18-04-25 RASSEGNA STAMPA18-04-24 bilancio ue post 2020 taglio da 20 miliardi sulla spesa agricola...

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18-04-25 RASSEGNA STAMPA 18-04-24 BILANCIO UE POST 2020 TAGLIO DA 20 MILIARDI SULLA SPESA AGRICOLA Agrisole-Il Sole 24 Ore 18-04-24 CEREALI E DINTORNI. MERCATI TRANQUILLI La Gazzetta dell'Emilia 18-04-24 COMMISSIONE UE PRESENTA RISULTATI NEGOZIATI PER ACCORDI COMMERCIALI CON GIAPPONE E SINGAPORE Agrapress 18-04-24 DE CASTRO, PE SEMPRE A FIANCO DEI GIOVANI AGRICOLTORI. HOGAN SEGUA ESEMPIO DELL'ISMEA Agrapress 18-04-24 ESPORTAZIONI, L'AMERICA RADDOPPIA Il Messaggero 18-04-25 MERCATI IN ITALIA Il Sole 24 Ore

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COMMISSIONE  UE  PRESENTA  RISULTATI  NEGOZIATI  PER  ACCORDI  COMMERCIALI  CON  GIAPPONE  E  SINGAPORE   a commissione europea ha presentato al consiglio i risultati dei negoziati per l'accordo di partenariato economico con il giappone e gli accordi su commercio e investimenti con singapore. "oggi facciamo un passo in avanti verso la conclusione di accordi con due dei nostri partner asiatici piu' stretti", ha affermato il presidente della commissione europea jean-claude JUNCKER, per il quale "stiamo mandando un messaggio chiaro e inequivocabile che siamo uniti nella lotta contro il protezionismo". "ci auguriamo ora che questi accordi siano conclusi rapidamente perche' le aziende, i lavoratori, gli agricoltori e i consumatori europei ne raccolgano i frutti il prima possibile", ha sottolineato il vicepresidente responsabile per il lavoro e la crescita jyrki KATAINEN. "questi accordi mutualmente benefici creeranno opportunita' importanti per imprese e cittadini europei", ha aggiunto la commissaria europea al commercio cecilia MALMSTROM. l'accordo con il giappone - precisa la commissione - "e' il piu' grande accordo commerciale bilaterale mai negoziato dall'ue" e "aprira' il mercato giapponese, con 127 mln di consumatori, alle esportazioni agroalimentari europee, tutelando inoltre nel paese oltre 200 indicazioni geografiche ue". gli accordi dovranno ora essere approvati da consiglio e parlamento europeo e quello con singapore sugli investimenti dovra' essere ratificato anche dai singoli stati membri. maggiori dettagli su https://goo.gl/uj8obN. i punti salienti degli accordi sono consultabili su https://goo.gl/RycmJn e https://goo.gl/T9dExi.

 

 

 

DE  CASTRO,  PE  SEMPRE  A  FIANCO  DEI  GIOVANI  AGRICOLTORI.  HOGAN  SEGUA  ESEMPIO  DELL'ISMEA  

"il parlamento europeo e', e sara' sempre, al fianco dei giovani agricoltori per i quali il lavoro della terra rappresenta la promessa di un futuro; cosi' dopo l'omnibus che raddoppia gli aiuti ai giovani e il periodo per beneficiarne, chiediamo al commissario europeo all'agricoltura phil HOGAN di andare oltre con la futura pac sull'esempio dell'ismea, che ha appena messo a disposizione 70 milioni di euro per facilitare l'insediamento dei giovani agricoltori nel mondo produttivo", afferma il vicepresidente della commissione agricoltura del parlamento europeo paolo DE CASTRO, che informa di aver sostenuto il via libera, con 33 voti favorevoli e 2 contrari, alla relazione del deputato nicola CAPUTO (s&d) sull'attuazione degli strumenti per i giovani agricoltori nell'ue dopo la riforma pac del 2013. "con la relazione - spiega DE CASTRO - incitiamo le istituzioni europee a continuare il sostegno ai giovani portando il livello massimo di finanziamento oltre l'attuale 2%". "del resto, il numero di domande dei giovavi per entrare nel mondo produttivo ha superato in alcuni stati membri il valore degli insediamenti totali previsti 2020", continua DE CASTRO. "l'accesso alla terra e' tra i principali ostacoli per i giovani agricoltori. in europa c'e' bisogno di 'banche della terra' come esiste gia' in italia, di creare incentivi per gli anziani agricoltori per passare la mano ai piu' giovani, di eliminare ostacoli all'accesso al capitale, alla mancanza di capacita' imprenditoriali, ai piani di successione insufficienti", conclude.

 

Bilancio Ue post 2020 taglio da 20 miliardi sulla spesa agricola Giuliano Cesari e Alessio Romeo

Il  2  maggio  la  Commissione  presenta  le  proposte  sul  nuovo  quadro  finanziario:  si  parte  da  una  sforbiciata  del  5%  sui  fondi  Pac  per  finanziare  le  nuove  politiche  e  coprire  il  buco  della  Brexit    

Un taglio del bilancio agricolo tra il 5 e il 7 per cento. In attesa di sapere quale governo dovrà gestire per l’Italia il difficilissimo negoziato sul futuro bilancio europeo, è questa l'anticipazione che circola a Bruxelles a pochi giorni dalla presentazione, in calendario il 2 maggio prossimo, delle proposte della Commissione europea sul quadro finanziario dell'Unione per il periodo 2021-2027.

Aumento dei contributi nazionali all’1,2% del Pil

Per quanto riguarda la dimensione generale del bilancio della Ue, la Commissione sarebbe orientata a proporre un limitato aumento: dall'1 all'1,2% del Pil degli Stati membri. Con la riduzione delle spese agricole (e così pure di quelle per la coesione) e l'incremento dei trasferimenti dagli Stati membri, l'esecutivo europeo conta di far quadrare i conti

dopo l'uscita del Regno Unito, che determinerà un buco di bilancio di circa 12 miliardi all'anno, facendo fronte altresì a nuovi impegni di spesa per la difesa comune, la sicurezza delle frontiere esterne, il potenziamento dell'unione monetaria. Nuovi impegni che raddoppiano i costi da coprire a 25 miliardi.

Gli schieramenti in campo e i rischi per l’Italia

Per il periodo di programmazione finanziaria 2014-2020, alla Pac era stata assegnata una dotazione complessiva di 400 miliardi, salita a 420 con l’adeguamento dei pagamenti. Si profila, quindi, una riduzione nei prossimi anni di almeno 20 miliardi. Almeno questa sarebbe la proposta di partenza della Commissione, che dovrà confrontarsi con gli Stati membri che sul bilancio europeo hanno già mostrato tutte le divisioni che attraversano il Consiglio Ue: la tradizionale avversione britannica per le spese comunitarie sarà ereditata nel nuovo negoziato da Svezia, Danimarca e Paesi Bassi, favorevoli a tagli anche drastici sull’agricoltura; dall’altra parte ci sono Francia e Germania che hanno annunciato di essere favorevoli a un aumento dei finanziamenti europei, e con loro il gruppo di Visegrad. I quattro paesi guidati dalla Polonia (con Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) sono però “avversari” dell’Italia nella partita parallela del riparto dei fondi, sul quale chiedono il completamento del processo di “convergenza esterna”, con il riallineamento del livello dei pagamenti tra “vecchi” e “nuovi” Stati membri. Una richiesta che, se accolta, costerebbe molto cara l’Italia in termini di ulteriore taglio degli aiuti Pac, già scesi sotto i 4 miliardi annui.

Le incognite sulla nuova Pac

Le prospettive del nuovo quadro finanziario pluriennale impatteranno anche sulla prossima riforma della Pac. Le proposte della Commissione sono attese il 29 maggio. Nei giorni scorsi, in Irlanda, nel corso di un incontro con gli agricoltori, il commissario all’Agricoltura, Phil Hogan, con riferimento alle questioni di bilancio, ha riconosciuto che «la sfida per la difesa della Pac è senza precedenti». E ha aggiunto che la sua priorità sarà quella di «proteggere i piccoli e medi agricoltori che restano la spina dorsale della produzione alimentare e delle comunità rurali europee», confermando così la volontà di mantenere i pagamenti diretti disaccoppiati al centro della Politica agricola comune. Bisognerà aspettare la fine di maggio, comunque, per verificare come le priorità del commissario saranno riprese, e con quali modalità, nelle proposte formali di regolamento.

Torna l’ipotesi di un tetto per le grandi aziende

Con tutto probabilità Bruxelles tornarà alla carica con “tetto” agli aiuti per le grandi aziende, vecchio pallino della Commissione europea che però l’esecutivo non è mai riuscito a introdurre, se non in forme blande come a esempio il prelievo progressivo sugli importi oltre una determinata soglia. L’ipotesi era scomparsa anche dalle bozze di lavoro della Comunicazione del novembre scorso sulla riforma dove è rimasto solo un vago riferimento alla necessità di “maggiore equità” in una politica che garantisce l’80% dei fondi al 20% dei beneficiari più fortunati. Non è da escludere infine, oltre al “plafonamento” dei trasferimenti a quelle più grandi, l'indicazione al Parlamento Europeo e al Consiglio di differenziare gli aiuti diretti della Pac a seconda della dimensione delle imprese, separando la parte “assistenziale” da quella più orientata al mercato della prima politica economica europea.

Cereali e dintorni. Mercati tranquilli

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 aprile 2018 I mercati stanno sonnecchiando. Ormai metabolizzati i danni sul seme di soya in Argentina, i mercati stanno a osservare la Cina che acquista in Brasile, senza crearsi grossi problemi, nella sicurezza che i mercati delle commodities sono come i vasi comunicanti, si auto livellano.

I mercati sono quindi alla ricerca di un assestamento però a valori commerciali più alti, sia per i proteici che per i cereali. Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua la scarsità di farina di soya, sia proteica che normale, e con questo cambio tende a rincarare ulteriormente. Persiste la scarsità di farina di colza, di farina di girasole a basso tasso proteico e di distiller di grano. Intanto il girasole proteico è schizzato via. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è sempre di difficile reperimento, resta teso il grano e in rincaro il mais.

Per i foraggi si organizzano le prime consegne di prodotto nuovo, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Nel settore delle bioenergie è aperta la caccia agli areali a trinciato e continua la ricerca di prodotti alternativi. Si registra un maggior colloquio tra i grandi importatori nella gestione del mercato domestico nazionale.

Indicatori internazionali 24 aprile 2018

���l'Indice dei noli è salito sino a 1306 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21865.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

 

 

Esportazioni,  l'  America  raddoppia   I DATI L' export torna a crescere. Una notizia più che positiva per la provincia pontina che ha sempre ottenuto dall' esportazione dei prodotti locali, un buon guadagno. A dirlo sono i dati della Camera di Commercio di Latina che ne ha curato la rilevazione. Torna a crescere in particolare l' esportazione verso l' America, più che raddoppiato rispetto al 2016, grazie al segmento farmaceutico, ma anche all' eccellenza dei prodotti agricoli. Bene anche l' esportazione nel continente asiatico mentre l' Europa, in controtendenza, mostra un' ulteriore flessione. Il valore delle merci collocate sui mercati internazionali supera i 5 miliardi e 700 milioni e l' accrescimento maggiore si ha negli ultimi sei mesi dell' anno. Seppure in flessione, le destinazioni europee spiegano circa l' 80% dell' export locale e i principali mercati delle merci e servizi pontini sono il Belgio, destinazione logistica dei prodotti delle multinazionali farmaceutiche, seguono a notevole distanza Germania e Paesi Bassi. La crescita più sostanziosa è per gli Usa, che acquista merci locali per un valore che ha sfiorato i 700 milioni. In Asia il Giappone raggiunge i 139 milioni di acquisti mentre a notevole distanza si posiziona la Cina con 60. Manifatturiero e agricoltura determinano le principali vendite sui mercati internazionali. I prodotti agricoli sono in espansione in termini di export, si arrivano a sfiorare i 182 milioni. Il mercato principale è l' Europa, destinazione di oltre il 90% dei prodotti, a notevole distanza segue il continente americano che esprime una quota di poco inferiore al 5%. Il primo cliente estero è la Germania, che importa dalla provincia di Latina merce per oltre 81,5 milioni, seguono Polonia e Francia, che importano entrambi poco meno di 20 milioni di euro. Tra i paesi extraeuropei, solo gli Usa si collocano al 5° posto acquistando merci per oltre 7 milioni. Dopo lo stop dello scorso anno, il settore manifatturiero torna a registrare vendite sui mercati internazionali, attestandosi sui 5 miliardi e 500 milioni di euro. La tendenza è fortemente influenzata dal ritorno alla crescita dell' industria farmaceutica (+8,42%). Latina è al primo posto nella graduatoria per valore delle esportazioni dei prodotti farmaceutici, quasi un quinto del totale delle esportazioni nazionali. La trasformazione alimentare fa registrare una variazione molto positiva (+29,32%), prodotti che vengono acquistati principalmente in Germania, soprattutto oli, grassi vegetali e animali, ortofrutta. Anche il mercato russo mostra una decisa crescita, attestandosi sui 22 milioni.

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25/04/2018

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