molecolainsetticidausataprincipalmenteinagricolturaeimmessasulmercatoperlaprimavoltanegliUsaneglianniSessanta.Aquantoapprendel'ANSAdafontivicinealdossier,nelleanalisitossicologicheincorsopervalutareilrischiodellasostanzasarebberoemerseconfermecircaisuoieffettinocivisull'uomo.Giànegliannipassati,infatti,l'esposizionealclorpirifosdidonneingravidanzaerastataassociataallosviluppodidisturbineurologicineibambini.LaCommissionequindiproporràprobabilmentedinonrinnovarel'autorizzazionedelprincipioattivo,lacuiattualelicenzascadeil31gennaio2020.Ilclorpirifosèautorizzatoin20paesiUe,tracuil'Italia,ancheseapartiredal2013moltiprodotticontenentil'insetticidasonostatiritiratidalmercato.

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19-06-18

Agricoltura non solo aggregato economico ma scrigno di valori e opportunità. Tiso (Confeuro): serve una Pac più coraggiosa Andrea Michele Tiso, presidente di Confeuro, ospite ad agricultura.it per fare il punto sull’agricoltura italiana poche settimane dopo il voto europeo. Ecco cosa pensa della prossima Pac e quali sono le priorità per il settore primario italiano il numero uno nazionale di Confeuro la Confederazione degli agricoltori europei.

Presidente Tiso, dopo le elezioni europee di fine maggio quale Europa vorrebbe e quale attenzione per l’agricoltura?

Io vorrei un’Europa con l’agricoltura al centro, e questo perché la crescita del primario significa tutela dell’ambiente e del paesaggio; cibo sano; biodiversità, ma soprattutto una progettualità mirata a dar vita a dei modelli di crescita sostenibili e in grado di garantire un futuro alle prossime generazioni. Noi della Confeuro lo abbiamo detto più volte: non vediamo nel comparto agroalimentare un semplice aggregato economico, ma un mondo al cui interno esistono valori, passioni e opportunità in grado di risollevare un sistema che vive oggi una profonda crisi, non solo economica, ma anche sociale e culturale.

All’indomani del voto ha parlato di una Pac “diversa e più coraggiosa”. A cosa si riferisce, che Pac vorrebbe?

La Pac è una riforma estremamente importante, e non solo perché riguarda quasi il 40% del bilancio comunitario, ma anche perché rappresenta una riforma che unisce tutti i cittadini europei sui meccanismi di produzione, distribuzione e commercializzazione dei beni di prima necessità. La nuova Pac dovrà avere l’ambizione di essere un lavoro condiviso in cui l’Italia faccia sentire il suo peso, non solo per la sua capacità di premere sulle istituzioni europee, ma soprattutto per la qualità della sua agricoltura.

C’è un altro aspetto della Pac che richiede grande coraggio; ed è la necessità di una svolta verde che viri con determinazione verso la sostenibilità. Bisogna mettere fine agli allevamenti intensivi e comprendere che la vera battaglia sta nel far convergere gli interessi del settore agricolo con quelli per la tutela dell’ambiente. La nuova Politica Agricola Comune va ripensata in questo senso e non più, come invece è ancora oggi, sulla base degli appetiti delle multinazionali dell’agroindustria.

Confeuro sta puntando da tempo – ed anche negli ultimi lavori congressuali – sull’agroecologia: a che punto siamo in questo percorso? Cosa può e cosa deve fare l’Europa?

L’agroecologia viaggia di pari passo con la sostenibilità; ed è quindi un passaggio essenziale da rilanciare in termini nazionali ed europei. In questo quadro l’Europa può fare molto e piò farlo proprio attraverso una Politica Agricola Comune che premi chi attua produzioni compatibili con la tutela del paesaggio e dell’ambiente. Il greening, anche tenuto conto delle tante difficoltà burocratiche, non può essere la risposta giusta a queste esigenze; bisogna piuttosto guardare con forza agli obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dialogare con il mondo dell’associazionismo che si sta battendo con forza per un primario diverso.

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Siamo convinti che nei prossimi anni per essere competitivi sul mercato sarà necessario oltre che trasmettere ai consumatori la storia e la cultura che c’è alla base di un prodotto, anche comunicare con chiarezza se un prodotto è ecosostenibile o meno. Da subito si rende necessario tracciare dei processi riconosciuti a livello europeo e poi mondiale che possano qualificare un prodotto rendendolo ecosostenibile a differenza di altri. Il nostro Paese, già pionere in tal senso, può diventare il punto di riferimento per tracciare con chiarezza i sistemi di certificazione relativi all’ecosostenibilità dei processi agronomici e delle produzioni agricole.

E’ arrivato il momento di dare concretezza assoluta al termine agroecologia garantendo alle produzioni nostrane un vantaggio sui competitor internazionali ed un nuovo ed ancora più intenso appeal verso i consumatori del pianeta.

Agricoltura italiana. Qual è a suo avviso lo stato di salute del comparto? Quali sono i settori in maggiore difficoltà ed i punti di forza su cui puntare?

La sensazione è che manchi una visione di insieme, un piano, una strategia. Si continua a ragionare per misure tampone che a volte funzionano e a volte no. Il latte in Sardegna e la Xylella in Puglia vengono raccontate come vicende scollegate, ma invece non lo sono e vanno tutte contestualizzate all’interno del vasto mondo agricolo. C’è poi un altro aspetto che non capisco delle misure che il ministero per le Politiche Agricole sta assumendo in questi mesi: perché considerare il comparto agroalimentare così connesso al turismo quando uno è parte del settore primario e l’altro del terziario? E soprattutto perché si possono collegare agricoltura e turismo e non agricoltura e ambiente?

L’agricoltura italiana ha un grande vantaggio sui suoi competitor, ma non deve adagiarsi perché nel contesto globale nel quale siamo non è facile riuscire a conservare le eccellenze. Per riuscirci bisogna lavorare costantemente; ed è per questo che auspico la convocazione dei principali attori del primario da parte del ministero per sanare le tante falle sistemica e di filiera che pur ci sono.

Nei giorni scorsi avete ‘celebrato’ una giornata dei diritti, aprendo ai cittadini le porte delle diverse sedi italiane del Caf e del Patronato Labor della Confeuro. Quanto è importante informare e stare vicino alla società civile ed al mondo delle imprese?

Il successo che abbiamo avuto in questi anni si basa tutto sulla capacità di essere utili ai cittadini. Noi non siamo mai stati, né vogliamo essere, una di quelle organizzazioni della rappresentanza che vivono vicine al mondo della politica ma distanti dalle persone. Soprattutto in questo momento storico, dove regna la confusione e l’incertezza, dobbiamo essere al fianco di chi ha maggiormente bisogno. E’ partendo da queste considerazioni che abbiamo lanciato queste iniziative mirate a spiegare a chiunque lo desiderasse la complessità di alcune norme. Come abbiamo detto più volte: la burocrazia è uno dei maggiori mali del nostro Paese e la colpa non è di chi non riesce a interpretare dei provvedimenti così complessi, ma di chi li elabora e li redige proprio perché non siano alla portata di tutti. Noi di Confeuro abbiamo molto chiaro il mandato che ci è stato dato dalle centinaia di migliaia di assistiti che ci hanno scelto, e intendiamo rispettarlo.

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19-06-18

Usa: in ripresa semina di mais, soia e altri cereali Dopo diverse settimane di maltempo, che hanno ritardato la semina di diverse colture, la fine delle piogge ha consentito agli agricoltori statunitensi di proseguire la coltivazione di mais, soia e altri cereali utilizzati nella produzione dei mangimi. Lo evidenzia il rapporto “Crop Progress” pubblicato il 10 giugno dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (Usda).

Mais – La semina del mais ha subito una significativa accelerazione, anche se risulta ancora in ritardo rispetto all’anno scorso: finora è stato piantato circa l'83% del raccolto, mentre nello stesso periodo del 2018 la percentuale raggiungeva il 99%. Per il momento la coltivazione è stata terminata soltanto in due stati (North Carolina e Texas). È poi germogliato il 62% delle piantine, un valore inferiore a quello dello scorso anno, quando la percentuale era pari al 93%.

Soia - Anche la semina della soia ha compiuto significativi passi avanti: nel giro di una settimana è passata dal 39% al 60%. Tuttavia, la percentuale della soia già coltivata è inferiore rispetto all’anno scorso in quasi tutti gli stati (tranne nella Carolina del Nord). È germogliato circa il 34% delle piantine di soia, una quantità significativamente inferiore all'81% registrato nello stesso periodo del 2018.

Grano – Lo sviluppo del grano invernale procede a un ritmo più lento rispetto all’anno scorso: è cresciuto circa l'83% delle piante, una percentuale inferiore rispetto al 90% registrato nel 2018 e al 91% della media stagionale. La qualità del raccolto continua a essere migliore rispetto all'anno precedente: nel 2019 il 64% del grano invernale è stato valutato come “buono o eccellente”, mentre nello stesso periodo del 2018 soltanto il 38% del cereale aveva ottenuto questa valutazione. Per quanto riguarda il grano primaverile, la semina è stata quasi completata: l’Usda precisa che circa il 97% del cereale è stato piantato.

Sorgo – La coltivazione del sorgo continua a essere in ritardo rispetto all’anno scorso: nel 2019 è stato piantato il 49% del cereale, mentre nel 2018 la percentuale raggiungeva il 77%.

Avena - La semina dell’avena è quasi terminata: è stato piantato circa il 96% del raccolto. Inoltre, è germogliato l'87% delle piantine.

Orzo – Il ritmo della coltivazione dell’orzo ha quasi raggiunto il valore registrato l’anno scorso: è stato seminato circa il 97% del raccolto, mentre nel 2018 la percentuale raggiungeva il 99%. È germogliato l'86% delle piantine, mentre lo scorso anno la percentuale era pari al 91%.

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Data 19/06/2019

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MERCOLEDÌ 19 GIUGNO 2019 LA STAMPA 41VERCELLI E PROVINCIA

VC

Voleva 40mila euro per curarsi e s’è affidato a un intermediario fasulloche gliene ha sottratti quasi diecimila: la polizia denuncia cinque persone

Chiede un prestito on linema cade nella rete dei truffatori

A veva bisogno di sol-di per le cure medi-che ma è finito inuna rete di truffatori

che gli hanno sottratto quasi10mila euro. La polizia di Ver-

celli ha denunciato 5 personeper truffa. Tutto è cominciatoquando un uomo si è presen-tato in questura raccontandoche, avendo la necessità di cu-rarsi, aveva cercato un presti-to online di 40mila euro.

È stato contattato telefoni-camente da un sedicente in-termediario finanziario fran-cese che gli ha proposto il pre-

IL CASO

ANDREA ZANELLOVERCELLI

stito dell’intera somma a un tasso d’interesse molto conve-niente. Per sbloccare il presti-to era necessario effettuareuna ricarica su Postepay di al-cune centinaia di euro, con lagaranzia che nel giro di 24 oredalla ricarica avrebbe ricevu-to il bonifico della cifra. Il fal-so intermediario ha inviatosulla mail dell’uomo la modu-

listica necessaria per attivareil prestito. Dopo averla compi-lata, la vittima l’ha mandata all’indirizzo mail da cui erastata spedita. L’uomo ha poi effettuato la ricarica.

Ma era solo l’inizio: allavittima sono arrivate altremail dal presunto interme-diario. Che chiedeva altri pa-gamenti, sempre su Postepay,per le spese burocratiche. Lavittima, anche alla luce deimolti contatti telefonici con ilfalso intermediario, si è fida-ta ancora una volta effet-tuando tutti i bonifici richie-sti. Solo dopo svariati paga-menti, arrivando a 9.500 eu-ro senza mai ricevere la cifrarichiesta, l’uomo ha capito diessere stato raggirato e si è ri-volto alla polizia. —

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Delle indagini si è occupata la questura di Vercelli

CRONACA

Riso, la parola ai testimoni“Standard biologici rispettati”Il processo vede alla sbarra i 5 titolari di altrettante imprese che producono bioPer l’accusa avrebbero usato diserbanti ammessi solo in agricoltura convenzionale

«Nel risone acquistato dalle aziende agricole imputate nelprocesso sul “finto” riso biolo-gico non c’erano difformitàsulla qualità: il prodotto era deltutto conforme agli standard imposti dalla coltivazione bio-logica». E’ ciò che è emerso ieridurante l’udienza che si è cele-brata in tribunale a Vercelli, eche vede alla sbarra 5 titolari dialtrettante imprese risicole100% biologiche o di agricol-tura mista (quindi biologica etradizionale), accusati di frodein commercio. Per l’accusa avrebbero usato diserbanti am-messi solo in agricoltura con-venzionale (quindi non in agri-coltura biologica) allo scopo diaumentare le rese per ettaro.

Di fronte al giudice Cristina Ba-rillari sono sfilati rappresen-tanti legali, rappresentanti commerciali o titolari di azien-de di trasformazione, che tra il2015 e 2016 avevano compra-to grandi quantitativi di risonedalle aziende produttrici dibiologico. Le aziende, alcune di rilievo nazionale, erano cita-te come parti lese ma nessunasi è costituta parte civile.

I testi del pubblico ministeroStefania Gastaldi hanno rac-contato di aver selezionato campioni del risone acquistatoe di aver eseguito le analisi pre-viste nelle procedure di con-trollo. «Dagli accertamenti fat-ti - ha detto uno dei rappresen-tanti ascoltati - il prodotto è ri-sultato allineato agli standardprevisti nella coltivazione bio-

ROBERTO MAGGIOVERCELLI

Il riso bio è al centro del processo che vede alla sbarra cinque titolari di altrettante imprese risicole 100% biologiche o di agricoltura mista

logica. Anche perché, se fosserisultato non conforme, loavremmo respinto». Lo stessoha confermato di non avere ri-cevuto visite dalla finanza né diaver avuto problemi con la dit-ta fornitrice. Ha parlato poi unaltro rappresentante di azien-da di trasformazione: «Avevocomprato un lotto di riso Apol-lo e come sempre ho fatto ana-lizzare un campione ad un isti-tuto nazionale per vedere se ilprodotto rientrasse negli stan-dard del biologico. È risultatotutto conforme». I testi hannoconfermato di non essere statisottoposti a sequestri di fattureo scontrini sugli acquisti deilotti. Alcuni avevano interrottol’approvvigionamento di riso-ne dalle 5 ditte; altri hannoproseguito gli acquisti una vol-ta che la merce era stata disse-questrata. Il pm ha interrogatoun colonnello della guardia difinanza che ha ricostruito l’iterdell’indagine. Le difese hannoosservato come «questo proce-dimento si basi sul nulla: sia perché le stesse persone offesehanno riconosciuto il riso ac-quistato come prodotto con-forme», sia perché «nell’inci-dente probatorio i periti nomi-nati dal gip avevano detto chenon ci fosse alcuna evidenza certa sull’utilizzo volontario difitofarmaci». —

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

A S I G L I A N O

Cane ucciso nel suo cortileda una polpettaavvelenata

Dopo il recente caso delgatto ucciso dai proiettili aCaresanablot, da Asiglia-no arriva la segnalazione di polpette avvelenatecontro i cani. Nella Bassa torna l’incubo dei «killer»degli animali domestici. Afarne le spese, questa vol-ta, Noah, un bellissimo la-brador di colore nero ucci-so da un atto sconsideratoda parte di ignoti. Una vi-cenda davvero sconcer-tante. A ricostruirla, il vicesindaco Lillo Bongiovanni:«Siamo tutti increduli perquello che ho successo. Il cane è stato avvelenato al-l’interno del proprio am-biente e non perché siascappato o abbia invasouna proprietà altrui. Mori-re in questo modo non sa-rebbe stato comunqueconcepibile, essere avvele-nati nei propri spazi, è an-cor più inaccettabile esconcertante».

I proprietari di Noahhanno scritto una dram-matica testimonianza sui social e una lettera strap-pa-lacrime in cui è proprioNoah a rivolgersi diretta-mente al suo assassino, su-scitando l’indignazionedegli asiglianesi. Prosegueancora Bongiovanni: «AdAsigliano, fino a ieri, non ci sono mai stati fatti de-precabili come questo. A memoria, è la prima voltache accade e la dinamica èpiuttosto singolare: qual-cuno potrebbe essersi in-trodotto di proposito in viaMazzini, che è una stradaprivata, ed aver gettato lepolpette avvelenate. Cer-tamente non si è trattata diuna casualità. Al momen-to, l’unica cose che il Co-mune può fare è racco-mandarsi con tutti i pro-prietari di cani ed animalidomestici di stare ben at-tenti quando si va a pas-seggio col proprio amico aquattro zampe e a fare inmodo di non lasciare aper-ti i cancelli dei propri corti-li». S. FO. —

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CARTELLO RIMOSSO IN CORSO BORMIDA

Principio d’incendio in un negozioVigili del fuoco al lavoro in corso Libertà

Un principio di incendio, nel-la serata di lunedì, in un’atti-vità commerciale di corso Li-bertà, ha impegnato unasquadra di vigili del fuoco diVercelli, intervenuta per met-tere in sicurezza l’attività nel-la quale era ancora presenteil titolare che non ha riporta-to alcuna conseguenza per l’accaduto. Sul posto è inter-venuto anche personale dellapolizia per la per la gestione della viabilità. E’ stato neces-sario invece l’intervento di due squadre dei vigili del fuo-

co per effettuare la messa in sicurezza di un cartellone disegnaletica stradale divelto, in corso Matteotti angolo cor-so Bormida, all’ingresso est di Vercelli. I vigili del fuoco, con il personale di Asm Ver-celli hanno rimosso con unaauto gru la struttura metalli-ca pesante di segnaletica ver-ticale e un palo di illumina-zione cittadina. Sul posto an-che i tecnici comunali e la po-lizia locale per la gestione della viabilità.

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Data 19/06/2019

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28 Mercoledì 19 Giugno 2019 Corriere della Sera

Se ne parla poco oper nulla. Eppurec ’è una conse -guenza del pro-gressivo invec-chiamento dellapopolazione italia-na su cui vale la

pena riflettere. Riguarda l’effet-to combinato che deriva dal de-cremento della natalità som-mato all’aumento della popola-zione anziana. Tra il 2010 e il2016 il numero medio di figliper donna in Italia è sceso da1,34 a 1,26. Nel 2045-50 la quotadi ultrasessantacinquenni su-pererà un terzo della popola-zione totale. Più vecchi e conmeno figli: significa che andia-mo incontro a un aumentoesponenziale delle famigliesenza eredi.Nei prossimi 15 anni un

quinto del patrimonio delle fa-miglie italiane — che nono-stante la crisi ha continuato acrescere fino a una cifra supe-riore ai 9.500 miliardi di euro,una delle più alte al mondo inrapporto alla popolazione —passerà di mano per morte deidetentori. Ma più di un terzo diquesta ricchezza non sarà tra-smessa ad eredi diretti, perchénon ce ne saranno.Secondo una stima effettua-

ta un paio di anni fa dalla Fon-dazione Cariplo, incrociando idati della Banca d’Italia sullaricchezza delle famiglie conquelli dell’Istat sulle aspettativedi vita, nel 2030 la quota di pa-trimoni in capo a famiglie«estinte» potrebbe superare gli800miliardi. Una cifra da capo-giro che rappresenta un’oppor-tunità straordinaria per un in-tervento mirato a ridurre gli at-tuali, e sempremeno sostenibi-li, livelli di disuguaglianza nelnostro Paese. Grazie a un tra-sferimento filantropico di ric-chezza che punti a utilizzare al-meno una parte di queste risor-se per progetti finalizzati al be-ne comune. Della crescita dei

patrimoni infatti non tutti gliitaliani si sono avvantaggiatinella stessa misura. Al contra-rio: se il cittadino italiano me-dio è sulla carta fra i più ricchial mondo (nel 2016 la ricchezzapro-capite era di circa 143 milaeuro, ben superiore alla mediadegli altri Paesi), la realtà è chela distanza tra le famiglie piùdotate dimezzi e le famiglie piùdeboli in questi anni è cresciu-ta sostanzialmente, come indi-ca l’indice Gini.Abbiamo una grande occa-

sione per intervenire a favore diun riequilibrio. Per rimettereuna parte della ricchezza priva-ta a disposizione del benesserecollettivo. Agendo per ridurrele disuguaglianze attraverso in-terventi che nascono dalla con-sapevolezza che oggi la struttu-ra delle famiglie e le esigenzedella società richiedono di ri-pensare i meccanismi che re-golano il trasferimento genera-zionale della ricchezza.In Italia il regime delle suc-

cessioni si basa su una tassa-zione molto bassa (tra il 4% el’8%), che discrimina poco tragradi di parentela e non diffe-renzia molto tra piccoli e gran-di patrimoni. Un figlio e un pa-rente lontano godono quasi de-gli stessi diritti, anche se è piùche probabile che nell’attualecondizione sociale, in cui pre-valgono famiglie nucleari e di-sperse, il legame con un con-sanguineo di sesto grado nonsia più stretto di quello che ciunisce a uno sconosciuto. Leimposte di successione nonhanno tenuto il passo con l’au-mento del peso della ricchezzaprivata nel Paese e con la tra-sformazione del modello di fa-miglia.Nel nostro Paese i lasciti ere-

ditari godono di un trattamen-to fiscale ingiustificatamentepiù favorevole rispetto ai reddi-ti da lavoro. La proposta è sem-plice ed equa: senza toccare ildiritto dei genitori di aiutare i

figli, o i propri congiunti più di-retti, l’imposta di successionepuò essere aumentata (solo peri gradi di parentela più distanti,dal terzo in poi) fino a raggiun-gere un’aliquota massima del50%. Nel caso i lasciti venganodestinati per finalità socialil’aliquota applicata sarebbe in-vece quella minima. Bastereb-be una maggiore progressivitàe un intervento sui trasferi-menti a soggetti con legami diparentela più deboli per au-mentare di due o tre volte le ri-sorse filantropiche rimesse incircolo nel Paese. Una stima di250-300 miliardi di cui potreb-be beneficiare la collettività, at-traverso i progetti che le orga-nizzazioni non profit e gli entifilantropici svolgono a favoredella cultura, dell’istruzione edell’assistenza sociale.Sarebbe una misura di sem-

plice attuazione e potrebbecontribuire a ristabilire mag-giore uguaglianza di opportu-nità, fra chi ha la fortuna di na-scere in una famiglia abbiente echi questa fortuna non ce l’ha.Niente di eversivo, consideratoche l’aliquota marginale di im-posizione massima che si ap-plica ai discendenti di primogrado in Italia è del 4%, mentrenel Regno Unito e degli StatiUniti è pari al 40%, in Franciasale al 45%, e la media Ocse co-munque si attesta intorno al15%. Mentre l’aliquota massimaper eredità trasferite a soggettisenza legami di parentela inItalia è all’8% mentre in Belgioaddirittura all’80%. Con impo-ste maggiormente progressivee un trattamento fiscale di favo-re per le finalità filantropiche iltrasferimento dalla ricchezzaprivata alle attività di interessecomune potrebbe crescere so-stanzialmente anche nel nostroPaese. Un risultato non da po-co, visti gli effetti che la disu-guaglianza sta generando sullanostra convivenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

●di Paolo Salom

NUOVOVERTICE FAOL’ITALIA «STRETTA»TRASTATI UNITI E CINA

I l 23 giugno tre candidati «maggiori» sidisputeranno la carica di nuovodirettore generale della Fao, l’AgenziaOnu per l’alimentazione e l’agricoltura

che ha sede a Roma. In lizza ci sonol’apprezzata diplomatica franceseCatherine Geslain-Lanéelle, al momentofavorita perché appoggiata, oltre che dalsuo Paese, anche da Stati Uniti e UnioneEuropea; il georgiano David Kirvalize; e—vera carta capace di sparigliare tutte lealleanze— il cinese Qu Dongyu, attualeviceministro di Pechino per l’Agricoltura egli Affari rurali. Salvo sorprese, labattaglia, in corso sotto traccia dasettimane, si concentrerà solo su duefigure, la proposta francese e quella cinese,dal momento che per avere più chanceWashington, secondo unmemo riservatopubblicato di recente dalGuardian,avrebbe già «abbandonato» Kirvalize.Chiunque vinca, tuttavia, sarà una primavolta: di una donna o di un cittadino dellaRepubblica Popolare alla guida dell’unicaagenzia Onu che ha il suo quartiergenerale nel nostro Paese. Ora, la veraquestione è— per i nostri alleatioccidentali — come voterà l’Italia. Questoperché il governo, secondo indiscrezioni,sarebbe più propenso ad appoggiare lacandidatura di Qu Dongyu, nonostante ilrischio di irritare non poco l’altra spondadell’Atlantico. Non sappiamo se nel corsodel viaggio aWashington del vicepremierSalvini anche questo tema sia statotoccato (gli americani avevano unaagenda fitta di questioni per il loro ospite)e cosa sia stato promesso. Tuttaviaaffidare la guida della Fao— con leramificazioni in strategici teatri disviluppo già battuti da Pechino comel’Africa o il Sudamerica— a un cinese, inquesto momento, potrebbe provocare un«profondo dispiacere» agli Usa. Perl’occasione, Cina e India si sono ritrovate alavorare insieme, garantendosi unasponda a Roma e Londra, accomunate daun certo «fastidio» nei confronti di Parigi.Restano pochi giorni per scegliere il«cavallo» giusto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● Il corsivo del giorno

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DAIPATRIMONISENZAEREDIRISORSEPERLAFILANTROPIA

Economiae societàLe ricchezze dei casati «estinti», cheentro il 2030 supererannogli 800miliardi, potrebberoesseremesse adisposizionedel benessere collettivo

di Enzo Manes

ANALISI&COMMENTI

SEGUE DALLA PRIMA

Però anche l’Europadeve cercare in tuttii modi e fino all’ul-timo di raggiunge-re un compromes-so onorevole con

l’Italia, e non ascoltare le sire-ne di chi punta a una prova diforza per dare il segnale di unnuovo inizio. A Bruxelles e inmolte capitali si è tirato un so-spiro di sollievo dopo le ele-zioni di maggio perché i so-vranisti non hanno sfondato eresteranno dunque fuori daigiochi. Però è bene non di-

menticare che nonhanno vin-to nemmeno gli «europeisti»che hanno fin qui guidatol’Unione, e tra questi non han-no certo vinto né Merkel néMacron. In tre dei quattro Pa-esi più grandi è arrivato pri-mo un partito antieuropeo.Non era mai accaduto. Popo-lari e socialisti sommati nonhanno più la maggioranza inParlamento. Non era mai ac-caduto. Poiché si è inabissatoil populismo «di sinistra»(hanno perso i Cinquestelle inItalia, Podemos in Spagna,Melenchon in Francia, Tsi-pras in Grecia, Corbyn in GranBretagna), l’avversario ha orail volto più chiaro ma anche

più minaccioso di una destranazionalista, talvolta xenofo-ba (Salvini, Le Pen, Farage,Kaczynski, Orban).C’è dunque poco da mo-

strare i muscoli. Grandi ideeper il rilancio del progetto eu-ropeo non se ne vedono al-l’orizzonte, dove invece si sta-glia con una certa chiarezzauna divergenza strategica traParigi e Berlino, con l’aggra-vante che in Germania c’è unaleadership sul viale del tra-monto, e non si sa ancora checosa verrà dopo. Il tentativo diridurre il «deficit democrati-co» dell’Unione, portando al-la guida della Commissione ilcandidato del partito vincente

alle elezioni, è già messo indiscussione, ed è probabileche la scelta torni invece nellemani dei governi.Insomma, l’indubbio suc-

cesso di Verdi e Liberali, chehanno rinfrancato le file euro-peiste, non basta davvero adautorizzare la speranza di unoscatto di reni, di un’inversionedi rotta che rimetta l’Europain sintonia con gli europei. Inqueste condizioni, può essereforte la tentazione di dimo-strare che si va comunqueavanti, che l’Unione è viva evegeta, punendo un grandePaese europeo guidato dai so-vranisti. Ma una rottura conl’Italia rischierebbe in realtàdi indebolire ulteriormentel’Europa, emagari di dare unamano ai suoi nemici, tra iquali si è ieri esplicitamenteiscritto Donald Trump attac-cando il nuovo stimolo allacrescita promesso da Draghi.Una frattura con Roma di-

mostrerebbe innanzituttoche il metodo su cui l’Unionesi è retta fin qui, e cioè quellodella concertazione e del con-senso, non funziona più; au-torizzando così il sospettoche la sfida sovranista abbiadavvero aperto una breccia indirezione del conflitto e delladisunione. In secondo luogo,si applicherebbe per la primavolta la procedura per debitoeccessivo nei confronti di unPaese che è fuori dai parame-tri del debito fin dai tempi diMaastricht, ammettendo cosìuna falla nei meccanismi divigilanza dell’eurozona.Del nostro debito hanno

colpa tutti i governi, compre-so questo, che l’hanno lascia-to crescere. Ne sono respon-sabili innanzitutto verso gliitaliani, che pagano con gliinteressi una sovrattassasempre più salata, e partonocosì ogni anno con unamanolegata dietro la schiena nella

di Antonio Polito

NOIEL’EUROPA

UNAVIAD’USCITAPERL’INTERESSENAZIONALE

competizione con gli altri Pa-esi (basti pensare che spen-diamo più per il debito cheper l’istruzione). Ma invece diridurlo l’Unione rischierebbedi accrescerlo, se usasse unaprocedura legale che prevedeuna multa fino a nove miliar-di. Al fine di rafforzare la suacredibilità, l’eurozona espor-rebbe all’attacco dei mercatila terza economia del Conti-nente, indebolendo così an-che se stessa.Sembra insomma uno sce-

nario «lose-lose», in cui en-trambi i giocatori perdono.Una specie di «comma 22»dell’Europa. Bisogna che tut-ti, a Roma come a Bruxelles,facciano di tutto per rispar-miarlo a noi italiani, incolpe-voli spettatori di un bracciodi ferro che ci allarma e che— come dimostrano i son-daggi — ci saremmo franca-mente evitati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Molti pensano algiornalismo

ambientale come a unambito leggero che trattasoltanto di delfini, orsi polarie clima. In realtà — ricordaMark Schapiro sulGuardian — è un mestierepericoloso. Lo confermanole statistiche dei reporteruccisi per aver indagato sucasi di sfruttamentoselvaggio delle risorsenaturali.

●❞

a cura di Alessandra Muglia

COMMENTIDAL MONDO

Ireporterpaladinidell’ambienterischianolavita

Morti, abusi, frodifiscali e corruzione.

Sono le accuse contro lasocietà britannica AcaciaMining, proprietaria dellaminiera d’oro di Mara-Nordin Tanzania. Ma i giornalistiautori di inchieste sul caso,scrivono Jean-BaptisteChastand, Cécile Schilis-Gallego e MarionGuégansi su Le Monde, sisono ritrovati schiacciatitra il silenzio e le pressionidi un governo repressivo.

●❞

Crimini e abusiper estrarre l’oroin Tanzania

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Page 8: 19-06-19 RASSEGNA STAMPA · 19-06-18 agricoltura non solo aggregato economico ma scrigno di valori e opportunita’. tiso (confeuro): serve una pac piu’ coraggiosa agricultura 19-06-18

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 19/06/2019

Pagina 9

Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

MILANOCRONACA 9Mercoledì 19 giugno 2019 il Giornale

Trecento posti letto in più entro l’annoaccademico 2022-2023. Ieri il Consiglio diamministrazione dell’università Stataleha approvato un piano organico di svilup-po per le residenze studentesche che por-terà i posti dell’ateneo da 775 a 1.075, tranuove acquisizioni e riqualificazioni.

Nel documento programmatico di svi-luppo 2018-2023 di febbraio il rettore ElioFranzini aveva indicato come priorità iservizi residenziali. Da qui la svol-ta voluta dal cda. Alla Statale cir-ca il 20 per cento degli iscritti pro-viene da altre città, da altre regio-ni o dall’estero (dato 2018-2019).I posti letto a disposizionedell’ateneo sono distribuiti tra re-sidenze universitarie e apparta-menti. Nell’anno accademico2018-2019 delle 1.099 domandeinserite in graduatoria per il dirit-to allo studio sono risultati asse-gnatari del posto letto 713 studen-ti, mentre sono rimasti esclusipur avendo i titoli in 368. Delle 510 do-mande ricevute per uso foresteria nel2018, si sono dovute respingere per man-

canza di posti 217 richieste.Ecco quindi la decisione sull’amplia-

mento del numero dei posti letto e la ri-qualificazione delle residenze esistenti,anche grazie a un piano in collaborazionecon Aler. L’ateneo progetta la riqualifica-zione delle residenze di Santa Sofia, Bassi-ni e Plinio. Per la prima ha già ottenuto uncofinanziamento Miur, per quanto riguar-da le residenze Bassini e Plinio risulta in

graduatoria ed è in attesa che venganoautorizzati i cofinanziamenti. Il program-ma di valorizzazione è stato condivisocon la Regione che è disponibile a cofinan-ziare per ulteriori 453mila euro le struttu-re di Santa Sofia e Bassini. Nell’ambitodella collaborazione con Aler sono inoltreprevisti una trattativa per l’acquisizionedell’edificio di via Attendolo Sforza 8, adia-cente al civico 6 già nella disponibilitàdell’ateneo, e l’affitto da settembre 2019 eper cinque anni accademici del padiglio-ne centrale del Campus Martinitt, per untotale di nuovi 119 posti già disponibilidal prossimo anno. Poi via via le operazio-ni per gli anni successivi. Per gli studentiche non rientrano nelle graduatorie per ildiritto allo studio, ma che comunque cer-cano alloggio, l’ateneo ha attivato trattati-ve per garantire, a condizioni agevolate,la disponibilità di 120 camere nella nuovaresidenza di via Noe (Città Studi) e di 54posti nel complesso immobiliare SocialVillag-Cascina Merlata nell’area di Minddove sorgerà il nuovo Campus scientificodella Statale.

CBas

Michelangelo Bonessa

Una visita e un regalo percoltivare la speranza. FabrizioSala, vicepresidente di Regio-ne Lombardia, e Gerry Scotti,nominato Ambasciatore perla ricerca proprio da Sala, han-no visitato l’associazione «Vo-la con Martin oltre il 21». L’as-sociazione è nata nel 2018,quando Davide e OmbrettaOrio decidono di promuoverela ricerca scientifica per mi-gliorare la qualità della vitadei bambini con sindrome diDown come loro figlio Martin,che oggi ha due anni: la loroconvinzione è che la ricercapossa essere decisiva per iden-tificare cure innovative per fa-vorire una maggior autono-mia dei bambini con trisomia21.

Un secondo punto di svoltanella loro vita è arrivato quan-do hanno scoperto il progetto«Genoma 21», la più ampia ri-cerca clinico sperimentalecondotta in Italia sulla sindro-me di Down e guidata dal pro-fessor Pierluigi Strippoli e dal-la dottoressa Lorenza Vitale,docenti di Biologia applicatapresso l’università di Bologna.

Il loro studio consiste in unaintegrazione di dati clinici, bio-chimici, genetici e bioinforma-tici per identificare nuove pos-sibilità di cura per la disabilitàintellettiva associata alla sin-drome di Down. «Ci ispiriamoall’opera del professor JérômeLejeune (1926-1994), il primoad identificare nel cromoso-

ma 21 in più la causa della sin-drome di Down» ha spiegatoStrippoli. Oggi sono 200 i bam-bini con trisomia 21 tra i 3 e i16 anni ad essere coinvolti nelprogetto «Genoma 21», che po-trà avere ricadute positive sututte le persone con sindromedi Down, circa 38.000 solo inItalia.

Gli Orio hanno subito deci-so di sposare e promuovere ilprogetto in ogni modo, unosforzo che è arrivato anche al-le orecchie di Gerry Scotti cheha deciso di andare a visitarlie sostenerli con un contributo

personale di 5mila euro. «Rin-graziamo con sincera ricono-scenza Gerry Scotti e RegioneLombardia per l’attenzione el’umanità dimostrata verso lanostra piccola ma coraggiosaassociazione - hanno detto Da-vide e Ombretta Orio -. Quelloche ci ha resi felici è soprattut-to la condivisione di un sogno

che potrebbe diventare real-tà».

«L’attenzione per la ricercascientifica e per le fasce piùdeboli rappresenta da sempreun punto cardine nelle politi-che di Regione Lombardia -ha affermato il vicepresidenteFabrizio Sala -. Ringrazio il no-stro Ambasciatore per la ricer-ca Gerry Scotti con cui voglia-mo continuare a promuovereprogetti di impatto concretoper lo sviluppo del territorio.Un ringraziamento anche a“Vola con Martin oltre il 21”per il coraggio e la determina-zione nel sostenere ricerchescientifiche come questa checostituiscono il nostro futuro.In questa impresa non siete so-li». «La storia della famiglia diMartin mi ha toccato nel pro-fondo – ha raccontato GerryScotti –. Sia per la forza di que-sti genitori che invece di farsisopraffare dallo sconforto han-no raddoppiato i loro sforziper individuare una stradache possa portare alla cura deiproblemi di Martin, sia per ibenefici che questi studi po-trebbero portare a tutti i bam-bini affetti dalla sindrome diDown».

UNIVERSITÀ

La Statale vuole 300 posti letto in piùIl cda ha approvato il potenziamento delle residenze per gli studenti

FUORI SEDELa Statale aumenta il numero di posti letto

per i suoi studenti

SOLIDARIETÀ

«Condividiamo tuttiil sogno di Martin»Gerry aiuta la RicercaScotti e Fabrizio Sala per l’Associazione deigenitori del bimbo con sindrome di Down

IN VISITALa famigliaOrio con ilpiccolo Martindurante lavisita del vicepresidentedella RegioneFabrizio Salae di GerryScottiI genitori delbimbo consindrome diDown hannofondato unaassociazioneche sostienela ricercascientificaper trovarenuove cureGerry hadonato 5milaeuro

IL PROGETTO

Davide e Ombretta Orioin campo per trovarecure innovative

IL PRESENTATORE

«La storia di questafamiglia mi ha toccatonel profondo»

Brucia fabbricadi solventi:4 intossicati

MOTTA VISCONTI

Un incendio si è verificato ieriintorno alle 17.30 in un capan-none industriale aMotta Viscon-ti. Le fiamme sono divampatenella ditta SamixColor, in viaDon Manzoni 93, specializzatanella produzione di vernici e sol-venti. Sul posto sono arrivate15 squadre dei vigili del fuocosia da Pavia e Milano, al lavoroper ore per spegnere il rogo. Ipompieri sono riusciti a evitareche bruciassero ettolitri di nitro-celluloide, sostanza la cui com-bustione è pericolosa. Stando aquanto appreso al momentonon c’è pericolo di contamina-zione. Quattro le persone intos-sicate, come riporta l’Areu, valu-tate in codice giallo. Per i soc-corsi sono intervenute due am-bulanze del 118 e un’automedi-ca oltre all’elisoccorso. Sul po-sto anche i carabinieri di Abbia-tegrasso e la protezione civile.

Nasce il Food Engineer,una nuova figura professio-nale che sarà formata al Po-litecnico. Insieme a setteimportanti imprese ed entidel settore il PoliMi ha infat-ti deciso di istituire il corsodi laurea magistrale inFood Engineering (#LMFoo-dEngineering).

L’obiettivo è di costruireuna nuova cultura dell’in-dustria alimentare, comespiega il rettore del Politec-nico Ferruccio Resta: «Ri-partire dall’eredità di Expoper innovare un settore cen-trale per l’economia locale,tra i più grandi protagonistidel Made in Italy. Agricoltu-ra di precisione, tracciabili-tà dei prodotti, sicurezza ali-mentare, logistica e control-lo della filiera: sono tante lerisposte che la tecnologiapuò dare ai cambiamenti inatto. Risposte che partonodalla formazione di profes-sionisti capaci di orientarela bussola tra competenzetecniche e gestionali, chimi-che e agroalimentari. Il Poli-tecnico, in collaborazionecon le imprese, disegna unnuovo percorso di laureache guarda al futuro». Il cor-so è stato presentato ieridal rettore, da Antonio Bo-selli, presidente di Confagri-coltura Lombardia, dal vice-sindaco con delega allaFood Policy Anna Scavuz-zo, dall’assessore regionaleall’Agricoltura Fabio Rolfi,da Alessandro Perego, diret-tore del dipartimento di In-gegneria gestionale, e daMaurizio Masi, direttoredel dipartimento di Chimi-ca, materiali e ingegneriachimica «Giulio Natta» delPolitecnico. Il nuovo corso,attivo dal prossimo anno ac-cademico, sarà tenuto inlingua inglese. La laureamagistrale è un percorsoformativo unico nel suo ge-nere a livello nazionale, uncontenitore di competenzepolitecniche interdiscipli-nari e trasversali che forme-rà ingegneri alimentari. Indettaglio, il laureato inFood Engineering sarà unospecialista a 360 gradi. Sa-prà quindi operare lungol’intera filiera della produ-zione, distribuzione e ge-stione dell’industria alimen-tare. Sarà un professionistain grado di ricoprire postiqualificati in diverse realtàdella filiera dell’industriaalimentare: amministrazio-ni pubbliche e regolatori alivello nazionale ed euro-peo, imprese, anche multi-nazionali, produttrici di ci-bi, bevande e delle tecnolo-gie abilitanti produzione,confezionamento, distribu-zione e commercializzazio-ne nell’industria alimenta-re. Supportano il Politecni-co sette partner - Esselun-ga, Goglio, Granarolo, Ne-stlè, Number1, Unilever Ita-lia, Unitec - che farannoparte dell’Advisory Boarddel corso di studi.

RC

NUOVO CORSO

Politecnico:nasce la laureadi ingegneriaalimentare

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTW9ucmlmIyMjZDExZTRkNTYtZjg4Yy00NjMyLTk2ODAtY2UyOGRmY2UzYjM3IyMjMjAxOS0wNi0xOVQxNDowMTowOSMjI1ZFUg==

MILANOCRONACA 9Mercoledì 19 giugno 2019 il Giornale

Trecento posti letto in più entro l’annoaccademico 2022-2023. Ieri il Consiglio diamministrazione dell’università Stataleha approvato un piano organico di svilup-po per le residenze studentesche che por-terà i posti dell’ateneo da 775 a 1.075, tranuove acquisizioni e riqualificazioni.

Nel documento programmatico di svi-luppo 2018-2023 di febbraio il rettore ElioFranzini aveva indicato come priorità iservizi residenziali. Da qui la svol-ta voluta dal cda. Alla Statale cir-ca il 20 per cento degli iscritti pro-viene da altre città, da altre regio-ni o dall’estero (dato 2018-2019).I posti letto a disposizionedell’ateneo sono distribuiti tra re-sidenze universitarie e apparta-menti. Nell’anno accademico2018-2019 delle 1.099 domandeinserite in graduatoria per il dirit-to allo studio sono risultati asse-gnatari del posto letto 713 studen-ti, mentre sono rimasti esclusipur avendo i titoli in 368. Delle 510 do-mande ricevute per uso foresteria nel2018, si sono dovute respingere per man-

canza di posti 217 richieste.Ecco quindi la decisione sull’amplia-

mento del numero dei posti letto e la ri-qualificazione delle residenze esistenti,anche grazie a un piano in collaborazionecon Aler. L’ateneo progetta la riqualifica-zione delle residenze di Santa Sofia, Bassi-ni e Plinio. Per la prima ha già ottenuto uncofinanziamento Miur, per quanto riguar-da le residenze Bassini e Plinio risulta in

graduatoria ed è in attesa che venganoautorizzati i cofinanziamenti. Il program-ma di valorizzazione è stato condivisocon la Regione che è disponibile a cofinan-ziare per ulteriori 453mila euro le struttu-re di Santa Sofia e Bassini. Nell’ambitodella collaborazione con Aler sono inoltreprevisti una trattativa per l’acquisizionedell’edificio di via Attendolo Sforza 8, adia-cente al civico 6 già nella disponibilitàdell’ateneo, e l’affitto da settembre 2019 eper cinque anni accademici del padiglio-ne centrale del Campus Martinitt, per untotale di nuovi 119 posti già disponibilidal prossimo anno. Poi via via le operazio-ni per gli anni successivi. Per gli studentiche non rientrano nelle graduatorie per ildiritto allo studio, ma che comunque cer-cano alloggio, l’ateneo ha attivato trattati-ve per garantire, a condizioni agevolate,la disponibilità di 120 camere nella nuovaresidenza di via Noe (Città Studi) e di 54posti nel complesso immobiliare SocialVillag-Cascina Merlata nell’area di Minddove sorgerà il nuovo Campus scientificodella Statale.

CBas

Michelangelo Bonessa

Una visita e un regalo percoltivare la speranza. FabrizioSala, vicepresidente di Regio-ne Lombardia, e Gerry Scotti,nominato Ambasciatore perla ricerca proprio da Sala, han-no visitato l’associazione «Vo-la con Martin oltre il 21». L’as-sociazione è nata nel 2018,quando Davide e OmbrettaOrio decidono di promuoverela ricerca scientifica per mi-gliorare la qualità della vitadei bambini con sindrome diDown come loro figlio Martin,che oggi ha due anni: la loroconvinzione è che la ricercapossa essere decisiva per iden-tificare cure innovative per fa-vorire una maggior autono-mia dei bambini con trisomia21.

Un secondo punto di svoltanella loro vita è arrivato quan-do hanno scoperto il progetto«Genoma 21», la più ampia ri-cerca clinico sperimentalecondotta in Italia sulla sindro-me di Down e guidata dal pro-fessor Pierluigi Strippoli e dal-la dottoressa Lorenza Vitale,docenti di Biologia applicatapresso l’università di Bologna.

Il loro studio consiste in unaintegrazione di dati clinici, bio-chimici, genetici e bioinforma-tici per identificare nuove pos-sibilità di cura per la disabilitàintellettiva associata alla sin-drome di Down. «Ci ispiriamoall’opera del professor JérômeLejeune (1926-1994), il primoad identificare nel cromoso-

ma 21 in più la causa della sin-drome di Down» ha spiegatoStrippoli. Oggi sono 200 i bam-bini con trisomia 21 tra i 3 e i16 anni ad essere coinvolti nelprogetto «Genoma 21», che po-trà avere ricadute positive sututte le persone con sindromedi Down, circa 38.000 solo inItalia.

Gli Orio hanno subito deci-so di sposare e promuovere ilprogetto in ogni modo, unosforzo che è arrivato anche al-le orecchie di Gerry Scotti cheha deciso di andare a visitarlie sostenerli con un contributo

personale di 5mila euro. «Rin-graziamo con sincera ricono-scenza Gerry Scotti e RegioneLombardia per l’attenzione el’umanità dimostrata verso lanostra piccola ma coraggiosaassociazione - hanno detto Da-vide e Ombretta Orio -. Quelloche ci ha resi felici è soprattut-to la condivisione di un sogno

che potrebbe diventare real-tà».

«L’attenzione per la ricercascientifica e per le fasce piùdeboli rappresenta da sempreun punto cardine nelle politi-che di Regione Lombardia -ha affermato il vicepresidenteFabrizio Sala -. Ringrazio il no-stro Ambasciatore per la ricer-ca Gerry Scotti con cui voglia-mo continuare a promuovereprogetti di impatto concretoper lo sviluppo del territorio.Un ringraziamento anche a“Vola con Martin oltre il 21”per il coraggio e la determina-zione nel sostenere ricerchescientifiche come questa checostituiscono il nostro futuro.In questa impresa non siete so-li». «La storia della famiglia diMartin mi ha toccato nel pro-fondo – ha raccontato GerryScotti –. Sia per la forza di que-sti genitori che invece di farsisopraffare dallo sconforto han-no raddoppiato i loro sforziper individuare una stradache possa portare alla cura deiproblemi di Martin, sia per ibenefici che questi studi po-trebbero portare a tutti i bam-bini affetti dalla sindrome diDown».

UNIVERSITÀ

La Statale vuole 300 posti letto in piùIl cda ha approvato il potenziamento delle residenze per gli studenti

FUORI SEDELa Statale aumenta il numero di posti letto

per i suoi studenti

SOLIDARIETÀ

«Condividiamo tuttiil sogno di Martin»Gerry aiuta la RicercaScotti e Fabrizio Sala per l’Associazione deigenitori del bimbo con sindrome di Down

IN VISITALa famigliaOrio con ilpiccolo Martindurante lavisita del vicepresidentedella RegioneFabrizio Salae di GerryScottiI genitori delbimbo consindrome diDown hannofondato unaassociazioneche sostienela ricercascientificaper trovarenuove cureGerry hadonato 5milaeuro

IL PROGETTO

Davide e Ombretta Orioin campo per trovarecure innovative

IL PRESENTATORE

«La storia di questafamiglia mi ha toccatonel profondo»

Brucia fabbricadi solventi:4 intossicati

MOTTA VISCONTI

Un incendio si è verificato ieriintorno alle 17.30 in un capan-none industriale aMotta Viscon-ti. Le fiamme sono divampatenella ditta SamixColor, in viaDon Manzoni 93, specializzatanella produzione di vernici e sol-venti. Sul posto sono arrivate15 squadre dei vigili del fuocosia da Pavia e Milano, al lavoroper ore per spegnere il rogo. Ipompieri sono riusciti a evitareche bruciassero ettolitri di nitro-celluloide, sostanza la cui com-bustione è pericolosa. Stando aquanto appreso al momentonon c’è pericolo di contamina-zione. Quattro le persone intos-sicate, come riporta l’Areu, valu-tate in codice giallo. Per i soc-corsi sono intervenute due am-bulanze del 118 e un’automedi-ca oltre all’elisoccorso. Sul po-sto anche i carabinieri di Abbia-tegrasso e la protezione civile.

Nasce il Food Engineer,una nuova figura professio-nale che sarà formata al Po-litecnico. Insieme a setteimportanti imprese ed entidel settore il PoliMi ha infat-ti deciso di istituire il corsodi laurea magistrale inFood Engineering (#LMFoo-dEngineering).

L’obiettivo è di costruireuna nuova cultura dell’in-dustria alimentare, comespiega il rettore del Politec-nico Ferruccio Resta: «Ri-partire dall’eredità di Expoper innovare un settore cen-trale per l’economia locale,tra i più grandi protagonistidel Made in Italy. Agricoltu-ra di precisione, tracciabili-tà dei prodotti, sicurezza ali-mentare, logistica e control-lo della filiera: sono tante lerisposte che la tecnologiapuò dare ai cambiamenti inatto. Risposte che partonodalla formazione di profes-sionisti capaci di orientarela bussola tra competenzetecniche e gestionali, chimi-che e agroalimentari. Il Poli-tecnico, in collaborazionecon le imprese, disegna unnuovo percorso di laureache guarda al futuro». Il cor-so è stato presentato ieridal rettore, da Antonio Bo-selli, presidente di Confagri-coltura Lombardia, dal vice-sindaco con delega allaFood Policy Anna Scavuz-zo, dall’assessore regionaleall’Agricoltura Fabio Rolfi,da Alessandro Perego, diret-tore del dipartimento di In-gegneria gestionale, e daMaurizio Masi, direttoredel dipartimento di Chimi-ca, materiali e ingegneriachimica «Giulio Natta» delPolitecnico. Il nuovo corso,attivo dal prossimo anno ac-cademico, sarà tenuto inlingua inglese. La laureamagistrale è un percorsoformativo unico nel suo ge-nere a livello nazionale, uncontenitore di competenzepolitecniche interdiscipli-nari e trasversali che forme-rà ingegneri alimentari. Indettaglio, il laureato inFood Engineering sarà unospecialista a 360 gradi. Sa-prà quindi operare lungol’intera filiera della produ-zione, distribuzione e ge-stione dell’industria alimen-tare. Sarà un professionistain grado di ricoprire postiqualificati in diverse realtàdella filiera dell’industriaalimentare: amministrazio-ni pubbliche e regolatori alivello nazionale ed euro-peo, imprese, anche multi-nazionali, produttrici di ci-bi, bevande e delle tecnolo-gie abilitanti produzione,confezionamento, distribu-zione e commercializzazio-ne nell’industria alimenta-re. Supportano il Politecni-co sette partner - Esselun-ga, Goglio, Granarolo, Ne-stlè, Number1, Unilever Ita-lia, Unitec - che farannoparte dell’Advisory Boarddel corso di studi.

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NUOVO CORSO

Politecnico:nasce la laureadi ingegneriaalimentare

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