18 gennaio 2014 IL SETTIMANALE - Cloud Object Storage · case ma un riequilibrio dei diritti ( e...

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IL SETTIMANALE de il Quotidiano Immobiliare 49 18 gennaio 2014 Corrado Sforza Fogliani la forza della legalità Confedilizia, nuove regole per rilanciare l'affitto

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IL SETTIMANALEde il Quotidiano Immobiliare

4918 gennaio 2014

Corrado Sforza Foglianila forza della legalità

Confedilizia, nuove regole per rilanciare l'affitto

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editoriale

Abbiamo dedicato la copertina del numero odierno de Il Set-timanale a Corrado Sforza Fogliani presidente di Confedi-lizia. Ci sembra importante ‘mettere in copertina’ chi per la casa e il settore immobiliare ci ha sempre messo la faccia: con coerenza e determinazione, quando serviva con osti-nazione. La questione che solleva Sforza Fogliani sul tema dell’affitto è di grande rilevanza e attualità perchè pone al centro del dibattito l’urgenza di una semplificazione e di un riordino della materia legislativa che grava sul mercato degli affitti. Il tutto nell’interesse di entrambe le parti che, fino ad oggi, si sono dovute confrontare giocando la stes-sa partita con regole diverse: stringenti e soffocanti per la squadra dei proprietari, ‘all’inglese’, per usare un termine calcistico, per i locatari dove tutto o quasi è permesso.Non vogliamo beatificare la categoria dei possessori di case ma un riequilibrio dei diritti ( e dei doveri) ci sembra doveroso, altrimenti l’istituto dell’affitto lentamente spa-rirà. Quali vantaggi offre oggi il mercato immobiliare a chi decide di investire i propri risparmi nell’acquisto di appar-tamenti da mettere a reddito? Se persino le banche e le assicurazioni sono fuggite da questo mercato, preferen-do concentrarsi sulla locazione di uffici o capannoni per la logistica, una ragione c’è. Perchè è un mercato che non offre adeguati ritorni all’investimento e, soprattutto, pre-sta il fianco a rischi di estrema sofferenza in caso di ina-dempienza dell’inquilino. Le stesse ragioni per cui i fondi immobiliari, che pur godono di interessanti vantaggi fiscali, se ne guardano bene dall’investire in immobili residenziali.Chiediamoci invece quanto sia importante l’affitto. Nella società moderna è una formula adatta a innumerevoli si-tuazioni non necessariamente di difficoltà economica.

Un uomochiamato legalità

Corrado Sforza Fogliani e la battaglia per l’affitto della casa

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Guglielmo Pellicciolifondatore ed editorialista de

il Quotidiano Immobiliare

editoriale

04 Consulta subito la nuova e praticarubrica Appuntamenti de il Quotidia-no Immobiliare!

AGENDAagenda della settimana

milano LA RIFORMA DEL CONDOMINIOOrganizza: Assoedilizia (Associazione Proprietà Edilizia) e ANAI (Associazione Nazionale Avvocati Italiani)

Milano: presso la sede di Assoedilizia - Via Meravigli 3,con inizio alle ore 14.30

22mercoleDì

bolzano KLIMAHOUSE, FIERA PER L’EFFICIENZA ENERGETICAE IL RISANAMENTO IN EDILIZIAOrganizza: Fiera Bolzano in collaborazione con l’Agenzia CasaClima

Bolzano: presso Fiera Bolzano - Piazza Fiera 1,dal 23 al 26 gennaio

23gioveDì

Testata Giornalistica Registratapresso il Tribunale di Arezzo.Registrazione nr.1/13 del 03/01/2013

Direttore responsabileMarco Luraschi

il settimanale di quotidiano immobiliare Foto e immagini di Shutterstock adeccezione di quelle fornite dagli autori.

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PARTNER SCIENTIFICO

06Il double dip ha causato in Italia un calo marcato

dei livelli produttivi, reddituali e occupazionali

NOMISMAOUTLOOK FLASH

nomisma outlook flash

Prestiti alle famiglie consumatrici (1)

(milioni di euro e composizione percentuale)

TOTALE 343.550 100,0 341.970 100,0

In bonis 325.003 94,6 322.079 94,2

Deteriorati 18.547 5,4 19.891 5,8

- scaduti (2) 2.632 0,8 3.149 0.9

- incagli 6.049 1,8 6.109 1,8

- sofferenze 9.866 2,9 10.633 3,1

Dicembre 2012 Giugno 2013

Prestiti per acquisto abitazioni

(1) I prestiti incudono i pronti contro termine e non comprendono i prestiti cartolarizzati cancellati dai bilanci;(2) Gli scaduti comprendono i prestiti ristrutturati;

TOTALE 117.380 100,0 116.510 100,0

In bonis 105.243 89,7 103.554 88,9

Deteriorati 12.137 10,3 12.956 11,1

- scaduti (2) 1.795 1,5 1.876 1,6

- incagli 3.055 2,6 3.233 2,8

- sofferenze 7.287 6,2 7.847 6,7

Dicembre 2012 Giugno 2013

crediti al consumo

CONTINUA NELLA PROSSIMA PAGINA

07

07

Dall’analisi sul credito alle famiglie, emerge che l’Italia, rispetto all’Europa, soffre di maggiori difficoltà, dovute al fatto di essere stata colpita dalla seconda crisi recessiva in maniera più dura rispetto alle economie del Nord Europa. Il double dip ha comportato per il Paese un calo marcato dei livelli produttivi, reddituali e occupazionali. In questo senso va letta la continuazione del processo di contrazione del credito nel corso del 2013, che ha risentito, da un lato, di una domanda ancora debole, sia da parte delle famiglie che delle imprese, dall’altro, di un’offerta ancora restrittiva, allarmata dai rischi di insolvenza. Uno dei nodi fondamentali per il sistema creditizio italiano è rappresentato dalla riattivazione in termini quantitativi della domanda e dell’offerta di credito, nonché dalle condizioni del credito stesso. Limitando l’analisi ai prestiti alle famiglie consumatrici, nel primo semestre del 2013 le consistenze si sono ridotte di circa 3 miliardi di euro rispetto al semestre precedente. Di questi, la quasi totalità è riferibile al calo dei prestiti per acquisto di abitazioni. I dati mostrano come sia difficile ipotizzare una rapida risalita dell’erogazione di credito, a fronte della continua crescita di prestiti scaduti, incagliati o in sofferenza.

Fonte: Banca d'Italia

TOTALE 561.463 100,0 558.811 100,0

In bonis 509.289 90,7 503.209 90,0

Deteriorati 52.174 9,3 55.602 10,0

- scaduti (2) 6.133 1,1 6.905 1,2

- incagli 13.398 2,4 13.885 2,5

- sofferenze 32.643 5,8 34.812 6,2

Dicembre 2012 Giugno 2013

totale prestiti

TOTALE 100.533 100,0 100.331 100,0

In bonis 79.043 78,6 77.576 77,3

Deteriorati 21.490 21,4 22.755 22,7

- scaduti (2) 1.706 1,7 1.880 1,9

- incagli 4.294 4,3 4.543 4,5

- sofferenze 15.490 15,4 16.332 16,3

Dicembre 2012 Giugno 2013

altri prestiti (3)

nomisma outlook flash

(2) Gli scaduti comprendono i prestiti ristrutturati;(3) Gli altri prestiti incudono principalmente aperture di credito in conto corrente e mutui per costruzione o acquisto di immobili

non residenziali, per consolidamento di altri prestiti o senza finalità specifica.

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La necessità del rilancio dell’affitto è da tempo una vera e propria emergenza del nostro Paese, nel comparto abitativo come in quello a uso diverso. E la questione principale, non v’è dubbio, è quella fiscale. L’aumento di tassazione abbattutosi sul settore immobilia-re a partire dalla fine del 2011 – che porterà nel 2014 a una triplicazione del carico tributario sulla proprietà – ha prodot-to, fra i numerosi effetti negativi, anche quello di colpire in modo indistinto tutte le tipologie di immobili, a prescindere dalla destinazione degli stessi. È stata così omessa – anche attraverso la diffusa prassi, spesse volte interessata e nei re-stanti casi frutto di mera sciatteria, di riunire nella definizio-ne di “seconde case” tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale – qualsiasi considerazione della funzione sociale svolta dall’affitto. Con la conseguenza che gli sproposita-ti aumenti di imposizione determinati dall’applicazione dei moltiplicatori catastali introdotti con la manovra Monti (che – nonostante la loro prevista “provvisorietà” – continueranno a essere il fondamento della tassazione locale sugli immo-bili, anche con la nuova Iuc) hanno colpito e continueranno a colpire anche gli immobili locati e persino quelli locati a canone calmierato, attraverso i contratti agevolati.Ma l’affitto viene scoraggiato anche attraverso interventi di natura non fiscale. È il caso, a livello nazionale, dell’ennesima reiterazione del blocco degli sfratti (il ventinovesimo solo a partire dal 1978) che – pur se limitato a specifiche catego-

Una strada maestra per favorire la ripresa del Paese

Rilancio dell'affittodi Corrado Sforza Fogliani

Rilancio dell'affitto

PERSONA

CORRADOSFORZAFOGLIANI

SOCIETà

CONFEDILIZIA

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rie di soggetti – produce effetti psicologici negativi sull’intera platea dei proprietari locatori e dei potenziali locatori. Ed è il caso, in sede locale, di iniziative come quella del Prefetto di Firenze, che ha bloccato gli sfratti per ben due volte a partire dal dicembre scorso, attraverso provvedimenti che la Confe-dilizia ha contrastato anche attraverso un’azione giudiziaria tuttora in corso.Tutto ciò, senza considerare la sconcertante introduzione – prevista dalla legge di stabilità – di una tassazione aggiunti-va (a titolo di Irpef e relative addizionali) degli immobili che i proprietari non riescono ad affittare, e che già sono soggetti a Imu e alla nuova Tasi. Immobili che non producono alcun reddito e che sono già in sé mere fonti spesa, per manuten-zione, amministrazione ecc.È allora necessario che sull’affitto si dia vita a una vera e propria inversione di tendenza, attraverso la previsione di misure in grado di dare ossigeno a un settore in crisi. Mi-sure di incentivo fiscale ma anche misure che intervengano a sciogliere nodi e incrostazioni che si trascinano ormai da tempo immemorabile nella disciplina contrattuale. In questo quadro, va certamente ridotta la tassazione eraria-le e locale sugli immobili locati – a partire dal ripristino della deduzione forfettaria Irpef del 15% delle spese, che dal 2013 è stata portata all’irrisoria misura del 5% – ma dovrebbero es-sere prese in considerazione anche altre norme incentivanti, come ad esempio l’estensione della cedolare secca sugli af-fitti all’uso diverso dall’abitativo. Settore, quest’ultimo, in cui è giunto davvero il momento di modernizzare una normativa sui rapporti contrattuali vecchia di oltre trent’anni e che co-stringe le parti – solo per fare un esempio – a concordare canoni di locazione per la durata di 12 o addirittura di 18 anni. Anche di qui passa il rilancio dell’affitto e, con esso, dell’intera economia.

10 Rilancio dell'affitto

Secondo Sforza Fogliani, “l’investimento nella casa non riprenderà fintanto che non riprenderà il mer-cato dell’affitto, che oggi è praticamente in perdita. Un segnale di attenzio-ne per questo mercato avrebbe certo un effetto di riguardo, a parte il fat-to che concorrerebbe in modo primario a risolve-re per molti il problema dell’abitazione, senza che alcuno debba rinunciare a un posto di lavoro per la difficoltà di trovare casa”.

LOCAZIONI

LOCAZIONI

Nel 2013 il mercato della locazione ha evidenziato dinami-che migliorative rispetto a quello della proprietà che perma-ne debole e caratterizzato da bassi livelli di attività. Mentre i contratti di affitto per gli immobili per l’impresa hanno fatto registrare ulteriori flessioni, nel segmento delle abitazioni si è registrata una stabilità dei contratti, con una domanda anco-ra esigua, ma in grado di rispettare gli impegni contrattuali, e un’offerta che aspetta di essere assorbita, entrambe alle con-dizioni di mercato. La distanza tra domanda e offerta si atte-nua nelle zone pregiate e centrali dove la domanda solvibile si conferma interessata alla stipula e non cala, mentre l’of-ferta, che non ha necessità di affittare la propria abitazione,

I tempi di collocamento non hanno subìto variazioni

Stabilità nel 2013di Chiara Pelizzoni

stabilità nel 2013

PERSONA

chiarapelizzoni

esce dal mercato. La debolezza del mercato della proprietà sembra quindi avere avuto ricadute su quello della locazione in termini di maggiore vivacità indotta (fig. 1). I tempi di col-locamento sul mercato non hanno peraltro evidenziato va-riazioni significative per il segmento abitativo, dove l’ulteriore contrazione semestrale dei canoni rimane circoscritta a -0,9 punti percentuali. Lo spostamento d’interesse di una parte delle famiglie verso il mercato dell’affitto ha infatti favorito una maggiore tenuta dei canoni rispetto ai prezzi. La domanda conferma la preferenza per bilocali e trilocali, che rappresentano il 68% del mercato italiano (dati SoloAf-fitti-Nomisma), con il bilocale che rappresenta da solo il 40% del mercato nelle zone di pregio e centrali. Le ricadute dell’IMU sul livello dei canoni si sono fatte sentire soprattutto al Sud dove negli ultimi 12 mesi, in media, il 24% dei proprietari ha applicato una maggiorazione sui nuovi contratti per compen-sare l’imposizione fiscale. Con riferimento al regime fiscale adottato, il 64% dei proprietari preferisce la cedolare secca rispetto al regime Irpef classico. Ci si attende un ulteriore au-mento del fenomeno contestualmente alla riduzione dell'ali-quota della cedolare secca al 15%.

12 stabilità nel 2013

SOCIETà

nomisma

41,0% 36,3%

59,0% 63,7%

2012 2013

Domanda per locazione

Domanda per acquisto

Fig. 1:Distribuzione

della domanda di acquistoe di affitto

(13 grandi città)

Si riscontra un aumen-to della rigidità da parte dei proprietari ad affitta-re l’immobile, in quanto si desiderano maggiori garanzie sull’affidabili-tà dell’inquilino (busta paga, contratto a tempo indeterminato) e la con-tinuità dei pagamenti dei canoni di locazione. Per questo sono apprezzate le assicurazioni a garanzia del rapporto di locazione.

Nel corso del 2013 il mercato delle locazioni ha dato segnali di contrazione in termini di valori, nonostante una domanda di immobili in affitto sostenuta. Il secondo semestre, per quan-to ancora in fase di elaborazione, sembrerebbe confermare le tendenze già registrate e le nostre previsioni sono di un ribasso dei valori compresi tra -4% e -2% per l’anno 2013. Infatti, anche l’indagine qualitativa in corso sulla nostra rete segnala una diminuita disponibilità di spesa dei potenziali in-quilini e la predisposizione dei proprietari a ribassare i canoni di locazione per garantirsi la continuità del contratto di affitto.Tra coloro che cercano in affitto, predomina chi non ha la di-sponibilità economica per acquistare, primi fra tutti i giovani, i monoreddito e gli immigrati. La maggioranza di chi cerca in affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, a seguire coloro che si trasferiscono per motivi di lavoro.Il bilocale e il trilocale restano le abitazioni più affittate, così come il contratto a canone libero quello più stipulato. I pro-prietari sono sempre più attenti e desiderano maggiori garan-zie sull’affidabilità dell’inquilino e sono sempre più valutate le assicurazioni a garanzia del rapporto di locazione. Anche la qualità dell’immobile sarà sempre più premiata, intesa come qualità dell’arredamento, ma anche della zona.Il 2014 non riteniamo che si discosterà molto dal trend del 2013; se ci dovesse essere una ripresa sul versante creditizio, questo potrà portare una parte di coloro che sono in affitto a valutare l’opzione acquisto, ma senza provocare importanti impatti sull’attuale trend di mercato degli affitti. Per l’anno in corso prevediamo ancora valori in ribasso tra -3% e -1%.

Le previsioni per il 2013 hannovalori compresi tra -4% e -2%e il trend proseguirà nel 2014

Mercato ancora al ribasso

di Fabiana Megliola

mercato ancora al ribasso

PERSONA

fabianamegliola

SOCIETà

gruppotecnocasa

Il forte calo della domanda delle famiglie potenzialmente interessate ad acquistare una casa ha di fatto alzato la do-manda di abitazioni in affitto, vivacizzando un mercato che sembrava languire da parecchio tempo, particolarmente nelle città di media grandezza e nelle periferie delle principali aree metropolitane. Seppur a fronte di un aumento di domanda di immobili in locazione, l’offerta di abitazioni in affitto è cresciu-ta, soprattutto nelle zone centrali e semicentrali delle grandi città. Pur avendo registrato delle discese nel segmento degli affitti di libero mercato, (-5,7% medio annuo), il rapporto fra i canoni di locazione e i prezzi di vendita degli immobili ha dato una scossa interessante ai rendimenti ottenibili dagli stessi, giacché, in proporzione, sono stati i prezzi di vendita a scen-dere maggiormente (-9,6% medio annuo), soprattutto nelle periferie delle grandi città.

Casa.it analizza il mercato degli affitti residenziali nelle principali città italiane

In aumento l’offertadi Alessandro Ghisolfi

in aumento l'offerta

PERSONA

alessandroghisolfi

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Oggi nei quartieri della periferia di alcune città il rendimento lordo annuo supera spesso il 4,9%, grazie all’abbassamento dei prezzi di vendita rispetto al canone richiesto. Nella me-dia generale, a partire dalle macro aree urbane del centro cit-tà delle aree metropolitane, si registra un rendimento lordo medio annuo del 4,1% che sta a significare, approssimativa-mente, una rendita netta del 2,6%. Spostandosi in aree meno centrali e conseguentemente con affitti anche meno cari, la discesa dei prezzi di vendita si è fatta sentire di più e questo ha inciso in misura maggiore sui rendimenti: la media annua sale infatti al 4,5%. Nelle aree periferiche delle grandi città, la media generale sale maggiormente (oltre il 4,7%), d’altronde, come sempre succede, più si eleva il rendimento maggiore può essere il rischio legato all’investimento: in questo caso si tratta di un rischio soprattutto vincolato alla affidabilità dell’inquilino e alla rivalutazione in conto capitale del valore dell’immobile.

Il raffronto tra domanda e offertain termini di canoniDalle estrapolazioni effettuate sul database delle decine di migliaia di richieste e offerte di appartamenti in locazione nelle principali città italiane, si evidenzia che lo scarto medio fra il canone richiesto dai proprietari e quello invece atteso dai conduttori è in media del 6,2%.A Milano e Roma la forbice è rispettivamente del 9,5% e del 10,7%, mentre il capoluogo che registra il minor gap fra do-manda e offerta è Bari 4,3% (escludendo gli appartamenti di Venezia laguna). La forbice fra i due canoni rilevata a gennaio 2013 è comunque meno ampia rispetto a quella registrata a luglio 2012, quando lo scarto medio era dell’8,3%. Ciò potreb-be indicare che oggi si registrano dei timidi segnali di riavvici-namento fra domanda e offerta.

Anche a fine 2013 la me-dia dei canoni di affitto a Milano ha fatto regi-strare un calo annuo di oltre 4 punti percentuali. Negli ultimi tre anni gli affitti a Milano, in termini nominali, sono scesi di ol-tre 10 punti.

in aumento l'offerta

SOCIETà

casa.it

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febbraio

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dicembre 41640

Domanda Offerta

Da gennaio 2013 ad oggi, l’offerta di appartamenti in affitto in Italia non ha fatto altro che crescere (+27,8%). Nella pri-ma parte del 2013 la crescita è stata più accentuata rispet-to al secondo semestre dell’anno. Il trend dei primi sei mesi indicava una crescita media mensile dell’offerta superiore al 2,8%, nella seconda parte dell’anno l’offerta ha lentamente rallentato il suo ritmo di espansione che ha tuttavia ripreso a crescere proprio a inizio 2014. La domanda, da parte sua, ha seguito il percorso inverso perdendo il 12% da inizio 2013 a inizio 2014. Un calo del 12% della domanda non è un dato così negativo come potrebbe essere interpretato, negli anni passati la domanda aveva infatti registrato cali anche supe-riori al 20%.

I trend di domanda e offerta

Fonte: Centro Studi Casa.it

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domanda e offerta di appartamenti in affitto - italiaBase Gennaio 2013 = 100

A Roma si segnala un progressivo aumento dell’offerta in locazione, a fronte di una sostan-ziale invarianza della do-manda e del numero di contratti stipulati. Tali di-namiche hanno determi-nato l’assestamento dei tempi medi di locazione intorno ai 3 mesi e mezzo.

in aumento l'offerta 17

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In Italia serve una politica che abbia l’obbiettivo di rilancia-re una volta per tutte il mercato della locazione dal punto di vista ‘istituzionale’, se così vogliamo dire, perché oggi come oggi quasi tutto il mercato dell'affitto è in mano ai privati. I quali fanno il prezzo, che per molte categorie è troppo eleva-to, ma vanno anche incontro a un alto rischio di mercato con tutte le incognite del caso (insolvenza e difficoltà di recupero dell’immobile).

C’è chi propone uno Stato garante

Gli investitori istituzionali tornino alla locazione

di Marco Luraschi

Gli investitori istituzionali tornino alla locazione

Secondo alcuni operatori di mercato che abbiamo incontrato, è necessario riportare i grandi attori istituzionali, come le banche o le assicurazioni, a investire nel settore residen-ziale in modo da poter mettere sul mercato un nuovo e mas-sivo stock di immobili in locazione a canoni più accessibili (pensiamo soprattutto alle giovani coppie, ai giovani al primo impiego, alle categorie meno agiate), con logiche di investi-mento di lungo periodo tipiche di un investitore istituzionale. Come una banca o un’assicurazione. Le quali, tra l’altro, po-trebbero anche sviluppare dei progetti senza avere il proble-ma del debito. In questo senso si potrebbe ipotizzare un ruolo dello Stato diverso da quello che noi intendiamo attualmente: lo Stato dovrebbe soprattutto farsi garante del mercato del-la locazione, non attore principale. Deve intervenire per ga-rantire agli investitori il loro rendiconto, magari con un fondo di garanzia. Un'ipotesi è la creazione di un’Agenzia della Lo-cazione statale, con la funzione di sostenere la domanda di affitto in Italia, che è tanta e crescente. L'Italia è l'unico Paese al mondo dove chi vuole trovare un'abitazione è costretto ad acquistarla e deve spesso intraprendere la via del mutuo, oggi più che mai complicata vista la reticenza delle banche stesse alle prese con un'enorme massa di sofferenze. Chi compra casa deve farlo sia nell'ottica di diventare proprietario di un immobile, sia nell'ottica di effettuare un investimento di lungo periodo, non può farlo solo perché non ha nessuna alternati-va non esistendo un mercato della locazione dinamico come nel resto d’Europa. Bisogna cambiare questa situazione e gli investitori istituzionali sono gli unici che possono farlo con buoni risultati e relativamente minori rischi.

Secondo un report della Banca Centrale Europea il 60% delle famiglie dell'Eu-rozona è proprietaria di casa e il 23% conta nel proprio patrimonio anche una seconda abitazione. I proprietari di casa sono più numerosi in Slovac-chia, Spagna e Slovenia. Secondo questo report l'Italia sarebbe a poco meno del 70%. Poco dif-fusa la proprietà in Ger-mania (44,2%) e Austria (47,7%).

18 Gli investitori istituzionali tornino alla locazione 19

Abbiamo incontrato Antonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi. SpA e ideatore di EIRE, a Milano in un’uggiosa e trafficata giornata degna della canzone di Battisti. Il Deus Ex Machina della più importante manifestazione immobiliare italiana, ci ha accolti carico e propositivo come sempre, per illustrarci il suo pensiero riguardo un mercato immobiliare che deve ri-partire dalle potenzialità ancora inespresse del territorio.

Cosa significa il Made in Italy per il real estate italiano?“Questo concetto di Bel Paese di cui noi parliamo è fatto di una serie di ricchezze culturali, sociali, ambientali dove insistono patrimoni enormi, di una bellezza unica, con caratteristiche uniche e assolute a livello mondiale, ed è quello che nel mon-do si cerca. Non è più la standardizzazione di un prodotto, ma la cultura e la tradizione, il sapore di un luogo. Questo vale per

il real estate ha bisogno di imprenditori veri19Intiglietta: trasformiamo

in realtà la potenzialitàdel Bel Paese

Il real estateha bisogno di

imprenditori veri

a cura di Marco Luraschi

PERSONA

antoniointiglietta

SOCIETà

Ge.fi.

i nostri centri storici, per i patrimoni architettonici, per i patri-moni ambientali, all’interno di un bacino culturale immenso.Il problema è che questa potenzialità del nostro Paese è come un magma non definito, non chiarito, e ha bisogno di trova-re idee, progettualità e imprenditorialità che mettano in moto un’iniziativa economica locale in rapporto con le esperienze di successo e di positività che si sono già realizzate in Italia e all’estero. Per esempio, una delle risorse più importanti in Italia è il turismo: oggi si sta diffondendo in Italia l’idea di un turismo diverso, come l’albergo diffuso o il bed & breakfast. Parliamo di un’ospitalità che non è solo la camera e il servizio, ma sono le persone, il luogo, i rapporti, la qualità specifica di una realtà che solo in queste nuove forme si possono ritro-vare. Si tratta di vedere chi ha fatto, progettato e realizzato queste iniziative, portarle come fattore comune e diffonderle nella rete web a livello nazionale. Laddove queste cose sono accadute, con le esperienze vissute con successi ed errori, questo ha rigenerato un tessuto economico e sociale di gran-de interesse. La residenzialità, un altro esempio di settore da rilanciare, può essere intesa per captare le esigenze moderne come il bisogno degli anziani, le necessità dei giovani o la capacità di costruire proposte non necessariamente in ac-quisto, ma in affitto. Non può essere la residenza solo costru-ita per essere venduta sul mercato. Il nostro ragionamento è mettere insieme le migliori esperienze, un nuovo modo di concepire il patrimonio, la valorizzazione del territorio e quin-di lo sviluppo dei beni immobili”.

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21 il real estate ha bisogno di imprenditori veri

È un discorso che può attirare l’interesse degli investitori istituzionali o stranieri?“Gli investitori, stranieri o italiani che siano, hanno bisogno di trovare un prodotto maturo altrimenti semplicemente non arrivano. Questo apre una sfida all’imprenditorialità del setto-re che non può pensare solo di gestire patrimoni maturi, ma che deve avere il coraggio di far diventare prodotto di qualità il semilavorato o la materia grezza. Vale il concetto espresso in alcuni editoriali da Guglielmo Pelliccioli: o noi abbiamo il coraggio di prendere questa materia grezza in un contesto eccellente in cui ci troviamo per farla diventare un prodotto in grado di attrarre investimenti, oppure rischiamo di continuare a soffrire perché non riusciamo a trasformare in realtà questa grande potenzialità. Ci vogliono imprenditori, bisogna capire se il real estate vive di rendite o di imprenditorialità. Questa è la sfida che abbiamo davanti”.

Sarà uno dei temi del prossimo EIRE?“Questo è il tema della fiera, mettere insieme opportunità, esperienze e imprenditorialità; se questa molla scatta si ri-lancia in modo moderno, e non classico, il real estate italia-no, altrimenti è come ribadire la frustrazione di chi vede delle potenzialità non attuate. La colpa non è sempre degli altri, ognuno deve chiedersi quale ruolo vuole giocare in questa partita e in questa sfida”.

La decima edizione di EIRE, Expo Italia Real Estate, si svolgerà a Milano a Fie-ramilanoCity al Portello, dal 24 al 26 giugno 2014. Il tema principale sarà lo sviluppo del patrimonio italiano. Rappresenterà un momento di condivisione tra tutti gli attori della fi-liera immobiliare per indi-care uno scenario nuovo e rimettere in moto un mer-cato decisivo per il futuro del nostro Paese.

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Al termine verrà servito a tuttii partecipanti il celebre risottocucinato nella Pentola d'Oro.

il Quotidiano Immobiliarepresenta il CONVEGNO

Mercoledì12 Febbraio

ore 17:30WJC Milano

TAVOLA ROTONDAALDO MAZZOCCO

Presidente Assoimmobiliare

PIERLUIGI MAGNASCHIDirettore Responsabile Milano Finanza

GIUSEPPE ROMADirettore Censis

ROBERTO REGGIPresidente FPC ANCI

GABRIELE PICCINICountry Chairman Italy UniCredit

FEDERICO GHIZZONIAmministratore Delegato UniCredit

Paolo BerlandaPolis Fondi SGR

Domenico BilottaInvestire Immobiliare

Roberto BussoAbaco Servizi

Giovanni M. BenucciSorgente SGR

Leo CivelliREAG

Luigi CroceNCTM Studio Legale

Marco DoglioFabrica Immobiliare SGR

Ivano IlardoBNP Paribas REIM SGR

Giuliano MontagniniSECI Real Estate

Anna PasqualiBeni Stabili Gestioni SGR

Mauro PulegaEstCapital SGR

Paolo BerlandaPolis Fondi SGR

Pentola d'Oro 2014GABRIELE PICCINI

Country Chairman Italy UniCredit

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Se ne parlerà agli Awards de ilQI il 12 febbraio a Milano

I fondi immobiliarimotori della ripresadi Guglielmo Pelliccioli

I fondi immobiliari motori della ripresa23

L’Italia ha bisogno di investitori, soprattutto nel real estate. Finora i più attivi a mettere risorse liquide nel mattone sono stati i fondi immobiliari, quasi 50 miliardi di euro negli ultimi 15 anni. Logico, quindi, guardare alle SGR e ai loro ammini-stratori per capire che prospettive di ripresa vi siano sul mer-cato immobiliare italiano. Il 12 febbraio, in concomitanza con la serata della premiazio-ne della Pentola d’Oro, il Quotidiano Immobiliare farà il punto su queste attese, coinvolgendo nel dibattito “2014, il rilancio dell’Italia” moltissimi operatori, da Paolo Berlanda di Polis Fondi a Domenico Bilotta di Investire Immobiliare, da Stefa-no Cervone di Sorgente a Ivano Ilardo di BNP Paribas REIM, da Marco Doglio di Fabrica Immobiliare ad Anna Pasquali di Beni Stabili Gestioni, da Mauro Pulega di EstCapital a Paolo Scordino di Prelios SGR. Ognuno di loro riporterà alla platea le azioni che la propria SGR sta portando avanti per rilanciare il settore dei fondi nei diversi settori dallo sviluppo, agli as-set bancari, dalla gestione degli enti previdenziali privati, alle energie alternative fino alle dismissioni e al recupero del pa-trimonio pubblico. Tutte le iniziative illustrate verranno presentate sulla rivista cartacea FocusQI in distribuzione per tutti gli ospiti in sala. Sarà possibile, scorrendo la rivista, farsi un quadro preciso di dove sono orientati gli investimenti delle SGR italiane e, al

tempo stesso, monitorare l’attività dei fondi esistenti. Il mer-cato si aspetta che la ripresa dell’industria immobiliare venga innestata da questi veicoli che, pur nella crisi attuale, hanno saputo mantenere un livello accettabile di redditività. Ora è scattata la fase due che per i fondi è una doppia sfida: da un lato, come detto, favorire la ripresa investendo nel mattone, dall’altro contribuire alla riqualificazione del patrimonio pub-blico e privato del Paese entrando nelle operazioni di dismis-sione. Sono molteplici le direzioni che le SGR hanno intrapre-so. Ne citiamo alcune: la gestione dei contenziosi immobiliari bancari, i progetti di sviluppo, la valorizzazione dei portafogli degli enti previdenziali privati e dei fondi pensione, la riqualifi-cazione dei centri storici, l’housing sociale, le case per gli stu-denti, le energie alternative, la ristrutturazione dei centri com-merciali e il riuso degli spazi liberi nei centri cittadini, il settore alberghiero, la residenza; oltre ai tradizionali investimenti nel settore direzionale. Esistono anche progetti per rilanciare il fondo immobiliare per le famiglie e gli utenti privati che erano i soggetti inizialmente destinatari dei primi fondi. Se ne farà qualcosa solo se potranno essere apportate delle modifiche ai regolamenti di entrata e uscita, ma l’intenzione non può che favorire una maggior raccolta di risorse sul mercato.

I fondi immobiliari motori della ripresa24All'evento verrà pre-sentato, in anteprima a tutti i partecipanti, il nuovo numero della rivista FocusQI, dal titolo: Rilanciare il mercato con i fondi immobiliari

presentano

AWARDS2014

Il vincitore dellaPentola d’Oro 2014:

Gabriele Piccini,Country Chairman Italy

UniCredit

MERCOLEDì 12 FEBBRAIOORE 17:30 - MILANO WJC

Scopri il programma della serata e iscriviti all’evento

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web tv

Antonio Intiglietta, Presidente di Ge.Fi. ed EIRE, ed Enzo Albane-se, Presidente di F.I.M.A.A. Milano Monza e Brianza e Amministratore di Sigest, sono stati i protagonisti del primo Forum di MetropolisQI del 2014. Gli ospiti hanno discus-so del mercato degli investitori, ma anche del residenziale privato, in-

dividuando una possibile ripresa, seppur molto moderata, nell'anno 2014 e in particolare nel secondo semestre. Il comparto della riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente sarà quello più attivo e in grado di offrire più occasioni di business agli operatori. Intiglietta e Albanese hanno anche parlato degli obbiettivi, rispettivamente, della nuova edizio-ne di EIRE e dell'associazione FIMAA per il nuovo anno.

FORUM MQI:occasioni di business con la riqualificazione

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