18.00 Lettera 112 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
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- Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
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- Carissima figliuola in Cristo dolce Ges. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a te nel prezioso sangue suo; con desiderio di vederti serva e sposa di Cristo crocifisso, considerando me che il servire a Dio non essere servo, ma regnare.
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- Non fatta come la perversa servitudine del mondo, la quale servitudine fa invilire la creatura, e la fa serva e schiava del peccato e del dimonio. Il quale peccato, che non cavelle, fa venire l'uomo a non cavelle.
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- Sappi, carissima e dolce figliuola, che l'anima che serve alle creature e alle ricchezze fuori di Dio, cio che disordinatamente appetisce e desidera le ricchezze e delizie del mondo, e vanit con piacere di s medesimo (perch tutte sono vane senza nessuna fermezza o stabilit, siccome la foglia che volle al vento); cade nella morte, e avvilisce s medesima, perch si sottomette a quelle cose che sono minori di s.
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- Perch tutte quante le cose create sono fatte in servizio della creatura ragionevole; e la creatura che ha in s ragione, fatta per servire al suo Creatore.
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- E per noi c'inganniamo: perch quanto l'uomo appetisce queste cose transitorie, tanto perde pi quella dolce signoria che s'acquista in servire al suo Creatore; e si sottomette a quella cosa che non : perch amando disordinatamente fuori di Dio, offende Dio. Sicch bene verit, che della servitudune del mondo veniamo a non cavelle.
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- Oh come matto e stolto colui che si d a servire quello che non tiene signoria, non di quella cosa che non , cio del peccato.
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- Il dimonio non signoreggia se non coloro che sono operatori delle iniquit. E in che modo li signoreggia? Per tormento, dandogli supplizio nelleterna dannazione.
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- E il mondo ancora: ci sono i disordinati affetti che noi poniamo al mondo. Che le cose del mondo in s sono buone: ma la mala volont di chi le usa, le fa cattive, prendendole e desiderandole senza timore di Dio.
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- E per questo modo dico che questi sono i famigli, che ci legano con il dimonio in tormento. Dico, che questa servitudine della morte toglie il lume della ragione, e d tenebre; toglie la ricchezza della Grazia, e d la povert del vizio.
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- Non voglio, figliuola mia, (poich tanto pericoloso) che tu ti dia alla perversa servitudine del mondo; ma voglio che tu sia vera serva di Cristo crocifisso, il quale t'ha ricomprata del prezioso sangue suo.
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- Egli il dolce Dio nostro, che ci cre alla immagine e similitudine sua; egli ci ha donato il Verbo dell'unigenito suo Figliuolo per toglierci la morte, e darci la vita.
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- Col sangue suo ci tolse la servitudine del peccato, e ci ha fatti liberi, traendoci dalla signoria del dimonio, che ci possedeva come suoi.
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- Il sangue, ancora, ci ha fatti forti, e ci ha messi in possessione di vita eterna; perch i chiodi ci son fatte chiavi che hanno disserrata la porta, che stava chiusa per il peccato che era commesso.
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- Questo dolce Verbo salendo a cavallo in sul legno della santissima Croce, come vero cavaliere, ha sconfitti i nemici, e ha messi noi in possessione della vita durabile, s e per siffatto modo che n dimonio n creatura ce la pu togliere se noi non vogliamo.
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- Adunque ben dolce questa servitudine; e senza questa servitudine non possiamo partecipare la divina Grazia.
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- E per dissi, che io desideravo di vederti serva e sposa di Cristo crocifisso; perch, subito che tu sei fatta serva (per che il servire a Dio regnare), a mano a mano diventi sposa.
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- Voglio dunque che tu sia sposa fedele, che tu non ti parta mai dallo Sposo tuo, amando n desiderando nessuna cosa fuori di Dio.
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- Ama questo dolce e glorioso Sposo che t'ha data la vita, e non muore mai.
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- Ma gli altri sposi muoiono, e passano come il vento: e spesse volte sono cagione della morte nostra. E tu hai provato che fermezza ha; perch in piccolo tempo due calci t'ha dato il mondo: e questo ha permesso la Divina Bont perch tu fugga dal mondo, e rifugga a lui come Padre e Sposo tuo.
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- Fuggi dunque il veleno del mondo, che ti mostra un fiore, mostrandosi fanciullo, ed egli un vecchio; mostra la lunga vita, e ella breve; pare ch'egli abbia alcuna fermezza, e egli volubile, s come la foglia che si volle al vento.
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- Tu hai bene veduto che in te non ebbe fermezza: e cos ti pensa che ti far il simile se tu te ne fidi pi; per che cos mortale l'ultimo come il primo.
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- Levati su dunque da ogni tenerezza e amore proprio di te, e entra nelle piaghe di Cristo crocifisso, dove perfetta, e vera sicurezza.
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- Egli quel luogo dolce dove la sposa empie la lampada del cuore suo: che drittamente il cuore una lampada.
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- Il quale deve essere siccome la lampada, ch' stretta da piedi e larga da capo; cio che il desiderio e affetto suo sia ristretto al mondo, e largo di sopra: cio dilargare il cuore e l'affetto suo in Cristo crocifisso, amandolo e temendolo con vera e santa sollecitudine.
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- E allora empirai questa lampada al costato di Cristo crocifisso.
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- Il costato ti mostra il segreto del cuore: che quello ch'egli ha fatto e dato per noi, ha fatto per proprio amore. Ine trova la vera e profonda umilt, la quale l'olio che nutre il fuoco e il lume del cuore della sposa di Cristo.
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- Che maggiore larghezza d'amore puoi trovare, che vedere ch'egli abbia posta la vita per te? E che maggiore bassezza si pu vedere o si trova mai, che vedere Dio umiliato all'uomo? E Dio-e-Uomo corso all'obbrobriosa morte della Croce?
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- Questa umilt confonde ogni superbia, delizie e grandezze del mondo; questa quella virt piccola che balia e nutrice della Carit. Allora ricevuta la Sposa dallo Sposo suo, ed messa nella camera dove si trova la mensa e il cibo e il servitore.
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- La camera la divina essenza dove si nutrono i veri gustatori. Ine si gusta il Padre eterno, che mensa; il Figliuolo, ch' il cibo, e lo Spirito Santo, che ci serve. E cos gusta e si sazia l'anima in verit, delleterna visione di Dio.
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- Or non dormire dunque pi, ma destati dal sonno delle delizie del mondo, e segui il tuo diletto Cristo; e non aspettare il tempo, che tu non sei sicura d'averlo, perch ti viene meno. Che talora crediamo noi vivere, che la morte viene a toglierci il tempo. E per chi fosse savio, non perderebbe il tempo che egli ha per quello che non ha.
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- Rispondi dunque a Dio che ti chiama, col cuore fermo: e non credere n a madre, n a suora, n a fratello, n a corpo di creatura che ti volesse impedire. Ch tu sai che in questo noi non dobbiamo essere obbedienti a loro.
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- E cos dice il nostro Salvatore: Chi non rinuncia al padre e alla madre, a suora e a fratelli, e anco a s medesimo, non degno di me. Si conviene dunque rinunciare a tutto il mondo e a s medesimo, e seguire il gonfalone della santissima Croce.
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- Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.
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- A te dico, figliuola mia, che se tu vorrai essere sposa vera del tuo Creatore, che tu esca della casa del padre tuo; e disponiti di venire, quando il luogo sar fatto; che gi cominciato, e si fa di forza: cio il monastero di Santa Maria degli Angeli a Belcaro.
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- Se tu lo farai, giungerai in terra di promissione.
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- Altro non dico. Dio ti riempia della sua dolcissima grazia.
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